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Seminario Techineos 2002

Dr. A. Solerio: Buon giorno a tutti. Buon 12 Ottobre. Ogni anno ci troviamo nel
mese di Ottobre, quest’anno abbiamo un po’ anticipato, di solito era l’ultimo sabato,
qualcuno è rimasto un poco spiazzato, qualcuno è stato contento, il più spiazzato è
stato il Sindaco: mi ha detto che, di solito, per la fine del mese c’erano le giornate
buone e allora ha dovuto riprogrammare il timing e la meteorologia di S. Remo,
comunque è riuscito. Oggi c’è un bel ponente al largo e qui non c’è il vento ma c’è un
bel tiepido, c’è un bel sole, è una bella giornata e quindi la luce ci dà gioia. I Cinesi
direbbero il sole, il calore, lo yang, il movimento, l’energia in superficie è un po’
superficiale non è profonda ma comunque muove.
Il 12 Ottobre è una data fatidica perché Cristoforo Colombo ha scoperto l’America
510 anni fa….e quindi, siccome tutti gli anni decidiamo chi sono i numi tutelari di
questo incontro direi che Cristobal Colon, come dicono gli Spagnoli, sarà uno dei
nostri numi tutelari. Il 12 ottobre è nato anche un grande ligure, premio Nobel per la
letteratura, Eugenio Montale, ha scritto delle poesie tristissime, leggendole sono
diventato triste anch’io. Probabilmente in giornata verrà fuori anche lui. Premio
Nobel per la letteratura, combatté la prima guerra mondiale ed interruppe gli studi di
Lettere; penso non si sia laureato o forse che si sia laureato dopo aver fatto questa
guerra. Era un colto scienziato perché finì a Firenze a dirigere il laboratorio letterario
scientifico Viesseux. Non si iscrisse mai al partito fascista, senza polemica, infatti nel
’38 lo hanno epurato ed è diventato ancora più triste. Nel dopo guerra è diventato un
grande giornalista: in particolare curava una rubrica letteraria per il Corriere della
Sera. Divise la sua vita appunto tra Genova, Milano e Manarola. Le sue poesie sono
ispirate. Chissà se qualche Paziente oggi ce ne recita una, scegliendo con prudenza
perché ci fa diventare tutti tristi. Interessante è che nella sua vita, quando tornò dalla
prima guerra mondiale, era un grande cantante lirico. Solo che aveva il trac, non
conosceva nessun Medico Omeopatico che lo curasse e quindi non ebbe mai il
coraggio di affrontare il pubblico. Difatti curò anche, sul Corriere della Sera, una
rubrica di critica musicale e questo fatto di essere un grande cantante mai espresso lo
lega ad un altro personaggio nato il 12 di Ottobre, Luciano Pavarotti. Di Pavarotti
sanno tutto tutti. Quindi direi che questi tre personaggi sono i numi tutelari del nostro
Incontro di oggi.
Vediamo se nel corso della giornata Cristoforo Colombo, Eugenio Montale, Luciano
Pavarotti si affacceranno nei nostri processi associativi.
Oggi cambiamo qualche schema. Abitualmente il primo relatore della mattinata è il
sottoscritto che molto immodestamente Vi racconta dei Meridiani dell’ Agopuntura,
dell’ equilibrio dell’ Energia e via discorrendo. Questa mattina cambiamo e il primo
relatore della mattinata è un non Medico che, insieme alla figlia, vecchi Pazienti,
direi storici, sono 25 anni che io li conosco, si è messo ad applicare Techineos sulla
razza equina, in particolare sui cavalli da corsa. Ha fatto delle esperienze molto
interessanti e quindi viene qui a raccontarci. Ha avuto un supporto diagnostico e
terapeutico da Enrico che vive a Torino come queste due Persone, e adesso viene qua

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e ci racconta cosa è successo ai suoi animali. Prego, Maurizio, vieni, Ti siedi.
Perdonateci se parliamo da seduti ma ormai gli anni.
Maurizio Tempo: Buongiorno, mi chiamo Maurizio Tempo, sono di Torino, qui
dovrebbe essere seduta mia figlia, perché è Lei l’autrice di tutto questo movimento
equestre, però, come sapete, i cavalli mangiano 365 giorni all’anno e si devono
muovere 365 giorni all’anno. Mia figlia non fa un giorno di ferie perché dice che lei è
in ferie tutti i giorni e lavora con una passione incredibile, ricordo che, a cinque anni,
siamo andati in un agriturismo in Toscana e c’era un pony alto un metro circa e lei ha
vissuto tre settimane con questo pony. Non si è mai più staccata dai cavalli e tuttora è
sempre in simbiosi con questi animali. Ha iniziato la sua carriera, diciamo, come
utente dei cavalli, nel senso che papà e mamma pagavano l’acquisto e il
mantenimento dei cavalli e lei faceva ostacoli. Poi, grazie a Dio, per le finanze
paterne, con l’età si è un po’ staccata da questa sua passione, cioè non dalla passione,
si è staccata dall’ambiente degli ostacoli, però i cavalli non li ha mai più lasciati. In
casa nostra si mangia pane e cavallo, ecco, tanto per spiegarvi un po’ la mentalità di
mia figlia. Ha cominciato a frequentare gli ambienti delle corse dei cavalli, galoppo e
trotto. Prima si è fatta un’esperienza e poi diciamo che ha cominciato ad imporre
certe regole con dei riconoscimenti. Adesso tralasciamo tutta questa parte se no ci
sarebbe da parlare per delle ore e non credo che qui sia il caso, dedichiamoci invece
all’aspetto salute dell’animale. Come sapete, credo che il cavallo sia il più nobile
degli animali perché è di una bellezza e di uno charme tutto suo, purtroppo chi
accudisce il cavallo è l’uomo e nella fattispecie non la crema dell’umanità, nel senso
che gli stallieri sono povera gente, perché non hanno cultura. Credono di avere una
cultura equestre ma assolutamente non ce l’hanno. Per cui infortuni e malattie sono,
non dico all’ordine del giorno, ma del momento. Tu entri in scuderia al mattino e non
sai quali sono i cavalli sani, quelli che trovi dritti e quelli che trovi stremati
soprattutto poi gli atleti, i cavalli che galoppano e trottano. C’è poi un altro aspetto
che è fondamentale nella salute del cavallo ed è l’approccio dell’uomo al cavallo. Mi
spiego: il cavallo è un animale di una sensibilità estrema. Se non si trova a suo agio,
rifiuta il cibo, rifiuta addirittura il lavoro. Cioè non credo che il sistema nervoso di un
cavallo sia complicato come quello di un uomo, credo che sia molto semplice. Lui
capisce due cose, se è accettato o se non è accettato. Se è accettato e trattato bene ha
delle reazioni positive, se è trattato male piuttosto si fa ammazzare. Ci sono del
cavalli che rifiutano il lavoro, rifiutano il cibo, rifiutano tutto, mettono il muso
nell’angolo del box e non lo tolgono più, se sono trattati male. Comunque tutte queste
cose, diciamo, salute fisica e salute mentale, hanno fatto sì che mia figlia, che è un
martello pneumatico, ha talmente insistito con il Dr. Enrico Solerio che un
pomeriggio è venuto in scuderia a testare due cavalli che stavano particolarmente a
cuore a mia figlia. Sono due cavalli vincenti, due veri campioni che però
attraversavano un momento in cui fisicamente erano proprio a brandelli. Uno aveva la
schiena a pezzi e l’altro aveva due tendini completamente partiti. Di portarli in
macelleria non se ne parlava neanche e allora abbiamo provato il recupero. Voglio
farvi un racconto, poi, se ci sono delle domande specifiche, chiaramente Enrico vi
saprà chiarire. Io mi ricordo il Test che è stato semplicissimo. Ecco una cosa che mi
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ha stupito sui cavalli è la facilità con la quale si possono testare gli alimenti. Mentre
quando proviamo in famiglia a tirarci le dita, non è così facile perché innanzitutto c’è
la sfiducia: in tutte le famiglie, “figurati se tu sei capace a testare” invece sul cavallo
è facilissimo testare. Non so perché, magari Enrico lo saprà, ma o sei debole o sei
forte, ma chiunque … .
Dr. A. Solerio: C’è meno corticalizzazione, non c’è la corteccia che ti frega! .
Maurizio Tempo: Ecco. Per cui, spazzolata la schiena del cavallo, spazzolata bene,
spazzolato tutto il cavallo, messi i sacchettini dell’orzo e dell’avena, uno alla volta e
messa la mano sul cavallo, Enrico tirava e paf, improvvisamente molle, ma molle
molle, non quasi molle ma proprio da non avere più nessuna forza. In tutti i cavalli
testati, a tutt’oggi sono una trentina, Vi devo dire che sono tutti allergici, metà
all’orzo e metà alla avena, sì, alla biada, quindi sono i loro due alimenti principali.
Quindi chi fa un miscuglio di orzo e avena sbaglia sicuramente. E’ come dire “latte”
e “frumento”, per i cavalli è “orzo” e “avena”. Allora dopo questa prova, poi,
essendoci Enrico, siamo andati avanti, il Test è diventato un Test quasi completo, nel
senso che poi abbiamo provato anche a vedere se i cavalli erano “Pulsatilla”se erano
“Arsenici” o “Cosa”. Ecco, i risultati più eclatanti si hanno dal punto di vista
psichico, perché è facile testare il cibo, infatti adesso in scuderia ci sono i sacchi di
avena, i sacchi di orzo, tutte le divisioni, guai se uno sbaglia, ma il risultato più bello
in assoluto è l’armonia che c’è in scuderia. E’ da non credere. Ogni tanto arrivano dei
poveri cavalli disperati, abbandonati oppure maltrattati, io sono convinto che i cavalli
si parlino tra di loro. Perché dopo due giorni, addirittura a volte dopo neanche mezza
giornata i cavalli si trasformano da così a così, perché si vede che è l’atmosfera che si
viene a creare che è tranquillizzante e in poche parole, scoperto se un cavallo è
“Pulsatilla” o “Arsenico” o “Graphytes” e dato il rimedio omeopatico, ecco, qui ci
siamo un po’ inventati noi le dosi, perché nella Medicina tradizionale quello che va
bene all’uomo va bene al cavallo, però per dieci. Ossia tu prendi un grammo, una
pillola oppure una iniezione di antibiotico per l’uomo, per il cavallo ne devi fare dieci
di fiale, per il cavallo il rapporto è quello, la dose da cavallo. In Omeopatia è il
contrario, più diluisci e più è efficace. Il cavallo beve dai venti ai quaranta litri di
acqua al giorno, quindi chiaramente non si può dare per ogni beverina una fiala di
Citrooticatal e il suo “Fondamentale”. Allora nella cisterna mettiamo il Citrooticatal
che va bene per tutti e poi, una volta alla settimana, nei secchi, nel secchio da cinque
litri mia figlia glielo fa bere a mano. Allora cosa succede? Succede che questi cavalli,
alimentati bene, eccetera, diventano sereni, tranquilli, non si infortunano più. Quei
due cavalli famosi sono rientrati in pista, hanno corso, hanno vinto, adesso uno ha
passato i dieci anni quindi si è ritirato dalle corse ma comunque gode ottima salute e
la cavalla sta altrettanto bene e vince. Gli altri cavalli hanno prestazioni superiori alle
loro vecchie prestazioni, hanno tutti battuto il record, tutti, dal primo all’ultimo; non
solo, ma, come dicevo, si sono tranquillizzati e quando vanno in corsa sono sereni e
anzi, diciamo che hanno voglia, mettono le orecchie indietro in corsa e alè si va, si va
per correre, non entrano più in pista terrorizzati come prima. Ma, a parte la vita
sportiva che è chiaramente interessante per i proprietari che spendono un sacco di
soldi per mantenere questi cavalli in corsa, quindi risultati, abbracci e baci, è bella la
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vita nella scuderia: faccio un esempio, il cavallo “Pulsatilla” non si può in alcun
modo lasciare libero perché la prima cosa che fa se ne va, ma proprio la prima, cioè
guai mollarlo un secondo, perché è già in mezzo al paddock che sgroppa, che se è
stallone va nel paddock delle cavalle e pianta su un casino che non ti dico e bisogna
andarlo a prendere. Il cavallo invece “Arsenico” è bellissimo, lei lo può mollare
subito e lui cosa fa? Si gira e toc toc toc da solo ed entra nel suo box, sono box
enormi, quelli dell’ippodromo: lui ha l’angolino dove mangia, l’angolino dove
dorme, con la paglia acciambellata e l’angolino dove fa i suoi bisogni. Quando
l’uomo entra per fargli il box, lui si sposta perché sa che lì è il suo angolo, poi,
quando ha finito quell’angolo lui guarda e si mette a posto, è magnifico, sono cose
che fanno piacere, che proprio commuovono addirittura. L’ “Arsenico” in corsa è
molto aggressivo perché pauroso, sono i famosi cavalli di testa, sono quelli che
amano precedere il gruppo perché il rumore alle spalle li sprona ad andare di più.
Invece il “Pulsatilla” è da non credere in corsa, se può lui mette la testa a periscopio e
guarda gli altri cavalli come a dire “qui ci sono io”, ma insomma sono cose che… poi
chiaramente gli altri allenatori dicono “ma a quello lì…non gli metti l’abbassa testa,
sbagli tutto”, invece no, se li opprimi non danno quello che dovrebbero dare. Quindi
io Vi ho raccontato questa esperienza così alla buona, però ci tenevo perché è stata
una scoperta. Devo dire che i Veterinari chiaramente non capiscono, noi dobbiamo
litigare continuamente con infiltrazioni, ormoni, grazie a Dio c’è un filtro notevole
per cui queste medicine entrano e finiscono in un cassone anche perché sono
controproducenti; cioè qualsiasi infiltrazione, qualsiasi medicina peggiora
immediatamente lo stato del cavallo, il cavallo per due giorni non è più lui, ma
proprio …. Cosa c’entra una infiltrazione al garretto per avere questo effetto, eppure
c’entra, perché sta di fatto che il cavallo per due o tre giorni è immusonito, in un
angolo, non lavora più volentieri e non comunica con gli altri, lo fa capire, c’è
un’altra atmosfera in scuderia.
Adesso diciamo, i cavalli sono tutti docili. E’ arrivato un mese fa un puledro di tre
anni, bello, ha un musino così, due naricine, terrorizzato. “Sta attenta, mi
raccomando, Veronica, quello lì è una peste, ti mangia, ti morde, ti calcia, ti uccide.
Va bè, scende giù dal vano, in cinque a tenerlo, dritto in piedi, portato nel box
sembrava una belva scatenata. Comunque messo nel box, mia figlia ha chiuso, poi ha
detto no, no, lasciate aperto. Lasciato aperto il box, lui ha messo la testa fuori, entro
nella stalla dopo tre ore, per dirvi l’atmosfera che c’è, secondo me si parlano, perché
non è possibile che lui, dopo tre ore, era calmo, cioè era rilassato, ha capito che lì era
l’ambiente giusto. Lei è entrata nel box, che normalmente per entrare in quel box col
cavallo mandavano avanti gli omoni di cento chili per tenere questa povera bestia, lei
è entrata, gli ha dato due baci, gli ha dato un po’ di cibo con la mano. Testato è un
“Arsenico”, ed è, credo, “avena”, adesso è a dieta, lavora, sta bene. Il giorno dopo lei
lo ha portato già in pista, da sola, tutti stralunati. Questo per dirVi che sicuramente
c’è anche una componente di atmosfera generale. Ecco, un’altra cosa strana, è la
diversità tra stalloni e fattrici. Anche lì probabilmente i dottori qua presenti sanno
spiegare, io no. Lo stallone è facilissimo da diagnosticare, da curare. Ha delle risposte
direi quasi immediate. Cioè, nel giro di una settimana lo stallone dà la risposta che
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uno si aspetta, anche da un punto di vista fisico. Le fattrici no. Le fattrici sono molto
più complicate, di umore, soprattutto. Adesso non vorrei fare la solita battuta che le
donne…… ma anche da un punto di vista fisico la fattrice non è così reattiva alle
cure, è più complicata, è più laboriosa. Tu, Enrico ti ricordi, quando sei venuto c’ era
uno stallone e una fattrice. La fattrice continua ad essere…. Poi quando sta bene è
l’ira di Dio ma quando non sta bene, non sta bene, ecco, ha di queste alternanze,
queste oscillazioni che poi non credo neanche che siano dovute al fatto del calore o
no, perché il calore delle fattrici è ben diverso da quello della razza umana, quindi
non è spiegabile nell’arco del mese tre o quattro o cinque volte il cambiamento di
umore o il cambiamento di prestazione atletica, diciamo così. Per cui mia figlia ha
stabilito che lei guarderà solo più stalloni, non vuole più in scuderia fattrici. Poi
l’ultima considerazione, ne parlavo con Alessandro Solerio, che chiaramente io qui
sto parlando di cavalli, ma io ho una riconoscenza e una stima per Alessandro che
travalica, cioè io Vi sto parlando di altre cose, ma potrei parlarVi di cose ben più….
quindi pubblicamente Lo ringrazio e Lo abbraccio. Ecco, la considerazione finale, è
del tipo, qui tutti conoscete Varenne, perché è stato un fenomeno nazionale. Ecco, io
sono convinto, ma così, personalmente, è una mia idea, da profano, che costruire,
perché Varenne è frutto di una combinazione, allora il padre era sì un buon cavallo,
uno stallone ma era, diciamo, uno dei tanti, la madre invece una emerita quasi
nessuno, cioè era una cavalla di mezza categoria, come Ribot, d’altronde, se Vi
ricordate, la genealogia non era delle più strepitose, d’altronde gli incroci tra cavalli
strepitosi hanno quasi mai dato dei risultati eccezionali, quindi chissà se applicando la
tecnica Techineos dall’allevamento, per esempio, partiamo dal seme di Varenne,
Varenne non è che tutti i giorni, credo, dia lo stesso seme, anche lui probabilmente è
allergico, anzi sicuramente. Tutti i cavalli sono allergici, tutti quelli testati, anche
quelli di altri. Ogni tanto proviamo così, quando vediamo un cavallo buono in giro
che ha dei tempi incredibili ma lo vediamo zoppo eccetera, noi gli mettiamo una
mano sulla schiena, mia figlia ha sempre in tasca due sacchettini. Tanto oramai o è
orzo o è avena, quindi non è che devi andare a cercare … i due sacchettini sono
sempre in tasca. Quindi, sicuramente anche Varenne ha una allergia. Allora, mi sono
detto “se togliamo l’allergia a Varenne, se viene curato col rimedio costituzionale,
chissà che il suo seme diventi nella catena si aggiusti qualcosa, lo stesso sulla fattrice,
lo stesso sul puledro appena nasce”. Ecco, così io ho buttato un messaggio, se c’è
qualche allevatore, qualcuno che ha degli interessi…
Dr. A. Solerio: Diciamo che noi siamo in questa ottica, che potrebbe far pensare a
delle cose di anteguerra, alla razza ariana ma effettivamente il bambino Techineos in
fatto di salute è un marziano rispetto agli altri bambini, non si ammala nelle vie
respiratorie, non si ammala nelle articolazioni…
Dr. Oddino: Ne ho una bella da raccontarVi, c’è un bambino Techineos che
pubblicizza dei noti biscotti, è il classico bambino biondo con gli occhi azzurri, è un
“Frumento”, finita la pubblicità ha annusato il biscotto e l’ha buttato via, me l’hanno
detto i genitori, è un “Arsenico” quindi recita molto bene. E’ dall’età di 6 mesi che
non mangia frumento, adesso ne ha 18..

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Dr. Solerio: Penso che ad alcune domande poste da Maurizio potranno rispondere i
veterinari che nella giornata parleranno perché quello che tu hai detto sicuramente ha
suscitato delle idee nei nostri veterinari, che già applicano Techineos marginalmente
ma via via applicheranno sempre più nella loro professione. A questo punto è il
momento in cui Vi tedio un po’ parlando del Meridiano di Agopuntura, della
fisiologia e della patologia del Meridiano di quest’anno.
Quest’anno, seguendo la circolazione dell’Energia, dopo il Cuore, parliamo
dell’Intestino Tenue. L’Intestino Tenue lo vediamo sia da un punto di vista
Occidentale che da un punto di vista Orientale. Per l’ Occidente l’Intestino Tenue è
parte dell’Apparato Digerente, è quel segmento dell’apparato digerente che parte
dallo Stomaco e arriva fino al Colon. E’ diviso classicamente in tre segmenti,
Duodeno, Digiuno e Ileo. La funzione dell’Apparato digerente è digerire. Cosa vuol
dire? Digerire vuol dire demolire e rendere simile per poi assimilare e quindi
Intestino Tenue, più o meno lo sappiamo tutti, produce degli enzimi che sono dei
catalizzatori che appunto catalizzano, cioè accelerano il processo di demolizione delle
grosse molecole. Le grosse molecole sono le proteine, che sono sequenze di
aminoacidi; i grassi, che sono esteri degli acidi grassi e glicerolo, detti anche lipidi; e
gli amidi o carboidrati complessi. Queste sono grosse molecole e per noi non sono
simili. Non essendo simili, il nostro Sistema Immunitario le vede come dei potenziali
nemici. Assomigliano a un virus, ad un batterio, anche loro sono fatti di grosse
molecole di questi tre elementi. L’Intestino Tenue produce enzimi che si chiamano
enterochinasi, per esempio, demolisce le proteine, che vengono demolite fino ai
singoli componenti aminoacidi. Gli aminoacidi per noi e per il nostro sistema
immunitario sono simili e quindi vengono poi assorbiti in quanto assimilabili, ed
entrano poi nella costruzione delle nostre proteine. Allo stesso modo gli esteri degli
acidi grassi vengono demoliti nei componenti più elementari appunto acidi grassi e
glicerolo, sono simili e quindi non suscitano risposte del Sistema Immunitario, non
suscitano le cosi dette risposte allergiche, e quindi entrano, attraversano la parete e
sono rese disponibili. Infine i carboidrati, vale lo stesso discorso, i carboidrati
complessi vengono demoliti in zuccheri semplici, esosi, pentosi, e quindi sono anche
queste molecole simili e vengono assimilati. Questo è quello che ci dice il nostro
Occidente. La funzione dell’Intestino quindi è l’assimilazione. Per fare questo
l’Intestino produce l’enterochinasi, produce la secretina che è una sostanza che attiva
la funzione del Pancreas che è socio dell’Intestino Tenue in questo processo di
produzione di enzimi, produce la colecistochinina che costringe la Colecisti a
lavorare cioè a scaricare acidi biliari nel lume del Duodeno cioè nel primo segmento
dell’intestino e questi sono emulsionanti cioè fanno passare in soluzione i grassi e
quindi più facilmente si compie il lavoro dell’Intestino Tenue. L’Occidente ci ha
detto queste cose. Tutti i giorni trovano delle nuove molecole, la Vip, la Bombesina,
per cui l’Intestino Tenue non è qualcosa di inerte ma è un giovanotto che interagisce
con tutti i suoi soci, Pancreas, Colecisti, Stomaco, li inibisce o attiva. Una sostanza
che inibisce lo Stomaco una volta che ha compiuto il lavoro e tocca alll’Intestino
Tenue è per esempio l’enterogastrone. L’enterogastrone viene prodotto dall’intestino,

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inibisce la funzione gastrica, a quel punto entra in gioco lo Stomaco. Questo è quello
che ci ha detto l’Occidente.
L’Oriente è, come al solito, un pochino più complesso. L’Oriente dice: “L’Intestino
Tenue è il Ministro che riceve il raccolto”. Questo lo possiamo capire anche noi
Occidentali. La prima digestione si fa in bocca, lo Stomaco la perfeziona, l’ Intestino
Tenue riceve questo raccolto, e gli dà delle virtù particolari, separa l’Energia, tutto
quello che è puro e lo manda verso il sangue, da quello che è impuro che viene
mandato verso la Vescica. Quindi abbiamo già una separazione, c’è il concetto di
Energia. Quello che è puro e quindi è praticamente Energia, passa verso il sangue,
quello che è impuro va verso la Vescica e l’Intestino. Quello che è impuro viene
diviso in liquidi e solidi e qui la Cina dice una cosa che noi Occidentali non abbiamo
ancora capito: soprassiede alla gestione dei liquidi. Cosa vuol dire? Decide se inviare
i liquidi verso il rene o se verso le altre secrezioni, la saliva, la sudorazione, la
lattazione e i muchi per cui è un Ministro che decide dove vanno i liquidi. Vedremo
poi negli squilibri energetici dell’Intestino che può condizionare notevolmente
l’equilibrio e la direzione che prendono i liquidi, cosa che l’Occidente non ha ancora
detto. Un’altra azione importante per l’Oriente e lo vedremo studiando i punti del
Meridiano, è il recupero dalla fatica. E’ l’Organo meridiano più importante per il
recupero della fatica. Chi ha un Intestino Tenue che funziona bene ha tanta Energia,
chi ha un Intestino Tenue che funziona poco ha poca Energia; ha anche, per l’Oriente,
una importantissima azione sulla vista e sull’udito, e questo ci lascia completamente
stupefatti. Lo capiamo solo andando a vedere, poi, il tragitto anatomico di quello che
è il Meridiano di Intestino Tenue. Punti dell’Intestino migliorano la vista e agiscono
sulle malattie tanto dell’occhio come dell’udito. I rapporti dell’organo, qui siamo più
nel difficile, ma per chi segue abitualmente questi Seminari, sono questi: il Cuore è la
Madre dell’Intestino Tenue che a sua volta è la Madre della vescica, sono concetti
difficili per chi non pratica normalmente l’Agopuntura però pensate che, quando c’è
un eccesso di Cuore, generalmente il Cuore nutre l’Intestino Tenue: abbiamo quindi
patologie da “pieno” sia del Cuore che dell’Intestino Tenue e, di riflesso, anche della
Vescica che è l’Organo Figlio. In equilibrio con L’Intestino Tenue abbiamo, per la
regola Mezzogiorno – Mezzanotte, o di Opposizione di Fase, il fegato, la “pienezza”
dell’Intestino Tenue dall’una alle tre del pomeriggio, quindi alle due del pomeriggio,
al contrario il Fegato ha la sua “pienezza” alle due di notte. Quando avete la colica di
Fegato, alle due di notte, l’Intestino Tenue è al suo “minimo”. Quando avete i dolori
dell’ulcera duodenale, alle due del pomeriggio, il Fegato è al suo “minimo”. Inoltre
importanti per la Cina sono i rapporti tra l’Intestino Tenue e l’Intestino Crasso o
Colon. L’Intestino Tenue è lo Sposo e quindi domina la Sposa che è il Colon ma
viene messo in pericolo da questo. Sono tutte frasi che sembrano un po’ esoteriche
ma poi, nella pratica quotidiana del Medico Agopuntore si riscontrano nella
patogenesia e nella clinica dei Pazienti. Vi faccio vedere un lucido che Vi espone
questi concetti (fig.1). Insufficienza dell’Intestino Tenue è il discorso di prima,
funziona poco, quindi il soggetto sotto shock ha difficoltà a recuperare e recupera
male la fatica. Ha poco assorbimento e quindi ha pochi elementi per agire nella
cicatrizzazione, il carattere di riflesso diventa fragile. L’eccesso è esattamente il
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contrario. Ride con facilità, recupera facilmente dagli shock e dalla fatica. Deficit di
Intestino Tenue, avete sentito prima, il Cuore è la Madre dell’Intestino Tenue, per cui
quando l’Intestino tenue è in carenza il Cuore è affaticato. Al contrario un Intestino
Tenue valido, Cuore solido. Qui possiamo metterci il famoso cavallo da corsa. Può
avere poca Energia da mettere in circolo o tanta Energia da mettere in circolo.
La diagnostica visuale ce li fa distinguere, uno ha una iperemia, è acceso, bello
rubizzo, ha tanto sangue che circola perché ha un cuore che pompa e, al contrario, in
caso di carenza di Intestino Tenue, è pallido, ossigena poco ed ha le labbra
cianotiche. Qui troviamo il famoso discorso sul metabolismo dei liquidi. Un Intestino
Tenue insufficiente manda pochi liquidi verso il rene, mentre, al contrario, tutte le
altre secrezioni sono in aumento: la sudorazione, la salivazione, la lattazione e i
catarri. Al contrario, quando abbiamo l’Intestino Tenue valido, le urine diventano
abbondanti ma, di converso, le altre secrezioni si riducono. Particolare curioso è la
situazione che più facilmente porta a quello che si chiama edema polmonare, cioè una
massiva invasione di liquidi del polmone con crisi di dispnea, di tosse, di
soffocamento del soggetto. L’edema polmonare è una patologia, per la Medicina
nostra Occidentale, da insufficienza del ventricolo sinistro, invece qui la Cina ci dice
che arriva quando abbiamo un eccesso. Allora pensate all’edema polmonare, c’è una
permeabilizzazione improvvisa della mucosa respiratoria; ma la mucosa respiratoria è
gemella della mucosa digestiva. Se siamo in eccesso abbiamo una grossa
infiammazione, ma il primo motivo delle infiammazione di una mucosa digestiva
abbiamo scoperto che non è l’Escherichia Coli oppure l’ Helicobacter ma è una
grossa molecola che non viene assimilata e agisce come antigene o allergene. Quindi
nella crisi di edema polmonare immaginate che abbiamo un’orticaria del polmone,
uno shock anafilattico del polmone, con un cuore insufficiente e quindi con una stasi
polmonare preesistente. Allo stesso modo infarto cardiaco in soggetto con circolo
coronarico perfettamente sano, come abbiamo visto un paio di anni fa in un seminario
per Medici. Nella patogenesia dell’Intestino Tenue, nella insufficienza entra il
discorso della visione, fatica dei muscoli della visione, quindi difficile
accomodazione, miopia. Disturbi dell’udito, ipoacusia. Al contrario, eccesso,
pienezza di Energia nell’ Intestino Tenue, iperfunzione dei muscoli
dell’accomodazione e quindi ipermetropia ed eccessiva sensibilità ai rumori.
Nell’insufficienza digestiva poi dell’ Intestino Tenue, avete visto prima la secretina
che comanda il Pancreas, se l’Intestino Tenue funziona poco il Pancreas funziona
poco. L’insufficienza del Pancreas digestivo può arrivare all’insufficienza del
Pancreas endocrino e quindi troviamo diabete. Quel soggetto è quello che sa che se
mangia sta male e quindi non gradisce né digerisce carne, grassi e farinacei. “Quando
mangio sto male, quindi non mangio, a mezzogiorno non mangio perché oggi
pomeriggio devo essere sveglio per una riunione importante”. E’ la connotazione di
una insufficienza di Intestino Tenue – Pancreas. Se l’Intestino Tenue è valido, invece,
abbiamo i grandi mangiatori con un mucchio di Energia. Il Pancreas è efficiente,
digerisce tutto e l’eccesso però sappiamo più facilmente che il difetto, la carenza di
Energia, può portare ai dolori.

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Fig.1

Allora qui abbiamo dolori all’Intestino Tenue, sapete che il primo tratto è il famoso
duodeno, e lì trovate duodenite, duodenite ulcerosa che, contrariamente a quello che
si pensa non è prettamente una malattia psicosomatica ma è generalmente una
malattia somatopsichica. Ultimo discorso, rapporti tra Intestino Tenue e Colon: feci

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lucide, grigio-biancastre, digerisce male, sono piene di grassi, sono piene di acidi
biliari in quanto la digestione dei grassi non si è compiuta bene. La Colecisti,
abbiamo visto, non è attiva perché manca la produzione di colecistochinina, quindi
colecisti atonica perché l’Intestino Tenue non fa il suo lavoro. Al contrario, Colecisti
contratta efficiente, addirittura possiamo avere le coliche biliari in seguito a una
patologia da pieno dell’Intestino Tenue. Rapporto con il Crasso, Intestino Tenue
funziona poco, il Colon ancora meno e qui possiamo avere le stipsi o le diarree da
carenza di Energia. Qui abbiamo l’Intestino ipercinetico coi dolori, là possiamo avere
l’Intestino ipercinetico che può alternare l’atonia ma generalmente non dà dolori.
Infine il discorso sul sudore e sui liquidi. Un Intestino che funziona poco, la pelle è
umida, c’è secrezione, traspira molto, ha poche urine. Contrariamente qui abbiamo la
situazione opposta. Questo per darVi in poche parole l’idea generale della fisiologia.
Passiamo adesso al lucido successivo (fig.2).

Qui abbiamo il decorso. Il


primo punto dell’Intestino
Tenue lo vedete, è scritto 1
IG, il mignolo. Immaginate la
vostra mano, guardatela dalla
parte del dorso, l’unghia del
mignolo, c’è una parte che è
rivolta verso il pollice e non è
il nostro caso. Lì abbiamo il
famoso punto 9 C, nove
Cuore, di cui abbiamo parlato
la volta scorsa. Il punto di
Tonificazione di Cuore, è il
famoso punto che Vi abbiamo
consigliato di fare quando
avete la pressione bassa o
l’animo triste. Perché è un
punto che attiva la sistole
ventricolare e quindi aumenta
la circolazione e
l’ossigenazione del cervello.
E’ un punto fortemente
euforizzante. E’ l’ultimo
punto del Meridiano del
Cuore che a quel punto cede
l’Energia all’Intestino Tenue. Figura 2
Quindi la Madre è il Cuore, il
Figlio è l’Intestino Tenue. Primo punto dell’Intestino Tenue, lo vedete, è il
Meridiano, è questo qui segnato tutto in rosso. Primo punto dell’Intestino Tenue, che
è il punto di ingresso del Meridiano, non ha delle rilevanze. E’ molto rilevante
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invece, per il suo effetto, il terzo punto dell’Intestino Tenue, 3 Ig, lo vedete, è facile
da reperire perché, se Voi piegate, chiudete, la vostra mano si crea in solco e in cima
a questo solco c’è il 3 Ig, il punto di tonificazione del Meridiano. E’ importante
perché, se ci riattacchiamo ai discorsi di prima, se stimolate questo punto, migliora
l’assimilazione quindi è un punto importante per il recupero dalla fatica e dagli
shock.. E’ il punto più importante nella cura delle malattie degli occhi, è il punto più
importante per aprire ogni trattamento che volete fare sulla colonna vertebrale.
Perché l’Intestino Tenue comanda la linea mediana posteriore, quella che conoscono
tutti quelli che fanno lo Yoga, Vaso Governatore. Il Meridiano di Vaso Governatore
parte dalla punta del Coccige ed arriva, percorrendo tutta la linea mediana posteriore,
la colonna vertebrale ed il cranio fino sotto il naso. Tutte le volte che volete agire sul
così detto Vaso Governatore, con tutti i suoi riflessi di tipo neurologico, riflesso
neurovegetativo e neuropsichico lavorate sul 3Ig. Quindi un punto importante per
l’assimilazione, un punto importante per gli occhi, un punto importante per la
colonna. Un punto pericoloso in caso di eccesso. Perché se Voi avete un Paziente con
una gastrite o con una duodenite e stimolate il 3Ig il giorno dopo Vi telefona perché
la sua ulcera o la sua duodenite gli hanno fatto venire un terribile male. Quindi, se
volete divertirvi ad usare ogni tanto questi punti ricetta state attenti perché se è un
soggetto che ha dolori al fegato o al duodeno non andate a stimolarglielo. Saliamo
ancora un momentino, troviamo il settimo punto che è un punto importante, 7 Ig,
perché mette in comunicazione, quindi è un po’ il principio dei vasi di Pascal. Voi
stimolate quel punto, equilibrate l’Energia tra l’Intestino Tenue e tutti gli organi in
rapporto. Lo mettete in equilibrio col Colon, lo mettete in equilibrio col Cuore, lo
mettete in equilibrio con la Vescica Biliare e col Fegato per la famosa regola
Mezzogiorno-Mezzanotte. Un altro punto importante è l’ottavo punto dell’Intestino
Tenue, 8 Ig, lo vedete nella piega del gomito, è importante perché è il Punto di
Dispersione. Quindi in tutti i casi di eccesso come avete trovato prima, l’ottavo punto
serve a ridurre l’eccesso di Energia. Quindi è’ un punto prezioso per esempio nelle
ulcere duodenali. Può essere un punto prezioso anche in tutte le enteriti per esempio il
Crohn, che è una enterite cronica o nelle enteriti acute, per cui se su un’isola dei
Caraibi avete una terribile diarrea quel punto potrebbe essere un punto per Voi. Vi
ricordo che i Meridiani di Agopuntura non hanno solo una valenza terapeutica, che è
quella di cui abbiamo parlato fino a questo momento, ma anche una valenza
diagnostica. Per cui, quando avete un dolore lungo questo Meridiano e pensarci Vi fa
venire delle idee, per esempio a livello del gomito interno, dove c’è quel famoso 8 IT,
per la Medicina nostra si chiama epicondilite interna, sì che c’è una tendinite e quindi
tutti pensano all’Ortopedico, all’infiltrazione, agli antireumatici, però il dolore è un
allarme d’organo, per cui se quel soggetto fa facilmente dei dolori nel gomito, lungo
l’avambraccio, nel polso o nel primo dito ci sta dicendo che la sua malattia
nell’organo Intestino Tenue la sta derivando sul Meridiano per cui se hai un dolore,
non curare il dolore ma cura l’organo. Per guarire un’epicondilite non pensiamo di
fare un’infiltrazione di cortisone ma pensiamo perché è malato, altrimenti saremo i
medici del terzo organo e non riusciremo mai a guarire i nostri Pazienti ma li
manderemo solo da un altro specialista che curerà l’ulcera che abbiamo causato noi
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con la nostra infiltrazione. Vi faccio vedere un altro pezzo del Meridiano di Ig.
Ripartiamo dall’ottavo punto dell’Intestino Tenue, nono e decimo. E’ un punto
importante perché rientra nei punti locali della spalla; però pensate sempre ai dolori.
Quante Persone hanno dolori localizzati nella spalla posteriore o ancora meglio, qui
siamo sulla colonna vista da dietro, lungo il muscolo Trapezio. Tantissime Persone si
lamentano, dicono “ho la cervicale”, ce l’hanno quasi tutti ormai. “Ho la cervicale”
vuol dire “ho un dolore sul Meridiano dell’ Intestino Tenue” o “ho un dolore lungo il
Meridiano del Colon”. Il Meridiano del Colon qui non lo vedete rappresentato ma
passa esattamente sul margine superiore del Trapezio. Quindi il famoso “dolore a
mantellina”per tanti Medici tipicamente psicosomatico “si porta il peso del mondo
sulle spalle” in realtà è la proiezione delle mucose del Colon e del Tenue. Per cui
quando avete quei dolori, pensate che le mucose digestive di quel soggetto sono
seriamente interessate. In particolare tante duodeniti ulcerose asintomatiche come
unico sintomo danno un dolore sulla branca destra, come in questo caso, vedete,
perché ogni Meridiano è simmetrico, sulla branca destra dell’ Intestino Tenue questa
Persona continua a lamentarsi di avere dolore in quella zona. Continua a consultare
un certo tipo di Medici ma poi finisce che il dolore non se ne va mai o comunque
ritorna perché la causa non è lì ma è altrove. Attenzione che l’afferenza dell’Intestino
Tenue ammala, se andate a guardare siamo vicini alla settima cervicale, ammala
quella radice nervosa per cui, nel tempo, avremo una sofferenza della radice nervosa
C7 e C6 e avremo poi tutte le conseguenze, chiamatela nevrite cervicobrachiale
oppure chiamatela periartrite. Per cui, dicevano i Cinesi, quando hai una spalla
ghiacciata, cioè bloccata, non curare la spalla ma cura il Tenue e il Colon perché sono
loro quelli che ti hanno mandato questa afflizione. Vi do l’ultimo segmento
dell’Intestino Tenue. Qui abbiamo il diciottesimo punto dell’ Intestino Tenue che è il
lobo dell’orecchio, si chiama Ting Kong in cinese, che vuol dire “Palazzo dell’udito”.
E’ un punto importante sul lobo, nel trattamento degli acufeni, nel trattamento delle
labirintiti acute, anche se i punti importanti sono sempre i punti di comando a
distanza, però sicuramente ha un impatto sulla vascolarizzazione e sulla innervazione
dell’orecchio interno. Ci fa capire come i Cinesi hanno scritto “questo Meridiano è
importante nella patogenesi e quindi nella terapia delle patologie dell’orecchio”.
L’ultimo punto, il 19 Ig, Tsiuann Tsiao, cavo della guancia, è importante per parecchi
motivi: uno è che manda una branca verso la Vescica: Voi vedete il Meridiano di
Vescica, Circolazione dell’Energia, l’Energia passa dall’Intestino Tenue alla Vescica,
quindi l’Energia, i disturbi del passaggio dell’Energia dall’Intestino Tenue alla
Vescica coinvolgono seriamente l’occhio e quindi ci spieghiamo come il famoso 3
Ig, Punto di Tonificazione dell’Intestino Tenue, sia molto importante nelle patologie
dell’occhio. Inoltre è sul mascellare, quindi è un punto ad effetto dentale importante;
vedremo poi un caso clinico con una storia molto suggestiva per questo discorso. Sul
mascellare, quindi denti, in particolare l’Intestino Tenue e il suo organo accoppiato
Cuore sono determinanti nelle patologie del terzo e quarto molare superiore e del
quinto e sesto inferiore. Quando un odontoiatra vede delle patologie di questi molari,
deve pensare a una patologia dell’intestino tenue. Queste sono le ricerche magistrali
dell’Elettroagopuntura di Voll che ha identificato per ogni odontone una correlazione
12
con gli organi profondi. Ecco, qui abbiamo descritto tutto il Meridiano, ce l’abbiamo,
spero di non averVi confuso tanto le idee, adesso parliamo, se ce la fate ancora, ce la
fate ancora? Non ce la fate? Parliamo di un caso clinico. Andando a spulciare in uno
scatolone che è sopravvissuto ad un trasloco, dove mia moglie ha rifilato un mucchio
di cartelle cliniche di Pazienti, ne ho trovato parecchi che sono tutti molto suggestivi
su questi discorsi che abbiamo fatto e sulle patogenesie correlate all’Intestino Tenue.
Ne ho due che non sono male. Il primo è abbastanza rapido e ve lo illustro. Paziente
di 37 anni, nel Novembre del ’96 arriva all’osservazione, il sintomo prevalente è la
stanchezza, una Signora stanchissima, lamenta gastrite, ha una sideremia bassa. Da
anni viaggia a 25 _ di Ferro assumendo continuativamente terapia marziale, quindi
usa Ferrograd di continuazione. Da sei ha cominciato ad avere feci frequenti, quindi
pensate Intestino Tenue-Colon e problemi di gonfiore addominale. Le mestruazioni
sono anticipate, abbondanti, in passato erano state anche dolorose. E’ riuscita a
concepire, dopo una terapia prolungata per la sterilità, ed ha avuto una gravidanza
molto difficile che ha condotto a letto per parecchi mesi. Data questa ipercinesia
intestinale ha fatto una serie di accertamenti e Le è stato diagnosticato un morbo
celiaco dell’adulto. In effetti i suoi anticorpi antiglutine e gli anticorpi anti endomisio
sono elevati. Sorpresa, facciamo il Test, era intollerante alle Proteine del Latte!
Sorpresa! A questo punto il Medico dice “o cretino io o è sbagliato l’esame”. In realtà
poi non ero cretino io ed era giusto l’esame. Riceve i suoi Rimedi Omeopatici:
Pulsatilla, Acido Citrico SOL come Catalizzatore, i Rimedi di Organo, c’era un
Sovraccarico Renale, per cui ha ricevuto qualche Rimedio ad alte potenze. Dal 5
Novembre 96 torna nell’ Aprile 97. Ovviamente ha rimangiato grano, ha mangiato
tutti i cereali malgrado la diagnosi di celiachia, si è messa in una situazione fideistica
nei miei confronti, bontà sua. Torna: è asintomatica. Gli anticorpi antiglutine, le IgA
sono sotto 12,5 quindi con grande stupore. Gli anticorpi antiendomisio sono negativi.
Mangia farinacei senza problemi ma è rigida nell’eliminazione del latte. Non ha più
disturbi intestinali, l’energia è tornata normale, la sua gastrite è scomparsa. La
sideremia è salita da 25 a 29 però non ha mai più assunto Ferro da allora. E’ una
Paziente che sento, vedo dei parenti, sono passati cinque anni, fa l’eliminazione del
“Latte”, non è più celiaca. Datemi Voi una risposta.
Un Pazientino un po’ più complicato è questo giovanotto qui che risale al Maggio del
’94. Arriva con un morbo di Crohn portato dai familiari, la famiglia era in cura, lui
era l’unico che non era in terapia, stava bene. Arriva con una diagnosi di morbo di
Crohn diagnosticato da 15 giorni: tutti i parametri, la sintomatologia clinica e via
discorrendo… All’anamnesi lamenta unicamente di aver avuto dei dolori lombari,
migliorati con trattamento di chiroterapia. Pensate che gli Assentimenti dell’Intestino
Tenue sono il ventottesimo punto del Meridiano della Vescica, 28V. Il ventottesimo
punto del Meridiano della Vescica è collocato esattamente sull’articolazione
sacroiliaca, sui lombi, quindi pensate all’Intestino Tenue, qualcheduno che ne ha
patito lo sa benissimo, di fatti Lei dice di si con la testa. L’Intestino Tenue malato
magari non ti dà il mal di pancia ma ti dà dei bei dolori alla schiena, in particolare al
Bacino. Lui, nella sua storia, dice che ha guarito una patologia dolore sacrale-
sacrolombare con la Chiroterapia. Benissimo, facciamo il nostro Test, ha una
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intolleranza al “Frumento”, è un giovanotto Arsenicum, quindi un precisino,
proprietario di uno stabilimento balneare, le sue sdraio sono allineate perfettamente,
tutti i suoi clienti sono allineati, poi, come tutti gli Arsenicum ha una mania, Lui ha la
mania della tavola a vela, quindi, quando finisce la stagione balneare mette in ordine
tutte le sue cabine e poi comincia a gironzolare per il mondo con la sua tavola a vela
e vive di tavola a vela facendo il bagnino e il proprietario di uno stabilimento e va
bene. E’ un giovanotto Arsenicum, assume i suoi Rimedi di Organo e via
discorrendo, più o meno ormai Voi tutti li conoscete. Dal Maggio del ’94 torna
all’Ottobre del ’94, ha fatto una stagione piuttosto intensa, però è asintomatico. Non
ha assunto nessun rimedio chimico per il suo Crohn perché, siccome ha le sue manie,
è leggermente votato alla tavola a vela e alla meditazione, quindi la chimica è riuscito
a non praticarla, ha assunto i suoi rimedi omeopatici, che secondo la sua filosofia di
vita essendo energia e non materia gli vanno bene. Non ha nessun sintomo.
Dall’ottobre del ’94 torna nel Gennaio del ’95, ha di tanto in tanto qualche dolorino
nella sua zona addominale destra, fossa iliaca destra ce l’ha, però non è attentissimo
alla dieta. Nelle due visite successive, Gennaio ’95, Novembre 95 tutto va bene, però
nel Novembre ’95 non ha tanto dolori addominali, ha fatto di nuovo capolino il suo
dolore lombare. Per cui la cura che cosa ha fatto? Ha cominciato a sanare la parete
dell’Intestino che è diventato asintomatico però, quando fa lo sbaglio e mette in crisi
il Sistema comincia ad avere l’allarme dolore, gli sta tornando quella lombaggine che
era stata curata con la Chiroterapia. Di fatto nella terapia riceve qualche rimedio per
la Colonna Vertebrale e va bene. Pensate che in quel periodo aveva addirittura avuto
due crisi di blocco lombare, quindi un male vecchio che è tornato. Gli Omeopatici e
gli Agopuntori lo descrivono: è il famoso film della malattia che si ripete al contrario,
rifà la sua malattia al contrario perché deve percorrere le stazioni. Il Paziente che fa la
dieta corretta, lo sapete, generalmente non rifà le stazioni al contrario. Le fa quando
fa degli errori di esposizione al famoso antigene alimentare. Ritorna nell’Ottobre del
’96, saltuari dolori lombari, correlati con l’assunzione di un pane sbagliato che gli
faceva il panettiere e quindi non aveva le caratteristiche di purezza. Dall’Ottobre del
’96 andiamo a finire nell’Aprile del ’97 e ci dice tutta la verità, così pensate al
Meridiano. Non ha più avuto dolori lombari, non ha più avuto dolori addominali però
gli fa un terribile male la sua mascella. Quel famoso Punto 19 IG ci sta dicendo delle
cose importanti. Siamo sui denti. Richiesta una radiografia, evidenzia un focolaio
dentario, c’è un granuloma apicale e Lui ci dice finalmente la verità che aveva
rimosso. Prima di avere quelle famose lombaggini che poi curate avevano portato al
Crohn, aveva avuto una patologia dentaria ed aveva fatto delle cure dentarie.
Probabilmente c’era una incompleta pulizia di una radice, da cui il granuloma
apicale. Pur essendo votato all’ascesi, dopo queste terapie, aveva mal di denti, il
solito faccione gonfio ed aveva ricevuto dall’Odontoiatra la prescrizione, aveva fatto
la solita soppressione, aveva fatto un bel carico con antibiotici, aveva avuto sollievo
dopo di che la patologia del 19 IG, Intestino Tenue di destra, si è stoppata lì. Il
problema è che quello che abbiamo chiuso qui è finito da un’altra parte. Lui ha
continuato a stressare l’Intestino Tenue con il suo frumento, aveva cominciato ad
avere gli allarmi dolore della colonna vertebrale, dopo avere rimosso il dolore
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vertebrale ha avuto il morbo di Crohn. Quindi in pratica abbiamo rifatto la malattia
all’indietro. Succede spesso che il Paziente te lo riveli, quando lo curi, se ha un
focolaio, sia nelle prime sedute di Agopuntura o alla prima prescrizione omeopatica,
va in crisi il Sistema e si evidenzia il focolaiola causa di tutta la malattia. Quindi
questo paziente ci ha detto che l’Intestino Tenue, Meridiano di Agopuntura per lui era
importante, tanto importante che curare male un dente gli ha fatto venire il mal di
schiena e poi gli ha provocato un morbo di Crohn. Grazie a tutti. (Scrosciante
battimani). Gli abitués di questa riunione si saranno domandati il perché di due
assenze, anzi di tre. Oggi manca il nostro Speziale che ormai ha il suo delirio di
grandezza ancorché sia un Graphytes, ha scritto un altro libro, anzi, se qualcuno di
voi vuole leggerlo è bello: “Freud messo a fuoco”. Voi sapete che Speziale è uno
Psicanalista che è andato evolvendo sull’Energia, ha avuto un mucchio di scambi di
vario genere, è un uomo colto, è partito da una laurea in Filosofia, è diventato un
Medico alternativo evolutivo, fa lo Psicanalista Docente a Genova e scrive, fa il
conferenziere, è venuto anche più volte, ha fatto anche il chairman, ci ha raccontato la
sua storia, oggi non c’è perché, finalmente pur essendo Graphytes, è passato
all’euforia e all’esibizionismo, presenta il suo libro in una grande libreria credo a
Roma. Vi saluta tutti, spera di esserci l’anno prossimo. L’altro chairman abituale che
è la nostra seconda punta è Luigi Baratto che mi ha telefonato ieri sera, aveva
preparato un caso molto bello, che abbiamo vissuto insieme, ma ieri sera il Servizio
sanitario Nazionale lo ha fregato. Lui è Primario, in assenza di un Primario dell’
Ospedale deve presenziare credo a degli esami o qualcosa del genere, quindi
purtroppo non c’è. Il caso ve lo presenterà l’anno prossimo, comunque è una paziente
estremamente interessante, di quelli che non cureresti mai perché dici “tanto non
guarisce” invece col supporto dell’Ospedale di Baratto e con il Techineos è una
Persona che è partita in carrozzella e con una patologia del nevrasse cronicizzata e, in
un anno, è arrivata questa estate a fare una camminata in montagna di tre ore. Allora
Baratto lo aveva preparato e ce lo illustrerà l’anno prossimo. Vi saluta tutti e si scusa
ma non può. Il terzo assente, ultimo ma non ultimo, è il nostro amico Alberto Pietrini
che oggi ha dei doveri di cerimonia, assiste ad un matrimonio di una Persona
importante, ieri sera mi ha telefonato commosso, dice “salutameli tutti, vorrei essere
con Voi” gli ho detto “Tu sei un traditore, perché sei la nostra mascotte” così gli ho
piantato un coltello nel cuore. “Va bene, ci sarò l’anno prossimo”. E’ di buon
augurio, Lo aspettiamo tutti con gioia perché lo abbiamo conosciuto nel famoso
Seminario di Valeggio sul Mincio, nel ’97. E’ stato uno scherzo che ci ha combinato
la Nervi. Alberto aveva una patologia molto seria e la M. Pia gli aveva raccontato di
un caso, con la sua stessa diagnosi, che, pur avendo iniziato il Techineos quando gli
avevano dato una prognosi di sei mesi di vita, dopo sei anni era ancora vivo e vegeto.
Così ha voluto provare anche Lui, la sua storia la conoscete perché ce l’ha raccontata.

[[[[E’ stato uno scherzo che ci ha combinato la Nervi perché dice “Tra quattro mesi è
morto, gli voglio bene ….”, lo portiamo e Lui ci ha fatto lo scherzo di essere ancora
vivo adesso, con tutte le storie che ci ha raccontato tutti gli anni…. ]]]]

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Questi sono gli assenti ma sono tutti presenti, negli ultimi due giorni li ho sentiti tutti.
A questo punti direi, facciamo parlare un pochino Franco che oggi è un po’ costipato,
si vede che ha respirato polifosfati, conduce una vita disordinata, quindi le sue
mucose lo hanno fregato.
Dr. Franco Solerio: Me lo ha attaccato Lui il raffreddore, ce l’ha avuto prima Lui,
non lo confesserà mai ma è stato Lui. Vi ho preparato un’altra cosina per fare un po’
di chiarezza sulle Fasi di Techineos. E’ un argomento che abbiamo sfiorato più volte
durante i passati Seminari, sono venute fuori delle nozioni e questa è l’origine di
queste nozioni. L’ultima volta abbiamo parlato dei Chakra, siamo rimasti più
sull’Oriente, sulle basi orientali del metodo, questa volta vediamo l’Omotossicologia.

Qualcuno di Voi avrà


già sentito parlare di
questa cosa. E’ una
revisione delle teorie OMOTOSSICOLOGIA
dell’Omeopatia
classiche fatte in questo L’omotossicologia è il completamento della teoria omeopatica alla
luce delle conoscenze moderne riguardanti la fisiologia e la
anzi, oramai, nello patologia
scorso secolo alla luce
delle c o n o s c e n z e Ogni sistema vivente è un sistema di flusso che tende a preservare
scientifiche ed in l’equilibrio
particolare sulla
biochimica della cellula Il flusso è disturbato da entità estranee (TOSSINE) che tendono a
danneggiare l’organismo
e sulla fisiologia dei
tessuti. Ricordiamo che
l’Omeopatia che Voi Figura 3
vivete tutte le
settimane, tutti i giorni e di cui vedete i risultati, è una cosa un pochino datata nel
senso che Hanhemann che l’ha ideata, l’ha inventata, ha fatto le prime messe a punto,
ha lavorato tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, quindi in quel momento lì
l’umanità era assolutamente ignorante per quanto riguarda il funzionamento della
macchina uomo, proprio non si sapeva niente eppure ha tirato fuori una metodica e
anche messo a punto dei concetti allora inspiegabili che mano a mano sono venuti
fuori anche nella Medicina Ufficiale. Questo magari lo vedremo l’anno prossimo. A
me piacerebbe, dopo questo intervento, andare ancora più nel difficile, nel
particolare, l’anno prossimo magari vediamo qualche passaggio dell’Organon.
L’Organon è un po’ la Bibbia dell’Omeopatia, è il testo teorico che ha fatto proprio
Hanhemann. Hanhemann ha scritto una teoria, l’Organon, e poi ha fatto varie
pubblicazioni pratiche, il Trattato delle Patologie Croniche e tutta una serie di
indicazioni pratiche. Cosa ha fatto Reckeweg e i fondatori della Omotossicologia?
Hanno preso quello che aveva detto Hanhemann, han cercato di filtrarlo alla luce
delle varie scoperte di funzionamento reale della cellula e dei tessuti. Hanno cambiato
un po’ il punto di vista dell’Omeopatia ma hanno anche cambiato, hanno stravolto, il
punto di vista cioè i risultati, della Medicina scientifica, della Medicina occidentale
16
alla luce delle premesse di queste conoscenze scientifiche. Il cambiamento della
visione è questo qui che è la seconda riga (fig.3), questo qui è un po’ il centro della
visione omeopatica vista dagli Omotossicologi. Il Sistema vivente, un Organismo
vivente, un uomo, i cavalli di Maurizio Tempo, sono Sistemi di Flusso che tendono a
preservare l’equilibrio. Che cos’è un Sistema di Flusso. Vediamo un momentino e poi
torniamo indietro, questo qui (fig.4); quelli lì sono Sistemi di Flusso.

Un Sistema di Flusso è
un’entità che comunica con
l’esterno e che interagisce con
l’esterno ed ha dei meccanismi
interni che gli permettono di
interagire con l’esterno. Una
Formula 1 interagisce con
l’esterno perché gli mettiamo
della benzina, prende aria da
fuori da mescolare con la
benzina, prende aria per
raffreddare il motore per evitare
Figura 4 – Sistemi di flusso
di fonderlo col calore prodotto.
Potremmo prenderne altre cento mila. L’uomo è, da questo punto di vista, simile,
paragonabile ad un automobile, nel senso che ha degli input e ha degli output, delle
cose che entrano e delle cose che escono. La luce, il cibo, i farmaci, anche i concetti,
anche l’insegnamento se vogliamo è un input, anche le emozioni, anche uno spavento
è un input. Tutta l’importanza del Sistema di Flusso è che per continuare, per
preservarsi deve essere in grado di regolarsi perché, interagendo con un esterno, con
un mondo che muta, che non è sempre identico, deve adattarsi alle mutate condizioni.
L’automobile è la stessa cosa. L’automobile utilizza l’aria esterna per far bruciare la
benzina, se va in montagna dove l’ossigeno è più rarefatto, deve avere dei
meccanismi per regolare questa cosa e far bruciare la benzina sempre bene. Se
Schoumacher va a fare un Gran Premio in Sud Africa in un momento in cui fa un
caldo terribile deve regolare la sua termoregolazione in modo che anche con l’aria
più calda il motore non bruci. L’uomo è uguale anche
qui. Gli input e gli output li conosciamo, li vedete tutti
i giorni, l’aria che cambia, il freddo e il caldo, oppure
l’insalata che mangiamo se è buona o se è inquinata, o
se mangiate dei cibi che hanno in parte piccole
quantità di sostanze tossiche, se prendete dei farmaci,
se Vi fanno un agguato da dietro una porta per farVi
uno scherzo e Vi spaventano, in qualsiasi di questi
momenti il vostro organismo cambia, non è mai
Inn - Yang uguale, reagisce allo stimolo esterno e si regola.
Torniamo magari a quello precedente, lì vi ho messo lo
Inn e lo Yang dell’altra volta, è il richiamo al mio intervento dell’altra volta.
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I Cinesi dicevano Inn e Yang, cioè il più e il meno, non esiste niente che sia fermo
ma ogni cosa è in movimento, l’uomo è in movimento perché continuamente si
regola quando riceve un più dall’esterno lui deve apportare un meno, quando riceve
un meno lui deve apportare un più. Altro nuovo elemento che hanno apportato gli
Omotossicologi è questo qui. Il Flusso è disturbato da entità estranee che tendono a
danneggiare l’organismo. Appunto il modo esterno, tutto quello che non è l’uomo ma
che viene da fuori, può costituire “Tossina”. Qui il termine “Tossina”, loro
esattamente le chiamavano Omotossine. E’ più allargato di quello che si utilizza
normalmente, la Tossina non è solo una molecola chimica, un veleno, una Tossina è
qualsiasi cosa che può perturbare lo stato. Quindi, volendo, anche i raggi di sole sono
tossine. Se andiamo al sole ad Agosto e non siamo abbronzati e non mettiamo una
protezione, per noi i raggi solari sono eccessivi e sono Tossine. Se l’Organismo riesce
a regolarsi, si abbronza lentamente, se non riesce a regolarsi perché i raggi sono
troppo forti rispetto alle sue capacità di adattamento si ustiona: c’è una reazione
troppo forte. Questa reazione troppo forte, per fare un esempio, che noi chiamiamo
eritema solare e vediamo come un problema, una malattia, in realtà una malattia non
è. Vediamo se trovo … ecco…

L’Omotossicologia porta nella Medicina


moderna un nuovo concetto di malattia: la
malattia non è una cosa sbagliata di per
sé, la malattia rappresenta quei processi
che l’Organismo mette in atto per reagire
alle tossine, cioè per inattivare tutto ciò
che arriva dall’esterno e che può causare
un danno al suo funzionamento. Ho fatto
l’esempio della dermatite, dell’eritema
solare, quando ci scottiamo. Qui c’è una
Signora con il raffreddore, anche il
Un nuovo concetto di malattia
“La malattia rappresenta tutti quei
raffreddore come malattia non è una cosa
procedimenti e quadri che sono espressione negativa. La Signora a cui cola il naso, il
della lotta dell’organismo contro le tossine, naso che cola non è effetto del virus
nel tentativo di renderle innoque ed dell’influenza, il naso che cola è la
espellerle” risposta della Signora al virus per
eliminarlo. Se il virus entra in un
cadavere, al cadavere non cola il naso, il cadavere non è più un Sistema di Flusso, la
Signora che è viva e vegeta, è un Sistema di Flusso, arriva il virus che viene
riconosciuto come una cosa negativa e cerca di eliminarlo. I tentativi di eliminare il
virus sono diversi. Tutti i tentativi di eliminare le tossine vanno per gradi. Questa è
una bella innovazione dell’Omotossicologia. “La malattia non è azione della tossina
ma una risposta dell’organismo che cerca di difendersi”. Se non riesce ad espellere
le tossine l’organismo cerca di rimediare i danni subiti con metodi di difesa via via
più costosi per l’organismo in termini di integrità. Cosa vuol dire “via via più
costosi”? Vuol dire che l’Omotossicologia ha messo in ordine le malattie, cioè ha
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fatto una ricostruzione, un ordinamento, in base al costo che comportano per
l’organismo i vari tipi di reazione dell’organismo per liberarsi, per difendersi, da
queste tossine.

La malattia non è l’azione della “tossina”, ma la risposta


dell’organismo che cerca di difendersi

Se non riesce a espellerle, l’organismo cerca di rimediare i danni subiti


con metodi di difesa via via più “costosi” per l’organismo in termini di
integrità.

FASI UMORALI (domina l’escrezione)

-Fase di escrezione: espulsione delle tossine attraverso gli emuntori


(sudorazione, urina, cerume...)

-Fase di reazione: espulsione delle tossine con procedimento “infiammatorio”


(eczema, dermatite, stomatite, rinite,cistite...)

-Fase di deposito: accumulo con conseguente inattivazione delle tossine nei vari tessuti
(verruche, papillomi, edemi...)

FASI CELLULARI (domina la condensazione)

-Fase di impregnazione: il tessuto accumula le tossine, ma subisce un danno


(ulcera cutanea, ulcera gastrica, pigmentazioni...)

-Fase di degenerazione: il tessuto accumula, subisce danno, e inizia a trasformarsi


(polipi, fibromi...)

-Fase neoplastica: viene alterata la struttura del DNA e la cellula perde il controllo
(carcinomi, sarcomi...)

Hanno fatto una bella divisione: le due divisioni maggiori sono quelle che vedete lì,
Le Fasi Umorali e le Fasi Cellulari. Nelle Fasi Umorali non c’è danno per i tessuti
quindi è facile un ritorno alla salute anche autonomo, anche senza aiuti terapeutici,
c’è scritto “domina l’escrezione” cioè i meccanismi di espulsione di queste tossine
verso l’esterno. Le Fasi Cellulari sono quelle successive. Sono quelle in cui c’è un
danno per la cellula, c’è un danno per il tessuto, domina la condensazione, cioè il
tentativo di eliminare le tossine non è più riuscito, si cerca di metterle in un angolino,
non è possibile buttarle fuori dalla finestra, cerchiamo di metterle in un angolino della
casa in modo che si vedano poco e che non facciano troppo danno in giro.

19
Le Fasi Umorali sono tre. Le Fasi Cellulari sono tre. Vediamo come si susseguono
perché l’idea degli Omotossicologi è che l’organismo, che ha tutte queste scelte per
difendersi, cerca sempre di utilizzare quelle a lui meno costose. Quelle meno costose
di tutte sono le fasi di escrezione: espulsione delle tossine attraverso gli emuntori.
Queste qui già normalmente non vengono considerate malattie; se malattia è qualsiasi
risposta dell’organismo anche questo è malattia e vedete che non c’è niente di male:
la sudorazione, l’urina, il cerume, le secrezioni mucose normali, non aumentate come
nella rinite. Il primo tentativo di espellere le tossine è questo. Se l’organismo non
riesce diremmo noi fisiologicamente, cioè con questi tentativi di escrezione a buttare
fuori le tossine passa alla seconda Fase: la Fase di Reazione. La Fase di Reazione,
durante questa fase ci sono i primi sintomi. E’ quella che generalmente viene
chiamata Infiammazione Acuta. Cioè espulsione delle tossine sempre, siamo sempre
nelle Fasi Umorali, quindi le tossine l’organismo riesce a rimuoverle, ma con
procedimento infiammatorio. Gli esempi che ho messo: eczema dermatite, stomatite,
rinite, cistite. Un esempio: la rinite della Signora: non riusciva ad espellere il virus
che è entrato attraverso i normali meccanismi inattivandolo, eliminandolo con le
urine e col sudore e l’organismo sceglie,trova, un locus minoris resistentiae cioè un
organo più adatto ad eliminare la tossina. Nel caso della rinite la Signora elimina il
virus attraverso un aumento della secrezione del muco attraverso il naso. La fase
successiva è la Fase di Deposito. Questa è una fase di transizione, siamo a metà tra le
Fasi umorali di eliminazione e quelle cellulari dove la tossina si ferma. Siamo nelle
Umorali perché ancora qui non c’è un danno vero e proprio per un tessuto però siamo
vicini alle fasi Cellulari perché la tossina non viene completamente eliminata, almeno
non subito. Pensate alle verruche, ai papillomi, cioè l’organismo cerca
momentaneamente di mettere da parte la tossina con una neoformazione benigna, per
esempio una verruca, con l’obiettivo di metterla lì, inattivarla e un giorno, quando è
in grado, far cadere la verruca, il condiloma, il papilloma e con questo eliminare tutto
insieme la tossina non subito ma un giorno quando ce ne avrà le forze. Andando
avanti nella Tabella di Gravità e di meccanismi più costosi, passiamo alle Fasi
Cellulari. Rapidamente l’Impregnazione: il tessuto accumula le tossine ed inizia a
subire un danno, pensate alle ulcere, l’ulcera cutanea, l’ulcera gastrica, ci sono dei
meccanismi non sufficientemente forti da eliminare o da mettere da parte non so,
nell’ulcera gastrica se c’è il batterio, se c’è una modificazione dello stato della
mucosa, non riesce a reagire abbastanza da eliminare la noxa, la causa, però la
reazione è già troppo forte e quindi comporta già un danno per l’organismo. La fase
successiva è la Fase di Degenerazione, il tessuto accumula, subisce danno ed inizia a
trasformarsi, polipi e fibromi. Inizia a trasformarsi cosa vuol dire? Che il tessuto
inizia a perdere le caratteristiche originali. Qui possiamo metterci tutti i tumori
benigni, possiamo metterci le cisti della tiroide, possiamo metterci i fibromi.

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FASI UMORALI
ENTODERMA ESCREZIONE REAZIONE DEPOSITO
MUCODERMA Epitelio del •Lacrime. •Saliva. •Muco •Rinite catarrale, rinite •Iperplasia delle mucose.
naso, della tuba di nasale. •Muco tubarico. pseudoallergica acuta. •Rinite cronica iperplastica.
Eustachio, delle cellule •Muco laringotracheale. •Otite media acuta: - •Sinusite cronica. •Esofagite
mastoidee, delle cavità •Rinorrea acuta e cronica. catarrale in fase iniziale;- cronica. •Poliposi nasale.
paranasali, della bocca, del •Escrezione tramite il catarrale trasudativa ed •Laringite cronicacircoscritta e
laringe, della trachea e del reticolo del timo. •Increzione essudativa;- mucopurulenta diffusa. •Nodulo laringeo.
canale alimentare. Orecchio tiroidea. •Increzione e purulenta. •Faringite e •Sviluppo di
medio. Tutte le mucose.
paratiroidea. tracheite acuta. •Afte, infezionielmintiche.
ORGANODERMA Timo.
stomatite, glossite, •Scialoadenite cronica.
Tiroide, paratiroidi. Fegato,
pancreas, stomaco,
gengivite. •Parotite •Calcolosi salivare.
intestino. epidemica. •Catarro tubarico
e dell’orecchio medio.
•Laringite acuta, edema
laringeoinfiammatorio.
•Sinusite acuta. •Esofagite
acuta.

•Scialoadenite acuta. •Cisti siero-mucosa del


•Ascesso del setto. vestibolo nasale. •Ranula.

•Diverticolo esofageo.

FASI CELLULARI
ENTODERMA IMPREGNAZIONE DEGENERAZIONE DEDIFFERENZIAZIONE
MUCODERMA Epitelio del •Rinite cronica ipertrofica. •Rinite cronica vasomotoria. Quadri iniziali e non di:
naso, della tuba di •Rinite allergica. •Disfonia da laringitecronica. •Poliposi •carcinomi della mucosa
Eustachio, delle cellule laringea. •Edema laringeo noninfiammatorio. •Pericondrite nasale; •carcinomi della
mastoidee, delle cavità e condro-pericondritelaringea. •Ozena in fase iniziale. mucosa orale; •carcinomi
paranasali, della bocca, del •Rinite atrofica semplice. •Verruca laringea. •Pachidermia delle labbra; •carcinomi della
laringe, della trachea e del laringea rossa, bianca,verrucoide. •Otosclerosi conclamata. lingua; •tumore misto della
canale alimentare. Orecchio •TBC esofagea, laringea e del cavo orale. •Leucoplasia parotide; •carcinomi della
medio. Tutte le mucose.
della lingua. •Rinopatie granulomatose (rinite laringe; •tumori delle
ORGANODERMA Timo.
cronicacaseosa, rinoscleroma, sarcoidosi, lebbra, TBC, ghiandolesalivari; •carcinomi
Tiroide, paratiroidi. Fegato,
pancreas, stomaco,
lue). •Granuloma gangraenescens. •Sindrome di Wegener. dell’esofago; •tumori della
intestino. •Scialoadenosi: - lesione linfoepiteliale di Godwin;- malattia trachea; •carcinomi del timo;
di Mikulicz;- sindrome di Sjôgren.

•Papillomatosi multipla laringea. •carcinomi della tiroide;


•Lupus della mucosa nasale. •carcinomi delle paratiroidi.
•Ozena conclamata.

Tavola della omotossicosi (relativamente ai tessuti di derivazione entodermica)

Sono quelle che poi possono preludere in molti casi sono segno di allarme perché
preludono realmente alla Fase Neoplastica. Nella Fase Neoplastica c’è sempre un
accumulo per inattivare le tossine, però questo accumulo è talmente forte e talmente

21
grave che non cambia solo le caratteristiche morfologiche esterne del tessuto ma
arriva anche a cambiare addirittura il codice genetico, il DNA. E qui possono partire
tutti i carcinomi, i sarcomi e tutti i tumori maligni, quando c’è un danno del DNA la
cellula perde la sua capacità di regolarsi da sola e iniziare a moltiplicarsi all’infinito e
formare questi tumori. Questo è l’inquadramento della patologia generale dal punto
di vista della Omotossicologia. Però, adesso Vi faccio vedere la tabella, questa qui è
la Tabella Completa. L’Omotossicologia ha costruito una tabella, si chiama Tavola
della Omotossicosi.

Qui, lo vedete in alto, ci sono tutte le patologie, tantissime patologie ordinate per
organo di derivazione embrionale e fase omotossicologica: Vedete che abbiamo due
grandi colonne, le Fasi Umorali e le Fasi Cellulari, a loro volta divise in tre,
Escrezione, Reazione, Deposito e Impregnazione, Degenerazione, Fasi Neoplastiche.
Ogni riga corrisponde a un tipo di tessuto differente: Le divisioni principali:
Ectoderma, Mesoderma, Endoderma sono le derivazioni embrionali. Cosa sono le
derivazioni embrionali? Tutti i tessuti, anche del cavallo e del gatto ecc., derivano da
un embrione che ad un certo punto della sua formazione è diviso in tre foglietti, è
come se fossero tre monetine messe una sopra all’altra. Da queste tre monetine
diverse derivano tutti i tessuti: il cervello, la pelle, i muscoli, le mucose digestive.
Ogni organo si può apparentare con tutti quelli derivati dallo stesso foglietto perché
hanno comunque delle caratteristiche in comune. Quindi loro hanno preso questa
divisione e l’hanno ulteriormente suddivisa in base ai vari tessuti e per ogni tessuto
hanno messo le malattie tipiche inquadrandole in ognuna delle Fasi
Omotossicologiche. Il passo successivo è lo spostamento. Finora siamo in una fase
statica, descriviamo l’uomo, l’animale, l’organismo, il malato in un momento: Altra
grossa innovazione
è l’inquadramento
nel tempo.

Abbiamo detto che


il mondo cambia, le
possibilità di
reazione del malato
alla sua malattia
cambiano e quindi il
malato non vive con
una sola malattia o
con nessuna
malattia tutta la vita,
ma può fare
spostamenti nella
Tabella verso destra
o verso sinistra. Il fenomeno della vicariazione
Cosa vuol dire?
22
Vuol dire che da una iniziale malattia lieve o dalla capacità di eliminare con le Fasi di
Escrezione, può andare in defaillance, non riuscire più ad eliminare o può arrivare
“una tossina o omotossina più forte” e allora il malato non riesce più ad ovviare con
un meccanismo poco costoso e passa ad uno più costoso, è quella che viene chiamata
Vicariazione Progressiva ossia la malattia passa da una capacità di eliminazione
facile verso una capacità di eliminazione più difficile o di non eliminazione. Per
riconoscere un po’ senza studiare o conoscere la Tabella delle Omotossicosi, che
presupporrebbe studiare poi tutta la patologia umana, potete inquadrare i Vostri
sintomi e le Vostre risposte in due classi cioè nelle Fasi Umorali e nelle Fasi Cellulari
osservando i Vostri sintomi, le caratteristiche del Vostro problema in qualsiasi
momento. Le Fasi Umorali generalmente, tranne la prima di Escrezione che è
asintomatica, sono improvvise, iniziano improvvisamente, presentano tanti sintomi
acuti, fastidiosi e vanno generalmente a posto da soli velocemente. L’influenza, ad
esempio: esordisce abbastanza rapidamente, ha dei sintomi fastidiosi, dovete stare a
letto però rapidamente va a posto, generalmente, se l’organismo non è debilitato,
anche senza prendere nessun farmaco o nessun rimedio.
D’altra parte le Fasi di destra nella tabella cioè le Fasi Cellulari hanno sintomi
diversi, le capacità di reazione sono più blande, quindi i sintomi che, ricordiamo, sono
le nostra reazioni, non sono causati dall’agente patogeno sono meno, tendono ad
essere cronici, cioè durano nel tempo, spesso la malattia è inapparente, pensiamo ad
una verruca, ad un polipo nell’intestino, nessun sintomo finché non siamo proprio al
limite. Inizio subdolo, nessuna remissione, cioè siamo già nelle Fasi in cui non si
riesce a fare l’eliminazione ma si impregnano i tessuti con le tossine, nessuna
remissione spontanea.
Queste due Fasi sono state messe vicino ai tipi di terapia possibile per l’uomo. Qui
mettiamo i due esempi
fatti
dall’Omotossicologia ma • Il farmaco chimico (anti....)
potremmo anche o Sopprime il sintomo
dividere le terapie o Ostacola la reazione del tessuto
classiche che si fanno in o Favorisce il deposito della “tossina”
Ospedale in questi due o Favorisce la “vicariazione progressiva”
tipi cioè possiamo avere
delle terapie che • Il rimedio omeopatico
favoriscono la o Favorisce il sintomo
vicariazione regressiva e o Aiuta la reazione del tessuto
delle terapie che o Stimola la rimozione della “tossina”
favoriscono la o Favorisce la “vicariazione regressiva”
vicariazione progressiva.
Qui vi ho messo la
differenza tra Farmaco Chimico “anti” cioè, per essere precisi, il farmaco chimico
che sopprime il sintomo: l’antipiretico, l’antiinfiammatorio per farVi l’esempio più
comune di tutti, potremmo prendere per esempio la pillola, utilizzata per curare una
patologia ovarica , cioè sopprimiamo un sintomo per togliere un fastidio al Paziente,
23
per esempio il ciclo mestruale irregolare, il ciclo doloroso o l’antipiretico per la
febbre del bambino o l’infiltrazione per togliere il dolore, l’infiammazione al garretto
del cavallo, però, in questo modo, togliamo un fastidio, un sintomo della Fase
Umorale, che è acuto e fastidioso, ma ostacoliamo la capacità, il tentativo
dell’organismo di eliminare, quindi spostiamo la malattia verso destra perché
favoriamo il deposito della tossina, favoriamo la vicariazione progressiva, cioè il
malato passerà, farà uno scalino verso destra nella Tavola della Omotossicosi. Il
rimedio omeopatico per esempio o un rimedio anche farmacologico ma che va verso
il sintomo, verso il tentativo dell’organismo , fa il contrario, favorisce il sintomo
stesso, quella che gli omeopati chiamano la reazione di aggravamento, forse la
avevamo già vista nei Seminari precedenti ma, per chi non ci fosse stato, nella
Omeopatia classica, quando non ci sono altre terapie di supporto come l’eliminazione
dell’allergene, come l’utilizzo del catalizzatori, nelle prime ore o nei primi giorni
della terapia omeopatica il paziente non vede un miglioramento, vede un
peggioramento dei sintomi, cioè il Paziente che ha la febbricola continua da un mese
a 37,5°C con il rimedio giusto nei primi giorni la sua febbre va a 39°C , vuol dire che
abbiamo facilitato le sue reazioni di escrezione, quelle che sono le Fasi a sinistra della
Tabella, per cui Lui si libera più velocemente della tossina qualunque essa sia e torna
più verso sinistra cioè più verso la salute. Quindi aiuta la reazione del tessuto, stimola
la eliminazione della tossina e favorisce la vicariazione regressiva. Questo io ho fatto
la divisione nel farmaco chimico – rimedio omeopatico ma, come Vi dicevo,
possiamo vederlo anche nella farmacologia chimica. Un Paziente con un rene un po’
in crisi, anziano, che ha una ipertensione terribile, se gli diamo un po’ di diuretico
favoriamo la vicariazione regressiva, perché comunque Lui ha un rene in crisi ma sta
accumulando liquidi che per Lui sono una Omotossina, ne ha troppi, non riesce ad
eliminarli col rene e li mette nelle gambe, li accumula, è passato in una Fase a destra
della Tabella della Omotossicosi. Se noi aiutiamo il suo rene con un diuretico che è
un farmaco chimico, se vogliamo violento, lo facciamo tornare verso sinistra, cioè lo
facciamo passare da una Fase di Deposito e lo facciamo tornare più verso una Fase di
Reazione. Quindi, per sintetizzare, vi posso fare un esempio sulla Tavola delle
Omotossicosi: questa è una parte della Tabella completa delle omotossicosi, in alto
abbiamo le Fasi Umorali, in basso le Fasi Cellulari solo per alcuni tessuti. Sulla
Tabella delle Omotossicosi si possono andare a cercare quelle di cui parlava papà
prima, cioè il Paziente che fa la storia in un senso, fin che non incontra un Medico
che applica un tipo di terapia “biologica” o comunque che lo riporta indietro, per cui
vede la sua storia al contrario. Un Paziente che da bambino faceva un mucchio di
raffreddori e influenze, possiamo andare a cercare ma saranno sicuramente nella Fase
di Reazione cioè di Eliminazione con processo infiammatorio, rinite catarrale,
faringite, parotite epidemica, catarro tubarico, è stato curato con antibiotici da quando
aveva tre anni fino ai quindici e man mano sicuramente lo vedremo passare in fasi più
a destra. Arriva magari da noi con delle fasi già di impregnazione, un polipo della
laringe, la disfonia cronica, con la terapia omeopatica e con qualsiasi tipo di terapia
bilologica si può spesso vedere che il Paziente ripete gli stessi passaggi perché i suoi
locus di minore resistenza sono sempre gli stessi, salvo che non abbia avuto dei danni
24
da malattie o da traumi. Quindi lui, tornando indietro ed essendo sempre più capace a
eliminare le sue tossine, aiutato dai rimedi o dalla terapia che sta facendo, ripeterà le
eliminazioni che aveva fatto e quindi pian piano il polipo andrà via ma gli tornerà, o,
per fare l’esempio di prima, gli migliorerà il mal di schiena, gli tornerà il mal di
pancia, quando fa l’errore gli torna la malattia che aveva fatto da bambino, l’ascesso
del dente che, capite bene, è una fase iniziale di deposito, cioè prima una reazione, l’
infiammazione cronica, deposito, fa un bell' ascesso un po’ di pus che circoscrive
dentro un dente, ha fatto un bel deposito, poi quel Paziente lì è andato ancora avanti e
sarà passato nelle Fasi di Impregnazione e Degenerazione con i suoi mal di schiena.
Quando è stato messo a dieta, è stato curato, è tornato indietro e ha rivisto la stessa
malattia di prima. Cioè è ritornato alla capacità di eliminare che aveva da giovane,
con l’impregnazione del dente. Facendo ancora meglio la dieta è tornato indietro ed è
tornato alle Fasi di Escrezione in cui eliminava, quando faceva pochi errori, con un
sintomo di reazione, con un pò di colite e con un po’ di diarrea e, quando faceva la
dieta perfetta, nelle Fasi di Escrezione, cioè quelle poche tossine che arrivavano le
eliminava in maniera asintomatica. Allora, per riassumere, abbiamo messo un altro
tassello nella base del Metodo Techineos.
Vediamo la diapositiva: La ricetta Techineos per un Sistema di Flusso efficiente.

La ricetta Techineos per un “sistema di flusso” efficiente

• Diminuire l’introduzione di tossine


o Eliminazione dell’allergene alimentare
o Riduzione dell’inquinamento chimico (conservanti,
coloranti....)
o Eliminazione dell’inquinamento elettromagnetico

• Facilitare l’eliminazione delle “tossine”


o Omeopatia classica
o Catalizzatore SOL
o Bicom (MORA-terapia)

Abbiamo lo Inn e lo Yang nel Metodo Techineos. Quindi dobbiamo avere poche
tossine dentro, dobbiamo difenderci dalle omotossine. Da una parte avremo lo Inn,
25
diminuiamo l’introduzione delle tossine: eliminazione dell’allergene alimentare,
riduzione dell’inquinamento chimico, conservanti, coloranti, potete metterci tutto
quello che volete, eliminazione dell’eventuale inquinamento elettromagnetico.
Dall’altra parte abbiamo lo Yang, eliminazione delle tossine che sono entrate o che
continuano ad entrare: l’omeopatia classica, cioè i rimedi classici dell’Omeopatia che
magari vedremo l’anno prossimo con l’Organon, il Catalizzatore SOL, che non è
nient’altro, Ve lo avevo detto l’altra volta, che un rimedio che aiuta il motore della
cellula a funzionare di più, è come mettere l’additivo nella benzina: la cellula riesce a
fare le sue reazioni un po’ meglio, quindi, qualunque sia la fase omotossicologica in
cui è, col Catalizzatore la aiutiamo ad esprimere meglio le sue capacità di reazione.
Inoltre il Bicom, la Mora Terapia, che è la stessa cosa come può essere l’Agopuntura,
un altro modo per facilitare la reazione dell’individuo e quindi la vicariazione
regressiva, tornare ad una fase più energica ma meno costosa, per l’organismo, di
malattia. Grazie. …..Ovazione….

Dr. A. Solerio: Volevo solo dire una cosa. Non vogliamo essere presuntuosi, il
Metodo Techineos è un contenitore, c’è scritto sugli appunti per i Pazienti.
Contenitore vuol dire che ci potete mettere tutto quello che volete. Qualcheduno
invece di fare il Bicom va a farsi fare l’imposizione delle mani da un terapeuta, va
benissimo, se funziona: Medicina basata sui risultati evidenti. Ci sono dei capisaldi, li
avete capiti tutti, Franco li ha elencati molto bene, poi, in termini di eliminazione,
possiamo fare tutto. La Medicina del passato aveva capito questi concetti, non era
ancora arrivato l’ ’800, per cui il “Dottor Purgone” che dà la purga e fa salassi era
quello che è stato messo alla berlina da Molière ma, in realtà, lo fai sudare, lo fai
andare di corpo, gli togli gli spiriti cattivi del male togliendogli il sangue, così il
paziente può evolvere. Ovviamente ogni eccesso può avere il suo aspetto negativo
perché l’eccesso di lassativi …. fa malattia, no? Lavare l’intestino può andare bene
ma oltre un certo limite impoverisce di nutrienti. Salassare te lo fa morire anemico.
Hanhemann nel suo Organon ha condotto una battaglia contro gli eccessi dei salassi,
che toglievano energia ai Pazienti. Quando la Medicina non sapeva che cosa fare
salassavano il Paziente. Infatti molti morivano di anemia dopo salassi ripetuti o di
aplasia midollare. Per cui noi Medici, con la nostra formazione da monoteisti, ci
riteniamo portatori dell’unica verità, ci serve per essere efficaci sui pazienti sia in
termini di Energia che gli diamo sia in termini di delirio di grandezza che ci fa agire.
Se invece di essere monoteisti, però, ci sforziamo di essere più pluralisti, non di avere
un solo Dio ma cerchiamo di accettare il più possibile, forse progrediamo più noi e
facciamo progredire di più i nostri Pazienti. E’ per quello che quest’ autunno mentre
andavo a Genova una sera, mi telefona uno dei cari Medici che vengono abitualmente
e, nel suo candore di quarantenne Professionista affermato, mi ha detto “Alessandro,
quando io parlo di te ti posso chiamare Maestro?” Io non ho capito se dovevo ridere
o se dovevo piangere, perché maestro è uno che insegna e non impara più e quindi è
diventato assolutamente monoteista e piangere e ridere erano i due sentimenti, poi
sono uscito allegramente ed ho detto “Guarda, mi chiami maestro però prima fai un
inchino col capo, poi guardi verso il cielo e poi dici <il mio maestro> così quelli si
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mettono a ridere e la mettiamo in ridere. Comunque, sono aneddoti un po’ per
alleggerire e per alleggerire chiamerei a questo punto un Pulsatilla irredento sulla via
della redenzione, un po’ come quei cavalli di Maurizio che escono subito dal box,
fanno dei giri, vanno a disturbare le fattrici, insomma …E’ un medico veterinario
anche illustre, ha una grossa esperienza di laboratorio perché ha un’azienda che fa
analisi, segue un mucchio di animali in Italia. E’ arrivato da irredento, lo ha portato
una cugina, Pulsatilla redenta, e adesso lo facciamo parlare perché Lui, si è divertito,
nella sua fantasia, a fare un po’ di Techineos sugli animali che segue e ci ha portato
delle cose interessanti proprio da un punto di vista scientifico. Quindi darei la parola
al Dottor Gian Luigi Rolla che ci viene a raccontare cose estremamente interessanti
ed avvincenti.
Dr. Gian Luigi Rolla: Io dovrei allora iniziare ringraziando il “Maestro”. Di sicuro il
mio approccio a questo Techineos è stato molto lungo perché sono un vero allopatico
convinto per cui all’inizio, quando ho conosciuto le prime volte il Maestro ero molto
scettico…
Dr. A. Solerio:Scusa, Gian Luigi, tu sei un Pulsatilla, quindi sei un ribelle, non fai
mai atti di sottomissione.
Dr. Rolla: No .
Dr. A. Solerio: Appunto e continua a non farne .
Dr. Rolla: No, ma lo dico con ilarità, Maestro, non è un atto di sottomissione questo,
perché quando tu prendi la parola mi va via la voce?
Dr. A. Solerio: Perché è il mio delirio di grandezza. (Ilarità).
Dr. Rolla: O.K. Per cui il primo approccio è stato così. Io sono andato avanti su di
me per molti anni, dando buoni profitti all’industria farmaceutica perché su di me ho
usato quantità infinite di farmaci perché, sempre per quel famoso aneddoto del
dosaggio da cavalli, su di me, visto anche il peso corporeo, usavo dosaggi da cavallo.
Dopo di che, affidandomi a questo Metodo, ho risolto i miei problemi, non ancora in
forma completa perché non sono così rigido e schematico però sto decisamente
meglio, è un anno che non prendo più decisamente nessun farmaco, e di lì mi è
venuta la voglia di verificare in campo, nei miei pazienti che sono principalmente
suini, solo, non principalmente, solo suini, il Metodo. I primi approcci che abbiamo
voluto fare insieme per andare a vedere quali erano le intolleranze alimentari nei suini
e poi cercare di trovare il fabbricante di alimenti che non ponesse questi alimenti a
cui erano intolleranti, è fallito, è stato un flop, perché è difficilissimo trovare un
mangimista che non voglia usare per esempio frumento con tutti i suoi sottoprodotti
derivati, cruscami o che, perché sono i prodotti che costano di meno da inserire in un
mangime per cui era difficile trovare chi volesse fare un mangime del genere. Per cui
lì sembrava arenato il discorso perché era molto difficile trovare chi potesse fare
questi alimenti e poter dimostrare sull’animale, valutando solamente, e questo per me
era un limite, i parametri zootecnici per cui crescita, incremento medio giornaliero,
mortalità, creazione o meno di scarti, incidenza delle patologie sugli animali. Erano
comunque dei parametri zootecnici che, se noi avessimo presentato ad un convegno
Medico, potevano essere molto discutibili perché ad un Medico che un suinetto sia
cresciuto 30 gr. in più o 30 gr. in meno, che ne siano morti 5% in più o 5% in meno,
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poteva essere poco interessante. L’altra branca del lavoro che faccio, non da solo
chiaramente, ma con dei Colleghi è il “Controllo Qualità” per le catene di grande
distribuzione: Coop, Carrefour ecc. ecc. che sono molto attente, dopo gli scandali che
hanno avuto, diossina e mucca pazza, alla sicurezza alimentare. A questo proposito si
inserisce in tutto questo discorso la CEE che vuole garantire al consumatore che
questi animali non solo non hanno residui di farmaci, per cui assenza di antibiotici,
assenza di cortisonici, assenza di tutte le molecole e metalli pesanti che gli allevatori
usano per incrementare la crescita di questi animali, ma che sono stati allevati
secondo le regole del Welfare. Questa è una parola che oggi, nella zootecnia, va
molto di moda, che influenza tutto il mondo produttivo perché rivoluziona un po’
tutto l’allevamento industriale e, non sapendo come misurare questo benessere
animale, da garantire il consumatore che sta mangiando una bistecca sana che non ha
questi residui e questi optionals indesiderati ma da garantirgli anche che l’animale è
stato allevato con le regole del benessere. Hanno messo in funzione dei gruppi di
studio, hanno investito un sacco di soldi, per studiare quello che poteva essere il
metodo obiettivo per valutare il benessere di questo animale e si è arrivati allo studio
delle proteine di fase acuta che sono già molto conosciute nell’uomo perché penso
che nell’uomo siano almeno una trentina le proteine di fase acuta tipizzate. Di lì è
nato tutto questo discorso che adesso vi presento. E’ arrivato comunque molto
casualmente. E’ stata una casualità incredibile però ha dato dei risultati. Io adesso non
vi faccio tutta la presentazione anche perché sarebbe lunga e noiosa, non è la sede, di
cosa sono queste proteine di fase acuta per l’industria suinicola, assolutamente. Vi
faccio solo uno schema velocissimo di che cosa sono queste proteine di fase acuta e a
che cosa ci hanno fatto arrivare. Questo lucido (fig.6) riassume quello che si è detto
adesso: si doveva garantire il consumatore finale sulla sicurezza alimentare, sulla
qualità di quello che mangiava, sull’impatto ambientale e sul benessere animale.
Questi erano alcuni dei concetti che hanno portato a questo studio, per cui il
consumatore doveva aver fiducia di quello che comprava e mangiava. Chiaramente
dalla grande distribuzione tutto questo studio, aiutata dagli animalisti, dai verdi e
quant’ altro, era stato fatto per incrementare il fatturato, ed è anche giusto, ci
mancherebbe! Questo lavoro si riferisce principalmente al suino perché è stato fatto
nella mia ottica, però è sicuramente applicabile a tutte le altre specie di animali da
reddito allevati. Per cui tutte queste cose che vedete erano i vari punti, i vari comparti
in cui bisognava studiare un metodo obiettivo di misurazione di quello che stava
succedendo in allevamento. Il discorso di stress era importante per noi veterinari, per
gli allevatori ecc. per ridurre il calo di performance riproduttiva o produttiva se
parliamo di carne. Perché ogni volta che un animale è sotto stress cresce di meno,
produce meno suinetti, va meno in calore, cioè l’efficacia produttiva di un
allevamento viene in qualche modo inibita, bloccata, diminuita comunque. Per cui
abbiamo gli stress che possono essere positivi o negativi e le risposte a questo stress
possono essere diverse e danno una risposta acuta o una risposta in fase acuta che è la
prima risposta che ci porta sempre di più verso questo traguardo. Parlando sempre di
parametri zootecnici anche se qui stiamo parlando di umano, il costo biologico di cui
prima parlava, che nell’uomo viene visto come un costo biologico o un dispendio
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energetico nostro, del nostro patrimonio energetico, nella zootecnia viene visto come
un dispendio di alimento, di spazio, di giorni improduttivi in allevamento ecc. ecc.
per cui si ribalta pari pari tutto quello che ha detto prima in una relazione eccezionale,
bravissimo, forse il Maestro figlio del…...
Dr. F. Solerio: No, non mi chiamare Maestro!
Dr. Rolla: No, no, no, no eh no, stavo dicendo che forse forse il Maestro adesso si
sente qualcuno che gli fa ombra, allora … è andato via? Ahi, ahi, mi è andata bene!
Per cui il problema era cercare di quantificare in qualche modo obiettivo e non
soggettivo, quali potevano essere queste risposte a questi diversi tipi di stress che
l’animale poteva dare. Si è arrivati al discorso delle proteine di fase acuta . Adesso ci
fermiamo veramente a parlare di queste proteine di fase acuta. Ho dovuto fare questa
premessa perché se no non si capiva da dove sono partito e perché sono arrivato lì.
Queste proteine di fase acuta che sono già state omologate dalla CEE, le ultime tre
sono quelle che vengono usate attualmente nell’uomo, la pig map (?) …..è quella che
viene autorizzata nel suino, l’aptoglobina nel bovino, perché la CEE darà questi
parametri, cioè non dirà più d’ora in poi alla Grande Distribuzione o alle ASL di
competenza “l’animale non deve viaggiare per più di sei ore, perché quando arriva
alle sei ore il camion si deve fermare, dare da bere e da mangiare a questi animali, e lì
sono venuti fuori problemi che a Voi non interessano, ma enormi, perché in queste
aree predisposte per queste abbeverate, c’era un frammisto di camion che andavano a
portare animali da vita o animali da macello con tutte le malattie che si potevano
mischiare tra di loro, per cui sono venuti fuori grossi problemi sanitari, specialmente
in Francia. Accettando e omologando questo tipo di misurazione, si classificheranno
in tre fasce gli animali per cui fino ad un certo livello sono di fascia uno o di fascia
due o di fascia tre a seconda del numero di proteine di fase acuta che hanno. Per cui
la Grande Distribuzione riceverà l’input di dire “gli animali che mi arriveranno al
macello dovranno essere in questa categoria perché, se sono in questa categoria, sono
di prima qualità per cui destinati al consumo umano, se sono nell’altra categoria
vanno alla distruzione perché la carne non è più idonea al consumo umano. C’è un
grosso gruppo che ha la sede in Olanda ma che è il più grosso gruppo europeo di
produzione della carne, che sta pensando e ha già fatto degli studi, è già operativa
sperimentale questa macchina, una Elisa in linea di macellazione, per cui pensiamo a
un’analisi di sangue ogni venti secondi, per analizzare immediatamente all’
abbattimento il sangue di tutti questi animali ed avere le due catene con l’animale che
rimane entro certi limiti va nella catena A, destinata al consumo umano e l’altro va
nella catena B. Cioè stanno pensando di arrivare veramente ad una cosa
superindustrializzata, che gli costa molto di investimento però, come immagine, loro
potranno dire “Io, Carrefour, ti vendo solamente carne di altissima qualità anche sotto
l’aspetto di benessere animale”. Torno al discorso suini perché io sono molto legato a
questi animali e la pig map che è la proteina che è stata omologata o che è stata
sintetizzata, identificata, non so come dire, dall’Università di Saragozza, non è stata
descritta in nessuna specie per cui è specifica di specie questa proteina, questo è
molto importante, è molto omologa di altre proteine tipo la K120 umana, ha un
marcato incremento per cui è molto rapida nella risposta, cioè aumenta
29
immediatamente alla presenza di qualsiasi stress ci sia ed è molto misurabile perché
dura da due fino a dodici giorni dopo lo stimolo. Per cui non sono come le citochinine
studiate nell’uomo che avevano una emivita brevissima, per cui era difficilissimo, se
non si interveniva a fare il prelievo di sangue in fase acuta non si poteva più misurare
niente. Questa proteina permanendo fino a dodici giorni ci permette di andare a fare il
prelievo di sangue e verificare cosa si può fare. Si misura in un modo molto semplice:
un prelievo di sangue, lo stoccaggio nelle provette, analisi immunochimica per
immunodiffusione radiale o anticorpi specifici di coniglio. Questi sono i metodi
scientifici per validare la proteina. E’ chiaro che poi in campo è stato invece validato
un Kit Elisa che ci permette di essere molto rapidi, molto veloci. E’ una proteina
epatica che viene prodotta in condizioni di uno stress qualsiasi.
Dr. Enrico Solerio: Queste proteine di fase acuta generalmente sono proteine che
vengono prodotte da tutti gli esseri viventi e vengono utilizzate per segnalare a tutte
le cellule dell’organismo che in qualche punto dell’organismo stesso esiste o un
agente che sta invadendo l’organismo o comunque che c’è una situazione di pericolo,
quindi sono degli attivatori così detti aspecifici ,che però segnalano qualunque tipo
di agente o infettivo o infiammatorio che ci sia nell’organismo, per questo vengono
studiati.
Dr. Rolla: Un Medico interviene in modo molto più specifico che un veterinario. In
veterinaria si è pensato di utilizzare questo marcatore del benessere o del sistema
immunitario per utilizzare nelle varie pratiche dell’allevamento quale è il momento
migliore per spostare i suini da un sito all’altro, da una stalla all’altra, cioè da dove
sono nati a dove verranno ingrassati, per decidere il momento più adatto per
intervenire con un programma vaccinale contro le malattie che comunque sia siamo
obbligati per dei piani nazionali ad eseguire. Per cui, se noi facciamo un programma
vaccinale, eseguiamo una vaccinazione di una mandria nel momento ottimale,
avremo sicuramente una risposta migliore e il costo del vaccino, il costo della
manodopera ad eseguire l’intervento è sicuramente più proficuo che farlo nel
momento sbagliato, per cui è stato applicato per verificare questo. Proprio in questo
studio per verificare quali erano i momenti di maggior stress dell’animale per cui,
identificato il momento critico di stress, quello era un momento in cui non fare
nient’altro a questo animale. Vedremo poi la prova che è stata fatta negli
svezzamenti, quando cioè un suinetto, per i non addetti ai lavori, a ventuno giorni, in
genere, di media viene tolto dalla mamma e viene posto in un reparto isolato,
separato ecc. e si chiama appunto svezzamento, dove ha degli stress incredibili. Viene
tolta la mamma, per lui era comunque un punto di riferimento importante, viene
cambiato di spazio, è una cosa importante perché c’è anche uno sbalzo termico
imponente, per cui la superficie corporea di un suinetto è enorme come dispersione di
calore, viene mischiato ad altri suinetti che prima non conosceva perché finché è stato
sotto la mamma viveva solo coi suoi fratelli per cui non aveva stress sociali, diciamo,
invece quando viene spostato nello svezzamento generalmente viene mischiato ad
altri fratelli perché i più belli vengono messi tutti insieme fino ai più brutti e gli scarti
che vengono messi tutti da parte per cui ha tutti questi stress. Lo stress più importante
però è uno di carattere sanitario: la fase di siero conversione, cioè lui perdendo a poco
30
a poco gli anticorpi passivi materni deve sviluppare degli anticorpi attivi suoi propri
che possono essere quelli contro il batterio che gli ha trasmesso la mamma perché la
mamma non gli dà solo cose buone, gli dà anche dei germi opportunisti secondari che
nella fase di svezzamento danno dei problemi, ma quelli che i fratelli di un’altra
covata gli possono dare. Il secondo stress importantissimo è quello alimentare, lui
passa di colpo in uno stesso giorno da una alimentazione completamente liquida, il
latte materno, ad un mangime che, per quanto bene sia fatto, l’industria mangimistica
si è sbizzarrita a utilizzare proteine di uovo, proteine di pesce, proteine di patata, di
tutto quello che si vuole, ma tanto, tanto, tanto frumento, destrinizzato, estruso in
qualsivoglia maniera, però sempre di frumento si tratta, per cui ha questa criticità in
questa fase di vita importantissima. Tant’è che negli ultimi anni anche per dei
patogeni che sono arrivati ci sono state delle mortalità in alcuni allevamenti che
hanno sfiorato il 40%, perché in questa fase critica non sopportavano altri insulti
esterni. In Spagna, Paese con cui lavoro moltissimo, come collaborazione, non ho la
pretesa di andare a fare il consulente in Spagna, ad insegnare ai gatti ad arrampicare,
non ho questa pretesa. E’ stata fatta una prova: misurando il livello di proteine di fase
acuta, cioè questa pig map, in cinque allevamenti che avevano cinque diete
completamente diverse, prodotte da cinque mangimisti diversi, per vedere quale era il
momento più critico nella fase svezzamento in questi suini misurando queste proteine
di fase acuta.
Evoluzione della concentrazione di PFA in diverse diete nel periodo post-
1,80 svezzamento (21-60 g)
1,60

1,40

1,20
mg/ml

1,00

0,80

0,60

0,40

0,20

0,00
Toma 1 Toma 2 Toma 3 Toma 4

TTO 1 TTO 2 TTO 3 TTO 4 TTO 5

E’ venuta fuori una cosa molto bella e che sicuramente per noi del settore aprirà un
mondo di discussioni importante. Tutti i suinetti svezzati a ventuno giorni, dopo una
settimana hanno avuto un picco di innalzamento di questa pig map. Questo proprio
perché c’era un accumulo di tutti questi stress che questi animali hanno avuto. In più
tante volte vengono fatte delle vaccinazioni in questi allevamenti contro il
micoplasma, contro altre patologie diffuse. Quello che questa gente parlando con me
mi ha chiesto e non si dava pace era perché in questa dieta con la linea arancione
queste proteine di fase acuta erano più basse rispetti a tutte le altre diete. Erano

31
diverse nelle altre diete che erano molto simili tra loro. Perché questa dieta arancione
era bassa? Combinazione questa volta è proprio venuto da noi il perché. Perché il
Metodo Techineos ci aveva già fatto testare i suinetti e ci aveva fatto vedere che i
suinetti erano intolleranti al frumento e, in parte minore, intolleranti anche al latte
perché il latte in polvere che si dà ai suinetti è vaccino e non è di suino. Adesso, nella
maggioranza dei casi, si tratta di sostitutivi lattei fatti con delle proteine diverse, per
cui vengono dati dei sostitutivi lattei perché dare latte in polvere, anche vaccino,
costerebbe troppo per cui è per quello che, malgrado anche i prodotti lattei vengano
dati ai suini, c’è una bassa percentuale di animali intolleranti al latte, proprio perché
questo latte non è latte, è un latte non latte, si chiama proprio così in zootecnia.
Questa dieta ultima era l’ultima dieta fatta senza l’utilizzo del frumento e solo con il
riso. Perché la CEE in questo momento ha una eccedenza comunitaria di riso, ha dato
dei contributi e l’Italia per adesso è l’unica che non si è attivata per prendere questi
contributi, per prendere tutto il riso in eccedenza nella CEE e, con il contributo,
portarlo al prezzo del mais per poterlo mettere nei mangimi. Quest’ ultimo
mangimista aveva già attinto a questi contributi, ha tolto dalle sue formulazioni
frumento, cruscami, farinaccio e quant’ altro, tutti prodotti e sottoprodotti del
frumento ed ha utilizzato una dieta a base di riso. Questo ci dimostra chiaramente
quale è il livello di stress degli animali. Stiamo parlando di circa 1 contro 1.6 – 1.8 di
livello di questa proteina, per cui una significatività importantissima. Dobbiamo
tenere presente e adesso vedremo con il Maestro come si potrà fare una prova
scientificamente fatta meglio e ripeto fatta meglio in questo senso. Questo
mangimista quando ha prodotto questo mangime, non sapendo niente né del Metodo
Techineos né delle intolleranze alimentari, non si è curato assolutamente di pulire
l’impianto, di non avere contaminazioni con prodotti di frumento. Ha solamente
smesso in quella formula per cui in quei cento quintali di mangime che ha prodotto ha
tolto, il computer non ha chiamato componenti che arrivavano dai contenitori del
frumento o dei suoi sottoprodotti, ha chiamato riso; però sicuramente la
contaminazione c’è, eccome, per cui sarà interessante vedere se, togliendo anche la
contaminazione accidentale, le cariche elettrostatiche elettromagnetiche che sono
rimaste, migliorerà ancora questo livello. L’altra cosa importantissima, mi fa piacere
averne parlato prima con dei Pediatri, sarà vedere anche nei bambini la misurazione
di queste proteine di fase acuta, che differenza ci potrà dare perché questo qui,
sicuramente potrà essere, rispetto al metodo che Vi avevo presentato prima e su cui
avevamo lavorato, cioè lavorare su dei parametri zootecnici un discorso molto più
capito e molto più pungente, più stimolante per la Medicina Tradizionale. Io sto
usando un Metodo di Medicina Tradizionale per misurare l’efficacia di una terapia
innovativa. Di fronte ad una cosa del genere che tutto il mondo scientifico conosce,
nessuno può dire “è vero” o “non è vero” è si o no.
Stiamo usando lo stesso metro di misura perché quando noi parliamo con un Medico
Tradizionale del nostro gioco delle dita, qualcuno ride, qualcuno sorride, qualcuno fa
finta di non aver capito. Se invece gli facciamo vedere una cosa del genere, cioè
“abbiamo usato un tuo Metodo per misurare la nostra teoria” secondo me si taglia la
testa al toro o per lo meno qualcuno comincia a diventare interessato a verificare che
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cosa sta succedendo: “questi qui allora non sono solo dei seguaci di una setta così per
essere monoteisti da un’altra parte, hanno veramente misurato con un nostro Metodo
riconosciuto l’efficacia di questo Metodo”. Per cui secondo me questo ci aprirà molte
porte. Ripeto, dovremo studiare un protocollo diverso per verificare meglio, però già
questo ci dà un orientamento incredibile su quello che è, per la Medicina Ufficiale,
questo approccio. Vi ringrazio e Vi chiedo scusa se ho fatto un po’ di
confusione....(battimani).
Dr. A. Solerio: Come tutti Voi avete capito, il Maestro è lui!…. (risata). Anzi,
frequentando i Veterinari le esperienze per un Medico sono belle ed entusiasmanti,
perché la figura del Veterinario che mette le mani dove ormai il Medico Clinico non
mette più, ma dove i medici come mio padre che leggeva la “Révue du Practicien”
che gli arrivava regolarmente da Parigi dove aveva vissuto tanti anni, il Medico di
una volta metteva le mani in pasta da tutte le parti per cui faceva la riduzione di una
frattura e poi la guardavano radiologicamente ed era dritta, oppure faceva un
intervento sulle emorroidi in ambulatorio, oppure suturava, faceva il pronto soccorso
al Paziente che arrivava in studio, tanto allora all’Ospedale non c’era il pronto
soccorso, c’era lui. Il Veterinario è rimasto così. Poi fa delle cose importanti dal
punto di vista scientifico per cui ho trovato tre Veterinari, prima il Dott. Barcelò che è
consulente della FAO, mi sembra, Spagnolo, che è arrivato in Studio come Paziente a
farsi curare, poi Barcelò ha portato Faccenda e Rolla e questi tre Veterinari sono stati
dei Maestri. Per me è stato un grosso arricchimento entrare in contatto con loro,
speriamo che la sinergia porti, dopo alcuni tentativi e alcune delusioni proprio per i
mangimisti che si erano illusi di poter fare ma non hanno avuto la forza, ma forse c’è
stato anche qualche problema di tipo…. Gli hanno impedito di fare ad un mangimista
perché forse metteva in crisi un sistema e quindi va bene, vedremo, intanto è
importante dare energia al sistema e cercare di andare avanti. Se qualcheduno vuol
fare delle domande o vuole intervenire basta che alzi la mano e lo facciamo parlare.
Dott.ssa Uasone, Primario Pediatra, a riposo ma sempre Primaria.
Dott.ssa Uasone: Intanto mi congratulo per il bellissimo Convegno e soprattutto per
il grande Maestro che abbiamo
Dott. A. Solerio, ridendo: L’anno prossimo lo fate senza!
Dott. Rolla: Ce lo hai dato Tu l’input a chiamarti Maestro!
Dott. A. Solerio: No, è stato quel ragazzaccio di Peracchio.
Dr.ssa Uasone:Ti abbiamo sempre chiamato come tale! Volevo chiedere al Dott.
Rolla e mi congratulo anche con Lei perché ha dato delle nozioni scientifiche non
indifferenti, volevo chiedere questo tipo di “latte non latte” che voi usate di che cosa
è composto?.
Dr. Rolla:La base principale sono proteine di patata, sì, principalmente, perché sono
solubili e poi vengono usate varie altre fonti di cereali destrinizzati, la parte solubile
di questi cereali, in più, una fonte di energia incredibile i vari mix di olio di palma, di
cocco ecc. ecc. per dare energia perché sappiamo che il latte di scrofa è cinque volte
come tenore di grasso rispetto a quello di vacca, per cui il suinetto ha bisogno
veramente di tantissima energia in queste fasi, allora vengono trovate tutte queste
fonti.
33
Dr.ssa Uasone: Intolleranza alle patate non ne trovate nel suino?
Dr. Rolla:Si, si, c’è..
Dr. A. Solerio: Volevo intervenire adesso. Il primo anno che ci siamo rapportati col
suino, durante una regata verso la Jugoslavia ci siamo fermati a Brescia da un
Paziente, un po’ per gioco, erano un po’ di anni che lo provocavo, ha detto “va bene,
quando vuole venga”. Abbiamo fatto Test, non conoscevo Rolla, Barcelò era appena
venuto, ma comunque giocavamo con un Paziente, e gli allergeni che sono venuti
fuori sono stati proprio quelli lì, frumento e patata e proteine del latte. Per cui pensate
all’interazione tra i sistemi, cioè gli dai una cosa, se gliene dai tanta può succedere
che gli dia fastidio però gli dà fastidio se il suo genoma non è in grado di… per cui se
quell’ enzima ti manca o è carente poi alla fine diventi sensibile piuttosto a questo o
piuttosto a quell’altro; però io mi sono stupito quella volta, non avevo i concetti che
poi mi hanno dato, l’allergene prevalente in quell’allevamento non era frumento, era
la patata. Erano rari gli intolleranti alle proteine del latte ma, in quell’allevamento di
Montichiari …
Dr. Rolla: Sono pochissimi anni che viene usata la patata nell’alimentazione del
suino. Ha preso molto piede da quando, dopo il caso BSE, sono state tolte le proteine
animali. Non avendo tutti la possibilità di usare delle farine di pesce, la farina di
patata, che è molto proteica, è stata individuata come una delle possibili. Adesso
invece sta passando un po’ nel dimenticatoio perché effettivamente come appetibilità,
come digeribilità è molto discutibile. Una cosa importante che ho dimenticato di dire
a proposito della composizione di questi prodotti di latte la base è sempre siero di
latte, siero di latte in polvere, cioè tutti i caseifici facendo formaggi hanno una
abbondanza di siero di latte e, dove non hanno la possibilità di avere degli ingrassi di
suini che lo bevono tal quale nella famosa broda che si dà da mangiare, viene
essiccato in torri spray e questa polvere di siero di latte viene usata come supporto di
tutte queste sostanza, però, essendo poverissimo di energia, niente, perché siero, di
proteine, poche, vengono aggiunte queste cose, però la base è questa. Per quello
l’intolleranza perché ha comunque del DNA bovino che non è riconosciuto dal suino
per cui anche questi sostitutivi di latte, anche se le proteine, il grasso e l’energia non è
latte, ha comunque come base il siero di latte che è vaccino.
Dr.ssa Uasone: La soia viene considerata come mangime?
Dr. Rolla: Si, vengono presi dei distillati di soia. Diciamo che nei sostitutivi del latte
viene usata pochissimo perché già nel mangime stesso c’è una quantità incredibile di
soia, perché più o meno un mangime da suinetti ha almeno un 20% di farina di soia.
Per cui quel tipo di proteina lì è già talmente presente nella formulazione standard
che nel sostitutivo del latte si mette in piccolissime quantità, se no addirittura alcuni
non ce l’hanno proprio.
D.ssa Uasone: Per cui si è modificato tutto completamente, come per i nostri
bambini.
Dr. Rolla: Completamente. Adesso da Gennaio si modificherà di nuovo tutto, perché
riammetteranno l’uso delle farine derivanti dagli scarti di macellazione nella
alimentazione zootecnica. Questo poi fa ridere perché la CEE ha solo voluto dire
“ammetto tutte le farine animali dopo che ti ho detto peste e corna sulle farine
34
animali” però adesso (qui divaghiamo veramente molto) hanno ammesso il concetto
del cannibalismo per cui nel mangime da suini non potrà mai esserci farina di carne
suina ma ci potrà essere invece la farina di carne di pollo, nel mangime dei polli non
ci potrà essere la farina di pollo ma solo da scarti della macellazione dei suini. Cioè è
una presa in giro per far capire e per dire al consumatore “Sì che ti ho riammesso le
farine che prima ti avevo detto che erano …dannose… però ho fatto un grosso
distinguo” Questo fa ridere però è così ormai, la CEE ha dato il suo si per cui di
sicuro diventerà operante.
So che la difficoltà era di far digerire al consumatore “adesso facciamo di nuovo i
mangimi con la carne”. Dopo tutti questi anni di “all’untore – all’untore” per la carne,
riammetterla era difficile però adesso non hanno più i soldi per pagare tutta la
distruzione di questa carne e devono in qualche modo farla usare..
Dr.ssa Uasone:Grazie.
Dr. A. Solerio: Quindi, in realtà, sarebbe meglio il cannibalismo, perché se le
proteine sono omologhe dovrebbero essere teoricamente più tollerate, a meno che
non determinino autoaggressione. [n.d.s. Restano comunque i prioni, alimentando
con proteine animali gli erbivori questi ammalano al cervello (Steiner)]. Enrico
voleva dire qualcosa.
Dr. E. Solerio: Io ho visto che tutti Voi siete rimasti colpiti da questa splendida
esposizione del Dr. Rolla, di questo studio molto preliminare. In realtà sono risultati
che hanno stupito anche noi e soprattutto a noi Medici hanno interessato tantissimo,
perché, in questi anni, abbiamo fatto già altri esperimenti, proprio chiamiamoli più
che altro delle prove, di modificazione dell’ambiente e in particolare dell’ambiente
alimentare negli allevamenti suini e molte volte ci sono stati dei risultati con cui
difficilmente potevamo andare in giro a parlare con altri esperti o comunque che ci
avrebbero potuto permettere di divulgare qualcosa. Questa volta questo risultato e
soprattutto i parametri che sono stati valutati, che sono stati misurati assumono
un’importanza molto forte proprio in campo di sanità umana. Perché circa un mese fa
sul Lancet che è la rivista diciamo più autorevole o comunque tra le più autorevoli di
quelle che circolano nell’ambito della Medicina ufficiale è stato pubblicato uno
studio, praticamente ci sono circa 5000 Medici che si sono resi volontari e per dieci
anni sono stati seguiti e sono state registrate tutte le malattie che loro hanno avuto e
tutti quei parametri che potevano in qualche modo essere poi correlati con queste
patologie. Questo lavoro che è stato pubblicato presentava proprio la correlazione tra
una proteina di fase acuta, che è la Proteina C Reattiva, che è una di quelle che
vengono utilizzate di più nell’uomo, e le morti per infarto miocardico. Quindi credo
che questo sia un elemento di rafforzo di questa Sua esposizione e che ci dà una
grossa speranza.
Dr.ssa Uasone: Leucocitosi no?
Dr. E. Solerio: Diciamo, la leucocitosi non è risultata significativa in questo studio,
però quello che è proprio molto forte, è stato che coloro i quali avevano dei livelli di
Proteina C Reattiva aumentati rispetto agli altri avevano questa mortalità aumentata e
a livelli molto, molto significativi. Quindi questo ha iniziato poi tutta una serie di

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ricerche per andare a vedere quali potessero essere poi le cause di questo aumento
della Proteina C Reattiva in questi Pazienti.
Dr. Oddino: Noi nei bambini, vediamo spesso, negli intolleranti, un aumento dei
leucociti con una linfocitosi ben oltre quella che è fisiologica per l’età, è proprio
tipico.
Dr. A. Solerio: D’altra parte dire “bambino linfatico” è come dire “bambino
allergico”. L’allergia è lo sbaglio. Va bene. Pier Luigi ha parlato, Lui ha connesso
l’antigene alimentare con la Proteina C Reattiva, la Proteina C Reattiva aumenta il
rischio di malattie vascolari, abbiamo riscoperto la Dietologia. D’altra parte di
dietetica parlavano già gli Egiziani, gli antichi Greci, di dietetica hanno parlato
sempre tutti, per fare l’evoluzione Gesù è andato quaranta giorni nel deserto a
digiunare, quindi si è pulito il cervello, provate anche Voi. Se poi Vi mettete in una
zona geopatica come ci racconta l’Architetto Prospero c’è anche un carico tellurico e
le visioni, col digiuno più il carico geopatico, arrivano di sicuro! Va bene. “Lo
Svezzamento” tocca a Natalino. Parla per sé e parla anche un po’ per bocca della
Dottoressa Uasone che, come al solito, non vuole mai parlare. Perché ad Alessandria
c’è una combriccola, una associazione a delinquere di Pediatri, un istintivo, un
emozionale ed un razionale che tramano in silenzio contro la Medicina Ufficiale.
Loro non sono alternativi ma sono evolutivi. Va bene, facciamo parlare Oddino,
l’ultima fatica di questa mattina.
Dr. Oddino: Dopo il ringraziamento introduciamo subito l’alimentazione perché
abbiamo tutti fame. Volevo ringraziarTi per avermi invitato e ringraziare sia Te che
Franco che ci avete testato i prodotti che ci hanno permesso di fare questo, altrimenti
non sarebbe stato possibile farlo. La Dottoressa Uasone è gradita complice con me di
quanto Vi dirò.
Di svezzamento si sente parlare su tutte le riviste, se ne sente parlare dappertutto.
Direi che qui è rivisto un attimo alla luce del Metodo Techineos. So bene che
interesserà una parte minima dell’auditorio, perché l’unica bambina è andata via
piangendo, avendo così perso l’unica spettatrice ma l’intento era più che altro, se
andrà sugli atti del Seminario, che chiunque ha dei bambini piccoli e segua questo
Metodo possa ispirarsi, naturalmente con tutte le modulazioni che vanno da un
bambino all’altro. Il termine svezzamento indica il passaggio in un lattante da
un’alimentazione basata esclusivamente sul latte materno o artificiale quando manca,
ad uno in cui si affiancano alimenti diversi, liquidi, semisolidi, infine solidi che
condurrà il bambino ad assumere gradualmente nel tempo molti degli alimenti che
costituiscono poi la dieta dell’adulto. Le abitudini legate allo svezzamento sono
influenzate da fattori di carattere culturale, ambientale basta pensare per esempio nei
paesi Nordici dove c’è più pesce, dove il pesce è un alimento importante viene
introdotto molto prima, già a quattro o cinque mesi, mentre in Italia dove lo
introduciamo dopo l’ottavo mese; a tradizioni, a stato anche socioeconomico della
famiglia il latte vaccino fresco è l’alimento di base degli extracomunitari, è inutile
negarlo, non hanno i soldi per comprarsi il latte adattato. Consegue che l’età e le
modalità dello svezzamento sono ancora spesso dettate da fattori socioculturali
piuttosto che da principi scientificamente provati sulle necessità nutrizionali, sul
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grado di maturazione neurologica, renale, gastrointestinale di un lattante. Lo
svezzamento possiamo considerarlo una formidabile prova da sforzo per il nostro
Sistema Immunitario, basta pensare che da un solo alimento con cui si confronta, il
latte materno, si passa progressivamente ad un numero sempre più elevato di cibi con
cui potranno stabilirsi dei rapporti di tolleranza o di intolleranza. Le indicazioni sono,
come si può ben comprendere, di enorme portata in considerazione della capacità che
ha l’alimentazione di modulare il nostro messaggio genetico in termini di malattia o
di salute. In questa relazione mi rimetterò, per quanto riguarda l’epoca dello
svezzamento, a quello che dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità cioè di non
svezzare prima del compimento del quarto mese e non dopo la fine del sesto. Almeno
nei Paesi industrializzati dove i cibi da un punto di vista microbiologico e per quanto
riguarda nutrizionale sono adeguati. Vi sono altri fattori però importanti nel valutare
quando svezzare, per esempio una deflessione cioè una diminuzione della curva della
crescita, l’aumento repentino del numero dei pasti, un bambino che comincia a
mangiare in continuazione con segni di insoddisfazione, l’interesse sempre più
spiccato del bambino verso i cibi dell’adulto, infatti ce lo fa capire lui a volte quando
vuole essere svezzato e, non ultimo, nell’impossibilità in alcuni lattanti di trovare un
latte veramente ben tollerato e gradito e questo è un problema non secondario. Perché
si svezza dopo il quarto mese: prima di tutto perché i lattanti non hanno la
coordinazione neuromuscolare sino al quarto mese per formare un bolo alimentare,
indirizzarlo nell’orofaringe e deglutirlo. In particolare fino al terzo quarto mese
persiste un riflesso automatico detto di protrusione della lingua per cui quando
mettiamo un cibo solido sulla parte anteriore della lingua il bambino tende ad
espellerlo. C’è poi da dire che nel neonato la funzione renale è ridotta con una
diminuita capacità di concentrazione delle urine e a quattro mesi invece la funzione è
maturata notevolmente per cui il bambino è in grado di gestire meglio il maggior
sovraccarico renale che deriva dai nuovi alimenti e quindi dai nuovi sali e proteine
che diamo con lo svezzamento. C’è da dire che dopo il sesto mese il fabbisogno
calorico aumenta quindi non sempre il latte materno lo soddisfa, l’apporto di alimenti
nutritivi come la vitamina A e D, lo Zinco, il Ferro, non è più soddisfatto solo dal
latte materno quindi il divezzamento diventa di conseguenza un necessario
complemento per assicurare un accrescimento ottimale al lattante. La capacità di
digerire e assorbire nuovi alimenti non è come si potrebbe dire un fattore limitante
infatti la produzione di enzimi digestivi è inducibile cioè in base al tipo di
alimentazione, prevalentemente glucidica o proteica o lipidica il corredo di enzimi
digestivi varia. Questo probabilmente per consentire un adattamento della nostra
specie. Il vero problema è che dopo il terzo o quarto mese c’è chiusura della barriera
gastrointestinale la cosiddetta gut closure degli autori Anglosassoni: è un complesso
fenomeno che non coinvolge solo l’anatomia della mucosa intestinale ma coinvolge
soprattutto il Sistema Immune. Infatti l’acquisizione della tolleranza orale cioè di
quello che fa sì che un cibo che è non self, cioè estraneo a noi, diventi self, cioè sia
accettato come una parte di noi, verso gli alimenti introdotti nel lattante avviene con
due meccanismi non ancora ben conosciuti: uno è l’anergia linfocitaria cioè si
suppone che se un antigene, (escludiamo il mascherato che, secondo me, non sarà
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mai tollerato, come ci ha insegnato il Dottor Solerio), viene presentato in grosse dosi
i linfociti non reagiscono e quindi viene accettato; un altro meccanismo si chiama
delezione clonale dei linfociti praticamente i cloni, che sarebbero come delle tribù dei
linfociti, che sono deputati a combattere un singolo allergene vengono verso alcuni
alimenti deleti cioè distrutti per cui non lo combattono, però, ripeto, sono meccanismi
assolutamente ancora poco conosciuti non so se Enrico avrà poi delle cose nuove da
dirci per cui più di questo non Vi saprei dire. Naturalmente queste considerazioni
valgono per tutti quegli alimenti tranne l’allergene primario mascherato che, almeno
per quanto abbiamo visto finora, per quanto sono le attuali possibilità terapeutiche
non sarà mai tollerato. Il processo della tolleranza verso gli alimenti è favorito da due
fattori: l’integrità della mucosa intestinale che è veramente fondamentale perché le
cellule dell’epitelio, se danneggiate dall’allergene primario per esempio, quindi
dall’alimento che non tolleri, o da agenti microbici esprimono dei fattori che
stimolano la risposta immunitaria, praticamente presentano l’alimento al Sistema
Immunitario in modo che sia riconosciuto come più antigenico di quanto dovrebbe
essere e questo spiega l’insorgenza delle polisensibilizzazioni. Cioè se noi abbiamo
un bambino che ha una mucosa danneggiata dal suo allergene primario alimentare ha
una mucosa iperstimolante il Sistema Immunitario quindi tutti gli allergeni anche di
altri alimenti che presenta il sistema immune tendono a dare una risposta avversa.
Questo, vi assicuro, non è un problema da poco. L’allattamento al seno è un altro
grosso fattore di tolleranza in quanto favorisce la maturazione immunologica della
mucosa intestinale: fornisce interleuchina, nucleotidi il latte materno e anche le IgA
che sono degli anticorpi che passano al bambino con un effetto protettivo prodotti
appunto dalla madre. Due parole sulle modalità dello svezzamento. Il divezzamento,
alla luce di quanto detto prima, andrà fatto quando il bambino è fuori da malattie
intercorrenti, cioè deve stare bene; anche un raffreddore, una piccola enterite
consiglia di non svezzare. Che passino almeno venti giorni quindi o da una malattia
intercorrente o da una vaccinazione che anche questa causa una ipereattività del
sistema immunitario. E’ fondamentale, questo lo dico proprio sottolineato due volte,
conoscere l’allergene alimentare primario non tollerato. La sua introduzione potrà
condizionare negativamente la tolleranza verso gli altri alimenti che diventeranno più
disturbanti per il bambino. Quanto più precoce sarà l’identificazione dell’allergene
tanto migliore sarà la tolleranza verso gli altri alimenti. I nuovi alimenti andranno dati
a distanza di sette giorni uno dall’altro, quindi la regola dei tempi è molto importante
e qui la Dottoressa Uasone ed io abbiamo fatto una tabella dei sintomi che si vedono
più frequentemente in caso di introduzione di un alimento non tollerato. Sono i
sintomi più disparati, non ve li sto a leggere, direi che c’è veramente un trattato di
pediatria lì. Comunque direi che i sintomi comportamentali, cioè l’irritabilità, il
sonno agitato sono i primi sintomi che ci indicano che il bambino ha introdotto un
alimento che non tollera. Lo schema di svezzamento che Vi proporrò tra poco è frutto
dell’esperienza e delle convinzioni degli autori. Non è tuttavia uno strumento rigido
ma andrà adattato ad ogni singolo caso. Questo è molto importante. E’ doveroso
ricordare che ogni bambino è unico nel suo assetto immunitario e perciò nel suo
modo di reagire. Nelle sue preferenze, nelle sue avversioni, questo passaggio andrà
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perciò adattato ad ogni lattante con intelligenza ed elasticità di comportamento, non
forzate mai il bambino ad assumere cibi che rifiuta, si ritenta dopo qualche tempo con
pazienza e disponibilità. Una interessante considerazione che emerge dagli studi
recenti è questa: i sapori e gli odori dei cibi che la madre assume in gravidanza
passano attraverso la placenta al liquido amniotico fornendo un imprinting,
chiamiamolo così, uno stampo sensoriale gustativo e olfattivo al nascituro. Tale
fenomeno si rafforza ancor più con il latte materno. Tutto ciò al momento dello
svezzamento favorirà naturalmente l’accettazione dei cibi che la madre introduce di
preferenza e che per questo il lattante dimostra di apprezzare. Questo comportamento
potrebbe allora spiegare la diversità sul piano etnico culturale per quanto attiene al
cibo, cioè che in certe popolazioni certi cibi siano graditi dai bambini mentre gli
stessi cibi dai nostri bambini non sono graditi, proprio per questo messaggio che dà
già la madre. Quindi la gestante e la nutrice è essenziale che durante la gravidanza sia
almeno a dieta dell’allergene suo, e poi appena si conosce quello del bambino di
entrambi se non coincidono. Al fine di orientare proprio bene l’istinto del bambino.
L’allattamento al seno consigliamo di proseguirlo sino ai due anni visto l’effetto
protettivo sulla tolleranza ai nuovi alimenti, tranne l’allergene primario, e se la madre
non può per esigenze di lavoro o per su espresso desiderio, non allattare più, è
consigliabile comunque che almeno allatti sino al termine del primo anno di vita.
Prima di esporVi lo svezzamento nei particolari e lì sarò molto veloce perché poi
queste tabelle per chi vorrà consultarle andranno su internet, volevo un attimo parlare
degli aspetti psicologici. Lo svezzamento costituisce una fase molto delicata ed
importante dello sviluppo del bambino, ricco di valenze affettive e psicologiche che
coinvolgono i genitori e i famigliari. Dopo la nascita è la seconda separazione del
figlio dalla madre, nel caso sia allattato al seno. Il seno che fornisce potremo dire una
mirabile sintesi di nutrimento, gratificazione e consolazione per lo stretto contatto
con la madre durante la suzione è sostituito da un cibo che può anche non piacere
somministrato attraverso vie nuove cucchiaino, biberon, che possono essere
interpretati dal bambino come un negarsi della madre al loro rapporto. Per tale
motivo lo svezzamento deve essere lento, graduale, talvolta ci vuole un paio di mesi
prima di far entrare un pasto nuovo. L’inserimento graduale dei nuovi alimenti con
piccoli assaggi permetterà al bambino di abituarsi ai nuovi gusti e di interessarsi
meno al seno. Soltanto così egli sarà protagonista della sua scelta di crescere. E’ lui
che deciderà di fare a meno del seno per qualche pasto e non lo vivrà come un
abbandono della madre. Ogni cibo naturalmente dovrà sempre essere proposto e mai
imposto perché ogni bambino ha le sue esigenze e le sue tolleranze ed intolleranze
come abbiamo detto. Non bisogna forzare, non bisogna contrastare o distrarre il
bambino con dei giochi o strattagemmi cercando di essere più furbi di lui. Bisogna
parlargli, descrivergli ciò che si fa ma senza ansia, senza fargli capire che se mangia è
bravo, perché questo, secondo me, è il messaggio per l’obesità. La mamma deve
imparare adesso per risparmiarsi difficoltà in futuro che mangiare è una funzione
naturale, non è una contrattazione. Il bambino che non si alimenta come la madre
desidera o è sazio e allora è vivace, sorride, è contento, o è costretto a mangiare il
suo allergene e allora diventa inappetente per istinto di autodifesa o è ammalato e in
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questo caso è triste, lamentoso o piange oppure sta reagendo negativamente ad un
ambiente ostile, ad esempio come quando lo si costringe a mangiare. Adesso volevo
passare velocemente le tabelle dello svezzamento tanto per illustrarVi alcuni
particolari. Allora: fino al sesto mese allattamento al seno esclusivo con madre a dieta
priva dell’allergene del figlio e del proprio se diverso. In assenza del latte materno un
latte adattato compatibile per polifosfati frumento e patata. Diciamo che questi sono i
tre più frequenti allergeni che si possono trovare in alcuni latti, ci sono di quelli che
non li hanno. Negli intolleranti al latte che ho voluto mettere apposta a parte perché
questa è una grossa fetta, cioè qui veramente prendono il loro allergene in enorme
quantità, consigliamo il latte di soia compatibile adattato. Purtroppo non va molto
bene, diciamo che nella mia esperienza un 20-30 % stanno decisamente non bene
cioè hanno coliche, non lo vogliono, hanno meteorismo, direi un 20%. In questi casi
do un prodotto che da un punto di vista chinesiologico non va bene: cioè l’idrolisato
estensivo. Cioè sono degli idrolisati di caseina, di siero proteine, quindi proteine del
latte, che hanno un peso molecolare basso, cioè inferiore ai 6000 Dalton, che non
sono la perfezione però fino a quattro mesi, poi faremo uno svezzamento precoce, ci
si trascina con questo perché la realtà è questa e va detta. Diciamo che ci sono anche
dei latti costosissimi, costano sulle 110.000 lire a scatola, a base solo di aminoacidi,
lipidi e glucidi, non faccio il nome, che contengono minime tracce tuttavia di proteine
del latte perché anche lì è molto difficile purificare completamente che non ho messi,
sono appunto latti a base di aminoacidi che però sono casi veramente disperati e
questo vorrei proprio farlo testare dal Dottor Solerio solo per casi disperati, proprio
per vedere come è chinesiologicamente. Quindi dicevo, ci si trascina fino al quarto
mese e poi si cerca di svezzarlo presto. Qui io ho messo le controindicazioni che sono
in realtà assai poche.
Lo svezzamento. Verso il sesto mese si comincia col brodo vegetale, si immettono le
verdure a distanza di quattro—cinque giorni, si incomincia dalle carote poi si
introducono gradualmente le altre. Usiamo generalmente la crema di riso, come
primo cereale, che sia compatibile per polifosfati e latte, a questo bisogna stare attenti
ma sulle liste nuove ci sono le creme di riso che possono andare bene per le
specifiche intolleranze, il liofilizzato di carne, verificare che sia compatibile per le
intolleranze al latte. Si inizia con piccole quantità, un cucchiaino di caffè e si arriva
ad un vasetto in quindici giorni; olio extravergine di oliva che sia compatibile per il
frumento. Per quanto riguarda le verdure lì vedete come vanno introdotte. Attenzione
alla patata, è un possibile allergene primario e quindi avete viste che se il bambino è
già testato tanto meglio, se non è testato vedete quello schema in cui c’erano tutti i
sintomi che può provocare l’allergene. La frutta si può aggiungere nello stesso
periodo, all’inizio del sesto mese o a metà del sesto mese, frutta fresca direi
omogeneizzata con omogeneizzatore ad uso domestico. Costano molto cari ma,
secondo me, ne vale la pena di averli perché la frutta grattugiata ha delle particelle
che sono ancora un po’ troppo grosse, l’omogeneizzato del commercio è pieno di
zucchero e dà, secondo me, un messaggio sbagliato cioè che la frutta è molto dolce.
Passiamo un attimo alla prossima. L’alimentazione nel settimo mese diciamo che è
un mese veramente cruciale, direi che i cibi nuovi che si introducono nel corso del
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mese sono: prima, come liofilizzato, agnello e coniglio poi si introduce gradualmente
tacchino e pollo, poi la carne di manzo, qui bisogna fare bene attenzione perché
potrebbe essere un allergene mascherato o liofilizzata (qui ho messo l’equivalenza tra
il peso del liofilizzato e le proteine) per la carne fresca le proteine sono circa un 20%.
Se non è disponibile la carne fresca omogeneizzata con un omogeneizzatore
domestico, si può utilizzare e a volte bisogna fare buon viso a cattiva sorte perché le
madri non hanno altre risorse, gli omogeneizzati del commercio. Attenzione per i
polifosfati perché potrebbero, non dico tutti perché non li conosciamo tutti, essendo
dei prodotti conservati, contenerli. Quindi consiglio per i polifosfati proprio per
prudenza di usare o il liofilizzato o carne fresca. E’ sconsigliata la carne frullata in
quanto le particelle sono un po’ troppo grosse e poco aggredibili dagli enzimi
digestivi. Attualmente verso la fine del settimo -- l’inizio dell’ottavo mese si può
dare del pesce fresco, sottolineo perché anche qui c’è il discorso dei polifosfati.
Tenete presente che il pesce può essere un raro allergene primario, ma molto raro.
Naturalmente i biscotti vanno dati solo se il bambino non si accontenta mangiando (io
sto parlando di latte artificiale perché per il latte materno non c’è numero di pasti, si
dà a richiesta, quante volte ne vuole e quando lo vuole). Se non bastano 250 gr. di un
latte adattato compatibile direi che si può scegliere di dare un biscotto o un
cucchiaino o due di biscotto. Attenzione che sia senza uovo e senza glutine ma
soprattutto attenzione perché i biscotti contengono praticamente tutti gli allergeni,
quindi qui dovete fare riferimento sulle liste. Importantissimo pasto nel settimo mese
si dà il semolino di grano, quindi si introduce forse quello che è il più grosso
allergene insieme al latte. Notate che sia compatibile per latte e per polifosfati è
controindicato decisamente negli intolleranti al frumento e al glutine veramente nei
primi si può sostituire con riso segale e kamutt o farro, nei secondi posta diagnosi di
celiachia, con tutti i dubbi che ci ha sollevato il Dottor Solerio prima¸ con alimenti
senza glutine. Ho messo i sintomi dell’intolleranza al frumento o al glutine che sono
tipici anche di altri alimenti, ma direi più di questi due alimenti che sono una grossa
porzione della nostra dieta. Infine nei bambini che non gradiscono molto il latte si
può dare un pasto serale con crema di riso, olio, e cominciare a dare delle piccole
quantità o di ricotta o di formaggini che siano compatibili naturalmente per
polifosfati e frumento e naturalmente controindicati al latte. Passiamo all’ottavo –
nono mese e poi andremo a mangiare tutti che è ora, ci avviciniamo al dodicesimo
che è l’ora della pappa, anche qui sempre quattro pasti al giorno, due di latte e due di
brodo vegetale, qui vedete tutte queste quantità che sono un po’molto maniacali da
Arsenicum però sono indicative e sono soprattutto per farVi capire di non eccedere
con le proteine, perché sembra da studi recenti che un eccessivo apporto proteico nei
primi due anni di vita causi una obesità nella età futura, quindi bisogna limitare molto
le proteine quindi se si mette il parmigiano non si mette la carne o non si mette il
formaggino o il pesce, col pesce non si mette mai il formaggio. Comunque è
controindicato negli intolleranti al latte il parmigiano che sia compatibile per
frumento e polifosfati. Naturalmente si può provare poi nel corso dell’ottavo mese ad
introdurre la pastina, lo stesso discorso che abbiamo detto prima cioè che sia
compatibile per latte se è pastina di grano, per i frumenti le pastine di kamutt o di
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segale. Per quanto riguarda il pane attenzione, i bambini verso questa età lo cercano
spesso, che sia pane compatibile perché anche questo contiene tutti gli allergeni che
volete. Alle sedici si può dare negli allattati al seno, non intolleranti al latte qualche
cucchiaino di yogurt bianco che sia compatibile per polifosfati; si può anche frullare
un po’ di frutta e metterla nello yogurt. Negli altri che assumono latte artificiale
continuerei con il pasto di latte adattato. Nono mese possiamo provare con il
prosciutto cotto che sia senza latte e polifosfati. Attenzione, la carne suina può essere
un allergene mascherato, la carne suina, proprio come carne, va introdotta dopo il
dodicesimo mese. Importanti sono i legumi che costituiscono una valida alternativa
alle proteine animali, in effetti tendiamo ad abusare, specialmente negli intolleranti al
latte dove non hai molte scelte oltre le carni. Se non danno meteorismo vanno
decisamente bene tre o quattro volte la settimana come sostituto delle proteine. A fine
del nono mese, se gradita, la pasta asciutta, stesso discorso che ho fatto prima che sia
compatibile per latte se di grano, oppure che sia di segale o di kamutt per i frumenti o
senza glutine per i celiaci. Se condita con pomodoro, attenzione, può essere un
allergene primario insieme alla patata, famiglia solanacee. Passiamo alla
alimentazione del decimo undicesimo mese, anche qui direi stessa distribuzione, due
pasti o quanti ne vuoi di latte materno a colazione e merenda, pranzo e cena con
quanto vedete lì. Qui le scelte sono già molte, come novità cosa potremmo dare?
Potremmo dare il brodo di carne, attenzione naturalmente agli intolleranti alla carne
bovina, due o tre volte la settimana. Gli agrumi, ecco gli agrumi consiglio di darli
naturalmente abbastanza lontano, un paio di ore dal latte, proprio perché causano
acidità, ed abbiamo notato nella esperienza della Medicina Ufficiale ma anche nostra
che a volte agli intolleranti al latte sono un po’ più duri da digerire, danno qualche
sintomo, a volte nervosismo, a volte li rigurgitano. Undicesimo mese ecco il tuorlo
dell’uovo. Ecco questo è un allergene primario raro, mi diceva il Dottor Solerio,
concordo da quando seguo il suo metodo, però è un allergene che dà fastidio, cioè è
un secondario, è uno scatenante abbastanza importante. Per cui io tendo a
sconsigliarlo fino ai tredici quattordici mesi negli intolleranti al latte perché ho notato
che un qualche cosa di interferenza c’è. Non saprei dire ma lo digeriscono con più
difficoltà. L’albume naturalmente che è ricco di proteine ma molto più allergizzante
del tuorlo, quindi si mischia sempre col tuorlo, lo darei dopo un mese -- un mese e
mezzo che do il tuorlo. Oltre al formaggino o alla ricotta si possono dare nel corso
dell’undicesimo mese altri formaggi che vedete lì, sempre che siano compatibili per
polifosfati e frumento. Passiamo all’ultimo mese, al dodicesimo. Nel corso del
dodicesimo mese, direi che novità, oltre al pesce fresco come sogliola platessa
nasello, si possono aggiungere altri tipi di pesce come palombo, orata, merluzzo, direi
che il merluzzo è forse il più allergizzante tra i pesci. Si può provare col pesce
surgelato, attenzione ai polifosfati perché è controindicato in modo assoluto, ma
bisogna stare attenti che sia anche compatibile per latte e frumento. L’uovo intero si
può dare dal tredicesimo mese. Ecco un discorso sul latte vaccino: il latte vaccino
fresco, perché eliminiamo subito il discorso polifosfati, in cui non si può dare il latte
a lunga conservazione, controindicato agli intolleranti al latte, si introduce verso il
tredicesimo mese. Va diluito, secondo me, anche verso l’anno perché c’è una
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eccessiva quota di proteine che sovraccarica il rene, almeno per il primo mese, è
povero di acidi grassi essenziali che sono degli acidi molto importanti per lo sviluppo
della retina e del cervello, di cui il latte materno è molto ricco ed anche il pesce, è
povero di ferro e quindi rischio di anemia carenziale, e di zinco che è molto
importante per il nostro sistema immunitario. Io consiglio di bollirlo sempre quattro –
cinque minuti per inattivare la frazione proteica termolabile che può dare delle
microemorragie nell’intestino e quindi portare anemizzazione. Non superare il mezzo
litro al giorno e non esagerare con i biscotti, metterne non più di due o tre infatti un
quantitativo superiore aumenta la quota calorica della colazione e della merenda con
conseguente diminuzione dell’appetito ai pasti principali. Bisogna poi tenere presente
che, siccome alle mucche vengono somministrate gonadotropine per far produrre più
latte, queste possono passare nel latte e il lattante può avere dei disturbi dovuti a
questi ormoni. Ultimo lucido e poi ho finito. Volevo solo parlare di due
considerazioni così generali, alcune precisazioni. Non vi starò a raccontare il
calendario della frutta che sono cose messe lì ma diciamo così abbastanza indicative.
Nel primo anno di vita non aggiungere sale o zucchero. Lo zucchero è un raro
allergene primario, per prevenire, ammesso che vi sia un rapporto dimostrato
chiaramente ma sembra che ci sia, ipertensione nella età adulta e carie soprattutto
dovuta allo zucchero. Abituare il bambino al gusto naturale della frutta, secondo me
va bene non insegnargli a mangiare la frutta omogeneizzata dall’ industria. Il miele
direi che più o meno ha la stessa valenza dello zucchero, attenzione, si attacca forse
ancora di più ai denti per cui bisogna stare attenti soprattutto a non darlo sul
succhiotto. Le acque. Per quanto riguarda l’acqua direi di usare delle acque
oligominerali, cioè con un residuo fisso inferiore a 50 mg / litro a 180°, prive di nitriti
perché sovraccaricano meno il rene. Nei bambini che tendono ad avere rigurgiti o
anche se uno ha paura, anche se sappiamo che il Dottor Solerio ci ha detto di stare
tranquilli, del discorso del calcio negli intolleranti al latte, ci sono delle acque
mediominerali, con più residuo fisso e quindi più ricche di sali tra cui il calcio, ma,
secondo me, spesso danno una eccessiva diuresi e danno stipsi, quindi bisogna
valutare da bambino a bambino. Importantissimo, questa è una idea della Dottoressa
Uasone ma che condivido, è fare uscire il bambino all’aria aperta, in quanto la
migliore ossigenazione migliora il metabolismo e soprattutto quando cominceranno a
muoversi, quindi bambini più grandicelli, di farli muovere perché il movimento
probabilmente fa bruciare tossine ed è già un modo per disintossicarsi. Con questo
chiuderei e due parole di conclusione. L’impatto dell’alimentazione nei primi anni di
vita è dunque di straordinaria rilevanza per la salute dell’individuo, in particolare
l’allattamento al seno protratto per tutto lo svezzamento e possibilmente sino a due o
tre anni riduce molte patologie a carattere degenerativo. Ci sono studi che dimostrano
minore incidenza di tumori come linfomi e leucemie infantili o patologie a carattere
autoimmune come il Crohn, la colite ulcerosa, il diabete insulino dipendente, e riduce
le patologie infettive e riduce le allergie nei soggetti predisposti. Quindi il latte
materno è, soprattutto col bambino a dieta dell’allergene, perché questo è
fondamentale, è senz’altro una carta vincente. Inoltre è stato dimostrato che, dando
una dieta con un contenuto di proteine giusto, non più di due grammi pro kilo nei
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primi due o tre mesi di vita e poi di 1,80 grammi pro kilo tra i quattro e i dodici mesi
c’è un minor rischio di obesità. Quindi questi motivi bastano già a spiegare
l’importanza dell’allattamento al seno, evitando sempre l’allergene. Occorre ricordare
che se vi sono dei cibi che curano o fanno ammalare il nostro corpo, similmente
esistono però dei metodi educativi e dei rapporti affettivi che possono fare di un
bambino un adulto responsabile e maturo oppure un disadattato infelice. I nostri
insegnamenti, comportamenti, i nostri giudizi, saranno il modello su cui i figli
costruiranno la loro personalità. Ricordarlo ogni volta che ci avviciniamo a loro,
servirà a farci capire la grande responsabilità che comporta l’essere genitori. Vi
ringrazio. (Battimani).
Dr. A Solerio: L’Argomento che ci ha illustrato Natalino è un argomento da far
tremar le vene e i polsi, potremmo fare un seminario intero sullo svezzamento, ha
sfiorato appunto dei concetti che andrebbero approfonditi, sia i concetti psicologici
sia quelli del soma e del sistema immunitario. Ogni frase che ha detto poteva aprire
un dibattito, un approfondimento; però, direi, ha sintetizzato bene le cose e servirà da
guida, speriamo averlo presto e di metterlo presto sul Sito, in modo che tutte le future
mamme quando cominceranno a porsi degli interrogativi, veramente nel lavoro
esauriente che hanno fatto i magnifici tre carbonari di Alessandria, appunto le
mamme potranno trovare risposte.
Dr. Oddino: Comunque un grande merito voglio darlo nel bene e, spero, non nel
male, alla dottoressa Uasone perché è la vera ispiratrice di molto (Battimani).
Dr. A. Solerio: Grazie, quindi grazie a tutti i relatori che questa mattina ci hanno dato
emozioni e la loro conoscenza e la loro cultura e ci hanno arricchiti certamente molto
e oggi pomeriggio ci troviamo verso le due e mezza e andiamo avanti perché c’è
ancora un mucchio di lavoro da fare e un mucchio di cose da sentire. Buon Appetito
ed arrivederci. (Battimani).

N.B.lo schema dello svezzamento del dott.Oddino è presente nel sito!

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