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DICEMBRE 2020

DICEMBRE 2020 - Anno CLIII


RIVISTA
MARITTIMA
MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

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* RIVISTA MARITTIMA *
Potere Marittimo è economia
Massimo Franchi

La logistica quale strumento della geopolitica


Alessandro Mazzetti

La logica del Potere Marittimo in continua evoluzione


Gino Lanzara

11
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Sommario
PRIMO PIANO SAGGISTICA
E DOCUMENTAZIONE
6 Germania, le potenze geoeconomiche e le
relazioni commerciali globali 68 In memoria di Giorgio Giorgerini, pensatore
Beatrice Benocci strategico e storico
Fabio De Ninno, Francesco Zampieri

16 Potere Marittimo è economia STORIA E CULTURA MILITARE


Massimo Franchi

22 Potere Marittimo e XXI secolo 74 Botta e risposta


Claudio Rizza
Michele Cosentino

34 La logistica quale «strumento» della geopolitica


Alessandro Mazzetti RUBRICHE
42 Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship,
smart ship e autonomous ship 90 Focus diplomatico
Claudio Boccalatte

54 La logica del Potere Marittimo in continua


94 Osservatorio internazionale
evoluzione 103 Marine militari
Gino Lanzara
121 Che cosa scrivono gli altri
62 Geopolitica del gas nel Mediterraneo orientale
Massimo Iacopi 126 Recensioni e segnalazioni

Rivista Marittima Dicembre 2020 1


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RIVISTA
MARITTIMA
MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868
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Rivista Marittima Dicembre 2020
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E ditoriale
A
partire dai primordi della talassocrazia mediterranea, passando per Alfred T.
Mahan (1840-1914), insigne studioso e noto teorico americano del Potere
Marittimo, fino a giungere alla nostra quotidianità, vi è stata un’evoluzione
costante del principio di marittimità, ovvero di quel complesso concettuale che, nel
tempo, si è via via strutturato secondo le linee logiche che innervano il Potere Ma-
rittimo, esplicano i principi del dominio del mare e portano all’effettivo controllo
delle estensioni marine. Mahan, figlio di una nazione inizialmente votata al con-
tinentalismo, ha ben chiaro che i soggetti politici marittimi sono quelli destinati
a esercitare un potere più ampio di quello terrestre. Il Potere Marittimo diventa
quindi proiezione e soprattutto unione con il concetto di commercio funzionale
all’aumento di potenza, non escludendo, se necessario, lo scontro diretto. Va-
riano le strategie, passando dalle più assertive alle più attendiste, proprie di
flotte meno dotate e per questo abili interpreti del ruolo di minaccia in potenza
o, comunque, inevitabilmente interpreti di linee più ragionate, alla Corbett.
Ma i principi alla base non mutano: lo Stato, grazie alla sua Forza navale,
dovrà sempre garantire la sicurezza delle linee di traffico marittime e della
flotta mercantile. Ma dove si fonda una dottrina navale? Su una Marina Mi-
litare robusta, sulla costante disponibilità di sbocchi sul mare, su una ade-
guata capacità di proiezione, su mezzi efficienti, su una visione strategica
olistica con l’attenzione al presente e lo sguardo al futuro. Il dominio del
mare (sea control) rimane premio ambito, difficile da aggiudicarsi e signi-
fica garanzia di libertà di uso del mare. Non esiste paese, globale o regio-
nale, che non debba costantemente competere e tutelare i propri interessi
vitali ad antagonisti sempre più agguerriti, facendo bene attenzione ad as-
sicurarsi il sostegno delle nazioni dove le sue navi dirigono. L’Italia ha una
grande tradizione di pensiero marittimo e navale e il valore dei Bernotti, dei
Flamigni, Giorgerini e Ramoino, i cui testi italiani ampliano, contestualiz-
zano, compendiano tutte le accezioni, non esclusa quella militare, non di-
menticano che un sagace dominio del mare si esercita anche in tempo di pace,
svolgendo compiti di naval diplomacy, di polizia marittima, di vetrina per le
eccellenze produttive nazionali. È inevitabile: chi detiene il dominio del mare,
chi è in grado di esercitare un fattivo Potere Marittimo secondo la bidimensio-
nalità spazio-temporale, possiede la supremazia necessaria al conseguimento
dei propri obiettivi strategici, siano essi economici, politici, di hard e soft power.
L’ammiraglio Antonio Flamigni (1), uomo di grande caratura professionale e in-
tellettuale, ha affrontato, con spirito e libertà di pensiero, questi temi, riuscendo a
interpretare il pensiero di Mahan con saggezza e arguzia, contestualizzandolo e
rendendolo così utile strumento di pensiero per l’evoluzione della Marina Militare
sotto il triplice profilo organico, strategico e operativo, finalizzato a garantire i per-
manenti interessi vitali della comunità nazionale. Proprio l’ammiraglio Flamigni
scrisse (2): «I presupposti per ottenerlo (il dominio del mare) si evidenziano essenzial-

SEGUE A PAGINA 4

Rivista Marittima Dicembre 2020


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mente in tempo di pace, non soltanto con la costruzione di flotte, quanto con il mantenimento di legami commerciali,
economici e finanziari» e ancora, estendendo la visione da precursore di Mahan, «il Potere Marittimo di una nazione
come l’Italia è lo strumento che il potere politico può usare per salvaguardare gli interessi generali del paese nell’ambito
delle alleanze, dei trattati e degli organismi internazionali»; da qui la sempre più articolata attività di cooperazione in-
ternazionale, di capacity building, di intrattenimento di proficue relazioni diplomatiche come testimoniato dai Regional
Seapower Symposium di Venezia. Il Potere Marittimo italiano, quale espressione di quella forza vivente esaltata dal-
l’ammiraglio Bergamini, ha saputo rimanere al passo con i tempi: del resto, quale delle Forze armate, se non la Marina,
naturalmente volta alle realtà internazionali, avrebbe saputo cogliere meglio e per tempo il senso della globalizzazione
e delle innovazioni tecnologiche anche sul piano culturale e sociale? Come è sempre stato, interpretando tempi e concetti,
la Marina ha plasmato la sua strategia dandole un connotato olistico in grado di assicurare sia l’intrinseco compito bel-
lico, sia di sviluppare nuove vision che la lanciano verso teatri in cui, presenza, sorveglianza, interdizione, deterrenza,
proiezione navale volta alla sicurezza delle Sea Lines Of Communication, unitamente al contrasto alla pirateria e al ter-
rorismo e al controllo dei flussi migratori e agli interventi umanitari, rimangono a fermo supporto degli interessi nazionali.
Il nostro paese, di fatto, sta riscoprendo l’importanza di una concreta geopolitica del mare, dove protezione e supporto
al commercio diventano espressione pulsante del Potere Marittimo. Colgo peraltro questa occasione per evidenziare
come riferendosi alle flotte, nell’ottica della crescente multidimensionalità e multidisciplinarietà delle Marine, si senta
parlare sempre più spesso di «forze marittime» piuttosto che «forze navali». Ciò dipende dalla crescente rilevanza ac-
quisita, tra le capacità esprimibili dalle moderne Marine, dall’aviazione imbarcata e da altre componenti specialistiche
— come quella anfibia —, fermo restando lo storico concetto di marittimità di Mahaniana memoria ispirato a principi
di «mercantilismo» e quindi inclusivo di flotte reali e reti commerciali, cantieristica, portualità e basi avanzate. Il mare
rappresenta, quindi, l’elemento catalizzante di molteplici aspetti. Il Potere Marittimo conserva, infatti, quella particolare
poliedricità di espressione da trovare naturale sbocco, con termine caro alla modernità espressiva, nella più completa
accezione della locuzione di Sistema Paese, dove una Marina Militare efficiente e numericamente adeguata, in termini
di uomini e mezzi, possa assicurare la sua preziosa presenza in aree che, seppur sempre più distanti dalle patrie sponde,
soddisfino gli interessi nazionali. È stata la Marina a forgiare il concetto di Mediterraneo Allargato; è ancora la Marina
a essere, come sempre dal 1860, lo strumento flessibile e polivalente della politica nazionale. Così, nel mondo contem-
poraneo, aspetti economici, geoeconomici e Potere Marittimo si presentano in forte interconnessione fra loro. Siamo
abituati a rappresentare il mondo, mediante carte e mappe — modalità grafiche atte a descrivere la realtà — che appaiono
ancora oggi, malgrado questa realtà iper-connessa, come strumenti imprescindibili per tratteggiare ciò che ci circonda,
incluso lo spazio marittimo. Tuttavia, gli spazi marittimi assumono una dimensione ancora più ampia e pregnante, perché
sempre più vincolata agli interessi vitali della nazione: non a caso il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare ha
recentemente accennato a un rinnovato e significativo «allargamento» di quello che è il Mediterraneo Allargato.
Per terminare, desidero concludere con voi queste riflessioni con una nota ottimistica e con gli auguri di rito, anche
se questo numero sarà distribuito, come è regola dal 1868 a oggi, a gennaio. L’ottimismo nasce dalla considerazione
che la Marina fa la sua parte oggi e lavora — come sempre — anche in vista, oltre l’orizzonte, del miglior domani
per tutta la collettività.

NOTE
(1) Antonio Flamigni (1931-94): nativo di Forlì ed entrato in Accademia navale nel 1951, lasciò il servizio attivo nel 1991 con il grado di contrammiraglio. Oltre ai numerosi
scritti, ha tradotto: L’influenza del Potere Marittimo sulla Storia (A.T. Mahan) e Alcuni principi di Strategia Marittima (J.S. Corbett).
(2) Antonio Flamigni, Evoluzione del Potere Marittimo nella storia, USMM, 2011.

DANIELE SAPIENZA
Direttore della Rivista Marittima
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PRIMO PIANO

Germania,
le potenze geoeconomiche
e le relazioni commerciali globali
Beatrice Benocci

Storica e giornalista, insegna Storia contemporanea, Storia delle relazioni internazionali e Storia del processo di integrazione
europea, con particolare attenzione al ruolo della Germania come attore globale. È membro del Centro Studi Europei e del
suo Modulo Jean Monnet Eucume, nonché del Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Conflitti nell’Età Contemporanea
dell’Università di Salerno e del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica. Il suo ultimo libro è La Germania necessaria.
L’emergere di una nuova leading power tra potenza economica e modello culturale (2017); tra i suoi ultimi articoli: Per una
Germania (e un’Europa) in cui vivere bene e volentieri. Il Modell Deutschland a trent’anni dalla riunificazione (2020);
Lo Stato nell’Unione Europea tra Sovranità e Controllo. Una storia di successo, nonostante tutto (1951-2020) - (2020).

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nuove condizioni di conflitto in futuro. L’esistenza di


una minaccia esterna, che per Luttwack sarebbe stata
economica o, più precisamente, geoeconomica, avrebbe
potuto compattare nuovamente i popoli e gli Stati (2).
Una definizione di geoeconomia è stata data da Pa-
scal Lorot nel 2000. La geoeconomia, asserisce l’au-
tore, è l’analisi delle strategie di ordine economico,
in particolare commerciale, decise dagli Stati nel qua-
dro di politiche che mirano: a proteggere la loro eco-
nomia nazionale o alcuni ambiti ben identificati di
questa; ad acquisire il controllo di tecnologie chiave
e/o a conquistare alcuni settori del mercato mondiale,
relativi alla produzione o la distribuzione di un pro-
dotto o di una gamma di prodotti sensibili, il cui pos-
sesso o il cui controllo conferisce al suo detentore, sia
esso Stato o impresa nazionale, un elemento di po-
tenza e d’irradiazione internazionale e contribuisce al
rafforzamento economico e sociale (3). Secondo
Lorot, la geoeconomia si interroga sul rapporto tra po-
tere e spazio. Lo spazio in questione è uno spazio vir-
tuale o fluidificato, nel senso che i suoi limiti si
muovono costantemente; si tratta quindi di un’area li-
bera da confini territoriali e da caratteristiche fisiche
della geopolitica. All’interno di questo sistema geoe-
conomico si può muovere anche lo Stato, che una
«La trasformazione della Germania da attore europeo a volta riuniti gli strumenti a sua disposizione, può agire
potenza geoeconomica è iniziata alla fine degli anni a servizio della soddisfazione di tutti o di una parte
Sessanta, grazie alle scelte in materia economica operate dai
governi tedesco-occidentali» (Fonte immagine: bdaily.co.uk). degli obiettivi che si prefigge. Le strategie geoecono-
miche sono spesso il risultato di Stati sviluppati ma,
L’era geoeconomica sottolinea Lorot, esse possono, se del caso, essere av-
All’inizio degli anni Novanta il politologo e saggista viate da paesi industrializzati che non sono membri
Edward Luttwak, nel suo volume The Endangered del club occidentale in senso classico. Nello spazio
American Dream, annunciava l’inizio di una nuova era, geoeconomico lo stato acquisisce nuove funzioni e
l’era geoeconomica, in cui gli Stati, liberi dalla minaccia missioni, volte a evitare perdite di sovranità a causa
armata, avrebbero potuto perseguire i loro interessi eco- della globalizzazione e dell’intreccio politico-econo-
nomici (1). Le minacce militari e le alleanze erano di- mico. A distanza di ventisette anni dalla sua prima
ventate, secondo Luttwak, meno importanti man mano formulazione, il concetto di geoeconomia ha assunto
che il commercio internazionale diventava più pacifico, oggi, insieme a quello di geopolitica, tornato recen-
e questo in conseguenza — possiamo affermare oggi — temente in uso (4), una grande rilevanza nel panorama
di una costante liberalizzazione degli scambi commer- delle relazioni internazionali. Qui di seguito si trat-
ciali e di una omogeneizzazione dei sistemi di produ- terà, seppur brevemente, dapprima l’evoluzione delle
zione e distribuzione. Allo stesso tempo, però, l’autore relazioni commerciali globali e poi l’emergere e con-
metteva in guardia dall’eventualità che proprio il timore solidarsi delle potenze geoeconomiche, con una par-
di controversie economiche avrebbe potuto creare ticolare attenzione al ruolo svolto dalla Germania.

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

L’evoluzione delle relazioni commerciali


globali: la strategia americana
Come accennato, all’indomani della fine della
Guerra fredda le relazioni internazionali si sono carat-
terizzate per una radicale modifica dei comportamenti
degli Stati nazionali. Non più condizionati dal timore
di un conflitto immediato, globale e nucleare, e dal
venir meno della conseguente urgenza di un continuo
riarmo, i governi hanno potuto porre attenzione alle
nuove dinamiche che iniziavano a caratterizzare le re-
lazioni commerciali globali fino a diventare loro stessi,
L’economista e geopolitico francese Pascal Lorot. Assieme all’economista
a fianco delle multinazionali, attori in grado di occu- e consulente americano Edward Luttwak, ha contribuito a sviluppare
quella branca dello studio delle relazioni internazionali quale, appunto, la
pare nuovi mercati. Questo processo si è intensificato geoeconomia (lenouveleconomiste.fr).
nel corso degli anni Novanta e nel primo decennio del
nuovo secolo. Così, nel tempo definito della globaliz- cipi: la preparazione delle basi, attraverso la totale li-
zazione, l’obiettivo è stato quello di conquistare o pre- beralizzazione degli scambi commerciali e la defini-
servare una posizione invidiabile nell’economia zione di regole del gioco favorevoli agli interessi
globale. Scriveva ancora Luttwak: chi svilupperà la americani; la conoscenza e la circolazione delle infor-
nuova generazione di aerei di linea, di computer, di mazioni strategiche tra gli attori, che avrebbe richiesto
prodotti derivati da biotecnologie, di materiali avanzati, la creazione di un elaborato sistema di intelligence eco-
di servizi finanziari, ecc.? Sviluppatori, ingegneri, ma- nomica demandato ad alcune agenzie che si fanno così
nager e finanziatori, saranno americani, europei o asia- carico di aspetti geofinanziari e geoeconomici a vario
tici? Ai vincitori sarebbero state riconosciute posizioni livello e con variegate ricadute (6). Questa strategia,
e ruoli di leadership, mentre ai perdenti, chiosava il po- definita strategia nazionale di esportazione, avrebbe
litologo, le catene di montaggio, a condizione che i loro consentito di ottenere contratti all’estero e di concen-
mercati nazionali fossero stati abbastanza grandi e che trarsi sui cosiddetti paesi dei mercati emergenti (7).
le importazioni di L’idea/obiettivo americana si traduceva di lì a poco nel
prodotti già assem- processo che avrebbe portato alla nascita del World
blati non fossero rese Trade Organization (WTO). Infatti, in seno all’Uru-
impossibili dalle bar- guay Round (1986-1994), era emerso un orientamento
riere doganali (5). È favorevole alla liberalizzazione degli scambi per favo-
interessante ricordare rire la crescita economica mondiale. Ricorda Gauthier,
come gli Stati Uniti che il futuro primo direttore generale del WTO, Peter
hanno perseguito que- Sutherland, aveva sottolineato che 23 milioni di posti
sto obiettivo e come di lavoro nei paesi del G7 erano legati alle esportazioni
sono riusciti a trasfor- di merci e che ogni miliardo di dollari in più derivato
marlo in un obiettivo dalle esportazioni creava 19.000 nuovi posti di lavoro
non solo globale, ma in questi paesi. Secondo le stime dell’epoca, gli accordi
anche condiviso. La presi in seno all’Uruguay Round avrebbero portato
diplomazia commer- all’economia mondiale 510 miliardi di dollari di ric-
«Edward Luttwak, nel suo volume The En-
ciale americana, e la dangered American Dream, annunciava chezza supplementare ogni anno, di cui i maggiori be-
sottostante strategia, l’inizio di una nuova era, l’era geoecono-
mica, in cui gli Stati, liberi dalla minaccia
neficiari sarebbero stati l’Unione europea, per 164
ricorda Lorot, si ba- armata, avrebbero potuto perseguire i miliardi di dollari, gli Stati Uniti, per 122 miliardi, e il
loro interessi economici».
sava sui seguenti prin- Giappone a seguire (8). Alcuni studi precedenti della

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

Banca Mondiale e dell’OCSE avevano stigmatizzato


la politica protezionistica di alcuni Stati e, in partico-
lare, quella americana. La stessa Banca dei regolamenti
internazionali, nel suo 63° rapporto (1993), aveva de-
finito il protezionismo una misura semplicistica (9).
Nel 1994, il presidente americano Clinton dipingeva
un quadro luminoso: il nascente WTO avrebbe inciso
sugli Stati Uniti e il resto del mondo intervenendo in
varie sfere, allo stesso tempo non avrebbe eroso la so-
vranità nazionale, né modificato i meccanismi di tutela
ambientale, sanitaria e alimentare; al contrario, l’isti-
«In realtà, sappiamo che l’idea di un mondo completamente pacificato è
tuto avrebbe favorito una crescita economica senza pre- stata spazzata via dall’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001
(…)». Qui nell’immagine il Tribute in Light, installazione artistica in ricordo
cedenti e l’aumento delle esportazioni americane. degli attentati (wikipedia.it).
Possiamo dire, che si è trattato dell’avvio di una vera
corsa all’oro, facilitata dalle nuove, benché presunte, cifiche aree di influenza: gli Stati Uniti in America La-
condizioni internazionali e dalla liberalizzazione totale tina, l’Unione europea in Africa e Medio Oriente e il
dei mercati (10). Giappone nel Sud-Est asiatico. In quel momento la
In realtà, sappiamo che l’idea di un mondo comple- Russia era fuori dai giochi e imperava l’ordine neoli-
tamente pacificato è stata spazzata via dall’attacco alle berale, fondato sulle teorie di Michael Jensen e Wil-
Torri Gemelle dell’11 settembre 2001; un atto terrori- liam Meckling (1976) (11). Sulle basi del
stico che ha posto con forza, ma senza risultati apprez- neoliberalismo si era proceduto a smantellare il sistema
zabili, la questione di una capacità difensiva o socioeconomico elaborato sulle teorie keynesiane che
preventiva permanente di Stati o raggruppamenti di aveva garantito nei decenni precedenti un ragionato in-
Stati a fronte di un rischio nuovo, imprevedibile e senza tervento pubblico e un sistema di welfare nei paesi in-
confini. L’idea di poter accantonare il fattore militare- dustrializzati. Quella che fu chiamata la deregulation,
strategico, a beneficio della sola espansione econo- di cui furono maestri l’americano Reagan e l’inglese
mica, sarebbe stata alfine ridimensionata. A partire dai Thatcher, nel lungo periodo, insieme ai processi di glo-
primi anni del Duemila, il mondo è entrato così in una balizzazione, avrebbe creato profonde sacche di soffe-
dimensione in cui i processi economico-commerciali renza nelle popolazioni americane ed europee. Intorno
si sono intersecati con le dinamiche politico-strategiche al 2005, nell’arco di poco più di un decennio, l’agone
e le azioni difensive/preventive. globale si mostra profondamente mutato; si caratterizza
per una pluralità di soggetti, in grado non solo di com-
L’emergere delle potenze geoeconomiche petere con gli Stati Uniti nel settore economico e com-
A seguito della totale liberalizzazione dei mercati, merciale globale, ma anche di essere alternativi al
sono emersi alcuni aspetti interessanti e allo stesso modello socioeconomico e politico americano, ovvero
tempo contraddittori che vale la pena sottolineare. Il di esercitare una specifica azione di soft power. In un
primo è quello di un quadro globale completamente certo qual modo era stato proprio il cambiamento, for-
mutato. Nel 1995 i centri propulsori dell’economia temente voluto dagli Stati Uniti, a creare le condizioni
mondiale erano rappresentati da Stati Uniti, Giappone idonee all’emergere di nuovi attori internazionali.
e Unione europea. In queste aree viveva il 12% della Come afferma Nye, se in anni di Guerra fredda esperti
popolazione mondiale che a sua volta deteneva il 72% di soft power erano gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica,
della ricchezza mondiale. Le tre aree, esemplificate negli anni Novanta il soft power può essere esercitato
come G7, erano interdipendenti tra loro, interagivano dagli Stati-nazione, ma anche da organizzazioni non
creando un sistema di dominio e si riconoscevano spe- governative (ONG), dai grandi gruppi economici, dalla

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

Santa Sede, dall’Unione europea, dall’Arabia Saudita


ecc. Un secondo aspetto è legato alle relazioni com-
merciali e alla produzione di beni e servizi. La spinta
alla totale liberalizzazione dei mercati aveva portato a
una progressiva riduzione delle barriere commerciali,
a loro volta accompagnate da una forte riduzione dei
costi di trasporto, di quelli delle comunicazioni e dei
servizi. Il mercato diventava globale e la produzione
di beni e servizi non era più a lungo confinata all’in-
terno dei confini dello Stato-nazione. La disponibilità
di nuove tecnologie rendeva possibile coordinare atti-
vità fisicamente distanti l’una dall’altra. Questa trasfor-
mazione del sistema di produzione e comunicazione
industriale ha portato alla frammentazione dei processi
produttivi e alla conseguente delocalizzazione dei si-
stemi di produzione o di parti di essi in paesi lontani.
Come da più parti denunciato, la globalizzazione non
L’accademica e scrittrice statunitense Shoshana Zuboff
aveva portato a un miglioramento delle condizioni di (businessinsider.de). «A queste profonde trasformazioni, a partire dal 2011,
afferma la Zuboff, si associa la cosiddetta terza modernità, ovvero un or-
vita a livello mondiale; al contrario, si erano create le dine economico nuovo che sfrutta l’esperienza umana come materia prima
condizioni per un aumento delle disuguaglianze tra i per pratiche commerciali segrete di estrazione, previsione e vendita».

lavoratori, tra gli Stati e le diverse aree economiche del


mondo. Risultava chiaro che mentre alcune aree del merciali segrete di estrazione, previsione e vendita
mondo, una volta abbracciato il commercio globale e (13). Si tratta della rete digitale o per meglio dire del
il libero mercato, ne avrebbero tratto beneficio, altre, suo utilizzo, che lo ha reso un sistema che entra pesan-
meno avanzate tecnologicamente, meno ricche di ri- temente nella vita dei cittadini e degli Stati, che ha a
sorse o di esse totalmente prive, sarebbero state dram- che fare con i processi democratici e con quelli della
maticamente penalizzate, se non definitivamente sicurezza individuale e collettiva.
escluse dal mercato globale. Per spiegare questa nuova Favorite da questo nuovo, articolato e complesso
realtà prenderemo in prestito l’immagine elaborata da quadro economico globale emergono le cosiddette po-
Gauthier: il venir meno dei vincoli legati alla distanza, tenze geoeconomiche che si raggruppano nell’acro-
con la crescente mobilità degli uomini, delle merci e nimo BRICS: Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica
dei capitali e dell’informazione hanno fatto nascere un (14). Questi paesi sono accomunati da alcune caratte-
mondo che funziona in reti che si associano o si so- ristiche simili: la condizione di economie in via di svi-
vrappongono alla suddivisione territoriale ereditata dal luppo, una popolazione numerosa, un vasto territorio
passato. Queste reti sono di portata planetaria e il si- e abbondanti risorse naturali strategiche, grande capa-
stema si fonda su un sistema gerarchizzato di nodi e di cità tecnologica. Tutti questi paesi, nell’ultimo decen-
punti di contatto che svolgono un ruolo determinante nio, hanno sperimentato una forte crescita del PIL e
di funzionamento del mondo; queste reti e nodi li tro- della quota nel commercio mondiale. In generale, i
viamo nel trasporto marittimo, in quello aereo, nelle paesi appartenenti ai BRICS rappresentano oltre il
piazze finanziarie, nelle telecomunicazioni (12). A 42% della popolazione mondiale, il 25% della totale
queste profonde trasformazioni, a partire dal 2011, af- estensione della Terra, il 20% del PIL mondiale, e
ferma Zuboff, si associa la cosiddetta terza modernità, circa il 16% del commercio internazionale (15). Le
ovvero un ordine economico nuovo che sfrutta l’espe- differenze tra questi cinque paesi sono enormi, ma per-
rienza umana come materia prima per pratiche com- seguono gli stessi obiettivi: consolidamento regionale,

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

investimenti in altri continenti, creazione di una rete orientamento è stato espresso chiaramente durante la
economico-politica. Tutti quanti si sono posizionati a Primavera araba e in occasione dell’adozione della ri-
livello globale grazie alle loro risorse, alle capacità soluzione n. 1973 (marzo 2011) del Consiglio di sicu-
tecniche e tecnologiche e di investimento. A titolo di rezza sulla Libia, adottata con 10 voti favorevoli e le
esempio, si ricorda che la Cina e l’India si contendono astensioni di Russia, Cina, Brasile, India e Germania.
l’Africa. La Cina sta investendo in maniera massiccia I BRICS+G, con specifiche differenze soprattutto a li-
nella costruzione di infrastrutture, mentre l’India ha vello di ambiti regionali (18), condividono l’idea di non
creato un canale di credito agevolato per gli Stati afri- intervento militare nelle aree di crisi, a cui si affianca
cani in cambio di diritti di esplorazione petrolifera e la proposta di un’azione di aiuto economico per le parti
sfruttamento di giacimenti carboniferi per far fronte al in conflitto, condizionato da una serie di garanzie sui
suo bisogno energetico. Tra questi due paesi esiste una diritti civili. Nel 2014, a Forteleza, il gruppo dei BRICS
decisa competizione in Africa e una rivalità specifica ha annunciato di voler creare una propria banca (New
in Asia che vede vincente l’India, considerata più af- Development Bank–NDB) alternativa alla Banca Mon-
fidabile rispetto alla Cina, guardata a sua volta con dif- diale nella concessione di finanziamenti a medio-lungo
fidenza anche a livello globale (16). Da parte loro, i termine in ambito infrastrutturale, lasciando trasparire
cinesi hanno lanciato con successo la Belt and Road una certa insofferenza verso le politiche attuate dalla
Initiative e, insieme al Giappone, sono il primo deten- prima (19). In definitiva, tutti questi paesi, emersi e
tore straniero di titoli del debito pubblico americano consolidatisi grazie alla liberalizzazione totale dei mer-
per un ammontare di 2.230 miliardi di dollari di ob- cati, si oppongono a ogni forma di protezionismo eco-
bligazioni (17). Tra i primi dieci detentori del debito nomico e sostengono il dialogo internazionale. In
americano troviamo al quarto posto il Brasile. Potenza definitiva, chi più chi meno necessita di tempo per con-
regionale ed economica globale, nel 2003 il Brasile ha solidare le proprie economie, potenziare le capacità tec-
proposto la costituzione dell’IBSA o G3, che vede la nologiche, migliorare la capacità di persuasione,
partecipazione di India e Sudafrica. L’organizzazione migliorare le condizioni socioeconomiche interne e, in-
promuove il dialogo e lo scambio commerciale tra i fine, mettere a punto le capacità difensive. Quest’ul-
tre paesi e il Sud del mondo. A sua volta, undici anni timo punto, come sanno bene i tedeschi, più che un
dopo la fine dell’Apartheid, il Sudafrica è emerso non obiettivo, con l’evolversi della situazione internazio-
senza difficoltà come potenza regionale, stringendo nale globale, è diventato una necessità volta a proteg-
chiare alleanze economiche, politiche e anche difen- gere in primis gli interessi commerciali.
sive con altri paesi membri dell’allora BRIC (Brasile,
Russia, India, Cina). Infine, al gruppo appartiene la
Russia che gioca il suo rilancio — il ritorno dell’orso
russo — grazie alle sue grandi riserve di gas naturale
(gasdotto Nord Europa e Blue Stream 2) e ai progetti
di produzione di energia atomica per uso civile. In
questi anni, la Russia ha guardato con attenzione a tes-
sere buoni rapporti con la vicina Comunità europea,
da un lato, e a recuperare le sue tradizionali posizioni
strategico-politiche, dall’altro.
A questi cinque attori si aggiunge la Germania. In-
sieme costituiscono il gruppo BRICS+G, che oltre a
Blue Stream è uno dei principali gasdotti internazionali, che trasporta gas
uno specifico ruolo economico e commerciale, esercita naturale dalla Russia alla Turchia, attraverso il Mar Nero. Il gasdotto è stato
un chiaro indirizzo politico internazionale e di modalità costruito dalla Blue Stream Pipeline B.V., una joint-venture (basata nei Paesi
Bassi) costituita dalla russa Gazprom e dall’italiana ENI (formiche.net).
di intervento nelle aree in conflitto. Questo comune

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

La Germania, potenza geoeconomica Il 55,2% delle merci tedesche giunge nei mercati di de-
La trasformazione della Germania in una potenza ge- stinazione grazie al trasporto su gomma, circa il 20% con
oeconomica è iniziata alla fine degli anni Sessanta, grazie il trasporto marittimo, le merci pesanti e le materie prime
alle scelte in materia economica operate dai governi te- sono trasportate attraverso condotte o ferrovia o su im-
desco-occidentali, e si è consolidata all’indomani della barcazioni per la navigazione interna, mentre le merci
riunificazione e nel quadro dello sviluppo sopra descritto. preziose viaggiano in aereo. È interessante ricordare, che
Come è stato accennato poc’anzi, questo paese condivide dopo aver a lungo investito in Europa occidentale, a par-
con il gruppo dei BRICS politiche economiche e moda- tire dagli anni Novanta le imprese tedesche hanno guar-
lità di comportamento nelle aree di crisi. Il fatto stesso dato ai mercati asiatici, a quelli dell’Europa centro
che la Germania appartenga a questo gruppo di paesi de- orientale e latino-americani e, infine, e in via residuale ai
finisce lo status globale raggiunto in questi anni e la po- mercati africani (22). Va detto che dal 2016, la Germania
sizione che i tedeschi desiderano occupare nel consesso ha cambiato atteggiamento nei confronti del continente
internazionale. Questa Germania dal respiro globale è in africano. Sulla base del programma Compact with Africa
un certo modo l’altra faccia della medaglia della sua ap- e grazie al lavoro svolto dall’Agenzia per le imprese e lo
partenenza alla Comunità europea. Una non esclude l’al- sviluppo economico che assiste le aziende tedesche, è
tra, insieme si completano. Tra i paesi appartenenti ai oggi presente in Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio ed Etio-
BRICS, la Germania rappresenta ormai da tempo anche pia. In questo modo, Berlino sembra voler recuperare il
un modello alternativo a quello americano, per le sue po- terreno perduto nei confronti di paesi come Cina e India,
litiche sociale ed economiche, quelle sui diritti umani e che ormai da tempo operano in un contesto in forte cre-
per la tutela e la conservazione dell’ambiente. Si ricor- scita e con una popolazione molto giovane come quello
derà, per esempio, la controversia tra i due paesi divenuta africano; da parte loro, le imprese tedesche si sono di-
velocemente questione diplomatica sulla riservatezza dei stinte per offrire una specifica politica di servizi ai lavo-
dati digitali e la sicurezza cibernetica. Molte delle batta- ratori: dai pasti gratuiti all’assistenza medica, dalle
glie tedesche sono condivise dall’Unione europea, in par- rappresentanze sindacali al trasporto gratuito. Interes-
ticolare quella contro il ripristino dei dazi commerciali sante è, infine, il tentativo tedesco di consolidarsi nel set-
voluto dall’amministrazione Trump. La dimensione ge- tore del fabbisogno energetico africano promuovendo la
oeconomica della Germania è osservabile a partire dalla realizzazione di impianti per le energie rinnovabili come
dimensione dei suoi scambi commerciali. A partire dal sta avvenendo in Marocco ed Egitto (23).
2003 la Germania ha superato gli Stati Uniti nel settore Ora, se il volume dell’export tedesco e l’estensione
delle esportazioni ed è diventata il primo esportatore degli investimenti restituiscono le dimensioni di questa
mondiale di merci. I suoi mercati di riferimento sono indiscussa potenza economica, la tipologia di trasporto
l’Europa per il 68% e a seguire l’Asia (17%), l’America
(13%), l’Africa (2%), l’Australia e l’Oceania (1%). I
principali partner commerciali dei tedeschi sono gli Stati
Uniti, la Francia e la Cina (20) a cui seguono altri sette
paesi appartenenti all’area europea (Paesi Bassi, Gran
Bretagna, Italia, Austria, Polonia, Svizzera, Belgio) (21).
Tutti insieme, questi dieci paesi coprono il 60% delle
esportazioni totali. Nel 2019 la Germania è stata il prin-
cipale esportatore di veicoli a motore o parti di essi, con
una percentuale del 16,8%; seguono i macchinari I partecipanti al convegno Compact with Africa tenutosi a Berlino nel 2018
(14,7%), i prodotti informatici, quelli elettronici e ottici (bundesfinanzministerium.de). «Sulla base del programma e grazie al
lavoro svolto dall’Agenzia per le imprese e lo sviluppo economico che
(8,9%), che si sono classificati rispettivamente al secondo assiste le aziende tedesche, la Germania è oggi presente in Ghana,
Nigeria, Costa d’Avorio ed Etiopia».
e al terzo posto tra le voci di esportazione più importanti.

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

adottata, la sicurezza delle merci trasportate, il controllo energetiche o del loro approvvigionamento. Come ab-
delle strade ferrate o delle vie di navigazione fluviali e biamo ricordato precedentemente, l’India, che necessita
marittime, ci consente di declinare al meglio il concetto per il 70% del suo fabbisogno di risorse energetiche di
di potenza geoeconomica. Prendiamo per esempio la altri paesi, stipula accordi con paesi africani per lo sfrut-
Cina. Sulla base della Belt and Road Initiative, il paese tamento di giacimenti di carbone e per l’esplorazione pe-
sta creando una rete logistica e di collegamento rapida e trolifera. A differenza dei suoi partner e sebbene ricca di
sicura: nel biennio 2015-17, la Cina ha investito oltre 3,1 lignite e carbone e dotata di ben ventidue centrali nu-
miliardi di euro in otto porti tra il Mediterraneo e il Nord cleari, a partire dal 2000 (30) la Germania ha intrapreso
Europa (Haifa, Ashdod, Ambarli, Pireo, Rotterdam, la strada della transizione energetica che le consentirà di
Vado Ligure, Bilbao e Valencia) (24). Contemporanea- abbandonare progressivamente i combustibili fossili, in
mente, Pechino ha creato corridoi commerciali tra Ban- particolare l’utilizzo delle centrali a carbone, quelle nu-
gladesh, Cina, India e Myanmar verso Kazakistan e cleari (già in dismissione dal 2000) e di ridurre conside-
Pakistan, tratte ferroviarie verso Singapore, passando per revolmente l’importazione di petrolio e gas naturale, in
la Thailandia, ponti in Bangladesh, snodi ferroviari in favore delle energie rinnovabili. Secondo il piano Ener-
Russia, alta velocità in Indonesia, porti e ferrovie in Pa- giewende (31), si prevede che il consumo energetico
kistan (25). Da parte sua, con 41.161 chilometri, Berlino lordo (il consumo di energia elettrica insieme a tutta
è in possesso della più lunga rete di trasporti ferroviari l’energia consumata nel paese) provenga per il 18% da
del continente europeo. Il paese dispone di una rete flu- energie rinnovabili entro il 2020, per il 30% entro il 2030,
viale di circa 7.300 chilometri e possiede il maggiore nu- per il 45% entro il 2040 e il 60% entro il 2050 (32). In
mero di porti fluviali pubblici e privati europei (26). Ben realtà, contro ogni più rosea previsione, nel primo seme-
29 sono i porti tedeschi, di cui il più importante è quello stre del 2019 la Germania è riuscita a produrre il 46%
di Amburgo. L’industria portuale tedesca, con oltre 200 circa dell’energia elettrica solo con fonti rinnovabili (33).
aziende, serve 120.000 navi all’anno, gestisce due terzi Tra i paesi appartenenti all’UE, solo la Danimarca ha ot-
del commercio marittimo esterno tedesco, compresi circa tenuto una performance superiore a quella tedesca con
300 milioni di tonnellate di materie prime, prodotti agri- una copertura del 50%. La scelta operata dalla Germania
coli, veicoli e merci in container e camion/rimorchi. La può essere letta, sia come impegno in favore della prote-
flotta mercantile tedesca è al quarto posto tra le flotte zione dell’ambiente e per la riduzione del cambiamento
mercantili mondiali. Sebbene, i porti marittimi e i porti climatico, con conseguente miglioramento della salute
interni tedeschi siano tra i migliori terminal al mondo, su- dei cittadini (in questo la dismissione delle centrali nu-
biscono una forte concorrenza da parte di operatori di ter- cleari e, soprattutto, di quelle a carbone), ma anche quale
minal provenienti dalla Cina, da Singapore e dal Medio chiaro orientamento geoeconomico e geopolitico, volto
Oriente (27). E questa potrebbe essere la motivazione di a garantire l’autonomia energetica del paese rispetto a
una recente decisione tedesca. È notizia, infatti, che la possibili e future situazioni di crisi internazionali, in grado
Hamburger Hafen und Logistik Ag (HHLA), operatore di condizionare gli approvvigionamenti. I timori tedeschi
del porto di Amburgo, diventerà il primo azionista della trovano giustificazione se rapportati alle zone di prove-
piattaforma logistica di Trieste (28). Se la decisione te- nienza del gas: il Nord Africa (Algeria e Libia), la Russia
desca ha fatto tirare un sospiro di sollievo a livello euro- (da cui passa anche il gas asiatico) e la parte settentrionale
peo, poiché ha scongiurato l’ingresso dei cinesi su del vecchio continente (sull’asse Mare del Nord/Norve-
un’infrastruttura particolarmente importante per le forni- gia-Olanda) (34). Come tutte le potenze geoeconomiche
ture di materie prime ed energia a tutta l’Europa centrale, di cui abbiamo parlato, a causa dei cambiamenti ora in
dall’altro questa operazione sembra essere un indicatore corso a livello globale, e in conseguenza delle ultime crisi
di un approccio nuovo e più competitivo da parte dei te- finanziarie ed epidemiche, anche la Germania è costretta
deschi anche in questo settore (29). a valutare con attenzione un suo possibile ruolo militare.
Un altro tema di grande rilievo è quello delle risorse Ma, mentre Berlino per il momento declina la questione

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Germania, le potenze geoeconomiche e le relazioni comerciali globali

in un possibile impegno militare europeo (35), potenze tolineare che quell’idea di una liberalizzazione totale dei
come la Cina, l’India e la Russia, detentrici dell’arma ato- mercati volta a favorire principalmente il commercio
mica e già coinvolte in situazioni di conflitto regionale o americano non si è realizzata, al contrario ha consentito
in alleanze difensive, potrebbero accarezzare l’idea di ab- l’emergere di una molteplicità di soggetti, in grado di
bandonare il modello fin qui adottato di dialogo interna- trarre vantaggio dalla nuova condizione economica glo-
zionale e non intervento nei conflitti, in favore di una bale e di essere alternativi al modello americano. Allo
politica di potenza tout court. Ciò potrebbe portare alla stesso tempo, come previsto da Luttwack alcune aree del
fine dei BRICS e a una maggiore e pericolosa frammen- mondo sono state via via marginalizzate per poi essere
tazione del panorama internazionale. solo in parte recuperate dalla specifica e interessata
Nel volgere a conclusione questo articolo è bene sot- azione delle nuove potenze geoeconomiche. 8
NOTE
(1) E. Luttwak, The Endangered American Dream, Simon & Schuster, 1993.
(2) E. Luttwak, Le rêve américain en danger, Odile Jacob, 1995, p. 40. In P. Lorot, La geoéconomie, la nouvelle grammaire des rivalités internationales, Annuaire
Français de Relations Internationales, AFRI 2000, vol. I, Editions Bruylant, Bruxelles, pp. 110-122.
(3) P. Lorot, La geoéconomie…, p. 114.
(4) Per una disamina sintetica dell’evoluzione del concetto di geopolitica si veda: Società Internazionale, a cura di F. Armao, V.E. Parsi, Jaca Book, Milano, 1996; si
vedano inoltre: P. P. Ramoino, Geopolitica e geostrategia, Rivista Marittima, settembre 2019; D. Ceccarelli Morolli, Cenni di storia della geopolitica, Rivista Marittima,
settembre 2019.
(5) E. Luttwak, Le rêve américain en danger…, pp. 41-42.
(6) P. Lorot, La geoéconomie…, p. 118.
(7) Ibidem.
(8) A. Gauthier, L’economia mondiale dal 1945 a oggi, il Mulino, Bologna 1995, pp. 592-593.
(9) Ivi, p. 594.
(10) L. Wallach, M. Sforza, WTO, Tutto quello che non vi hanno mai detto sul commercio globale, Feltrinelli, Milano 2000, p.198. Sulle voci di dissenso e preoccu-
pazione, si vedano tra gli altri: J. Stiglitz, La Globalizzazione e i suoi oppositori, Einaudi, Torino 2002; V. Orati, Globalizzazione scientificamente infondata, Editori
Riuniti, Roma 2003.
(11) S. Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza, Luiss, Roma 2019, pp. 47-50.
(12) A. Gauthier, L’economia mondiale dal 1945 a oggi…, p. 617.
(13) S. Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza…, p. 9.
(14) Nel dicembre del 2020, il Sud Africa, potenza regionale, fu ammesso al coordinamento diplomatico informale voluto dai ministri degli Esteri di Brasile, India,
Russia e Cina e costituito nel 2006. Da quel momento l’acronimo Bric è stato sostituito da Brics.
(15) Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), Temi dell’attività parlamentare, Parlamento italiano. https://leg16.camera.it/481.
(16) Sul tema si veda: P. Khanna, Il secolo asiatico, Fazi Editore, Roma 2019.
(17) Major Foreign Holders of Treasury Securities (in billions of dollars), Department of the Treasury/Federal Reserve Board, October 16 2020,
https://ticdata.treasury.gov/Publish/mfh.txt.
(18) Si ricorda l’atteggiamento cinese che opera su due piani: quello internazionale, fondato sul dialogo e la cooperazione e quello regionale, ancora basato su un
sistema di sicurezza armato e conflittuale. Sul tema si veda: G.E. Valori, La grande geostrategia cinese per il commercio e la difesa, Rivista Marittima, marzo 2019.
(19) Insieme alla Banca veniva ipotizzato l’istituzione di un Fondo denominato Contingent Reserves Arrangement chiamato ad affrontare improvvise crisi di liquidità.
Sulle caratteristiche e l’operatività della Banca si veda la sintesi di: M. Ricceri, Crescita sostenibile, Paesi BRICS “avanti” con la Nuova Banca di Sviluppo, L’eurispes.it,
25 marzo 2019.
(20) The People’s Republic of China is again Germany’s main trading partner, Foreign Trade, Destatis, Statistisches Bundesamt. https://
www.destatis.de/EN/Themes/Economy/Foreign-Trade/trading-partners.html.
(21) Top 5 partners in international trade in goods. Eurostat, European Commission, 20 March 2020. https://ec.europa.eu/eurostat/web/international-trade-in-goods/vi-
sualisations.
(22) Per una sintetica e ragionata disamina del comportamento degli investitori tedeschi dal 1945 al 2008 si veda: I.D. Salavrakos, Determinants of German Foreign
Direct Investment: A Case of Failure?, European Research Studies, vol. XII, Issue (2), 2009, pp. 10-12.
(23) Sulle politiche adottate in Africa e America Latina si vedano: Deutsche Unternehmen in Lateinamerika, Eine Bestandsaufnahme, Deutsche Bank AG Deutsch
Bank Research, Frankfurt am Main, 5 gennaio 2016; T. Heinemann, Warum halten sich deutsche Unternehmen mit Investitionen in Afrika zurück? KfW Research
Volkswirtschaft Kompakt, nr. 171, 27 dicembre 2018; A. Cerasuolo, La Germania in Africa: tra offensiva industriale e nuovi piani di sviluppo, Centro studi internazionali,
Roma, 3 luglio 2019.
(24) R. De Forcado, La Cina alla conquista dei porti d’Europa, Il Sole 24 ore, 25 luglio 2017, ilsole24ore.com.
(25) P. Bosso, Perché la Cina sta costruendo le infrastrutture di mezzo mondo?, Il Post, 3 marzo 2019, ilpost.it.
(26) Elaborazione ambasciata d’Italia a Berlino (aggiornato al 7 maggio 2013).
(27) Maritime Agenda 2025, The future of Germany as a maritime industry hub, The Federal Ministry for Economic Affairs and Energy (BMWi), Berlin, marzo 2017.
(28) La Germania mette una bandiera sul porto di Trieste, 29 settembre 2020, Italia Oggi, italiaoggi.it.
(29) S. Cantone, Porto di Trieste alla tedesca HHLA, Cina beffata: “Ma la geopolitica non c’entra”, Euronews, 30 settembre 2020, it.euronews.com.
(30) Unsere Energiewende: sicher, sauber, bezahlbar, Bundesministerium fuer Wirtschaft und Energie, 2020, https://www.bmwi.de/Redaktion/EN/Dossier/energy-
transition.html.
(31) Ibidem.
(32) Energia in Germania, Rappresentanze tedesche in Italia, ministero Federale degli Affari esteri. https://italien.diplo.de/it-it/themen/wirtschaft-und-finanzen/05-
energie-umweltk-klima/energie-umwelt-klima /1604520
(33) Un 2019 record per le rinnovabili in Danimarca, Germania e Gran Bretagna, Quale Energia, 7 gennaio 2020, qualenergia.it.
(34) Le vie del gas in Europa, Gruppo Hera, Dossier.Hera, Dossier, Gas, 4 novembre 2012. https ://www.gruppohera.it/gruppo/com_media/dossier_gas/articoli/pa-
gina70.html.
(35) Sul tema del controverso riarmo tedesco si veda: B. Benocci, La Germania necessaria, L’emergere di una nuova leading power tra potenza economica e modello
culturale, FrancoAngeli, Milano 2017.

14 Rivista Marittima Dicembre 2020


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PRIMO PIANO

Potere Marittimo
è
economia
Massimo Franchi

Consigliere strategico, ricercatore e docente a contratto al Master di II livello in Intelligence presso l’Università della Calabria
a.a. 2019-20/2020-21, docente a contratto nel corso integrativo di Rischio Politico nella laurea magistrale in Finanza e Risk
Management FRIM dell’Università di Parma a.a. 2017-18/2018-19, docente di Cybersecurity al Corso per «Formatori e Gestori
di Risorse Umane nel Sistema di Sicurezza, Protezione e Difesa civile» dell’Università LIUC, docente CISITA nei corsi IFTS e
docente fondazione ITS Tech&Food. Conferenziere per organizzazioni militari internazionali e di polizia economica è iscritto
all’albo docenti della SNA presso la PCM per Management Pubblico e Innovazione Digitale. Direttore dell’Osservatorio
di Geo-economia di Stroncature. È autore del libro «Riflessioni sul Management Responsabile», coautore dei libri «Guerra
Economica» e «Investimenti diretti esteri e intelligence economica».

16 Rivista Marittima Dicembre 2020


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«Il Potere Marittimo italiano si esprime non solo in una dimensione me-
diterranea, ma su una scala planetaria nella quale segue e
salvaguarda gli interessi nazionali». La fregata MARTINENGO della Ma-
rina Militare (qui nell’immagine) è rientrata a Taranto, il 20
dicembre, dopo 110 giorni di attività, sventando molti attacchi di
pirati nelle acque del Golfo di Guinea.

Un’economia sempre più globaliz-


zata si alimenta grazie alle rotte ma-
rittime, attraverso le quali si
decidono i destini delle bilance com-
merciali degli Stati. Mai come oggi
diventa importante per una nazione,
dal punto di vista strategico, disporre
di forti e organizzate Marine militari
e mercantili. Tramite esse la tutela
degli interessi nazionali assume una
proiezione internazionale e consente
di salvaguardare le forniture per il si-
stema produttivo, i clienti delle im-
prese e proteggere gli scambi. Il
Potere Marittimo italiano si esprime
dunque non solo in una dimensione
mediterranea, ma su una scala pla-
netaria nella quale segue e salva-
guarda gli interessi nazionali. In
questa prospettiva l’Italia può deli-
neare nuove strategie ripartendo
dalla propria storia, militare e mer-
cantile, alla quale hanno attinto
molte grandi Marine al mondo per
accrescere la loro sfera di influenza.

Rivista Marittima Dicembre 2020 17


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Potere Marittimo è economia

L
a crisi pandemica Covid-19, che è stata un stato desiderato in un certo arco temporale, mentre
potente acceleratore di dinamiche già in atto, altri usciranno dal mercato senza più farvi ritorno.
ha messo in luce criticità significative che Il concetto di potere, compreso quello marittimo, è
hanno toccato le organizzazioni internazionali, come diverso da quello di sovranità che prevede un popolo
l’OMS (1) e il suo ruolo morale, gli Stati-nazione, le e un territorio ben definiti. Il potere è la capacità di in-
imprese e i cittadini. In particolare, abbiamo assistito fluire sul comportamento altrui, di influenzarne le opi-
a un impatto della pandemia sull’economia, sia nella nioni, le decisioni, le azioni e i pensieri. Per Max
curva della domanda, sia in quella dell’offerta (2), Weber (5) «il potere è la possibilità che un individuo,
con pesanti disavanzi di bilancio da parte di tutti i agendo nell’ambito di una relazione sociale, faccia va-
paesi, a eccezione della Cina e interruzione delle ca- lere la propria volontà anche di fronte a un’opposi-
tene di approvvigiona- zione». Egli analizza i principi che
mento globali. Ogni Stato legittimano il potere e distingue tre tipolo-
ha lasciato sul campo punti gie: carismatico, tradizionale e razionale. In
di Prodotto Interno Lordo, quale di queste categorie possiamo fare rien-
l’Italia ca l’8,9% (3), che trare il Potere Marittimo basato sulla legalità
necessiteranno di anni per di ordinamenti internazionali? Per l’italiano
essere recuperati. In modo Domenico Bonamico (6) il Potere Marittimo
specifico, nel settore eco- rappresenta il complesso delle energie ma-
nomico, divenuto la rittime di un paese: militari, mercantili, por-
«prima linea di combatti- tuali e industriali. In questa prospettiva, che
mento» secondo la pro- ingloba il settore pubblico e quello privato,
spettiva della esiste già il legame
geo-economia prefigurata che connette il Po-
dall’economista e polito- tere Marittimo e
logo americano Edward l’economia, attra-
Karl Emil Maximilian
Luttwak, abbiamo visto Weber  (1864-1920) sociologo, fi- verso una visione
losofo, economista e storico tede-
mutare gli equilibri inter- sco, è considerato uno dei padri sistemica del feno-
nazionali, aumentare gli at- fondatori dello studio moderno
della sociologia e della pubblica meno. In questo
triti tra i governi di paesi amministrazione (wikipedia.it).
Accanto: copertina del volume
momento di pro-
alleati come l’Europa e Domenico Bonamico - Scritti sul fonda incertezza,
potere marittimo (1894-1905) a
anche accendersi diver- cura di Ferruccio Botti, USMM secondo il capo
1998. Domenico Bonamico (1846-
genze all’interno degli 1925) è stato un ufficiale della economista del
stessi Stati-nazione. Gli In- Regia Marina e caposcuola degli
studi italiani di strategia navale. FMI (7), Gita Go-
vestimenti Diretti Esteri pinath (8), il soste-
(4), che rappresentano una voce importante della con- gno fiscale a livello globale ha superato i 7 trilioni di
tabilità nazionale, nel 2020 hanno subito un forte calo dollari (9) e ha visto incrementare in modo esponen-
a livello globale con riduzioni oscillanti, a seconda ziale le garanzie sui prestiti riportandoci, per certi
del continente, dal 30 al 40%. Questi accadimenti versi, all’era pre Regan-Thatcher. Tutti hanno com-
hanno modificato l’equilibrio esistente provocando preso il ruolo raggiunto dalle informazioni e dai big
un nuovo stato di diffusa precarietà nella quale, se- data la cui gestione è «fonte di potere dominante» at-
condo il pensiero economico neoclassico, gli agenti traverso la quale alcuni Stati-nazione, si veda la Cina,
economici si trovano in posizioni in cui non avevano non solo impongono, ma traggono le indicazioni per
scelto di stare. Solo alcuni Stati-nazione e alcuni ope- uscire dalla crisi, proponendo uno «stato di sorve-
ratori economici avranno il «potere» di tornare nello glianza sanitaria». Una trasformazione nella quale lo

18 Rivista Marittima Dicembre 2020


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Potere Marittimo è economia

smart working è stato il simbolo principale, provo- «Global Digital Tax». Il passaggio dal cloud al Multi-
cando una vera e propria «distruption» con organizza- cloud (13) ha esteso i perimetri delle organizzazioni e
zioni, private e pubbliche, che hanno accelerato nuove le loro vulnerabilità nell’attesa di un 5G che provo-
modalità lavorative digitali basate su piattaforme tec- cherà non solo un aumento di velocità di internet, ma
nologiche in cui il tema della sicurezza delle informa- una rivoluzione, industriale, sociale e individuale.
zioni è divenuto strategico. La digitalizzazione sta L’interruzione e il rallentamento delle catene di ap-
trasformando anche il business del trasporto marittimo, provvigionamento globali, con i ritardi delle forniture
sia dal punto di vista navale, sia nelle operazioni di mo- dall’Oriente, ha messo in luce la connessione tra eco-
vimentazione e gestione dei porti. UNCTAD (10) nomia, mare e ruolo delle Marine. È sul mare che
stima che la tecnologia potrebbe consentire, nel medio transita circa il 90% delle merci nel mondo (14) (30%
ca rinfuse liquide come gas, greggio, derivati del pe-
trolio, 53% da rinfuse solide, 17% ca navi container)
dato che diventa ancora più interessante per la bilan-
cia commerciale italiana, Stato importatore ed espor-
tatore. È nel mare che vivono e si sviluppano
strategiche filiere come la movimentazione passeg-
geri e merci, il settore ittico, l’industria delle estra-
zioni marittime, la ricerca, la regolamentazione e
tutela dell’ambiente, le attività sportive e ricreative, i
servizi di alloggio, la ristorazione e la cantieristica.

Gita Gopinath (1971) Chief economist del Fondo


Monetario Internazionale (FMI), secondo la quale «il
sostegno fiscale a livello globale ha superato i 7 tri-
lioni di dollari e ha visto incrementare in modo
esponenziale le garanzie sui prestiti riportandoci,
per certi versi, all’era pre Regan-Thatcher» (Fonte
immagine: cnbc.com). Accanto: «Vi sono negoziati
in corso all’OCSE per una «Global Digital Tax» a se-
guito di richiesta da parte di molti paesi europei di
una Digital Service Tax (DST) o imposta sui servizi
digitali» (Fonte immagine: hhcpa.com).

e lungo termine, un risparmio di 300 dollari in costi di L’economia del mare, generata dagli oceani, è sti-
sdoganamento per ogni consegna, generando 5,4 mi- mata in 1.5 trilioni di dollari all’anno con 350 milioni
lioni di dollari potenziali di saving sul carico di una di posti di lavoro legati alla sola pesca. In questo sce-
nave con capacità di 18.000 TEU (11). In questo am- nario, la flotta mercantile italiana, con oltre 16,5 mi-
bito, la conferma degli Stati Uniti, paese di origine di lioni di tonnellate, rimane un asset strategico
molti dei cosiddetti Over the Top (OTT) del calibro di fondamentale trovandosi nelle prime posizioni al
Amazon, Google, Facebook, quale attore principale mondo: terza tra le flotte dei maggiori paesi riuniti nel
nello scenario globale, si confronta con la richiesta da G20, seconda nell’Unione europea e quarta tra quelle
parte di molti paesi europei di una Digital Service Tax in cui c’è corrispondenza tra bandiera della nave e na-
(DST) con negoziati in corso all’OCSE (12) per una zionalità dell’armatore, corrispondenza che effettiva-

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«L’economia del mare, generata dagli


oceani, è stimata in 1.5 trilioni di dol-
lari all’anno con 350 milioni di posti di
lavoro legati alla sola pesca. In questo
scenario, la flotta mercantile italiana,
con oltre 16,5 milioni di tonnellate, ri-
mane un asset strategico fondamen-
tale trovandosi nelle prime posizioni
al mondo: terza tra le flotte dei mag-
giori paesi riuniti nel G20, seconda
nell’Unione europea e quarta tra
quelle in cui c’è corrispondenza tra
bandiera della nave e nazionalità del-
l’armatore, corrispondenza che effet-
tivamente alimenta il cluster marittimo
del paese» (Fonte immagine: focus.it).

mente alimenta il cluster marittimo del paese. Inoltre, in subito dopo la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. Il pro-
Italia la cantieristica navale militare e civile, con prodotti getto cinese della Nuova Via della Seta Marittima sta ac-
ad altissima qualità tecnologica e manifatturiera, impatta crescendo il ruolo economico dei paesi appartenenti a
sull’economia con un effetto moltiplicatore positivo di quest’area, già ricchi di risorse energetiche e con forza
grande rilevanza, grazie a un valore della produzione lavoro giovane. Per l’Italia, che è la piattaforma logistica
delle nuove costruzioni che nel 2017 si è attestato intorno naturale per le nuove rotte commerciali, l’area, oltre agli
ai 2,3 miliardi di euro, con una crescita pari al 14% a ovvi vantaggi derivanti dalla vicinanza geografica, rap-
fronte di un incremento della produzione industriale ita- presenta un reale mercato di sbocco in crescita. Infatti, si
liana che complessivamente nell’anno si era fermata al stima che nel 2030 la classe media, cioè quella fetta di
3%. Nella penisola le imprese dell’economia del mare consumatori con più elevata propensione al consumo, au-
(15) sfioravano, a fine 2018, le 200.000 unità, generando menterà di 100 milioni di persone.
un valore aggiunto di 46,7 mld di euro e un’occupazione Parlando di Potere Marittimo e di sicurezza non pos-
di ca 885.000 persone. In un mondo nel quale i commerci siamo non occuparci dell’unica organizzazione interna-
si sono dimostrati sempre più interregionali con tre bloc- zionale con reale forza di dissuasione, anche nell’area
chi dominanti per produzione manifatturiera — Asia mediterranea e in tutti gli specchi d’acqua al mondo. In-
52%, Europa 22% e Nord America 18% (16) — l’export fatti, la NATO, quale espressione del blocco occidentale
italiano ha segnato una vocazione europea, con Germania alla competizione geopolitica multipolare il cui senso di
e Francia quali principali paesi clienti, ma anche ameri- esistenza è rinnovato nel contrasto delle due potenze,
cana con gli Stati Uniti al terzo posto della classifica delle «Systemic rivals», Russia e Cina (18), rappresenta anche
esportazioni del 2019. L’Italia inoltre «è nel Mediterra- una dimensione economica sottostante di fondamentale
neo» e potrebbe giocare un ruolo maggiore nell’area importanza. Essa compete con rivali sistemici — il cui
MENA, di tipo strategico, politico ed economico. Da pericolo si esprime in una molteplicità di ambiti strategici
quest’ultimo punto di vista, l’Italia potrebbe porsi quale — per il mantenimento di compositi vantaggi: militari,
hub energetico, contrastata da Grecia e Turchia, oltre a geopolitici, tecnologici ed economici, all’insegna della
essere in prossimità di enormi mercati futuri rappresentati coesistenza e per il controllo degli armamenti e della loro
dall’Africa, con la prevista crescita delle sue megalopoli. non proliferazione. Rivalità che però non preclude la
Circa un miliardo di persone gravita intorno al Medi- cooperazione e il mantenimento delle relazioni commer-
terraneo (17) e di questi, 460 milioni, popola appunto ciali secondo quanto proposto in passato dal pensatore
l’area MENA, con un PIL reale generato nel complesso liberale Benjamin Constant (19) per il quale guerra e
che si aggira intorno ai 3.500 miliardi di dollari all’anno. commercio sono due mezzi, diversi, per raggiungere lo
L’Italia detiene una quota di mercato del 5,3 per cento, stesso scopo: possedere ciò che si desidera. Per Constant
posizionandosi al quarto posto come fornitore dei MENA il commercio non è che un omaggio reso alla forza del

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Potere Marittimo è economia

possessore dall’aspirante al possesso. Il commercio viene ziari ed economici per garantire loro sicurezza e prospe-
visto come un tentativo, amichevole e profittevole, per rità dello Stato-nazione.
ottenere in modo diverso ciò che si vuole conquistare con Le sfide ibride dei prossimi anni, che vedono un pro-
la violenza: «la guerra è l’istinto, il commercio il calcolo. babile aggiornamento del concetto strategico NATO, con
Ma per questo stesso motivo deve giungere un’epoca in un possibile minor ruolo dell’Europa, avranno nell’eco-
cui il commercio sostituisca la guerra. A quest’epoca noi nomia nazionale il centro dello scontro. Le nuove mi-
siamo arrivati» (20). Nell’ambito della presente analisi nacce – che si svilupperanno tra intelligenza artificiale,
occorre ricordare, adeguandole al nuovo contesto, le cybersecurity, machine learning, industria 4.0, 5G, bi-
sempre attuali idee di Mahan (21) basate prevalente- lancia commerciale, investimenti diretti esteri, fondi so-
mente sul «seapower» e sull’influsso della storiografia vrani, ecc. — renderanno il contesto internazionale non
marittima quale chiave di lettura delle relazioni interna- solo mutevole, ma non ben delineato nella classica dico-
zionali. Infatti, ancora oggi, gli Stati-nazione competono, tomia amico-nemico. La stessa Pax americana, con il
in una condizione non bellica, per sottrarre il dominio e doppio contenimento che ha visto durante la Guerra
il controllo del mare agli altri. Dominio inteso quale pos- Fredda un ruolo attivo di Germania e Giappone, anche
sesso, ma anche sorveglianza di rotte e stretti, oltre che in ambito economico, è oggi un processo in divenire per
di generazione di Zone Economiche Esclusive (22), reali il quale non esistono risposte certe.
o presunte. Naturalmente per Mahan le potenze marit- In questo scenario tecnologico, il mare — con le sue
time erano avvantaggiate perché in grado di distruggere le rotte, gli stretti, i cavi di comunicazione, le pipeline
i commerci delle potenze continentali e perché esercita- energetiche, le Zone Economiche Esclusive, le filiere,
vano la «proiezione di potenza», tramite le basi navali a ecc. — resterà un elemento fondamentale della com-
supporto sia dell’attività bellica, sia mercantile, su vari petizione economica da presidiare con cura, ovunque
territori del globo. Anche per queste ragioni la Cina sta si trovino gli interessi nazionali. Dalla loro messa in
cercando di diventare una potenza marittima militare e sicurezza, intesa altresì quale deterrente psicologico,
tanti altri Stati-nazione stanno investendo in questo am- si determinerà la sopravvivenza e il successo del si-
bito. Nella geopolitica, il «seapower» e la componente stema economico italiano nel mondo, ma anche il
navale agiscono insieme ai settori imprenditoriali, finan- mantenimento del benessere sociale interno. 8
NOTE
(1) L’Organizzazione mondiale della sanità è un istituto specializzato dell’ONU per la salute, fondata il 22 luglio 1946 ed entrata in vigore il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra.
(2) T. Cozzi e S. Zamagni, Economia politica, Il Mulino, Bologna 1998.
(3) ISTAT, Prospettive per l’economia italiana nel 2020-21.
(4) Gli Investimenti Diretti Esteri (IDE), o anche in inglese Foreign Direct Investment, sono una forma di internazionalizzazione delle imprese. Rappresentano una
voce della contabilità nazionale nella quale vengono indicati i trasferimenti di capitale e di tecnologie da un paese all’altro. Si dividono tra attivi e passivi.
(5) M. Weber, Sociologia del potere, Pgreco, Roma 2014.
(6) Domenico Bonamico (1846-1925), ufficiale della Regia Marina e caposcuola degli studi di strategia navale italiani.
(7) Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), istituito nel 1945 con sede a Washington, è un’istituzione internazionale cui partecipano 190 paesi, che ha la finalità di
promuovere la stabilità economica e finanziaria.
(8) Gita Gopinath (1971) è un’economista statunitense di origine indiana, dal 2019 capo economista del Fondo Monetario Internazionale.
(9) IMF, World Economic Outlook.
(10) La Conferenza delle Nazioni unite sul Commercio e lo Sviluppo è il principale organo sussidiario permanente dell’Organizzazione delle Nazioniu operante nei
settori del commercio, sviluppo, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile.
(11) Italian Maritime Economy, VI Rapporto annuale, 4 luglio 2019, pag. 4.
(12) L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è stata fondata nel 1948 e ha sede a Parigi.
(13) Il Multicloud è l’uso di più servizi di cloud computing e archiviazione in un’unica architettura eterogenea.
(14) Italian Maritime Economy, VI Rapporto annuale, 4 luglio 2019, pag. 2.
(15) VIII Rapporto sull’economia del mare, Camera di Commercio di Latina.
(16) Fonte McKinsey, 2018.
(17) Nei traffici containerizzati il Mediterraneo concentra il 27% dei 487 servizi di linea mondiali.
(18) Rapporto «NATO 2030: United for a New Era».
(19) Henri-Benjamin Constant de Rebecque (Losanna, 25 ottobre 1767-Parigi, 8 dicembre 1830) è stato uno scrittore e politico francese di origine svizzera.
(20) B. Constant, La libertà degli antichi, paragonata a quella dei moderni, Einaudi editore, pag. 10.
(21) A.T. Mahan, The Influence of Sea-Power upon History, 1660-1873 (1890), Classic Edition.
(22) ZEE (Zone Economiche Esclusive): aree di mare, adiacenti alle acque territoriali, in cui uno Stato costiero ha diritti sovrani per la gestione delle risorse naturali,
giurisdizione in materia di installazione e uso di strutture artificiali o fisse, ricerca scientifica e protezione e conservazione dell’ambiente marittimo (United Nations
Convention on the Law of the Sea).

Rivista Marittima Dicembre 2020 21


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PRIMO PIANO

Potere Marittimo
e
XXI secolo
(*) Michele Cosentino

22 Rivista Marittima Dicembre 2020


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Il cacciatorpediniere lanciamissili CAIO DUILIO


della Marina Militare, ripreso all’ormeggio al Molo
Varicella alla Spezia nell’estate 2020 (Foto G. Arra).

(*) Contrammiraglio (r) del Genio Navale. Ha frequentato l’Accademia navale nel 1974-78 e ha successivamente conseguito la laurea
in Ingegneria navale e meccanica presso l’Università «Federico II» di Napoli. In seguito, ha ricoperto vari incarichi a bordo dei sottomarini
Carlo Fecia Di Cossato, Leonardo Da Vinci e Guglielmo Marconi e della fregata Perseo. È stato successivamente impiegato a Roma
presso la Direzione generale degli armamenti navali, il segretariato generale della Difesa/Direzione nazionale degli armamenti e lo Stato
Maggiore della Marina. Nel periodo 1993-96 è stato destinato al Quartier generale della NATO a Bruxelles; nel periodo 2005-11 ha
lavorato al «Central Office» dell’Organisation Conjointe pour la Cooperation en matiere d’Armaments (OCCAR) a Bonn. Ha lasciato il
servizio a settembre 2012, è transitato nella riserva della Marina Militare e nel 2016 è stato eletto consigliere nazionale dell’ANMI per
il Lazio settentrionale. Dal 1987 collabora con numerose riviste militari italiane e straniere (Rivista Marittima, Storia Militare, Rivista
Italiana Difesa, Difesa Oggi, Tecnologia & Difesa, Panorama Difesa, Warship, Proceedings, ecc.) e ha pubblicato oltre 600 fra articoli,
saggi monografici, ricerche e libri su tematiche di politica e tecnologia navale, politica internazionale, difesa e sicurezza e storia navale.

Rivista Marittima Dicembre 2020 23


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Potere Marittimo e XXI secolo

tizzò, in un’opera editoriale di successo pubblicata nel


Le note che seguono sono state
1890, una lunga analisi degli avvenimenti occorsi sul
redatte allo scopo di stimolare un mare e sulla terra dal 1660 al 1783 (2). Dal punto di vista
dibattito fra i lettori della Rivista semantico, Mahan non diede una definizione chiara del
Marittima e, possibilmente, anche Potere Marittimo, ma scrisse che il dominio del mare
al suo esterno, auspicio quest’ul- (Command of the Sea) è «(…) il possesso di quell’auto-
timo derivante dall’esistenza oggi ritario Potere Marittimo che scaccia la bandiera nemica
dai mari (…) e che, controllando la grande proprietà co-
in Italia di un buon numero di stu-
mune, il mare, chiude le vie attraverso le quali il com-
diosi e semplici appassionati alle mercio si muove da o verso le coste nemiche» (3).
tematiche della sicurezza, difesa, Secondo Mahan, lo strumento per raggiungere l’obiettivo
geopolitica e marittimità. Del del dominio del mare, in sostanza il controllo delle co-
resto, l’Italia è una nazione salda- municazioni marittime, diventa il Potere Marittimo (Sea
Power e anche Seapower), esercitato dal connubio fra
mente incardinata in un contesto
Marina Militare e Mercantile, assieme alle industrie e alla
geopolitico «a elevata marittimità» struttura economico-finanziaria che le sostengono: di
(1) ed è dunque un bene che que- conseguenza, uno degli elementi del Potere Marittimo è
sti argomenti siano affrontati e di- la Marina Militare, cioè lo strumento per l’esercizio del
battuti sfruttando tutte le moderne Potere Navale (Naval Power). Nella sua opera, Mahan
forme di comunicazione. asseriva che una nazione desiderosa di esercitare il Potere
Marittimo non doveva unicamente possedere una flotta

I
l XXI secolo è stato definito il Blue Century, un cospicua, ma doveva disporre di altri parametri parimenti
secolo blu in cui è stata correttamente recepita importanti e tali da influenzare il sea power: secondo
l’importanza della dimensione marittima di una Mahan essi riguardavano la posizione geografica, una
globalizzazione che non può non fare i conti con la conformazione fisica comprendente le risorse naturali e
contestuale esistenza di fenomeni geopolitici e di sce- il clima, l’ampiezza territoriale, la quantità di popola-
nari strategici dinamicamente attivi, e a volte forse un zione, il carattere del popolo o carattere nazionale, e il
po’ troppo attivi fino a diventare turbolenti e a sfociare carattere del governo, incluse le istituzioni nazionali.
in crisi, confronti e conflitti più o meno circoscritti e Mahan aveva dunque considerato due macro aree carat-
generalizzati. Si rafforza dunque, continuamente, il le- teristiche, di cui la prima riguardante le cosiddette con-
game fra Blue Century e Potere Marittimo, un feno- dizioni naturali di una nazione (posizione geografica,
meno che in un certo senso rispecchia quanto accadeva conformazione fisica e ampiezza territoriale) e la seconda
nel passato, quando questo legame riguardava essen- quelle di natura socio-politica.
zialmente aspetti commerciali e di supremazia militare Parlando della posizione geografica, scriveva: «(…)
marittima, arricchita un secolo fa dalla dimensione se una nazione è situata in modo tale da non essere co-
aerea e subacquea e cui oggi contribuisce pure un’ine- stretta a difendersi sulla terra né indotta a ricercare un
ludibile dimensione spaziale e cibernetica. aumento del proprio suolo sulla terra è, per la sua
stessa unità d’intenti, avvantaggiata rispetto a un’altra
Il concetto mahaniano di Potere Marittimo che abbia una delle sue frontiere sul continente» (4).
Ma, quali sono i parametri per definire il Potere Ma- Quanto alla conformazione fisica, affermava: «La linea
rittimo del XXI secolo, alla luce degli scenari geostrate- di costa di un paese costituisce una delle sue frontiere,
gici in essere e, prevedibilmente, in divenire? Poco più e più facile è l’accesso alla regione al di là della fron-
di un secolo fa, di questo esercizio si fece carico l’allora tiera, in questo caso il mare, maggiore sarà la ten-
capitano di vascello Alfred Thayer Mahan, che concre- denza di un popolo ad avere relazioni col resto del

24 Rivista Marittima Dicembre 2020


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Potere Marittimo e XXI secolo

La corazzata britannica DREADNOUGHT, qui


ripresa nel 1907 a Cowes, nel corso di un parata
navale a cui partecipò anche Edoardo VII, fu
l’allora nuovo tipo di unità navale monocalibra
che modificò radicalmente i concetti di strate-
gia marittima nella prima metà del XX secolo
(IWM). In basso: la corazzata statunitense
FLORIDA che, assieme alla gemella UTAH,
rappresentò la prima risposta dell’US Navy al
concetto di nave da battaglia realizzata
secondo il principio della DREADNOUGHT bri-
tannica (Naval History and Heritage Command).

mondo per quella via» (5). Sul-


l’estensione territoriale argomen-
tava che, in riferimento al Potere
Marittimo, non si doveva conside-
rare l’estensione territoriale pura
e semplice perché «(…) a parità
di condizioni geografiche e fisi-
che, la lunghezza della linea di
costa è fonte di potenza o di debolezza a seconda che carattere dei governanti hanno esercitato … un’in-
la popolazione sia più o meno numerosa» (6). fluenza alquanto marcata sullo sviluppo del Potere Ma-
Dopo la trattazione delle caratteristiche racchiuse nella rittimo; (…) e per quanto riguarda il Potere Marittimo,
macro area geografico-naturale di una nazione, Mahan i più grandi e brillanti successi si sono avuti quando vi
esaminava quella di natura sociale e politica. Per quanto è stato un indirizzo intelligente da parte di un governo
riguarda la popolazione, chiariva che, così com’era im- impregnato dello spirito del popolo e consapevole delle
portante considerare non l’estensione territoriale bensì sue genuine inclinazioni» (7).
l’estensione e la tipologia delle coste, allo stesso modo, I sei parametri enunciati da Mahan furono ampia-
si doveva tener conto non tanto della popolazione totale mente dissertati dall’autore prendendo come riferimento
quanto piuttosto «(…) del numero di gente che prende il gli eventi storici succedutisi per lo più in Europa nel pe-
mare o, per lo meno, che è immediatamente disponibile riodo da egli considerato e che ebbero come protagoniste
per l’imbarco e per la costruzione di materiali navali». realtà nazionali consolidate quali l’Inghilterra, la Fran-
In merito al carattere e alle attitudini del popolo, affer- cia, l’Olanda, la Spagna e il Portogallo. Per Mahan, il ri-
mava che: «Se il Potere Marittimo è basato su un vasto sultato non poteva non essere a favore dell’Inghilterra,
e pacifico commercio, allora l’attitudine commerciale nel frattempo evolutasi in Regno Unito e alla realizza-
deve essere la caratteristica peculiare delle nazioni che zione di un impero coloniale basato proprio sull’eserci-
sono state grandi sul mare (…) La disposizione al com- zio del Potere Marittimo e, come corollario, sulla
mercio (…) è la caratteristica nazionale più importante presenza di una catena di basi e stazioni di rifornimento
nello sviluppo del Potere Marittimo». Infine, dissertando strategicamente distribuite lungo le principali direttrici
sul carattere del governo, ribadiva che «(…) particolari di comunicazione marittima. Come noto, il fine ultimo
forme di governo, con le loro conseguenti istituzioni e il di Mahan era quello di spronare l’establishment nazio-

Rivista Marittima Dicembre 2020 25


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Potere Marittimo e XXI secolo

più relativo che assoluto e quindi glo-


bale o localizzato, temporaneo o perma-
nente; Corbett definì due metodi
fondamentali per giungere al controllo
delle vie di comunicazione marittima,
vale a dire l’eliminazione o la neutraliz-
zazione del naviglio militare e mercan-
tile del nemico e/o l’applicazione del
blocco navale.

Mahan, Corbett e il progresso


Le teorie divulgate da Mahan e da
Corbett influenzarono pesantemente la
storia e la dottrina navale del XX secolo
e a esse fecero, in seguito, riferimento i
vertici delle principali Marine del-
l’epoca, in essere e in divenire, vale a
dire la Royal Navy britannica, l’US
Caccia Grumman F-6F «Hellcat» si preparano al decollo dalla portaerei statunitense
TICONDEROGA, in navigazione al largo delle Filippine nel novembre 1944. La Seconda guerra Navy, la Marina imperiale giapponese e,
mondiale sancì il consolidamento definitivo del potere aeronavale, sanzionando altresì la prevalenza in ritardo, la Marine Nationale francese.
della portaerei nel ruolo di capital ship nelle flotte moderne (Naval History and Heritage Command).
L’esempio maggiormente palese del-
nale della sua epoca a compiere quella complessa ope- l’applicazione dei principi mahaniani, e in particolare
razione di potenziamento dottrinario, organizzativo e del Naval Power piuttosto che del Seapower, si può pro-
materiale, necessario affinché si compisse quel salto di babilmente riscontrare nella realizzazione dei nuovi mo-
qualità per permettere agli Stati Uniti di diventare una delli di navi da battaglia di cui il Dreadnought
potenza marittima non seconda al Regno Unito. britannico fu il capostipite. L’esempio della Royal
Dalle sue teorie scaturì un dibattito protrattosi a lungo Navy, di cui fece parte anche lo sviluppo dell’incrocia-
nel tempo, cui parteciparono numerosi studiosi e di cui tore da battaglia, fu seguito da tutte le Marine delle prin-
fecero parte sia lodi, sia critiche: fra gli studiosi, è dove- cipali nazioni dell’epoca, ciascuna impegnata
roso ricordare Domenico Bonamico (8), che coniò una nell’attuazione della propria visione di Potere Marit-
definizione del Potere Marittimo non dissimile da quanto timo: le esperienze e gli insegnamenti scaturiti dalle
espresso poc’anzi. Secondo Bonamico, il Potere Marit- operazioni navali della Prima guerra mondiale furono
timo «(…) rappresenta il complesso delle energie marit- percepiti in maniera diversa fra le nazioni vincitrici del
time di un paese: militari, mercantili, portuali, industriali: conflitto, ma non poche Marine proseguirono la loro
mentre il Potere Navale è costituito dalla sola Marina evoluzione dottrinaria basandosi ancora sulla suprema-
Militare e dalle sue capacità in pace e in guerra» (9). zia del cannone e della manovra su altri elementi di no-
Secondo Mahan, il risultato dell’esercizio del Potere vità, l’aereo e il sommergibile in primis.
Marittimo, definito secondo i suoi parametri, sottinteso Alle teorie mahaniane fecero ancora riferimento gli
all’esistenza di una cospicua flotta di unità di linea e Stati Uniti, nel secondo dopoguerra, con la creazione di
sintetizzabile nel già citato Command of the Sea, una Marina «aeronavale» non più incentrata sulle coraz-
avrebbe dovuto essere la distruzione della flotta ne- zate e su altri surrogati di superficie, ma su Gruppi na-
mica. Questa tesi fu parzialmente contestata da Julian vali incentrati su portaerei, e il cui compito sarebbe stato
Corbett (10), secondo il quale il Command of the Sea la conquista della supremazia marittima sugli oceani e
aveva un’applicazione geografica e nel tempo, essendo il contrasto dell’accesso alle flotte sovietiche. In effetti,

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Potere Marittimo e XXI secolo

la rivoluzione provocata dall’irruzione dell’aeroplano


— e del sommergibile — sul palcoscenico delle guerre
e dei conflitti, anche limitati, ha contribuito ad «arric-
chire» il Potere Navale con un’ineludibile dimensione
aerea — e subacquea — tanto da dar vita a un Potere
Aeronavale che, oltre alle Forze navali di superficie e
subacquee, include anche quelle aeree, operanti sul mare
e dal mare, basate a terra e su piattaforme specializzate
(cioè tutte le unità equipaggiate con un ponte di volo) e
comprendente, al giorno d’oggi, anche mezzi aerei a
controllo remoto. Per analogia e riferendosi a quanto
espresso da Bonamico, il Potere Aeronavale può certa-
mente rientrare sotto la più ampia egida di un cosiddetto
«potere aeromarittimo», inteso come il prodotto tra le
forze operanti sul mare e dal mare destinate a esercitarlo,
le infrastrutture di sostegno (basi terrestri, sistemi
C4ISTAR, centri d’addestramento e sperimentazione,
Il sottomarino a propulsione nucleare lanciamissili da crociera PSKOV
ecc.) necessari alle predette forze, l’ambiente fisico emerge in prossimità dell’incrociatore lanciamissili MARSHAL USTINOV,
durante una parata navale della Marina russa svoltasi a Severomorsk
(spazi aerei marittimi e terrestri) dove tale potere viene nell’estate 2020 (Novosti). In alto: il sottomarino nucleare d’attacco ASTUTE
esercitato, e la base industriale, sociale, politica ed eco- della Royal Navy, in banchina a Gibilterra ed equipaggiato con un modulo
per le operazioni speciali sistemato in coperta a poppa (Royal Navy).
nomica nazionale in grado di produrre e sostenere con
continuità, nel tempo, le forze e i mezzi necessari al suo
esercizio. Dovendo tuttavia tener conto anche di alcune Potere Marittimo nel Blue Century: come
peculiarità semantiche, il termine «potere aeromarit- misurarlo?
timo» non suona molto bene all’orecchio di un ascolta- I metodi più comuni per definire una graduatoria di me-
tore italiano, a differenza di «Potere Aeronavale» (Air rito fra le Marine militari — e, di riflesso, per misurare il
Naval Power), che scorre certamente meglio. Allo stesso Potere Marittimo delle nazioni cui appartengono — ten-
modo, «Air Maritime Power» risulta certamente meno gono conto della quantità e della tipologia delle unità in
orecchiabile di «Air Naval Power» per le orecchie an- servizio; oggettivamente e nonostante il suo impiego cor-
glosassoni. Rimane comunque la necessità di adottare rente a cura di qualche annuario navale, si tratta di una
una terminologia adeguata, idonea anche a soddisfare metodologia ormai obsoleta, basata sulla somma dei di-
esigenze nuove, tipiche dell’era moderna, quali per slocamenti delle singole unità in servizio e che non tiene
esempio l’Information Warfare (IW) e la sicurezza ci- conto di altri fattori strettamente inerenti non solo il Potere
bernetica, diventate ormai vere e proprie capacità spesso Marittimo, ma anche quello più propriamente navale/ae-
discriminanti. In sostanza ed evitando complicazioni se- ronavale. Per esempio, alcune graduatorie basate sul ton-
mantiche, con il termine Potere Marittimo di una na- nellaggio complessivo della flotta non tengono conto che
zione, o di un’alleanza, s’intende la possibilità di in una determinata Marina, seppur non di elevata consi-
impiegare il mare nella sua totale interezza attraverso gli stenza complessiva, sono anche in linea unità di superficie
strumenti della politica, dell’economia, della diplomazia e/o subacquee propulse dall’energia atomica e che que-
e non ultimo delle Forze militari: l’unica componente st’ultime contribuiscono all’esercizio della deterrenza stra-
«militare» del Seapower rimane invece sempre identi- tegica; allo stesso modo, spesso non si tiene conto di altri
ficata dal termine «Potere Navale», che racchiude in sé fattori capacitivi essenziali quali un’aviazione navale or-
le capacità esprimibili dalle Marine militari, e parzial- ganica operante da terra e/o da bordo, la presenza di Forze
mente anche delle Guardie costiere (11). subacquee operativamente e tecnicamente all’avanguar-

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Potere Marittimo e XXI secolo

dia, l’esistenza di una robusta struttura di supporto tec- ristiche geomarittime, rimaste immutate o quasi nel corso
nico/logistico, il livello di preparazione del personale, ecc. della sua esistenza. La creazione e il mantenimento di una
È ovvio che il possesso di un significativo livello di cultura marittima all’interno di una nazione che gode di
Potere Navale/Aeronavale rappresenta la pietra angolare siffatte caratteristiche deve raggiungere tutti gli strati della
su cui è stato o può essere costruito un Potere Marittimo società civile e delle sue istituzioni, rendendo il popolo
degno di questo nome, una considerazione più che mai totalmente consapevole dei pregi — e dei limiti — marit-
valida in questo XXI secolo in cui si sono ormai conso- timi della nazione stessa. Quest’azione dev’essere più in-
lidati i concetti interconnessi di blue century e di blue cisiva soprattutto nelle zone interne non a contatto diretto
economy (12), sicuramente essenziali nell’evoluzione col mare, dove meno sentite sono la coscienza e la cultura
dottrinaria e tecnologica del concetto di Potere Marittimo. marittima della nazione e dove quest’azione dev’essere
La misurazione del Potere Marittimo di una nazione fondata sulla sinergia fra zone costiere e zone interne. Un
può essere considerato un esercizio teorico-pratico che concetto e un percorso educativo analoghi vanno seguiti
deve necessariamente partire dalla formulazione e argo- per la creazione e il mantenimento di una tradizione ma-
mentazione di un certo nu- rittima della nazione, analiz-
mero di parametri, alcuni dei zandone in profondità la
quali legati alla marittimità e storia e le sue connotazioni
altri che ne richiamano l’es- marittime in generale e stu-
senza. Dopotutto, circa il diando in dettaglio tutti quei
75% della superficie del fatti ed eventi — positivi e
globo è ricoperta dagli negativi — necessari anche a
oceani e dai mari e una co- un continuo potenziamento
spicua fetta della popola- della tradizione marittima,
Un velivolo multiruolo F-35B della Royal Navy a bordo della portaerei
zione terrestre vive, lavora e QUEEN ELIZABETH, nella configurazione comprendente bombe a guida senza pregiudizi e remore nel
produce, in una porzione di laser «Paweway» e missili aria-aria ASRAAM e denominata «beast mode»
(Royal Navy). Nella pagina accanto: il cacciatorpediniere lanciamissili valutare anche errori, omis-
territorio distante non oltre MAYA è una delle più recenti unità navali entrate in linea nella Marina sioni e manchevolezze del
giapponese e in possesso di capacità antimissili balistici (Mitsubishi).
200 km dalla costa, e dunque passato. Responsabili di ciò
caratterizzata da un’elevata industrializzazione molto sono e dovranno essere i soggetti istituzionali (politici e
spesso legata al mare e alle sue risorse. Per quest’esercizio didattici) e privati, che dimostrano competenze in tal senso
teorico-pratico sono stati individuati otto parametri, elen- e che sono dunque chiamati a massimizzare i loro sforzi
cati e discussi di seguito in ordine meramente casuale: in tal senso. In sostanza, l’elemento chiave per la crea-
— cultura e tradizioni marittime; zione e la diffusione di una tradizione marittima nazionale
— economia sostenibile; rimane un efficace ambito di comunicazione istituzionale
— governo consapevole e autorevole; ed extra istituzionale, per far conoscere all’interno e al-
— consistenza e composizione dello strumento aeronavale; l’esterno della nazione, in maniera costante, incisiva e
— capitale umano; continua, ciò che fa la sua Marina.
— capacità scientifico-industriali; Economia sostenibile, cioè un’economia con un livello
— flotta commerciale; di crescita adeguato agli interessi del paese, che possa so-
— esperienza operativa. stenere con continuità ed efficienza uno strumento mili-
Cultura e tradizione marittime. Ribadendo che il mare tare/aeronavale coerente con la tutela dei predetti
occupa incontrovertibilmente circa ¾ della superficie del interessi. Ciò non significa un’economia eccezionalmente
globo, è ovvio che una potenza marittima debba essere forte, bensì un’economia solida, priva di debolezze strut-
pienamente consapevole del ruolo che il mare ha giocato, turali e sulla quale il paese e gli investitori, interni ed
gioca e giocherà nella propria esistenza; ciò è tanto più esterni, possono fare affidamento anche in periodi o con-
vero quanto più questa nazione possiede marcate caratte- dizioni di crisi; dunque un’economia anche efficiente: ciò

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Potere Marittimo e XXI secolo

implica il rispetto di determinati parametri di crescita an- materie di competenza — di affrontare e risolvere, in au-
nuale del paese e un rapporto fra (eventuale) deficit e PIL tonomia e collegialmente, le sfide che la moderna società
coerente con il buon senso, nonché con la regolamenta- globalizzata impone all’ordinato sviluppo del paese. In
zione derivante da un’eventuale appartenenza a organiz- linea di principio, queste sfide possono riassumersi nel
zazioni politico-economiche internazionali. È possibile garantire la continuità degli approvvigionamenti ener-
bilanciare le risorse economiche nazionali con le esigenze getici, la protezione delle linee di comunicazione marit-
di uno strumento militare/aeronavale proporzionato alle time, terrestri e aeree d’interesse del paese e la tutela
ambizioni marittime dello Stato senza sconvolgerne il bi- degli interessi nazionali nelle aree identificate nella
lancio, avvalendosi anche di un’adeguata programma- Grand Strategy. Un governo consapevole può avere una
zione di medio/lungo termine coerente con le capacità visione autorevolmente orientata verso le potenzialità e
industriali e cantieristiche nazionali e con i finanziamenti le capacità marittime di una nazione senza tuttavia di-
assegnati ad altri dicasteri o provenienti da istituzioni so- stogliere la sua attenzione da ambiti politici, strategici
vranazionali, comunque correlati allo sviluppo di capacità ed economici d’importanza paritaria.
marittime omnicomprensive Consistenza e composi-
e tecnologiche di qualità. Ciò zione dello strumento aero-
presuppone anche, nella navale. Lo status di potenza
pubblica amministrazione, la marittima rimane ineludibil-
presenza di tecnici e mana- mente legato al possesso di
ger con una preparazione uno strumento aeronavale,
tale da potersi confrontare adeguato in termini di con-
con pari soggetti internazio- sistenza e capacità diversifi-
nali e in grado di compren- cate. La consistenza della
dere le dinamiche della flotta — 100, 200, 300, o n
geo-economia (13). In gene- unità combattenti e ausilia-
rale, non è necessaria una rie — è legata strettamente,
crescita annua del PIL a due non solo dai tradizionali pa-
cifre e ci si può ragionevolmente attestare attorno a valori rametri di disponibilità effettiva/efficienza di singole
del 5%, e comunque in grado di fronteggiare un tasso unità (una frazione pronta, una frazione in appronta-
d’inflazione non distante da quello medio registrato a li- mento/addestramento pre-missione, una frazione indispo-
vello macroregionale o continentale. nibile per interventi di manutenzione/lavori periodici),
Governo consapevole e autorevole, formato da per- ma anche dalle esigenze operative complessive, identifi-
sonalità di spicco dell’agone politico nazionale, espres- cabili sinteticamente con il numero di giorni/ore di moto
sione di un’ampia volontà popolare consapevole dei annue. Quest’ultima variabile è a sua volta legata sia agli
pregi e dei limiti del paese e quindi «educata» a com- impegni prevedibilmente pianificabili in funzione delle
piere le proprie scelte in accordo con una Grand Strategy direttive di politica militare e di sicurezza del paese, sia
nazionale — o con una prospettiva di essa — che non a impegni contingenti non pianificabili.
prescinda dall’appartenenza del paese alle principali or- In termini quantitativi e a solo titolo di paragone, gli
ganizzazioni operanti per la salvaguardia della sicurezza studi condotti negli ultimi anni negli Stati Uniti da al-
collettiva e della stabilità internazionale e da peculiarità cune organizzazioni specializzate hanno individuato in
geopolitiche indissolubilmente legate alla marittimità. 355 il numero di unità combattenti di superficie e su-
Oltre alla preparazione politica, le personalità di un go- bacquee (più un nucleo minimo di naviglio apparte-
verno autorevole si dimostrano tali quando possiedono nente al Military Sealift Command) per soddisfare gli
anche una preparazione tecnico-manageriale che con- impegni planetari degli Unified Commanders (14):
senta loro — con l’aiuto di preparati specialistici nelle questo numero è tuttavia oggetto di discussione, così

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come lo sono le tipologie di unità che devono concor- lità degli assetti, che deve rimanere sempre elevata,
rere a una somma di cui non è escluso che faccia parte sfruttando al massimo le capacità esprimibili in tal
anche naviglio a controllo remoto. Da parte sua, la Re- senso dall’industria nazionale della difesa, nonché le
pubblica Popolare Cinese — attuale e principale com- opportune forme di cooperazione tecnico-militare de-
petitor degli Stati Uniti — è impegnata in un processo rivati da programmi di cooperazione internazionale.
di potenziamento del proprio strumento aeronavale Dunque, non appare indispensabile avere uno stru-
che, al momento (ottobre 2020), supera quello statuni- mento aeronavale massimamente consistente, ma è suf-
tense in tema di unità militari di superficie, ma appare ficiente uno strumento dotato di qualità quanto più
sbilanciato perché carente di portaerei, portaelicotteri elevata possibile e diversificato nelle sue componenti.
d’assalto anfibio e rifornitori polivalenti di squadra. Capitale umano. Per la gestione e la condotta di assetti
Politica di sicurezza e politica estera rimangono le fon- tendenzialmente sempre più sofisticati e che comunque
damenta necessarie per determinare e pianificare impegni necessitano di personale qualificato, vanno attuate tutte
operativi e consistenza flotta/strumento aeronavale. In le misure per formare e far crescere un capitale umano di
materia di capacità diversificate, va chiarito se sia con- elevata professionalità, fruibile non soltanto al momento
veniente rinunciare o meno ad alcune componenti dello dell’arruolamento, ma soprattutto lungo lo sviluppo di
strumento aeronavale, in sostanza definire se ci si vuole carriera dei singoli individui. Importanti in tal senso sono
muovere verso una flotta specializzata in una o due de- anche le doti di autoapprendimento dei singoli, non ne-
terminate funzioni (e dunque priva di alcune componenti cessariamente limitate e limitabili a uno specifico settore
specialistiche), ovvero verso una flotta bilanciata, cioè in d’impiego, ma da ampliare, durante la progressione di
possesso di tutte le componenti specialistiche necessarie carriera, ad altri ambiti dello scenario marittimo.
per eseguire tutto lo spettro delle operazioni aeronavali. È importante perseguire un corretto equilibrio fra ri-
Ricordando il dibattito affrontato dalla Rivista Marittima sorse umane sufficientemente cospicue e contestual-
circa venti anni orsono, va detto che negli ultimi decenni mente preparate, con un bacino di reclutamento
la tendenza seguita da nazioni di media grandezza (indu- abbastanza numeroso per soddisfare adeguatamente tutte
striale, economica, militare) è stata e rimane quella della le esigenze tabellari-organiche e contestualmente di qua-
flotta bilanciata. Se questa tendenza implica, da una parte, lità, per svolgere con la massima produttività tutti gli in-
l’assegnazione di risorse non trascurabili per mantenere carichi assegnati e tener altresì conto delle peculiarità e
in vita ciascuna componente specialistica (subacquea, delle attitudini dei singoli soggetti. Applicando a que-
aerea, anfibia, contromisure mine, Forze speciali), dall’al- st’argomento la terminologia usata in Italia, ma rima-
tra essa favorisce sinergie e integrazioni più semplici con nendo sempre in un ambito nazionale generico, per
altre flotte e Marine di nazioni inserite in organizzazioni quanto riguarda gli ufficiali, in linea di principio, tutti de-
finalizzate al mantenimento della sicurezza regionale e vono poter conseguire una laurea magistrale e una suc-
internazionale. Determinato il criterio della flotta bilan- cessiva specializzazione o master, mentre per i
ciata, quelli concernenti la sua composizione e quantità sottufficiali l’obbligo minimo rimane la laurea triennale.
tornano a essere legati agli obiettivi della politica di sicu- Per gli ufficiali, la tendenza dovrebbe puntare a un mo-
rezza nazionale e alle risorse necessarie/disponibili per dello già consolidato di unicità, svincolato da esclusività
soddisfare i requisiti della strategia di sicurezza nazionale. di corpo e da attuare facendo eventualmente ricorso a un
Nel concetto di consistenza e composizione dello idoneo percorso di formazione ex novo (per i neo arruo-
strumento aeronavale rientra anche il principio dell’au- lati) e d’integrazione (per gli ufficiali già in servizio). Il
tonomia/sostenibilità logistica per la partecipazione a predetto percorso di autoapprendimento è perseguibile
operazioni nazionali e multinazionali a cura di unità e oggi e in futuro grazie alle tecniche di e-learning, ma è
formazioni navali portate ad agire con efficacia senza opportuno incentivare questo processo, pensando even-
troppi vincoli logistici (15). La consistenza dello stru- tualmente a una progressione di carriera legata anche ai
mento aeronavale rimane legata, a doppio filo, alla qua- risultati ottenuti da ciascun individuo impegnato in un

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Potere Marittimo e XXI secolo

proprio autoaggiornamento professionale. Un altro ele- cantieristica e della sistemistica navale, orientando parti-
mento di stimolo per l’autoapprendimento si può trarre colarmente quest’ultima anche verso prodotti e soluzioni
da contributi di qualità nell’ambito della pubblicistica finalizzati all’Information Warfare e del Cyber Warfare
istituzionale, nonché propugnando e incentivando la dif- e alla sicurezza delle reti informatiche ed elettroniche. In-
fusione della pubblicistica specializzata «laica»: inoltre, fine, le capacità scientifico/industriali devono essere coe-
il processo di autoapprendimento va fondato sulla collo- renti con le aspirazioni della politica di sicurezza,
cazione di una nazione marittima negli scenari interna- sfruttando al massimo le opportunità di cooperazione na-
zionali e sulle peculiarità geopolitiche delle aree zionale e internazionale per valorizzarne le sinergie.
d’interesse di quella nazione. In sostanza, non ci si deve Flotta commerciale. Nella potenza marittima di una na-
fossilizzare sulle capacità del singolo individuo in un de- zione, un ruolo cruciale gioca anche l’esistenza di una ro-
terminato e unico momento della sua carriera, ma piut- busta flotta commerciale — formata da naviglio mercantile
tosto seguirne lo sviluppo e assecondarne, ove tradizionale, navi da crociera, flotta peschereccia, unità da
conveniente, le attitudini professionali. ricerca scientifica, ecc. — proiettata negli scenari di glo-
Capacità scientifico-in- balizzazione marittima. Poi-
dustriali. L’esistenza di un ché la stragrande
capitale umano professional- maggioranza dei traffici
mente preparato si coniuga commerciali mondiali av-
strettamente con l’esistenza viene attraverso i Global
di capacità scientifiche e in- Commons, il loro sfrutta-
dustriali, il cui perimetro è mento pacifico passa attra-
formato da un’architettura di verso una flotta commerciale
università e centri di ricerca di adeguata consistenza e allo
legata a doppio filo con le stesso tempo elemento
principali realtà industriali di Il cacciatorpediniere lanciamissili NANCHANG è il primo esemplare di una chiave di crescita nazionale
un paese marittimo. Gli ele- nuova classe di unità in costruzione per conto della Marina dell’Esercito nei due ambiti essenziali
Popolare di Liberazione Cinese (South China Morning Post).
menti salienti di tale perime- dell’approvvigionamento
tro, da orientare dunque verso le esigenze di marittimità, energetico (laddove non sia possibile agire altrimenti) e
sono pertanto due: un’industria con robuste capacità in dell’esportazione manifatturiera, soprattutto di qualità e/o
ambito cantieristico e sistemistico navale militare, soli- a elevato contenuto tecnologico. Un’adeguata e robusta
damente interfacciate con gli ambiti mercantili, da cro- flotta commerciale implica l’esistenza di naviglio con pre-
ciera e da diporto, in modo da massimizzare la reciprocità stazioni e fruibilità competitive a livello mondiale, in grado
degli Spin-Off tecnologici, e una serie di centri di studio di operare lungo tutte le principali direttrici del commercio
e ricerca tecnologica, finanziati anche da soggetti privati, marittimo e di transitare attraverso tutti i relativi choke-
da cui si possano costruire una o più nicchie d’eccellenza points (in primis Suez, Panama, Hormuz e Singapore). A
industriale con prospettive di competitività nei confronti ciò va associata una legislazione nazionale che incoraggi
di altre realtà marittime internazionali. Le capacità scien- la convenienza a usare la bandiera nazionale e a formare
tifico-industriali implicano la presenza di un tessuto pro- personale marittimo in possesso di un’elevata preparazione
duttivo orientato verso la marittimità e finalizzato non professionale, in accordo con gli standard di riferimento
solo a garantire al paese l’autonomia realizzativa, ma internazionale. Parimenti, la condivisione di tecnologie
anche a contribuire alla creazione di realtà di coopera- specialistiche fra il naviglio mercantile e quello militare
zione internazionale che proiettino il paese verso tra- — soprattutto nei sistemi di piattaforma, nell’automazione
guardi sempre più ambiti e prestigiosi. Riassumendo, i e nelle sistemazioni per gli equipaggi — rappresenta la mi-
settori scientifico-industriali da potenziare e sviluppare glior espressione del già citato spin-off reciproco. Consi-
nel seno della marittimità, riguardano la comunità della stenza e qualità della flotta commerciale dovranno essere

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Potere Marittimo e XXI secolo

sufficienti all’attuazione di una Policy comunque orientata in operazioni condotte in tutto lo spettro d’intervento —
alla Blue Economy, senza tuttavia dimenticare che l’attuale dal limite inferiore Low End/No Threats al limite superiore
scenario internazionale vede paradossalmente la presenza High End/Combat — rimane un fattore cruciale per con-
di nazioni con forme radicate di tradizione marittima prive tribuire all’esercizio del Potere Marittimo. Il massimo li-
di una consistente Marina mercantile. vello di esperienza operativa, acquisito nel medio-lungo
Esperienza operativa. Una Marina moderna cresce qua- periodo, ha un’importanza fondamentale sullo sviluppo e
litativamente e contribuisce al Potere Marittimo di una na- sull’attuazione della strategia marittima nazionale e nella
zione anche grazie al progressivo accumularsi di conseguente strategia dei mezzi, senza tuttavia cadere
un’esperienza operativa sul campo, funzionale al raggiun- nell’errore di modellare uno strumento militare/aeronavale
gimento degli obiettivi della politica di sicurezza nazionale. adatto ad affrontare esigenze e contingenze simili a quelle
L’esperienza operativa va accumulata — e soprattutto va- del passato, cioè a combattere la guerra precedente.
lorizzata — mediante attività condotte in autonomia e in Il dibattito cui s’è fatto cenno in apertura può avere ini-
cooperazione interforze e internazionale, senza aprioristici zio con la condivisione dei predetti parametri, fermo re-
limiti di durata e imposizioni di natura geografica. L’espe- stando che non se n’esclude un ampliamento o una
rienza operativa accumulata nel tempo va vista come un riduzione. A parte ciò, il passaggio successivo potrebbe es-
bene prezioso da valorizzare in termini di formazione, edu- sere quello di assegnare a ciascun parametro un peso spe-
cazione e crescita professionale delle nuove e vecchie ge- cifico in relazione al suo impatto sul Potere Marittimo di
nerazioni, su base continuativa e strutturata, e anche per la una nazione; a questo passaggio potrebbe seguire una va-
potenziale modifica dei processi di pianificazione e im- lutazione oggettiva della marittimità espressa, per esempio,
piego dello strumento aeronavale. Nell’era del dopo dalle nazioni del G7, aggiungendo a esse la Russia, la Re-
Guerra Fredda e della globalizzazione, molteplici sono stati pubblica Popolare Cinese e altre nazioni del G20, selezio-
gli eventi operativi in cui numerose Marine, di ogni gran- nabili in relazione al loro peso politico, economico e
dezza e in qualsiasi parte del globo, hanno avuto l’oppor- demografico. In tal modo, si dovrebbe generare una ma-
tunità di partecipare e da cui costruire un bagaglio di trice, il cui risultato potrebbe consentire di stilare una gra-
esperienze professionali che non può essere «riempito» duatoria di potenze marittime a tre diversi livelli, vale a
unicamente mediante attività prioritariamente dedicate al dire regionali, interregionali e globali. Naturalmente queste
comparto civile, fermo restando l’importanza in tal senso sono soltanto delle ipotesi per procedere con il dibattito, di
delle operazioni di assistenza umanitaria alle popolazioni cui se ne auspica, dunque, una prosecuzione e una conclu-
colpite da calamità. Un corretto equilibrio fra esperienza sione ragionata e quanto più possibile condivisa. 8
NOTE
(1) Sul tema si segnala il recente numero di Limes 10/2020, intitolato: «L’Italia è il mare».
(2) Alfred T. Mahan, L’influenza del Potere Marittimo sulla storia (1660-1783), edizione italiana a cura dell’Ufficio Storico della Marina Militare, Roma, settembre 1994. L’arco
temporale trattato da Mahan partiva dall’era in cui si consolidò la navigazione a vela (1660) e si chiudeva con la conclusione della guerra d’indipendenza americana (1783).
(3) Introduzione all’edizione italiana di Alfred T. Mahan, USMM, L’influenza del Potere Marittimo sulla storia (1660-1783), p. 13.
(4) Alfred T. Mahan, L’influenza del Potere Marittimo sulla storia (1660-1783), p. 64.
(5) Alfred T. Mahan, op. cit. p.70.
(6) Alfred T. Mahan, op. cit. p.78.
(7) Alfred T. Mahan, op. cit. p. 92
(8) Iniziatore degli studi di strategia navale italiana, Domenico Bonamico (1846-1925) fu un ufficiale della Regia Marina che in tale veste meritò una Medaglia d’Oro
di 1ª classe. Nominato capitano di fregata nella riserva navale nel maggio 1893 e collocato a riposo nel 1900, Bonamico fu richiamato temporaneamente in servizio
nel giugno 1915 per compiere una missione a Berna, allo scopo di raccogliere informazioni sull’attività delle potenze coinvolte nella Prima guerra mondiale.
(9) Domenico Bonamico, Scritti sul Potere Marittimo 1894-1905, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998.
(10) Autore del famoso Some Principles of Maritime Strategy; sir Julian Corbett (1854-1922) attualizzò le teorie mahaniane per applicarle al processo di riforma in-
trapreso nella Royal Navy all’inizio del XX secolo, tenendo anche conto dei progressi tecnico-scientifici maturati fino a quel momento.
(11) Manuel Minuto Moreno, Quali sono (e a che cosa mirano) le potenze che si muovono nel Mediterraneo, in: formiche.net, 20 ottobre 2019.
(12) Una definizione condivisa di blue economy riguarda un modello di business sostenibile, comprendente tutte le attività economiche legate agli oceani, ai mari,
alle coste e ai fondali e capace di generare un impatto positivo e di lungo termine sulla preservazione dell’ecosistema marittimo.
(13) Questo termine è stato introdotto nell’ultimo quindicennio del XX secolo dall’economista e geopolitico statunitense Edward Luttwak, per indicare un campo di
ricerca e di applicazione basato sulle strategie più efficaci per la crescita della produttività e della competitività dei paesi. Cfr. Danilo Ceccarelli Morolli, Appunti di
Geopolitica, Roma 2018, Ed. Valore Italiano, p. 78 ss.
(14) Il Military Sealift Command è la branca della Marina degli Stati Uniti responsabile del supporto logistico al naviglio combattente. Gli Unified Commanders sono gli
ammiragli e i generali responsabili sia delle operazioni militari nei teatri geografici in cui Washington ha suddiviso il globo, sia di alcune macrofunzioni specialistiche.
(15) Come già accennato, nell’articolazione mahaniana del Potere Marittimo l’autonomia/sostenibilità logistica era assicurata alla flotta da un congruo numero di
basi navali opportunamente posizionate.

32 Rivista Marittima Dicembre 2020


Chiediamo innanzitutto all’ingegner Per ogni problema, riusciamo a pro-
Dughera in cosa consista la porre  più di una soluzione.
ARIA collaborazione di COFI con la Marina
Uno dei vostri punti di forza è la co-
Militare Italiana:
siddetta standardizzazione. Di che
“Da 40 anni opero su Unità della Ma- cosa si tratta?
rina Militare. Le navi costruite in Italia
per la Marina Militare montano tutte i È uno studio basato sull’esperien-
nostri componenti, prima prodotti dal- za acquisita nell’installazione di tubi
la Rema di Genova, dove ho lavorato flessibili e giunti compensatori su navi
per 10 anni dal 1977, e in seguito da militari, un reale metodo per ridurre
COFI”. drasticamente il numero di tipologie di
tubi flessibili da installare a bordo. Ad
M.E. Virga intervista: Come è nata COFI? esempio: con sole 80 tipologie di tubi
Ing. H.C. Giancarlo Dughera È nata sulla base di mie esperienze e compensatori è possibile allestire
Amministratore Unico precedenti, inizialmente come mar- una nave militare .In questo modo con
di COFI Srl chio (nel 1987) legato alla gestione di pochi componenti e con la formazione
una divisione di “Naval Department” del personale MMI si può puntare a ri-
da me creata all’interno di un’azienda solvere una avaria direttamente a bor-
del milanese, poi come “s.r.l.” nel 1992. do col proprio personale. È evidente il
Dinamismo e attenzione al prodotto risparmio in termini di manutenzione e
sono stati sempre le miei priorità. At- logistica, ma anche di semplificazione.
traverso l’attività svolta ho avuto infat-
ti modo di “salire” in primo impianto, COFI può essere annoverabile tra le
sulle unità navali della Marina Milita- aziende 4.0?
re, dalle fregate Classe Lupo in avanti, Sì, ad esempio risolvendo un proble-
con la fornitura di tubi flessibili, giunti ma relativo all’integrazione della sicu-
compensatori e guarnizioni particolari. rezza operativa legato alla gestione di
dati caratteristici e funzionali di tutti
Quali sono le caratteristiche principali
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dei vostri prodotti?
saggio di fluido con le relative certifi-
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stività di realizzazione. Ad esempio i nostro personale il DBFLEX®; un sofi-
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sono gli unici al mondo in grado di protetta e sicura via web. Il DBFLEX®
spostarsi radialmente di 110 mm in è applicato circa 10mila pezzi forniti
una frazione di secondo, sotto un’ac-
alle navi della Marina Militare di cui
celerazione di oltre 150 G, alla pres-
3650 pezzi forniti da COFI su Cavour
sione di 16 bar. Questa performance è
nel 2012, sulle unità FREMM, SMG U212
il risultato di test effettuati presso il
e nuove unità della Legge Navale.
COFI s.r.l., nata nel 1992 a Santa Mar- C.S.S.N. della MMI per la qualifica AN-
gherita Ligure su idea dell’attuale Am- TI-SHOCK. Quali sono i vostri progetti per il
ministratore Unico Giancarlo Dughera, Tutti i giunti Coflex® sono FIRE RESI- futuro?
è una società di progettazione e pro- STANT (800°C x 30’) mantenendo la “Nel 2017 è stato chiuso un percorso di
duzione di articoli tecnici diventata in piena affidabilità. consolidamento del capitale sociale,
poco tempo leader nel campo dei tubi oggi pari ad un milione di euro. Ci pre-
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personali e tecniche. COFI è finalizza- gettazione. COFI si avvale di software lavorare in smart working in piena si-
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specializzata nella soluzione di pro- lazioni con tutte le possibili compli- ai mercati esteri, non da ultimo conti-
blematiche legate all’applicazione e cazioni potenziali, antivibranti, giunti nueremo con il nostro impegno di so-
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nibili a catalogo e non, partendo dalla sistemi di connessioni per passaggio ne Italiana dei genitori con bambine
progettazione del componente fino ad fluidi (anche per rifornimenti in mare), e ragazze affette da sindrome di Rett,
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PRIMO PIANO

La logistica
quale strumento
della geopolitica
Cenni storici e proiezioni per il futuro dell’economia
e delle relazioni internazionali

Alessandro Mazzetti

Dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali. Collabora con le Cattedre di storia contemporanea e di Storia
Moderna dell’Università di Salerno. Già autore di numerosi saggi di geopolitica navale.

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«È indubbio che la logistica ha assunto un ruolo


di eccezionale valore non solo in ambito econo-
mico, ma soprattutto politico. Proprio la sua «fun-
zionalità» economica e commerciale ha fatto sì che
essa divenisse uno degli elementi essenziali per lo
sviluppo di strategie politiche di penetrazione eco-
nomiche delle potenze» (Fonte immagine: twitter).

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La logistica quale «strumento» della geopolitica

È
indubbio che la logistica ha assunto un ruolo di zione furono sostanzialmente tre: continuità territoriale,
eccezionale valore non solo in ambito econo- una comune legislazione e la nascita di un esercito fisso.
mico, ma soprattutto politico. Proprio la sua Proprio quest’ultimo punto rese necessario creare una si-
«funzionalità» economica e commerciale ha fatto sì che stema-scienza che consentisse il mantenimento e il so-
essa divenisse uno degli elementi essenziali per lo svi- stentamento dell’esercito sia in patria che fuori. In fondo,
luppo di strategie politiche di penetrazione economiche già nei Memorabili di Senofonte possiamo leggere: «Ma
delle potenze. In pratica la logistica contemporanea eser- questo, disse Socrate, è una piccola parte dell’arte del
cita non solo un ruolo meramente funzionale per l’eco- capitano. Perché bisogna ch’è sappia preparare le cose
nomia attuale, ma essa stessa è elemento di politica alla guerra necessarie, provvedere il bisognevole a’ sol-
interna ed estera capace di esercitare pressioni esogene dati» (1). Probabilmente fu il cardinale Richelieu a isti-
di eccezionale valore. Per cui, non sorprende come nel- tuire il primo personale specializzato militare logistico
l’ultimo ventennio che, questa scienza nata e cresciuta in (2). Non v’è dubbio che il cardinale dovette fare di ne-
ambito militare, sia stata oggetto di numerose ricerche e cessità virtù poiché la Francia di Luigi XIII fu coinvolta
di interessanti studi. Naturalmente, in un mondo affetto in continue guerre e complotti interni ed esterni per il do-
da persistenti accelerazioni storiche, da un sistema eco- minio dell’Europa come è stato magistralmente raccon-
nomico in evoluzione, tanto da poterlo definire post-neo- tato al mondo dai capolavori di Alexandre Dumas.
liberista e non più Furono Federico II di Prus-
semplicemente neoliberista, sia e Napoleone Bonaparte a
da una società baumana- fare della logistica una vera
mente liquida, la logistica e propria scienza militare.
assume un eccezionale va- Indubbiamente una necessità
lore per comprendere le di- dettata sia dall’enorme cre-
rettrici di sviluppo sia scita degli eserciti e sia dalla
economico, sia politico della loro capacità di percorrere
società stessa. Certo, nell’at- lunghe distanze in tempi re-
tuale struttura sociale, che lativamente brevi. In pratica
troppo repentinamente s’è era ormai tramontata la pos-
immersa nell’ultra-specializ- sibilità degli eserciti di rifor-
zazione settoriale, la logi- Re Luigi XIII (in primo piano) e il cardinale Richelieu. «Fu probabilmente nirsi nei luoghi occupati. Fu
il cardinale Richelieu a istituire il primo personale militare specializzato
stica viene letta e logistico, poiché la Francia di Luigi XIII fu coinvolta in continue guerre proprio Napoleone Bona-
interpretata spessissimo non eimmagine:
complotti interni ed esterni per il dominio dell’Europa» (Fonte parte a sostenere che gli
wikipedia.it).
nel suo insieme, ma parcel- eserciti si muovono sulla
lizzata nelle sue peculiarità e specialità, per cui mancano pancia (3). Ma fu durante la Grande guerra che la logi-
allo stato attuale studi che leggano questa scienza nella stica assunse un valore d’eccezionale importanza tanto
sua totalità, ossia nella sua capacità e funzionalità d’im- da divenire preponderante sulle operazioni militari. In
piego, sia in ambito economico, politico, sociale, ma fondo non poteva essere diversamente considerando le
anche militare. In fondo, è bene ricordarlo, che essa lunghe distanze, l’enormità dei fronti e la gigantesca mole
nasce, si sviluppa e prolifera proprio in quest’ultimo am- degli eserciti, per poi non parlare dei processi di mecca-
bito. Infatti, potremmo far risalire la logistica alla nascita nizzazione e di modernizzazione in corso che necessita-
degli Stati-nazione ossia a cavallo tra il XV e XVI secolo. vano continuamente non solo di materie prime, ma anche
In questo periodo in Europa si andarono a definire quelle di continui materiali di ricambio. In definitiva tutte ne-
potenze e quelle nazioni che poi domineranno la storia cessità che dipendevano in modo incondizionato dai con-
per secoli, come Francia, Inghilterra, Austria e Spagna. tinui rifornimenti. Fu inevitabile che la logistica divenisse
Elementi che determinarono la nascita dello Stato-na- il punto focale del conflitto ed essa si dovette ampliare e

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La logistica quale «strumento» della geopolitica

modernizzare in tempi brevissimi, agendo come accele-


ratore per i sistemi di trasporto, di meccanizzazione e mo-
torizzazione, oltreché naturalmente industriali ed
economici. In pratica si comprese rapidamente che inter-
rompere una linea ferroviaria, uno snodo viario o bloc-
care uno o più porti significava vincere una o più battaglie
e se si fosse riusciti a mantenere l’avversario in questo
stadio deficitario logistico si sarebbe vinta la guerra. Pro-
prio i recenti studi sulla Grande guerra hanno portato fi-
nalmente alla luce il grande ruolo svolto dalla Regia
Marina, la quale impedì, oltre ad assolvere i tradizionali
obblighi di difesa e offesa, i rifornimenti all’Austria-Un-
gheria, creando quell’opera mirabile di ingegneria navale
e militare del blocco del Canale d’Otranto (4). Proprio lo
strangolamento economico e commerciale portò nel 1918
al collasso interno degli imperi centrali che, è bene ricor-
darlo, controllavano ancora gran parte della Russia e della
Francia all’atto della resa. Quindi, proprio la logistica si
dimostrerà l’arma vincente del Primo conflitto mondiale
come è stato molto lucidamente rilevato dal colonello
Ferruccio Botti che ha definito la Grande guerra non più
come un conflitto tradizionale, bensì come una guerra di
computisteria (5). Acclarato il fondamentale ruolo della
logistica nel conflitto, è doveroso ricordare che essa è
parte integrante di processi economici di sviluppo sociale
e tecnologico, ma anche geografici. Ossia tramite la lo-
gistica si può rileggere, confermare e trasformare la car-
tina geografica del mondo e con essa i tanti processi che
l’accompagnano nell’incedere della storia dell’uomo. Per
Disegno dello sbarramento offensivo ancorato italo-francese, completato
semplificare la nostra analisi prenderemo a esempio tre il 30 settembre 1918. In alto: estate 1918. Dispositivo navale per lo sbarra-
eventi di assoluto interesse, come la realizzazione del ca- mento del Canale d’Otranto (USMM, da Rivista Marittima, gennaio 2018,
Gli sbarramenti del Canale d’Otranto nella Grande Guerra).
nale di Suez, la costruzione della Transiberiana e l’im-
mutata importanza di due porti nel nord della Russia, luppò una rete logistica di assoluto interesse e comples-
quali Murmansk e Arhangelsk. È indubbio che Suez agì sità che il mondo non aveva mai visto prima. Furono po-
come acceleratore tecnologico, sociale, economico e po- tenziati gli snodi e i porti, ampliate strade e potenziata la
litico. La sua stessa realizzazione fu un complesso, me- rete ferroviaria; basti pensare a quella indiana e giappo-
raviglioso miracolo tecnologico e logistico, dato nese. Ora, un processo perenne di trasformazione geo-
l’immane numero di macchinari a carbone adoperati per grafica fu possibile soltanto grazie, sì all’impiego
la prima volta nella storia dell’uomo. Suez cambiò defi- tecnologico dei nuovi strumenti meccanici, ma anche a
nitivamente il commercio mondiale e lo sviluppo navale una fitta strategia logistica che fu poi chiamata a poten-
costringendo, o per meglio dire stimolando, politiche eco- ziare e consolidare questa trasformazione. Di contro, tra
nomiche più aggressive da parte delle potenze dell’epoca la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la Russia
che implementarono notevolmente i propri commerci con zarista provvide a realizzare la famosissima Velikij Sibir-
l’esotico oriente. Ebbene da quel momento in poi si svi- skij Put’ più nota come la Transiberiana, altra opera di

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La logistica quale «strumento» della geopolitica

grandissimo valore logistico, militare e politico. Infatti,


se essa da un lato consentiva il relativamente rapido spo-
stamento delle truppe dalla Russia occidentale alla lon-
tana Siberia, dall’altro costituiva l’unico collegamento
via terra dal Pacifico all’Europa centrale. In verità una
linea ferrata già agli inizi del secolo scorso non poteva
competere con le linee di navigazione, e il prestigio po-
litico ed economico sperato per la realizzazione di questa
monumentale opera fu certo inferiore alle aspettative;
cosa di cui si lamentò il suo più accanito fautore, l’insigne
conte Sergej Jul’evič Witte. Trent’anni dopo la sua rea-
lizzazione permise il rapido spostamento dell’Armata si-
beriana a occidente, con la quale si dette inizio alla
controffensiva contro l’Esercito nazista. Attualmente, la
Transiberiana costituisce un nodo centrale del sistema del
trasporto logistico russo. Anche nel caso dei due porti, la
storia ci consente di cogliere alcuni interessanti aspetti di
assoluto interesse. Infatti, queste due realtà portuali russe
hanno sempre avuto la peculiarità di essere accessibili
per tutto l’anno nonostante si affaccino, Murmansk sul
mar di Barents e Arhangelsk sul Mar Bianco. Questa loro
peculiarità ha fatto sì che, sia durante il Primo conflitto
mondiale, sia per il Secondo, questi due porti fossero uti-
lizzati dagli Eserciti alleati per rifornire prima le truppe
zarista e poi quelle delle Repubbliche Socialiste Sovieti-
che (6). Proprio la loro importanza strategica e logistica
convinse gli alleati a intervenire, se pur parzialmente e
blandamente, nella guerra civile russa tra «bianchi» e
«rossi». Ora questi due porti sono perni di assoluta im-
portanza per lo sviluppo e il consolidamento di quella
rotta artica che prende il nome di Northeast Passage. Si
comprende come nella logistica l’elemento militare è
fondamentale e come essa sia tenuta a confrontarsi con
la geografia dei luoghi, spesso trasformandola comple-
tamente (Suez) o mutandola (Transiberiana) a seconda
delle possibilità tecnologiche e necessità militari ed eco-
nomiche. Semplificando al massimo questo concetto pos-
siamo osservare che se le antiche strade romane furono
Il porto commerciale di Murmansk è un porto marittimo situato sulla costruite per consentire il rapido spostamento delle le-
sponda orientale della baia di Kola del mar di Barents. È al quarto posto
in Russia, in termini di merci trasformate e il secondo porto più grande gioni, esse costituirono le direttrici di sviluppo sociale ed
della Russia nord-occidentale (dopo quello di San Pietroburgo)
(wikipedia.it). In alto: immagine satellitare del canale di Suez (NASA). Nella economico dell’Europa fino e oltre al periodo moderno.
pagina accanto, sullo sfondo: la ferrovia Transiberiana è la ferrovia che Scindere l’elemento di necessità militare con opportunità
attraversa l’Europa orientale e l’Asia settentrionale in territorio russo,
collegando le regioni industriali e la capitale russa Mosca con le regioni sociale e convenienza economica in ambito logistico è
centrali della Siberia e quelle dell’estremo oriente russo.
pressoché operazione impossibile. In pratica potremmo

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studiare la storia sociale dell’umanità, quella economica su strada ferrata e aereo. Di questo complesso quadro,
o addirittura politica e delle relazioni internazionali tra- naturalmente fa parte anche la rete internet. Una struttura
mite lo studio della logistica, specialità indiscussa del- complessa che ormai si estende su spazi dedicati di
l’arte militare (7) come è stato fatto notare dallo stesso enormi dimensioni studiate ad hoc anche in base alla re-
Socrate, per bocca di Senofonte, sin dal IV secolo a.C. A altà geografica. Semplificando al massimo quest’ultimo
questo punto appare evidente come la logistica, che è concetto possiamo sostenere che una struttura polifun-
bene ricordarlo, è fortemente condizionata dalla necessità zionale logistica nel Mediterraneo dovrà trovare soluzioni
militare, dalla capacità tecnologica e dalla realtà geogra- tecniche sicuramente diverse dall’insediamento in Russia
fica, assuma un fondamentale valore non solo come ac- nella baia di Ob’. In sintesi, la marittimizzazione del-
celeratore dei processi in corso, ma anche come punto l’economia e con essa il continuo espandersi della rete
preferenziale di osservazione dei mutamenti e delle realtà logistica, ha portato ad accelerare i processi che hanno
geopolitiche in essere. Il mondo economico si muove trasformato profondamente non solo il sistema econo-
lungo le rotte commerciali ed esse costituiscono la co- mico mondiale globalizzato, si pensi per esempio alla de-
lonna vertebrale del sistema capitalistico. Non è certo un localizzazione industriale e ai complessi flussi migratori,
segreto che oltre l’ottanta percento dei prodotti finiti, ma anche e soprattutto alla geopolitica tradizionale. Sem-
delle materie prime e dei semilavorati si movimenta tra- brerebbe, infatti, che lo sfortunato e molto controverso
mite il mare. Con lo sviluppo del container, che comun- Karl Haushofer avesse avuto in qualche modo ragione
que ha faticato non poco a diffondersi, dato che risale alla quando nel lontano 1931 sostenne che: «Il prevalere im-
prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso (8), il provviso di potenze talassocratiche che hanno la forza
mondo del trasporto ha visto in atto una vera e propria ri- di congiungere in un’unica zona di potere aree geogra-
voluzione copernicana, inventando strutture a terra e in fiche distanti tra loro … mette in crisi la possibilità che i
mare capaci in breve tempo di caricare e scaricare su di continenti costituiscano la base di materializzazione/ir-
una sola nave una quantità enorme di mezzi e materiali radiazione di specifiche pan-idee» (9). Per cui, non sor-
che fino a qualche tempo prima avrebbe richiesto l’im- prende che la marittimizzazione dell’economia ha creato
piego di una vera e propria flotta mercantile, oltreché di- una nuova e più complessa geografia delle rotte marittime
versi giorni per assolvere alle operazioni di carico e che, estendendosi verso l’entroterra tramite articolate reti
scarico. Questo nuovo impulso sistemico ha prodotto logistiche, sta determinando una nuova gerarchia dei luo-
quel fenomeno passato sotto il nome di gigantismo na- ghi e degli spazi creando, però, mutamenti strategici pro-
vale che ha comportato la necessità di sviluppare nuove fondamente discontinui. In questo quadro così complesso
strutture logistiche, nuove navi con nuovi sistemi di pro- e affascinante la struttura portuale diviene di eccezionale
pulsione, ma anche riammodernare gli antichi porti e, in- valore poiché essa è l’anello di congiunzione tra questi
fine, ampliare il canale di Suez, ora capace di far passare due mondi, sì attigui, ma straordinariamente diversi. In
queste vere e proprie città galleggianti dall’enorme capa- questa dinamica particolarmente fluida il porto diviene il
cità di carico. Il mondo economico quindi è dominato da punto di partenza, ma anche d’arrivo di questo fonda-
quello mercantilistico e quest’ultimo si sviluppa quasi in- mentale ciclo. Le nuove necessità tra cui fondali profondi
teramente da e per il mare. A questo punto potremmo so- per i nuovi giganti dei mari, spazi retro portuali ampi e
stenere che proprio il processo di globalizzazione si è dedicati, interconnessione con strade, reti ferroviarie e
sviluppato e continua a crescere tramite le rotte marittime aeroportuali, ha creato una nuova leadership dei porti e
e le reti logistiche fortemente integrate. Per cui le rotte delle nazioni che le posseggono. Da qui si comprende
divengono strutture complesse che s’innestano ad altre che la trasformazione economica si estende fortemente
strutture composite e articolate, poiché il viaggio in mare anche sul piano demografico poiché si registra la ten-
è solo uno dei molteplici aspetti logistici d’affrontare. In- denza a una straordinaria concentrazione delle popola-
fatti, di eccezionale importanza è la realizzazione coe- zioni in grandi aree metropolitane a loro volta
rente di reti fortemente integrate con il trasporto su ruota, raggruppate in alcune particolari parti del mondo, dove

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La logistica quale «strumento» della geopolitica

zazione dei conflitti» (12). In pratica la logistica


diviene uno degli elementi fondamentali su cui
si stanno sviluppando le nuove direttrici geopo-
litiche. Essa, per sua natura, è capace di condi-
zionare sia dall’esterno, sia dall’interno, intere
nazioni e regioni. Un esempio su tutte, la realiz-
zazione della strada ferrata che collega la regione
cinese dello Xinjiang al porto pakistano di Gwa-
dar sull’oceano Indiano. Ora, questa lunga fer-
rovia non solo consente a Pechino un diretto
accesso al Mar Arabico, da dove proviene la
maggior fornitura di petrolio, ma fortifica e rin-
salda l’amicizia tra il Pakistan e la Cina, isolando
territorialmente, politicamente e militarmente
l’India, paese storicamente avversaria di queste
due nazioni. Le motivazioni che spinsero alla
progettazione di questa immane linea ferroviaria
vivevano nella preoccupazione del governo ci-
nese d’essere troppo dipendenti dal trasporto ma-
Immagine satellitare del porto di Gwadar, porto marittimo più profondo del mondo, rittimo del petrolio. Adesso le cose sono
situato sul Mar Arabico, a Gwadar, nella provincia del Balochistan (wikipedia.it).
decisamente cambiate, poiché con l’inserimento
però si produce il 90% dell’economia mondiale, come è di capitali cinesi nella realizzazione dell’impianto di Sa-
stato fatto notare da Parag Khanna (10). Per il geopolitico betta, parte di quel petrolio e di quel gas liquido è desti-
indiano, naturalizzato americano, la potenza di uno Stato nato alla Cina. Comunque rimane evidente che la Cina
è determinata dalla sua capacità di connessione (11). Una ha ottenuto il vantaggio di realizzare un collegamento di-
posizione assai interessante che spiegherebbe almeno in retto con un porto che si affaccia sul Golfo di Oman, po-
parte come, oltre al raggruppamento delle popolazioni, tendo creare una comunicazione diretta con la ZES (Zona
si registra il processo di concentrazione del mercato del Economica Speciale) di Gibuti e quindi di Suez.
trasporto, dato che le prime venti compagnie marittime Ora credo che sia superfluo ricordare che l’insedia-
mondiali controllano oltre l’80% del traffico dei contai- mento a Gibuti, oltre a essere un grandissimo snodo lo-
ner. Lo sviluppo tecnologico che consente lo sfrutta- gistico in primis, è una base militare che ha il grande
mento del sottosuolo marittimo a profondità e pregio di controllare il traffico marittimo da e per il Mar
temperature inimmaginabili in precedenza, e il processo Rosso, a conferma che le strutture logistiche oltre a
di nazionalizzazione di parte delle acque internazionali a esercitare una forte pressione come soft power, per loro
causa della realizzazione delle ZEE (Zone Economiche intrinseca natura, sono strumenti anche di hard power.
Esclusive), se da un lato ha reso più complessa l’attua- Infatti, non è certo un segreto per nessuno notare come
zione delle reti logistiche, dall’altro ha reso maggior- navi cinesi siano da anni comparse nel Mediterraneo.
mente competitive e aggressive sia le compagnie Comunque, grazie alla realizzazione della Belt and
marittime, sia le potenze intenzionate a non farsi sfuggire Road Initiative, il Mediterraneo ha ritrovato la sua an-
importanti possibilità di guadagno e di penetrazione geo- tica centralità, tanto da segnare incrementi di scambi
politica. In pratica, come fa notare Spirito: «la strategia marittimi, nel periodo 2014-18, superiori a quelli del-
del mondo contemporaneo — e gli scenari geopolitici l’Est asiatico, come riportato nella tabella della SRM
che si aprono — spingono contemporaneamente verso (Studi e Ricerca del Mezzogiorno) nella pagina accanto.
una territorializzazione dell’alto mare e una marittimiz- Come spesso accade, dopo le belle notizie giungono

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La logistica quale «strumento» della geopolitica

sempre le dolenti note, infatti negli ulti anni i porti del e lo sviluppo) (13). Un dato preoccupante se si consi-
nord Mediterraneo hanno perso circa venti punti di dera l’attuale stato dei porti italiani e la tendenza del
vantaggio competitivo sull’indice di connettività ma- Belpaese a cedere i propri scali a investitori stranieri,
rittima rispetto a quelli del Nord Africa (dati UN- senza sviluppare una propria strategia logistica, geopo-
CTAD, Conferenza delle Nazioni unite sul commercio litica e navale di medio e lungo periodo. 8

Variazione percentuale della movimentazione di container gestititi dai principali porti di ciascuna area nel 2018 i cui volumi, espressi in milioni di TEU,
sono i seguenti: East Asia (283); South East Asia (98); Middle East (33); Med. (44); North Europe (54); Central South America (22); North America (48).

NOTE
(1) I Quattro Libri di Senofonte dei Detti Memorabili di Socrate (a cura di M. A. Giacomelli), Brescia, Nicolò Bettoni MDCCCXXII, pp. 111-112. Questo concetto non solo
viene ribadito alla pagina 114 «così ancora convenga che il capitano generale procuri che i soldati sian salvi e abbiano le necessarie vettovaglie», ma anche nella Ci-
ropedia VI, 14, 8-15 «“Mi ha insegnato la tattica”, risposi. Allora tu sorridesti e riproponendo ciascun punto mi domandasti che utilità può mai avere per un esercito la
tattica senza le vettovaglie». Circa nove secoli dopo, il vir illustris Publio Vegezio Renato ebbe a sostenere che: «Quel capitano che non ha provvigioni di grano e
d’ogni altra vettovaglia necessaria al vivere è vinto senza combattere» in (a cura di M. Formisano) Flavio Renato Vegezio, L’Arte della Guerra, Milano, BUR, 2003.
(2) Impressiona la chiara visione e la preparazione militare del cardinale, il quale sosteneva che: «Ci si accorge dai libri di storia che molti più eserciti sono andati
distrutti per la mancanza di cibo e di ordine che per mano del nemico» in F. Botti, La logistica dell’Esercito italiano 1831-198, Roma, SME, 1991.
(3) A cura di F. Perfetti, Napoleone, Aforismi, massime e pensieri, TEN, Roma 1993, p.93. Paradossale notare come una delle cause che portarono alla sconfitta
francese durante la campagna di Russia fu l’impreparazione logistica, un paradosso considerando il fatto che Napoleone ne fu un indubbio estimatore.
(4) Buchet-Poggi, Gli sbarramenti del Canale d’Otranto nella Grande guerra, Rivista Marittima, gennaio 2018.
(5) «Nel campo strategico e logistico, la Prima guerra mondiale ha segnato una svolta … Essa è stata, fondamentalmente, una guerra di logoramento e di materiali
… Da ambedue le parti e sia in terra, sia in mare, si finisce ben presto con il rinunciare al mito della guerra … e alla battaglia decisiva. Si cerca, invece, di affamare
o bombardare dall’alto le popolazioni … e di aver ragione dell’avversario soprattutto mettendo in campo più uomini, cannoni, navi e mercantili; in tal modo, la strategia
abdica al suo ruolo e si trasforma in computisteria. Tutto ciò fa assumere un grande ruolo, che mai aveva avuto prima, ai rifornimenti via mare e quindi al dominio
del mare», F. Botti, La strategia Marittima negli anni Venti, Bollettino d’Archivio Ufficio Storico Marina Militare, n. 3, 1988, p. 241.
(6) Sull’argomento si legga R. Pipes, La Rivoluzione Russa, dall’agonia dell’Ancien Régime al Terrore Rosso, Mondadori, Milano 1995.
(7) Eppure anche in ambito militare in Italia sono mancati studi sulla logistica per molto tempo. Una lacuna colmata solo parzialmente nel 1991 dall’Ufficio Storico del-
l’Esercito con il bel lavoro del colonello Botti dal titolo, La logistica dell’Esercito italiano 1831-1981, scritto e pubblicato nel 1991. In questo monumentale lavoro l’autore
enuclea tra i tanti elementi di grande interesse anche la necessità di creare una vera e propria coscienza logistica, assunto di assoluta validità anche ai giorni nostri.
(8) L’invenzione del container risalirebbe al 1956, realizzata dall’imprenditore statunitense Malcolm McLean, il quale realizzò il primo viaggio con i container il 26
aprile del 1956 su di una ex petroliera della Marina Militare americana, modificata per l’occasione, la Ideal-X.
(9) K. Haushofer, La Geopolitica delle Pan-Idee, Roma, Nuove Idee, 2006, p. 17. In seguito possiamo leggere: «I mari e le loro posizioni mettono in risalto le
regioni “talassiche” che favoriscono la crescita di imperi nazionali e organizzazioni sopranazionali; mari interni e mediterranei riescono a suscitare pan-idee
globali e imperiali», p. 80.
(10) P. Khanna, Connectography. Le venti mappe del futuro ordine mondiale. Fazi, Bari 2016.
(11) In questa chiave di lettura di assoluto interesse il Khanna si domanda se esistono ancora i confini e quale sarà il futuro delle nazioni. Secondo il geopolitico
americano, il mondo si può semplicemente dividere in spazi connessi e spazi non connessi. In pratica compie uno stimolante balzo in avanti della teoria keynesiana,
secondo la quale il libero commercio avvicina i popoli e allontana le guerre.
(12) P. Spirito, I futuri del sistema portuale meridionale tra Mediterraneo e Via della Seta, Rubettino, Catanzaro 2018, p. 14.
(13) Si veda A. Panaro, Il Mar Mediterraneo. Scenari geo-strategici della portualità italiana, Roma 19 luglio 2018.

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PRIMO PIANO

Il gruppo Fincantieri
e la ricerca (*) Claudio Boccalatte

Green ship, smart ship e autonomous ship

Il cantiere navale del Muggiano, alla periferia della Spezia, è uno dei due
siti produttivi del «cantiere integrato», assieme al cantiere navale di Riva
Trigoso (nell’immagine in alto) dedicato da Fincantieri alla
produzione delle navi militari; in particolare al Muggiano si effettuano
l’allestimento e il collaudo di tutte le navi prodotte e si costruiscono i nuovi
sommergibili (fincantieri.com).

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

S
econdo quanto riportato sul sito internet del Oriente. Le autorità antitrust europee, che avrebbero
gruppo (1), Fincantieri è oggi un gruppo cantie- dovuto pronunciarsi il 17 aprile 2020, hanno sospeso
ristico multinazionale, con 18 cantieri tra Eu- la decisione fino a data da destinarsi.
ropa, Americhe e Asia, quasi ventimila dipendenti (al Nel gennaio 2020 è stata invece costituita Naviris,
31 dicembre 2019), di cui il 53% all’estero, un carico di la joint venture paritetica tra Naval Group (l’erede
lavoro complessivo di 32,7 miliardi e ricavi per oltre 5,8 dei cantieri statali militari francesi DCN e poi DCNS)
miliardi di euro. Il Gruppo, quotato alla Borsa di Milano, e Fincantieri dedicata alle costruzioni navali militari,
è uno dei più grandi costruttori cantieristici al mondo e che gestirà progetti ambiziosi. Secondo quanto di-
l’unico a livello internazionale capace di realizzare tutte chiarato dalle società, Naval Group e Fincantieri
le tipologie di mezzi navali a elevata complessità: dalle sono aperti ad allargare la loro cooperazione ad altri
navi militari all’off-shore, dalle navi speciali e traghetti partner europei al fine di rendere l’industria navale
a elevata complessità ai mega-yacht, nonché riparazioni europea leader mondiale per performance di prodotto
e trasformazioni navali, produzione di sistemi e compo- e innovazione tecnologica.
nenti e servizi post vendita. In particolare è leader mon- Il bilancio 2019, l’ultimo approvato nell’assemblea
diale per le grandi navi da crociera, ed è uno dei (2), riporta i seguenti risultati principali, in linea con gli
maggiori player anche nel settore delle unità militari e obiettivi indicati nel piano industriale 2016-20:
di quelle per il settore off-shore. Fincantieri opera come — ricavi record, 5,8 miliardi di euro (5,4 nel prece-
system integrator e prime contractor occupandosi della dente esercizio) e profittabilità in crescita con
progettazione e dell’ingegneria della nave, della costru- EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depre-
zione dello scafo e dell’allestimento coordinando un ciation and Amortization) pari a 320 milioni di euro
ampio network di fornitori specializzati e di un indotto (+21%), nuovi ordini acquisiti per 8,6 miliardi, pari
stimato in circa 50.000 persone, solo in Italia. a 28 navi di cui 13 cruise per 6 armatori differenti e
Dopo aver acquisito nel 2008 il cantiere statunitense 5 unità militari negli Stati Uniti;
Manitowoc Marine (oggi Fincantieri Marine Group) e — carico di lavoro complessivo di 109 navi e 32,7
nel 2013 il cantiere norvegese Vard, con le sue filiali miliardi di euro; in particolare il portafoglio ordini
operative in Romania, Brasile e Vietnam, l’ultimo svi- firmati (backlog) era pari a 28,8 miliardi con 98 navi
luppo in ordine temporale, è stata l’acquisizione di e le opzioni e gli ordini in fase di negoziazione (soft
STX France, nonostante le posizioni altalenanti e non backlog) a circa 4,1 miliardi.
sempre favorevoli assunte dallo Stato francese. Nel — 26 navi consegnate da 12 diversi stabilimenti.
2017, in particolare, è stato firmato con la Francia l’ac- Ovviamente i risultati dei primi due trimestri 2020
cordo di compravendita per l’acquisizione del 50% del (3), gli ultimi disponibili al momento della stesura di
capitale di STX France (più il prestito di un ulteriore questo articolo (novembre 2020) risentono pesante-
1% di proprietà dello stesso Stato). mente del rallentamento dell’economia mondiale legato
Attualmente, l’acquisizione di STX è bloccata, per alla pandemia di Covid-19: nonostante la sospensione
l’esame da parte dell’antitrust dell’Unione europea, che completa dell’attività dei cantieri italiani dal 16 marzo
teme la formazione di un gruppo in posizione domi- al 20 aprile, non c’è stata nessuna cancellazione degli
nante che blocchi la concorrenza, in particolare per le ordini, ma uno slittamento dei programmi produttivi
navi da crociera, mentre Fincantieri sottolinea, invece, con conseguente flessione dei ricavi; è prevista la con-
la necessità di consolidare in ambito europeo, per fron- segna di 3 navi da crociera dai cantieri italiani; il carico
teggiare la concorrenza da parte dei paesi dell’Estremo di lavoro complessivo è salito a 117 navi per 37,9 mi-

(*) Ammiraglio ispettore del Genio Marina proveniente dal Genio Navale, dopo aver terminato il servizio attivo nel 2017 come
Direttore del CISAM di Pisa, è attualmente nella posizione di ausiliaria. È entrato nell’Accademia navale di Livorno nel 1975 e
ha conseguito con lode la laurea in Ingegneria navale e meccanica presso l’Università degli Studi di Genova. Collabora con varie
riviste, e in particolare con la Rivista Marittima dal 1992; dal 2006 cura la rubrica Scienza e tecnica. È Fellow della Royal Insti-
tution of Naval Architects e Presidente della Sezione della Spezia dell’ATENA (Associazione di Tecnica Navale).

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consegnate 10 navi da 7 stabilimenti diversi del gruppo.


Particolarmente significativi, anche alla luce del pre-
vedibile calo degli ordini per nuove navi da crociera, i
risultati nel settore militare. Negli Stati Uniti Fincantieri
Marinette Marine è stata scelta come prime contractor
del programma delle nuove fregate lanciamissili per
l’US Navy, con un progetto derivato da quello della
classe «Bergamini» in servizio nella Marina Militare
italiana. Naviris, la joint venture con il francese Naval
Group, ha ricevuto a maggio 2020 un contratto con l’or-
In questa immagine, tratta dal documento Company profile di Fincantieri, ganizzazione internazionale OCCAR (Organizzazione
l’innovazione è citata tra i punti qualificanti della società. In alto sono
rappresentate le diverse forme di ricerca attuate all’interno del gruppo congiunta per la cooperazione in materia di armamenti)
Fincantieri (per g.c. Fincantieri). per 5 progetti di ricerca e tecnologia, riguardanti rispet-
tivamente lo sviluppo di navi digitali, l’ottimizzazione
liardi di euro, pari a 6,5 volte i ricavi 2019; il backlog è del consumo energetico, le celle a combustibile per le
pari a euro 28 miliardi con 92 unità in consegna fino al unità di superficie, la logistica del futuro e le attività le-
2027, e il soft backlog è di circa 9,9 miliardi di euro. gate al miglioramento delle capacità operative nelle
Nel 2020 è proseguita la strategia di diversifica- peggiori condizioni ambientali (winning a sea State).
zione, in particolare nel settore delle energie rinnova- Naviris, a luglio 2020, ha poi firmato un altro contratto,
bili e in quello delle grandi infrastrutture, dove, dopo sempre con OCCAR, per lo studio di fattibilità del pro-
il completamento in tempi record della struttura por- gramma d’ammodernamento di mezza vita (MLU,
tante del nuovo ponte sul Polcevera a Genova, costruito Mid-Life Update) dei cacciatorpediniere lanciamissili
secondo il progetto di massima fornito dall’architetto per la difesa aerea tipo «Orizzonte» in servizio con le
Renzo Piano, dopo il disastroso crollo dell’agosto marine dei due paesi, ed è impegnata nelle fasi preli-
2018, Fincantieri si è aggiudicata l’ordine per la rico- minari di quello che potrebbe essere il suo primo pro-
struzione del porto di Rapallo, distrutto dalla mareg- getto navale completo, cioè il programma European
giata di fine ottobre 2018. È anche stato esteso Patrol Corvette (EPC) in ambito EU PESCO (Perma-
l’accordo tra Fincantieri ed ENI per iniziative innova- nent Structured Cooperation; il progetto è coordinato
tive in ambito di decarbonizzazione ed economia cir- dall’Italia e comprendente a oggi, Francia, Spagna e
colare. Nel primo semestre 2020 sono anche state Grecia (con il Portogallo come osservatore).

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Alcune cifre relative all’attività di ricerca e innovazione di Fincantieri. In alto: immagine tratta dal sito della compagnia e dedicata all’intensa attività
di Technology Scouting svolta dal gruppo: ogni anno vengono valutate centinaia di soluzioni tecnologiche derivate da altri settori industriali per
valutare se possono essere applicate nel comparto navale (fincantieri.com).

Il portafoglio ordini di Fincantieri mostra che è ancora stagnante, a causa dei bassi prezzi di gas e pe-
l’azienda, per il futuro, punta su tre categorie di navi, trolio; è per questo che Fincantieri punta a diversificare
tutte a elevata tecnologia, per le quali esiste ancora la la produzione dei cantieri Vard, tradizionalmente for-
possibilità di far fronte alla concorrenza dei cantieri del- nitori di navi per il settore off-shore, realizzando grandi
l’Estremo Oriente: navi da crociera grandi e piccole, pescherecci e piccole navi da crociera di lusso, dedicate
navi militari e unità per il settore off-shore. Le prime anche alla navigazione nelle acque artiche e antartiche
due tipologie sono oggi a livello internazionale in una e nei fiordi di paesi con elevatissimi standard di prote-
fase di domanda elevata, anche se la domanda delle navi zione ambientale, come l’Alaska e la Norvegia.
da crociera ha subito un marcato rallentamento a seguito Fincantieri aspira a mantenere la leadership mon-
della pandemia di COVID-19, mentre il settore offshore diale in tutti i comparti della cantieristica che richie-

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La complessità di una moderna nave, sia militare che mercantile, è netta-


mente superiore a quella degli altri veicoli, inclusi gli arerei di ultima
generazione (per g.c. Sea Europe). A sinistra: ll progetto di ricerca «Nave
ad alta efficienza», che coinvolge Fincantieri, CNR e Università di Trieste,
è rivolto alla definizione delle configurazioni impiantistiche e delle strate-
gie di controllo dei flussi energetici a bordo per ottimizzare i consumi in
relazione alle diverse soluzioni tecniche adottate per le utenze energetiche
presenti a bordo e ai diversi profili operativi della nave (units.it).

dono soluzioni avanzate e ad alto valore aggiunto.


Tale leadership tecnologica si fonda su un’elevata ca-
pacità di innovazione e sul know-how da system inte-
grator che caratterizza il Gruppo e che porta la
crescita tecnologica e il costante miglioramento a es-
sere obiettivi essenziali alla base di ogni azione, pro-
getto, iniziativa e decisione compiuta dal Gruppo.
Il Gruppo svolge importanti attività di ricerca e in-
novazione, articolate in tre principali direttrici:
— sviluppo di tecnologie e innovazione applicate a
commessa, ovvero attività finalizzate allo sviluppo
di soluzioni tecnologiche, materiali e sistemi innova-
tivi, svolte durante il processo di progettazione delle
navi per soddisfare specifiche esigenze;

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— innovazione off the shelf, ovvero attività finalizzate


allo sviluppo di specifiche soluzioni progettuali non di-
rettamente applicabili a commessa ma necessarie per
anticipare i fabbisogni dei clienti, per esempio in aree
quali efficienza energetica e riduzione dei costi di eser-
cizio, massimizzazione del carico pagante e della qua-
lità percepita e miglioramento della sicurezza;
— innovazione di lungo periodo, ovvero attività finaliz-
zate allo sviluppo delle tecnologie del Gruppo anche al
fine di supportare l’ingresso in nuovi settori di attività.
L’attività di technology scouting consiste nella ri-
cerca delle tecnologie avanzate già disponibili e im-
piegabili per innovare un prodotto; ogni anno
Fincantieri valuta centinaia di soluzioni tecnologiche
La portaerei CAVOUR, realizzata da Fincantieri per la Marina Militare derivate da altri settori industriali per decidere se
italiana nei primi anni di questo millennio, rappresenta un esempio di unità
di elevata complessità per la quale si è fatto ricorso a quanto di più possono essere applicate nel comparto navale.
avanzato offriva la tecnologia dell’epoca (fincantieri.com). In basso:
l’architettura fisica del SIASP (Sistema Integrato di Automazione e Super- Un particolare ruolo nelle attività di ricerca e inno-
visione della Piattaforma) di nave CAVOUR. IL SIASP, prodotto dalla ditta
Seastema (all’epoca joint venture di ABB e Fincantieri), al momento della vazione del gruppo Fincantieri è svolto dal CETENA
sua realizzazione rappresentava quanto di più avanzato disponibile nel (Centro italiano per gli studi di tecnica navale) (4), so-
settore dell’automazione navale.
cietà del gruppo Fincantieri che si occupa di ricerca e

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

portante nelle attività di ricerca è


SEASTEMA (5), in particolare
per i sistemi di automazione, na-
vigazione e comunicazione e per
i veicoli navali autonomi.
Nell’aprile 2019, nell’ambito
del potenziamento delle attività
nei settori ad alto contenuto tec-
nologico, Fincantieri ha acquisito
una quota di maggioranza del ca-
pitale di Insis (6), società con
sede a Follo (La Spezia), attiva
nei settori dell’informatica e
dell’elettronica. Il Gruppo Insis
ha competenze nei settori difesa
e civile per sviluppare prodotti
e servizi in aree come l’optro-
nica, le telecomunicazioni, l’in-
formation technology e la
cybersecurity.
Le principali aree nelle quali
Fincantieri concentra le attività
di innovazione sono cinque:
Il pattugliatore CP 940 LUIGI DATTILO della Guardia costiera italiana; su
questa unità, costruita da Fincantieri nel cantiere di Castellamare di Stabia
e consegnata nel 2013, come sulla gemella CP 941 UBALDO DICIOTTI, co-
struita nello stesso cantiere e consegnata nel 2014, è installato un sistema
di propulsione ibrido, con possibilità diesel ed elettrico; inoltre è stato in-
stallato nel corso dei lavori di fine garanzia un sistema di posizionamento
dinamico (DPS) prodotto dalla società Seastema del gruppo Fincantieri
(fincantieri.com). In alto: la fregata F590 BERGAMINI della classe omonima
(tipo FREMM) della Marina Militare Italiana presenta un’elevata integra-
zione e connessione tra i sistemi di controllo della piattaforma e del
sistema di combattimento (per g.c. Fincantieri). A fianco: per una nave, la
capacità di operare in autonomia rappresenta il vertice di una piramide
alla cui base è la connettività (per g.c. Sea Europe).

sviluppo in campo navale e marittimo in ambito nazio-


nale e internazionale. Fornisce consulenza, prodotti,
servizi tecnici e addestramento a progettisti navali, can-
tieri, armatori, fornitori, operatori marittimi, Marine l’eco-sostenibilità ed efficienza energetica dei mezzi
militari e università. Le attività tecniche consistono in navali (green ship); la loro digitalizzazione (smart
studi numerici, simulazioni e attività sperimentali a ship); la loro automazione (autonomous ship); lo svi-
bordo delle navi e nel laboratorio di prova di Riva Tri- luppo di processi e strutture produttive più efficienti,
goso. Il centro opera nel campo dell’idrodinamica, sicure e sostenibili (smart yards); l’introduzione di
strutture e materiali, vibrazioni e rumore, vulnerabilità soluzioni innovative per la crescita dell’Economia
e segnature, ergonomia, prototipizzazione virtuale, ana- Blu (smart offshore infrastructures). Noi vogliamo,
lisi del rischio e simulazione di processo. in questa sede, occuparci dei primi tre, più diretta-
Un’altra società del gruppo che riveste un ruolo im- mente indirizzati al miglioramento del prodotto nave.

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

La green ship si realizza, oltre


che impiegando combustibili e si-
stemi energetici a basso impatto
ambientale, aumentando l’effi-
cienza delle navi progettate e co-
struite. Un primo aspetto da
migliorare ai fini della ricerca del-
l’efficienza resta sempre l’idrodi-
namica, che impatta direttamente
sulla maggiore richiesta energe-
tica della nave, che per la maggior
parte delle navi è la propulsione.
Lo sviluppo di modelli e metodi
matematici per la rappresenta-
zione delle geometrie di carene ed
eliche navali e di metodi di otti-
mizzazione numerica, uniti alle
potenzialità di calcolo sempre
maggiori oggi disponibili, offre la
possibilità di sviluppare simula-
zioni su modelli in scala reale
ormai quasi più affidabili delle
prove in vasca su modello, prove
che comunque rimangono un fon-
damentale metodo di confronto
per la validazione dei risultati dei
calcoli. Si sono inoltre sviluppati
diversi metodi per la riduzione
della resistenza in acqua con me-
todi di insufflaggio aria sotto ca-
rena e si sono studiate diverse
soluzioni per ridurre la resistenza
al moto causata dalle appendici di
carena (timoni, pinne stabilizza-
trici, linee d’asse, aperture delle La grande nave da sbarco tipo LHD in fase di realizzazione per la Marina Militare Italiana rappresenta un altro
esempio di unità navale di elevata complessità. Al centro: immagine artistica del cockpit dei nuovi PPA in
eliche trasversali, ecc.). Non ul- costruzione per la Marina Militare italiana; il cockpit è una postazione di controllo della nave ubicata in plancia,
ove il conduttore avrà una visione integrata dello scenario operativo, gli strumenti per manovrare la nave e
timi vengono i trattamenti della il suo sistema di combattimento. In alto: il progetto dei nuovi PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura) in
carena per riduzione attrito e fou- costruzione per la Marina Militare italiana presso gli stabilimenti di Fincantieri. Tra le soluzioni innovative
che caratterizzano questo progetto vi sono il torrione integrato e il cockpit di plancia (fincantieri.com).
ling, mediante sviluppo e test di
nuovi rivestimenti biomimetici, con caratteristiche supe- vigazione per ottimizzare rotte e velocità in funzione
ridrofobiche, idrofiliche e/o combinate, con lo scopo pri- anche delle variabili meteomarine (stato di mare, cor-
mario di ridurre l’attrito tra lo scafo e l’acqua. Oltre a renti, vento, distanza dal fondale) sulle prestazioni della
rendere più efficiente l’idrodinamica della nave in sé, si nave al vero (resistenza e manovrabilità).
sono sviluppati anche diversi strumenti di ausilio alla na- Fincantieri ha sviluppato con il CNR e l’Università di

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L’impianto di automazione della nuova unità da supporto logistico VULCANO, in costruzione da parte di Fincantieri per la Marina Militare Italiana, è stato
oggetto di rigorose verifiche di cyber security in fase di sviluppo, impiegando la suite software Haruspex.

Trieste un progetto di ricerca sulla «nave ad alta effi- nave e ai suoi componenti principali. La caratterizzazione
cienza», con lo scopo di incrementare l’efficienza ener- acustica risulta di notevole importanza in quanto con-
getica globale e ridurre le emissioni inquinanti di navi di nessa a stringenti norme certificative e a problematiche
diverse dimensioni mediante recupero dell’energia ter- di comfort e sicurezza, anche senza voler considerare le
mica residua di sistemi di propulsione, attraverso cicli problematiche di segnatura acustica per i mezzi militari.
Rankine tradizionali e a fluido organico (ORC, Organic Sono infine previsti la realizzazione e i test di un sistema
Rankine Cycle) o motori Stirling, nonché mediante l’uti- di stoccaggio di energia termica di nuova generazione.
lizzo di tecnologie per l’accumulo termico dell’energia. Allo scopo di disaccoppiare temporalmente la produzione
L’obiettivo è definire cicli termodinamicamente «sotto- dell’energia termica da quella richiesta dall’utenza, sono
posti» a quelli esistenti, impiegabili per la generazione di in corso uno screening delle tecnologie termochimiche
energia elettrica. Inoltre sono in fase di sviluppo simula- commercialmente disponibili e una loro completa carat-
zioni di architetture avanzate per la riduzione delle per- terizzazione termo-chimico-fisica, al fine di identificare
dite energetiche intrinsecamente connesse al tecnologie a elevata densità di accumulo.
funzionamento dei motori termici e dei gruppi elettro- Un altro progetto di ricerca Fincantieri, dedicato alla
geni. Questo permetterà la scelta del sistema combinato «Generazione elettrica innovativa», ha come obiettivo lo
che generi la più elevata efficienza operativa della nave, sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la ge-
infatti, il recupero dell’energia di scarto da motori può nerazione, la distribuzione e la gestione dell’energia elet-
determinare un incremento dell’efficienza globale stima- trica a bordo nave, che consentano di ottenere un
bile fino al 12÷15%. Particolare attenzione è posta, per incremento dell’efficienza energetica, la massimizzazione
quanto riguarda gli ORC, alla scelta dei fluidi operativi e del carico pagante e l’aumento dell’affidabilità del si-
delle macchine più adeguate in base alla fonte di calore stema energetico. La necessità di ottemperare alle sempre
(gas di scarico, acqua di raffreddamento, olio di lubrifi- più stringenti normative internazionali riguardanti le
cazione e intercooler, ecc.). Sono anche in corso di valu- emissioni in atmosfera sia durante la navigazione sia du-
tazione soluzioni alternative per l’ottimizzazione rante la sosta nelle aree portuali e l’opportunità di incre-
energetica del sistema di generazione elettrica basate mentare l’efficienza energetica dei sistemi di propulsione
anche sull’impiego di motori Stirling dotati di scambia- e di generazione rendono interessante l’utilizzo di celle a
tori ad altissima efficienza e ridotte dimensioni (scam- combustibile per la generazione di energia elettrica a
biatori a microchannel). Si metterà a punto una strategia bordo. Sono quindi in fase di identificazione e caratteriz-
di controllo dedicata per aumentare il rendimento al va- zazione le tipologie di cella a combustibile e di batteria
riare del carico e della velocità attraverso l’ottimizzazione più adatte per l’installazione a bordo. L’analisi riguarda
dei flussi energetici. Sarà inoltre analizzata una procedura anche le relative problematiche impiantistiche e di sicu-
di controllo per la configurazione ottimale che abiliti rezza, gli eventuali sistemi di recupero energetico, le me-
l’utilizzo dell’ORC e/o dello Stirling a seconda delle ri- todologie per l’integrazione delle celle a combustibile con
chieste energetiche. le batterie. È prevista la realizzazione di un prototipo a
Il progetto prevede anche lo sviluppo di uno strumento scala di laboratorio di un impianto di generazione elettrica
di simulazione numerica in grado di descrivere e valutare a celle a combustibile con sistema di accumulo integrato.
i complessi meccanismi di generazione e radiazione del Il progetto mira a un incremento dell’efficienza ener-
rumore aerodinamico e idrodinamico legati al sistema getica pari a circa il 20% e a un miglioramento globale

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

della sostenibilità ambientale attraverso l’individua- navale sperimentale alimentata tramite fuel cell per la na-
zione di architetture innovative di reti di distribuzione vigazione in mare, che dovrebbe essere completata nel
dell’energia elettrica, che includano convertitori elet- 2021. L’unità sarà realizzata nell’ambito del progetto
tronici di potenza ad elevate prestazioni e densità di po- «Tecnologie a basso impatto ambientale» (TECBIA) e
tenza, l’impiego di strategie di energy management co-finanziata dal ministero dello Sviluppo economico
all’interno del Programma operativo nazionale. La ri-
cerca alla base di ZEUS riguarda il miglioramento della
sostenibilità ambientale di navi cruise, mega-yacht, tra-
ghetti, ferry e navi da ricerca oceanografica, attraverso la
riduzione delle emissioni di gas effetto serra nonché gli
ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx) e particolato.
Con una lunghezza di circa 25 metri e una stazza di circa

La LCS 03 FORTH WORTH, della classe «Freedom»,


realizzata da Fincantieri nei suoi stabilimenti statunitensi di
Marinette Marine (Wisconsin), impiega uno scafo del tipo
«monoscafo a V» sviluppato verso la fine del XX secolo
dall’ufficio studi dell’azienda. A fianco: il Cantiere Marinette
Marine appartenente dal 2009 al gruppo (fincantieri.com).

(EM) e l’utilizzo di tecniche di minimizza-


zione delle perdite. Inoltre si persegue una ri-
duzione degli ingombri destinati ai volumi
tecnici, un miglioramento dell’efficienza
della catena di generazione-distribuzione-uti-
lizzazione dell’energia elettrica a bordo, un
abbattimento delle emissioni di sostanze in-
quinanti e un incremento dell’affidabilità (intesa come 170 tonnellate, ZEUS sarà, infatti, un laboratorio galleg-
incremento della continuità di servizio) del sistema giante finalizzato ad acquisire informazioni sul compor-
energetico, attraverso uno studio integrato e multidisci- tamento nell’ambiente reale delle fuel cell, dispositivo
plinare di concetti innovativi di generazione e distribu- elettrochimico che permette di ottenere energia elettrica
zione elettrica a bordo. Infine, il progetto porterà a un direttamente dall’idrogeno senza processo di combu-
miglioramento della flessibilità della distribuzione ener- stione termica. ZEUS sarà dotata di un apparato ibrido
getica e della ridondanza di disponibilità di potenza ero- (2 diesel generatori e 2 motori elettrici) da utilizzare come
gata, grazie al nuovo paradigma di generazione elettrica sistema di propulsione convenzionale. A questo si ag-
distribuita. Tale configurazione garantisce intrinseca- giunge un impianto di fuel cell di 130 kW, alimentato da
mente una superiore resilienza al black out, un’ottimiz- circa 50 kg di idrogeno contenuti in 8 bombole a idruri
zazione della gestione del carico e la possibilità di metallici, secondo tecnologie già in uso sui sommergibili,
realizzare una modalità take home in caso di emergenza. e un sistema di batterie, che insieme consentiranno un’au-
Particolarmente significative nel campo della ricerca tonomia di circa 8 ore di navigazione a zero emissioni, a
sulla green ship è stata l’impostazione, avvenuta il 23 set- una velocità di circa 7,5 nodi. Il secondo obiettivo della
tembre 2020 presso il cantiere di Castellammare di Sta- ricerca è sviluppare un nuovo modello di generazione
bia, di ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship), un’unità energetica elettrica e termica a bordo delle navi da cro-

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

ciera. Tale risultato consentirà di aumentare il livello di toraggio/service da terra, e la gestione, analisi delle
comfort dei passeggeri, riducendo la rumorosità e le vi- performance e ottimizzazione della conduzione degli
brazioni prodotte dai sistemi generativi; di aumentare il impianti sulla base dati di terra («big data»);
rendimento di conversione energetica, mediante l’ado- — approfondire le tematiche relative alla sicurezza
zione di sistemi generativi privi di parti meccaniche in cibernetica, sia delle reti di bordo che delle comuni-
movimento; di aumentare la sicurezza della nave, incre- cazioni terra-nave.
mentando la ridondanza dei sistemi oggi in uso; di ridurre Il progetto di ricerca e-navigation intende integrare
la taglia dei gruppi diesel generatori imbarcati. tecnologie/metodologie innovative al fine di migliorare
Passiamo ora a occuparci dell’attività di ricerca di Fin- la navigazione sia dal punto di vista del controllo sia della
cantieri nelle aree della smart ship e della autonomous propulsione. In particolare, un ambiente di realtà virtuale
ship. Il gruppo Fincantieri, che annovera tra le sue con- (virtual reality, VR) o aumentata (augmented reality,
trollate la già citata SEASTEMA, specializzata nel settore AR) può consentire il miglioramento della situation awa-
dei controlli e dell’automazione, avendo individuato il reness, rispetto a modalità di presentazione delle infor-
tema della navigazione autonoma come uno dei trend mazioni più tradizionali. Inoltre tale tecnologia abilita la
tecnologici più importanti in ambito navale, allo scopo partecipazione alle operazioni di personale remoto (cioè
di migliorare il proprio posizionamento sul mercato, sta ubicato a terra) con una maggior cognizione della situa-
investendo sulle tecnologie abilitanti per la conduzione zione in atto. Anche nel caso del personale di bordo la
unmanned delle navi; in particolare gli obiettivi principali VR risulta utile in tutte quelle operazioni che beneficiano
dell’Azienda sono i seguenti: della possibilità di valutazione da punti di vista alternativi
— aumentare la pervasività del sistema di automa- a quello della plancia di comando (per esempio valuta-
zione, integrando nuovi sotto-sistemi/funzioni; zione della posizione di altre imbarcazioni, ostacoli, con-
— far evolvere i sistemi di supporto alle decisioni, pas- dizioni meteo, ecc.). Nel caso dell’AR, l’ambiente reale
sando da un sistema «passivo» che si limita ad avver- viene aumentato con la sovraimpressione di informazioni
tire l’operatore di eventuali criticità a un sistema visive, generalmente posizionate in modo compatibile e
«attivo» che propone all’operatore un’azione per miti- sincronizzato con la prospettiva dell’utente.
gare la criticità segnalata; Una seconda attività di ricerca è propedeutica allo svi-
— aumentare l’intelligenza nel sistema, sia nel con- luppo di sistemi che abilitino il governo autonomo o da
trollo degli impianti di bordo che nel controllo dei si- remoto della nave. In particolare saranno studiate meto-
stemi di navigazione e manovra; dologie e modelli per realizzare nuove funzioni ottenibili
— migliorare l’integrazione terra-bordo, per il moni- sfruttando l’integrazione tra sistemi di comando e con-

Il sommergibile TODARO, ripreso all’uscita dal golfo della Spezia, è il primo esemplare di una classe di unità subacquee ad elevatissima complessità
tecnologica; parte della ricerca del gruppo Fincantieri è indirizzata verso settori, come le celle a combustibile, le batterie a elevata densità e i sistemi di
stoccaggio dell’idrogeno, che trovano applicazione sulle unità subacquee. A destra: il Cantiere navale di Monfalcone è il più grande cantiere del gruppo
Fincantieri, oggi interamente dedicato alla costruzione delle grandi navi da crociera (fincantieri.com).

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Il gruppo Fincantieri e la ricerca: green ship, smart ship e autonomous ship

I punti di forza del gruppo Fincantieri: struttura flessibile e globale, consolidata capacità di configurare e personalizzare ogni prodotto in base alle
specifiche esigenze del cliente, abilità di coordinare e integrare un network articolato di fornitori rispettando i tempi e i budget prefissati, forte orientamento
a investire nelle attività di ricerca e sviluppo per avere un portafoglio di soluzioni sempre all’avanguardia (fincantieri.com).

trollo, sistemi di navigazione, sistemi di controllo im- In conclusione ricordiamo che tra i punti di forza citati
pianto propulsione; sistemi di supporto e automatizza- nell’home page del sito di Fincantieri (7) vi è la leadership
zione delle decisioni. Altro tema di ricerca è lo studio di tecnologica. Per il gruppo Fincantieri, l’innovazione rap-
fattibilità dei sistemi di trasmissione dati di tipo machine- presenta quindi uno dei fattori chiave per il mantenimento
to-machine (M2M), raccolti da sensoristica per la teleme- della competitività, secondo il principio «L’innovazione
tria dei sistemi di bordo, verso centri di controlli remoti o è crescita e Fincantieri non smette mai di innovare». Da
locali, utilizzando il canale di comunicazione disponibile quel che abbiamo visto le attività di ricerca nei due settori
(in base alla posizione della nave, per esempio ponti radio cruciali per il comparto navale, quello della green ship e
terrestri o satellitari) in maniera affidabile. La definizione quello della smart ship e autonomous ship, tra loro inter-
di un’architettura di comunicazione modulare, aperta ed connessi, promettono di assicurare, anche nel futuro, quel
estendibile per sistemi M2M, che preveda più livelli di af- vantaggio tecnologico che ha consentito al gruppo Fin-
fidabilità, apre a prototipi e soluzioni commerciali che po- cantieri di diventare uno dei massimi esempi del successo
trebbero essere di grande interesse per il settore marittimo. internazionale del Made in Italy di qualità. 8
Si ringrazia per la collaborazione Fincantieri e, in particolare, il corporate vice president research and
innovation, ingegner Massimo Debenedetti.
NOTE
(1) https://www.fincantieri.com/it/gruppo.
(2) https://www.fincantieri.com/globalassets/investor-relations/bilanci-e-relazioni/2019/ita_fincantieri_ finanziario.pdf.
(3) https://www.fincantieri.com/globalassets/investor-relations/bilanci-e-relazioni/2020/fincantieri_bilancio semestrale2020_ita.pdf.
(4) https://www.cetena.it/.
(5) https://www.seastema.it/. A proposito di SEASTEMA, si veda l’articolo Un sistema di posizionamento dinamico Made in Italy, di Claudio Boccalatte, sul numero
di giugno 2018 della Rivista Marittima.
(6) https://www.insis.it/index.php/it/.
(7) https://www.fincantieri.com/it/gruppo/chi-siamo.

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PRIMO PIANO

La logica del Potere Marittimo


in continua evoluzione
Gino Lanzara

Capitano di fregata (CM). Nato a Roma il 25 agosto 1965, è laureato in Management e Comunicazione d’impresa, e Scienze
Diplomatiche e Strategiche. Analista in geopolitica e sicurezza, collabora in materia con testate esterne online.

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«Storicamente non è così infrequente riscontrare zazione di una flotta, deve portare in sé il genoma com-
che le nazioni rientranti nell’esclusivo club dei
detentori del Potere Marittimo, e in grado di porre pleto della marittimità quale fonte di prosperità e sicu-
in risalto l’interdipendenza tra forza e ricchezza,
siano state oggetto delle mire degli altri Stati, per rezza. Non è impresa agevole e, soprattutto, si tratta di
i quali è sempre risultato indispensabile poter un iter che non prevede ripensamenti o rinunce; le vi-
disporre di un’adeguata potenza marittima,
commerciale, navale». Nell’immagine, unità della cende vissute da Persiani, Han, Francesi, Russi, Tede-
Marina Militare in formazione di Squadra.
schi, stanno a testimoniare che l’acqua salata non può
scorrere in tutte le vene, ma riserva il dono del primato
universale solo a una ristretta cerchia di eletti: la flagel-
lazione inflitta ai flutti dei Dardanelli da parte di Serse
(1), non intimorì di certo le correnti marine come del
resto Colbert, secoli dopo, squalificò — incautamente
— il navalismo albionico. Con il mare quale baricentro,
ogni altro equilibrio si sposta, rendendo gli oceani ele-
mento geostrategico di base. Chi controlla il mare pos-
siede un vantaggio incolmabile, disponendo di vie di
comunicazione che non hanno bisogno di manutenzioni
e che possono sottrarsi alle incontrollabili pressioni ne-
miche della terraferma; strade liquide che diventano
mezzo per privare gli avversari dei rifornimenti, per re-
golare il passaggio mercantile, per fornire un’alternativa
inestimabile a una pericolosamente esclusiva continen-
talità. Spettacolare la marittimità statunitense, espres-
sione di un popolo giovane e bellicoso, inizialmente
alieno da sentimenti marini, eppure capace di annichi-
lire britannici, giapponesi e tedeschi; un popolo in cerca
perenne di nuove conquiste, al fine di rendere l’esten-
sione geografica coast to coast l’hub di un sistema in-
ternazionale complesso in cui far operare settorialmente
le proprie flotte. Il potere marittimo, potestà dal cuore
antico e pulsante, ha permesso agli Stati Uniti, che an-
noverano ben 8 ex ufficiali di Marina tra i presidenti
eletti, di serrare l’accerchiamento e attendere l’implo-
sione sovietica, fino a giungere a una nuova globaliz-
zazione acquea che copre il 90% delle aree di transito
mercé il controllo dei choke points; lo stesso potere ma-

L
a legittimazione talassocratica costituisce pas- rittimo, forgiato dalla politica e animato dall’amalgama
saggio ineludibile per tutti i pretendenti alla sociale di un popolo dall’anima composita, che ha man-
mano dell’egemonia; la conquista del mare le- tenuto vivo il mito della new frontier e che ha consentito
gittima un possesso e un esercizio di potenza riuscito la preservazione del primato malgrado le difficoltà tal-
solo a pochi nella storia, a partire dagli Ateniesi, pas- volta incontrate nel menage geopolitico terrestre. Di-
sando per i globalisti strutturali di Roma, per gli Inglesi, ventare una talassocrazia è difficile, esige che i popoli
gli unici capaci dopo 1.000 anni di ripercorrere il per- mutino il loro DNA, ed è cosa tanto più complessa
corso imperiale Capitolino, fino a giungere agli Yankee, quanto più è connaturata l’essenza terrestre: non si tratta
secondo un paradigma che, prescindendo dalla realiz- dunque solo di tecnologia, risorse o di un verso inciso

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nel marmo sulla sommità di un edificio, ma anche e so-


prattutto di saper dominare le vie fluide inibendole ai
concorrenti, sostenendo i sodali, formando una classe
dirigente votata al mare e capace di mettersi fattiva-
mente in discussione, aspetto questo ideologicamente
non assimilabile dal Dragone cinese sulla sua Silk Road.
Anche Carl Schmitt, insigne filosofo tedesco del diritto,
ebbe modo di studiare, nel suo saggio Terra e Mare, la
naturale contrapposizione tra potenze marittime e ter-
restri, tanto da essere indotto a citare sovente il detto di
sir Walter Raleigh, per cui «Chi domina il mare domina
il commercio del mondo e a chi domina il commercio
del mondo appartengono tutti i tesori del mondo e il
mondo stesso». E scrivendo di marittimità, potere e ric-

Rotte di transito del petrolio attraverso i principali choke point mondiali.


A sinistra: ritratto anonimo risalente al 1588 di sir Walter Raleigh (1552
circa-1618), navigatore, corsaro e poeta inglese secondo il quale: «Chi
domina il mare domina il commercio del mondo e a chi domina il commer-
cio del mondo appartengono tutti i tesori del mondo e il mondo stesso»
(commons.wikipedia.com).

preti di strategie planetarie che si avvalgono di tecniche


di scontro diverse dalle tradizionali e che privilegiano
le forme economiche. La logica della competizione ge-
oeconomica è quella della guerra, mentre la tattica, è
quella dell’economia. L’arma economica sostituisce il
bellum classico quale mezzo utile all’affermazione della
volontà di potenza degli Stati, dato che il fine ultimo

chezza, è impossibile non novellare E. Luttwak e la sua


geoeconomia, ovvero «la logica della guerra espressa
con la grammatica del commercio», in cui la potenza
economica diventa elemento centrale, fino a determi-
nare sia gerarchia e rango tra Stati sia le intrinseche pos-
sibilità di azione nel contesto internazionale. Tenuto
conto che gli obiettivi politici presuppongono una stra-
tegia offensiva, mentre quelli strategici ed economici
un compendio di tecniche offensive e difensive variabili
a seconda delle circostanze, l’era degli scontri frontali
tra egemoni industriali che si avvalgono di tecnologie
innovative, ha condotto a un’evoluzione fattrice di un
confronto asimmetrico sostanziale, che opta per forme
di manifestazione di potere apparentemente non vio-
lente, ma che hanno agevolato, con la liberalizzazione
degli scambi, la genesi di imprese multinazionali inter-

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l’analisi strategica di ordine economico-commerciale


eseguita dagli Stati al fine di proteggere la loro econo-
mia nazionale, poiché volta a far acquisire il dominio
tecnologico o precisi segmenti di mercato, o a monopo-
lizzare il commercio di una gamma di prodotti. Geoe-
conomia e geopolitica, quindi, riguardando le relazioni
tra potere e spazio, si confermano quali anelli inscindi-
bili della catena che avvince tra loro le dimensioni ma-
rittima e strategica delle relazioni internazionali,
laddove queste ultime rimangano tuttavia di esclusiva
pertinenza statuale; malgrado l’apparente distinzione, è
tuttavia bene rammentare che in nessun caso la geoeco-
nomia, che punta alla supremazia commerciale, deter-
mina la fine dei conflitti e delle rivendicazioni

In basso: le principali tratte marittime e terrestri della rete Obor (One


belt, one road), la Silk Road (via della seta), iniziativa strategica della
Repubblica Popolare cinese (dailybullettin.com). A destra: Alfred Thayer
Mahan (1840-1914) è stato un ammiraglio statunitense. Come docente
e stratega le sue idee sul Potere Marittimo hanno influenzato il pensiero
navale nel mondo (wikipedia.it).

della geoeconomia, metodo di analisi e interpretazione


dei rapporti di forza sul piano internazionale, grazie al-
l’intervento dello Stato stesso rimane quello di conqui-
stare o proteggere una posizione economica ambita; la
concettualità geoeconomica è dunque più globale della
sua accezione iniziale, e ampliandosi verso una dimen-
sione non confinabile ai paesi occidentali, rappresenta

territoriali proprie della geopolitica; di fatto la geoeco-


nomia non è mai un gioco a somma zero, dove il bene-
ficio di una parte corrisponde a una perdita per l’altra,
o un gioco a eliminazione. I conflitti geoeconomici non
tendono mai alla distruzione completa dell’avversario
né si concludono con essa, tanto che il problema strate-
gico della sicurezza, affine al dilemma del prigioniero
della Teoria dei Giochi, è rimpiazzato dal paradosso
della cooperazione, secondo cui si ha tanto maggiore
interesse a infrangere gli accordi quanto più gli altri li
rispettano. È in questo contesto che si incastona il com-
plesso concetto marittimo, cui si correla il pensiero di
Fernand Braudel che, trattando del commercio interna-
zionale nell’antichità, stigmatizzò il principio per cui
«una grande civiltà non può vivere senza un’ampia cir-
colazione» e che «tutto a poco a poco transiterà per le

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La logica del Potere Marittimo in continua evoluzione

rotte marittime», un concetto che si innesta nel pensiero dell’oceano mondiale, sia delle modalità volte a difen-
di A.T. Mahan pronto a riconoscere come «gli interessi dere gli interessi dello Stato, un complesso combinato
che le nazioni hanno sul mare siano quasi esclusiva- razionalmente che ne forma la potenza marittima deter-
mente di tipo commerciale di trasporto», visto che minando la possibilità di utilizzare le capacità militari
«l’acqua è un mezzo di circolazione creato dalla natura ed economiche per i propri scopi. Non esiste esecutivo
come il denaro è stato creato dall’uomo per lo scambio mediamente capace che non sia attratto dagli interessi
di prodotti. Cambiate il flusso di uno qualsiasi di questi marittimi, e che non faccia suoi i precetti di Mahan, che
fattori come direzione o intensità e modificherete le re- ha sottolineato che «la forza marina dipende principal-
lazioni politiche e industriali del genere umano». Il mente dal commercio, che segue la strada più vantag-
commercio internazionale marittimo ha costituito giosa; il controllo militare segue il commercio per la
quindi da sempre un aspetto essenziale per l’economia sua promozione e protezione». L’interesse si volge,
e il progresso, e per questo è stato al centro delle oppo- dunque, allo studio della diversità delle dinamiche eco-
ste attenzioni delle potenze marittime, che hanno cer- nomiche che, da un punto di vista commerciale, tendono
cato di controllarlo, monopolizzandolo ove possibile, e a procedere, lungo la «linea di minor resistenza», evi-
non solo grazie alle Forze navali ma anche creando le tando le zone ove imperversano conflitti. Alla base di
condizioni necessarie ad attrarre i flussi di traffico de- tutto l’edificio logico razionale di Mahan rimangono il
viandoli a proprio vantaggio a discapito delle nazioni potere marittimo e i suoi elementi costitutivi, ovvero
concorrenti. Non a caso il ministro francese Choiseul una Marina Militare in grado di imporre embarghi e
(2) aveva già affermato che «(…) sono le colonie, il controlli finalizzati a prevenire e annientare tutti gli atti
commercio e in conseguenza il potere marittimo che de- ostili asimmetrici, oltre a inibire gli impulsi concorren-
terminano l’equilibrio del continente. Le case d’Au- ziali; una flotta mercantile; un valido sistema portuale,
stria, di Russia, il re di Prussia sono solo potenze di tramite naturale tra entroterra e mare. Mahan giunse
second’ordine come sono quelle che non possono fare quindi a teorizzare il potere marittimo come guerra
la guerra senza essere sovvenzionate dalle potenze ma- commerciale senza restrizioni capace di muovere contro
rittime». Storicamente non è così infrequente riscontrare sistema produttivo e consumo sociale nemici; del resto
che le nazioni rientranti nell’esclusivo club dei detentori anche secondo J. Corbett, il compito fondamentale di
del potere marittimo, e in grado di porre in risalto l’in- una flotta non consiste nel neutralizzarsi vicendevol-
terdipendenza tra forza e ricchezza, siano state oggetto mente, ma nell’attaccare o difendere il traffico commer-
delle mire degli altri Stati, per i quali è sempre risultato ciale, secondo un’ottica mercantilista. Vale la pena
indispensabile poter disporre di un’adeguata potenza rimarcare due aspetti, che hanno influito poi sull’evo-
marittima, commerciale, navale. Il mare è un ambiente luzione navalistica, ovvero la diplomazia delle canno-
dove tutte le attività umane sono tra loro integrate, e niere, teorizzata da T. Schelling (3), e riferita alla prassi
l’uso degli oceani, nel corso dei secoli, ha portato alla liberal-imperialista di appoggiare i negoziati diplomatici
creazione di flotte mercantili e da pesca con espansione con dimostrazioni aeronavali capaci di mostrare le ca-
commerciale, costruzione di basi e porti, e la definizione pacità proiettive di potenza, e un abuso della stessa tec-
di un’area distinta di rivalità e di conflitto armato, che nica che può condurre a paradossi come quelli indotti
ha implicato la creazione di speciali sistemi d’arma- dalla Hochseeflotte imperiale, fortemente voluta dal-
mento e la nascita delle Marine militari. È agevole com- l’ammiraglio Tirpitz, che, anziché dissuadere il Regno
prendere sia la sequenza storica delle attività marittime, Unito dal combattere, è annoverata come una delle con-
sia l’interrelazione tra commercio e guerra nel concetto cause della Grande guerra. Attualmente, la militarizza-
di potere marittimo, espressa prima da Giulio Rocco, zione degli eventi e le operazioni coperte hanno
ufficiale della Marina napoletana murattiana, e poi svi- contribuito a sostenere l’espansione dell’ideologia libe-
luppata da Mahan, e che può essere intesa come l’in- rista verso nuovi mercati; non di rado le campagne con-
sieme sia dei mezzi indirizzati allo sfruttamento tro il terrorismo di origine islamica o contro paesi

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La logica del Potere Marittimo in continua evoluzione

«La rinascita del fenomeno della pirateria, seppur contenuta, ha contribuito


sia all’innalzamento del prezzo di alcune materie prime, sia all’impoverimento
di nazioni politicamente deboli ma comunque dipendenti dai commerci
marittimi». Nell’immagine il mercantile ERRINA, recentemente attaccato dai
pirati nel Golfo di Guinea (ottobre 2020) e soccorso dalla fregata MARTI-
NENGO della Marina Militare, nelle immagini a seguire (analisidifesa.it).

ritenuti fiancheggiatori delle istanze più radicali, o gli


interventi umanitari volti ad agevolare un regime
change, possono essere letti in chiave economica e di
conquista di aree di influenza e di mercati, con una ri-
visitazione geostrategica delle teorie di H. Mackin-
der e di N.J. Spykman. Dato che il potere marittimo
è una capacità di cui solo poche nazioni possono
avvalersi, è invalso il frequente ricorso generaliz-
zato agli approcci indiretti, che ha determinato la ri-
nascita del fenomeno della pirateria che, seppur
contenuta, ha contribuito sia all’innalzamento del
prezzo di alcune materie prime, sia all’impoveri-
mento di nazioni politicamente deboli ma comunque
dipendenti dai commerci marittimi. Ulte-
riore contesa si accende poi con i tentativi
di assicurarsi il dominio delle Zone Econo-
miche Esclusive, specie quando interessanti
le aree circostanti isole ricche di risorse na-
turali oppure quando funzionali al controllo
di passaggi obbligati ed economicamente
vitali. Il pensiero operativo occidentale, per
ciò che concerne il ruolo delle unità navali,
si è indirizzato alla difesa del commercio,
preferendo evitare il ricorso preliminare a
ogni forma offensiva, anche se ciò non ha
significato relegare le Marine militari a un
ruolo prettamente difensivo, dato che l’at-
tuale guerra marittima economica vede i paesi occiden- nata alla domanda di energia e risorse che obbliga al-
tali orientati alla protezione dei propri interessi l’annichilimento di qualsiasi criticità, anche se poten-
economici prima di passare all’attacco. La Francia, in ziale, al flusso strategico viaggiante tra Hormuz,
relazione all’aumento esponenziale dei flussi mercantili Malacca, Panama e Suez, e malgrado gli Stati Uniti
interessanti un ampio paniere di beni, ha assegnato alla esportino più energia di quanta non ne importino, dati i
sua Marina dei compiti dinamici volti ad individuare vincoli che legano tutti gli attori geopolitici all’econo-
quelli che sono stati definiti segnali precursori, che non mia globale dipendente dalla fornitura ininterrotta di
ignorano l’importanza delle aree condivise anche se idrocarburi e gas dal Medio Oriente e dall’Asia Cen-
poste al di fuori delle giurisdizioni nazionali, salvaguar- trale. Il commercio, dunque, non ha mai potuto essere
dando tutti i diritti di passaggio in modo da prevenire considerato attività distante dalle concezioni militari;
qualsiasi rischio per la stabilità degli interessi nazionali un paese incapace di coltivare scambi redditizi si vin-
prima, e dei partner poi. Per gli Stati Uniti l’importanza cola a forti drenaggi fiscali, senza tenere conto che il
economica del mare è fondamentale, specie se relazio- non poter (o non saper) fare uso della forza, causa la

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«(…) non sembra ancora essersi formata una


teoria generale del diritto della guerra economica
e finanziaria che pure, mai come ora, andrebbe
formalizzata» (Fonte immagine: capital.fr).

perdita di porti e linee di comunicazione. Anche l’Italia nomia non può essere disgiunta dall’esercizio di una
non può non considerare la rilevanza del patrimonio politica di potenza, e la politica di potenza non può
posto al di là dei confini nazionali, che richiede misure che essere sorretta da uno strumento militare evoluto.
volte a proteggere una complessa stabilità economica. Per ciò che concerne l’aspetto marittimo, si può affer-
Dal 1861 l’industrializzazione ha rimarcato l’impor- mare che la competizione per raccoglierne i maggiori
tanza della dimensione marittima e la necessità di di- benefici è in corso, e che è oltremodo aleatorio sapere
sporre di linee liberamente navigabili a prescindere ora se il potenziale conflittuale delle dispute possa de-
dalle distanze, e che richiedono una forte profondità generare in guerra conclamata. Dietro questa cortina
geopolitica. Da qui prende forma un sistema economico le Forze navali hanno dimostrato la loro importanza
fondato su flussi commerciali che devono garantire non nell’influenzare gli eventi in mare, soprattutto quando
solo le necessità interne, ma anche le esigenze di tra- si verificano conflitti economici; questo è qualcosa che
sformazione indirizzate all’export, con un occhio sem- nessun governo ha il coraggio di dichiarare in anticipo,
pre rivolto alla prevenzione delle minacce ma che è più frequente di quanto si possa credere. Da
asimmetriche, e dove l’intelligence è sinergica con la eccezione limitata alle guerre calde, la Guerra Econo-
sorveglianza marittima; il mare rimane dunque centrale mica è ormai diventata componente strutturale e mo-
per economia e sicurezza nazionali, con un PIL fondato dalità di funzionamento del commercio globale e
in larga parte sulle attività marittime, con indici che se- dell’interdipendenza economica. Le scienze giuridiche
gnalano una crescita dovuta alla nuova concezione dei lo hanno già da tempo evidenziato, anche se non sem-
trasporti che vede le rotte marittime quali autostrade li- bra ancora essersi formata una teoria generale del di-
quide. La visione d’insieme che si è cercato di offrire ritto della guerra economica e finanziaria che pure,
evidenzia quindi diversi aspetti, tra loro correlati; l’eco- mai come ora, andrebbe formalizzata. 8
NOTE
(1) La fustigazione dell’Ellesponto è un evento, solo apparentemente minore, occorso nell’ambito delle guerre persiane, durante la seconda spedizione mossa da
Serse I di Persia contro la Grecia. Il re persiano la inflisse al tratto di mare dell’Ellesponto reo di avergli recato un’ingiusta offesa personale, consistita nella distruzione
del ponte di barche che Serse andava realizzando sullo stretto, al fine di consentire il transito del suo esercito.
(2) Etienne F. de Choiseul, diplomatico e politico francese (Nancy 28 luglio 1719-Parigi 08 maggio 1785).
(3) Thomas C. Schelling (Oakland 14 aprile 1921-Bethesda 13 dicembre 2016); economista statunitense, docente di politica estera, sicurezza nazionale, strategie
nucleari, controllo degli armamenti presso l’Università del Maryland. Il suo testo più famoso, The Strategy of Conflict (1960) è stato il primo studio sulla contrattazione
e sui comportamenti strategici; qui introduce il concetto di punto focale, detto anche punto di Schelling. Nel 1995, The Strategy of Conflict è stato inserito tra i cento
libri che hanno avuto maggiore influenza sul mondo occidentale dopo la Seconda guerra mondiale. La teoria economica di Schelling sulla guerra è stata estesa in
Arms and Influence (1966). Nel 2005 Schelling ha vinto il premio Nobel per l’economia «per aver accresciuto la nostra conoscenza del conflitto e della cooperazione
attraverso l’analisi della teoria dei giochi». È dall’idea di una linea diretta fra Washington e il Cremlino che il regista Stanley Kubrick ha preso spunto per il film Il
Dottor Stranamore, rimanendo così affascinato dal lavoro dell’economista da volerlo come consulente per l’intero film. Emblematica della consulenza di Schelling è
una delle battute più famose del film pronunciata da Peter Sellers: «La deterrenza è l’arte di creare nell’animo dell’eventuale nemico il terrore di attaccare».

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Virgilio Ilari, Giulio Rocco. La vera storia del “Mahan italiano”, 2014.

60 Rivista Marittima Dicembre 2020


Un sistema integrato di biocontenimento per la sicurezza ni, con la condivisione delle informazioni sulle procedure di
sanitaria transfrontaliera. Le recenti emergenze sanitarie na- gestione dei pazienti, prima e dopo il trasporto con ISOARK,
zionali ed internazionali hanno dimostrato che adeguate ri- le specifiche precauzioni da adottare quando ci si trova impe-
sposte, necessitano un intervento multidisciplinare, dove il gnati in tali operazioni, le procedure di vestizione e svestizio-
momento di pianificazione deve essere condiviso dai respon- ne e di sanificazione, al fine di condividere il più possibile nel
sabili delle decisioni ed il momento dell’azione deve essere settore l’esperienza accumulata in questo settore. Si è potuto
conosciuto prima del verificarsi dell’evento. Quando il rischio contare su una dottrina di impiego già consolidata, associata
biologico rappresenta una minaccia per la sicurezza di uno a formule di training e certificazione di personale operativo
Stato; il coordinamento condiviso fra Stato e Regioni e la ge- tecnico attraverso uno specifico percorso formativo dedica-
stione sinergica costituiscono garanzia di armonizzazione to HEALTH BIOSAFETY TRAININGTM che ha valorizzato i
delle misure che verranno intraprese. Il biocontenimento si risultati di anni di attività di simulazione ed esercitazione in
è rivelato una componente di supporto della gestione del ri-
infrastrutture critiche. Perché le tecnologie devono essere
schio biologico che ha assolto lo scopo di isolare la sorgente
supportate da training continuativo, per mantenere e valida-
-
re i livelli di preparazione e di risposta degli operatori. Come,
ziale esposizione di operatori, persone terze e infrastrutture.
dichiara il dott. Ulrico Angeloni, dirigente medico presso il
Il sistema di biocontenimento fondato sulla tecnologia di de-
Ministero della Salute, Direzione Generale della Prevenzione
rivazione israeliana ISOARK, è diventato un modello, che si è
distinto principalmente per il lavoro che è stato fatto sulla sua ‘chi, con lungimiranza ha interconnesso più attori istituzionali
interoperabilità, garantendo al contempo più funzionalità, di è stato capace di creare un sistema nazionale che ad oggi
aeronavigabilità, di trasporto su ruota e di trattamento pres- permette una pronta risposta anche per eventi pandemici.
so la destinazione finale , senza mai interrompere la barriera Abbiamo infatti assistito ad una sinergia inter istituzionale tra
microbiologica. Nello specifico, si è potuto contare, nel cam- Forze Armate e operatori civili; frutto di tutto l’impegno spe-
cifico del personale di Marina Militare Italiana ed il personale
risultato ottimale proprio per la loro progettazione, fornendo USAMF SASN del Ministero della Salute che negli anni, hanno
risposte adeguate, ad esempio, alle necessità di MEDEVAC
con elicottero, su percorrenze brevi, e in presenza di uno spa- complessi Medevac in alto bioontenimento, in infrastrutture
zio cabina di dimensioni più contenute e per poi procedere in -
ambulanza verso il luogo di trattamento. Tutto l’impegno di IN mostrato pronto nella gestione di potenziali malattie infettive
MANIBUS MEIS®, si è concretizzato in supporto alle istituzio-

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PRIMO PIANO

Geopolitica del gas


nel Mediterraneo orientale
Massimo Iacopi

Generale di divisione dell’Esercito italiano in riserva. Laureato in Scienze strategiche e specializzato in geopolitica, socio di numerosi sodalizi
tra i quali l’Istituto di storia nautica portoghese e reggente di un sistema premiale riconosciuto dal ministero della Difesa. Autore di
pubblicazioni a carattere storico-militare e di numerosi articoli di stampa su argomenti di carattere vario, pubblicati su periodici a livello
nazionale e su giornali e periodici a livello regionale. Collabora con la Rivista Marittima dal 2008.

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«Da una decina di anni, i paesi dell’Est


del Mediterraneo scoprono, nei fondi
marini a largo delle loro coste, gigan-
teschi giacimenti di gas naturale. Una
manna insperata ma che sarà difficile
da fruttificare» (Gasiera in naviga-
zione, fonte immagine ispionline.it).

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Geopolitica del gas nel Mediterraneo orientale

P
rendete una regione con una forte dose di ten-
sioni politiche e militari, aggiungete un forte
odore di gas, spargete di petrolio, risultato: ci
sono forti possibilità che la situazione tenda ad avve-
lenarsi. Questo è il paradossale quadro che si delinea
progressivamente nel Mediterraneo orientale: da dieci
anni, le compagnie petrolifere e di gas moltiplicano
promettenti scoperte. E pur tuttavia, nulla porta a pen-
sare che questa produzione di idrocarburi consentirà di
diminuire le tensioni fra i diversi paesi e neanche di ga-
rantire una prosperità economica negli anni a venire.
Diverse ragioni concernono questa nuova situa-
zione. In primo luogo, lo sviluppo della tecnologia
delle perforazioni in acque profonde (denominate deep
offshore o ultra deep offshore) ha consentito di rag-
«Mentre alcuni paesi europei chiudono le loro centrali a carbone e
giungere zone fino a oggi inesplorate. numerosi paesi dell’Asia accelerano l’elettrificazione della loro
popolazione, il mercato del gas si trasforma e diventa mondiale»
Le risorse di gas stimate in questa grande regione che (Fonte immagine: aboutenergy.com).
va dalle coste turche e cipriote al bacino egiziano, pas-
sando per Israele, i territori palestinesi e il Libano risul- nico British Gas aveva già trovato gas nella striscia di
terebbero equivalenti a quelle della Norvegia, uno Stato Gaza, ma era stato nell’impossibilità del suo sfrutta-
fra i più importanti produttori di gas al mondo. Inoltre, mento a causa del blocco israeliano. Questi giacimenti
il ruolo del gas è ormai diventato centrale nella transi- hanno costituito una manna insperata per Israele, che,
zione energetica a livello planetario. Le necessità di gas a quel tempo, dipendeva totalmente dalle importazioni
aumentano per il riscaldamento, ma anche e soprattutto, per la sua politica energetica, sia per il gas, per il pe-
per produrre elettricità. Mentre alcuni paesi europei chiu- trolio o per il carbone. Fino al 2010, la metà del gas del
dono le loro centrali a carbone e che numerosi paesi paese gli veniva fornito dall’Egitto. Con il solo giaci-
dell’Asia accelerano l’elettrificazione della loro popola- mento di Tamar, Israele può sperare di assicurare i suoi
zione, il mercato del gas si trasforma e diventa mondiale. bisogni energetici per i prossimi 25 anni. E le risorse
di Leviathan, il cui sfruttamento ha avuto inizio nel
Un elemento della potenza di Israele 2019, sono circa due volte più importanti di quelle di
Per lunghi anni, la regione è stata considerata come Tamar. Il Primo ministro israeliano Benjamin Neta-
politicamente troppo esplosiva dai gruppi petroliferi. nyahu, ha definito in questo modo, nel febbraio 2019
Le principali compagnie del settore consideravano questo nuovo campo petrolifero: «elemento essenziale
l’area come non promettente e, in effetti, è stata un’im- della potenza strategica di Israele».
presa di dimensioni più modeste, l’American Noble Queste scoperte hanno due conseguenze importanti
Energy, che ha fatto le prime scoperte significative in per il paese: in primo luogo, un orientamento verso il gas
Israele. Di fatto, esse avvengono al largo delle coste di tutta la domanda interna. La produzione di elettricità,
israelo-palestinesi. Nel 2009, Noble Energy esplora ma anche le industrie, ossia anche i trasporti, accelere-
progressivamente il campo di Tamar, posto a circa 80 ranno la loro transizione per sostituire il petrolio e il car-
km da Haifa e a quasi 2.000 metri di profondità. Questa bone. Lo Stato ebraico, soprattutto, potrà essere in
prima scoperta sarà seguita da una più importante, il condizioni di esportare idrocarburi. Si tratta di un vero
giacimento Leviathan, il cui nome evoca il celebre mo- sconvolgimento nella regione: nel 2016, Israele ha fir-
stro marino della Bibbia. Un’evoluzione della storia di mato un contratto con la Giordania e nel febbraio 2018
cui angosciare i palestinesi: nel 1999 il gruppo britan- ha stipulato un accordo storico con l’Egitto. Siglato fra

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Geopolitica del gas nel Mediterraneo orientale

Un nuovo contenzioso nel Libano…


Un altro paese, vicino di Israele, spera molto dalle sue
risorse al largo delle sue coste. Nel febbraio 2018 sono stati
finalizzati contratti di esplorazione con il gruppo francese
Total, in collaborazione con ENI e il gruppo russo Novatek.
La firma di questo primo atto ha riempito di speranze gli
ambienti economici libanesi, che vedono nella scoperta di
idrocarburi un mezzo per fare uscire il paese dalla sua di-
sastrosa situazione economica, caratterizzata da un tasso di
disoccupazione intorno al 20% e un debito pubblico supe-
riore al 150% del PIL nel 2007. Il gas potrebbe inizialmente
far fronte alle enormi necessità energetiche del Libano,
dove le interruzioni di elettricità sono quotidiane e la rete
elettrica si trova in pessimo stato. Ma una delle due zone di
esplorazione di idrocarburi, il blocco 9, si trova proprio di
un consorzio israelo-americano e una società egiziana, fronte alle acque territoriali israeliane. Al centro della di-
questo accordo, per una cifra di 12 miliardi di dollari, im- sputa si evidenzia un triangolo di 860 km2 e tale situazione
pegna i due paesi per dieci anni. Un evento che cambia ha fatto salire non poco la tensione fra le parti della fron-
durevolmente la posizione di Tel-Aviv nella regione. tiera. Secondo Israele quest’area si trova in acque marittime
L’Egitto ha, oggi, un bisogno pressante di gas per che non appartengono al Libano. Chiaramente, Beirut ri-
assicurare l’aumento considerevole della sua do- sponde che sono false le affermazioni di Tel Aviv, aggiun-
manda interna. Con una demografia galoppante, il gendo, con le dichiarazioni del febbraio 2018 del ministro
paese deve sviluppare il settore elettrico e l’industria. libanese dell’Energia, Cesar Abi Khalil (1971- ), che «non
Ma, da qui a qualche anno, il Cairo potrebbe fare a sussiste né una zona in discussione, né un contenzioso, ma
meno del gas israeliano. La scoperta, nel 2015, del gi- solamente una aggressione da parte di Israele».
gantesco campo di Zohr, da parte della compagnia ita- Queste tensioni geopolitiche vengono a galla, pro-
liana ENI costituisce una vera svolta nel contesto del prio nel momento in cui, contrariamente all’Egitto e
bacino. Si tratta, secondo il gruppo italiano, «della più Israele, nessuna scoperta significativa è stata ancora
grande scoperta di gas nel Mar Mediterraneo»: a effettuata al largo delle coste libanesi. Di fatto l’esplo-
4.000 metri di profondità, le perforazioni hanno rive- razione al largo delle coste del paese dei cedri è ini-
lato una quantità di gas molto più importante di quella ziata, ma nulla al momento fa pensare che possa essere
del campo di Leviathan e in grado di alimentare esaustiva e, nel migliore dei casi, ci potrà essere una
l’Egitto per «diversi decenni». Si dice che l’ENI, per produzione certamente non prima del 2022.
garantire la sua posizione nell’area, abbia fatto entrare E anche se le risorse fossero rilevanti e che la produzione
nel suo capitale i britannici di BP e, soprattutto, il gi- potesse iniziare senza problemi, si verrebbe immediata-
gante russo Rosneff. In effetti, l’Egitto, nel passato, mente a creare un nuovo problema: come e a chi vendere
era esportatore di gas ma, da qualche anno, era diven- questo gas. Affinché i gruppi petroliferi si impegnino nella
tato importatore. Con questa scoperta esso risulta am- produzione di gas, occorre preliminarmente accertarsi che
piamente in condizione di soddisfare le sue esigenze risulti possibile commercializzare le predette risorse. In
nazionali. Tanto più che l’Egitto dispone già di ade- questo caso specifico, la porta di Israele è chiusa, il mercato
guate infrastrutture per l’utilizzo del gas. Il Cairo libanese risulta ridotto e la Siria si trova a brandelli dopo
spera di diventare un hub regionale per esportare gas tanti anni di guerra civile. Per poter esportare verso regioni
verso l’Unione europea, che, a sua volta, cerca di ri- che consumano enormemente gas, come l’Europa e l’Asia,
durre la sua dipendenza dal gas russo. il Libano dovrà dotarsi di infrastrutture di liquefazione del

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Geopolitica del gas nel Mediterraneo orientale

prodotto, per poter trasportare il prodotto in nave. Ma que- si dice pronta a condividere la rendita del gas, ma sola-
ste installazioni richiedono pesanti investimenti e proprio mente nel caso della risoluzione del conflitto fra le due
in un paese in cui si ha ancora netto il ricordo dell’ultima parti dell’isola. La Turchia moltiplica le dichiarazioni sul
guerra con Israele che si è conclusa con la distruzione di problema nei confronti del Governo di Nicosia. Agli inizi
una grande parte delle sue infrastrutture. del 2018, una nave per perforazioni subacquee dell’ENI
è stata immobilizzata per diversi giorni dalla Marina turca
…e Cipro per impedirne le operazioni. Nel maggio 2019, Ankara
La situazione è completamente diversa a Cipro, dove ha annunciato di iniziare a perforare a largo dell’isola,
le scoperte effettuate in questi ultimi anni hanno tutte suscitando la disapprovazione dell’Unione europea e di
le possibilità di fornire risultati significativi. Secondo Washington. Occorre dire che il gigante americano
gli esperti della materia, l’isola diventerà nei prossimi Exxon Mobil ha anch’esso mire sulla regione.
anni non solo un produttore, ma anche un importante
esportatore di gas. In quest’area, la compagnia ameri- Il progetto contrariato dalla Turchia
cana Noble Energy ha scoperto giacimenti di gas al L’atteggiamento assunto dal presidente turco Recep
largo delle sue coste, come il campo Afrodite, indivi- Tayyip Erdogan (1954- ) si spiega per effetto delle poste
duato nel 2011 e sito nel blocco 12 della Zona Econo- in palio di politica regionale, ma anche per effetto della
mica Esclusiva (ZEE) di Cipro. Esso è stato battezzato politica interna turca. La Turchia, attore regionale di un
con il nome della dea greca della bellezza che, secondo certo peso, disponeva, qualche anno fa, di tutte le carte
la mitologia, sarebbe nata proprio sull’isola. Altri gia- in mano per diventare un protagonista importante del gas
cimenti sono stati identificati e diversi progetti sono in della regione, centralizzando la produzione del bacino e
corso di esplorazione per iniziativa dell’ENI e di Total. mantenendo ottime relazioni diplomatiche con gli attori
Ma la volontà cipriota si scontra con la storia del- della regione. Anche nel caso di Cipro la sfida principale
l’isola, divisa in due dal 1974. La parte nord sotto domi- sarà quella di poter assicurare il trasporto di questo gas
nazione turca, vede di cattivo occhio lo sviluppo delle per poterlo vendere. I dirigenti dell’ENI, uno dei prota-
risorse che potrebbero sfuggirgli. La Repubblica di Cipro gonisti principali della regione nel settore, hanno cercato

«Cipro, dove le scoperte effettuate in questi ultimi anni hanno tutte le pos-
sibilità di fornire risultati significativi, secondo gli esperti della materia, di-
venterà nei prossimi anni, non solo un produttore ma anche un importante
esportatore di gas» (Fonte immagine: ispionline.it). A fianco:«la Turchia, at-
tore regionale di un certo peso, disponeva, qualche anno fa, di tutte le carte
per diventare un protagonista importante del gas della regione, centraliz-
zando la produzione del bacino e mantenendo ottime relazioni diplomatiche
con gli attori della regione» (Fonte immagine: energiaoltre.it).

a lungo di convincere i diversi paesi a mettersi d’accordo


per spartirsi le infrastrutture. Il ragionamento risulta sem-
plice: il mercato mondiale del gas risulta molto concor-
renziale e per poter esportare a una tariffa accettabile,
Israele, Egitto, Libano, Cipro e la Turchia, avrebbero
tutto l’interesse a unire le proprie forze. Ma nell’Oriente
complicato, questa prospettiva, decisamente pragmatica,
sembrerebbe essere poco realista. 8

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SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

In memoria di Giorgio
Giorgerini,
pensatore strategico
e storico
(*) Fabio De Ninno, (**) Francesco Zampieri

(*) Professore a contratto e assegnista di ricerca presso l’Università di Siena, segretario di redazione di Italia contemporanea,
coordinatore del progetto della bibliografia italiana di storia militare 2008-17, del Centro interuniversitario di studi e ricerche
storico militari. Collabora con il Second World War Research Group del King’s college di Londra. Tra le sue pubblicazioni
ricordiamo Fascisti sul mare: la Marina e gli ammiragli di Mussolini (2017) e I sommergibili del fascismo (2014), oltre a
numerosi capitoli e articoli in pubblicazioni scientifiche italiane e straniere.

(**) Docente aggiunto di Fondamenti di Strategia e di Strategia Marittima presso l’Istituto di Studi Militari Marittimi, collabora
altresì con l’Università Ca’ Foscari, con il corso di Laurea in Geopolitica del Mare dell’Università La Sapienza e con il Corso
di Laurea in Marine Sciences dell’Università di Milano-Bicocca. È autore di «Navalismo e pensiero marittimo nell’Europa di
fine ‘800», di «Marinai con le stellette. Storia sociale della Regia Marina nell’Italia liberale (1861-1914)», di «1975 la Marina
rinasce. La Legge Navale del 1975» e di «Elementi di Strategia Marittima». Oltre a queste opere monografiche, ha contribuito
alla stesura di volumi collettanei italiani e stranieri sui temi della storia e della strategia navale.

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MOTIVAZIONE CONCESSIONE DELLA MEDAGLIA


D’ARGENTO AL MERITO DI MARINA
Illustre scrittore e saggista, dotato di vasta e
qualificata competenza, ha dedicato la sua
vita al mare e alla Marina in particolare. Gra-
zie alla sua straordinaria competenza e alla
sua insigne esperienza, è stato essenziale e
insostituibile punto di riferimento per lo Stato
Maggiore della Marina. Nella sua veste di
storico, conferenziere e docente universita-
rio, si è dimostrato un collaboratore di prege-
volissima levatura nello sviluppo degli studi
strategici e della dottrina navale, tanto da
meritarsi vasti consensi e importanti ricono-
scimenti. Autore di numerosi scritti e pubbli-
cazioni e collaboratore di primo piano della
Marina Militare, ha sempre dimostrato il suo
generoso attaccamento alla Forza armata
con una eccezionale e appassionata attività
di studio e una profonda sensibilità storica,
contribuendo, con il suo impegno e la sua de-
«Giorgio Giorgerini aveva posto enfasi sulla necessità di realizzare dizione, ad accrescere ed esaltare il prestigio
una nave che unisse, in un’unica piattaforma, le capacità di una
portaerei e di una nave per l’assalto anfibio. Il suo suggerimento e l’immagine della Marina Militare.
tecnico ha avuto seguito con la realizzazione di nave TRIESTE
(L 9890), unità anfibia multiruolo della Marina Militare, classificata
ufficialmente come LHD (portaelicotteri d’assalto Decreto ministeriale n. 224 del 16 ottobre 2015
anfibio) e varata nel maggio 2019», qui nell’immagine.

Il profilo strategica marittima in Italia. Laureatosi all’Università


Giorgio Giorgerini nacque il 31 maggio 1931 a Ca- di Genova, Giorgerini fu, per un biennio, assistente alla
stelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca. Lo stu- cattedra di storia delle dottrine politiche e in seguito ri-
dioso cominciò a interessarsi alle tematiche del Potere coprì incarichi di docenza presso l’Università degli
Marittimo e della storia navale, precocemente, scri- studi di Milano, quella di Genova, all’Istituto Alti Studi
vendo in età liceale sul periodico Mare della Lega Na- per la Difesa e all’Istituto di Studi Militari Marittimi.
vale Italiana e proseguendo la sua carriera giornalistica In qualità di esperto di questioni strategiche e di difesa,
sui quotidiani Il Tirreno e poi Nazione Sera e sulla ri- ha collaborato con alcune delle maggiori organizza-
vista Le vie del Mare. Proprio coloro che ruotavano at- zioni internazionali (ONU, NATO, CEE/UE).
torno al mondo di Le vie del mare identificarono nel Sin dagli anni Cinquanta, Giorgerini si presentò
giovane Giorgerini una sorta di discepolo, al quale come figura di primo piano del panorama degli studi
«passare il testimone» della promozione della cultura storici e strategici. Ufficiale della Riserva della Marina

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In memoria di Giorgio Giorgerini, pensatore strategico e storico

Militare, negli anni Cinquanta avviò la collaborazione


con la Rivista Marittima, proseguita poi nell’arco della
sua lunga carriera di studioso e storico. Tra le sue ono-
rificenze ricordiamo il Distintivo d’onore conferito dal-
l’Istituto di Guerra Marittima — ridenominato Istituto
di Studi Militari Marittimi dopo il suo trasferimento da
Livorno a Venezia — per i suoi trent’anni di insegna-
mento (1991) e la Medaglia d’argento al merito di Ma-
rina per il contributo dato agli studi navali e al sostegno
dato alla Forza armata (2015). Si è spento a Milano il
23 agosto 2020. Questo breve articolo vuole comme-
morare il suo contributo, capitale in tutti i sensi, per gli
studi strategico-marittimi e la storia navale italiana.

Lo stratega
La scomparsa di Giorgerini apre un vuoto enorme «Giorgerini aveva iniziato a occuparsi di “cose di mare” sin da quando era
poco più che diciottenne, confrontandosi subito con un vero e proprio “tabù”
nella piccola comunità degli studiosi italiani di strategia per la strategia navale nazionale: l’opportunità che la Marina Militare si
dotasse, finalmente, di una portaerei e di un’aviazione navale autonoma».
e storia marittima. Giorgio Giorgerini aveva iniziato a Nelle immagini, la portaerei STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing) della
occuparsi di «cose di mare» sin da quando era poco più Marina Militare, CAVOUR (C 550) e il velivolo imbarcato AV-8B Harrier II.

che diciottenne, confrontandosi subito con un vero e


proprio «tabù» per la strategia navale nazionale: l’op- giore della Marina — individuarono in Giorgerini
portunità che la Marina Militare si dotasse, finalmente, l’uomo giusto per far «parlare» della Marina e, soprat-
di una portaerei e di un’Aviazione navale autonoma. tutto, per diffondere una cultura strategica marittima.
Nonostante nella vita si occupasse d’altro, Giorge- Con gli ammiragli Antonio Flamigni (1931-94) e
rini non ha mai smesso di studiare e scrivere di strate- Pier Paolo Ramoino, Giorgerini ha rappresentato la
gia. La sua era una passione profonda per i temi della nuova generazione di strateghi marittimi italiani: a que-
strategia, delle relazioni internazionali e della geopoli- sti tre autori si deve la traduzione e il commento delle
tica, ma soprattutto era una competenza concreta, una opere di Mahan e Corbett e la pubblicazione, anche per
competenza che lo ha portato a ricoprire vari incarichi il grande pubblico, del pensiero strategico italiano, al-
di consulenza e docenza sia in ambito accademico, sia meno in campo marittimo.
negli istituti della Difesa. Riconosciuto esperto di stra- Con Augusto Nani, Giorgerini ha avuto il merito di
tegia e politica della difesa, Giorgerini è stato anche curare, dal 1962 al 2010, la pubblicazione biennale del-
consulente in sede NATO e ONU. l’Almanacco Navale, un prodotto che, per qualità e com-
L’opera di Giorgerini nel campo della strategia è pletezza di informazioni, non aveva nulla da invidiare al
però andata ben oltre: all’inizio degli anni Novanta, fu più noto Jane’s Fighting Ship. Dell’Almanacco Navale,
il motore primo di una coraggiosa quanto preziosa at- Giorgerini curava personalmente la sezione dedicata al-
tività editoriale — il riferimento è al Forum di Rela- l’analisi del quadro geostrategico internazionale e quella
zioni Internazionali — che ebbe il merito di pubblicare relativa all’evoluzione delle Marine, sempre attento a
o ripubblicare sia alcuni classici del pensiero strategico mostrare come la strategia dei mezzi dovesse essere figlia
in campo marittimo, sia alcuni nuovi volumi che, pro- della strategia marittima e non viceversa.
prio in quegli anni, venivano pubblicati all’estero. Con Riccardo Nassigh, Giorgerini ha pubblicato e al-
Giorgerini seppe cogliere l’attimo: gli ammiragli An- tresì commentato i tre volumi Il pensiero navale italiano
gelo Mariani e Guido Venturoni — durante il periodo dal dopoguerra ad oggi, editi per i tipi dell’Ufficio Sto-
nel quale ricoprirono l’incarico di Capo di Stato Mag- rico della Marina Militare, una straordinaria e imprescin-

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In memoria di Giorgio Giorgerini, pensatore strategico e storico

Solo una Marina dotata di una credibile capacità di difesa


avanzata avrebbe potuto consentire al paese una gestione
puntuale delle crisi che, poi, avrebbero costellato gli anni
Novanta e l’esercizio di una diplomazia da media potenza
regionale, il tutto conformemente agli interessi e agli
obiettivi nazionali che, timidamente, cominciavano a es-
sere enunciati. Era dal Libro Bianco del 1974 che gli stra-
teghi marittimi italiani invocavano la necessità di uscire
dalla ristretta visione incentrata sulla difesa della «soglia
di Gorizia» e che invitavano a guardare alle crescenti mi-
nacce provenienti dal «fronte sud», dove all’aggressività
di alcuni paesi nordafricani, alla diffusione di nuove tec-
nologie belliche (i missili antinave) che annullavano i
vecchi criteri della potenza navale, si andavano aggiun-
gendo possibili tensioni legate alla rivendicazione degli
dibile fonte di informazioni e riflessioni per chiunque spazi marittimi nazionali. Quest’ultimo aspetto era un ef-
studi la strategia marittima del nostro paese e la sua evo- fetto di quella frenetica «territorializzazione dei mari»
luzione nel corso dei settant’anni di storia repubblicana. che si era concretizzata dopo l’entrata in vigore dell’UN-
Giorgerini si cimentò anche nello studio della strategia CLOS (Convenzione delle Nazioni unite sul Diritto del
dei mezzi. Nel 1991, precorse i tempi con un famoso ar- mare, 1982) e che, in pochi decenni, avrebbe portato
ticolo sulla nave polifunzionale — comparso sul numero molti paesi rivieraschi a ridurre la dimensione di global
di novembre della Rivista Marittima — con il quale avviò common del mare.
il dibattito su quello che avrebbe dovuto essere non solo Giorgerini aveva compreso benissimo che la strate-
il sostituto dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Ga- gia globale nazionale non poteva che essere una stra-
ribaldi, ma un nuovo tipo di unità navale, figlio di una tegia a forte trazione marittima: occorreva che la classe
vera e propria evoluzione della strategia italiana. In so- politica, che il paese, percepissero l’importanza del
stanza, con quell’articolo e con un nuovo pezzo com- «bene mare» in tutte le sue sfaccettature, uscendo da
parso sulla Rivista Marittima nel giugno 1992, Giorgerini quella ristretta «visione balneare» che era così diffusa.
richiamava la necessità che la Marina si avviasse con La Marina degli anni Novanta e del primo decennio del
ancor maggior decisione lungo la rotta che la Forza ar- XXI secolo si è nutrita della vision strategica maturata
mata aveva già tracciato sin dai tempi della Legge Navale dalla metà degli anni Settanta e ha agito con gli stru-
del 1975, ovvero nella direzione dell’acquisizione di una menti realizzati dalla Legge Navale. Giorgerini può
credibile capacità di proiezione di potenza e di operare senza dubbio essere ascritto tra coloro che hanno con-
al di fuori delle acque di casa, in quel Mediterraneo Al- tribuito a far maturare quella vision strategica e tra co-
largato che, proprio in quegli anni, stava venendo codi- loro che, per primi, seppero correttamente interpretare
ficato. Non importa il fatto che il suggerimento tecnico le tumultuose trasformazioni geopolitiche che erano as-
di Giorgerini sia stato rimandato fino alla realizzazione sociate alla conclusione della Guerra Fredda. Soprat-
di nave Trieste: ciò che conta è l’enfasi che l’autore aveva tutto, Giorgerini può essere considerato quella voce
posto sulla necessità di realizzare una nave che unisse, in «laica» negli studi strategici in campo marittimo che
un’unica piattaforma, le capacità di una nave portaerei e seppe portare il dibattito all’attenzione del grande pub-
di una nave per l’assalto anfibio. Tutto ciò era coerente blico — financo nelle università, visto che vi insegnò
con una visione strategica che identificava nella Marina strategia e dottrina navali — facendolo così fuoriuscire
Militare la prima linea difensiva del paese, non di fronte dai ristretti circoli delle scuole di guerra o degli uffici
alle coste di casa, ma il più lontano possibile dalle stesse. dello Stato Maggiore della Marina Militare.

Rivista Marittima Dicembre 2020 71


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In memoria di Giorgio Giorgerini, pensatore strategico e storico

Giorgio Giorgerini (Castelnuovo di Garfagnana, 31 maggio


Lo storico 1931-Milano, 27 agosto 2020) è stato un giornalista, scrittore e
Oltre al suo ruolo di pensatore strate- storico italiano, autore di numerosi libri di storia e politica
navale, curatore di Storia della Marina 1805-2000 edita in 11
gico, Giorgerini ha rappresentato indub- volumi da Fabbri editore nel 1978, e insieme ad Augusto Nani,
della serie biennale, edita dall’Istituto idrografico della Marina,
biamente una figura fondamentale per la dei volumi Almanacco navale, una rassegna tecnico-operativa
di tutte le Marine del mondo, pubblicata dal 1962 al 2010 in 24
storiografia navale italiana e non è imma- volumi (Marinai d’Italia, Gennaio/Febbraio 2016). A seguire,
alcune delle pubblicazioni del professore.
ginabile, nello spazio limitato di un arti-
colo, ripercorrere tutta la sua ricchissima
e importantissima produzione, ma è pos- tegiche affrontate dall’istituzione
sibile fornire alcuni navale. Fuori dall’ambito dell’Uf-
spunti fondamentali ficio storico, nel panorama edito-
per comprendere il riale più generale, però,
suo ruolo di storico predominava ancora la memoriali-
della Marina. stica, oppure una pubblicistica di
Dal punto di vista valore discutibile, si pensi alla nega-
storiografico si può tiva e purtroppo duratura influenza
collocare Giorgerini di Trizzino. Con lo stesso coautore e
nella stessa genera- sempre per l’Ufficio storico, Giorge-
zione di Mariano rini avrebbe poi prodotto più tardi
Gabriele (classe l’importante Almanacco storico delle
1927) e Alberto navi militari italiane, in più edizioni, fornendo ad
Santoni (1936- appassionati e studiosi una vera e propria guida di
2013), una triade che ha trasformato riferimento, capace sempre di coniugare la fotogra-
la storia navale italiana tra gli anni fia con la narrazione tecnica e quella storica. Un ap-
Settanta e Duemila, ponendosi proccio di cui ultimamente si sente la mancanza nei
come centro di gravità di una attiva volumi sulla Marina Militare.
rete di studi e studiosi di storia na- Il lavoro di Giorgerini, assieme
vale, capace di far compiere alla di- a quello di Santoni e Gabriele, rap-
sciplina un importante salto presentò un punto di rottura, con-
qualitativo, emancipandosi dal semplice interesse sentendo al pubblico più generale di
per la storia delle navi e integrandolo con una ri- interfacciarsi con la dimensione di
cerca basata sulle fonti primarie, che stavano di- una profonda conoscenza delle te-
ventando allora progressivamente disponibili. matiche come la storia della strate-
Negli anni Cinquanta-Sessanta, infatti, la storia gia e la politica navale. La sua
navale italiana era stata dominata in buona parte capacità di combinare l’alta divulga-
dall’Ufficio storico della Marina, impegnato nella reda- zione con una profonda conoscenza degli argomenti, trovò
zione della fondamentale relazione ufficiale sulla Se- piena espressione nella fondamentale opera Storia della
conda guerra mondiale e in volumi dal taglio più tecnico, Marina, pubblicata in undici volumi tra il 1978 e il 1981
come le storie delle navi, alle quali Giorgerini pure par- per l’editore Fabbri, che ha rappresentato un punto di rife-
tecipò assieme ad Augusto Nani con l’importante vo- rimento per generazioni di appassionati che si affacciavano
lume Gli incrociatori italiani 1861-1964, poi aggiornato alla storia navale. Un’opera che aveva anche il grande me-
più volte negli anni successivi. Un testo nel quale emer- rito di fornire una panoramica globale della storia navale,
geva prepotentemente la capacità di Giorgerini di com- non limitandosi a una dimensione solo italiana. Un fil
binare la spiegazione delle scelte tecniche nel più ampio rouge che sarebbe rimasto in tutte le opere dello studioso,
ambito della politica navale e delle problematiche stra- sempre attento a una dimensione comparativa e a una pro-

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In memoria di Giorgio Giorgerini, pensatore strategico e storico

spettiva globale nell’inquadramento degli avvenimenti, capacità di innovazione italiane. Politica, strategia e mezzi
come dimostrato dal suo recente volume Il mio spazio è il si combinano anche nella sua storia della Marina nella Se-
mondo (2012), nel quale appunto prova a tracciare una sto- conda guerra mondiale. In questo volume, ancora oggi la
ria globale della pirateria letta dalle sue origini strategiche. sintesi più accessibile per il lettore italiano, i problemi po-
Negli anni Ottanta e Duemila, l’attività di Giorgerini si litici, come la rivalità interforze, e le critiche rivolte ad al-
sarebbe espressa in una serie di importanti lavori che si cune scelte della Marina nella preparazione e nella
centrarono su tre filoni di ricerca: la storia della politica condotta del conflitto, si ricombinavano sul giudizio rela-
navale italiana; la storia dei mezzi come riflesso della po- tivamente positivo sull’efficienza navale italiana in rela-
litica navale; la storia delle operazioni na- zione ai mezzi e alle risorse disponibili, espressasi
vali italiane, riguardante quasi tutta la storia soprattutto nel relativo successo della battaglia dei
della Marina, ma con una maggiore atten- convogli, rivendicato dallo studioso.
zione all’epoca delle guerre mondiali. Il lavoro di Giorgerini come storico è servito
Frutto di questa combinazione di interessi da propulsore per il rinnovamento sia metodolo-
furono gli importanti volumi: Da Matapan gico, sia divulgativo della storia navale italiana.
al Golfo Persico. La Marina Militare ita- I suoi volumi e articoli hanno segnato, infatti, una
liana dal fascismo alla Repubblica (1989); trasformazione degli studi in senso «laico», ca-
Uomini sul fondo: storia del sommergibili- pace di combinare lo studio delle questioni
smo italiano dalle origini a oggi (1994); La strategiche con quello di mezzi e dottrine,
guerra italiana sul mare: la Marina tra vitto- rendendoli punti di riferimento per chiun-
ria e sconfitta 1940-1943 (2001); Attacco dal que voglia conoscere la storia navale ita-
mare: storia dei mezzi d’assalto della Marina liana. Le sue interpretazioni, come quelle di
italiana (2007). Ciascuno di questi volumi ha tutti gli storici, possono essere superate da
dei meriti particolari e ha a lungo rappresen- nuove scoperte, ma restano comunque uno
tato un riferimento per gli degli ineludibili punti di partenza per chi vo-
studi sulla Marina italiana. glia fare storia navale in Italia e sull’Italia.
Nel primo volume Giorgerni Il suo esempio di storico innovatore dotato
tracciava, per la prima volta di profondità conoscitiva e spirito critico, anche verso
per quanto riguardava le vi- l’istituzione, resteranno invece per sempre degli
cende della Marina dal primo esempi per gli studiosi del presente e del futuro.
dopoguerra in poi, una storia
complessiva dell’istituzione, Conclusione
legandola alle vicende politi- Il lavoro di Giorgerini ha rappresentato quello che
che più generali del paese, in- dovrebbe essere l’esempio del navalista a tutto tondo.
terfacciandosi anche con i La sua formazione e attività accademica gli consenti-
problemi della storia economica e industriale. Nel suo vo- vano di «navigare» con un profilo scientifico nelle te-
lume sulla flotta subacquea lo studioso avrebbe osservato matiche della strategia e della storia, mentre la sua abilità
con la stessa lente lo sviluppo di questa componente della di divulgatore gli consentiva di allargare la diffusione
Marina italiana. Il volume era in buona parte dedicato al dei suoi lavori al grande pubblico, permettendo il fiorire
periodo 1919-43, evidenziando soprattutto come i pro- del dibattito e della conoscenza sulla Marina Militare.
blemi dell’arma subacquea italiana e i limitati successi fos- La sua figura rappresenterà a lungo un esempio per gli
sero dovuti a cause di natura dottrinaria, un’interpretazione studiosi e appassionati, ricordando al pubblico militare
rimasta a lungo quella predominante sul tema. Problemi e civile l’importanza di saper combinare formazione ac-
che si invertono in un certo senso nella sua storia dei mezzi cademico-scientifica con la capacità di divulgazione e
d’assalto, dove invece sono evidenziate la flessibilità e la di cooperazione con l’istituzione navale. 8

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STORIA E CULTURA MILITARE

Botta e risposta
La guerra segreta dietro alle drammatiche vicende
del Convoglio Tarigo

Claudio Rizza

Capitano di fregata del Corpo di Stato Maggiore laureato in Scienze marittime e navali e in Scienze politiche. Ha ricoperto,
tra gli altri, l’incarico di responsabile degli Archivi dell’Ufficio Storico della Marina e collabora, oltre che con la Rivista
Marittima, anche con i periodici Storia Militare e Gnosis. È inoltre membro del Comitato Editoriale del Bollettino d’Archivio
dell’Ufficio Storico della Marina Militare.

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La biblioteca della Mansion. Ospitò nel 1940-41


la Italian Naval Section della GC&CS (Gover-
nment Code & Cypher School). Successiva-
mente quest’ultima fu spostata nella «Baracca
4» insieme alla German Naval Section (autore).

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Botta e risposta

Ultra «sbarca» in Mediterraneo (5). La tenuta acquistata dall’ammiraglio Sinclair era


La Government Code & Cypher School (GC&CS) inoltre situata a brevissima distanza (meno di un miglio)
nacque nel 1919 dall’unione, in un unico organo a ca- da una delle stazioni ripetitrici della principale dorsale te-
rattere marcatamente intergovernativo, delle due pre- lefonica tra Londra e il nord del paese, cui fu relativa-
cedenti organizzazioni crittografiche britanniche sorte mente facile allacciare gli uffici ricavati nella casa
entrambe all’inizio del Primo conflitto mondiale: la padronale di Bletchley Park. La sede di guerra della
blasonata «Room 40 OB» (1) dell’Ammiragliato e GC&CS fu allacciata anche alla Defence Teleprinter Net-
l’MI1b del ministero della Guerra. Sebbene inizial- work (DTN), il nuovo sistema di comunicazioni militari
mente la nuova organizzazione fosse stata creata e di- realizzato, a partire dal 1938, in chiave funzionale alla
retta dall’Ammiragliato, nel 1922, data l’ormai minima costituenda organizzazione di difesa aerea britannica.
quantità d’intercettazioni radio telegrafiche di origine I radiomessaggi intercettati dal Servizio «Y», la rete
militare trattate, essa fu trasferita sotto il controllo del interforze di stazioni d’ascolto britannica, costituivano
Foreign Office e posta sotto la direzione del capo del la «linfa vitale» per l’attività di SIGINT condotta dalla
Secret Intelligence Service (SIS) (2). GC&CS. Essi giungevano a destinazione con vari mezzi
Ufficialmente la funzione della GC&CS era quella in ragione della distanza delle stazioni d’intercettazione
di «fornire consulenza sulla sicurezza dei cifrari utiliz- da Bletchley Park. I siti d’ascolto situati nelle vicinanze
zati dai vari ministeri e di assistere gli stessi nella loro della GC&CS, come per esempio quello della RAF a
acquisizione», ma una direttiva classificata dava all’or- Chicksands, utilizzavano dei corrieri motociclisti, men-
ganizzazione anche il compito segreto di «studiare i si- tre per collegare quelli più distanti furono realizzate ap-
stemi di sicurezza delle comunicazioni delle potenze posite connessioni via telescrivente. Le stazioni situate
straniere» (3) per trarre informazioni dalla corrispon- oltremare, infine, recapitavano il loro traffico via tele-
denza militare, diplomatica e commerciale delle nazioni grafo oppure attraverso collegamenti radiotelegrafici
ritenute d’interesse da parte del governo britannico. dedicati gestiti dal SIS.
Poco prima dello scoppio del Secondo conflitto mon- All’arrivo a Bletchley Park, ogni singolo radiomes-
diale, nel timore di possibili bombardamenti su Londra saggio veniva da prima registrato, quindi smistato, sulla
da parte della Luftwaffe, la GC&CS fu trasferita in una base del circuito radio sul quale era stato intercettato, a
sede decentrata realizzata all’in-
terno di una vasta tenuta situata a
Bletchley Park, nel Buckingham-
shire. La scelta di quella località
da parte dell’ammiraglio Sinclair,
all’epoca capo del SIS (4), non fu
casuale. A parte l’ottimale di-
stanza di circa cinquanta miglia da
Londra, rapidamente percorribile
in treno, Bletchley aveva anche il
vantaggio di essere situata a circa
metà strada tra le cittadine di Ox-
ford e Cambridge, le cui rispettive
università costituivano, fin dai
tempi della «Stanza 40», il princi-
pale serbatoio di reclutamento di La «Baracca 11». Nonostante il nome, si trattava in realtà di un edificio in cemento armato all’interno del
quale fu collocato il primo gruppo di calcolatori elettromeccanici chiamati «Bombes» e utilizzati per la
matematici e linguisti utilizzati ricostruzione delle chiavi crittografiche della macchina Enigma (cia.gov). Nella pagina accanto: l’Ufficio
del vice direttore della GC&CS al piano terra della Mansion (autore).
nell’attività di Signals Intelligence

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Botta e risposta

uno dei vari team costituiti per


l’attività di crittoanalisi. La messa
in chiaro dei testi avveniva attra-
verso metodi crittografici «tradi-
zionali» per i messaggi compilati
con i cifrari cartacei (decritta-
zione), oppure in maniera auto-
matica (decodifica) (6), una volta
ricostruite, con l’aiuto dei calco-
latori elettromeccanici chiamati
«Bombes», le impostazioni gior-
naliere delle macchine «Enigma»
tedesche. Per il Decoding dei
messaggi Enigma erano stati co-
stituiti due distinti gruppi di crit-
tografi: uno dedicato alla macchina in uso alla Marina era quindi sintetizzato nei bollettini diramati dall’Ammi-
germanica, che fu ubicato nella «Baracca 8» (7), e un ragliato ai vari comandi operativi della Royal Navy.
secondo, collocato nella «Baracca 6», col compito di Quando per ragioni di urgenza l’Ammiragliato era co-
«attaccare» le Enigma utilizzate dall’Esercito e dall’Ae- stretto a rilanciare direttamente ad alcuni comandi ope-
ronautica tedesca. Tale suddivisione si basava sul fatto rativi uno o più messaggi «ULTRA», com’erano
che le procedure di utilizzo della cifrante Enigma adot- convenzionalmente chiamati i dispacci basati sulla segre-
tate dall’Esercito e dall’Aeronautica erano molto simili tissima fonte SIGINT, essi venivano protetti tramite rigide
tra loro, mentre quelle utilizzate dalla Marina tedesca, e stringenti norme di sicurezza. Gli «ULTRA signals» ve-
essendo più complesse, richiedevano l’utilizzo di un nivano, infatti, trasmessi solo a pochi selezionati comandi
team di crittografi specificatamente dedicato (8). complessi, i cui titolari avevano ricevuto un preventivo e
I messaggi Enigma, una volta messi in chiaro, veni- specifico indottrinamento di sicurezza. I messaggi
vano passati alle sezioni cosiddette di «Processing & Re- «Ultra», trasmessi con una speciale doppia cifratura, ve-
porting»: la Military e la Air Intelligence Section, nivano poi custoditi in apposite casseforti per il tempo
sistemate nella «Baracca 3», e la Naval Intelligence Sec- strettamente necessario e subito distrutti.
tion (9), che si trovava invece nella «Baracca 4». Tali se- Per proteggere la fonte, l’Ammiragliato impose inol-
zioni si occupavano di ordinare i decrittati sulla base della tre l’utilizzo delle cosiddette «storie di copertura»
loro importanza, emendarne le parti non ricevute o tra- come, per esempio, quella di simulare la scoperta del
scritte in maniera non corretta dagli operatori delle sta- nemico — di cui si conosceva in realtà la presenza in
zioni «Y», tradurne il testo in inglese e, infine, ricavarne mare proprio grazie a un «ULTRA signal» — tramite
dei rapporti informativi i quali venivano poi inviati a un ricognitori appositamente inviati in zona.
numero ristrettissimo di destinatari selezionato tra i ver- Quando, nel maggio del 1941, la GC&CS iniziò a
tici delle Forze armate e del governo britannico. leggere anche il traffico Enigma del Fliegerkorps X —
Le informazioni che giungevano alla Divisione d’in- dislocato dall’inizio di quell’anno in Sicilia — così
telligence dell’Ammiragliato, principalmente quelle pro- come quelle del Fliegerfiihrer Afrika, nacque l’esi-
cessate dalla Baracca 4 (10), venivano poi «fuse» con genza di far giungere le informazioni ULTRA, con
tutte le altre provenienti dalle fonti più «tradizionali», tempestività e con la massima segretezza, anche agli
cioè la ricognizione aerea, le notizie riferite dagli infor- alti comandi britannici in Medio Oriente (11).
matori all’estero, quelle ricavate dall’interrogatorio dei Fuori della Gran Bretagna l’ULTRA intelligence era
prigionieri, ecc. Il risultato di quell’attività d’intelligence stata distribuita, in precedenza, al solo comando della

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Botta e risposta

British Expeditionary Force operante in Francia. In tale gruppo di «code breakers» della «Stanza 40» inviati in
occasione, la tutela della segretezza della fonte era stata Italia dalla primavera del 1917 e insediatisi prima a Ta-
assicurata tramite Special Communication Unit (SCU) ranto e, in seguito, a Roma (17). Dal 1925, a seguito del
e Special Liaison Unit (SLU) appositamente approntate R. Decreto n. 1909 del 15 ottobre, con il quale si era di-
per l’esigenza (12). Nonostante le difficoltà organizza- sposta l’unificazione dei Servizi informazioni militari, i
tive e tecniche che dovettero essere superate, data la crittografi della Marina furono uno a uno trasferiti al mi-
lontananza di quel teatro operativo e le conseguenti dif- nistero della Guerra, dove fu costituito un ufficio critto-
ficoltà di collegamento con Bletchley Park, nella pri- grafico interforze con gli elementi che avevano avuto
mavera del 1941 l’ULTRA intelligence cominciò a modo di fare specifica esperienza nel corso della Grande
giungere con regolarità ai comandi militari britannici guerra (18). Ciò comportò, di fatto, la perdita della capa-
al Cairo e ad Alessandria, sotto forma di dispacci della cità crittografica in seno alla R. Marina, che fu solo par-
serie «OL» (13), la prima prodotta dalla CG&CS per zialmente riacquisita, a partire dal 1928, quando il
il teatro di guerra del Mediterraneo. capitano di fregata Roberto Soldati, allora capo del Re-
In particolare, l’ «ULTRA signal» che fu centrale per parto informazioni della Forza armata, riuscì a far distac-
la nostra storia, quello indicato dal numero di proto- care temporaneamente due suoi ufficiali alla Sezione
collo «OL 26», fu inviato dalla GC&CS al Cairo a ini- crittografica del Servizio informazioni militare (SIM) per
zio di aprile del 1941. Esso, ottenuto dalla decrittazione un loro indottrinamento in materia. In seguito, il coman-
di un radiomessaggio Enigma della Luftwaffe, forniva dante Soldati riuscì anche a far partecipare alcuni dei suoi
informazioni circa la partenza dall’Italia di un convo- ufficiali, tra cui il tenente di vascello Del Nistri, a un
glio con probabile destinazione Tripoli organizzato per corso di crittografia organizzato dallo stesso SIM.
trasportare uomini ed equipaggiamenti della 15a Pan- Fu però solamente nel 1931, grazie al pervicace
zer Division tedesca in Nord Africa. Si trattava, come impegno dell’allora capo del Reparto informazioni,
vedremo, dello sfortunato Convoglio Tarigo. il brillante e «visionario» capitano di vascello Al-
berto Lais (19), che si pervenne alla costituzione di
Gli «uomini ombra» dell’Ufficio «B» (14)
La controparte navale della GC&CS in Italia era
l’Ufficio «B» del Servizio informazioni segrete della
Marina (SIS) creato, nel novembre del 1939, a seguito
della riorganizzazione del Servizio d’intelligence na-
vale attuata con l’entrata in guerra dell’Italia (15).
All’inizio del Secondo conflitto mondiale, l’uffi-
cio crittografico della Marina aveva alle spalle pochi
anni di attività, durante i quali aveva tuttavia ottenuto
discreti risultati.
In realtà, la prima sezione crittografica dell’allora «Re-
parto informazioni» dello Stato Maggiore della Marina
fu creata nel marzo del 1916; essa iniziò la sua attività
basandosi sulle notizie acquisite dagli informatori in me-
rito ai cifrari austro-ungarici e sul materiale crittografico
recuperato dal relitto del sommergibile tedesco UC12,
Operatrici alle telescriventi appartenenti al Women’s Auxiliary Air Force
affondato a Taranto all’inizio di quello stesso mese (16). (WAAF). Alla RAF era assegnata la responsabilità della gestione sia tecnica
che operativa dei sistemi di comunicazione necessari alla GC&CS (the-
I buoni risultati ottenuti dai crittografi della Marina nel- sun.com). Nella pagina accanto: in alto, il vecchio edificio dell’Ammiragliato
l’ultimo anno di guerra si dovettero in parte anche al pro- fotografato dalla Horse Guards Parade a Londra (Admiralty Old Building);
in basso, veduta aerea del ministero della Marina a Roma (USMM).
ficuo scambio d’informazioni instaurato tra questi e il

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un vero e proprio Marina jugoslava, e


servizio d’intercetta- sulla costa tirrenica
zione radiotelegra- (Arma di Taggia,
fica e crittografia che Pula, Favignana e
andò a costituire la V Cozzo Spadaro) in
Sezione del 2° Re- funzione anti fran-
parto (informazioni) cese. Furono anche
dello Stato Mag- sviluppati dei sistemi
giore, il quale fu di trasmissione rapida
posto alle dirette di- delle intercettazioni
pendenze del Capo di Stato Maggiore della Marina. dalla periferia al Centro, sfruttando la rete telegrafica
Il primo esiguo nucleo di persone assegnate alla delle stazioni semaforiche costiere della Marina.
Sezione crittografica — il già nominato TV Del Nistri Sempre in quel periodo si decise di organizzare dei con-
più tre sottufficiali — risultò però talmente sottodi- corsi interni di crittografia attraverso i quali individuare e
mensionato rispetto alle necessità che, a causa degli reclutare gli ufficiali naturalmente portati per quella ma-
scarsi risultati ottenuti, quell’ufficio rischiò di essere teria. Grazie a tali concorsi furono reclutati due brillanti
ben presto soppresso. Ancora una volta, fu grazie al- ufficiali che divennero veri e propri «assi» della crittogra-
l’insistenza del comandante Lais che fu possibile au- fia navale: i capitani di corvetta Giorgio Verità Poeta e
mentare l’organico della sezione crittografica tanto da Luigi Donini. Date le loro capacità, essi furono entrambi
consentire d’intraprendere lo studio sistematico dei assegnati allo studio dei cifrari «pesanti» (cioè di massima
principali codici navali jugoslavi e francesi, nazioni sicurezza) della Marina francese, all’epoca ancora consi-
considerate, all’epoca, d’interesse per la R. Marina. derata la principale avversaria di quella italiana.
Nel triennio 1932-34 la V Sezione ottenne importanti Nel 1935 fu la volta del primo servizio d’intercetta-
successi, riuscendo a ricostruire quasi integralmente il zione realizzato a bordo di una unità navale: tra il gen-
principale codice della Marina jugoslava e quello deno- naio e l’ottobre di quell’anno furono infatti imbarcati a
minato TBM 20 della Marina francese. Contestual- bordo di nave Vespucci un sottufficiale e un operatore
mente, fu irrobustita la rete d’ascolto con l’entrata in radio della V Sezione con il compito di effettuare l’atti-
funzione di varie stazioni d’intercettazione e goniome- vità di ascolto durante la campagna allievi condotta quel-
tria lungo la costa adriatica (Brindisi, Pola, Zara, Sot- l’anno dall’unità. Fu al contempo costituito un gruppo
tomarina), dedicate al traffico radiotelegrafico della dedicato allo studio delle frequenze e dei nominativi uti-

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Botta e risposta

L’ammiraglio Aberto Lais. Fu per due volte capo


del Reparto informazioni della Regia Marina deva, per ognuno di essi, la registra-
(agosto 1931-marzo 1934 e novembre 1936-giu- zione e il successivo smistamento
gno 1938). Al centro: il comandante Giorgio
Verità Poeta, asso dei crittoanalisti della Regia verso i gruppi di lavoro che effettua-
Marina. In basso:Il nastro bianco tradizional-
mente appeso alla porta d’ingresso della V vano l’analisi del traffico, la decritta-
sezione del Reparto informazioni a Palazzo
Marina ogni volta che i crittoanalisti riuscivano zione, la traduzione dei testi in chiaro,
a «forzare» un cifrario nemico (USMM).
la valorizzazione e, infine, l’inoltro dei
singoli decrittati a Supermarina e, se
lizzati dalle stazioni radio sottoposte del caso, agli alti comandi navali, op-
ad ascolto (attività chiamata dagli pure il loro inserimento all’interno dei
inglesi Traffic analisys o T/A), e bollettini riepilogativi giornalieri pro-
una «Sala situazione navi estere», dotti dallo stesso Ufficio «B». Si trat-
dove veniva riportata la posizione tava dunque di un’organizzazione
dei vascelli dei paesi d’interesse concettualmente non dissimile da quella
sulla base delle intercettazioni radio implementata, con ben altri uomini e
e radiogoniometriche acquisite. mezzi, dalla GC&CS britannica.
Nel 1936 il servizio crittogra- Sempre nel 1938 l’Ufficio «B» rilevò,
fico della Marina conobbe una ul- dal Servizio telecomunicazioni di MARI-
teriore riorganizzazione. A causa STAT, la stazione radio di Monte Ro-
delle tensioni venutesi a creare tondo, situata nei pressi di Roma e, dopo
con il Regno Unito per la guerra averla dotata di nuovi e più potenti ap-
d’Etiopia, parte delle capacità di parati riceventi, la inserì nella rete delle
analisi della V Sezione fu indiriz- stazioni d’ascolto, per supplire in parte
zata verso le comunicazioni della alle deficienze di ricezione.
Marina britannica nel Mediterra- Nell’autunno del 1939, in vista di
neo occidentale senza però trala- una probabile entrata in guerra dell’Ita-
sciare di seguire le trasmissioni lia, il Reparto informazioni fu riorga-
radiotelegrafiche spagnole e l’atti- nizzato e gradualmente potenziato. La
vità anglo-francese nel Mediterra- V Sezione fu elevata al rango di Uffi-
neo. Furono, per l’occasione, cio, assumendo la denominazione di
realizzate nuove stazioni d’intercet- Ufficio «B» o «Intercettazioni Estere».
tazione in vicinanza delle basi in- Esso fu suddiviso, al suo interno, in tre
glesi in Egitto e a bordo di due nuove sezioni: la sezione «B1», che si
pescherecci, Cefalo e Spigola, se- occupava dello studio dei codici tattici,
gretamente acquistati dalla Marina della «Traffic analisys» e della radio-
e attrezzati dal Reparto informa- goniometria; la sezione «B2», il cui
zioni per fungere da stazioni compito era lo studio dei cifrari nemici
d’ascolto mobili (20). di più alto livello di sicurezza, la se-
Nel 1938 il personale della V zione «B3» che curava il buon funzio-
sezione fu portato a 40 unità. Gra- namento delle comunicazioni sia
zie a tale incremento numerico fu dell’ufficio «B», che del Servizio infor-
possibile istituire un efficiente mazioni in genere, dunque anche quelle
servizio di gestione interna dei clandestine con gli agenti operativi al-
sempre più numerosi radio- l’estero (21). Tale riorganizzazione
grammi intercettati che preve- comportò un nuovo aumento del perso-

80 Rivista Marittima Dicembre 2020


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nale assegnato all’ufficio crittografico, che giunse a circa


250 unità, e la conseguente assegnazione di locali più
ampi e idonei al buon funzionamento del servizio. Furono
altresì potenziati i collegamenti con le stazioni d’ascolto
tanto che tutte quelle principali furono collegate sia via
telegrafo, sia via telefono alla sede dell’Ufficio «B»
presso il ministero della Marina a Roma. Purtroppo, in
quello stesso periodo l’Ufficio fu colpito da un grave
quanto inatteso lutto: la prematura (e non del tutto chia-
rita) scomparsa del comandante Verità Poeta, divenuto
«leggendario» per aver ricostruito, nel marzo del 1938,
la versione allora in vigore del «Naval Cypher», cioè il
più sicuro dei codici utilizzati della Royal Navy. A sosti-
tuire il compianto Verità Poeta fu chiamato, nel febbraio
del 1940, un altro brillante ufficiale, il comandante Eliso
Porta, il quale, dopo essere stato destinato allo studio dei
codici tattici britannici, divenne, come vedremo, il pro-
tagonista dell’ultima parte di questa storia.

Agguato nella notte


A seguito della controffensiva britannica del dicembre
Il comandante Eliso Porta, fotografato a Shangai a bordo dell’incrociatore LIBIA,
1940 (operazione Compass), che comportò l’arretramento unità su cui fu imbarcato nel periodo 1930-32 (USMM, collezione E. Porta).
del fronte da Sidi El Barrani fino al confine della Tripoli-
tania, Adolf Hitler decise di sostenere l’alleato italiano in- d’azione dei velivoli britannici basati su quell’isola e la
viando in Nord Africa un Corpo d’Armata che prese il forte scorta garantita dalle forze aeree italo-tedesche, con-
nome di Deutsches Afrikakorps (DAK) o, più semplice- sentirono, in quel bimestre, l’arrivo in Nord Africa della
mente, Afrikakorps. Già a inizio febbraio del 1941, la maggior parte dei convogli con i quali fu trasportata l’in-
GC&CS aveva desunto, sulla base della decrittazione di tera 21a Panzer Division tedesca. Tali forze furono schie-
un radio messaggio con il quale la R. Aeronautica forniva rate da Rommel a El-Agheila, dove si era fermata
istruzioni al X Corpo aereo tedesco (X CAT) per la scorta l’avanzata britannica anche a causa del fatto che parte
congiunta a un convoglio diretto a Tripoli (22), che i te- della Western Desert Force era stata ritirata dal fronte li-
deschi stavano inviando truppe in Africa settentrionale a bico, ritenuto a torto sufficientemente stabile (24), e in-
sostegno degli italiani. Nonostante le informazioni fornite viata in Grecia, nel tentativo di contrastare l’avanzata
dalla GC&CS, i comandi britannici, sia in patria, sia in tedesca in quel settore. Solo il 24 marzo, quando le truppe
Medio Oriente, tardarono a giungere alla conclusione che italo-tedesche riuscirono a prendere El-Agheila, l’intelli-
i tedeschi stavano effettivamente facendo affluire in Libia gence britannica stimò che, con le forze di cui disponeva,
una grande unità dell’Esercito. Sfruttando tale sorta d’im- Rommel avrebbe potuto sferrare un’offensiva in grande
mobilismo da parte britannica, le forze dell’Asse riusci- stile in Cirenaica già per la metà di aprile. Per War Cabi-
rono a far giungere in Nord Africa, tra febbraio e marzo net divenne a quel punto prioritario cercare d’interrom-
del 1941, ben 220.000 tonnellate di mezzi e materiali sof- pere, con ogni mezzo, il flusso di rifornimenti che, via
frendone la perdita di sole 20.000 (23), principalmente a mare, giungevano alle forze dell’Asse in Nord Africa. Il
causa dei sommergibili britannici. La mancanza di forze 2 aprile, grazie alla decrittazione di un radio messaggio
di superficie a Malta, l’istradamento dei convogli su rotte Enigma della Luftwaffe, la GC&CS poté informare il
che si mantenevano quanto più possibile oltre il raggio Cairo che, quello stesso giorno, le avanguardie della 15a

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Il testo del radiomessaggio della Luftwaffe decrittato da Bletchley Park e inviato agli alti comandi britannici in Medio Oriente. Esso ebbe come conseguenza
l’invio a Malta della «Squadriglia Mack» (nationalarchives.gov.uk).

Panzer si stavano muovendo da Trapani a Palermo in perto e segnalato dai ricognitori della RAF. Quella prima
vista dell’imbarco per Tripoli (25). Tale importante infor- missione si concluse però per i britannici con un nulla di
mazione fu altresì trasmessa dall’Ammiragliato all’Ope- fatto. Stesso esito ebbe il tentativo d’intercettare il suc-
rational Intelligence Centre della Mediterranean Fleet ad cessivo convoglio che, partito da Napoli l’11 aprile,
Alessandria, il mattino del 7 aprile successivo (26). giunse incolume a Tripoli tre giorni dopo. Il successivo
Sulla base di tali precise notizie, l’ammiraglio Cun- convoglio lasciò Napoli la sera del 13 aprile. Esso era co-
ningham, sul quale gravavano le enormi pressioni del go- stituito dai quattro piroscafi tedeschi, Adana, Arta, Aegina
verno affinché fosse preso «qualche provvedimento per e Iserlhon, carichi di truppe ed equipaggiamenti della 15a
impedire che rifornimenti giungessero in Libia dall’Ita- Divisione Panzer, e dall’italiano Sabaudia, con a bordo
lia» (27), decise di dislocare a Malta, l’8 aprile, un un carico di esplosivi e munizioni. Il convoglio, che po-
Gruppo navale costituito dai cacciatorpediniere Jervis e teva sviluppare una velocità massima di 10 nodi, era scor-
Janus e dai «Support Destroyers» (28) Mohawk e Nu- tato dai cacciatorpediniere Tarigo (capitano di fregata P.
bian. Si trattava di navi recenti e bene armate, in pratica De Cristofaro, capo scorta), Baleno (capitano di corvetta
il meglio di cui disponeva in quel momento la Mediter- G. Arnaud) e Lampo (capitano di corvetta E. Merano),
ranean Fleet, che furono poste agli ordini del capitano di una forza dunque inferiore rispetto a quella inviata da
vascello P. J. Mack, comandante della 14a Squadriglia Cunningham a Malta. Sebbene la presenza delle unità leg-
cacciatorpediniere di base ad Alessandria. L’invio di gere britanniche non fosse sfuggita alla ricognizione ef-
quelle navi a Malta costituiva però un azzardo. Non solo fettuata dai velivoli del X CAT (29), «Supermarina non
le navi rischiavano di essere colpite in porto durante i fre- modificò le disposizioni impartite, facendo regolarmente
quenti bombardamenti cui l’isola era sottoposta, ma salpare il convoglio alle 23.00 del 13» (30). La presenza
anche quando erano in mare, i velivoli del X CAT, spe- delle quattro navi nemiche a Malta non era, infatti, rite-
cializzati nell’attacco alle Forze navali, costituivano un nuta dall’Alto comando navale italiano una ragione suf-
pericolo tale da costringere le unità britanniche a operare ficiente a ritardare la partenza del convoglio, in primo
principalmente di notte e a bruciare grandi quantità di luogo poiché esso avrebbe beneficiato in ore diurne della
combustibile per rientrare a La Valletta — dove peraltro protezione dei velivoli amici, secondariamente perché
la nafta scarseggiava — prima del sorgere del sole. Le quel carico era urgentemente atteso dai tedeschi per so-
unità britanniche giunsero a Malta l’11 aprile, in tempo stenere l’offensiva in Cirenaica. Le considerazioni di Su-
per cercare d’intercettare il convoglio italo-tedesco che, permarina non tenevano però conto di due importanti
partito da Napoli il pomeriggio del giorno 9, era stato sco- fattori: le condizioni meteorologiche in peggioramento e

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la migliore capacità di combattimento notturno del ne- poté permanere in area solo per breve tempo. Conte-
mico, già palesata nel corso del tragico scontro avvenuto stualmente, Supermarina ordinò al capo scorta di far ac-
pochi giorni prima a Capo Matapan (31). costare il convoglio più a ponente rispetto alla rotta
Scapolata la costa occidentale della Sicilia, infatti, il diretta per Tripoli, una volta superata la boa n. 4 di Ker-
convoglio s’imbatté in una burrasca da scirocco che kennah, punto fino al quale il percorso delle unità italo-
causò, nella notte tra il 13 e il 14 aprile, lo sbandamento tedesche era pressoché obbligato. Quest'ultimo ordine
di piroscafi, con conseguente ritardo di quattro ore sulla «se il convoglio fosse stato in orario, avrebbe avuto un
tabella di marcia. La mattina del 14, inoltre, il perdurare effetto provvidenziale» (33) ma, a causa del ritardo ac-
delle avverse condizioni atmosferiche impedì ai velivoli cumulato, il comandante De Cristofaro non ebbe altra
del X CAT di alzarsi in volo per fornire la prevista scorta scelta che dirigere sul punto d'arrivo.
al convoglio che, alle 12.57, fu scoperto e segnalato a Nel frattempo, sulla base delle precise informazioni
Malta da un ricognitore britannico. Circa un’ora dopo, fornite dalla ricognizione aerea, il comandante Mack
lo stesso velivolo aggiornò via radio, posizione, rotta e aveva ordinato l’uscita in mare delle proprie unità intorno
velocità del convoglio, ma questa volta la trasmissione alle 18.30 di quello stesso 14 aprile, calcolando di giun-
fu intercettata e decrittata dalla sezione «B1» del Servi- gere, mantenendo una velocità di 26 nodi, sul limite sud-
zio informazioni segrete di Supermarina. Il comandante est delle secche di Kerkennah prima del nemico. Alle
Porta, il crittografo a capo di quella sezione era, infatti, 00.44 del 15, giunto in prossimità della boa n. 4, Mack
riuscito a mettere a punto un metodo per ricostruire, quo- ordinò alle sue unità di ridurre la velocità a 20 nodi e di
tidianamente, la «chiave» del cifrario utilizzato dai rico- accostare per nord-ovest, in maniera da intercettare il ne-
gnitori britannici nelle loro comunicazioni via radio (32). mico con rotta di controbordo. Ma, a causa del ritardo ac-
Disponendo di tale importante informazione, Superma- cumulato dal convoglio, l’incontro non avvenne dove
rina, consapevole del pericolo che correva il convoglio, ipotizzato da Mack, pertanto, alle 01.55, egli fece acco-
provvide a richiedere all’Alto comando della R. Aero- stare la formazione per sud-ovest, per dirigere verso la
nautica l’invio urgente di caccia a sua protezione e di ri- boa n. 1 nell’ipotesi che il nemico avesse deciso di per-
cognitori, per esplorare il braccio di mare tra Malta e la correre una rotta più prossima alla costa tunisina. Pochi
costa tunisina alla ricerca di eventuali forze nemiche. minuti dopo, alle 01.58, il personale di guardia in plancia
Purtroppo, le condizioni meteorologiche ancora pessime sul Jervis avvistò il convoglio per sud a circa 6 miglia
consentirono il decollo di un unico velivolo S-79 il quale nautiche. Data la situazione, il comandante Mack decise

Il cacciatorpediniere LUCA TARIGO. L’unità apparteneva alla classe «Navigatori», costituita da dodici «Esploratori» (poi riclassificati cacciatorpe-
diniere dal settembre 1938) entrati in servizio tra il 1929 e il 1931. A destra: il comandante del TARIGO, capitano di fregata Pietro De Cristofaro,
capo scorta del convoglio italo-tedesco distrutto dai britannici la notte sul 16 aprile 1941. Per il suo eroico comportamento durante l’impari
combattimento fu decorato, alla memoria, con la Medaglia d’Oro al Valore Militare (USMM).

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Il cacciatorpediniere LAMPO, appar-


tenente alla classe «Folgore». Caccia al codice segreto
Fatalmente colpito nel corso del com-
battimento del 16 aprile 1941, l’unità Dalla lettura delle rela-
andò a incagliarsi sul basso fondale
in prossimità della boa n. 3 di Kerke- zioni sulla battaglia, infatti,
nah (USMM). In alto: una bella imma-
gine del cacciatorpediniere inglese il comandante Porta ap-
MOHAWK (collezione M. Brescia).
prese che molti naufraghi
asserivano di aver visto af-
di attaccare provenendo da nord-ovest, ossia dal settore fondare, in prossimità della boa n. 3 di Kerkennah,
più oscuro dell’orizzonte. Per far ciò proseguì l’accostata un’unità nemica contraddistinta dal numero di fian-
a sinistra in modo da posizionarsi tra il convoglio, ben cata «G31». In base a quelle testimonianze, egli si
visibile al chiarore della luna, e i bassi fondali (34). Alle convinse che, dati i fondali non inferiori ai 15 metri
02.20 il Jervis, giunto a circa 2.200 metri di distanza da su cui presumibilmente giaceva il relitto, sarebbe stato
una delle unità di scorta italiane, aprì il fuoco dando il via possibile ispezionare il suo interno con degli operatori
a una confusa mischia che, nonostante la coraggiosa rea- subacquei in cerca di eventuali documenti segreti che
zione degli equipaggi italiani completamente colti di sor- l’equipaggio non avesse fatto in tempo a distruggere.
presa, terminò, circa un’ora dopo, con la completa Da appassionato di crittografia quale egli era,
distruzione del convoglio. Sul Tarigo, che era alla testa Porta sapeva che, nel corso del precedente conflitto,
del gruppo di mercantili, il comandante De Cristofaro, l’ufficio crittografico dell’Ammiragliato britannico
seppur gravemente ferito, non esitò a buttarsi nella mi- era riuscito a entrare in possesso dei cifrari nemici
schia nel tentativo di difendere i piroscafi posti sotto la dopo che essi erano stati recuperati a seguito dell’af-
sua responsabilità. Ma, dopo un impari combattimento, fondamento di alcune navi tedesche (35). Tale circo-
quando ormai la sua nave era in preda a violenti incendi stanza consentì ai crittografi britannici di poter
e in procinto di affondare, il sottotenente di vascello Et- leggere quasi per intero il traffico radio telegrafico
tore Besagno, unico ufficiale, assieme a un pugno di ma- generato dalla Marina imperiale tedesca.
rinai superstiti, riuscì a lanciare una salva di tre siluri, i Il comandante Porta propose di trovare e ispezionare
quali colpirono il Mohawk, danneggiandolo irreparabil- il relitto della nave nemica affondata a Kerkennah ai
mente. Non potendo essere salvata, quell’unità dovette propri superiori e, ottenutone l’avallo, si recò, il 22
essere affondata a colpi di cannone dal Janus dopo che i aprile, al comando del X CAT a Taormina, dove chiese
superstiti furono tratti in salvo. Per i britannici si trattò di di effettuare una ricognizione fotografica della zona
una perdita tutto sommato accettabile a fronte del com- dove era avvenuto l’attacco al Convoglio Tarigo. Due
pleto successo ottenuto, ma una felice intuizione del co- giorni dopo, grazie alla speciale pellicola utilizzata
mandante Porta consentì, in seguito, di mettere a segno dagli aviatori tedeschi, il comandante Porta fu in grado
un inaspettato «colpo» ai danni della Royal Navy. d’individuare, in una delle immagini scattate, il relitto

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sommerso di quello che egli identificò essere un cac- tori non erano in grado di spostare, l’8 maggio egli de-
ciatorpediniere della classe «Tribal». A parte due cise d’interrompere la missione per rientrare a Roma,
grosse falle sul lato dritto, probabilmente causate dalla dove avrebbe cercato di organizzarne un’altra con più
detonazione dei siluri del Tarigo, lo scafo, che giaceva personale e migliori attrezzature.
ruotato di 135° verso sinistra, sembrava tutto sommato La nuova spedizione ebbe luogo nella seconda de-
integro. Valeva dunque la pena provare a ispezionarlo. cade di giugno del ’41. Prima della partenza il coman-
Ma l’utilizzo dei palombari, cui era indispensabile la dante Porta fece attrezzare, nella base di Augusta, il
costante presenza di una barca con a bordo la pompa motoveliero Elsa, ritenuto dalle dimensioni ottimali per
per l’aria, avrebbe certamente destato l’attenzione dei poter trasportare in area di operazioni tutto il personale
ricognitori britannici che battevano continuamente la e il materiale necessario, pur potendo fingersi, all’oc-
zona in cerca dei convogli nemici. Porta decise quindi correnza, un peschereccio francese. Facevano parte
di richiedere alla 10a Flottiglia MAS la disponibilità di della nuova spedizione, oltre a quattro sommozzatori
alcuni sommozzatori, i cui autorespiratori a circuito della scuola di Livorno, anche un esperto palombaro
chiuso avrebbero garantito di condurre l’attività subac- della società di recuperi marittimi So.Ri.Ma., più un in-
quea in maniera più discreta (36). Porta si recò quindi fermiere e due operatori radio dell’ufficio «B» i quali,
alla scuola sommozzatori della 10a MAS di Livorno oltre a comunicare con Roma, ebbero anche l’incarico
dove, tra i molti offertisi volontari per quella missione, di ascoltare le frequenze dalla ricognizione marittima
selezionò tre istruttori subacquei (37) che portò con sé britannica in modo da fornire un preavviso in caso di
in Sicilia per organizzare la spedizione. Il 24 aprile suc- avvicinamento di velivoli nemici. Al palombaro civile,
cessivo, reperito il materiale necessario, il gruppo s’im- invece, sarebbe spettato il compito di dispensare con-
barcò da Trapani alla volta di Lampedusa, il lembo di sigli su come utilizzare le cariche da demolizione. Si
terra italiana più prossima alle secche di Kerkennah. era, infatti, deciso di praticare dei varchi nello scafo del
La spedizione giunse sull’isola delle Pelagie il 25 relitto per raggiungere quei locali i cui portelli d’ac-
aprile, ripartendo il giorno successivo a bordo del cesso risultavano ostruiti dai detriti.
Fiammetta, un piccolo motoveliero requisito utilizzato Le operazioni sul relitto del Mohawk iniziarono la
per il dragaggio delle mine magnetiche lungo la rotta mattina del 22 giugno; stavolta la nave appoggio non
utilizzata dai convogli italo-tedeschi. Il mattino del 27 avrebbe sostato sul posto ma avrebbe lasciato Porta e
aprile, dopo alcune ore di ricerca, la vedetta, dalla som- i suoi uomini a bordo di un zatterone di salvataggio
mità dell’albero del motoveliero, riuscì ad avvistare il tipo «Carley», uguale a quelli in uso a bordo delle navi
relitto sommerso del cacciatorpediniere britannico, dal da guerra italiane, che era stato modificato ricavando
quale emergeva solo la sommità dell’asta di posta di sul fondo un’apertura attraverso la quale i sommozza-
dritta (38). Subito iniziarono le immersioni dei som- tori sarebbero potuti scendere in acqua e risalire in ma-
mozzatori che, seppur ostacolate dalla posizione quasi niera furtiva. Gli altri uomini sarebbero rimasti a bordo
capovolta dello scafo, dai frequenti avvistamenti di ve- dello zatterone fingendosi morti in caso di avvicina-
livoli nemici e dai grossi squali che infestavano l’area, mento di un ricognitore nemico. Quella zona di mare,
portarono al recupero di vari documenti segreti giudi- teatro di quotidiani attacchi britannici ai convogli
cati interessanti dal comandante Porta. Tra questi, la dell’Asse, era, infatti, disseminata di relitti e oggetti
raccolta degli «Admiralty Fleet Orders» dal 1936 al galleggianti di ogni genere; una zattera di salvataggio
1941, alcuni «Confidential Admiralty Fleet Orders» con quelli che dovevano apparire come dei cadaveri a
del 1941 (39), un codice di procedura radio-telegrafica bordo non avrebbe dovuto destare più di tanto l’atten-
e vari altri documenti di minore importanza. Nei giorni zione degli aviatori britannici. La messa in scena ideata
successivi Porta tentò nuovamente d’ispezionare il re- da Porta funzionò talmente bene da ingannare anche
litto alla ricerca dei cifrari ma, poiché molti dei portelli un idrovolante italiano, il quale ammarò nei pressi
interni erano ostruiti da grossi detriti che i sommozza- della zattera con l’intenzione di prestare soccorso ai

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Botta e risposta

presunti naufraghi. L’amma-


raggio del velivolo italiano fu
l’occasione per far giungere
notizie a Roma sull’anda-
mento della missione poiché
la radio portata al seguito si
era nel frattempo guastata. I
sommozzatori ispezionarono
sia la plancia, sia l’alloggio
del comandante, nel tentativo
d’individuare la cassaforte
con i cifrari ma, ancora una
volta, la ricerca risultò vana.
Le immersioni proseguirono
fino al pomeriggio del giorno
successivo, quando, nel ten-
tativo di praticare un’apertura
a scafo con l’esplosivo, fu-
rono lesionate alcune tuba-
ture dalle quali fuoriuscì una
copiosa quantità di nafta che
rese impossibile ai sommoz-
zatori proseguire la ricerca.
La missione fu quindi inter-
rotta, non senza qualche ulte-
riore preoccupazione dovuta
all’insistenza con la quale un
Illustrazione dello scontro notturno, avvenuto la notte sul 16 aprile 1941 in prossimità delle secche di
Kerkenah, che comportò l’annientamento del Convoglio Tarigo. In basso: la fotografia scattata dal ricogni- ricognitore britannico, giunto
tore tedesco che permise di localizzare il relitto sommerso del MOHAWK. La sensibilità della pellicola
utilizzata dai tedeschi consentiva di vedere gli scafi delle navi affondate su bassi fondali. Nella pagina in zona, cominciò a sorvolare
accanto: una delle pagine del Naval Cypher britannico recuperate, nel 1953, dal palombaro Giuseppe l’Elsa. Fortunatamente, il ca-
Guglielmo all’interno del relitto del MOHAWK e, successivamente, donate all’Ufficio Storico della Marina,
dove sono attualmente custodite (USMM). muffamento da peschereccio

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francese funzionò, permettendo all’imbarcazione di


rientrare sana e salva in porto.
Il 28 giugno successivo, il comandante Porta rientrò
a Roma recando i documenti segreti recuperati nel corso
di quella seconda missione. Tra essi, quelli di maggior
interesse furono i «Fleet Tactical Orders», le norme
d’impiego tattico delle unità della flotta britannica, il
«Signal Manual-Conduct of the Fleet», contenente i se-
gnali tattici per condotta delle operazioni navali, ulte-
riori «Confidential Admiralty Fleet Orders», con notizie
classificate su armi e sistemi di comunicazione e i «Me-
diterranean Station Orders», contenenti le norme di
massima per le basi di Malta e Alessandria. Di grande
importanza si rivelò anche il rinvenimento della carta
nautica indicante i campi minati a difesa del porto di
Alessandria, che favorì «poi la missione dello Scirè che
trasporterà i mezzi d’assalto nella fortunata azione del
dicembre successivo» (40). Mancava purtroppo ancora
all’appello il «Naval Cypher», il cui ritrovamento co-
stituiva la principale speranza del comandante Porta.
Per tale motivo egli decise di ritornare ancora una volta
sul relitto del Mohawk, sperando che nel frattempo la
nafta fuoriuscita si fosse dispersa.
La terza spedizione (41) ebbe luogo nel corso della Marina — uomini che avevano accumulato grande
prima metà di luglio 1941. I due sommozzatori, che esperienza nel corso del conflitto — dismessa l’uni-
in quell’occasione accompagnarono il comandante forme, furono ingaggiati dai privati che si dedicarono
Porta, continuarono a cercare, in ogni possibile an- a tale complessa e pericolosa attività.
fratto il cifrario britannico ma, anche in quel caso, Nel 1952 la società MICOPERI, fondata nel do-
senza esito. Fu possibile solo recuperare la Bandiera poguerra da un ex ufficiale della 10a MAS (42), si
di guerra dell’unità, che fu donata al Principe di Pie- aggiudicò la commessa per la demolizione del Ta-
monte di cui Porta era stato ufficiale d’ordinanza rigo. Tra i palombari inviati sul posto per quell’atti-
prima di essere destinato al Servizio informazioni, e vità c’era anche Giuseppe Guglielmo, uno degli
la fiamma, che fu conservata al ministero della Ma- uomini che, undici anni prima, aveva partecipato alle
rina fino a quando, dopo l’8 settembre 1943, essa fu missioni segrete del comandante Porta. Nel maggio
sottratta dalle truppe tedesche. del ’42, in previsione dell’invasione — mai avvenuta
— dell’isola di Malta, Guglielmo era stato fatto pri-
Scherzi del destino gioniero assieme all’irredento maltese Carmelo Borg
Negli anni immediatamente successivi al termine Pisani, nel corso di una ricognizione dell’insenatura
della guerra, varie società di recupero navali si aggiu- di Marsa Scala. Durante il periodo di prigionia in In-
dicarono i lavori per demolire i numerosi relitti che gia- ghilterra, egli aveva conosciuto un sottufficiale del
cevano sparsi sui bassi fondali del canale di Sicilia. sommergibile Cobalto, dal quale aveva appreso che,
Quegli scafi costituivano un pericolo per la naviga- poco prima che il battello s’inabissasse a causa dello
zione e dunque andavano rimossi. Molti dei palombari speronamento da parte del cacciatorpediniere Ithu-
e sommozzatori che combatterono nelle fila della Regia riel, un ufficiale di quell’unità britannica aveva cer-

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cato — fortunatamente senza successo — d’impos- ancora una volta nel locale «cifra» della nave britan-
sessarsi della cassetta metallica ove erano custoditi i nica, già da lui setacciato durante la guerra. D’un
cifrari italiani. Gli addetti alla cifra erano, infatti, te- tratto, occultata dietro la porta d’accesso, egli scorse
nuti a custodire, nel corso delle navigazioni di una cassetta metallica del tutto simile a quella descrit-
guerra, tutti i documenti segreti all’interno di cas- tagli dal compagno di prigionia. Una volta riportato in
sette metalliche con i lati forati; tali contenitori, in superficie, quel contenitore svelò finalmente il suo
caso di pericolo di cattura dell’unità da parte del ne- contenuto: il tanto ricercato Naval Cypher della Ma-
mico, venivano gettati a mare garantendo il rapido rina britannica. Si trattò di un crudele scherzo del de-
affondamento del loro contenuto. Quanto appreso da stino. Quel cifrario cui Guglielmo era andato tanto
quel racconto rimase talmente impresso nella memo- vicino durante la guerra, saltava fuori, anni dopo, a
ria del sommozzatore italiano che, tornato sulle sec- tempo ormai scaduto. Il suo recupero, nella primavera
che di Kerkennah, decise di ispezionare, ancora una del 1941, non avrebbe certo cambiato le sorti della
volta, il relitto del Mohawk, per tentare di terminare guerra, ma avrebbe senza dubbio contribuito a salvare
ciò che undici anni prima, suo malgrado, non era riu- molte vite di quanti, tra gli equipaggi della Marina Mi-
scito a portare a compimento. litare e di quella Mercantile, s’inabissarono a bordo
Con la complicità di un collega, Guglielmo penetrò delle proprie navi nel compimento del dovere. 8

NOTE
(1) Nel novembre del 1914, tre mesi dopo la sua costituzione, al neonato ufficio crittografico della Royal Navy fu assegnata la stanza n. 40 al primo piano del vecchio
edificio dell’Ammiragliato (Admiralty Old Building - OB). «Room 40 OB» divenne quindi il nome ufficioso con cui venne indicato, anche in seguito, tale ufficio (Cfr. P.
Beesly, Room 40. British naval intelligence, 1914-1918, Hamish Hamilton Ltd, Londra 1982, pag. 15).
(2) Il SIS era amministrativamente dipendente dal ministero degli Affari esteri britannico, ma operativamente rispondente alle necessità informative di vari di-
partimenti governativi.
(3) A.G. Denniston, The Government Code & Cypher School between the wars, «Intelligence and National security» (1986) 1:1, pag. 50.
(4) Il capo del SIS veniva convenzionalmente chiamato «C» dall’iniziale del cognome del primo Direttore di tale Servizio, sir George Mansfield-Cumming. Quest’ultimo
fu al vertice del Servizio segreto britannico dal 1909 al 1923.
(5) Il Signal intelligence è definito come: «A category of intelligence comprising either individually or in combination all communications intelligence, electronic intelligence,
and foreign instrumentation signals intelligence, however transmitted», (Cfr. DOD Dictionary of Military and Associated Terms, 8 novembre 2010 e rivisto il 15 agosto 2012).
(6) La decodifica automatizzata dei messaggi Enigma avveniva tramite alcune cifranti britanniche «Typex» modificate per emulare il funzionamento della mac-
china cifrante tedesca.
(7) A causa della rapida espansione della GC&CS nel corso dei primi mesi di guerra, la casa padronale della tenuta di Bletchley Park divenne presto insufficiente
per contenere tutte nuove articolazioni nate all’interno dell’Agenzia. Furono quindi realizzate, all’interno del parco, delle costruzioni prefabbricate in legno dette «Ba-
racche» (Hut). Anche dopo la realizzazione dei nuovi edifici in cemento e muratura che le sostituirono a partire dal 1941, le varie articolazioni della GC&CS continuarono
a essere indicate con il numero della «baracca» che le aveva inizialmente ospitate. Tale consuetudine risultò oltremodo utile per mantenere il segreto, anche all’interno
della stessa CG&CS, sulla specifica attività svolta dalle varie sezioni e articolazioni dell’Agenzia.
(8) L’Enigma navale a tre rotori fu «rotta» solo a partire dall’aprile del 1941, mentre le omologhe dell’Aeronautica e dell’Esercito erano già leggibili, rispettivamente,
dal maggio del 1940 (la chiave c.d. «Rossa» della Luftwaffe) e (saltuariamente) da inizio del 1941. L’introduzione, nel febbraio del 1942, dell’Enigma navale a quattro
rotori, chiamata convenzionalmente «Shark», ebbe come conseguenza un periodo di circa dieci mesi di black-out nella capacità della CG&CS di leggere le comu-
nicazioni radio della Kriegsmarine.
(9) La Naval Section (NS) era composta da varie sottosezioni, le più importanti delle quali erano la German Naval Section (GNS) e la Italian Naval Section (INS).
Quando, con la rottura della Enigma navale e della Hagelin C38m italiana, il flusso dei decrittati in ingresso alla NS divenne numericamente molto consistente, fu
creato un servizio di guardia H24, denominato «Z Watch», con il compito di effettuare l’attività di «Processing & Reporting» in maniera continuativa.
(10) La Baracca 3 e la Baracca 4 si scambiavano decrittazioni di reciproco interesse. La collaborazione tra le due sezioni di intelligence era facilitata dall’esistenza,
all’interno della Baracca 3, di una apposita «sottosezione Navale», dipendente dalla Naval Section, con funzione di consulenza in ambito tecnico-navale in favore
degli analisti «terrestri» e aeronautici e di collegamento con la Baracca 4.
(11) F. H. Hinsley, British intelligence in Second world war. Its influence in strategy and operations, Her Majesty’s Stationary Office, Londra, 1979, vol. I, pag. 197.
(12) Le Special Liaison Unit fungevano da cellula di collegamento tra la GC&CS e i comandanti supportati all’estero. A esse era devoluta la sicurezza della fonte
ULTRA e l’indottrinamento dei destinatari di tali informazioni; alle Special Communication Unit, costituite da personale specialista della RAF, era invece devoluta la
gestione operativa dei collegamenti radio telegrafici con la stazione radio del SIS situata nelle vicinanze di Bletchley Park.
(13) I dispacci della serie «OL» furono seguiti da quelli delle serie «MK», «MKA», «QT» e «VT». Tutte queste serie di dispacci sono generalmente chiamate «Cairo
Series» (Cfr, F. H. Hinsley, op. cit. pag. 571).
(14) Il primo a parlare dell’attività svolta dall’Ufficio «B» del SIS fu il comandante Mario De Monte, il quale fu a capo di tale servizio durante tutto il periodo della
guerra. Egli pubblicò le sue memorie di capo dell’Ufficio «B» in un libro del 1955 dal titolo Uomini ombra (op. cit.).
(15) Per una approfondita disamina della storia del Servizio Informazioni della R. Marina si veda M. Donnini, Il Servizio Informazioni Segrete della Marina, op. cit. in
bibliografia.
(16) Si veda a tale proposito: C. Rizza, Sotto tre bandiere, Storia Militare (2012) 12, pp. 45-53.
(17) P. Beesly, Room 40, op. cit., pag. 1784).
(18) M. G. Pasqualini, Breve storia dei Servizi d’Informazione della R. Marina e della R. Aeronautica 1919-1945, Commissione Italiana di Storia Militare, Roma 2013, pag. 225.
(19) Il comandante, poi ammiraglio, Alberto Lais dopo l’incarico di capo Reparto informazioni fu destinato, nel febbraio 1940 a Washington con l’incarico di Addetto
navale presso l’ambasciata d’Italia. In concomitanza con l’entrata in guerra degli Stati Uniti egli organizzò un’imponente operazione segreta grazie alla quale tutti i
mercantili presenti nei porti statunitensi furono contemporaneamente sabotati dai propri equipaggi per evitarne la confisca e l’utilizzo da parte degli Alleati.
(20) A tale proposito si veda: C. Rizza, Due pescherecci molto speciali, Storia Militare (2019) 9, pp. 17-30.
(21) S. Orlando, Il Servizio informazioni della Marina Militare. Organizzazione e compiti (1884-1947), Quaderno S.I.M. (2019), pp. 190-191.

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Botta e risposta

(22) F. H. Hinsley, op. cit., vol. I, pag. 387.


(23) Ibidem, pag. 388.
(24) Ibidem, pag. 389.
(25) Ibidem, pag. 394. Il messaggio originale, microfilmato (n. di serie «OL» 26), è riprodotto a corredo di questo studio.
(26) Ibidem, pp. 394-395 e pag. 400. Vedasi anche: TNA, fondo ADM, fasc. 233/76 (Admiralty to C-in-C Mediterranean, 0941/7 April 1941, C-in-C Med to Admiralty,
1506/8 April).
(27) A.B. Cunningham, Odissea di un marinaio, op. cit., pag.170.
(28) Le unità della classe «Tribal», cui appartenevano Nubian e Mohawk, furono progettate con lo scopo di difendere i cacciatorpediniere cosiddetti «di Squadra»
(quelli cioè utilizzati per la scorta alle unità maggiori della flotta) nei confronti di incrociatori leggeri o dai grossi cacciatorpediniere realizzati dalla metà degli anni ’30
da Germania, Giappone e Italia. Si trattava dunque di unità ben armate (8 cannoni da 120 mm in torri binate) e di dimensioni superiori rispetto alle precedenti
costruzioni britanniche di tale tipologia di naviglio.
(29) I «Diari di Supermarina», conservati dall’Ufficio Storico della Marina, riportano, il giorno 13 aprile, l’avvistamento, da parte dei ricognitori del X CAT, di 7 caccia-
torpediniere britannici (di cui uno privo della prora) in porto a La Valletta. La precedente ricognizione su Malta, effettuata due giorni prima sempre da velivoli tedeschi,
riportava la presenza in quel porto di soli tre cacciatorpediniere nemici (Cfr. «Diari di Supermarina», fasc. 1-15 aprile 1941 pagg. 114 e 124).
(30) R. Bernotti, Storia della guerra nel Mediterraneo: 1940-43, V. Bianchi, Roma 1960, pag. 161.
(31) Fu proprio il comandante Porta, uno dei protagonisti di questa storia, ad accorgersi, a seguito degli eventi della «notte di Matapan», che il nemico possedeva
«uno strumento per “vedere” nella notte: il radar» (E. Porta, La mia guerra tra i codici ed altri scritti, op. cit., pag. XXV). Imbarcato a bordo della corazzata Vittorio
Veneto con un gruppo di suoi specialisti per supportare il Comando Squadra, egli riuscì a mettere in chiaro un radiomessaggio con il quale una delle unità dell’am-
miraglio Cunningham riportava l’avvistamento delle navi italiane a 6 miglia dalla propria posizione. Tale distanza, corrispondente a circa 11.000 m, risultava quella
notte illune sicuramente superiore alla massima visibilità anche per coloro che erano dotati di strumenti di visione notturna dell’epoca (binocoli notturni).
(32) E. Porta, op. cit., pag. 18.
(33) A. Cocchia, La Marina italiana nella Seconda guerra mondiale, op. cit., pag. 105.
(34) R. Bernotti, op. cit., pag. 163.
(35) Si trattava dei cifrari SKM (Signalbuch der Kaiserlichen Marine), recuperati nell’agosto del 1914 a bordo del relitto dell’incrociatore tedesco Magdeburg, HVB
(Handelsverkehrsbuch), catturato a bordo del piroscafo tedesco Hobart e AFB (Allgemeinefunkspruchbuch), «pescato» in maniera fortunosa dalle reti di un pesche-
reccio britannico davanti alla costa olandese, nel settembre di quello stesso anno.
(36) Gli autorespiratori dell’epoca, essendo a circuito chiuso, avevano il vantaggio di non produrre bolle d’aria visibili dalla superficie.
(37) Si trattava dei sottocapi palombari Domenico Quaranta, Giuseppe Guglielmo e Giuseppe Feroldi. A essi si aggiunsero, nelle successive missioni, anche i
palombari Colombo Pammolli, Dino Varini e Giovanni Chiusano.
(38) L’asta di posta è una trave, realizzata in legno o in metallo, che le navi da guerra hanno posizionata su entrambe le fiancate in prossimità della prora. Quando
estesa, essa è utilizzata per ormeggiare le imbarcazioni di servizio utilizzate quando l’unità si trova alla fonda in rada.
(39) Si trattava di raccolte di ordini e disposizioni continuativi emanati dall’Ammiragliato britannico a uso delle unità della flotta.
(40) T. Marcon, I cifrari del Mohawk, op. cit., pag. 17.
(41) In una lettera inviata al giornalista Antonino Trizzino, il comandante Porta riferisce di aver effettuato quattro missioni sul relitto del Mohawk, sebbene né tra i do-
cumenti consultabili presso l’Archivio dell’USMM, né nel volume di memorie pubblicato postumo, ci sia alcun accenno alla quarta missione. Lo storico Acampora, in
una sua recente opera (A. Acampora, Senza licenza di uccidere, op. cit.) ipotizza che tale missione fosse probabilmente stata organizzata per la ricerca del radar,
di cui Porta, come si è detto, aveva intuito l’esistenza, a bordo del relitto di quella unità britannica. Chi scrive non ha comunque trovato, nel corso delle ricerche d’ar-
chivio effettuate, alcuna conferma a tale ipotesi.
(42) Nino Buttazoni, ex ufficiale del Genio Navale ed ex comandante del reparto «Nuotatori Paracadutisti» (N.P.) della 10ª Flottiglia MAS.

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RUBRICHE

F OCUS DIPLOMATICO
Disomogeneità e incongruenze nell’Unione Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Finlandia, Belgio e Lus-
europea: la scomoda posizione dell’Italia semburgo. Nemmeno il Parlamento europeo, che dovrà
La presente Lettera Diplomatica riflette le conside- dare il suo assenso su ognuno dei testi in discussione, era
razioni su alcuni sviluppi negoziali in ambito europeo, favorevole alla proposta della presidenza, ritenuta troppo
recenti e meno recenti, che mettono in luce le disomo- indulgente. Su tutti questi testi è in corso attualmente il
geneità e le incongruenze che ostacolano e rallentano negoziato tra Consiglio e Parlamento.
l’azione dell’Unione europea e al tempo stesso accen- Trattandosi del nuovo Quadro finanziario plurian-
tuano le difficoltà negoziali dell’Italia. nuale (2021-27) e della modifica delle risorse proprie,
Tensioni e veti incrociati in seno al Consiglio dei mi- il Consiglio decide all’unanimità: ogni paese membro
nistri dell’Unione europea hanno reso finora impossibile ha diritto di veto. Il più coraggioso e innovativo piano
tradurre in testi legislativi le storiche decisioni del Con- di sviluppo economico e sociale lanciato dall’Unione
siglio europeo del luglio scorso che hanno creato il Re- europea da molti anni è così ostaggio della disomoge-
covery Fund e approvato nuove risorse proprie. Si neità tra le due parti dell’Europa: vecchia e nuova,
ripropone così con assoluta evidenza la difficoltà di far come piaceva definirle a G.W. Bush jr. (l’espressione
convivere sotto uno stesso tetto i paesi dell’Europa occi- evoca curiosamente il detto popolare che occorre evi-
dentale, tra i quali quelli fondatori del progetto europeo, tare di mischiare il vino vecchio con quello nuovo).
e i paesi dell’Europa centrale e orientale, che sono stati L’approvazione di questo nuovo grande progetto finan-
tutti soggetti, a lungo, a regimi comunisti; alcuni di questi ziario proposto dalla Commissione è troppo impor-
Stati sembrano ancora portatori di sensibilità, tradizioni tante, tuttavia, perché le due parti facciano fallire il
e valori rivelatisi inconciliabili con quelli dei paesi del- negoziato: è prevedibile che si riuscirà a trovare una
l’Europa occidentale. In una riunione del Circolo di Studi soluzione accettabile per tutti, probabilmente al ribasso
Diplomatici di qualche tempo fa dedicata al divario e cedendo al ricatto di Polonia e Ungheria.
Ovest-Est nell’Unione europea ampliata, giungemmo alla È significativo constatare quanto il terreno sia sci-
conclusione che, se è possibile mediare tra interessi di- voloso per l’Italia. Il nostro paese deve guardarsi da
versi (come si è costantemente fatto nella comunità a sei formule che facciano riferimento, non tanto a viola-
e poi a quindici), è impossibile mediare tra valori diversi. zioni deliberate dello stato di diritto, come nel caso di
Il negoziato si è arenato sulla formula proposta dalla Polonia e Ungheria, quanto a inefficienze generalizzate
Commissione per condizionare l’erogazione dei finan- di carattere amministrativo nel funzionamento della
ziamenti europei al rispetto da parte dei paesi beneficiari giustizia, come la durata dei processi; perché la lun-
dello stato di diritto: condizionamento non strettamente ghezza eccessiva dei processi si distingue difficilmente
dovuto sul piano giuridico ai sensi del trattato, ma certa- nella sostanza da una violazione dello stato di diritto.
mente utile su quello politico, se inserito in uno strumento Il problema del rischio di una disomogeneità cre-
finanziario di nuova istituzione, per cercare di ricondurre scente, in una comunità avviata ad aumentare di numero,
al rispetto delle regole i paesi riottosi a tener fede agli im- si era posto sin dalla domanda di adesione della Gran
pegni sottoscritti. La formula proposta è stata trovata Bretagna, dell’Irlanda e della Danimarca. Era stato risolto
eccessivamente invadente da Polonia e Ungheria: due allora con una formula saggia di origine francese, che si
paesi messi recentemente sotto accusa dalla Commis- è rivelata efficace ed è stata successivamente ripetuta:
sione, ai sensi dell’articolo 7 del trattato, per violazione ampliamento solo se preceduto da approfondimento. Così
degli obblighi previsti dall’articolo 2 in materia di rispetto i negoziati per il primo ampliamento furono avviati solo
dello stato di diritto. Il tentativo di individuare una for- dopo il completamento dei regolamenti di mercato per
mula di compromesso esperito dalla presidenza tedesca quei prodotti agricoli che interessavano soprattutto la
non è andato a buon fine per l’opposizione, da una parte, Francia e l’approvazione di un originale sistema di risorse
di Polonia e Ungheria e, dall’altra per ragioni opposte, di proprie della comunità europea, che era fortemente ri-

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Il Consiglio dell’Unione europea (denominato in questo modo dal trattato di Lisbona del 2007), noto anche come Consiglio dei ministri europei, in
precedenza come Consiglio speciale dei ministri, detiene — insieme al Parlamento europeo — il potere legislativo nell’Unione europea. Ha sede principale
a Bruxelles nel Palazzo Europa dal 2017 e sede secondaria nel Palazzo Justus Lipsius (consilium.europa.eu).

chiesto soprattutto dall’Italia. La formula ha funzionato rimane comunque la regola per le decisioni di maggior
così bene che la Gran Bretagna, costituzionalmente di- rilievo politico (come quella in questione e quelle in ma-
somogenea per storia, tradizioni e interessi rispetto ai teria di fiscalità e di politica estera) anche nel trattato
paesi del nucleo originario (come ha confermato la quasi ora vigente, che pur ha dato una struttura più avanzata
cinquantennale storia della sua presenza nell’Unione), ha e organica alle norme che regolano l’integrazione.
finito per andarsene, appena le nuove disposizioni in ma- L’ampliamento al primo gruppo di paesi dell’Europa
teria di recesso previste dal Trattato di Lisbona gliene centrale e orientale fu deciso nell’aprile 2003, prima
hanno offerto la possibilità giuridica. Politica agricola e dell’approvazione delle importanti riforme previste dal
contributo al bilancio comune hanno avuto un ruolo rile- trattato firmato a Roma nell’ottobre 2004 al termine di
vante nella decisione di Londra. negoziati durati diversi anni. L’esigenza di far precedere
Dopo l’ampliamento alla Grecia nel 1980 e alla Spa- l’ampliamento dall’approfondimento non fu dunque ri-
gna e al Portogallo nel 1985, il binomio ampliamento/ spettata in quell’occasione. Il trattato del 2004 è rimasto
approfondimento si pose nuovamente con evidenza solo poi ostaggio del risultato negativo dei referendum tenuti
in occasione dei negoziati per l’adesione nel 1995 di in Francia e Paesi Bassi nel 2005 ed è stato approvato a
Svezia, Finlandia e Austria. Ma le trattative non porta- Lisbona solo nel 2007, in una versione leggermente
rono a risultati concreti, sia per la difficoltà di trovare edulcorata nella forma, ma non stravolta nella sostanza.
un’intesa tra i paesi membri, sia perché modifiche isti- Perché tanta fretta nell’ampliamento a Est? La spiega-
tuzionali non furono ritenute strettamente indispensabili zione prevalente che viene data non mi convince: l’ade-
dato il livello di omogeneità e sviluppo di quei paesi: nel sione all’Unione europea sarebbe stata indispensabile per
frattempo la comunità europea aveva comunque fatto ancorare questi paesi all’Occidente, dopo la fine del Patto
passi avanti da gigante con il mercato unico e la moneta di Varsavia e l’abbandono del sistema comunista, porli al
unica. I negoziati per l’approfondimento, in particolare riparo da possibili rigurgiti russi ed evitare derive anti-de-
sul piano istituzionale, ripresero però rapidamente in mocratiche o autoritarie. I nostri colleghi, che sono stati
varie tappe (Amsterdam, Nizza, Roma, Lisbona) in pre- in servizio nei paesi dell’Europa centrale e orientale negli
visione dell’adesione di un numero consistente di paesi anni Novanta, concordano nel ritenere che la preoccupa-
dell’Europa centrale e orientale: quelli, sì, molto diso- zione primaria di quei paesi fosse l’adesione alla NATO,
mogenei rispetto ai quindici membri presenti nel- che Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca ottennero ra-
l’Unione della fine degli anni Novanta. pidamente entro il secolo scorso. L’adesione all’Unione
Ci si preoccupò innanzitutto di migliorare le proce- europea fu richiesta contestualmente ma avvenne dopo:
dure decisionali, per tener conto dell’aumento dei mem- non era considerata questione vitale, come invece quella
bri, modificando la ponderazione dei voti per le alla NATO. Ovviamente era da quei paesi desiderata so-
decisioni a maggioranza qualificata e riducendo il nu- prattutto per i benefici finanziari che ne sarebbero deri-
mero dei casi di decisioni all’unanimità. L’unanimità vati; ma certamente non per prendere ordini da Bruxelles

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Focus diplomatico

dopo aver preso ordini per tanti anni da Mosca. Comun- pacità, dai nuclei maggiormente integrati, come abbiamo
que le derive anti-democratiche e autoritarie si sono pro- rischiato fino all’ultimo momento con l’euro e come era
dotte ugualmente almeno in alcuni di quei paesi. già avvenuto con Schengen nel 1985. L’Italia nel 1998
Da parte mia ritengo che l’adesione all’Unione euro- non aveva i requisiti formali e soprattutto quelli sostan-
pea fu il risultato di un’azione molteplice svolta da alcuni ziali per aderire a una zona monetaria unica composta da
paesi membri e non membri, per ragioni di vario ordine. democrazie liberali moderne e sviluppate. Difatti la Ger-
Ritengo che fosse auspicata dalla Gran Bretagna per di- mania e soprattutto i Paesi Bassi furono a lungo restii a
luire ulteriormente l’Unione e trovare nuovi alleati per dare il loro accordo. Lo diedero quando si convinsero che
rallentarne il passo: ricordo a titolo di esempio l’opera solo l’adesione all’euro avrebbe salvato l’Italia dal falli-
esercitata da Londra e Varsavia per ostacolare e condi- mento finanziario: fallimento che avrebbe avuto conse-
zionare al ribasso l’approvazione del Trattato di Lisbona. guenze pesanti anche sul resto dell’Europa comunitaria.
Sono anche convinto che sia stata fortemente voluta so- E si fidarono delle promesse di «cambio di passo» date
prattutto dalla Germania per ingrandire il giardino di casa in buona fede a nome dell’Italia dagli statisti illuminati
sulla scia della sua storica politica di espansione a Est che dirigevano allora il nostro paese. L’Italia non rispet-
(non a caso la Francia fu tava, infatti, il requisito for-
molto riluttante ad accet- male, previsto dal Trattato
tare quell’ampliamento). di Maastricht, della perma-
Credo, infine, che abbia nenza della lira per almeno
avuto un’influenza rile- due anni nel Sistema mo-
vante l’interesse non in- netario europeo, senza
giustificato degli Stati gravi tensioni sul cambio.
Uniti di scaricare sugli eu- Ma, soprattutto, non aveva
ropei una parte del costo attuato le riforme strutturali
della fine della Guerra che l’Europa ci chiedeva
fredda. Le disomogeneità da molti anni — e che con-
e le loro conseguenze ne- tinua a chiederci — per vi-
gative sul funzionamento vere in armonia con gli
dell’Unione erano prevedi- altri membri in un’area co-
bili anche allora, ma si de- «La presente Lettera diplomatica riflette le considerazioni su alcuni sviluppi mune (un «condominio»,
negoziali in ambito europeo, recenti e meno recenti, che mettono in luce le di-
cise di non tenerne conto somogeneità e le incongruenze che ostacolano e rallentano l’azione del- come amava definirlo
nella speranza che si sa- l’Unione europea e al tempo stesso accentuano le difficoltà negoziali dell’Italia»
(Fonte immagine: formiche.net). Ciampi) di civiltà giuridica
rebbero ridotte col tempo. e di progresso economico e
Si sarebbe potuto razionalmente fare altrimenti? Con il sociale all’insegna dell’economia sociale di mercato: sto-
senno di poi ritengo di sì, mediante accordi di associa- riche conquiste di grande valore anche etico dei paesi
zione rafforzati; ma chi li propose allora non fu ascoltato. dell’Europa occidentale. Giustizia, sistema carcerario, bu-
E allora, che conclusione trarre? Mi sembra che do- rocrazia, fiscalità, percezione delle imposte, chiarezza
vremo rassegnarci a convivere per molto tempo nel- della legislazione, qualità della spesa e controllo dei suoi
l’Unione europea con alcuni partner che preferiremmo meccanismi, rimangono in Italia fortemente disomogenei
meno difformi da noi (immagino che tedeschi, olandesi rispetto agli altri paesi dell’Europa occidentale. La nostra
e scandinavi pensino lo stesso degli italiani); sperare nello promozione all’euro nel 1998 fu il frutto di una decisione
sviluppo di integrazioni differenziate o a centri concen- politica, come quella di ammettere i paesi dell’Est al-
trici, delle quali peraltro non si sono più visti esempi con- l’Unione europea nel 2003. In futuro, promozioni politi-
creti dopo la creazione della zona euro; e fare attenzione che per l’Italia non sono scontate: potremo cominciare a
ai rischi per l’Italia di rimanere esclusa, per nostra inca- sperimentarlo al momento dell’esame dei nostri progetti

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Focus diplomatico

per accedere ai nuovi fondi europei. Vengo alle incon- che ne sono tra i maggiori beneficiari, che il mercato
gruenze che rallentano l’integrazione. Per esigenze di bre- unico impone anche degli obblighi: se non soddisfatti, si
vità ne cito solo una tra le tante, perché è stata oggetto di rischia nel lungo termine di metterne in questione l’esi-
diffuse polemiche al momento dei negoziati per l’appro- stenza stessa. Negli anni Sessanta, dopo la creazione del
vazione del Recovery Fund: l’armonizzazione fiscale mercato comune e l’abolizione dei dazi sulle importa-
come condizione essenziale per il corretto funzionamento zioni di vino in Francia dall’Italia, i vinicoltori francesi
e senza tensioni, in un mercato integrato, della libertà di spiegarono con argomenti molto convincenti a governi e
circolazione delle merci, delle persone, dei capitali e dei Commissione che era urgente regolamentare, sul piano
servizi, inclusa la libertà di stabilimento delle imprese. Se europeo, la produzione del vino. Fu una guerra commer-
ne discusse a lungo durante il negoziato che portò nel ciale (la guerra del vino) combattuta con mezzi anche
1986 all’approvazione del trattato (l’Atto unico) che creò violenti: improvvisi blocchi stradali in Francia e rove-
il mercato unico. Si tentò allora inutilmente di convincere sciamento degli autotreni che trasportavano il vino ita-
i nostri partner europei che ospitano paradisi fiscali (es- liano. D’altra parte, se si vuole vincere una guerra, è
senzialmente Paesi Bassi, Irlanda e Lussemburgo) a in- necessario essere disposti a provocarla e soprattutto avere
trodurre il voto a maggioranza anche per i mezzi e la determinazione per sostenerla. L’Italia non
l’armonizzazione fiscale, analogamente a quanto fu allora ha bisogno di ricorrere a mezzi violenti per cercare di
opportunamente deciso per l’armonizzazione delle norme convincere Paesi Bassi e altri paesi ad accettare il nego-
relative agli altri settori oggetto del mercato unico (mer- ziato sulla fiscalità. Esistono mezzi meno rudimentali,
cato unico che senza il voto a maggioranza non si sarebbe come controlli sulle merci trasportate sul nostro territorio
fatto). L’opposizione di quei paesi fu irremovibile. L’al- (controlli possibili ai sensi dell’articolo 36 del trattato).
ternativa fu, tra rinunciare al mercato unico o accettarlo L’Italia sarà, nei prossimi mesi, forse anni, sottoposta a
privo di un elemento pur essenziale delle condizioni di costante vigilanza da parte della Commissione per l’ap-
concorrenza. Si scelse la seconda soluzione nella speranza provazione dei nostri progetti rivolti ad accedere ai fondi
che col tempo si sarebbe riusciti a concordare una accet- europei: vigilanza che si aggiungerà ovviamente a quella
tabile armonizzazione della fiscalità nei diversi paesi. È sui nostri conti. Questa scomoda situazione dell’Italia,
stata da tempo armonizzata l’IVA e da alcuni anni si di- ormai diventata fisiologica, rappresenta una debolezza
scute della possibilità di armonizzare il metodo attraverso permanente nella nostra capacità negoziale in sede euro-
il quale gli Stati membri calcolano la base imponibile per pea, date le costanti richieste di comprensione che dob-
la tassazione delle imprese multinazionali. A quasi tren- biamo rivolgere alla Commissione — e quelle di
t’anni dal completamento del mercato interno, la man- sostegno ai nostri partner — per colmare le nostre inef-
canza di una sufficiente armonizzazione fiscale continua ficienze e i nostri ritardi. Concludo con la non innovativa
a costituire una grave disfunzione nel suo funzionamento. costatazione che, per far valere i nostri diritti in Europa,
L’Italia ha posto il problema a varie riprese, ma senza occorre innanzitutto mettere ordine in casa nostra.
avere la forza di mettere sul tavolo argomenti davvero
convincenti. Su un piano teorico sarebbe certamente op- Roberto Nigido,
portuno fare finalmente capire, soprattutto ai Paesi Bassi Circolo di Studi Diplomatici

L’ambasciatore Roberto Nigido è nato a Roma il 17 ottobre 1941. Laureato in Scienze politiche all’Università di Roma. È entrato nel
1965 al ministero degli Affari Esteri, dove ha svolto tra le principali funzioni quelle di direttore per le questioni europee e di
direttore generale degli Affari economici. È stato ambasciatore in Canada e in Argentina e rappresentante permanente presso l’Unione
europea. Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio nel primo governo Prodi, ha concluso la carriera nel 2008, dopo aver
ricoperto l’incarico di consigliere diplomatico dei presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano (2005-08).

Il Circolo di Studi Diplomatici è un’associazione fondata nel 1968 su iniziativa di un ristretto gruppo di ambasciatori con
l’obiettivo di non disperdere le esperienze e le competenze dopo la cessazione dal servizio attivo. Il Circolo si è poi nel tempo
rinnovato e ampliato attraverso la cooptazione di funzionari diplomatici giunti all’apice della carriera nello svolgimento di
incarichi di alta responsabilità, a Roma e all’estero.

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RUBRICHE

O SSERVATORIO INTERNAZIONALE

Il Pacific Joint Chiefs of Security prattutto nei riguardi dei piccoli Stati della regione, che
I responsabili della difesa e sicurezza delle nazioni dispongono di poche risorse e sono potenziali bersagli
insulari del Pacifico hanno partecipato al secondo evento di quello che Stati Uniti, Francia, Australia, Nuova Ze-
congiunto Pacific Joint Chiefs of Security. Questo landa, Gran Bretagna e Giappone definiscono come «di-
evento, condotto come parte del Pacific Step-up lanciato plomazia predatoria».
dal governo australiano, ha riunito i leader delle agenzie
di sicurezza nel Pacifico che hanno discusso delle sfide Mar Cinese: nuovi possibili attriti
alla sicurezza e della costruzione collettiva della resi- La Cina consentirà alla sua Guardia costiera di
lienza per il futuro. La riunione, ovviamente a distanza, usare le armi quando navi straniere, coinvolte in atti-
ha visto la partecipazione dei responsabili delle Forze vità illegali nelle acque sottoposte al suo controllo, non
militari e di polizia di 27 Stati e territori autonomi, se- obbediranno agli ordini, come a quello di fermarsi.
miautonomi, associati (Stati Uniti [American Samoa, Anche se apparentemente di modesta importanza, que-
Guam, Northern Marianas], Micronesia, Figi, Francia sto ha elementi di grande rilevanza e impatto sull’evo-
[Polinesia, Nuova Caledonia, Wallis & Futuna], Kiri- luzione degli scenari di sicurezza e stabilità. Poiché
bati, Nauru, Palau, Papua New Guinea, Gran Bretagna Pechino afferma che le isolette del Mar Cinese Orien-
[Pitcairn], Isole Marshall, Samoa, Solomon, Nuova Ze- tale, Diaoyu/Senkaku, che sono amministrate da
landa [Niue, Tokealu, Cook], Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Tokyo, fanno parte del suo territorio, la nuova direttiva
Giappone) e di cinque organizzazioni regionali (Oceania potrebbe prendere di mira le navi giapponesi che na-
Customs Organization, Pacific Immigration Develop- vigano intorno agli isolotti disabitati e contesi. Il go-
ment Community, l’organizzazione dei capi della polizia verno giapponese dichiara che navi cinesi erano state
delle isole del Pacifico, Forum Fisheries Agency, Pacific osservate vicino alle isole per 285 giorni (quest’anno)
Islands Forum) per questo dialogo a livello strategico. I finanche per 59 giorni consecutivi. Sembra che la
temi discussi durante questo evento sono stati intrinse- Cina, in qualche misura segue i passi del Giappone, la
camente legati alle sfide alla sicurezza sollevate dalla cui Guardia costiera fu la prima forza giapponese a
crisi del Covid-19. Pertanto, la sicurezza delle frontiere, usare le armi dopo il Secondo conflitto mondiale, in
la sicurezza marittima, la gestione delle risorse naturali occasione di una complessa operazione di controllo
ittiche, protezione ambientale e gli aiuti umanitari, sono pescherecci (sudcoreani). Ma se la Cina rafforza ed
stati al centro delle discussioni. Il generale Campbell, ex espande ruoli, dimensioni, funzioni ed equipaggia-
comandante dell’US Army Pacific, ha affermato che il menti della sua Guardia costiera, gli Stati Uniti, ora-
Covid-19 ha presentato una serie di sfide agli sforzi di mai pienamente coscienti della minaccia che Pechino
sicurezza marittima e di confine, che hanno colpito le rappresenta, allargano il raggio d’azione della propria
nazioni in vari modi. Il capo della AFP (Australian Fe- forza omologa. Il consigliere per la sicurezza nazio-
deral Police), Reece Kershaw, ha sottolineato che una nale degli Stati Uniti, Robert Charles O’Brien, ha ri-
partnership forte e duratura aiuta a garantire gli interessi ferito che la Guardia costiera statunitense stava
di sicurezza nazionale della regione e che la capacità di schierando le unità del programma Enhanced Re-
lavorare insieme sarà fondamentale per gli sforzi al fine sponse Cutter nel Pacifico occidentale, per missioni di
del raggiungimento di obiettivi comuni, come il mante- sicurezza marittima, rivolte alla pesca illegale e alle
nimento della sicurezza regionale. Rappresentanti del molestie che subiscono le navi da parte della Cina. In
Giappone e Stati Uniti hanno partecipato per la prima una dichiarazione, O’Brien ha anche affermato che la
volta all’evento Pacific Joint Chiefs of Security, dando Guardia costiera ha pianificato di valutare, per il pros-
a questo ennesimo forum di cooperazione regionale un simo anno, la fattibilità di basare le unità del Fast Re-
valore aggiunto. Le potenze regionali osservano con pre- sponse Cutter nelle Samoa americane (Pacifico
occupazione i continui tentativi di espansione cinese, so- meridionale). La dichiarazione descriveva gli Stati

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Uniti come una potenza del Pacifico e aggiungeva che


la «pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata
della Cina e le molestie nei confronti delle navi che
operano nelle zone economiche esclusive di altri paesi
nell’Indo-Pacifico, minaccia la nostra sovranità, così
come la sovranità dei nostri vicini del Pacifico met-
tendo in pericolo la stabilità regionale». O’Brien ha
aggiunto che gli sforzi degli Stati Uniti, anche da parte
della Guardia costiera, erano «fondamentali per con-
trastare queste azioni destabilizzanti e maligne», ma
senza specificare dove sarebbero state basate le navi
o fornendo ulteriori dettagli. Il successore del sulfureo
John Bolton ha affermato che le navi di nuova gene-
razione della Guardia costiera condurranno missioni
di sicurezza marittima, come i pattugliamenti di pesca,
e miglioreranno la consapevolezza del settore marit-
Il 5° presidente del Somaliland, Musa Bihi Abdi. La Repubblica del
timo e gli sforzi di applicazione in collaborazione con Somaliland è uno Stato indipendente dell’Africa orientale senza nessun
partner regionali che hanno capacità limitate di sorve- riconoscimento della comunità internazionale, composto dalle province
settentrionali della Somalia e situato nel Corno d’Africa (wikipedia.it).
glianza. «Il rafforzamento della presenza dell’USCG
(Coast Guard Pacific Area) nell’Indo-Pacifico garan- sciata dell’isola asiatica. Per protestare contro questa
tisce agli Stati Uniti di essere il partner marittimo pre- nuova relazione Taiwan-Somaliland, l’ambasciatore ci-
ferito nella regione». L’azione dell’USCG si affianca nese presso il governo federale della Somalia, Qin Jian,
a quella dell’US Navy, sempre più impegnata in eser- ha incontrato il presidente della Somalia Farmajo. In un
citazioni di dimensioni via via maggiori in termini di comunicato stampa, il presidente ha ribadito il sostegno
partecipazione di paesi amici e alleati. della nazione alla «politica della Cina unica». A Pe-
chino, i responsabili politici erano furibondi per la
Corno d’Africa: nuovi scenari geopolitici nuova mossa di Taiwan, focalizzata per danneggiare
Il Somaliland e Taiwan hanno un contesto curiosa- l’espansione della sua diplomazia nel Corno d’Africa;
mente condiviso: entrambi non sono rappresentati al- questa regione ricopre una posizione strategica per il
l’ONU e non sono riconosciuti dalla comunità progetto Belt and Road Initiative. Il portavoce del mi-
internazionale; hanno stabilito strutture di governance nistero degli Esteri, Zhao Lijian, ha accusato duramente
democratica aperta e trasparente; affrontano minacce, Taiwan, di minare l’integrità territoriale della Somalia,
rispettivamente da parte della Somalia e dalla Cina; stabilendo legami bilaterali con il Somaliland, Stato non
sono allineati con il mondo occidentale; e hanno valore riconosciuto (che tuttavia ha delle silenziose ma solide
geostrategico per il resto del mondo. Nonostante queste relazioni con Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, par-
somiglianze, Taiwan è una potenza economica sulla tner importanti di Pechino). La Cina si oppone ferma-
scena mondiale e molto più avanzata del Somaliland. mente, ha aggiunto, alle relazioni tra Taiwan e
La recente partnership di Taiwan con il Somaliland, av- Somaliland, aprendo uffici nelle rispettive capitali. Tut-
viata agli inizi dell’ottobre scorso, sembra focalizzata, tavia, con Taiwan che espande la sua presenza diplo-
da parte di Taipei, all’opportunità di seguire da vicino matica nel Mar Rosso e nel golfo di Aden, la Cina in
il suo potente rivale, la Repubblica Popolare Cinese, effetti ha cambiato radicalmente la sua posizione poli-
dato che la base dell’Esercito Popolare di Liberazione tica nel sostenere quello che descrive come il principio
a Gibuti si trova a meno di 250 chilometri dalla capitale «One-Somalia», sostenendo apertamente il governo di
del Somaliland, Hargeisa, dove ha sede la nuova amba- Mogadiscio. Pechino gioca anche sul piano del dialogo

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e, probabilmente informata dei contatti per una possibile africano è diventato un problema crescente e com-
intesa tra Hargeisa e Taipei, ha inviato una delegazione plesso. La sostenibilità e lo stress del debito di molti
in visita in Somaliland offrendo progetti infrastrutturali paesi africani, la maggior parte dei quali meno svilup-
pesanti — porti, aeroporti e parchi industriali — in cam- pati, stanno dando ai cinesi un soft power (ma solo in
bio dell’impegno a non finalizzare i contatti con Tai- apparenza) per influenzare le scelte politiche di queste
wan. Non è frequente che piccoli Stati resistano a nazioni. Il coinvolgimento africano della Cina è aumen-
lusinghe e minacce cinesi, ma questa volta è accaduto. tato negli ultimi due decenni, il che significa che la Cina
Il calcolo strategico del Somaliland con Taiwan è du- è più impegnata nel commercio e nei prestiti agevolati
plice: attraverso Taipei, Hargeisa sarebbe in grado di in Africa rispetto agli Stati Uniti o all’Europa. Questa
ottenere migliori relazioni strategiche bilaterali (princi- nuova tendenza (relazioni Cina-Africa) sfida le regole
palmente in termini di sicurezza ed economiche) con gli del gioco del potere egemonico incontrastato delle ex
Stati Uniti e di attrarre investimenti diretti esteri per ot- potenze coloniali europee e degli Stati Uniti sul conti-
tenere il massimo rendimento dalle risorse naturali non nente. Tuttavia, il Somaliland non ha ricevuto alcun pre-
sfruttate. A Washington sono emerse osservazioni po- stito agevolato dalla Cina a causa della sua mancanza
sitive sui nuovi legami bilaterali tra Hargeisa e Taipei. di riconoscimento internazionale. Questa condizione lo
Non aveva precedenti, che il governo degli Stati Uniti, ha reso un paese senza debiti ma anche senza creditori
che ha sempre sostenuto il debole governo, ma sorretto esterni che influenzano le sue politiche interne. Tutta-
a livello internazionale, di Mogadiscio, abbia accolto via, come la maggior parte dei paesi del Corno d’Africa,
con favore la nuova partnership tra Somaliland e Tai- i vicini del Somaliland, sono fortemente indebitati con
wan. Il Consiglio di sicurezza nazionale (NSC), il prin- la Cina, con Etiopia e Gibuti in testa. Gibuti, il primo
cipale forum del presidente degli Stati Uniti per le paese africano indebitato, con il 58% del debito pub-
questioni di sicurezza nazionale e politica estera, con i blico dovuto alla Cina, è anche uno stretto alleato del
suoi consiglieri per la sicurezza nazionale e funzionari Somaliland. Allo stesso modo, nell’ultimo decennio,
di gabinetto, ha accolto con favore la notizia e ha affer- l’Etiopia ha ricevuto più di 8,6 miliardi di dollari di pre-
mato che è stato positivo vedere Taiwan intensificare il stiti agevolati dalla Cina per finanziare le sue infrastrut-
suo impegno in Africa orientale in un momento di così ture. Si stima che il 32% del debito pubblico etiope sia
grande bisogno di contrasto alla Cina. Questo nuovo in mano alla Cina, rendendola di fatto il più grande cre-
sviluppo potrebbe dimostrare l’inizio di un cambia- ditore. Con questo soft power, la Cina potrebbe essere
mento nella politica degli Stati Uniti nei confronti della in grado di bloccare gli sforzi del Somaliland per otte-
Somalia. Spinti dalla loro strategia di guerra al terrori- nere il riconoscimento internazionale dall’Etiopia alta-
smo, gli Stati Uniti hanno sempre considerato la Soma- mente indebitata, e può influenzare gli approcci degli
lia come un potenziale rifugio sicuro per i terroristi e altri Stati nella regione. Pechino tenta di minimizzare
quindi trattano con Mogadiscio (in Somalia, operereb- le relazioni diplomatiche regionali con il Somaliland
bero tra 600 e 800 operatori delle diverse unità speciali che, se accadesse, lo limiterebbe nel giocare un ruolo
delle Forze armate statunitensi). Alla luce dell’aggres- attivo nelle mutevoli dinamiche geopolitiche della re-
siva diplomazia cinese nel golfo di Aden, gli Stati Uniti gione. L’adesione all’Unione africana, primo obiettivo
avrebbero riconsiderato la loro politica nei confronti del del Somaliland per la sua diplomazia internazionale, è
Somaliland. A differenza del mondo occidentale, la un progetto tuttavia di difficile realizzazione sia per la
Cina, attraverso il suo potere economico globale, ha in- fortissima influenza della Cina sull’organizzazione di
vestito sia nel commercio, sia nelle infrastrutture in Addis Abeba, sia per le perplessità di molti Stati del
Africa, portando alcuni Stati ad indebitarsi pesante- continente ad aprire le porte a un nuovo Stato membro,
mente con la essa. Nel 2019, il valore commerciale della emerso da una separazione, visto che molti Stati sono
Cina-Africa è stimato a 185 miliardi di dollari, e la Cina minacciati nella loro stabilità interna da fenomeni di se-
è il più grande creditore dell’Africa; il debito pubblico cessione. Inoltre, la Cina, come uno dei cinque membri

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permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Stato paria, Gibuti è diventata una presenza indiscussa
unite, bloccherebbe qualsiasi futuro riconoscimento del sul mercato geopolitico del Mar Rosso. La competi-
Somaliland a New York. Ma l’importanza strategica del zione strategica Stati Uniti-Cina su Gibuti è centrale per
Mar Rosso e del golfo di Aden è stata riconosciuta sia il gioco geopolitico in atto tra queste due potenze glo-
dalle potenze regionali, sia dalle superpotenze globali. bali. Questo cambiamento geopolitico non solo ha in-
Con la geopolitica in evoluzione, nonostante la sua con- fluenzato la lealtà di Gibuti al suo partner a lungo
tinua ricerca di riconoscimento internazionale, il Soma- termine, gli Stati Uniti, ma ha anche creato una rivalità
liland sembra passare da attore politico isolato nella strategica tra Gibuti e Somaliland, quest’ultimo po-
regione a partner più attivo, sia a livello commerciale, trebbe essere utilizzato come partner marittimo e mili-
sia militare. Queste relazioni bilaterali hanno incrinato tare alternativo se i timori statunitensi, sulla crescente
la secessione politica che il Somaliland sta combattendo influenza della Cina su Gibuti, aumentassero in modo
da trent’anni. Sotto la guida del presidente Muse Bihi, significativo. L’accordo di concessione del 2016 tra il
un veterano della guerra di liberazione ed eletto nel governo del Somaliland e DP World, un operatore por-
2017, il Somaliland ha fatto una campagna aggressiva tuale di proprietà degli Emirati Arabi Uniti, è un buon
per inserirsi sulla mappa politica internazionale, atti- esempio di come il Somaliland abbia beneficiato delle
rando investimenti stranieri e stabilendo partner strate- ricadute del dominio della Cina su Gibuti. Progettato
gici internazionali come Taiwan e l’Egitto. Negli ultimi per essere completato nel gennaio 2021, DP World ha
anni, tuttavia, il panorama politico del Mar Rosso è investito nel porto di Berbera i primi 120 milioni di dol-
cambiato radicalmente, con le potenze regionali e glo- lari per finanziare la prima fase (un terminal container
bali che hanno stabilito una presenza fisica in quelle di 400 metri) che, dopo essere diventato operativo, farà
acque. Gibuti, vicino al Somaliland, è diventato un tea- concorrenza a Gibuti. DP World intende sfidare il quasi
tro internazionale per la competizione strategica del monopolio di Gibuti del carico di importazione ed
controllo del Mar Rosso (l’ultima presenza in termini esportazione dell’Etiopia da Berbera. Con il completa-
tempo dovrebbe essere la Russia, in attesa di finalizzare mento del porto di Berbera e la costruzione della strada
l’acquisizione di una base navale sulle coste sudanesi). Berbera-Wajaale (finanziata da Emirati Arabi Uniti e
La trasformazione di Gibuti, da enclave francese a im- Regno Unito), la quota del commercio etiope transitante
portante crocevia strategico, è stata guidata da tre fat- per Gibuti si dovrebbe ridurre di un terzo, per dirigersi
tori: il fallimento della Somalia come Stato, durato tre invece sulla non distante Berbera.
decenni, ha dato a Gibuti una posizione geopolitica in-
contrastata per ospitare grandi basi navali; il mancato Quale futuro per l’UNMOGIP in Kashmir?
riconoscimento internazionale per il Somaliland è stato La settimana di alto livello dell’Assemblea gene-
un fattore estremamente positivo per Gibuti; e con le rale dell’ONU, questa volta tenutasi a distanza, dove
sanzioni contro l’Eritrea, che l’ha trasformato in uno capi di Stato e di governo, in numero maggiore che

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Nella pagina precedente: il Gruppo di osservatori delle Nazioni unite dia, nel corso di una dichiarazione congiunta del mi-
UNMOGIP (United Nations Military Observer Group in India and Pakistan)
è una missione ONU al confine tra i due paesi (unmogip.unmissions.org). nistro degli Esteri e del portavoce delle Forze armate,
di utilizzare elementi dei diversi servizi di intelligence
nel passato, hanno tenuto i loro discorsi, ha visto la di Delhi che, operando dall’Afghanistan, tentano di
solita lista di cahiers de doléances da parte di rappre- infiltrarsi in Pakistan, per compiere attentati contro le
sentanti di paesi che hanno situazioni aperte. Uno di installazioni strategiche del paese.
questi è stato quello del Primo ministro pakistano
Imran Khan che ha chiesto al Consiglio di sicurezza I nuovi compiti e le nuove sfide strategiche per
di intervenire con una Forza delle Nazioni unite in la Marina israeliana
Kashmir. In una frase sottilmente formulata e scivo- Israele dipende dal mar Mediterraneo e la Marina
lata nel suo discorso, Khan ha detto: «Il Consiglio di israeliana ha la responsabilità generale di salvaguardare
sicurezza deve prevenire un conflitto disastroso (nel le risorse strategiche, economiche e la sicurezza del paese
Kashmir) e garantire l’attuazione delle proprie riso- dentro e intorno alle sue acque territoriali. Per vari motivi
luzioni, come ha fatto nel caso di Timor Est». Se- storici, alla Marina israeliana non era stata originaria-
condo il primo ministro pakistano, l’UNMOGIP mente data la priorità accordata ai suoi due servizi «fratelli
(United Nations Military Observer Group in India maggiori»: le Forze di terra e quelle aeree. Tuttavia, le re-
and Pakistan, missione di meno di cinquanta osser- centi tendenze geostrategiche hanno alterato pesante-
vatori disarmati che opera dal 1949 sulle altissime mente la situazione della sicurezza del Medio Oriente e
montagne del Kashmir), non solo non è più in grado del Mediterraneo orientale e questo ha influenzato la na-
di controllare la situazione sulla linea del cessate il tura delle minacce alla sicurezza nazionale di Israele e le
fuoco, a fronte della cresciuta aggressività militare in- scelte conseguenti. Questi sviluppi hanno portato a un
diana, ma dovrebbe anche proteggere le popolazioni ruolo sempre più importante per la Marina israeliana, nel
del Kashmir sotto controllo indiano, sottoposte a un garantire gli interessi nazionali di Israele, modificando
duro regime da parte di Nuova Delhi. Per ricordare il una assetto consolidato da quasi mezzo secolo. Israele è
passato, la prima risoluzione del Consiglio di sicu- circondato su tre lati: ha paesi a nord, sud ed est, che oscil-
rezza sul Kashmir, la n. 47 (1948), richiedeva che il lano tra la fredda alleanza e la aperta ostilità. La sua indi-
Pakistan ritirasse prima le sue truppe e cittadini dal pendenza, economia e sicurezza — anzi, la sua stessa
Kashmir. Il plebiscito, che Jawaharlal Nehru aveva esistenza — dipendono in parte preponderante dalla si-
inizialmente accettato, non poteva essere tenuto per- curezza della navigazione nel mar Mediterraneo. La metà
ché il Pakistan non avrebbe rispettato la precondi- dei residenti del paese vive a meno di 30 chilometri dalla
zione fissata in quella risoluzione. Successivamente, costa e oltre il 98% del commercio estero di Israele viene
l’India ha tenuto le elezioni in Kashmir, a seguito trasportato via mare, e di questo una parte rilevante nel
delle quali, secondo New Delhi, è stata affermata la Mediterraneo. La Marina israeliana ha la responsabilità
sua adesione all’India. Facendo seguito alle parole, il istituzionale di salvaguardare le risorse strategiche, di si-
Primo ministro pachistano ha spinto ulteriormente le curezza ed economiche di Israele, lungo la costa e vicino
cose in avanti, indicando la sua intenzione di modifi- a essa, così come nelle sue acque territoriali e nella sua
care lo statuto particolare del Kashmir sotto controllo Zona Economica Esclusiva (ZEE). La Marina è anche re-
di Rawalpindi, per trasformarlo in una delle regioni sponsabile della protezione delle rotte marittime da e
che formano quello Stato. L’idea sinora non concre- verso Israele, della sicurezza del trasporto e del commer-
tizzatasi ha scatenato le ire di New Delhi (che tuttavia cio marittimo, della lotta al terrorismo marittimo e del-
aveva fatto la stessa cosa nella porzione di Kashmir l’assistenza alle altre componenti delle Forze di difesa
che amministra, sospendendone tutte le autonomie israeliane (IDF) in combattimento, attacchi su bersagli
amministrative in vigore). L’ultima bordata della terrestri, marittimi, interdizione di operazioni ostili di ogni
guerra mediatica è stata l’accusa di Islamabad all’In- tipo, e partecipa e conduce operazioni speciali e di intel-

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ligence. Come accennato, per diverse ragioni, alla Marina


(Israeli Navy) originariamente non era stata concessa la
stessa priorità delle Forze di terra e aeree dell’Israeli De-
fense Force, queste hanno sempre beneficiato di investi-
menti relativi molto più grandi in termini di risorse,
personale e materiali, in quanto considerati il principale
pilastro della difesa di Israele, anche in considerazione
delle minacce, mentre il ruolo dell’IN era poco più di
quello di una forte Guardia costiera. Per decenni l’IN è
stato il fratello minore dei suoi due fratelli e uno dei più
piccoli al mondo (per le dimensioni del paese e la sua vi-
cinanza al mare). Nonostante la sua inferiorità in termini
di dimensioni e risorse (e forse a causa di ciò), l’IN si è
dimostrata innovativa nella dottrina e nella tecnologia. È
stata la prima Marina a basarsi interamente su navi mis-
silistiche e la prima a vincere una battaglia navale utiliz-
Immagine del sottomarino classe «Dolphin», dotato di propulsione
zandole (nel 1973 contro le navi missilistiche di diesel elettrica, costruito dai cantieri navali Howaldtswerke-HDW a Kiel
fabbricazione russa). Nel corso della sua esistenza, la Ma- e sviluppato in collaborazione con i cantieri navali Nordseewerke di
Emden, per il Corpo navale israeliano (spiegel.de).
rina ha introdotto molte innovazioni e acquisito una no-
tevole esperienza operativa. Dall’inizio del XXI secolo le Turchia, che potrebbero diventare ostili in certi scenari.
tendenze geostrategiche hanno modificato la situazione Il secondo ha a che fare con il recente incarico di proteg-
della sicurezza del Medio Oriente e del Mediterraneo gere gli enormi giacimenti di gas naturale che sono stati
orientale e hanno influenzato il contrasto al tipo di mi- scoperti nella ZEE di Israele. Questi impianti sono co-
nacce cui è soggetta la sicurezza nazionale israeliana. stantemente minacciati da attacchi missilistici da parte di
Questi sviluppi hanno portato a un ruolo maggiore per la Hamas ed Hezbollah. Il terzo è la minaccia costante e
Marina nel garantire gli interessi nazionali, un’evoluzione sempre crescente di attacchi missilistici da parte dell’Iran.
che ha portato a una maggiore enfasi sullo sviluppo della La Marina può aggiungere profondità strategica alla li-
sua Forza navale. Di conseguenza, l’IN di oggi è dotata mitata massa terrestre di Israele, e le sue navi missilistiche
di sistemi avanzati di rilevamento, comunicazione, co- (è della metà di novembre la notizia dell’arrivo in Israele
mando e controllo, guerra elettronica e armi. La Marina della prima delle quattro corvette/fregate leggere della
gestisce piattaforme avanzate — navi missilistiche, fre- classe «Saar 6», costruita in Germania e finanziata da
gate, sottomarini, aerei da sorveglianza e pattugliamento Berlino) e sottomarini (che dovrebbero raggiungere la co-
ed elicotteri ASW/ASuW (Anti Surface Vessel/Anti Sur- spicua cifra di nove, tutti della classe «Dolphin 2», se i
face Warfare) — e possiede forti capacità per costruire piani verranno messi in opera) possono fornire ridon-
un quadro marittimo, raccogliere informazioni e di difese danza aggiuntiva e consentire capacità avanzate, sia of-
aeree. La Marina è ora in grado di proiettare la sua forza fensive che difensive, contro gli attacchi missilistici.
in aree oltre il Mediterraneo orientale, pur se restano al- Infine, parte della risposta di Israele ad alcuni di questi
cune lacune che, sebbene identificate, come il contrasto sviluppi è stata quella di entrare a far parte di un’alleanza
alle mine, non sono state ancora propriamente affrontate. marittima emergente nel Mediterraneo orientale, princi-
Le nuove minacce geostrategiche che stanno guidando lo palmente con Cipro e la Grecia. Se Israele aspira a giocare
sviluppo della Forza navale e i cambiamenti dottrinali, un ruolo di primo piano nell’alleanza, dovrà mantenere
possono essere suddivise in quattro categorie. La prima è una Marina relativamente grande e forte. Nei meccanismi
la crescente capacità di altre Marine della regione, in pri- della dirigenza della Difesa israeliana si vedrà finalmente
mis quella dell’Iran, ma anche di paesi come l’Egitto e la l’emergere di un ruolo maggiore per la Marina.

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Osservatorio internazionale

La nuova visione per le missioni


di pace dell’ONU
Mentre i leader mondiali e i loro
diplomatici si sono incontrati (virtual-
mente) per la 75a sessione dell’As-
semblea generale delle Nazioni unite,
gran parte della discussione è stata do-
minata dalla risposta al Covid-19 che
ha avuto solo un impatto moderato
sulle operazioni di mantenimento
della pace, dove gli appelli di lunga
data per questo tipo di missioni delle
Nazioni unite hanno fatto pochi pro-
gressi. La portata di questo profilo
operativo era già in declino prima del
coronavirus. Eppure le Forze di pace
sono uno strumento vitale della capa- L’Action for Peace (A4P), lanciata nel marzo 2018 da Antonio Guterres (segretario generale dell’ONU,
cità dell’ONU per proteggere le per- qui nell’immagine), rappresenta l’iniziativa principale per rafforzare il mantenimento della pace delle
Nazioni Unite (un.org).
sone vulnerabili in tutto il mondo.
António Guterres, il Segretario generale dell’ONU, ha sioni di mantenimento della pace. L’Action for Peace
costantemente difeso l’importanza delle missioni di pace (A4P), lanciata da Guterres nel marzo 2018, è rimasta il
alla luce della pandemia. Nel luglio scorso, Guterres ha quadro principale per rafforzare il mantenimento della
ottenuto una risoluzione del Consiglio di sicurezza che pace delle Nazioni Unite. Anche se 154 paesi, compresi
chiedeva la cessazione generale di tutte le ostilità nel i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza, hanno
mondo, in modo da poter organizzare un’efficace risposta approvato A4P e segnalato il loro continuo impegno per
umanitaria al virus, per le persone coinvolte nel conflitto. il mantenimento della pace, la rilevanza della missione
Ma ci sono voluti mesi per ottenerne l’approvazione, e sembra essere in declino. Nell’agosto scorso, le Nazioni
mentre 16 gruppi armati hanno inizialmente interrotto i unite hanno dispiegato 81.820 tra militari e personale di
combattimenti, questi sono ripresi in alcuni luoghi, tra polizia, con una riduzione di quasi il 25% rispetto al di-
cui Yemen e Libia. L’ONU ha anche adattato il modo in spiegamento massimo di 107.805 membri dell’aprile
cui le sue missioni, per costruire e mantenere la pace, 2015. A quel tempo l’ONU aveva in corso 16 missioni
operano sul terreno. La rotazione delle truppe è stata li- rispetto alle 13 attuali. L’ultima grande missione multi-
mitata e la gestione delle missioni di mantenimento della dimensionale — MINUSCA, nella Repubblica Centra-
pace è passata al lavoro a distanza ogni qualvolta fattibile fricana — è stata avviata nel 2014. Le missioni di
e ovunque possibile. Nella Repubblica Centrafricana, nel mantenimento della pace delle Nazioni unite, che avreb-
Sud Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo, bero potuto essere attivate, come in Ucraina e Siria, non
le missioni hanno rafforzato la risposta delle autorità lo- si sono realizzate, mentre quelle in Colombia e Yemen
cali al Covid-19. Almeno finora, le Forze di pace non restano in una condizione di incertezza. Intanto le Na-
sono considerate responsabili della diffusione del virus zioni unite hanno concluso grandi missioni di pace ad
— una preoccupazione particolare per le Nazioni unite Haiti (2017), Costa d’Avorio (2017) e Liberia (2018), so-
data la storia recente dell’introduzione involontaria del stituendole con missioni politiche o di polizia molto più
colera ad Haiti. L’ONU potrebbe anche essere stata for- piccole. Si sta adottando un approccio simile per il ritiro
tunata poiché, finora, il Covid-19 è stato meno diffuso in e le chiusure pianificate di UNAMID in Sudan (Darfur)
Africa, dove sono dispiegate la maggior parte delle mis- e MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo.

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La riduzione del numero di grandi missioni di manteni- la loro risposta alle crisi e alle guerre civili, come per
mento della pace multidimensionali è in linea con l’enfasi esempio nel recente conflitto in Libia. In secondo luogo,
del programma A4P, sulla necessità di soluzioni politiche i politici, ma anche le opinioni pubbliche in generale dei
ai conflitti e sul sostegno politico per le missioni in corso. potenziali paesi ospitanti, esprimono comunemente una
In effetti, nel tempo l’ONU ha sviluppato un’ampia serie mancanza di fiducia negli interventi di mantenimento
di strumenti — inclusi inviati politici, sanzioni e missioni della pace stranieri. In terzo luogo, le agenzie delle Na-
politiche sul terreno — a sostegno del suo mandato di zioni unite non dispongono delle risorse necessarie per
pace e sicurezza. L’ONU, oltre alle 13 missioni di man- sostenere interventi su larga scala e quando sono dispo-
tenimento della pace, ha anche nove missioni politiche nibili queste risorse, l’organizzazione ha problemi nel ge-
(Colombia, Haiti, Sudan, Guinea-Bissau, Somalia, Libia, stire in prima persona tali risorse (e non per mere ragioni
Irak, Afghanistan, Yemen), senza contare i numerosi uf- di corruzione). La situazione dei civili nelle zone di con-
fici degli inviati personali (più o meno grandi) e gli uffici flitto in tutto il mondo rimane precaria. Finora, fortuna-
regionali (Asia Centrale, Africa Occidentale e Sahel, tamente, i peggiori timori dell’effetto del coronavirus sul
Africa Centrale). Allo stesso tempo, la tendenza verso un conflitto — comunità colpite e siti di rifugiati — non si
numero sempre maggiore di missioni riflette tre sfide sono avverati. Tuttavia, come mostrato in Yemen, il
principali per una risposta globale efficace alle minacce Covid-19 può peggiorare una situazione già orribile evi-
alla pace e alla sicurezza. In primo luogo, le principali denziando, inoltre, i mezzi limitati a disposizione delle
potenze mondiali hanno visioni divergenti sui temi della Nazioni unite per intervenire efficacemente e fornire il
responsabilità collettiva di mantenere la pace e la stabilità necessario sostegno umanitario.
globali. Gli interessi nazionali determinano sempre più Enrico Magnani

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Il mensile “STORIA militare” è stato fondato dal com.te erminio Bagnasco, ben noto nel settore pubblicistico
navale e autore di un gran numero di articoli e libri tecnico-storici in Italia e all’estero. Il n.1 della rivista è
uscito in edicola a ottobre del 1993 e, da allora, “STORIA militare” esce continuativamente con cadenza
mensile ed è in vendita in un gran numero di edicole in tutta Italia. Il periodo storico maggiormente trattato
va dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla “Guerra Fredda”, con saggi approfonditi sempre corredati da
un consistente apparato iconografico. Da una decina d’anni “STORIA militare” è stata inserita dal MIUR nel
novero delle “riviste scientifiche” e, da aprile 2012, è affiancata dal bimestrale “STORIA militare Dossier”
per la trattazione di argomenti maggiormente complessi, talvolta suddivisi in due uscite consecutive al fine
di poter approfondire al meglio soggetti di ampio respiro. Ad agosto 2014, con il n.251, il dr. Maurizio Brescia
ha assunto la direzione delle due riviste alle quali, da febbraio 2017, è affiancato un secondo bimestrale:
“STORIA militare Briefing”, maggiormente rivolto alla trattazione di argomenti tecnici che, su una sola uscita,
è dedicato a soggetti aeronautici, navali, terrestri ed anche a specifici avvenimenti del settore militare. A
gennaio 2021 è uscito in edicola il numero 328 e gli articoli pubblicati sino ad oggi sono ormai quasi duemila.
Per qualsiasi informazione è possibile scrivere all’indirizzo e-mail redazione@edizionistoriamilitare.it.

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www.
sime2007.
com
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RUBRICHE

M ARINE MILITARI

ALGERIA ARABIA SAUDITA


Tre nuove corvette lanciamissili Varata la seconda corvetta di costruzione
Da informazioni provenienti dai media algerini, a spagnola
partire dal 2021 la locale Marina entrerà in possesso di Il 14 novembre ha avuto luogo il varo, in uno dei can-
tre corvette lanciamissili classe «Steregushchiy/Project tieri della società spagnola Navantia, della corvetta Al-
20380», di cui due esemplari risultano in costruzione Diriyah, secondo esemplare di una serie di quattro
nei cantieri Severnaya Verf di San Pietroburgo. In ef- realizzati secondo il progetto «Avante 2200» e destinati
fetti, la notizia di un contratto, addirittura risalente al alla Marina dell’Arabia Saudita. In osservanza alle restri-
2011, per due esemplari e avente un valore di circa 150 zioni imposte per l’emergenza sanitaria mondiale, il varo
milioni di dollari per ciascuna unità, era già in circola- è stato seguito in streaming da Riyadh. La corvetta Al-
zione: tuttavia, fino a poco tempo fa il programma non Diriyah è lunga 104 metri, ha una larghezza di 14 metri
risultava ancora concretizzato. I ritardi manifestati sono e ha una capacità massima di alloggiamento per 102 per-
stati verosimilmente dovuti a problemi di approvvigio- sone: la velocità massima è di 27 nodi, con un autonomia
namento dei sistemi imbarcati, in virtù dell’embargo di 21 giorni. L’unità e le sue gemelle sono equipaggiate
sanzionato dall’Unione europea nei confronti di con una serie di sistemi (gestione operativa, direzione del
Mosca; questo problema sembra essere stato gradual- tiro, comunicazioni, navigazione e gestione piattaforma)
mente superato a partire dal 2016, permettendo anche prodotti da Navantia, oltre ad altri impianti prodotti su li-
la prosecuzione delle costruzioni navali russe destinate cenza in Spagna quali un cannone da 78 mm Super Ra-
all’esportazione. Le corvette per l’Algeria saranno pro- pido, un sistema Millenium da 35 mm per la difesa di
babilmente realizzate secondo il «Project 20385», evo- punto e il sistema propulsivo tuttodiesel, di origine tede-
luzione dell’originario «Project 20380» e sca. Il contratto fra l’Arabia Saudita e l’azienda spagnola
caratterizzato, fra l’altro, dalla presenza di missili an- è stato finalizzato nel 2018 e ha un valore complessivo
tinave della famiglia «Kalibr», nonché del sistema per di 2 miliardi di euro. Oltre alla costruzione delle quattro
la difesa di punto «Pantsir-M». corvette (l’ultima delle quali da consegnare nel 2024), il
contratto prevede il supporto in servizio per cinque anni,
Arrivato il secondo cacciamine classe a partire dalla consegna della prima unità e rinnovabile
«El-Kasseh» per altri cinque; sono inoltre previsti il supporto logistico
Il secondo cacciamine classe «El-Kasseh» è arrivato integrato, l’addestramento degli equipaggi e la fornitura
in Algeria ai primi di dicembre. Come noto, la classe è dei simulatori, nonché di sistemi e impianti per manute-
formata da tre esemplari, realizzati dalla società Inter- nere le unità nella base navale saudita di Gedda.
marine prendendo come base i cacciamine classe
«Gaeta» della Marina Militare: le unità algerine sono AUSTRALIA
tuttavia strutturalmente derivati dalle unità classe «Ka- Inizia la costruzione del terzo pattugliatore
tanpää», anch’esse realizzate da Intermarine, per la classe «Cape»
Marina finlandese. Gli «El-Kasseh» hanno una lun- Nel cantiere Austal di Henderson, nell’Australia oc-
ghezza di 52,5 metri e un dislocamento di 720 tonnel- cidentale, il taglio delle prime lamiere ha sancito, alla fine
late: il sistema propulsivo comprende due motori diesel di novembre, l’inizio ufficiale della costruzione del terzo
da 1.340 kW ciascuno e due propulsori Voith-Schnei- esemplare di pattugliatore costiero della classe «Cape».
der; l’equipaggio è formato da 36 persone, di cui sei Il programma, riguardante la realizzazione di sei unità,
ufficiali. La dotazione per la caccia alle mine com- ha un valore complessivo di 324 milioni di dollari austra-
prende, fra l’altro, veicoli «Pluto Plus» della Gayma- liani e il relativo contratto è stato siglato a maggio 2020.
rine, mentre l’armamento include due impianti a Oltre ai tre esemplari destinati alla Marina australiana,
controllo remoto «Marlin WS 30» di Leonardo. Austal ne sta costruendo altri due, destinati alla Guardia

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costiera di Trinidad e Tobago, da consegnare nella prima


metà del 2021 e di cui il primo è stato varato il 2 dicem-
bre. Basati sul progetto Austal con scafo in alluminio
lungo 58 metri, le unità classe «Cape» sono il frutto di
un evoluzione progettuale che ha consentito di aumentare
le sistemazioni per equipaggio e personale aggiuntivo
(per un totale di 32 persone) e migliorarne le condizioni
di vita a bordo. La consegna del primo esemplare, noto
al momento come Hull 811, è prevista a settembre 2021,
mentre il completamento del programma per il 2023.
L’ATLÂNTICO, riclassificata portaeromobili dalla Marina brasiliana
(Marinha do Brasil).
BRASILE
L’Atlântico è diventata una portaerei multiruolo
Secondo le informazioni pubblicate il 26 novembre Proseguono le prove del sottomarino Riachuelo
sul sito ufficioso Defesa Aerea Naval, la Marina bra- Il 20 novembre, il primo sottomarino brasiliano rea-
siliana ha riclassificato la portaelicotteri Atlântico (con lizzato secondo il progetto «Scorpene» e battezzato
distintivo ottico A140) come portaerei multiruolo, con Riachuelo ha completato le prove d’immersione in
la denominazione NAM (Navio Aeródromo Multipro- mare aperto: entrato in servizio a ottobre 2020, il bat-
pósito). L’informazione è stata confermata con un tello è stato costruito dal cantiere Itaguaí Construções
tweet diffuso dalla Marina brasiliana, in cui si ribadi- Navais, realizzato da aziende brasiliane con il supporto
sce che l’unità è adesso capace d’impiegare velivoli della francese Naval Group, autrice del progetto. La
ad ala fissa e a controllo remoto, così come elicotteri campagna di prove propedeutica all’ingresso in linea
pilotati e non. Secondo la Marina brasiliana, l’Atlân- nella Marina brasiliana si è svolta durante tutto il 2020,
tico è stata ammodernata anche per operazioni con con ritardi non di poco conto generati dalla pandemia,
«velivoli turboelica ad appontaggio verticale», senza particolarmente cruenta in Brasile. Al Riachuelo se-
tuttavia specificare la possibilità, per questi aeromo- guiranno tre battelli: Humaitá (S41, varato l’11 dicem-
bili, di decollare; ricordando che l’Atlântico è la ex- bre 2020), Tonelero (S42, di previsto varo nel 2021)
portaelicotteri Ocean della Royal Navy, ceduta nel Angostura (S43, di previsto varo nel 2022).
2018, e che quindi non è nata ne è possibile modifi-
carla oltre un determinato limite, si presume che que- Approvato il progetto del futuro sottomarino
ste nuove capacità — e la nuova denominazione — nucleare
siano dovute alla possibilità di operare con converti- Il 26 novembre, la Marina brasiliana ha raggiunto un
plani, per esempio gli «Osprey», o comunque con ae- importante traguardo attraverso l’approvazione del pro-
romobili a decollo corto e appontaggio verticale, getto preliminare del futuro sottomarino d’attacco a pro-
oltreché con elicotteri. Con un dislocamento di 21.580 pulsione nucleare. L’evento ha avuto luogo nel cantiere
tonnellate, una lunghezza di 203 metri e una larghezza Itaguaí (citato nella notizia precedente), con la parteci-
di 35 metri, l’Atlântico è stata trasferita alla Marina pazione dell’ing. Thierry Carlier (direttore delle rela-
brasiliana, di cui è l’ammiraglia, al fine di operare con zioni internazionali della Direction Générale de
diversi modelli di elicotteri, di cui sette in attività sul l’Armement, DGA, francese), reduce da una riunione
ponte di volo e 12 ricoverati in hangar: le capacità di congiunta della commissione congiunta franco-brasi-
trasporto sono a favore di 500-800 fucilieri di Marina, liana che gestisce la cooperazione fra Brasile e Francia
da dispiegare mediante elicotteri e quattro mezzi da nel settore subacqueo. Il battello nucleare brasiliano, già
sbarco, collocati in appositi recessi sulle murate in battezzato Alvaro Alberto, rientra nel programma co-
quanto l’unità non è dotata di bacino allagabile. struttivo — noto come PROSUB — di cui fanno parte

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Marine militari

anche i quattro battelli classe «Riachuelo» menzionati tori dei sistemi imbarcati. Fra quest’ultimi, quello di
nella notizia precedente. Sebbene la realizzazione di un nuova installazione sono un cannone Bofors da 40 mm
battello a propulsione nucleare rappresenti un aspetto si- (al posto dell’originario 57 mm), missili antinave «Ga-
gnificativo per la Marina e l’industria navale brasiliana, briel V» israeliani, siluri T47 svedesi, un impianto a con-
peraltro ampiamente supportata da quella francese, il trollo remoto, il sonar a profondità variabile Kongsberg
progetto dell’unità — sempre di matrice francese e, in ST2400 e il sistema di gestione operative Saab 9LV.
sostanza, una riproposizione dei «Riachuelo» con reat-
tore nucleare — non sembra presentare altre innovazioni FRANCIA
significative rispetto, per esempio, ad altri progetti di Il Suffren alle prove anche per le operazioni
moderne unità subacquee a propulsione non nucleare. speciali
La derivazione da un progetto originario franco-spa- Nella prima settimana di dicembre, il nuovo sotto-
gnolo, lo «Scorpene», risalente a oltre un decennio fa, marino nucleare d’attacco Suffren, capoclasse di una
appare probabilmente un vincolo troppo stretto per serie comprendente sei battelli e impegnato nelle prove
un’evoluzione concettuale e progettuale di cui dovrebbe propedeutiche all’ingresso in linea con la Marina fran-
far parte il battello nucleare brasiliano, la cui realizza- cese, ha svolto al largo di Tolone anche una serie di at-
zione è oggettivamente basata su motivazioni di presti- tività con il modulo per le operazioni speciali, installato
gio nazionale piuttosto che di effettivi requisiti operativi. in coperta a poppavia della falsatorre. Il modulo, uni-
versalmente noto come DDS (Dry Dock Shelter), pesa
COREA DEL SUD 43 tonnellate, è lungo 11 metri e largo 3: al suo interno
Turbine a gas Rolls-Royce MT30 scelte per le troverà posto un cosiddetto propulseur sous-marin de
future fregate del programma «FFX III» troisième génération (PSM3G, da acquisire inizial-
La Marina sudcoreana ha selezionato le turbine a gas mente in due esemplari), cioè un minisommergibile de-
MT-30 di Rolls Royce per equipaggiare le future fregate stinato all’impiego a cura degli operatori del noto
classe «Ulsan», realizzate in accordo al programma Commando Hubert della Marina francese.
FFX Batch III; si tratta di sei unità da 3.500 tonnellate
di dislocamento, per le quali all’inizio del 2020 la so- Al via gli studi per la nuova portaerei francese
cietà Hyundai Heavy Industries si è aggiudicata il con- L’8 dicembre, un comunicato stampa della società
tratto di costruzione. Non è la prima volta che Rolls Naval Group ha reso noto che il presidente francese Em-
Royce fornisce questo modello di turbine a gas, essendo manuel Marcon ha deciso di dare il via agli studi per rea-
presenti nel sistema di propulsione delle otto fregate lizzare una portaerei a propulsione nucleare destinata a
classe «Daegu», appartenenti al Batch II del programma sostituire la Charles de Gaulle. Naval Group sarà assistita
FFX. La decisione consente di migliorare l’efficienza dai partner industriali Chantiers de l’Atlantique (per la
complessiva della catena logistica e manutentiva per le
future fregate della Marina sudcoreana.

FINLANDIA
Rientra in linea l’Hamina
L’11 dicembre la Marina finlandese ha reintrodotto
in servizio l’Hamina, seconda unità lanciamissili del-
l’omonima classe sottoposta ad ammodernamento. I la-
vori, da effettuare su tutti e quattro gli esemplari della
classe, rafforzeranno le capacità complessive della Ma-
rina finlandese e sono condotti dalla società Patria, primo Immagine al computer della futura portaerei francese a propulsione
nucleare (Naval Group).
contraente contrattuale, progettista delle unità e integra-

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Marine militari

costruzione della nave), TechnicAtome (per la realizza- previsioni temporali parlano di costruzione ultimata nel
zione e la fornitura dei due reattori nucleari K22, da 220 2036 e ingresso in linea due anni dopo; nessuna indica-
MW termici) e Dassault Aviation (per definire le inter- zione sui costi di un’impresa il cui risultato sarà la più
facce fra la piattaforma e il reparto aereo imbarcato). As- grande nave da guerra mai costruita in Francia.
sieme al comunicato stampa, Naval Group ha divulgato
un’immagine al computer della nuova unità, confer- In servizio quattro nuovi elicotteri a controllo
mando sostanzialmente alcune caratteristiche che erano remoto
state ipotizzate qualche mese fa. La lunghezza massima A metà dicembre, la società Naval Group, operando
dell’unità sarà di circa 290 metri, mentre il dislocamento per conto della Marina francese, ha accettato due ulteriori
a pieno carico sarà di almeno 75.000 tonnellate: la velo- elicotteri a controllo remoto «S-100 Camcopter», por-
cità massima sarà simile a quella della Charles de Gaulle, tando a quattro il totale delle macchine in linea. Le prove
vale a dire 27 nodi, raggiunti mediante una potenza di 80 di accettazione dei due nuovi elicotteri sono state condotte
MW erogata su tre o quattro assi. La nave sarà equipag- a metà ottobre, al fine di completare la dotazione da im-
giata con tre catapulte elettromagnetiche EMALS da 90 barcare sulle portaelicotteri d’assalto anfibio Mistral e
metri fornite dalla società statunitense General Atomics, Tonnerre; nei prossimi mesi avverrà l’integrazione dei
mentre la movimentazione dei velivoli fra hangar e ponte «Camcopter» a bordo delle unità, quale ulteriore passo
di volo (e viceversa) sarà assicurata da due elevatori a verso il potenziamento delle loro capacità di intelligence,
murata da 40 tonnellate di portata ciascuno. Oltre a com- ricognizione e sorveglianza nelle operazioni marittime.
prendere 2 o 3 velivoli da allarme radar avanzato «E-2D
Advanced Hawkeye», il reparto aereo consisterà in 32 GERMANIA
velivoli di nuova generazione (derivanti dal programma Prove di sistema laser imbarcato
di cooperazione internazionale SCAF, a cui partecipano L’ente federale nazionale per il procurement militare
Francia, Germania e Spagna) e da un numero imprecisato della Germania (BAAINBw) ha assegnato un contratto
di velivoli a pilotaggio remoto. Il ponte di volo avrà una alla società Rheinmetall per sviluppare un sistema
superficie di 16.000 m2, mentre l’hangar sarà di 5.000 d’arma laser da testare a bordo del cacciatorpediniere
2
m . I sensori saranno raggruppati in un’isola di dimen- lanciamissili Sachsen. Il contratto è stato stipulato alcuni
sioni contenute, le cui tughe superiori sono sormontate mesi fa, ma la sua esistenza è stata rivelata solo adesso:
da un radar attivo a scansione elettronica e a facce piane esso comprende anche il supporto in servizio, mentre
e da un albero integrato di produzione Thales contenente l’ammontare dovrebbe aggirarsi su alcune decine di mi-
altri sensori elettronici. La difesa antiaerea e antimissili lioni di euro. Si tratta in sostanza di un dimostratore pro-
sarà affidata a un sistema PAAMS con missili superfi- totipico, comprendente 12 moduli identici fra loro,
cie-aria della famiglia ciascuno in grado di gene-
«Aster», mentre alla difesa rare un raggio da 2 kW; un
di punto sono destinati al- congegno combinatore
cuni impianti RapidFire a fonde i singoli raggi in un
elevata cadenza di tiro. unico fascio di potenza
L’equipaggio nave oscil- maggiore e scalabile in in-
lerà intorno a 1.000 uomini tensità in funzione del-
e donne, cui se ne ag- l’esigenza. Già nel 2015,
giungo circa 600 del re- la Rheinmetall aveva con-
parto aereo imbarcato, con dotto alcune prove preli-
sistemazioni logistiche di minari nel Baltico,
standard superiore rispetto Il dimostratore prototipico del laser da sperimentare sul cacciatorpediniere riuscendo a ingaggiare
lanciamissili tedesco SACHSEN (Rheinmetall).
alla Charles de Gaulle. Le bersagli collocati a terra;

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Marine militari

tre anni dopo, si è svolta in evacuazione di personale


laboratorio una seconda in situazioni di crisi,
fase di prove, utilizzando scorta a naviglio mercan-
una sorgente laser da 20 tile, ed esercizio del co-
kW. Le prove sul Sachsen, mando e controllo
della durata di un anno, sa- nell’ambito di una task
ranno condotte in un am- force aeronavale. Le ca-
biente atmosferico e ratteristiche delle «F126»,
operativo sostanzialmente al momento di massima,
identico a quello reale e ri- Immagine al computer delle future fregate tedesche tipo «F126» (TKMS). prevedono una lunghezza
guarderanno l’applica- al galleggiamento di 155
zione pratica di quanto testato in laboratorio. L’esito metri, un dislocamento a pieno carico di 9.000 tonnellate
della campagna sul Sachsen darà indicazioni concrete e sistemazioni per il personale imbarcato pari a 180 posti
sull’introduzione di futuri sistemi laser a bordo di unità letto (di cui 110 destinati all’equipaggio vero e proprio);
navali tedesche e, forse, di altre nazioni europee. si prevede un’autonomia operativa di 24 mesi, in tutte
le regioni marittime del pianeta, comprese quelle artiche
Il programma per le nuove fregate è stato e antartiche. La durata di vita utile delle nuove unità è
rinominato «F126» stata fissata a 30 anni. In materia di sistemi imbarcati,
Il 2 dicembre, il ministro della Difesa tedesco ha an- Thales produrrà il sistema per la gestione operativa
nunciato che il programma per le future fregate tedesche, (CMS, Combat Management System), quello per le co-
fino ad allora noto come MKS 180 (Mehrzweckkam- municazioni satellitari, il radar multifunzionale a facce
pfschiff 180, cioè nave multiruolo) è stato rinominato fisse APAR Block 2, il sistema elettro-ottico di sorve-
«F126», seguendo così la consuetudine onomastica te- glianza omnidirezionale «Gatekeeper», e quello per l’os-
desca che vede adesso in fase di consegna e allestimento servazione e la direzione del tiro «Mirador Mk.2». Le
quattro unità tipo «F125» classe «Baden-Wutternberg». nuove fregate saranno inoltre equipaggiate con un com-
Il progetto delle future fregate è ispirato al concetto del- plesso di celle per il lancio verticale di missili superfi-
l’impiego intensivo e dell’equipaggio multiplo, già adot- cie-aria ESSM Block 2 per la difesa di punto, missili
tato per le «F125». La consegna del primo esemplare antinave NSM di produzione norvegese, il sistema inte-
delle «F126» è prevista per il 2028; il contratto per la grato di guerra elettronica «KORA», un radar di sorve-
loro realizzazione era stato approvato dal parlamento te- glianza aeronavale TRS-4D e un impianto da 127 mm
desco nel giugno 2020, e comprende la costruzione di Leonardo/OTO per il munizionamento «Vulcano Exten-
quattro esemplari e un’opzione per un’altra coppia. ded Range». È inoltre verosimile la presenza di impianti
Nello stesso mese, è stato firmato il contratto fra il BA- ingannatori tipo «MASS» e di una suite elettroacustica.
AINBw e il gruppo industriale Damen Shipyards, cui è
seguito, a novembre 2020, un contratto fra quest’ultimo GIAPPONE
e Thales per la produzione e l’integrazione a bordo delle Due nuove unità lanciamissili al posto dello
future fregate di numerosi elementi dei sistemi di com- «Aegis Ashore»
battimento. Le nuove fregate multimissione saranno ca- Il 27 novembre, il governo giapponese ha reso nota
ratterizzate da una piattaforma modulare, in grado di l’intenzione di modificare il programma di approvvi-
accogliere moduli funzionali differenti in relazione alla gionamenti militari legato al bilancio della Difesa per
missione da svolgere; fra esse, vi sono quelle classiche il 2021, orientandosi a sostituire le due basi terrestri del
(contrasto antisommergibili, lotta antinave e difesa an- sistema antimissili balistici «Aegis Ashore» con altret-
tiaerea/antimissile), sorveglianza marittima e applica- tanti cacciatorpediniere lanciamissili: il loro progetto
zione di embargo e abbordaggi a mercantili sospetti, sarà derivato da quelli delle nuove unità classe «Maya»

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ed essi saranno dotati di sistema


radar «AN/SPY-7» di produzione
statunitense. La decisione è coerente
con il programma di medio termine
per lo sviluppo di capacità di difesa
nazionale, elaborato periodicamente
su un quinquennio; sia il pro-
gramma, sia la bozza di bilancio per
la Difesa nipponica sono stati sotto-
posti al parlamento di Tokyo. In par-
ticolare, si prevede che le eventuali
nuove unità abbiano un costo totale Il varo della nuova fregata KUMANO, in allestimento per la Marina giapponese (Mitsui).
di circa 500 miliardi di yen, pari a
circa quattro miliardi di euro, un aumento del 25% ri- missili antinave, un cannone da 127/62 e un impianto
spetto agli oneri sborsati per i due «Maya». Bisognerà «SeaRAM» per la difesa di punto. La dotazione anti-
dunque attendere le decisioni del parlamento e la con- sommergibili comprende un sonar a profondità variabile
figurazione del programma per comprenderne meglio e un sensore passivo rimorchiato a elementi lineari, che
gli aspetti operativi, tecnici ed economici. lavoreranno congiuntamente all’elicottero imbarcato.
Due particolarità delle nuove fregate riguardano i sen-
Varo della fregata Kumano sori elettronici ed elettro-ottici collocati nell’albero in-
Il 19 novembre, nel cantiere Mitsui E&S Shipbuil- tegrato e la presenza di una centrale operativa di
ding di Tamano, si è svolta la cerimonia del varo della combattimento a pianta circolare, molto ampia e dotata
fregata Kumano, la prima di una serie di ben 22 fregate di schermi a parete lungo i 360° della sua circonferenza.
multiruolo da 3.900 tonnellate di dislocamento destinate L’ingresso in linea del Kumano è previsto per il 2022.
alla Marina giapponese. Con il distintivo ottico «2», il
Kumano dovrebbe essere la seconda unità della classe, GRAN BRETAGNA
perché la prima, di cui non è ancora noto il nome, è in Le future fregate «Type 32» e il programma
corso di costruzione nei cantieri Mitsubishi di Nagasaki: MMCM
il varo era previsto a novembre, ma è stato ritardato a Durante un dibattito parlamentare svoltosi il 20 no-
causa di problemi tecnici alla turbina gas che equipag- vembre, il ministro per il procurement militare del go-
gia la nave. A parte ciò, il Kumano ha una lunghezza di verno britannico, Jeremy Quin, ha rivelato alcune novità
132,5 metri, una larghezza di 16,3 e un’immersione di sul possibile impiego delle possibili future fregate bri-
9 metri; l’equipaggio sarà formato da 90 fra uomini e tanniche «Type 32». L’annuncio per questo nuovo tipo
donne. Il programma costruttivo è stato denominato di fregate — successive ai «Type 31» di cui è prossimo
30FF, per indicare il tipo di nave (FF, cioè fregata) e l’avvio della costruzione — era stato precedentemente
l’anno di finanziamento, in questo caso il 30° dell’era ufficializzato dallo stesso premier Boris Johnson, in un
«Heisei», cioè il 2018, corrispondente al penultimo intervento relativo al previsto aumento delle spese mili-
anno in cui ha regnato l’ex imperatore Akihito. Il Ku- tari nel Regno Unito. Quin ha testualmente dichiarato
mano ha un sistema propulsivo CODAG, formato da che il programma e la strategia di acquisizione delle
due motori diesel MAN 12V28/33D e una turbina gas «Type 32» saranno decisi dopo la conclusione di una non
Rolls-Royce MT30, in grado di sviluppare una velocità ancora avviata fase concettuale; ulteriori approfondi-
massima non inferiore a 30 nodi. L’armamento com- menti sono necessari per definire il concetto operativo
prende la versione navalizzata a lancio verticale del mis- delle nuove unità, peraltro destinate a essere delle piat-
sile superficie-aria a medio raggio «Chū-SAM Kai», taforme da cui impiegare «sistemi autonomi», in modo

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Marine militari

INDONESIA
Interesse per i sottomarini tipo
«Riachuelo»
Rappresentanti ufficiali del ministero
della Difesa indonesiano hanno avviato
una serie di colloqui con un consorzio in-
dustriale guidato dalla società francese
Naval Group per una possibile commessa
relativa a sottomarini a propulsione con-
venzionale tipo «Riachuelo», cioè «Scor-
pene 1000» o «Scorpene» modificati. I
Immagine al computer di una possibile futura fregata britannica «Type 32», destinata anche colloqui rappresentano l’ultimo sviluppo di
all’impiego di mezzi a controllo remoto (Babcock).
contatti avviati fra l’Indonesia e Naval
da potenziare le capacità della Royal Navy nei settori del Group già nel 2016, quando Giacarta manifestò un
contrasto al naviglio subacqueo e alle contromisure mine. certo interesse per questo tipo di battelli. Fra i temi
Il numero delle nuove fregate, ha proseguito Quin, sarà trattati nei colloqui, vi sono anche le modalità di fi-
determinato dai requisiti stabiliti da Whitehall e concor- nanziamento e il trasferimento di tecnologie per un
dati con il governo, nonché dal consolidamento del con- eventuale nuovo programma subacqueo indonesiano.
cetto operativo. Fonti britanniche attendibili affermano Da ricordare che le unità classe «Riachuelo» sono bat-
che il «Type 32» si può considerare un programma di telli da 1.800 tonnellate di dislocamento in immer-
natura preliminare, annunciato soprattutto per impostare sione, 75 metri di lunghezza fuori tutto e un diametro
i prossimi bilanci della difesa e potenzialmente conside- dello scafo resistente di 6,2 metri: l’equipaggio com-
rabile come una sorta di «Type 31 Batch 2», ma non ne- prende 31 effettivi, fra cui sei ufficiali: l’armamento
cessariamente basato sul progetto del «Type 31». Le invece tubi di lancio da 533 mm per siluri pesanti F21
dichiarazioni di Quin possono inquadrarsi in un contesto e missili antinave Exocet SM39 Block 2 Mod 2. La
che abbraccia anche il contratto da 84 milioni di sterline, quota massima operativa dichiarata è 350 metri.
firmato alcune settimane fa per il programma «Maritime
Mine Counter Measure, MMCM», condotto in coopera- INTERNAZIONALE
zione con la Francia, gestito dall’OCCAR, relativo ap- Esercitazione multinazionale nel Mediterraneo
punto a un sistema a controllo remoto per le orientale
contromisure mine e per il quale non è chiaro quale possa Unità navali di Cipro, Francia, Grecia e Italia hanno
essere la piattaforma che deve svolgere necessariamente condotto il 6 dicembre un’esercitazione congiunta nel Me-
la funzione di mothership. Indiscrezioni parlano del di- diterraneo orientale, al fine di contribuire alla libertà di
spiegamento iniziale di sistemi unmanned da naviglio di navigazione nelle acque internazionali e a monitorare il
opportunità (un concetto che sarà testato nel Golfo Per- rispetto del diritto internazionale marittimo. Le unità na-
sico nei prossimi mesi) e successivamente anche dalle vali che hanno partecipato all’evento, svoltosi in una zona
fregate classe «City/Type 26» (in costruzione) e «Type di mare a sud di Cipro, sono state la portaerei leggera Giu-
31»: la natura del programma MMCM e le funzioni as- seppe Garibaldi, la fregata greca Hydra, quella francese
segnate ai «City» e ai «Type 31» fanno tuttavia ritenere Aconit e il pattugliatore d’altura cipriota Ioannides. Inqua-
che queste due classi di fregate rappresentino una solu- drata nel contesto dell’iniziativa Quadripartite coordina-
zione temporanea al ritiro anticipato dal servizio dei cac- tion mechanism (QUAD), l’esercitazione ha rappresentato
ciamine classi «Hunt» e «Sandown» e che il ruolo di un ulteriore passo avanti verso una maggiore interopera-
mothership possa essere definitivamente — e forse più bilità fra le Marine e le nazioni con interessi nel Mediter-
efficacemente — svolto dalle «Type 32». raneo, nel rispetto della legalità e del diritto internazionale.

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Marine militari

ISRAELE multifunzionale EL/M-2248 MF-STAR, attivo e a scan-


La nuova corvette Magen arrivata in Israele sione elettronica. Le sistemazioni aeronautiche consen-
Una solenne e suggestiva cerimonia cui hanno parte- tono le operazioni e lo stivaggio di un elicottero medio;
cipato i vertici politici e militari della Difesa israeliana la propulsione è assicurata da un impianto tuttodiesel in
ha festeggiato, nelle ore serali del 2 dicembre, l’arrivo configurazione CODAD, in grado di raggiungere una ve-
ad Haifa dalla Germania della nuova corvetta lanciamis- locità massima di 26 nodi e di assicurare un’autonomia
sili Magen (che in lingua ebraica significa scudo), co- di 2.500 miglia. Da segnalare infine, che nel progetto
struita dall’azienda tedesca ThyssenKrupp Marine delle corvette «Sa’ar 6» si è fatto ricorso a misure per ab-
Systems e anche nota come classe «Sa’ar 6». La conse- battere la segnatura complessiva delle unità, nonché a di-
gna ufficiale alla Marina israeliana era avvenuta a Kiel verse tecnologie innovative.
l’11 novembre, nell’ambito di un contratto comprendente
la costruzione di altri tre esemplari e finalizzato nel 2015. ITALIA
Il taglio delle prime lamiere del Magen ebbe luogo a feb- Emendamento al contratto per la costruzione
braio 2018, mentre le prove in mare si sono svolte nella del Vulcano
primavera-estate del 2020. Le corvette «Sa’ar 6» sono Il 25 novembre, l’OCCAR (l’Agenzia internazionale
basate sul progetto MEKO 100 di matrice tedesca ma in che gestisce i programmi militari in cooperazione, per
esso sono inserite alcune peculiarità richieste dalla Ma- l’occasione agente per conto dell’Italia) e il consorzio
rina israeliana e di costruzione locale, quali i missili su- temporaneo composto dalle società Fincantieri e Leo-
perficie-aria «Barak 8» e quelli integrati nell’architettura nardo hanno siglato un emendamento al contratto per al-
antimissili balistici «Iron Dome». Da parte sua, la società cune modifiche tecniche da apportare all’unità logistica
israeliana Elbit Systems è contrattualmente responsabile polivalente Vulcano. In particolare, l’emendamento ri-
per il progetto e la realizzazione del sistema integrato di guarda l’installazione di un radar da sorveglianza di su-
guerra elettronica. Il dislocamento a pieno carico del perficie «Columbus» e degli equipaggiamenti
Magen è di 1.900 tonnellate, mentre la lunghezza è di 90 riguardanti la zona sanitaria dell’unità. Destinata alla
metri. Molto sviluppato l’armamento, comprendente un Marina Militare, il Vulcano sta svolgendo le prove in
cannone da 76 mm Leonardo/OTO, due impianti teleco- mare e se ne prevede la consegna all’inizio del 2021. Da
mandati «Typhoon» per la difesa di punto, 32 celle per ricordare inoltre che il Documento di Programmazione
il lancio verticale dei già citati «Barak 8», 20 celle dedi- Pluriennale della Difesa relativo al triennio 2020-22
cate al sistema «Iron Dome» e 16 missili antinave, pro- (DPP 2020-22) prevede il finanziamento di una seconda
babilmente «Gabriel 5»: l’installazione di questi elementi unità analoga al Vulcano, in modo da completare la so-
sarà completata in Israele, assieme a quella del radar stituzione degli ormai anziani Stromboli e Vesuvio.

Giuramento degli allievi della 1a classe dei


Corsi Normali
Sabato 5 dicembre, alla presenza del Capo di Stato
Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe
Cavo Dragone e del comandante delle scuole della Ma-
rina, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, ha
avuto luogo il giuramento di 118 allievi frequentatori del-
l’Accademia navale di Livorno. Per la prima volta in as-
senza di parenti e amici per le precauzioni connesse
all’emergenza sanitaria in corso, a causa delle avverse
La nuova corvetta israeliana MAGEN, ripresa poco prima dell’arrivo nel condizioni meteorologiche, l’evento si è svolto all’interno
porto di Haifa (Israel Defence Forces).
della palestra dell’Accademia e ha avuto come protago-

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Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, passa in rassegna gli allievi della 1a classe dell’Accademia
navale di Livorno, in occasione del giuramento avvenuto il 5 dicembre 2020.

nisti 114 allievi della 1a classe del Corso Normale e quat- dalla Brigata Marina «San Marco», responsabile anche
tro allievi del XX Corso Piloti di complemento. La ceri- della progettazione, dei sopralluoghi, del trasporto via terra
monia si è svolta in forma statica, rimandando a tempi da Brindisi e del montaggio della struttura presso l’Ospe-
migliori tradizioni secolari quali il consueto defilamento dale «Mons. Dimiccoli» di Barletta. Armato da personale
della Bandiera nazionale e degli allievi lungo Viale Italia proveniente da diversi enti e comandi della Marina Militare
o la caratteristica «ritirata degli Allievi» la sera prima del dislocati sul territorio nazionale, il PMA comprende 20
giuramento, nella quale essi defilano in parata, accom- tende, alcune delle quali destinate al ricovero di pazienti e
pagnati dalla Fanfara dell’Accademia navale, dalla Ter- medicazione e altre per la vestizione dei dispositivi di pro-
razza Mascagni sino all’ingresso dell’Istituto attraverso tezione individuale. Inoltre, un modulo costituito da pre-
il varco di San Jacopo. Nonostante ciò, e come ha dichia- fabbricati trasportabili, è stato adibito per la svestizione,
rato il comandante dell’Accademia navale, contrammi- docce e servizi a supporto della struttura campale. Il PMA
raglio Flavio Biaggi, la cerimonia ha mantenuto la sua è stato allestito nel rispetto delle vigenti precauzioni sani-
solennità ed è stata arricchita da significati ulteriori che tarie, identificate con i cosiddetti «circuiti sporco/pulito»,
invitano alla riflessione e all’impegno personale. fornendo la struttura d’impianto di climatizzazione indu-
striale per assicurare il corretto microclima all’interno
In azione a Barletta il Posto Medico Avanzato dell’area destinata ai pazienti. A completare l’assetto cam-
della Marina Militare pale della Marina Militare vi è inoltre l’area comando/sup-
A fine novembre e su richiesta del ministro della Difesa porto logistico dedicata al personale militare impegnato nel
Guerini, il Comando Operativo di vertice Interforze (COI) PMA, un’area tecnica con due generatori da 150 kw e un
ha realizzato a Barletta — grazie al pronto intervento della impianto di illuminazione. Il PMA opera in associazione
Marina Militare — un Posto Medico Avanzato (PMA), di- con il predetto ospedale, che fornisce tutte le apparecchia-
ventato pienamente operativo in poco più di tre giorni. La ture medicali e i relativi servizi tecnici necessari al funzio-
condotta del PMA è affidata al Comando logistico della namento del campo mobile. Il team sanitario della Marina
Marina Militare e al suo funzionamento concorrono altri Militare in azione nel PMA comprende sette ufficiali me-
elementi della Forza armata, manifestazione concreta del dici, 16 infermieri e 10 operatori tecnico-sanitari, che a
concetto di «equipaggio» espresso in maniera sinergica. pieno regime può prendersi cura di 40 pazienti, alleviando
L’allestimento dell’ospedale da campo è stato assicurato così il sovraccarico dell’Ospedale «Mons. Dimiccoli».

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Marine militari

La fregata Martinengo in esercitazione con la


Marina nigeriana
Al momento, il Golfo di Guinea è l’area maggior-
mente interessata dal fenomeno della pirateria marittima,
per la cui lotta sono necessarie forme di presenza navale
continuativa a cura anche di attori geograficamente
esterni alla regione. Allo stesso modo, è necessario sta-
bilire una profonda e duratura collaborazione con le na-
zioni affacciate sul predetto golfo, per evitare che la La portaerei leggera GARIBALDI, la fregata CARLO BERGAMINI e l’unità
pirateria marittima possa avere ripercussioni a livello glo- da trasporto e sbarco LYME BAY della Royal Fleet Auxiliary, impegnati in
esercitazione nel Mediterraneo a novembre 2020.
bale. Questi sono i fondamenti che hanno ispirato le
azioni della fregata Federico Martinengo, impegnata a di crisi. Tra queste si annoverano, e certamente non a ti-
novembre anche in attività addestrative con la Marina ni- tolo esaustivo, le missioni compiute con la componente
geriana, la più sviluppata della regione e l’unica in grado aerotattica imbarcata dal 1994 in poi in Somalia, Albania
di poter esprimere capacità di intervento in zone marit- e Kosovo, per giungere, nel 2001, all’operazione «Endu-
time alturiere. All’esercitazione hanno partecipato quattro ring Freedom», svolta nell’oceano Indiano, con 288 mis-
pattugliatori nigeriani in forza al dipartimento marittimo sioni e con compiti di controllo e di supporto aereo.
occidentale di base a Lagos: nel corso dell’attività sono Nell’estate del 2006, il Garibaldi ha partecipato alle ope-
state effettuate numerose manovre ravvicinate in forma- razioni al largo delle coste libanesi e nel 2011 ha preso
zione, esercitazioni di comunicazione e diversi eventi in- parte, nell’ambito della guerra civile in Libia, all’opera-
centrati sul contrasto alla pirateria, sia contro le unità zione «Unified Protector», svolgendo anche la funzione
mercantili, sia contro le installazioni petrolifere off-shore. di nave sede comando. Successivamente e sino ai giorni
Durante queste esercitazioni, le unità nigeriane hanno im- nostri, il Garibaldi ha partecipato a numerose operazioni
piegato le proprie squadre d’abbordaggio, sotto la super- di sorveglianza e sicurezza marittima, tutela e sicurezza
visione dell’analogo reparto della Brigata Marina «San del mare e soccorso alle popolazioni civili. Dopo la con-
Marco» imbarcato sulla fregata italiana. In uno di questi clusione di un periodo d’isolamento dell’equipaggio in
scenari addestrativi è stata anche coinvolta un’installa- osservanza ai protocolli richiesti a causa dell’emergenza
zione petrolifera off-shore gestita da ENI Nigeria che, a sanitaria, il Garibaldi è stato impegnato nel tirocinio na-
seguito di un’informazione su un possibile attacco inviata vale a cura del Centro di addestramento della Marina Mi-
dal Martinengo, ha attivato le proprie procedure di sicu- litare, allo scopo di rendere l’equipaggio pronto a operare
rezza interna al fine di verificarne l’efficacia. Al termine nelle principali forme di lotta (aerea, subacquea e asim-
di un periodo di operazioni e attività addestrative protrat- metrica) e a fronteggiare diversi scenari legati al controllo
tosi per oltre 110 giorni, il Martinengo è rientrato a Ta- danni e al ripristino dell’efficienza bellica. All’inizio di
ranto il 20 dicembre 2020. dicembre 2020, un Gruppo navale comprendente il Ga-
ribaldi, la fregata Carlo Bergamini e il rifornitore di squa-
Il Garibaldi rientra in Squadra dra Stromboli ha svolto nel Mediterraneo centrale una
Al termine di un periodo di manutenzioni effettuate serie di esercitazioni a difficoltà crescente con il coinvol-
nell’Arsenale della Marina Militare di Taranto, la portae- gimento di un Gruppo navale della Royal Navy, formato
rei leggera Giuseppe Garibaldi è tornata a svolgere atti- dall’unità d’assalto anfibio Albion e dall’unità da tra-
vità operativa e addestrativa. Come noto, il Garibaldi, in sporto e sbarco Lyme Bay. L’interazione tra le due Ma-
servizio dal 1985 e per lungo tempo ammiraglia della rine è stata finalizzata a favorire la cooperazione e
Squadra navale, è stato protagonista di tutte le esercita- l’interoperabilità tra i mezzi aeronavali fra nazioni alleate,
zioni e missioni internazionali più significative che hanno con le cinque unità navali coinvolte in scenari simulati
visto impegnata la Marina Militare, soprattutto nelle aree che hanno permesso lo svolgimento di esercitazioni ri-

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Marine militari

guardanti la difesa aerea e il contrasto antisommergibile, nale, il Golfo di Aden e parte dell’oceano Indiano. L’Al-
oltre che manovre cinematiche mirate a conseguire avan- pino ha così terminato un periodo d’impiego in oceano
zati livelli addestrativi. In particolare, i velivoli AV-8B Indiano iniziato il 5 ottobre 2020, ma preceduto dal tra-
Harrier II Plus imbarcati sul Garibaldi hanno testato la sferimento da Taranto (19 settembre) all’area d’opera-
loro capacità di eludere le difese britanniche durante zioni; per l’occasione, il Gruppo navale è stato al
un’esercitazione di difesa aerea, mentre un elicottero comando del contrammiraglio Riccardo Marchiò e com-
«AH.1 Wildcat» britannico appartenente al 847 Naval prendeva anche la fregata spagnola Santa Maria e due
Air Squadron della Fleet Air Arm (l’aviazione navale bri- pattugliatori marittimi. L’attività nell’oceano Indiano ha
tannica) è appontato per la prima volta sul Garibaldi. I sempre come obiettivo la vigilanza a tutela degli interessi
due Gruppi navali hanno inoltre effettuato attività adde- nazionali e della sicurezza delle vie marittime in modo
stratrice riguardante le comunicazioni, le manovre rav- tale da assicurare alle navi mercantili in transito l’uso in-
vicinate e la lotta antisommergibile. Un siffatto contesto condizionato del mare. Durante l’attività di pattuglia-
addestrativo ha permesso alle diverse componenti spe- mento al largo del Corno d’Africa, l’Alpino ha interagito
cialistiche del Garibaldi di confrontarsi con una Marina anche con il cacciatorpediniere Onami della Marina giap-
estera di primo livello, prendendo parte anche ad attività ponese durante attività addestrative nelle acque antistanti
di volo bilaterali e consolidando le procedure standard a le coste di Gibuti. Al termine, l’Alpino ha intrapreso la
livello NATO. Sebbene di breve durata, quest’esercita- navigazione verso il Mediterraneo, dove ha svolto attività
zione ha permesso di ampliare le conoscenze e l’espe- addestrative con altre unità della Squadra navale ed è
rienza degli equipaggi, a dimostrazione della duratura giunto a Taranto il 12 dicembre.
importanza degli scenari mediterranei.
Completata l’attività del Gruppo navale della
L’Alpino rientra in Italia Marina Militare nel Mediterraneo orientale
Il 2 dicembre ha avuto luogo la cerimonia di cambio Dopo le esercitazioni con una formazione della Royal
di comando del Gruppo navale dell’Unione europea (EU- Navy, il Gruppo navale della Marina Militare compren-
NAVFOR), con la fregata Alpino che ha ceduto all’ana- dente la portaerei leggera Giuseppe Garibaldi, le fregate
loga unità spagnola Reina Sofia il ruolo di nave Bergamini e Alpino e il rifornitore di squadra Stromboli
ammiraglia dell’operazione «Atalanta», notoriamente ha completato la campagna di presenza e addestramento
condotta nella zona compresa tra il Mar Rosso meridio- nel Mediterraneo orientale. Nel corso della campagna, le
unità della Marina Militare hanno effettuato diverse at-
Attività addestrativa al largo del Corno d’Africa a cura della fregata tività addestrative, operando assieme alle Marine di altre
ALPINO, assieme al cacciatorpediniere giapponese ONAMI e alle fregate
spagnole REINA SOFIA e SANTA MARIA. nazioni presenti nell’area, in particolare con unità greche,

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Marine militari

cipriote, turche e francesi, permettendo così incrementare maria funzione di supporto logistico d’altura, il Den Hel-
il livello di addestramento degli equipaggi e l’interope- der potrà essere impiegato in missioni di polizia marit-
rabilità tra le unità e gli aeromobili imbarcati. La cam- tima (per esempio la lotta al traffico di droga e di esseri
pagna addestrativa è servita anche a dare una concreta umani), nonché per fornire assistenza alle popolazioni ci-
dimostrazione della capacità di intervento della Marina vili colpite da calamità naturali. Il Den Helder è lungo
Militare in tutti i domini delle operazioni aeronavali, in circa 180 metri, largo 26,5 e ha un dislocamento di
un teatro marittimo come il Mediterraneo che, nono- 22.400 tonnellate: l’equipaggio sarà formato da 75 effet-
stante rappresenti per estensione solo l’1% della super- tivi e altrettanti potranno essere alloggiati a bordo. La do-
ficie oceanica, assume un’elevata importanza in virtù tazione prevede un numero imprecisato di elicotteri e
della sua posizione di collegamento tra gli oceani e delle circa 20 container standardizzati; la propulsione sarà tut-
realtà politiche e militari ivi operanti. Pur nel pieno del- todiesel che, combinata alle forme di scafo e al disegno
l’emergenza sanitaria che impone notevoli vincoli e re- delle eliche, consentirà un risparmio di combustibile pari
strizioni, la Marina Militare continua a svolgere i propri al 6% rispetto al Karel Doorman. Nel progetto, realizzato
impegni istituzionali, rispettando le norme per la tutela totalmente in Olanda, particolare attenzione è stata posta
dei propri equipaggi, operando — nel contesto di nume- alla normativa antinquinamento, alla sicurezza del per-
rose attività nazionali — a sostegno della sicurezza delle sonale e alla semplificazione costruttiva: il costo del-
linee di comunicazione marittima, del libero uso dell’alto l’unità è stato calcolato in 375 milioni di dollari. Il
mare e della tutela degli interessi nazionali sul mare e dal prossimo obiettivo è l’impostazione formale del Den Hel-
mare, dentro e fuori dal Mediterraneo. der, pianificata per maggio 2021, mentre la consegna alla
Marina olandese è prevista per metà 2024.
OLANDA
Taglio della prima lamiera per il Den Helder REPUBBLICA POPOLARE CINESE
Il 2 dicembre, nel cantiere di Galati (Romania), appar- Esercitazioni navali con unità d’assalto anfibio
tenente al gruppo olandese Damen Shipyards, si è svolta Grazie ad alcune immagini divulgate il 23 novembre
una breve cerimonia per il taglio della prima lamiera del dal ministero della Difesa della Repubblica Popolare Ci-
Den Helder, unità logistica polivalente destinata alla Ma- nese, è stato reso noto che la locale Marina ha condotto
rina olandese e designata Combat Support Ship, CSS. Si- diversi tipi di esercitazioni navali aventi come protagoni-
gnificativo traguardo nel processo costruttivo, l’evento ste le tre unità d’assalto anfibio classe «Yuzhao/Type
era stato pianificato per febbraio 2021 ma è stato antici- 071», Wuzhishan, Kunlunshan e Changbaishan: si tratta
pato per salvaguardare la programmazione temporale di unità tipo LPD, dotate dunque di bacino allagabile sot-
degli eventi e quale misura caute-
lativa per mitigare gli effetti del-
l’emergenza sanitaria in corso.
L’entrata in servizio del Den Hel-
der permette alla Marina olandese
si riacquistare la capacità di sup-
porto in altura, persa con il ritiro
dal servizio di naviglio ormai ob-
soleto: il progetto del Den Helder
è basato su quello del Karel Door-
man, unità denominata Joint Sup-
port Ship, JSS e caratterizzata da
capacità anfibie, combattenti e di Le due unità d’assalto anfibio cinesi classe «Yuzhao/Type 071», WUZHISHAN e KUNLUNSHAN in eserci-
tazione nel Mar Cinese Meridionale assieme a una fregata, anch’essa cinese (South China Morning Post).
trasporto strategico. Oltre alla pri-

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Marine militari

tostante un ampio ponte di volo, quest’ultimo delimitato cordare che il Severodvinsk era stato impostato addirit-
a prora da un hangar inglobato nelle sovrastrutture. Le tre tura a dicembre 1993 ed è entrato in linea nella Flotta
unità facevano parte di una flottiglia inquadrata nel Co- del Nord a luglio 2014. Oltre al Kazan, il programma
mando del Teatro meridionale, uno dei cinque comandi costruttivo dei battelli classe «Yasen-M» comprende
in cui è stata riarticolato di recente lo strumento militare altri cinque esemplari, tutti sullo scalo.
cinese: l’area delle esercitazioni ha dunque riguardato il
Mar Cinese Meridionale e ha visto anche l’impiego degli Ingresso in linea del nuovo pattugliatore
hovercraft in dotazione alle predette unità anfibie. Con d’altura Pavel Derzhavin
una lunghezza di 210 metri e un dislocamento di 25.000 L’agenzia d’informazioni TASS ha annunciato che il
tonnellate, esse sono in grado di imbarcare e far operare 27 novembre è entrato in servizio nella Marina russa il
da 600 a 800 fanti di Marina e hanno in dotazione quattro pattugliatore d’altura Pavel Derzhavin, appartenente alla
hovercraft classe «Yuyi/Type 726», nonché mezzi da classe «Vasiliy Bykov/ Project 22160». L’unità è stata
sbarco tradizionali ed elicotteri. Sei unità di questa classe assegnata alla Flotta del Mar Nero ed è di stanza nella
sono in servizio nella Marina cinese e altre due sono in base navale di Novorossiysk. Progettato dal Severnoye
allestimento: un esemplare, configurato per l’esporta- Design Bureau, il Pavel Derzhavin è stato costruito nel
zione, è in costruzione per la Marina tailandese. cantiere Zelenodolsk, sul fiume Volga ed è il terzo esem-
plare di una classe concepita secondo un approccio mo-
RUSSIA dulare; il completamento del programma costruttivo, che
Prove di lancio missili dal sottomarino Kazan prevede un totale di sei unità, è stato fissato nel 2022. Si
Il 22 novembre, il ministero della Difesa russo ha an- tratta di pattugliatori da 94 metri di lunghezza, 14 metri
nunciato che il sottomarino nucleare d’attacco Kazan ha di larghezza e dislocamento di 1.700 tonnellate; l’equi-
lanciato con successo un missile antinave SS-N-26 paggio comprende 80 uomini, mentre la propulsione è
«Strobile» (denominazione occidentale). Il battello ap- affidata a due motori diesel, in grado di sviluppare una
partiene alla classe «Yasen-M/Project 885M», cioè la velocità massima di 25 nodi, con un’autonomia di 6.000
versione di serie del «Project 885» e il cui primo esem- miglia a velocità di crociera. I pattugliatori classe «Vasi-
plare, Severodvinsk, è ritenuto un’unità poco più che pro- liy Bykov» sono stati concepiti per compiti di difesa co-
totipica. A sua volta, il missile —
la cui denominazione industriale
è P-800 «Oniks» — appartiene
alla nutrita famiglia «Kalibr», for-
mata da ordigni per diversi scopi.
Avvenuto in un poligono navale
gestito dalla Flotta del Nord, il
lancio del missile fa parte della
campagna di prove propedeutica
alla consegna del battello alla Ma-
rina russa, dichiarato imminente.
Il Kazan era stato impostato nel
2009 e varato nel 2017, a dimo-
strazione dei rilevanti problemi
incontrati dall’industria cantieri-
stica e dalla Marina russa per
l’ammodernamento delle forze su- Ile assegnato
pattugliatore d’altura PAVEL DERZHAVIN, appartenente alla classe «Vasiliy Bykov/ Project 22160»
alla Flotta del Mar Nero (TASS).
bacquee; a conferma di ciò, da ri-

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Marine militari

stiera, sorveglianza della Zona Economica Esclusiva, ri- al largo della penisola di Kamchatka. Le testate degli or-
cerca e soccorso, contrasto dei traffici illeciti e presenza digni erano inerti e, secondo il ministero della Difesa
e sorveglianza. L’armamento è articolato su un cannone russo, hanno colpito i bersagli a loro assegnati, situati nel
da 76,2 mm, un sistema di lancio verticale per missili an- poligono di Chiza, nella regione di Arcangelo (Russia
tinave e antiaerei e impianti minori per l’autodifesa; c’è nord occidentale), a oltre 5.550 km dal punto di lancio.
la possibilità di imbarcare moduli containerizzati per po- In un rapporto stilato per il presidente Vladimir Putin dal
tenziare i sistemi d’arma. ministro della Difesa Sergei Shoigu, si afferma che il lan-
cio multiplo dal Monomakh rappresenta il culmine di
Tempi lunghi per la portaerei Admiral Kuznetsov un’ampia esercitazione di prontezza strategica condotta
L’agenzia d’informazioni russa TASS ha reso noto, il dai reparti nucleari russi, iniziata il 9 dicembre e com-
4 dicembre, che la portaerei russa Admiral Kuznetsov, prendente anche il lancio di altri missili da vari siti e as-
vittima di un incendio alla fine del 2019, sarà pronta a ri- setti militari in azione in diverse regioni della
prendere il mare e a iniziare una campagna di prove nel Federazione Russa.
2022. Entrata in servizio nel 1990 ai tempi dell’ex
Unione Sovietica con un altro nome, l’unica portaerei in SENEGAL
linea con la Marina russa ha, fra le sue missioni, il sup- Israeli Shipyards consegna gli ultimi pattugliatori
porto e la difesa delle aree marittime di pattugliamento alla Marina senegalese
dei sottomarini nucleari lanciamissili balistici, nonché la All’inizio di novembre la società Israeli Shipyards ha
copertura aerea per le unità di superficie russe. consegnato la seconda e ultima coppia di pattugliatori co-
stieri alla Marina del Senegal: si tratta del Lac Retba, ap-
Nuove unità in servizio e in costruzione partenente alla classe «Shaldag Mk V», e del Cachouane,
In un’intervista rilasciata al periodico Stella Rossa classe «Shaldag Mk II». La prima coppia, Anambe e
l’11 dicembre, il comandante in capo della Marina russa, Soungrougrou, entrambi appartenenti alla classe «Shal-
ammiraglio Nikolai Yevmenov, ha annunciato che entro dah Mk II», era stata consegnata nel 2019 e tutti e quattro
la fine del 2020 è previsto l’ingresso di quattro unità di gli esemplari hanno fatto parte di un unico contratto. Tutti
superficie. Si tratta della nave d’assalto anfibio Petr i pattugliatori classe «Shaldag» sono stati progettati per
Morgunov, delle corvette lanciamissili Aldar Tsydenzha- missioni costiere e fluviali, nonché per operazioni a cura
pov e Gremyashchy e del dragamine Yakov Balyaev. di reparti speciali e il loro progetto beneficia delle nume-
Prosegue inoltre la costruzione degli esemplari di serie rose lezioni apprese durante esperienze belliche maturate
dei sottomarini nucleari lanciamissili balistici classe
«Borey-A» e dei battelli nucleari d’attacco classe
«Yasen-M», nonché delle unità a propulsione conven-
zionale «Project 636.3» per la Flotta del Pacifico, delle
unità rompighiaccio Ivan Papanin e Yevpaty Kolovrat e
di un numero imprecisato di fregate e corvette.

Salva di missili balistici lanciata dal Vladimir


Monomakh
Il 12 dicembre, il ministero della Difesa russo ha pub-
blicato un video riguardante il lancio di una salva di quat-
tro missili balistici «Bulava» (SS-N-32, secondo la
denominazione NATO) dal sottomarino a propulsione Il pattugliatore costiero senegalese LAC RETBA, appartenente alla
nucleare Vladimir Monomakh, appartenente alla classe classe «Shaldag Mk V», è una delle nuove unità recentemente
consegnate (Israeli Shipyards)
«Borey-A». L’evento ha avuto luogo nel Mar di Okhotsk,

116 Rivista Marittima Dicembre 2020


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Marine militari

dalla Marina israeliana. Fra i due modelli vi sono diverse 125), Louis H. Wilson (DDG 126) e Ted Stevens (DDG
differenze, in primo luogo la lunghezza fuori tutto (32,65 128) — a cura dei cantieri Huntington Ingalls a Pasca-
metri per le Mk V e 25,3 per la Mk II) e il dislocamento goula (Mississippi) e General Dynamics Bath Iron Works
(95 tonnellate per le Mk V e 60 per le Mk II). Tali diffe- a Bath (Maine), dove avvengono le fasi finali dell’inte-
renze si riverberano ovviamente sul carico utile, mentre grazione fra sistemi e piattaforme. Per concludere, è do-
molto simili sono le doti di manovrabilità, con una velo- veroso ricordare che i 68 cacciatorpediniere lanciamissili
cità massima di oltre 40 nodi per le Mk V, di oltre 45 per classe «Arleigh Burke», distribuiti fra vari «Flights», rap-
le più piccole Mk II. Quest’ultime sono equipaggiate con presentano la spina dorsale della flotta di superficie
impianti di piccolo calibro, mentre sulle Mk V possono dell’US Navy e svolgono una gamma assai ampia di mis-
essere installati missili antinave a breve e medio raggio, sioni nel tempo di pace e nel corso di crisi e conflitti.
nonché velivoli a controllo remoto di dimensioni ridotte.
In ogni caso, la disponibilità di nuovi e moderni pattu- Impostazione del Massachusetts
gliatori costieri consentirà alla Marina senegalese di mi- L’11 Dicembre 2020 nei cantieri Newport News Ship-
gliorare le proprie capacità complessive e di contribuire building del gruppo Huntington Ingalls Industries è stato
con maggior efficacia al contrasto della pirateria marit- impostato il sottomarino nucleare d’attacco Massachu-
tima nel Golfo di Guinea. setts (SSN 798), appartenente alla classe «Virginia»; a
causa delle note restrizioni, l’evento ha avuto luogo in
STATI UNITI maniera virtuale, assenza di autorità e pubblico. Si tratta
Traguardi importanti nella costruzione dei del 25° battello della classe, realizzato nella configura-
cacciatorpediniere classe «Arleigh Burke Flight III» zione «Block IV». In realtà, la costruzione del Massa-
La Marina degli Stati Uniti ha recentemente raggiunto chusetts è a circa il 50%, perché i lavori sono iniziati nel
diversi traguardi importanti nel programma per la costru- 2017 e se ne prevede la consegna all’US Navy nel 2023.
zione dei nuovi cacciatorpediniere lanciamissili classe
«Arleigh Burke Flight III», che rappresentano uno svi- L’unità d’assalto anfibio Bonhomme Richard
luppo assai importante per le capacità di difesa integrata sarà ritirata dal servizio
antiaerea e antimissili balistici (IAMD, Integrated Air L’US Navy ha deciso di ritirare dal servizio l’unità
and Missile Defence). Al momento, il programma è strut- portaeromobili d’assalto anfibio Bonhomme Richard, ap-
turato su 13 unità in costruzione e contrattualizzate e altre partenente alla classe «Wasp», inquadrata nella Flotta del
5 pianificate: l’elemento chiave dei «Flight III» è il sen- Pacifico e gravemente danneggiata durante un incendio
sore radar «AN/SPY-6» a facce piane, che permette la scoppiato il 12 luglio mentre l’unità era in porto a San
scoperta e l’ingaggio simultaneo di bersagli aerei e mis- Diego. In quell’occasione 17 membri dell’equipaggio e
silistici tradizionali e di missili balistici, una capacità su quattro civili riportarono ferite di minore entità, mentre
cui l’US Navy sta lavorando anche all’integrazione di oltre 400 militari delle altre unità dell’US Navy basate a
sottosistemi specifici in vari centri di sperimentazione. Il San Diego e un numero imprecisato di pompieri presero
Land-Based Engineering Site (LBES) di Filadelfia si oc- parte alle operazioni per spegnere l’incendio, protrattesi
cupa dei sistemi di piattaforma (riassunti nell’acronimo per cinque giorni. L’US Navy ha dichiarato ufficialmente
HM&E, Hull Mechanical and Electrical), in cui è stata di avere condotto una serie di lunghi ed esaustivi accer-
recentemente testata la funzionalità della rete elettrica di tamenti per verificare le condizioni materiali del Bon-
bordo. A Moorestown, nel New Jersey, avviene l’inte- homme Richard, valutando che per ripristinarne
grazione dei componenti del sistema di combattimento, l’efficienza sarebbero stati necessari oltre 3 miliardi di
in particolare dei vari elementi che concorrono alla fun- dollari e un arco temporale compreso fra cinque e sette
zionalità del radar «AN/SPY-6» e della sua integrazione anni; delle valutazioni ha fatto parte anche l’ipotesi di ri-
nell’Aegis Combat System. Dal canto loro, prosegue la costruire la nave e usarla per scopi diversi da quelli ori-
costruzione dei primi tre esemplari — John Lucas (DDG ginari, attività per la quale sarebbe stato necessario

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Marine militari

spendere un miliardo di dollari, in sostanza il costo di un durante la guerra di secessione americana e fu affon-
nuova nave ospedale, un’unità per il supporto tecnico-lo- data dal famoso monitore corazzato Virginia davanti
gistico a sottomarini o per il comando e controllo. Questo a Newport News. Il quinto Congress fu un esploratore
complesso di valutazioni ha dunque indotto l’US Navy a a elica varato nel 1868, utilizzato anche per una mis-
ritirare dal servizio il Bon Homme Richard e sebbene la sione di esplorazione nell’oceano Artico; l’ultima
tempistica per il suo smantellamento non sia stata ancora unità fu un pattugliatore, derivato da un peschereccio
definita, ha già preso il via lo sbarco di sistemi, impianti d’altura e inquadrato nell’US Navy durante l’ultimo
e materiali possibilmente impiegabili sulle altre unità scorcio della Prima guerra mondiale.
della classe «Wasp». La dismissione del Bon Homme Ri-
chard rappresenta una perdita di non poco conto per la Consegnata all’US Navy, la 13a unità LCS classe
componente d’assalto anfibio dell’US Navy e non è da «Independence»
escludere che si stia valutando di costruire, come sosti- Il 5 dicembre, la società Austal USA ha consegnato
tuto, un’ulteriore unità della classe «America», anch’essa all’US Navy il Mobile, 13a Littoral Combat Ship (LCS
da assegnare alla Flotta del Pacifico. 26) nella versione con scafo a trimarano, cioè classe
«Independence»; si tratta della quarta nave militare
La seconda fregata lanciamissili classe che Austal USA ha consegnato nel 2020, perché ha
«Constellation» sarà battezzata Congress fatto seguito alle due unità similari — Kansas City,
Il segretario dell’US Navy, John Braithwaite, ha LCS 22 e Oakland, LCS 24 — e all’unità da trasporto
annunciato al congresso degli Stati Uniti che il se- expeditionary veloce Newport (EPF 12). Il Mobile
condo esemplare di fregata lanciamissili classe «Con- porta il nome dell’omonima città dello Stato dell’Ala-
stellation» sarà battezzata Congress e avrà il distintivo bama, affacciata sul Golfo del Messico e dove hanno
ottico FFG 63. La decisione è stata motivata dal voler sede i cantieri Austal USA: qui, altre quattro LCS si
proseguire una tradizione portata avanti dall’US Navy trovano attualmente in varie fasi di costruzione, cioè
sin dai tempi della rivoluzione americana e che ha Savannah (LCS 28), Canberra (LCS 30), Santa Bar-
visto altre sei unità portare il nome Congress. Una di bara (LCS 32) e Augusta (LCS 34). Per altri due
esse faceva parte di un gruppo di sei fregate autoriz- esemplari — Kingsville (LSC 36) e Pierre (LCS 38)
zate dal congresso degli Stati Uniti nel 1794 e neces- — i relativi contratti risultano già firmati.
sarie per creare una flotta rispondente alle esigenze
dell’allora nuova nazione americana. Due unità ave- Il prototipo del velivolo MQ-25 impegnato nei
vano peraltro già portato il nome Congress durante la test di aviorifornimento
guerra d’indipendenza: la prima era un vascello inqua- Il 9 dicembre ha preso il via la campagna di prove
drato nella Continental Navy, affondato durante la congiunta fra l’US Navy e la società Boeing riguar-
battaglia di Valcour Bay, mentre la seconda era
una fregata con 28 cannoni, che fu tuttavia in-
cendiata per evitare che cadesse nelle mani del
nemico durante l’allestimento. Il terzo Congress
era una fregata con tre alberi e 38 cannoni, varata
nel 1799 e impiegata per difendere gli interessi
degli Stati Uniti durante la guerra del 1812 con-
tro la Francia e per combattere la pirateria ma-
rittima lungo le coste del Nordafrica. La quarta
unità era una fregata da 52 cannoni varata nel
1841, dislocata in Mediterraneo, nell’Atlantico Ilfornimento
velivolo a controllo remoto MQ-25 T1 impegnato nelle prove del sistema di aviori-
ARS, destinato ai velivoli di serie da imbarcare sulle portaerei (US Navy).
meridionale e nel Pacifico; continuò a operare

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Marine militari

dante il sistema di aviorifornimento installato sul MQ- TAIWAN


25 T1, prototipo del velivolo a controllo remoto desti- Possibili future fregate per la Marina taiwanese
nato alle portaerei statunitensi. Il sistema — noto come In una riunione dei propri azionisti svoltasi il 4 dicem-
«Aerial Refueling Store, ARS» e montato sotto una bre, la holding cantieristica CSBC di Taiwan ha rivelato,
delle ali del velivolo — è il medesimo usato dagli F/A- fra le altre cose, l’esistenza di un progetto per la realizza-
18 «Hornet» imbarcati dell’US Navy e la campagna di zione di una nuova classe di fregate lanciamissili quale
prove serve per verificarne il comportamento aerodina- parte di un vasto programma di ammodernamento e po-
mico, nonché le prestazioni dei software e degli im- tenziamento della Marina locale. Dalle prime indiscre-
pianti che l’MQ-25 impiegherà operativamente. Il zioni trapelate, si tratterebbe di una fregata da 4.500
velivolo T1 è il prototipo utilizzato per questa e altre tonnellate di dislocamento, equipaggiata con sensori radar
campagne di prove, le cui informazioni verranno im- attivi a facce piane e armamento missilistico impiegabile
piegate per la produzione di serie dell’MQ-25 «Stin- da lanciatori verticali. Non vi sono tuttavia conferme se
gray». All’inizio del 2020, l’US Navy aveva esercitato la proposta di CSBC per le fregate verrà approvata, per-
l’opzione per ulteriori tre MQ-25, portando a sette ché fra il parlamento (che approva i bilanci militari) e la
esemplari quelli inseriti nella produzione iniziale; l’US Marina taiwanese (chiamata a definire i requisiti) non
Navy intende acquisire oltre 70 esemplari di «Stin- sembra esistere un’identità di vedute, anche tenendo
gray», prevedendone l’ingresso in servizio sulle portae- conto delle tendenze progettuali in atto nel settore delle
rei entro la fine del 2021, per assumere le funzioni di unità combattenti di superficie.
aviorifornimento tuttora assegnate ai predetti «Hornet». Michele Cosentino
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RUBRICHE

C HE COSA SCRIVONO GLI ALTRI

«ELECTION DAY 2020» Uniti, non sono riusciti ad assicurarsi un secondo man-
THE NEW YORK TIMES (November 8) - INTERNAZIONALE (6/12 novembre) dato!) con tutti i suoi effetti sia all’interno del paese, sia
AFFARINTERNAZIONALI (6 novembre) - LA REPUBBLICA (4/10 novembre)
nel contesto internazionale. Nel delineare quindi una pos-
L’Election Day 2020 passerà alla storia americana, sibile agenda dei primi 100 giorni del suo mandato dopo
dove pur non sono mancati i «testa a testa» tra i candidati, l’insediamento alla Casa Bianca del 20 gennaio, «vero e
come l’elezione più travagliata, con un presidente in ca- proprio Libro dei Sogni di ogni presidente» — scrive Fe-
rica che proclama la propria sedicente vittoria a urne an- derico Rampini sul quotidiano romano — il primo posto
cora aperte già nell’Election Night e che, più che del suo in politica interna è riservato alle misure di contenimento
avversario politico, sembrava preoccu- della pandemia dilagante e il secondo
parsi di mettere in discussione la credibi- all’emergenza economica con una nuova
lità stessa del sistema elettorale maxi-manovra di spesa pubblica in defi-
statunitense con le sue continue accuse di cit spending per facilitare una complicata
irregolarità e le conseguenti azioni legali ripresa economica. Quindi, si ritiene che
intraprese, rivelatesi poi tutte infondate. Biden abbia in programma di firmare una
E infine, pur dopo la proclamazione della serie di decreti che ribaltino alcune delle
vittoria da parte del ticket Biden-Harris decisioni prese dal suo predecessore. Tra
(destinata, secondo i media, a una bril- le misure in questione l’abolizione del
lante carriera politica nel futuro prossimo bando per l’immigrazione da alcuni paesi
venturo), Trump in maniera irrituale si è musulmani (Muslim Act), il ripristino
guardato dal pronunciare il tradizionale delle regole sulla tutela dell’ambiente
«consensus-speech» con l’ammissione smantellate da Trump e la
della propria sconfitta e il riconoscimento concessione della prote-
della vittoria dell’avversario. Fin dall’ini- zione federale ai cosid-
zio della campagna elettorale Biden, da detti dreamers, cioè agli
parte sua, aveva dichiarato che Trump ha rappresentato stranieri arrivati negli Stati
«un’anomalia storica» col suo atteggiamento sprez- Uniti da bambini, che vi-
zante delle regole, contrario allo spirito nazionale. vono costantemente sotto
«Non è quello che siamo, questa non è l’America!». la minaccia di espulsione
Ma è proprio così? Eppure per milioni di elettori di verso i paesi d’origine.
Trump — scrive Matt Flegenheimer su NYT — gli Ogni cambio di ammini-
ultimi quattro anni hanno rappresentato un cambia- strazione a Washington
mento in meglio: hanno festeggiato la creazione di comporta un riallineamento
nuovi posti di lavoro prima della pandemia, la guerra geopolitico a livello globale, tanto più che, per dirla con
commerciale con la Cina e gli attacchi presidenziali con- Biden, «America is back in the game». Nei rapporti in-
tro le élite e le istituzioni. Le ultime immagini della cam- ternazionali quindi, se appare scontato il rientro degli
pagna elettorale ci hanno ricordato per l’ennesima volta Stati Uniti nell’Organizzazione mondiale della Sanità e
la spaccatura che esiste all’interno del paese, con due vi- negli accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti clima-
sioni opposte di se stesso e dei rapporti col mondo, donde tici, non v’è chi non veda come una questione di cruciale
le dichiarazioni di Biden che vuole presentarsi «come il importanza sarà quella delle relazioni con la Cina. Que-
presidente di tutti gli americani». E intanto inizia il lungo stione che Henry Kissinger, premio Nobel per la pace, si
lavorio di analisi critica per interpretare «the four tumul- è affrettato a sottolineare nell’intervista concessa lo
tous years under Trump» (già inserito nella lista dei dieci scorso 8 novembre al giornalista e imprenditore tedesco
presidenti in carica che, nella storia elettorale degli Stati Mathias Döpfner (https://www.welt.de/politik/

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ausland/us-wahl/article219555920/Henry-Kissinger-I- bisogno del contributo statunitense, a lungo protagonista


like-Joe-Biden-as-a-human-being.html), nella quale so- nel costruire le regole del multilateralismo, per affron-
stiene che il «dossier cinese» è «un problema che ha due tare una crisi senza precedenti che sta mettendo a repen-
sfaccettature: la prima è la crescita della Cina, che pro- taglio la salute, la vita e l’avvenire di milioni di persone.
voca un cambiamento negli equilibri di potere nel Sotto la Sua presidenza, sono certo, Stati Uniti e Italia
mondo, mentre la seconda è la differenza ideologica. Per — e l’intera Unione europea — potranno ulteriormente
il futuro, il problema sarà capire in che misura il conflitto consolidare i legami di profonda e radicata amicizia, nel
ideologico prevarrà sulle relazioni tra i due paesi […] nome dei comuni valori di libertà, giustizia, democrazia,
ed è indispensabile che Europa e Stati Uniti trattino le che li uniscono».
relazioni sino-americane in parallelo». Sul fronte euro-
peo, archiviata ipso facto l’era Trump, l’Alto rappresen- «Comment Stopper Erdogan»
LA R GLE DU JEU, 12 Octobre 2020
tante UE per la politica estera, Josep Borrell, la
cancelliera Angela Merkel e il presidente Macron si sono Si alzano i toni delle polemiche tra Parigi e Ankara per
affrettati a tendere subito la mano a Washington, mentre la complessa e pericolosa «partita del gas» che si sta gio-
la NATO, dal canto suo, spera di «rilanciare un’Alleanza cando nel Mediterraneo orientale tra Grecia e Repubblica
che al momento regge, ma è reduce da greca di Cipro da un lato (sostenute dalla
duri colpi [sferrati da Trump]. Biden rap- Francia) e la Turchia dall’altro, con le sue
presenta, infatti, le tradizionali posizioni petizioni di principio geomarittime. Nel
dell’establishment statunitense in politica recente settimo Summit MED7 (Gruppo
estera — scrivono Karolina Muti e Ales- informale dei sette paesi dell’Unione eu-
sandro Marrone su AI — ricucirebbe ropea che si affacciano sul Mediterraneo),
probabilmente i rapporti con alleati vec- tenuto a Porticcio, vicino ad Ajaccio, lo
chi e nuovi, rassicurando così gli europei scorso 10 settembre (insiderover.com), il
e adotterebbe un approccio più duro presidente Macron in difesa degli inte-
verso la Russia e la Turchia ma senza ressi greco-ciprioti (nonché della major
provocare strappi». Negli scenari inter- francese Total) ha attaccato duramente il
nazionali che si vanno delineando, molto premier turco Erdogan che, ufficialmente,
eloquenti sono le parole del messaggio in termini altrettanto duri gli ha risposto
augurale del presidente Mattarella al in occasione del Vertice dell’Organizza-
«presidente eletto» Biden, quando ha af- zione per la cooperazione islamica dello
fermato: «La comunità internazionale ha scorso 20 ottobre (agenzia nova.com). In

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Che cosa scrivono gli altri

un tale contesto fa sentire la sua voce anche il filosofo Ber- la piccola repubblica d’Armenia». La vera questione non
nard-Henri Lèvy, notissimo maître à penser fortemente è più la diagnosi, ma ormai quella dei rimedi di cui dispo-
impegnato nella difesa dei diritti umani che, sulle pagine niamo laddove, in particolare, ne vengono individuati al-
web della rivista in parola di cui è direttore, con un pre- meno tre. In ambito NATO, di cui la Turchia fa parte dal
gnante articolo entra a gamba tesa nella polemica franco- 1952, sarebbe opportuno smascherare quella sorta di
turca e, invero, senza mezzi termini, riprendendo un tema «doppio gioco» che Ankara sta conducendo, comprando,
già affrontato nel suo recente libro L’Empire et les cinq per esempio, i suoi caccia F-16 dagli Stati Uniti e il si-
roi. Laddove, in breve, aveva sostenuto la tesi che, nel- stema di difesa dello spazio aereo S-400 dalla Russia,
l’eclissi dell’impero americano e nei suoi contraccolpi sul- mentre si moltiplicano i gesti di intesa sia con Putin sia
l’Occidente «i cinque Re», figuratamente parlando, di con l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.
imperi crollati da tempo (ergo cinese, russo, persiano, Come «minimum minimorum» — scrive sempre Lévy che
arabo e ottomano), rialzano la testa e fanno sentire la pro- sarebbe favorevole addirittura a una sospensione dall’Al-
pria voce! E l’accento cri- leanza stessa —bisogne-
tico dell’articolo batte rebbe richiamarla al
proprio sul risveglio del rispetto del combinato
paradigma ottomano por- disposto degli articoli 1 e
tato avanti dal premier 2 del Trattato dell’Alle-
turco Erdogan «con l’in- anza Atlantica, che impe-
nesto di questo progetto gna i suoi membri «a
imperiale in un islami- risolvere pacificamente
smo radicale, versione le controversie interna-
Fratelli Musulmani, di zionali», in cui si trovas-
cui Ankara vuole diven- sero coinvolti (e
tare la Mecca». Fino alla Un’immagine della fregata francese COURBET, classe «La Fayette», già flagship trasparente al riguardo è
Grande guerra, esordisce dell’operazione NATO Sea Guardian sino all’increscioso incidente che l’ha l’allusione alle contro-
coinvolta (seaforces.org).
il Nostro in maniera cau- versie in atto nel Medi-
stica, «l’impero ottomano veniva considerato il “grande terraneo orientale). In sede internazionale poi, in
malato d’Europa”, mentre oggi è la Turchia che fa am- considerazione che il Qatar rappresenta il maggiore spon-
malare l’Europa e, oltre all’Europa, il Mediterraneo e il sor finanziario di Ankara, sostiene lo sforzo militare di
Vicino Oriente. I sintomi di questo malessere sono ben Hamas e Hezbollah, sarebbe opportuno che Washington
noti: la sanguinosa invasione del Kurdistan siriano; il sospendesse la concessione in fieri al Qatar del riconosci-
controllo di ogni velleità democratica nella parte occi- mento di status di «major non-NATO Ally» (di cui godono
dentale della Libia; lo scontro con Cipro e, attualmente, a livello globale solo sette paesi), che consente l’accesso
con la Grecia al largo di Kastellorizzo; l’episodio della privilegiato agli armamenti e alle tecnologie statunitensi.
fregata francese Courbet [Flagship della missione NATO E infine l’Europa, che con la Turchia ha stipulato a suon
Sea Guardian] minacciata il 12 giugno scorso al largo di di miliardi il patto dei migranti per chiudere la rotta bal-
Tripoli [quando cioè, alla richiesta di ispezionare un mer- canica — accordo che Lévy non esita a definire «ripu-
cantile scortato da navi militari turche per il controllo gnante» — dovrebbe chiudere formalmente il processo di
dell’embargo ONU di armi alla Libia, in un gesto eviden- adesione all’Unione avviato nel lontano 2005, ma ancora
temente di sfida, è stata “illuminata” per ben tre volte col virtualmente in corso (e, infatti, sono stati aperti 16 capitoli
puntatore laser del sistema lanciamissili dalla fregata turca di una trattativa che, per statuto, nel conta 32 ed esiste un
Salihreis, episodio gravissimo a seguito del quale la Fran- «Consiglio di associazione» che si è riunito l’ultima volta
cia ha sospeso la partecipazione alla missione stessa]. E, ancora nel 2019). «Se ne parla poco — fa osservare con
infine, la guerra quasi aperta, tramite l’Azerbaijan, con ironia il Nostro — e non sono nemmeno sicuro che i lea-

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numerosi saggi di successo. Era la


Seconda guerra persiana nel 480
a.C., il che significa che oggi, nel
2020, da quei drammatici eventi
sono trascorsi 2.500 anni! La Gre-
cia ha ovviamente dato grande so-
lennità alla celebrazione degli
eventi in questione con la costitu-
zione di un Comitato presieduto da
Marianna V. Vardinoyannis, le cui
Dei ed Eroi nell’allegoria della battaglia di Salamina (23 settembre 480 a.C.) nel dipinto di Wilhelm parole però, insieme a quelle del
Kaulbach (1868) - (altomareblu.com).
premier greco Kyriakos Mitsotakis,
der europei ce l’abbiano troppo presente». Sono queste hanno creato un notevole «sconcerto» nell’Autore, come
in definitiva le tre vie (ergo NATO, Stati Uniti e Unione non esita a confessarci apertis verbis. Alle Termopili si
europea) per «contenere» Ankara e smorzare i toni ormai consumò «una battaglia tra la luce e le tenebre con la vit-
troppo spinti delle polemiche che hanno investito non solo toria della luce [cioè in termini morali del coraggio greco]
Atene e Nicosia ma con veemenza anche Parigi. E mentre — ha affermato la presidentessa Vardinoyannis — mentre
la Francia, in preda alla seconda violenta ondata della pan- Salamina ha segnato la nascita della civiltà occidentale».
demia, rivive l’incubo del terrorismo islamista, lo scorso Sentir rappresentare, ancora una volta come in tanti storici
29 ottobre un terremoto di magnitudo 7.0 seguito da un del passato, l’impero persiano e l’Oriente come «regno
mini tsunami ha colpito l’isola greca di Samos e la città della barbarie, il cui buio avrebbe soffocato la luminosa
turca di Smirne, che si trovano sulla stessa linea di faglia. civiltà occidentale», appare invero esagerato per il Nostro,
Un terremoto che, pur nella sua drammaticità, almeno un che puntigliosamente ricorda come, durante le ostilità, più
risvolto positivo in termini politici sembra averlo sortito, o meno una metà dei Greci, con buona pace della tanto
nel senso che i ministri degli Esteri greco e turco sono tor- declamata «identità ellenica», si era schierata dalla parte
nati [finalmente] non solo a parlarsi di nuovo per telefono, degli stessi Persiani, tanto più che nel 507 a.C., in tempi
ma dichiarandosi anche pronti ad aiutarsi a vicenda! «Che quindi non sospetti, un’ambasceria ateniese inviata da Cli-
la disgrazia possa avvicinare questi due paesi — è l’au- stene, concedendo «terra e acqua» al Gran Re, si era ri-
spicio espresso in merito da Chiara Clausi sulle colonne conosciuta de jure suddita dell’Impero persiano (anche se
de Il Giornale — che sembravano destinati ormai a essere poi venne sconfessata da Atene). Ma al di là dell’impo-
più lontani». stazione storiografica dell’evento, quello che sembra tur-
bare di più lo studioso è stata l’affermazione del premier
«Termopili e Salamina, la storia riscritta» greco, secondo il quale «l’anno delle Termopili e di Sa-
LA REPUBBLICA, 13 ottobre 2020 lamina costituì uno dei momenti più critici e drammatici
«Al passo delle Termopili gli Spartani, guidati da Leo- nella storia dell’umanità — e su questo possiamo essere
nida, morirono tutti e trecento, senza peraltro riuscire ad tutti d’accordo — Ai nostri giorni le sfide sono ovvia-
arrestare l’Esercito persiano; eppure questa sconfitta fu mente differenti. Onde di rifugiati e migranti economici
celebrata quanto e più di una vittoria. Poco tempo dopo stanno assediando le nazioni europee», e qui l’accordo
la flotta ateniese, sotto il comando di Temistocle, distrusse viene meno! «Tutti hanno diritto di avere le proprie opi-
quella del Gran Re nello stretto di Salamina e questo suc- nioni sulle guerre persiane — conclude l’Autore con un
cesso segnò praticamente la fine dell’invasione persiana filo del sarcasmo — però paragonare la flotta del Gran
in Grecia». In estrema sintesi questi i fatti, come ce li rias- Re ai poveri migranti di Lesbo e di Moria, è una viola-
sume l’autore del presente articolo, il noto antichista Mau- zione della verità»!
rizio Bettini, filologo dell’Università di Siena e autore di Ezio Ferrante

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Recensioni Dicembre_Layout 1 21/01/2021 09:16 Pagina 126

RUBRICHE

R ECENSIONI E SEGNALAZIONI
Giampiero Cazzato Molti misteri si affollano intorno alla morte di De Gra-
Marco Di Milla zia: quelle che lasciano soprattutto dubbiosi e interdetti
Navi mute sono le due autopsie effettuate da una perita d’ufficio,
Il mistero sulla morte che attribuisce il decesso a cause naturali: non per infarto
del comandante o cause simili, ma così … come se si trattasse di un vec-
Natale De Grazia chio malandato in salute e non di un giovane uomo nel
All Around pieno delle sue forze! Tra l’altro, c’è chi afferma che il
Roma 2020
cadavere avesse addirittura segni di torture!
pp. 222
Euro 16,00 Ma nel 2012 la Commissione parlamentare d’inchiesta
sui cicli di rifiuti dispone un nuovo esame autoptico e
viene accertato che la morte è avvenuta per avvelena-
mento! Il libro non manca di formulare precise ipotesi di
Il libro contiene una ricostruzione attenta e documen- responsabilità, puntando il dito accusatore su individui
tata della vita e della morte del giovane capitano di cor- molto discussi, che sarebbero — o sarebbero stati — a
vetta (CP) Natale De Grazia, deceduto mentre era in capo di ben strutturate organizzazioni criminali dedite ai
viaggio in auto verso La Spezia, dove avrebbe dovuto traffici sui quali indagava De Grazia. Non solo gente
effettuare degli accertamenti nel filone d’inchiesta sulle delle tradizionali «famiglie» mafiose, ma anche perso-
cosiddette «navi dei veleni», unità mercantili adibite da naggi di elevata formazione professionale, come un certo
armatori senza scrupoli a trasportare e sversare in mare ingegnere e uomo d’affari a respiro internazionale, con
rifiuti tossici o radioattivi, talvolta addirittura autoaf- collegamenti ad alto livello anche con la Massoneria.
fondando le unità a opera degli equipaggi complici, in Non vogliamo scendere in altri dettagli, per lasciare
modo da lucrare anche i premi di assicurazione. Altre al lettore le scoperte che si fanno in questo autentico
volte i micidiali rifiuti vengono trasportati sulle alture thriller. Però è il caso di ricordare che al comandante
dell’Aspromonte e smaltiti in cave dismesse. De Grazia fu conferita dal presidente della Repubblica
Questi traffici criminali è probabile possano essere Ciampi la Medaglia d’oro al merito di Marina «alla me-
associati anche a traffici di armi, addirittura talvolta moria» e a lui è intestata la Caserma CEMM di Com-
mascherati da aiuti umanitari e non a caso la narrazione pamare Reggio Calabria.
si apre con la rievocazione dell’attentato mortale di cui Oggi la parola «eroe» è inflazionata, ma al coman-
furono vittime, in Somalia, la giornalista TV Ilaria Alpi dante De Grazia si attaglia perfettamente!
e il suo operatore Miran Hrovatin e di altri assassinati, Commoventi i ricordi della sua sposa e di alcuni
come il maltese Paul Anthony Formosa, Mauro Rosta- suoi colleghi, riportati nel volume. Inoltre il libro si
gno e Vincenzo Li Causi, tutti omicidi rimasti senza fregia di una Introduzione del generale Sergio Costa,
colpevoli condannati in via definitiva. ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e
De Grazia, marinaio nell’anima, proveniente dalla del mare e dell’ammiraglio Giovanni Pettorino, Co-
Marina Mercantile, aveva partecipato al concorso a Uf- mandante generale del Corpo delle capitanerie di
ficiale di porto con il diploma di Capitano di lungo porto/Guardia costiera.
corso e dopo il comando di motovedette e di Circomare Autori del libro, Marco Di Milla, giornalista pubbli-
Carloforte, è destinato a Compamare Reggio Calabria. cista, primo maresciallo delle Capitanerie e Giampiero
Lì entra a far parte di un pool formato da esponenti di Cazzato, giornalista e scrittore.
varie forze di polizia e coordinato dal Sostituto procu- Al caso De Grazia è stato dedicato anche un docu-
ratore Francesco Neri e ne diventa l’anima. Anni dopo mentario TV di Wilma Labate nella serie Nel nome del
la sua morte, Neri ne parlerà agli autori del libro con popolo italiano.
rimpianto e autentica commozione. Renato Ferraro

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Giorgio Giorgerini mica al concetto di Mediterraneo allargato, dai nuovi


mezzi navali alla dottrina e alla politica marittima.
Conversando di
strategia navale e di Questa veloce ma, allo stesso tempo, esauriente
potere marittimo rassegna di interessanti studi strategici arriva agli
anni della Guerra Fredda e alle contrapposte strategie
Aracne Editrice
Canterano (RN) 2017 marittime Stati Uniti-Unione Sovietica, per poi pro-
pp. 292 seguire con il crollo di quest’ultima e giungere ai no-
Euro 18,00 stri giorni attraverso un’analisi della situazione
internazionale del nuovo millennio e la minaccia del
Questa interessante antologia di scritti del profes- terrorismo globale. C’è spazio anche per una visione
sor Giorgio Giorgerini — uno dei più accreditati stu- futura, proponendo uno sguardo sulla dottrina e la
diosi di strategia marittima e dottrina navale al strategia marittima di domani sino a una proiezione
mondo — raccoglie organicamente una selezione dei al ventennio 2020-40. In realtà, gli avvenimenti del
suoi tanti contributi in articoli, conferenze, convegni mondo contemporaneo, caratterizzato da un susse-
e altre pubblicazioni sulla materia navale redatte guirsi di incalzanti eventi strategici, mettono in ri-
nell’arco di ben sessant’anni, dal 1955 al 2015. salto l’attualità di quei principi dei maestri del
Una puntuale prefazione dell’ammiraglio Guido pensiero navale sia italiani — Rocco, Bonamico,
Venturoni — già Capo di Stato Maggiore della Ma- Bernotti, Di Giamberardino e Fioravanzo — sia stra-
rina, della Difesa e Presidente del Comitato militare nieri — Mahan, Corbett, Calwell, Castex — che il
della NATO — apre il volume articolato in 22 ampie prof. Giorgerini, sin dal lontano 1956, ha ininterrot-
«Tesi» e non capitoli, ognuna delle quali si propone tamente contestualizzato e proposto con passione
come strumento scientifico di indagine allo scopo di nelle sue brillanti conferenze, in contesti prestigiosi
affrontare un argomento collegato ai molteplici dell’alta formazione militare e universitaria. Al prof.
aspetti dell’esercizio del Potere Marittimo e delle at- Giorgerini va, infatti, il grande merito di aver contri-
tuazioni della Strategia Navale. Secondo le dottrine buito alla divulgazione del sapere marittimo, non
classiche, il Potere Marittimo è la capacità mediante solo nell’ambito istituzionale della Marina e della Di-
la quale, uno Stato proiettato sul mare può essere fesa, ma anche nel mondo civile, coinvolgendo nel
prevalente o dominante rispetto ad altri, esercitando dibattito quello accademico. Inoltre, Giorgerini si
un dominio del mare con modalità, che potremmo sofferma su un argomento che a lui sta molto a cuore,
definire, territoriali. quello della cultura strategica, strettamente connesso
Nell’esposizione cronologica delle sue «Tesi», con la formazione della classe dirigente degli uffi-
l’autore analizza l’evoluzione dell’applicazione del ciali di Marina, il cui bagaglio culturale non deve es-
potere navale e marittimo abbracciando una visione sere limitato ai soli aspetti tecnici. Nel testo
delle diverse problematiche inquadrate nelle dimen- sottolinea questo importante concetto riprendendo
sioni e nelle specificità nazionali che vanno dal se- una frase molto significativa: «Una Forza armata
condo dopoguerra a oggi. che non faccia cultura è già battuta in partenza».
Il testo inizia con una precisa analisi critica scritta Con quest’ultima opera, Conversando di strategia
nel 1959, riguardante la complessità della formazione navale e di potere marittimo, si accresce e si rinnova
del primo programma navale del dopoguerra in Italia l’importante contributo che il prof. Giorgerini ha dato
che, tra interminabili difficoltà, si sarebbe poi con- al sapere marittimo, grazie all’attività svolta tramite ri-
cluso solo diversi anni dopo. Seguono altri approfon- cerche e studi, nonché al proficuo impegno sempre a
dimenti che spaziano dalla geopolitica alla strategia favore della cultura navale.
del potere marittimo, dalla politica estera ed econo- Angelo Savoretti

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Enzo Ciconte di un musulmano in danno di un cristiano. E ciò non


Il grande ammiraglio avrebbe comportato sanzione alcuna». E così, «alla fine,
Storia e leggenda del prevale l’istinto di sopravvivenza. Fa sprofondare in
calabrese Occhialì, fondo al cuore, nella parte più recondita e inaccessibile,
cristiano e rinnegato il suo Dio per poterlo dimenticare e abbraccia un’altra
che divenne re fede». Entra a far parte, quindi, della categoria dei rinne-
Rubbettino Edizioni gati assumendo il nome di Occhialì, ovvero il tignoso.
Soveria Mannelli (CZ) 2018
pp. 92 Uscito dal carcere, sposa Bracaduna, la figlia di Giafer,
Euro 10,00 episodio che dà inizio alla sua sfolgorante carriera in
mare, dove si fa apprezzare dall’ammiraglio ottomano
L’autore, professore a contratto all’Università di Roma Dragut e dove riporta numerose vittorie sulla flotta cri-
Tre e all’Università di Pavia, racconta, in questo suo sag- stiana. Dopo 26 anni dal suo rapimento ha l’opportunità
gio, «della vita di un uomo astuto che ha avuto l’abilità di tornare nella propria terra e di rivedere la madre, Pippa
di scalare i vertici militari turchi, che ha conosciuto quat- di Cicco. «Tutte le madri avrebbero gioito della fortuna
tro sultani che si sono affidati a lui incuranti che fosse del figlio. Tutte certo; ma non Pippa». Tra i numerosi
nato in un’altra terra, che fosse appartenuto a un’altra doni ricevuti dal figlio, infatti, manca quello che lei si
religione». È il calabrese Gian Luigi Galeni il protagoni- aspettava: «il dono del suo ritorno al cristianesimo. […]
sta di questa storia. Nato a Le Castella, oggi frazione di La madre ringraziò il figlio per i doni che aveva portato,
Isola Capo Rizzuto (KR), intorno al 1520, viene avviato ma lo pregò di riprenderseli perché lei era già ricca della
agli studi dal padre, pescatore, che sa bene che quel me- sua fede e non aveva bisogno di altre ricchezze. Capì, il
stiere «non fa fare molta strada a chi voglia farsi una vita figlio, da quelle parole, di aver perso la madre; definiti-
nuova». Pertanto il piccolo Gian Luigi, oltre a imparare a vamente. Lei, la madre, aveva scelto il suo Dio e non suo
conoscere il mare, apprende anche i primi rudimenti che figlio; era lei, questa volta, a fare l’abiura più forte,
gli consentiranno di leggere e di scrivere. All’età di 16 quella nei confronti del figlio che aveva generato, che
anni, durante un’uscita in mare con il padre, che rimane aveva già perso una volta e che questa volta perdeva per
ucciso, viene rapito dal pirata Barbarossa. Venduto come sempre». Alla morte di Dragut, durante un assedio a
schiavo a un corsaro chiamato Giafer, che lo mette subito Malta, il suo posto viene affidato a Occhialì, unitamente
ai remi dove vi rimane per due anni, conquista, successi- al governatorato di Tripoli. Il nuovo sultano, Selim, in-
vamente, la fiducia del suo padrone che, «così si racconta, vece, gli affida il regno di Algeri. Tunisi, governata dal
prima di prendere qualsiasi decisione ascoltava il parere re Hamid come vassallo degli spagnoli, egli la conquista
del suo schiavo calabrese». Impossibilitato a navigare per senza sparare un colpo. «Furono i cavalieri di Malta a
via di una malattia, viene chiamato da Giafer a casa sua, dare a Occhialì l’occasione di mostrare tutta la propria
come servo. Qui si fa apprezzare anche dalla moglie del intraprendenza e capacità di comando». Egli, infatti, alla
corsaro, che avrebbe voluto dargli in moglie la figlia. Ma testa di 19 vascelli sconfigge la flotta dell’Ordine al co-
questo avrebbe dovuto comportare l’abiura delle fede cat- mando del generale François Saint-Clement. Anche in
tolica da parte del Galeni. Egli, però, rimane fermo nel Adriatico, dovunque va, miete successi. A Lepanto, dove
suo credo religioso fino a che la sorte gli si mette contro. si presenta «la più grande flotta cristiana che si fosse mai
Un giorno, infatti, durante un litigio, con un pugno uccide avventurata nel Mediterraneo», c’è anche lui. Al co-
uno degli altri due schiavi che lavoravano nella stessa mando dell’ala sinistra dello schieramento turco, fronteg-
casa. L’episodio gli spalanca le porte del carcere, portan- gia Gian Andrea Doria: «l’uno contro l’altro, si
dolo verso la condanna a morte. L’unico modo per poter contrapponevano i due migliori combattenti di mare
uscire da questa situazione è l’abiura. In tal caso, infatti, dell’epoca. [...] I due si fronteggiavano allungandosi sul
«diventando musulmano, l’omicidio commesso è come se mare, senza che né l’uno né l’altro pensasse di attaccare
non fosse mai avvenuto; o meglio: è avvenuto per mano l’avversario, e tale tattica non risparmiò a entrambi cri-

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tiche, pettegolezzi, sospetti. [...] Le maldicenze nacquero tività di ricerca sulla storia dell’epoca e alla passione per
solo perché la tattica usata da entrambi appariva simile». la storia navale molto particolareggiata, che emerge niti-
Durata 5 ore, la battaglia di Lepanto è una carneficina. Vi damente durante la lettura del libro, sulla figura di Co-
muoiono trentamila turchi e cinquemila cristiani. Seppur stantino Borsini, sia come uomo, sia come marinaio, ma
sconfitto, Occhialì torna a Costantinopoli come un vinci- soprattutto dopo le sue gesta come eroe, citando anche
tore, portando con sé anche la Capitana, l’unica nave cri- personaggi a lui molto vicini quali il suo attendente Vin-
stiana catturata dai turchi. Viene nominato capo supremo cenzo Ciaravolo, che ha mostrato anch’egli un altissimo
dell’armata, poiché è l’unico uomo «uscito dalla battaglia attaccamento ai valori più profondi della Forza armata.
senza aver perso la reputazione». Con tale titolo ha Il libro è denso di informazioni ben contestualizzati,
l’onore e l’onere di trasformare la Marina Militare turca, sin dal periodo della formazione in Accademia navale,
costruendo una nuova flotta e dotando le navi di archibugi allorquando il Borsini apprende quelli che sono i valori
e molti cannoni. Ritornato a solcare i mari, vani saranno fondamentali e fondanti del marinaio, necessari al nostro
i tentativi di fargli riabbracciare la fede cattolica. «Era eroe che ha recepito che la sua mission doveva essere:
potente la flotta che comandava Occhialì e alla testa della compiere con onore il proprio lavoro e che la soddisfa-
quale rimase per 16 anni; ovunque andasse seminava zione sta nel compiere con gioia il proprio dovere. Ciò si
morte e terrore». Muore di vecchiaia il 4 luglio 1595, al- poteva realizzare grazie agli insegnamenti ricevuti in Ac-
l’età di 75 anni e viene sepolto in una delle moschee fatte cademia, come emerge anche dal discorso del coman-
costruire da lui. «La Calabria ha dimenticato questo suo dante dell’Accademia, il quale suggerisce di avere un
figlio e la sua storia ha avuto un andamento carsico: atteggiamento caratterizzato dal basso profilo e dal parlar
s’inabissa per molto tempo per poi riemergere all’im- poco e di distinguersi attraverso i fatti compiuti (ciò fa
provviso quando uno meno se l’aspetta. La Turchia ha di emergere la distanza abissale con l’evento pensando a un
lui un ricordo più solido e duraturo, perché quello che periodo storico segnato dai social). Nello scorrere le pa-
ha fatto non è stato dimenticato e la sua tomba continua gine del libro emerge il cammino compiuto dal Borsini
a esser visitata, meta di pellegrinaggi e di curiosi». intriso di eventi e, nella parte finale, si affianca a quella
del Ciaravolo, un altro marinaio che pur rivestendo uno
Gianlorenzo Capano
status diverso ed essendo di estrazione sociale diversa dal
Massimiliano Narresi Borsini, condivideranno l’onore e l’amore per la Patria,
Costantino Borsini: rimanendo immortali nella storia militare, non solo per
lÊUomo, il Marinaio, le loro gesta, ma soprattutto laddove si vogliano inse-
lÊEroe gnare i valori più alti e nobili, a cominciare dai luoghi de-
Macchione Editore putati alla formazione, ma anche in ogni ente militare e
Varese 2016 istituzionale. Concluso il suo periodo di formazione, il
pp. 182
Euro 20,00 Borsini passa al servizio operativo connotato da un sus-
seguirsi di incarichi che lo portano, oltre che in diverse
destinazioni a bordo delle navi e nei diversi enti a terra,
Il libro di Massimiliano Narresi, Costantino Borsini: anche in Cina e in Eritrea, mete che è difficile immagi-
l’Uomo, il Marinaio, l’Eroe è uno spaccato-squarcio-af- nare di raggiungere agevolmente con i mezzi dell’epoca.
fresco sulla storia dell’Italia dell’epoca con le sue colonie, Il 20 gennaio 1940, il destino del Borsini incrocia
alquanto diversa da quella odierna sia dal punto di vista quello del Ciaravolo, che viene assegnato come suo at-
politico che sociale. Ciò che è rimasto uguale o che è tendente su nave Eritrea, e che successivamente lo se-
cambiato poco è la cultura e i valori che sono rimasti nella guirà anche sul cacciatorpediniere Nullo che, attaccato
cultura del marinaio. L’autore, pur non appartenendo alla dalla nave inglese Kimberley, affonderà insieme alle
Forza armata, dimostra una conoscenza della Marina Mi- gesta eroiche del Borsini. Quest’ultimo ordina all’equi-
litare e degli eventi che l’hanno connotata, grazie all’at- paggio di mettersi in salvo abbandonando la nave, sicché

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tutti, compreso il Ciaravolo, eseguono l’ordine e si met- predestinati alla gloria ma esseri umani disposti a lottare
tono in salvo a bordo di un battello. Ciaravolo però, ri- per l’affermazione di quei valori nei quali credevano fer-
torna a bordo del cacciatorpediniere e decide mamente; uomini che pur amando la vita non temevano
deliberatamente di immolarsi con il suo comandante. la morte e molto spesso finirono con il trovarla». Il ro-
La notizia del gesto eroico del Comandante Borsini e manzo, liberamente ispirato alle gesta del comandante
dell’attendente Ciaravolo, che saranno insigniti succes- Fecia Di Cossato, si svolge a bordo di una torpediniera
sivamente della Medaglia d’Oro al Valor Militare, giun- italiana sorpresa dall’armistizio mentre è in navigazione
gerà e sarà diffusa in ritardo e in maniera frammentata in al largo della Sardegna. Quel giorno, l’ordine inaspettato
Italia e successivamente porterà diversi comandanti a se- di recarsi a Bona per consegnarsi al nemico è accolto dal
guire le loro gesta e, come riportato dall’autore, condurrà comandante Giorgio Benassi come un oltraggio ai tanti
il Comando Supremo della Regia Marina a operare delle ufficiali e marinai che hanno combattuto e sacrificato la
contromisure diramando una circolare in cui velatamente propria vita per il bene del paese. Nulla sapendo delle
si sconsigliava il ripetersi del gesto eroico, celebrato in motivazioni che hanno spinto il governo Badoglio a una
più occasioni in Italia dopo l’evento negli anni successivi tale risoluzione, il comandante Benassi ritiene che la
fino alla dedica del pattugliatore Borsini nel 1999. Il loro flotta, non ancora sconfitta e capace di infliggere danni
ricordo fa eco in tutti i comandi ed enti della Forza ar- al nemico, non meriti una tale umiliazione; una convin-
mata, divenendo un riferimento morale per coloro che a zione che lo porta a decidere di fare rotta verso le Baleari
distanza di tempo indossano la loro stessa divisa. per farsi internare piuttosto che arrendersi. Nonostante il
carisma di cui gode, così come sempre accade nelle co-
Vincenzo Coppola
munità di uomini, non tutti i membri dell’equipaggio
Mario Romeo sono favorevoli. Pensano che la guerra sia finita e sono
in molti a credere che sia prossimo il ritorno a casa; una
LÊultima missione illusione che rende intollerabile l’amara prospettiva della
Settembre 1943
condizione di semiprigionia assicurata dall’internamento.
Nuova Palomar L’equipaggio si divide, quindi, fra coloro che confi-
2018
pp. 246 dano in Benassi e quanti propendono per accettare le di-
Euro 16,50 sposizioni armistiziali; una divergenza di opinioni che
offre all’autore lo spunto per analizzare la dimensione
umana dei tanti personaggi che animano il romanzo e
«Dedico questo mio scritto ai giovani comandanti consentire al lettore di avere la percezione visiva e carat-
della nostra Marina Militare che, nell’ultimo conflitto, teriologica di ognuno di loro. Tutto ciò fa sì che pren-
animati da un coerente senso del dovere e dell’onore, dendo spunto dai tragici eventi realmente verificatisi quel
scrissero, spesso a prezzo della propria vita, pagine di giorno, il racconto si arricchisca di una sequela di colpi
coraggio e perizia marinaresca. Alle loro gesta mi sono di scena che lo rendono intrigante e appassionante.
liberamente ispirato nel romanzare alcuni degli episodi Come specificato dall’A. nella premessa, la figura del
bellici narrati; un contributo, spero, innovativo, dal mo- comandante Giorgio Benassi rende omaggio a tutta una
mento che ho inteso non imbrigliare tali personaggi in generazione di ufficiali della nostra Marina capaci di su-
una stucchevole dimensione oleografica, colpevole di scitare il rispetto e l’ammirazione del nemico. Uomini
privilegiare gli aspetti più puramente eroici delle loro che con i loro dubbi e le loro paure, altro non erano che
gesta. Il risultato di questo tipo di letteratura è che oggi mariti e padri affettuosi e che, oggi più che mai, possono
abbiamo innumerevoli leggende ignote ai più e, per con- essere di esempio ai tanti giovani che sentono la necessità
tro, nessun credibile esempio nel quale immedesimarci. di confidare in qualcosa che vada oltre l’effimero.
In realtà, questi uomini, con i loro dubbi e le loro paure, In ultimo e per ammissione dello stesso autore, è utile
altro non erano che mariti e padri affettuosi. Non semidei precisare che gli eventi bellici descritti, sia pure romanzati,

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si riferiscono a episodi effettivamente avvenuti e che le afferenti al diritto militare. In particolare il lavoro a firma
considerazioni su quel travagliato periodo, sono tratte del capitano (EI) Setti dott. Saverio e dell’avvocato An-
dagli scritti dei principali storici italiani. drea Conti — e con la prefazione del dottor Maurizio
Claudio Rizza Block, Procuratore generale militare presso la Suprema
Corte di Cassazione —, in maniera articolata ed esau-
stiva, dopo un’introduzione al sistema del diritto militare
Andrea Falconi
Pierpaolo Zagnoni — materia molto tecnica, che attinge al diritto ammini-
strativo, al diritto penale sostanziale e processuale e al di-
Sulla nave dellÊ
imperatore ritto del lavoro —, affronta il tema e le problematiche
connesse alla catena di comando (capitolo II), all’ordine
Luglio Editore
Trieste 2020 militare (capitolo III), alla valutazione del personale mi-
pp. 192 litare (capitolo IV), alla responsabilità disciplinare, pe-
Euro 24,00 nale, civile e amministrativo-contabile dell’appartenente
alle Forze armate (capitoli V, VI, VIII, IX), al diritto pro-
Ancora una volta i fondali dell’alto Adriatico rivelano cessuale penale militare (capitolo VII), alle libertà costi-
un segreto che richiama una oscura vicenda il cui prota- tuzionali del militare (capitolo X), al segreto militare
gonista è nientemeno che l’imperatore Francesco Giu- (capitolo XI) e ai beni militari (capitolo XII).
seppe d’Austria. Le acque al largo del delta del Po celano Il volume pone una particolare attenzione alla concreta
il relitto di una nave misteriosa che gli autori, dopo ap- prassi attuativa del diritto militare e alle questioni di diritto
passionanti ricerche, riescono a identificare, svelando una di maggior rilevanza, dalle responsabilità del singolo mi-
storia persa nel tempo e straordinaria, collegata all’occu- litare, alle nuove libertà sindacali, dal fenomeno del mob-
pazione austriaca e alla Repubblica di Venezia. La nave bing alla valutazione della resa professionale. Trattasi,
è stata la prima unità a vela e vapore della Marina austro- pertanto, di una completa monografia di valenza scienti-
veneta poi K.u.K. a solcare le acque dell’Adriatico e del fica, ma anche di un solido strumento di studio e di lavoro
Mediterraneo in un contesto storico-geografico di grande per ogni operatore giuridico e ogni militare che voglia ap-
interesse per i luoghi visitati, per gli equipaggi e i pas- profondire, con rapidità e affidabilità, i fondamentali isti-
seggeri che vi hanno navigato. Il rinvenimento e l’iden- tuti dell’attività istituzionale delle Forze armate, dell’Arma
tificazione di questo particolare scafo affondato a poche dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza.
miglia da Porto Levante accrescono l’importanza storica Autori del testo sono Saverio Setti, ufficiale del
delle acque marittime del Veneto aprendo all’archeologia Ruolo Normale in servizio nell’Esercito italiano. For-
subacquea nuovi orizzonti di ricerca. mato presso l’Accademia militare di Modena, ha con-
seguito la Laurea Magistrale in Scienze strategiche, in
Andrea Conti
Saverio Setti Relazioni internazionali e in Giurisprudenza. Autore di
numerosi saggi di diritto militare, è membro del Comi-
Lezioni di diritto militare
tato scientifico della rivista Cammino diritto e redattore
CEDAM della Rassegna della giustizia militare edita dalla Pro-
Padova 2020
pp. 786 cura generale militare presso la Suprema Corte di Cas-
Euro 45,00 sazione e Andrea Conti, avvocato del Foro di Milano,
dottore di Ricerca in Scienze Giuridiche, diplomato
presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni
Il testo Lezioni di diritto militare, edito da CEDAM, Legali. Redattore della Rassegna della giustizia mili-
si propone di affrontare, con appropriata chiarezza espo- tare edita dalla Procura generale militare presso la Su-
sitiva e con rigore e aggiornamento normativo, giurispru- prema Corte di Cassazione. Autore di diverse
denziale e dottrinale, i profili sostanziali e processuali pubblicazioni, anche in relazione al diritto militare.

Rivista Marittima Dicembre 2020 131


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MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

NEL PROSSIMO NUMERO FOCUS SU


SICUREZZA MARITTIMA

LA COLLABORAZIONE ALLA RIVISTA È APERTA A TUTTI.


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E NON RIFLETTONO IL PENSIERO UFFICIALE DELLA FORZA ARMATA.
RIMANIAMO A DISPOSIZIONE DEI TITOLARI DEI COPYRIGHT CHE NON SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE.
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SU SUPPORTO INFORMATICO (QUALSIASI SISTEMA DI VIDEOSCRITTURA). GLI INTERESSATI POSSONO CHIEDERE ALLA DIREZIONE LE RELATIVE
NORME DI DETTAGLIO OPPURE ACQUISIRLE DIRETTAMENTE DAL SITO MARINA ALL’INDIRIZZO WWW.MARINA.DIFESA.IT/CONOSCIAMOCI/
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132 Rivista Marittima Dicembre 2020


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La logistica quale strumento della geopolitica


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