Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

Anno 47 - N° 49 Domenica 27 febbraio 2022 In Italia € 3,00 (€ 2,00 Repubblica + € 1,00 L’Espresso in abbinamento obbligatorio)

Il conflitto a est

L’Europa arma l’Ucraina

Francia, Germania e Italia seguono gli Usa e inviano aiuti militari alle forze di Kiev che stanno frenando l’avanzata dei russi. Zelensky esorta alla “resistenza”
Il Cremlino risponde alle difficoltà potenziando l’offensiva. Si combatte nel centro della capitale. Biden: le sanzioni sono l’alternativa alla terza guerra mondiale

Scatta il blocco su Swift per colpire le banche di Mosca. Cingolani: pre-allarme sul gas
L’editoriale
Kiev
Soldati e civili
ucraini si
Le democrazie mettono al
riparo dopo
unite l’esplosione di
un missile russo
nelle strade
contro Putin della capitale

di Maurizio Molinari

L’ invasione dell’Ucraina
da parte delle truppe
di Vladimir Putin ha aperto
una crisi militare nel cuore
dell’Europa ed a 72 ore dal suo
inizio è già possibile identificare
le tre chiare novità che ha fatto
emergere, con conseguenze
al momento imprevedibili:
la capacità di combattere delle
forze di Kiev, il ritorno alla
Guerra Fredda con le democrazie

Gleb Garanich/REUTERS
europee schierate con gli
aggrediti e l’isolamento
del Cremlino.
Anzitutto, l’esercito ucraino si
batte, non si è sciolto come neve
al sole al pari di quanto avvenne
con i militari afghani lo scorso dal nostro inviato Il reportage Il caso Le manifestazioni
agosto. Se Putin aveva
immaginato di prendere Kiev Paolo Brera
con una guerra lampo ripetendo Nelle trincee di Odessa La battaglia Dalle piazze d’Italia
l’exploit dei talebani a Kabul si è KIEV
dovuto ricredere per il semplice Traccianti e granate, artiglieria e ka- accerchiata dal nemico delle fake news un grido per la pace
motivo che la differenza sta nella lashnikov. «Attaccano da venti mi-
legittimità democratica del nuti il ministero della Difesa».
governo. ● a pagina 3 con servizi di Giampaolo Visetti di Gianni Riotta di Lorenzo De Cicco
● continua a pagina 35 ● da pagina 2 a pagina 21 ● a pagina 8 ● a pagina 11 ● a pagina 18

L’analisi
Visita a Corviale Serie A

Attacco totale:
le città sotto tiro
di Gianluca Di Feo

S arà guerra totale. Nelle

prossime ore l’offensiva russa
è destinata a cambiare passo,
investendo con violenza le città. I
segnali sono chiari, Mattarella Ciclone Vlahovic
accompagnati dalle parole
minacciose di Vladimir Putin e le periferie e la Juve ricomincia
contro «gli ucraini che non
vogliono negoziare». Il Cremlino dimenticate a sognare
ha scommesso sul crollo delle
istituzioni e della volontà di
combattere. di Stefano Cappellini di Franco Vanni
● a pagina 2 ● a pagina 35 ● a pagina 42

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pagina
.
2 Primo piano La nuova guerra
L’Ucraina resiste
Putin bombarda
L’Ue: aiuti militari
I russi non sfondano, nuova offensiva
Biden: “Scenari da guerra mondiale”
di Enrico Franceschini
Al terzo giorno di guerra i russi han-
no lanciato un’offensiva a tutto
campo. Hanno pesantemente bom-
bardato la capitale Kiev, dove è sta-
to attaccato anche il Ministero del-
la Difesa, mentre a Kharkiv hanno
distrutto nella notte un gasdotto.
Il Cremlino ha ammassato
100mila uomini verso la capitale,
dopo avere incontrato secondo fon-
ti americane più opposizione di
quella che si aspettava: l’invasione
ha rallentato rispetto alle strategie
di Mosca, in Occidente circolano
previsioni di «un lungo conflitto».
Dallo scontro per questa città di 3
La battaglia
Da sinistra,
caccia ai proiettili
inesplosi a Kiev,
un ponte
distrutto
al confine con
la Bielorussia
e un edificio
incendiato dai
bombardamenti
S arà guerra totale. Nelle
prossime ore l’offensiva russa è
destinata a cambiare passo,
investendo con violenza le città. I
segnali sono chiari, accompagnati
dalle parole minacciose di Vladimir
Putin contro «gli ucraini che non
vogliono negoziare». Il Cremlino
ha scommesso sul crollo delle
istituzioni e della volontà di
combattere, invece la resistenza
continua a crescere e iniziano i
lanci di molotov contro gli invasori.
L’avanzata lampo di Mosca procede
alla massima velocità: la prima
ondata di “gruppi tattici” corazzati
conquista nuove posizioni
ovunque, dal Mar Nero a Kiev. Pur
di non rallentare, i tank passano dai
campi e vengono abbandonati i
mezzi guasti. Ormai ci sono truppe
russe sparse in tutto il territorio a
oriente del fiume Dnepr. A rendere
ancora più drammatica la
situazione, da venerdì sera sarebbe
iniziata una nuova offensiva dalla
Bielorussia in direzione di Leopoli e
del confine polacco. Sono stati
198
I morti ucraini secondo Kiev
Secondo il ministero dell’Interno di Kiev nei primi due giorni
di attacco russo sono state 198 le vittime ucraine, tra cui due bambini,
mentre i feriti risultano al momento 1.115, di cui 33 bambini
milioni di abitanti potrebbe dipen-
dere l’esito dell’avanzata russa.
Il presidente ucraino Volody-
myr Zelensky – il quale ha ricevuto
una telefonata di solidarietà da par-
te del Papa – ha respinto l’invito
americano a un’evacuazione che
sarebbe sembrata una fuga e ha
esortato il suo popolo «alla resi-
stenza per il futuro dei nostri figli e
della nazione: il combattimento è
qui». «Abbiamo fatto deragliare i lo-
ro piani», ha detto con un video-
messaggio, facendosi inizialmente
riprendere davanti a una chiesa
del centro. «Siamo sopravvissuti.
Volevano conquistarci e installare
al potere i loro burattini. Distrug-
giamo gli invasori».
Il quadro dei combattimenti
Mosca ora scatena il conflitto totale
La seconda ondata attacca le città
filmati raid di elicotteri a Brody:
dista solo cento chilometri da
Leopoli. Non si comprende quale
sia l’obiettivo di questa manovra.
Forse tagliare i collegamenti con la
Polonia, per impedire le forniture
d’armi occidentali a Kiev. O forse
Putin ha veramente deciso di
occupare l’intero Paese. Ma di
sicuro l’iniziativa aumenta il rischio
di un’escalation: le forze russe
potrebbero trovarsi di fronte alle
truppe americane schierate sulla
frontiera polacca.
È ancora presto per capire se la
blitzkrieg di Mosca, che ricalca la
tattica tedesca della Seconda
Soldati e volontari ucraini stan-
no impegnando gli invasori non so-
lo a Kiev, dove è stato introdotto il
coprifuoco notturno e all’alba di ie-
ri un missile ha colpito un edificio
di civili, ma pure a Odessa e a Kar-
khiv. Il ministero della Salute ucrai-
no stima finora 198 vittime tra i pro-
pri militari e civili. Mosca, che ha re-
so noto di avere catturato la città di
Melitopol nel sud dell’Ucraina,
non fornisce le sue perdite, ma fon-
ti di Kiev le attribuiscono 3.500
morti.
Intanto l’Onu afferma che 120mi-
la persone hanno lasciato l’Ucrai-
na nelle ultime 48 ore e che il nu-
mero dei profughi potrebbe arriva-
re a 5 milioni, con un esodo di mas-
di Gianluca Di Feo
guerra mondiale, funzionerà. Al
Pentagono sono convinti che la
macchina bellica del Cremlino stia
accusando seri colpi. Anzitutto c’è
un problema logistico: più i tank
vanno avanti, più è difficile fargli
avere il carburante. Numerosi
cingolati sono già rimasti senza
benzina. Inoltre le colonne dei
rifornimenti vengono bersagliate
dai militari ucraini, che lanciano
agguati dai boschi. Le foto di
camion carbonizzati e soldati
prigionieri sono numerose. «Ne
abbiamo uccisi 3.500», dichiara
Kiev. Mosca nega. Nel Donbass però
alcune unità registrano perdite
Domenica, 27 febbraio 2022
sa verso Polonia e Romania.
Germania, Belgio, Olanda e Gran
Bretagna armano Kiev, come l’Ita-
lia. Anche gli Usa mandano 350 mi-
lioni di dollari di aiuti mentre il pre-
sidente americano Joe Biden dice:
«Hai davanti due opzioni: iniziare
una terza guerra mondiale, entra-
re in guerra con la Russia, fisica-
mente. Oppure assicurarsi che un
Paese che agisce in modo così con-
trario al diritto internazionale pa-
ghi un prezzo per averlo fatto».
Usa e Ue hanno raggiunto un ac-
cordo per rimuovere alcune ban-
che russe da Swift. Germania, Slo-
venia, Lituania, Lettonia, Estonia
si aggiungono a Regno Unito, Bul-
garia, Repubblica Ceca e Polonia
rilevanti: in particolare la prima
armata della Guardia. I missili
terra-aria Stinger rendono difficili i
raid dal cielo — ieri hanno abbattuto
due caccia e due elicotteri — e
frenano gli stormi russi.
Per questo Putin avrebbe ordinato
di aumentare il volume di fuoco. Sul
campo sta arrivando una seconda
ondata di mezzi, con artiglieria
semovente e reparti d’assalto, per
travolgere le roccaforti ucraine.
Come a Karkhiv, ai margini del
Donbass: un milione e mezzo di
abitanti è sotto il tiro dei razzi.
Finora gli invasori hanno limitato le
azioni contro gli insediamenti civili,
L’edificio
Una veduta aerea
mostra i danni
riportati dai piani alti
di un edificio di Kiev,
colpito da un razzo
russo. La capitale è
ormai sotto assedio
delle truppe di Mosca
nel chiudere lo spazio aereo a tutte
le aviolinee russe, compresa Aero-
flot. Si va verso un bando a livello
Ue. Mosca limita Facebook e Twit-
ter dando un ulteriore giro di vite
alla censura. E mentre Kiev aspetta
la battaglia, in Italia come nel resto
d’Europa decine di migliaia di per-
sone scendono in piazza per solida-
rietà con l’Ucraina.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
nel tentativo di risparmiare la
popolazione. Adesso invece la
battaglia entra nelle città.
Kiev è praticamente circondata. I
tank sono arrivati sulle strade
principali che vanno verso la
Polonia, quelle dove migliaia di
famiglie cercano di fuggire. Alle
porte della metropoli i feroci
miliziani ceceni dalle lunghe barbe
scattano selfie mentre avanguardie
di blindati ingaggiano scaramucce
nei sobborghi. Prima di un attacco
su grande scala, però, i russi
vogliono incrinare il morale della
gente e delle istituzioni. Dopo il
tramonto gli incursori del servizio
segreto Gru hanno assaltato il
ministero della Difesa e quello delle
Infrastrutture, in pieno centro e a
soli quattro chilometri dal palazzo
presidenziale: raffiche ravvicinate
di mitragliere e razzi hanno
squarciato la notte. Sarebbero stati
respinti, ma altre sparatorie con i
“sabotatori” si sono accese in più
punti della capitale: l’inizio della
quarta notte di terrore.
.
Domenica, 27 febbraio 2022
Testo a misura lo spazio
che equivale a 001 righe cartella. Testo a misura lo
spazio che equivale a 002 righe cartella. Testo a
misura lo spazio che equivale a 003 righe cartella.
dal nostro inviato
Paolo Brera
Kiev — Traccianti e granate, artiglie-
ria e kalashnikov. «Stanno attaccan-
do da venti minuti il ministero della
Difesa», dice Marianna, che abita in
un palazzo con vista sul quartier ge-
nerale del ministro Oleksy Rezni-
kov. Lì accanto, finisce sotto attacco
anche il ministero delle Infrastruttu-
re. I russi sono già entrati nel cuore
della capitale violata. Stanno provan-
do a divorarlo, ma sbattono i denti
contro l’orgoglio e la tenacia del po-
polo ucraino. «Sparavano dentro le
mura», dice Marianna. Bagliori nella
notte appena calata, scie rosse che
attraversano il cielo. La solita paura,
lo schiocco secco degli spari, i boati
delle esplosioni. Poi il silenzio, im-
provviso, assoluto, rotto da urla pe-
rentorie di comando. Il primo vice
ministro degli Interni, Eugene Ye-
nin, conferma la notizia dell’attacco
diffusa da Repubblica: «Si, è vero,
sparano».
Gli spari, racconta Marianna, ri-
prendono dopo un po’. È l’attacco al
ministero delle Infrastrutture. Sono
«raffiche isolate, singoli lanci di gra-
nate» più lontani dalla sua finestra
sul mondo che traballa impazzito
sotto casa. Il doppio attacco è durissi-
mo. Da altre finestre qualcuno ne ha
ripreso il frastuono e i bagliori nella
notte. Entrambi verranno respinti:
«I ministeri sono sotto controllo
ucraino», sorride Yenin a notte fatta,
mentre risuonano per l’ennesima
volta nel cielo di Kiev le sirene dell’al-
larme aereo. «Tutta la città è control-
lata da noi. Ma ci sono gruppi di sabo-
tatori in città con i quali lotteremo.
Con successo».
I sabotatori sono l’ultimo incubo
di Kiev. Cellule dormienti che sareb-
bero entrate mesi prima dell’attacco
russo. Il governo diffonde l’avverti-
mento di segnalare chiunque «sem-
bri russo» e «sia arrivato da novem-
bre in poi», soprattutto se si tratta di
gruppi di due o tre persone adulte
che hanno affittato casa insieme. Sa-
rebbero la prova che l’assassinio di
questa nazione che sognava l’indi-
pendenza era stato pianificato per
tempo. I nervi sono a fior di pelle. Le
Primo piano La nuova guerra
Kiev sulle barricate
per fermare l’assedio
Battaglia al Ministero
“Lotteremo sempre”
cellule di sabotatori sono attivate, at-
taccano all’improvviso e scatenano
disastri mirando a obiettivi precisi
per sgretolare la resistenza delle isti-
tuzioni. Per questo Kiev ha ordinato
il coprifuoco durissimo: è scattato al-
le 17 di ieri e finirà alle 8 di domatti-
na: «Ci servono 36 ore per acciuffar-
li», dicono le autorità mentre gli abi-
tanti di Kiev reagiscono con le un-
Testo a misura lo spazio
123 che equivale a 001 righe cartella. Testo a misura lo
spazio che equivale a 002 righe cartella. Testo a
misura lo spazio che equivale a 003 righe cartella.
Il racconto
ANATOLII STEPANOV / AFP
ghie all’invasione: il governo ha dif-
fuso le istruzioni per preparare le
Sabotatori russi molotov, e si fa a gara per trovare bot-
tiglie vuote e trasformarle in bombe.
nelle strade E intanto i carri sono alle porte.
Si combatte intorno «Da adesso Kiev è una città sotto as-
sedio», dice il ministro degli Interni.
ai palazzi del potere Assedio è una parola che sa di storia,
non di XXI secolo. Magari Putin pen-
sa a Stalingrado, ai sovietici che an-
pagina 3
AFP/DANIEL LEAL
nientano i nazisti. Qui si raziona il ci-
bo, si beve con parsimonia. Nel rifu-
gio dove siamo costretti dal coprifuo-
co la cena è un mestolo di stufato,
una galletta di pane e un cucchiaio
di verdure. Gente stanca e depressa
è in fila paziente. In giro per la città
ci sono quasi solo anime in fuga, un
autobus stipato come all’ora di pun-
ta scarica tutti alla stazione centrale.
«Andiamo via. A ovest, non importa
dove», dice Roman Samsonou, 12 an-
ni, l’unico a parlare inglese, portavo-
ce di mamma, papà e sorellina: «Ab-
biamo paura, certo, non vediamo l’o-
ra di partire. Ho sentito le esplosioni,
tremava tutto e tremavamo pure
noi». Quelli di ieri potrebbero essere
stati gli ultimi 14 treni verso l’Ovest.
Nei distributori la benzina è finita, in-
trovabile. I supermercati sono chiu-
si, qualche chiosco e qualche nego-
zietto si approvvigiona chissà come,
ma «pane anche oggi niente, mi spia-
ce». Si va avanti soprattutto ad affet-
tati in plastica e scatolette.
E intanto le bombe. Ieri un missile
ha colpito un condominio enorme in
via Lobanovsky 6, nella periferia.
Per fortuna Marc, uno studente
dell’Universita Shevchenko, e i suoi
genitori erano in cucina mentre il
missile sventrava il resto dell’appar-
tamento insieme a quello di altri vici-
ni fuggiti nei rifugi. Il papà è intatto,
Marc e la mamma sono in ospedale
con le gambe spezzate, e il fratello
minore non ci sente più per il trau-
ma da esplosione. L’obiettivo era
«un’installazione militare lì vicino»,
spiegano fonti di intelligence, ma il
missile ha centrato un grattacielo
pieno di case: con errori così si posso-
no riempire i cimiteri. La onlus Sole-
terre, attiva in Ucraina per le cure ai
bambini oncologici, ha invece smen-
tito la notizia secondo cui l’artiglie-
ria russa avrebbe colpito l’ospedale
pediatrico Ohmatdet a Kiev, ucci-
dendo un bimbo. «L’ospedale non è
stato colpito», ma il bambino è mor-
to davvero. Aveva sei anni, è finito
sotto tiro nel tragitto verso l’ospeda-
le, ed è morto dissanguato. Brutta co-
sa, la guerra: non c’è bisogno della
propaganda per farla apparire peg-
giore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
4 Primo piano La nuova guerra
k Il leader del Cremlino
Vladimir Putin,
69 anni, al potere
in Russia dal 1999
La Russia teme i partigiani ucraini
“State con noi e non vi toccheremo”
dalla nostra inviata
Rosalba Castelletti
ROSTOV-SUL-DON — L’inizio dell’in-
vasione russa dell’Ucraina era an-
data secondo il copione previsto
dalle intelligence occidentali: basi
aeree e infrastrutture militari spaz-
zate via da bombardamenti aerei,
mentre colonne di carri armati ir-
rompevano nel Paese lungo tre di-
rettrici. Tanto da far temere che
«l’operazione militare speciale»
russa, come si ostina a chiamarla il
Cremlino, avrebbe devastato l’Est
Ucraina e piegato Kiev nel giro di
pochi giorni.
L’avanzata via terra, però, sta
procedendo molto più lentamente
di quanto si immaginasse. «Se l’o-
biettivo di Vladimir Putin era una
vittoria veloce e facile, allora era
stato troppo ottimista: come si
suol dire, anche il miglior piano mi-
litare va a rotoli, quando incontri il
nemico sul campo», commenta a
Repubblica Pavel Felgenhauer,
analista militare di Novaja Gazeta.
«La resistenza ucraina non è collas-
sata. Gli ucraini potrebbero oppor-
re ancora a lungo una cosiddetta
“guerra di logoramento”, anche
grazie agli aiuti militari dell’Occi-
dente. I russi però hanno la supre-
mazia bellica di un bulldozer, po-
trebbero andare veloci quanto vo-
gliono. Ma non lo fanno. Non pos-
sono. L’Ucraina non è la Siria».
Nei suoi discorsi programmati-
ci, Vladimir Putin ha insistito sulla
“fratellanza” di russi e ucraini. Ed
è chiaro che non vuole solo esten-
dere i confini della Russia, ma an-
che sostituire il governo Zelensky.
E l’obiettivo politico conta tanto
quanto quello militare. Perciò, rife-
riscono diverse fonti a Repubblica,
ha dato ordine all’esercito di «ri-
spettare la Convenzione di Gine-
vra», ossia di non colpire la popola-
zione, né le infrastrutture civili.
Non vuole causare spargimento di
sangue nella speranza, vana, che
così non si alienerà la popolazione
ucraina. «Non possiamo assaltare
Kiev come Groznyj. Si punta a riti-
rare le truppe subito dopo aver
compiuto l’operazione», dice a Re-
pubblica Igor Korotchenko, mem-
bro del Consiglio pubblico del mi-
nistero della Difesa russo e diretto-
re della rivista Difesa nazionale fi-
lo-Cremlino. «I ritmi dell’avanzata
sono correlati alla necessità di non
distruggere città e infrastrutture
civili e di non sterminare la popola-
zione per non dare alcun pretesto
per una futura guerra partigiana».
Anche il ministero della Difesa
ieri ha insistito che «i militari russi
stanno adottando tutte le misure
per prevenire vittime tra la popola-
zione civile» e accusato «la leader-
ship nazionalista» di voler utilizza-
Abramovich lascia il Chelsea
Con le sanzioni tremano gli oligarchi
dal nostro corrispondente
Antonello Guerrera
LONDRA — Cosa c’è dietro il passo
di lato, e il possibile addio, di Ro-
man Abramovich dal Chelsea cam-
pione d’Europa? C’è un mondo, let-
teralmente. Il 55enne oligarca rus-
so, uno dei più vicini a Vladimir Pu-
tin, ieri sera ha scosso la Premier
League annunciando di passare
«la gestione del club alla sua fonda-
zione di beneficenza. È la cosa più
saggia nell’interesse della squa-
dra». Un annuncio shock che prelu-
de a una possibile cessione del
Chelsea per possibili 1,5 miliardi di
euro e che è strettamente legato al-
la guerra in Ucraina e alle sanzioni
anti Russia. Abramovich è da tem-
po un paria a Londra dopo l’avvele-
namento dell’ex spia doppiogiochi-
sta Sergej Skripal e sua figlia Julia a
Salisbury nel 2018 per mano dell’in-
telligence militare russa. Da allora
è iniziata una guerra di nervi tra lui
Sul piede di guerra
Il leader della Cecenia Ramzan
Kadyrov, alleato di Putin, in un video
diffuso dalla tv russa “Rt”, arringa
i combattenti ceceni pronti
a combattere in Ucraina, vantandosi
di non aver perso un solo uomo
fino a oggi. I ceceni pronti a partire
per la guerra sarebbero 12mila
Fallita la “vittoria
facile”, il Cremlino con
video e volantini prova
a evitare la resistenza:
“I soldati sono qui
per aiutarvi”. Intanto
aumenta gli attacchi
Il caso
k Il patron
Il russo Roman Abramovich applaude
il suo Chelsea, che ha sede a Londra
e gioca nella Premier League inglese
Domenica, 27 febbraio 2022
re i cittadini come «scudi umani».
Non è un caso che ieri l’esercito
russo abbia iniziato a diffondere
un volantino in russo e ucraino in-
titolato “Promemoria alla popola-
zione civile dei territori occupati”
dove per “territori occupati” si in-
tendono quelli sotto il controllo di
Kiev. È una sorta di vademecum
che contiene quelle che vengono
definite “regole di comportamen-
to”, come: “Se vedete gente arma-
ta o mezzi militari, cercate di stare
il più lontano possibile”, Uscite
fuori solo in gruppo e solo in caso
di necessità” o ancora “Girate in
macchina a massimo 40-50 km
e il Regno Unito: Abramovich non
si è fatto più vedere, prendendo il
passaporto israeliano. Se ora tor-
nasse a Londra, sarebbe immedia-
tamente respinto. Ma soprattutto,
Abramovich teme le sanzioni bri-
tanniche e occidentali, che potreb-
bero riservargli un ferale colpo. Di
qui la sua retromarcia dal Chelsea.
In un contesto in cui Londra sem-
bra finalmente affrontare il proble-
ma dell’enorme riciclaggio di dena-
ro sporco degli oligarchi russi ne-
gli ultimi decenni, sinora manna
per la City. Infine, c’è una significa-
tiva rivolta familiare. Ieri sua figlia
Sofia su Instagram ha incolpato e
attaccato Putin per la guerra in
Ucraina. Lo stesso hanno fatto la fi-
glia di Boris Eltsin, Tatyana Uma-
sheva, e persino Lisa Peskova, fi-
glia del portavoce di Putin, Dmitrij
Peskov: “No alla guerra”. È il segna-
le di possibili e pericolose crepe
della nomenklatura russa, anche
nelle famiglie dei suoi pilastri.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
CHINGIS KONDAROV/REUTERS
all’ora” e “di notte accendete la lu-
ce all’interno dell’abitacolo per far-
vi vedere”. Si rivolge ai «fratelli e
sorelle, abitanti dell’Ucraina» e in-
siste sul tema della “denazificazio-
ne” già enunciato da Putin nella
sua dichiarazione di guerra. «L’e-
sercito russo è arrivato per stermi-
nare gli scagnozzi del regime giu-
deo-capitalista, per distruggere il
nazismo che ha alzato la testa nel-
la terra per la quale versarono il
sangue i nostri nonni». E infine:
«Abitanti dell’Ucraina, ricordate
che non siete nemici per noi, ma
fratelli. Ricordate: il soldato russo
mai fa la guerra agli abitanti civili
pacifici, mai si fa scudo dei civili,
vi difenderà sempre e vi aiuterà.
La nostra causa è giusta. L’Ucraina
sarà libera». Una retorica che però
sugli ucraini non fa presa.
Anche gli appelli all’esercito di
Kiev finora sembrano essere cadu-
ti nel vuoto. Dopo che lo stesso Vla-
dimir Putin venerdì aveva invitato
i militari ucraini a «prendere il po-
tere», ieri è stata l’unità d’élite rus-
sa Spetsnaz a lanciare un video-ap-
pello alle forze armate di Kiev:
«L’Ucraina resta Ucraina, ma rove-
sceremo il regime che vi vende
agli stranieri. Non sprecate la vita
per questo marciume. Non ci toc-
cate e non vi toccheremo».
«Credo che la leadership russa
credesse davvero nella sua propa-
ganda, che i soldati ucraini avreb-
bero deposto le armi e che gli ucrai-
ni li avrebbero accolti come fratel-
li liberatori. Beh, sbagliavano»,
commenta Felgenhauer. «Gli
ucraini sanno di combattere per la
loro indipendenza nazionale. Resi-
steranno più che potranno. Il mo-
rale delle truppe russe invece non
è così alto. Sono bravi soldati, ese-
guono gli ordini, ma non capisco-
no per che cosa combattono. E
adesso la loro offensiva sembra im-
pantanata. La Russia si è messa in
un pasticcio». I prossimi passi
dell’esercito russo, concordano di-
versi esperti, adesso dipendono da
quale sia considerato il “tasso di
vittime accettabile”, ma questa sa-
rà una decisione che dovrà prende-
re il Cremlino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
pagina
.
6 Primo piano La nuova guerra Domenica, 27 febbraio 2022

f L’eroismo del presidente Zelensky e del suo popolo

nella difesa del loro Paese sono impressionanti
Boris Johnson, primo ministro britannico

“Diamo le armi a Kiev”

La spinta di Macron
dietro la svolta europea
Oggi vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell’Unione. Charles Michel: “Aiuti militari”
Il passo di Scholz: “Rpg a Zelensky”. Anche Francia, Belgio e Olanda inviano materiale bellico

dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
PARIGI — Davanti all’assedio di
Kiev, con i disperati appelli del pre-
sidente Zelensky che da giorni im-
plora un sostegno più attivo dei go-
verni europei, saltano le ultime re-
ticenze. L’Europa decide di armare
l’Ucraina davanti all’offensiva rus-
sa, compiendo una svolta senza
precedenti e fortemente voluta da
Emmanuel Macron, presidente di
turno del Consiglio europeo e da
sempre promotore della costruzio-
ne di una Difesa Ue che in queste
ore appare come una drammatica
necessità. In modo coordinato di-
versi governi dell’Unione, tra cui
Germania, Francia e Italia, annun-
ciano l’invio di armamenti difensi-
vi all’Ucraina.
Macron è stato convinto dal pre-
sidente ucraino, sentito più volte
al telefono, e al quale francesi e
americani hanno proposto anche
un’esfiltrazione dalla capitale. «Ho
l Il video del presidente
Il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky
ha postato anche ieri un
video da Kiev in cui esorta
alla resistenza. «Questa
è una guerra popolare»
con americani e britannici che do-
vrebbero facilitare l’afflusso verso
l’esercito ucraino nonostante l’of-
fensiva russa su più fronti. È diffici-
le immaginare che gli aiuti degli eu-
ropei cambieranno subito il corso
di una guerra in cui la Russia ha
REUTERS
schierato 175mila soldati con una
superiorità di mezzi di artiglieria,
aviazione e marina. È piuttosto un
segnale politico inviato a Mosca,
mostrando l’unità dell’Ue, anche la-
to sanzioni. «La soluzione non può
essere equipaggiare l’Ucraina al li-
vello militare della Russia» spiega-
no all’Eliseo. «Il punto è aumenta-
re il costo della guerra in modo tale
che Putin sia costretto a riconside-
rare i suoi piani. Capendo che pa-
gherebbe un prezzo troppo alto».
Per Macron il risultato più tangibi-
le di queste ore è la convergenza
nella risposta Ue alla minaccia di
Putin e la determinazione nella di-
fesa delle frontiere della Nato. Pro-
prio il leader francese che aveva de-
cretato la «morte cerebrale»
dell’Alleanza si candida ora a fare
della Francia la “nazione-quadro”
di una missione sul fianco sudest e
ha la guida di turno della Very high
readiness joint task force di 5mila
truppe schierabili in due giorni, at-
tualmente in allerta. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

bisogno di munizioni, non di un ta-

xi», è stata la risposta di Zelensky
che promette di guidare la resisten-
za all’offensiva di Putin. «Fornire-
mo materiale difensivo su richie-
sta delle autorità ucraine» ha spie-
gato l’Eliseo, senza fornire dettagli
ma citando come esempio le armi
anti carro. Anche Olaf Scholz ha
sciolto le riserve, annunciando che
la Germania fornirà a Kiev 100 ar-
mi anti carro e 500 razzi terra-aria
del tipo “Stinger”, attraverso l’Esto-
nia e i Paesi Bassi. Il premier olan-
dese Mark Rutte ha garantito a Ze-
lensky altre armi per «l’autodifesa
contro l’aggressione russa, in ag-
giunta ai 200 missili antiaerei Stin-
ger già sulla via per l’Ucraina».
L’Ue sta anche valutando l’attiva-
zione dell’European Peace Facili-
ty, strumento fuori dal budget con-
cepito finanziamento di azioni ope-
rative nell’ambito della politica
estera e di sicurezza comune che
hanno implicazioni nel settore mi-
litare o della difesa. Il tema sarà sul
tavolo della riunione straordinaria
dei ministri degli Esteri prevista og-
gi. Si tratterrebbe di un sostegno in
fondi ed equipaggiamenti per l’U-
craina. La tipologia di strumenti
militari che l’Ue da regolamento
può inviare sarà oggetto di discus-
sione. «Proporrò un pacchetto di
aiuti di emergenza per le forze ar-
mate ucraine, per sostenerle nella
loro eroica battaglia» ha spiegato
l’Alto rappresentante per la politi-
ca estera dell’Ue, Josep Borrell
mentre il presidente del Consiglio
europeo, Charles Michel, ha pro-
messo di facilitare «la consegna di
aiuti militari».
La svolta Ue è stata coordinata
Operazione Porcospino
Così gli Usa aiuteranno
la resistenza anti-russa
Secondo l’intelligence
la guerra lampo è fallita
e l’occupazione
sarà piena di insidie
dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli
New York — Questo messaggio vie-
ne da un’autorevole fonte dell’in-
telligence occidentale, con lunga
e attiva esperienza operativa in
Russia: «Il piano di Vladimir Putin
è rimuovere la presidenza ucraina
entro fine febbraio, e stabilire un
regime fantoccio basato sui “soste-
nitori” interni. Ma potrebbe aver
sottovalutato il consenso della resi-
stenza nazionale che è emerso, an-
che nelle parti dell’Ucraina di lin-
gua russa, per difendere il Paese a
tutti i costi. Si preannuncia una
guerra sanguinosa». Quindi la fon-
Lo scenario
te aggiunge: «La risposta dell’Occi-
dente sarà creare un’insurrezione,
se il regime verrà rovesciato».
La vera partita dunque è questa.
Come peraltro hanno confermato
il capo del Pentagono Lloyd Au-
stin, dicendo giovedì alla Camera
che sta valutando come armare e
addestrare la resistenza dai Paesi
confinanti con l’Ucraina; e il segre-
tario di Stato Antony Blinken, stan-
ziando ieri altri 350 milioni di dol-
lari allo scopo di fornire «ulteriore
assistenza difensiva letale, per aiu-
tare l’Ucraina ad affrontare le mi-
nacce corazzate, aviotrasportate e
di altro tipo che fronteggia». Biden
ha chiesto al Congresso 6,4 miliar-
di. A Washington la chiamano già
informalmente “Operation Porcu-
pine”, per rendere Kiev intrattabi-
le come un porcospino.
Le sanzioni economiche mordo-
no e saranno importanti nel lungo
periodo, al punto di mettere a ri-
schio la sopravvivenza di Putin, se
si procederà con l’espulsione da
Swift, il congelamento dei fondi so-
vrani, il sequestro delle proprietà
sue e di tutti gli oligarchi. Poi biso-
gna aumentare la produzione di
petrolio e gas negli Usa e i Paesi
mediorientali alleati, per garanti-
re le forniture all’Europa e far cala-
re il prezzo, riducendo la prima e
quasi unica fonte di ricavi del
Cremlino.
La Cina può aiutare la Russia,
ma fino a un certo punto, per alme-
no tre ragioni: gli occidentali con-
trollano oltre il 50% del pil mondia-
le, contro il 20% di Pechino e Mo-
sca; non è facile né rapido per il
Cremlino trasferire i suoi commer-
ci e ricevere tutte le forniture dalla
Repubblica popolare; Xi Jinping
non ha interesse a compromettere
gli enormi scambi con Usa e Ue,
non rimpiazzabili con quelli di Pu-
tin. Prima di tutto questo però,
nell’immediato, c’è la guerra in cor-
so da combattere, per alzare il più
possibile il costo che Mosca dovrà
pagare in termini di vite umane e
soldi. E trasformarla in una lunga
insurrezione, tipo l’Afghanistan
anni Ottanta, anche se l’esercito
russo riuscirà a conquistare Kiev e
ammazzare il leader Volodymyr
Zelensky.
La valutazione dell’intelligence
è che la guerra lampo è fallita. Pu-
tin contava di prendere Kiev nel gi-
ro di 24 o 48 ore, instaurare un regi-
me fantoccio e andare via. Così
non è stato, un po’ per la resisten-
za degli ucraini, e un po’ perché ha
cercato di evitare un massacro che
complicherebbe la gestione del
Paese. Ora ha ordinato la seconda
ondata, che sarà molto più nume-
rosa e violenta. Difficilmente non
prenderà la capitale, ma l’interven-
to diventa occupazione, che richie-
de di costruire l’infrastruttura logi-
stica allungando la linea. La distan-
za dalla Bielorussia a Kiev non è
molta, ma il percorso da est e da
sud è lungo. Ciò espone i reparti al
rischio di rappresaglie, anche per-
ché gli Usa passano agli ucraini l’in-
.
Domenica, 27 febbraio 2022
telligence su dove sono e come si
muovono. Si parla anche di una no
fly zone o safe zone.
Gli americani hanno offerto a Ze-
lensky di evacuarlo, ma lui ha rifiu-
tato: «La lotta è qui. Mi servono mu-
nizioni, non un passaggio». Sareb-
be importante salvarlo, ma l’insur-
rezione procederebbe anche sen-
za lui. Gli alleati Nato confinanti,
come Polonia o Romania, divente-
rebbero le basi per addestramento
e forniture militari. Esiste poi la
possibilità che il Paese si spacchi,
con i russi ad Est e gli ucraini ad
Ovest, creando le condizioni per
un pantano modello Afghanistan.
L’esercito di Mosca non è abba-
stanza grande per un simile impe-
gno, e ha spostato quasi tutte le ri-
sorse da est ad ovest. Con la Cina
ha firmato un patto di non aggres-
sione, ma se riesplodesse una crisi
tipo Kazakistan faticherebbe a far-
le fonte. Quanto a lungo potrebbe
sostenerlo Putin?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo piano La nuova guerra
f Le Nazioni Unite sono determinate a rafforzare
gli aiuti umanitari all’Ucraina
Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite
Draghi a Zelensky:
anche dall’Italia
materiale bellico
per l’esercito ucraino
La scelta allinea Roma
alla Ue. Sul fronte Nato
invece altri quattro
Eurofighter in Romania
di Tommaso Ciriaco
roma — Armi anticarro e missili Stin-
ger: anche l’Italia si schiera con l’U-
craina in modo concreto. Con un de-
creto che sarà approvato nei prossi-
mi giorni - e ovviamente rispettando
le doverose procedure parlamentari -
fornirà strumenti militari difensivi,
necessari all’esercito di Kiev per pro-
vare a resistere all’urto di Putin.
La decisione è già presa. È stato Ma-
rio Draghi a scegliere questa strada.
L’ha fatto all’interno di un contesto
chiaro, quello dell’unità europea: i
principali partner continentali della
Nato, infatti, si attestano sulla stessa
linea di Roma. Di più: è proprio dal
vertice dell’alleanza di venerdì pome-
riggio che è emersa la necessità di
contrastare l’escalation russa anche
dal punto di vista militare. E siccome
non è ipotizzabile un impegno diret-
to dei Paesi membri della Nato – che
provocherebbe di fatto una guerra di
ampia portata tra superpotenze – i
REUTERS/Maksim Levin
principali Paesi dell’Unione si orien-
tano verso il sostegno militare difensi-
vo a Kiev.
È la Francia, in particolare, a spin-
gere per questa soluzione. Ma Italia e
Germania, anche su spinta dell’allea-
L’attesa to statunitense, decidono di essere
Soldati ucraini subito della partita. Davanti «alla più
attendono grave minaccia alla sicurezza eu-
nervosamente ro-atlantica da decenni» - come mes-
l’attacco russo so nero su bianco al termine del sum-
nell’aeroporto mit - non vogliono e non possono ti-
militare rarsi indietro.
di Vasvlkiv, L’intenzione è anticipata dal pre-
vicino Kiev mier italiano durante la telefonata
con il presidente ucraino Zelensky. Il
colloquio chiude l’incidente diploma-
tico tra i due di ventiquattr’ore pri-
ma. Non a caso, è proprio il leader
ucraino ad apprezzare, mettendo il si-
gillo sulla scelta italiana. E il presiden-
te del Consiglio non è da meno. Espri-
La Cina può aiutare me «a lui e al popolo ucraino la solida-
rietà e la vicinanza dell’Italia di fron-
Mosca solo in parte: te all’attacco della Federazione Rus-
serve tempo sa». Smorza le polemiche parlando di
«malinteso di comunicazioni». E, so-
e non ha interesse prattutto, ribadisce a Zelensky che l’I-
talia fornirà «all’Ucraina assistenza
a compromettere per difendersi».
gli enormi scambi È una svolta, dopo giorni difficili.
Che tra l’altro mitiga le tensioni nate
con gli occidentali dal dibattito sulle sanzioni più dure:
Roma, infatti, continua a non essere
certo tra i principali sponsor del bloc-
co del sistema bancario Swift, che col-
Il retroscena
Le forniture
h Gli Stinger
Un missile Stinger è un
sistema d’arma missilistico
terra-aria che viene usato
contro le minacce aeree
che provengono da
bassissime quote
h Gli anti-carro
L’Italia fornirà mille
anti-carro all’Ucraina: si tratta
di missili che servono
per distruggere carri
pesantemente corazzati e
altri tipi di veicoli corazzati
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pagina 7
pirebbe diversi settori e renderebbe
impossibile fin da subito l’acquisto di
energia dalla Russia, da cui l’Italia di-
pende per percentuali importanti.
Ma si attesta sulla linea continentale,
anche in questo caso. Draghi confer-
ma al presidente ucraino che Roma
«appoggia e appoggerà in pieno la li-
nea dell’Ue sulle sanzioni alla Russia,
incluse quelle nell’ambito Swift».
Materiale di tipo difensivo per la re-
sistenza dell’esercito ucraino, dun-
que. Le stesse armi che anche Berli-
no, dopo un estenuante pressing di
Zelensky, decide di fornire nella mi-
sura di 1000 anti-carro e 500 Stinger.
Roma si attesterà su una quantità si-
mile. Lo stesso farà Parigi, a testimo-
niare la tela politica e diplomatica
che ha preceduto una mossa comun-
que senza precedenti recenti nella
storia europea. Ma assunta anche te-
nendo conto delle informazioni delle
intelligence e della Nato, che indica-
vano un imminente salto di qualità
nell’offensiva di Mosca.
Non significa che Draghi abbia de-
ciso a cuor leggero, però. E infatti,
non si affretta a comunicare ufficial-
mente la svolta. Il premier rompe in-
fatti con una consolidata tradizione,
ma si potrebbe dire lo stesso per la
guerra portata dalla Russia nel cuore
dell’Europa. Una decisione non sem-
plice, anche per gli effetti che avrà
sulle relazioni con Putin. Eppure,
una decisione obbligata: non solo per
i rapporti transatlantici e Nato, ma
per cementare la prospettiva euro-
pea aperta da questa grave crisi. Que-
sta nuova fase, infatti, spinge le Can-
cellerie a muoversi all’unisono. E per
provare ad ammortizzare insieme,
nelle prossime settimane, l’impatto
della guerra sul piano economico,
commerciale, energetico e migrato-
rio.
Per questo Draghi decide di anda-
re comunque avanti, indipendente-
mente dagli eventuali passaggi politi-
ci e parlamentari che seguiranno, po-
tendo contare dell’unità delle princi-
pali forze di maggioranza e opposizio-
ne. Ritenendo che sia proprio quella
dell’unità – anche nelle decisioni più
radicali - l’unica strada percorribile.
Assieme alle armi fornite a Kiev, il go-
verno italiano impegnerà anche pa-
recchie migliaia di uomini lungo il
confine Est della Nato. Due giorni fa,
il consiglio dei ministri ha deliberato
l’invio di 1.400 uomini. E altri duemi-
la partiranno, se necessario. Un impe-
gno a cui aggiungere i 250 militari già
in Lettonia e gli eventuali 300 da
schierare in Ungheria (se arriverà
l’ok da Orban). E senza dimenticare i
140 soldati in Romania, che gestisco-
no 4 Eurofighter. Diventeranno otto,
come annunciato ieri da Lorenzo
Guerini. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
8 Primo piano La nuova guerra Domenica, 27 febbraio 2022

dal nostro inviato

Giampaolo Visetti

odessa (ucraina) — C’era una co-

sa che il vecchio Bogdan non imma-
ginava possibile: vedere un missile
russo centrare il palazzone sovieti-
co accanto al suo. Invece all’im-
provviso è successo e ora lui rastrel-
la incredulo la terra sconvolta dal-
le macerie. «Quando i russi arrive-
ranno — dice — voglio che trovino
tutto in ordine. Devono capire che
noi non saremo mai più come vo-
gliono loro». Sorride, ma qui è un
uomo solo e anche lui ha paura.
Odessa sa di essere in trappola: chi
può ormai scappa dalla città che
Mosca considera simbolo della sua il reportage
storica bellezza, icona patriottica
di una violenza riacquisita.
Il cuore affacciato sul Mar Nero è
in una sacca, assediata da esercito
e marina russa. «L’unica speranza
— dice Aleksandr, uscito di casa
per fare scorta di acqua — è che
Kiev cada prima che la guerra tra-
volga anche noi. Potrebbe essere
questione di ore». Il golfo ucraino
Nelle trincee di Odessa
“I russi venivano da turisti
della città-gioiello, eternamente
contesa da sultani turchi, impera-
tori asburgici, zar russi, dittatori so-
vietici e oligarchi putiniani, è sotto
il tiro di fregate e incrociatori. Una
decina di navi russe, all’ancora da-

ora vogliono annientarci”

vanti alla baia, hanno bombardato
con 20-30 missili il terminal milita-
re del porto, al centro delle banchi-
ne civili. Il bilancio è di almeno ven-
ti vittime. Bloccata la navigazione
e paralizzato l’80% dell’export na-
zionale, fatto di cereali, metalli e
materie prime dell’industria elet-
tronica. Fino all’ultimo nessuno ha
creduto che lo scalo più importan-
te del Paese potesse trasformarsi
così presto in un obiettivo del con-
flitto, concentrato tra Kiev e Don-
bass. Un milione di residenti per
giorni non si è così mosso da casa.
Ora però, mentre la capitale resi-
ste, tutto è cambiato.
Le truppe russe salpate dalla Cri-
mea hanno conquistato Nikolaev,
meno di un’ora ad est di Odessa.
Esplosioni e spari scuotono la peri-
feria di una città apparentemente
svuotata del suo milione di abitan-
ti. Il sindaco Gennadiy Trukhanov
ha proibito ogni spostamento non
essenziale. Aperti solo gli alimenta-
ri dei “Produkti” e le farmacie. Lun-
ghe code rivelano la corsa colletti-
va ad accaparrarsi farina e orzo, da
bollire al posto del riso. Al coprifuo-
co si aggiunge il divieto di lasciar
filtrare dalle finestre la luce di not-
te. Sbarrati e deserti hotel, ristoran-
ti e caffè della località che sognava
di tornare ad essere la Cannes del
Mar Nero.
Adolescenti in divisa militare, ar-
ruolati come volontari, alzano trin-
cee di macerie e filo spinato nel
centro storico. Le strade che porta-
no al teatro dell’Opera sono chiuse
con blocchi di cemento. Il tentati-
vo di resistere a un attacco conside-
rato imminente è ancora più mas-
siccio attorno alla città. Gli argini
dei canali vengono rafforzati con
sacchi bianchi di sabbia e trasfor-
mati in chilometri di trincee. Mi-
gliaia gli elmetti militari che sbuca-
no dai terrapieni che conducono
all’aeroporto già chiuso. «Incredibi-
le — dice Irina — siamo accerchiati
dai nostri fratelli, che fino a ieri ve-
I soldati avanzano verso la città snodo strategico sul Mar Nero. Bombardato il porto militare
Più di 200mila persone in fuga. Chi resta si prepara alla battaglia tra le barricate di sabbia
KIev
Kharkiv
U C R A I N A
Dnipro
Kryvyi Rih
Mariupol
MOLDAVIA
Kherson

Odessa ’
CRIMEA


ROMANIA
i La città
È lo scalo più
importante del
Paese da cui passa
l’80% dell’export
nazionale
nivano qui in vacanza. A sud il ma- ni rossi, oche bianche e stormi neri
re è bloccato, a nord si combatte di corvi. Avvicinandosi al distretto
per Kiev, a Est è strage nel Don- di Odessa appare infine, in senso
bass. Ci rimane solo una strada ver- contrario, la colonna senza fine di
so l’Europa». chi fugge dalla guerra di Putin.
È la verità: l’unica via di fuga per Famiglie caricate con pentole e
i profughi di Odessa, calcolati in materassi sui carri trainati dai ca-
200 mila persone, porta in Molda- valli. Vecchi in bicicletta con zaini
via e Romania. Il battello che con- gonfi sulle spalle. Madri e bambini
sentiva a tir e auto di passare la fo- a piedi. Gruppi di anziani che tenta-
ce del Danubio da ieri è sospeso, no l’autostop. Contadini in motori-
considerato “obiettivo di guerra” no con le galline nei sacchetti di
sotto controllo russo. Aggirando l’e- plastica. Colonne di camion milita-
stuario via terra, il suolo ucraino è ri carichi di casse, con barche e an-
ora deserto per 150 chilometri. Tra fibi al traino. «Questa roba è nostra
le buche della massicciata a sella — grida un autista — non finirà nelle
d’asino, a lungo lastricata con vec- mani dei russi». Oltre a questo, chi-
chi sampietrini, solo branchi di ca- lometri di auto stipate di vestiti e
coperte, pullmini collettivi e tratto-
ri in attesa di un visto verso la sal-
vezza dei Paesi vicini e della Ue.
Sul ciglio della strada invaso da pe-
core e ridotto a latrina, tavoli im-
provvisati su cui i fuggitivi condivi-
dono patate lesse e pesce affumica-
to con l’esercito nazionale che pro-
va disperatamente a ritardare l’epi-
logo dell’attacco che punta all’Eu-
ropa.
«Nel sottosuolo di Odessa — dice
un militare seduto su un carro ar-
mato della Croce Rossa schiantato
in un fosso — ci sono 300 rifugi so-
vietici. Ottanta sarebbero agibili,
ma solo in dieci entra aria. Nessu-
no, durante gli attacchi, oserebbe
nascondersi in una trappola. Per
questo chi non è pronto, o è costret-
to, a morire, in queste ore si am-
massa verso l’ultima frontiera ami-
ca».
Il paradosso che grava sulla città
della scalinata Potemkin è che co-
sì, attaccata da Mosca, potrebbe
presto svegliarsi più russofila di pri-
ma. Un residente su cinque, da
sempre, sogna la Russia. A questi si
aggiungono adesso gli ammiratori
della “forza di Putin”, i nostalgici
traditi dal falso capitalismo, le
schiere degli opportunisti preven-
tivi.
Tutti questi restano, sfidano i
missili e puntano sull’impresenta-
bile riscatto offerto dalla fedeltà
all’invasore. «I padri non si fidano
dei figli — dice la maestra Mykola —
e dormono con il fucile nel letto. Ci
si riduce a bestie quando si è ostag-
gi di un nulla identitario imbottito
di ideologie, religioni, lingue e po-
teri in conflitto». Adesso basta una
scintilla per abbattere l’aquila a
due teste di San Vladimiro, che co-
nosceva la condanna di possedere
una doppia schiena da cui guardar-
si. «Odessa rimane troppo occiden-
tale ed eccessivamente orientale —
dice un uomo che offre passaggi a
Chisinau agli anziani di un ricove-
ro — qualsiasi direzione prenda sco-
pre di smarrire la strada». Un’altra
volta è, questa notte, una città sola
e assediata. Sfigurata dal dover
sempre lottare per provare a vive-
re. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Domenica, 27 febbraio 2022
di Gianni Riotta
Scendono in picchiata dal grigio
cielo ucraino, lambiscono edifici
civili in un inferno di contraerea
flak e, in sottofondo, il cupo la-
mento di una sirena restituisce
tragico l’allarme a Kiev. Le imma-
gini, riprodotte dai social media
nelle prime ore dell’invasione
contro l’Ucraina del presidente
russo Vladimir Putin, spaventano
e commuovono, così vivide che
un nostro tg le manda in onda, a
milioni di telespettatori. Si tratta
però di una sequenza, perfetta
ma artificiale, tratta dal videogio-
co War Thunder, postata su You-
Tube dall’utente Pandramodi, in
ricordo di ore felici passate alla
consolle, che qualcuno rilancia,
vuoi per pessimo gusto, vuoi per
germinare caos. Lo European Di-
gital Media Observatory, Edmo,
dell’Unione Europea, crea subito
un filtro contro la disinformazio-
ne e Facta, gruppo di fact chec-
ker italiani, segnala il caso di Pan-
dramodi e del falso bombarda-
mento smentendolo, ma già la pri-
ma guerra combattuta al tempo
di Whatsapp riapre un antichissi-
mo fronte, il conflitto Vero-Falso.
Le voci si susseguono, fra reci-
proci scambi di accuse. Aerei rus-
si che lanciano giocattoli bomba
sulla regione di Sumy, con cellula-
ri e gioielli esplosivi, per terroriz-
zare e ferire chi li raccoglie. I ma-
rinai ucraini di base all’Isola dei
Serpenti, davanti alla nave russa
che impone loro di arrendersi, di-
battono stoici «Ci siamo: gli dico
di fottersi? Marina Russa! Fottete-
vi!», in un video, ritenuto autenti-
co dal quotidiano britannico The
Guardian, e smentito invece dal
Cremlino, «hanno alzato le mani
e basta». Mosca, spalleggiata dal-
la rete di media amici, anche in
Italia, sostiene a sua volta che il
palazzo di Kiev colpito da un mis-
sile, video riprodotto da milioni
di chat, sia vittima di fuoco ami-
co, un ordigno locale Buk-M1, e la
notizia resta sospesa.
Accanto alla disinformazione
tossica, torna, come in ogni guer-
ra, da Alessandro Magno a Volo-
dymir Zelensky, attor comico
che il destino ha mutato in guer-
riero suo malgrado, la propagan-
da e così, malgrado la guerra sia
Primo piano La nuova guerra
f Non abbiamo bisogno di relazioni diplomatiche. È arrivato il momento
Dagli eroi di Snake Island
al Vendicatore dell’aria
La guerra delle fake news
k L’isola conquistata
La Russia smentisce la resistenza eroica dei marinai ucraini
k La leggenda del “Fantasma di Kiev”
L’ufficiale ucraino che avrebbe abbattuto 6 aerei russo
appena scoppiata, il “Fantasma
di Kiev” gode di pagine Wikipe-
dia in varie lingue. La sua leggen-
da nasce da blog e social media,
un asso dell’aviazione ucraina
senza nome, si dice un ufficiale
che aveva lasciato il servizio per-
manente ed è stato richiamato,
capace di abbattere, ai comandi
di un obsoleto Mig-29, progettato
di chiudere le ambasciate e rivedere i trattati sulla stabilità strategica
Dmitry Medvedev, ex premier ed ex presidente russo
L’analisi
k Le armi giocattolo
Gli ucraini accusano Mosca di lanciare giocattoli bomba
REUTERS
k Il condominio di Kiev colpito da un missile
Per Mosca sarebbe stato colpito da fuoco amico
nel 1977, sei aerei nemici, due
Su-35, dotati di superiore tecnolo-
La disinformazione gia, classe 2008, due Su-25, un
Su-27 e un Mig-29. Il ministero del-
si moltiplica online la Difesa di Kiev non conferma,
e le piattaforme spiegando comunque che, ove la
notizia fosse vera, il pilota sareb-
non aiutano la verità be battezzato “Vendicatore
dell’Aria”. Il capo di Stato maggio-
re ucraino Valerii Fedorovych Za-
pagina 11
luzhnyi si accontenta di parlare
di sei aerei colpiti in tutto, ma la
fantasia popolare si accende ed
esperti di videogames, come Digi-
tal Combat Simulator, improvvi-
sano in digitale i duelli del Fanta-
sma di Kiev, primo asso del XXI se-
colo, li postano online dove, subi-
to, son creduti veri e, magari, li ri-
vedremo in onda.
Come devono orientarsi i letto-
ri? La guerra che, secondo certi
analisti non doveva neppure
scoppiare, potrà essere breve o
lunga, lo dirà il campo, con la resi-
stenza ucraina a sorprendere i ge-
nerali russi, che avevano promes-
so a Putin un’operazione lampo,
blitzkrieg, ma modificherà per
sempre l’equilibrio strategico eu-
ropeo. Fabbriche di trolls, come
la vecchia Agenzia Ricerca Inter-
net aperta in via Savushkina, a
San Pietroburgo, dal partner di
Putin Evgenij Prigozhin, diffonde-
ranno disinformazione in quanti-
tà industriale, dunque mai diffon-
derle senza un check, o credere a
spot, video, audio non conferma-
ti da fonti di qualità.
Purtroppo, le piattaforme so-
cial non ci aiutano a ripristinare
la verità. Federica Urzo, dell’Ita-
lian Digital Media Observatory,
hub nazionale Ue contro la disin-
formazione, segnala, per esem-
pio, come Twitter abbia cancella-
to, all’inizio del conflitto, gli ac-
count di molti analisti Osint, intel-
ligence open source, che cercano
di offrire dati reali ai cittadini, ve-
di il gruppo Bellingcat, che per
primo ha offerto foto dell’offensi-
va russa. Twitter parla di «errore
umano», subito corretto, ma di
fatto, nelle ore cruciali della bat-
taglia le officine del falso aveva-
no campo libero, chi provava a
contraddirle si vedeva azzittito.
Facebook-Meta stoppa gli spot po-
litici russi a pagamento, in ritar-
do ma bene, per chiarezza Edmo
pubblica (qui:
https://bit.ly/35u23Yz) filtri con-
tro le false notizie, servizio offer-
to da lunedì, in italiano, anche da
Idmo www.idmo.it. Lo scrittore
russo Vasily Grossman parlava,
durante la battaglia di Stalingra-
do, di “Brutale verità della guer-
ra”, oggi dobbiamo fronteggiare
la “Brutale menzogna della guer-
ra”. Instagram @gianniriotta
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.
12 Primo piano La nuova guerra Domenica, 27 febbraio 2022

Il Trentino accoglie le prime sei persone in fuga

Sono arrivati in Trentino i primi sei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Si tratta di due
nuclei familiari che si sono ricongiunti ad altri parenti. “Ci attendiamo nuovi arrivi, anche
di bambini”, ha detto Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento

Nei centri italiani il 13%

dei nuovi profughi
Il piano Ue per la crisi Al confine
Profughi al posto di confine di
Medyka in attesa di entrare in
Polonia. Nel Paese sono già
L’emergenza umanitaria sul tavolo del vertice dei ministri degli Interni di oggi a Bruxelles arrivati in due giorni circa
100mila ucraini in fuga dalla
Così si decideranno le quote per ogni Paese. Pronto lo stanziamento di un miliardo guerra: il governo di Varsavia
ha organizzato decine di centri
al confine per accogliere
dal nostro corrispondente Claudio Tito quanti cercano un rifugio

Bruxelles — Redistribuzione
dei profughi, riconoscimento
dello status di paese a rischio
per l’Ucraina, facilitazioni per le
procedure di espatrio e un altro
stanziamento per affrontare l’e-
mergenza. Ecco il piano che l’Eu-
ropa sta preparando per gestire
la prevedibile ondata di ucraini
in fuga dalla guerra.
Oggi ne discuteranno i mini-
stri degli Interni dell’Ue convo-
cati a Bruxelles proprio per met-
tere in piedi una struttura inizia-
le che possa amministrare l’eso-
do già in corso dal Paese sotto at-
tacco.
Il primo passo allora sarà di
prevedere aiuti e erogare una
prima somma a favore degli Sta-
ti limitrofi: Polonia, Ungheria,
Slovacchia e Romania. Il secon-
do sarà quello di capire quanti ef-
fettivamente saranno i profu-
ghi. Le stime attuali arrivano a
200 mila, ma è evidente che cre-
sceranno ulteriormente nei
prossimi giorni. L’ambasciatrice
Usa all’Onu aveva parlato nei
giorni scorsi di 5 milioni.
Il terzo passo sarà forse quello
decisivo: verificare che tutti i 27
si dichiarino ufficialmente di-
sponibili all’accoglienza. L’Ita-
lia, ad esempio, ha già fatto sape-
re di essere pronta. E non potreb-
be essere altrimenti visto che
nel braccio di ferro sui migranti
che partono dall’Africa aveva
sempre esortato gli alleati alla
solidarietà a differenza di altre
capitali adesso coinvolte nella
crisi come Varsavia e Budapest.
Se comunque la risposta sarà
unanime — come molti prevedo-
no — allora scatterà un meccani-
smo di redistribuzione paritaria
tra i 27. La regola sarà quella di
assegnare la stessa quota fissata
dal Bilancio europeo. Ad esem-
pio: l’Italia riceve il 13 per cento
dei fondi iscritti nel bilancio co-
munitario e accoglierà il 13 per
cento degli ucraini in fuga. Que-
sto criterio comporterà, però,
una serie di camere di compensa-
zione. Molti di quelli che scappa-
no dalle bombe russe, infatti,
cercheranno di ricongiungersi
con i familiari già espatriati e
che lavorano in altri paesi dell’U-
nione. Dentro la quota, allora, sa-
ranno compresi anche quelli
che chiederanno il ricongiungi-
mento. Solo in Italia ci sono 248
mila ucraini.
Tutto questo ha bisogno di
snellire e modificare le procedu-
re burocratiche. A cominciare
dall’inserimento dell’Ucraina
.
Domenica, 27 febbraio 2022
nella lista dei paesi a rischio per
consentire ai suoi cittadini di es-
sere riconosciuti come rifugiati
in maniera pressoché automati-
ca.
Questo piano potrebbe subire
delle variazioni se oggi, al Consi-
glio europeo dei ministri degli
Interni, ci fosse un solo membro
dell’Unione che si dichiara con-
trario all’accoglienza. Allora, a
quel punto, le quote redistributi-
ve saranno volontarie e stabilite
con una scelta “politica”.
Fondi pure alle
nazioni limitrofe
Si potrebbe anche
I punti
sbloccare il Patto
su migranti e asilo
h Gli aiuti
fermo da un anno Il piano dell’Ue
per
l’emergenza in
Ucraina
Va considerato un altro aspet- prevede lo
to: molti degli ucraini in fuga stanziamento
che non hanno familiari già espa- di aiuti per i
triati in altri Paesi europei, chie- Paesi limitrofi e
deranno o comunque proveran- per quelli che
no a rimanere nelle terre di con- accoglieranno i
fine per poi tornare il prima pos- profughi: circa
sibile a casa. Ossia in Romania, un miliardo
Ungheria, Slovacchia, Polonia e
Moldavia. Alcuni degli aiuti sa- h Le regole
ranno diretti anche Chisinau Scatterà un
sebbene non faccia parte meccanismo di
dell’Ue. redistribuzione
La Commissione europea è tra i 27: la
pronta ad effettuare delle varia- regola sarà
zioni nel bilancio per stanziare quella di
una cifra corposa per questa en- assegnare la
nesima crisi migratoria. In que- stessa quota
ste ore si parla di una cifra che si fissata dal
dovrebbe attestare sul miliardo Bilancio Ue
di euro. Il tutto va accompagna- L’Italia riceve il
to con un controllo ulteriore del- 13% dei fondi e
le frontiere. Per evitare ingressi accoglierà il
indesiderati (condannati in fuga 13% degli
dalla carceri) e infiltrazioni (ter- ucraini
roristi o spie).
Questa vicenda, però, sta h I permessi
aprendo un capitolo nuovo Saranno
sull’annosa questione migranti. semplificate le
Dopo il caso Bielorussia, di nuo- procedure: gli
vo i Paesi che più si erano opposti ucraini saranno
ad una gestione solidale dei flus- riconosciuti
si migratori dal sud, chiedono il come rifugiati
sostegno dei partner comunitari. in modo
Una situazione che potrebbe automatico
sbloccare il Patto su migranti e
asilo fermo da oltre un anno. Ac-
compagnandolo con una revisio-
ne del trattato di Schengen sulla
libera circolazione.
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Primo piano La nuova guerra
Alla frontiera porta d’Europa
“I polacchi nostri fratelli
ci difenderanno da Putin”
BUDOMIERZ (SUL CONFINE TRA UCRAINA E
POLONIA) — Il medico Cristoph, 52 anni,
scende dall’auto, spegne motore e riscalda-
mento, ti guarda negli occhi: «Sa perché
noi polacchi abbiamo paura dei russi? Per-
ché, si può dire, li odiamo?». Parla un ingle-
se fluente e qui raro, il dottor Cristoph: «E
lo sa perché ci sentiamo fratelli, sì, fratelli
degli ucraini?». Ecco: «Ci hanno fatto del
male, a tutti e due i popoli». Dice dei russi.
«Hanno invaso tutte e due le nostre terre.
È sui libri, e la dominazione è durata fino
all’altroieri».
Il terrore dei russi, già sovietici, si legge
sul volto di questo medico che ha la sua fa-
miglia a trenta chilometri da qui, Budo-
mierz, Precarpazi, il varco naturale per ri-
cevere in Polonia gli ucraini in fuga da Leo-
poli. «Se Putin vince, ed è tutto da vedere»,
ancora lui, «avremmo seicento chilometri
del nostro confine orientale da dividere
con i nemici. I russi direttamente a nord, a
scendere i bielorussi, che Putin già control-
la, e dovremmo aggiungerci l’Ucraina
sconfitta». Non sarà sconfitta, dicono gli
occhi di Cristoph. «Non siamo soli, noi po-
lacchi, ad aver paura. La Russia estende-
rebbe la sua influenza verso Slovacchia,
Ungheria, Romania, Moldova. L’Europa
dell’Ovest non ha ancora capito quale ri-
schio corriamo, ci siamo ripresi la libertà
da troppo poco tempo».
Ora il medico di base è qui — ritorna in
auto che il freddo sale — per capire che suc-
cede alle porte di casa, chi arriva alla fron-
tiera, se c’è poi una possibilità di riprende-
re i contatti con la sorella di sua nonna che
vive in Ucraina, in un villaggio lungo un fiu-
me: «Ha 78 anni, non può certo scappare
da sola, ma adesso non so neppure come ri-
trovarne il telefono». Le sue parole — così
dentro una storia che ha avuto inizio con
la spartizione a vantaggio dello zar della
Confederazione polacco-lituana nel 1772 e
ha trovato l’ultimo incidente nello schian-
to a Smolensk, territorio russo, dell’aereo
dell’allora presidente polacco Lech Kac-
zynski, era il 10 aprile 2010 — sono illumi-
nanti per comprendere la vicinanza, che è
una fratellanza, il senso di un’unica sorte —
Il reportage
Budomierz è il varco
per migliaia che stanno
scappando da Leopoli:
tolte le limitazioni Covid
per facilitare gli ingressi
dal nostro inviato
Corrado Zunino
POLONIA
BIELORUSSIA
Budomierz
UCRAINA
SLOVACCHIA
UNGHERIA MOLDAVIA
ROMANIA
della Polonia di Duda e dell’Ucraina di Ze-
lensky. Il presidente sotto assedio a Kiev
ma molto presente su Twitter, vuole parla-
re al mondo nel frangente dell’accerchia-
mento militare, ieri mattina e poi la sera ha
ringraziato due volte «the polish people»
per il loro «aiuto concreto in un momento
così difficile» e il presidente Duda «per es-
sersi fatto garante del futuro ingresso
dell’Ucraina nell’Unione europea». Futuro
ingresso, se Putin non vince.
La Polonia, sì, è diventata la guida di una
cintura di Paesi già sovietici — le tre repub-
bliche baltiche comprese — che si sono
schierati subito contro la guerra di Putin,
hanno inviato convogli di aiuti e organizza-
to assistenza alle frontiere e nelle città di
confine per i civili ucraini in fuga. In cento-
mila hanno varcato quei confini per river-
pagina 13
sarsi dal vicino più a occidente, la metà so-
lo nella giornata di venerdì scorso. Per con-
sentire questa migrazione il governo polac-
co ha tolto alle frontiere ogni limitazione
Covid e consentito l’ingresso alle famiglie
e ai loro cuccioli: a Dorohusk, a Hrebenne,
qui a Budomierz gli ingressi dei profughi
ucraini sono diventati un trionfo di cani e
gatti sulle gambe dei più piccoli. L’ultima
solidarietà attiva è arrivata dalla nazionale
di calcio polacca: si rifiuterà di giocare le
qualificazioni dei Mondiali di calcio con-
tro la Russia.
«C’è poco da dire, i polacchi sono nostri
fratelli», assicura Alex, 32 anni, cameriere
che sei anni fa è venuto a lavorare nella se-
conda patria, un ristorante a cento chilo-
metri dal confine, perché «non vedevo fu-
turo nella mia Ucraina». Qui al varco aspet-
ta di recuperare la madre e la sorella della
moglie, intirizzita a lato. «Aspetto la mia
compagna e il figlio di 5 anni», questo è Ale-
xander, ucraino che vive a Varsavia, «sta-
ranno come a casa loro». C’erano già un mi-
lione e mezzo di connazionali in Polonia,
prima del conflitto. Cinquantamila alla vol-
ta, potrebbero raddoppiare in un mese.
«Grazie fratelli», dice una mamma di
Leopoli con il bimbo in carrozzella. «Di lo-
ro amiamo tutto», è ancora il medico polac-
co Cristoph, «sono grandi lavoratori e i più
giovani hanno una gentilezza sorprenden-
ti. Lo so, molti ragazzi ucraini stanno rien-
trando proprio adesso a casa loro. Sono
emigrati in tempo di pace, ma in tempo di
guerra vogliono schierarsi con il loro eser-
cito, difendere la patria». Si vedono parti-
re, in direzione contraria, Polonia-Ucrai-
na, diversi uomini ostinati. Lo conferma la
poliziotta che attiva la sbarra in ingresso:
«Ci sono studenti, ci sono miei colleghi. Li
vedo passare in macchina, vogliono ferma-
re l’assedio di Putin».
Accende i motori un van diesel che sono
le cinque del pomeriggio: all’interno giova-
ni donne con i figli. Baby sitter ucraine che
lavorano a Cracovia e vogliono tornare per
vedere come stanno i vecchi. «Non possia-
mo lasciarli in mano ai russi».
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pagina
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14
Usa e Ue: sanzioni
alle banche russe
Lo stop allo Swift
sarà “selettivo”
Von der Leyen: “Non permetteremo che Putin usi il tesoro di guerra”
I paletti chiesti dalla Germania. Oggi vertice dei ministri degli Esteri
dai nostri corrispondenti
Tonia Mastrobuoni, Berlino, Claudio Tito, Bruxelles
L’Unione europea invertee la rotta
sullo Swift, il sistema dei pagamenti
bancari. E quindi assesta, con un ter-
zo pacchetto di sanzioni, un ulterio-
re colpo alla Russia. Nei contatti del-
le ultime ore, infatti, è emersa l’idea
di procedere rapidamente in questa
direzione. Ieri in tarda serata l’an-
nuncio lo ha dato la presidente della
Comissione Ue, Ursula Von Der
Leyen, d’intesa con Usa e Gran Breta-
gna. Saranno colpite «un certo nu-
mero» di banche russe e verranno
paralizzati gli assett della Banca cen-
trale. «Faremo in modo - ha detto -
che Putin non utilizzi più i suoi fondi
di guerra». Fino all’altro ieri i tre Pae-
si più grandi — Germania, Francia e
Italia — avevano mostrato sul punto
tutti i loro dubbi. Per Roma e Berli-
no, in particolare, l’interrogativo era
come pagare il gas. Ma le ultime 72
ore hanno spinto verso un inevitabi-
le showdown. Perché il blocco dello
Swift è davvero l’arma “fine di mon-
do”. E la Germania ha chiesto vincoli
e uno stop “selettivo” al sistema
Swift.
Bruxelles ha aspettato che la Bce
completasse la ricognizione - richie-
sta durante l’ultimo vertice dell’Eco-
fin - sulle modalità con cui applicare
questo blocco e i suoi effetti. Subito
dopo è arrivata la nuova proposta
concordata telefonicamente con i
principali leader dell’Unione. I rap-
presentanti dei 27 governi (gli amba-
sciatori del Coreper) probabilmente
la esamineranno nelle prossime ora
e poi al primo Consiglio europeo (di
qualsiasi portafoglio ministeriale) ci
sarà il via libera definitivo e la pubbli-
cazione sulla Gazzetta Ufficiale. L’o-
bietivo è quindi aprire una stagione
del tutto nuova nei rapporti con Mo-
sca e nelle dinamiche di tutti i merca-
ti finanziari e commerciali. Venerdì
prossimo sono già convocati il Consi-
glio europeo dei ministri della Giusti-
zia e degli Interni e quello dei titolari
dei rapporti con l’Ue. Oggi si riuni-
sce sia il consiglio dei ministri degli
Intern, sia quello dei titolari degli
Esteri. Inevitabilmente, soprattutto
quest’ultimo, sarà la sede per discu-
tere il nuovo pacchetto.
Ovviamente la sospensione dello
Swift farà entrare tutti in una sorta
di “terra incognita”. Per questo nella
giornata di ieri sono state valutate
anche delle opzioni che circoscriva-
no il blocco “erga omnes”. Il governo
Primo piano La nuova guerra
tedesco, che pure venerdì si era spin-
to con decisione attraverso il mini-
stro delle Finanze liberale Lindner,
ha alternato le sue posizioni. E — su
suggerimento della Casa Bianca —
ha messo sul tavolo l’idea di “spegne-
re” il sistema dei pagamenti in ma-
niera selettiva. Sostanzialmente sal-
varguardando gli istituti di credito
che gestiscono la compravendita
del gas come la Gazprombank che,
secondo fonti tedesche, potrebbe
i Berlino
Il cancelliere
Olaf Scholz. Ieri i
ministri
degli Esteri
Barbock, e
dell’Economia
Habeck, hanno
detto Berlino
lavora per
un’esclusione
“limitata e
mirata” degli
istituti russi dal
sistema Swift
h Anche il governo italiano alla
fine ha messo da parte le riserve e
appoggiato l’espulsione della
Russia da Swift. Cosa significa?
Le banche russe non potranno più
accedere a Swift, un sistema che
permette alle banche di
comunicarsi istantaneamente gli
ordini per qualsiasi tipo da
transazione, dal piccolo bonifico
alla grande partita di petrolio o gas.
Attenzione: trasmette gli ordini e
garantisce la solvibilità degli
interessati, ma il “settlement”, la
chiusura effettiva della transazione,
avviene sempre banca su banca. Gli
istituti possono riservarsi di vederci
chiaro se qualcosa non torna.
h Tutti gli istituti russi sono
coinvolti?
No, ma tutti i principali, a partire dai
colossi di Stato, Sberbank e Vtb,
fino a Gazprombank e alla privata
Oktritie. Sono i nomi già destinatari
dei primi provvedimenti che
equivalevano a un’esclusione ad
personam, ora sistematizzata.
i La protesta
Manifestanti all’esterno
dell’ambasciata russa a Londra
chiedono di estromettere
Mosca dal sistema Swift
uscire dalla lista degli istituti sotto
sanzione. E a questa soluzione si rife-
rivano ieri il vicecancelliere tede-
sco, Robert Habeck, e la ministra de-
gli Esteri, Annalena Baerbock, quan-
do hanno fatto sapere con un comu-
nicato ufficiale che stavano «lavo-
rando a come limitare i danni colla-
terali di un blocco di Swift in modo
che colpisca le persone giuste». Un
percorso — spiegano a Bruxelles —
che non si può escludere ma che do-
AFP
Domande & risposte
È la rete che assicura i bonifici
anche quelli per comprare energia
di Eugenio Occorsio
Un’importante esenzione, tutta da
studiare però, riguarda i canali
bancari utilizzati per i pagamenti di
gas: una soluzione, alla quale sta
lavorando anche la Bce, potrebbe
arrivare entro stasera per essere
pronti all’inizio della settimana.
h Si può fare a meno di Swift?
«Sì, ma con fatica e risultati incerti. I
messaggi, più lenti e con meno
garanzie, possono arrivare via mail,
fax, addirittura con il vecchio telex
che ancora esiste», spiega Bob
Wescott, capo economista di Clinton
alla Casa Bianca. «Sia i cinesi che i
russi stanno approntando sistemi di
trasmissione elettronica simili a Swift
Domenica, 27 febbraio 2022
vrà essere verificato: perché non è
detto che tutti i Paesi paghino il gas
attraverso la stessa banca e in secon-
do luogo perché non c’è solo il meta-
no nel paniere delle compravendite.
Basti pensare che solo il nostro Pae-
se compra dalle terre di Putin oltre
100 milioni di chili di grano ogni an-
no. E infatti il numero di banche
bloccate sarà superiore a quello indi-
cato da Berlino. Ma l’apertura tede-
sca è stata comunque comunque il
j Roma
Il premier Mario
Draghi ha detto
ieri in un
colloquio
con il presidente
ucraino Zelensky,
che l’Italia
«appoggerà in
pieno» la linea Ue
sulle sanzioni
alla Russia,
«incluse quelle
nell’ambito
Swift»
ANSA
che però difficilmente potranno
eguagliarne le prestazioni viste le
difficoltà di sincronizzazione con gli
standard occidentali». Il network
russo Stfs che Mosca ha approntato
nel 2014 dopo la Crimea e le prime
sanzioni, avrebbe veicolato —
secondo gli interessati — 13 milioni di
transazioni al giorno contro i 40
milioni di Swift. Anche la Cina è
pronta con la sua alternativa basata
sullo yuan digitale in via
sperimentale.
h Era indispensabile una misura così
estrema?
«A questo punto la guerra è arrivata a
un livello tale di violenza ed
segno che anche la Germania, fino a
due giorni fa molto scettica insieme
a Francia e Italia, era pronta alla svol-
ta. Venerdì sera davanti ad una espli-
cita domanda, l’Alto Rappresentan-
te dell’Ue, Josep Borrell, spiegava:
«Non c’è ancora l’unanimità neces-
saria. Ma forse c’è davvero bisogno
di un altro pacchetto di sanzioni, a
cominciare dallo Swift. E sono sicu-
ro che sarà adottato nelle prossime
settimane o nei prossimi giorni».
Evidentemente, come ha osserva-
to il ministro dell’Economia france-
se Le Maire nel corso dell’ultimo
Ecofin, questa scelta non ha più nul-
la di tecnico, ma tutto di politico. E
l’esigenza di approvare sanzioni
che siano immediatamente danno-
se per Mosca e i suoi oligarchi sta di-
ventando prioritaria. L’idea di poter
davvero colpire e fermare il ras del
Cremlino, infatti, sta diventando
concreta. I primi due pacchetti ri-
chiedevano tempi medio-lunghi. E
forse nessuno si può più permettere
di aspettare così tanto.
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efferatezza che è difficile pensare di
indugiare su un aspetto tecnico
come Swift», commenta
l’ambasciatore Ferdinando Nelli
Feroci, esperienze da Bruxelles
(dove è stato commissario Ue) a
Pechino, oggi presidente dello Iai.
«È diventato quasi impossibile per
l’Occidente non pensare a misure
estreme fra quelle che non
comprendono alternative militari. Il
problema è vedere se basterà
perché Putin scenda a più miti
consigli».
h Ci saranno ulteriori rincari del
gas?
Sembra inevitabile. Pagare le
forniture, sempre che non si
fermino, diventerà di sicuro più
farraginoso. Un precedente
inquietante: la Russia, dopo la
rivoluzione arancione del 2004, pur
di spodestare leader che non
gradiva a Kiev non esitò a chiudere i
rubinetti del gas provocando la
moltiplicazione per quattro del
prezzo.
.
Domenica, 27 febbraio 2022
TOLGA AKMEN/AFP
Rialzi record per la benzina
vicina ai 2 euro per tutto l’anno
e 400 euro in più a famiglia
di Raffaele Ricciardi
milano — Con la crisi ucraina la ri-
presa economica ha scoperto il fian-
co al rischio di un nuovo shock ener-
getico: oltre che nelle bollette, gli
italiani se ne accorgono alla pompa
di benzina. I rincari agitano consu-
matori e filiere produttive e fanno
salire il pressing per un intervento
del governo. La rilevazione del Mite
del 14-20 febbraio dice che la benzi-
na è a 1,85 e il gasolio a 1,72 euro al li-
tro. Negli ultimi giorni, però, sulla
rete ci sono stati nuovi ritocchi: ve-
nerdì Quotidiano energia fissava la
“verde” in modalità self a 1,861 euro
al litro, il diesel a 1,734. Sul servito a
2,088 euro e 1,87. «Siamo prossimi
ai record storici», ragiona Davide
Tabarelli, presidente di Nomisma
Energia, «anche per il cambio eu-
ro/dollaro meno favorevole che in
passato». Gli ultimi sviluppi hanno
fatto alzare le previsioni di medio
periodo per il prezzo barile. Il Brent
è sì tornato sotto quota 100 dollari,
dopo la fiammata a 105 con l’attac-
co a Kiev, ma «ora stimiamo che
quoterà 102 dollari a fine anno: si-
gnifica avere la benzina alla pompa
a 1,95 euro e il gasolio a 1,85», dice
Tabarelli. Anche se «è positivo per i
prezzi che il petrolio non entri nella
rete di sanzioni alla Russia», le avvi-
saglie degli ultimi rifornimenti sem-
brano destinate a durare per un pò.
D’altra parte la crisi ucraina è la
miccia che ha fatto detonare una si-
tuazione che da tempo andava surri-
scaldandosi: i corsi del greggio sono
in risalita per la domanda globale in
ripartenza, cui si associa una capaci-
tà produttiva che fatica a tenere il
Primo piano La nuova guerra
BB+
Standard & Poor’s abbassa il rating russo a “spazzatura”
L’agenzia di rating S&P Global toglie la “tripla B” al debito sovrano russo
declassandolo a “spazzatura” (BB+). Un analogo schiaffo potrebbe
arrivare anche da Moody’s, che ha messo sotto osservazione il rating russo
Italia in pre-allarme sul gas
“Minacciate le forniture”
Il ministro Cingolani: cedure adottate in condizioni nor-
mali». È vero: le forniture «sono al
a rischio i gasdotti momento adeguate a coprire la do-
che arrivano da noi manda interna», assicura il mini-
stero. Non a caso lo stato di “pre-al-
passando dall’Ucraina larme” è solo il primo di tre gradi-
ni di gravita e prevede un’attività
di monitoraggio e vigilanza sugli
di Aldo Fontanarosa eventi. Eppure la situazione sem-
bra già complicata: «Il livello di pe-
roma — L’Italia entra in uno stato ricolosità della minaccia alle forni-
di “pre-allarme” per le forniture di ture è sensibilmente maggiore - av-
gas dall’Est europeo. Lo scrive il verte il ministero - rispetto a quan-
ministero della Transizione ecolo- to previsto nelle analisi di rischio
gica in una nota che pubblica il si- svolte in passato». E l’Italia è più
to della Snam. Mentre russi e ucrai- esposta di altre Nazioni perché
ni si combattono, il nostro Paese passa dal territorio ucraino la
ha bisogno di creare delle imme- «gran parte delle forniture di gas
diate riserve di gas. Si legge nella naturale che approvvigionano il si-
nota che sono necessarie «eccezio- stema nazionale».
nali misure preventive per incenti- In questo clima, le piccole e me-
vare un riempimento dello stoc- die imprese italiane, attraverso
caggio anticipato rispetto alle pro- Confartigianato e Confesercenti,
L’energia
L’andamento di benzina e diesel alla pompa (dati in euro)
2,000
Benzina Gasolio auto
1,800
1,600
1,400
1,200
dati al 21 feb
1,000
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
Prezzi dei carburanti: il confronto con l’Europa
Prezzo consumo Prezzo consumo Differenza
prezzo
1,835 1,781
0,054
Benzina
euro/litro
1,059 0,958
Differenza
componente fiscale
Componente fiscale
0,101
Prezzo consumo Prezzo consumo
1,708 1,637
Differenza
prezzo
Gasolio
0,071
euro/litro Differenza
0,925 Componente fiscale
0,789 componente fiscale
0,137
Fonte: Unem su dati DG Energy-Commission Ue 14 feb 2022
passo. «La nostra filiera ha assorbi- te parte si divide tra costo della ma-
to quanto ha potuto: usciamo an- teria prima derivante dalle quota-
che noi da una crisi molto profonda zioni internazionali (oggi pesa per
per la pandemia», rivendica Clau- 0,67 euro) e margine lordo: «Que-
dio Spinaci, presidente Unem, l’as- st’ultimo è ridotto al 6%, e solo su
sociazione che riunisce gli operato- questo l’operatore può agire per
ri dalla lavorazione alla distribuzio- modificare il prezzo alla pompa»,
ne del combustibile. spiega Spinaci. Per i produttori, il
Come sempre in questi casi, si ri- caos ucraino non minaccia la sicu-
corda come la componente fiscale rezza energetica. Certo crea tensio-
giochi un ruolo determinante: «È ni di prezzo, «ma a differenza del
tra le più alte in Europa, mentre il gas (dove Mosca pesa per oltre il
prezzo industriale è inferiore agli al- 40% delle fonti, ndr.), dalla Russia ci
tri Paesi». Accise e Iva pesano per il arriva il 10% del greggio che impor-
57% del prezzo finito della verde, tiamo. La nostra capacità di raffina-
1,06 euro ai livelli attuali. La restan- zione è diversificata: nel 2021 ci sia-
mettono in guardia dall’effetto
boomerang delle sanzioni anti-Pu-
tin. Confartigianato prevede che
«si ripeteranno in Italia le gravi
conseguenze economiche» già
sperimentate nel 2014 quando la
Russia si appropriò della Crimea.
Il Centro studi della confederazio-
ne di artigiani e piccole imprese ri-
corda che «le prolungate sanzioni
alla Russia, tra il 2013 e il 2021, han-
no fatto calare del 22,2% l’export
europeo verso Mosca. La penaliz-
zazione per l’Italia - più marcata -
è stata del 28,5%. I danni più gravi-
continua Confartigianato - hanno
preso forma in Abruzzo (-75,9%),
nelle Marche ( -59,6%) e in Tosca-
na (-40,4%); mentre i beni rimasti
invenduti facevano capo soprat-
tutto alla moda (-41,8%) e ai mac-
chinari (-25,8%). Nel nuovo dram-
matico scenario di guerra, paghe-
Ma non c’è rischio
approvvigionamenti
A differenza del gas
importiamo da Mosca
solo il 10% del greggio
mo riforniti da 22 Paesi, con 72 diver-
si tipi di greggio. Come già accadu-
to con le crisi di Libia e Venezuela,
non sarebbe uno choc sostituire la
Russia tra i nostri fornitori».
Ragionamenti che non soddisfa-
no imprese e cittadini. Gli autotra-
sportatori hanno già scioperato, mi-
nacciando blocchi alle filiere e
spuntano un intervento d’urgenza
da 80 milioni. Ma le loro proteste al-
larmano la Coldiretti, che ricorda
come l’85% delle merci in Italia viag-
gi su strada: nubi che si addensano
su campi e stalle, in aggiunta ai rin-
cari di grano, mais, fertilizzanti e al
pagina 15
ranno un prezzo le piccole impre-
se degli alimentari, della moda,
dei mobili, del legno, dei metalli.
Aziende che vendono in Russia
per 2.684 milioni. Tra le regioni
più esposte per l’export, Emilia,
Veneto, Marche, Piemonte, Friuli
e Lombardia.
Confesercenti, invece, pesa
l’impatto della guerra sull’infla-
zione e a cascata sulla capacità di
spesa delle famiglie italiane: «Il
maggior costo delle materie pri-
me e dell’energia minaccia di por-
tare il tasso di inflazione al 6%
nel 2022, causando minori consu-
mi per 4 miliardi». Le sanzioni
possono determinare, poi, un im-
patto sui tassi bancari che sali-
ranno davvero bruscamente.
L’aggravio per le imprese sareb-
be di 5 miliardi già nel 2023.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
GENYA SAVILOV/AFP
fermo delle lavorazioni di alcune in-
dustrie alimentari.
Le associazioni dei consumatori
fanno i conti in tasca alle famiglie:
Assoutenti, Codacons e Unc stima-
no in 400 euro il rincaro annuo per
il pieno sul portafoglio di un nucleo
che ne faccia un paio al mese. E lo
mettono in correlazione col calo del-
la fiducia dei consumatori (il secon-
do consecutivo, ai minimi da mag-
gio) registrato dall’Istat a febbraio:
«Il governo non ha fatto nulla con-
tro il caro carburanti», denunciano.
La “sterilizzazione dell’Iva” è la ri-
cetta avanzata. Quanto costerebbe?
Tagliare l’imposta dal 22 all’8%, co-
me ha fatto la Polonia, per tre mesi
darebbe un beneficio da 21 cent sul-
la benzina (20 sul diesel) e togliereb-
be 1,24 miliardi alle casse dello Sta-
to, calcola Unem. Tagliare di 20 cen-
tesimi l’accisa farebbe salire a quasi
25 cent il risparmio dei consumato-
ri (visto che l’Iva si applica sulle acci-
se stesse) e costerebbe 1,3 miliardi a
trimestre. Non risulta, però, che sia
un tema all’ordine del giorno ai mi-
nisteri interessati.©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
16 Primo piano La nuova guerra Domenica, 27 febbraio 2022

f Orgogliosi del nostro ambasciatore a Kiev, Pier Francesco Zazo,

rimasto nella capitale per aiutare e sostenere i nostri connazionali
Mara Carfagna ministra per il Sud

Salvini l’unico contrario

alle misure anti-Putin
“Restiamo senza gas”
Il leader della Lega: “Se sospendiamo il sistema Swift, rischiamo”. Fassino coordina
la mozione unitaria dei partiti: “Fiducioso, dal Parlamento coesione e responsabilità”

di Giovanna Vitale
roma — Ora che persino Giorgia Me-
loni si è allineata al fronte anti-Pu-
tin, sulla trincea filorussa Matteo
Salvini si riscopre solo. Vittima di un
testacoda che un giorno lo porta a
deporre fiori sull’uscio dell’amba-
sciata ucraina per testimoniare soli-
darietà e condannare l’invasione;
un altro, a insinuare dubbi sulle san-
zioni che minacciano di colpire du-
ro il Cremlino. Perplesso, in partico-
lare, sull’esclusione di Mosca dallo
Swift, il servizio bancario per i paga-
menti internazionali, che rischia di
penalizzare anche chi, come l’Italia,
dai giacimenti ex sovietici dipende.
«Bisogna valutare tutto fino in
fondo, perché se impedisci gli scam-
bi tra banche noi non abbiamo più il
gas», scandisce il leader della Lega
al termine della visita al console
ucraino di stanza a Milano. «Per fer-
mare la guerra va messo in campo
ogni mezzo, ma un conto è bloccare
i patrimoni degli oligarchi, dei politi-
ci e dei guerrafondai. Se sospendia-
mo i pagamenti l’Italia rimane senza
gas e poi bisogna correre ai ripari»,
aggiunge. Spedendo, poi, un avverti-
mento a Palazzo Chigi: «Draghi è il
presidente del Consiglio, ha il no-
stro sostegno, decida».
Sa bene, Salvini, che anche il mini-
stro dell’Economia nutre delle riser-
ve. Mezzo governo vacilla sull’arma
di fine mondo, non del tutto condivi-
sa nemmeno dai grandi in Europa.
Ed è in queste crepe che prova a infi-
larsi per spingere i negoziati con “l’a-
mico” Vladimir. «Sono convinto che
il dialogo sia l’unica strada», insiste
il segretario lumbàrd citando «il San-
to Padre», la richiesta per il cessate
Bellerio accoglie con stizza: «Si trat- ranza, in linea con l’intransigenza
Le posizioni ta dell’ennesima, incredibile polemi- Pd. Che significa «appoggio convin-
I partiti sulle ca innescata dal Pd. La nostra scelta to al governo e condivisione sull’e-
sanzioni è la pace. La via, quella indicata da sclusione della Russia da Swift», ri-
Papa Francesco: stop alle bombe, ac- badisce Serracchiani. «Le vite uma-
alla Russia coglienza per chi fugge, dialogo, ne valgono più delle preoccupazio-
confronto e preghiera». ni economiche. Stiamo dalla parte
Un battibecco che, alla vigilia del di democrazia e libertà», fa eco la
voto sulla risoluzione parlamentare renziana Boschi. Con i 5S che invita-
contro la guerra, mostra una mag- no a sposare l’idea di Conte di un Re-
gioranza tutt’altro che granitica. È covery per l’energia. Ma il presiden-
Gianni Letta a esprimere, per una Fi te della commissione Esteri, Piero
Letta un po’ in imbarazzo, «fiducia in Dra- Fassino, cui l’esecutivo ha affidato
Netta la ghi e nelle sue decisioni». Mentre Co- la stesura della risoluzione, è ottimi-
condanna del raggio Italia sprona, «prima che sia sta: «Distinguersi sulla guerra non
segretario Pd tardi», ad andare dritti sulle sanzio- avrebbe senso, è il tempo della re-
Enrico Letta che ni. Che pure per Leu dovranno esse- sponsabilità. Sono certo che dal Par-
invoca misure re «molto dure per far capire al go- lamento italiano arriverà un messag-
che “possano verno russo che ciò che ha fatto è gio di grande coesione, lealtà e de-
fare male a inaccettabile», incalza Roberto Spe- terminazione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Putin”
Conte
Per il leader
M5S Giuseppe
Conte non si
deve indugiare:
le sanzioni
contro la Russia
vanno attuate
subito j Leader Lega Matteo Salvini con il console ucraino di stanza a Milano
Intervista alla deputata del Movimento
Salvini
Matteo Salvini
condanna
l’attacco russo
di Lorenzo De Cicco

ROMA — «È pieno di partiti che han-

il fuoco rivolta all’ambasciatore mo-
scovita presso la Santa Sede. «E non
credo che il Pontefice possa essere
considerato un filorusso», ironizza.
Ma per il Pd non c’è niente da ride-
re, anzi. «In questo momento si sta
facendo la storia e noi tutti dobbia-
mo decidere da che parte stare»,
esorta Enrico Letta al congresso dei
Radicali. «In pochissimi giorni l’Eu-
ropa ha dimostrato di saper esprime-
re una posizione ferma e unitaria, se-
condo me quella giusta, e l’Italia
c’è», insiste il segretario dem. La-
sciando alla responsabile Esteri, Lia
Quartapelle, il compito di puntare il
dito contro le ambiguità dell’ avver-
sario: «Al leader della Lega che pas-
seggiando sulla Piazza Rossa diceva
di sentirsi più a casa a Mosca che a
Bruxelles e che avrebbe scambiato
due Mattarella per mezzo Putin,
chiediamo una volta per tutte: si pos-
sono negare i valori di democrazia e
libertà per un tornaconto economi-
co? I diritti e l’indipendenza posso-
no essere scambiati per un bonifico
bancario? Salvini faccia una scelta
di campo definitiva». Parole che Via
ma critica l’idea
di escludere
Mosca dal
sistema
no dovuto cambiare idea una volta
al governo. Figuriamoci noi, che
eravamo partiti come forza anti-si-
stema e poi abbiamo governato
bancario Swift con la destra, con la sinistra e col
centro». Giulia Grillo, deputata
M5S, ministra della Sanità ai tempi
del Conte I, alleanza gialloverde, è
convinta oggi che le sanzioni con-
tro la Russia «siano necessarie, l’u-
nica via da battere». Poi riavvolge il
Berlusconi nastro dei ricordi a qualche anno
Silvio Berlusconi fa, quando nel Movimento c’era chi
non si sbilancia descriveva l’Ucraina come «uno sta-
ma, chi lo to fantoccio degli Usa» e definiva
conosce, dice Putin un «interlocutore».
che il Cav non Quanto erano radicate queste
riconosce più il posizioni tra i 5 Stelle?
suo amico «Una parte del Movimento, in
Vladimir quanto anti-sistema, era contro
tutto quella che faceva parte,
diciamo così, dell’ordine
precostituito, di ciò che c’era prima.
E bisognava quantomeno metterlo
in discussione. Era nell’animo dei 5
stelle. Anche l’atlantismo, il ruolo
dell’Italia visto come secondario,
subalterno rispetto agli Stati Uniti,
veniva messo in discussione. È una
Giulia Grillo “Noi 5S
contestavamo la Nato
governare ci ha cambiato”
posizione che poi è stata ritirata
quando siamo arrivati alla fase
governativa».
Perché?
«Perché con la politica estera
funziona così, i binari vanno
percorsi con continuità, non è che si
cambia da un governo all’altro. C’è
in ballo l’affidabilità di un Paese. E il
M5S ha aggiustato il tiro».
Insomma, avete cambiato idea.
«Credo che cambiare idea sia
sempre un segno di intelligenza.
Certo avremmo dovuto essere più
chiari con gli elettori quando lo
abbiamo fatto, soprattutto in altri
casi. Il cambio di approccio sulla
Nato non è stato certo l’unico, per il
M5S. Bisognava spiegare meglio.
Tornando alle alleanze
internazionali, anch’io, da ministro,
ho capito che non potevamo e non
dobbiamo mettere in discussione la
nostra adesione al blocco atlantico e
al blocco Ue».
Però durante il governo
gialloverde, le posizioni putiniane
di Salvini erano arcinote. E mai
smentite dall’interessato, semmai
Ex ministra il contrario.
Giulia Grillo è «Lo so, mi ricordo bene
stata quell’impostazione sulla politica
responsabile estera, anche se all’epoca
della Salute discutevamo di più
sull’immigrazione. Ma è indubbio
che loro avessero una simpatia verso
la Russia e verso Putin. La
manifestavano pubblicamente. Ora
mi sembra che anche Salvini si sia
allineato a una posizione filo-Nato».
.
Domenica, 27 febbraio 2022 Primo piano La nuova guerra
f In tutte le guerre si amplificano le malattie infettive, in Ucraina ci
potrebbe essere una ripresa anche dei contagi Covid
Fabrizio Pregliasco virologo
La leader FdI alla Convention repubblicana in Florida
Meloni atlantista negli Usa
“Stop all’aggressione russa
accogliere tutti i rifugiati”
orlando (florida) — Lontana dal
balbettio di Matteo Salvini, vicina
alle palme di Universal Boulevard,
a Orlando, Florida, in mezzo al po-
polo trumpiano che affolla le sale
colorate del Rosen Shingle Creek,
città resort con più di millecinque-
cento camere, campo da golf, spa.
Giorgia Meloni è l’unica rappresen-
tante italiana invitata alla conven-
tion annuale repubblicana. Ed è l’u-
nica donna sul palco. Completo
bianco, si rivolge alla platea parlan-
do in inglese dal podio, rosso e blu.
Con lei, nel programma dell’incon-
tro dal titolo “Il mondo intero ci
guarda”, Robert O’Brien, ex consi-
gliere sulla Sicurezza nazionale
per Donald Trump, l’attore e pro-
duttore televisivo Dan Schneider,
il sovranista ungherese Miklós
Szánthó, uno dei leader dei conser-
vatori giapponesi, Jay Aeba, e
Eduardo Verástegui, attore messi-
Sotto terra
Due fratellini
ucraini ritratti in
un rifugio
sotterraneo di
Kiev
durante
l’allarme
bombardamenti
L’assemblea di Iv
Renzi contro Anpi
E nel M5S quanti erano
affascinati da Putin?
«Questo lo escluderei, nel
“Vergognosa
Movimento i regimi poco
democratici non sono mai andati di
linea anti-Usa”
moda».
Il vostro Manlio Di Stefano, «Tra i fan nostrani mi dispiace
peraltro sottosegretario agli Esteri dover annoverare una delle
sia con Conte che con Draghi, associazioni a cui io tengo di più: le
parlava di «russofobia». È perfino parole dell’altra sera dell’Anpi sul
intervenuto al congresso di Russia conflitto ucraino sono vergognose.
Unita, il partito di Putin... I partigiani di 70 anni fa avrebbero
«Di questo non sono stata testimone saputo da che parte stare tra
e non ne abbiamo parlato. Che poi invasori e invasi. Attaccare il filo
qualcuno potesse avere una imperialismo americano significa
fascinazione, può essere. Putin è una essere indietro con le lancette
personalità che può affascinare. Ma della storia». Così Matteo Renzi
anch’io ho simpatie e antipatie. aprendo l’assemblea nazionale di
Trump mi è sempre stato antipatico, Italia Viva.
per esempio, ma anche sotto la sua Il riferimento è a un comunicato
presidenza non rinnegavo certo il del 22 febbraio scorso dove, tra
patto atlantico». l’altro, l’Associazione nazionale
Oggi che strade vede per partigiani scriveva: “Il
l’Italia? riconoscimento dell’indipendenza
«Le sanzioni sono necessarie, non del Donbass da parte della Russia è
c’è alternativa. Non possiamo l’ultimo, drammatico atto di una
pensare a interventi armati. Ma la sequenza di eventi innescata dal
vedo come Romano Prodi: mi continuo allargamento della Nato
preoccupa l’impatto di queste ad Est vissuto legittimamente da
misure sulla nostra economia, Mosca come una crescente
perché tra i Paesi fondatori della minaccia”. Parole che hanno
Nato siamo quelli in posizione più scatenato anche critiche sui social.
debole». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Massimo Basile
cano di telenovelas che si è schiera-
to contro l’aborto.
Quando a dicembre le era arriva-
to l’invito, come presidente dei
conservatori europei, Meloni non
pensava che l’appuntamento sa-
rebbe arrivato nel mezzo di una
guerra. Fino a una settimana fa Or-
lando era solo una città terapia per
anziani, mangiatori di hamburger
e gente in ciabatte, dove mettono il
sale sui ‘Margarita’, non sui marcia-
piedi. La sera prima Meloni aveva
incontrato alcuni rappresentanti
repubblicani e esponenti di think
tank americani per discutere di po-
litica internazionale. «Bisogna so-
stenere - spiega agli americani -
ogni sforzo per mettere fine all’ag-
gressione e ripristinare sovrnità e
integrità territoriale dell’Ucraina,
bisogna istituire un fondo europeo
per compensare le nazioni euro-
pee che saranno penalizzate dalle
k Leader FdI
Giorgia Meloni, 45 anni, è deputata
e presidente di Fratelli d’Italia,
partito che oggi sfiora il 20%
pagina 17
sanzioni alla Russia, e va data la
concessione di status di rifugiati ai
cittadini ucraini». Poi l’affondo
contro Biden: «Nessuno mi toglie
dalla testa che senza lo scandaloso
ritiro delle truppe da Kabul ieri,
non avremmo mai visto il tragico
assedio di Kiev oggi. E, certamen-
te, nessuno si appresterebbe a ve-
dere Taiwan occupata domani».
Meloni aveva confessato al suo
staff il dispiacere di non essere pre-
sente in queste ore a Roma, ma que-
sto appuntamento le offre una ri-
balta internazionale e le ricorda il
percorso fatto in questi ultimi an-
ni: quando nel 2019 aveva parteci-
pato l’ultima volta al Cpac, acroni-
mo che sta per Conservative Politi-
cal Action Conferenze, la conferen-
za annuale dei conservatori ameri-
cani, Fratelli d’Italia era al quattro
per cento. Adesso ha superato il
venti. La guerra in Ucraina può se-
Unica italiana
in mezzo alla platea
trumpiana, critica
Biden:“Il peccato
originale è il ritiro
dall’Afghanistan”
gnare un nuovo strappo con Salvi-
ni, sempre più zavorrato da dichia-
razioni d’amore verso Putin. Quan-
do si cerca un riconoscimento in-
ternazionale si viene sempre in
America. Lo ha fatto di recente il le-
ghista Giancarlo Giorgetti, lo ave-
va fatto lo stesso Salvini, fallendo
la prova. Ora tocca alla presidente
di Fratelli d’Italia, applaudita dal
pubblico, nel giorno in cui ribadi-
sce «piena fedeltà alla Nato». Po-
che ore dopo sarebbe intervenuto
Trump, l’uomo che aveva definito
“genio” Putin e, in passato, la Nato
“inutile”. In un’altra sala parla la co-
spirazionista Marjorie Taylor Gree-
ne, quella che aveva confuso la Ge-
stapo con la zuppa gazpacho, men-
tre la giornata era cominciata con
la messa officiata da padre Frank
Pavone, una delle figure bombasti-
che della convention, quello che
nel 2016 fece un discorso in favore
di Trump, mostrando sull’altare i
resti di un feto abortito. La gente
qui si saluta con un cordiale ‘Fuck
Biden’, un vessillo all’ingresso equi-
para i democratici ai comunisti,
mentre un tipo in infradito urla al
megafono insulti ai giornalisti. Le
auto, ferme al semaforo, sottolinea-
no i cori con i clacson. Quella con a
bordo la presidente di FdI sgomma
e si avvia verso l’aeroporto lungo il
boulevard. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
18
di Lorenzo De Cicco
ROMA — «Avevamo la versione di
Greco stamattina, ma abbiamo con-
vinto il prof a spostarla. Preferiva-
mo essere qui, per capire, per espor-
ci», raccontano Francesca Leanza e
Pietro Omodei Zorini, 18 anni en-
trambi, liceo Albertelli di Roma. So-
no a Santi Apostoli, la piazza dell’U-
livo diventata per una mattina la
piazza della pace. Ci si riversano pa-
cifisti vecchi e nuovi, si accalcano
attorno alle bandiere arcobaleno
srotolate fin sotto il palco dei confe-
derali, costringono i pizzardoni a
chiudere un tratto di piazza Vene-
zia, perché la folla che chiede di fer-
mare la guerra sciagurata di Putin
straripa e Santi Apostoli è troppo
piccola per contenerla. Un bulbillo
di pace in una mattina assolata nel
cuore di Roma, mentre un serpen-
tone di studenti e gente di ogni età
sfila nelle strade di Milano e inonda
piazza Duomo (c’era anche la can-
tante della Rappresentante di li-
sta), altri si radunano a Torino da-
vanti a Palazzo Reale, centinaia di
famiglie si affacciano sul ponte del-
la Santa Trinità a Firenze, sindacati
e associazioni sfidano la pioggia
battente a Napoli. Altri ancora si
danno appuntamento a Trieste, Ta-
ranto, Bari, Reggio Calabria, Udine,
Matera, Cagliari. E l’altro ieri a Bolo-
gna in 10mila hanno ascoltato Gian-
ni Morandi cantare “C’era un ragaz-
zo”, mentre sempre a Roma, sulla
cordonata del Campidoglio, si ac-
cendevano fiaccole, puntini di spe-
ranza in questi tempi tetri.
Nel retropalco di Santi Apostoli,
ecco i ministri Roberto Speranza e
Andrea Orlando. Si vedono Stefano
Fassina, Laura Boldrini, Nicola Fra-
toianni. Al microfono si alternano i
segretari di Cgil, Cisl e Uil. Mauri-
zio Landini parla di un «rischio di
guerra nucleare concreto». Ivana
Veronese della Uil esprime quello
che pensano in tanti: «Per noi è faci-
le essere qui, pensiamo a chi prote-
sta a San Pietroburgo, rischiando il
carcere».
È una piazza che ce l’ha con Pu-
tin, ma qualcuno ce l’ha anche con
“Le città siano un baluardo contro le guerre”
di Ernesto Ferrara
firenze — «Si aprano subito i nego-
ziati di pace per l’Ucraina», invoca-
no i sindaci di mezza Europa, del Me-
dio Oriente, del Nord Africa. Chiedo-
no dialogo, firmano una Carta di fra-
tellanza del Mediterraneo insieme
ai vescovi e scuotono i governi, per-
suasi che la diplomazia delle città
possa persino cambiare la storia, co-
me 60 anni fa provò a fare quel visio-
nario di Giorgio La Pira. Si chiude og-
gi, con una messa nella basilica di
Santa Croce a cui parteciperà anche
il Capo dello Stato Sergio Mattarel-
la, la tre giorni fiorentina dei Forum
dei vescovi e dei sindaci del Mediter-
raneo, di cui La Repubblica è media
partner. Mobilitazione inedita, pri-
mi cittadini e prelati da Atene a
Istanbul, da Sarajevo a Gerusalem-
me a Palermo, che si radunano per
Primo piano La nuova guerra
Studenti e famiglie
il popolo della pace
si riprende le piazze
A Roma manifestazione dei sindacati confederali a Santi Apostoli
Contro il conflitto sfilano in migliaia anche a Milano e a Torino
k A Milano
Un fiume di persone ha inondato piazza Duomo
Il Forum dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo
lanciare un segnale: sono le comuni-
tà locali a subire per prime e in ma-
niera più potente le tensioni sociali
di quest’epoca, dall’immigrazione
alla crisi alla pandemia, e proprio
per questo sono le città a poter indi-
care la rotta. Tanto più nell’ora buia
della guerra. «Uniti nella
convinzione che il Medi-
terraneo non può e non
vuole essere luogo di con-
flitto» 120 tra vescovi e sin-
daci, anche musulmani e
ebrei, nella Carta chiedo-
no attenzione al mare no-
strum, ai migranti, «rispet-
to della persona, promo-
zione dell’inclusione socia-
le, diritto alla salute, svi-
luppo economico, tutela
dell’ambiente, diritti uma-
ni».«Conquista storica, adesso la
porteremo in pellegrinaggio ovun-
que, anche a Bruxelles» rivendica ie-
k A Torino
Manifestazione pacifista a piazza Castello
La carta di impegni al
meeting di Firenze che
ha riunito 120 tra
prelati e primi cittadini
k Sindaca di Sarajevo
Benjamina Karic si è commossa
durante il suo intervento a Firenze
Domenica, 27 febbraio 2022
ri il sindaco di Firenze Dario Nardel-
la al teatro del Maggio fiorentino, du-
rante un evento moderato dal diret-
tore di Repubblica Maurizio Molina-
ri a cui partecipano primi cittadini,
prelati ed esperti di geopolitica. Arri-
vano anche contributi video di star
della musica come Andrea
Bocelli e Sting, che imbrac-
cia la chitarra e canta “The
Bridge”, che dice «hey, c’è
un ponte là fuori, là fuori
nella nebbia», e il pensiero
dei 500 in platea corre alle
bombe di Kiev, a quel pon-
te che non si trova ancora.
«Dobbiamo sollecitare i
governi e chiedere di esse-
re consultati, ma muover-
ci anche noi, avere un pro-
tagonismo attivo come cit-
tà di pace», esorta dal palco il sinda-
co di Roma Roberto Gualtieri e con-
dividono i colleghi di Smirne Musta-
j A Roma
La protesta organizzata
da Cgil-Cisl-Uil in piazza
Santi Apostoli
le mosse della Nato. Sventolano
bandiere sindacali, dell’Ucraina, di
Libera, di Emergency, dopo il minu-
to di silenzio per Gino Strada che
«sarebbe stato qui». Simbologie an-
timilitariste e foto di Gandhi. Qual-
che falce e martello. Vira Rybako-
va, ucraina, 23 anni, se ne dispiace:
«Se siamo qui a protestare è perché
qualcuno, a Mosca, ha nostalgie
dell’imperialismo sovietico». È in
Italia da 3 anni, Vira, studia da attri-
ce. Telefona tutte le mattine alla fa-
miglia a Kiev «per sapere se sono vi-
vi. Di sera no, perché ci sono le bom-
be, la linea cade». È accompagnata
da una collega di accademia, Giulia
Corelli, 23 anni anche lei. «In questi
giorni siamo tutti ucraini». I giova-
nissimi sono qui per capire. «Non è
solo una guerra di missili e bombe,
come quelle che studiamo a scuola.
Questa si combatte anche a colpi di
fake news», riprendono i ragazzi
dell’Albertelli.
Le comitive studentesche si me-
scolano alla vecchia guardia. «Sia-
mo pacifisti dai tempi del Viet-
nam», mette a verbale sul taccuino
Alessandra Mecozzi, anni 76, infa-
gottata in una bandiera arcobale-
no, con l’amico Paolo Franco di 82.
Litigano un po’ sulle sanzioni. «De-
vono essere più dure», dice lui.
«Non sono mai servite», ribatte lei.
Concordano su un punto: «L’Euro-
pa deve fare di più».
Fanno capolino tante famiglie.
Avanza coi passeggini una coppia
di quarantenni, Federica Mariotti e
il marito Armando. Dalle cappotti-
ne, sbucano le teste di Andrea, 4
mesi, e Riccardo, 3 anni e mezzo.
«Al più grande abbiamo spiegato
cosa sta succedendo a Kiev. Che è
fortunato, perché di notte non de-
ve nascondersi in cantina». Una ra-
gazza esibisce un poster con la nin-
na nanna della guerra di Trilussa,
scritta gialloblu ucraino: «Tu nun
senti li sospiri e li lamenti de la gen-
te che se scanna per un matto che
comanna». Si chiama Caterina Fra-
talocchi, ha 26 anni, fa la disegnatri-
ce di cartoon. «Trilussa l’ha scritta
nel 1914 – ricorda, preoccupata –
Erano altri tempi, speriamo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
fa Tunç Soyer e di Sarajevo Benjami-
na Karic, che si commuove quando
il sovrintendente del Maggio Alexan-
der Pereira annuncia in aprile un
concerto nella capitale bosniaca a
30 anni dall’assedio durante la guer-
ra dei Balcani. «Non c’è autocrate
che non debba prima o poi rendere
conto alla piazza. E il multilaterali-
smo dal basso delle città può essere
una soluzione» avverte il presidente
dell’Ispi Giampiero Massolo. «Per av-
viare un cambiamento globale ser-
vono le città. I sindaci debbono al-
zarsi in piedi e mostrare la strada ai
governi» invita pure la vicesindaca
di Tel Aviv Chen Arieli. In fondo «le
città hanno un’anima che nemme-
no le bombe possono cancellare»,
nota il vescovo di Marsiglia Jean
Marc Aveline. Proprio contro quelle
bombe però oggi Firenze farà senti-
re la sua voce, alle 17 in piazza Signo-
ria. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 Domenica, 27 febbraio 2022
248.200
.
Andriy, 25 anni, Udine
“Non riesco a lavorare
penso solo al mio Paese”
che si arruolano
di Viola Giannoli
«Andriy si è svegliato prima dell’alba, mi ha
dato un bacio ed è partito. Mi ha detto: “Se
non torniamo noi, chi lo difende questo no-
torniamo a casa
stro Paese?”». A Nataliya Kohut trema la voce:
in Ucraina, a Brzeżany, nell’ovest, ha una ma-
dre anziana, un padre disabile, un nipotino di
15 anni, il figlio più grande, autotrasportatore
in tutta Europa bloccato lì da quando è scop-
per combattere”
piata la guerra, e ora anche il più piccolo, par-
tito venerdì notte per an-
dare a combattere.
Andriy ha 25 anni, è in
Italia da quando faceva la
quarta elementare, a Udi-
ne ha costruito la sua vita:
il diploma all’alberghiero,
un lavoro da cuoco ben pa-
gato che lo rende felice.
Andriy Kohut
Da qualche mese era a San
Martino di Castrozza per
la stagione invernale, con-
tratto in scadenza il 15 marzo. «Tre giorni fa —
racconta la mamma — ha lasciato tutto, è tor-
nato a casa e mi ha detto: “Non riesco a lavora-
re, penso solo all’Ucraina. Voglio stare vicino
ai nostri cari, dare una mano. Sono pronto a
combattere se necessario”».
Nataliya ha provato a fermarlo, «non ci so-
no riuscita, andare era il suo desiderio. “Mi la-
sci sola”, gli ho detto. Mi ha risposto: “Lo so ma
tu non sei in pericolo”. Da madre ho pensato
che era meglio un figlio vigliacco ma vicino. Il
suo pensiero però gli fa onore. Io piango, ma
sono orgogliosa di un figlio così».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Vladymir, 47 anni, Napoli
“Vado col pulmino
là mi aspetta un fucile”
di Antonio Di Costanzo
Vladymir, muratore di 47 anni, sta aspet-
tando il furgoncino per partire. Tornerà a
Boryslav, 38 mila abitanti nell’Ucraina oc-
cidentale. «Arriverò al confine con la Polo-
nia dove verrà a prendermi mio figlio —
spiega — poi vado dritto in commissariato
per arruolarmi. Una ferma nella milizia cit-
tadina di 90 giorni. Mi daranno un fucile,
forse un kalashnikov. Sono pratico di ar-
mi: per oltre un anno ho
lavorato come guardia
di frontiera. Vado a di-
fendere la mia patria.
Non si può stare fermi,
non voglio diventare un
servo di Putin e non per-
metterò che accada alla
mia famiglia».
I cittadini ucraini
Vladimir pronti a imbracciare le
armi si danno appunta-
mento nella zona della stazione centrale
di piazza Garibaldi. Qui salgono sui mini-
van che portano aiuti, per lo più abbiglia-
mento e medicinali, nelle regioni attacca-
te dai tank russi. Nel piccolo “Alimentare
dell’Est Europa” si acquistano panini e bi-
bite per il viaggio. Anche Arsen, 45 anni,
imprenditore, ha deciso di combattere:
«Appena abbiamo finito di inviare questi
pacchi partirò. Sono di Lviv (Leopoli). Non
si può più aspettare. Avete capito che Pu-
tin è come Hitler? Va sconfitto e ci riuscire-
mo», dice convinto.
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Primo piano La nuova guerra pagina 19
La comunità
Gli ucraini presenti sul territorio italiano: 150 mila
sono lavoratori subordinati, 60 mila sono famigliari
di chi ha un impiego, 16 mila sono minorenni
le storie
Gli ucraini Pavlo, 35 anni, Bologna
“Faccio il manager
ma ora ho altre priorità”
“Ciao Italia
di Giuseppe Baldessarro
Prima di partire ha abbracciato sua moglie An-
na nel parcheggio di via Massarenti: «Abbi cu-
ra della bambine». Poi è salito sul furgone che
lo avrebbe riportato a Kiev, la loro città, per
combattere. Pavlo Kozhukhar, 35 anni, non è
un soldato. Fino a ieri era il direttore marke-
ting di una società che in Ucraina gestisce
una catena di ristoranti. Da domani però an-
che lui imbraccerà le armi. A Bologna vivono
sorelle di Anna. Qui anche
lei, 10 anni fa, si è laureata
per poi rientrare in Ucrai-
na a sposare Pavlo. Per
questo l’ha portato in Ita-
lia con le figlie di 5 e 3 anni
e la suocera. Messa al sicu-
Da Nord a Sud, decine di minivan ro la famiglia torna a com-
battere: «Devo andare a di-
e furgoni si stanno mettendo Oleksandr
fendere la nostra casa e la
nostra Patria, non posso
in viaggio in queste ore verso Kiev: stare a guardare mentre i
russi c’invadono». Quando il van bianco è par-
a bordo, gli emigrati che vogliono tito Anna è scoppiata in lacrime: «Non è possi-
bile che una moglie guardi il marito andare in
prendere le armi contro l’invasore guerra. Non è possibile che ciò accada nel cuo-
re dell’Europa e nel 2022. Maledetto Putin». A
pochi metri anche Oleksandr abbraccia la mo-
glie. Loro a Bologna ci vivono da anni: «Facevo
l’autista, mi sono licenziato per andare a com-
battere». Prima di salire sul furgone che lo por-
terà a Termopil, nell’area occidentale del suo
Paese, ricuora la compagna: «Stai tranquilla,
tornerò vincitore. Perché noi questa guerra la
vinceremo una volta per tutte». ©RIPRODUZ-
IONE RISERVATA
David, 42 anni, Roma
“Sono rientrato subito
adesso sono già in divisa”
di Natasha Caragnano
«Stiamo combattendo» dice al telefono David
(nome di fantasia) con voce sicura. È arrivato
in Ucraina, in una zona che non specifica per
ragioni di sicurezza, da Roma dopo due giorni
di viaggio. «Gli attacchi principali sono aerei.
In molti pensano che alcuni infiltrati vivesse-
ro già da anni nel Paese». Ha 42 anni e ha già
combattuto contro i russi nel 2014, quando i
separatisti hanno proclamato la repubblica
del Donbass. Un anno do-
po è rimasto ferito per
un’esplosione ed è stato
congedato. «Sono partito
dall’Italia, dove vivo da 12
anni, perché non potevo
restare a guardare». Come
lui in tanti si sono arruola-
ti volontari. David ha visto
centinaia di persone in fila
La valigia di David nei distretti militari ucrai-
ni. «Vogliamo difendere la
nostra terra». Gli telefoniamo la prima volta la
mattina del 24 febbraio. È all’aeroporto in atte-
sa dell’imbarco. «Appena ho letto della guerra
ho fatto i biglietti». Attende con una piccola
Appuntamento al parcheggio valigia a cui ha annodato la bandiera dell’U-
Due ucraini si apprestano a partire craina: «Medicine, un paio di scarpe comode,
da Bologna per tornare a qualche vestito». Atterrato a Praga ha incon-
combattere in Ucraina. In primo trato alcuni amici partiti in auto dalla Lombar-
piano, Oleksandr, che vive da anni dia. «Alla frontiera c’erano migliaia di perso-
in Emilia, mentre saluta la moglie: ne disperate», ma la sua meta era nella direzio-
andrà a Termopil. Sullo sfondo ne opposta. L’ha raggiunta dopo un giorno di
Pavlo, anche lui abbracciato alla viaggio: «Il 25 mattina ero già in divisa», con-
compagna, in partenza per Kiev clude fiero prima di tornare sul campo di bat-
taglia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Domenica, 27 febbraio 2022 Primo piano La nuova guerra pagina 21

f Solo i russi sembrerebbero possedere una “forza vitale” superiore. Questo vi ricorda un
altro gentiluomo che usava l’idea di “razza superiore” per uccidere milioni di persone?
Margaret Atwood, scrittrice canadese

VANO SHLAMOV / AFP

Lo scrittore ucraino che vive negli Usa In piazza

La bandiera
dell’Ucraina
Odessa mio onesto, crede nell’indipendenza del sventola

«A
cugino scrive: “È
esplosa una
bomba, i vetri
delle finestre
tremano ancora”.
Ilya Kaminsky
Gli rispondo
impacciato: “Stai lontano dalle
finestre”. Cos’altro puoi dire a chi ami,
quando sei al sicuro dall’altra parte
del mondo? Guardo le news, sono in
La mia patria
contatto con parenti e amici a Kiev,
Kharkov, Lviv. Alcuni si riparano
nelle stazioni della metro. Altri hanno
messo lo scotch alle finestre. Non
riesco a mettermi in contatto con uno
ferita da chi
zio e sono preoccupato. Ho paura per
le persone che amo. E per il mio paese
ferito. Cosa destina il futuro agli
ucraini? Cosa troverò quando potrò
tornare a Odessa, dove sono nato e
cancella la Storia
che considero casa?». Ilya Kaminsky,
44 anni, è il poeta autore di
Repubblica sorda, la storia di un paese
dilaniato da disordini politici, dove
Petya, ragazzo non udente, viene
ucciso dai soldati durante una
protesta. Quello sparo assorda tutti gli
abitanti: da allora capaci di
comunicare solo col linguaggio dei
segni... Kaminsky, di famiglia ebraica
(«era scritto sui nostri documenti e
nella Russia antisemita significava
insulti continui»), nato in quella che
all’epoca era ancora Unione
Sovietica, è sordo dall’età di 4 anni. Il
suo primo apparecchio acustico lo ha
avuto solo quando è approdato in
America, nel 1993: «Quel giorno ho
riscoperto il mondo. E non era più il
mio».
Anche ora gli osservatori parlano
Il poeta di un mondo cambiato: in una
Ilya Kaminsky, notte, dall’ingresso dei carri armati
44 anni, è nato a russi in Ucraina...
Odessa ma vive «Non so dire nulla del mondo in
negli Stati Uniti. senso lato — quello della politica,
La scorsa estate dell’economia. Certo, gli eventi di
è uscito in Italia, questi giorni stanno però
per La nave di sconquassando il mondo privato,
Teseo, il suo fatto di affetti e memoria, mio e di
romanzo in versi molti altri. Sono ferite difficili da
Repubblica rimarginare. Lo so bene: come
sorda rifugiato la mia esistenza è stata
(traduzione di tranciata a metà dalla Storia. Parte di
Giorgia Sensi, me è ancora a Odessa, vive nella città
pagg. 176, euro fantasma che ho abbandonato anni
17) fa. Ora questa sorte toccherà anche
ad altri. Quando il mondo ritroverà
equilibrio, tutti avremo perso
qualcosa».
Vladimir Putin sostiene che
l’Ucraina non esiste...
«Sul campo, oltre agli eserciti, si
scontrano due figure tragiche,
ciascuno a suo modo. Putin,
autocrate esperto, è stato popolare a
lungo grazie alla politica
intransigente con cui ha riportato
ordine dopo il caos degli anni ’90.
Abituato al potere illimitato ha perso
il controllo sulla realtà. Per tenersi al
comando inventa un passato che
non c’è. Poi c’è Zelensky: ex attore,
politico inesperto, sta diventando un
leader leggendario. Coraggioso,
suo Paese».
Da piccolo immaginava cosa
sarebbe successo se l’intera Unione
Sovietica fosse stata sorda come lei,
incapace di udire e dunque eseguire
nel corso di una
manifestazione
pro-Kiev a
Tbilisi, capitale
della Georgia
gli ordini...
«Quelle fantasie infantili valgono
ancora. Sarebbe fantastico se i lunghi
discorsi di Putin finissero nel vuoto di
una nazione che non lo ascolta più,
che rifiuta l’odio delle sue
affermazioni. Ma ci sono anche altri
tipi di silenzio: quello imposto dalla
menzogna di chi tenta di mettere a
tacere la verità riscrivendo la Storia:
dando dei nazisti alle vittime. Quello
della complicità di chi resta a
guardare mentre una grande
potenza attacca il suo vicino, piccolo,
inoffensivo: libero. Non possiamo
tollerarlo. Bisogna fermare Putin:
mantenendo però la nostra
di Anna Lombardi umanità».
Come si fa?
«Le bombe che oggi cadono su una
città festosa come Odessa mi fanno
ricordare cosa accadde qualche anno
fa, quando un caffè da me molto
f
amato fu fatto esplodere da un Come
attacco terroristico poco prima che ci rifugiato
incontrassi un amico, il poeta
ucraino Boris Khersonsky. Ero per me
spaventato ma lui volle vedermi lì l’esistenza
ugualmente. Chiamò altri. Ci radunò è già stata
davanti alle macerie e si mise a
leggere poesie ad alta voce. Qualcuno
tranciata
portò cibo e bevande. Fu così che a metà. Ora
resistemmo. Anche nei giorni più questa sorte
terribili ci sono momenti teneri. toccherà
Abbiamo il dovere di valorizzarli. È
dalla vita che si riparte non dalla ad altri: è
morte». una perdita
In queste ore siamo sommersi da per tutti
immagini di violenza e guerra....
FW22/23 WOMEN COLLECTIONS «Anche le immagini più forti possono
essere generiche. Si dimenticano.
Solo raccontare la vita fa breccia. Per Tentano
dire, cosa fanno i bambini in queste di riscrivere
ore nascosti nei rifugi? Cantano?
Disegnano? Abbiamo il dovere di il passato,
dare lirismo al vortice del dolore. Me dando
lo ha insegnato mio padre: bambino dei nazisti
ebreo nell’Odessa occupata dai
nazisti, ha sofferto. Ma ha anche
alle vittime
imparato a ballare. Fu Natalia, la Con la
donna russa che lo nascondeva ad complicità
insegnarglielo: era irrequieto e per di chi resta
tenerlo occupato gli insegnò il tango.
Per tre anni ballarono ogni giorno in a guardare
una stanza con le tende sempre mentre c’è
tirate. Solo permettendo alla vita di l’invasione
prendere il sopravvento sulla guerra
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si mantiene la nostra umanità».
Lei è stato definito “uno dei 10
g
artisti in grado di cambiare il
mondo”. In un momento così
drammatico gli intellettuali
possono fare qualcosa?
«Creare. L’arte è resistenza al
compiacimento, si oppone al torpore.
È lì, a svegliarci quando diventiamo
insensibili, ficcandoci negli occhi e
nella testa metafore che ci aiutano a
comprendere e cambiare la realtà».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Domenica, 27 febbraio 2022 Cronaca pagina 25
la visita del capo dello stato

di Concetto Vecchio Mattarella a Corviale cia della Repubblica.

«Abito qui dal 1985», si presenta la si-
gnora Sonia D’Italia. «E in questi anni ci

Il tour della dignità

ROMA —È sabato mattina e Sergio Matta-
rella va in periferia. «Corviale non l’ho
mai vista così pulita», dice una signora
al marito. «Hanno svuotato persino i sec-
chioni». Si tengono per mano davanti al
serpentone, come chiamano il palazzo-
ne di edilizia popolare di nove piani che
si snoda per quasi un chilometro nella
zona sud est: un alveare di 1.300 alloggi,
molti dei quali occupati abusivamente.
Mattarella è venuto per inaugurare il
nuovo terreno di gioco in erba sintetica,
ribattezzato il campo dei Miracoli. Sor-
ge proprio di fronte alle case popolari:
un rettangolo di spe-
ranza tra droga, mala-
vita, disoccupazione,
ascensori e citofoni
che non funzionano. I
ragazzi vi giocano a
Calciosociale. Un tor-
neo che si disputa an-
che a Scampia. Un gio-
catore non può fare
più di tre gol, non c’è
l’arbitro, i rigori li tira
quello più scarso. «Se
questa regola fosse
stata applicata quan-
do ero ragazzino io,
qualche rigore l’a-
vrebbero fatto tirare
pure a me», dice il Pre-
sidente. I ragazzini ridono. In sala c’è an-
che Marco Tardelli, l’eroe del Mundial
‘82.
«La sua presenza è una grande carez-
za al cuore», confessa al Capo dello Sta-
to il presidente di Calciosociale, Massi-
mo Vallati, accogliendolo nel centro
sportivo polifunzionale Valentina Ve-
nanzio realizzato da Regione Lazio,
approda in periferia
Il presidente della Repubblica nel quartiere romano
“Qui non si inaugura solo un campo di calcio ma una prospettiva”
Ater, Sport e Salute. Ne hanno viste tan- Il Calciosociale
te, tra cui un incendio doloso, ma ora Il presidente della
per centoventi ragazzi lo sport è il riscat- Repubblica Sergio
to. «Se hanno fiducia possono cambiare Mattarella al centro
la storia di questo Paese, dove alcuni ve- sportivo “Valentina
dono un pallone noi vediamo un cam- Venanzio”
biamento», spiega la sua filosofia Valla- di Corviale a Roma
ti, e cita la Costituzione e i valori della le-
galità. «Oggi qui si inaugura non un
campo di calcio, ma una prospettiva»,
concorda Mattarella. Dopo i terremota-
ti di Norcia venerdì, questa è la seconda
tappa del tour della dignità. La dignità -
parola pronunciata diciotto volte nel di-
scorso d’insediamento - è il vero pro-
gramma politico del secondo settenna-
to. Nel vuoto dei partiti per il sociale,
Mattaralla ha deciso di metterci la fac-
siamo battuti per il mercato, il capoli-
nea dell’autobus, una scuola, ma se que-
sta struttura ci fosse stata già venticin-
que anni fa molti di noi si sarebbero sal-
vati». Dice Daniel, 15 anni, che da gran-
de vuol fare l’elettrotecnico: «Questo
centro mi ha cambiato, portandomi lun-
go una strada diversa rispetto a quella
che potevo imboccare». Poi tocca a non-
na Vermiglia: «Nove anni fa ho dovuto
occuparmi dei miei nipotini, dopo che
il loro papà era morto in un incidente.
Non c’erano centri di aggregazione.
Non so come avrei fatto senza Massimo
e i suoi ragazzi». Ka-
therine, 24 anni, rac-
conta una storia di do-
lore, scoppia a piange-
re. «Devo dire grazie
agli educatori, mi han-
no insegnato che non
dobbiamo scappare
dai problemi, ma af-
frontarli». Mattarella
l’applaude con calo-
re. «Qualcuno mi ha
ringraziato per esse-
re qui, ma sono io che
ringrazio voi», tira le
somme il Presidente.
Guarda negli occhi i
giocatori: «Aiutatevi
tra di voi. Rispettate-
vi sempre. Non perdete la fiducia. Per-
ché se si afferma nella società, tra gli
adulti, si diffonde poi anche tra gli Sta-
ti».
Usciamo. Tira una gelida tramonta-
na. Inizia la partita del Miracoli Football
club, Mattarella si sistema a bordo cam-
po. «Qui vince solo chi custodisce», can-
tano i ragazzi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
26
I pazienti covid in ospedale da metà dicembre
Totale ricoveri (ordinari e terapia intensiva)
8.179 12.410 20.047 21.728 21.497 16.721 11.866
15 dic
2021
31 dic 15 gen 25 gen 31 gen 15 feb
Covid via dagli ospedali
Diecimila posti letto
liberati in un mese
di Michele Bocci
In un mese diecimila ricoverati in
meno. Si è quasi dimezzato il nume-
ro dei pazienti colpiti dal Covid assi-
stiti negli ospedali italiani. Se poi si
osservano solo le terapie intensive
(dove i non vaccinati sono 17 volte
più numerosi di chi ha fatto il boo-
ster), si è addirittura passati da un
picco di circa 1.700 letti occupati un
mese fa ai 763 di ie-
ri. In tutte le Regio-
ni si riconvertono i
reparti, anche chiu-
dendo quelli creati
per l’emergenza,
come lo spazio del-
la Fiera di Milano,
dove l’ultimo pa-
ziente è stato di-
messo venerdì.
Con numeri co-
sì, la sanità può ri-
cominciare a dedi-
carsi a gli altri mala-
ti. La quarta onda-
ta non ha bloccato,
come aveva fatto la
prima e in parte an-
che la seconda, l’at-
tività di assistenza
ma comunque ha
costretto il sistema
pubblico a una fre-
nata importante. È
arrivato il momento di mettersi in
pari con il lavoro rimasto indietro,
anche se il personale sanitario, attra-
verso i sindacati dei medici e degli
infermieri, denuncia organici ridot-
ti un po’ in tutte le Regioni e ovvia-
mente grande stanchezza per le bat-
taglie sostenute contro il Covid.
Prima di tutto bisogna affrontare
le liste di attesa. Se si considerano le
visite specialistiche, negli anni pri-
ma dell’arrivo del coronavirus se ne
facevano qualcosa come 230 milio-
ni. Nel 2020 si è scesi a 163 milioni,
perdendo così tantissimi pazienti. I
dati dell’anno scorso non sono anco-
ra definitivi ma nei primi sei mesi so-
no state persone il 20% delle visite.
A quel ritmo a fine anno si arriva
quindi a circa 190 milioni di control-
li specialistici. Quest’anno bisogna
tentare di recuperare le prestazioni
perse e di accorciare le attese che si
sono allungate per l’aumento della
domanda. Anche per questo il mini-
stro alla Salute Roberto Speranza ha
chiesto alle Regioni di vincolare 500
Cronaca Domenica, 27 febbraio 2022
Lo studio
Solo terapia intensiva
870 1.260 1.677 1.691 1.584 1.119 763
Quando il virus
colpisce due volte
“Con Omicron
2022
26 feb 15 dic
2021
31 dic 15 gen 25 gen 31 gen 15 feb
2022
26 feb casi triplicati”
Ricoveri dimezzati
di Elena Dusi
A volte ritorna. In Italia 232 mila persone hanno senti-
to il virus bussare due volte. Le reinfezioni restano ra-
re (il 3,1% dei contagi totali, secondo il monitoraggio
settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) pub-
blicato ieri), ma dal loro andamento dipende una que-
stione cruciale per il futuro: la pandemia finirà davve-
ro, quando tutti saremo guariti e immunizzati?
La risposta ha due facce. Dall’inizio della pande-
mia, mostrano sempre i dati Iss, il tasso di reinfezio-
ne è rimasto stabile nel tempo e basso: attorno all’1%.
La guarigione dunque sembra dare una protezione
solida e duratura. L’arrivo di Omicron a dicembre
2021 però ha fatto balzare i ricontagi al 3%. La nuova
variante infatti sa sfuggire in parte agli anticorpi. L’e-
ventuale arrivo di nuovi ceppi in futuro potrebbe
dunque farci tornare indietro di qualche casella nel
sentiero verso l’immunità di popolazione.
la richiesta di investire quanto già passa anche attraverso gli interven- Un’analisi simile, per quanto riguarda l’Abruzzo, è
erogato per questa azione fonda- ti chirurgici. Sono tanti quelli saltati stata svolta dalle università di Ferrara e Bologna e dal-
l Milano mentale. anche in questi mesi, in particolare la Asl di Pescara. I risultati sono leggermente diversi
Con le dimissioni Anche gli screening oncologici de- tra quelli programmati. Secondo nei numeri, ma positivamente simili nella sostanza.
degli ultimi vono essere recuperati. I dati dell’Os- Acoi, l’associazione scientifica dei «Il tasso di reinfezione che noi abbiamo visto è più
pazienti chiude servatorio nazionale dedicato a que- chirurghi ospedalieri, sono stati rin- basso rispetto all’Iss, attorno allo 0,3% prima di di-
l’ospedale Fiera sta attività di prevenzione arrivano viati 450 mila interventi, circa il 12% cembre e allo 0,6% con Omicron» spiega Lamberto
di Milano: ora a metà dell’anno scorso e registrano del totale. Le Regioni rimaste più in- Manzoli, epidemiologo dell’università di Bologna,
i macchinari un calo dell’attività compreso tra il dietro, dicono sempre dall’associa- uno dei coordinatori dello studio pubblicato su Me-
saranno 25 e il 30% a seconda della tipologia zione, sono Piemonte, Veneto, Friuli dRxiv che ha preso in considerazione 85 mila conta-
trasferiti in altre di controllo (mammella, utero, co- Venezia Giulia e Valle d’Aosta. giati in Abruzzo.
strutture lon-retto). Ma il rilancio della sanità ©RIPRODUZIONE RISERVATA Un aspetto importante resta però immutato, tra da-
ti abruzzesi e
dell’Iss: «Il tas-
TRIBUNALE DI VALLO DELLA LUCANIA
FALL. N. 7/13 R.F.
I numeri so di reinfezio-
LOTTO UNICO - Comune di
ne è stabile nel
Centola (SA) -. nella STRUT- tempo. Non
TURA TURISTICA/RICET-
TIVA PIETRE ROSSE
VILLAGE: 1) Appartamenti in
quote di multiproprietà; 2)
232 mila l’abbiamo visto
aumentare nei
18 mesi dello
Ristorante con annessi servizi; 3) Apparta- I doppi contagi studio, fatta ec-
mento al piano terra di circa mq 27 e ter- Sono le persone che in Italia si cezione per l’ar-
razzo di circa mq 9; 4) Terrazzo di circa mq sono infettate due volte rivo di Omi-
678 attrezzato con zona bar e retrobar di
circa mq 13; 5) Terreni di complessivi mq
dall’inizio della pandemia cron. Questo
Consorzio Autostrade Siciliane.
25.045 circa. Avviso bando di gara vuol dire che
È indetta per il giorno 28 marzo 2022 alle ore 10:00 la gara
PREZZO BASE: EURO 909.402,00 con svolgimento in modalità telematica, per l’affidamento l’immunità of-
(Offerta Minima Euro 682.051,50). in concessione del “Servizio di Cassa per la durata di
anni cinque. Procedura aperta, espletata ai sensi degli
artt. 58 e 60 del D. Lgs. 50/2016, con applicazione del
criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa,
individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo,
3,1% ferta dall’infe-
zione resta sta-
bile ed è più du-
ai sensi degli artt. 60 e 95 del D. Lgs. N. 50/2016. CIG:
9100204DE5 - Codice gara ANAC 8450603 - Gara CAS La nuova percentuale ratura di quella
n. 516/G00333 Il valore stimato dell’appalto annuale è di I pazienti che si contagiano dei vaccini. È
ANSA/Mourad Balti Touati
€ 400.000,00 Scadenza presentazione delle offerte: 18
marzo 2022 ore 12:00. La documentazione di gara e gli due volte sono il 3,1% dei casi una buona noti-
elaborati tecnici sono disponibili sulla Piattaforma telematica
all'indirizzo web: https://appalti-cas.maggiolicloud.it totali, secondo l’ultimo zia. Vuol dire
ove verrà svolta la procedura. Gli eventuali aggiornamenti
relativi al bando di gara verranno pubblicati esclusivamente monitoraggio dell’Iss. Prima che l’aumento
Vendita senza incanto: 28/04/2022 ore sulla citata piattaforma telematica. Il Bando /l’avviso è
stato pubblicato sul supplemento della Gazzetta Ufficiale
dell’arrivo di Omicron erano del numero dei
11:00, innanzi al G.D. Dott. Gaetano De Luca
presso il Tribunale di Vallo della Lucania Via
dell’Unione Europea n° 2022/S033-084904 del 16 febbraio l’1% dei contagi totali guariti fa cre-
2022 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V
Andrea De Hippolytis. Deposito offerte entro Serie Speciale n. 20 del 16 febbraio 2022. scere la coper-
le ore 12:00 del 27/04/2022 in Cancelleria Il Dirigente Generale F.to Ing. Salvatore Minaldi tura della popo-
Dimessi tutti Fallimentare. Maggiori info presso il Curatore lazione». Ci avvicina dunque gradualmente alla fine
Dott. Massimo Foglia, tel. 0828371213, in
i pazienti: Cancelleria Fallimentare ore 09-13 e su
FALL. n. 460/2019 Centralpol Srl della pandemia. «Ma attenzione, sempre al netto del-
Tribunale di Roma
www.tribunale.vallodellalucania.giustizia.it, le nuove varianti» precisa l’epidemiologo.
Milano www.corteappello.salerno.it e www.astegiu-
Invito a manifestare interesse per l’acquisto
dell’azienda esercente attività di vigilanza privata Il rischio di infettarsi due volte, prosegue l’Iss nella
chiude i diziarie.it. (Cod. A2792207). anche con GPG.
Manifestazione interesse entro il giorno 11.03.2022
sua analisi, è più alto nei non vaccinati (circa il dop-
reparti in dalle ore 9:30 alle ore 12:00, presso il curatore, pio), nei giovani (forse meno cauti) e nelle donne (for-
Consorzio Autostrade Siciliane Avv. Agostino Pendenza, con studio in Roma, se perché maggiormente impiegate come maestre e
Fiera Avviso bando di gara. Via Fabio Massimo, 88.
infermiere). Fra chi si è ammalato da più di 7 mesi,
È indetta per il giorno 25 marzo 2022 alle ore 10:00 la gara L’Offerta migliore verrà posta a base d’asta.
L’input del con svolgimento in modalità telematica ai sensi dell’art. Deposito Offerte Migliorative dalle ore 10:30 alle ore l’Iss vede un aumento dell’incidenza, segno che la
ministro 58 del D.Lgs. n. 50/2016 e con Procedura Aperta, con criterio di
aggiudicazione dell’Offerta economicamente più vantaggiosa, ai
12:30 del 21.04.2022 presso lo studio del Notaio
Riccardo Napoli, sito in Roma, Via Fabio Massimo, 95.
protezione dei guariti è robusta, ma non totalmente
Speranza VHQVLGHJOLDUWWHGHO'/JVSHUO¶DI¿GDPHQWRGHO Apertura delle buste ed eventuale gara il giorno impermeabile al passare del tempo.
“Servizio di copertura assicurativa di responsabilità civile verso 21.04.2022 ore 13,00 presso lo studio del predetto «La seconda volta la malattia è più lieve, tranne ra-
alle Regioni: terzi (RCT) e responsabilità civile verso prestatori d’opera (RCO)
– suddiviso in n° 4 lotti/livelli di rischio, nonché del servizio di
Notaio.
Aumento minimo € 20.000,00. ri casi» aggiunge Manzoli. Fra le 260 reinfezioni con-
dedicare le copertura assicurativa di responsabilità civile patrimoniale (quarto
lotto), per la durata di anni uno. Codice ANAC: 8433780 - Gara
Maggiori info f460.2019roma@pecfallimenti.it tate nello studio abruzzese (85 mila i casi di parten-
www.pvp.giustizia.it - www.astegiudiziarie.it
risorse per CAS n. 509-G00332. Importo complessivo dell’appalto, suddiviso za), due hanno portato al ricovero e una al decesso.
in n° 4 (quattro) lotti: € 1.535.000,00. Importo dell’appalto sogget- «È presumibile — spiega l’epidemiologo — che i coro-
abbattere le to a ribasso d’asta per i seguenti lotti: Lotto 1: polizza R.C.T./O.
navirus si comportino come l’influenza. Una volta
(1° Rischio) € 1.100.000,00 al lordo imposte ed al netto degli
liste d’attesa oneri di sicurezza C.I.G.: 908030049B Lotto 2: polizza R.C.T./O. guarita, la maggior parte delle persone resta immu-
(2° Rischio) € 220.000,00 al lordo imposte ed al netto degli oneri AVVISO DI GARA D’APPALTO
di sicurezza C.I.G.:90803150FD Lotto 3: polizza R.C.T./O. (3° Questa Amministrazione rende noto di aver bandito una ne a lungo, anche tutta la vita». La frase sembra in
Rischio) € 180.000,00 al lordo imposte ed al netto degli oneri di Gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio di
assistenza, manutenzione adeguativa e manutenzione
contraddizione con i malanni di stagione che (alme-
sicurezza C.I.G.:90803226C2 Lotto 4: polizza R.C. Patrimoniale
€ 35.000,00 al lordo imposte ed al netto degli oneri di sicurezza
evolutiva dei gestionali attualmente in uso presso le no prima del Covid) ci colpivano ogni inverno. «Il pro-
Segreterie Studenti e il Settore Relazioni Internazionali per
C.I.G.:9080331E2D Scadenza presentazione delle offerte: 16 tre anni - CIG 9088224FAF - Numero di riferimento SGa blema, in quel caso, è la mutazione del virus. Di fron-
marzo 2022 ore 12:00. La documentazione di gara e gli elaborati
tecnici sono disponibili sulla Piattaforma telematica all’indirizzo
22_400 – G00269
Importo a base d’appalto: €. 1.350.000,00 IVA esclusa. te a un ceppo nuovo, anche un sistema immunitario
web: https://appalti-cas.maggiolicloud.it ove verrà svolta la proce-
Le società interessate a partecipare all’appalto dovranno
presentare l’offerta, secondo le modalità indicate nel
allenato viene in parte preso alla sprovvista». Con ol-
dura. Gli eventuali aggiornamenti relativi al bando di gara verran- Disciplinare di gara, entro le ore 16:00 del 16/03/2022. tre 12 milioni di guariti dal Covid (circa un italiano su
no pubblicati esclusivamente sulla citata piattaforma telematica. Il Il bando integrale è stato spedito alla GUUE il giorno
Bando /l’avviso è stato pubblicato sul supplemento della Gazzetta 18/02/2022. 5), l’Italia si ritrova abbastanza a buon punto sul sen-
milioni del fondo sanitario naziona- 8I¿FLDOHGHOO¶8QLRQH(XURSHDQ6GHOIHE- Il bando integrale è visualizzabile al sito http://www.unimi.it/
enti_imprese/23373.htm tiero dell’immunità. Sempre che dal mazzo non spun-
EUDLRHVXOOD*D]]HWWD8I¿FLDOHGHOOD5HSXEEOLFD,WDOLDQD9
le ad attività destinate ad abbattere Serie Speciale n. 20 del 16 febbraio 2022.
Milano, 18/02/2022 ti la carta “imprevisti” con la notizia di una nuova va-
le liste di attesa. Non si tratta di uno Il Dirigente Generale F.to Ing. Salvatore Minaldi
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
LA RESPONSABILE DELEGATA riante. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

stanziamento extra ma appunto del- F.to Dott.ssa Fabrizia Morasso

.
Domenica, 27 febbraio 2022 Cronaca pagina 27
Intervista alla madre Carmen Carollo

“Mio figlio Dj Fabo

è morto con il sorriso
ma cinque anni dopo
nulla è cambiato”
di Caterina Pasolini

«Oggi sono cinque anni che mio
figlio è morto in Svizzera, ma la
legge in cui sperava, perché quelli
come lui potessero smettere di
soffrire nella loro casa, nel loro
letto, con amici e famiglia accanto,
ancora non c’è in questo Paese.
Ancora oggi chi decide che la sua
vita è una insopportabile sofferenza
deve emigrare di nascosto come un
ladro. Non solo, provo rabbia e
vergogna all’idea che non abbiano
lasciato votare il referendum
sull’eutanasia. Ora siamo tutti un
po’ più prigionieri». Carmen
Carollo parla con forza e
commozione, il tempo non lenisce
la ferita, l’assenza del suo ragazzo a
cui parla, a cui racconta le lunghe
giornate perché lo sente accanto,
dentro di sé ogni ora. Carmen è la
mamma di Fabiano Antoniani, dj
Fabo, il disk jokey milanese,
viaggiatore per il mondo che nel
2017, cieco e tetraplegico per un
incidente, dopo anni di sofferenza
morì grazie al suicidio assistito.
Marco Cappato, dell’associazione
Coscioni, che lo aveva
accompagnato, si autodenunciò,
rischiando 12 anni di carcere. Finì
assolto grazie a una sentenza della
Consulta che nel 2019 ha
legittimato in alcuni casi il suicidio
assistito e ha invitato il Parlamento
a legiferare in materia.
Cosa ricorda dell’ultimo giorno
con suo figlio?
«Il peggio è stata la partenza,
portarlo in Svizzera, verso la fine
che desiderava. Mentre lo avevo
accanto in macchina pensavo al
mio viaggio di ritorno, quando lui
non sarebbe stato più con me.
Qualcosa di impensabile. Come fa
una madre a desiderare la morte
del figlio, di un figlio che ho
aspettato per dieci anni perché non
restavo incinta? Eppure. Quando
siamo arrivati, quattro amici gli
hanno fatto una sorpresa, ed è stata
una giornata di risate, dolce. Fabo
era sereno, chiacchierone. Quando
è stato il momento, dopo che il
medico gli ha chiesto ancora una
volta se era sicuro di volerlo, mi ha
guardato, gli ho sorriso e gli ho
detto per la prima volta: “La
mamma vuole che tu vada”. Solo
allora lui ha stretto i denti per
azionare il macchinario. E, giuro, è
morto sereno».
Prima era contraria a lasciarlo
andare?
«Era cieco, tetraplegico, ma per un
l L’infanzia po’ ha cercato di tirare avanti. Ha sua morte? Solo dopo ho capito che k La malattia fare delle gocce che gli dessero
Sotto, sperato anche nelle staminali, ero egoista». Sopra, Dj Fabo sollievo. Era terribile poi la
Carmen quando invece ha capito che non Cosa l’ha convinta? con la madre continua umiliazione che vedevo
Corollo c’era più nulla da fare, mi ha «Il suo perenne dolore tra mille dopo l’incidente sul suo volto. Non ne poteva più di
con il figlio chiesto: mi vuoi anche così? Io gli contrazioni, io che sono contraria a che lo ha reso sentirsi un oggetto in mani altrui,
Fabiano ho risposto sì. Sono una mamma, tutte le droghe mi sono persino cieco e toccato in tutti i posti perché non
bambino come potevo pensare di volere la messa a coltivare la cannabis per tetraplegico poteva fare nulla da solo. Per lui non
era vita, non era qualcosa degno di
essere vissuto. Ma non gliel’ho mai
Fine vita detto per anni che avevo cambiato
idea».
Cappato: “Legge da modificare” E quando Fabo ha chiesto di
morire?
«Una legge dovrebbe ampliare i diritti: quella in
«Valeria, la sua straordinaria
discussione sulla morte volontaria medicalmente
compagna che gli ha sempre
assistita, è invece un passo indietro rispetto alla
portato il sole, il mondo nella sua
sentenza della Consulta. Discrimina i malati: può
stanza, e che gli è stata vicino fino
chiederla solo chi ha autonomia fisica e le
alla fine, ha contattato Cappato che
persone collegate a macchine che abbiano sia
ha spiegato a lui e a tutti noi le
sofferenze fisica che psicologica intollerabile,
diverse possibilità. Fabiano ha
mentre per la Corte Costituzionale era sufficiente
scelto la Svizzera, il suicidio
averne una sola per dare il via libera». A parlare è
assistito, una morte immediata,
Marco Cappato dell’associazione Coscioni. Che
non voleva morire poco a poco,
aggiunge: «Se passasse quella legge Dj Fabo non
costringerci a vederlo spegnersi in
avrebbe il diritto di morire, senza contare che
una lunga agonia».
introduce l’obiezione di coscienza. Significa che
Chi è per lei Marco Cappato?
uno come Welby invece di chiedere di morire
«Marco per me è come un figlio, gli
dovrebbe prima farsi intubare e poi chiedere di
voglio bene per il suo coraggio, per
spegnere le macchine».
come si batte perché tutti siano
liberi di scegliere, per come ha
affrontato un processo, rischiato
Ci ha lasciato Bruno Manfellotto è vicino alla cara Valeria per dodici anni di carcere, per come è
Ernesto Sirovich
la scomparsa del papà Giochi stato vicino a noi fino alla fine e
la moglie, i figli, i nipoti, i familiari, gli amici lo Romolo Palermi anche ora».
porteranno per sempre nel cuore. I funerali si concorso n. 25 Cos’ha pensato dopo la
e la abbraccia con grande affetto. Superenalotto
sentenza della Consulta che
del 26-02-2022
terranno il 1 marzo alle ore 11,00 in Santa Maria
Maddalena de’ Pazzi, Via Zanardini 74 Roma, 27 febbraio 2022
Combinazione vincente autorizzava il suicido assistito?
Roma, 27 febbraio 2022
«Che Fabiano sarebbe stato felice,
Gli amici della Cultura abbracciano Valeria e le
6 24 38 52 84 87
anzi era felice. Lui sarebbe stato
Il Presidente di GEDI Gruppo Editoriale John El- sono vicini nel momento della scomparsa del
kann e l’Amministratore Delegato Maurizio Sca- padre
Numero Jolly 4 Superstar 81 contento dell’assoluzione di
navino partecipano al cordoglio di Valeria Pa- Cappato, delle cose che stavamo
lermi per la scomparsa del padre Romolo Palermi Quote Superenalotto cambiando, per tutti. Avrebbe
Romolo Roma, 27 febbraio 2022 Nessun vincitore con punti 6 potuto morire segretamente
Roma, 27 febbraio 2022 Nessun vincitore con punti 5+ rischiando meno, aveva invece
voluto che la sua fine fosse pubblica
Agli 8 vincitori con punti 5 31.148,05 €
Gli amici della redazione Sport si stringono a Ai 754 vincitori con punti 4 336,11 €
Corrado Corradi e Roberto Moro sono vicini a Valeria in questo momento di dolore per la Ai 27.728 vincitori con punti 3 27,54 € per aiutare anche gli altri, quelli
Valeria Palermi per la perdita del caro padre scomparsa del papà Ai 432.545 vincitori con punti 2 5,48 €
come lui. Per questo penso che ora
Romolo Palermi Romolo Palermi Quote Superstar sia incavolato, perché non hanno
ed esprimono le più sentite condoglianze a tut- Roma, 27 febbraio 2022
Nessun vincitore con punti 6 permesso il referendum».
Il referendum sull’eutanasia?
Nessun vincitore con punti 5+
ta la famiglia. Nessun vincitore con punti 5
Roma, 27 febbraio 2022 Agli 8 vincitori con punti 4 33.611,00 € «Sì, io provo rabbia, senso di
Romolo Palermi Ai 129 vincitori con punti 3
Ai 2.009 vincitori con punti 2
2.754,00 €
100,00 € ingiustizia. Non riescono a capire
Il direttore Maurizio Molinari, i vicedirettori e i Giovanna Vitale abbraccia con affetto Valeria Ai 13.507 vincitori con punti 1 10,00 € quello che non provano sulla loro
colleghi dell’Ufficio centrale partecipano con per la perdita dell’amato papà. Ai 32.539 vincitori con punti 0 5,00 €
pelle, non riescono a sentire il
affetto al dolore di Valeria per la scomparsa del
padre
Roma, 27 febbraio 2022 Il prossimo Jackpot con punti 6:
€ 164.000.000,00 dolore di chi non ha vie d’uscita da
sofferenze senza fine. Non pensano
Romolo Palermi Le amiche e gli amici del Content Hub GEDI par- a quel milione e più di persone che
Roma, 27 febbraio 2022 Lotto Combinazione vincente
tecipano al dolore di Valeria Palermi per la ha firmato pensando ad amici
scomparsa del papà Bari 87 47 69 31 79
genitori figli nel dolore?».
Ezio Mauro è vicino a Valeria nel dolore per la
scomparsa del padre Romolo Cagliari 56 32 20 21 19 Cosa vorrebbe dire ai politici
Roma, 27 febbraio 2022 Firenze 56 84 15 13 37 che stanno discutendo la legge?
Romolo Palermi «Si mettano una mano sul cuore
Roma, 27 febbraio 2022 Genova 24 5 69 39 21
pensando a chi sta male. La vita è di
27 febbraio 2012 27 febbraio 2022
Milano
chi la vive».
89 36 54 55 12
Emanuele Farneti, Simona Movilia e la redazio-
Con tanto tanto amore il tuo ricordo, mamma

f
Napoli

f
58 40 72 78 14
ne di D, si stringono a Valeria Palermi nel dolore ©RIPRODUZIONE RISERVATA

per la scomparsa del padre e nonna Palermo 63 39 9 32 15

Romolo Mariella Sebastiani Spaini Roma 28 46 11 68 29

Milano, 27 febbraio 2022 Una Messa in ricordo lunedì 28 alla chiesa di Torino 24 85 42 19 67
San Giovanni in piazza della Pigna.
Venezia 13 89 72 88 56
La redazione di Milano abbraccia Valeria in que- Roma, 27 febbraio 2022
Al momento di avviare sto triste momento per la morte del papà Nazionale 31 33 54 21 47 Fabiano ha scelto
il macchinario mi ha Romolo
Milano, 27 febbraio 2022
Annalisa e Stefano, Angela e Filippo non dimen-
ticheranno mai
quella fine
guardato e ho sorriso Raimondo Zanaboni, Giorgio Martelli e tutta la
Fabio Picchi
10eLotto
5 13 15
Combinazione vincente
20 24
per aiutare anche
“Voglio che tu vada” A. Manzoni&C. SpA partecipano al dolore di Va-
leria Palermi per la morte del caro papà
MAESTRO, AMICO, PRESENZA INSOSTITUIBILE 28 32 36 39 40 gli altri. Penso che ora
Era la prima volta sarà incavolato per
e si stringono in un forte abbraccio a Maria e ai 46 47 56 58 63
Romolo Palermi figli Giuditta, Giacomo, Giulio e Duccio.
69 84 85 87 89
che glielo dicevo Milano, 27 febbraio 2022 Firenze, 27 febbraio 2022
Numero oro: 87 Doppio oro: 47, 87 il no al referendum
pagina
.
28 Moda e Beauty Domenica, 27 febbraio 2022

k Forza k Contrasti k Fusion

Color block Giacca e gonna Marni fonde mini
da Ermanno con cerniere e maxi, passato
Scervino da Trussardi e presente

opo tanti anni, il autunno-inverno 2022-2023

D
rischio per Dome-
nico Dolce, Stefa-
no Gabbana e tut-
ti i loro sarti è

Dolce&Gabbana
quello di annoiar-
si, continuando a
fare sempre le stesse cose. E allora
hanno deciso di provare qualcosa
di nuovo e per farlo hanno guarda-
to all’immaginario e ai punti di rife-
rimento dei più giovani; per dirla co-

ispirati dal metaverso

me loro hanno cercato di capirli. Il
mezzo scelto per avvicinarsi a ven-
tenni, GenZ e simili è il metaverso,
universo in cui il brand è già entra-
to da mesi con una collezione di nft,
i pezzi unici digitali; ma qui il fulcro
sono gli avatar, gli alter ego virtuali

Il virtuale ora è reale

che ciascuno si crea. «È stata una sfi-
da riprodurre nella realtà forme
che reali non sono, rendendole por-
tabili. Facciamo pur sempre abbi-
gliamento».
Hanno corso un bel rischio, ma
eliminando stampe, ricami e deco-
ri, quello che è rimasto è notevole.
Giacche con le spalle enormi, vite
strette e fianchi enfatizzati, guaine
colorate effetto seconda pelle, pan-
taloni a una gamba sola. «Le giac-
che sono in Lycra e neoprene: man-
tengono la forma senza bisogno di
stecche o altre strutture. Sarà un’ov-
vietà, ma sono capi da mettere dav-
vero ogni giorno». Appaiono en-
trambi molto divertiti. «Bisogna
mantenersi aperti e curiosi, altri-
menti addio. Un tempo, all’idea di
un tubino in tulle e pelliccia sinteti-
ca avremmo risposto “non si può fa-
re”. Ora diciamo: “proviamoci”». In
platea ad applaudirli Sharon Stone,
che ha molto apprezzato i piumini
che coprono il capo. «Mi sembrano
un’interpretazione molto intelli-
gente dell’hijab islamico: è una bel-
la forma di integrazione attraverso
la moda. Che collezione coraggio-
sa».
A proposito di coraggio, Trussar-
di debutta con una nuova proprie-
tà, il gruppo QuattroR, e una nuova
direzione creativa, quella di Benja-
min Huseby e Serhat Isik, molto
amati dalla scena underground gra-
zie al loro marchio GMBH. Sono
quanto di più lontano da Trussardi
si possa immaginare, cupi e dark co-
me sono, e in passerella non fanno
niente per stemperare la sensazio-
ne, offrendo una loro versione dello
stile milanese, dai piumini smanica-
ti alle tenute da falconiere ispirate
al Castello Sforzesco. Interessante,
ma ci si sarebbe aspettato qualche
riferimento in più all’immaginario
del brand.
Per Philosophy, Lorenzo Serafini
cita invece il cabaret della Repubbli-
di avatar e mondi paralleli
ca di Weimar, il punk di Siouxsie
Sioux, il grunge. In pratica, hot pan-
ts di vinile, sottovesti coperte da
enormi pullover, giacche anni Ot-
tanta. Un risultato forse un po’ ondi-
vago. Luke e Lucie Meier con Jil San-
der guardano alle costruzioni della
haute couture per una collezione
che, in effetti, ricorda molto da vici-
no le statue classiche di marmo dis-
seminate in passerella. Anche come
calore umano, per la verità. Pure
Karl Templer da Ports 1961 insiste
sulle silhouette, ma lo fa attraverso
i pezzi base del guardaroba.
Da Ermanno Scervino, Ermanno
Daelli e Toni Scervino fanno leva
sul ritorno a una vita più o meno
normale per plasmare un guardaro-
di Serena Tibaldi
ba ricco, ma privo di (troppi) ecces-
si. I pizzi di lana, quelli di tulle sotto
i pullover ricamati — complicatissi-
mi da fare, spiegano, ma li chiede il
I due designer sono loro pubblico — , gli abiti a colonna
con i soprabiti coordinati. Nulla di
riusciti a tradurre rivoluzionario, ma forse ora è me-
glio non rischiare. Anche Philipp
in abiti lo stile fantasy Plein sta nel suo, solo che per lui esa-
gerare è uno stato naturale, a pre-
scindere.
“È stata una sfida Stesso discorso per Francesco
Risso di Marni, come al solito proiet-
per noi tato in un altro universo. Per lui il
e per i nostri sarti” fulcro è il rammendo, la trasforma-
zione di capi vecchi, amati o dimen-
Anche Trussardi ticati, in qualcosa di nuovo. Un’idea
poetica, il problema è che Risso “di-
ha coraggio mentica” di essere all’interno di un
nel cambiare rotta: calendario delle sfilate con ritmi
precisi. E così, trascina il pubblico
uno stile cupo e dark con in un’officina abbandonata in peri-
feria piena di piante e senza luci,
i creativi Huseby e Isik con i modelli mescolati tra la folla.
Dopo 15 minuti, il pubblico ha inizia-
k Diva to ad andarsene alla chetichella,
Ospite speciale e testimonial di ma non è stato facile: un ospite, pen-
Dolce&Gabbana per la borsa sando che fosse l’uscita, è caduto di
Devotion, l’arrivo di Sharon Stone testa nei cespugli. Chissà se l’hanno
a Milano ha mandato il traffico in tilt ritrovato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Domenica, 27 febbraio 2022 Moda e Beauty pagina 29
L’allestimento Le sfilate
Una tuta ecosostenibile
il capo simbolo del guardaroba
i Grunge
Il capo simbolo della nuova Philosophy
collezione di Salvatore di Lorenzo
Ferragamo è la tuta Serafini
eco-sostenibile, in popeline gioca
riciclato, da indossare con sulla doppia
scarponcini zippati. Alla sfilata, texture
la maison fiorentina ha
preferito un allestimento nella
Sala delle Cariatidi di Palazzo
Reale, nel centro di Milano.
Si scopre un casual di lusso,
molto genderfluid, dove lei
può pescare dal guardaroba di
lui e viceversa. I capi convivono
su due enormi strutture
trasparenti, dove maxi
maglioni, poncho a righe
e trench sono unisex. Ma il
tocco squisitamente femminile
k Casual chic c’è ed è esaltato da bluse con
La tuta da lavoro ruches aperte davanti da i Colore
rivisitata da Salvatore indossare con minigonne. Sul maxi
Ferragamo Per la sera, giochi di dress
sovrapposizioni esaltano la ricamato
sensualità. Tra gli accessori, di Jil Sander
trionfa la Studio Bag, la borsa il floreale
best seller di Salvatore ha tutta
Ferragamo, in versione maxi. l’energia
Ma c’è una new entry. del giallo
È il modello mezza luna con
catena ricoperta in pelle, come
il Gancino storico simbolo del
brand. laura asnaghi

Portami a ballare
una musica anni 80
In onore di tutte le mirror ball i Mini
rimaste spente per troppo Da Ports
tempo, Drome celebra 1961 le righe
lo spirito delle discoteche incontrano
anni Ottanta con la collezione il plissé
Lost Club. L’ispirazione della gonna
è il David Bowie del Serious in pelle
Moonlight Tour, il risultato
un mix di capispalla e corsetti,
trench e vernice,
femminile e maschile.

Fuga dalla città

per spiriti liberi
Plaisir, come piacere ma
anche come la località dove
i parigini amano rifugiarsi
quando i ritmi della città
si fanno troppo pressanti.
E Plaisir è anche il nuovo
modello di sneaker firmato
Philippe Model Paris. i Animalier
Stile francese e artigianalità Morbidezza
italiana in morbido suède per Palm
k Futuro Spalle esagerate e pantaloni monogamba per Dolce&Gabbana dai colori vibranti. Angels,
brand
amato
Dettagli dai giovani

j Rilassato j Timeless j Melodico

Per uno stile Che siano Tanto colore
hygge capispalla, e la musica
e prezioso maglie o di Sanremo
Alpha Studio camicie, lo nella
pensa stile di Aspesi collezione
il cashmere funziona pop di
insieme a per diverse Alessandro
tessuti tecnici generazioni Enriquez

j Militare j Lana j Classico i Rosso

Monopetto Pollini Borsa Afef Gioco di
in cachemire e Antica di Fontana stampe per
con bottoni Valserchio Milano 1915 il cappotto
in oro per insieme per L’evergreen con la
la divisa una capsule in vitello doppia p di
urbana collection “Romantico” Philipp Plein
di Tagliatore tra cuoio e si colora
0205 filati a mano di verde
pagina
.
30 Domenica, 27 febbraio 2022

Economia
le modifiche anti-frode sono legge

Il Superbonus rinnovato divide ancora

“Venti miliardi per lo 0,9% dei palazzi”
La Cgia: “Misura
iniqua, ha creato
una bolla”. Ma i 5S
già vogliono
alleggerire i vincoli

di Valentina Conte I punti

Roma — Ancora scintille sul Super- Contratto edili
bonus. Gli artigiani della Cgia di I bonus edilizi
Mestre accusano: «Ci è costato 20 andranno solo a
miliardi per lo 0,9% appena degli imprese che
edifici del Paese, quanto il Reddi- applicano il
to di cittadinanza, ma aiutando contratto collettivo degli edili e lo
molte meno persone». Rispondo- indicano nell’atto di affidamento
no i costruttori dell’Ance: «Paralle- dei lavori. La norma vale per i lavori
lo azzardato: un conto essere paga- avviati dopo il 27 maggio 2022 e se PALAZZOTTO MIKE 2022/

ti per lavorare, un altro per non la-
vorare». Ironico l’ex ministro M5S
Riccardo Fraccaro: «Visto che l’o-
biettivo Ue è ristrutturare il 3% de-
gli edifici all’anno, allora dobbia-
mo prorogarlo. Poco lo 0,9? Sem-
pre meglio dello zero di prima».
Ieri è entrato in vigore il secon-
do decreto anti-frode del governo
Draghi: il primo di novembre era
poi confluito in manovra e questo
diventerà un emendamento al de-
creto Sostegni-ter in discussione
al Senato. Ma le polemiche non si
placano. Anzi, a Palazzo Madama i
Cinque Stelle sono pronti a spinge-
re per ripristinare la cessione mul-
tipla dei crediti (ridotta prima a
una e ora portata a tre volte) tra
soggetti vigilati da Bankitalia e
Consob. Superare il 30% di avanza-
mento dello stato dei lavori per le
villette o unifamiliari entro il 30
giugno (considerato il quasi bloc-
co di gennaio e febbraio). Allenta-
re la stretta sui professionisti che
se asseverano il falso rischiano il
carcere da due a cinque anni e la
supermulta da 50 mila a 100 mila
euro: «Ma c’è l’errore in buona fe-
de, tutti possono sbagliare».
Le procure di mezza Italia, gra-
zie alla Guardia di Finanza su se-
gnalazione dell’Agenzia delle en-
trate, hanno scoperto 4,4 miliardi
di importo superiore a 70 mila euro
Cessione crediti
Possibili solo tre
cessioni in tutto
(e mai parziali),
solo a banche o
intermediari finanziari iscritti all’albo
o ad assicurazioni autorizzate ad
operare in Italia. In origine erano
possibili cessioni multiple, poi
ridotte a una in chiave anti-frode
Bollino univoco
Per contrastare
le frodi, ad ogni
credito verrà
attribuito un
codice identificativo univoco da
indicare nelle comunicazioni
all’Agenzia delle entrate delle
eventuali successive cessioni, a
partire dal primo maggio 2022
Carcere e multe
Il tecnico
abilitato che
assevera il falso
oppure omette
informazioni rilevanti sui requisiti
tecnici del progetto o attesta
falsamente la congruità delle spese
rischia da 2 a 5 anni di carcere e una
multa da 50 mila a 100 mila euro
k Superbonus, lavori sulla facciata di un palazzo a Palermo
di crediti farlocchi su 38 miliardi ti onesti». Il Superbonus «si può re a 70 mila euro. «Il contratto
totali, di cui 1,5 già incassati e for- aggiustare, come tutte le cose, an- dell’edilizia è più oneroso perché
se spariti e 2,3 sequestrati. Il Su- che ripensando l’aliquota del 110% ha forme di tutela maggiori, tiene
perbonus è il meno coinvolto (solo dopo il 2024». Ma «il nostro setto- cioè conto che facciamo un me-
il 3% delle truffe), più gettonato il re ha bisogno di tempi lunghi per stiere più pericoloso di altri», dice
bonus facciate e gli altri bonus edi- programmare: ricordiamo che la Delle Piane. «È negativo che si pos-
lizi che fino a novembre godevano velocità va a scapito della sicurez- sa aggirare».
di un regime quasi privo di paletti za». Bene quindi per Ance la nor- Ma insomma il Superbonus fun-
e controlli. «In assenza di limiti, la ma che vincola le imprese ad ap- ziona: «Lo scopo è giusto, corretto
frode è dietro l’angolo», dice Filip- plicare (dal 27 maggio) il contratto che lo Stato ci investa perché c’è ri-
po Delle Piane, vicepresidente An- collettivo nazionale dell’edilizia torno diretto e indiretto, sul Pil,
ce. «Attenzione però, perché po- per vedersi riconosciuti i bonus, sull’occupazione, in termini di mi-
chi furbi alla fine fanno male a tan- se i lavori sono di importo superio- nori emissioni, di qualità dell’abi-
tare, di risparmio energetico». Lo
0,9% di edifici fin qui ristrutturati,
Rinnovabili calcolato dalla Cgia, fa impressio-
ne: «C’è molta demagogia, non è
Extraprofitti in un fondo contro il caro-bollette vero che si favoriscono solo le vil-
lette. Teniamo conto che in Italia
Nel decreto antifrode sui bonus edilizi il governo infila anche un le case uni-bi-tri familiari sono
articolo 5 che riscrive la stretta sugli extraprofitti incamerati da chi una realtà diffusa e non certo ri-
produce energia elettrica da fonti rinnovabili. La norma, spuntata conducibile ai soli ricchi». Cgia di-
nel decreto bollette del 27 gennaio, viene dunque abrogata e ce anche che il Superbonus ha
sostituita da questa. Le novità sono due. Vengono esclusi gli «drogato il mercato edilizio, inne-
impianti non incentivati, entrati in esercizio prima dell’1 gennaio scando una bolla inflattiva preoc-
2010. E si scandiscono i tempi per il calcolo degli extraprofitti che cupante» e facendo spuntare co-
confluiranno in un fondo per coprire i sostegni contro il me funghi nuove imprese edili:
caro-bollette. Più certezze dunque per l’Arera (l’Authority di quasi 11 mila nel 2021. «Un fenome-
settore) che ha 30 giorni per disciplinare le modalità. E per i no che va contrastato, non c’è dub-
produttori (fotovoltaico, solare, idroelettrico, eolico, geotermico): bio», dice Delle Piane. «I prezzi in
se la differenza tra il prezzo di riferimento in allegato al decreto e il rialzo? Sì, ma dopo dieci anni di
prezzo di mercato è negativa, il Gse la richiede o conguaglia. crisi nera ci sta».
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Affari & Finanza domani in edicola

TRIBUNALE DI PRATO
www.tribunale.prato.it – www.astalegale.net

PRATO - VIA TRAVERSA PISTOIESE, 12/R - LOTTO

Energia in casa, il fai-da-te delle aziende italiane
2) PIENA PROPRIETÀ DI COMPLESSO IMMOBILIARE
COMPOSTO DA: A) FABBRICATO ADIBITO A L’impennata dei prezzi del petrolio di Fiorano, stella del distretto cera-
DESTINAZIONE COMMERCIALE E OFFICINA MECCANICA e del gas sta mettendo a dura prova mico di Sassuolo. Tante, però, an-
a piano terra, primo, mezzanino e seminterrato. L’impronta del le aziende italiane, soprattutto le che le imprese che hanno fatto in-
IDEEULFDWRSROLJRQDOHqGLPTVXSHU¿FLHORUGDFRPSOHVVLYD manifatture. Molte imprese si sono genti investimenti e sono bloccate
GLPTO¶LQWHUDDUHDULFRSUHXQDVXSHU¿FLHGLPT spinte così a fare da sole, con pannel- dalla burocrazia. Tra i servizi sull’e-
li solari, centrali idroelettriche o ali- nergia un’intervista a Zeno D’Agosti-
B) FABBRICATO ADIBITO A CIVILE ABITAZIONE al piano
mentate a biomasse, nel tentativo di no, presidente dell’Autorità del si-
secondo. Libero. Prezzo base Euro 3.616.040,00. Offerta puntare all’autosufficienza e di libe- stema portuale dell’Adriatico orien-
minima: Euro 3.254.450,00. Rilancio Minimo Euro 10.000,00. rarsi dal condizionamento dei prez- tale, sulla sfida per l’elettrificazione
Vendita senza incanto c/o Studio Notarile D’Agliana Prato zi. A loro è dedicata la copertina di dei porti italiani. Gli approfondi-
Via F.lli Giachetti 28/3 in data 06/05/22 ore 15:30 Termine Affari&Finanza, il settimanale eco- menti internazionali sono dedicati
presentazione offerte: 05/05/22 ore 12:00. Cauzione 10%. nomico di Repubblica che sarà in edi- alle conseguenze economiche
/D YHQGLWD q VRJJHWWD D ,YD *' 'RWW (QULFR &DSDQQD cola domani con il quotidiano. Gli dell’invasione russa in Ucraina, alla
3URIHVVLRQLVWD'HOHJDWRDOODYHQGLWD1RWDLR'RWW/XFD'¶$JOLDQD esempi sono numerosi, dall’acciaie- caccia ai talenti delle grande impre-
WHO  /LTXLGDWRUH *LXGL]LDULR 'RWW $QGUHD /XFD ria bresciana Feralpi allo stabilimen- se americane, alla ricerca di 11 milio-
to Solvay di Rosignano, dal gruppo ni di lavoratori qualificati e al crollo
5RVDWLWHO5LI&3PRA780669
chimico novarese Esseco alla Florim del titolo Facebook.
.
Domenica, 27 febbraio 2022 Economia pagina 31
Oltre lo smart working
L’ad di Blackstone
Il manager
con uno stipendio

L’azienda che lancia da 1,1 miliardi

Un anno d’oro per il ceo e
co-fondatore del colosso del

la settimana cortissima private equity americano

Blackstone, Steve Schwarzman,
che ha incassato 1,1 miliardi di
dollari, uno degli stipendi più alti
della storia di Wall Street: 941,6

“Si lavora 4,5 giorni” milioni derivano dalle cedole

per la sua quota del 19% in
Blackrock e i restanti 160,3
milioni sono dovuti a compensi

comunicazione, ufficio legale, am- Alla Mondelez restano welfare e di lavoro che favoriscano il sto della transizione”, perché que-
di Rosaria Amato ministrazione. bilanciamento lavoro-vita privata. Il sto è un momento in cui i lavoratori
Ancora prematuro stabilire in le 39 ore settimanali tema è estensibile ad altre aziende, vanno assistiti soprattutto nelle fasi
roma — Una settimana corta di quat-
tro giorni e mezzo, a parità di orario
che misura possa essere prorogato
ed esteso, spiegano alla Mondelez,
e lo stipendio ma il ma le soluzioni saranno tutte alta-
mente individuali». E non solo nell’a-
di passaggio, nel lavoro precario,
non si tratta più solo di garantire chi
di lavoro di 39 ore settimanali, e di ma se può essere un modello per il venerdì finisce a pranzo groalimentare: il tema è sul piatto ha un lavoro fisso come con lo Statu-
stipendio. Più che la settimana di comparto o addirittura per il siste- anche per i metalmeccanici, assicu- to dei Lavoratori. E anche se il mo-
quattro giorni avviata recentemen- ma produttivo italiano, osserva Ales- ra il segretario generale della Fim Ci- dello delle 35 ore settimanali risulta
te prima dalla Spagna e poi dal Bel- sandro Glisenti, responsabile Area Silvia Bagliani sl Roberto Benaglia, soprattutto per superato, c’è però sempre più l’esi-
gio, il modello che Mondelez Inter- lavoro e relazioni industriali di Unio- Presidente e i cosiddetti “colletti blu”, le figure genza da parte dei lavoratori di libe-
national sperimenterà dal primo ne Italiana Food: «Il nostro settore amministratore come gli informatici o i tecnici che rare tempo. E non si tratta solo del
marzo assomiglia a quello degli Emi- anche prima della pandemia si è in- delegato possono anche lavorare da remoto e venerdì, se ne può anche discutere
rati Arabi Uniti, inaugurato il primo terrogato sull’opportunità di attua- di Mondelez non necessariamente su turni: «Mer- su base plurisettimanale, o mensi-
gennaio di quest’anno: il quinto gior- re più flessibilità attraverso piani di in Italia coledì noi presenteremo un “manife- le». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
no della settimana, il venerdì, si ac-
corcia e si conclude intorno all’ora
di pranzo. A differenza però che nel
Paese del Golfo, dove la settimana
corta si coniuga con esigenze di ca-
rattere religioso, quella italiana è
una decisione frutto della ventata di
innovazioni portate dalla pande-
mia, sia a livello italiano che euro-
peo. «Già prima della pandemia noi
potevamo lavorare da remoto un
giorno la settimana — spiega Silvia
Bagliani, presidente e ad della multi-
nazionale dell’alimentare in Italia,
nata nel 2012 da uno spin off della
Kraft, produttrice e distributrice di
prodotti di largo consumo, dai bi-
scotti Oreo al formaggio Philadel-
phia ai Ritz — con il lockdown siamo
passati allo smart working al 100%
nella sede amministrativa di Mila-
no, mentre nei due stabilimenti che
abbiamo in Italia, a Caramagna Pie-
monte (CN) e Capriata d’Orba (AL),
si è cercato di mantenere l’operativi-
tà seguendo i protocolli di sicurez-
za. Quello che è emerso dai focus
group è che il modo di lavorare era
cambiato. Tutti avevano dimostrato
un grande senso di responsabilità,
ma avevano anche avvertito che il
confine tra la vita lavorativa e quella
personale si erano sovrapposti. C’e-
ra quindi una importante esigenza
di recuperare momenti di riposo, va-
lorizzando la flessibilità e la possibi-
lità di una gestione più autonoma
dell’orario durante la settimana».
Favoriti dal fatto che anche nelle
altre sedi di Mondelez in Europa si
avvertiva un’esigenza analoga, tan-
to che «il venerdì è vietato tenere
riunioni dopo le 15», vertici azienda-
li e sindacati hanno deciso di rende-
re ancora più flessibile un modello
di lavoro che già tendeva all’autono-
mia: «Da noi il cartellino si timbra
una sola volta al giorno, è dal 1998
che non abbiamo più una quantifica-
zione puntuale del tempo di lavo-
ro», dice Bagliani. Adesso i giorni di
lavoro da remoto sono diventati due
ogni settimana, più due da aggiun-
gere ogni mese quando si ritenga op-
portuno. Inoltre si sono flessibilizza-
te anche le ferie, che prima tendeva-
no a seguire l’andamento degli stabi-
limenti, e quindi le chiusure nelle
due settimane a cavallo di Ferrago-
sto, a Natale e per alcuni ponti: ora
non c’è più alcun vincolo, possono
essere programmate in qualunque
periodo dell’anno.
L’accordo, stipulato per parte da-
toriale con Unione Italia Food e con
le Rsu di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil,
è sperimentale, dura un anno e ri-
guarda i 250 dipendenti di Milano,
dei settori marketing, trade marke-
ting, risorse umane, finance, infor-
mation technology, procurement,
.
.
Domenica, 27 febbraio 2022 Commenti pagina 33
Posta e risposta di Francesco Merlo Invece Concita

L’Ucraina
La Chiesa russa è complice l’Europa
e la questione
L’emergenza e il nucleare catalana

Lettere
Via Cristoforo
Colombo 90
Caro Merlo, la chiesa ortodossa con il proprio
silenzio è complice dello spargimento di sangue e
dell’attacco all’Ucraina che Putin preparava da
tempo, anche con l’eliminazione dell’opposizione
00147 interna, tramite uccisioni e incarcerazioni.
Augusto Bazzocchi — Cetona (Siena)
La Chiesa Ortodossa Russa è, da più di venti
anni, uno dei principali pilastri politici della
Russia putiniana. E non è fatta solo di silenzio la
complicità del Patriarca di Mosca Kirill che ieri
ha parlato di pace schierandosi con Putin.
Addirittura Kirill “nel suo messaggio — scrive
E-mail Luciano Regolo su FamigliaCristiana.it —
Per scrivere a
Francesco Merlo
francescomerlo
@repubblica.it
riecheggia le parole con cui Putin ha giustificato
l’invasione”. Ecco cosa ha detto: “I popoli russo e
ucraino hanno una storia comune secolare che
risale al battesimo della Russia da parte del
santo principe Vladimir. Credo che questa
comunione donata da Dio aiuterà a superare le
divisioni e le contraddizioni sorte che hanno
portato all’attuale conflitto”. Manca solo “Dio è
con noi”.
Caro Merlo, la crisi energetica forse indurrà i duri
e puri (quelli che osteggiavano la TAP e ora
inneggiano ai suoi vantaggi) a ripensare al
nucleare. La fissione è l’unica tecnologia che in
tempi brevi può fornire all’Italia quell’energia che
verrà a mancare in attesa che la fusione diventi
praticabile. Il referendum del dopo Chernobyl non
escludeva il suo impiego e, pur nell’egoismo dei
comuni per le scorie (never in my backyard),
tornerà all’ordine del giorno. E costruire una
centrale non richiede tempi biblici (circa un
anno).
Prof Giovanni Neri — Bologna
L’emergenza accelera e chiarisce, costringe a
svegliarsi dal sonno dell’ideologia, impone
soluzioni. Draghi ha parlato dei rigassificatori e
delle centrali a carbone, ma non delle centrali
A 19 anni voglio poter accendo il cellulare.
E-mail
Per scrivere alla guardare il mondo
redazione La foto di ieri
rubrica.lettere Alessandro Giorgino
@repubblica.it in prima pagina
Ho 19 anni. Ho visto la guerra
soltanto nei libri di storia, nei Luisa Garuti
nucleari di quarta generazione perché ancora
dividono la maggioranza. Vedrà, caro Neri, che il
protagonista dei prossimi mesi sarà il ministro
Cingolani a cui Draghi è molto legato. È di lui
Come si cambia
che parlava quando ha detto: “Avete visto che
bravi ministri che ho? Ho un bellissimo
governo”.
un confine
Caro Merlo, non pensa che i cittadini europei di Concita De Gregorio
potrebbero collaborare con i governi e dimostrare
solidarietà al popolo ucraino attuando un
risparmio di energia? Nella mia famiglia abbiamo ualche giorno fa, durante un
deciso un’ulteriore razionalizzazione degli incontro pubblico in Campidoglio,
elettrodomestici, la riduzione dei punti luce e
l’abbassamento della temperatura ambiente.
Giancarlo Mosoni — Domodossola
La crisi energetica si affronta anche cambiando
abitudini e riscoprendo l’austerità. L’esempio
della sua famiglia farà scuola.
Q l’eurodeputato catalano Antoni
Comìn i Oliveres ha posto al
pubblico la seguente domanda.
“Come si cambiano, nel
Ventunesimo secolo, i confini di
una nazione? A meno che non pensiamo che i
confini attuali non debbano restare questi, a partire
Caro Merlo, mi è dispiaciuto molto leggere il tuo da oggi e fino alla notte dei tempi. A meno che non
commento alla lettera di Matteo Pavesi sulla crediamo che nulla debba cambiare mai più, che
piantina dei musei milanesi. MuseoCity sta l’assetto sia dato una volta per tutte – il che sarebbe
lavorando da anni per coinvolgere le periferie e molto strano – dobbiamo porci la domanda: come si
nel 2020 avevamo segnalato con i rispettivi nomi cambia, un confine? Con la guerra, dunque con la
sulla nostra mappa tutti i musei, compreso il MIC. violenza? Con il rispetto della volontà del popolo
Ma riducendo di molto le dimensioni della mappa che in quella terra abita, dunque con il voto
diventava difficile trovare l’indicazione corretta. democratico, con la politica? O c’è una terza via che
Le freccette nere volevano essere un modo per non vedo, e che avete da suggerire?”.
inserire nella pagina anche le Istituzioni più Putin stava invadendo l’Ucraina, in quelle ore, con la
esterne senza rimpicciolire le indicazioni. Me ne pretesa di riannettere un paese che, col voto, aveva
scuso con la Cineteca Italiana. Troveremo scelto l’indipendenza. Quindi ecco le due modalità.
comunque un’altra grafica per la grande Milano E se la seconda – il voto – è più debole della prima –
nella prossima edizione. l’invasione – allora a cosa serve la democrazia? È
Maria Grazia Mazzocchi — Presidente Museo buona solo fino a che non si alza qualcuno e batte il
city — Milano pugno? Davvero solo questo? Comin è un cattolico
Grazie. Quelle freccette nere senza indirizzo di radice socialista, federalista, figlio politico di
non erano all’altezza del successo e del prestigio Pasqual Maragall e figlio naturale di Alfonso Comìn,
di Museo City. un “padre della patria” a cui le piazze di Spagna
©RIPRODUZIONE RISERVATA sono intitolate.
La questione catalana, da cui muove, non interessa
l’Europa. “È un caso interno alla Spagna”, si dice,
nell’ora più buia, con in mano le quando non di peggio: sono fuorilegge, non
armi, pronti insieme a vogliono pagare le tasse, e allora la Padania? Una
combattere. Potente! In questa campagna di menzogne e disinformazione al solo
foto c’è tutta la forza di essere scopo di eludere quella domanda. Cruciale per
giovani, la tenacia per la vita l’Europa: che se non è salda in democrazia dentro i
davanti, il coraggio come un suoi confini, coi suoi cittadini, come può essere
giubbotto antiproiettile, forte e credibile, fuori.
l’ardimento inconsciente. Noi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

videogiochi e nei film. Mi adulti che abbiamo vissuto Scrivete a concita@repubblica.it

sembra che la pace possa
durare in eterno. Mi sveglio.
Accendo il cellulare. Vedo video
di missili che si scaraventano
sulle città, di carri armati che
avanzano, di soldati con i fucili,
di urla strazianti, di grida. Il
pianto dei bambini. Sofferenza
e terrore. Silenzio. Ho paura. Le
vite non hanno valore. La storia
è impotente. Sono più
importanti gli interessi. Sono
un ragazzo. Voglio poter
camminare libero, guardare
negli occhi le persone senza
avvertire paura, avere sogni da
sognare e poter
spensieratamente immaginare
il futuro. Voglio leggerezza.
Nella Metamorfosi, Kafka
scriveva: “La giovinezza è
felice, perché ha la capacità di
vedere la bellezza. Chiunque
conservi la capacità di cogliere
la bellezza non diventerà mai
vecchio”. Voglio poter guardare
il mondo con serenità e
sincerità, ma poi mi sveglio e
Potente è questa foto! Una molti dei nostri anni, l’abbiamo
coppia ucraina, giovane , sposi persa la forza, la tenacia, il
coraggio e l’incoscienza.
Potente è questa foto con tutto il Pietre
suo carico di vita! La vita che
Cucù può essere nell’imminente Piatto
di Sebastiano
annientata.
Messina
di Paolo Berizzi
Salvini e Berlusconi si
La frase di Pasolini
sono occupati della crisi
in Ucraina al Crazy Pizza, su Napoli S empre con Putin! Mai sputare nel piatto dove
si è mangiato. La Russia di Putin ci ha dato
lavoro in tutti i settori. Da quando gli scienziati
del Parlamento europeo hanno messo le prime
dove tutti cantavano Achille Della Ragione sanzioni alla Russia il comparto calzaturiero e
Bandoleiro, accendevano agroalimentare si sono avviati al fallimento.
bastoncini scintillanti, Nel centenario della nascita di Ricordiamoci di questo”. Post shock su Fb di
Pier Paolo Pasolini voglio Celestino Faraci, presidente e portavoce di FdI a
roteavano i tovaglioli ricordare a tutti una sua Potenza Picena. La pubblicazione ha provocato
e gridavano «Hip hip meditazione su Napoli, ancora una bufera di polemiche e sconcerto, e dallo
urrà!». Alla fine, forse per valida e che rappresenta un stesso partito di Giorgia Meloni è arrivata una
elogio per la città: «Napoli è condanna unanime delle parole di Faraci. “Le mie
prepararsi al conto salato una tribù che ha deciso di non esternazioni sono strettamente personali e basate
che tutti dovremo pagare arrendersi alla cosiddetta su motivazioni economiche e non strettamente
per questa guerra modernità, e questo suo rifiuto è politiche”, ha dichiarato l’ormai ex responsabile
sacrosanto», disse il grande politico del partito. Che poco dopo ha annunciato
assurda, è arrivato quello poeta friulano in una le sue dimissioni.
di Briatore. conversazione con Antonio pietre@repubblica.it
Ghirelli.

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34
L’amaca
Putin c’era
anche prima
di Michele Serra
metà settembre del 2021, meno
di sei mesi fa, in Russia si è
A votato per il rinnovo della Duma
(il Parlamento). Il titolo di questo
giornale era: “Russia, al via le
elezioni parlamentari ma gli
oppositori sono in carcere o in
esilio”. A cominciare dal più popolare di essi,
Aleksej Navalnyj, prima avvelenato dai servizi
segreti e poi, scampato alla morte, arrestato.
Due domande. La prima, che rivolgo prima di
tutto a me stesso, è quale rilievo mediatico,
quale appoggio intellettuale, quale solidarietà
politica abbiamo destinato, per lunghi anni, alle
tante persone che in Russia, per essersi opposte
a Putin, sono entrate in carcere o sono state
costrette all’esilio. A parte Navalnyj e, perché
facevano spettacolo, le Pussy Riot, non
sapevamo nemmeno i loro nomi.
La seconda è come sia stato possibile che
governanti e partiti politici europei,
specialmente dell’area cosiddetta sovranista,
ma non solo, abbiano potuto intrattenere
affabili relazioni con Putin, qualcuno
indicandolo come una guida per il mondo, senza
che questa intesa con un tiranno (se volete un
eufemismo, un autocrate) provocasse scandalo
o almeno innescasse una discussione politica
radicale, profonda, di quelle che si chiamano
“valoriali”.
Azzardo una possibile risposta alla prima come
alla seconda domanda. La de-ideologizzazione
della politica, la sua quasi-riduzione al solo
campo dell’economia, ha prodotto una specie
di disarmo ideale che ha impedito di dividersi,
discutere, infine votare sulle questioni
fondamentali: la libertà, la democrazia e la pace
prima di ogni altra. Il risultato è che solo il
rumore dei cingoli e delle bombe ha aperto gli
occhi degli europei su Putin. E non è una frase
polemica. È una triste constatazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO SCARABOTTOLO
La vignetta di Biani
Commenti
La guerra come intrattenimento
Il sentimento della vergogna
di Luca Ricolfi
L a politica internazionale ha le sue regole, una sua
logica, il suo pacchetto di criteri di valutazione. Ne so
poco, anzi quasi niente. Mi sono sempre occupato di altri
temi, forse meno importanti, sicuramente più nazionali che
internazionali. Perciò su questa guerra scoppiata in Europa
non sono titolato a parlare, e infatti non lo farò.
Quello di cui vorrei parlare è qualcosa di più intimo, è
qualcosa che succede dentro di me e, suppongo, possa
succedere anche ad altri. Vorrei parlare di un sentimento,
che probabilmente nasce proprio dall’ignoranza, dal non
essere esperti di geopolitica e di strategie militari, dal fatto
di vedere le cose con l’occhio ingenuo della persona
comune. Un sentimento che, non mi è bene chiaro perché, è
bandito dal discorso pubblico. Non emerge mai
esplicitamente. Non se ne discute, o forse non se ne deve
discutere.
Quel sentimento è la vergogna. Ma forse sarebbe più esatto
dire: doppia vergogna. Vergogna perché, nonostante i
disperati appelli del presidente Zelensky, l’Occidente,
l’Europa (e ovviamente anche l’Italia) non sono disposte a
fornire alcun aiuto concreto al popolo ucraino, al di là delle
fantomatiche e inefficaci “sanzioni durissime”. Ma
vergogna, anche, perché non solo non siamo disposti a
correre alcun rischio per aiutare gli ucraini, ma stiamo
trasformando in spettacolo la tragedia altrui.
Comodamente seduti davanti ai teleschermi, veniamo
inondati da maratone televisive come quelle del Quirinale
o, in passato, quelle delle guerre del Golfo.
È come se, vedendo una banda di bulli che picchia a sangue
un bambino, noi ci limitassimo a minacciarli di non invitarli
più alle nostre feste, e in compenso non ci facessimo
scappare l’occasione di filmare tutto. Eppure ci hanno
insegnato che è vile voltarsi dall’altra e far finta di niente
davanti a uno stupro. E che non è bello, quando c’è un
incidente per strada, fare ressa intorno ai feriti non per
soccorrere ma per vedere lo spettacolo.
Sono paragoni sbagliati?
Forse sì, se la domanda è soltanto: cos’altro potremmo fare?
Ma forse no, se la domanda è: che cosa siamo diventati,
come cittadini e come operatori dell’informazione?
Già, che cosa siamo diventati?
La risposta all’aggressione russa
Ue, accogliamo l’Ucraina
di Pina Picerno
C aro direttore, se insieme alle carte geografiche e le
animazioni che raccontano il conflitto potessimo
creare una mappa con le parole più indicate per descrivere
il momento che viviamo, sicuramente l’aggettivo “cruciale”
utilizzato dal presidente Zelensky sarebbe la sintesi
perfetta e sovrapponibile a ciò che queste ore stanno
consegnando alla storia. Siamo ad un crocevia e l’unica
opzione che non è contemplata è non scegliere.
La caparbia resistenza ucraina non può essere un alibi né
per le nostre coscienze né per attendere inermi che gli
eventi superino le nostre capacità di reazione. Per noi
europei il nodo, di fondo, resta la nostra politica estera e di
difesa comune, nell’urgenza della richiesta di adesione
all’Unione Europea avanzata dal legittimo governo ucraino.
Le crisi di questi ultimi anni, fino all’ultima pandemica, ce
l’hanno insegnato con nettezza: distinguere l’emergenza e
la prospettiva sarebbe errore fatale. Il corso della Storia
impone scosse per necessità alle architetture istituzionali,
alle previsioni economiche, alla natura stessa del processo
d’integrazione europeo, che diventa così carne viva del
compiersi delle relazioni internazionali e dello stare al
mondo. Chi credeva che questo potesse avere
un’evoluzione lineare, dovrà ravvedersi: l’adesione
dell’Ucraina all’Unione Europea è all’ordine del giorno,
nell’urgenza quanto nella prospettiva. La contemporaneità
sta dimostrando in tutta la sua drammatica essenza di
quante varietà è composto ciò che classifichiamo come
guerra: dai vecchi strumenti di propaganda e di
disinformazione a quelli che corrono lungo le fibre del
mondo e le vie commerciali, fino agli stivali russi delle
invasioni di fanteria, è in corso “la terza guerra mondiale a
pezzi” come ha ammonito Papa Francesco. Nonostante la
natura frammentata del conflitto globale le risposte che
devono giungere dovranno essere più unitarie che mai:
dall’alleanza sempre più strutturale tra gli Stati membri
dell’Ue e le nazioni libere del mondo all’urgenza di dotare
questa alleanza di strumenti flessibili in base alle necessità
Domenica, 27 febbraio 2022
A me sembra che una parola condensi tutto: siamo diventati
spettatori, e come tali veniamo trattati. L’informazione,
specie in tv e su internet, si preoccupa poco di farci capire e
molto di assicurarci un intrattenimento permanente, h24.
Quanto a noi, cittadini del ricco ed evoluto Occidente, quel
che ci è chiarissimo almeno da mezzo secolo (da quando i
giovani americani ripudiarono la guerra del Vietnam) è che
la guerra non fa per noi. Possiamo condannare, esprimere
solidarietà, indignarci, accogliere profughi, imporre
sanzioni economiche, ma aiutare un popolo aggredito no.
Quello resta fuori del nostro orizzonte morale. Le uniche
guerre che siamo disposti a fare sono quelle per i nostri
stretti interessi, possibilmente solo dal cielo, meglio se
affidate agli anglo-americani.
È un bene? È una conquista di civiltà? Potremmo fare
diversamente?
Non ho le risposte. Ma mi accontenterei che provassimo a
riflettere. E a non rimuovere. Il sentimento della vergogna è
del tutto bandito dalla retorica del discorso pubblico, ma a
me pare, in questo momento, il più appropriato, per non
dire il più onesto. Quanto alla fuoruscita della guerra dal
novero delle cose concepibili è sicuramente una conquista
di civiltà. Ma non è solo questo: è anche il segno che tutto
ciò che costa fatica, comporta rischi, richiede impegno e
spirito di sacrificio è a sua volta uscito dal radar delle nostre
vite. E non da ieri, né solo in Europa: la psicologa israeliana
Hara Estroff Marano aveva descritto la mutazione nei
giovani americani già due decenni fa in un libro
significativamente intitolato A Nation of Whimps (una
nazione di schiappe).
Forse la domanda che dovremmo farci è se, in un mondo
che non è ancora tutto sulla nostra lunghezza d’onda,
possiamo permetterci di essere quello che siamo. Il grado
di civiltà di un Paese, o di un continente, può anche essere
eccessivo, non solo insufficiente. Si racconta che, a Yalta, a
chi gli faceva presente che il Papa avrebbe preferito un
altro assetto del mondo, Stalin avesse chiesto: quanto
divisioni ha il Papa? Dev’essere la stessa domanda che si è
fatto Putin: quante divisioni ha Ursula von der Leyen?
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di difesa e di sostegno ai Paesi aggrediti. Le sanzioni
comminate alla Russia in maniera graduale ma crescente ne
sono un esempio chiaro. Isolare la Russia non è un modo
come un altro per evitare l’impegno diretto nel conflitto, ma
è il primo e significativo atto per riaffermare i principi
giuridici che regolano le relazioni tra nazioni. Non è da
intendersi come una politica di contenimento: in
un’economia che vive solo grazie alle connessioni globali, è
piuttosto uno dei possibili campi di conflitto esecutivo,
un’azione di manifesta e non ordinaria ostilità. Significativa,
ma non sufficiente, come fin troppo presto abbiamo avuto
prova. Bene ha fatto, tra i primi, il segretario del Partito
Democratico, Enrico Letta a rilevarlo. Nelle prossime ore il
sostegno militare effettivo, con armamenti, mezzi, risorse,
condivisione di informazioni di intelligence sarà essenziale
per la resistenza ucraina e per ridurre le pretese di potenza
globale di Putin. Così come è fuor di dubbio, e bene ne ha
scritto Gianni Vernetti sulle pagine di questo quotidiano,
che l’avvio della procedura di adesione dell’Ucraina
nell’Unione Europea sarà a pieno titolo parte del conflitto e
della sua possibile soluzione. Dobbiamo tutti
definitivamente ricrederci, l’allargamento dell’Europa è
stato essenziale anche per la difesa dei Paesi del nucleo
originario della Cee. Ha segnato, pur tra non pochi ostacoli,
la definitiva chiusura della Guerra Fredda. Ciò che oggi
accade a Kiev, sarebbe impensabile a Praga o Budapest.
Potremmo dire lo stesso se non avessimo avuto in quel
tempo, quel coraggio?
Le condizioni purtroppo sono molto diverse ma di una cosa,
ad ogni modo, sono certa: la richiesta di un popolo libero,
vicino e amico che resiste fieramente ad un’aggressione
militare di un autarca, che ha perso il controllo anche dei
propri folli disegni egemonici, non può essere disattesa.
Non può restare nella pila di richieste che attendono l’avvio
dell’istruttoria.
L’autrice è Vicepresidente del Parlamento Europeo
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.
Domenica, 27 febbraio 2022
Le democrazie unite contro Mosca
I segue dalla prima pagina
A shraf Ghani non ne aveva perché era il simbolo di
un potere corrotto, e dunque i soldati non volevano
morire per lui, mentre Volodymyr Zelensky nel 2019 è
stato eletto con il 73 per cento dei voti ed un programma
di unità nazionale fra maggioranza ucraina e minoranza
russa che risponde alla volontà politica del Paese.
Dunque i soldati combattono per il governo in carica e i
civili corrono ad arruolarsi volontari. Senza contare che
la nazione afghana è un azzardo geografico-tribale di
fine Ottocento mentre quella ucraina è antica e radicata
almeno quanto quella russa.
L’errore di Putin di sottovalutare la capacità di
resistenza di una democrazia europea conferma quale è
il tallone d’Achille di ogni autocrate, despota o
condottiero illiberale. Ciò significa che le forze
d’invasione russe — la cui superiorità sugli ucraini è
soverchiante sotto ogni punto di vista — per prevalere
sul terreno dovranno usare più risorse, assumersi più
rischi, subire più perdite e soprattutto avranno bisogno
di più tempo obbligando Putin a fronteggiare un
isolamento politico-economico destinato a crescere di
estensione e intensità. Insomma, Mosca puntava a
ridurre l’Ucraina ad un Paese vassallo con una
campagna fulminea destinata a concludersi a Kiev con il
processo-spettacolo ai leader “neonazisti e drogati”
mentre ora deve fronteggiare una resistenza inattesa, e
gestire una escalation bellica assai più pericolosa.
Anche perché Zelensky — classe 1978 — è assai abile
nell’uso dei social. Senza contare che i missili a spalla
anticarro con cui gli ucraini aggrediscono le code dei
lunghi convogli russi ricordano la tattica degli stinger
antiaerei che bersagliavano gli elicotteri dell’Armata
Rossa sui cieli dell’Afghanistan negli anni Ottanta: oggi
come allora il risultato è ostacolare il flusso di
rifornimenti e rinforzi vitale alle truppe di Mosca.
In attesa di sapere come il generale Valery Gerasimov,
capo dello Stato Maggiore russo e formidabile teorico
del conflitto ibrido, supererà questi ostacoli operativi
tipici di una guerra assai tradizionale del Novecento,
possono esserci pochi dubbi sul fatto che Stati Uniti e
Paesi europei — Italia inclusa — stanno rifornendo Kiev di
armi e munizioni puntando a favorire all’interno
dell’Ucraina occupata la creazione di una resistenza
armata permanente. A prescindere dalla sorte personale
del presidente Zelensky.
La supplenza di Mattarella
S ergio Mattarella è passato in pochi giorni dalla
prospettiva di un meritato riposo dopo un
settennato difficile al ritorno in carica con tanto di
conflitto bellico internazionale. Uno scenario
imprevisto che ha comunque contribuito ad aumentare
il sollievo per la conferma di Mattarella al Quirinale. Al
capo dello Stato si deve ora anche la gratitudine per aver
speso le parole più alte e giuste sull’invasione russa
dell’Ucraina. Parole che non sono servite solo a
inquadrare il dovere morale di una presa di posizione
senza ambiguità e senza ignavia contro la sfida alle
democrazie e al diritto internazionale, ma anche a
mondare la politica italiana delle assurde - si spera
superate - simpatie putiniane di alcuni dei principali
partiti, uno dei quali, la Lega di Matteo Salvini, fa parte
della maggioranza di governo.
Sebbene la guerra abbia cambiato le priorità di tutti i
Paesi, Mattarella non ha rimosso i temi che ha voluto
sollevare nel discorso in Parlamento con il quale si è
insediato al Colle per il bis. Ieri è stato protagonista di
una visita a Corviale, periferia sud ovest di Roma, un
quartiere tristemente noto per la sua architettura
distopica, un chilometro di cemento che nelle
intenzioni dei suoi creatori avrebbe dovuto ospitare
appartamenti, servizi e commerci in una palazzo–città
ideale e che si è invece da subito trasformato in un
falansterio senza bellezza e senza speranze: uno dei
simboli più potenti delle nostre periferie abbandonate
al loro destino, raccontato anche da molti libri e film.
Commenti
L’editoriale
di Maurizio Molinari
La scelta di fornire armi all’Ucraina nasce dalla amara
consapevolezza, non solo nei leader ma anche nelle
opinioni pubbliche in Europa e Stati Uniti, che
l’aggressione di Putin ha aperto la Guerra Fredda
versione 2.0, chiudendo ciò che restava della stagione
della globalizzazione.
Se finora le fibrillazioni fra Stati Uniti e Russia/Cina
avevano fatto temere il ritorno alla stagione della
contrapposizione fra superpotenze, adesso il ricorso
alla forza militare da parte di Putin toglie ogni dubbio in
proposito. Aggredendo senza motivo uno Stato sovrano
con il dichiarato intento di cambiarvi regime, Putin ha
iniziato una “guerra per scelta” violando la Carta
dell’Onu ed ogni norma del vigente diritto
internazionale: facendo così risorgere nel cuore
dell’Europa una Cortina di Ferro che, oggi lungo il
confine delle aree geografiche controllate dai russi
come fino al 1989 nel cuore della Germania, separa gli
opposti fronti su democrazia e libertà individuali. Putin
giustifica tale scelta con un’ideologia etno-nazionalista
che invoca il riscatto della Grande Madre Russia da
presunti crimini subiti nel corso di un secolo da parte di
f intera. E non solo per l’impatto delle sanzioni,
L’invasione finora ha avuto come
unico risultato aver rivitalizzato
politicamente la Nato
e il presidente americano Biden
g europea e protagonista della globalizzazione, capace di
Il Presidente e le periferie
di Stefano Cappellini
«Dignità», la parola più pronunciata da Mattarella nel
suo discorso, non era solo un efficace mantra oratorio.
Vuole essere, in questo suo secondo mandato, missione
e testimonianza, presenza fisica nei luoghi della fatica,
della disillusione, della sofferenza. Non a caso la sortita
a Corviale segue di poche ore quella a Norcia, territorio
che ancora porta i segni del terremoto, quelli fisici e
quelli immateriali.
Qualcuno, dopo aver ascoltato le parole del capo dello
Stato in Parlamento, ha ipotizzato il varo di una sorta di
agenda Mattarella in Parlamento, l’idea cioè di provare a
dare un seguito concreto alle tante emergenze che non
f dei rispettivi leader, garantiti da posti blindati e ormai
Vuole essere, nel suo bis, missione
e testimonianza, presenza fisica
nei luoghi della fatica, della
disillusione, della sofferenza
g un cambio di stagione. Dopo una pandemia e una guerra
pagina 35
“bolscevichi, comunisti, nazionalisti, nazisti, occidentali
e Nato”. Ma il risultato è stato isolarsi dalla comunità
internazionale fino al punto che solo la Siria di Bashar
Assad e l’Iran degli ayatollah lo sostengono. I partner
privilegiati che aveva nell’Ue — a cominciare da
Budapest — si sono rapidamente dileguati e perfino il
turco Erdogan, con cui si è spartito la Libia, gli ha voltato
le spalle senza troppi complimenti. Mentre la Cina di Xi
Jinping resta prudentemente alla finestra, mostrando
consapevolezza dei rischi che un aperto sostegno a
Putin potrebbe comportare per il progetto della Nuova
Via della Seta che si propone di guidare la
globalizzazione di un mondo interconnesso, non certo
lacerato.
Bisognoso di una netta vittoria sul campo che tarda ma
già isolato in maniera cristallina sulla scena
internazionale, Putin può vantare finora come unico
evidente risultato l’aver rivitalizzato politicamente
tanto la Nato che il presidente americano Joe Biden.
Entrambi erano usciti assai indeboliti dalla disastrosa
ritirata da Kabul, sembrando destinati ad un inevitabile
tramonto ma ora l’Alleanza atlantica appare tornata agli
antichi albori: non potrebbe essere più coesa e vibrante
per aver ritrovato la vocazione naturale di difendere i
Paesi membri da minacce esistenziali mentre Biden
appare resuscitato dalla capacità di usare l’intelligence
per svelare in anticipo le mosse russe e di unire
l’America e il Congresso nell’affrontare una nuova
Guerra Fredda, versione XXI secolo.
Da qui l’interrogativo su come Putin tenterà di uscire dal
vicolo cieco in cui ha costretto se stesso e la Russia
economiche e non, ma per aver privato milioni di
giovani compatrioti di un qualsiasi orizzonte che vada
oltre Donetsk o Vladivostock. Ecco perché l’attesa che
conta di più riguarda ciò che cova dentro la Russia, in
quelle piazze di dissidenti e giovani che hanno sogni,
desideri ed ambizioni assai simili ai coetanei di Parigi e
Seul, Miami e Milano. Che si battono per una Russia più
emanciparsi dai lacci di autocrati e dittatori che, con
insegne e nomi diversi, la imprigionano da troppo
tempo. Saranno i prossimi giorni a dire se Kiev riuscirà a
resistere all’impatto massiccio dell’esercito del
Cremlino ma non c’è dubbio che le democrazie sono
tornate a unirsi, questa volta contro Putin.
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hanno trovato nel legislatore una risposta pronta e
adeguata. Lodevole, seppure un po’ sgrammaticato. Non
può essere del Quirinale l’impronta programmatica di
una legislatura e tanto meno di questo suo ultimo
sgangherato scorcio. La vera agenda Mattarella è invece
la sua testimonianza fisica sui luoghi dove più c’è da
fare, la volontà di riportare le istituzioni davvero vicine
ai cittadini, forse il proposito più dichiarato e meno
praticato dell’ultimo ventennio di politica nazionale. Un
esempio che le forze politiche stentano a seguire non
tanto per cattiva fede quanto perché sempre più ridotte
a nomenclature senza più aggancio reale con i territori.
Un fenomeno in parte fisiologico, comune a molte delle
democrazie liberali sotto attacco del sovranismo e delle
autocrazie, e in parte degenerato in Italia più che altrove
grazie a leggi elettorali che negli anni sono cambiate
conservando però la caratteristica più deleteria (e
gradita alle segreterie): parlamentari eletti per nomina
del tutto ignari di quella qualità della vecchia politica
che era la ricerca del consenso nel Paese reale, nei
quartieri, nei distretti industriali, nei condomìni. Un
obiettivo perseguibile solo consumando la suola delle
scarpe, non rituittando le facezie dei leader. C’è da
augurarsi che quella di Mattarella non sia solo
l’ennesima supplenza ma un esempio capace di ispirare
nel cuore dell’Europa, è una vera urgenza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Domenica, 27 febbraio 2022 pagina 37

Cultura
intervista a Daniel Kehlmann

Amo la scienza
ma credo
ai fantasmi
Lo scrittore tedesco, bestseller globale con “La misura
del mondo”, torna con una storia di spettri. E ci spiega perché

dalla nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni

berlino bisogna fare i conti con il fatto che

educe dal suo Il libro molti cittadini non abbiano alcuna

R adorato Sudame-
rica, Daniel Kehl-
mann ci raccon-
ta su Skype come
nasce il suo ulti-
mo racconto, Te ne dovevi andare
fede nella scienza. E in un’epoca in
cui la scienza sembrerebbe
preponderante.
«Sì. Perché siamo stati troppo
disattenti nella vita di tutti i giorni e
non abbiamo messo in discussione
(Feltrinelli) uscito in questi giorni in le cose che andavano messe in
Italia. Ma dopo il successo discussione. Anche io sono andato sua vita quotidiana. Inizia quando una pandemia. Se scrivo una storia
mondiale de La misura del mondo lo da medici che mi hanno prescritto andiamo al supermercato e sono assolutamente disponibile a
scrittore tedesco ci svela anche dei globuli omeopatici. E ho vediamo che vende “acqua viva”». far irrompere l’irrazionale. Ma nella
Te ne dovevi
perché è sempre stato affascinato pensato “che sciocchezza!”. Ma ho E cos’è? medicina, nella vita reale, andrebbe
andare
dagli scienziati, perché la guerra pensato anche, “beh, non può fare «Esatto. Me lo sono chiesto anche evitato. Nella scienza, la noiosa
di Daniel
contro l’irragionevolezza comincia danni”. Insomma, ho preso quei io. E ho scoperto che ci sono diverse competenza è la cosa migliore che
Kehlmann
dal supermercato e come i tedeschi
(Feltrinelli,
globuli. E purtroppo una parte della k L’autore aziende che la producono. È un ci possa capitare».
riescano a far convivere, non medicina alternativa si è Daniel industria. È acqua che non è morta Ma come bisogna comportarsi
traduzione
sempre felicemente, irrazionalità e trasformata in Germania in una Kehlmann come la nostra povera H2O, bensì con i no vax?
di Monica
rigore implacabile. sorta di rete di propaganda contro è nato arricchita di qualche elemento «Non lo so nemmeno io. In realtà
Pesetti,
Kehlmann, perché ha scelto una la ragione e contro il vaccino. a Monaco energetico. Insomma, dovremmo non credo molto all’obbligo
pagg. 96,
storia di fantasmi per il suo ultimo Abbiamo sopportato immense di Baviera cominciare ad arrabbiarci già vaccinale. È qualcosa che divide
euro 10)
racconto? sciocchezze e follie. Ovvio che nel 1975 quando andiamo a fare la spesa». molto, è pericoloso. Una mia amica
«Sognavo da anni di scrivere una dobbiamo cercare il dialogo. Ma Ha la doppia L’irrazionalità è un fiume mi ha detto di recente che “il
storia di fantasmi. Quando mio non possiamo essere troppo cittadinanza, carsico della storia e della cultura problema della destra è che non
figlio era piccolo comprammo un tolleranti verso tutte le sciocchezze tedesca e tedesca, Thomas Mann ne era accetta che i migranti
baby monitor. Sono aggeggi con irrazionali. Peraltro è una battaglia austriaca, e vive terrorizzato. appartengano al popolo. Il
una telecamera a infrarossi che si che può fare ognuno di noi, nella a Vienna «Infatti. D’un lato in Germania sei problema della sinistra è che non
punta sul bambino. Un giorno ho circondato da una burocrazia folle, accetta che gli idioti appartengano
pensato: se apparisse un fantasma in ogni ambito. I al popolo”. Non
accanto a mio figlio morirei
d’infarto. È allora che mi è venuta
tedeschi amano
le regole, non c’è
f so,
sinceramente,
l’idea per il racconto». niente da fare. La Germania è divisa come
Lei ha scritto uno dei più grandi Penso che sia convincere i no
successi mondiali della letteratura soprattutto da sempre vax, penso che
tedesca, “La misura del mondo”. l’eredità sia tardi».
Uno stupendo racconto di due prussiana - in tra un sistema Lei è sempre
geni del loro tempo, Humboldt e
Gauss, che incrociano altri geni
COMUNE DI NAPOLI Austria e anche
nel sud della
di regole alla Kant stato
affascinato
come Kant e Goethe. È stato un
Avviso ai creditori Germania è e l’irrazionalità dagli scienziati,
omaggio al classicismo o molto diverso. anche nei suoi
un’operazione nostalgica? ai sensi dell’art.1 comma 574 della legge 30 dicembre Kleist era romantica primi racconti e
«È un romanzo ambientato nel
periodo del classicismo tedesco,
2021 n. 234. prussiano e
scrive sempre di
g romanzi.
Perché? E
ma anche nell’Illuminismo. E Si comunica che è stato pubblicato sul sito istituzionale questo conflitto avrebbe mai
l’Illuminismo, grazie a Dio, non del Comune di Napoli l’Avviso Pubblico ai creditori ai sensi tra libertà e regole. O Kant, che ha pensato di avere un successo
sembra così lontano. Inoltre amo anche derivato la sua filosofia mondiale con un libro su
molto un filone che è totalmente dell’art.1 comma 574 della legge 30 dicembre 2021, n. 234. morale fortemente da regole Humboldt e Gauss?
l’opposto della letteratura tedesca: L’Avviso è rivolto a chiunque sia titolare alla data del astratte, auto imposte. Ma «No, non me lo sarei mai aspettato.
la letteratura sudamericana. Mi ha naturalmente c’è anche il Il fatto che sia un libro divertente,
influenzato molto. E ho sempre
31/12/2021 di un credito commerciale certo, liquido, Romanticismo, che è una corrente una commedia, credo che aiuti. Ma
pensato che come autore di lingua esigibile. e un’invenzione tedesca. E questo forse i lettori sono affascinati dal
tedesca sarebbe stato ridicolo Pertanto, i soggetti titolati potranno presentare istanza tratto molto irrazionale nel tedesco fatto che gli scienziati sono persone
scrivere un romanzo è senza dubbio il suo subconscio. Io che tentano di mettere ordine nel
sudamericano. Poi ho scoperto entro il termine perentorio del 04/04/2022, a pena di stesso sono affascinato dalla caos, che si imbarcando
Humboldt come personaggio, decadenza. superstizione e dalle storie di nell’avventura della ragione. Ho
quando andò in Sudamerica come fantasmi. E non sarei affatto scritto ad esempio una commedia
emissario di Weimar. In un certo Sul sito è allegato il format da compilare per la presenta- sorpreso se mi svegliassi di notte e intitolata Ghosts in Princeton su
senso, poteva essere il mio zione dell’istanza. ci fosse un fantasma nella stanza. Kurt Gödel, il più grande logico dei
espediente, il mio accesso al Ma penso anche che essere nostri tempi, che credeva nei
mondo letterario sudamericano. Si ricorda che la mancata presentazione della domanda razionali sia una cammino in fantasmi e morì di paranoia. Questo
Ho pensato che in lui questi due nel termine del 04/04/2022 determinerà l’automatica divenire, una sfida costante. E conflitto tra razionalità e oscurità
mondi potessero convivere». bisogna distinguere tra credere nei mi affascina. Sempre».
Tre secoli dopo l’Illuminismo,
cancellazione del credito vantato. fantasmi o in un vaccino durante ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
38 Cultura Domenica, 27 febbraio 2022

famiglie letterarie

M
i trovo nella posi-
zione del gatto
che non solo può
guardare negli oc-
chi un re, ma è an-
Vi racconto
mio padre
che tenuto a dire
qualcosa di rile-
vante su di lui e sul suo lavoro.
Quando ero un ragazzo ci sarei riu-
scito senza problemi. Ero innamo-
rato della storia di Smiley contro
Karla, e in particolare della voce

di Michael Jayston che leggeva La
talpa. Ho ascoltato la sua lettura
mille volte grazie al mio massiccio
mangianastri Jvc, finché non sono
stato in grado di recitarla a memo-
ria, con la stessa cadenza: «Ho una
storia da raccontarvi. È una storia
di spie. E se è vera, come credo
che sia, voi ragazzi avrete bisogno
di un’organizzazione completa-
mente nuova». Vi avrei detto – e
potrei ancora dirvelo – che David
John Moore Cornwell, meglio no-
to come John le Carré, era non so-
lo un padre meraviglioso, ma an-
che un narratore unico e affasci-
nante.
Quello del 2020/21 è stato un in-
verno doloroso. All’inizio di dicem-
bre ero nella casa dei miei genitori
in Cornovaglia ad assistere mia
madre, malata di un cancro che
stavolta si stava decisamente pren-
dendo sul serio, mentre mio pa-
dre era in ospedale con una sospet-
ta polmonite. Qualche sera dopo
ero accovacciato accanto al letto
di mia madre nello stesso ospeda-
le, e le stavo dicendo che mio pa-
dre non ce l’aveva fatta. Abbiamo
pianto, e poi sono tornato a casa
da solo a guardare la pioggia sul
mare.
Io ero – sono – un uomo assurda-
mente fortunato. Quando mio pa-
dre è morto, fra noi non c’era nes-
sun conto in sospeso; nessuna pa-
rola sbagliata o lite irrisolta; nes-
sun dubbio e nessun sospetto. Lo
amavo. Lui mi amava. Ci conosce-
vamo, eravamo fieri uno dell’al-
tro. Lasciavamo spazio ai nostri di-
fetti e ci divertivamo. Non si può
chiede re nulla di più.
Solo che avevo fatto una pro-
messa. Non avevo agito con legge-
rezza, ma era successo durante
una metaforica estate di non so
più che anno. Stavamo passeg-
giando a Hampstead Heath. An-
che lui conviveva con il cancro,
ma sembrava uno di quei cancri
con cui si muore e non di cui si
muore. Mi chiese di prendermi un
impegno e io lo presi: se fosse mor-
to con una storia incompiuta sulla
scrivania, l’avrei terminata al suo
posto?
Dissi di sì. Non potevo immagi-
nare di dirgli di no. Da uno scritto-
re a un altro, da padre a figlio:
quando non potrò più continuare,
John le Carré
Esce una spy story postuma del grande scrittore inglese. Qui il figlio,
che fa lo stesso mestiere, svela i motivi per cui l’ha ripescata
e pubblicata. E quelli per cui l’autore l’aveva tenuta in un cassetto
raccoglierai tu il testimone? La ri-
sposta è sì, naturalmente.
E così, guardando un vasto ocea-
no nero in una tetra notte della
Cornovaglia, mi sono ricordato de
L’ultimo segreto. Non lo avevo let-
to, ma sapevo che esisteva. Non in-
compiuto, ma sospeso. Rimaneg-
giato e poi ancora rimaneggiato.
Cominciato subito dopo Una veri-
tà delicata, che ero incline a consi-
derare il perfetto distillato del suo
lavoro, una virtuosistica manife-
stazione di talento, competenza,
passione e abilità narrativa. L’ulti-
mo segreto, tuttavia, era stato scrit-
to ma non autorizzato alla pubbli-
cazione. Un romanzo e una pro-
messa, entrambi incompiuti.
Ma allora era brutto? Può capita-
re a qualunque scrittore. E in tal
caso, era migliorabile? E se lo era,
potevo migliorarlo io? Anch’io, co-
me mio padre, ho buone capacità
mimiche, ma se il libro avesse ri-
chiesto di impiegarle su ampia sca-
la, di contraffare la sua voce per
trecento pagine, sarei riuscito ad
affrontare quel compito? Sarebbe
stato giusto farlo?
Quando l’ho letto, la mia per-
plessità è aumentata. Era spaven-
tosamente bello. C’erano i soliti
svarioni da prima stesura: ripeti-
zioni, errori tecnici, qualche raro
paragrafo confuso. Ma era più cu-
rato del solito per essere un docu-
mento non ancora arrivato alla fa-
se delle bozze e, come Una verità
delicata, era una specie di riflessio-
ne perfetta sulle sue opere prece-
denti – un canto dell’esperienza –
di Nick Cornwell
e al contempo una narrazione del
tutto compiuta, dotata di potere
emotivo e di interessi tutti suoi.
Da cosa era stato trattenuto mio
padre? Cosa lo aveva spinto a con-
servarlo nel cassetto della scriva-
nia, per poi tirarlo fuori e riscriver-
lo e poi rimetterlo via di nuovo,
in-soddisfatto, fino al momento at-
tuale? Cosa, di preciso, avrei dovu-
to correggere? Dovevo dipingere
le sopracciglia a quella Monna Li-
sa?
L’eredità Nelle rare occasioni in cui avevo
immaginato il momento attuale e
Nick Cornwell (1972) è il figlio la parte che vi avrei svolto, avevo
minore di John le Carré. Scrive ipotizzato un libro finito per tre
sotto lo pseudonimo di Nick quarti, con dettagliate annotazio-
Harkaway. Pubblichiamo qui la ni per un finale, forse alcune in for-
postfazione al libro del padre, ma di materiale non ancora incor-
in uscita il primo marzo porato, cosicché il mio compito sa-
rebbe stato una specie di saldatu-
ra sincretica delle varie parti del
testo. Invece non ho dovuto fare ch’io, come Ricky Tarr, sento che
niente del genere. Un processo è vera.
editoriale che assomigliava di più C’era una cosa su cui mio padre
a uno scambio clandestino ha pro- aveva tracciato un limite invalica-
dotto la versione che tenete fra le bile. Non avrebbe mai discusso
mani. Si tratta, sotto ogni ragione- dei segreti invecchiati, ingialliti e
vole aspetto, di un puro Le Carré, leggermente ammuffiti del suo la-
anche se potete tranquillamente voro nei servizi di intelligence.
incolpare me di qualunque nota Non fece mai nessun nome, né ri-
stonata. velò mai, neppure alle persone
L’ultimo E così torniamo al perché. Per- più care e fidate, i fatti accaduti
segreto ché lo leggete solo ora? Io ho una durante il suo periodo come agen-
di John le Carré teoria. È infondata, istintiva e im- te segreto. Io non so niente, di que-
(Mondadori, possibile da dimostrare. gli anni della sua vita, che non sap-
trad. Silvia I severi arbitri di verificabilità piano anche i lettori di tutto il
Pareschi, che controllano le informazioni di- mondo. Malgrado il suo distacco
pagg. 192, vulgate dal Circus di mio padre mi dal Sis negli anni Sessanta, mio pa-
euro 20 appenderebbero per le orecchie dre rimase fedele alle sue promes-
per averla proposta. Eppure an- se e alle proprie. Se c’era una cosa

23

42

dal 4 al 7
Marzo 2022
Salone Professionale delle Attrezzature e Forniture per: Alberghi, Ristoranti, Bar, Gelaterie, Pasticcerie, Panifici, Pizzerie,
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.
Domenica, 27 febbraio 2022 Cultura
j Maestro
John le Carré (1931-2020)
in un ritratto del 2017
che lo offendeva profondamente
era l’insinuazione, buttata lì di tan-
to in tanto dagli alti funzionari del-
la moderna comunità, irritata dai
suoi attacchi contro la politicizza-
zione del lavoro d’intelligence,
che avesse tradito i suoi ex colle-
ghi con azioni o omissioni. Non li
aveva mai traditi, e loro, silenziosi
ma costanti nel corso di molti an-
ni, erano apparsi inaspettatamen-
te al suo fianco in librerie e stradi-
ne di campagna, incontri casuali
che duravano giusto quanto basta-
va per fargli capire che lo sapeva-
no.
Ma L’ultimo segreto fa una cosa
che nessun altro romanzo di Le
Carré ha mai fatto. Mostra un Ser-
vizio frammentato: diviso tra fa-
zioni politiche, non sempre buo-
no nei confronti di chi dovrebbe ri-
spettare, non sempre vigile o effi-
ciente, e in definitiva non più sicu-
ro di poter giustificare la propria
Mi fece promettere
che se avesse lasciato
un incompiuto
l’avrei terminato io
esistenza.
In questo romanzo le spie bri-
tanniche, come molti di noi, han-
no perso la certezza di ciò che si-
gnifica il loro paese, e di chi siamo
per noi stessi. Come succedeva
con Karla in Tutti gli uomini di Smi-
ley, così succede qui con quelli del-
la nostra parte: è l’umanità del ser-
vizio che non è all’altezza del com-
Christian Charisius/dpa/GETTYIMAGES
pito, e che comincia a chiedere se
il compito valga il prezzo da paga-
re. Io credo che mio padre non se
la sentisse di dirlo ad alta voce.
Credo che, consapevolmente o
no, gli si stringesse la gola al pen-
siero di rivelare quelle verità alla –
sulla – istituzione che gli aveva da-
to una casa a metà del Ventesimo
In edicola secolo, quando era un cane smarri-
to senza collare. Credo che abbia
Un Robinson super scritto un libro bellissimo, ma
sul pianeta PPP che, quando lo guardava, lo trovas-
se troppo vicino alla verità, e più
Un numero di Robinson ci lavorava, più lo limava, e più
speciale, tutto dedicato a questo gli diventava chiaro. E allo-
Pier Paolo Pasolini, nel ra eccoci qua.
centenario della nascita. Potete formarvi la vostra opinio-
Per ricordarne vita, morte, ne, e sarà valida quanto la mia, ma
opere, mondi, amici. E per questo è ciò che credo. Mio padre
non dimenticare la lezione è in queste pagine, e si sforza co-
e l’attualità di un poeta e me ha sempre fatto di dire la veri-
regista che è stato anche tà, raccontare storie e mostrarvi il
un profeta. A scriverne per mondo. Benvenuti a Silverview.
noi, tante grandi firme Nick Cornwell, giugno 2021
della cultura. © Nick Harkaway, 2021
© 2022 Mondadori Libri S.p.A
Il nuovo romanzo di Marco Peano
Una nonna strega
e la minaccia oscura
di Lara Crinò
Nel 2015 Marco Peano ha pubblica-
to il suo esordio narrativo. Si intito-
lava L’invenzione della madre: pre-
miato con il Volponi opera prima,
raccontava il crescere del protago-
nista accanto a una madre amata,
che il cancro aggredisce a più ri-
prese, fino a una scomparsa preco-
ce. Ora torna con un secondo ro-
manzo, Morsi, dove il realismo
dell’autofiction lascia il campo a
una storia horror. Apparentemen-
te un salto: non a caso, il paese che
fa da scenario alla vicenda è una lo-
calità della montagna piemontese
collegata al resto della valle da un
ponte, immagine di un legame col
mondo, e quindi con il reale, che si
può far saltare facilmente. E tutta-
via in questo secondo libro, dove
la plausibilità degli eventi si fa qua-
si subito incerta, l’orrore è prete-
sto per evocare qualcosa di simile
a ciò che emergeva da L’invenzio-
ne della madre: la consapevolezza
che a un certo punto, inevitabil-
mente e per volere di una superio-
re forza maligna, si sarà costretti a
crescere soli.
In Morsi siamo alla fine del 1996,
nel paese di Lanzo Torinese. Il ca-
poluogo dista una quarantina di
chilometri, ma la città è un orizzon-
te totalmente esotico: a Lanzo si vi-
ve, a parte la televisione, la luce
elettrica e le merendine confezio-
nate in vendita allo spaccio del pae-
se, non molto diversamente da cin-
quant’anni fa. I genitori della picco-
la Sonia Ala, allieva delle scuole
medie presso l’istituto Luigi Pero-
na, dovendosi trasferire per lavoro
in un borgo vicino decidono di la-
sciarla per un periodo a vivere con
la nonna Ada. Ada è premurosa ma
brusca, come sono in genere i mon-
tanari della zona: nella sua casa co-
lonica contadina a due piani senza
superfluo né comodità, casa di co-
perte pesanti per impedire al gelo
di ghermirti la notte, c’è una stan-
za sempre chiusa a chiave. È quel-
la dove Ada riceve i compaesani di-
spensando misteriosi rimedi, erbe
medicamentose che coltiva in giar-
dino e formule antiche; se sia una
masca, il nome che da sempre nel-
la valli si dà alle guaritrici e alle
streghe, Sonia non saprebbe dirlo,
ma sa per certo che sua nonna non
è una vecchia come tutte le altre. E
anche Sonia, come tutti i ragazzi in
quell’età di mezzo che porta all’a-
dolescenza, sente di essere unica e
di essere sola, e ancor più sola si
pagina 39
sente a casa della nonna.
Lontana da scuola per via di
un’influenza, non assiste a un terri-
bile evento che coinvolge una pro-
fessoressa e la sua classe, e di cui
nessun adulto vuole dirle nulla. So-
lo il vicino di casa, il coetaneo Mat-
teo, si spinge a rivelarle i particola-
ri: la docente, impazzita, si è quasi
uccisa di fronte agli alunni terroriz-
zati. Ora la scuola è chiusa per le va-
canze di Natale e l’unico amico
con cui parlare è proprio Matteo,
goffo e buono, figlio di contadini
con la stalla, le mucche da latte, i
maiali da accudire la mattina pre-
sto. Anche lui, ancor più di Sonia,
sempre un po’ fuori posto, e appa-
rentemente inadeguato a ciò che
c’è oltre i confini, non segnati ma a
tutti noti, del paese-universo.
Man mano che si avvicina la fine
dell’anno, l’inquietudine si impos-
sessa di Sonia e Matteo. Più loro si
avvicinano e la loro amicizia si raf-
forza, più il mondo intorno a loro
si stringe. Cade la neve, e improvvi-
Il libro
Morsi
di Marco
Peano
(Bompiani,
pagg. 192,
euro 17)
samente Lanzo resta separata dai
paesi vicini, avvolta da un’oscura
minaccia che qui non riveleremo.
Sonia e Matteo non hanno nien-
te dalla loro, se non la scintilla me-
ravigliosa dell’infanzia che nei lo-
ro corpi acerbi ancora non si è
spenta. Sonia sogna parole, che le
fanno visita di notte come deità po-
tenti di un mondo in cui gli dei,
quelli antichi dei boschi e quello
della chiesa parrocchiale, ugual-
mente tacciono. E saranno le paro-
le, insieme all’alleanza con Matteo
e a un’antica saggezza da masca
che non sa di possedere, a salvarla
dal più terribile degli incubi. Con-
segnandola tuttavia al più grande
degli orrori, quello che non finisce
quando si accende la luce e si tor-
na nel chiarore del giorno: la mor-
te che aspetta anche coloro che
amiamo, e che credevamo eterni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
40
Il 15 marzo del 1972
usciva il primo titolo
della trilogia
di Coppola con Marlon
Brando, James Caan,
Diane Keaton e l’allora
sconosciuto Al Pacino
k “The Godfather”
Henry Kissinger con la moglie
Nancy alla cena di gala dopo
la prima del film a New York
di Antonio Monda
Era stato il produttore Robert Evans
a insistere che la prima del Padrino
fosse al Loew’s State Theatre di New
York. La scelta non era legata alla
bellezza del teatro, nato per il vaude-
ville, ma alla scaramanzia: aveva de-
buttato lì Ben Hur, vincitore di 11
Oscar. Il Padrino era il film più atte-
so dell’anno ma aveva avuto una la-
vorazione travagliata e l’inaugura-
zione, programmata a Natale, era
stata spostata di tre mesi per consen-
tire a Francis Ford Coppola di appor-
tare gli ultimi ritocchi. C’era molta
tensione, quella sera del 15 marzo
1972, e la Lega dei diritti civili degli
italoamericani aveva organizzato
una protesta: era riuscita solo a far ri-
muovere dal film la parola “mafia”,
mentre Frank Sinatra aveva chiesto
al produttore Fred Roos di tagliare il
personaggio di Johnny Fontane, nel
quale si era riconosciuto. Sarà una
coincidenza, ma dopo il rifiuto Roos
trovò la propria auto in fiamme.
Erano tutti consapevoli che le lo-
ro carriere dipendevano dall’esito
del film e c’era grande preoccupa-
zione per un red carpet composto
da un divo in piena decadenza come
Marlon Brando, attori alle prime ar-
mi come James Caan, Diane Keaton
e John Cazale, sconosciuti come Al
Pacino o beneficiati da una scelta ne-
potista come Talia Shire, sorella di
Coppola. Mario Puzo, autore del ro-
manzo, oscillava tra l’eccitazione e
la paura: era pieno di debiti e gli usu-
rai lo avevano minacciato di morte.
La Paramount era schierata al gran
completo per accogliere il segreta-
rio di Stato Henry Kissinger, che al
termine dell’applauso interminabi-
le alla fine del film dichiarò: «È un’o-
pera straordinaria, che non raccon-
ta nulla di diverso da quello che ve-
do ogni giorno a Washington». Fu il
primo a decretare il trionfo del Pa-
drino, che rivelava la propria natura
di capolavoro dall’inquadratura ini-
ziale, con l’impresario delle pompe
funebri Bonasera che chiede a don
Vito Corleone di vendicare la figlia,
stuprata da due malviventi. “I belie-
ve in America”, dice con pesante ac-
cento italoamericano, e la battuta
trasporta immediatamente lo spet-
tatore in una dimensione epica.
Coppola chiese al direttore della
Spettacoli
50
Il Padrino
Un filo di voce
e l’intuizione
divenne epica
fotografia Gordon Willis di immer-
gere i personaggi nel buio, qualcosa
di rivoluzionario per l’epoca, tanto
più che la scena avviene di giorno:
gli interessava che si vedessero a
stento gli occhi, specchi di anime
corrotte. Il boss è ripreso di spalle
che accarezza un gatto e indossa
uno smoking: è il giorno del matri-
monio della figlia e per tradizione
accontenta ogni richiesta. La poten-
za del film è già tutta in questi primi
secondi, con don Vito che si gratta il
mento con l’anulare, un gesto appa-
rentemente insignificante nel quale
c’è tutta la magia del cinema: solo
sullo schermo trova la sua compiu-
tezza e prelude alla reazione di offe-
sa quando Bonasera gli offre dei sol-
di, “cosa ho fatto per meritare la tua
mancanza di rispetto?”.
Dopo aver pensato a Costa Ga-
vras, Leone e Peckinpah, Evans si
convinse di affidare il film a un regi-
sta italoamericano ma durante le ri-
Il Padrino torna nelle sale dal
28 febbraio al 2 marzo
Domenica, 27 febbraio 2022
prese pensò di sostituirlo con Elia
Kazan: non era soddisfatto del mate-
riale girato e ancor meno di Al Paci-
no, cui avrebbe preferito Robert Re-
dford o Ryan O’Neal. Per fortuna
Coppola tenne duro, grazie anche al
lavoro di persuasione di Diane Kea-
ton, all’epoca compagna dell’attore.
Era riuscito a imporre anche Nino
Rota come musicista e Marlon Bran-
do come protagonista, il quale ebbe
l’intuizione di parlare con un filo di
voce, per evidenziare che un vero ca-
po non ha mai bisogno di alzarla.
L’attore era rimasto sbalordito che
Puzo si fosse ispirato alla madre e
aveva capito le potenzialità del film,
pieno di battute memorabili: “Gli ho
fatto un’offerta che non può rifiuta-
re”, “è un’offesa alla mia intelligen-
za”, “su quel contratto ci sarà la tua
firma o il tuo cervello”, “prendi i can-
noli, lascia la pistola”.
Per non parlare delle scene ma-
dri, che alternano la violenza all’idil-
Sul set
Da sinistra Francis
Ford Coppola,
Marlon Brando
e Al Pacino in una
pausa delle
riprese del
lungometraggio
diventato un cult
THE HOLLYWOOD ARCHIVE / AGF
lio e sottolineano come i Corleone
siano circondati da persone peggio-
ri di loro: le uccisioni di Luca Brasi,
Sonny, Sollozzo e McCluskey, il bat-
tesimo in montaggio alternato con
un massacro, il meeting nel quale
don Vito avverte gli altri capimafia
di ritenerli responsabili di un’even-
tuale morte del figlio, “anche se do-
vesse essere colpito da un fulmine”,
il produttore che trova nel letto la te-
sta del suo cavallo prediletto, la mor-
te di don Vito mentre gioca col nipo-
te nel suo orto e, soprattutto, il ma-
trimonio. Nel modo in cui immorta-
la don Vito che balla con la figlia, e
poi la madre che canta per lei una
canzone italiana, Coppola riesce a
compiere il miracolo di descriverli
come criminali, mostrandoci però
che sono anche uomini e delle don-
ne come tanti. È lo stesso approccio
che ha quando un killer spietato co-
me Clemenza insegna a Michael co-
me si prepara il sugo e poi lo sfotte
perché parla a bassa voce con la fi-
danzata: “E diglielo che le vuoi be-
ne”. È questo sguardo umanista che
lo rende un film meraviglioso e im-
prescindibile, ma anche pericoloso
come le opere d’arte che riflettono
sull’essenza del bene e del male in
maniera non manichea. Una volta
ho avuto il privilegio di parlarne con
Coppola e quando gli dissi che lo
consideravo una storia di perdizio-
ne di un eroe di guerra che diventa-
va un capomafia, mi rispose che pre-
feriva raccontarlo in un altro modo:
«È la storia di un re che aveva tre fi-
gli, il primo ha la sua bontà, il secon-
do la sua forza, il terzo la sua intelli-
genza». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Domenica, 27 febbraio 2022
Cinema Un film su Frank Bullitt per Steven Spielberg
Steven Spielberg dirigerà un nuovo lungometraggio, prodotto da Warner
Bros., incentrato su Frank Bullitt, il poliziotto interpretato da Steve McQueen
nel cult Bullitt. Non si tratterà di un remake ma di una storia inedita con il
protagonista del film originale, ispirato al romanzo di Robert L. Fish.
Il regista, 82 anni, alla proiezione negli studi Paramount
Il capolavoro di Coppola
“Ho bluffato con quel film
non mi stanco di vederlo”
di Silvia Bizio
los angeles — L’ingresso e il
cancello in ferro battuto sono
gli stessi di cinquant’anni fa. In-
torno ai Paramount Studios tut-
to è cambiato ma ci sono storie
che hanno lasciato un segno. È
La versione restaurata
in Dolby Vision
sarà al cinema dal 28
febbraio al 2 marzo
il caso del Padrino, celebrato ne-
gli studi che lo produssero e lo
portarono in sala a New York il
15 marzo 1972. Francis Ford Cop-
pola, 82 anni, è arrivato a brac-
cetto con la sorella Talia Shire
(Connie Corleone) prima della
proiezione del film restaurato
in Dolby Vision sotto la supervi-
k La celebrazione Francis Ford Coppola con James Caan al
Paramount Theatre di Los Angeles alla festa per i 50 anni del Padrino
sione dello stesso regista e sulla
base dell’edizione approvata
dall’allora direttore della foto-
grafia Gordon Willis. Questa edi-
zione sarà al cinema in Italia da
domani al 2 marzo.
«Il film parla di ciò che lascia-
mo in eredità, di quello che si
può fare o non fare per la pro-
pagina 41
pria famiglia, delle responsabili-
tà che abbiamo, vecchi e giova-
ni, nei confronti del nostro pas-
sato e del futuro» ha detto Cop-
pola, «perché questo mondo
dobbiamo consegnarlo alle nuo-
ve generazioni in una forma mi-
gliore rispetto a quella in cui lo
abbiamo ricevuto». Ricorda Ta-
lia Shire: «Per ottenere il ruolo
di Connie Corleone feci un pro-
vino, anche se poteva sembrare
un controsenso, ma noi siamo
una famiglia eccentrica, abbia-
mo sempre fatto cose folli e con-
tinuiamo a farle. Francis è un
grande artista e sa che per rea-
lizzare un’opera d’arte bisogna
dare se stessi. Nel Padrino ha
messo l’anima. Eravamo tutti
consapevoli che stavamo facen-
do qualcosa di grande». Nella sa-
la della proiezione si sono ab-
bracciati James Caan (Sonny
Corleone) e Joe Mantegna (Joey
Zasa in Il Padrino - Parte III).
Nel parlare del restauro del
film, Coppola ha precisato: «Il
Padrino aveva avuto un succes-
so inaspettato ma la Paramount
non era pronta. All’improvviso
era richiesto a New York in cin-
que sale, perché tutti volevano
vederlo, e poi nel mondo. Inve-
ce di conservare il negativo
l’hanno consumato a furia di far-
ne stampe, che sono così diver-
se da come il film dovrebbe ap-
parire». Il tutto era stato compli-
cato dal fatto che il direttore del-
la fotografia Gordon Willis ave-
va usato una tecnica rischiosa:
«Nelle prime scene l’ufficio di
don Corleone doveva essere
molto scuro. Il Padrino è stata
un’esperienza molto dura. Ero
giovane, avevo pressioni ovun-
que, e ho bluffato un sacco. Do-
po quell’esperienza non volevo
più averci a che fare. Ma ho im-
parato girando quel film e, oggi,
non mi stanco mai di vederlo.
Mai». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La trilogia
h Oscar
Il Padrino (1972) ebbe otto
nomination e conquistò tre
statuette: miglior film, miglior
attore a Marlon Brando
e sceneggiatura non originale
a Coppola e Mario Puzo
h Il Padrino - Parte II
Sei Oscar al sequel del 1974,
tra cui quello a Robert De Niro
e per la colonna sonora a Nino
Rota e Carmine Coppola
h Il Padrino - Parte III
Sono sette le nomination ma
nessun Oscar per l’ultimo film
della trilogia (1990)
h La trilogia restaurata
Coppola ha supervisionato il
lavoro di restauro dei tre film
pagina
.
42
Il vero Var
è quello
della coscienza
E mettetevi una mano sulla
coscienza, se l’avete messa
sul pallone. In 48 ore il calcio
propone due modi di affrontare
il dilemma morale, ma il diverso
contesto lascia aperta la risposta.
Giovedì, a Baku, Wadji,
attaccante del Qarabag, segna di
mano un gol ininfluente per la
qualificazione in Conference
League. Lui esulta, il portiere
sacramenta, l’arbitro convalida.
Il Var, non c’è. Il capitano
avversario protesta invano, ma
interviene l’allenatore azero,
Gurbanov, parla col suo manesco
goleador e lo convince a
confessare. Tre minuti: gol
annullato. Commenterà
Sampaoli, tecnico del Marsiglia:
«È stata una lezione di vita. Non
so se io sarei stato capace».
Venerdì, a Milano. Il giovane
Udogie, difensore dell’Udinese,
segna il decisivo gol del pareggio
nella porta del Milan. Ai più
sembra evidente l’uso della
mano. Lui esita, poi, non
vedendo sanzioni, gioisce. Stadio
e avversari ribollono. Arbitro e
Var convalidano. «Mi è andata
bene», dirà, senza specificare
come. Il suo allenatore, Cioffi,
commenterà vedendola dall’alto:
«Tanto spesso abbiamo pagato
dazio, ci sta che per una volta…».
Ora, scova le differenze. Il gol di
Wadji era inutile, quello di
Udogie pesante: molto più
difficile rinunciare al secondo. A
Marsiglia è stato ingannato
l’occhio umano, a Milano quello
elettronico, o semplicemente
l’occhio umano che guarda
quanto visto da quello
elettronico: comunque l’unico
vero Var è quello che abbiamo
dentro. Gourbanov è una
persona perbene, fino a prova
contraria. Cioffi è una persona
perbene, lo proverà. Sampaoli è
quello di cui fidarsi, perché
riconosce i propri limiti, non
risponde ai questionari etici,
sapendo che un conto è quando
lo vedi accadere, un altro
quando tocca a te.
Dai campetti ai mondiali, che
cosa faremmo al posto di Wadji o
di Udogie? Lo scopriremmo
giocando. Ci ha deragliato
l’esempio di Maradona, che
all’Azteca nell’86 ebbe zero
dubbi e a Batista che gli
chiedeva: «Ma era mano?»,
rispose: «Tappati la bocca, idiota,
e abbracciami!». Ci ha abbagliati
la grandezza dello sberleffo e del
suo autore: se il contesto ha un
rilievo, come rinunciare a un gol
che vendica una guerra perduta
“pareggiando” le sorti in modo
incruento? L’impunità genera
consenso, per passare nel campo
del bene l’atto illecito diventa
non soltanto straordinario, ma
miracoloso. Dalla giustificazione
pratica si passa alla
legittimazione teorica. Sampaoli
ha detto: «Non erano obbligati a
denunciare il fallo commesso».
L’obbligo è quel che si impone
quando la coscienza non basta.
Come il Var, non garantisce
giustizia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
vittoria per 3-2 a empoli
La firma di Vlahovic
Allegri e la Juve
hanno un sogno in più
Doppietta del serbo, i bianconeri passano in Toscana e sono a -7 dal Milan
In gol anche Kean. Mercoledì Dusan in Coppa Italia contro il suo passato
dal nostro inviato
Franco Vanni
empoli — A Empoli la Juve ha fatto
la Juve e ha trovato quel che cerca-
va: gioco, gol, punti. Grazie alla dop-
pietta di Vlahovic, certo, ma nella
vittoria per 2-3 al Castellani c’è di
più. E ora i bianconeri, a meno 7 dal
Milan, fanno paura. «Lo scudetto è
impossibile», ha detto alla vigilia
Massimiliano Allegri, e in un cam-
pionato sensato dovrebbe essere co-
sì. Ma lì davanti le milanesi procedo-
no con enorme fatica, come nuotato-
ri nella melassa, e in uno scenario si-
mile tutto può succedere. L’allenato-
re della Juve, che si gode il tredicesi-
mo risultato utile consecutivo, ha
Domenica, 27 febbraio 2022
Sport
Empoli 2 stimato a 85 punti la quota scudet-
40’ pt Zurkowski, 31’ st La Mantia to, ma sa che potrebbero bastarne
meno. «Tre punti pesanti perché ve-
nivamo da due pareggi, ma andia-
Juventus 3 mo avanti partita per partita — ha
32’ Kean, 47’ pt e 21’ st Vlahovic detto Allegri— poi quello che succe-
Empoli (4-3-2-1)
derà succederà».
L’Inter ha una partita da recupera-
Vicario 6 — Stojanovic 5.5 (40’ st Henderson sv), re e il Napoli oggi deve giocarsela a
Ismajli 5.5, Luperto 5, Cacace 5.5 (25’ Parisi 6) —
Zurkowski 6.5, Asllani 5.5, Bandinelli 6 (25’ st Roma con la Lazio. Ma intanto i bian-
Benassi 6) — Di Francesco 6 (25’ st La Mantia 7), coneri quel che potevano hanno fat-
Bajrami 6 (40’ st Verre sv) — Pinamonti 6.
All. Andreazzoli 6. to, imponendosi su quell’Empoli
Juventus (4-3-3) che nel girone d’andata aveva vinto
Szczesny 5.5 – Danilo 6, Bonucci 5.5, De Ligt 6,
a Torino. E lo ha fatto nonostante le
Pellegrini 5.5 – Zakaria 6 (37’ pt Locatelli 6), tante assenze, in una partita non fa-
Arthur 6, Rabiot 6.5 – Cuadrado 7, Vlahovic 8, Kean
7 (17’ st Morata 6.5).
cile. «Decisiva», l’ha definita prima
All. Allegri 6.5. del via Nedved, e come tale i giocato-
ri l’hanno affrontata. L’Empoli, bat-
Arbitro: Maresca 5.5.
Note: ammoniti Ismajli, Parisi. Spettatori 11.890.
tuto per la quinta volta di fila in casa
Incasso 349.624 euro. dai bianconeri, non si è mai dato per
vinto, è andato al gol per due volte e
si è lamentato per l’atteggiamento
sbrigativo con cui l’arbitro Maresca Doppietta
non è andato a vedere al Var un paio Ieri Dusan
di contatti in area. Vlahovic ha
Nel primo tempo sono arrivati tre realizzato la
gol. La Juve è partita forte. Ma l’Em- prima doppietta
poli è riuscito a difendersi senza ab- con la Juve:
bassarsi troppo, e ha usato ogni cen- finora 4 gol in
timetro utile per ripartire. La prima bianconero (uno
rete bianconera l’ha segnata Kean, in Champions)
innescato da un assist di Rabiot, due
giocatori spesso criticati. E così si
spiega l’esultanza del numero 18, al
quarto centro in campionato, che
portando l’indice alla bocca ha volu-
to zittire chi lo contesta. L’Empoli
ha pareggiato con una zampata di Serie A
Zurkowski, che con riflesso da Pip-
po Inzaghi ha insaccato una palla va-
Stasera il Napoli
gante, dimenticata dai difensori contro la Lazio
bianconeri dopo un calcio d’angolo.
Ma nel recupero, prima della pausa,
per arrivare in vetta
ha pensato Vlahovic a mettere le co-
se a posto, con una rete da manuale 27ª giornata
ispirata da Cuadrado. «Ma non mi so-
MILAN-UDINESE 1-1
no preso la Juve. È tutto merito del
GENOA-INTER 0-0
gruppo» ha detto dopo il serbo. Che
SALERNITANA-BOLOGNA 1-1
mercoledì affronterà per la prima
EMPOLI–JUVENTUS 2-3
volta, in coppa Italia, la Fiorentina:
SASSUOLO–FIORENTINA 2-1
«Ho sensazioni confuse. Li ringra-
TORINO–CAGLIARI ore 12.35 Dazn-Sky
zio, lì ho vissuto anni bellissimi». No-
VERONA–VENEZIA ore 15.05 Dazn
ta dolente l’infortunio di Zakaria, da
SPEZIA–ROMA ore 18.05 Dazn
valutare, sostituito da Locatelli.
LAZIO-NAPOLI ore 20.50 Dazn
Nella ripresa Allegri ha presto so-
ATALANTA–SAMPDORIA lun. ore 20.50 Dazn-Sky
stituito Kean con Morata e lo spa-
gnolo lo ha ricompensato servendo
la palla dell’1-3 a Vlahovic, ennesima Classifica
perla della stagione del serbo, sem- MILAN 57 TORINO* 33
pre più destinato a stare antipatico INTER* 55 BOLOGNA* 32
ai tifosi toscani, non solo a quelli del- NAPOLI 54 EMPOLI 31
la Viola. Il 22enne in questo campio- JUVENTUS 50 UDINESE** 26
nato ha segnato all’Empoli sia con la ATALANTA* 44 SAMPDORIA 26
maglia della Fiorentina sia con quel- LAZIO 43 SPEZIA 26
la della Juve. L’Empoli ha poi trova- FIORENTINA* 42 VENEZIA* 22
to la rete del finale 2-3 con La Man- ROMA 41 CAGLIARI 22
tia, inserito da Andreazzoli per Di VERONA 37 GENOA 17
Francesco. Come sulla rete prece- SASSUOLO 36 SALERNITANA** 15
dente, parte della colpa è di Bonuc-
ci, impreciso e fuori posizione. * una gara in meno; ** due gare in meno
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Domenica, 27 febbraio 2022
Rugby Sei Nazioni, l’Italia a Dublino
Mission impossible per gli azzurri con l’Irlanda a Dublino
(ore 16, Sky e Tv8), per evitare il 35° ko di fila contro la
squadra che a novembre ha battuto gli All Blacks. Ieri
Scozia-Francia 17-36, Inghilterra-Galles 23-19.
Le altre partite
Sassuolo col brivido
Salernitana, solo pari
Grandi emozioni nel finale al
Mapei Stadium, dove il Sassuolo
batte 2-1 la Fiorentina, ridotta in
10 per il rosso a Bonaventura: il
Sassuolo, in vantaggio al 19’ con
Traoré, si fa riprendere a 2’ dalla
fine dal primo gol in viola di
Cabral. Ma poi a tempo scaduto
si riprende i 3 punti con Defrel.
Nel primo anticipo di ieri, 1-1 tra
Salernitana e Bologna: Zortea
risponde ad Arnautovic, 4°
pareggio di fila per i campani,
ultimi ma con 2 gare in meno.
Sci Goggia 12ª, la coppa resta aperta
Sofia Goggia 12ª nella discesa di Crans Montana vinta da
Ledecka, resta leader nella classifica di specialità. Oggi
bis (ore 10). A Kristoffersen lo slalom di Garmisch, settimo
Vinatzer. Oggi si replica (9.30-12.30). Tv Rai2, Eurosport.
Salernitana
27’ st Zortea
Bologna
43’ pt Arnautovic
Salernitana (4-4-1-1)
Sepe 6 — Mazzocchi 6.5, Dragusin 5, Fazio 5.5,
Ranieri 6 (1’ st Gagliolo 6) — Kastanos 5.5 (26’ st
Zortea 7), Coulibaly 6.5, Ederson 5.5 (43’ st
Bohinen sv), Verdi 6 (26’ st Mousset 6.5) — Ribery
6 (26’ st Perotti 6) — Djuric 6. All. Nicola 6.5.
Bologna (3-4-3)
Skorupski 6 — Soumaoro 6.5, Medel 7, Theate 6 —
De Silvestri 5.5, Schouten 5.5 (42’ st Bonifazi sv),
Soriano 5.5 (29’ st Vignato 5.5), Hickey 6 —
Orsolini 6 (18’ st Svanberg 6), Arnautovic 7,
Barrow 5 (29’ st Sansone 6.5). All. Mihajlovic 6.
Arbitro: Ayroldi 6.
Note: ammoniti Ranieri, Soriano, Coulibaly,
Arnautovic, De Silvestri e Nicola.
1 Sassuolo 2 sta”, per le tante incertezze. Ma nes-
19’ pt Traoré, 49’ st Defrel
1 Fiorentina 1
43’ st Cabral
Sassuolo (4-2-3-1)
Consigli 6.5 — Muldur 6, Chiriches 6, Ferrari 6,
Kyriakopoulos 6 — Frattesi 6, Lopez 6.5 — Berardi
6, Raspadori 6, Traore 7 (23’ st Henrique 6) —
Scamacca 6 (32’ st Defrel 7).
All. Dionisi 6.5.
Fiorentina (4-3-3)
Dragowski 6 — Odriozola 5, Igor 5.5, Quarta 5, Biraghi
5.5 — Castrovilli 6, Amrabat 6 (31’ st Gonzalez 5.5),
Maleh 5.5 (17’ st Bonaventura 5) — Sottil 6 (17’ st
Saponara 6.5), Piatek 5.5 (17’ st Cabral 7), Ikoné 6
(37’ st Torreira sv). All. Italiano 5.5.
Arbitro: Prontera 5.5.
Note: espulso Bonaventura. Ammoniti Lopez,
Bonaventura.
Tennis Rublev vince a Dubai, decimo titolo
Andrey Rublev ha vinto l’Atp 500 di Dubai (10° titolo)
battendo 6-3, 6-4 il ceco Jiri Vesely. Da domani il russo
sarà n.6 scavalcando Berrettini nel ranking comandato
dal nuovo n.1, il connazionale Daniil Medvedev.
i A San Siro
Il gol dell’1-1
dell’Udinese
contro il Milan,
nemmeno le
immagini
rallentate hanno
chiarito se ci
fosse il tocco di
mano di Destiny
Udogie. L’arbitro
Marchetti ha
convalidato
Possibili anche coppie fisse tra campo e monitor
Arbitri, non si cambia
saranno i giovani
a decidere lo scudetto
di Matteo Pinci
Roma — Ogni rivoluzione ha un
prezzo. E il calcio italiano aveva la
necessità, non più rinviabile, di rivo-
luzionare la classe arbitrale. Dopo
l’ennesimo passo falso del suo Mi-
lan, Paolo Maldini se l’è presa con la
direzione del giovane arbitro Mat-
teo Marchetti, anni 32, 8 partite in
Serie A: «Non possiamo avere sem-
pre un arbitro esordiente a San Siro,
arbitrare qui è difficile», ha detto. A
spingerlo, l’onda della delusione
per il pareggio dell’Udinese con
Udogie che ha probabilmente tocca-
to il pallone col braccio: lui lo ha
quasi ammesso, in campo ne hanno
avuto tutti la sensazione, ma nessu-
no – nemmeno al monitor – la sicu-
rezza. Certo quella di Marchetti è
stata una prova giudicata “mode-
suno può rimproverarlo di non aver
visto il tocco di mano, su cui nem-
meno le immagini tv hanno offerto
conclusioni certe. Così, nessuno –
nemmeno la tecnologia – ha potuto
salvarlo. Un bis di quanto capitato
sempre al Milan con l’arbitro Serra,
“colpevole” di aver cancellato un
gol di Messias per un fischio fretto-
loso, prologo al ko con lo Spezia. Ma
la richiesta di Maldini non sarà ac-
colta. Per un motivo semplice: la
corsa scudetto è, da mesi, affidata
ai giovani arbitri. E il Milan non è l’u-
nica big ad aver perso punti così.
Marchetti ha arbitrato 6 partite
in questo campionato, 3 proprio a
San Siro, Inter-Venezia e Inter-Ca-
gliari, prima di venerdì. E solo una
pagina 43
settimana fa Inzaghi ha perso col
Sassuolo a San Siro con arbitro gio-
vane, Fourneau, 37 anni, e non sen-
za un episodio – il gol dello 0-1 – con-
testato. Quando il Napoli, altra in
lotta per il titolo, s’è fermato in casa
contro Spezia e Empoli, a fischiare
erano stati Massimi (33 anni) e Mari-
nelli (37). Insomma, il metodo è lo
stesso: partite simili, arbitri simili,
per far fare esperienza su campi “pe-
santi” alle nuove leve.
Da qui alla fine le cose non cam-
bieranno: il designatore Rocchi po-
trebbe ridurre l’uso dei giovani nel-
la corsa scudetto nelle ultimissime
giornate, ma per proteggerli da po-
lemiche, non certo per assecondare
i desideri delle big. Che, per anni,
hanno imposto di essere dirette “so-
lo dai migliori”. L’effetto è di avere
oggi pochi arbitri di altissimo livel-
lo. E poca esperienza tra i giovani.
Più della metà dei 48 arbitri della
Can non ha ancora diretto 20 parti-
te in Serie A. In pratica è una classe
arbitrale inesperta. Ciò nonostante,
Sozza, Massimi, Marinelli, tutti am-
piamente sotto i 40 anni, sono tra i
migliori del campionato.
L’obiettivo è migliorare l’uso del-
la tecnologia. Pioli ha lanciato una
proposta: «Coppie fisse tra arbitro e
Var». Sarà valutata. Per il momento
si punta ad allargare i “professioni-
sti” del Var, i Video Match Officials,
che chiusa la carriera di campo ne
hanno iniziata una al video: l’obietti-
vo è portarli da 4 a 10 entro il 2023.
Per evitare crisi di rigetto dalla tec-
nologia e offrire un contributo d’e-
sperienza alla rivoluzione giovane.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Domenica, 27 febbraio 2022
Polonia e Svezia in pressing sulla Fifa
vogliono la Russia fuori dai Mondiali
Il rifiuto di disputare
i play-off costringe
Infantino a considerare
l’esclusione di Mosca
di Enrico Currò
Il video di Putin accanto alla Coppa
del mondo sul palco dello stadio Lu-
zhniki di Mosca, il 15 luglio 2018, se-
gnò anche iconograficamente il suo
massimo trionfo di politico dedito a
cinico intreccio con lo sport. Ma da
ieri si tratta, più che mai, di immagi-
ni d’archivio. La Russia rischia il con-
fino dal calcio, dopo averlo già incas-
sato di fatto dal Cio, che ha vietato
le gare sul territorio russo (e bielo-
russo), scatenando una pioggia di ri-
nunce da parte delle varie federazio-
ni sportive e il boicottaggio dichiara-
to via social da decine di atleti di tut-
te le nazionalità e di tutte le discipli-
ne.Ora tocca appunto alla Fifa, il go-
verno mondiale del calcio, decidere
se dare seguito alla durissima presa
di posizione delle federazioni calci-
stiche polacca e svedese, che insie-
me a quella ceca avevano annuncia-
to l’intenzione di non giocare in Rus-
sia le partite dei play-off per il Mon-
diale di novembre in Qatar e che ieri
hanno sposato la linea dell’intransi-
genza totale, di fatto una richiesta
di espulsione della Russia dal Mon-
diale: non intendono affrontarla
nemmeno in campo neutro.
Il presidente della Fifa Infantino,
tre anni e mezzo fa sul palco del Lu-
zhniki, non immaginava certo la
svolta bellica di Putin. Ogni decisio-
ne di Zurigo sarà forzatamente rapi-
da. La attendono quasi tutte le fede-
razioni, incerte sul da farsi al di là
della scontata condanna dell’inva-
sione militare: la federazione tede-
dal nostro corrispondente
Antonello Guerrera
LONDRA — “Still I rise”. Sono caduto,
ma mi rialzo e continuo. A correre. A
giocare. A vivere. Maya Angelou e
da ieri Christian Eriksen. Che otto
mesi dopo “essere morto per cinque
minuti”, ieri al settimo del secondo
tempo è tornato su un campo di cal-
cio in una partita ufficiale, nel cam-
pionato più bello, fisico e veloce del
mondo.
Tu chiamale, se vuoi, emozioni. I
tifosi della matricola Brentford che
si alzano in piedi. Il suo nome, il nu-
mero 21, chiamato dallo speaker e
dai fan. E lui che come Mosè fende
applausi e affetto dello stadio della
popolare periferia ovest di Londra e
degli appassionati di tutto il mondo.
Dribbling, cross, passaggi. Semplici
e inutili, perché il Brentford perde
2-0 in casa contro il Newcastle, in-
guaiandosi tremendamente nella
lotta salvezza della Premier League,
appena riabbracciata dopo 74 anni.
Ma oggi che importa? L’importan-
te è che abbia vinto il 30enne centro-
campista danese ex Inter. Arresto
cardiaco gravissimo in campo, il de-
fibrillatore cardioverter impiantabi-
lO SPORT REAGISCE ALLA GUERRA
sca, ad esempio, non sarebbe favore-
vole all’espulsione della Nazionale e
dei club russi.
Lo è invece Lewandowski, centra-
vanti del Bayern e della Polonia: «So
che i calciatori e i tifosi russi non
c’entrano, ma non riesco a immagi-
nare di giocare durante un’aggres-
sione armata all’Ucraina». Il portie-
re della Juventus Wojciech Szcze-
sny che ha moglie e una parte della
famiglia ucraina, rincara: «Se dovre-
mo perdere a tavolino lo faremo a te-
sta alta, tutte le nazionali dovrebbe-
ro seguirci. Vedremo se la Fifa avrà
gli attributi». Secondo il calendario,
la Polonia deve giocare alla Vtb Are-
na di Mosca il prossimo 24 marzo, la
semifinale dei play-off con la Rus-
sia, mentre Svezia e Repubblica Ce-
ca si sfideranno a Solna. Le due fina-
Il danese in campo in Premier 8 mesi dopo l’arresto cardiaco
La seconda vita di Eriksen
“Sono un uomo felice”
Emozione e applausi
allo stadio del
Brentford al 7’ della
ripresa per il nuovo
esordio dell’ex interista
i Sostituzione
Christian Eriksen,
30 anni, è entrato
in campo al 7’ del
secondo tempo di
Brentford-
Newcastle (0-2)
le, il divieto di giocare in Italia in
quelle condizioni. Ma Eriksen non si
è arreso. Mai. È andato ad allenarsi
nella sua Danimarca e con gli ex
compagni olandesi dell’Ajax. Ha tro-
vato una squadra come il Brentford
che lo accolto, anzi adottato. Anche
l’allenatore, ovvero Thomas Frank,
Sport
Everton-
Manchester City
Bandiere ucraine
e le immagini
delle vittime
degli scontri a
Kiev prima della
partita ieri a
Liverpool
li, quella per il primo posto e quella
doppiamente paradossale per il ter-
zo posto (è utile solo per i diritti tv),
sarebbero in programma il 29 mar-
zo a Mosca o in Polonia, allo stadio
Slaski di Chorzow. Da fonti svizzere
la possibilità che la Nazionale russa
venga autorizzata a scendere in
campo sembra remota, malgrado l’i-
potesi di una sede neutra in Svizze-
ra o a Nizza. Anche l’Ucraina dovreb-
be giocare i play-off: la semifinale
con la Scozia a Glasgow il 24, in con-
il suo maestro nelle nazionali giova-
nili danesi. Redemption, riscossa, ri-
vincita. Resurrezione umana e spor-
tiva. E la parabola del figliol prodi-
go.
Come si fa a non voler bene a Chri-
stian Eriksen? Molti colleghi, “nelle
sue scarpe”, si sarebbero goduti una
AFP
temporanea con Galles-Austria, e
poi l’eventuale spareggio o la finali-
na il 29, a Cardiff o a Vienna. Ma il
campionato nazionale è sospeso, i
calciatori rimasti nel Paese hanno
ben altri pensieri, gli altri sono spar-
pagliati per l’Europa. L’Uefa ha in-
tanto scelto la linea obbligata: dopo
avere trasferito la finale di Cham-
pions del 28 maggio da San Pietro-
burgo a Parigi, allo Stade de France,
il governo del calcio europeo sta per
annunciare il divorzio dallo sponsor
russo da 40 milioni di euro l’anno, la
Gazprom. Nelle coppe è rimasta una
sola squadra russa in Europa Lea-
gue, lo Spartak Mosca: dovrebbe in
teoria giocare il ritorno degli ottavi
col Lipsia in campo neutro (si ipotiz-
za Budapest), ma può a sua volta ri-
schiare l’espulsione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
PETER NICHOLLS/REUTERS
pensione forzata ma milionaria. Lui
no. Gioco quindi sono. Come i bam-
bini: che senso ha una vita senza pal-
lone? E come i bambini, tutti i tifosi
ieri hanno osservato e analizzato
ogni suo movimento, sperato di ve-
dere il vecchio Eriksen e, sì, anche
temuto che potesse accasciarsi di
pagina 45
Solidarietà all’Ucraina
k Szczesny
Il portiere polacco della Juve:
“Noi non giochiamo. Vedremo
se la Fifa avrà gli attributi”
k Gli azzurri di basket
Gli azzurri di Meo Sacchetti in
campo oggi a Bologna con i
colori dell’Ucraina sui volti
k Sei Nazioni rugby
A Murrayfield, prima di Scozia-
Francia, il messaggio di
solidarietà all’Ucraina
nuovo, come in quel crollo sull’erba
dello stadio di Copenaghen il 9 lu-
glio scorso che scioccò il mondo.
Invece no. Perché, comunque va-
da, “Still I rise”. Per ben 38 minuti ie-
ri Christian Eriksen è rimasto in pie-
di. Ha giocato come una vita fa. Nien-
te miracoli sul campo, anche perché
quando è subentrato, il Brentford
era già sotto di due gol e un uomo in
meno. A 259 giorni da quella trage-
dia sfiorata, è un miracolo di scien-
za e umanità, perché Eriksen è l’uni-
co in Premier League a giocare con
un mini-defibrillatore automatico
nel cuore. Come lui altri 317 atleti
professionisti in quattro anni nel
mondo: nessuno ha subito un altro
grave incidente cardiaco.
E dunque «sarà un grande gior-
no», aveva predetto ieri l’allenatore.
Lo è stato, nonostante lo spettro del-
la retrocessione più vicina. «Buona
fortuna, Christian», gli ha detto
Frank ieri prima di mandarlo in cam-
po, «ora divertiti». «Aiuterò il Brent-
ford a restare in Premier League»,
ha risposto ieri Eriksen a fine parti-
ta, «ma oggi è stato bellissimo, da-
vanti alla mia famiglia, dopo tutto
quello che ho passato. Sì: ora sono
un uomo felice».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
46 Televisione Domenica, 27 febbraio 2022

PROGRAMMI TV

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.00 A Sua Immagine 6.00
Stem 6.00 RaiNews24 6.00 Prima pagina Tg5. 7.40 Tom & Jerry 6.00 Sandra e 6.00 Meteo - Oroscopo
7.00 Speciale Tg 1 6.35
Streghe - Serie Tv 8.00 Agorà Week End All’interno: 7.55 8.00 Film: Le 1001 Raimondo show - Traffico
9.00 Uno Mattina in 7.55
Sorgente di vita 9.00 Mi manda Raitre Traffico; Meteo favole di Bugs 6.25 Tg4 Telegiornale 6.40 Anticamera con
famiglia 8.30
Sulla Via di Damasco 10.20 Le parole per dirlo 8.00 Tg5 - Mattina. Bunny - di Friz 6.45 Controcorrente vista
10.10 A Sua Immagine 9.00
O anche no 11.00 TGR Estovest All’interno: Freleng, Chuck 7.35 Le Stagioni del 6.50 Meteo - Oroscopo
10.20 S. Messa celebrata 9.30
Rai Parlamento Meteo.it Jones, Robert Cuore Serie Tv - Traffico
11.25 TG RegionEuropa
dalla Basilica di Punto Europa 8.45 Alla ricerca del McKimson 9.55 Casa Vianello 7.00 Omnibus news
10.00 Speciale Tg 2 12.00 Speciale Tg 3: 7.30 Tg La7
Santa Croce Ucraina volto di Gesù 9.45 God Friended Me - 10.55 Dalla Parte Degli
11.30 A Sua Immagine 12.00 Citofonare Rai 2 10.00 Santa Messa Serie Tv Animali 7.55 Omnibus Meteo
13.00 Tg 2 12.55 TG3 - L.I.S. 8.00 Omnibus -
12.00 Recita Angelus da 13.00 Il posto giusto 10.50 Le storie di 12.25 Studio Aperto 11.55 Tg4 Telegiornale.
Piazza San Pietro 13.30 Tg 2 Motori Melaverde All’interno: Dibattito
14.00 TG Regione. 13.00 Sport Mediaset
13.55 Meteo 2 9.40 Uozzap
12.30 Linea verde 12.00 Melaverde 14.00 E-Planet Meteo.it
14.00 Film: Il mio All’interno: TG 10.35 Camera con vista
13.30 Telegiornale matrimonio 13.00 Tg5. All’interno: 14.30 Film: Austin 12.25 Poirot Non 11.00 L’ingrediente
14.00 Domenica in Regione - Meteo 3 Meteo.it Powers - La spia Sbaglia - Serie Tv.
preferito - di M. 14.15 TG3 perfetto
17.15 TG1. All’interno: Damski, con M. 13.40 L’Arca di Noè che ci provava - di All’interno: 13.10 11.45 Le parole della
Che tempo fa 14.30 Mezz’ora in più 14.00 Amici J. Roach Tgcom; Meteo.it
Lawson, P. Greene 16.00 Mezz’ora in più - Il salute
17.20 Da noi... a ruota 15.35 Mompracem 16.30 Verissimo 16.30 Film: Le 14.40 Film: Air America - 12.15 L’Aria che Tira -
libera 17.15 Speciale Tg 2 mondo che verrà 18.45 Avanti un altro! Avventure di di R. Spottiswoode, Diario
18.45 L’Eredità Week 18.15 Tg Parlamento 16.30 Rebus 19.55 Tg5 Prima Pagina Spirou e Fantasio con Mel Gibson 13.30 Tg La7
End 18.20 Tg2 - L.I.S. 17.15 Kilimangiaro 20.00 Tg5. - di A. Coffre 17.10 Film: Tomahawk, 14.00 Atlantide - Storie
20.00 Telegiornale 18.25 Tg Sport della 17.20 Kilimangiaro - Di All’interno: 18.20 Studio Aperto scure di guerra di uomini
20.35 Soliti Ignoti - Il Domenica nuovo in viaggio Meteo.it 19.00 Studio Aperto Mag - di George e di mondi
Ritorno 18.30 90° Minuto 19.00 TG3 20.40 Paperissima Sprint 19.30 C.S.I. Miami Sherman 17.45 A te le chiavi
21.25 L’amica geniale - 19.40 N.C.I.S. - Serie Tv 19.30 TG Regione. 21.20 Film: Sole a 20.25 N.C.I.S. - Serie 19.00 Tg4 18.00 Sherlock - Serie
Storia di chi fugge 20.30 Tg2 All’interno: Tg catinelle - di Tv - «Fumo negli Telegiornale Tv - «Uno studio
e di chi resta - 21.00 TheRookie-SerieTv Regione Meteo Gennaro occhi» in rosa»
19.50 Tempesta
Serie Tv - «Ancora 21.50 CSI: Vegas - Serie Tv 20.00 Che tempo che fa Nunziante, con 21.20 Film: Geostorm 20.00 Tg La7
tu» - «Chi fugge, 22.40 La Domenica 23.30 Tg 3 Mondo Checco Zalone, - di Dean Devlin, d’amore 20.35 In Onda
chi resta» Sportiva 23.55 Meteo 3 Robert Dancs, con Gerard Butler, 20.30 Controcorrente 21.15 Non è l’Arena Prima scelta
23.45 Tg 1 Sera 0.30 L’altra DS 24.00 Mezz’ora in più Miriam Dalmazio. Jim Sturgess 21.20 Zona bianca 1.00 Tg La7 di Silvia Fumarola
23.50 Speciale TG1 1.00 Protestantesimo 1.35 Mezz’ora in più - Il All’interno: 22.15 23.40 Pressing 0.50 Film: Una tragica 1.10 In Onda (r)
1.00 Viaggio nella 1.30 Sulla Via di mondo che verrà Tgcom; Meteo.it 2.00 E-Planet scelta - di Baltasar 1.50 A te le chiavi
Chiesa di
Francesco
1.30 RaiNews24.
Damasco
2.00 Instinct - Serie
Tv - «Morte in
2.05 Fuori orario. Cose
(mai) viste
2.15 Film: Il microfono
23.15 Manifest - Serie Tv
- «La Scialuppa»
- «Il Vulcano
2.30 Studio Aperto
La giornata
2.40 Sport Mediaset
Kormákur, con
Dermot Mulroney,
Diane Kruger.
2.20
3.15
Uozzap (r)
Damages
Serie Tv - «Il
Lila e Lenù
All’interno:
Che tempo fa
2.05 Sottovoce
corsia» - «Forza
Hudsons»
3.35 Rosewood
è vostro - di G.
Bennati, con
Gisella Sofio,
Dormiente»
0.45 Tg5 Notte.
All’interno:
3.00 Film: Pierino
la peste alla
riscossa - di
All’interno: 1.50
Tgcom; Meteo.it
2.35 Tg4 L’Ultima Ora -
caso Frobisher»
- «Linea
Temporale»
arriva il finale
2.35 Applausi Serie Tv Aroldo Tieri Meteo.it Umberto Lenzi Notte
di stagione
digitale terrestre satellite

Rai Storia Rai 4 Sky Fox

L’amica geniale
19.35 Res 17.30 Quantico
19.55 Domenica con 21.20 Film: The Fan - Il mito Cinema Sport Rai 1 - 21.25
21.10 Italiani - di Tony Scott, con
23.05 ResTauro. Il sogno di Robert De Niro, Wesley 8.15 I Griffin Fox 17.25 Viaggio nel mercato nero
8.30 Lol - Pazza del mio 8.30 Sci alpino: Garmisch Finale di stagione della serie di
una cosa Snipes, Ellen Barkin migliore amico - di Lisa Partenkirchen. Slalom 8.40 I Simpson Fox con Mariana Van Zeller
23.55 Domenica con 23.20 Film: New Jack City Azuelos Sky Cinema M Coppa del Mondo 8.50 I segreti del cibo: USA National Geographic Daniele Luchetti. Si assisterà alla
24.00 Rai News - Notte - con Ice T, Wesley Romance Eurosport National Geographic 17.35 I Griffin Fox
crisi del matrimonio di Elena
0.05 Res 9.25 Il Cavaliere Oscuro - di 8.35 Ciclismo: Prova M. Het 9.05 I Simpson Fox 18.20 L’Eldorado della droga:
Snipes, Chris Rock Christopher Nolan Sky Nieuwsblad Eurosport 2 9.40 I segreti del cibo National viaggio in prima classe (Margherita Mazzucco), che sente
0.20 Scritto, letto, detto 1.05 Film: The Limehouse Cinema Collection 9.20 Sci alpino: Lahti. Staffetta Geographic National Geographic
0.30 Passato e Presente Golem - Mistero sul 10.05 Ti presento i miei - di Sprint 2x7km500 9.50 Modern Family Fox 18.25 I Simpson Fox
il marito Pietro distante. Un giorno,
1.00 Inferno nei Mari Tamigi - di Juan Carlos Jay Roach Sky Cinema M Coppa del Mondo 10.35 La storia segreta 19.10 Indagini ad alta quota a sorpresa, bussa alla loro porta
2.00 Gulag, una storia Medina, con Bill Nighy, Comedy Eurosport 2 degli UFO National National Geographic Nino Sarratore che va a trovarla.
sovietica Olivia Cooke 10.45 Max Payne - di John 10.00 Tennis: Finale ATP 500 Geographic 19.35 How I Met Your Mother Fox
Moore Sky Cinema Dubai Sky Sport Uno 10.40 Modern Family Fox 20.00 I segreti del cibo: USA Lui e il marito, Pietro Airota,
Action 10.45 Calcio: 27a g. Ep. 1 11.05 American Dad Fox National Geographic stringono amicizia e quando Nino
11.20 Amici di letto - di Will Premier League Remix 11.25 Il mito di Atlantide 20.05 How I Met Your Mother Fox
Rai 5 TV8 Gluck Sky Cinema Uno Sky Sport Football National Geographic 20.30 How I Met Your Mother Fox va via promettono di rivedersi.
11.55 Il Premio - di Alessandro 11.20 Sci alpino: Lahti. 10km a 11.30 American Dad Fox 20.30 I segreti del cibo: USA Elena torna a scrivere.
14.00 Wild Australia 6.00 TG24 mezz’ora Gassman Sky Cinema Tecnica Classica F Coppa 12.15 I Griffin Fox National Geographic
15.00 Animali in miniatura 6.55 TG24 Preview Comedy del Mondo Eurosport 2 13.10 My 9/11 National 20.55 Viaggio nel mercato nero
7.00 TG24 mezz’ora 12.30 Never Back Down - Mai 12.55 Calcio: Monaco - Reims Geographic con Mariana Van Zeller
15.50 La tragedia è finita, 8.00 Alessandro Borghese Kitchen arrendersi - di Jeff Ligue 1 Sky Sport 13.30 I Simpson Fox National Geographic
Platonov Sound Wadlow Sky Cinema Football 14.00 I misteri dell’astronomia 21.00 The Good Doctor Fox
17.55 Save The Date 8.05 Comunicazione politica Action 13.00 Hockey su ghiaccio: National Geographic 21.50 The Good Doctor Fox
18.30 Rai News - Giorno 9.30 Tg News SkyTG24 13.00 Boog & Elliot 4 - Il mistero Pittsburgh - New York 14.20 I Simpson Fox 21.50 Le droghe più pericolose
9.35 L’amore spicca il volo della foresta - di David NHL Sky Sport Arena 14.40 How I Met Your Mother Fox del mondo National
18.35 Concerto del Teatro La 11.30 Tg News SkyTG24 Feiss Sky Cinema Family 14.40 Sci salti: Lahti. HS 130
Fenice 15.40 Schiavi negli USA: il Geographic
11.35 Bruno Barbieri - 4 Hotel 13.15 La battaglia di Hacksaw M Coppa del Mondo risveglio di un popolo 22.40 I Griffin Fox
20.15 Visioni 12.55 Italia’s Got Talent Ridge - di Mel Gibson Sky Eurosport National Geographic 22.45 YouTube: la grande
20.45 Racconti di luce 15.15 Sei Nazioni Prepartita Cinema Uno 15.15 Sci alpino: Lahti. 10km 15.55 Modern Family Fox rivoluzione National
15.45 Sei Nazioni: Irlanda - Italia 14.30 Waterworld - di Kevin M Coppa del Mondo 16.35 Aeroporto di Roma: Geographic
21.15 Di là dal fiume e tra gli 18.00 Sei Nazioni Postpartita Reynolds Sky Cinema Eurosport
alberi traffico illegale National 23.05 I Griffin Fox
18.15 Cucine da incubo Italia Action 15.45 Rugby: Irlanda - Italia Sei Geographic 23.30 I Griffin Fox
23.15 Film: Cosa dirà la gente 19.15 Alessandro Borghese 4 15.45 L’allenatore nel pallone Nazioni Sky Sport Uno 16.45 Modern Family Fox 23.40 Il mito di Atlantide
- di Iram Haq, con Maria ristoranti estate 2 - di Sergio Martino Sky 15.55 Sci salti: Lahti. HS 130 17.10 I Griffin Fox National Geographic
Mozhdah, Adil Hussain, 21.30
23.25
Premonition
Gone - Scomparsa
Cinema Comedy
16.50 Attacco al potere -
M Coppa del Mondo
Eurosport k Giovanni Buselli e Gaia Girace
Ekavali Khanna 1.10 Passione senza regole Olympus Has Fallen 16.55 Calcio: Troyes - Marsiglia
1.05 Rai News - Notte 3.00 Lady Killer - di Antoine Fuqua Sky Ligue 1 Sky Sport
Cinema Action Football
17.15 Wonder - di Stephen 17.05 Sci alpino: Crans Podcast Colombo
Movie Cielo Chbosky Sky Cinema Uno Montana. Discesa Libera
Top crime - 21.10
21.10 Film: Heidi - con Anuk 10.35 House of Gag
17.35 Il Missionario - di Roger
Delattre Sky Cinema
F Coppa del Mondo
Eurosport 2 Notizie e storie
Comedy 17.45 Sci salti: Hinzenbach.
Steffen, Anna Schinz, 12.10 House of Gag
13.10 Steve Austin - Sfida 18.50 Beautiful Creatures - La HS90 F Coppa del Mondo da ascoltare
Lilian Naef Implacabile sedicesima luna - di Eurosport Nell’episodio Il canto del cigno
23.10 Film: Black or White 14.00 Wasabi Richard LaGravenese Sky 18.00 Rugby: Sei Nazioni è protagonista il cantante Johnny
- di Mike Binder, con 15.50 Flight World War II Cinema Romance Postpartita Sky Sport
17.35 Stonehenge Apocalypse 19.10 Basilicata Coast to Coast Arena Cash, che interpreta la rockstar
Kevin Costner, Octavia - di Rocco Papaleo Sky 18.15 Automobilismo: Svezia
Spencer, Gillian Jacobs 19.20 Affari al buio
Cinema Comedy World Rally Championship
Tommy Brown, in conflitto con la
20.20 Affari di famiglia
1.20 Film: Due uomini, 21.15 La tela dell’assassino 19.15 Lasciarsi un giorno a Sky Sport Arena Lezioni e conferenze... moglie Edna Brown (Ida Lupino),
quattro donne e una 23.10 Ecstasy Roma - di Edoardo Leo 18.25 Automobilismo: St. che sperpera i soldi per costruire
mucca depressa - con 0.30 Arakimentari - L’arte
Sky Cinema Uno Petersburg Indycar Sky Alessandro Barbero
21.00 Lucy - di Luc Besson Sky Sport Uno un santuario. Durante un viaggio
Miki Manojlovic, dell’erotismo Cinema Action 19.00 Golf: Honda Classic PGA
21.00 Forever Young - di Fausto Tour Eurosport 2
insieme, l’aereo precipita e la
Brizzi Sky Cinema 19.15 Biliardo: Finale Masters Il prof Barbero racconta donna muore. Il tenente Colombo
Giallo Nove Comedy Eurosport la Storia dal Medioevo a (Peter Falk), indaga sul luogo del
21.00 Nonno questa volta è 19.25 Pallavolo: 4a giornata di
10.00 A Crime to Remember 8.45 Wild Thailandia guerra - di Tim Hill Sky ritorno: Igor Gorgonzola oggi, puntando sui fatti disastro e qualcosa non torna.
11.00 Modern Murder - Due 11.40 Wildest Indocina Cinema Family Novara - Vero Volley
detective a Dresda 14.35 A testa alta 21.00 Quattro matrimoni e un Monza Campionato
meno conosciuti o curiosi
13.00 L’Ispettore Barnaby 16.10 Una settimana da Dio funerale - di Mike Newell Italiano Femminile Serie mantenendo così costante
15.00 Shetland
17.10 Vera
18.05
20.00
Notte brava a Las Vegas
Little Big Italy
Sky Cinema Romance
21.15 Batman Begins - di
A1 Sky Sport Arena
20.00 Biliardo: Finale Masters
l’attenzione di chi ascolta. Che tempo che fa
19.10 L’Ispettore Barnaby 21.25 Sono romano ma non è colpa mia Christopher Nolan Sky Eurosport Disponibile su Amazon Rai 3 - 20.00
21.10 Vera 23.35 Stars Cinema Collection 20.20 Basket: Italia - Islanda
23.10 Shetland 0.15 WWE Raw 21.15 The Shift - di A. Tonda Sky FIBA World Cup European
1.20 Tatort - Scena del crimine 2.20 WWE Smackdown Cinema Uno Qualifiers Sky Sport Uno
22.35 Reazione a catena - di
Andrew Davis Sky
20.40 Calcio: Lione - Lille Ligue
1 Sky Sport Football
L’amaca Puntata in gran parte dedicata alla
Cinema Action 22.30 Basket: Postpartita - Michele Serra guerra in Ucraina con il ministro
Real Time D-Max 22.40 La casa di famiglia - di Italia - Islanda FIBA World degli Esteri Luigi Di Maio,
Fornari Sky Cinema Cup European Qualifiers
15.45 Matrimonio a prima 16.50 Life Below Zero Comedy Sky Sport Uno il direttore di Repubblica Maurizio
17.45 La febbre dell’oro 22.40 Babe - Maialino coraggioso 22.35 Basket: Round 27 La rubrica quotidiana, Molinari, quello della Stampa
vista Italia - di Chris Noonan Sky Highlights Eurolega Sky
19.40 Nudi e crudi XL
17.15 Primo appuntamento 21.20 Border Security: Cinema Family Sport Arena dal martedì alla domenica, Massimo Giannini, Michele Serra,
18.45 Il boss delle cerimonie terra di confine 22.45 40 carati - di Leth, Asger 22.45 Calcio: 27a g. Ep. 2 scritta da ben 27 anni ora gli inviati sul campo. Altri ospiti:
Leth Sky Cinema Uno Premier League Remix
20.20 90 giorni per 23.15 Operacao fronteira America 23.00 Sapori e dissapori - di Sky Sport Football è anche in versione audio. i professori Roberto Burioni
innamorarsi: e poi... Latina Scott Hicks Sky Cinema 22.50 Rugby: Irlanda - Italia Sei
1.10 Misteri perduti I pensieri, analisi o, perché e Franco Locatelli, Maurizio
22.10 90 giorni per Romance Nazioni Sky Sport Arena
2.55 Codici e segreti 23.40 Batman Forever - di Joel 23.00 Equitazione: Puebla. no, semplici divertissement Costanzo e il direttore creativo
innamorarsi: e poi... 4.40 Codici e segreti Schumacher Sky Cinema Salto ostacoli Fei World di Serra sono su One Podcast di Gucci Alessandro Michele.
24.00 The Bad Skin Clinic 5.35 Marchio di fabbrica Collection Cup Eurosport
.
Domenica, 27 febbraio 2022 L’ultima pagina 47
Multischermo
di Antonio Dipollina

Applausi veri C osa resterà di questo Inventing

per la falsa
ereditiera Anna
j La regina delle truffe
Inventing Anna è la storia di Anna
Sorokin, interpretata su Netflix da
una grandissima Julia Garner
Anna, creazione da fatti reali
firmata Shonda Rhimes? Netflix ha
fatto sapere che è la serie in lingua
inglese più vista nel pianeta.
L’attesa è stata premiata ma rimane
l’impressione che l’effetto dovesse
essere maggiore: certo, sono volate
polemiche e discussioni. In certi
angoli resistenziali manca poco che
la protagonista, Anna Sorokin nella
realtà, una fantasmagorica Julia
Garner in scena, diventi un simbolo
anticapitalista (bum). Che poi il
glamour annesso a tutto quanto
abbia cercato di fare la sua parte
è scontato, gli outfit di lei e la sua
dedizione a tutto quello che è
altissimo bordo newyorchese,
ramo soldi, hanno colpito, fatto
discutere, riempito riviste modaiole
etc. Ma appunto, rischia di esaurirsi
in tempi minori rispetto al previsto.
Possibile motivo, l’intreccio
francamente imbarazzante con la
realtà, i lati sordidi che si intuiscono
dentro la vicenda: inoltre ci
sarebbero quelli che non ce la fanno
proprio a provare la minima
empatia per un personaggio così
— e magari ne provano anche meno
per la protagonista a specchio,
l’ossessionante giornalista-amica,
forse un po’ nemica, complice di
sicuro ma a fin di bene o chissà.
E quindi alla fine vince il lavoro in
sé: ovvero vince Shonda Rhimes
con una serie che è avvincente
comunque. C’è caso che tutto sia
stato scritto proprio per piacere a
quelli secondo cui la
Delvey-Sorokin deve farsi la galera.
E nel penultimo atto — Inventing è
una maratona o quasi — sbuca
l’episodio migliore, il viaggio in
Germania della protagonista e il
colpo magistrale di trovare il padre
di Anna interpretato dal magnifico
Peter Kurth (il poliziotto-vilain di
Babylon Berlin). Giù il cappello per
la costruzione e pazienza se la vera
Sorokin diventa un idolo mondiale.
Ma a occhio non sta andando così.
***
Legge scolpita nei talk-show, ci
siamo di nuovo. Se si convocano
solo esperti posati su guerra e
geopolitica, non li guarda nessuno.
In molti luoghi sbucano quindi
putiniani di complemento, gente
che ha una zia di Vladivostok,
fanatici del borsch da tempi non
sospetti, disposti a urlare e dare
sulla voce, per la gioia dei
conduttori. Non finirà mai.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. Conto in breve. 1. Così si meravigliano gli di Luigi Gaetani
4. Un testo come la poesia spagnoli.
attribuita a Borges, che non 2. Può esserlo un tatuaggio.
l’ha mai scritta.
10. Un ingrediente dello
zabaione.
3. Contraddizioni in termini.
4. Rende privi di capelli.
5. Così si dicono i conti che
S in dal 600 in area anglosassone è stato
in voga intitolare giornali a Mercurio.
Un riferimento al messaggero degli dei,
12. Deianira uccise il marito tornano. sotto al cui “patrocinio” evidentemente si
Eracle perché gelosa di lei. 6. Un rodtore quasi estinto. supponeva che le notizie sarebbero
13. Un esercizio per lo chef. 7. Mark, pittore americano di arrivate più velocemente. Mercurio era
16. Lo chef del Cibrèo, a origine balcanica.
8. Infiammazioni intestinali. anche il nome di una nota rivista fondata a
Firenze. Roma nel 1944 da Alba de Céspedes (stesso
17. In Toscana chiamano così 9. La città di Bassani (targa).
certi carciofi. 11. Egoyan regista. titolo lo ebbe un
18. Una pace imposta a 14. Band australiana dell’hard supplemento culturale di
condizioni sfavorevoli. rock. Repubblica degli anni
15. Si può compiere in 80-90). Al dio dai piedi alati
20. Una rotonda sul mare. un’apposita sala.
21. Una serie geometrica fu consacrato anche il primo
19. Il febbraio-marzo del
infinita di archi. calendario ebraico. settimanale femminile della
23. Diogene, scrittore greco. 20. Si alza e abbassa nello storia: il numero 1 del The
25. Sordi al cinema (iniz.). stadio. Ladies Mercury uscì a
26. Curvatura o verso 22. Il pupo dell’Iris. Londra il 27 febbraio 1693. Le
sintatticamente spezzato. 24. Consonanti in azione. lettrici — fossero esse
“vergini, mogli o vedove” —
potevano trovarvi risposte a “domande
La coda dell’occhio riguardanti l’amore, il matrimonio, le
buone maniere”... Dalla mitologia classica
di Michele Smargiassi
allo shintoismo nipponico: è noto che dalle
parti di Tokyo la più venerata è Amaterasu,
Non ci sono dea del Sole da cui discenderebbe la casa
abbastanza vecchi imperiale. Anche per questo la bandiera
nazionale raffigura un tondo rosso in
cartoni dell’Unhcr campo bianco. La Hinomaru (“Disco
per tutte, e il sole solare”) sventolò per la prima volta il 27
picchia forte nel febbraio 1870. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
campo profughi
di Semera, Sudoku 4 5 1
in Etiopia;
5 3 2
mai così forte Come si gioca
come picchia Completare
8 6 9
la violenza degli il diagramma 9 7
umani, da cui in modo che
ciascuna riga, 3 4 5
provi a scappare, colonna e 8 1
non sai neanche riquadro 3x3
contenga una 5 7 9
dove, e una
sola volta tutti i 1 9 4
scatola di cartone numeri da 1 a 9.
non basterà. Livello: avanzato
6 2 3
EDUARDO SOTERAS / AFP

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani

L
Nuvoloso Ancona 6 8 166 4 8 189 a prima cosa bella di domenica 27 febbraio è non
Variabile Aosta -3 5 158 -1 10 181 solo studiare la storia, ma anche la cartina
Coperto Bari 8 9 182 6 10 175 geografica, una spiega il passato, l’altra il futuro.
Pioggia Bologna -1 9 254 -1 10 254
Rovesci Cagliari 5 14 189 5 14 192
Grandine Campobasso 0 2 174 -3 2 189
Temporali Catanzaro 5 9 167 3 11 200
Nebbia Firenze 1 10 193 -1 11 217
Neve Genova 6 11 211 6 12 212
L’Aquila -1 4 156 -3 4 179
Mare Milano -1 11 351 -2 11 387
Calmo Napoli 5 11 204 3 12 262
Le soluzioni di ieri
Mosso Palermo 10 13 160 10 13 175 6 9 7 4 3 2 8 5 1

Perugia 4 3 1 7 8 5 6 2 9
Agitato 1 4 164 -1 7 192
8 5 2 6 1 9 7 3 4
Potenza 0 2 179 -3 3 187
Vento 2 1 3 8 7 4 5 9 6
Roma 3 11 174 2 12 203
9 8 6 2 5 1 3 4 7
Calmo Torino -2 9 328 -2 11 375
7 4 5 3 9 6 2 1 8
Moderato Trento -2 11 223 -2 11 247
3 7 9 1 2 8 4 6 5
Forte Dati Trieste 2 10 200 0 8 202 1 6 8 5 4 3 9 7 2
Molto forte Venezia 1 10 222 1 8 197 5 2 4 9 6 7 1 8 3
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