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08/09/22, 16:56 Indicazioni per il contenimento delle emissioni in atmosfera da attività di cantiere

Scheda informativa

Indicazioni per il contenimento delle emissioni in atmosfera da attività di


cantiere
Rivolto a: Imprese

Indicazioni per l’applicazione di buone pratiche per il contenimento delle emissioni in atmosfera da attività di cantiere.
Obiettivo delle presenti indicazioni è offrire un supporto per l’applicazione di buone pratiche mirate a ridurre le emissioni in
atmosfera correlate alle attività di cantiere, attraverso misure di mitigazione e contenimento. I settori maggiormente interessati
sono la costruzione di opere infrastrutturali o di tipo civile.
Il documento di buone pratiche proposto è stato elaborato, in collaborazione con ARPA Lombardia, al fine di sistematizzare ed
estendere alcune buone pratiche e misure mitigative, che vengono spesso proposte o indicate come prescrizioni in ambito di VIA, a
volte in modo parziale o poco correlato all’entità dei lavori e alla localizzazione.
Campo di applicazione

Si fa riferimento alla categorie di progetti sottoposti a VIA/verifica di assoggettabilità a VIA come classificati dalla LR 5/2010
(Norme in materia di valutazione d’impatto ambientale) e s.m.i.. Le attività di cantiere afferenti a tali categorie di progetti sono
state valutate come maggiormente significative in termini di impatti sulla qualità dell’aria, con particolare riferimento alle
emissioni di polveri; si sottolinea comunque in via generale che l’applicazione delle varie misure contemplate fra le buone pratiche
deve essere valutata in base alla situazione specifica, che potrebbe in particolari casi rendere non opportune o non tecnicamente
perseguibili alcune di esse, ferma restando invece l’opportunità, da parte delle autorità competenti alla valutazione ambientale dei
progetti, di estendere ad altre categorie di opere l’applicazione di tutte o parte delle misure mitigative, in base alle caratteristiche
specifiche delle opere e/o a particolari sensibilità dell’area interessata.
Le buone pratiche sono indirizzate alle seguenti categorie di progetti (le definizioni delle categorie per esteso sono riportate in
appendice):

Allegato A LR 5/2010: lettere m (solo per discariche), p, s, t, ai, am


Allegato B LR 5/2010: lettere 2.g, 3.g, 3.h, 4.e, 7.a, 7.b (escludendo la costruzione di centri commerciali con superficie di vendita
inferiore a 5000 mq), 7.h, 7.i, 7.l, 7.p, 7.u, 8.a, 8.b, 8.i, 8.r
Si raccomanda inoltre l’applicazione nel caso di costruzione ex novo di capannoni destinati ad attività industriali (fra le categorie
comprese nella succitata LR 5/2010) qualora superino 10.000 m2 di superficie impegnata o 50.000 m3 di volume.
Le misure mitigative sono necessarie soprattutto in ambito urbanizzato, nonché in aree rurali qualora siano presenti recettori
entro 100 m dalle aree di cantiere.
Ulteriori indicazioni
Oltre alle presenti buone pratiche potranno ovviamente essere applicate, valutando di caso in caso, ulteriori prescrizioni (ad es.
impiegare, ove possibile, apparecchi di lavoro a basse emissioni/con motore elettrico; umidificazione preventiva delle aree e dei
terreni di scavo per ridurre la produzione ed il sollevamento di polveri nella fase di movimentazione) o raccomandazioni (ad es. per
la logistica: pianificazione adeguata delle fasi, degli orari di lavoro e di movimentazione dei materiali, ad esempio individuando i
percorsi di accesso all’area di cantiere a minore impatto, riducendo i transiti nelle fasce orarie di picco del traffico ordinario ed
evitando il più possibile il transito attraverso i centri abitati residenziali; ottimizzare i viaggi dei mezzi pesanti verso i diversi siti di
approvvigionamento e smaltimento prevedendo, per quanto possibile, una minimizzazione dei viaggi di rientro/uscita a vuoto;
organizzare adeguatamente le operazioni di carico e scarico dei mezzi all’interno del cantiere, in modo da minimizzare i tempi di
attesa dei veicoli).
Buone pratiche e misure mitigative
Legenda proposta di applicazione:

T – tutti i cantieri

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X – ove applicabile per tipologia di lavorazioni/situazione urbanistica

Buone pratiche e misure mitigative Proposta di applicazione:


Lavaggio delle ruote (e se necessario della carrozzeria)
T
dei mezzi in uscita dal cantiere.
Lavaggio della viabilità ordinaria, ad esempio con moto
spazzatrici, nell’intorno dell’uscita dal cantiere (da
X
valutare con EE.LL. in funzione della situazione
viabilistica).
Cassoni chiusi (coperti con appositi teli resistenti e
impermeabili o comunque dotati di dispositivi di
T
contenimento delle polveri) per i mezzi che
movimentano terra o materiale polverulento.
Installazione di dispositivi antiparticolato sui mezzi
T
operanti all’interno del cantiere.
Effettuare operazioni di bagnatura delle piste di
cantiere, con frequenza da adattare in funzione delle
T
condizioni operative e meteorologiche al fine di
garantire un tasso ottimale di umidità del terreno.
I depositi di materiale sciolto in cumuli caratterizzati da
frequente movimentazione, in caso di vento, devono
essere protetti da barriere e umidificati, mentre i T
depositi con scarsa movimentazione devono essere
protetti mediante coperture, quali teli e stuoie.
Limitare la velocità di transito dei mezzi all'interno
dell'area di cava/cantiere e in particolare lungo i percorsi
T
sterrati (ad esempio con valori massimi non superiori a
20/30 km/h).
Lo stoccaggio di cemento, calce e di altri materiali da
cantiere allo stato solido polverulento deve essere
X
effettuato in sili e la movimentazione realizzata, ove
tecnicamente possibile, mediante sistemi chiusi.
Nelle giornate di intensa ventosità (velocità del vento
pari o maggiore a 10 m/s) le operazioni di
T
escavazione/movimentazione di materiali polverulenti
dovranno essere sospese.
Divieto di combustione all'interno dei cantieri: si
rammenta il divieto assoluto disposto dal Testo Unico
T
Ambientale (d.Lgs. 152/06) di combustioni all'aperto in
quanto si configura come smaltimento illecito di rifiuti.
Nelle aree di cantiere prossime a potenziali ricettori
posizionamento di barriere antipolvere mobili, costituite
da reti di maglia in polietilene ad alta densità, ad elevato
X
coefficiente di abbattimento polveri (qualora necessario
in base alle valutazioni previsionali di dispersione delle
polveri e/o in base a segnalazioni della popolazione)
Schermatura degli impianti che generano emissioni
polverulente (quali, ad esempio, gli impianti di
betonaggio) provvedendo alla sistemazione di pannelli o
X
schermi mobili per la riduzione delle polveri (da valutare
caso per caso in base alla consistenza degli impianti
presenti)
Tenere conto della posizione dei recettori sensibili nella
definizione del layout degli stoccaggi di materiali
X
polverulenti (nel caso di cantieri di notevoli dimensioni 
in prossimità di aree residenziali).

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Negli interventi di demolizioni e smantellamenti: le


opere soggette a demolizione e/o rimozione dovranno X
essere preventivamente umidificate.
 
Appendice - definizioni per esteso delle categorie progettuali

Allegato A LR 5/2010:

 
Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante
m
operazioni di cui all’allegato B, lettere D1, D5, D9, D10 e D11, ed
(solo per all’allegato C, lettera R1, della parte quarta del d.lgs. 152/2006.
discariche)
Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva
superiore a 100.000 m3 (operazioni di cui all’allegato B, lettere D1
e D5, della parte quarta del d.lgs. 152/2006); discariche di rifiuti
p
speciali non pericolosi (operazioni di cui all’allegato B, lettere D1 e
D5, della parte quarta del d.lgs. 152/2006) ad esclusione delle
discariche per inerti con capacità complessiva sino a 100.000 m3.
s1)Cave e torbiere con più di 500.000 m3/a di materiale estratto o
di un'area interessata superiore a 20 ettari, autorizzate ai sensi
degli artt. 38 e 39 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14
(Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze
minerali di cava) non contemplate nei piani provinciali delle cave.
s2)Cave e torbiere con più di 500.000 m3/a di materiale estratto o
s
di un'area interessata superiore a 20 ettari previsti dai rispettivi
piani provinciali delle cave.
s3)Bacini idrici, per itticoltura, irrigazione e pesca sportiva e gli altri
bacini assimilabili per morfologia e modalità di esecuzione, con
commercializzazione del materiale estratto per un volume
superiore a 500.000 m3.
t1)Dighe ed altri impianti destinati a trattenere, regolare o
accumulare le acque in modo durevole, ai fini non energetici, di
altezza superiore a 10 m (e fino a 15 m) e/o di capacità superiore a
100.000 m3 (e fino a 1.000.000 di m3) a servizio di grandi
t derivazioni d’acqua pubblica.
t2)Dighe ed altri impianti destinati a trattenere, regolare o
accumulare le acque in modo durevole, ai fini non energetici, di
altezza superiore a 10 m (e fino a 15 m) e/o di capacità superiore a
100.000 m3 (e fino a 1.000.000 di m3).
Strade extraurbane a quattro o più corsie o adeguamento di strade
extraurbane esistenti a due corsie per renderle a quattro o più
ai corsie, con una lunghezza ininterrotta inferiore a 10 km (progetti
non compresi nell’allegato II alla parte seconda del d.lgs.
152/2006)
Piattaforme logistiche (non intermodali), centri di magazzinaggio
generale e simili che interessano una superficie operativa
am (capannoni, uffici, piazzali, viabilità interna, area ferroviaria e/o
portuale, etc.) superiore a 20 ettari, o che hanno una capacità di
movimentazione di merci superiore a 400.000 tonnellate/anno.
 
Allegato B LR 5/2010:

Impianti di superficie dell’industria di estrazione di carbon fossile, e


2.g
di minerali metallici, nonché di scisti bituminose. 
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Impianti di costruzione e montaggio di auto e motoveicoli e


costruzione dei relativi motori; impianti per la costruzione e
3.g riparazione di aeromobili; costruzione di materiale ferroviario e
rotabile che superino 10.000 m2 di superficie impegnata o 50.000
m3 di volume.
3.h Cantieri navali di superficie complessiva superiore a 2 ettari.
Impianti per la produzione di dolciumi e sciroppi che superino
4.e
50.000 m3 di volume
Progetti di sviluppo di zone industriali o produttive con una
7.a
superficie interessata superiore ai 40 ettari.
b1)Progetti di sviluppo di aree urbane, nuove o in estensione,
interessanti superfici superiori ai 40 ettari all’esterno del tessuto
urbano consolidato così come definito dal piano delle regole di cui
all’articolo 10 della l.r. 12/2005; progetti di riassetto o sviluppo di
aree urbane all'interno di aree urbane esistenti che interessano
superfici superiori ai 10 ettari all’interno del tessuto urbano
consolidato così come definito dal piano delle regole di cui
all’articolo 10 della l.r. 12/2005.

b2)Costruzione di grandi strutture di vendita di cui all’articolo 4,


comma , lettera f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114
(Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma
dell’art. 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59), previsti
negli ambiti territoriali montano e lacustre, così come individuati ai
sensi delle disposizioni regionali vigenti in materia commerciale,
nonché nelle seguenti zone:
1. zone di importanza storica, culturale o archeologica riconosciute
con l’apposizione di vincolo monumentale, paesaggistico o
archeologico ai sensi del d.lgs. 42/2004;
7.b
2. territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di
cui all’articolo 21 del d.lgs. 18 maggio 2001, n. 228.
b3)Costruzione di grandi strutture di vendita, di cui al d.lgs.
114/1998, con superfici di vendita superiori a 15.000 m2
b4)Parcheggi di uso pubblico previsti nei progetti di grandi strutture
di vendita e centri commerciali con superfici di vendita superiori a
15.000 m2
b5)Parcheggi con capacità superiore a 500 posti auto
b6)Costruzione di centri commerciali di cui al d. lgs. 114/1998 con
superficie di vendita fino a 1.500 m2 nei comuni con popolazione
inferiore a 10.000 abitanti o con superficie di vendita fino a 2.500
m2 nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti.
b7)Costruzione di centri commerciali di cui al d. lgs. 114/1998 con
superficie di vendita superiore a 1.500 m2 nei comuni con
popolazione inferiore a 10.000 abitanti o con superficie di vendita
superiore a 2.500 m2 nei comuni con popolazione superiore a
10.000 abitanti.


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h.1)Strade extraurbane secondarie (categorie C ed F del d.m.


05.11.2001) non comprese nell’allegato II bis alla parte seconda del
d.lgs. 152/2006 o loro varianti e potenziamenti, di interesse
regionale (R1, R2) e/o qualificate come montane e/o turistiche
secondo la classificazione di cui alla d.g.r. 3 dicembre 2004, n.
VII/19709 (Classificazione funzionale e qualificazione della rete
viaria), comprese le categorie progettuali di cui alla successiva
lettera h.2) qualora comportanti interventi su strade panoramiche
così come individuate nei Repertori e nelle tavole B ed E del PTPR
7.h vigente.
h.2)Strade extraurbane secondarie (categorie C ed F del d.m.
05.11.2001) non comprese nell’allegato II bis alla parte seconda del
d.lgs. 152/2006 o loro varianti e potenziamenti, di interesse
provinciale (P1, P2) o locale (L) secondo la classificazione di cui alla
d.g.r. 3 dicembre 2004, n. VII/19709 (Classificazione funzionale e
qualificazione della rete viaria).
h.3)Strade urbane con lunghezza superiore a 1.500 metri non
comprese nell’allegato III alla parte seconda del d.lgs. 152/2006
Linee ferroviarie a carattere regionale o locale, ferrovie suburbane e
7.i linee metropolitane; raccordi ferroviari merci di lunghezza superiore
a 2.000 metri.
Sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie e metropolitane)
7.l funicolari o linee simili di tipo particolare, esclusivamente o
principalmente adibite al trasporto di passeggeri.
7.p Aviosuperfici ed eliporti con superfici maggiori di 2 ettari
Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva
7.u inferiore ai 100.000 m3 (operazioni di cui all’ allegato B, lettere D1
e D5, della parte quarta del d.lgs. 152/2006).
Villaggi turistici di superficie superiore a 5 ettari, centri residenziali
turistici ed esercizi alberghieri con oltre 300 posti-letto o volume
8.a edificato superiore a 25.000 m3 o che occupano una superficie
superiore ai 20 ettari, esclusi quelli ricadenti all'interno dei centri
abitati.
Piste permanenti per corse e prove di automobili, motociclette ed
8.b
altri veicoli a motore.
i1)Cave e torbiere ai sensi degli articoli 38 e 39 della legge regionale
14/1998 non contemplate nei piani provinciali delle cave.

i2)Cave e torbiere previste dai rispettivi piani provinciali delle cave.


i3)Bacini idrici per itticoltura, irrigazione e pesca sportiva e gli altri
8.i bacini idrici assimilabili per morfologia e modalità di esecuzione,
che comportano lo scavo e la commercializzazione dei materiali
estratti ai sensi dell’articolo 36, comma 3, della l.r. 14/1998, come
modificato dall’articolo 1, comma 1, lettera rr), della legge regionale
14 marzo 2008, n. 4 (Ulteriori modifiche e integrazioni alla legge
regionale 11 marzo 2005, n. 12 Legge per il governo del territorio ).
8.r Parchi tematici di superficie superiore a 5 ettari.
 

Ultimo aggiornamento 17/02/2020


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