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Assemblea

I No de La CGIL Che VoGLIamo


Lassemblea ha deciso di promuovere la costituzione dei Comitati per la democrazia a livello territoriale e di favorire i Comitati per il No nei luoghi di lavoro. Lassemblea infine ha discusso sulla gravit della manovra economica del Governo e di operare perch la Cgil intensifichi la mobilitazione di contrasto alla stessa.

Nazionale

13

luglio

2011

LAssemblea dei delegati de La CGIL che Vogliamo tenuta nella giornata del 13 Luglio 2011 a Roma ha condiviso i contenuti del documento allegato che motiva le ragioni del No dellArea Programmatica.

perch La CGIL Che VoGLIamo dice No aLL aCCordo del 28 giugno 2011
Gli accordi saranno validi con la maggioranza semplice delle organizzazioni, senza che i lavoratori possano votare. Cos la pratica degli accordi separati viene pienamente legittimata. l Lorganizzazione non firmataria non potr n chiamare i lavoratori al voto n scioperare, pena sanzioni. l Le contrattazioni aziendali possono derogare dalle norme del contratto nazionale: il Contratto Nazionale di Lavoro non sar pi fonte del diritto su materie fondamentali quali la prestazione lavorativa, gli orari, lorganizzazione del lavoro. l gestione della trattativa che ha condotto a questo accordo non ha previsto nessun coinvolgimento La delle strutture pure direttamente interessate. l consultazione degli iscritti non si tiene secondo regole chiare, uniformi e trasparenti tra tutte le La categorie.

Nelle assemblee di consultazione degli iscritti, viene presentata solo la posizione votata a maggioranza dal Direttivo della CGIL.
n LACCORDO METTE IN DISCUSSIONE LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO E SENZA DEMOCRAZIA NEL LAVORO NON CE DEMOCRAZIA NEL PAESE. n LACCORDO CAMBIA LA NATURA DEL SINDACATO DA DELEGATO DAI LAVORATORI A RAPPRESENTARE I LORO INTERESSI A TITOLARE ECLUSIVO E INSINDACABILE DELLA CONTRATTAZIONE. n LACCORDO INDEBOLISCE LA FORZA DEI LAVORATORI CHE IN DEMOCRAZIA SI ESERCITA ANCHE CON LO SCIOPERO. n LACCORDO DEPOTENZIA IL CCNL, RIDUCE I DIRITTI DEL LAVORO, FA PESARE SUI LAVORATORI I COSTI DELLA CRISI GLOBALE.

NO ALLACCORDO SI ALLA DEMOCRAZIA SINDACALE SALVIAMO LA CGIL

PUNTo Per PUNTo deLL aCCordo Che NoN VoGLIamo

2.

1.

IL Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ha funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale.

Ai fini della certificazione della rappresentanza delle OO.SS per la contrattazione collettiva nazionale di categoria, si assumono come base i dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori. Il numero delle deleghe viene certificato dallINPS tramite unapposita sezione nelle dichiarazioni aziendale (Uniemens) che verr predisposta a seguito di convenzione tra INPS e le parti stipulanti il presente accordo interconfederale. I dati cos raccolti e certificati, trasmessi complessivamente al CNEL, saranno da ponderare con i consensi ottenuti nelle elezioni periodiche delle rappresentanze sindacali unitarie da rinnovare ogni tre anni, e trasmessi dalla Confederazioni sindacali al CNEL. Per la legittimazione a negoziare necessario che il dato di rappresentativit cos realizzato per ciascuna organizzazione sindacale superi il 5% del totale dei lavoratori della categoria cui si applica il CCNL.

n Commento
Tale norma, corretta in via di principio, palesemente contraddetta da quanto viene affermato nei successivi punti 3 e 7.

3.

La contrattazione collettiva aziendale si esercita, per le materie delegate in tutto o in parte, dal CCNL di categoria o dalla legge.

n Commento
Il riferimento al Contratto Nazionale come fonte del diritto si fa pi lasco. Come va letta infatti la delega in parte del CCNL? Che significa che essa pu esercitarsi anche su materie delegate dalla legge? Anche per la CGIL dunque, a differenza di quanto fin qui contestato, a Brunetta per il lavoro pubblico e a Sacconi per il Collegato al Lavoro, la legge assume capacit dintervento sulle materie della contrattazione tra le parti? Dopo la rilegificazione del rapporto di lavoro pubblico, si andrebbe dunque incontro, a seconda delle mutevoli stagioni politiche, ad una curiosa specie di legificazione del rapporto di lavoro privato.

n Commento
Lelezione generalizzata delle RSU legata alla stipula di una convenzione con lINPS, alla comunicazione delle deleghe da parte delle imprese e alla successiva comunicazione di questi dati al CNEL. Successivamente a questa prima certificazione, i regolamenti di categoria dovranno provvedere ad indicare e definire modalit e tempi di voto per le RSU. Non vi alcuna previsione, ne tanto meno prescrizione che individui una data, anche ragionevolmente lontana (ad es: 12/18 mesi), entro la quale il processo debba compiersi determinando di conseguenza incertezza circa tutti gli altri conseguenti adempimenti. Non c un dispositivo che quindi indichi una successione di eventi tra laccertamento della rappresentanza associativa, il voto, laccesso ai tavoli della contrattazione e la validazione degli accordi sottoscritti. I firmatari dellaccordo sostengono la sostanziale eguaglianza tra la legge per il settore pubblico e lintesa con Confindustria. Come si pu facilmente constatare questa eguaglianza non c ne formalmente, ne sostanzialmente. In particolare lesigibilit delle elezioni incerta e non ottenibile anche a richiesta di uno solo dei sindacati firmatari, ma, per lappunto, viene rimessa a regolamenti da varare unitariamente. Per lemanazione di questi regolamenti, inoltre, non fissato alcun limite. In questo quadro, risulta inspiegabile perch la soglia minima di rappresentanza sia fissata nel 5% degli addetti e non dei sindacalizzati, come avviene nella legge per il lavoro pubblico. E ancora: a differenza di quanto avviene nel lavoro pubblico, nel quale la legge impone la generalizzazione delle RSU, nei settori interessati da questo accordo non solo non previsto questobbligo, ma si conferma un modello a doppio binario RSU/RSA che riduce significativamente lincidenza del voto dei lavoratori nel mix tra deleghe certificate allINPS e voti nelle elezioni delle RSU. La compresenza, inoltre, di RSU e RSA di fatto un incentivo per CISL e UIL a ridurre il numero delle RSU, essendo, quello della rappresentanza, terreno a loro sfavorevole. n ricapitolando: la certificazione della rappresentanza col mix suddetto di l da venire, con tempi e procedure incerte. Non possibilit di voto dei lavoratori, deroghe al contratto nazionale, divieto di sciopero sono esigibili da subito.

4.

I contratti collettivi aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni sindacali firmatarie del presente accordo interconfederale operanti allinterno dellazienda se approvati dalla maggioranza dei componenti delle RSU elette secondo le regole interconfederali vigenti.

n Commento QUeSTo e IL PUNTo PI NeGaTIVo dI TUTTo L aCCordo Per dUe raGIoNI:

A una volta superate le soglie previste dalla certificazione della

rappresentanza, qualsiasi accordo valido senza che i lavoratori e le lavoratrici possano esprimere la propria volont sull intesa sottoscritta.

B una Organizzazione non firmataria, fosse anche rappresentativa del 49% degli iscritti, non ha nessuna possibilit di chiedere la verifica dei lavoratori, vincolata da un accordo che non condivide, ne subisce effetti e, come al successivo punto 6, sanzioni. Non esiste democrazia che non preveda il riconoscimento dei diritti delle minoranze. I firmatari dellaccordo sostengono che i lavoratori hanno votato i loro rappresentanti (e tanto deve bastare). Non funziona cos la democrazia sindacale. Il lavoratore non pu essere privato della possibilit di giudicare quanto quel delegato ha contrattato in suo nome su questioni cos importanti come le condizioni della sua prestazione lavorativa, i suoi orari, il suo salario. Non funziona cos, in realt, nessuna democrazia, per la quale sono sempre previsti organismi e strumenti di controbilanciamento e garanzia del potere degli eletti.
Tant che lo statuto della CGIL recita: La CGIL considera decisivo, per la crescita di qualsiasi societ democratica, il pieno rispetto del principio della libert sindacale e del pluralismo che ne consegue. Ci comporta il rifiuto, in via di principio, di qualsiasi monopolio dellazione sindacale, nonch la verifica del mandato di rappresentanza conferito dalle

lavoratrici e dai lavoratori; pertanto considera necessario agire perch da tutte le componenti dellassociazionismo sindacale nel nostro Paese sia condiviso il principio della costante verifica, democratica e trasparente, con mezzi adeguati, del consenso dellinsieme dei lavoratori su cui si esercitano gli effetti della sua azione, in un sistema giuridico istituzionale basato sullefficacia generale degli accordi sindacali. Il principio di fondo che questa intesa mette fortemente in discussione attiene alla natura del sindacato da mandatario dellesercizio del potere negoziale, a nome e per conto dei lavoratori che conferiscono tale mandato, a titolare unico e sostanzialmente insindacabile del potere negoziale. Il sindacalismo confederale nel nostro paese non mai stato questa roba qui. Meno che mai lo stata la CGIL, per la quale i diritti dellorganizzazione non hanno mai saturato i diritti in capo al lavoratore, nostro referente primo, anche rispetto agli iscritti. Peraltro, proprio in questa fase storica, nella quale parte dalle singole coscienze civili una nuova volont di protagonismo e partecipazione che fondi una differente idea e pratica di comunit e di democrazia. n ricapitolando: laccordo si configura come un patto tra organizzazioni che si autotutelano, una sorta di conventio ad escludendum di chiunque non sia daccordo, singolo o organizzazione che sia.

6.

I contratti collettivi aziendali approvati alle condizioni di cui sopra, che definiscono clausole di tregua sindacale finalizzate a garantire lesigibilit degli impegni assunti con la contrattazione collettiva, hanno effetto vincolante esclusivamente per tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori e associazioni sindacali firmatarie del presente accordo interconfederale operanti allinterno dellazienda e non per i singoli lavoratori.

n Commento
Il cerchio si chiude: in virt di questa norma, una Organizzazione dissenziente non pu ne chiamare i lavoratori al voto ne meno che mai allo sciopero, pena sanzioni di qualsiasi tipo, stabilite dagli stessi contratti che quella organizzazione non ha condiviso. I firmatari sostengono di aver ottenuto un grande risultato per aver escluso i lavoratori dalle sanzioni. A titolo di cronaca si ricorda che il diritto allo sciopero un diritto costituzionale individuale, dunque indisponibile. Non siamo in presenza di istituti gi noti come procedure di raffreddamento di conflitti, o moratorie in base alle quali le parti si astengono da azioni unilaterali per un certo periodo antecedente o durante lo svolgimento del negoziato. Siamo in presenza di un vero e proprio divieto che prevede sanzioni per le OO.SS. che lo violino. Il paradossale effetto della norma sar che le tante motivazioni che quotidianamente provocano la micro conflittualit aziendale (quella non promossa dalle OO.SS., ma rappresentata su richiesta dei lavoratori) non potranno pi trovare una risposta nellazione delle organizzazioni sindacali firmatarie. La norma, che in teoria nasce per venire incontro alla Fiat, non soddisfa la Fiat medesima che reclama la legge perch i sindacati non firmatari dellaccordo confederale sarebbero infatti liberi di proclamare lo sciopero. Il risultato che per fare un favore alla Fiat - che ringrazia e rifiuta - si estendono a tutte le aziende per la prima volta queste norme capestro che nelle intese sindacali non ci sono mai state. n ricapitolando: unorganizzazione della CGIL che non condivida unintesa, a qualsiasi livello, non potr scioperare. Un sindacato di base o gruppi di lavoratori s.

5.

In caso di presenza delle RSA, costituite ex art.19 della L.300/70, i suddetti contratti collettivi aziendali esplicano pari efficacia se approvati dalle RSA costituite nellambito delle Associazioni sindacali che, singolarmente o insieme ad altre, risultino destinatarie della maggioranza delle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori dellazienda nellanno precedente a quello in cui avviene la stipulazione, rilevati e comunicati direttamente dallazienda. Ai fini di garantire analoga funzionalit alle forme di rappresentanza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, come previsto per le RSU, anche le RSA, di cui allart.19 della L.300, quando presenti, durano in carica tre anni. Inoltre, i contratti collettivi aziendali, approvati dalle RSA con le modalit sopra indicate, devono essere sottoposti al voto dei lavoratori promosso dalle RSA a seguito di una richiesta avanzata, entro 10gg. dalla conclusione del contratto da almeno unorganizzazione firmataria del presente accordo o almeno dal 30% dei lavoratori dellimpresa. Per la validit della consultazione necessaria la partecipazione del 50% pi uno degli aventi diritto al voto. Lintesa respinta col voto espresso dalla maggioranza semplice dei votanti.

7.

n Commento
Le RSA, per avere il potere della firma devono rappresentare il 50% pi uno degli iscritti a tutti i sindacati, dunque non dei lavoratori. Perch il referendum sia valido occorre, invece, che vi partecipi il 50% pi uno degli aventi diritto, cio di tutti i lavoratori. Facciamo un esempio: in una Azienda dove il tasso di sindacalizzazione sia del 20%, le RSA con il 10% pi uno degli iscritti possono firmare un accordo con validit erga omnes, per respingere il quale deve votare il 50% pi uno degli aventi diritto e cio il 500% di quanto servito alla RSA per firmarlo. Tale meccanismo produrr inevitabilmente il fiorire di sindacati di comodo che consentiranno alle aziende di controllare le trattative e imporre legalmente le proprie scelte.

I contratti collettivi aziendali possono attivare strumenti di articolazione contrattuale mirati ad assicurare la capacit di aderire alle esigenze degli specifici contesti produttivi. I contratti collettivi aziendali possono pertanto definire, anche in via sperimentale temporanea, specifiche intese modificative delle regolamentazioni contenute nei CCNL nei limiti e con le procedure previste dagli stessi CCNL. Ove non previste, e in attesa che i rinnovi definiscano la materia nel CCNL applicato nellazienda, i contratti collettivi aziendali conclusi con le rappresentanze sindacali operanti in azienda, dintesa con le organizzazioni sindacali territoriali firmatarie del presente accordo interconfederale, al fine di gestire situazioni di crisi in presenza di investimenti significativi per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale dellimpresa possono definire intese modificative con riferimento agli istituti del CCNL che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e lorganizzazione del lavoro. Le intese modificative cos definite esplicano lefficacia generale come disciplinata nel presente accordo.

n Commento
Laffermazione contenuta nel punto 2, che il CCNL ha funzione di garantire certezza di trattamenti economici e normativi comuni palesemente contraddetta dal punto 7 nel quale si afferma la possibilit che i contratti collettivi possano definire

ANCHE in via sperimentale e temporanea (e dunque ANCHE IN VIA DEFINITIVA) intese modificative delle regolamentazioni contenute nei CCNL nei limiti e con le procedure previste dagli stessi. Tale genericit resa concreta e specifica dalla normazione della fase transitoria, nella quale si possono definire intese modificative con riferimento alla disciplina della prestazione lavorativa, degli orari, dellorganizzazione del lavoro, di fatto allargando quanto previsto nellaccordo separato del 2009. Tale possibilit in capo alle rappresentanze sindacali aziendali dintesa con le organizzazioni territoriali. Prima domanda: Organizzazioni territoriali confederali o di categoria? Lambiguit della formulazione lascia intendere che di volta in volta, a seconda della convenienza, le aziende possano scegliere con quale organizzazione sindacale territoriale concordare le deroghe. Seconda domanda: Tutte le organizzazioni? O per traslazione si trasferisce anche qui il modello del 50% pi uno? Se cos fosse, non sarebbe scongiurato il pericolo degli accordi separati neanche in questa delicata fase, col rischio concreto che predeterminino le scelte dei contratti nazionali. n ricapitolando: la contrattazione aziendale pu cominciare da subito a svuotare il contratto nazionale e quindi a predeterminare i contenuti del suo rinnovo. Una strampalata gerarchia delle fonti con un vertice in basso. Un capovolgimento di 360.

INTeSa CGIL-CISL-UIL su accordi sindacali con valenza generale


Le piattaforme sindacali vengono proposte unitariamente dalle Segreterie e dibattute negli organismi direttivi interessati, i quali approvano le piattaforme da sottoporre successivamente alla consultazione dellinsieme dei lavoratori e pensionati. Tutto il percorso negoziale dalla piattaforma alla firma accompagnato da un costante coinvolgimento degli organismi delle Confederazioni, prevedendo momenti di verifica con gli iscritti e assemblee di tutti i lavoratori e i pensionati. Le segreterie assumono le ipotesi di accordo e le sottopongono alla valutazione dei rispettivi organismi direttivi per la firma da parte delle stesse, previa consultazione certificata tra tutti i lavoratori, le lavoratrici, le pensionate e i pensionanti, come gi avvenuto nel 1993 e nel 2007.

accordi di categoria

Le Federazioni di categoria nel quadro delle scelte di questo documento, definiranno specifici regolamenti sulle procedure per i loro rinnovi contrattuali, al fine di coinvolgere sia gli iscritti che tutti i lavoratori e le lavoratrici. Tali regolamenti dovranno prevedere sia il percorso per la costruzione delle piattaforme che per lapprovazione delle ipotesi di accordo. Queste intese potranno prevedere momenti di verifica per lapprovazione degli accordi mediante il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori in caso di rilevanti divergenze interne alle delegazioni trattanti. Le categorie definiranno, inoltre, regole e criteri per le elezioni delle RSU e per la consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici per gli accordi di II livello.

8.

Le parti con il presente accordo intendono dare ulteriore sostegno allo sviluppo della contrattazione collettiva aziendale per cui confermano la necessit che il Governo decida di incrementare, rendere strutturali, certe e facilmente accessibili tutte le misure - che hanno gi dimostrato reale efficacia - volte ad incentivare, in termini di riduzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello che collega aumenti di retribuzione al raggiungimento di obiettivi di produttivit, redditivit, qualit, efficienza ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitivit nonch ai risultati legati allandamento economico delle imprese, concordati fra le parti in sede aziendale.

n Commento
Non solo non abbiamo la legge, ma addirittura Confindustria si chiamata fuori! Vale solo la pena ricordare che accordi come questo, e anche molto pi precisi e vincolanti sono stati sottoscritti nel passato,vedi terziario, lavoro pubblico e metalmeccanici. A poco sono serviti, dato che di fronte a divergenze CISL e UIL non li hanno rispettati, come nei contratti separati del 2008 e 2010 del Terziario, nellultimo contratto dei Ministeri e dei Metalmeccanici. Lintesa a latere tra organizzazioni sindacali totalmente inefficace e priva di valore sul piano giuridico/contrattuale. Per Confindustria varr laccordo valido col 50% pi uno, a prescindere da qualsiasi risultato di una eventuale consultazione dei lavoratori. Per gli accordi di valenza generale prevista la consultazione certificata dei lavoratori, prima del pronunciamento dei rispettivi direttivi. Che basti, come stiamo vedendo, il parere di una sola organizzazione in questo caso la Cisl per definire se un accordo e di valenza generale o no, dimostra tutta l inconsistenza di questa norma. Parere analogo vale per gli accordi di categoria, che rimandano alla definizione di regolamenti di categoria per la consultazione dei lavoratori, ipotizzata solo come mera POSSIBILITA. Possibilit solo virtuale: perch mai CISL e UIL dovrebbero sottoscrivere unintesa che preveda il voto dei lavoratori avendo la certezza di accordi validi con il loro insindacabile assenso? n ricapitolando: laccordo non esclude accordi separati, anzi, per certi versi, li legittima.

n Commento
A conferma della volont di depotenziamento del Contratto Nazionale, laccordo fa esplicita richiesta al Governo di incrementare, rendere strutturali e certe le detassazioni e le decontribuzioni del salario aziendale. In maniera netta, facciamo nostra limpostazione Bonanni/ Sacconi che sposta interessi verso il II livello negoziale, allarga la forbice tra lavoratori, restringe la platea dei beneficiari. Si voluta chiudere definitivamente la porta a ipotesi negoziali quali la detassazione della quota di salario del contratto nazionale legata alla redistribuzione della produttivit. n ricapitolando: ancora una volta si conferma, in questo come nella gran parte dei punti dellaccordo, che RIENTRARE ai tavoli per la CGIL significa sostanzialmente accettare le condizioni poste dagli altri, Confindustria, CISL, UIL.

La strada maestra per impedire accordi separati consentire la libera espressione di voto dei lavoratori e delle lavoratrici.

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