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Progetto sull’improvvisazione al piano

a.s. 2022/2023
SCUOLA: Media inferiore “Pescetti” (Sesto Fiorentino)
DOCENTE: Prof. F. De Santis (Neo immesso in ruolo)
MATERIA: Pianoforte (Potenziamento)
TITOLO: “Sono proprio io che suono”
DESTINATARI: i 5 studenti di Pianoforte della classe 1F + alcuni delle altre classi di strumento
DURATA: il progetto sarà svolto nell’arco dell’intero anno scolastico e sarà articolato in lezioni di un ora, per tre volte la settimana con
questo calendario:
o lunedì dalle 16:20 alle 17:20
o martedì dalle 15:20 alle 16:20
o mercoledì dalle 14:20 alle 15:20

ESPOSIZIONE:
✓ L’arte improvvisativa appartiene alla prassi esecutiva da secoli, basti pensare all’attività praticata dagli organisti rinascimentali,
passando per le prove da camera ottocentesche, fino ad arrivare alle jam session, che ci portano ai nostri giorni. Improvvisare non
vuol dire semplicemente provare a produrre con lo strumento qualcosa che non è regolato da nessun riferimento e che, in pratica,
risulta essere un mero suonare all’impronta.

✓ Avere un approccio allo strumento di tipo improvvisativo, invece, significa essere in grado di allontanarsi dalla partitura per
realizzare un prodotto sonoro che con essa è strettamente correlato e collegato, ma che allo stesso tempo intraprende strade mai
percorse, che possono offrire allo spettatore, così come all’esecutore, la possibilità di far esistere ciò che sulla carta non esiste.

✓ Lo studente che avrà modo di iniziare un percorso utile allo sviluppo dell’abilità di improvvisare, potrà venire a conoscenza di quanto
è gratificante stare allo strumento, connettendo le proprie emozioni ed il proprio bagaglio culturale, con l’emissione di sonorità che
non sottendono ad una traccia prefissata, ma che esplorano, allo stesso modo, le peculiarità della costruzione e della messa in
opera.

✓ Improvvisare può voler dire dar voce al proprio animo, che detta, in quello stesso momento, ciò che diventa oggetto della
discussione, ciò che si decide voler essere messo in luce. In questo modo, ogni sessione d’improvvisazione diventa un’occasione
unica e irripetibile, ma allo stesso tempo una palestra di studio per ciò che accadrà la prossima volta. Come un qualcosa che
alimenta se stesso e che può offrire, mentre lo si prova a realizzare, un prodotto finito, utile ad essere contenuto in un fo rmato
predefinito (registrazione audio) e fissato nel tempo (trascrizione).

COMPETENZE:
▪ Discriminare gli intervalli e accordi allo strumento, riconoscerne i rivolti, in modo da adattare la propria manualità, al loro essere
individuati e suonati, evitando posizioni scorrette e scegliendo la diteggiatura corretta
▪ Riuscire a concatenare gli accordi, allo stato fondamentale e nei loro rivolti, allo strumento, ottimizzando gli spostamenti delle dita
e i cambi di posizione della mano
▪ Ottenere buona dimestichezza con la modalità “Melodia (mano destra) e Accordi (mano sinistra)” ovvero essere in grado di
leggere e suonare un semplice spartito che abbia per iscritto la melodia in chiave di violino e i relativi accordi, con nomenclatura
sillabica italiana o alfabetica anglofona
▪ Saper modificare un tratto melodico, aggiungendo note estranee, ma che abbelliscono e rendono orecchiabile quanto suonato,
lasciando riconoscibile li tratto originario
▪ Essere in grado di realizzare un tratto melodico originale ovvero sviluppare una semplice melodia, la quale possa meritare un
accompagnamento accordale tale da realizzare una breve composizione
▪ Associare le emozioni e le immagini mentali alle diverse sonorità emesse con lo strumento (tristezza, gioia, rabbia, allegria,
malinconia), utilizzando suoni lunghi, medi e corti, le differenti dinamiche (forte, mezzoforte, piano), le diverse velocità esecutive,
le varie possibilità ritmiche

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO:


Le lezioni, ripartite sia in modalità frontale che collettiva, saranno dipanate nell’arco della settimana e della durata di 1 ora. Agli
allievi sarà offerta la possibilità, innanzitutto di approcciarsi allo spartito, così come al pianoforte, iniziando ad aver presente che
essi non verranno utilizzati in maniera rispettivamente convenzionale. In seguito, quando loro ne saranno in grado, verranno
strutturate sessioni di improvvisazione, sfruttando la proprietà insita nella musica dell’essere dialogica, ponendola quindi come
tramite relazionale tra gli allievi, che potranno quindi montare un prodotto musicale frutto della loro libera iniziativa, mutuata dal
canovaccio offerto in partenza. Naturalmente, si terrà conto del proprio singolare livello esecutivo dei discenti, senza alcuna
forzatura dettata dal raggiungimento di obiettivi non specifici, puntando invece sulla gratificazione e sul raccogliere le loro idee,
valorizzarle e portarle ad un essere qualcosa di compiuto.

SPECIFICHE:
✓ L’improvvisazione è una competenza musicale riconosciuta pubblicamente, che caratterizza la produzione artistica di numerosi e
famosi artisti. Tra questi cito Keith Jarrett (pianista di fama mondiale), che ha all'attivo una produzione Classica (es. 24 Preludi e
fughe di Shostakovich) e Moderna improvvisativa (es. Concerto alla Scala di Milano).

✓ Nella mia esperienza pianistica, l’improvvisazione ha assunto negli anni un ruolo rilevante, portandomi ad inserirla nelle mie
esecuzioni pubbliche, per ultima quella del Concerto a Montebonello del 20 agosto 2022. All’attivo ho anche diverse sessioni
registrate d’improvvisazioni, che posso offrire come esempio agli allievi.

✓ Grazie all’improvvisazione è possibile strutturare un viaggio attraverso le principali strutture armoniche dei più noti generi musicali:
blues, rock, jazz, bossa. Questa sua caratteristica rende l’improvvisazione un pass per avvicinarsi e conoscere musiche di varie
parti del mondo, con la possibilità di personalizzarle.

✓ La pratica improvvisativa, già presente nel Regio Decreto n.1945 del 1930, per ciò che competeva la prassi esecutiva organistica,
ha visto, con il DM 8/2011, il suo essere riconosciuta, per ciò che riguarda il Corso di pratica strumentale, come un Indicatore di
qualità (lo studente: “Sviluppa tecniche diverse di improvvisazione”). Già da diversi anni i Conservatori statali hanno avviato Corsi
specifici sull’improvvisazione, in particolare su quella del genere Jazz.

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