DEVOTO - OLI Vocabolario della lingua italiana L E
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D E L L A S O L I D A R I E T
2008 by Mondadori Education S.p.A., Milano
Tutti i diritti riservati www.mondadorieducation.it www.pianetascuola.it Questo volume stampato da: LTV - La Tipograca Varese S.p.A., Varese Stampato in Italia - Printed in Italy Maggio 2008 Redazione Biancamaria Gismondi, Daniela Giani; Lentati & Partners/Beatrice Lentati, Alice Da Dalt, Francesca Fochi, Ioana Fumagalli Marketing & Comunicazione Francesca Panzarin, Manuela Longo, Antonella Pangallo, Manuela Sollai Progetto graco Patrizia Innocenti Impaginazione Francesca Bonciani Copertina Nicol Quirico In copertina Foto Shutterstock LE 100 PAROLE ONLINE SITO WEB http://www.pianetascuola.it/100parole uno spazio di lettura e informazione sul progetto attraverso lo sfoglialibro e il download gratuito delle 100 parole BLOG http://100parolesolidarieta.blogspot.com/ unarea di dialogo per confrontarsi e proporre il proprio punto di vista E-MAIL 100parole@mondadorieducation.it unopportunit di contatto per risposte veloci Per eventuali e comunque non volute omissioni e per gli aventi diritto tutelati dalla legge, leditore dichiara la piena disponibilit. Il Sistema Qualit di Mondadori Education S.p.A. certicato da BVQI secondo la Norma UNI EN ISO 9001: 2000 (Vision 2000) per le attivit di: progetta- zione, realizzazione e commercializzazione di testi scolastici e universitari, dizionari e supporti. Molto pi di cento parole avoro da pi di trenta anni come fundraiser e sono state molte le occasioni in cui mi sono resa conto di come la buona o la cattiva riuscita di uniniziati- va di raccolta fondi possa fare la differenza nella vita di unassociazione. Il singolo donatore, per, spesso non conscio dellimportanza del suo ruolo o rimane alloscuro della complessa realt che sta dietro a uniniziativa di fundraising e alla causa che essa sostiene. Conoscere, anche vagamente, questi processi pu aiutare la persona a comprendere limportanza del suo sostegno e ad avere maggiore coscienza della realt che sta nanziando. Questo piccolo dizionario dei termini della solidariet nasce dal desiderio di far compren- dere a tutti la realt e le dinamiche, spesso complesse, del mondo del nonprot. Lapprez- zabile iniziativa di Mondadori Education, che spero possa essere la prima di una lunga se- rie, un chiaro segnale di interesse verso questo mondo, sempre pi professionalizzato e coinvolto nellevoluzione della societ. Il mondo del nonprot composto fondamentalmente da tre protagonisti: le organizzazioni nonprot, piccole, medie e grandi che possono avere diverse forme giuridiche (associazioni, cooperative, ONG, fondazioni, riconosciute come onlus oppure no), le persone che bene- ciano dellattivit dellorganizzazione stessa e le gure che nanziano tali attivit, cio indivi- dui, imprese, fondazioni e istituzioni. Il legame tra questi tre attori la solidariet: lassociazione si adopera per chi versa in uno stato di bisogno e le istituzioni o i privati la mettono in condizione di farlo, supportandola - nanziariamente. Le uniche entrate che tengono in vita unassociazione, dalla pi grossa al- la pi piccola, sono infatti le donazioni in denaro, in beni materiali o in servizi e le attivit che risultano come effetto della responsabilit sociale dimpresa, quali, ad esempio, iniziative di cause related marketing o iniziative che vedono coinvolti i dipendenti. Unorganizzazione nonprot che opera in modo moderno e professionale deve inevitabil- mente relazionarsi con le leggi del marketing: il fundraising non altro che marketing appli- cato al settore nonprot. La singola donazione lespressione nale di un processo di marketing pi o meno sosticato, pianicato con laiuto di uno o pi fundraiser, allinterno dellassociazione o con laiuto di consulenti esterni. Voglio sottolineare quanto sia importante questa attivit (marketing applicato e adattato al- la raccolta fondi) per lo sviluppo professionale delle organizzazioni nonprot. Non deve stu- pire che chi si occupa di solidariet segua regole e strategie aziendali. Anzi, pi uniniziati- va pianicata e caratterizzata da obiettivi chiari e precisi, pi avr un esito positivo. Oltre a informare ed educare, le associazioni hanno un altro impegno da rispettare nei confronti della societ in genere, dei propri utenti e, soprattutto, dei propri sostenitori: la disponibilit a fornire a chiunque lo chieda in qualsiasi momento i dati di bilancio relativi alla propria at- tivit. Unorganizzazione che si impegna ad avere un bilancio trasparente e a effettuare pe- riodiche veriche dellutilizzo dei fondi non solo sar molto pi credibile agli occhi dei so- stenitori, ma sar anche pi efciente e oculata nella gestione delle risorse e nel raggiungi- mento dei suoi obiettivi istituzionali. La pianicazione, il controllo e la trasparenza sono com- portamenti che testimoniano il grado di efcienza e i comportamenti etici di unorganizza- zione e di tutti coloro che ci lavorano. Possiamo concludere che le realt che operano nel terzo settore sono tanto pi efcaci quan- to pi adottano, compatibilmente con le loro esigenze, le loro dimensioni e le loro capacit, re- gole proprie del mondo imprenditoriale. Chi lavora nel nonprot, infatti, non pu mai dimentica- re lenorme responsabilit che ha nei confronti di tutti i propri pubblici di riferimento, sul piano professionale e, soprattutto, su quello etico. Beatrice Lentati Amministratore unico Lentati & Partners L 4 ando abbiamo iniziato a lavorare alle Cento parole della solidariet eravamo sicuri che avremmo percorso un sentiero gi noto. Non , infatti, la prima vol- ta che la redazione del Devoto-Oli, uno dei pi prestigiosi vocabolari della lin- gua italiana, si occupa di linguaggi settoriali: la medicina, linformatica, leco- nomia sono solo alcune delle discipline alle quali attingono le lingue moderne per arricchir- si e rinnovarsi. Eppure scegliere queste cento parole, analizzarle da un punto di vista lin- guistico e grammaticale, redazionarne le denizioni stato un lavoro che ha riservato a tut- ti noi molte sorprese e novit. Le sorprese sono legate ad aspetti di natura prettamente linguistica. Il lessico riguardante le attivit connesse con la solidariet , infatti, assai vario, una variet che riette la vitalit del mondo delle attivit senza scopo di lucro, il cosiddetto terzo settore, che in forte espan- sione e che ormai interessa molti ambiti della nostra societ. Insieme a parole come soli- dariet, generosit, etica, che individuano inclinazioni e sentimenti tra i pi nobili e i pi an- tichi delluomo, troviamo anche tecnicismi, spesso inglesi, legati alle pi moderne strategie aziendali, come cause related marketing, fundraising, stakeholder. La stessa espressione nonprot in fondo un bellesempio di parola a cavallo tra vecchio e nuovo, tra locale e glo- bale: lespressione inglese, come anglosassoni sono le dinamiche economiche utilizzate in questo settore, ma prot di origine latina, quindi per noi facilmente comprensibile, e nonprot caratterizzata da una trasparenza, da unimmediatezza non riscontrabili nella sua burocratica traduzione senza scopo di lucro. probabilmente legata a questo la for- tuna che il termine ha sia alla televisione che sui nostri giornali, anche se non a tutti chia- ro come esso debba essere pronunciato (non o no prot) o scritto (nonprot, come fanno ormai gli americani, non-prot, come continuano a fare gli inglesi pi puristi, oppure addirit- tura no prot, con o senza trattino, come sicuramente non fanno n gli uni n gli altri, ma che piace tanto a noi italiani). Le novit hanno, invece, a che fare con aspetti di carattere morale e relazionale: morale, in quanto questo dizionarietto si inquadra nellambito di un progetto di responsabilit sociale dimpresa promosso dalla casa editrice Mondadori Education, di cui Le Monnier e il Devo- to-Oli fanno parte, che ha deciso di sostenere la campagna Riscriviamo il Futuro di Save the Children con la propria produzione scolastica dellanno 2008/2009; relazionale, perch il frutto di una stretta collaborazione con Lentati & Partners, una delle maggiori agenzie italiane di consulenza per organizzazioni nonprot, cio con professionisti e protagonisti del terzo settore italiano, persone esperte e competenti, ma soprattutto appassionate e diretta- mente coinvolte nel quotidiano lavoro di promuovere progetti a favore di coloro che sono in condizioni di marginalit, che hanno saputo trasmetterci, oltre alla loro competenza, anche il valore del loro impegno. La redazione di un vocabolario di fama come il Devoto-Oli conosce bene lurgenza di ren- dere un buon servizio ai propri lettori e, anche questa volta, abbiamo cercato di fornire loro uno strumento scienticamente inappuntabile. Ma stata proprio la passione, un nuovo sen- so di responsabilit sociale, oltre che scientica, condiviso con gli amici di Lentati & Part- ners, a rendere questa esperienza diversa da tutte le altre simili che lhanno preceduta. Certo, in cento parole non possiamo sperare di aver esaurito largomento, di aver soddisfatto tutte le curiosit, di aver risposto a tutte le domande. Ci auguriamo, tuttavia, di essere riu- sciti a rispondere ad almeno alcune di esse, ma soprattutto di aver consegnato al nostro pubblico di riferimento, per dirla con il linguaggio del nonprot, uno strumento che possa es- sere di sostegno e di stimolo per tutti coloro che nel terzo settore e nelle sue iniziative si vo- gliano impegnare. Biancamaria Gismondi Responsabile della redazione lessicograca Mondadori Education Q associazione accountability [kanLb'IlILI in it. akkaunLab'iliLi[ s. ingl., in it. s.f., invar. ~ La garanzia di un afdabile rendiconto che il responsabile di un progetto deve ga- rantire ai nanziatori dello stesso, riguardo allimpie- go dei fondi messi a disposizione (per es., nel terzo settore, la responsabilit da parte delle organizzazio- ni nonprot di rendicontare a tutte le persone coin- volte, spec. ai donatori, sulluso delle donazioni). Propr. responsabilit 1984. acquisizione (ac.qui.si.zi.ne) s.f. ~ Acquisto (in sen- so immateriale): la. di un diritto, di nuove conoscenze part. Nel terzo settore: a. donatori, vedi DONATORE. Dal lat. tardo acquisitio onis, der. di adquirre ac- quistare prima del 1330. advocacy ['dvksI in it. adv'kasi[ s. ingl., in it. s.f., invar. ~ Processo di sensibilizzazione dellopinione pubblica riguardo a una causa, unidea, una persona (per es., i diritti dei disabili, i diritti umani, i diritti ci- vili, il rispetto dellambiente) da parte di individui, or- ganizzazioni, aziende o istituzioni pubbliche. Pro- pr. patrocinio 2002. agenzia (agenza) s.f. ~ Ente o istituzione che pro- muove iniziative di notevole rilevanza o estensione in uno o pi settori della societ A. per le onlus, ente governativo attivo dal marzo 2002, chiamato a opera- re per garantire losservanza di leggi e regolamenti concernenti non solo le onlus, ma anche tutto il terzo settore e gli enti non commerciali. Der. di agente prima del 1742. agevolazione (a-ge-vo-la-zi-ne) s.f. ~ Facilitazione, aiuto Vantaggio che si d vendendo o si riceve com- prando: a. di credito, di pagamento; a. ferroviarie ~ A. scali, diminuzione delle imposte sui redditi, sulle do- nazioni e sulle imposte patrimoniali, spec. derivante dallaver sostenuto unorganizzazione nonprot. Der. di agevolare 1355. altruismo (al-tru--smo) s.m. ~ Viva inclinazione o amore verso il prossimo, che si traduce in unattiva partecipazione alla risoluzione di problemi, difcolt, necessit altrui (per es., volontariato, donazioni, re- sponsabilit etica nei confronti del prossimo). Der. di altrui, sul modello del fr. altruisme prima del 1875. associato (as.so.ci.to) s.m. (f. a) ~ Componente o membro di unassociazione; socio: gli a. di un circolo culturale part. Nel terzo settore, socio, con diritto di voto in assemblea, di unassociazione nonprot di cui sostiene gli scopi, anche erogando donazioni an- nuali. P. pass. di associare sec. XVIII. associazione (as.so.cia.zi.ne) s.f. ~ Insieme di perso- ne riunite, organizzate e operanti per il conseguimen- to di un ne comune: a. religiosa, sportiva, di bene- cenza; a. a (o per) delinquere, accordo fra pi persone per scopi delittuosi; a. di stampo maoso ~ A. profes- A banca 6 sionale, ente costituito da professionisti dello stesso settore per regolare e favorire lesercizio della profes- sione (per es., lASSIF) part. Nel terzo settore, gruppo di persone liberamente costituito, riconosciu- to o meno come persona giuridica, che svolge la pro- pria attivit prevalentemente attraverso prestazioni personali o patrimoniali degli aderenti i quali si ob- bligano, attraverso unorganizzazione stabile, a perse- guire uno scopo comune diverso da quello che la leg- ge prevede per le altre forme di organizzazione (per es., le societ che perseguono uno scopo lucrativo ri- spetto alle cooperative che, invece, perseguono uno scopo mutualistico). Der. di associare 1735. audit [':dIL in it. 'audiL[ s. ingl. (pl. audits), in it. s.m., invar. ~ In economia, verica della correttezza dei dati di bilancio e delle procedure di unazienda part. Nel terzo settore: a. etico, verica, in base a cri- teri etici e non solo nanziari, delle procedure e dei comportamenti aziendali; a. sociale, valutazione del- limpatto sociale di unimpresa rispetto a precise nor- me o aspettative. Propr. revisione (contabile) prima del 1989. sociale di unorganizzazione nonprot. Dal lat. be- neciarius, der. di benecium benecio sec. XVI. bilancio (bi-ln-cio) s.m. (pl. ci) ~ Documento in cui si riassume una situazione contabile in un determi- nato momento oppure il movimento di particolari operazioni economiche part. B. sociale (o di mis- sione o di sostenibilit), documento redatto dalle or- ganizzazioni nonprot a garanzia della coerenza tra la missione perseguita, i risultati raggiunti e le azioni svolte per raggiungerli, al ne di garantire la traspa- renza amministrativa, gestionale e istituzionale ~ B. ambientale, documento con cui unimpresa comunica la pianicazione e la gestione delle iniziative volte a ridurre limpatto negativo esercitato sullambiente dallattivit produttiva. Der. di bilanciare sec. XVI. banca (bn-ca) s.f. ~ Istituto che compie operazioni monetarie e di credito, impiegando il capitale proprio e quello depositato dai clienti: funzionario, impiegato di b.; biglietto di b., pezzo di valuta cartacea emesso da un istituto a ci autorizzato legalmente (b. di emissio- ne o centrale) B. etica, quella in cui il capitale, gesti- to attraverso le regolari attivit di un istituto di credi- to (gestione di obbligazioni, libretti di risparmio e conti correnti), viene investito in progetti e piani di in- tervento promossi da organizzazioni appartenenti al terzo settore. Dal longob. *banka panca prima del 1333; sign. 1 e 2, sec. XVII. beneciario (be-ne--ci-rio) agg. e s.m. (f. a; pl.m. ri) ~ Fruitore di un benecio Soggetto a cui vengono in- dirizzati i fondi e le azioni che costituiscono lo scopo B raccoglie linsieme dei valori specici a cui si ispira nella sua missione unorganizzazione nonprot. Lat. charta, dal gr. khrts. cinque (cn-que) agg. num. card., invar. ~ Numero che indica lunit ripetuta tante volte quante sono le dita della mano part. Cinque per mille, percentuale dellIRPEF che dal 2005 il contribuente pu devolve- re a unorganizzazione nonprot a sua scelta, segna- landone il codice scale sulla dichiarazione dei reddi- ti. Lat. quinque. codice (c-di-ce) s.m. ~ Complesso di norme, spesso non formali ma tacitamente accolte e osservate dai pi, che regolano il comportamento sociale in genere o disciplinano quello di una categoria particolare di persone: il c. cavalleresco, sportivo, giornalistico; c. deontologico C. etico (o di condotta), insieme di nor- me che regolano lattivit di unorganizzazione o di un individuo e permettono di valutarne gli standard di re- sponsabilit; il codice etico denisce i principi di con- dotta, i comportamenti adeguati e opportuni in riferi- mento a un determinato contesto (culturale, sociale o professionale); ne un esempio il codice etico dei fun- draiser dellASSIF. Dal lat. codex cis 1325 ca. coinvolgimento (co-in-vol-gi-mn-to) s.m. ~ Attrazio- ne di altri verso una partecipazione impegnata sul call to action [k:l L 'kn in it. kol Lu 'kon[ loc. ingl. (pl. calls to action), in it. s.f., invar. ~ Invito rivolto a individui o gruppi a partecipare a iniziative di in- teresse sociale da parte di unorganizzazione non- profit part. In un messaggio di direct marketing o di fundraising, la parte dedicata allinvito allazione. Propr. chiamata allazione 2006. campagna (cam-p-gna) s.f. ~ Insieme di operazioni organizzate a un determinato ne: c. elettorale part. Nel terzo settore: c. di raccolta fondi, il complesso del- le iniziative di comunicazione, advocacy, sensibilizza- zione, educazione nalizzate alla raccolta di fondi da parte di unorganizzazione nonprot; c. di capitali (o capital campaign), serie di iniziative nalizzate alla rac- colta di fondi per la realizzazione di un progetto eco- nomicamente rilevante (per es., un ospedale o una scuola) da parte di unorganizzazione nonprot. Lat. tardo campania (der. di campus campo) sec. XIII. capital campaign [k'pILl knp'eIn in it. k'apiLal kanp'ein[ loc. ingl. (pl. capital campaigns), in it. s.f., in- var. ~ Campagna di capitali (vedi CAMPAGNA). Comp. di capital capitale e campaign campagna 2003. carta (cr-ta) s.f. ~ Dichiarazione solenne di principi: C. Atlantica; C. delle Nazioni Unite; C. Costituzionale part. Nel terzo settore: c. dei valori, documento che C 7 documento piano spirituale o pratico part. Nel terzo settore, at- tivit volta a stimolare interesse ed entusiasmo in po- tenziali donatori e volontari attraverso la partecipa- zione attiva alloperato di unorganizzazione nonpro- t. Der. di coinvolgere sec. XX. comitato (co-mi-t-to) s.m. ~ Ente collettivo, normal- mente con durata limitata nel tempo, costituito con scrittura privata o con atto pubblico e composto da un gruppo di persone che si riunisce per reperire fondi de- stinati ad attivit senza scopo di lucro (per es., opere di benecenza, mostre, congressi, ecc.). Dal fr. comit (sec. XVII) e questo dallingl. committee, der. di (to) com- mit, che dal lat. committre afdare, incaricare 1790. commercio (com-mr-cio) s.m. (pl. ci) ~ Attivit economica che consiste nello scambio di prodotti in natura o contro denaro in base alla reciproca utilit dei contraenti: darsi al c.; c. allingrosso di tessuti C. equo e solidale, basato sullistituzione di rapporti paritari con i fornitori (generalmente paesi in via di sviluppo) per commercializzarne i prodotti; promuo- ve la giustizia sociale ed economica, uno sviluppo sostenibile, il rispetto per le persone e per lambien- te. Lobiettivo primario di questa attivit il riequili- brio dei rapporti con i paesi economicamente meno sviluppati, garantendo ai produttori il giusto guada- gno e condizioni di lavoro dignitose anche attraver- so leliminazione delle intermediazioni speculative e il finanziamento di progetti di autosviluppo. Dal lat. commercium, der. di merx mercis merce, col pref. com sec. XV. contributo (con-tri-b-to) s.m. ~ Apporto individuale of- ferto per il raggiungimento di un ne al quale concor- rono e collaborano pi persone: c. in denaro, in natura; c. di lavoro, di sangue Nel terzo settore, donazione a unorganizzazione nonprot sotto forma di denaro, tempo, beni o servizi. Dal lat. contributum, neutro del p. pass. di contribure contribuire sec. XVII. cooperante (co-o-pe-rn-te) agg. e s.m. e f. ~ Tecnico o esperto impegnato in attivit di lavoro autonomo nella messa in opera di tecnologie progredite in paesi in via di sviluppo. P. pres. di cooperare, forse per in- usso del fr. cooprateur sec. XVII. cooperativa (co-o-pe-ra-t-va) s.f. ~ Ente o societ per le- sercizio di unattivit economica in vari settori non avente scopo di lucro bens a carattere mutualistico C. sociale, quella fondata allo scopo di sostenere linte- grazione sociale e lavorativa dei cittadini appartenenti a categorie svantaggiate o deboli; si suddividono essen- zialmente in due tipi: le c. sociali di tipo A, che perse- guono lo scopo attraverso la gestione di servizi socio-sa- nitari ed educativi a favore di tali categorie, e le c. sociali di tipo B, che lo fanno attraverso lo svolgimento di atti- vit agricole, industriali o commerciali in cui vengono assunte persone svantaggiate per favorirne linserimen- to lavorativo. Femm. sost. di cooperativo 1890. cooperazione (co-o-pe-ra-zi-ne) s.f. 1. Opera presta- ta per la realizzazione di unimpresa o il consegui- mento di un ne; concorso, collaborazione C. inter- nazionale, linsieme delle attivit di mutuo aiuto tra stati. 2. part. Complesso di attivit miranti alla mes- sa in opera di tecnologie progredite in paesi in via di sviluppo, per lo pi promosse e gestite da organizza- zioni non governative (ONG) che operano seguendo varie strategie (per es., progetti infrastrutturali, mi- crocredito, sostegno ad associazioni locali per i dirit- ti umani). Dal lat. tardo cooperatio onis, der. di cooperari cooperare prima del 1406. corporate [k':preIL in it. k'rporeiL[ agg., ingl., invar. ~ Riguardante una societ per azioni C. giving do- nazioni di azienda, linsieme di donazioni, elargizioni e liberalit erogate da unimpresa a favore di organiz- zazioni e di iniziative nonprot C. Social Responsibi- lity (sigla CSR) responsabilit sociale dimpresa, lim- patto dellattivit dellazienda nella realt sociale e am- bientale di cui fa parte: lazienda responsabile quan- do genera protto nel rispetto dei pubblici interni ed esterni, dei partner economici, dellambiente e della comunit in cui opera. Propr. della societ 1996. counselling [k'anslI in it. k'aunseliq o k'aunselin[ s. ingl., in it. s.m., invar. ~ Consulenza fornita da un operatore adeguatamente formato allascolto e na- lizzata al potenziamento della personalit dellutente, che viene aiutato a utilizzare al meglio le proprie ri- sorse per la soluzione di un determinato problema. Der. di (to) counsel consigliare 1990. zione: d. grafici, plastici, fonici, visivi; d. (storico), qualsiasi testimonianza ritenuta valida ai fini di una ricostruzione storica part. Nel terzo settore: d. di buona causa, testo scritto ad uso interno di unorga- nizzazione nonprofit che ne riassume in poche pa- gine la mission, gli obiettivi strategici e operativi, lorganigramma, i programmi svolti, i progetti in corso di realizzazione, la storia e i bilanci; il testo deve essere condiviso allinterno dellassociazione ed la base a cui si ispira tutto il materiale divulga- tivo, pubblicitario e di informazione sulloperato dellorganizzazione stessa. Viene utilizzato anche nella realizzazione di una campagna di raccolta fon- dialogatore (dia-lo-ga-t-re) s.m. (f. trce) ~ Persona che, attraverso incontri faccia a faccia in cui vengo- no illu vit di dialogo diretto per conto di unorga- nizzazione nonprot al ne di informare, sensibiliz- zare e acquisire nuovi soci e sostenitori. P. pass. di dialogare 2005. direct mail [dIr'ekL o d'aIrekL n'eIl in it. dir'kL o dair'kL n'eil[ loc. ingl., in it. s.f., invar. ~ Nel terzo settore, mes- saggio postale nalizzato ad acquisire o gestire un do- natore, strumento principale del direct marketing. Comp. di direct diretto e mail messaggio 2000. documento (do-cu-mn-to) s.m. ~ Qualsiasi oggetto utilizzabile a fini di consultazione, ricerca, informa- D donatore 8 di. Dal lat. documentum, der. di docre insegnare, dimostrare sec. XIV. donatore (do-na-t-re) s.m. (f. trce) 1. Persona libe- rale e beneca, largitore. 2. part. Nel terzo settore, persona od organizzazione che contribuisce ad unas- sociazione nonprot tramite donazioni e contributi ai vari progetti da questa promossi Acquisizione donatori, linsieme delle iniziative realizzate dalle or- ganizzazioni nonprot allo scopo di individuare nuo- vi donatori (per es., contatti personali, messaggi po- stali, eventi, campagne pubblicitarie) Gestione dei d. (o relazione con i d.), linsieme delle iniziative rea- lizzate dalle organizzazioni nonprot allo scopo di mantenere alto linteresse del nanziatore per lorga- nizzazione stessa (attraverso ringraziamenti, infor- mazione, coinvolgimento personale), al ne di stabi- lizzare e incrementare il suo contributo nanziario ad essa Fidelizzazione dei d., linsieme delle inizia- tive realizzate dalle organizzazioni nonprot allo sco- po di agevolare linstaurazione di un rapporto dura- turo nel tempo con il donatore Potenziale d., qual- siasi persona, impresa, organizzazione, ente pubbli- co di cui lorganizzazione nonprot pu ragionevol- mente ritenere che voglia contribuire ai propri pro- getti Prolo del d., linsieme delle caratteristiche di un donatore ricavato da una ricerca mirata. Dal lat. donator oris, der. di donatus, p. pass. di donare donare inizio sec. XIV. donazione (do-na-zi-ne) s.f. ~ Trasferimento ad altri di un proprio bene patrimoniale a titolo di liberalit, mediante un atto pubblico: fare, ricevere una d. part. Nel terzo settore, elargizione di denaro, merci, servizi a unorganizzazione nonprot: promessa di d., impegno dichiarato scritto, rmato e datato, ad elar- gire una donazione entro un lasso di tempo specica- to, secondo termini stabiliti dal donatore con rate mensili, trimestrali o annuali. Dal lat. donatio onis prima met sec. XIII. etichetta (e-ti-cht-ta) s.f. ~ Cartellino munito dei dati che permettono di riconoscere o classicare un og- getto o un contenuto: applicare, leggere une. part. E. sociale, quella che fornisce ai consumatori una ga- ranzia in merito allimpatto sociale ed etico di un pro- cesso commerciale. Dal fr. tiquette sec. XVIII. etico (-ti-co) agg. (pl.m. ci) ~ Che riguarda lattivit umana, in quanto valutabile col criterio di distinzione tra bene e male: principio e.; problema e. ~ Di attivit nanziaria, economica o commerciale che non com- porta o non d protto (nonprot) e che prevede luti- lizzo di una parte degli interessi per iniziative di soli- dariet o di tipo umanitario: fondo e., vedi FONDO; banca e., vedi BANCA; codice e., vedi CODICE; nanza e., vedi FINANZA; rating e., vedi RATING. Dal gr. thiks, der. di thos costume sec. XVI. evento (e-vn-to) s.m. ~ Avvenimento o iniziativa di notevole interesse o risonanza: un grande e. culturale; le. dellanno sar il matrimonio del principe part. Nel terzo settore: e. di raccolta fondi, attivit di fun- draising di unorganizzazione nonprot, che prevede lallestimento di un avvenimento di notevole risonan- za e grande partecipazione, i cui proventi sono desti- nati allorganizzazione stessa per i propri ni istitu- zionali. Dal lat. eventus us, der. di evenire venir fuori, accadere prima del 1343. educatore (e-du-ca-t-re) s.m. (f. trce) ~ Maestro, guida spirituale: la madre la prima e. dei gli; come agg.: funzione, missione e. part. Nel terzo settore: e. sociale, gura professionale che si occupa dellistru- zione, della maturazione personale, dellassistenza psicologica di coloro che si trovano in situazioni svantaggiate. Dal lat. educator oris, der. di educare educare sec. XVI. equit (e-qui-t) s.f. ~ Virt che consente lattribuzio- ne o il riconoscimento di ci che spetta al singolo in base a una interpretazione umana e non letterale della giustizia part. Nel terzo settore, il principio per cui le organizzazioni nonprofit devono trattare equamente i diversi stakeholder (per es., i beneficia- ri, i donatori, i volontari, i collaboratori e i fornito- ri). Dal lat. aequtas atis, der. di aequus equo se- conda met sec. XIII. etica (-ti-ca) s.f. ~ Dottrina o indagine speculativa in- torno al comportamento pratico delluomo di fronte ai due concetti del bene e del male; com., morale, spec. professionale part. Nel terzo settore, linsieme dei principi morali che stanno alla base delle attivit e del comportamento di unorganizzazione nonprot. Dal gr. thik, neutro pl. dellagg. thiks etico se- conda met sec. XII. E nanza (-nn-za) s.f. ~ Linsieme delle attivit volte al reperimento e allutilizzo di capitali; anche, le perso- ne che svolgono tale attivit F. etica, linsieme delle attivit e delle organizzazioni che propongono un uso alternativo del risparmio, non legato alla massimizza- lantropia (-lan-tro-p-a) s.f. ~ Disposizione dellani- mo a iniziative umanitarie concr. Azione volontaria per un ne di pubblica utilit, come il volontariato, le attivit delle organizzazioni nonprot e le donazioni. Dal gr. philanthrpa amore per luomo 1569. F 9 impresa zione dei rendimenti ma volto alla promozione di va- lori e iniziative di solidariet. Dal fr. nance pri- ma met sec. XVI. fondazione (fon-da-zi-ne) s.f. ~ In diritto, istituzio- ne di carattere privato alla quale, soddisfatte deter- minate condizioni, riconosciuta la personalit giu- ridica; caratterizzata dalla dotazione di un fondo patrimoniale e dal fatto che i fini ai quali il fondo deve essere destinato (per lo pi attivit sociali o culturali, dalle quali sia escluso lo scopo di lucro) sono stabiliti nello statuto: la F. Cini di Venezia F. bancaria, quella il cui fondo patrimoniale appartie- ne a una banca e che opera principalmente nel pro- prio ambito territoriale, impegnandosi in attivit di rilevanza sociale in uno o pi dei sei settori di pub- blica utilit individuati dalla legge (ricerca scientifi- ca, istruzione, arte, conservazione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, sanit, assistenza al- le categorie deboli), erogando denaro a organizza- zioni nonprofit oppure svolgendo direttamente atti- vit nei suddetti settori F. di impresa, quella il cui fondo patrimoniale appartiene a unimpresa, ben- ch si tratti di un organo indipendente, e che usa le proprie risorse finanziarie per scopi educativi, cul- turali, religiosi, sociali o comunque di pubblica uti- lit, sia sostenendo persone e associazioni, sia orga- nizzando e gestendo direttamente i propri program- mi. Dal lat. fundatio onis, der. di fundare fonda- re 1559. fondo (fn-do) s.m. ~ Patrimonio fornito di reale con- sistenza e disponibilit in un determinato momento, spec. in quanto destinato a particolari impieghi; nel linguaggio comune (al pl.), denaro: avere necessit di fondi part. F. etico, quello in cui il risparmio viene investito in attivit economiche eticamente meritevo- li per le nalit perseguite e per le modalit di azione Nel terzo settore: raccolta di fondi, fundraising. Lat. fundum, nel senso di terreno a uso agricolo ed edilizio met sec. XVI. fundraiser [f'tndreIzr in it. fandr'eizer[ s. ingl. (pl. fundraisers), in it. s.m. e f., invar. ~ Nel terzo settore, professionista che pianica, gestisce e partecipa al- lattivit di raccolta fondi per unorganizzazione non- prot o per una causa. Comp. di fund fondi e rai- sing raccoglitore 2002. fundraising [f'tndreIzI in it. fandr'eiziq o fan- dr'eizin[ s. ingl., in it. s.m., invar. ~ Raccolta di fon- di e risorse a sostegno di un progetto, di unistitu- zione o di unorganizzazione Direct mail fundrai- sing raccolta fondi mediante messaggi postali diret- ti, invio di messaggi finalizzato alla richiesta di fon- di. Comp. di fund fondi e raising raccolta, pro- cacciamento 1996. governance [q'tvnns in it. q'vernans[ s. ingl. (pl. governances), in it. s.f., invar. ~ Linsieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la ge- stione e il governo di una societ, di unistituzione, di unorganizzazione nonprot, di un fenomeno colletti- vo: g. globale; g. europea; g. del territorio. Propr. go- verno, direzione 2000. grant [qr:nL in it. qrnL[ s. ingl. (pl. grants), in it. s.m., invar. ~ Nel terzo settore, erogazione di fondi da parte di una fondazione, di unimpresa o di un ente pubblico. Propr. dono 2007. generosit (ge-ne-ro-si-t) s.f. ~ Nobilt danimo che comporta il sacricio dellinteresse o della soddisfa- zione personale di fronte al bene altrui: un atto di g. part. Il principio alla base dellimpegno in unattivit di terzo settore sotto forma di contributo in denaro, di beni o servizi, di attivit professionale gratuita, di opere di volontariato. Dal lat. generostas atis, der. di genus ris nascita, stirpe prima del 1320. gestione (ge-sti-ne) s.f. ~ Esercizio di una funzione di controllo o di guida: g. del potere part. G. donatori, ve- di DONATORE. Dal lat. gestio onis, der. di gestus, p. pass. di gerre condurre, amministrare inizio sec. XIV. G unimpresa tradizionale sta nel tentativo di produr- re servizi ad alto contenuto relazionale, nel cercare di cooperare con le realt del terzo settore, nel pro- durre esternalit positive per la comunit; fonda- mentali sono la promozione dello sviluppo locale, ladozione di valori quali la giustizia sociale, la ga- ranzia di democraticit dellorganizzazione e di un coinvolgimento diretto dei lavoratori nella gestio- ne, le pari opportunit e la riduzione delle disegua- glianze. Femm. sost. di impreso, p. pass. di im- prendere prima del 1374. impresa (im-pr-sa) s.f. ~ Attivit economica orga- nizzata ai fini della produzione o dello scambio di beni o di servizi: i. agricola, di navigazione part. I. sociale, in cui lattivit economica principale ha per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilit sociale e di interesse generale; gra- zie allintroduzione di questa figura giuridica sta- to distinto definitivamente il concetto di imprendi- toria da quello di finalit lucrativa, con il ricono- scimento dellesistenza di imprese con finalit di- verse dal profitto. Il valore aggiunto rispetto a I interesse 10 legato (le-g-to) s.m. ~ Disposizione testamentaria in base alla quale viene favorito un soggetto diverso dalle- rede (per es., unorganizzazione nonprot), mediante lattribuzione di un bene particolare; anche, il bene la- sciato attraverso tale disposizione testamentaria. Dal lat. legatum, p. pass. sost. di legare legare 2 sec. XIII. legatario (le-ga-t-rio) s.m. (f. a; pl.m. ri) ~ Bene- ciario di una disposizione testamentaria a titolo par- ticolare (cio un legato), per es. unorganizzazione nonprot. Dal lat. tardo legatarius, der. di legatum legato 3 sec. XIV. L traverso attivit commerciali: le organizzazioni del terzo settore possono esercitare anche in modo pre- valente attivit commerciali, purch i ricavi siano usati per lo scopo associativo e i mezzi siano coe- renti con le finalit istituzionali. Dal verbo lat. interesse essere in mezzo; partecipare; importare sec. XIV. interesse (in-te-rs-se) s.m. ~ Attivit riguardante lo svolgimento e lamministrazione dei propri beni o affari, spec. in rapporto col tornaconto economico individuale: sorvegliare i propri i.; conflitto di inte- ressi part. Nel terzo settore: i. collettivo, il fine comune di unorganizzazione, che esclude il lucro soggettivo, ma che pu essere perseguito anche at- delle tecniche di marketing per aumentare la consa- pevolezza dei cittadini e cercare di incoraggiare com- portamenti positivi del pubblico riguardo ad argo- menti di interesse sociale (per es., organizzare una campagna di prevenzione del cancro al seno). Der. di (to) market vendere 1957. microcredito (mi-cro-cr-di-to) s.m. ~ Cessione, da parte di enti o istituti bancari, di somme limitate di denaro alle classi meno abbienti o a gruppi di cittadi- ni dei paesi in via di sviluppo, in modo da permettere loro di avviare piccole attivit produttive e migliorare le proprie condizioni di vita. Comp. di micro e cre- dito sec. XX. mission [n'In in it. n'ion[ s. ingl. (pl. missions), in it. s.f., invar. ~ Linsieme dei valori e degli obiettivi di unazienda, di un ente, di unistituzione o di unorga- nizzazione nonprot. Propr. missione 1990. mutua (m-tua) s.f. ~ Comunit o gruppo che offre ai suoi membri sostegno o tutela anche materiale. Da (cassa, societ) mutua 1869. mutualit (mu-tua-li-t) s.f. ~ Tendenza associazioni- stica promossa dalla necessit di una reciproca ga- ranzia di tutela e di assistenza. Dal fr. mutualit, der. di mutuel scambievole, reciproco 1867. mailing [n'eIlI in it. n'eiliq o n'eilin[ s. ingl., in it. s.m., invar. ~ Tecnica di vendita per corrispondenza part. Nel terzo settore, invio di messaggi di direct mail: m. di acquisizione, nalizzato allacquisizione di nuovi associati o donatori; m. di gestione, nalizzato a gestire donatori e associati gi esistenti. Der. di (to) mail spedire per posta 1983. marketing [n':kILI in it. n'arkeLiq o n'arkeLin[ s. ingl., in it. s.m., invar. ~ Il complesso delle tecniche intese a porre merci e servizi a disposizione del con- sumatore e dellutente in un dato mercato nel tempo, luogo e modo pi adatti, ai costi pi bassi per il con- sumatore e nello stesso tempo remunerativi per lim- presa: m. manager Direct m. marketing diretto, tec- nica di vendita diretta basata sullidenticazione di un possibile acquirente in relazione alle cui caratteristi- che viene ideato il messaggio pubblicitario e vengono scelte le modalit di contatto Cause Related M. (si- gla CRM) marketing legato a una causa, attivit di marketing con cui unazienda, che vende prodotti o servizi, stabilisce un accordo con unorganizzazione nonprot a cui vengono accordati dei fondi: lazienda associa il proprio marchio a quello di un ente attivo in ambito sociale, dando cos una nuova motivazione va- loriale alla scelta del consumatore M. sociale, uso M newsletter [nj'u:zleLr in it. nj'uzl'LLer[ s. ingl. (pl. newsletters), in it. s.f., invar. ~ Notiziario, bollettino che, nel terzo settore, usato come uno strumento on line od off line dallorganizzazione nonprot per man- tenere aggiornato il donatore sulle proprie attivit e sullimpiego dei fondi raccolti. Comp. di news no- tizie e letter lettera 1989. N nonprot [nnpr'fIL in it. nonpr'fiL[ (o non-prot) loc. ingl., in it. agg., invar. ~ Di impresa od organiz- zazione che non ha ni di lucro, vale a dire che non pu distribuire protti; ci non impedisce che i pro- tti possano essere conseguiti, e dunque che lorga- nizzazione sia economicamente efciente, ma gli uti- li devono sempre essere reinvestiti in attivit istitu- zionali. Propr. senza protto 1992. 11 quota spec. imprenditoriale, estraneo o contrapposto a quel- lo (pubblico) delle attivit promosse e amministrate dallo stato: pi p., meno stato P. sociale, lambito di intervento di organizzazioni senza scopo di lucro, che sono private ma svolgono attivit di utilit sociale. Dal lat. privatus esentato sec. XIII. pubblico (pb-bli-co) s.m. (pl. ci) 1. Linsieme delle persone attualmente o potenzialmente partecipi o pre- senti: sala aperta al p.; il p. non gradisce questo tipo di lm; incontrare il favore del p. 2. part. (spec. al pl.). Nel linguaggio economico: p. di riferimento, stakeholder; p. interno, linsieme delle persone che agiscono allinterno di unorganizzazione (per es., collaboratori, dipendenti, consiglio di amministrazione); p. esterno, linsieme del- le persone che esercitano dallesterno uninuenza nei confronti di unorganizzazione sulla base di interessi comuni (per es., fornitori, consulenti, potenziali dona- tori, ecc.). Sostant. dellagg. pubblico sec. XIII. bonamento; q. associativa, contributo annuale previsto come donazione dal socio di unorganizzazi one non- prot part. Nel terzo settore, contributo ricevuto da unorganizzazione nonprot attraverso una sua atti- vit di fundraising. Dal lat. quota (pars) quanta (parte), femm. di quotus quoto inizio sec. XVIII. partnership [p':LnIp in it. p'arLnerip[ s. ingl. (pl. partnerships), in it. s.f., invar. ~ Alleanza a carattere sociale, sindacale, politico part. Nel terzo settore, modello di collaborazione nellerogazione di servizi tra il settore pubblico e il settore nonprot, tra diver- se organizzazioni nonprot, oppure tra unimpresa e unorganizzazione nonprot. Propr. comunanza dinteressi, societ 1953. payroll giving [p'eIrl q'IvI in it. p'eirol q'iviq o q'i- vin[ loc. ingl., in it. s.m., invar. ~ Operazione di fun- draising attraverso la quale i dipendenti di unazienda possono effettuare erogazioni liberali a favore di un determinato ente nonprot, mediante un prelievo di- retto dalla busta paga. Comp. di payroll libro pa- ga e giving donazione 2007. privato (pri-v-to) s.m. ~ Ci che attiene agli effetti e agli interessi personali del singolo (con un senso af- ne a privacy): lhanno attaccato nel p. Il mondo, P quota (qu-ta) s.f. ~ La parte con la quale il singolo concorre a formare un insieme, o che dellinsieme al singolo spetta: la tua q. di venticinque euro; mettia- moci daccordo per la q.; ognuno ha pagato la propria q.; questa la q. che ti dovuta; anche, la somma dovuta, indipendentemente dal signicato partitivo: la q. di ab- Q operatore (o-pe-ra-t-re) s.m. (f. trce) ~ Chi esercita la propria attivit in un determinato settore Nel terzo settore: o. socio-assistenziale, gura professionale che opera in campo sociale e assistenziale, occupandosi di persone in condizioni di disagio e di marginalit socia- le (minori in condizioni di disagio o a rischio di de- vianza, anziani, portatori di disabilit sica, psichica o sensoriale, tossicodipendenti in riabilitazione, ecc.), con interventi di prevenzione, sostegno, assistenza e cu- ra, cercando di migliorarne il livello di autonomia e il grado di socializzazione, fornendo aiuto con interventi diretti, sia sul piano sico che psicologico. Dal lat. tardo operator oris, der. di operari operare sec. XIII. organizzazione (or-ga-niz-za-zi-ne) s.f. ~ Lattivit o lente che corrisponde in modo sistematico alle esigen- ze di funzionalit e di efcienza di una impresa per lo pi collettiva: lo. delle forze armate, dei servizi pubblici; lo. di una mostra, di una manifestazione part. O. non governativa (sigla ONG), che opera privatamente, con diverse modalit, nel campo della cooperazione allo sviluppo e della solidariet internazionale; le ONG pos- sono essere suddivise in cinque tipologie: ONG di vo- lontariato; ONG che realizzano progetti di cooperazio- O ne a breve-medio termine o in situazioni di emergenza, con linvio di personale professionale; ONG orientate verso il sostegno tecnico-economico di partner dei pae- si in via di sviluppo, nanziando la realizzazione di mi- croprogetti gestiti da referenti locali, senza invio di vo- lontari; ONG specializzate in studi, ricerche e forma- zione di personale italiano o proveniente dai paesi in via di sviluppo; ONG che operano prevalentemente in Italia attraverso la realizzazione di attivit di informa- zione ed educazione sui temi dello sviluppo e della coo- perazione internazionale O. nonprot, che opera senza ni di lucro O. non lucrativa di utilit sociale (sigla onlus), ente privato senza ni di lucro, che opera in vari settori di pubblica utilit (assistenza, benecen- za, istruzione, ricerca, tutela dellambiente, cultura, sport); il decreto legislativo n. 460 del 1997 agevola dal punto di vista scale tali enti per favorirne la diffusio- ne nel paese O. di volontariato, che svolge attivit per ni di solidariet e senza scopo di lucro avvalendosi in modo prevalente di lavoro prestato a titolo gratuito e in modo spontaneo; le organizzazioni di volontariato so- no disciplinate dalla legge n. 266 del 1991. Der. di or- ganizzare sign. 1, prima del 1835; sign. 2, sec. XIV. rating 12 li donatori, informazioni in merito ai propri bilanci economici e ai propri programmi di attivit. Der. di (to) report riportare, riferire 1990. responsabilit (re-spon-sa-bi-li-t) s.f. ~ Congruenza con un impegno assunto o con un comportamento, in quanto importa e sottintende laccettazione di ogni conseguenza, spec. dal punto di vista della sanzione morale e giuridica: assumersi, addossarsi, prendersi la r. di unazione; una grande, una grave r. part. Nel terzo settore, dovere dellorganizzazione nonprot di tenere informati, attraverso una corretta rendiconta- zione, tutti i pubblici di riferimento riguardo alle pro- prie attivit e allimpiego dei fondi raccolti. Der. di responsabile seconda met sec. XVIII. ringraziamento (rin-gra-zia-mn-to) s.m. ~ Espres- sione di gratitudine, spesso come adempimento for- male di un obbligo nellambito dei rapporti sociali: lettera di r. part. Nel terzo settore, riconoscimen- to formale o informale per una donazione o per lat- tivit di volontariato prestata. Der. di ringraziare sec. XIV. rispetto (ri-spt-to) s.m. ~ Disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto: il r. per i propri simili part. Nel terzo settore, il riguardo e lattenzione dovuti da unorga- nizzazione nonprot ai propri pubblici di riferimento (donatori, volontari, dipendenti, beneciari). Dal lat. respectus us, der. di respicre guardare indietro con rispetto sec. XIII. no iniziative e interventi di singoli o gruppi: molti gio- vani negli anni Settanta si impegnavano nel sociale. Dal lat. socialis, der. di socius socio sec. XIV. solidariet (so-li-da-rie-t) s.f. ~ Atteggiamento sponta- neo, o concordato, rispondente a una sostanziale con- vergenza o identit di interessi, idee, sentimenti: s. di partito, di classe; hai tutta la mia s. In senso pi ele- vato, la coscienza viva e operante di appartenere a una comunit, condividendone le necessit, in quanto si esprime in iniziative individuali o collettive di soste- gno morale o materiale: s. nazionale; s. umana part. Linsieme delle attivit svolte dalle istituzioni per dare sollievo a persone costrette ai margini della societ a causa di problemi economici (disoccupati, sottosti- pendiati, pensionati, ecc.) o di altro genere (malati, in- validi, stranieri, ecc.) o, anche, linsieme delle attivit esercitate durante il tempo libero dai singoli cittadini o da cittadini riuniti in associazioni nonprot sotto forma di volontariato. Der. di solidario 1806. sostenibile (so-ste-n-bi-le) agg. 1. Che si pu soste- nere: un carico, un peso s. 2. fig. Che rispetta deter- minati parametri: sviluppo (economico) s., rispetto- so degli equilibri sociali ed ecologici, che offre ser- rating [r'eILI in it. r'Liq o r'Lin[ s. ingl. (pl. ratings), in it. s.m., invar. ~ Valutazione della solvibilit, e quin- di dellafdabilit di societ e imprese: agenzie di r. R. etico, certicazione del grado di eticit di unazien- da secondo parametri specici di inclusione o esclu- sione (per es., il rispetto dellambiente, dei diritti del- luomo, o, al contrario, lo sfruttamento dei minori, il commercio darmi), condotta da agenzie specializzate su incarico di investitori istituzionali. Propr. clas- sicazione 1992. relazione (re-la-zi-ne) s.f. ~ Esposizione informativa: lasciare una r. scritta; la r. di un viaggio part. Nel terzo settore: r. periodica, quella preparata periodica- mente durante una campagna nalizzata a un proget- to, destinata a essere sottoposta a pubblici esterni e interni. Dal lat. relatio onis, der. di relatus, p. pass. di referre riferire inizio sec. XIV. rendicontazione (ren-di-con-ta-zi-ne) s.f. ~ Prepara- zione o presentazione di rendiconto part. Nel terzo settore: r. etico-sociale, predisposizione di un sistema di raccolta sistematica, organizzazione e comunica- zione dei dati rilevanti relativi allimpatto delle atti- vit di unimpresa sugli stakeholder e la collettivit. Der. di rendicontare 1958. report [rIp':L in it. rep'rL[ s. ingl. (pl. reports), in it. s.m., invar. ~ Resoconto, rapporto: r. aziendale; r. men- sile, annuale part. Nel terzo settore: annual r. report annuale, rapporto annuale redatto dalle organizza- zioni nonprot per fornire, ai donatori o ai potenzia- R settore (set-t-re) s.m. ~ Lambito in cui si distingue o si articola una determinata attivit, spec. economica: il s. industriale (o secondario); s. primario, terziario, ri- spettivamente quello dellagricoltura e dei servizi Terzo s. (o s. indipendente), linsieme di enti e organiz- zazioni senza ne di lucro che svolgono interventi di ambito socio-assistenziale, sanitario, educativo e cul- turale, in contrapposizione agli enti pubblici e alle imprese. Dal lat. sector oris chi, che taglia, der. di sectus, p. pass. di secare tagliare sec. XIV. sgravio (sgr-vio) s.m. (pl. vi) ~ Alleggerimento o di- minuzione di un onere: s. scale, somma deducibile dal reddito, spec. in relazione alle donazioni elargite a unassociazione nonprot. Der. di sgravare sec. XV. sociale (so-ci-le) agg. ~ Tendente a vivere in societ: luomo un animale s. Relativo alla struttura e alla organizzazione di una societ storica: le classi s.; giu- stizia s.; nel linguaggio politico-economico, per lo pi con riferimento alla tendenza a un miglioramento del- le condizioni di vita: rivendicazioni s.; previdenza s.; as- sistente s. Privato s., vedi PRIVATO ~ Utilit s., vedi UTI- LIT Anche come s.m., ad indicare globalmente quei settori della societ al cui miglioramento si indirizza- S 13 utilit vizi economici, ambientali e sociali a tutti i membri di una comunit e che risponde ai bisogni della ge- nerazione attuale senza compromettere le eventuali necessit delle generazioni future. Der. di soste- nere sec. XVIII. sostenibilit (so-ste-ni-bi-li-t) s.f. ~ La possibilit di essere sopportato, spec. dal punto di vista ecologico e sociale: s. dello sviluppo economico S. ambientale, stima dellimpatto ambientale dei processi produttivi utilizzati dalle imprese, per cui un processo produtti- vo, o un sistema di consumo, sostenibile da un pun- to di vista ambientale se non va a ledere i diritti delle generazioni future e delle popolazioni del Sud del mondo S. economica, stima della gestione di unim- presa per cui unorganizzazione sostenibile da un punto di vista economico solo se non consuma risor- se senza produrre ricchezza per gli stakeholder. Der. di sostenibile 1940. stakeholder [sL'eIkhldr in it. sLeik'older[ s. ingl. (pl. stakeholders), in it. sm. e f., invar. ~ Ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nellattivit di unazienda (fornitori, dipen- denti, abitanti di zone contigue), gli interessi dei qua- li devono essere calcolati nella gestione aziendale per mantenere efcienti i processi produttivi; pubblico di riferimento. Propr. titolare di quote di partecipa- zione 1998. statuto (sta-t-to) s.m. ~ Atto giuridico politico che esprime formalmente e solennemente i principi fon- damentali che riguardano lorganizzazione di uno sta- to o lordinamento di qualsiasi associazione, ente o istituto: lo s. albertino; lo s. di una societ Nelle or- ganizzazioni di terzo settore, latto giuridico che enuncia nei primi articoli la causa per cui si adopera lorganizzazione nonprot, gli scopi che si pregge e le modalit con cui intende raggiungerli. Dal lat. tardo statutum, neutro sost. di statutus, p. pass. di sta- ture statuire sec. XIV. sussidiariet (sus-si-dia-rie-t) s.f. ~ Principio secon- do cui, tra i vari soggetti che possono intervenire per dare una risposta ai bisogni individuali e collettivi, pi efcace lente di livello gerarchico inferiore per- ch pi vicino alle necessit da soddisfare; lente di li- vello superiore, pertanto, pu intervenire solamente per aiutare quello di livello inferiore. La sussidiariet pu essere di tipo orizzontale (distribuita tra enti pubblici e organizzazioni private, nonprot e prot) oppure di tipo verticale (distribuita tra i diversi enti pubblici, Stato, Regioni, Province e Comuni). Der. di sussidiario sec. XX. sviluppo (svi-lp-po) s.m. ~ In economia, aumento del prodotto reale netto per abitante, con implica- zioni relative ai fattori occupazione, distribuzione della ricchezza, ecc.: politica di s.; paesi in via di s., denominazione risalente agli anni Sessanta, scelta dalle istituzioni internazionali per indicare i paesi nei quali il reddito reale pro capite nettamente al disotto del limite necessario ai bisogni essenziali dellindividuo, il grado di industrializzazione mode- sto, e la disponibilit di capitale per ogni addetto ir- risoria S. sostenibile, vedi SOSTENIBILE. Der. di sviluppare sec. XVI. zioni nonprot a rendere conto ai donatori e ai desti- natari delle proprie attivit sociali, nonch a tutti gli altri pubblici di riferimento (istituzioni, fornitori, vo- lontari, ecc.), della rispondenza tra le nalit annun- ciate e lutilizzo effettivo dei fondi raccolti. Der. di trasparente prima met sec. XIV. triple bottom line [LrIplb'Ln l'aIn in it. Lr'ipol b'L- Lon l'ain[ loc. ingl., in it. sm., invar. ~ Principio in ba- se al quale le imprese dovrebbero sviluppare investi- menti sostenibili e prendere decisioni societarie per- seguendo simultaneamente tre obiettivi: equit socia- le, qualit ambientale, prosperit economica. Pro- pr. triplice linea di fondo 2007. futuro: u. iniziale, totale, media, marginale (derivante da un dato incremento nel consumo) U. sociale, be- neficio, derivato dallattivit di unorganizzazione nonprot, per lintera collettivit e non solo per i soci dellorganizzazione stessa: si tratta di uno dei princi- pi che denisce una onlus. Dal lat. utiltas atis, der. di utlis utile sec. XIII. testamento (te-sta-mn-to) s.m. ~ Atto scritto con il quale una persona dispone delle proprie sostanze, in tutto o in parte, per il tempo susseguente alla sua morte; alcuni donatori di organizzazioni nonprot decidono di ricordare nel testamento lorganizzazione destinandogli dei beni attraverso un legato. Dal lat. testamentum sec. XIV. trasparenza (tra.spa.rn.za) s.f. ~ Chiarezza di com- portamento e dintenti, che rende palesi a tutti gli in- teressati e a tutti i soggetti coinvolti le modalit ope- rative e le implicazioni economiche e nanziarie di ogni attivit intrapresa da unorganizzazione part. Nel terzo settore, impegno da parte delle organizza- T utilit (u-ti-li-t) s.f. ~ Funzionalit, procuit in vista di determinati ni: lu. del denaro; la grande u. degli studi; con senso pi concreto, vantaggio, protto: pen- sare alla propria u.; da questaffare non abbiamo tratto alcuna u. In economia, soddisfazione procurata a un soggetto da un bene o un servizio che egli ritiene adatto allappagamento di un suo bisogno presente o U valori 14 di raggiungere e che alla base della sua pianica- zione; per es., il WWF opera per avviare processi di cambiamento che conducano a un vivere sostenibile, agendo con metodi innovativi capaci di aggregare le migliori risorse culturali, sociali, economiche. Propr. visione 1992. volontariato (vo-lon-ta-ri-to) s.m. ~ Attivit libera- mente e gratuitamente esplicata a beneficio di una o pi persone in vari settori (assistenza sanitaria, pre- venzione, protezione civile, ecc.), sulla quale si fon- da essenzialmente il terzo settore. Der. di volonta- rio 1858. volontario (vo-lon-t-rio) agg. (pl.m. ri) ~ Di persona che liberamente, spontaneamente e gratuitamente mette a disposizione la propria attivit: autista v. del- la Misericordia Come s.m. (f. a), chi presta la pro- pria opera per spontanea iniziativa, senza riceverne compenso. Dal lat. voluntarius, der. di voluntas vo- lont inizio sec. XIV. valori (va-l-ri) s.m.pl. ~ Principi culturali che carat- terizzano unorganizzazione nonprot e che la ispira- no nel perseguimento di una missione, esplicitandone le modalit di azione V. etici, principi che denisco- no doveri e responsabilit nei rapporti fra unorganiz- zazione e i suoi stakeholder. Lat. tardo valor oris, der. di valre valere sec. XIII. valutazione (va-lu-ta-zi-ne) s.f. ~ Determinazione del valore da assegnare a cose o fatti ai fini di un giudizio, di una classifica, ecc.: v. delle prove orali e scritte di un esame V. di impatto ambientale (sigla VIA), analisi dellimpatto di un progetto o di uno- perazione di unimpresa sullambiente V. di im- patto sociale (sigla VIS), analisi sistematica dellim- patto di un progetto o di unoperazione sulla situa- zione sociale e culturale delle comunit interessate. Der. di valutare sec. XVII. vision [v'In in it. v'ion[ s. ingl., in it. s.f., invar. ~ Idea di futuro ideale che unorganizzazione si sforza V Sigle ASSIF Sigla di ASSociazione Italiana dei Fundraiser; associazione di categoria che riunisce i fundraiser italiani, nata per inco- raggiare lo sviluppo e la crescita di tali gure professionali, per garantire standard etici elevati nel fundraising e nella tu- tela dei donatori e delle organizzazioni nonprot; associata allEFA. CRM Sigla dellingl. Cause Reladed Marketing marketing legato a una causa (vedi MARKETING). CSR Sigla dellingl. Corporate Social Responsibility responsabilit sociale dimpresa (vedi CORPORATE). EFA Sigla dellingl. European Fundraising Association associazione europea di fundraising; associazione che riunisce le 14 as- sociazioni di fundraising europee. ONG Sigla di Organizzazioni Non Governative (vedi ORGANIZZAZIONE). onlus Sigla di Organizzazione Non Lucrativa di Utilit Sociale (vedi ORGANIZZAZIONE). PVS Sigla di Paesi in Via di Sviluppo (vedi SVILUPPO). VIA Sigla di Valutazione di Impatto Ambientale (vedi VALUTAZIONE). VIS Sigla di Valutazione di Impatto Sociale (vedi VALUTAZIONE). Sitograa http://nonprot.about.com/ http://www.npgoodpractice.org/ http://www.ofcinaetica.org/ http://www.foundationcenter.org/ http://www.philanthropy.it/ http://www.resource-alliance.org/ http://www.segretariatosociale.rai.it/ http://www.sodalitas.it/ http://www.vita.it/ http://www.afpnet.org/ http://www.agenziaperleonlus.it/ http://www.assif.it/ http://www.asvi.it/ http://www.bilanciosociale.it/ http://www.centrovolontariato.net/ http://www.efa-net.eu/ http://www.foundationcenter.org/ http://www.muridae.com/publicaccess/ Bibliograa AA. VV., Le parole e le cose, Communitas il mesile della societ di mezzo (n 9), 2006. Errepi Comunicazione (a cura di), Le aziende per lItalia Fatti protagonisti e tendenze di un anno di impe- gno sociale, 2006. Istituto Italiano della Donazione (a cura di), Carta della donazione, 1999. il DEVOTO - OLI 2OO9 Il vocabolario dautore per trovare risposte immediate e sicure a cura di Luca Serianni e Maurizio Trifone Formato 16,4 x 23,6 cm. 3216 pagine facilmente consultabili con tutte le parole dellitaliano di base evidenziate 400 nuove parole e accezioni di attualit; denizioni chiare ed esaurienti; dettagliate informazioni grammaticali ed etimologie aggiornate 120.000 voci 32 pagine di tavole a colori CD-Rom compatibile con Windows, Mac e Linux integrato con sinonimi e contrari e con un glossario sulle cento parole della solidariet www.lemonnier.it