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ISTITUZIONI DI DIRITTO INTERNAZIONALE

CAPITOLO 9 LUSO DELLA FORZA E IL SISTEMA DI SICUREZZA COLLETTIVA DELLE NAZIONI UNITE LONU. Lorganizzazione delle nazioni unite fu fondata dopo la seconda guerra mondiale dagli stati che avevano combattuto contro le potenze dellasse; fu elaborata la Carta nel 1945, ratificata dagli stati fondatori. Ne sono via via divenuti membri quasi tutti gli stati del mondo. (Svizzera no). Possono individuarsi 3 grandi settori di competenza dellOnu: il primo quello del mantenimento della pace; il secondo quello dello sviluppo delle relazioni amichevoli tra gli stati fondati sul rispetto del principio di uguaglianza dei diritti e dellautodeterminazione dei popoli; il terzo quello della collaborazione in campo economico, sociale, culturale ed umanitario. Lattivit principale dellOnu, quella dellemanazione di raccomandazioni e della predisposizione di progetti di convenzioni. Sono rari i casi di decisioni vincolanti; un caso (previsto dalla carta), attribuisce allassemblea il potere di ripartire tra gli stati membri le spese dellorganizzazione, ripartizione che approvata a maggioranza di 2/3 vincola tutti gli stati. Un altro caso la possibilit di decisione vincolante per gli stati membri, circa le modalit e i tempi per la concessione dellindipendenza ai territori sotto dominio coloniale. Lobbligo di contribuire alle spese, trova una specifica sanzione nellart. 19, secondo cui lo stato membro in arretrato di 2 annualit di contributi, non ha diritto di voto in assemblea. Il consiglio di sicurezza ha il potere di decidere quali misure non implicanti luso della forza armata debbano essere adottate dagli stati membri contro uno stato che minacci o abbia violato la pace, linterruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche e la rottura delle relazioni diplomatiche. 1.1. Luso della forza nelle relazioni internazionali. Ius ad bellum e ius in bello. Nel diritto internazionale luso della forza e in particolare della forza armata era considerato appartenere alla struttura tipica della Comunit internazionale come mezzo fisiologico per la soluzione delle controversie di uno Stato sovrano che coesiste con altri stati sovrani.La posizione egualitaria degli stati nellordinamento internazionale e lassenza di un ente capace di imporsi come creatore di diritto e regolatore di conflitti, fanno si che gli stati ricorrano alla forza armata: la guerra crea una serie di conseguenze giuridiche tipiche di u particolare stato dellordinamento internazionale, che prende il nome di stato di guerra (ius ad bellum). Fino alla 1 G.M., la guerra era una procedura lecita in cui gli stati belligeranti si collocano su un piano paritario. In questabito, si crea un gruppo di norme che hanno ad oggetto il modo di fare la guerra e il comportamento dei belligeranti: diritto bellico e diritto umanitario (ius in bello). 2.1. laffermazione del divieto di ricorrere alla forza nei rapporti tra gli Stati nel diritto pattizio e nel diritto consuetudinario. Con la 1 G.M. ci fu una riflessione su cometa guerra potesse mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dellumanit: da qui si prese liniziativa di 1

tentare di abolire il ricorso alla forza armata. Conseguenza: stipulazione del Patto della Societ delle Nazioni. Il patto aveva molte lacune, che si aggravarono con laumento delle tensioni internazionali sfociate nella 2 G.M., la quale segn anche linsuccesso della Societ delle Nazioni, che si sciolse. La rinuncia alla guerra per la soluzione delle controversie internazionali contenuta nel Trattato di Parigi (Patto Briand-Kellogg) attraverso il quale le parti contraenti rinunciano alla guerra come strumento di politica internazionale, condannandone il ricorso come strumento per la soluzione delle controversie internazionali e come strumento di politica nazionale nei loro reciproci rapporti. Nel Patto Briand-Kellogg non vi era un organo capace di porsi come valida alternativa: nel giro di poco tempo con tale carenza ristoppi la guerra. Successivamente gli stati vincitori della 2 G.M. crearono e aderirono alla Carta delle Nazioni Unite, firmata a San Francisco il 26 giugno 1945. tale Carta ha come priorit a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che
per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanit.
Art. 1.: I fini delle Nazioni Unite sono: mantenere la pace e la sicurezza internazionale Art. 2.4. I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o

dall'uso della forza, sia contro l'integrit territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite.
Art. 2.3.: I Membri devono risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici, in

maniera che la pace e la sicurezza internazionale, e la giustizia, non siano messe in pericolo.

Lobiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale deve essere conseguito attraverso il divieto quasi assolto delluso della forza da parte degli Stati. Il monopolio delluso della forza in capo alle Nazioni Unite secondo il modello del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite. Il divieto delluso della forza ribadito in molte Dichiarazioni espressa dallAssemblea Generale delle Nazioni Unite. In particolare, la Dichiarazione relativa ai principi di diritto internazionale concernenti le relazioni amichevoli e la cooperazione fra stati, in conformit della Carta delle Nazioni Unite. Il ricorso alla minaccia o alluso della forza viene qualificato come violazione della Carta, e quindi del diritto pattizio, ma anche del diritto internazionale, riguardante una norma consuetudinaria. 3.1. La nozione di forza vietata. Il divieto di ricorrere alla minaccia o alluso della forza non un divieto assoluto: altre norme consentono agli stati di ricorrere alla forza, es. per legittima difesa. Per forza, invece, sintende una determinata forza vietata dalla norma, che pu identificarsi anche come una minaccia, una forza economica, politica o psicologica, oppure la forza armata. Il divieto di applicare per gli stati di misure economiche, politiche o di altro tipo, o incoraggiarne luso,al fine di costringere un altro Stato a subordinare lesercizio dei suoi diritti sovrani previsto dalla Dichiarazione per le relazioni amichevoli, ma non come obbligo che discende dal divieto delluso della forza. La coercizione (=obbligo, imposizione) economica o politica potr costituire 2

illecito internazionale ma non integra gli estremi di uso della forza vietato agli Stati. 3.2. La forza internazionale e la forza interna. Limpiego della forza armata allinterno dei confini dello stato non del tutto indifferente al diritto internazionale perch questa situazione pu determinare degli estremi della minaccia alla pace ai sensi dellart. 39 della Carta, con conseguente possibilit per il Consiglio di Sicurezza di adottare misure.
Articolo 39 Il Consiglio di Sicurezza accerta l'esistenza di una minaccia alla pace, di una violazione della pace, o di un atto di aggressione, e fa raccomandazione o decide quali misure debbano essere prese in conformit agli articoli 41 e 42 per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.

Il divieto di ricorrere alla minaccia e alluso della forza nelle relazioni internazionali, obbliga lo Stato a fare ricorso ai mezzi pacifici per la soluzione delle controversie con altri Stati. Le parti di una controversa si sforzino di trovare una soluzione mediante mezzi pacifici. 4.1. Il divieto di minaccia delluso della forza. La norma vieta oltre allimpiego della forza, anche la semplice minaccia, consistente nellesplicito annuncio dellimpiego della forza delle armi al verificarsi o meno di un evento o di una certa data. Non si esclude che la minaccia possa essere avanzata e formulata atraverso comportamenti concludenti. 5.1. Le eccezioni al divieto. La legittima difesa. ammessa lesistenza di uneccezione che va sotto il nome di legittima difesa o autotutela e che prevista dalla Carta allart. 51:
Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoch il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale

Il diritto allautotutela collettiva o individuale si qualifica come diritto naturale dello Stato. La legittima difesa condizionata da taluni requisiti indicati allart. 51:

Le misure prese da Membri nell'esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo la presente Carta, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell'azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.

Secondo il diritto consuetudinario, legittima una risposta ad un attacco armato se ha i requisiti della necessit e della proporzionalit: la Carta riconosce il diritto di autotutela, ma non contiene alcuna specifica regola, che consenta nellesercizio della legittima difesa, solo misure che sia proporzionali allattacco armato e necessarie per rispondere ad esso. La legittima difesa subordinata ad un requisito temporale: o al momento iniziale della reazione: si richiede che la reazione sia immediata o al momento finale della reazione: nella Carta il diritto di autotutela concepito come fase transitoria, fin quando il Consiglio

di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. 5.2. La legittima difesa preventiva. Non rientra nellautotutela ammessa dal diritto internazionale generale, ma una pratica consistente nellanticipare la reazione armata, per impedire un attacco armato che si reputa probabile nellimmediato futuro (legittima difesa preventiva). Nella prassi stata richiamata raramente tale norma preventiva. 5.3. La legittima difesa collettiva. Lart. 51 riconosce il diritto di autotutela allo Stato che direttamente subisce lattacco armato, ma anche verso gli altri Stati della Comunit internazionale, nei cui confronti lattacco non diretto, ma che sono legittimati ad agire esercitando il diritto di legittima difesa collettiva. Ovviamente non c una norma che permette lesercizio di autotutela collettiva in assenza di una richiesta da parte dello Stato che si considera vittima di un attacco armato. 5.4. Lo stato di necessit. Incerta linvocabilit dello stato di necessit come causa di esclusione dellillecito. Il tratto distintivo rispetto alla legittima difesa risiede nel fatto che agisce in situazione di necessit realizza un comportamento illecito contro uno stato che non responsabile della lesione. Lo stato di necessit costituisce una causa di esclusione dellilliceit di un fatto non conforme ad un obbligo internazionale. 5.5. Caso fortuito, forza maggiore, estremo pericolo. Le cause di giustificazione riferibili allindividuo-organo dello Stato sono: Caso fortuito: evento esterno che costringe lindividuo-organo a commettere lillecito, consapevole della violazione commessa Forza maggiore: lindividuo-organo nellimpossibilit di rendersi conto che a causa dellevento esterno stia violando un obbligo internazionale. Effetto di una situazione di estremo pericolo (distress): prevista come causa di giustificazione dellillecito : lindividuo-organo no altro modo ragionevolmente praticabile per salvaguardare la sua vita o quella delle persone lui affidate se non violasse la norma internazionale. 5.6. Consenso dellavente diritto. Lo stato pu acconsentire alla parziale o totale riduzione del suo territorio e quindi ala sua sovranit attraverso lingresso nel suo territorio di forze militari straniere. Lintervento del territorio altrui giustificato dal consenso dellavente diritto. Il consenso vale a giustificare la violazione dellobbligo di non intervento negli affari interni ed esterni di uno stato sovrano che gli altri stati sono tenuti a rispettare Il consenso deve essere espresso dal governo realmente rappresentativo, non governi-fantoccio. Il consenso non vale a giustificare un comportamento vietato da norme imperative le quali non possono essere violate. 5.7. Le misure contro gli Stati nemici. 4

Le Parti originarie della Carta vollero agire contro gli Stati che nella 2 G.M. furono nemici nel firmare la Carta. Sono la Germania, lItalia e il Giappone, definiti nemici, nei confronti dei quali prevista la possibilit di adottare misure anche implicanti luso della forza nel caso in cui gli Stati rinnovano la politica aggressiva identica allultimo conflitto mondiale. 5.8. Lintervento umanitario. Con la sola eccezione alla legittima difesa, le ipotesi finora esaminate di cause di giustificazione dellillecito non consentono allo Stato il ricorso alluso della forza armata sul territorio di un altro stato sovrano, senza il suo consenso. vietata lingerenza (=intrusione, intromissione, intervento) di qualsiasi stato nelle competenze interne di un altro Stato. Anche per le Nazioni Unite tale divieto valido, fatta eccezione per le misure da adottare nei casi del Capitolo VII della Carta. andato crescendo il dibattito relativo allammissibilit di un diritto di intervento umanitario in capo ad ogni Stato, e quindi fuori dalla Carta, per reagire alla massiccia violazione dei diritti umani fondamentali, spesso a danno di gruppi etnici o di minoranze che si verifica nel territorio di uno Stato terzo. In molti casi in cui lintervento armato contribu a salvare vite umane e a porre fine a una situazione di grave degrado per il rispetto dei diritti delluomo, gli Stati che l,o effettuarono si astennero dallinvocare un diritto dintervento umanitario specie quando liniziativa si collegava in una situazione di conflitto tra lo stato interveniente e quello territoriale. Limpiego della forza a finalit umanitarie ancora rimesso alla valutazione del Consiglio di Sicurezza che pu non essere in grado di intervenire per la contraria volont di un Membro permanete. Lobiettivo dellintervento umanitario quello di far cessare o di evitare la catastrofe umanitaria, non certo quello di assicurare la pace e la sicurezza internazionale. 5.9. Lintervento a protezione dei cittadini allestero. Lintervento che lo Stato compie nel territorio di un altro stato per salvare la vita o i diritti fondamentali di propri cittadini, senza il consenso dello Stato territoriale, viene spesso confuso con lintervento umanitario (questo adottato per la violazione di una norma primaria). Presupposto per lintervento a protezione dei cittadini allestero dato dal venir meno dello Stato territoriale agli obblighi di protezione che ha nei confronti dello straniero. Nel caso dellintervento umanitario, lo stato territoriale viola un obbligo erga omnes. 6.1. Il sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite e Consiglio di Sicurezza. Le Nazioni Unite sono unorganizzazione internazionale i cui 3 principali obbiettivi sono: 15. mantenimento della pace e della sicurezza internazionale (art. 1.1 Carta) 16. promozione del principio di autodeterminazione dei popoli (art. 1.2 Carta) 17. protezione dei diritti delluomo (art. 1.3 Carta)
Capitolo I FINI E PRINCIPI

Articolo 1
I fini delle Nazioni Unite sono:

1. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo scopo: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformit ai principi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace: 2. Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'auto-determinazione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale; 18. Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libert fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione.

Nellambito della Carta, lorgani cui affidata la responsabilit principale del mantenimento della pace e della sicurezza il Consiglio di Sicurezza: ad esso conferito il potere di adottare misure anche implicanti luso della forza per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.
Articolo 24 1. Al scopo di assicurare un'azione pronta ed efficace da parte delle Nazioni Unite, i Membri conferiscono al Consiglio di Sicurezza la responsabilit principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, e riconoscono che il Consiglio di Sicurezza, nell'adempiere i suoi compiti inerenti a tale responsabilit, agisce in loro nome. CONSIGLIO DI SICUREZZA Composizione Articolo 23 1.Il Consiglio di Sicurezza si compone di quindici Membri delle Nazioni Unite. La Repubblica di Cina, la Francia, l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, il Regno Unito di Gran Bretagna e l'Irlanda Settentrionale e gli Stati Uniti d'America sono Membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. godendo del diritto di veto (= rifiuto, divieto), cio di impedire col loro voto

negativo, ladozione di qualsiasi delibera che non abbia mero carattere procedurale.
L'Assemblea Generale elegge dieci altri Membri delle Nazioni Unite quali Membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza, avendo speciale riguardo, in primo luogo, al contributo dei Membri delle Nazioni Unite al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale ed agli altri fini dell'Organizzazione, ed inoltre ad un'equa distribuzione geografica. I 10 membri si occupano solo

di questioni attinenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale


2. I Membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza sono eletti per un periodo di due anni. Tuttavia nella prima elezione successiva all'aumento da 11 a 15 del numero dei Membri del Consiglio di Sicurezza, due dei quattro Membri aggiuntivi saranno scelti per il periodo di un anno. I Membri uscenti non sono immediatamente rieleggibili.

Principio maggioritario per le decisioni:


Articolo 27 1. Ogni Membro del Consiglio di Sicurezza dispone di un voto. 2. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza su questioni di procedura sono prese con un voto favorevole di nove Membri. 3. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza su ogni altra questione sono prese con un voto favorevole di nove Membri, nel quale siano compresi i voti dei Membri permanenti: tuttavia nelle decisioni previste dal Capitolo VI e dal paragrafo 3 dell'articolo 52, un Membro che sia parte di una controversia deve astenersi dal voto.

Questa la c.d. formula di Yalta, per effetto della quale ladozione di una delibera non meramente procedurale subordinata al voto favorevole di 9 membri compresi quelli permanenti. 6.2. Il ruolo dellAssemblea Generale e degli altri organi delle Nazioni Unite. Nella materia di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, pu assumere il ruolo del Consiglio un altro organo delle Nazioni Unite, cio lAssemblea Generale. Ne fanno parte tutti i membri dellOrganizzazione con un max di 5 rappresentanti per ogni stato e hanno diritto ad un solo voto.
ASSEMBLEA GENERALE Composizione Articolo 9 1. L'Assemblea Generale si compone di tutti i Membri delle Nazioni Unite. 2. Ogni Membro ha non pi di cinque rappresentanti nell'Assemblea Generale. Funzioni e poteri Articolo 10 (competenze) L'Assemblea Generale pu discutere qualsiasi questione od argomento che rientri nei fini del presente Carta, o che abbia riferimento ai poteri ed alle funzioni degli organi previsti dal presente Carta o, salvo quanto disposto dall'articolo 12, pu fare raccomandazioni ai Membri delle Nazioni Unite od al Consiglio di Sicurezza, o agli uni ed all'altro, su qualsiasi di tali questioni od argomenti.

LAssemblea Generale non ha il potere di adottare atti giuridici obbligatori (tranne che per la competenza in materia di bilancio) essendo i poteri dellAssemblea limitati alla sola formulazione di raccomandazioni, quindi atti non obbligatori, sia per i Membri sia per il Consiglio di Sicurezza.
Articolo 11 2. L'Assemblea Generale pu discutere ogni questione relativa al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale che le sia sottoposta da qualsiasi Membro delle Nazioni Unite

La Corte internazionale di giustizia ha ritenuto legittima la competenza dellassemblea generale ad adottare o raccomandare misure coercitive (obbligatorie) finalizzate al mantenimento della pace e della sicurezza. Qualsiasi questione del genere (mantenimento della pace e della sicurezza) per cui si renda
necessaria un'azione deve essere deferita (sottoposta) al Consiglio di Sicurezza da parte dell'Assemblea Generale, prima o dopo la discussione.

Altri organi: 1. Segretario Generale: nominato dallAssemblea su proposta del Consiglio di sicurezza, lorgano esecutivo dellorganizzazione;
Articolo 97: Il Segretariato comprende un Segretario Generale ed il personale che l'Organizzazione possa richiedere. Il Segretario Generale nominato dall'Assemblea Generale su proposta del Consiglio di Sicurezza. Egli il pi alto funzionario amministrativo dell'Organizzazione.

2. Corte internazionale di giustizia: composta da 15 giudici con mandato di 9 anni, ha sia la competenza contenziosa per la soluzione delle controversie tra stati, sia una funzione consultiva in quanto pu dare pareri su qualsiasi questione giuridica allAssemblea generale o al Consiglio di sicurezza o ad altri organi su autorizzazione dellassemblea; i pareri non sono per n obbligatori, n vincolanti. Nella materia del mantenimento 7

della pace e della sicurezza internazionale alla Corte non spetta particolari funzioni. 7.1. Gli atti del Consiglio di Sicurezza nellambito del Capitolo VII della Carta. I poteri del Consiglio di sicurezza consistono accertamento dell'esistenza di una
minaccia alla pace, di una violazione della pace, o di un atto di aggressione, e fa raccomandazione o decide quali misure debbano essere prese in conformit agli articoli 41 e 42 per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.

Tali 3 situazioni possono essere contrastate con ladozione di: misure provvisorie: finalizzate ad evitare ulteriori aggravamenti della situazione. Una tipica misura provvisoria il cessate il fuoco.
Articolo 40 Al scopo di prevenire un aggravarsi della situazione, il Consiglio di Sicurezza prima di fare le raccomandazioni o di decidere sulle misure previste all'articolo 41, pu invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure provvisorie che esso consideri necessarie o desiderabili.

misure non implicanti luso della forza armata: il Consiglio pu raccomandare o decidere ladozione di misure sanzionarie nei confronti di uno Stato non implicanti luso della forza armata
Articolo 41 Il Consiglio di Sicurezza pu decidere quali misure, non implicanti l'impiego della forza armata, debbano essere adottate per dare effetto alle sue decisioni, e pu invitare i membri delle Nazioni Unite ad applicare tali misure.

misure implicanti luso della forza armata: se le misure non implicanti luso della forza armata sono valutate inidonee, il Consiglio pu intraprendere misure implicanti luso della forza armata.
Articolo 42 Se il Consiglio di Sicurezza ritiene che le misure previste nell'articolo 41 siano inadeguate o si siano dimostrate inadeguate, esso pu intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.

Larticolo prevede le ipotesi del ricorso alla forza contro uno Stato colpevole di aggressione, minaccia o violazione della pace internazionale oppure anche allinterno di uno Stato (guerra civile). Il Consiglio, infatti, pu eseguire azioni di polizia internazionale, mediante delibere operative, con le quali non esorta, ma agisce direttamente. Le modalit dellazione del Consiglio di Sicurezza si formano sulla base di accordi. 8.1. Laccertamento della minaccia alla pace, della violazione della pace e dellatto di aggressione.
Articolo 39 Il Consiglio di Sicurezza accerta l'esistenza di una minaccia alla pace, di una violazione della pace, o di un atto di aggressione, e fa raccomandazione o decide quali misure debbano essere prese in conformit agli articoli 41 e 42 per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.

Le situazioni possono essere internazionali, crescente stato di tensione tra 2 Stati, oppure interne, turbamento della pace e della sicurezza internazionale allinterno di uno stato. 8

Cause considerate come minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale: Politica di segregazione razziale Rovesciamento di un governo Massiccia violazione dei diritti umani allinterno dello Stato Terrorismo internazionale Violazione della pace e dellatto di aggressione sono caratterizzate dallimpiego della violenza bellica nelle relazioni internazionali. 9.1. Le misure provvisorie.
Art. 40. Il Consiglio di Sicurezza pu invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure provvisorie che esso consideri necessarie o desiderabili.

Le misure provvisorie hanno carattere cautelare. Non mirano a pregiudicare (=danneggiare) la soluzione definitiva della controversia. Le misure provvisorie devono essere adottate prima di fare le raccomandazioni o di decidere sulle misure previste all'articolo 41, e quindi dovrebbero essere antecedenti alladozione di misure sanzionarie. Le misure provvisorie non hanno carattere vincolante e come tali devono essere qualificate come raccomandazioni ai sensi dellart. 39. Lassenza di un carattere vincolante precisato nellart. 40 secondo cui il Consiglio , pu invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure
provvisorie.

Ovviamente, il mancato accogliemmo della misura raccomandata verr tenuto conto in debito dal Consiglio ai fini delle successive valutazioni: Il Consiglio di
Sicurezza prende in debito conto il mancato ottemperamento a tali misure provvisorie

10.1. Le misure non implicanti luso della forza. Nelle situazioni di minaccia alla pace, violazione della pace o di aggressione, il Consiglio abilitato ad adottare misure a carattere sanzionatorio verso il soggetto responsabile della minaccia o della violazione. Lart. 41 prende in considerazione le misure non implicanti luso della forza armata (short of war ). Lassenza al ricorso alluso della forza armata la sola caratteristica che la norma impone. La pressi evidenzia un frequente ricorso al blocco, totale o parziale, delle relazioni economiche del Paese interessato, attraverso forme di embargo (vengono sospesi i rapporti commerciali con determinati paesi in occasione di crisi internazionale). Le minacce alla pace rappresentate dal terrorismo internazionale hanno chiesto da parte del Consiglio di Sicurezza ladozione di misure non implicanti luso della forza armata, ma misure finalizzate a distruggere le risorse finanziarie che alimentano le attivit delle organizzazioni terroristiche. Le misure non implicanti luso della forza possono essere si delle raccomandazioni che delle decisioni vincolanti per gli Stati membri. Il Consiglio pu decidere quali misure devono essere adottate. Articolo 25: I Membri delle Nazioni Unite convengono di accettare e di eseguire le decisioni del Consiglio di Sicurezza 10.2. I tribunali penali internazionali. una misura atipica rispetto alla prassi dellart. 41 listituzione di 2 tribunali penali internazionali per giudicare i responsabili di gravi violazioni di diritto 9

umanitario internazionale commesse nel territorio della ex Jugoslavia e nel Ruanda: Tribunale internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia Tribunale internazionale per il Ruanda. 11.1. Le misure implicanti luso della forza. Nel caso in cui le misure non implicanti luso della forza siano inidonee a conseguire lobiettivo di mantenere o restaurare la pace, il Consiglio pu adottare misure implicanti luso della forza armata in base allart. 42: il Consiglio pu intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia
necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Tale azione pu comprendere dimostrazioni, blocchi ed altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri di Membri delle Nazioni Unite

11.2. Il ricorso alla forza autorizzata. La fine della Guerra Fredda ha dato vita ad una prassi apparentemente incompatibile con il sistema degli art.. 43 e seguenti, consistente in unautorizzazione del Consiglio di Sicurezza agli Stati Membri ad usare la forza per conseguire lobiettivo indicato dal Consiglio medesimo. La Carta prevede lautorizzazione alluso della forza solo per le organizzazioni internazionali a carattere regionale (es. NATO) le cui finalit siano conformi ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. Nella prassi, lautorizzazione diretta agli stati i quali impiegano la forza militare non sotto il controllo del Consiglio, ma vengono stabilite autonomamente le modalit operative. La prassi ha evidenziato che gli stati ricorrono a tale metodo non solo a fronte di violazioni di obblighi erga omnes, ma anche nelle ipotesi di violazioni al divieto delluso della forza. 11.3. Lammissibilit di unautorizzazione implicata. Lautorizzazione deve essere formulata esplicitamente dal Consiglio. Nelle situazioni di minaccia alla pace o violazione della pace, non possono essere interpretate come contenenti unautorizzazione implicita agli Stati ad utilizzare la forza.

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