L’anti-tormentone estivo di Takagi & Ketra: entriamo nella bolla di Salmo e Tha

Supreme
ll sound fumoso e visionario di Tha Supreme (che ormai si chiama ufficialmente thasup) è
stato di rado accostato all’alta stagione, tendenzialmente sorretta da una serie di cliché
melodici ed autoriali che non lasciano spazio alla sperimentazione. Salmo, però, ha spesso
fornito delle peculiari e personalissime hit da ombrellone, tra cui l’esilarante “Estate
dimmerda” o la devastante “90MIN”. Ovviamente anche alcuni brani di Davide Mattei si
prestano perfettamente al chilling agostano (un po’ meno ai balli di gruppo), ma “Bubble” è
probabilmente il primo prodotto in cui il giovane cantante e producer concretizza una
proposta musicale volontariamente estiva e ancora più volontariamente non classica.

Il brano è stato concepito da Takagi & Ketra, mossi dal desiderio di realizzare un
“anti-tormentone estivo”, e la scelta di due artisti spesso controcorrente come Salmo e
thasup si è rivelata quantomai vincente: la dizione chiarissima, aiutata dall’accento sardo, di
Maurizio si contrappone ad uno dei flow più genialmente biasciconi della scena italiana,
creando un contrasto che smonta l’atmosfera rassicurante delle canzoni estive per
concedere il palco ad un suono più straniante.

Ci si sente contemporaneamente attratti e respinti dai versi distorti che compongono il

ritornello, per poi provare un momentaneo senso di equilibrio con l’entrata di Salmo la cui
malinconia dissacrante ci riporta però immediatamente a quello stato di incertezza che
permea l’intera canzone. “Bubble” ti fa davvero stare dentro una bolla, è un pezzo che piace
ma la cui essenza non è, perché non vuole essere, chiara.

A tutti piace la spensieratezza post-primavera, ma la ripetitività di un certo pop-rap che cerca

disperatamente di trasformarsi in reggaeton è diventata stucchevole, e credo abbia stufato
un po’ tutti. Se la musica ha un nemico, quello è il conformismo, e Takagi & Ketra, insieme ai
due pazzi che hanno chiamato sul beat, gli hanno dato un primo colpo, forse non esiziale,
ma comunque destabilizzante.