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VALLE ANTIGORIO

La valle Antigorio occupa il triangolo più settentrionale dell'Ossola, incuneata tra il Vallese e il
Canton Ticino, verso il cuore delle Alpi centrali.
Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza del fiume Toce che attraversa l’intera valle, la quale
risulta culturalmente divisa in due entità distinte: la valle Antigorio e la val Formazza, walser e di
lingua tedesca. La valle Antigorio deve il suo nome al Gorio, il monte che sovrasta l’abitato di
Baceno.
La vallata inizia a Pontemaglio, una frazione del comune di Crevoladossola, e prosegue circondata
da possenti pareti montuose, in parte utilizzate dai cavatori di granito e serizzo, pietra locale
impiegata in edilizia.
Il centro economico della valle è Crodo, noto per le acque termali scoperte all’inizio del XVII
secolo e per il “Crodino”, bevanda che ha reso il paese conosciuto in tutto il mondo.
Su una parete rocciosa, poco prima del comune di Crodo, è possibile ammirare le rovine del castello
di Rencio, risalente al IX secolo, utilizzato in passato come roccaforte difensiva e come torre di
segnalazione. Da Crodo, svoltando verso sinistra, si raggiungono le frazioni di Mozzio, Viceno e
Cravegna, una fascia di villaggi posti su una dolce pendenza e esposti a est, circondati da prati e
boschi.
Mozzio, piccolo borgo situato a 811 metri d’altezza, sorge a circa 3,5 chilometri da Crodo e
conserva l’interessante santuario della Madonna della Vita.
A Viceno, posto a 5 chilometri da Crodo, è possibile visitare la Casa della Montagna, un museo che
si presenta come la tipica casa di una famiglia contadina, dove vengono riprodotti gli spazi abitativi
e quelli del lavoro quotidiano. Proseguendo per 3,5 chilometri si raggiunge l’abitato di Foppiano,
posto a 1217 metri, una località incantevole, con antiche baite e boschi di abeti, dove però non
mancano i confort della vita moderna, come campeggi, ristoranti e aree attrezzate per i pic-nic.
Da qui parte un itinerario che conduce all’imponente massiccio del monte Cistella (2880 metri),
raggiungibile in circa 5 ore di cammino. Poco prima della vetta sorge un piccolo rifugio, edificato in
onore del poeta dialettale Giovanni Leoni.
Un altro itinerario conduce in 1,30 ore di cammino al passo della Colmine, a 1605 metri di quota,
posto in una splendida posizione panoramica tra le valli Antigorio e Divedro.
Circa 2 chilometri dopo Viceno si giunge al borgo di Cravegna, dove è possibile visitare la Casa
del Papa, risalente al 1576. In questa abitazione soggiornò Giacomo Antonio Nocetti, ovvero
Innocenzo IX, che fu Papa per soli 2 mesi nel 1591.
Proseguendo verso nord si incontra il suggestivo centro di Baceno, posto nel punto in cui
confluiscono la valle del Devero e quella del Toce. Particolarmente suggestiva è la parrocchiale
romanica di San Gaudenzio, posta su uno sperone roccioso e riconosciuta come monumento
nazionale. La chiesa, risalente al 1132, venne ampliata nel XIII e XIV secolo, e conserva nelle 5
navate interne numerose opere d’arte, come affreschi, sculture e vetri decorati riconducibili a
diverse scuole artistiche di periodi differenti. Notevole è la facciata a capanna che conserva un
notevole rosone centrale.
Salendo da Baceno a Goglio si giunge all'imbocco dell'Alpe Devero, situata a 1631 metri d’altezza,
splendido parco naturale, punto di partenza per numerosi itinerari escursionistici, che offre agli
sportivi la possibilità di praticare suggestive arrampicate su roccia.
Poco sopra Goglio una strada sterrata conduce ai piccoli abitati di Agàro e Ausone, luoghi
incantevoli e soleggiati che conservano splendide abitazioni walser in legno.
Salendo invece da Baceno verso Formazza, si incontra Premia e si entra nel regno del serizzo,
pietra locale di colore scuro, che caratterizza tutte le abitazioni e i monumenti della zona.
Il comune, posto a 803 metri d’altezza, è costituito da circa 20 piccole frazioni sparse lungo l’asse
stradale. All’inizio del paese, in frazione Pioda, sorge l’oratorio di San Bernardo, risalente al XIII
secolo e ancora ben conservato. Intorno alla chiesa si trovano le rovine di un ricovero per i
viaggiatori e un lazzaretto per gli appestati.
Particolarmente interessanti dal punto di vista naturalistico sono le sorgenti di acqua calda termale,
recentemente portate alla luce, la cascata del Rio d'Alba (alta 329 metri), il Sasso di Premia, ideale
palestra per arrampicatori su roccia, e gli Orridi di Balmafredda, Santa Lucia, Arvera, Balmasurda e
Uriezzo.
Di notevole interesse culturale è il villaggio di Salecchio, antico insediamento walser, colonizzato
tra il XIII ed il XIV secolo, ancor oggi difficilmente raggiungibile. Il paese, diviso in 2 nuclei
distinti, Salecchio Superiore e Salecchio Inferiore, è oggi spopolato, ma rivive in estate grazie a
feste folcloristiche che attirano molti visitatori. Rimasto indipendente per circa 7 secoli, divenne
frazione di Premia solo negli anni ’20 del XX secolo.
Per raggiungere l’antico abitato, dalla frazione Passo è necessario seguire una strada sterrata che in
poco più di un’ora di cammino conduce a Salecchio Inferiore, a 1322 metri di quota. Proseguendo
per circa 30 minuti si giunge a Salecchio Superiore, a 1509 metri, dove è possibile ammirare
un’antica segheria e un mulino recentemente restaurati.
Da Salecchio è possibile compiere una traversata che conduce alla località Ca’ Fràncoli, agli
alpeggi del Vova e ad Antillone, all’ingresso della valle Formazza. L’intero percorso, partendo dal
Passo, richiede circe 5-6 ore di cammino.

IL PARCO GLACIOLOGICO DEGLI ORRIDI DI URIEZZO E LE MARMITTE DEI


GIGANTI (BOX)
Una delle escursioni più affascinanti nella valle Antigorio è quella che conduce agli Orridi di
Uriezzo, profonde incisioni nella roccia, scavate da energiche cascate, facenti parte di un antico
sistema di torrenti che scorrevano sul fondo di un ghiacciaio che anticamente percorreva l’intera
valle. Il torrente che ha modellato questi stretti passaggi ora non esiste più ed è possibile camminare
agevolmente all' interno di queste incisioni.
Gli orridi visitabili sono tre: l’Orrido Nord-Est, l’Orrido Sud e l’Orrido Ovest.
L'Orrido Nord-Est, in alcuni punti molto stretto, è lungo circa 100 metri e profondo una decina di
metri. L’Orrido Sud, il più spettacolare, è lungo circa 200 metri e profondo dai 20 ai 30 metri.
Quello Ovest è formato da due tratti distinti; il più asciutto e facilmente visitabile è quello chiamato
"Tomba d'Uriezzo". Quest'ultimo si può raggiungere da un sentiero che parte dalla Piana di
Verampio, che si trova dopo Crodo sulla destra; oppure attraverso un sentiero che ha inizio nella
strada statale, poco prima della frazione Pioda e scende verso Uriezzo. Il terzo percorso, il più
agevole, parte da una strada che inizia prima dell’abitato di Premia e prosegue in direzione Crego-
Uriezzo, verso la gola di Balmafredda, sino a raggiungere l'oratorio di Santa Lucia.
Dopo aver visitato gli Orridi vale la pena proseguire per Verampio, per ammirare le caratteristiche
“marmitte dei giganti” lungo il corso del fiume Toce. Gli esempi più belli e caratteristici si possono
osservare a Maiesso, poco a monte della confluenza tra il torrente Devero e il fiume Toce. In questo
luogo il lavoro dell'acqua ha dato vita a delle forme cilindriche spettacolari e ancora attive.
Altre marmitte sono invece state originate dai corsi d'acqua subglaciali, che dopo il ritiro dei
ghiacciai sono scomparsi, e per questo sono spesso osservabili molto lontane dagli attuali torrenti.
Esempi sono quelle che si possono osservare percorrendo la mulattiera che da Verampio sale a
Baceno, dove si incontra una grande marmitta semisepolta di circa 10 metri di diametro, attraversata
dalla strada.

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