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IT for Industries

Sanit: uniniezione di innovazione


Nel settore sarebbe opportuna una governance tecnologica unitaria, oltre allo sviluppo e al riuso di best practice: queste le indicazioni dellultima ricerca della School of Management del Politecnico di Milano
di Gian Carlo Lanzetti

Giugno 2011
SULL'ULTIMO NUMERO

Quello della Sanit un settore che avrebbe bisogno di maggiori risorse informatiche per poter funzionare meglio. Anzi di una abbondante iniezione di innovazione ICT in quasi tutte le sue componenti operative e gestionali-amministrative. quanto si evince dai numeri e dalle indicazioni dellultima ricerca dellOsservatorio ICT in Sanit promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Il report ha individuato i percorsi di innovazione e razionalizzazione necessari a coniugare l'efficacia e la qualit della cura con una maggiore efficienza nelluso delle risorse, attraverso unanalisi empirica che ha coinvolto un campione di CIO, direttori generali, amministrativi e sanitari di 176 strutture sanitarie pubbliche e private su tutto il territorio nazionale, tra ASL, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e ospedali privati. I due dati forse pi eclatanti riguardano la spesa ICT procapite, pari nel nostro Paese in media ad appena 15 euro, e il fatto che se si finalmente deciso di investire nella Cartella Clinica Elettronica (CCE). Quello della sanit un settore che nel 2010 ha espresso una spesa annua attorno ai 920 milioni di euro per lICT, sommando alle strutture pubbliche quelle private. Con gap rilevanti non solo con altri settori ma anche al suo interno. Al Nord la spesa ICT pro capite di 21 euro, contro i soli 9 euro per abitante nel Sud e nelle Isole. Si allarga cos il divario tra chi spende poco e chi spende molto: cresce sia la percentuale di strutture sanitarie che destinano allICT oltre 2,5 milioni di euro sia quella delle strutture con budget inferiore al milione. Le aziende ad alto budget sono quasi tutte concentrate nel Nord-Ovest e nel Nord-Est, mentre quelle a basso budget sono per oltre il 50% al Centro, al Sud e nelle Isole.
Una strada obbligata

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Gli investimenti sono destinati ad aumentare nei prossimi tre anni, ma risultano ancora ampiamente insufficienti. Il rapporto tra budget ICT e spesa complessiva aziendale infatti si attesta su un valore medio di circa l1%, ancora lontano dai target europei. Eppure la ricerca, intitolata ICT in Sanit: linnovazione in cerca dautore, dimostra come questa innovazione ICT permetta di ottenere benefici sull'efficacia dellassistenza al paziente, sul governo dei processi, sull'efficienza e la razionalizzazione della spesa e sulla qualit del servizio percepito dal cittadino: Linvestimento in tecnologie dellICT oggi rappresenta, pi che unopportunit, una strada obbligata dice Mariano Corso, Responsabile Scientifico dellOsservatorio ICT in Sanit in quanto una leva chiave per raggiungere contemporaneamente obiettivi di efficacia, efficienza e di miglioramento della qualit. In Italia, per, il contributo positivo dellinnovazione tecnologica sui processi e sullorganizzazione delle strutture sanitarie non ancora pienamente compreso e sfruttato. Le ragioni di questo gap sono molteplici. C sicuramente la limitatezza delle risorse economiche investite, ma anche la debolezza del ruolo assegnato ai CIO con la conseguente mancanza di una governance unitaria degli sviluppi ICT a livello aziendale. C' poi la carenza di competenze interne alla Direzione ICT delle singole strutture e la visione locale con la quale vengono pianificati e gestiti gli investimenti, insieme allincapacit di fare sistema promuovendo lo sviluppo e il riuso di best practice.
Divari evidenti

Payback e ROI a supporto del cambiamento nellambito di Enterprise Output Management

La maggior parte del budget ICT nazionale concentrato nel settore pubblico:

quasi met (48%) collocato nelle ASL e un terzo (31%) nelle aziende ospedaliere. Seguono gli ospedali privati con il 15% e gli IRCCS con il 6%. La spesa ICT ripartita iniquamente lungo la penisola. Le strutture sanitarie del Nord hanno budget vicini agli standard europei e rappresentano due terzi della spesa complessiva nazionale. Quelle del Centro-Sud sono molto distanti, con quote parecchio inferiori. Considerando lentit della popolazione residente, ne deriva una spesa aziendale ICT pro capite di circa 21 euro al Nord (per esattezza 22 euro al Nord-Ovest e 20 euro al Nord-Est), contro una spesa di 12 euro al Centro e solo di 9 Euro per abitante nel Sud e Isole. Sono passate dal 43 al 46% le strutture sanitarie con un budget ICT al di sotto di 1 milione di euro e dal 37 al 40% quelle che dispongono di oltre 2,5 milioni di euro.
Le priorit: CCE e FSE

Gli ambiti strategici, con alta maturit e per cui sono previsti ulteriori investimenti nei prossimi tre anni, per gli investimenti ICT in Sanit sono soprattutto la Cartella Clinica Elettronica (CCE), la gestione amministrativa e i sistemi di integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Sono da considerare invece ambiti consolidati la gestione delle risorse umane e i sistemi di business intelligence, per cui si sono raggiunti alti livelli di maturit ma non si prevedono per il futuro ulteriori investimenti rilevanti. Al contrario, la gestione informatizzata dei farmaci e il supporto alla relazione con il paziente sono ambiti emergenti: non hanno ancora raggiunto un notevole sviluppo ma si prevedono elevati investimenti per il futuro. Infine, sono ancora marginali nella prospettiva delle strutture sanitarie i sistemi di clinical governance, la conservazione sostitutiva, la medicina sul territorio e la fatturazione elettronica, per i quali sono bassi sia la maturit attuale che gli investimenti previsti.
In cerca di governance

La volont di fare innovazione in Sanit si scontra in Italia, come prima ricordato, con la presenza di una governance frammentata e spesso inefficace. La responsabilit della gestione infatti suddivisa in una rete a pi livelli di attori autonomi, i cui comportamenti si influenzano reciprocamente. Capita spesso, cos, che uninnovazione possibile non trovi applicazione a causa della mancanza di un autore che dal punto di vista organizzativo prenda liniziativa, assumendosi oneri e responsabilit. La ricerca evidenzia la necessit di una governance condivisa rimarca Corso capace di incentivare e favorire sia il coinvolgimento verso i livelli pi bassi sia la disponibilit verso quelli pi alti, insieme alla collaborazione con gli attori dello stesso livello.
Aree di eccellenza

Ecco alcune delle strutture sanitarie premiate dal Polimi per linnovazione ICT. LAusl di Reggio Emilia ha avviato un progetto per limplementazione della Cartella Clinica Elettronica Medica e Infermieristica. La nuova soluzione si avvia diventare operativa in queste settimane, facendo cooperare efficacemente tutti gli applicativi con la nuova anagrafe interaziendale, con il nuovo sistema di ordinazione delle prestazioni e con il data warehouse clinico. LAzienda Ospedaliera Universitaria S. Giovanni Battista di Torino nel giugno 2008 ha avviato un progetto sperimentale di telemedicina nella radiologia domiciliare per garantire lassistenza radiologica a domicilio alle persone anziane, ai disabili o ai soggetti in condizioni tali per cui il trasporto in ospedale sarebbe difficile. Adesso pronta una stazione radiologica mobile in grado di effettuare gli esami al domicilio del paziente con una qualit clinicodiagnostica comparabile a quelli effettuati in ospedale. Presso lEnte Ospedaliero Ospedali Galliera il progetto W:ood (WEB Ospedale Orientato al Digitale), unapplicazione Web per la notifica e la consultazione dematerializzata dei documenti clinici, ha permesso una riduzione della documentazione cartacea, una maggiore velocit di reperibilit della documentazione archiviata, un miglioramento di qualit della documentazione e dei processi di monitoraggio e il controllo dellattivit sanitaria. LAzienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, infine, ha messo a punto un percorso onco-ematologico sicuro, attraverso lintegrazione di automazione e tecnologie informatiche, con una reingegnerizzazione dei percorsi associati allerogazione della terapia oncologica e un sistema che esegue lallestimento robotizzato dei farmaci chemioterapici. La soluzione ha permesso la digitalizzazione dei flussi informativi e lo sgravio dalle attivit a minore valore aggiunto in favore delle attivit direttamente legate alla cura al paziente.

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