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Architettura sostenibile: case ecologiche

L'immagine della casa ecologica varia in modo radicale a seconda del luogo, del clima, delle risorse naturali disponibili, del contesto economico, della cultura e delle tradizioni locali. Pionieri delle costruzioni bioclimatiche, appassionati di high-tech o seguaci di un'architettura ragionata che ricerca l'equilibrio tra tradizione e modernit, gli interpreti di questo tema sono presenti in tutti i continenti. La filosofia progettuale sempre diversa: chi punta soprattutto all'inserimento armonioso nel luogo, chi all'adozione di strategie passive che permettono di avvalersi del'apporto gratuito del calore solare e di una ventilazione naturale; altre case sono completamente autonome per quanto riguarda acqua ed energia grazie a sofisticati impianti tecnici. Che siano abitazioni principali o case per le vacanze, queste architetture possono essere in terra cruda, legno, vetro, metallo, pietra, mattone, in paglia o in sacchi di sabbia, o spesso in una combinazione di questi materiali. Collocate nell'ambiente naturale o in citt, molte realizzazioni riuniscono alloggio e luogo di lavoro, limitando cos gli spostamenti e l'inquinamento che questi provocano. Anche lidea di "densificazione" dellhabitat, fondamentale sfida per un futuro in cui il costruito non si espanda pi in modo illimitato, viene affrontata attraverso diversi esempi di case a schiera e di ristrutturazioni in ambito urbano. L'immagine dell'architettura ecologica varia in modo radicale in base al luogo, al clima, alle risorse della zona, alla cultura locale, allo status sociale degli utenti e alle scelte politiche degli amministratori. Questa pluralit di risposte non del resto una novit: lo studio delle abitazioni tradizionali rivela il grande numero di soluzioni che permettono di fornire all'utente il comfort che desidera rispettando l'integrit del territorio. Senza essere conservatori, oggi sembra necessario trovare un equilibrio tra tradizione e modernit e sviluppare un modo di abitare "ragionevole": funzionale, comodo, che non sprechi le materie prime e rispetti l'ambiente inteso nella sua accezione pi ampia. Ma che cos' una casa ecologica? Residenza secondaria o abitazione principale, una casa ecologica soprattutto un edificio che risponde ai desideri e alle necessit attuali degli utenti e che anticipa il futuro, prevedendo l'evoluzione della composizione familiare e i diversi utilizzi della casa nelle varie fasi della vita. Gli altri criteri sono pi soggettivi e variano a seconda dell'ambito urbano o rurale, del contesto geografico e sociale e dei mezzi economici dei clienti. Gli schemi di valutazione includono generalmente il comfort visivo e acustico e la gestione dei rifiuti e del ciclo dell'acqua, ma la maggior parte dei professionisti si concentrano sui tre temi principali dell'approccio sostenibile: l'integrazione al territorio, il comfort termico invernale ed estivo e una attenta scelta dei materiali. Integrazione nel territorio Il concetto di integrazione nel territorio piuttosto soggettivo e si presta a molte interpretazioni. Trasposizione contemporanea dell'architettura vernacolare per alcuni pu arrivare fino a una scelta di totale mimetismo l'edificio pu essere anche scavato nella roccia o parzialmente interrato. Ma la necessit di rispettare l'ambiente non si applica solo a case costruite in un ecosistema fragile e in un paesaggio naturale: a maggior ragione si impone quando la struttura si inserisce in un tessuto urbano di cui occorre preservare l'integrit. In citt o in campagna, il progetto di una casa ecologica comincia sempre con lo studio del terreno e del suo ambiente circostante: la topografia, gli accessi, i panorami, le schermature, le piante esistenti, l'esposizione e i venti dominanti. Ma questo studio deve essere allargato all'analisi delle risorse del territorio: la vegetazione locale, i materiali disponibili nei dintorni, il "know-how" locale.

Oggi come ieri, il genius loci che alimenta un progetto architettonico. La salute prima di tutto L'aspirazione a un clima interno sano, con un tasso di umidit controllato naturalmente, giustificata in un'epoca in cui sono gi scoppiati parecchi scandali di sanit pubblica: malattie respiratorie dovute all'amianto, saturnismo, legionellosi. Progettisti e utenti devono tenerne conto quando scelgono i materiali della struttura, le attrezzature, i rivestimenti dei muri e dei pavimenti, pensando anche alle finiture delle varie superfici e alla loro manutenzione. Numerosi ricercatori lavorano sul tema dell'abitare sano e le associazioni dei consumatori sono sempre pi attente a questo aspetto. Molti clienti vengono oggi attirati da case autocostruite con materiali "grezzi": fascine di paglia, tronchi impilati, sacchi di sabbia o di terra, eccetera. Il risultato certamente una casa sana; ma questa architettura? Pu anche esserlo. In compenso, uno chalet importato dalla Finlandia o dal Canada al suo posto nella periferia di una citt belga o francese? ecologico trasportarlo, mentre la foresta europea sottoutilizzata? Scelta ragionata dei materiali Legno, pietra, terra, calcestruzzo, alluminio o acciaio, qual il materiale pi ecologico? La risposta dipende dalle caratteristiche locali. Anche se il legno il solo materiale a struttura rinnovabile, appare sensato usarlo soltanto nelle zone in cui disponibile in quantit sufficiente e se proviene da foreste gestite in modo sostenibile. In Asia e in Africa settentrionale, dove il legno raro, sono molto pi "sostenibili" le costruzioni in pis o in blocchi di terra cruda: la materia prima disponibile in loco e la tecnica, molto semplice, richiede energia limitata e si presta bene all'autocostruzione. L'utilizzo della quantit appropriata di materiale di qualit al posto giusto, o la combinazione di molti materiali per avvalersi dei vantaggi di ognuno, sono soluzioni allo stesso tempo economiche ed ecologiche. L'uso di materiali riciclati un altra scelta intelligente, spesso praticata dagli architetti australiani che utilizzano, ad esempio, legno recuperato in occasione dello smontaggio di vecchi capannoni. Un materiale naturale sempre ecologico? In futuro alcune norme che sono in preparazione in molti Paesi, come la tracciabilit dei materiali e la diffusione di un'etichettatura che descriva tutti i componenti di un prodotto, faciliteranno di certo le decisioni. Certo non basta che un materiale sia sano o naturale perch sia ecologico. Occorre anche verificare la quantit d'energia impiegata per estrarlo, produrlo, trasportarlo e riciclarlo a fine vita. Occorre 1 kJ per avere 1 kg di legno tagliato e segato, mentre servono 42 kJ per 1 kg d'acciaio e 142 kJ per 1 kg d'alluminio. Questi valori devono tuttavia essere rettificati dal fatto che l'alluminio in teoria riutilizzabile all'infinito e che il suo riciclaggio poco costoso. L?analisi del ciclo di vita dei materiali pu dare valori quantificati e risposte oggettive, ma la scelta del progettista e dei suoi clienti si basa anche su dati soggettivi, come il desiderio di utilizzare legno tagliato nella foresta vicina o volere una pietra che evoca memorie d'infanzia. Ogni luogo e ogni famiglia sono unici: il progetto di una casa deve tenerne conto per ottenere qualcosa che soddisfi tutti. Architetti al servizio degli utenti La vera sfida dello sviluppo sostenibile la transizione verso una societ pi giusta e pi umana. Il nostro futuro e quello del pianeta dipendono infatti dalla qualit delle relazioni umane che sapremo instaurare e della nostra capacit di "dare". E questo particolarmente vero per gli architetti, che costruiscono edifici nei quali uomini e donne passeranno la maggior parte della vita. "Un'opera di architettura destinata a servire", scriveva Hassan Fathy nel 1970 nel libro Costruire

con la gente. I Bauknstler considerano se stessi anche come "prestatori di servizi" e l'eccezionalit della cultura del Vorarlberg si spiega sia con scambi di conoscenze fondati sulla fiducia reciproca che con il senso civico e il pragmatismo di abitanti coscienti dei loro doveri di cittadini. Il lavoro dei professionisti si fonda su valori morali, un gusto del dialogo e una umilt che li induce a mettere in comune le loro competenze. Dalle Alpi austriache al litorale brasiliano, da un approccio intuitivo all'applicazione metodica di una griglia analitica, dal legno alla terra e dal low-tech all'high-tech, l'architettura ecologica ha aspetti ben diversi. L'obiettivo di questo lavoro allo stesso tempo testimoniare la ricchezza di questa diversit e valorizzare quello che queste venticinque realizzazioni hanno in comune: una scelta di buon senso, adeguata alle condizioni locali, e la grande disponibilit dei loro progettisti.

L'approccio ambientale
Quello ambientale un approccio innovativo al costruire, sotto tutti gli aspetti, dalla formulazione delle richieste al progetto, dalla costruzione alla gestione dell'edificato. Tutti i soggetti sono coinvolti e hanno un obiettivo comune, quello della protezione dellambiente. Per arrivarci, molti utilizzano mezzi simili. Le pratiche variano tra le diverse nazioni e a seconda delle tipologie edilizie, passando da approcci empirici a metodologie di controllo delle prestazioni. Cooperazione interdisciplinare Se si vogliono efficacemente introdurre le tematiche ambientali nel campo delle costruzioni, necessario che tutte le discipline interessate convergano su obiettivi comuni. L'approccio globale interdisciplinare della "progettazione integrata" consente di razionalizzare tutti gli aspetti del progetto combinando metodologie tradizionali e innovative. Il comfort degli utenti, il rispetto dei luoghi, la gestione dell'acqua e dell'energia e il controllo dei costi sono tutti elementi che vengono tenuti in considerazione. L'inevitabile contrasto tra diverse priorit pu essere risolto da una pragmatica pianificazione e dall'azione coordinata nel momento in cui committenti, architetti e contractor lavorano congiuntamente sin dallinizio del processo. Oltre a limitare gli impatti sull'ambiente, questo approccio ha anche una dimensione sociale. L'utente pu essere coinvolto tanto nella fase progettuale quanto in quella di costruzione. L'uso di materiali locali d impulso alle economie regionali. Il design pu favorire l'appropriazione dello spazio da parte degli utenti, rispondendo ai cambiamenti nella natura dei nuclei familiari, dei luoghi di lavoro e di formazione. Le tendenze dell'architettura sostenibile Anche se arrivata al grande pubblico solo dopo il clamore mediatico del Summit di Rio, la consapevolezza della necessit di un'architettura ecologica esiste da parecchi decenni, durante i quali i sostenitori del low-tech e dell'high-tech si sono spesso scontrati. I pionieri del low-tech Fin dagli anni '70, in risposta alle inquietudini suscitate dalla prima crisi petrolifera, qualche pioniere idealista propose delle alternative ecologiche, soprattutto nei settori delle abitazioni e delle piccole strutture educative e culturali. Sull'onda del movimento di contestazione del maggio '68, alcuni architetti, contestando la rigidit e la freddezza delle costruzioni moderniste, incoraggiarono gli utenti a partecipare al progetto, e perfino alla realizzazione, di edifici pi conviviali. Questa filosofia antiautoritaria ha ispirato la realizzazione delle case popolari di Joachim Eble in Germania; il progetto immobiliare Tinngarden del gruppo Vandkunsten, vicino a Copenaghen; le realizzazioni di Lucien Kroll, in Belgio; le scuole e la casa dei ragazzi in autocostruzione di Peter Hbner nei dintorni di Stoccarda. Il legno, materiale caldo, leggero e facile da lavorare era presente nella maggior parte di questi progetti.

Nel decennio seguente, molti architetti hanno lavorato con altri materiali naturali. Il norvegese Sverre Fehn e i francesi Jourda e Perraudin hanno realizzato costruzioni in terra. Alcuni progettisti hanno sviluppato edifici con facciate e tetti "vegetalizzati". Il profeta del low-tech, o per meglio dire del "no-tech", tuttavia Paolo Soleri, allievo di Frank Lloyd Wright prima di sperimentare dal vero, ad Arcosanti, una nuova forma di architettura ecologica. Le stelle dell'high-tech L'architettura high-tech simboleggiata i complessi per uffici e dalle grandi spettacolari costruzioni in metallo e vetro dei protagonisti dellarchitettura internazionale. Molti di questi progettisti, come Norman Foster, Renzo Piano, Richard Rogers, Thomas Herzog, Franoise-Helene Jourda e Gilles Perraudin hanno dato vita all'associazione Read per riflettere sull'utilizzo delle energie rinnovabili in architettura. Ufficialmente riconosciuta nel 1993, dopo la Conferenza internazionale di Firenze sull'energia solare nell'architettura e nell'urbanistica, questa associazione ha ricevuto il sostegno della Comunit Europea. I simboli dell'"eco-tech" sono la torre della Commerzbank a Francoforte sul Meno e la cupola del Parlamento tedesco a Berlino nel rinnovato Reichstag, entrambi progetti di Norman Foster. L'architettura internazionalizzata, che si vuole ecologica grazie all'impiego di della tecnologia e dell'informatica, non tuttavia sempre convincente, in particolare rispetto al comfort termico in estate e ai consumi di energia in inverno. Queste realizzazioni molto pubblicizzate hanno comunque il merito di aver avuto un effetto trascinante: molte innovazioni applicate per la prima volta in questi progetti, come la facciata vetrata a doppio involucro, sono state poi utilizzate in progetti pi modesti dove si sono rivelati molto efficaci. L'umanesimo ecologico Tra i due estremi del low-tech e dell'high-tech esiste una terza via che ha raccolto molto seguito nel centro-Europa. La differenza essenziale rispetto all'architettura low-tech la sua immagine contemporanea, favorita dall'abbinamento intelligente dei materiali della tradizione con prodotti industriali innovativi. Gnter Behnisch stato fin dagli anni '70 l'iniziatore di un'architettura luminosa e colorata, sostenuta da una filosofia umanista e molto libera nella composizione delle forme e dei volumi. Il trattamento paesaggistico degli spazi aperti offre agli abitanti, anche in contesti urbani, una relazione privilegiata con aree verdi trattate in modo naturale. L'influenza dello studio Behnisch, Behnisch & Partner molto forte in Germania, soprattutto riguardo agli edifici per uffici e agli insediamenti scolastici e sportivi. La piscina del centro di cura Bad Elster e l'Istituto di Ricerca sulla natura di Wageningen, in Olanda sono gli ultimi esempi di questa architettura molto disegnata, la cui apparente disinvoltura non mai frutto di azzardo. La filosofia dello studio riassunta con molto buon senso da Stefan Behnisch: "Nell'ambito dell'architettura ecologica si distinguono essenzialmente due scuole di pensiero. Quella di Norman Foster, che dice che si possono risolvere i problemi ecologici con pi tecnologia, e quella di Soleri che dice 'No alla tecnologia!'. Noi stiamo in mezzo, anche se la mia simpatia va pi a Soleri. Io non voglio cambiare il nostro stile di vita o tornare all'et della pietra, ma se ci mettiamo nell'ottica di accettare che faccia pi caldo in estate e pi freddo in inverno sono convinto che potremo aspettarci un grado accettabile di comfort seguendo le regole della natura". L'ecologia democratica e sociale Lo sviluppo di un'ecologia democratica destinata a utenti sensibilizzati e responsabili un'altra tendenza che si ritrova puntualmente in Germania, Olanda e Scandinavia. Fedele alla strada da lui stesso avviata negli anni '70, Peter Hbner ha realizzato a Gelsenkirchen delle abitazioni individuali "densificate" in autocostruzione. Il progetto appartiene al programma Semplice e fatto in casa (Einfach und Selbstgemacht), sovvenzionato nel quadro dell'Esposizione internazionale di architettura IBA Emscher Park. Questo progetto di 28 case collettive permette a famiglie di

modesta condizione economica di vivere in un habitat ecologico grazie alla loro collaborazione attiva alla progettazione, alla costruzione e alla gestione delle abitazioni. Sostenuta da professionisti consapevoli delle proprie responsabilit sociali, la riqualificazione di materiali locali e tecniche antiche un'altra delle caratteristiche della qualit ambientale. La Coop de construction e Jean-Yves Barrier hanno scelto la bauge, terra cruda impastata tradizionalmente usata a Rennes, per la residenza Salvatierra. Nella casa di Essertines, come nella maggior parte dei suoi edifici, l'Atelier de l'Entre ha privilegiato il legno di alberi locali e di sezione limitata. Quando per l'architettura non ben governata, come avviene invece in queste realizzazioni, l'impiego di materiali grezzi che risparmiano energia presenta il rischio di un ritorno a modelli ispirati direttamente alle costruzioni tradizionali e a dei clichs neo-regionalisti, spesso incongrui rispetto all'ambiente naturale o costruito. L'avvenire in una mescolanza di materiali che integri la protezione dell'ambiente alla modernit. Il minimalismo ecologico Una nuova generazione di architetti e di ingegneri, meno militanti e pi pragmatici dei pionieri degli anni '70, a partire da circa dieci anni fa si progressivamente importa. Avvalendosi dei pi moderni strumenti di progettazione e simulazione, questi ideatori di un'architettura minimalista realizzano con tecniche e prodotti innovativi degli edifici che esprimono, attraverso un linguaggio minimalista, una decisa appartenenza al moderno. Senza esibire i coefficienti di risparmio energetico e "patenti" di ecologicit, le loro costruzioni integrano questi parametri come elementi costitutivi del progetto. Questi progettisti sposano un'idea forte e rigorosa del disegno per offrire una risposta adeguata ai vincoli del luogo e del programma. Si sottraggono con maestra dai principi e dalle tecniche convenzionali, associano con essenzialit materiali grezzi e preziosi e si avvalgono volentieri della prefabbricazione per ridurre la durata del cantiere e limitare i costi. Intorno al lago di Costanza l'approccio sostenibile ha liberato un impressionante potenziale di innovazione, portato alla luce dalle realizzazioni di architetti tedeschi come D'Inka & Scheible, Kauffman Theilig, Mahler Gnster Fuchs, Glck & Partner o Schaudt Arkitekten, lo studio vizzero Metron e gli austriaci Baumschlager & Eberle e Hermann Kauffmann.

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