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Ricardo Ribenboim, Cultura e responsabilidade social in Polticas Culturais, vol I, Leonardo Brant (org) Manole, Barueri, SP, 2003.
politica globale di privatizzazione del governo FHC. In realt, dal 2003, IBRIT dipendeva quasi esclusivamente dalle risorse inviate dal governo brasiliano ( 77% delle sue entrate). Nell'aprile del 2003 lIBRIT era paralizzato e senza prospettive chiare. Oltre al problema amministrativo aveva, soprattutto, un problema di strategia, ossia non si postulava come un luogo capace da essere circoscritto come proprio2. Da un lato, listituto sottovalutava l'esistenza di un campo culturale in espansione di artisti brasiliani residenti in Italia e con un'importante funzione di diffusione, principalmente, della cosiddetta cultura popolare, intesa qui come proliferazione disseminata di quegli stili di scambio sociale (dono), di invenzioni tecniche (operazioni artistiche) e di resistenza morale (tenacit) che ci segnalava De Certeau.3 Questo campo culturale aveva un contatto diretto con la comunit brasiliana, e manteneva un rapporto dinamico con settori del campo culturale italiano, dove attuava e rivendicava la sua propria legitimit culturale.4 Era insufficiente anche una comprensione dinamica della sua attuazione, pi strettamente diplomatica, e perch non antropologica: il sapere ascoltare i suoni diversi che possono venire dallaltra parte, il potente contenuto simbolico di reciprocit tra le culture.5 Quello che si vuole rinforzare qui la considerazione che le nuove contigenze sollecitavano dallistituto processi pluralistici di negoziazione con i vari agenti che sorgevano, interrogandosi sugli spazi di scambio tra nuove identit, in una arena politica dove vari interessi dialogavano e si contrapponevano.6 I rappresentanti di quel campo culturale di immigrati si sono proposti agli associati dellistituto e al Ministero degli Affari Esteri e sono stati eletti alla direzione dell'IBRIT.
Nuovo paradigma
Il punto di partenza per la costruzione di un piano di lavoro della nuova direttoria, fu lo storico discorso di insediamento di Gilberto Gil come ministro della Cultura del primo governo Lula. In quella sede si fissava lidea programmatica di azione ministeriale intese come esercizio di Antropologia applicata: Cultura como tudo aquilo que, no uso de qualquer coisa, se manifesta para alm do mero valor de uso. Cultura como aquilo que, em cada objeto que produzimos,
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Michel de Certau, A inveno do cotidiano 1. Artes de fazer, 16. Edio, Editora Vozes, Petrpolis, 2009. Idem. 4 Pierre Bourdieu, Campo Intelectual e projeto Criador, in Problemas do Estruturalismo (vrios), Zahar Editores, Rio de Janeiro, 1968. 5 Edgar Telles Ribeiro, Diplomacia Cultural: seu papel na Poltica Externa Brasileira, Fundao Alexandre Gusmo, Braslia, 1989.
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Roberto Malighetti, Le magie della cultura, in Sviluppo e Organizzazione, Janeiro-Fevereiro 2004, n 201, pag 2627.
transcende o meramente tcnico. Cultura como usina de smbolos de um povo. Cultura como conjunto de signos de cada comunidade e de toda a nao. Cultura como o sentido de nossos atos, a soma de nossos gestos, o senso de nossos jeitos.7 In prospettiva, il lavoro dellIBRIT si ampliava. Trascendeva - senza trascurare -laspetto di diffusione della lingua, del suo patrimonio, dellesposizione di opere e si proponeva di incorporare il ruolo di armonizzatore dei suoni simbolici finch la produzione di beni culturali della comunit brasiliana locale trovasse, anchessa, un spazio coerente alla sua espansione.
La prima locandina
Ecco davanti a noi, la locandina del giugno 2003, la prima programmazione organizzata dalla nuova direzione. Portava una foto sorridente di Chico Buarque. La guardo con emozione. Oltre allelegante tocco grafico di Eliane Piccardi, ci trovo alcune delle linee che hanno guidato, negli ultimi otto anni, lattivit dellistituto: la participazione intensa degli agenti culturali brasiliani locali; la presenza del corpo docente nella programmazione degli eventi; il cinema brasiliano come propagatore di un dibattito sulla radicalit socio-politica; le manifestazione della cultura popolare brasiliana, non come espressione di un nazionalismo statico, bens come emittente di messaggi nuovi di ibridismi, di diversit, di molteplicit semiotica, di convivenza di contrari importanti nel contesto della globalizzazione.8
Gilberto Gil, Discurso na solenidade de transmisso do cargo, Braslia, 2003. Gilberto Gil, idem.
Durante questi anni, importanti studiosi e artisti sono passati da Orumil Zumbi e sono state attivate diverse collaborazioni tra lItalia e il Brasile. Il principale contributo teorico stato il libero dibattito tra ricercatori brasiliani ed europei sulle questioni sollevate dal sistema della quote e dallo Estatuto da igualdade racial recentemente approvato dal Parlamento Brasiliano, provando ad accompagnare attivamente una tematica cruciale della contemporaneit brasiliana. nostro proposito pubblicare questo materiale. In questi anni, nellormai tradizionale Arrasto de Zumbi, capoeiristas, ballerini, percussionisti delle associazione legate alla cultura afrobrasiliana hanno sfilato per le strade del centro di Milano cosquistando la sua quota di spazio pubblico attraverso la musica e il ballo. Altro caposaldo della programazione dellInstituto sempre stata la Mostra de Cinema Contemporneo che la settimana scorsa arrivata alla sua 6. edizione. Lobiettivo della Mostra mettere in scena, nonch condividere le espressione e le narrative di un paese in continua transformazione: un sguardo radicale sullo sviluppo desiguale e combinato del suo tessuto sociale. Un sguardo non indulgente con la realt ma sempre attento a estrarre lumi di sentimenti nelle situazioni limiti della realt sociale urbana. La diversit delle proposte e i linguaggi artistici molteplici del cinema brasiliano odierno possono costruire un dialogo proficuo con il pubblico, senza il peso ideologico di una scuola, come successo con il ciclo storico del Cinema Novo. Lultima edizione della mostra ha avuto una presenza giornaliera di circa 200 spettatori.
Roque de Barros Laraia, Cultura: um conceito antropolgico, 17 edio, Jorge Zahar Ed, Rio de 4
Janeiro, 2004.
Abbiamo lavorato con la famosa frase di Dcio Pignatari, o lugar comum incomum, nel tentativo di descostruire limmagine di esotismo collegata allicona di Carmen Miranda e ricostruirla, collegandola ai percorssi del pop contemporaneo e do fashion design tropical. La presentazione dellevento portava una affermazione che reprocessava il mito nellattualit: Qual , ento, o legado de Carmen Miranda cultura brasileira contempornea? O seu sucesso, o seu extremo profissionalismo e a sua atualidade indicam-nos um dos caminhos possveis a ser trilhado: a indissolubilidade entre o musical e o visual, entre a festa e o ambiente, entre a exploso do ritmo e exploso da cor, para alm dos esteretipos e das simplificaes, para alm do futuro. 10 necessario qui ricordare un aspetto fondamentale della vita di un Istituto Culturale: la sua natura interdisciplinare. Non soltanto una scuola di lingua, o una galeria darte, o un cine club, o una biblioteca o un punto di incontro tra compaesani fuori del proprio paese. E non neanche tutto questo insieme. di pi. I suoi vari piani si incrociano, integrano e generano nuove forme e nuovi contenuti, creando di fatto un nuovo oggetto che non appartiene a nessuno, come ci ricordava Roland Barthes.11 Lavorare con il concetto di cultura pi negoziare significati che stabilire parametri rigidi. considerare cultura come costruzione, dare risalto al carattere processuale, polissemico, scontinuo, inventato e contrattuale.12
Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima, Carmen Miranda: ritmos e imagens, apresentao da mostra de mesmo nome realizada no IBRIT, Milo 2006. 11 Roland Barthes, Giovani Ricecartori, 1984. 12 Roberto Malighetti, op.cit.
antivedere in unistituto culturale allestero non soltanto come un spazio da essere utilizzato ma, principalmente, un spazio da essere costruito. Loriginalit era nella percezione che una politica culturale, dentro e fuori dal paese, poteva oltrepassare il campo ministeriale-diplomatico e che poteva abbracciare altri agenti culturali. Linnovazione stata fomentare questa azione in forma chiara e decisa, senza contraporre inevitabili ostacoli burocratici alla concretizzazione dei sogni o dei risultati quantitativi alla qualit della formazione offerta.
Conclusione
Possiamo affermare che la cultura si occupa della rete e che la sua configurazione non si da in un spazio esterno, ma si offre come uno strumento di definizione e della costruzione di mondi possibili dentro di un proccesso storico e politico. 13 Sono consapevole che il campo culturale brasiliano, negli ultimi anni, si espanso di un modo notevole. Dal 1994 al 2008 cresciuta la sua partecipazione al prodotto interno lordo dal 0,8 a 4%. Dal 2003 al 2008 la raccolta di risorse attraverso la legge Rouanet passata dai 300 milioni a 1 miliardo di reais. Cos come sono consapevole che questa espansione stata accompagnata di un consolidamento importante della politica culturale pubblica, con la realizzazione delle Conferenze Nazionale di Cultura nel 2007 e nel 2010 che hanno finalizzato lelaborazione di un Piano Nazionale.14 Sono consapevole ancora che molti passi hanno bisogno di essere fatti per linserimento dei centri e istituti culturali brasiliani allestero in questo ampio proccesso di mobilizzazione e cambiamento, affinch queste conquiste siano incorporate dalle comunit brasiliane allestero. Se la cultura brasiliana avr qualcosa da dire nel nuovo panorama mondiale, dovr pure contribuire a rafforzare linclusione culturale dei cittadini brasiliani che vivono fuori dal paese. Nella pratica quotidiana una rete deve essere interpretata attraverso la negoziazione e le condivizione di nuovi significati che acquistano una forte valenza simbolica, come questo primo seminario di ricercatori e professori brasilianisti, ai quali porto il mio augurio di proficua discussione, consapevole che come disse il poeta a vida a arte do encontro, embora exista tanto desencontro pela vida.15 Obrigado.
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Roberto Malighetti, idem. Laymert Garcia dos Santos, A transformao da paisagem cultural brasileira, Revista Cult, 2010. 15 Vinicius de Moraes.