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Il palazzo sorse nel tardo ottocento per opera dell'architetto Luigi Broggi, che si

ispirò alle "cucine economiche" da lui stesso progettate nel 1882. Lo stabile è
diviso in tre parti: alla parte padronale al numero 20 si associa l'ingresso
principale ad angolo, dove il portale è sormontato da un balcone che si estende
lungo tutto il perimetro della casa, il tutto decorato in cotto con tanto di
lesene, finestre bifore, fregi e grottesche. Sono proprio i ricchissimi dettagli
della decorazione in cotto, come i capitelli delle lesene o le decorazioni delle
cornici delle finestre bifore a rendere caratteristica la palazzina. L'abbondante
utilizzo di decorazioni in cotto si spiega con l'attività della famiglia Candiani,
che da generazioni produceva quei manufatti in fornaci di loro proprietà.[1]

All'interno è possibile trovare il giardino, dov'è presente un tempietto in stile


neo-egizio ispirato all'Aida di Giuseppe Verdi.

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