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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

Il fattore pa
eggendo il sul potenzia-

L preceden-
te articolo
sul satani-
smo giovanile
molti lettori si
mento delle
competenze
adolescenziali
attraverso la
strutturazione
saranno chie- del loro am-
sti se esistono biente di vita.
delle possibilità All’interno di
concrete di questa cornice
evitare questi generale, si è
o analoghi svi- anche visto
luppi disfunzio- che la parteci-
nali. A tale do- pazione ad or-
manda oggi gli ganizzazioni e
psicologi ri- associazioni è
spondono af- per i giovani
fermativamen- una chance
te. Si è infatti unica sia per
potuto verifi- aumentare le
care l’efficacia proprie abilità,
delle metodi- sia per svilup-
che di preven- pare un’identi-
zione basate tà positiva.

Massimo Santinello
Alessio Vieno

La valorizzazione delle
Verso un nuovo modo di considerare quella di un malessere giovanile profondo, gene-
l’adolescenza ralizzato e ineluttabile.Certo,nessuno può negare
il disagio adolescenziale legato alle incertezze iden-
apporti conflittuali con i genitori, fre-

R
titarie tipiche dell’età e oggi ampiamente alimen-
quentazioni di gruppi devianti, abuso di tato anche dall’attuale contesto socioculturale,nel
sostanze,azioni violente o antisociali:ecco quale il differimento della gratificazione, come
alcuni degli scenari in cui ormai quasi pure lo sforzo e la fatica prolungati per conseguire
quotidianamente i mass media inseriscono e rac- gli obiettivi,non costituiscono più dei valori nep-
contano gli adolescenti. L’idea che trasmettono è pure per molti adulti e sono rimpiazzati dall’esi-

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rtecipazione
A sinistra,
sopra:
giovani ani-
matori con
bambini down
al Sacro Cuo-
re di Torino.
A sinistra,
sotto:
un volontario
alla mensa
dei poveri del-
la Caritas.
Accanto:
scout duran-
te l’alluvione
di Alessan-
dria del
1994.
Nelle pagine
seguenti:
giovani volon-
tari italiani
della Caritas
impegnati in
Kosovo nel
2004 (città
di Klina e Pri-
zen).

COMPETENZE GIOVANILI
genza del tutto e subito.Ma le generalizzazioni che approdare alla visione di un possibile futuro posi-
arrivano al punto di stabilire una relazione neces- tivo e per trasformare esperienze e sperimenta-
saria fra adolescenza e disagio sono non solo fuor- zioni in occasioni di maturazione personale. Nel
vianti per capire la complessità del sistema giova- 1999 l’Organizzazione Mondiale della Sanità sot-
nile, ma anche inutili a predisporre efficaci inter- tolineava che «gran parte dei costi sociosanitari le-
venti di prevenzione. gati a malattie fisiche o psicologiche che si mani-
L’adolescenza non può essere interpretata solo festano in età adulta sono legati a fattori di rischio
come un periodo rischioso, ma anche come una riscontrabili durante l’adolescenza […].Si devono
fase della vita che offre importanti opportunità per collocare in questa fase del ciclo di vita l’attenzione

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Adolescenti e partecipazione

e gli investimenti per la salute ed il benessere di in- mere – le sue attitudini, i suoi valori, le sue abilità
tere popolazioni […] come strategie per ridurre i e conoscenze, e se si considerano solo i punti cri-
costi legati alla spesa sociosanitaria». Questo pro- tici, è molto probabile che i progetti e le strategie
gressivo aumento dell’attenzione nei confronti del- professionali siano destinate al fallimento.
l’adolescenza ha portato allo sviluppo di un nu- Non è certo nuova l’idea che il modo più effi-
mero notevole di programmi per aiutare i ragazzi cace di prevenire molte delle problematiche ado-
ad affrontare le sfide e le insidie insite in questa lescenziali sia quello di agire sulle potenzialità e sui
fase. L’idea di agire sullo sviluppo adolescenziale punti di forza dei ragazzi piuttosto che sulle loro
intervenendo sui fattori di rischio ha tuttavia por- debolezze (Cowen, 1994). Uno studio longitudi-
tato ad una serie di risposte frammentate, estem- nale condotto su 12.000 adolescenti nordameri-
poranee e “verticali”,ovvero progettate dall’alto e cani ha dimostrato come la qualità della relazione
spesso lontane dalle esigenze dei ragazzi. Pochi di fra genitori e figli e fra insegnanti e studenti sia tra
questi programmi hanno dimostrato una reale ef- i più importanti fattori protettivi contro l’assun-
ficacia.E va anche detto che i problemi che hanno zione di sostanze (Resnick et al., 1997). La pro-
maggiore “visibilità”, o che risultano di maggiore spettiva dello sviluppo delle competenze ha evi-
impatto sull’opinione pubblica,sono anche quelli denziato anche l’importanza nevralgica del con-
su cui le istituzioni agiscono in maniera più “im- testo di vita degli adolescenti (Vieno, Santinello e
pulsiva” e reattiva, trascurando invece di investire Martini, 2005), inclusi gli spazi ricreativi (Santi-
in un’ottica più generale e complessiva. nello e Vieno, 2005). In breve: quanto maggiori
L’esperienza maturata nel campo della preven- sono le opportunità e le risorse a disposizione dei
zione suggerisce che l’approccio basato sul “disa- ragazzi,tanto minori sono le probabilità che questi
gio” sia limitante e che per gran parte dei giovani sperimentino problemi psicologici e comporta-
più che di sofferenza o disagio si dovrebbe parlare mentali. E tuttavia permane un profondo gap tra
di individualismo e assenza di benessere.L’approccio le conoscenze disponibili e il modo in cui di fatto
basato sul disagio trascura anche l’obiettivo di pro- si agisce:colmarlo è forse una delle sfide principali
muovere competenze e abilità positive. Facciamo di chi si occupa di politiche per i giovani.
un esempio.Se qualcuno volesse presentare ad un
imprenditore amico in cerca di personale una gio-
vane e gli dicesse:«Questa è Maria,un’amica di fa- Come incrementare le competenze
miglia. Non si droga. Non è nevrotica. Non è una degli adolescenti
ragazza madre e non è sieropositiva.Per favore met-
tila alla prova!»,sarebbe facile prevedere la risposta: a Convenzione dei Diritti dei Bambini ela-
«Benissimo.Ma cosa conosce del nostro lavoro,che
competenze ha e cosa può fare nella nostra ditta?».
Ne deriva che se per un giovane non si è in grado
di definire – e non gli si offre la possibilità di espri-
L borata dall’UNICEF nel 1999 sancisce che
la partecipazione è un diritto fondamentale
di bambini ed adolescenti. Nonostante
questo punto programmatico sia stato incluso e re-

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cepito da diverse organizzazioni ed istituzioni,esiste possibilità di partecipare ad attività strutturate,tanto
ancora da parte di molti operatori una sostanziale maggiori saranno le competenze che svilupperà,
incomprensione circa la ragione per cui siano ne- le quali a loro volta incrementeranno l’efficacia del
cessarie tali azioni, se non addirittura sul reale si- processo partecipativo e quindi si ripercuoteranno
gnificato del termine “partecipazione”. in termini di un positivo adattamento,dando luogo
È quanto mai evidente che l’adolescente non ad un processo circolare che si autoalimenta.
può essere in grado di sviluppare la sua identità se Nonostante siano i contesti più prossimali –
non viene messo in condizione di partecipare ai scuola e famiglia – ad avere un più profondo im-
processi decisionali riguardanti la sua vita. In par- patto nella vita dei ragazzi, sta di fatto che i più
ticolare, durante questa fase la partecipazione ad “problematici”, sia in termini comportamentali
attività extrascolastiche costituisce un’opportunità che psicologici,trovano soprattutto nella frequen-
di apprendimento,di pratica e di verifica delle pro- tazione di altri ambienti il modo di dimostrare le
prie competenze che si riflette direttamente sul proprie competenze (Vieno,Nation,Perkins e San-
suo processo di sviluppo.Anche il coinvolgimento tinello, in corso di stampa). Si è visto, ad esempio,
in diverse attività strutturate extracurriculari aiuta che per i ragazzi con basse prestazioni scolastiche
i ragazzi a costruire importanti relazioni con pari può rivelarsi importante la partecipazione ad as-
e adulti significativi al di fuori della famiglia e della sociazioni o gruppi nei quali vivere esperienze po-
scuola. sitive e gratificanti.
I risultati di molti studi suggeriscono che la par- Gli studi sulla partecipazione degli adolescenti
tecipazione ad alcune attività di svago strutturate hanno principalmente preso in considerazione at-
facilita un positivo adattamento psicosociale attra- tività extracurriculari strutturate,come quelle spor-
verso l’incremento delle competenze interperso- tive, teatrali o musicali. Ma esistono anche molte
nali,lo stimolo a porsi nuovi obiettivi e la possibi- attività civiche alle quali i ragazzi possono parte-
lità di confrontarsi con i propri amici in attività cipare:volontariato,scoutismo,associazioni di quar-
che non implicano valutazioni da parte di figure tiere o parrocchiali, ecc. Queste attività hanno il
adulte,come spesso invece avviene all’interno della vantaggio di far capire ai ragazzi che: a) esistono
scuola. Le esperienze di partecipazione a gruppi persone meno fortunate di loro;b) loro stessi pos-
ed associazioni contribuiscono allo sviluppo del- sono avere un ruolo attivo di aiuto agli altri; c) il
l’identità, dell’autostima, facilitano la compren- territorio va rispettato come un bene comune di
sione di sé e degli altri e consentono di mettere tutti, sviluppando appartenenza e attaccamento.
alla prova le proprie competenze interpersonali In effetti,la partecipazione civica attraverso il vo-
(Scabini, 2005). lontariato e l’associazionismo è uno dei tratti più
Dunque,il processo di crescita e di sviluppo può significativi della storia italiana, che si manifesta
essere visto come un circolo “virtuoso” che vede ogni giorno e diventa impressionante nelle emer-
nella partecipazione il primo passo per un positivo genze. Ha radici profonde e trova linfa nei valori
adattamento psicosociale:più un adolescente ha la di solidarietà, eguaglianza e giustizia sociale.

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Adolescenti e partecipazione BOX
Dunque non è importante soltanto rispondere alla
domanda di partecipazione dei ragazzi,ma occorre L’impegno civico
anche interrogarsi su quali sono gli spazi parteci-
pativi che gli adolescenti hanno a disposizione.A
questo riguardo rileviamo come l’impegno civico,
dei giovani
sul quale ci soffermiamo nel Box qui accanto, ri-
vesta un’importanza del tutto particolare. lcuni studiosi di molte e varie asso-

Cos’è e cosa non deve essere


la partecipazione
A hanno lamen-
tato la caren-
za di ricerche
sul coinvolgimento de-
gli adolescenti in attivi-
ciazioni, dove i giovani
trovano importanti op-
portunità per sviluppa-
re atteggiamenti e
comportamenti proso-
a partecipazione non può essere conside- tà civiche e sociali, evi- ciali. Nel nostro paese

L rata come un processo passivo, ma deve es-


sere vista come un’opportunità per l’ado-
lescente di prendere parte ai processi deci-
sionali e di influenzarli. In questo senso, la parte-
cipazione è fondamentalmente anche un esercizio
denziando come que-
sta disattenzione abbia
contribuito ad alimen-
tare quel quadro ste-
reotipato in cui l’adole-
si riscontra un ampio
numero di adolescenti
coinvolti in diverse for-
me di volontariato
(Marta e Scabini,
di potere e di autoregolazione. Il processo parte- scenza appare dipinta 2003). Queste attività
cipativo può essere ricondotto ad alcune caratte- come un periodo di pongono gli adolescen-
ristiche fondamentali: apatia e scarso coin- ti a contatto con per-
1. La partecipazione deve essere volontaria. Questo volgimento sociale (Ya- sone bisognose di va-
non significa che il mondo degli adulti non debba tes e Youniss, 1999). rie forme di sostegno
più interrogarsi su quali possano essere le strategie Sarebbe invece neces- sociosanitario, li spin-
più adatte per incoraggiare e stimolare i giovani a sario sottolineare co- gono a prendere cono-
partecipare e su quali siano le opportunità più adatte me questo stereotipo scenza dei più diversi
all’attuazione di questa loro partecipazione. sia contraddetto da ciò background sociali, li
2. La partecipazione deve essere adeguata al grado di che avviene all’interno esercitano in compor-
sviluppo delle capacità socio-cognitive dei ragazzi.Questo
vale non solo per quel che concerne lo stato di
avanzamento del loro processo di crescita indivi- 5.La partecipazione adolescenziale può rappresentare
duale,ma anche per quanto riguarda la formazione un momento di sfida allo status quo degli adulti,ma non
delle abilità specifiche necessarie alla partecipa- può negarne il ruolo. Qualsiasi proposta deve essere
zione: ciò che è possibile e auspicabile a undici vagliata, non accolta acriticamente, né è possibile
anni non lo è a diciotto. delegare ai giovani tutte le responsabilità.Anzi,
3. La partecipazione ha senso solo se gli adolescenti nonostante esistano spazi per agire la propria au-
vengono messi in grado di agire su aree di loro interesse, tonomia, in gran parte dei casi gli adolescenti de-
sperimentando emozioni positive. vono apprendere ed agire concertando i loro mar-
4. Anche la protesta può essere un’importante forma gini d’azione con gli adulti.Rispettare le posizioni
di partecipazione. Un atteggiamento negativo nei dei giovani non significa accontentarli o, peggio
confronti di alcune forme della vita della comu- ancora, risultare accondiscendenti.
nità può rappresentare una forma di partecipa- 6. La partecipazione non può e non deve essere consi-
zione,sempre che questa preveda una qualche pro- derata come la panacea di tutti i mali sociali,e questo vale
posta alternativa.Attraverso varie forme di protesta in modo particolare per quella civica.La partecipazione
i giovani tentano di comunicare con altre realtà, non elimina le ineguaglianze sociali, le dispartità
come il mondo adulto e il loro modo di pensare, economiche, la discriminazione di alcuni gruppi
rispetto alle quali è importante trovare spazi di ne- o etnie, l’impossibilità di disporre di adeguati ser-
goziazione, anche tra posizioni estremamente di- vizi sociosanitari, scolastici o altro. Su queste te-
verse. Naturalmente, nonostante la protesta possa matiche sono chiamati ad intervenire ben più ampi
esprimere un modo alternativo di partecipazione, segmenti della società, oltre che della politica e
essa deve basarsi sul rispetto delle regole della con- delle istituzioni.Ciò nonostante,la partecipazione
vivenza civile. alla vita di gruppi e associazioni attivamente im-

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tamenti d’aiuto fra loro te dei pari, migliori siano maggiormente quale non vogliono ave-
molto diversi, che pos- prestazioni scolasti- attive in senso proso- re commistioni e con-
sono spaziare dalle at- che, minori tassi di ciale. Secondo alcuni taminazioni. Quando gli
tività di sostegno al dropout, minori pun- autori la partecipazio- spazi che connettono
portatore di handicap teggi di depressione, ne ad attività di natura questi due mondi sono
o all’immigrato in diffi- maggiore soddisfazio- civica – e più in gene- inadeguati, la società
coltà fino a quelle di ne per la vita, minori rale ad attività extra- perde l’importante oc-
animazione. Progressi- tassi di comportamenti curriculari caratterizza- casione di creare le
vamente, nel giovane antisociali e di assun- te dalla presenza di fi- basi affinché in futuro
prende corpo un siste- zione di sostanze. gure adulte – potrebbe ci sia una generazione
ma ideologico di riferi- Sono svariati i mec- svolgere anche un ef- di adulti socializzati per
mento efficace per leg- canismi di azione evi- fetto buffer (moderato- prendere parte attiva-
gere e decifrare la denziati in letteratura re) tra situazioni di vita mente alla vita della
realtà, per orientare per spiegare la relazio- stressanti e conse- comunità. Non va di-
l’intervento su di essa, ne tra la partecipazio- guenze negative. menticato che queste
per promuovere espe- ne civica e il positivo Il processo di parte- esperienze pongono
rienze in cui egli stes- adattamento psicoso- cipazione consente l’in- anche le basi per la
so può proporsi esplici- ciale dei ragazzi (Ma- terazione adulto-adole- costruzione del futuro
tamente, in prima per- honey, Lord e Carryl, scente, riducendo i re- cittadino: la coopera-
sona, come portatore 2005). Alcuni studiosi ciproci bias e pregiudi- zione con adulti che in-
di precise costellazioni hanno suggerito che la zi e diminuendo la di- vestono il loro tempo e
valoriali. partecipazione ad atti- stanza tra le due sfere le loro energie in azioni
Alcuni studi hanno di- vità di natura civica sociali, distanza che prosociali incrementa
mostrato come la par- possa rinforzare alcuni spesso rinforza la visio- la condivisione delle
tecipazione a questo ti- positivi valori sociali ol- ne negativa che gli norme ed incoraggia
po di attività sia in rela- tre che incrementare adolescenti hanno di l’acquisizione delle re-
zione con una maggio- la probabilità che in fu- un mondo, come quel- gole della convivenza
re accettazione da par- turo queste persone lo degli adulti, con il sociale

mersi e impegnati nella società può diventare un VIENO A., NATION M., PERKINS, D. D., SANTINELLO M. (in corso
di stampa), Civic participation and the development of adolescent be-
modo per imparare a guardare il presente e a tro- havior problems, «Journal of Community Psychology».
vare un senso al futuro in un’epoca caratterizzata, VIENO A., SANTINELLO M., MARTINI C. M. (2005), La relazione
come hanno detto alcuni studiosi, unicamente da tra clima sociale della zona di residenza e malessere psicologico durante
lo sviluppo preadolescenziale: il ruolo del sostegno dei genitori e del senso
passioni tristi. di sicurezza, «Psicologia Clinica dello Sviluppo», 9, 211-227.
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of after-school program participation and the development of academic
performance and motivational attributes for disadvantaged children, Massimo Santinello, Professore di Psicologia di comunità
«Child Development», 76, 811-825. presso l’Università degli Studi di Padova, dirige il Laborato-
MARTA E., SCABINI E. (2003), Giovani volontari. Impegnarsi, cre- rio per la prevenzione e l’intervento sul territorio (LINK).
scere e far crescere, Firenze, Giunti. Numerosi i suoi contributi allo studio dei fattori ambientali
RESNICK M. D., BEARMAN P. S., BLUM R. W., BAUMAN K. E., e individuali che favoriscono la salute e il benessere delle
HARRIS K. M., JONES J., TABOR J., BEUHRING T., SIEVING R. comunità. È coautore, con M. Prezza, di Conoscere la co-
E., SHEW M., IRELAND M., BEARINGER L. H., UDRY J. R. munità (Bologna, Il Mulino, 2002).
(1997), Protecting adolescents from harm: Findings from the National
Longitudinal Study on Adolescent Health, «Journal of the American Alessio Vieno, Borsista post-dottorato presso l’Università
Medical Association», 278, 823-832. degli Studi di Padova. È autore di diversi contributi empirici
SANTINELLO M., VIENO A. (2005), Dove crescono i ragazzi. Comu- su riviste nazionali ed internazionali e si occupa prevalente-
nità locale e sviluppo psicosociale degli adolescenti, «Psicologia Con- mente delle determinanti sociali del benessere e della salu-
temporanea», 190, 43-48. te in età adolescenziale Ha recentemente pubblicato Crea-
SCABINI E. (2005), Il volontariato giovanile, «Psicologia Contem- re comunità scolastica. Teorie e modelli per gli interventi a
poranea», 189, 58-64. scuola (Milano, Unicopli, 2005).

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