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AA

2009/2010

24/05/2010

Lezioni di Microscopia
OSSERVAZIONE
INGREDIENTI:

- Luce
- retina
- pellicola fotografica
- Supporto dell’immagine - sensore macchina fotografica
- muro (proiettore)

- Sistema di rilevazione del segnale luminoso


- Fotorecettori (coni e bastoncelli)
- Fotodiodi, fototubi
- sensore macchina fotografica (CCD)
PROBLEMA:
Come faccio a formare un'immagine di
un'oggetto che sta in un certo luogo su un
piano posto in un luogo differente (il supporto
su cui voglio proiettare l’immagine)?
Per formare un'immagine devo avere che
OGNI punto dell'oggetto deve essere
ricostruito fedelmente in un UNICO punto
nell'immagine.
La soluzione semplice: pinhole camera

Ogni punto A dell'oggetto va


in un punto del piano
immagine!!!
Questo principio è stato scoperto molto tempo
fa: già i pittori medioevali e rinascimentali
utilizzzavano la “camera obscura” – ma quali
erano i vantaggi?
Usando una pinhole camera tutti i piani dell'oggetto
sono riprodotti fedelmente sul piano dell'immagine.
Si dice che la profondità di campo è infinita!!!

Ma allora quale è il
problema? Perchè non si
usano delle camere fatte
cosi, con un buchetto?!?
Diamo uno sguardo a quello che accade in natura dove esiste
un cefalopode, il Nautilus Pompilius (NP) che per vedere usa
un “pinhole eye” e che vive a circa 150-300m di profondità.

Un punto P viene mappato in un cerchietto C di dimensioni


crescenti con quelle della pupilla (image blurring). Ma pupilla
piccola=poca luce e quindi devo trovare un compromesso
(pupilla NP circa 2 mm). In conclusione la pinhole camera è un
sistema rudimentale ma per il NP evidentemente va bene...
Sott'acqua ogni 100m di profondità perdo 1.5 ordini di
grandezza di luminosità e quindi il “pinhole eye” non funziona
piu' perchè per forza la pupilla deve diventare più grande per
far passare più luce e questo rende il blurring eccessivo (la
pupilla di un pesce che vive in profondità è circa 7 mm in
diametro)
Soluzione: dietro la pupilla
Il compito della lente è quello
metto una lente (anche noi,
di convogliare tutti i raggi che
ma perchè?!?)
escono da P ed entrano nella
pupilla in uno stesso punto P
e non in un cerchietto C
come per la pinhole camera

Vediamo come funziona!!!


Noi abbiamo imparato che i raggi di luce vengono rifratti quando
incontrano una superficie di separazione tra due mezzi otticamente
diversi

prism prisma
a “tagliato”

Lente
=
collezione di prismi
Lente Lente ideale: elemento ottico che
prende TUTTI i raggi uscenti da un
punto P e li concentra in un punto Q.
P
Equazione del
costruttore di lenti
(lenti sottili in aria)
1 1 1 1
Q   (n  1)   
p q  R1 R2 

Fuoco della lente sottile

1 1 1
 
f p q
Lente di Fresnel

....è la curvatura che


conta!!!
Casi possibili:

• Oggetto all’ “infinito”


• Oggetto a una distanza maggiore della focale
• Oggetto nel piano focale
• Oggetto a una distanza minore della focale
• Lenti con focale negativa
“Ray tracing”

(oggetto) P

Q (immagine)

q
Come faccio a disegnare quello che accade con una lente?

1. un raggio parallelo all'asse ottico lo intercetta nel piano focale posteriore


2. un raggio che raggiunge la lente passando per il piano focale anteriore, ne
fuoriesce parallelo all'asse ottico
3. un raggio che passa per il centro della lente non viene deviato
Infinito e distanza focale
Il punto P può anche essere localizzato all'infinito. In questo modo il
punto Q dista f dalla lente dove f prende il nome di distanza focale.

Magnificazione
p f
M  
q f p
Immagine virtuale Q

Cosa succede se l'oggetto è posto a P


distanza p<f?

Equazione delle 1 1 1
lenti
 
f p q

Se p<f (oggetto tra lente e piano focale anteriore) allora q<0 cioè
l'immagine sta dalla stessa parte dell' oggetto (immagine virtuale). Si
chiama in questo modo perchè non è un immagine reale che può
essere proiettata su uno schermo ma necessita di ulteriori lenti per
essere “vista”.
Immagine virtuale per lenti convergenti e
divergenti
Una lente un po' speciale: l'occhio
Cosa serve a cosa?

Cornea= prima lente dell’occhio


Pupilla = diaframma
Cristallino = lente aggiustabile
Umor acqueo e umor vitreo= materiali trasparenti
Retina = lastra fotografica, sede di coni e bastoncelli
Nervo ottico = raccoglie segnali di fotorecettori
Il cristallino: una lente speciale
immagine
all'infinito

immagine a 25
cm
Distanza della visione distinta
Se l'oggetto viene avvicinato
sempre di più all'occhio
l'immagine sulla retina diventa
sempre più grande. Questo però ha un
limite perchè al di sotto di una certa
distanza il cirstallino non riesce più ad
accomodarsi e a formare un immagine nitida.

Questo punto cambia da persona a persona e


anche durante la vita di un individuo.
Convenzionalmente si assume che la minima
distanza per una visione nitida sia di circa 25 cm
l'immagine non è buona
Distanza della visione distinta
La retina La luce arriva dalla parte
opposta rispetto ai fotorecettori!
Le ragioni evolutive di questo
luce sono ancora oggetto di studio.
La funzione degli strati di
cellule che la luce deve
attraversare non è ancora del
tutto noto. Sicuramente si sa
che alcune di esse
contribuiscono ad un pre-
processing dell’immagine.
Nuova (nuovissima!) ipotesi: le
cellule di Mueller funzionano
come fibre ottiche! E in alcuni
animali anche i nuclei dei
Melanina! fotorecettori hanno lo stesso
ruolo.
nervi
Ancora sulla retina
Una caratteristica della retina è quella di contenere cellule nere (che
producono molta melanina) dietro ai fotorecettori. Questo è per
evitare che della luce diffusa passi al nervo ottico. É in fondo
l’analogo del telo nero che i primi fotografi usavano…

Noi e il polpo
A differenza del suo antenato Nautilus, il polpo ha un occhio simile
al nostro. Anzi, forse se la cava ancora meglio: la sua retina infatti è
rovesciata rispetto alla nostra. I fotorecettori costituiscono il primo
strato che la luce incontra ed il polpo è in grado di vedere le prede
anche in condizione di bassissima luminosità (inoltre non ha nessuna
zona cieca).
La nostra retina (“invertita”) e quella del polpo in fondo sono un po’
come una CCD con illuminazione “front” o “back”.
PROBLEMI:
per vedere un oggetto devo far sì che sia proiettato a
fuoco sulla retina:
1. come faccio se un oggetto è a meno di 25cm?
2. cosa faccio se ho difetti di vista e il punto di
messa a fuoco non si trova esattamente sulla
retina?
3. come vedo oggetti molto distanti?
4. come vedo oggetti molto piccoli?

In entrambi i casi la risposta è la stessa: utilizzo delle


lenti in combinazione con gli occhi!
Combinazioni di lenti
Per combinare fra loro più lenti, vale una regola
fondamentale:
1 1 1
 
F f1 f 2
La quantità 1/f è detta “potere ottico” e si misura in diottrie.
Lente di ingrandimento=Oculare
Occhio non funziona più vicino di d=25 cm. Come ingrandisco? Uso
lente d'ingrandimento (f<25 cm) il cui scopo è: se ho un oggetto distante
meno di 25 cm, ne creo un'immagine virtuale distante più di 25 cm

ingrandimento

Imm. virtuale
al finito

Imm. virtuale
all'infinito
Difetti della vista e lenti correttive
Ipermetropia è il difetto che
impedisce di vedere bene le cose
vicine. Il piano focale è oltre la
retina: per questo serve una lente
convergente che crea un’immagine
virtuale più lontana.

Miopia è il difetto che impedisce di


vedere bene le cose vicine. Per
questo serve una lente divergente che
crea un’immagine virtuale più vicina.
Un esempio numerico (che mi sta a cuore)
Una persona miope ha un potere di accomodazione che varia da
p1 = 10cm a p2 = 20cm (ovvero le distanze che può vedere
correttamente). Il miope si dota di occhiali che gli consentono di
ripristinare la corretta visione
all'infinito. Stabilire il potere ottico della lente correttiva. A quale
distanza p deve tenere un libro durante la lettura?

Nota: per risolvere l’esercizio bisogna tenere conto che per


calcolare le diottrie della lente si deve considerare p2
(confrontare la visione da lontano), mentre per la lettura (visione
da vicino) si deve considerare p1!
Soluzione
La visione senza occhiali mette a fuoco il punto
1 1 1
più lontano a distanza p2 e lo focalizza sulla  
retina a distanza Q. Il fuoco del cristallino per il p2 Q f 2
punto più lontano di osservazione è quindi f2.
1 1 1 1 1 Con le lenti invece si può mettere a fuoco sulla
    retina (distanza Q) un punto all’infinito. Il
inf . Q Q f 2 f L potere diottrico della lente composta è 1/f2
(lente dell’occhio) + 1/fL (occhiale)
Dalle 2 eq. combinate (sostituisco 1/Q nella prima eq.) si ha fL = - p2 , quindi ha - 1/p2= - 5
diottrie (giusto! È una lente divergente, quindi ha focale negativa!).
Per leggere da vicino considero il punto p1 di visione distinta
1 1 1
  (per i miopi è meno di 25cm) e applico la solita formula, in cui
p1 Q f 1 compare la lunghezza focale del cristallino contratto.
Quando si legge da vicino con gli occhiali, il potere diottrico
1 1 1 1
della lente composta è 1/f2+1/fL. Ma fL l’ho già ricavato!   
Quindi si può calcolare il punto p, che è la distanza a cui, p Q f 1 fL
leggendo con le lenti, il miope mette a fuoco.
Combinando analogamente le ultime 2 equazioni si trova p=20cm.
Oggetti molto lontani: il telescopio
y’
F2
y ’. retina

oggetti
Spazio

F2 obiettivo  F1 lente

retinica
Immagine
iride
f obiettivo f lente

F1 lente  F2 obiettivo

’. ’.

oggetti
Spazio

f obiettivo y f lente
Oggetti molto piccoli: il microscopio
Il microscopio consiste di due lenti
convergenti principali:
1. Obbiettivo forma un’immagine
reale ingrandita dell’oggetto
2. Oculare forma un’immagine
virtuale ancora più ingrandita

Quello che noi osserviamo grazie


alla lente del nostro occhio è
l’immagine virtuale ingrandita
dall’oculare
Schema del microscopio standard
●Un'immagine (reale) dell'oggetto viene formata in un piano intermedio
tra obiettivo e oculare (l'oggetto non'è nel piano focale dell'obiettivo!!!)
●Un immagine virtuale dell'immagine reale viene prodotta dall'oculare e

visualizzata dall'occhio
L'ingrandimento complessivo è
il prodotto degli ingrandimenti
di obiettivo e oculare

M = Mob x Moc

Valori tipici:

●Oculare: 10x-20x
●Obiettivo: 4x-100x

Obiettivo ha focali molto corte!


Breve test
1. Il cristallino dell’occhio ha funzione di: 4. Una lente divergente produce un’immagine:

a) Fotorecettore a) Virtuale se l’oggetto è a distanza minore della


b) Lente fissa distanza focale e reale se è a distanza maggiore
c) Lente regolabile b) reale se l’oggetto è a distanza minore della distanza
d) Schermo fotografico focale e virtuale se è a distanza maggiore
2. La cornea ha funzione di: c) Sempre virtuale
d) Sempre reale
a) Fotorecettore 5. Il potere ottico di una lente è:
b) Lente fissa
c) Lente regolabile a) L’inverso della distanza focale
d) Schermo fotografico b) L’inverso della curvatura della lente
c) L’inverso della distanza fra la lente e l’oggetto
3. Esporre gli occhi direttamente alla luce del sole senza d) L’inverso dello spessore della lente
lenti scure può essere dannoso perchè: 6. Se il potere ottico di una lente è 8 diottrie e affianco
un’altra lente con potere ottico -5 diottrie, il
a) La luce satura i fotorecettori, che si degradano potere ottico risultante è (in diottrie):
b) Troppa luce entra dalla pupilla: di conseguenza a) -40
l’immagine diventa più sfocata e si perde di b) -8/5
risoluzione c) 3
c) Le cellule retiniche che producono melanina, d) 13
come quelle della pelle, rischiano di sviluppare
tumori se esposti alla luce UV del sole 7. In un microscopio, l’oculare produce:
d) Si accelera l’invecchiamento dell’occhio perchè
si accentua la perdita della visione distinta a) Un’immagine reale ingrandita
b) Un’immagine virtuale ingrandita
c) Un’immagine reale rimpicciolita
d) Un’immagine virtuale rimpicciolita

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