Sei sulla pagina 1di 2

Testo argomentativo: Gli zoo

Questione: pro o contro gli zoo?


Tesi: gli zoo servono a sensibilizzare le persone sui principali crimini ambientali: commercio illegale di fauna
e flora, inquinamento, incendi e bracconaggio
Argomenti pro agli zoo:
- è l’unica possibilità che una persona normale ha per vedere da vicino un animale che altrimenti non
vedrebbe mai
- la modificazione delle strutture ha migliorato la permanenza degli animali negli zoo
- molti zoo sono membri di associazioni impegnate alla conservazione delle specie a rischio di
estinzione
- svolgono un ruolo di eduzione e sensibilizzazione nei confronti delle scuole e dei cittadini
- servono a sensibilizzare le persone sui principali crimini ambientali

Pro o contro gli zoo? Gli animalisti direbbero subito contro perché secondo loro per educare i bambini alla
conoscenza e alla diversità del mondo animale bisogna portarli ad osservare le specie nel loro habitat
naturale, oppure visitare le oasi protette o i centri di tutela della fauna. Come dar loro torto? Certo, sarebbe
meraviglioso fare un viaggio per esempio in Africa, partecipare a dei meravigliosi Safari fotografici ed avere
la possibilità di incontrare animali incredibili come leoni, elefanti o giraffe e vederli correre in tutta libertà.
Ma purtroppo sono viaggi costosissimi e non tutti possono permetterselo. Quindi, gli zoo sono l’unica
possibilità che una persona normale ha, per vedere da vicino un animale che altrimenti non vedrebbe mai.
Nel corso degli anni, sono state anche brevettate delle macchine in grado di riprodurre il clima, i suoni e
perfino la luminosità dell’ambiente naturale originario. La modificazione di queste strutture ha senza ombra
di dubbio migliorato la permanenza degli animali negli zoo, rivestendo un ruolo fondamentale per garantire
la conservazione in natura di specie minacciate di estinzione.
È importante dire che per esempio, il Bioparco di Roma è membro dell’EAZA (Unione Europea Zoo e
Acquari) e della WAZA (Unione Mondiale Zoo e Acquari) e collabora a livello internazionale con molte
istituzioni impegnate nella conservazione delle specie a rischio di estinzione, e partecipa al Progetto Arca,
un progetto internazionale finalizzato alla salvaguardia degli anfibi, e a diversi programmi di riproduzione in
cattività, volti a favorire l’interscambio degli animali fra uno Zoo e l’altro al fine di ridurre gli accoppiamenti
fra consanguinei e a incrementare la riproduzione delle specie minacciate di estinzione.
Il Bioparco inoltre svolge un ruolo di educazione e sensibilizzazione particolarmente importante sia nei
confronti delle scuole che nei confronti della cittadinanza. Infatti è impegnato affinché gli zoo siano
concepiti non come luoghi di svago, ma come strutture atte all’educazione del pubblico.
Per questo il museo all’interno del Bioparco serve a sensibilizzare le persone sui principali crimini
ambientali: commercio illegale di fauna e flora, inquinamento, incendi e bracconaggio.

Questione: pro o contro gli zoo?


Tesi: gli animali non saranno mai liberi di comportarsi normalmente, saranno sempre vincolati dagli
addestratori
Argomenti contro gli zoo:
- il loro scopo è creare una fruttuosa attrazione turistica
- gli animali spesso impazziscono o contraggono malattie dovute soprattutto allo stress
- gli animali sono prigionieri e sempre vincolati dagli addestratori
- l’esempio di Bokito nel parco di Rotterdam

Pro o contro gli zoo? Molti direbbero subito pro, perché pensano che siano utili per conoscere meglio gli
animali e avvicinarsi alla natura.
Ma il vero scopo è creare una fruttuosa attrazione turistica. In effetti sono diventati degli elementi
caratteristici di ogni grande città, dove si muovono ogni giorno migliaia di turisti, e non negli sperduti
paesini di montagna. Inoltre molti parchi dispongono di negozi di souvenir e di gelaterie che non
contribuiscono certo a ricreare un ambiente naturale, anzi hanno lo scopo di attirare le persone e
persuaderle ad entrare.
Sicuramente gli zoo di oggi non sono come quelli di un tempo, gli animali hanno tutte le comodità possibili,
sono più curati e spesso coccolati, ma pur sempre prigionieri. Che la gabbia sia pulita o sporca, che sia di
cinque o dieci metri quadrati, la libertà è comunque irraggiungibile.
Infatti i danni più gravi, sono quelli psicologici, gli animali spesso impazziscono o contraggono malattie
dovute soprattutto allo stress. Per esempio uno scimpanzé detenuto nello zoo di Roma per ben
quarant’anni ha iniziato a urlare e a mostrarsi aggressivo con chiunque, perfino con sé stesso. O come nel
maggio 2007, nel parco di Rotterdam, Bokito, un gorilla di undici anni, è riuscito ad evadere dalla gabbia,
scatenando il panico nel parco e provocando lievi ferite a quattro persone. Sono numerosi anche i casi di
morte all’interno degli zoo dovuti proprio a malattie psichiche degli animali. Questo vale anche per gli
acquari, un’ulteriore attrazione di cui tutti gli zoo dispongono. Un delfino, nato per nuotare liberamente nel
mare, potrà mai sentirsi libero e rispettato se limitato nei confini di una vasca e stressato dalle continue
esibizioni? L’animale non sarà mai libero di comportarsi come tale, sarà sempre vincolato dagli addestratori
e dagli spettatori.
Eppure l’uomo si reputa superiore agli altri esseri viventi, ma chiudere in gabbia gli “esseri inferiori” non è
un segno di superiorità. Se i cittadini insorgessero contro gli spettacoli acquatici o di qualunque altro tipo o
protestassero almeno per ridurre il numero di esibizioni al giorno, gli zoo probabilmente cesserebbero
queste attività.

Potrebbero piacerti anche