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1° PERIODO

AT T IV ITÀ DI CONF RONTO:


“Beati i poveri in spirito”

Siamo spesso portati a pensare di aver bisogno di tante cose. Crediamo siano indi-
spensabili e non solo: di non averne mai abbastanza. I ragazzi non fanno in tempo ad
imparare ad usare il nuovo iPhone che ne entra sul mercato un nuovo modello e lo
desiderano. È spesso la società consumistica in cui viviamo che ci induce a questo.

Possiamo considerarci ricchi perché possediamo molti beni, ai quali ci sentiamo mol-
to legati e perciò facciamo fatica ad abbandonarli, proprio come il giovane ricco, che
a causa della sua ricchezza se ne andò rattristato ed afflitto davanti alla richiesta
di Gesù di vendere tutti i suoi averi per poter avere la vita eterna. E se dopo pochi
minuti avesse deciso di tornare indietro dicendo: “Eccomi Maestro, ho venduto tut-
to quel che avevo e l’ho dato ai poveri!”? Cosa potrebbe essere successo nel suo
cuore? Forse si era accorto che le cose che possedeva non lo rendevano veramente
ricco, ma che era in realtà povero perché sentiva la mancanza di qualcosa che non lo
faceva sentire sazio. È scoprendosi poveri che si ha accesso al Regno dei cieli!

Il giovane aveva bisogno non tanto dei beni, ma di una relazione che lo rendesse sa-
zio, uno sguardo che lo illuminasse. Chi è povero è beato perché desidera e attende
qualcuno che lo riconosca nella sua identità e venga a salvarlo dalla condizione di
mancanza..

L’inondazione. Cosa sei disposto a perdere?

Obiettivi
Far sperimentare il bisogno che spesso sentiamo di possedere molte cose e la
fatica a lasciare ciò che abbiamo, riflettere su ciò di cui sento la mancanza.

Durata
30 minuti + tempo necessario alla discussione

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Materiale
Una copia a testa del foglio di istruzioni (vedi allegato) e una per ogni gruppo,
una penna a testa, due biglietti per gruppo.
Svolgimento
Dividete i ragazzi a gruppi di cinque e spiegate loro che dovranno prendere una deci-
sione difficile. Descrivete loro la situazione in cui si trovano: sono appena tornati da
una vacanza e scoprono di dover evacuare immediatamente, a causa dell’inondazio-
ne del fiume che si trova nel paese in cui abitano. Possono portare con sé soltanto
4 oggetti.
Distribuite il foglio delle istruzioni e lasciate 5 minuti perché possano leggerlo indi-
vidualmente e fare una scelta. Successivamente, date ai gruppi 15 minuti di tempo
per decidere insieme le quattro voci da salvare. Dopodiché, chiedete ai gruppi di
nominare un portavoce ed informateli che nella fase successiva potranno comunicare
con lui esclusivamente attraverso due messaggi scritti. A questo punto i portavoce
formano un gruppo al centro e cercano di raggiungere un accordo a nome di tutti
entro 10 minuti. Durante la discussione i gruppi possono ascoltare e commentare,
ma non parlare direttamente con il portavoce, se non attraverso i bigliettini che sono
stati dati loro.

Allegati
FOGLIO D’ISTRUZIONI
Tornate da una vacanza all’estero e scoprite che sta piovendo ininterrottamente da
tre giorni nella zona dove vivete. Al vostro arrivo sentite un altoparlante della polizia
che avverte gli abitanti di evacuare, perché il fiume sta per straripare. Riuscite ad
entrare in casa, ma vi accorgete che avete al massimo 5 minuti per decidere che cosa
portare via e potete salvare solo 4 cose.
Quali dei seguenti oggetti prendereste? Ricordate che qualsiasi cosa non tratta in
salvo sarà quasi certamente distrutta dall’inondazione.
1.  Un romanzo a cui state lavorando da molti mesi.
2.  L’album di fotografie in cui è racchiusa la vostra storia dal primo giorno, con
la vostra famiglia.
3.  Il vostro iPod, con le vostre canzoni preferite.
4.  Le puntate della serie che seguite con costanza tutte le settimane.
5.  Un diario personale che tenete ormai da anni.
6.  Un veliero in bottiglia che avete fatto nel periodo in cui siete stati a letto per
settimane.
7.  Una chitarra costosa che rende la musica che suonate migliore di quello che
è in realtà.

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8.  Un pallone.
9.  Il vostro paio preferito di scarpe.
10.  Il vostro smartphone.
11.  Le coppe e le medaglie che avete vinto con la squadra in cui giocate.
12.  Lo scooter che vi ha prestato un amico.
13.  Un tappeto prezioso che vi ha portato un vostro amico dall’Asia, che vi ha
invitato ad andare a fare il volontario con lui l’anno prossimo.
14.  Un carrello con delle piante difficili da coltivare che siete appena riusciti a
far germogliare.
15.  La collezione di francobolli di vostro padre di grande valore filatelico.
16.  I bigliettini che vi scambiavate a scuola con il vostro ragazzo/ragazza.
17.  Due bottiglie di vodka che conservate per la prossima festa.
 
Domande per la riflessione
•  È stato difficile scegliere 4 oggetti? Erano abbastanza o avresti portato con
te qualcos’altro? Sono disposto a lasciare qualcosa?
•  Nella tua vita, di cosa senti la mancanza (non sono/non ho abbastanza…)?
•  Dove e come cerco ciò di cui sento la mancanza?

GIOCO DI RUOLO “Beati i miti”

Obiettivi
Provare a metterci nei panni dell’altro, provare empatia.
Capire che mitezza significa essere disponibili a pagare il prezzo di persona ma senza
essere remissivi. Sperimentare la non-violenza attiva in un’ottica cristiana.

Durata
20 minuti + tempo necessario alla discussione

Materiale
Una copia a testa dell’allegato scenario e del foglio di ruolo.
Una copia dell’allegato: il fenomeno del razzismo in America per gli educatori

Svolgimento
L’attività è un gioco di ruolo, ovvero una dinamica in cui viene dato uno scenario par-
ticolare ed i ragazzi devono immedesimarsi in un personaggio che si trova in quella
precisa situazione ed agire come se fossero “nei suoi panni”.

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Dividete i ragazzi in due gruppi e disponeteli su due file, in modo che ogni persona
del primo gruppo abbia di fronte una persona del secondo gruppo.
Ora spiegate lo scenario (vedi allegati): cercate di essere chiari e allo stesso tempo
di lasciare spazio all’immaginazione dei ragazzi. A questo punto distribuite il ruolo A
ai membri del primo gruppo e il ruolo B ai membri del secondo gruppo (vedi allegati).
Lasciate alcuni minuti perché i ragazzi possano entrare nel ruolo e rassicurateli sul
fatto che non c’è un modo giusto di agire, ma si tratta soltanto di sperimentare le
proprie reazioni.
Successivamente formate delle coppie composte da un elemento del gruppo A e
uno del gruppo B. Ogni coppia deve rappresentare un incontro. Ora si può dare via
al gioco.
La discussione può concludersi spontaneamente oppure può essere fermata dopo
alcuni minuti. Se la situazione sta sfuggendo di mano o alcuni partecipanti mostrano
segni evidenti di non riuscire a sopportare il proprio ruolo, è necessario fermare il
gioco.
Infine, potete scambiare i ruoli e far ripetere la scena.

Scenario
È il 1955 a Montgomery, Alabama. Sull’autobus, gli afroamericani devono pagare il
biglietto all’autista e poi uscire e rientrare sul retro, dove c’è uno spazio riservato
per loro.
Siete su un autobus durante l’ora di punta. Come ogni giorno l’autobus è affollato,
pieno di persone che tornano a casa dal lavoro. I volti sono tesi e imbronciati, i gesti
nervosi. Ad una fermata salgono diverse persone, tra le quali una donna bianca, ma
sull’autobus non ci sono più posti a sedere.

RUOLO A
Ti chiami Rosa Parks e sei afroamericana. Lavori a servizio in un grande magazzino
in centro. Sei in piedi dalle 6.00 di questa mattina ed hai camminato avanti e indietro
per tutto il giorno. Ti aspetta un lungo tragitto in autobus, prima di rientrare a casa
dove devi ancora preparare la cena per la tua famiglia e finire alcune faccende. Sei
stata fortunata: hai preso l’ultimo posto disponibile e ora puoi finalmente far riposare
la tua povera schiena. Alla prima fermata, l’autista ti chiede di lasciare il posto ad
una donna bianca che è appena salita e di spostarti sul retro dell’autobus. Tu decidi
di non alzarti.

RUOLO B
Sei l’autista dell’autobus. Sei in servizio da otto ore e questa è la tua ultima corsa. Si
tratta del momento peggiore della giornata, perché l’autobus è pieno di gente stanca
e sgarbata.

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L’autobus è già pieno quando salgono altre persone che si stringono come sardine nel
corridoio, non lasciando più spazio per muoversi. Tra queste c’è una signora che fa
fatica a mantenersi in equilibrio e si appoggia ad un sedile occupato da una ragazza
nera. Decidi di intervenire e chiedi alla ragazza di cedere il posto alla signora. La
legge ti impone di far rispettare la divisione razziale e di riservare i posti a sedere
per i bianchi.
 

IL FENOMENO DEL RAZZISMO NEGLI USA


Fin dall’era coloniale gli abitanti degli Stati Uniti d’America fanno i conti con il feno-
meno del razzismo. Dopo la Seconda guerra mondiale la segregazione razziale era
uno dei problemi più scottanti. Bianchi e neri, in qualsiasi attività della società civile,
erano divisi: dovevano fare la spesa in supermercati diversi, mangiare in ristoranti
separati, frequentare scuole distinte…e così per i bagni pubblici, il lavoro, gli ospe-
dali, le chiese e qualsiasi altro luogo pubblico. I neri non avevano diritti civili, come
per esempio quello di voto.
Bianchi e neri non potevano stare insieme e se capitava, i neri dovevano essere ri-
verenti nei confronti dei bianchi. Gli atti di disobbedienza erano davvero coraggiosi,
infatti la resistenza dei bianchi era molto tenace, non solo da parte di alcuni gruppi
reazionari estremisti ma anche della gente comune.
Soltanto negli anni Sessanta, dopo le numerose battaglie condotte da vari movimen-
ti per i diritti civili, le leggi sulla segregazione razziale dei neri vennero abolite dal
governo federale degli Stati del sud.
 
Domande per la riflessione
•  Come ti sei sentito nei panni di Rosa? E dell’autista? Come ti sei compor-
tato?
•  É possibile reagire al male con il bene?
•  Come reagisci ai torti che subisci? Ti è mai capitato di fare del bene a colui che ti
stava facendo del male?
•  Sei disposto a perdonare chi ti fa un torto e ad offrirgli un’alternativa alla violen-
za?
•  Quelle di Gesù sono parole molto difficili da vivere: chiede un amore che eccede le
capacità umane. Trasmettono, però, un senso di speranza. Ci portano a credere che
sia possibile un mondo dove non esistano violenza, vendetta ed egoismo. Tu credi di
poter fare la tua piccola parte? Sei disposto a fare questa fatica?

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