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3 Alma Mater Studiorum-Università di BolognaDipartimento di Filosofia e ComunicazioneTesi di laurea


triennale in storia della medicinaRelatore prof. Matteo MartelliAnno accademico 2018-2019
Piante, droghe e dei

I
Percezione medica e sociale delle sostanze psicotrope
nell’Antichità
Michael Tosi

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È

l
vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?». Rispose la donna al
serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che
sta in mezzo al giardino Dio ha detto:«Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti
morirete»». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui
voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
GEN 3, 1- 5
INDICE GENERALESommario
p. 5
Parte prima.
Droga: un approccio magico, medico e religioso.
Introduzione p. 6
Animali che si drogano p. 6

s
Lo sciamanesimo p. 7
Il rito sciamanico p. 9
Malattie divine e piante sacre p. 10
La medicina mesopotamica p. 12
Magia e medicina nell’antico Egitto p. 11
La medicina templare nella Grecia Antica: la terapia del sogno p. 13

e
Il razionalismo della medicina ippocratica p. 14
La nuova concezione di farmaco p. 16
Residui di magia e religione nell’ambito medico p. 16
I medicamenti p. 18
La mitridatizzazione p. 19
Galeno: l’inizio della farmacologia p. 21

r
Parte seconda.
Ritratto di alcune sostanze psicotrope.
Introduzione p.23
Canapa p. 23
Solanacee p. 28
Oppio p 31

p
Vino p 36
Nepente p. 38
Ciceone p. 40
Conclusioni p. 44
Bibliografia p. 46

e
SOMMARIO
La modernità vive una forte tendenza a condannare, anche moralisticamente, l’utilizzo di un
ventaglio molto ampio di sostanze naturali, superficialmente inserite nella macrocategoria di droga.
Scopo della seguente tesi è mostrare come questa sia na grande banalizzazione che tende a celare
l’importanza socioculturale e medica che talune sostanze hanno rivestito nello sviluppo della società umana.
Credoche riuscire a comprendere questo fatto sia essenziale per innescare un rinnovamento del pensiero ingrado di
riaccreditare sostanze che la società moderna condanna forse in modo troppo sconsiderato
efrettoloso. La ricerca scientifica medica potrebbe incredibilmente beneficiare di un tale cambiamentoe non ritrovarsi
irrimediabilmente bloccata da ostacoli legislativi nati in seno ad una mentalitàantiquata e moralistica.
Ho deciso di strutturare l’argomentazione in due parti: una prima parte atta a descrivere e delineare le
categorie del pensiero dell’Antichità, categorie che conducono a un modo differente di ragionare e
percepire i fenomeni. In questa prima parte concentrerò l’analisi sul sistema medico antico con
l’intento di ricostruire un paradigma di pensiero che permet ta di comprendere a noi uomini della
modernità il valore inestimabile di sostanze oggigiorno condannate. Nella seconda parte ho tentato diricostruire, grazie
a fonti antiche e ipotesi che emergono da studi più recenti, gli usi che l’Antichità faceva di alcune sostanze.

PARTE PRIMA
DROGA: UN APPROCCIO MAGICO, MEDICO, RELIGIOSO
Introduzione
Chiunque abbia in mente un qualche concetto di droga, fallirebbe provando a darne una definizioneadeguata ed
esauriente. Il Ministero della Salute italiano definisce droga «una qualunque sostanza ingrado di cambiare il modo in
cui il corpo e la mente funzionano»; in questo modo però si potrebberofar rientrare nella categoria anche sostanze
ormonali che il nostro corpo produce autonomamente inrisposta a determinati stimoli esterni,
come per esempio l’adrenalina, oppure vi si potrebbe farrientrare una delle tante sostanze di cui la modernità fa
un utilizzo considerevole, quali nicotina ecaffeina, senza, tuttavia, che vi sia l’effettiva percezione di assumere
stupefacenti.Il concetto di droga salda insieme dimensioni molto diverse: non è solo una questione medicae
farmacologica, ma anche sociale, etica e, come spiegherò successivamente, spirituale. Stando aquanto riporta
l’enciclopedia Treccani: «una nozione generica di droga si rivela sul piano pratico deltutto inutile, [mentre]
una definizione specifica rischia di risultare inadeguata per difetto». A tal proposito ho deciso di
adottare, all’interno della seguente tesi, un lessico volutamente ambiguo perindicare il termine droga,
proprio per far emergere questa sovrapposizione di disparate accezioni epercezioni che un tale concetto, di
cui spesso si fa abuso, porta immancabilmente con sé.
Animali che si drogano
Si suppone che le prime droghe siano comparse a seguito di una coevoluzione tra il regno animale equello vegetale:
per proteggersi dalla voracità dei grandi erbivori del passato, molte specie vegetalihanno sviluppato vie metaboliche il
cui risultato è la produzione di principi chimici molto potenti, glialcaloidi. Un alcaloide è un composto organico, in
prevalenza di origine vegetale, dotato di una spiccata capacità di innescare grandi cambiamenti fisiologici
in seguito all’assunzione di una piccola dose di esso.

L’utilizzo di sostanze psicotrope accompagna dai suoi albori lo sviluppo della civiltàumana. Tracce di
bevande fermentate a base alcolica e resti di piante dal potere allucinogeno sono

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