Sei sulla pagina 1di 2

Sindone

Cos’è
La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone,
è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino , sul quale è visibile
l'immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a
maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù.
Molte persone identi cano l'uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per
avvolgerne il corpo nel sepolcro.

Lenzuol
La Sindone è un lenzuolo di lino di colore giallo ocra, avente
forma rettangolare di dimensioni di circa 441 cm x 111 cm. In
corrispondenza di uno dei lati lunghi, il telo risulta tagliato e
ricucito per tutta la lunghezza a otto centimetri dal margine
Il lenzuolo è tessuto a mano con trama a spina di pesce e con
rapporto ordito-trama di 3:1
Il lenzuolo è cucito su un telo di supporto, pure di lino, delle
stesse dimensioni: il supporto originale, applicato nel 1534, è
stato sostituito nel 2002 con un telo simile più recente
Le bruciature più vistose sono state causate dall'incendio
scoppiato il 4 dicembre 1532 nella Sainte Chapelle di
Chambéry, in cui la Sindone rischiò di essere distrutta. Un
oggetto rovente (delle gocce d'argento fuso, oppure una parte
del reliquiario) aprì nel lenzuolo numerosi fori di forma
approssimativamente triangolare, disposti simmetricamente ai
lati dell'immagine in quanto il lenzuolo era conservato
ripiegato più volte su sé stesso. Nel 1534 le suore clarisse di
Chambéry ripararono i danni cucendo sui fori delle pezze di
tessuto e impunturando la Sindone su un telo di supporto
della stessa grandezza. Nel 2002, in un intervento di restauro
conservativo, tutti i rappezzi sono stati rimossi e il telo di
supporto originale è stato sostituito con un altro più recente

fi
.

Luoghi in cui è stato


Il 20 giugno 1353 il cavaliere Goffredo di Charny, che ha fatto costruire una
chiesa nella cittadina di Lirey dove risiede, dona alla collegiata della stessa
chiesa un lenzuolo che dichiara essere la Sindone che avvolse il corpo di
Gesù.
Dopo alcuni viaggi in Europa venne venduta ai Savoia che conservano la
Sindone nella loro capitale, Chambéry; nel 1506 ottengono da Giulio II
l'autorizzazione al culto pubblico della Sindone con messa e uf cio proprio
La notte tra il 3 e il 4 dicembre 1532, la cappella in cui la Sindone è custodita
va a fuoco, riuscirono a portare in salvo il reliquiario d'argento che era già
avvolto dalle amme (alcune gocce d'argento fuso sono cadute sul lenzuolo
bruciandolo in più punti).

Dopo aver trasferito la capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1562,
nel 1578, il duca Emanuele Filiberto decide di portarvi anche la Sindone.
L'occasione si presenta quando l'arcivescovo di Milano, San Carlo Borromeo,
fa sapere che intende sciogliere il voto, da lui fatto durante l'epidemia di peste
degli anni precedenti, di recarsi in pellegrinaggio a piedi a visitare la Sindone.
Emanuele Filiberto ordina di trasferire la tela a Torino per abbreviargli il
cammino, che San Carlo percorre in cinque giorni
La Sindone, però, non viene più riportata a Chambéry: da allora resterà
sempre a Torino, salvo brevi spostamenti. Nel 1694 viene collocata nella
nuova Cappella della Sacra Sindone, cappella appositamente costruita,
edi cata tra il Duomo e il Palazzo reale dall'architetto (questa è tuttora la sua
sede).
fi

fi

fi
.

Potrebbero piacerti anche