Agenda 2030
Cosè
L
’ Agenda 2030 meglio chiamata come “obiettivi di
sviluppo sostenibile”, OSS (in inglese: “Sustainable
Development Goals”, “SDG”) sono una serie di 17
obiettivi interconnessi, de niti dall' Organizazione delle
Nazioni Unite come strategia "per ottenere un futuro migliore
e più sostenibile per tutti". Il nome Agenda 2030 deriva dal
nome del documento che porta per titolo Trasformare il
nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile,
riconosce lo stretto legame tra il benessere umano, la salute
dei sistemi naturali e la presenza di s de comuni per tutti i
paesi.
Scopo
G
li obiettivi di sviluppo sostenibile mirano ad affrontare un'ampia gamma di
questioni relative allo sviluppo economico e sociale, che includono la povertà,
la fame, il diritto alla salute e all’istruzione, l'accesso all’acqua e all'energia, il
lavoro, la crescita economica inclusiva e sostenibile, il cambiamento climatico e la
tutela dell'ambiente, l'urbanizzazione, i modelli di produzione e consumo, l'uguaglianza
sociale e di genere, la giustizia e la pace.
G
li obiettivi, enumerati nella
Risoluzione delle Nazioni
Unite A/RES/70/1 approvata
dall'Assemblea generale dell'ONU il
25 settembre 2015, sono
complessivamente 169, da
raggiungere entro il 2030. Sono stati
concordati, a partire dai principi
inclusi nella Risoluzione intitolata "Il
futuro che vogliamo", un documento
non vincolante elaborato dopo la
Conferenza delle Nazioni Unite sullo
sviluppo sostenibile del 2012, per
sostituire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che avevano come orizzonte temporale
il 2015. Mentre questi ultimi si rivolgevano in modo diversi cato ai paesi sviluppati e in
Pagina 1 di 16
fi
fi
fi
Diego De Brasi
via di sviluppo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno carattere universale e sono
fondati sull'integrazione tra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale,
sociale ed economica), quale presupposto per eradicare la povertà in tutte le sue
forme. Tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno rati cato l'agenda 2030 e si
sono così impegnati a declinare nella loro politica gli obiettivi di sviluppo sostenibile
previsti. Ogni anno gli Stati possono presentare lo stato di attuazione dei diciassette
OSS nel proprio paese, attraverso l'elaborazione di Rapporti Nazionali Volontari.
L'Agenda 2030 individua nel Foro politico di Alto Livello il consesso globale per
monitorare, valutare e orientare l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per
supportare tale attività e garantire la comparabilità delle valutazioni, la Commissione
Statistica delle Nazioni Unite ha costituito l’Inter Agency Expert Group on SDGs
(IAEG-SDGs), con il compito di de nire un insieme di indicatori per il monitoraggio
dell’attuazione dell’Agenda 2030 a livello globale.
Origini
L
e negoziazioni sull'Agenda di Sviluppo Post 2015 hanno avuto inizio nel gennaio
del 2015 e si sono concluse nell’agosto del 2015; dopo dei precedenti incontri
delle nazioni ad esempio nel 1972, in cui si iniziò a parlare dell’ argomento
ambiente, e nel 2011, in cui la Colombia ha proposto l'idea degli SDG (Sustainable
Development Goals). È stato adottato un documento nale nel Summit delle Nazioni
Unite sullo Sviluppo Sostenibile del settembre 2015 che ha avuto luogo a New York,
negli Usa. Il 25 settembre 2015, i
193 stati dell’Assemblea Generale
dell’ONU hanno adottato l’Agenda
2030 intitolata Trasformare il
nostro mondo. L’Agenda 2030 per
lo sviluppo sostenibile". L’agenda
è costituita da 92 paragra . Il
paragrafo 52 delinea i 17 Obiettivi
di Sviluppo Sostenibile af liati ai
169 target.Le agenzie dell’ONU,
che fanno parte del Gruppo per lo
sviluppo delle Nazioni Unite,
hanno deciso di supportare una
campagna indipendente per
diffondere i nuovi OSS a un’utenza
più ampia. Questa campagna, "Progetto Everyone", ha ricevuto il supporto delle
istituzioni aziendali e altre organizzazioni internazionali. Usufruendo del testo redatto
dai diplomatici delle Nazioni Unite, un team di specialisti della comunicazione ha
sviluppato delle icone per ciascun obiettivo. Il team, inoltre, ha abbreviato il titolo I 17
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Obiettivi Globali e in seguito ha avviato dei
Pagina 2 di 16
fi
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
workshop e delle conferenze per rendere noti gli Obiettivi Globali all’utenza
internazionale.
Pagina 3 di 16
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
Obbiettivo personale
Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile
Garantire a tutti l'accesso a servizi energetici
economici, af dabili, sostenibili e moderni.
G
li obiettivi da raggiungere entro il 2030
includono l'accesso a sistemi di energia
economici e af dabili, oltre che l'incremento
della quota di energie rinnovabili nel consumo
globale di energia. Questo rende necessario un
miglioramento dell' ef cienza energetica e un
potenziamento della cooperazione internazionale,
in modo da agevolare l'accesso alle tecnologie
pulite e incrementare gli investimenti nelle
infrastrutture di energia rinnovabile. Delle attenzioni
di riguardo vengono riservate alla costruzione di
infrastrutture di supporto per i paesi meno sviluppati , le piccole isole e i paesi in via di
sviluppo senza sbocchi sul mare.
Nel 2017, solo il 57% della popolazione mondiale utilizza carburanti e tecnologie pulite
come fonti primarie di sostentamento, una percentuale molto lontana dal 95%
pre ssato dall'agenda 2030.
Obiettivo 7 in Italia
I
l Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) è uno strumento cruciale per le
politiche energetiche nazionali, ma il suo impiego è inferiore a quello necessario
per rispettare la riduzione di almeno il 50% al 2030 prevista dal Green deal
europeo. La versione definitiva del Pniec è stata infatti trasmessa alla Commissione
europea a gennaio 2020, confermando un taglio alle emissioni del 37% rispetto al
1990, ben lontano dalla soglia europea.
Pagina 4 di 16
fi
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
A tali incentivi si aggiunge un altro buono mobilità, fino a un massimo di 500 euro,
per tutti i comuni superiori a 50mila abitanti, valido fino al 31 dicembre 2020 per
analoghe tipologie di spesa. Si prevede inoltre che negli stessi comuni le imprese e le
pubbliche amministrazioni (dai cento dipendenti in su) saranno obbligate a nominare
un mobility manager, per efficientare gli spostamenti dei propri dipendenti.
Il Decreto semplificazioni (pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 settembre 2020)
propone invece diverse misure finalizzate all’attuazione del Pniec, in particolare
tramite tre articoli:
57, che prevede la creazione da parte dei Comuni (entro sei mesi dall’entrata in vigore
del decreto) di misure per l’installazione e la gestione di punti di ricarica per veicoli
elettrici, prescrivendo almeno un punto ogni mille abitanti. Inoltre, le nuove
Pagina 5 di 16
Diego De Brasi
62, che include misure per la semplificazione dei procedimenti relativi all’adeguamento
di impianti di produzione e accumulo di energia (per incrementi non superiori al 5%
della potenza elettrica);
64, che introduce una disciplina per il rilascio delle garanzie sui finanziamenti a favore
di progetti del Green new deal, per un valore pari a 2,5 miliardi di euro per l’anno 2020.
I
l Goal 7 mostra, a
livello europeo,
un’ampia
variabilità: la
Danimarca presenta
il valore più alto,
quasi 36 punti
superiore a Malta,
ultima in graduatoria.
Tra il 2010 e il
2018 si registrano
forti miglioramenti
dell’indice
composito per tutti
i Paesi (Danimarca e
Irlanda evidenziano
l’incremento più
ampio, dato
dall’aumento della
quota di energia
rinnovabile e della produttività energetica). L’Italia è in settima posizione, con un
valore dell’indice composito superiore alla media europea. L’indicatore che determina
maggiormente le differenze tra i Paesi è la produttività dell’energia, calcolata come
rapporto tra l’output economico di un Paese e il suo consumo energetico.
Diego De Brasi
2019 si attesta al
18,1%, rispetto al
target del 17%. Nel
2020, secondo le
previsioni
dell’Agenzia
internazionale
dell’energia (Lea),
per i Paesi che
hanno subìto una
forte riduzione
delle attività
economiche, come
l’Italia, si stima un
significativo calo
dei consumi
energetici e un
incremento della
quota di
rinnovabili, unico
settore energetico a non essere stato intaccato dalla crisi. D’altro canto, la
drastica riduzione del Pil porterà a un deterioramento del rapporto tra i consumi finali
lordi di energia rispetto al valore aggiunto, pertanto non è possibile valutare
complessivamente gli effetti della crisi su questo Goal per il 2020.
P
er raggiungere lo sviluppo sostenibile è
fondamentale garantire una vita sana e
promuovere il benessere di tutti a tutte le età. Sono
stati fatti grandi progressi per quanto riguarda l’aumento
dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle
cause di morte più comuni legate alla mortalità infantile e
materna. Sono stati compiuti signi cativi progressi
nell’accesso all’acqua pulita e all’igiene, nella riduzione
della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della
diffusione dell’HIV/AIDS. Nonostante ciò, sono necessari molti altri sforzi per sradicare
completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni
relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo.
Pagina 7 di 16
fi
Diego De Brasi
Obiettivo 3 in Italia
I
l Rapporto ASviS 2020 ricorda innanzitutto come la Legge di Bilancio 2020,
approvata alla ne del 2019, abbia confermato la tendenza all’aumento del
nanziamento del Servizio sanitario nazionale e dell’impegno per gli interventi
preventivi.
L’indicatore composito del Goal 3 per l’Italia evidenzia dal 2010 al 2019 un andamento
positivo grazie al miglioramento della maggior parte degli indicatori elementari
analizzati. Aumenta la speranza di vita in buona salute alla nascita, attestandosi a 58,6
anni; diminuiscono i feriti per incidente stradale, da 51,5 per 10mila abitanti nel 2010 a
40,0 nel 2019; si riducono alcuni comportamenti a rischio, quali il consumo di alcol e il
fumo. Appaiono in controtendenza la copertura vaccinale per le persone di 65 anni e
oltre (che si riduce di circa 8 punti percentuali dal 2010, attestandosi al 54,6% nel
2019) e il trend del numero di posti letto per 10mila abitanti, che diminuiscono di oltre il
14% nell’arco di tempo considerato.
A
partire da gennaio 2020, poi,
l’attività normativa relativa al Goal
3 si dispiega attraverso i numerosi
provvedimenti legati alla pandemia da
Covid-19, che il Governo ha emanato per
fronteggiare l’emergenza sanitaria e
sociale. Dopo la dichiarazione dello stato
di emergenza il 31 gennaio 2020.Inoltre
con il DL 9 marzo 2020 n. 14 vengono
introdotte norme per il potenziamento delle risorse umane nel Servizio sanitario
nazionale e sono stati introdotti incentivi per il potenziamento della produzione di
dispositivi medici. Con il DL 17 marzo 2020 n.18 (Decreto “Cura Italia”), oltre ad
integrare le misure di rafforzamento del Ssn, viene nominato un Commissario
Pagina 8 di 16
fi
fi
fi
Diego De Brasi
L’Europa e il Goal 3
P
er quanto riguarda il trend relativo al perseguimento del Goal 3 in Europa,
l’analisi dell’ASviS di quest’anno mostra il permanere di forti differenze tra Paesi
nel valore dell’indice composito. In particolare, i Paesi baltici si si collocano in
posizione arretrata rispetto agli altri,
principalmente a causa di una minore
aspettativa di vita. Tra i 28 Paesi che
facevano parte della Ue nel 2018, la
distanza tra il Paese migliore (Svezia) e
quello peggiore (Lettonia) è pari a 37,3
punti. L’Italia si colloca in nona posizione,
con un aumento signi cativo del valore
dell’indice composito rispetto al 2010.
Pagina 9 di 16
fi
Diego De Brasi
A umentare la consapevolezza sulle interconnessioni tra malattie infettive e degrado dell’ambiente e del
territorio per favorire la prevenzione del rischio e della diffusione di malattie infettive emergenti a
potenziale pandemico.
P otenziare la sinergia tra operatori ambientali e di sanità umana e veterinaria in ottica One-Health, al
ne di favorire l’individuazione precoce di patogeni emergenti, di focolai epidemici, di malattie infettive,
a supporto di piani nazionali di prevenzione e di contrasto alle pandemie.
S uperare le difformità di applicazione a livello regionale del piano di rientro per la gestione per il
recupero delle prestazioni sospese durante l’emergenza e la ripresa ordinaria dei servizi.
A ccelerare il processo di rafforzamento della prevenzione e della medicina del territorio in termini di
prevenzione, assistenza extraospedaliera e a domicilio, monitoraggio epidemiologico e cura delle
fragilità.
A ttuare programmi di alfabetizzazione sanitaria (health literacy) che forniscano alla popolazione
strumenti sia per il contrasto alla diffusione di fake news in materia di salute sia per diminuire il divario
causale tra livello di istruzione e condizioni di salute.
Incoraggiare l’attuazione del principio della “Salute in tutte le politiche”, tenendo conto dell’impatto delle
politiche economiche, ambientali e sociali su salute e benessere, in piena armonia e coordinamento tra
diversi livelli di governo e senza che la dimensione regionalistica della sanità del Paese costituisca un
ostacolo in tal senso.
O rientare i nanziamenti messi a disposizione per fronteggiare la crisi sanitaria in un’ottica di sviluppo
sostenibile
G
li investimenti in infrastrutture – trasporti,
irrigazione, energia e tecnologie dell’informazione e
della comunicazione – sono cruciali per realizzare
lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità
delle comunità in molti paesi. Si riconosce ormai da tempo
che la crescita della produttività e dei redditi, così come
migliori risultati nella sanità e nell’istruzione, richiedono
investimenti nelle infrastrutture.
Lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile è la prima
fonte di generazione di reddito; esso permette un aumento rapido e sostenuto del
tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per
un’industrializzazione che rispetti l’ambiente.
Il progresso tecnologico è alla base degli sforzi per raggiungere obiettivi legati
all’ambiente, come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica. Senza
tecnologia e innovazione, non vi sarà industrializzazione, e senza industrializzazione
non vi sarà sviluppo.
Obiettivo 9 in Italia
N
el corso dell’ultimo anno, che ha visto il Paese investito duramente dagli effetti
socioeconomici della crisi pandemica, sono stati attuati diversi interventi con
impatti sulla crescita e sull’occupazione, tuttavia la strada da percorrere è
ancora lunga per recuperare il terreno perso e colmare i ritardi accumulati con la
Grande Recessione, soprattutto se si vuole consentire all’Italia di allinearsi alla media
europea.
Pagina 10 di 16
fi
fi
Diego De Brasi
Pagina 11 di 16
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
circolari da rilasciare da parte delle pubbliche amministrazioni ne complica la gestione e ne dilata i tempi
di realizzazione.
• Infrastrutture idriche. La legislazione recente non ha impattato in maniera importante sul comparto,
almeno per quanto riguarda gli aspetti connessi alla gestione dell’irrigazione attuale. “Tuttavia, nei vari
Decreti (in particolare nel Decreto “Rilancio”), sono previste diverse misure, tra cui un Piano di
investimenti pubblici nalizzati al rinnovo delle infrastrutture acquedottistiche, caratterizzate da elevati
livelli di perdite (circa il 37% delle reti nazionali), oltre che all’adeguamento dei sistemi di collettamento e
depurazione delle acque re ue.
L’Europa e il goal 9
N
el gra co che mostra i livelli dell’indicatore composito dei Paesi europei[1] per il
Goal 9, la differenza tra il valore relativo alla Svezia e quello calcolato per la
Bulgaria, rispettivamente il primo e l’ultimo Paese nella graduatoria, è pari a
quasi 26 punti. Per questo Goal, come per altri, il Lussemburgo presenta la variazione
negativa maggiore, dovuta principalmente
alla diminuzione della quota di spesa in
Ricerca e sviluppo (R&S) sul Pil. L’Italia si
colloca al di sotto della media europea, con
un leggero miglioramento tra il 2010 e il
2018, tendenza che si riscontra anche nella
maggior parte degli altri Paesi membri.
L’indicatore che determina maggiormente
le differenze tra i Paesi è la quota di merci
trasportata su ferrovia.
Pagina 12 di 16
fi
fi
fi
fi
fl
Diego De Brasi
A
ffrontare il problema della transizione virtuosa da “ricerca” a “innovazione”. La ricerca è infatti fondamentale per il futuro italiano:
essa deve essere condivisibile e utilizzabile da tutti, nonché orientata a stimolare e produrre innovazione di processo e di
prodotto (e non solo “conoscenza”). Per questo motivo il mondo della ricerca va meglio connesso con quello produttivo,
sviluppando soluzioni che migliorino l’ef cienza e la qualità della vita delle persone.
P
romuovere e incentivare l’uso di sistemi e piattaforme innovative per elaborare i dati, al ne di poter usufruire di indicazioni
“intelligenti” per orientare le decisioni future (Decision support systems). L’utilizzo dei relativi database dovrebbe avere un
approccio multisettoriale e multilivello, in modo da garantire l’accesso a più portatori d’interesse, dai decisori politici alle istituzioni
regionali e locali, specialmente quelle di ricerca, dal settore pubblico a quello privato. I dati sarebbero inoltre utilizzati per favorire la
trasformazione digitale e sostenibile di vari settori e processi produttivi, quali agri-food, farming 4.0, logistica integrata, sicurezza, sanità
elettronica.
I
mplementare la digitalizzazione delle infrastrutture, che consentirebbe di monitorare ogni struttura su base giornaliera e decidere le
necessarie azioni manutentive sulla base di priorità derivanti dalle moderne tecniche IoT-Shm (Internet of things/Structural health
monitoring). Dall’unione sinergica tra i programmi per l’Impresa 4.0 e l’intelligenza arti ciale (Ai) nasce poi il concetto del digital twin,
un approccio innovativo di confronto tra dati reali rilevati e sistemi di analisi, simulazione e calcolo, capace di analizzare e stimare
virtualmente prestazioni reali. Si potrebbe cioè realizzare, per ciascuna nuova opera, un modello “gemello” i cui comportamenti
verrebbero simulati sulla base di dati reali rilevati in situazioni analoghe.
P
er ciò che concerne le infrastrutture ferroviarie, occorre implementare il sistema europeo di gestione del traf co ferroviario
(European Rail Traf c Management System - Ertms) per accelerare il processo di innovazione tecnologica dell’infrastruttura
ferroviaria nazionale e favorire la trasformazione digitale del Paese. Inoltre, è necessario un progetto di “alta capacità” per
ef cientare il trasporto ferroviario delle merci, dove l’Italia è indietro rispetto alla media Ue.
È
urgente prevedere iniziative per nuove realizzazioni e l’ammodernamento delle infrastrutture meridionali, dove ci sono
collegamenti a linea unica tra città, e/o infrastrutture talmente obsolete e degradate da impedire trasporti ef cienti, il che
determina una preferenza per quelli su gomma, con impatti ambientali negativi.
C
irca 3,5 miliardi di persone vivono in città,
numero destinato a lievitare a cinque miliardi nel
2030. La situazione italiana risulta peggiore di
quella del 2010 ma dal 2015 si segnala una ripresa
dovuta al miglioramento della quota di rifiuti urbani
conferiti in discarica sul totale della raccolta (dal
56,80% del 2006 al 23,40% del 2017). In calo la
concentrazione di PM2.5 e PM10 nelle aree urbane,
che si riduce rispettivamente del 37% e del 25%
rispetto al 2006. Cresce invece l’indice di abusivismo
edilizio.
Obbiettivo 11 in Italia
I
l Rapporto ASviS 2021, in riferimento alle novità normative e strategiche dell’ultimo
anno, sottolinea che il Goal 11 dell’Agenda 2030 è determinante per la buona riuscita
del Piano nazionale di ripresa e resilienza.Negli scorsi mesi si è riavviato il
Programma straordinario per le periferie, con erogazioni di importi medi di oltre i 30
milioni euro/mese, mentre è partita una linea di progetti di rigenerazione urbana gestiti
dal Ministero dell’interno che ripartisce le risorse (8,5 miliardi di euro per Comuni
capoluogo o con popolazione superiore a 15mila abitanti) secondo le richieste dei
Comuni, non connesse però a particolari obiettivi.
Pagina 13 di 16
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
Sono stati inoltre adottati interventi per mitigare gli effetti della pandemia sul trasporto
pubblico, per esempio sono stati attribuiti interventi a favore delle linee metropolitane
per 2,7miliardi di euro nel triennio 2021-2023 e sono stati stanziati 550 milioni di euro
per il rinnovo delle otte di bus (50% al Sud) e 1.550 milioni di euro per le linee
ferroviarie regionali (80% al Sud), ed è stata resa obbligatoria la gura del mobility
manager. Nel corso del 2021 sono stati rinnovati o istituiti sostegni per diverse
categorie di operatori in ambito
artistico e culturale ed è stato
regolato il rilascio di voucher per
spettacoli e ingressi a musei sospesi
per l’emergenza sanitaria. Il Piano
nazionale per gli investimenti
complementari al Pnrr stanzia 105
milioni di euro per gli anni 2022-2024
per il miglioramento della qualità
dell’aria.
Pagina 14 di 16
fi
fi
fl
fi
fi
fi
fi
Diego De Brasi
2010 al 2019), l’abusivismo edilizio (+5,4 punti percentuali dal 2010 al 2020) e il
sovraffollamento delle abitazioni (+4 punti percentuali dal 2010 al 2019).
Nel 2019 si ha una essione del composito che continua anche nel 2020 a causa degli
effetti della crisi pandemica. In particolare, si osserva un incremento dell’indicatore
relativo alla quota di persone che si spostano abitualmente per raggiungere il luogo di
lavoro con mezzi privati, che nel 2020 raggiunge il massimo valore della serie storica
(75%). Nel 2020 si registra anche un peggioramento dell’indice relativo alle Pm10
principalmente a causa, secondo le stime dell’Ispra, della minore piovosità sia a
gennaio sia nel periodo tra ottobre e dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo del
2019. Evidenziando come il lockdown legato all’emergenza Covid-19 non è stato
suf ciente a compensare condizioni metereologiche meno favorevoli alla dispersione
degli inquinanti.
L’Europa e il Goal 11
L
’indice composito europeo relativo al Goal 11 evidenzia un andamento positivo tra
il 2010 e il 2014 e di sostanziale stabilità tra il 2015 e il 2019, mostrando però
segnali positivi nell’ultimo anno. Il lieve ma complessivo miglioramento del livello
del composito tra il 2010 e il 2019 è dovuto alla diminuzione dell’esposizione della
popolazione alle Pm10, che tra
il primo e l’ultimo anno
considerato passa da 27,2 a
20,5 μg/m3. Miglioramenti si
registrano anche in merito al
sovraffollamento delle
abitazioni che passa dal
19,1% del 2010 al 17,1% del
2019. Invariata, nel decennio,
la quota di passeggeri che
utilizza l’automobile per gli
spostamenti (82,8% nel 2019).
Per il Goal 11 la distanza tra il
migliore (Irlanda) e il peggiore
dei Paesi (Bulgaria) è pari a
24,4 punti. L’Ungheria, tra il 2010 e il 2019, registra la variazione positiva maggiore
grazie a migliori risultati sul tasso di sovraffollamento e sull’esposizione della
popolazione alle Pm10, mentre la Danimarca quella negativa più rilevante. L’Italia non
registra sostanziali miglioramenti, posizionandosi, nel 2019, al di sotto della media
europea. Ciò è dovuto al maggiore tasso di sovraffollamento delle abitazioni (28,3%
contro il 17,1% dell’UE) e a una maggiore esposizione alle Pm10 (25,5 μg/m3 rispetto
a 20,5 dell’Ue).
Pagina 15 di 16
fi
fl
Diego De Brasi
Le proposte dell’ASviS su
"Città e comunità
sostenibili"
A
pprovare una norma per la costituzione di una
unica Cabina di regia per la rigenerazione urbana
presso il Ministero delle infrastrutture e della
mobilità sostenibili (Mims), in stretta relazione con il
Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu).
P
er contrastare il disagio abitativo occorre superare
la logica dei soli bandi ed elaborare una
programmazione nanziaria pluriennale.
P
rocedere alla costituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa, necessario per effettuare la raccolta dei dati e il
monitoraggio dei fabbisogni territoriali e per orientare gli interventi.
P
er dare impulso al trasporto rapido di massa nelle aree urbane, aggiornare la Legge n.1042 del 1969, ancora in vigore, e colmare
il gap tra fabbisogni di investimento e risorse disponibili.
C
onnettere gli incentivi per i veicoli a basse emissioni al reddito.
S
uperare i limiti presenti nella Strategia nazionale per le aree interne grazie a strumenti innovativi di piani cazione, garantendo la
partecipazione dal basso e maggiore trasparenza.
P
er una miglior qualità dell’aria, adottare una diversa governance che coinvolga con maggiore decisione il livello nazionale e
affronti temi quali la produzione di energia, il sistema dei trasporti, le principali liere produttive.
E
stendere i nanziamenti per la riforestazione urbana a tutti i comuni ed enti territoriali italiani e sostenere tali politiche di
incremento del capitale naturale delle città attraverso una piani cazione speci ca per il verde.
Commento personale
Secondo la mia opinione personale i paesi provano a contenere la situazione in modo
sufficiente e non dandogli l’ importanza che si merita, cioè la massima, ma si limitano ad
apportare piccoli cambiamenti. Con questo io non vado ad insinuare che l’agenda 2030 non
sia abbastanza, anzi penso che sia ben fatta, il punto secondo me è che le nazioni non si
muovono tutte adeguatamente e di questo passo alcune non arriveranno agli obbiettivi
prefissati.
Pagina 16 di 16
fi
fi
fi
fi
fi
fi