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1) La società europea tra la metà del Cinquecento e la fine del Seicento

era lacerata da drammatici contrasti: feroci guerre di religione tra mondo


cattolico e mondo protestante; accentuazione dei contrasti sociali;
ribaltamento degli equilibri politici internazionali; conflitto senza
quartiere tra tradizione e rinnovamento in campo religioso, politico e
culturale. Nell’arco di un secolo la Spagna, braccio armato della
Controriforma, passa dall’egemonia economica e militare a una
decadenza sempre più rovinosa, mentre due paesi borghesi e protestanti
come l’Olanda e l’Inghilterra conquistano il primato nel campo del
commercio internazionale e dell’espansione coloniale.
Contemporaneamente la Francia afferma il suo predominio sull’Europa.
2) Giordano Bruno si rende protagonista nella rivoluzione culturale
nell’ambito della riflessione sul rapporto tra uomo e natura, tema
centrale della speculazione filosofica per tutto il Cinquecento.
Espone la grande visione di un universo infinito e senza un centro,
popolato da infiniti mondi, tutti ugualmente pervasi dallo spirito di un Dio
che non agisce all’esterno sulla natura ma si identifica con essa, la
feconda e la anima dall’interno.
Rappresenta un simbolo di lotta per il libero pensiero contro ogni forma
di censura e repressione.
3) Galileo è considerato il fondatore della scienza moderna non solo per i
singoli risultati delle sue ricerche e per la diffusione delle nuove teorie
astronomiche, ma anche per la sua definizione di un metodo basato sulla
ragione e sull’esperienza, svincolato dal principio di autorità. Infatti
Galileo Galilei iniziò a basarsi sulla matematica per verificare le sue
ipotesi: con questo nesso tra sensate esperienze e necessarie
dimostrazioni, Galileo pone le basi del metodo scientifico moderno.
5) Secondo Thomas Hobbies lo stato di natura è caratterizzato essenzialmente da
una feroce “guerra di tutti contro tutti” determinata dall’istinto di conversazione e
dal desiderio di dominio insito in ogni uomo, dalla quale si può uscire soltanto
delegando ogni potere e ogni diritto all’autorità assoluta del sovrano.
Secondo locke deve vigere un atteggiamento di tolleranza. Si delinea così quella che
è la teoria liberale dello stato che sarà ripresa nel Settecento dai filosofi illuministi e
alla quale si inspireranno, fino ai nostri giorni, gli ordinamenti politici dei paesi
occidentali. La questione discussa è se l’autorità civile possa emanare disposizione in
materia religiosa, come imporre o proibire certe forme di culto, costringere i
suddivisi ad aderire a una chiesa piuttosto che a un’altra, e così via.
6) Tra Cinquecento e Seicento si afferma in tutta Europa il romanzo in prosa: un
genere capace di rispondere al gusto sperimentale e al desiderio di modernità
dell’epoca meglio del poema, che negli stessi anni conclude la sua lunga e gloriosa
parabola storica. Nel 500 la Spagna aveva visto una vera esplosione della narrativa in
prosa, i più diffusi erano i romanzi cavallereschi, a questi generi di libello
ingenuamente sublime si oppone il tono basso e realistico del romanzo picaresco.
Il romanzo picaresco si diffonderà in altri paesi europei, come la Germania, la
Francia e l’Inghilterra, modellandosi sulle caratteristiche delle diverse società.
Miguel de Cervantes Nato ad Alcalà de Henares, essi fu militare e funzionario
pubblico, ed ebbe una vita molto movimentata, partecipò a varie spedizioni navali.
Dopo cinque anni di schiavitù riuscì a tornare in Spagna dove venne incarcerato per
debiti. Trascorse gli ultimi anni a Madrid dandosi completamente alla letteratura.
Oltre al Don Chisciotte fu autore di versi, novelle e testi teatrali.
7) In compagnia del suo scudiero Sancio panza, un contadino non molto sveglio, e in
groppa a ronzinante, un cavallo piuttosto malridotto, Don Chisciotte affronta
tragicomiche disavventure, da cui ricava una serie indeterminabile, da cui ricava una
serie indeterminabile di guai. Solo alla fine del secondo romanzo un don Chisciotte
malato e in fin di vita recupera la ragione: rinnega tutte le squallide letture dei
detestabili libri cavallereschi, fa testamento firmandosi Alonso chisciano il buono, e
di lì a poco muore da buon cristiano.
Dal romanzo si capisce chiaramente l’intensione di parodiare i temi tipici dei
romanzi cavallereschi. Il sublime e il Tragico dei discorsi di don Chisciotte si
mescolano al comico e al grottesco che segnano l’esito delle sue avventure.
Il tema della follia altera il rapporto fra il reale e l’immaginario. I giudizi di valore si
fanno instabili, perché don Chisciotte è un folle savio, i suoi discorsi sono spesso
assennati, le sue intenzioni sono più pure e oneste di quelle delle persone “normali”
con cui viene a confronto. Don Chisciotte: è il protagonista della storia, il suo vero
nome è Alonso. È un nobiluomo, di buon cuore e determinato a realizzare i suoi
sogni, vissuto sempre in campagna e appassionato di storie cavalleresche. 
Sancho Panza: è un contadino che viene nominato da Don Chisciotte suo scudiero.
Sancho non crede a tutte le fandonie che dice Don Chisciotte e lo segue solamente
perché è convinto che andando dietro a questo folle potrà davvero arricchirsi.
Dulcinea del Toboso: è la donna di cui Don Chisciotte si crede innamorato, perché
ogni cavaliere della letteratura ha bisogno, di regola, di una dama per cui
combattere.
Personaggi secondari che fungono da aiutanti per Don Chisciotte sono: il curato, il
barbiere del paese e il suo amico Sansone, tutti interessati all’incolumità di Alonso.
8) Marie-Madeline de la Fayette (1634-1693), protagonista della vita intellettuale
francese, nei cui i salotti andava affermandosi una significativa presenza femminile,
e autrice di altre opere narrative e saggi storici di minore importanza.
La trama parla della protagonista sposata con il principe di cleves, che stima
profondamente ma di cui non ricambia più l’amore, è corteggiata dal duca di
nemours, di cui si innamora appassionatamente. Però nonostante tutto rimane
fedele al marito, anche dopo la morte di lui.
9) Giovambattista Basile (1575-1632), cortigiano e letterato, autore di opere in prosa
e in poesia tanto in dialetto quanto in lingua.
Lo cunto de li cunti overo lo trattenimento de’ pecerille (1634-1636), una raccolta di
fiabe in dialetto napoletano. Il cunto de li cunti di Basile è un’opera letteraria
barocca, la fiaba, la meraviglia, la magia danno spazio ad una creatività ricca e
complessa. Il Pentamerone è un’opera moderna perché parla dei
problemi della società, dei giovani dei rapporti tra le classi che si risolvono con la
magia mescolando realtà e finzione. il re di Altomonte che fu pizzicato da una pulce:
l'acchiappò con gran destrezza e la trovò tanto bella che non volle eseguire la
sentenza sul letto dell'unghia. E allora mise in una caraffa la pulce, che ogni giorno
andava a nutrire col sangue del suo braccio. Questa pulce aveva una tale tendenza a
crescere che in capo a sette mesi le si dovette cambiare posto, e alla fine era
diventata grossa come un castrato. Di fronte a questo fenomeno, il re la fece
scuoiare, e conciata la pelle emanò un bando: chi avesse capito di che animale era
quella pelle avrebbe ottenuto la mano di sua figlia.
Il re di altomonte
La pulce
La figlia del rè
E lo sconosciuto che ha indovinato il mostro della montagna
Tema narrativo: Fantasy
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