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RISPOSTE ALLE DOMANDE

1. Beh, senza ombra di dubbio direi viaggiare: viaggio per togliermi dalla vita di tutti i
giorni, per allargare i miei orizzonti e diventare una persona migliore. A questo
proposito, direi l’incontro ed il dialogo con altre culture: scoprire che oltre a me ci
sono persone con le quali possiamo condividere tutto, senza pregiudizi, diventando
sempre più tolleranti. Per ultimo ma non per importanza, la fotografia: fermare il
tempo e riprendere l’attimo di felicità attraverso una foto, per poi darle, un giorno, un
semplice sguardo e provare le stesse emozioni di quel tempo.
2. A mio parere penso che la scuola abbia un grande responsabilità nell’educare alla
bellezza. Al di là del concetto di scuola come luogo dove gli studenti vengono educati
e guidati verso una formazione culturale personale, la scuola ha il compito,
soprattutto, di affascinarli attraverso la cultura. Grazie all’aiuto di insegnanti, lo
studente deve cercare di vedere lo studio come un piacere, come un qualcosa che
non gli viene imposto, ma che viene da sé. Solo grazie a ciò che ha imparato con
gioia a scuola, riuscirà a crearsi un progetto di vita e ad essere felice.
3. Malgrado l’esame di maturità sia sempre più vicino, sì, in questo periodo sono molto
felice. Penso che questo sia dovuto al fatto che, tra un paio di mesi, frequentando
l’università, inizierò a mettermi veramente in gioco e a creare le radici per il mio
futuro. Più che felice posso dire di essere euforica! Ecco perchè penso che il
benessere personale sia un ottimo tramite per raggiungere la felicità: sapere che mi
sto realizzando e sto investendo in quello che sarò un giorno, mi rende speranzosa e
fiduciosa.
4. Per rispondere a questa domanda io citerei il buon vecchio Leopardi: “L’attesa del
piacere è essa stessa il piacere”. Personalmente, ciò che mi affascina della felicità e
la contraddistingue dalle altre emozioni è proprio la sua impermanenza. Quando
meno ce l’aspettiamo ci coglie di sorpresa e ci fa vivere ogni attimo della nostra vita
con una sensazione insolita, fuori dal comune; e quando passa, l’attesa di provarla
altre mille volte, si trasforma in piacere. Quindi no, l’impermanenza della felicità non
mi genera ansia, anzi, è proprio quello che mi rende veramente felice.
5. Beh, se dicessi una bella casa, una bella famiglia ed un ottimo posto di lavoro,
risulterebbe troppo banale, perciò direi…più fiducia in me stessa. Mi piacerebbe che
il percorso universitario e l’impegno che metterò per realizzare i miei progetti mi
aiutino ad avere molta più autostima in me stessa e a credere in quello che faccio,
che male non fa. Per questo mi sento in dovere di dire ai miei coetanei di credere
sempre in sé stessi e scoprire i loro punti di forza per migliorare il loro futuro.
Ciascuno di noi ha delle carte vincenti nel proprio mazzo, delle caratteristiche che,
conosciute e impiegate, gli permettono di cavarsela nei momenti difficili e di dare il
proprio meglio nei vari ambiti della vita.

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