Simonetta Cattaneo era nata a Genova, da una famiglia che si ritrovò presto in
disgrazia dopo aver perso quasi tutto nella caduta di Costantinopoli per mano dei
Turchi. Si sposò a 16 anni con il mercante fiorentino, Marco Vespucci. Come
madonna vespucci, si trasferì a firenze, dove Lorenzo, che ancora nessuno
chiamava Magnifico, accolse i coniugi Vespucci nel suo palazzo. La fanciulla
genovese affascinò a quanto pare entrambi i maschi di casa Medici, ma fu per
Giuliano de Medici, che il cuore che Simonetta si perse interamente. La loro storia
d’amore clandestina divampò sempre di più, e non ebbe termine se non quando la
polmonite si portò via la delicata fanciulla. Era il 26 aprile 1476. Giuliano l’avrebbe
seguita esattamente due anni dopo, il 26 aprile 1478, in occasione della congiura dei
Pazzi. Simonetta era la famosa ''musa di botticelli’’, infatti l’artista, rese la sua
bellezza immortale, negli illustri dipinti della’’ nascita di venere’’ e ‘’la primavera’’.
L’artista alla fine dei suoi giorni, volle esser sepolto accanto a Simonetta. Sandro
Botticelli riposa oggi nella chiesa di Ognissanti, ma Simonetta non più, se la portò via
l’Arno in una delle sue tante alluvioni.Venere, alla fine, è ritornata al mare. ‘’ E se
non fussi il rimembrare ancora
consolator degli affannati amanti,
Morte posto avre’ fine a tante pene’’
Lucrezia discendeva da una famiglia di nobile che per questioni economiche versava
in forte decadenza.I Donati ruotavano, nell’orbita di altri personaggi allo scopo di
potersi ritagliare ancora uno spazio nell’ambito mercantile. Ecco perchè essi
concedevano, ogni qualvolta glielo si richiedesse, il loro incondizionato appoggio alla
famiglia Medici. Lucrezia ammaliava chiunque, Poliziano, Leonardo da Vinci, e lo
stesso Lorenzo de 'Medici, che non poteva fare a meno di lei. Dopo che Lorenzo
prese in mano la famiglia, dovette sposarsi con Clarice Orsini, abbandonato da quel
momento, le sue passioni adolescenziali. Nonostante ciò Lucrezia continuò ad avere
buoni rapporti con i medici, tanto che quest’ultimi, organizzarono il suo matrimonio
con Niccolò Ardinghelli. Lorenzo, seppur distante fisicamente da lei, non smise di
dedicarle sonetti. Dunque, l’amore tra Lucrezia e Lorenzo fu un amore platonico, di
quelli che fanno palpitare il cuore senza mai sfiorarsi, un legame flebile e tenace, un
nodo mai stretto che però mai si sciolse. Lucrezia rimase vedova nel 1496, con 4
figli, di cui uno; Piero, era stato tenuto in braccio al battesimo da Clarice Orsini.
Lucrezia si spense poco dopo, nel 1501, all’età di cinquantaquattro anni, portando
per sempre con sé la verità su quell’amore antico,facendoci fantasticare e indagare
su quei segreti, quegli sguardi … quelle parole non dette
(Luigi Pulci)
Clarice: