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PECHINO 2022

Nonostante la pandemia che ci ha colpito in questi ultimi anni, i


preparativi per le olimpiadi invernali di Pechino non si sono mai fermati,
procedendo in maniera ecosostenibile attraverso l’adopero di impianti
sciistici naturali nei pressi della città di Pechino come l’impianto situato
nella contea di Yanqing o quello dello Zhangjiakou.
Oltre a questi impianti naturali sono stati riutilizzati gli impianti costruiti
in occasione delle olimpiadi tenute sempre a Pechino nel 2008.
Altri due impianti sono stati inaugurati in occasione di queste olimpiadi,
uno per freestyle e snowboard il Big Air Shougang ed uno per il
pattinaggio di velocità il National Speed Skating Oval.

(Big Air Shougang) (National Speed Skating Oval)

Ovviamente trovandoci in questa situazione d’emergenza le regole che


consentono agli atleti potervi partecipare sono legate anche alla loro
situazione vaccinale, in quanto gli atleti devono aver ricevuto la dose di
vaccino almeno 14 giorni prima della partenza, senza dose, è
obbligatorio passare un periodo di 21 giorni, in quarantena appena
arrivati nella capitale cinese.
Purtroppo se un’atleta risulta positivo nel momento di permanenza a
Pechino deve isolarsi e potrà partecipare alle gare solo dopo aver
conseguito due tamponi negativi distanti 24 ore l’uno dall’altro.
In occasione di queste olimpiadi si riproporrà una delle cinque mascotte
utilizzate nell’evento del 2008, la mascotte in questione è un panda
Bing Dwen Dwen, animale considerato “tesoro nazionale” della Cina,
adottata anche per la sua connessione con l’universo dei bambini.
(Bing Dewn Dewn)

La particolarità di queste olimpiadi è proprio il luogo in cui verranno


svolte, infatti Pechino sarà la prima città al mondo ad ospitare sia i
giochi olimpici invernali, sia quelle estive.
Proprio per questo per onorare lo status di Pechino come prima città al
mondo ad ospitare sia le olimpiadi estive che quelle invernali, la torcia
del 2022 presenta un design simile al calderone dei giochi del 2008, che
rimandava a una pergamena gigante, evidenziando l'eredità dello spirito
olimpico nella capitale cinese.
Il logo progettato dall’artista
Lin Cunzhen, mette insieme
caratteristiche tradizionali e
moderne della cultura cinese,
così come elementi che
incarnano la passione e la
vitalità degli sport invernali.
Ispirato a 冬, il carattere cinese
per ‘inverno’, il logo in alto
assomiglia a un pattinatore e in
basso a uno sciatore.
Il motivo che scorre come un nastro tra questi due simboleggia le
montagne ondulate del Paese ospitante, le sedi Olimpiche, le piste da
sci e quelle di pattinaggio. Indica anche il fatto che i Giochi di Beijing
2022 coincideranno con il capodanno cinese.
L’uso del blu nel logo rappresenta i sogni, il futuro e la purezza del
ghiaccio e della neve, mentre il rosso e il giallo i colori della bandiera
nazionale cinese vogliono rappresentare l’amore, la gioventù ed il
vigore.
Per quanto riguarda la partecipazione dell’italia in queste olimpiadi
purtroppo dovremo fare a meno della campionessa di discesa libera
Sofia Goggia, la quale a seguito di un grave infortunio di Cortina, con la
distorsione al ginocchio sinistro con lesione parziale del legamento
crociato, non si sa ancora se sarà in grado di partecipare ma anche
trovasse la forza di parteciparvi dicerto non sarebbe in grado di dare il
cento per cento.
Oltre a Sofia Goggia anche l’azzurro dello slittino Kevin Fischnaller
risultato positivo al covid sarà impossibilitato a partecipare ai giochi.
Ma in questi giochi l’Italia non parteciperà solo sportivamente ma bensì
permetterà anche lo svolgimento di queste olimpiadi, infatti i nostri atleti
stanno calpestando neve artificiale prodotta da dei cannoni spara neve,
costruiti da un’azienda dell’Alto Adige.
Purtroppo visto il cambiamento climatico si è praticamente costretti ad
acquisire questi metodi, ma la Cina si impegna, nonostante l’enorme
quantità d’acqua ed energia
necessari allo svolgimento
di questi giochi, a farsi
che queste olimpiadi
si possano definire olimpiadi
carbon neutral, grazie
alle fonti di energia rinnovabile.

Marco Vespa

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