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Francesco Giannandrea Vanessa Pappalepore

Dall'omertà all'onestà

“La mafia uccide,


il silenzio pure”
Peppino
Impastato
Giornalista
Francesco Giannandrea - Vanessa Pappalepore

L’omertà
È una forma di solidarietà tra consociati, volta alla copertura di
condotte delittuose, spesso celando l'identità di chi ha commesso
un reato o comunque tacendo su circostanze utili alle indagini
dell'autorità giudiziaria.
In origine, la consuetudine vigente nella malavita meridionale,
detta anche legge del silenzio, per cui si doveva mantenere il DACIA MARAINI
silenzio sul nome dell'autore di un delitto affinché questi fosse
colpito soltanto dalla vendetta dell'offeso “Come diceva Falcone, i
pentiti non sono solo dei
L’omertà è pericolosa perché, essendo una mancanza di
deboli che «tradiscono»
dissenso nei confronti delle azioni illegali, costituisce,
per coloro che hanno un atteggiamento mafioso, quasi ma persone che sempre
un silenzioso consenso e, comunque, il segno della più si sentono estranee
sconfitta subita dalla giustizia. alla cultura del silenzio e
dell'omertà.”
L’omertà e l’illegalità
L'omertà regna in terre come la Calabria, Sicilia,
Cos’è la mafia? Campania, costituisce la maschera dietro alla quale si
Complesso di nascondono: la Ndrangheta, Cosa Nostra e la Camorra.
organizzazioni criminali
È un fenomeno articolato che non si combatte, soltanto
sorte in Sicilia nel 19°
sec., diffuse su base sul piano militare. Nelle regioni in suo potere, essa si
territoriale, rette dalla sostituisce allo Stato, garantendo ordine, auto e
legge dell'omertà e protezione. Le mafie si sono sviluppate, proprio
strutturate sfruttando la diffidenza delle popolazioni meridionali nei
gerarchicamente. confronti dello stato, riconosciuto come estraneo.
L'assenza della legalità tiene lontani dal meridione
investitori e turisti e contrasta inoltre il normale
svolgimento della vita politica e civile.
L’onestà L’onesta è la qualità interiore di chi si comporta con
FABRIZIO CARAMAGNA lealtà, rettitudine e sincerità, in base a dei principi
morali ritenuti universalmente validi.

“L’onestà guarda Il problema è che non è


semplice agire costantemente
dritto negli occhi. in maniera onesta, perché i
La disonestà guarda sotterfugi al limite della legalità
dritto nelle tasche” sono sempre dietro l’angolo.
Ritenere con fermezza di essere
sempre perfettamente onesti,
addirittura più onesti del
prossimo, vuol dire cadere
nell’ipocrisia.
L’onestà e Spesso l’onestà è associata alla legalità. In realtà, sebbene

la legalità
veramente affini, i due concetti presentano una differenza di
fondo. La legalità consiste nel compiere azioni approvate dallo
Stato, e dunque nel conformarsi alla legge. E di buona volontà
o controvoglia che sia, per rispettare tale concetto,
l’importante è adempiere i propri obblighi.

PINO CARUSO Dunque la legalità non risiede affatto nella


partecipazione interiore al gesto, ma soltanto in quella
“L’onestà non esteriore e “visibile” delle azioni obbligatorie.
paga. Se vuoi
Le azioni oneste sono legali, ma questa loro caratteristica
essere onesto, è solo una conseguenza della spontanea e reale adesione
devi farlo morale alla legge. Ciò vuol dire che una persona onesta
agisce conformemente alla legge, non perché teme le
gratis” possibili ripercussioni di un’azione illegale, ma perché
interiormente lo desidera.
Il fenomeno del pentitismo secondo
Giovanni Falcone

Chi collabora con lo Stato – sosteneva il


magistrato – difficilmente potrà
rientrare nel circuito della criminalità,
cioè nello stesso ambiente di cui fanno
parte i soggetti dei quali ha denunciato
i misfatti «Senza effetti favorevoli, il
fenomeno della collaborazione con la
giustizia degli imputati è destinato ad
esaurirsi in breve tempo»

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