Andrea Sperelli, un aristocratico elegante, raffinato, incarnazione dell’esteta
decadente. Quindi, educato al culto della bellezza, del piace e ad essi dedicata la sua vita. È stato educato in questo senso da suo padre che lo ha spinto a vivere una vita diversa della gente comune. Lo ha consigliato a costruire la sua vita come si fa un’opera d’arte. Ma questi insegnamenti avrebbero richiesto uno spirito capace anche di essere causa delle fragilità,, ma in realtà Andrea si rivela vittima dei propri sensi, delle scelte che fa e della recita quotidiana, sociale, del ruolo quotidiano. Quindi, gli insegnamenti mettono alla fine a nudo la sua fragilità , la sua non forza di volontà e la fine del romanzo sarà illuminante sul suo percorso e scelte. Inoltre, egli disprezza l’ascesa della borghesia della classe popolare, un disprezzo che nasca da motivi tipo estetico e non politico. E viene fuori una figura a metà tra superuomo e un inetto. Gli piace Roma ma non quella classica antica, ma quella barocca, rinascimentale perché il seicento è il secolo in cui la società, la cultura raggiunse l’apice dello splendore comincia ad avviarsi verso la decadenza. Roma è il teatro della sua vita in essa proietta se stesso come proietta se stesso negli oggetti che lo circondano nel palazzo Zuccari. - Il testo presenta parole ricercate, arcaiche che non fanno che elevare il tono della prosa ma è anche un modo per l’autore di allontanarsi dalla borghesia e l’atteggiamento dell’esteta nei confronti della classe media è di aristocratico distacco. - La musicalità del testo che viene conferita dall’allitterazione delle parole, forme tronche. - Imperfetto- segnalazioni ad eventi abituali del passato - Uso di colori e suoni per fornire una visione sensoriale al lettore - Enumerazione di oggetti, sintagmi realizzati per asindeto, cioè la virgola p.18- mancanza di spontaneità perché è abituato a costruire la sua immagine e l’artificiosità lo caratterizzerà. Ad un certo punto perde quindi il controllo nell’esprimere i propri sentimenti perché sempre stato educato a non esprimere mai. Ha una figura camaleontica perché è capace di adottare un comportamento in base alle persone con cui parla e arrivare poi a perdere totalmente il controllo di sé in questo. Costruisce anche tutto l’incontro con Elena. Quest’ultima non si rifiuta però nei suoi comportamenti ci sarà una certa ambiguità. La aveva scrutata, analizzare le sue reazioni per intuire già qualcosa e poi ritorna al flashback perché sta cercando di recuperare il motivo per cui Andrea aveva chiesto di questo incontro anche per collegarsi all’inizio in media res. Nella sua mente sta costruendo l’immagine di Elena nella realtà in cui si è immersa nel passato per farle dimenticare i due anni trascorsi lontano dal palazzo. Ella avrebbe sentito l’amore anche attraverso gli oggetti perché anche Elena è indirizzata verso il culto del bello. In tutte le cose rappresentano in qualche modo i sentimenti , gli stati d’animo del personaggi, le sue ansie e preoccupazioni. Sono oggetti che simboleggiano la realtà che lo circondano. La natura, Roma e gli oggetti sono specchio di Andrea. p.22-23. vive nel culto dell’arte, degli oggetti che ha accumulato conoscendone perfettamente le caratteristiche, le fatture. La sua casa era un teatro e dà l’immagine che questo uomo sia un attore vittima anche della sua recita. Ipocrisia sociale. “un abilissimo apparecchiatore” – è stato abile nell’addestrarsi, nel costruire tutto, di dare adito ad emozioni plateali per poi restarne vittima, ingannato. Tutto quello che lo circonda è simbolo di qualcosa e c’è bisogno di fare una lettura profonda perché alcuni di essi sono i portatori di eventi, emozioni, tracce del passato. Avvicinarsi a questi oggetti significa rivivere nel passato per il forte potere evocativo. p. 24-26. Il ritmo narrativo è lento perché il narratore ha bisogno di soffermarsi sulle descrizioni dei luoghi, della vicenda dei personaggi. L’ambiguità con la quale si presenta Elena è un po' misteriosa, da una parte misericordia, da una parte piacere. Una ambiguità che è in perfetta sintonia con la doppiezza di Andrea, con la sua natura camaleontica di trasformarsi. Indossa un abito noto durante l’età napoleonica e guarda Andrea con sguardo indagatore e lui fa lo stesso. Andrea comprende quale sarà l’esito di questo incontro, cioè che Elena non è andata li per riprendere questa relazione, ma lui è attratto dalla sensualità di questa donna. È un dialogo difficile, si scrutano a vicenda, ambiguo ma c’è anche introspezione psicologica. Ella è confusa perché gli vengono alla mente molte sensazioni, emozioni che la confondo tant’è che non riesce a distinguere i suoi pensieri CAPITOLO II libro 1 È un capitolo importante perché siamo alla presentazione delle peculiarità del protagonista. Viene recuperato il suo passato per farci comprendere il significato delle sue scelte, considerazioni e stile di vita. Il narratore ci mette a stretto contatto con il personaggio per farci comprendere meglio la visione del mondo di Andrea. In questo capitolo D’Annunzio presenta il conte Spirelli, ci parla della sua vita e di alcuni aspetti della sua educazione, i suoi modelli d’ispirazione. Nel 1882 era stato allargato il diritto di voto alla borghese e Andrea disprezza la democrazia e la classe borghese che è in ascesa per motivi di ordine estetico. Questa situazione porta alla sparizione della classe aristocratica, arcaica perché fiorita soprattutto nel 700 in coincidenza con l’Arcadia. Le scelte che farà vengono da lontane, è erede di una famiglia di antica nobiltà che aveva una raffinata galanteria. p.46-47. un uomo intellettuale, scriveva era interessato all’arte e pot+ raggiunse la sua formazione intelluttuale grazie ai viaggi e agli insegnamenti paterni . da lui ebbe il gusto per l’arte, il disprezzo dei pregiudizi, dell’avidità per il sapere acquistando una grande formazione perché anche il padre era un uomo di grande esperienza. Tuttavia, non era un uomo che non aveva portato avanti il matrimonio con la moglie e aveva tenuto con sé Andrea. I due viaggiano e riceve da lui dell’indicazioni precise ma per andare avanti avrebbe dovuto avere una grande forza morale, ma non ci riesce e finisce per essere vittima delle sue debolezze. Non era mai paco, ma sempre alla ricerca di andare oltre, alla ricerca di altre esperienze che lo avevano portato ad una forma di corruzione che accettava e viveva con una certa sofferenza perché aveva portato alla distruzione della sua forza morale. Anche il padre lo aveva aiutato inconsapevolmente a demolire la sua forza morale. Avendo acquisito i precetti del padre vivràà come esteta decadente. Explicit del ROMANZO libro 4 cap 3.: Andrea è solo e viene abbandonato anche da Maria e la sua immagine di esteta va incontro alla sconfitta. Perché? Viene descritta anche attraverso dei simboli il fallimento della sua idea di costruire la sua vita come opera d’arte perché si rende conto che in questo mondo non è possibile a causa dell’ascesa della società di massa che è indifferente alla bellezza dell’arte e pone come motivo principale il motivo economico. L’esteta si trova a casa di Maria, la donna diversa ad elena perché rappresenta la dolcezza, la purezza, però va via e nella sua abitazione si svolge un’asta pubblica a cui Andrea partecipa e si trova circondato da una folla di rozzi mercanti perché sono uomini pronti a comprare oggetti di arredo per fare un affare, cioè la bellezza diventa volgare merce agli occhi di questa gente che secondo lui non sono estimatori degli oggetti d’arte ma solo uomini che hanno una possibilità economica per comprarli. Dunque, andrea si trova immerso in questa situazione e adotta il distacco aristocratico. p. 463. Gli aristocratici non si trovano in città in quel periodo perché sono in vacanza e quindi questa classe sociale è agevolata che pensano di fare affari poiché non ci sono gli acquirenti appassionati d’arte. Inizia ad apparire l’idea della morte. È solo, è sconfitto, tormentato. È infastidito dalla presenza di queste persone perché stanno profanando l’arte poiché l’hanno resa merce e vogliono acquistarlo anche a poco prezzo. È destinato alla sconfitta perché la sua società è solo mossa dalla logica economica e gli viene impossibile creare la sua vita come un’opera d’arte. Si parla di un tramonto: simbolo della sconfitta di Andrea. Tappezzeria simbolo della bellezza, che però è fragile (viene rimossa), viene fuori un parato brutto, volgare di cattivo gusto. Torna a casa, a palazzo Zuccari. Armadio: simbolo della “cassa di morte” : morte della bellezza , fallisce il suo progetto di esteta decadente.