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LEZIONE 26/11/2021

Temi importanti; infanzia, maturità, storia . esclusione, solitudine, identità smarrita,


sradicamento, tentativo di recupero.
Solitudine ed estraneità presenti nel suo percorso fin dalla nascita. Narrazione
proiettata verso il passato: si alternano i ricordi di Anguilla con quelli di Nuto( lo aiua
trovare tasselli essenziali del suo percorso esistenziale) Narratore coincide con il
protagonista, narrazione in prima persona, soggettiva, lontana da un ‘ottica realistica.
Gli eventi vengono filtrati attraverso il mondo interiore del protagonista.
INCIPIT
Linguaggio lirico, scrittura ha quasi un andamento poetico. Tutto ciò che viene
descritto è come se fosse circondato da un alone mitico, proprio delle cose che non
appartengono alla realtà presente ma una lontana nel tempo, che vie nella memoria,
nel ricordo.
Fa delle ipotesi su suo passato.
Beccaria dice che il romanzo è un esempio di dialettalità attenuata…: termini
genericamente del dialetto settentrione, quasi regionalismi ma non troppo vistosi. “
casotto” : capanna “ stradone” strada principali.
A scuola viene chiamato “ bastardo” .
Ripensa al passato, al paesaggio in cui erano immersi, in cui operava la sua famiglia.
Noccioli simboleggiano un mondo scomparso per sempre, ma anche le sue radici in
cui lui si riconosce in qualche modo.
Al ritorno in questi luoghi non trova più i noccioli: tutto è cambiato (“Ma non mi ero
aspettato di non trovare più i noccioli. Voleva dire ch’era tutto finito”)
Da un lato c’è il realismo( guerra, realtà cruda e dolorosa) dall’altro un simbolismo
mitizzante ( come i noccioli) Cambiamento di cultura non interessa a chi ha delle
certezze sulle proprie origini, ma diventa fondamentale per uno come Anguila che
non sa quale siano le sue reali radici. Paesaggio rappresenta luogo dell’infanzia.
Assenza di noccioli genera un senso di vuoto, di esclusione e solitudine.
Anguilla va a lavorare in una cascina, di proprietà di sor Matteo.
Treno: vita come viaggio. Fischio del treno genera curiosità sul mondo al di là delle
colline, che fa pensare a meraviglie, stazioni e città. Funzione simbolica come i
noccioli.
Pag.12 “ un paese ci vuole se non per il gusto di andarsene via” Non riesce a trovare
l’identità disperadamente cercata.
CAPITOLO 14
Tutto è cambiato, anche Nuto. Anguilla continua a provare un senso si esclusione,
isolamento solitudine
Piazza all’indomani della fiera: abbandono, tristezza malinconia, senso si vuoto.
Infanzia con aspetti drammatici ma comunque proiettata in un’esistenza, realtà quasi
mitica.
Situazione di padrino precaria, non riesce an andare avanti. Anguilla capisce quindi
che dovrà cercare lavoro altrove,
“poi andò che “ costrutti tipici del parlato
“che cos’è questa casa per te?”: si rimarca il fatto che anguilla non è figlio biologico
di padrino.
Realismo nel trattare la vita quotidiana dei contadini e il loro mondo, con i problemi,
la miseria.
LEZIONE 29\11\21
Uno dei temi fondamentali: rapporto tra città e campagna ( anche nella produzione in
generale dell’autore; campagna: zone delle langhe- città: Torino, dove Pavese si
trasferisce, studia e si laurea. Vive in questa città fino a quando poi muore nel 50.)
Città(vita adulta, la storia, inautenticità, caos, alienazione di un uomo che sis ente
sradicato) e campagna( corrisponde all’autenticità dell’infanzia , della natura,
solitudine) due realtà inconciliabili. Nel romanzo, campagna rappresentata dalle
Langhe e città dall’America. Anguilla riesce a migliorare al sua condizione
economica nel paese in cui si traferisce, ma avverte comunque un senso di solitudine
e isolamento e decide di tornare per recuperare un’identità smarrita, per ritrovare le
proprie origini.
Nel 1936 Pavese pubblica una raccolta di poesie “ La morale stanca” sul modello di
Whitman, con impianto narrativo e andamento prosastico. E’ presente già il tema
della solitudine, esclusione, paesaggio nativo, infanzia che saranno protagonisti in
altri romani. Passione per la letteratura inglese ed americana, un interesse condiviso
con altri autori come Vittorini, Fenoglio. Traduce molti testi tra cui Moby Dick,
Joyce. (Vittorini traduce Poe) Favoriscono in qualche modo la nascita e la diffusione
del mito dell’America, caratteristico di un certo ambiente culturale degli anni 30.
Interesse notevole per la cultura americana, in particolare letteratura e cinema.
( Anche Vittorini affronta il tema del viaggio, del ritorno, con il personaggio Silvestro
che si allontana dalla Sicilia per cercare lavoro e ritorna solo in seguito ad un evento
particolare, alla ricerca delle proprie radici ed infanzia)
Anguilla torna in una realtà post bellica difficile che presenta ancora i segni della
guerra civile. Recupera anche un vissuto delle esperienze della gente del posto, con
l’aiuto dell’amico Nuto.
Ogni capitolo del testo racchiude una situazione narrativa particolare: incontro,
dialogo, momenti di intensità emotiva particolare, momenti legati al ricordo. Due
piani temporali si intrecciano, ossia passato e presente.
CAPITOLO II
A raccontare è Anguilla: si trova all’albergo dell’angelo. Per lui è un punto di arrivo,
motivo di orgoglio il potersi permettere di essere ospitato in quest’albergo. Deittico:
le mie colline. Cerca di trovare un’identità nel luogo del suo passato. Rievoca il
passato e poi va al presente. Osservando la gente apparentemente sembra che nullo
sia cambiato, in realtà il microcosmo è stato sconvolto dalla storia.
“mi ero buttato nella festa”: ritorno al passato. “ sapeva tutti i bevitori”: verbi tipici
del parlato. Anguilla incontra vari personaggi che lo informano su varie vicende,
eventi, incontri che hanno anche un valore simbolico. Squarci lirici, lessico molto più
vicino a quello della poesia:” I paesi dov’era stato li avevamo intorno a noi, di giorno
chiari e boscosi sotto il sole, di notte nidi di stelle nel cielo nero.”
Ricostruisce scene del luogo; realismo con radice simbolica e non naturalista. “ prima
cosa” : costrutti particolari.
“ non c’ero andato” (pag. 19) come se non avesse il coraggio di affrontare il passato.
Trova un luogo che apparentemente è ancora retto da norme e regole immutabili,
fisse ma in realtà è un luogo sconvolto dalla guerra, dalla natura brutale dei rapporti
umani.
Ambiguità: luogo apparentemente come prima, ma l’uomo consapevole riesce a
mettere a nudo la realtà, osservandola e scrutandola.
CAPITOLO XXXII
Santa uno dei proprietari di cascina Mora. Ha scelto di vivere diversamente rispetto
alle sorelle. Spacciandosi per antifascista ( aveva fatto la spia per i fascisti) comincia
a combattere per i partigiani. MA ad un certo punto viene scoperta, si scopre che è
una spia e decidono di giustiziarla.
Nuto si schiera dalla parte dei partigiani, ma non combatte con loro.
Baracca si confida, si sfoga con Nuto ma non lo fa andar via perché teme che possa
avvisare Santa del fatto che la stiano cercando.
Santa non sospetta che i partigiani sappiano della sua doppia attività: cambio d’abito,
toglie quelli da combattente e indossa un abito bianco chiaro, (simbolico) come una
sorta di sposa o una vittima sacrificale. Come se volesse realizzare un’estrema
riconquista della parte migliore di sé. Torna dicendo di avere notizie di circolari
repubblichine, degli ordini della repubblica di Salò. Vengono riportare in terza
persona le parole di Santa. (pag. 193)
Santa viene catturata. Rappresenta la pienezza di una gioventù, che però è destinata a
dissolversi. Viene uccisa dai partigiani.
“Io più che Nuto vedevo baracca..” si passa di nuovo al presente. Non lasciano
incustodito il corpo di Santa.
Il romanzo denuncia una sconfitta. Non c’è luogo che possa essere salvato, che possa
restare fuori dalla storia, dalla violenza. Non esiste nessun sacrificio, nessun rito che
possa placare al natura, non c’è possibilità di salvezza in una storia fatta di violenza e
aggressività.
Anguilla vede crollare anche il suo mito americano, di questa realtà caratterizzata
comunque dall’isolamento e solitudine, Crolla anche l’illusione che il microcosmo
della sua terra d’origine possa stare lontana dalla violenza e dalla storia, insieme alla
possibilità di mettere radici nel luogo della sua infanzia. Emerge una totale estraneità
dell’uomo: sia in America che nella terra d’origine. Con questa drammaticità si
chiude il romanzo ( sembra poi portare anche alla fine tragica dell’autore, che si
suicida qualche mese dopo aver pubblicato il testo.)
Dedica il romanzo ad una donna da lui amata.
Ritornare per Anguilla è stato importante ,perché aveva l’esigenza di ricomporre l suo
passato, di mettere fine ai fantasmi del passato, di trovare radici. Ma poi l’esperienza
fatta, la consapevolezza dell’età adulta ha comportato il crollo delle illusioni, la
distruzione die miti, delle false speranze, dell’età giovanile.
Tra i temi anche male di vivere che si prova quando si avverte lo sradicamento,
l’isolamento

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