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Oltre alla ginnastica di gruppo, vi sono gli sport inglesi collettivi (es. remare sul
fiume, correre, il calcio…). La boxe entusiasmava al tempo non pochi intellettuali,
come Bertolt Brecht, il quale ha dedicato anche delle poesie a vari pugili americani.
Un campione tedesco di boxe era invece Max Schmeling (diventato un idolo
nazionale in Germania). Culto del movimento nelle società sportive, ma anche
intrattenimento passivo degli spettatori (ad esempio, nei palazzetti dello sport). In
seguito, l’intrattenimento entra fin dentro le case con le trasmissioni sportive in radio.
1923: prime trasmissioni radiofoniche in Germania. La radio acquista
progressivamente sempre più importanza, senza però mai superare la stampa come
mezzo di diffusione. Bertolt Brecht ha anche riflettuto sulle possibilità di questo
mezzo. Larga diffusione perché gli apparecchi erano costruibili anche da soli; i
ricevitori venivano spesso trasformati in emittenti. Brecht ha sperimentato qualche
radiogramma in sala che consentiva al pubblico di intervenire. L’unica cosa che
frenava la popolarità della radio era il fatto che era posta sotto il controllo dello Stato.
Venivano trasmessi tanti concerti, ma anche dei saggi (la radio era anche un
importante mezzo di formazione). Le notizie scandalistiche venivano invece
censurate. Negli anni del nazionalsocialismo la radio diventerà infine un mezzo di
propaganda.
C’erano da un lato i giornali borghesi, di qualità (che si dichiaravano liberali,
indipendenti dai partiti), ad esempio il Berliner Tagblatt (300.000 copie). C’era molta
libertà nella terza pagina, a cui in tedesco si fa riferimento col termine francese
“feuilleton”. Diverse delle scrittrici che affronteremo durante il corso hanno scritto
sul Berliner Tageblatt. Spesso i giornali presentavano anche qualche capitolo di
anticipazione di un romanzo, prima ancora che questo venisse pubblicato in volume.
Solo a Berlino uscivano ogni giorno 100 quotidiani. Già a quel tempo la cosiddetta
Boulevardpresse (stampa scandalistica) riscuoteva maggior successo. I giornali
dovevano trovare per ogni edizione uno scoop, vero o finto che fosse. Molto
importante era poi il “Berliner Morgenpost”, fondato nel 1898 dall’editore Leopold
Ullstein. Era ed è tuttora un quotidiano locale di Berlino. Oltre ai quotidiani, c’erano
poi le riviste illustrate: esistevano già in passato con dei disegni, ma ora diventano
ancor più importanti grazie alla presenza delle fotografie. Presso Ullstein è stata
pubblicata anche la Berliner Illustrierte Zeitung (rivista da 1.850.000 copie). C’era
anche un’alternativa di sinistra: die Arbeiter Illustrierte Zeitung (giornale comunista a
cui collaboravano però anche autori non comunisti, come ad esempio Kurt
Tucholsky. Era un giornale da 500.000 copie. In quegli anni vi era carenza di
abitazioni: spesso non si possedeva nemmeno una camera da soli, ma la si
condivideva. Addirittura gli operai condividevano uno stesso letto in base ai turni di
lavoro. Si tendeva quindi a uscire e frequentare luoghi fuori casa, come ad esempio il
cinema (accessibile anche alle famiglie per non molti soldi). Il cinema raggiunge una
qualità notevole e diventa la quarta forma dell’arte. Cinema espressionista tedesco
il primo grande film tedesco è “Il gabinetto del dottor Caligari” (1920), film muto
diretto da Robert Wiene.
Al 1922 risalgono i primi film della serie di Friedrich Wilhelm Murnau. Sempre nel
1922, Fritz Lang ha realizzato il film “Dr. Mabuse, der Spieler” (è un’allegoria della
distruzione della società a causa di un potente uomo maligno, descritto come il
direttore di una fabbrica). Un altro film importante è “Metropolis” (1927): è un film
utopico e in parte fantascientifico. Parla di un mondo completamente dominato da
una grande macchina a cui quasi tutti gli uomini di quella società devono lavorare
come operai. I privilegiati, che non devono lavorare e hanno del tempo libero,
costituiscono invece solo una ristretta minoranza. Fine tragica, scaturita dal fatto che
il figlio del fondatore della città si innamora di un’operaia. È presente una critica
sociale molto forte. Il romanzo alla base di questo film è un’opera di Thea von
Harbou, che ha poi trasformato anche altre sue opere in film di Fritz Lang.
Quest’ultimo ha realizzato anche un film sui Nibelunghi (uno degli ultimi film muti)
che piacque particolarmente alla propaganda nazista, a tal punto che Goebbels gli
propose di diventare registra del Reich. Lang però non accettò e se ne andò in esilio
negli Stati Uniti (ha lavorato ad Hollywood).
Thea von Harbou, invece, è rimasta in Germania e ha lavorato alla propaganda del
Reich. Il fenomeno sociale della “neue Frau” non è stato improvvisamente e
totalmente cancellato con l’avvento del regime totalitario. Il nazismo voleva di nuovo
che le donne non rivestissero ruoli pubblici e che fossero relegate nel loro ruolo di
madri, ma ciò non ha riguardato tutte le donne (alcune avevano già un ruolo
importante negli anni della Repubblica di Weimar). Due grandi registe, Thea von
Harbou e Leni Riefenstahl, si misero al servizio del regime, ma come donne non
cambiarono il loro modo di fare con l’avvento del Terzo Reich. Hitler si invaghì di
Leni Riefenstahl. Prima c’erano solo film muti; si è passato al sonoro a partire dal
1928-29. Film espressionista: un film muto aveva un’accentuazione necessaria
rispetto alla mimica, alla gestualità e anche al trucco, che sottolineava gli aspetti della
faccia. Espressionismo: tendere verso l’espressione patetica. Spesso gli arredi interni
di scene dei film venivano realizzati proprio da pittori espressionisti.
L’espressionismo è il nuovo linguaggio artistico. Fine anni ’20: film con
ambientazioni realistiche, che si distaccano dall’espressionismo e tendono già verso
aspetti neorealisti. Nel 1919 la UFA (Universum Film Aktiengesellschaft, cioè
società per azioni) apre a Berlino il primo grande palazzo del cinema. Ma la UFA è
soprattutto una grande società che ha creato un centro di produzione fra Berlino e
Potsdam, diventando così l’unica in grado di competere con Hollywood. In Germania
in quegli anni sono stati prodotti molti più film che negli altri paesi europei. La
letteratura della Repubblica di Weimar è molto vasta. La Repubblica di Weimar
costituisce l’ultima fase della presenza dominante della letteratura tedesca a livello
mondiale. Bestseller mondiali come le opere dei fratelli Mann. Thomas Mann con I
Buddenbrook (1901) ha avuto una tiratura in Germania di più di un milione di copie
fino agli anni ’30. Poi c’è l’opera di Erich Maria Remarque dal titolo “Im Westen
nichts Neues” (Niente di nuovo sul fronte occidentale) del 1929: un milione di copie
vendute solo in Germania + 2 milioni di copie in seguito alle traduzioni nelle varie
lingue (soprattutto nei paesi anglosassoni).
Il romanzo di Remarque sarà tra le prime opere bruciate dai nazisti per le sue
tendenze pacifiste. Anche se si tratta di autori di romanzi complessi e senza dubbio di
non facile lettura, le loro opere hanno venduto ugualmente una notevole quantità di
copie. Bisogna citare anche autori come Hermann Hesse e Robert Musil. Si tratta di
romanzi che rappresentano la letteratura popolare senza essere triviali. Antonio
Gramsci ha distinto la letteratura che vuole soltanto soddisfare il pubblico (letteratura
popolare che lascia il lettore senza nessun pensiero e non lo induce a riflettere) dalla
letteratura “nazionalpopolare”, che è sì una storia raccontata in modo semplice anche
per le persone non erudite, ma non per questo deve essere una rappresentazione falsa
della realtà. Anche queste opere possono raccontare aspetti problematici e avere un
ruolo critico. Ad esempio, il romanzo di Hans Fàllada dal titolo “Kleiner Mann, was
nun?” (1932), tradotto in italiano come “E adesso, pover’uomo?” e pubblicato alcuni
anni fa da Sellerio. È un romanzo che presenta un’accusa sociale: l’edizione
Mondadori, risalente a poco dopo l’uscita del romanzo in Germania, era censurata, in
particolare a causa delle descrizioni del nudismo (circa 50 pagine). I censori del
fascismo più pudico lo ritenevano assurdo. Protagonista è un piccolo uomo, più
precisamente un Angestellter (impiegato), descritto quasi come se si trattasse di una
trasposizione narrativa del saggio di Kracauer.
Lezione 5 20/10/2021
Quantità di teatri che hanno più di mille posti, in questo contesto nasce anche la
possibilità di fare anche un teatro molto innovativo anche provocatorio e
politicamente impegnato in nome di questi sperimentatori: Erwin Piscator, un registra
che si dedica ad un teatro politico che vuole superare la tradizione del dramma
borghese con l’eroe individuale, un teatro di massa che tratta dei problemi quotidiani
realizzato con un collettivo di attori. Per evitare l’immedesimazione del pubblico
utilizza un solo personaggio e tale pratica sarà teorizzata anche da Brecht.
LEZIONE 6 21/10/2021
Il Bauhaus come istituzione simbolo di carica innovativa che dal ’19 diventa
possibile in Germania. Nel contesto della lett. Femminile di quel periodo ci sono tanti
scrittori di successo e importanti esteticamente che riguardano sia l’Austria che la
repubblica di Weimar come Robert Musil e Schnitzler e Hoffmansthal ancora attivi in
Austria. Abbiamo il fenomeno delle tendenze anche in letteratura come la poesia di
Werfel “an der lesen” dominata all’inizio degli anni ‘20 la corrente
dell’espressionismo. Tutte queste tendenze nascono da una critica che vorrebbe dare
un’etichetta negativa ma che poi con la storia assume un aspetto positivo. Come un
quadro di Monet che venne criticato definendolo impressionista per menzionare che
non ha rilevanza. Un altro modo di come nascono queste etichette è di dare
un’etichetta da parte dagli artisti stessi come ad esempio nel futurismo italiano. Il
futurismo si è presentato lui stesso come un raggruppamento; poi tutto questo nasce
per la storia dell’arte o della letteratura come un modo di rispondere alla necessità di
ordinare l’andamento dei fenomeni, cioè di dare un certo ordine a questi fenomeni
disperati e definirli rispetto al periodo e di vedere la storia come un influsso, un
processo più generale che ha bisogno delle coordinate. Ad esempio, si dice
espressionismo ma esso copre molte cose ben diverse. Else Lasker- Schuler,
scrittrice più importante dell’espressionismo e aveva anche contatti personali con le
riviste più rappresentative dell’arte dell’espressionismo: Der Sturm und Die Action.
La prima era di Berlino che pubblicava un espressionismo come la poesia di Werfel,
cioè una poesia di meno impegno politico, Die Action per esempio è una rivista
politicamente impegnata a causa del fatto che durante la guerra si cercava di
diffondere e sostenere una posizione pacifista. Tutte e due sono espressioniste ma
sono differenti e la Schuler che pubblicava soprattutto sulla prima testi pieni di
emozioni, i rapporti tra i sessi che talvolta rendono aspetti che uno non si aspetta nel
contesto espressionista: temi orientalizzanti. Schuler è di origine ebraica, anziana
scappò in Palestina per scappare dai nazisti, interpreta la parte sua della tradizione
ebraica come elemento che può diventare produttiva nella sua poesia che fa
riferimento all’oriente prendendo soprannomi orientali che si esprimono anche in
alcuni disegni.
Poesia di Gottfried Benn (fidanzato di Schuler)- per far capire che ci sono altre
possibilità nella poesia espressionista. Piccola poesia “Kleine Aster” fa parte di una
raccolta di poesia chiamata “Morgue “del ’19 : un testo biografico perché Benn era
medico, poi è stato coinvolto nella prima guerra mondiale lavorando nei lazzaretti
anche se la sua specializzazione erano le malattie della pelle. C’è un profondo
distacco tra l’io lirico e un patologo che in questo caso deve fare un controllo di un
corpo di un uomo affogato e la posizione dell’Io lirico è di escludere qualsiasi
empatia e di parlare delle varie parti del corpo con cinismo.
Sachlich non può essere tradotto come oggettivo ma come romanza fredda, pura. La
fine di un rapporto amoroso viene descritto come una cosa che non ha niente di
drammatico e accade e basta. Non ci si interroga neanche perché è successo perché le
cose si consumano e si perdono così come gli oggetti, appunto un riferimento alla
Sachlichkeit. È questa normalità delle cose vale secondo questi versi anche per
l’amore perché quest’ultima non ha un’esistenza diversa, che abbia dei motivi per
quello che accade, ma accade senza motivo. Erano tristi e si comportavano allegri e ci
provavano con baci, si guardavano e non sapevano come andare avanti. Lui inizia a
piangere perché non sa come reagire. I due non sanno in realtà che non c’è più nulla
da fare. Allora cercano di comportarsi come se nulla fosse successo ma entrambi
sanno che ciò è una messa in scena. A questo punto c’è anche incapacità di
consolazione, la donna piange e lui non sa come reagire. La situazione non cambia:
ci sono elementi della realtà esterna che non hanno nessun legame con ciò che sta
accadendo, sono del tutto scollegati, che non hanno nulla a che fare con il sentimento.
Hanno un comportamento consueto: i due ad una certa ora erano abituati a prendere
un caffè. Andarono in una caffetteria vicina e vii restarono fino alla sera senza dire
una parola e non erano in grado di comprendere cosa fosse successo, cioè che l’amore
è svanito. Proprio la poesia è tradizionalmente nei modo di esprimersi quella che è
carica di significato più estremo, in questa poesia invece si esprime proprio il vuoto
di significato. La Sachlichkeit in questa poesia diventa di nuovo oggettiva perché
l’ultima strofa esprime ciò che non potevano fare, ovvero arrivare ad una parola che
avrebbe dato senso a ciò che stava accadendo. Ma Sachlichkeit vuol dire anche se
l’amore è svanito non significa che entrambi sono nemici, ma sono tristi perché non
provano più grande emozioni l’uno per l’altro. Dunque, la parola fa riferimento anche
al dispiacere e di fronte ciò non c’è più la possibilità di sanarlo. Alla fine l’unica
reazione è quella di restare sobrio, muto. Questa poesia di Kastner viene considerata
la più condensata degli aspetti della nuova oggettività: una considerazione della
situazione senza lasciarsi andare ma restando sobri.
Kaestner anche viene considerato uno dei rappresentati del periodo della
Sachlichkeit. conosciuto più come autore di libri per bambini, ma era nel 1933 un
autore molto presente sulla scena culturale della rep. Di Weimar e nel ’33 decide di
non immigrare per non lasciare la mamma sola. Dunque, rappresenta uno dei pochi
esempi di “immigrazione interna” perché dal ’33 non può più pubblicare nulla e
sopravvive attraverso la scrittura di libri per bambini perché considerati non
pericolosi e attraverso sceneggiature per film. Il suo romanzo “Fabian” ha come
protagonista un tipo di eroe che è tipicamente un uomo giovane e indeciso su quale
sarebbe la sua collocazione nella società, ha lavorato ma non con troppa convinzione
essendo anche a lui capitata la disoccupazione, non sa bene cosa dovrebbe fare, anche
i sui rapporti amorosi ha una rapporto stabile come una donna ma senza impegnarsi
troppo. Alla fine va incontro ad una fine tragica quando decide di fare qualcosa:
salvare un bambino che annega dimenticandosi di non saper nuotare. Questo romanzo
ha avuto un notevole successo e viene considerato un grande romanzo della Neue
Sachlichkeit.
La poesia sopra citata è un primo esempio della corrente letteraria che sul campo
dell’arti figurativi nasce negli anni ’20 e che comprende molti esponenti. La distanza
della poesia di Kaestner rispetto alla letteratura dell’espressionismo è la mancanza di
rivolta, di agitazioni. Questi testi non sono più accuse come la letteratura
espressionista, ma sono testi che cercano di confrontarsi con la realtà nel modo più
oggettivo possibile che esclude qualsiasi tipo di scatto violente come accadeva
nell’espressionismo che poneva al centro un individuo che mostrava la propria
insofferenza.
Lezione 7 26/10/2021
Vicky Baum fu una scrittrice di grande successo durante quel periodo. “Helena Wi..”
è stato il suo più grande successo in Germania e corrisponde perfettamente alle
caratteristiche che non è solo un romanzo della neue Sachlichkeit ma anche della
figura della donna che è diversa da quella del passato.
Fino alla metà degli anni 20 il periodo è dominato dall’espressionismo mentre l’altra
metà è dominato da questo stile nuovo con legami chiari all’innovazione
nell’architettura sobria, funzionale che culmina nella dottrina del Bauhaus. Neue
sachlich Styl quello che in modo quasi totale è stato applicato, seguito, dalle scrittrici
che studieremo ed è evidente nell’elenco delle caratteristiche della sachlichkeit.
I protagonisti sono concentrati su dei prototipi che possono identificati come neue
sachlich e che è concentrato intorno al discorso degli impiegati che hanno problemi,
paura di perdere la propria posizione sociale, hanno insicurezze sulla propria
posizione nella società ma hanno anche una grande energia. Dall’altro abbiamo la
Neue Frau he saranno le protagoniste centrali di questi racconti. La girl che perlopiù
è invece è un tipo che è caratterizzato da una mancanza di coinvolgimento emotivo
anche in situazioni in cui non potrebbe proprio permetterselo. In Menschen si
possono vedere anche azioni di prostituzioni ma in contesti di lavoro come le
segretarie private che hanno rapporti con i propri capi. In questo romanzo nonostante
Baum presenta personaggi che rispecchiano la sachlichkeit presenta anche personaggi
che sembrano appartenere al mondo delle emozioni forti vissuti come costrizioni non
sottoposti alla logica, tipici della letteratura di fine secolo. Queste aspetti in un
contesto del romanzo caratterizzato dalla neue sachlich che però permette elementi
anche di emozionalità. Per motivare il comportamento dei personaggi si attinge di
meno a processi psicologici o interiori e di più sulle reazioni e i conflitti con il mondo
esterno, cioè il romanzo di fine ottocento è psicologico cioè in una forma di
narrazione ci permette come lettore di entrare nella testa dei personaggi e di
partecipare ai vuoti psichici che determinano le loro azioni, invece la letteratura della
sachlichkeit invece riduce l’introspezione e c’è più una tendenza descrittiva che si
concentra sull’aspetto esterno cioè accade qualcosa e il personaggio deve reagire.
Viene attuata la funzione etica dell’osservatore che si limita all’oggettività, non si
fanno speculazioni sugli aspetti interiori del personaggio che lo hanno portato a delle
reazioni. È importante per la cultura degli anni 20 a far scenata delle innovazioni che
negli USA si affermano con più velocità: entusiasmo per la tecnologia per esempio.
Il canone di bellezza o bruttezza non è più centrale ma si è molto più aperti agli
sguardi degli altri, ma al tempo stesso è visto come espressione di manipolazione.
Allora non si interviene più sul proprio aspetto esteriore attraverso i vestiti o il trucco,
ma si inizieranno interventi chirurgi.
LEZIONE 8 22/10/2021
I romanzi della sachlichkeit, che si esprime come nuova tendenza come stile e come
nuova visione del mondo in diversi generi letterali, si possono circoscrivere nel
seguente modo: Frauenroman, non s’intende il romanzo scritto da una donna, ma si
vuole enfatizzare il fatto che la protagonista della storia è una donna. Un’eroina che
ci permette di dire che c’è un tipo piuttosto diffuso. Il romanzo di Frida Geyer
“Mehlresisende” scompare dal titolo originale del romanzo in “Eine Zierde fur den
Verein”. Il titolo originale fa riferimento alla commessa “viaggiatrice” ovvero “ la
viaggiatrice della farina” e per questo lei è una donna indipendente, la cui esistenza
che si basa su quello che guadagna. È proprietaria di una piccola macchina che usa
per andare in giro e pubblicizzare la sua attività. Il cambiamento del titolo cancella
tutto ciò e concentra tutto sulla figura di un protagonista maschio, ovvero la
protagonista che è un grande nuotatore che ha vinto tanti premi per quella società
sportiva. Tutto ciò ha fatto sì che il Frauenroman diventasse meno un romanzo
incentrato sulla donna perché il titolo richiede l’attenzione sul signorino, che è
naturalmente un protagonista allo stesso livello di lei. Vicki Baum: Stud. Chem che
presenta un certo determinato tipo di donna che si è cercato di capire attraverso
l’etichetta di Neue Frauen. Il frauenroman è molto generale e vuol dire che abbiamo
solo una donna come protagonista.
Angestelltenroman: nuovo aspetto della letteratura che si concentra sulla nuova classe
dell’impiegato. Il protagonista dovrebbe appartenere a tale classe come nel romanzo
di Erich Kaestner “Fabian”. Tergit: Kasibier erobert den Kufurstendamm: potrebbe
rientrare nel genere del Frauenroman ma si è voluto mettere in questa categoria
perché ci permette di entrare pienamente nella vita di lavoro di una redazione di un
giornale. Per tale ragione appartiene a questa categoria. Il personaggio Kasebier in
realtà non è il protagonista vero e proprio, ma è oggetto della narrazione. Il nome è
particolare e appartiene al mondo della varietà artistica. In realtà la protagonista è una
giornalista che segue la carriera artistica di Kasebier.
Anti- Kriegsroman: romanzi che escono verso la fine della repubblica di Weimar che
si dedicano alla rielaborazione del lutto della fine della prima guerra mondiale e che
hanno una tendenza pacifista contro la guerra(Remarque).
Grossstadtroman: romanzo che si concentra sulla città com Doblin perché ha uno stile
che corrisponde alla neue sachlichkeit: un narratore quasi distaccato riporta le
vicende. La sua narrazione apre la narrazione a diversi linguaggi: arcaici e pieni di
pathos.
Il termine è molto complesso perché da una parte ha a che fare con aspetti pubblicisti,
la moda che utilizzano queste etichette per vendere qualche prodotto, dall’altro è una
categoria fondamentale della storia oppure un postulato che non ha corrispondenza
nella realtà. Romanzo che tratta di questo concetto, anche prima del periodo in cui
viene accettato ( letteratura austriaca di fine ottocento) Reiner maria rilke scrisse nel
1910 die Aufzeichnungen des Malte Laurids brigge” che come forma si presenta è
romanzo dallo stile innovativo che rompe con la linearità del romanzo realistico e si
presenta come un insieme di testi differenti tra di loro. Tra le varie annotazioni, ci
sono alcune pagine che seguono una descrizione abbastanza celebre delle chanson
francesi, pubblicate separatamente con le illustrazioni: signora che viene protetta,
venerata da questi animali mitologici. Nel romanzo si parla dei visitatori dei musei
dove sono esposte queste opere d’arti e della loro reazione.
Rilke come autore maschile che più è considerato attento ai sentimenti femminili (più
vicino alla sensibilità femminile). Spettatori, in particolare giovani donne sentono che
il mondo rappresentato dalle opere d’arti sia vero, sia realmente esistito e si ricordano
in modo vago che per un periodo avevano pensato che questo potesse diventare la
loro vita (ruolo della figura femminile con l’unicorno).
qualche bottone non aveva chiuso”(?) : figlia di “ buona famiglia” non si vestiva da
sola, ma veniva aiutata. Loro invece se ne andavano da sole, si vestivano da sole.
Giovani ragazze non hanno più il tempo di alzare lo sguardo, non colgono più il
messaggio, il significato nascosto dietro l’opera. I tappeti hanno un messaggio,
rappresentano un mondo esistente che ha una chiusura nella bellezza estrema e il
mondo di una donna che aspetta: rappresentazione di uno stato femminile dominante
per secoli, ossia di donne che aspettano l’azione dell’uomo , che non potevano
cambiare nulla senza l’ausilio maschile.
Giovani donne sono vicine al perdere se stesse, sono convinte che la vita consista nel
cercare un godimento, divertimento. ( progresso) Non vogliono più aspettare ( come
le figure femminili dei tappeti)
In breve, Rilke descrive opera d’arte che narra quello che era il ruolo di donna come
dama fino a quel momento e lo shock che ha subito quando osserva queste giovani
ragazze che non vogliono più accettare quello che è il concetto dell’opera d’arte e che
quindi si stanno preparando per il progresso.
Poesia di Rilke: una descrizione dettagliata che cerca di cogliere tutti gli aspetti
dell’immagine: lei sta mentendo il mantello e l’uccello sta sulla sua mano che si
muove e al tempo stesso lei cerca di prendere una ciotola che la serva ha portato per il
falco. Sempre sul vestito della donna si vede un canili che guarda in alto sperando
che qualcuno si ricordi di lui. Un grande cancello di rose chiude dietro di sé animali
erratici che si muovono in modo superbo.
Secondo tappeto: il leone a stento riesce a sopportare questi suoni e l’unicorno ha una
posizione diversa.
Quarto tappeto: l’isola è larga perché è stata eretta una tenda straricca di damasco e
piena di elementi dorati. Gli animali alzano lo stemma della casata e la donna avanza
con il suo vestito principesco perché è perlato. La donna prende una catena dalla
scatola che la serva gli ha posto e sopra la tenda c’è un detto “ il mio unico
desiderio”
5 tappeto: la donna si sorregge alla bandiera e con l’altra mando afferra il corno
dell’unicorno. Un vestito può essere così discreto, così chiuso come questo di velluto
nero/verde.
Sesto tappeto: il leone guarda con aspetto minaccioso, nessuno deve avvicinarsi
perché la donna è stanca o semplicemente rilassata perché ha portato qualcosa di
pesante? Ma lei sta allungando il braccio verso l’unicorno e quest’ultimo lusingato si
appoggia sul suo grembo. Lei tiene uno specchio e lei mostra all’unicorno il suo viso,
la sua immagine. Questo è l’ultimo tappeto e ultima descrizione e non segue una
interpretazione di tutte queste immagini simboliche, invece si passa a quello che
viene contrapposto a questo. Rilke finisce il suo testo con l’immagine del mondo
della bellezza concluso che non permette l’ingresso ad altro. Alla fine parla di una
festa che non ha altri invitati solo elementi di bellezza che sono ingredienti di questa
immagine. È ciò che Malte desidera per la sua amata e sostiene senz’altro che queste
jungen menschen non capiscono e non capiranno.
Rilke parla di queste jungen menschen che non aspettano più e le ragazze con orrore
iniziano a guardarsi intorno perché vogliono diventare attive. Non sono più donne
eleganti, fanno cose per riempire il tempo ma non per il gusto della bellezza. Hanno
lasciato le casate, il mondo che consisteva in un luogo sicuro e non hanno trovato una
nuova risposta. La prospettiva poi passa all’uomo dice che il ruolo della donna è di
amare l’uomo anche se non lo meritava e poi dice che le donne sono stanche di
aspettare di essere corrisposte. Poi arriva ad un punto rivoluzionario, che stupisce
rispetto a questa immagine che il testo fornisce, una decadenza : ad esempio le casate,
le famiglie non possono più tenere le figlie. E dopo tutto ciò c’è un pathos: le donne
hanno sempre dovuto portare l’intero peso della passione, dell’amore, del parto. Le
donne avevano un destino prescritto. Anche se erano ridotte a macchine di
riproduzione continuavano ad amare. Dopo tutto questo, anche dopo questa forte
immagine di pathos, arriva il forte ragionamento degli uomini: in realtà raramente si
nominava un cambiamento per la donna invece Rilke lo vedeva come il cambiamento
da parte dell’uomo di cambiare: rimparare l’alfabeto dell’amore, cioè imparare ad
amare. Un ragionamento che da pochi viene raggiunto invece nel Malte avviene il
contrario: l’uomo deve ridefinirsi, farsi uomo. È un testo che avanza un
cambiamento prima che diventi di massa: la neue Frau sarà un cambiamento che
diventerà di massa mentre nel 1910 non era così. La poesia, la letteratura anticipa
come sempre quello che verrà così come l’espressionismo aveva anticipato la
distruzione che sarebbe avvenuta con la fine della guerra. Così anche nel romanzo di
Rilke che farà parte dei fenomeni radicali della società, anticipa qualcosa di
importante: di mettere in questione il proprio ruolo di uomo maschio che sarà
dominante nelle reazioni da parte di maschi che trovano ridicolo l’importante della
donna, perché preferisce approfittare invece quello che questa nuova donna può
offrire.
LEZIONE 9 02/11/2021
Questi cambiamenti nel 1910 per le donne erano già avvenuti e così nel contesto
dell’arte tanti esperimenti già in atto perché la rep. Di Weimar da una possibilità
meno ostacolata di cose già prima ben presenti. Esperimenti con nuove forme di vita
al monte della verità.
Herrmann Elsa: 1893-1957 è stata la prima donna ebrea che ha fatto il dottorato
presso la facoltà di giurisprudenza presso l’università di Lipsia. Con il suo saggio “so
ist die neue Frau” (1929) che conferma il fatto che il concetto di neue non è affatto
soltanto della moda ma anche un termine con il quale la ricerca sociologica cerca di
capire un fenomeno di massa, non più isolato, ma si mostra come un cambiamento
della società. Prima di prendere il dottorato ha dovuto prendere altre strade perché
non era previsto prima della repubblica un accesso facile all’università. È stata una
pedagoga e poi inizia a studiare e si concentrerà sulla questione legale e sociale delle
donne. Compie un’attività pubblica e sociale in luoghi di accoglienza di donne che
potevano chiedere consiglio senza dover andare presso medici maschi e su problemi
legali rispetto al matrimonio e il rispetto delle donne. Dirigeva uno di questi uffici
non statali che svolgevano questo lavoro di fornire assistenza alle donne. Con l’inizio
del nazionalsocialismo scappa prima in Repubblica ceca diventando cittadina ceca
con un matrimonio funzionale e poi sposa a Praga Pick e vivrà qui fino al ’39 quando
la Cecoslovacchia viene occupata dai nazisti. Immigrano in uk dove continua ad
essere attiva come scrittrice per riviste. Dopo la morte del marito torna nel ’52 in
Germania ed insegna presso l’università.
So ist die Frau: questo libro fu pubblicato in un posto che ha una storia particolare
“Hellerau” una Gartenstadt. All’inizio del 900 si sperimenta un modo di dare ad ogni
famiglia una casa dignitosa con tutti i comfort, ma c’è anche un ragionamento sulla
salute della vita nella metropoli. Le città cresciuto ad una velocità enorme e dove la
gente stava ammassata in questi nuovi quartieri, c’è stata una reazione perché la gente
vive male e non dignitosa. Quindi, c’era bisogno di creare quartieri al margine della
città, ma devono avere come punto importante tanto verde pubblico ma anche intorno
alle singole ville. Questo fenomeno è stato chiamato “Gartenstadt”. Questo concetto
nasce all’inizio del novecento e un esempio è il quartiere di Hellerau di Dresda che ha
avuto delle conseguenze fino agli anni 20/30 . è un quartiere con una presenza forte
di artisti al cui centro c’era il tempio della cultura con un palcoscenico che si usava
per la danza intesa come una sorta di completa espressione della consapevolezza del
proprio corpo.
La donna di ieri, cioè che portavano avanti già il cambiamento della donna,
concentrata sul futuro come la precedente sul passato poiché per quest’ultima non
c’era altra meta di tenere alte le conquiste dei vecchi tempi che lei cercava di
respingere tutto ciò che disturbava quel tradizionale ordine di vita. Le donne della
belle époque, le donne dell’altro ieri, erano complici del modo di vita di di allora
perché erano le prime a non volerlo cambiare. Al contrario, la donna di oggi è
completamente indirizzata verso il presente e ciò che conta per lei è ciò che c’è. Si
rifiuta di essere presa per un essere fisicamente debole che ha bisogno di aiuto, un
ruolo in cui la donna di ieri si immedesimava. La donna di oggi non vuole essere più
debole e perciò non vuole più costruire la sua esistenza con i mezzi che le vengono
dati da terzi parti, cioè dai genitori o dal marito. Vuole guadagnarsi da sola i soldi per
il suo sostentamento. Essere indipendente economicamente è una base necessaria per
uno sviluppo di una personalità che si fonda sulla propria forza, lei cerca di
guadagnare il suo mantenimento con un lavoro professionale.
LEZIONE 10 03/11/2021
La donna di oggi si è posto come meta di provare attraverso il suo agire che le
rappresentanti del sesso femminile non siano uomini di secondo grado che possono
esistere soltanto in dipendenza e possono invece riempire il loro posto nella vita in
pieno, senza dubbio. Questa oggi si sembrerà strana, ma di allora si trattava di
combattere invece per la possibilità di essere altrettanto forti di gestire la propria
vita. la prova del proprio valore e la prova del valore del suo sesso è la massima che
domina la vita di ogni donna del proprio tempo e anche della comunità. Tutto questo
è prova anche del cambiamento del corpo che non viene più profumato ma viene
rafforzato in modo da non essere più dipendente dal maschio. La gente di ieri è
incline di chiamare la donna moderna poco femminile perché non si realizza nei
lavori che riguardano la casa (kuche, kindern, kirche). I concetti femminili e maschili
in fin dei conti hanno la loro origine nell’erotico e non sono feriti al modo di agire, al
fare. Una donna non è femminile perché sa manovrare il cucchiaio o sa mettere a
soqquadro la casa quando pulisce ma perché ha delle qualità che fanno sembrare
desiderabile da un uomo. Anche questo sembra una banalità, ma è essenziale dire
basta che sono definibile perché si occupano della casa. Non esiste un uniforme
nuova per la donna, ma c’è un cambiamento. I capelli corti, le bluse, le gonne come
pantaloni, le giacche come quelle maschile da loro vengono prese come una
decadenza della femminilità. Lo stesso ragionamento si potrebbe dall’altro canto
scorge nel decolté, nelle gambe non piè coperte dalla gonna e del non uso del trucco,
sembra il rifiuto più categorico dell’assimilazione della donna, cioè c’è una libertà nel
far vedere il proprio corpo con disinvoltura che rompe con i vecchi tempi.
L’avviamento che ha reso il movimento delle donne molto più libere come Coco
Chanel, hanno portato le donne a buttare via il corsetto o le lunghe gonne, a questo si
affianca anche una moda rispetto alle gonne per il divertimento nei varieté che
appunto pure loro corrispondono a questa leggerezza cioè appunto di permette di
ballare questi nuovi balli. Cose che nella bella époque erano utilizzate per indicare le
prostitute e ora far vedere il proprio corpo in senso erotico è qualcosa di innovativo.
La cortesia: la donna non vuole più essere un riflesso dell’uomo, ma essere alla pari.
Questa nuova interpretazione trova il suo effetto estremo nel più rigido rifiuto delle
forme tradizionali della cortesia, cioè la donna tradizionalmente si doveva muovere
come un essere fragile che aveva bisogno dell’aiuto dell’uomo, sia nel movimento del
camminare, sia in qualche azione che richiedeva forza in più. La figura dell’uomo
cavalleresco era un insegnamento tradizionale che sopravvive ancora oggi. Ancora
oggi, è valido il criterio indispensabile per la vera virilità, un uomo maschio di
lasciare ad un essere femminile il passo attraverso la porta cioè quando entra o esce
da un luogo, oppure di aiutarla a scendere dall’auto. Seriamente aiutare la donna in
qualsiasi azione che cerca il più piccolo sforzo di forza e abilità. Deve essere in
qualche modo protetta da qualsiasi impatto del mondo esterno. non chiede nessun
favore da un uomo che non può anche lei dare a lui. La sua convinzione va nella
direzione che ogni uomo dovrebbe aiutare l’altro quando è necessario perciò la donna
moderna prenderà all’uomo i pacchi se pesano per lui e farà anche per lui
commissioni, se può, mentre la donna di ieri considerava un favore rispetto a uno
estraneo inconcepibile con la sua femminilità, contro la sua dignità. Prima una donna
non poteva andare da sola in una caffetteria o ad un ristorante, caso mai con una
donna anziana perché sarebbe stato compromettente. Alla fine il lavoro professionale
della donna che la costringeva ad alcuni pranzi al di fuori della propria casa, ha
cambiato la situazione in modo da non trovare più strano una donna da sola in un
ristorante. Hermann si sofferma anche sull’aspetto dei rapporti: non era contro il
matrimonio la nuova donna ma auspicava di avere libertà di scelta, parità nel decidere
di creare una famiglia. Questo riguarda anche la sessualità dove nella società
precedente, belle époque, prima della prima guerra mondiale, accettava una doppia
morale che definiva il ruolo della donna nel matrimonio rispetto al sesso e alla
sessualità nella totale fedeltà e invece permetteva ai maschi un mondo di svago e
tradimenti socialmente accettato.
In Marsha Kaleko c’è l’aspetto del matrimonio come amici considerato come base
per farlo funzionare e diventa d’amore quando ci saranno i sentimenti. Un rapporto
veritiero ha tanto privilegi che la società riservava ancora all’uomo.
Lezione 11 04/11/2021
Il saggio è significativo per vari motivi perché confermava che c’era bisogno del
concetto della neue Frau, che è stato discusso anche sul livello teorico, riflessivo. I
punti principali del saggio ci ha fatto capire la formazione della parità di genere di di
allora sia un tema attualissimo. Un ‘impegno necessario per la realizzazione di ciò
che già nel ’29 stava avvenendo.
LEZIONE 12 09/11/2021
Flammchen: è una donna ben istruita ma rispetto ad una situazione di miseria che la
costringe a non poter più comprare qualcosa, e quando le si presenta un’ occasione di
poter accompagnare un uomo anziano, si butta a capo fitto freddamente.
Vicky Baum: fa parte al concetto di neue Frau, proprio dell’esempio di una donna che
è riuscita a rendersi economicamente indipendente affermandosi attraverso la
scrittura. Rispetto alla sua biografia: è nata nel 1888 a Vienna, cresciuta in un
ambiente di piccola borghesia per niente benestante. Figlia di un matrimonio infelice
e una madre che da quando era ragazzina che stava più nei sanatori che a casa, e un
padre che non riusciva a vedere. Dunque, una Viky molto spesso lasciata da sola ma
che a un certo punto intraprende un passo quasi insolito e questo con il sostegno
della madre perché nel 1901 inizia a studiare al conservatorio di Praga. Contro il
volere del padre ma sostenuta dalla madre che voleva evitare che la figlia dipendesse
da un marito che poi non amava. Inizia a studiare l’arpa e riesce a entrare nelle
orchestre musicali e a guadagnarsi da vivere. Dunque, inizia prima con la musica. Per
uscire dal controllo della figura paterna era l possibilità di sposarsi e appena 18enne
sposa un poeta, letterato sempre a Vienna, con Max Prels. Alcuni anni dopo divorzia
perché Max aveva poco successo e lei doveva sostenere il marito e questo non ha
funzionato. Poi, si sposta di Vienna e va a Darmstadt come arpista perché c’era un
teatro ducale con la sua orchestra. Inizia a fare i primi tentativi con la letteratura e nel
’14 pubblica il primo romanzo e a Darmstadt ha conosciuto quello che sarà l’uomo
della sua vita, Hans Lert. Si sposano nel ’16. Lei smette di suonare, rinuncia al
proprio stipendio per l’imbarazzo di essere una musicista in un ‘orchestra dove è il
direttore il marito. Per gli impegni del marito si spostano a Kiel, città famosa per la
marina militare che poi sarà anche il luogo dove scoppia la rivoluzione a causa del
fatto che i marinai verso la fine della prima guerra mondiale, ovvero di sacrificarsi
per l’ultima battaglia che avrebbe cambiato il destino della guerra, i marinai si
rifiutano e nasce la rivoluzione nel ’18 in Germania. Loro assistono a ciò che accade.
Poi, diventa madre e continua a scrivere e pubblica romanzi, oggi dimenticati, in tot
4 a Berlino in un reparto leggero, di intrattenimento venduti a pochi soldi che vanno
in questa tendenza. Quando si trovano a Mannheim, la situazione è diventata critica
perché i guadagni del marito non bastavano per mantenere la famiglia e Vicky, che
già aveva avuto una offerta dall’editore Ulstein, si fa un viaggio a Berlino in realtà
pensando di chiedere un piccolo impiego come illustratrice perché aveva anche un
talento in questo campo. Ma capisce che questi rappresentanti dell’Ullstein sono
interessati ad impiegarli come scrittrice e poi finito il colloquio ha ottenuto impiego
come redattrice dall’editore, cioè oltre a risolvere gli errori degli articoli, è anche
impiegata per contribuire a giornali, a riviste che erano tra le più importanti
dell’epoca “Die Dame e “Uwu”. A quel punto cambia tutto, dal ’36 al ’31, sono gli
anni più belli della sua vita per il lavoro da redattrice e poi la possibilità di scrivere
romanzi. Nel ’28 viene pubblicato il primo romanzo “Stud. Chem”, è una storia che
ha per protagonista una donna come eroina che ha intrapreso una direzione della
propria vita molto singolare, cioè di studiare chimica, un qualcosa di autobiografico,
perché anche lei lo fa contro il volere della famiglia, soprattutto il padre che era
l’unico suo legame nella provincia da dove viene; e per poter continuare su questa
strada per la maggior parte del romanzo mette da parte tutto ciò che riguardano le
passioni, le emozioni e li concentra in modo platonico sulla figura del prof. Tutto
cambia drammaticamente quando incontra un compagno che studia medicina ad una
festa con musica Jazz li porta ad un incontro sessuale e dopo un certo tempo Helene
resta incinta. Si è aggiunta una complicazione di gestire una gravidanza che tocca
anche quegli aspetti come la scelta dell’aborto e a tutte le restrizioni che portano le
donne nelle mani di ciarlatani. Alla fine quando anche la disperazione del padre del
futuro bambino ha raggiunto il massimo, decidono di ritirarsi in un posto in
campagna per suicidarsi durante la notte. Lui muore e lei si salva perché di fronte a
questo gesto estremo trova la forza di accettare tutta la miseria e difficoltà che la
aspettano. Poi il romanzo riprende la sua strada “sobria” e descrive la vita di Helene
che quando sarà prosciolta dall’accuso dell’assassinio, riprende la sua vita e cresce
suo figlio r addirittura a riconciliare con fasi di sofferenza, il suo studio. Viene poi
presentata nel ruolo di madre molto attenta mentre svolge il suo ruolo di ricercatrice e
si apre una possibilità di lavoro nel campo dell’industria chimica di cui diventa una
direttrice. Questo porto ad un happy ending perché alla fine sposa il professore tanto
amato. Questo romano aveva gli ingredienti per diventare un grande romanzo perché
al centro aveva una donna che tutti i problemi, i sbagli, riesce alla fine a gestir la
propria vita e occupare posizioni nella società che normalmente non sarebbero stati
possibili per una donna. Tutto raccontato con il ritmo di un romanzo di avventura,
grande capacità di creare una tensione da un azione all’altra e di non evitare la
melodrammaticità, come il tentato suicidio. Divenne un successo internazionale in
Germania ma un altro romanzo ebbe maggiore successo “Menschen im Hotel”
pubblicato nel ’29: cosa li distingue? Il fatto che questo è concentrato su una donna,
mentre Menschen non conosce un unico personaggio principale dato dal fatto che la
struttura della narrazione è proprio un Hotel, dove un gruppo di persone si incontra e
vengono raccontanti tanti episodi e il singolo eroe è sostituito da un’orchestra di
personaggi che non regge la trama e l’unità viene data da loro. Una cosa che nasce
con la Baum e che è diventata ricetta di successo per un’infinità di romanzi, di serie
tv che hanno come fattore strutturale unificante un luogo. Nei suoi romanzi cerca di
applicare entrambe le formule: di incentrare la storia di u n unico personaggio
centrale e quello degli episodi come dell’albergo.
LEZIONE 13 10/11/2021
Lert e Baum stavano cambiando spesso città a causa del lavoro di Lert . Nel 18 si
trasferiscono da Kiel ad una città più grande e tranquilla nel nord della città,
Hannover. È stato un luogo politicamente molto interessante perché la casata era
legata all’Inghilterra, ma tutto ciò finisce con l’unificazione del 1871 diventando una
ragione importante nella Bassa Sassonia. Lert prende un posto ad Hannover
diventando direttore principale del teatro e parallelamente inizia la carriera di
scrittrice di Vicky che riesce a stipulare un contratto con Ullstein Vertrag con il
romanzo “Eingang zu Buhne” approfittando del lavoro del marito, scrive questa
storia che ruota intorno al mondo del teatro e le viene offerto un contratto per altri 3
ulteriori romanzi che le consentiranno di guadagnare molti soldi e mantenere la
famiglia in questi tempi difficilissimi. “Sprengler museum” ci sono le opere di un
celebre artista dell’epoca che è anche un rappresentante del Dada “Kurt Schwitters”,
movimento che vuole rompere con la tradizione. Come funziona il successo dei primi
romanzi che avevano convinto Ullstein? Uno studio attento dell’ambiente
riprendendo dal teatro, l’importanza della caratterizzazione dei personaggi, che deve
essere chiaro, la capacità di tessere una trama che funziona e poi una dose di
melodrammaticità per alzare la tensione per l’andamento dell’azione. In questo primo
romanzo di Ullstein viene pubblicato prima del 1920, prima come romanzo di
appendice, cioè in sequenza sul giornale liberale e borghese di Berlino, che dà spazio
anche alla letteratura d’intrattenimento; poi viene pubblicato su “Gelbe
Ullsteinbucher fur eine Mark”, libricini di serie che si vendevano presso l’edicola e
si vendono ad un prezzo davvero basso. Non sono per forza romanzi stupidi, ma
devono essere letti con un certo ritmo, senza riflessioni filosofiche perché c0è una
richiesta di semplicità. Solo il primo romanzo “Eingang zur buhne” venne letto sul
giornale dal pubblico e questo vale per i successivi romanzi. La casa editrice era
contenta del suo nuovo acquisto e dopo il successo del secondo romanzo “ Die Tanze
der Ina Rffay”, in realtà Ullstein avrebbe voluto già dare un contratto esclusivo alla
Baum, ma lei non vuole ancora accettare questa esclusività che l’avrebbe costretta ad
un certo tipo di romanzo, voleva essere libera e questo contratto viene rimandato al
’26. Il secondo romanzo merita perché in esso si occupa di un’avanguardia sul campo
del ballo che trova l’espressione “Ausdrucktanzt” di Mary Wigman. Anche nel
campo del ballo c’erano tanti esperimenti che nella forma più libera diventava
un’espressione completamente determinata dalla regola che i ballerini davano a loro
stessi. Tutto si regolava attraverso il tentativo di far diventare la danza espressione
immediata dello stato d’animo. Questi tentativi provenivano dalla bohemien e la
Baum nel romanzo racconta la storia di Mary Wigman, che morì di cancro, senza
averlo mai detto al marito e questo sarà anche il destino della Baum che morirà di
tubercolosi. Gli anni di Hannover durano dal 19 al 24 e si interessa al ballo e vive e fa
amicizie con ballerini omosessuali che comunque, come scrittrice, le fanno
comprendere il mondo della sessualità. In questi anni stimolanti di Hannover scrive
anche un romanzo che continuerà fino alla fine e che considererà uno dei migliori “
Ulle der Zwang” , un’esistenza segnata da un handicap che causa solitudine. Decide
di non pubblicarlo con Ullstein, dato che era un editore di massa, perché è un
romanzo più profondo. Poi, ne’24 si trasferiscono a Mannheim, al ex teatro di corte,
dove Lert diventa il direttore generale musicale, ma ciò gli causerà parecchie
difficoltà e ad un certo punto succede che, la disperazione per lavoro, Baum fa un
viaggio a Berlino per trovare un impiego umile e dà iniziano gli anni più felici.
Significativo per la biografia di Baum come neue Frau è senz’altro che l’azione
berlinese è una sua decisione e quando funziona, lei resta a Berlino e il marito la
raggiunge due anni dopo, quando avrà il posto come direttore del teatro dell’opera di
Berlino. Nel 1929 pubblica Menschen im Hotel con un sottotitolo ironico che
descrive bene la sua posizione nel campo della letteratura e dei problemi che ha avuto
“Ein Kolportageroman mit Hintergrunden”. Viene pubblicato sulla rivista berlinese e
poi come libro. La storia prende avvia in un grande Hotel di Berlino e parla dei
legami tra cui ospiti del Hotel. Personaggi differenti tra di loro: al centro abbiamo una
ballerina russa che sta iniziando la fine della sua carriera, cioè ha superato l’età e il
suo successo e dunque a Berlino balla in teatri di poco conto. Nella vita dell’albergo
si sentono sempre i comandi della ballerina e viene presentata come una diva bizzarra
e viene rappresentata insieme agli altri come una donna che soffre di solitudine
perché sta invecchiando ed è anche addetta all’abuso di farmaci. L’altro personaggio
che pure viene subito introdotto: un ex medico militare che ha una faccia sfigurata a
metà a causa di una bomba verso la fine della guerra e decide di vivere solo
nell’albergo affittando una stanza stabile. Anche lui è dipendente dalla morfina pensa
continuamente al suicidio ma non ha il coraggio di commetterlo. Poi vinee presentato
un barone che pure viene presentato come un gentleman , ma dietro questa facciata
una persona in bancarotta che si presta in contesti criminali negli alberghi. Poi, viene
presentato un contabile che quando ha saputo di essere un malato terminale, ha deciso
di lasciarsi dietro la famiglia e il lavoro, per godersi il tempo che gli resta da vivere.
Si incontrano il medico e il contabile, il quale lo aiuta e lo convince ad andare la sera
ad uno spettacolo della ballerina. Tutti personaggi sono problematici, e tutti quelli
che sembrano star bene al di fuori, non lo sono affatto all’interno. Le situazioni
economiche delle imprese è interessata alla cooperazione soltanto quando il direttore
generale ha disponibilità di cooperare con un’azienda inglese. La ballerina balla in un
teatro quasi vuoto e ritorna in albergo con l’intento di suicidarsi, ma nella sua stanza
scopre il barone che cerca di rubare delle famose perle che possedeva. Lui riesce a
nasconderlo e si presenta innamorato della ballerina per raggirarla e grazie al suo
charme riesce a convincerla. Trascorrendo una notte d’amore, lui s’innamora
effettivamente di lei e il barone dovrebbe seguire la ballerina a Vienna, ma lui
vorrebbe seguirla perché non ha soldi.
LEZIONE 14 11/11/2021
È il romanzo più letto di Baum che ha avuto un successo enorme già dalla prima
pubblicazione sulla rivista berlinese e poi come libro. Le è stato chiesto di
trascriverlo per fare una versione per il teatro dopo un anno dalla pubblicazione del
romanzo, è stato messo in scena. Il romanzo viene tradotto subito in un giro di un
anno in inglese e in altre lingue. Il successo più grande lo avrà negli stati uniti che
hanno tradizionalmente avuto un approccio diverso alla letteratura rispetto
all’Europa: differenza tra romanzo artistico di qualità e di intrattenimento non è mai
esistito nel mercato americano e quindi lo stesso pubblico che si dedica a tradurre
poesie enigmatiche si cimenta anche nella lettura di Menschen. In America la
versione teatrale viene tradotta in inglese e riceve grande successo a Broadway e ciò
sancisce il suo successo di scrittrice in USA. Poi segue la pubblicazione del romanzo
stesso che diventa un best-seller. I teatri anglo-sassoni, quando hanno un pezzo di
successo gli spettacoli continuano per anni e in tedesco si chiama “
Dauernbrenner”--- una cosa che dura nel tempo. Questo successo a Broadway è il
trampolino per la decisione di Hollywood di farne un film. Appena due anni dopo la
pubblicazione del romanzo in tedesco la Baum parte per l’America e incontra il suo
editore EE. E con lui sarà impegnato in tour promozionale per il nuovo libro che la fa
attraversare tutti gli stati uniti e questo tour poi la porterà fino in California. Il film è
stato prodotto e lei assiste alla prima a New York, che esce nel ’32. Dunque, resta per
molti anni in USA e quando arriva a Hollywood già riceve l’offerta di un contratto
come scenografa per film, ma lei torna in Germania. Ne parla con la famiglia e dopo
poco tempo si decidono di trasferirsi per sempre in USA. La situazione in Germania
stava precipitando perché a Berlino l’antisemitismo inizia a farsi sentire ed è chiaro
che la famiglia BAUM-LERT non vuole che i figli crescano in questo ambiente
violento e pieno di odio. Dunque, si trasferiscono a Los Angeles e venne affiancata
da una banda di scrittori che erano più bravi nella trascrizione dei suoi racconti in
sceneggiature. Negli anni 40 man mano comprende che la sua decisione è stata quella
giusta data la situazione in Germania e l’uccisione degli ebrei dato che lei era di
discendenza ebrea. Nel 44 scrive un altro romanzo “ Hotel im Berlin (?)” su quello
che accadrà nel ’45, cioè l’ultima battaglia intorno a Berlino e utilizza lo stesso
ambiente narrativo per descrivere l’impatto drammatico del crollo del regime che
continua però ad eseguire la sua pressione sui personaggi che si trovano nell’albergo.
Potremmo dire che è un testo visionario dato che il film esce appunto l’anno dopo il
declino del regime. È stata fortunata dal fatto che era diventato una scrittrice celebre
prima del crollo della repubblica di Weimar e questo ha fatto si che lei ha potuto
organizzare l’esilio sottoforma di un trasloco normale; anche il marito trova un
impiego come direttore generale di un’orchestra in un quartiere popolare di Los
Angeles. Non era politicamente segnata ma l’estromissione da qualsiasi luogo
culturale perché ebrea, la porta a decidere di andare in esilio. Ma nel 35 manda i suoi
tesi a Querido, editore di una casa editrice per la letteratura di esilio ad Amsterdam
per continuare a produrre testi in lingua tedesca. Nel 1938 diventa cittadina
americana, integrata ufficialmente in USA anche se non amava particolarmente la
California. Dopo il 45 torna in Europa per alcuni viaggi ma non pensa di restarci.
Nel 1960 muore a causa della leucemia ma continua a scrivere le sue memorie che
usciranno postume “ Es war alles ganz anders-erscheinen”.
Die Mutter von morgen die Backfische von Heute, pubblicato nel 29 sulla rivista
berline UWU di Ullstein che era quella più ambiziosa, letteraria rivolto ad un
pubblico di sinistra, liberale, aperto e colto. La Baum ha scritto molti brani per
Ullstein e questo da un’idea di questi pensieri intorno alla figura della nuova donna in
quell’epoca. “le madri delle ragazze che sono le teenager di oggi”--- quando si
fidanzò con la madre aveva 18 anni. C’è ancora una foto di lei di quei tempi seduta
fragilmente, irrigidita su una sedia con molti fronzoli che pendano. Sulla testa porta
una acconciatura a torre, alle mani porta guanti lunghi svedesi di moda, sotto la seta
in tensione della sottoveste si sentono scricchiolare il corsetto; dietro viene aggiunta
una parte per far aumentare di volume il sedere. Erano vestiti non fatti per muoversi
senza l’aiuto di qualcuno. Ci dà l’immagine ufficiale di un fidanzamento a cui
seguiva il matrimonio, è una messa in scena in cui la cosa meno importante è il corpo
che sta dentro il vestito. C’è molto materiale nominato perché siamo nel periodo della
Grundseite della borghesia che naviga nell’opulenza. Tutte e tre le donne fissano
l’obiettivo della camera con lo stesso sguardo perso e ben educato ma non capiscono
nulla di quello che sta accadendo, si devono prepara al ruolo di mogli e madri. La
Baum ci dà uno stereotipo della donna della bella epoca: che si sposano presto,
diventare moglie e madri e non sono per nulla preparate. I bambini in fasce
nascevano impacchettati negli indumenti sul cuscino che usavano per far vedere i
neonati. Non sapevano nulla del sesso, del parto, erano di una ingenuità
inimmaginabile. La Baum ha sentito questa visione innocente, elogiare spesso questa
visione come u risultato modello di una educazione effettivamente buona. Invece di
vergognarsi di buttare le donne in una realtà che le potevano spaventare, erano state
buttate in essa per la loro educazione. Guarda l’immagine della madre 18enne che ha
l’aspetto di una donna di 40 anni e la ragione e la conoscenza di vita di una ragazza di
nove anni di vita. La Baum da un ritratto esauriente di quello che era l’ideale di
donna dei decenni prima della prima guerra mondiale.
LEZIONE 15 16/11/2021
Le donne di buona famiglia doveva avere buone capacità nel cucire su stoffe pregiate.
La sua nascita le è costata quasi una vita; un contesto autobiografico: perché sua
madre morì quando aveva 10 anni. Il ritratto è breve ma abbastanza completo della
donna legata alla cultura del fine ottocento e che doveva esser naïve nei confronti
della realtà e incentrata solo alla vita di casa rispetto alla cultura accessibile alle
ragazze della borghesia: leggere, suonare strumenti, saper cucire ma tutto quello che
incluso incentrato sul ruolo di garantire figli per portare avanti la discendenza.
Doveva essere educata e la avvertiva al suo 16 compleanno con parole piene di
vergogna e amare delle porcherie che tutti gli uomini intendono applicare con le
ragazze giovani. Il risultato dell’educazione della madre la Baum la trasmetta anche
alla figlia, un tentativo di renderla come lo era lei stessa da bambina, ma che in realtà
non funziona. Aveva ribrezzo non soltanto nei confronti dell’amore illecito, ma anche
nei confronti del matrimonio e della vita di coppia in generale. Come le abbiamo
spaventate quando siamo usciti da queste pareti, noi giovani ragazze del 1905 con la
nostra febbre di Tristano e ribellione nei confronti della borghesia e con la nostra
richiesta di lavoro e di una vita reale senza veli e finzioni. I cambiamenti che portano
all’apparizione del concetto della Neue Frau così fortemente nel periodo delle due
guerre sono stati avviati prima, già un fenomeno che inizia ai tempi degli Imperi;
appunto con la cultura di fine secolo, il decadentismo, che mette in dubbio questa
semplice fiducia naïve della borghesia di fine secolo facendo riferimenti a Ibsen per
la sua accusa al mondo borghese e ottimismo cessato che invece viene contrastato
con la contraddizione nei suoi drammi; Nietzsche, filosofo eccellente nella seconda
metà dell’ottocento punto di riferimento per gli autori del Novecento, colui che
criticava la storia culturale dell’ottocento da Platone in poi, e soprattutto nella storia
del cristianesimo che avrebbe distrutto le forze vitali mettendo tutto sotto il dominio
della ragione o della coscienza mentre questo si dovrebbe superare con una apertura
incondizionata verso la vita; Tristan Fiber, Richard Wagner a cui ha rivolto il suo
dramma musicale con la sua ambizione di un’opera artistica totale
“GesamtKunstwerk”. Non solo era compositore ma anche autore di questi drammi e
aveva chiare idee che realizzò con l’aiuto Ludwig DerZeite. La sua musica venne
vista come rinascita del dramma antica da Nietzsche ma anche critica dallo stesso
perché vista come un inganno che porterà soltanto a un lasciarsi andare, perdere la
ragione sottoforma di droga. Questi sono elementi di tentazione di quelle generazione
all’inizio del Novecento che da la forza di rifiutare la loro educazione e ribellarsi
contro queste condizioni e di cercare nelle varie avanguardie una vita diversa e di
trovare una realizzazione del proprio sé nel lavoro. Ora tocca a queste ragazze di
essere madri e tenere il passo con la propria prole. Allora, l’educazione ora si mostra
così: suo figlio sta seduto sul tetto del chiosco con un cronometro in mano e lei sotto
deve esercitarsi nella corsa campestre.
LEZIONE 16 17/11/2021
Gina Kaus: è nata a Vienna ne 1893 e morta in USA nel 1985 a Los Angeles nella
stesa città della Baum perché erano anche amiche. Si sono conosciuti a metà degli
anni 20 a Berlino, il centro inevitabile dove tutti dovevano approdare per inseguire
una vita pubblicistica. Quest’ultima avrà delle radici più forti e avrà una formazione
di una buona ragazza borghese ad una scuola secondaria solo per ragazze. Quello che
pure gli somiglia, anche se lei sarà precoce, è il fatto di sposarsi per uscire dal
contesto familiare. Nel caso della Baum, lei ha avuto il sostegno della madre nella
formazione come musicista che per lei era una via per un sostegno autonomo, invece
Gina si sposa molto giovane appena ventenne. Sposa un musicista con il quale avrà
una storia tragica: dopo due anni dall’inizio della guerra muore e Gina viene accusata
di essere stata la causa della morte del marito perché fece una cosa inaudita come
donna: fece vari trucchi per raggiungere il marito al fronte e quando si scopre la sua
presenza al fronte, spostarono il marito in una zona più pericolosa del fronte come
punizione. Questo è stato un peso che si è portato appresso per sempre. Poi si risposa
con un direttore di una banca, di un consorzio. Era un personaggio centrale nella vita
mondana di Vienna e lei diventa amante di questo uomo anziano e la cosa che non
desta poco scandolo è il fatto che lei insiste sul fatto di farsi adottare da lui non solo
per avere una sicurezza finanziaria ma anche per essere la sua amante. La sua
situazione di mantenuta si trovava di condurre una vita molto ipocrita perché era
l’amante di un uomo che non amava e allo stesso tempo tradirlo in continuazione
perché proprio in quegli anni inizia a scrivere su un evento accaduto in casa propria:
ladri in casa che poi le porterà il primo successo perché venne accolto e messo in
scena nel teatro centrale di Vienna, Il teatro di Corte. Dunque, faceva parte in questi
anni si dedica alla scrittura e inizia a trascorrere verso i vari luoghi d’incontro degli
intellettuali di Vienna di allora. Quello che viene nominato in questo testo sono le
caffetterie che fungevano come centro di diffusione della cultura tra gli intellettuali
che lei frequentava e c’era una cerchia intorno ad un uomo importante Franz Blei, del
quale oggi ancora si conosce una raccolta satirica che dò i ritratti di tutti i personaggi
di allora che contavano sottoforma di una satira che fa li figurare come animali che
appunto vengono descritti con le loro caratteristiche. È una sorta di elenco descrittivo.
Blei era alla ricerca di finanziatori e Gina gli procurò sostegno da parte del suo
amante. Però in questi contesti viene a fare la conoscenza lo scrittore Otto Kaus, la
condotta di questo vero innamoramento è diverso a tal punto che anche il tollerante
Kranz non ha potuto sopportare e porta ad una brutta fine con Gina. Dal 20 in poi
Gina diventa la moglie di Otto Kaus e da questo matrimonio avrà due figli maschi.
Continua a scrivere per diversi giornali come “Berlin am Mittag”, “die Dame” e “Die
Vossische”. Con la sua prima novella racconta l’ascesa di un personaggio ipocrita,
opportunista con la quale riesce a scalire le scale sociali, e per quest viene premiata e
riceve il Fontane Preis. Diventa sempre più un personaggio conosciuto tra gli
intellettuali di Berlino e Vienna, qui fece amicizia con Karl Kraus: personaggio
principale e critico della vita Viennese e con la sua rivista aiutava molto e
danneggiare molto chi per lui non era valido. In questi anni ha la tentazione di stare
con un altro uomo più attraente con il solo obiettivo di avere un amante che non
amava: questo fa riferimento alla diversa concezione dell’amore a quel tempo e le
relazioni potevano chiaramente essere non più basate sull’amore romantico ma anche
basarsi sulla semplice attrazione sessuale. Il rapporto anche con il proprio corpo è
diventato Sachlich , cioè “oggettivo” non determinato da sentimenti che vengono da
contesti ideologici o filosofici. Altri contatti con il gruppo intorno a Fran Blei, è
Franz Werfel, rappresentante della letteratura Praghese , Hermann Broch, Milena
Jesenska. In questi anni si impegna in un’attività molto anticipatoria, attuale, cioè di
creare un ufficio dove poi le donne possono chiedere consigli sui problemi della
maternità, della gravidanza, le poche possibilità di aborto ma anche sui problemi di
educazione dei figli. Con Ullstein pubblica “Die Mutter” che tocca tutti i problemi
attuali che riguardano essere madre oggi con un forte accento psicologico e
psicoanalitico perché è molto legata a un importante psicologo di allora Alfred Atla.
Divorzia da Otto nel ’26 e poi nel ’28 pubblica il primo romanzo “Die Verliebten”
presso Ullstein. È un libro molto ambizioso perché stilisticamente parte con un’idea
che si dovrebbe raccontare una storia d’amore dalle varie prospettive e non solo da
una. Quindi abbiamo una pluri- prospettiva che non rende facile la lettura e per
questo era molto delusa quando Ullstein decide di metterlo nella sezione
dell’intrattenimento per venderlo per pohi soldi. Quindi il suo rapporto con ullstein
entra in crisi; poi scrive come reazione un romanzo molto bello ma che lei aveva
concepito come una sorta di reazione al trattamento al romanzo di ambizione dal
titolo “Die Uberfahrt”- si ispira a Menschen im Hotel cioè del principio dell’unico
luogo con tempo limitato e far incontrare molti personaggi.
Il secondo romanzo che considera il più importante non lo può pubblicare in Germani
per due motivi: fa parte degli scrittori cosiddetti bruciati nel 1933 in Germania perché
di origine ebraica e considerata una scrittrice schierata a sinistra. In Germania non ha
più futuro e il suo romanzo “le sorelle Klee” vengono pubblicate a Amsterdam con
Querido che pubblicava le opere di scrittori in lingua tedesca fino al 1939. In questo
romanzo utilizza molto materiale autobiografico ed esperienze criticabili e ambigue.
LEZIONE 17 17/11/2021
La scelta di Kaus come rappresentante austriaca della Neue Frau è abbastanza casuale
perché l’elenco è molto fitto, ci sarebbero altre scrittrici. Il tempo tra le due guerre e
la repubblica è il primo periodo di una fioritura di scrittura femminile che poi si
rivede negli ultimi decenni del Novecento. Dunque, è già di per sé un fenomeno da
constatare.
Ingrida --- eine von uns) è stato il primo grande romanzo di successo. Ella f parte
delle scritrtrici di quel periodo perseguitate dal regime nazista e che non è
dimenticata. Le sue opere vengonono sempre ripresentate e non molto tempo fa è
uscita un’edizione delle opere nel 2017 e nel 2018 una terza ristampa in tre volumi.
In questo caso abbiamo anche articoli, contriuti per riviste, tutti i romanzi della
weimar republik, secondo volume: romanzi dell’esilio, terzo volume riguarda i
romanzi del dopo guerra. A lei è stata desicata un’edizione dlle opere sottolinea il
fatto che è una scrittrice ben presente e e canonizzata dalla storia della letterautra del
novecento. Abbiamo letto l’articolo di Vicki Baum dal titolo “Die Mütter von morgen – die
Backfische von heute”. Le autrici del nostro corso hanno collaborato a diverse riviste con
una vasta produzione di articoli. Questi articoli comparvero sulla Uhu (rivista più seria della
Ullstein), ma ancor più sulla rivista Die Dame. Oggi questa produzione pubblicistica è
scarsamente accessibile (non ci sono state ripubblicazioni), mentre romanzi e racconti di
queste autrici sono stati ripubblicati. L’articolo di Vicki Baum condensa in poche pagine la
visione della situazione della donna di quei tempi, che corrisponde peraltro alla visione che
troviamo espressa anche nei romanzi o nel saggio più esteso di Elsa Hermann. Vicki Baum
ha usato l’ironia per descrivere la sua generazione che si trova nel mezzo, mentre ha rivolto
uno sguardo compassionevole alla generazione delle madri che non potevano liberarsi dalle
costrizioni e dalle limitazioni a cui erano sottoposte. Conclude l’articolo con una descrizione
piena di ammirazione per i giovani (generazione del futuro). Promessa di una vita libera dai
vincoli che in passato circoscrivevano la liberà nella vita della donna. Eppure, questo
sguardo speranzoso al futuro sarebbe stato fermato di lì a pochi anni (con l’avvento del
nazismo al potere nel 1933). Nel dopoguerra ci saranno poi altre lotte dei movimenti
femministi per ritornare a una situazione di maggiore libertà paragonabile a quella degli
anni della Repubblica di Weimar. L’articolo di Vicki Baum si conclude con una sorta di
utopia.
Il numero di autrici che negli anni che stiamo prendendo in considerazione hanno maggiore
o minore successo letterario e che sono attive anche in pubblicistica è enorme. Gina Kaus è
stata un’autrice austriaca, nonché amica di Vicki Baum. La foto risale a circa il 1930: ritrae
una donna matura, ma ancora relativamente giovane. È nata a Vienna nel 1893: nel 1918
(anno di fine dell’Impero austro-ungarico) era una ragazza venticinquenne. Vicki Baum era
di cinque anni più grande di lei. Gina Kaus è morta nel 1985 a Los Angeles, stessa città di
Vicki Baum. Le due autrici si sono conosciute a Berlino alla metà degli anni ’20. A Berlino
c’era una vita culturale e pubblicistica particolarmente attiva, ma comunque anche Vienna
era un importante centro culturale. A un certo punto Vicki Baum si è ritrovata a dover
cambiare più abitazioni in pochi anni per via del lavoro del marito. Da allora avrà dunque
meno legami con Vienna, dove invece Gina Kaus mantiene radici più forti. Il nome di
nascita di Gina Kaus è in realtà Regina Wiener. Le situazioni familiari della Baum e della
Kaus sono piuttosto simili. Anche il padre di Gina Kaus era un modesto commerciante (si
diceva che facesse anche un po’ di usura). La Kaus ha ricevuto la formazione di una buona
ragazza borghese e ha frequentato una scuola secondaria solo per ragazze.
Si è sposata ancora giovane (anche per uscire dal contesto familiare). Come abbiamo visto,
Vicki Baum aveva avuto il supporto della madre per frequentare il conservatorio e formarsi
come arpista. Gina Kaus sposa appena ventenne il musicista Josef Zirner, ma il matrimonio
ha un tragico epilogo. Il marito perde la vita durante il secondo anno della Prima guerra
mondiale e lei viene più volte accusata di esserne stata la causa. Era riuscita con vari
stratagemmi a raggiungere il marito al fronte, ma quando la sua presenza fu scoperta, Zirner
venne punito e trasferito in un fronte più pericoloso, dove poi ha perso la vita. Per troppo
amore, la donna ha provocato la morte dell’amato. Il matrimonio con Zirner ha comunque
significato per lei un primo avanzamento sociale, in quanto i suoceri appartenevano alla
borghesia benestante (avevano un negozio di gioielli). È una giovane vedova quando le
viene presentato un importante conoscente della famiglia, un certo Joseph Kranz, prima
direttore di banca, ma poi anche produttore di merci per l’esercito (in quegli anni era una
delle forme di guadagno più redditizie). Kranz era una figura centrale nella vita mondana di
Vienna. Queste vicende autobiografiche sono rilevanti perché sono poi comparse in un
importante romanzo che lei ha scritto. Joseph Kranz era molto più grande di lei. Ha destato
non troppo scandalo a Vienna la sua decisione di farsi adottare da Kranz per essere la sua
amante e anche per interessi economici (divenne la sua mantenuta). Ciò per lei ha
significato condurre una vita molto ipocrita. Era l’amante di un uomo che non amava e che
anzi tradiva in continuazione. Fu in quegli anni che iniziò a scrivere.
Nel 1920 Gina Kaus si sposò per la seconda volta e dal matrimonio nacquero due figli
maschi. Da Otto Kaus non ebbe molto sostegno economico (poche entrate per il suo lavoro),
quindi lei divenne più attiva come scrittrice. Collaborò con la B.Z. (Berliner Zeitung) am
Mittag si chiama così perché ogni testata presentava spesso più edizioni al giorno. Era un
giornale un po’ popolare (appartenente alla Boulevardpresse). Poi Gina Kaus ha collaborato
anche con il Vossische Zeitung, Die Dame e il Wiener Arbeiter-Zeitung (giornale di
sinistra). “Der Aufstieg” (L’ascesa) è la sua prima novella, che racconta l’ascesa di un
personaggio ipocrita e opportunista. Questa novella piacque particolarmente a Karl Kraus e
venne subito premiata con il Fontane-Preis. A Vienna strinse amicizia con Karl Kraus,
personaggio centrale nella vita culturale viennese e critico letterario. La sua rivista “Die
Fackel” (redatta solo da lui) poteva tanto premiare un autore elogiandolo positivamente,
quanto anche danneggiarlo criticandolo molto. Per Kraus, Gina Kaus era una scrittrice
promettente e venne da lui aiutata e supportata. Anche se era sposata, ebbe una relazione
extraconiugale con Otto Soyka, importante rappresentante della vita culturale viennese. Ora
però non era più una mantenuta. Tentativo di stare con un uomo più attraente, nonostante il
solido matrimonio con Otto Kraus. Gina disse, riferito ad Otto Soyka: “Ich hatte einen
Geliebten, den ich nicht liebte”. Una novità di questi anni era il fatto che non c’erano
soltanto relazioni di amore sentimentale, ma anche relazioni di amore puramente sessuale. Il
rapporto con il proprio corpo e con le sue necessità e bisogni è cambiato. Gina Kaus
continua ad avere contatti con autori importanti che gravitavano attorno a Franz Blei. Tra
questi c’era il praghese Franz Werfel, tra i più importanti autori dell’espressionismo
viennese. C’erano poi Milena Jesenská (importante amica di Franz Kafka), Hermann Broch
e Robert Musil (autore di Der Mann ohne Eigenschaften).
Questo celebre romanzo di Musil, insieme al dramma di Kraus “Die letzten Tage der
Menschheit”, mostra l’Impero austro-ungarico alla sua fine e presenta anche le ragioni della
caduta dell’Impero. Nel 1924 Gina e Otto Kaus si trasferirono a Berlino. Lì Gina si impegnò
in un’attività molto attuale: realizzò una Frauenberatungsstelle, un luogo di incontro in cui
le donne potevano chiedere consigli in merito a problemi della maternità o all’educazione
dei figli. Questa sua attività sfociò anche nella creazione della rivista “Die Mutter” (in
collaborazione con Ullstein), che per circa due anni affrontò i punti centrali dell’argomento:
essere madre in quegli anni. Rivista con un forte accento psicologico e psicanalitico (Gina
Kaus era infatti amica dell’importante psicanalista Alfred Adler). Nel 1926 divorziò da Otto
Kraus, mentre nel 1928 (anche in questa data si può notare uno stretto parallelismo con
Vicki Baum) pubblicò il suo primo romanzo “Die Verliebten” (Gli innamorati). Si tratta di
un romanzo stilisticamente ambizioso. Con questa narrazione, la Kaus partiva dall’idea che
si dovesse raccontare una storia d’amore dalle prospettive dei vari personaggi coinvolti. È
un romanzo di non troppo facile lettura. L’autrice rimase particolarmente delusa quando la
Ullstein, basandosi perlopiù sul titolo, lo inserì tra i romanzi di intrattenimento che vendeva
per pochi soldi.
Di conseguenza, la sua relazione con Ullstein entrò in crisi. Scrisse allora un altro romanzo,
“Die Überfahrt”, come reazione al suo precedente romanzo ambizioso. Überfahrt =
traversata. Quest’ultimo romanzo conferma il fatto che lei sia stata influenzata da
“Menschen im Hotel”: è un romanzo con un unico luogo limitato in cui s’incontrano tanti
personaggi. Il romanzo, che è ambientato su una nave in viaggio dall’Europa agli Stati
Uniti, è stato tradotto in italiano col titolo “Transatlantico”. Anche in tedesco a un certo
punto il titolo è stato cambiato in “Luxusdampfer” (lett. piroscafo di lusso). Si incontrano
circa 30 personaggi (microcosmo della società di allora). L’ambientazione in un
transatlantico consentiva di fare una distinzione tra le varie classi sociali (prima, seconda e
terza classe). Tutte le varie vicende venivano però tenute unite da un personaggio centrale
arruolatosi come medico di bordo e che di conseguenza ha accesso a tutte le classi (si deve
confrontare con tutti i malati), anche se soggiorna in prima classe. Per protesta Gina Kaus
non fece pubblicare questo romanzo a Ullstein, ma a un altro editore. Non può invece
pubblicare in Germania un altro romanzo che considera tra i suoi più importanti, “Die
Schwestern Kleh”. Gina Kaus rientra fra gli scrittori bruciati durante il Terzo Reich, sia per
le sue origini ebraiche sia perché veniva considerata una scrittrice di sinistra. “Die
Schwestern Kleh” venne quindi pubblicato ad Amsterdam dall’editore Allert de Lange, che
pubblicava opere in lingua tedesca. Abbiamo visto che invece Vicki Baum in esilio pubblicò
le sue opere con l’editore Querido, sempre ad Amsterdam. In “Die Schwestern Kleh” è
presente anche del materiale autobiografico. È la storia di due sorelle, Irene e Lotte, che
rappresentano due stili di vita molto differenti.
Sono le figlie di un gioielliere: come abbiamo visto, il padre del primo marito di Gina Kaus
aveva un importante negozio di gioielli a Vienna. Sono figlie di una famiglia borghese
benestante e vengono cresciute dalla governante (che è la narratrice della storia). La vicenda
viene raccontata dalla prospettiva della tata, che vuole bene allo stesso modo a entrambe le
sorelle. Nel racconto c’è il filtro interpretativo della donna, che ha una visione
conservatrice. Entrambe le sorelle amano lo stesso uomo, un architetto di nome Alexander
(un uomo moderno che vorrebbe una donna come lui per una relazione alla pari). Alexander
è fidanzato con Irene (che da lui aspetta un figlio), ma anche Lotte è innamorata di lui. Irene
è una ragazza più pacata che vorrebbe creare una famiglia, mentre Lotte è un’artista con una
vita instabile e rapporti diversi. Alexander ammira Lotte per il suo carattere, ma sposa Irene,
dato che è il futuro padre di suo figlio. La gravidanza però finisce male e il bambino nasce
morto questo porta Irene sull’orlo della depressione totale. Intanto, alla ricerca di una
presunta stabilità, Lotte si fidanza con un barone, un uomo di trent’anni più grande di lei,
ma poi scioglie il fidanzamento (elemento autobiografico che richiama la relazione di Gina
Kaus con Joseph Kranz). Allora Lotte incontra Alexander e dopo la loro relazione lei resta
incinta.
Lotte però non vuole questo figlio perché non riuscirebbe a conciliare la maternità con il suo
lavoro di artista. Affida allora il bambino alla sorella, che da allora in poi lo considererà
sempre come “suo” figlio. L’arrivo di questo bambino porta anche alla salvezza del
matrimonio tra Irene e Alexander. Ma a un certo punto non si può più nascondere la verità.
Lotte si sente troppo attratta da questo bambino e alla fine la verità viene fuori. Ne consegue
una fine tragica: Irene cade in una profonda depressione, senza possibilità di uscita, mentre
Lotte si suicida schiantandosi con la propria macchina. Alla fine, il bambino e Alexander si
ritrovano soli, con l’aiuto della governante-narratrice, che si prende cura del figlio di
entrambe le sue figlie adottive per farlo crescere serenamente. Questo romanzo avrebbe
potuto avere grande successo negli anni della Repubblica di Weimar, ma è stato pubblicato
già in una situazione di esilio, in cui il mercato dei libri era fortemente ridotto. Di
conseguenza, Gina Kaus non ha fatto in tempo ad avere quel successo che invece Vicki
Baum ha ottenuto. Gina Kaus ha avuto comunque grande successo con la pubblicazione del
romanzo “Katharina die Große”, dedicato alla figura di Caterina la Grande. Scritto in
tedesco e pubblicato ad Amsterdam, ha avuto successo soprattutto dopo che è stato
pubblicato in inglese. Nel 1938 Gina Kaus deve abbandonare Vienna con la famiglia.
Scappa con il compagno, l’avvocato Eduard Frischauer, e i due figli. Vanno in un primo
momento a Parigi passando attraverso la Svizzera, poi nella Francia meridionale, dove
ottengono i biglietti per la traversata negli Stati Uniti. Dopo poco tempo dal loro arrivo in
America, si trasferiscono a Los Angeles, divenendo vicini di casa di Vicki Baum.
Lezione 18 23/11/2021
Da questo romanzo si può individuare lo stile sachlich del periodo. Una giovane
donna che corrisponde alla neue Frau, quindi uno stile semplice, paratattico, che
segue una certa velocità con tutti i motivi diffusi: lo sport, la ginnastica, il controllo
del proprio corpo e il movimento veloce tutto sotto il principio della
autodeterminazione. La velocità ha ceduto il passo a questo movimento impreciso
non più indirizzato ad un preciso obiettivo come vediamo in Ingrid Keun. Tutta
questa velocità nella narrazione lascia il posto al divagare, ad un pensiero libero non
preciso, troveremo un monologo interiore proprio per dare libero sfogo alla propria
interiorità per controllare la propria vita. Decide di lasciare colonia e di lasciare anche
l’amante e futuro padre del suo bambino e di trasferirsi a Berlino, dove spera di poter
ricostruire, con l’aiuto di un’amica, la sua vita e di trovare un lavoro, riprendere in
mano la propria vita pensando in più al proprio nascituro. È interessante che questo
aspetto si ripete rispetto al romanzo di Vicky Baum, dove anche l’aspetto della
maternità diventa prima una minaccia mortale in più sensi del rischio di un possibile
aborto e in baum c’è anche la decisione del suicidio con l’amante. Invece, nonostante
questi rischi, un punto di riferimento che dà forza alla donna, è che la spinge a
continuare, a riprendere in mano la propria vita in modo più determinante che in caso
della baum porterà ad un lieto fine, addirittura ad una carriera eccezionale nel campo
della scienza che allora era un campo maschile.
Gilgi sta nella stazione dei treni per andare a Berlino accompagnata da un caro amico
che non è un amante ma effettivamente un amico. Il giorno è il giorno dell’impegno
nella professione sociale e la notte è invece la notte è essere donna, amante. Conflitto
interiore tra la Gilgi che segue la sua ragione e quella che invece sente come donna
un corpo completamento preso dall’amore per l’amante che ha un aspetto fortemente
fisico e questo susseguirsi di pensieri e sentimenti porta fino al punto di voler di
nuovo rinunciare al suo progetto. Si rivolge a questo suo amico e si riferisce al fatto
che vuole ritornare da Martin. Quindi il suo desiderio, il suo amore è più forte della
ragione e l’ha comunque convinta a chiedere all’amico di andare fino in fondo. Lui
la prende a braccio e abbiamo sempre questo misto tra una voce di un narratore che
descrive quello che sta accadendo però normalmente difficilmente distinguibile dalla
prospettiva della protagonista stessa. È più vicino al modo di Gilgi di esprimersi. Lei
alla fine lo ringrazia e si chiude un cerchio. All’inizio si parlava del fatto che G ilgi
avesse una vita piccola “eine kleine mensch” e ritorna alla fine perché per vari motivi
non siamo di fronte ad un racconto favoloso che ha lasciato tracce nella storia. I
romanzi della keun vogliono raccontare di persone normali con i soliti problemi e
niente di straordinario. Richiama per la sua piccola vita la possibilità di realizzarsi
sull’aspetto di essere donna, sulla sua professione, tutto ciò che alcuni decenni prima
sarebbe stato considerato blasfemo. Non è un’ambizione richiesta al mondo, ma a sé
stessa, cioè deve avere la forza di giostrare la situazione e se fallisce non viene data la
colpa alla società o agli altri, ma quello che conta è la sua volontà. A quel punto, lo
guarda, lo cerca senza comprendere, sospira stanca e gli da ragione e si siede accanto
a lui. Capita una cosa tipica di queste narrazioni: …vor der Lokomotiv: è una
canzone che avevano una diffusione larga e popolare e nel testo viene estratta mezza
frase perché il contesto è quello della stazione e lascia tutte le possibili allusioni al
progresso. Gilgi è una di tante, di tutto un mondo, quello dei lavoratori perché uno di
loro appartiene e inserito a dovere nel mondo del lavoro. Non è una letteratura che
denuncia il mondo del capitalismo ma la vede come una chance di realizzarsi
inserendosi appunto in quel ingranaggio. Dà per l’ultima volta la mano a Pit, l’amico,
attraverso i finestrini abbassati. Ci troviamo nella testa di Gilgi che come abbiamo
capito dal passaggio iniziale, continua ad essere innamorata di Martin, ma sa che
deve sistemarsi e creare un situazione regolare e una vita che da una garanzia per il
nascituro e poi il suo desiderio è che magari raggiunto questo può riprendere contatti
con Martin, il quale non è a conoscenza della sua decisione, e ricongiungersi con lui.
È un finale aperto, lei realizza questo suo piano ma è chiaro che lo fa a fatica e che
oltre questo breve lampo di gioia, domina ancora la sofferenza, la tristezza di doversi
staccare dall’amato e dal piccolo mondo di colonia. Quello che succede viene lasciato
alla fantasia dei lettori.
Ingrid Keun: c’è una forte riscoperta dell’edizione delle opere tra queste scrittrici che
abbiamo nominato. È nata a Berlino ma in realtà quando era ragazza la famiglia si è
trasferita a colonia dove è cresciuta e morta. La data della nascita si inserisce nel
clima della cultura della repubblica di Weimar già legata a quel tipo di società
dominante di allora, nel campo della letteratura la pubblicità e l’immagine dell’autore
da pubblicizzare aveva un ruolo di non poca importanza. A colonia si festeggia il
compleanno della Keun con 5 anni di ritardo questo perché la Gilgi eine von uns è
uscita nel 31 su consiglio del marito, e la Keun modifica la sua nascita e si fa nascere
nel 1910 perché a questo punto lei e la protagonista hanno la stessa età. Dunque, si
inserisce in questa moda di autenticità che chiaramente dovrebbe essere ancora più
forte quando l’autrice proprio sta a fianco del proprio eroe per l’età. Era una cosa
bufa ma fino a non molto tempo fa tutti ci credevano. La sua vita è stata piena di
intraprendenze e suspense come i suoi romanzi che danno appunto uno sguardo
psicologicamente acuto e ironico che sarà più forte negli altri romanzi nella realtà
tedesca alla fine della prima guerra fino al secondo dopo guerra perché sono i suoi
anni di produttività. È figlia di una coppia borgese abbastanza benestante non ebraica
e il suo mondo nei primi romanzi è determinato dalle esperienze a colonia e Berlino.
Aveva iniziato con una carriera mai però veramente decollata come attrice poi ha
subito successo con gilgi eine von uns nel 1931. L’anno successivo viene pubblicato
un altro romanzo “la ragazza di seta artificiale”, dove in modo duro ci mette di fronte
a un personaggio che ha gli aspetti del Girlie perché la situazione del 32 si sta
rendendo sempre più difficile. Dunque, questa ragazza ha più fantasie di fare carriera,
di essere uno splendore pensando al mondo cinematografico è meno autocontrollata
rispetto a gigli ma questo corrisponde alla situazione sempre più dura e alla
possibilità per il ceto degli impiegati di trovate un impiego che sia sufficiente per
autofinanziarsi la vita. Le sue difficoltà nella vita non corrispondo a quella della
ragazza della seta artificiale ma i suoi libri vengono tolti dal mercato. Dopo due anni
di successo e speranza di aver trovato un mestiere che le permette di vivere nel
benessere, questa speranza viene disattesa e lei ha praticamente un divieto di
lavorare. Non viene perseguitata perché non è ebrea però sta nell’occhio della
GESTAPO e questo la spinge nel ‘36 ad andare in esilio in Olanda, in Ostenda una
località marittima. Si è sposata molto giovane con un uomo anziano, lascia suo marito
in Germania scappando da sola avendo già da anni un amante ebreo scappato da anni
in USA. In olanda conosce uno dei più grandi scrittori del tempo Joseph Roth, mito
asburgico, con il quale conduce una vita all’insegna dell’alcool. Anche in questo
periodo scrive un romanzo sottovalutato, Nach Mitternach”, un romanzo che cerca di
capire la mente degli opportunisti, non nazisti fanatici, ma una maggioranza che si fa
convincere. Scrive anche storia di un esilio, che racconta la fuga dalla Germania
nazista e un’altra storia con riferimenti autobiografici con un bambino e i suoi
genitori in fuga. Ad un certo punto Roth e la Keun si lasciano e lei riesce a fare un
viaggio in USA ma non ci resta e torna in Olanda, poi quando viene occupata dai
nazisti, riesce a convincere un ufficiale dell’SS di procurarle un passaporto falso con
il quale ritornerà in Germania, dove verrà sostenuta dalla sua famiglia sotto falso
nome fino alla fine della guerra. I tentativi dopo la fine della guerra di ripresentarsi
come scrittrice sono falliti perché anche lei era un fantasma che era tornata che il
pubblico tedesco voleva ignorare. La sua fonte di guadagno in quegli anni sarà la
radio e attraverso i loro adattamenti per trasmissioni radiofoniche e anche là ha un
piccolo successo limitato ma resta unico e lei smette di scrivere. L’unico romanzo
importante sarà quello del 50 che non avrà successo e lei come scrittrice smette di
essere produttiva e si concentra sulla propria vita. Diventa madre per la seconda
volta, un’alcolista anche se prova a disintossicarsi. Ma negli anni 70 è stata riscoperta
grazi alla critica letteraria femminista perché vengono ripubblicate le sue opere e
recepite benissimo e riceve anche un importante premio.
LEZIONE 19 24/11/2021
Un’altra autrice riscoperta è Gabriele Tergit a cui è stata dedicata una rivista
intitolata Text und Kritik, una rivista che combina la pubblicazione di alcuni esempi
testuali con tanti articoli e saggi. Una sorta di “regalo” dedicato ad uno scrittore in
vita. Di certo è stato dedicato a Tergit ed è un segno che la riscoperta si è consolidata.
Tergit nel suo romanzo kasebier utilizza molte esperienze personali, soprattutto
rispetto all’ambiente di una redazione di un giornale perché lei ha collaborato per
parecchio tempo a Berlino Tagplatz. È diventata una giornalista piuttosto conosciuto
durante la repubblica soprattutto per i suoi articoli dedicati ai processi tenuti davanti
la corta. Gli “Gerichtsportage” avevano una caratteristica di marchio di Tergit, cioè di
essere sempre attenti alla situazione sia del colpevole, alle motivazione, alla presenza
del colpevole davanti alla corte e come cercava di dare una spiegazione che la Tergit
allargava dando spiegazione sull’ambiente, e un attenzione alle vittime. In questi
reportage questi ruoli iniziavano a mischiarsi, non erano sempre chiaro chi fosse la
vittima e chi il colpevole. Non sempre articoli scandalistici ma soprattutto importanti
perché forniscono un immagine della società berlinese di di allora, tutto quello che
veniva taciuto ma che ne faceva parte. Quindi, questi reportage erano per lei una
garanzia per il proprio mantenimento, ma erano anche testi che avevano una qualità
letteraria e questo andavano anche al di fuori del caso concreto. Questo era il suo
mestiere principale in quegli anni ed è stato utilizzato come materiale durane tutte le
sue esperienze e soprattutto durante la redazione del giornale e la stesura del
romanzo. È di origine ebraica, dunque anche per lei dopo il 33 il futuro in Germania
non c’è più. Avrà un esilio movimentato nei primi anni, andrà in Palestina e dopo
qualche primo tentativo riesce a trasferirsi a Londra dove vi resterò fino alla sua fine.
Non torna quindi in Germania ed era considerata una scrittrice dimenticata
nonostante oltre a questa raccolta pubblicata in edizioni, nel ’50 pubblica un romanzo
”Effingers” che riguarda la storia di una famiglia di varie generazioni imprenditoriali
che iniziano come artigiani del metallo e che li porterà alla fondazione di un
importante casa automobilistica. Questo si collega alla signora Stimmes, che utilizza
questa macchina Atla e c’è una affinità tra questa casa automobilistica non
famosissima ma che produce auto di qualità . questo in qualche modo è simbolo
dell’imprenditoria tedesca che vuole produrre cose di qualità e non di massa. Tale
romanzo che va dai tempi dell’impero fino alla fine della repubblica, ha avuto grande
difficoltà di trovare un editore in Germania e anche questo romanzo ha una storia che
riprende quella della Keun. Anche questa è stata una grande sconfitta perché gli ha
fatto capire che non ha futuro in Germania. Nel ’38 va in Palestina ma non ci resta
perché era una pianta della metropoli, una persona che nella Palestina che stava
progredendo, perché fa parte della stragrande maggioranza di scrittori e poeti di
origine ebraica che non avevano niente a che fare con la religione si sono trovati a
doversi definire ebrei. Dopo un tentativo di un anno in Palestina, su cui ha scritto un
libro e alla loro avventura. Pubblica nel’31 Kasebier e l’argomento centrale è la vita
della redazione di un giornale e ci sono vari protagonisti ma senz’altro quello che non
è protagonista è quello che ha dato il titolo al romanzo: un cantante popolare che si
presenta nei teatri di varietà che si chiama Kasebier che sottolinea l’aspetto ruspante
del protagonista che viene per vari motivi viene creato questo successo del cantante
ce alla fine si rivela essere una bolla. Si esibisce nei teatri del Kurfunstendamm dove
erano solite riunirsi i ricchi dove ha un successo strepitoso, ma in realtà è un risultato
di un caso per vari motivi. È un cantante poco significante nei locali secondari dove
appunto inizia e poi man mano diventa importante perché la stampa e la critica ad un
certo punto gli dà importanza. Questo è un filone importante sulla realtà, sulle
montature, sulle cose ingrandite anche se non c’è un interessamento diretto. Lui però
non è il protagonista ma la figura simbolo degli aspetti moderni della società di
Berlino durante la repubblica, come ad esempio sopravalutare cose che in realtà non
sono importanti. Parla della vita quotidiana in una redazione di giornale molto simile
ad un libro che verrà pubblicato negli anni 50 di Broth, dedicato al Bonton per il
giornale per il quale lavorava a Berlino e il romanzo di Broth è dedicato al Prague
Tageszeit per il quale ha lavorato. È anche lui viene messo in parallelo con la Tergit,
perché vi troviamo un microcosmo perché non conta solo il lavoro, ma anche alla
situazione delle persone, dove si confondo l’uno con l’altro. Importanti sono due
donne Fraulein Doktor Kohler--- una 30enne non sposata e l’altra protagonista che
emerge dal coro è Kaete Herzfeld--- una variante della nuova Frau ed è una Girlie,
una che decide di tenere la propria vita sotto controllo e che usa la propria bellezza
per ottenere vantaggi. L’opposto della Kaete, una donna romantica che viene in
continuazione delusioni su delusioni, ma fa parte delle donne che hanno avuto una
formazione accademica, ovvero il dottorato e come tale anche rispettata ma sospettata
di essere troppo intellettuale dai maschi perché lo vedono come un vanto. Però
Doktor è inserita completamente nella redazione del giornale. Il fatto che ha un lato
che abbia solo compassione per un uomo che non la merita non significa che non
venga riconosciuta per la sua attività di giornalista.
Analisi del romanzo: erstes Kapitel: siamo nella vita della redazione perché il titolo si
capirà solamente più avanti vedendo quali articoli ci saranno per riempire il giornale:
per esempio quando si scioglie la neve producendo disagio nella città. Solo un
articolo su questa situazione ma il destino vuole che questo giornale e quello
successivo il freddo continui e la neve non sciogli affatto. Questo articolo è stato
scritto in anticipo per capire quale sarà la situazione nella città. Ci troviamo nel
centro di Berlino, in particolare in un quartiere di alta sartoria, giornali. Il romanzo ha
un inizio topografico perché parla delle strade e delle piazze della città. Siamo in
inverno e gli alberi non hanno nulla di carino. Interessante è il modo di come
all’epoca si parlava del proletariato che deriva dal movimento dei lavoratori e lei lo
utilizza. Tietz: punto di riferimento del consumo in Berlino, era un grande
magazzino. Tra i tentativi della letteratura della sachlich di stare il più possibile alla
realtà è di avvicinarsi alla modernità, a quello che bombarda la vita dei cittadini: alla
pubblicità, alle insegne dei negozi che gridano al pubblico di vedere e comparare la
merce. La parte finale è un commento all’aspetto economico, siamo nel 29 e la crisi
ha fatto crollare il commercio e queste cose sono ancora funzionanti e gli affari vanno
ancora avanti. Questo però è un commento che va fuori da questa immagine
dell’immediato ed è impersonale perché sempre legato a questo mondo e al fatto se
l’economia va avanti o no.
Lezione 20 25/11/2021
È chiaro che nel primo capitolo siamo sempre in quei anni quando esce anche il
romanzo più celebre dedicato a Berlino , Berlin Alexanderplatz di Doblin: modo di
citare la realtà nella sua superficie, dei negozi che hanno a che fare con la produzione
messi lì come un pezzo della realtà senza spiegazione permettendo, poi. al lettore di
immaginarsi il seguito della realtà. La Tergit si immette in questa tradizione, presente
anche in Doblin, dove c’è anche la figura del narratore che fa qualche commento
ironico, e il pensare del personaggio viene presentato in un certo modo mentre nella
Tergit troviamo argomenti sobri che si inseriscono nel discorso dell’economia.
È come se ci fosse una telecamera che filma i negozi andando avanti e indietro
riportando quello che si vede immediatamente. La redazione si trova in un edificio
antico, alto 4 piani incoronato agli angoli da due vasi in forma greca. Al centro due
figure di stucco di dimensioni più grandi della realtà, Mercurio e Minerva, e tra i due
insegne militari romani. Con mercurio non sembra fare molto con questa causa
poiché viene considerato il protettore del commercio. Queste descrizioni sono utili
per capire che ci troviamo in una redazione stramoderna che è stata avviata durante
gli anni del Grunderzeit, periodo dell’industrializzazione che aveva portato sul campo
dell’arte ad una miscela di stili come ad esempio l’uso del barocco, stile poco
elegante, ma che esprimeva fiducia nella tradizione. Quindi, in questa società
sopravvive uno stile del passato e serve ad esprimere la convivenza tra passato e
moderno nella società moderna. Un introduzione a quello che poi sarà al centro della
narrazione che si avvicina in un modo molto cinematografico al centro del tema del
romanzo. Inizia con uno sguardo totale della piazza e alle strade e poi ristringe
l’inquadratura sulla facciata del palazzo e poi parla di una piccola caffetteria, uno
spazio frequentato dai giornalisti, dopodiché si passerà alla redazione stessa e si
riduce ad uno spazio di uno studio. Dunque, anche tutto questo è un modo
tipicamente dell’epoca che avvicina la descrizione narrativa, letteraria ai mezzi che
stanno iniziando a prendere il posto della quinta arte, ovvero del cinema.
MarieLuise Fleisser: 4 verbi che fanno da titolo al romanzo sembrano una sorta di
concentrazione di argomenti possibili di un romanzo della neue sachlichkeit. In
particolare verkaufen lo possiamo tradurre anche con arbeiten perché il punto fermo
di tutti i personaggi è proprio che tutte le donne protagoniste lavorano e quando non
lavorano più iniziano “i guai” come ad esempio quando l’amore entra in contrasto
con l’autonomia che minaccia la caduta della donna nella figura tradizionale. Rispetto
a vita e opere della Fleisser: è stata la prima autrice, di tutte queste che abbiamo
nominate, ad essere riscoperta durante il nazismo è stata abbastanza presto
ripresentata perché sono stati ripresi suoi testi teatrali poiché la sua fama si basa sulla
sua opera drammatica che ha motivi più casuali. Però non è una riscoperta portata
avanti dalla critica femminista ma è stata promossa verso la fine degli anni ‘60 da
parte di giovani scrittori per il teatro che erano come lei bavaresi e che avevano
capito di voler ricreare un teatro popolare del sud della Germania. Non erano
personaggi provinciali, senza ruolo importante nella repubblica federale, ma erano
centralissimi come in primis Reiner Werner Fassbinder, dramamturgo e registra di
teatro che mette in scena un dramma dell’autrice che, da lui e da altri due importanti
scrittori bavaresi impegnati nella revival del teatro, avevano visto in lei un
rinnovamento del teatro portando anche alla riscoperta di altre opere come il romanzo
che studieremo. A lei verrà dedicata un edizione delle opere che inizia negli anni ‘70.
In questi anni viene riproposta dall’editore più importante si tutto il primo mezzo
secolo del dopoguerra in poi, Suhrkamp. La ricezione della Fleisser è diversa. Verso
la fine degli anni ‘20 la radio diventa un mezzo di comunicazione di massa
importante grazi a di Furstung, una rivista che si occupa della radio. In die Dame
Dramatikerin del ‘33 viene presentata come drammaturga. È nata nel 1901 a
Ingolstadt, una città della baviera industriale ma anche provinciale da una famiglia
piccola borghese. Il padre era un ferramenta e riceve una formazione notevole perché
i genitori ci tenevano che la figlia ricevesse la maturità e decidono di mandarla a
Regensburg perché a Ingolstadt non era possibile. Inizia gli studi germanistici
accademici a Monaco concentrandosi però sulla drammaturgia. In seguito inizia ad
entrare nei contesti bohemienne del dopoguerra di Monaco, ovvero dei centri letterali
e viene a fare la conoscenza di un importante personaggio della letteratura della
repubblica Stefan Grossmann, che divenne il suo protettore e la incoraggia a
pubblicare qualcosa. Da lui apprende il primo contatto con quello che sarà il suo
destino, ovvero Bertolt Brecht. Insieme mettono in scena un testo del rinascimento
inglese di Christopher Marlowe. Non finisce gli studi ma questi contatti le danno
coraggio di fare un viaggio a Berlino e riesce ad avere contatto con capi redattori
degli importanti giornali di Berlino e inizia a pubblicare sulla “terza pagina”, parte
culturale, libera dove gli scrittori pubblicavano. Nel frattempo scrive il suo primo
importante testo teatrale che viene poi, attraverso Brecht, portato in scena ad un
reparto importante del teatro di Berlino, Jungen Buhne, il palcoscenico sperimentale
per i nuovi talenti. Questo successo la porta a doversi confrontare con la stesura di un
secondo testo che nasce da un lungo incontro che i due bavaresi, Fleisser e Brecht,
hanno in baviera e si sviluppa questa idea che viene scritta in pochi mesi e sarà un
grande successo, ma non subito perché verrà considerato scandaloso. Molti teatri che,
precedentemente avevano mostrato interesse, si tirano indietro perché l’ambiente
provinciale bavarese e la successiva costruzione del ponte portano all’ arrivo di
soldati. Questa presenza porterà ad un travolgimento non soltanto nel mondo
femminile, ma anche dei fidanzati che si mostrano deboli di fronte ai cambiamenti
borghesi di queste piccole città provinciali, ovvero della caduta dell’ipocrisia delle
piccole città. Da qui nasce un’opera intitolata “I pionieri di Ingolstadt” che verrà
messa in scena, poi, nel teatro di Dresda con poco successo. Poi, si fidanza con un
nuotatore professionista che come mestiere gestisce una tabaccheria.
Nel ’29 c’è la prima “pionieri di Ingolstadt” nel teatro di Brecht a Schiffbauerdamm,
il quale aveva manipolato il testo e sui giornali le recensioni sono entusiaste, ma avrà
un attacco feroce dalla stampa di destra per l’aspetto erotico che emanavano le
uniformi dei soldati. Il tutto culmina nel fatto che il sindaco di Ingolstadt protesta
contro la brutta immagine che viene data alla città nel testo. Questo però non viene
accettato neanche dalla Fleisser, la quale amava la sua città, e questa sua agitazione
diventa insopportabile tant’è che rompe la collaborazione con Brecht. Rompe anche
con il tabaccaio e conosce un intellettuale di destra con il quale avrà un rapporto
abbastanza lungo, Hellmut Tychsen, un pubblicista di estrema destra che segnerà
ulteriormente un allontanamento da Brecht, del quale era innamorata. Continua a
scrivere e nel 1931 viene pubblicato il romanzo da un editore importante di Berlino
Gustav Kiepenheuer, che pubblicava anche molti autori di sinistra tra l’altro un
personaggio che la Fleisser invidia è una giovanissima scrittrice, Anne Seghers, che
inizia a pubblicare proprio in questi anni i suoi testi, diventano la più importante
scrittrice comunista. Il suo romanzo diventa importante per tutto l’ambiente
dell’esilio che aveva il coraggio di combattere contro Hitler: Das siebte Kreuz, che
descrive la prima volta la situazione dei campi di concentramento nella Germania
nazista e ha potuto farlo perché i pochi fortunati che sono riusciti a scappare hanno
potuto descriverlo perché. All’inizio questi campi erano indirizzati agli oppositori
politici che venivano trattati in modo disumano. Anche l’editore della Seghers era
Kiepenheuer. Tuttavia, prova ancora una dipendenza psicologica con Tschsen che la
porta ad una situazione di collasso psicologico, lo stesso non riesce subito a
separarsene portando questo rapporto avanti per anni. Finalmente nel ’34 si lasciano e
il risultato è che lei ha comunque perso il suo stile nella prosa e nei drammi. Nel ‘35
si sposa con il tabaccaio e non pubblicherà più nulla. Non è ebrea e resta in Germania
adeguandosi al regime riprendendo l’attività nel dopoguerra, ma il vero ritorno al
centro dell’interesse accade quando riprende i contatti con Brecht, ma ciò non
corrisponde ad un ritorno creativo. La sua riscoperta riprende solamente i suoi anni
creativi dei primi anni ’30.
LEZIONE 01/12/2021
Opel fatta da una catena di montaggio all’inizio del Novecento e veniva chiamata per
il suo colore diffuso e piccolo veniva chiamata “rana delle foglie”.
Dopo la prima guerra mondiale c’erano degli innalzamenti di terra (Wall) perché si
pensava di poter difendere le città dall’ingresso dei nemici e nel dopoguerra erano
inutilizzati e cambiavano d’uso, per esempio come parcheggio. Frieda Geier apre una
porta un po’ storta ed entra in un garage (p.31) e con cautela fa uscire la sua piccola
macchina verde e chiude di nuovo la “montagna”. Porta stivali allacciati, resistenti,
un tocco poco da neue Frau però indossa una gonna. Al primo sguardo deve sembrare
una clientela di passaggio. All’inizio in questo contesto ha fatto errori vestendosi
troppo elegantemente, come una che viene dalla città mentre lei deve mostrarsi come
una persona non troppo invasiva.
Marsha Kaleko: è nata nel 1907 e talvolta si è definita una migrante perché è nata e
vissuto in Galizia, ma con la famiglia lascia la Galizia all’età di 7 all’inizio della
prima guerra mondiale. Il padre viene messo in un campo per stranieri nemici perché
aveva la cittadinanza russa. All’età di 11 anni inizia la sua vita a Berlino subito dopo
la fine del primo conflitto. È una famiglia ebraica e anche in questo caso il padre è
praticante e anche lei frequenterà una scuola ebraica a Berlino. Per lo stato è la figlia
naturale perché i genitori si sono sposati secondo il rito ebraico e non secondo quello
dello stato , quindi solo nel 22 legalizzano il loro matrimonio. In realtà ha frequentato
fino alla scuola media e fa prima una formazione, strada maestra per le donne di di
allora, una preparazione per diventare segretaria ma allo stesso tempo frequenta
lezioni serali di filosofia e psicologia, quindi si capisce che ha delle doti e interessi
vasti. Il modo più facile di uscire dal nucleo familiare è di sposarsi. All’età di 21 anni
si sposa con un intellettuale interessante, giornalista, Kaleko. Sempre giovanissima,
inizia, negli anni della crisi della repubblica di Weimar, nel ’29 pubblicare poesie
sulle riviste sul “Vossischten Zeitung”, “Berliner Tagblatt”, “Welt am Montag”,
“Simpliccismus”, rivista nata a Monaco. L’indirizzo delle sue poesie, il suo sound la
rendevano riconoscibile e la introducevano bene nella tendenza neuesachlich. Con
queste pubblicazioni già diventa socia di alcune associazioni importanti e soltanto nel
’33, qualche giorno prima dell’ascesa di Hitler, viene pubblicata la sua prima raccolta
di poesie. Al contrario, non tutto venne subito vietato perché nel ’33 abbiamo
l’estromissione di tanti scrittori considerati nemici del regime, la lirica popolare come
quella della Kaleko non era ancora nel focus dei nazisti e non solo. Alla fine del ’34,
Rowohl, la casa editrice, pubblicò la seconda edizione delle poesie “Da Lyrische
Stenogrammhaft”. Erano stampate in formato piccolo ma sempre di grande successo
e quando Rowohl la repubblica, la Kaleko giù era una donna di grande successo.
Nel’34 decide di lasciare la Germania e nel’35 viene esclusa dall’istituzione nazista
come “camera per gli iscritti del Reich”, cioè un’istituzione statale in cui tutti gli
scrittori dovevano essere iscritti. Questo significa che tutti i critici, se none erano
scappati, potevano sperare di non finire in un campo di concentramento, ma non
potevano più scrivere. Nello stesso anno la Kaleko viene a fare la conoscenza del
compositore, conoscitore della musica ebraica Evjatar. Andranno a vivere insieme e
avranno un figlio, quindi divorzia dal marito. Nel ’37 anche a Rowohl viene vietato la
pubblicazione delle poesie della Kaleko perché considerati dannosi e non richiesti.
Dunque, non ha più guadagno in Germania e poco prima della notte dei cristalli
riescono finalmente a lasciare la Germania nel ’38 e riescono ad emigrare negli USA.
Nei successivi 20 anni la sua vita sarà definita americana: il marito riesce a fondare
un coro perché era direttore d’orchestra di musica ebraica mentre lei continua a
pubblicare poesie nella rivista di immigranti tedeschi in Germania, importante rivista
dell’esilio in USA. Dopo la fine della guerra, l’erede dell’editore Rowhol prende
contatto con la Kaleko e nel ‘56 esce la nuova prima edizione delle Lyrische. In
questo modo riprende contatti con la Germania, soprattutto con Berlino, dove sarà
reinserita nella vita culturale dell’ovest.
Già dal titolo possiamo leggerla come poesia specchio di Kastner, “sachlichromanz”,
perché hanno alcune cose in comune anche se i testi della Kaleko sono più ricchi di
concretezza, quelli elementi dominanti della Neuesachilich, cioè riferimenti alla
realtà. Uno si vede di sfuggita e si da un appuntamento.
Il primo verso fa riferimento al passare dai monologhi interiori al “man” che è molto
diffuso nella rappresentatività della Kaleko, cioè non è una cosa che capita al singolo
individuo ma qualcosa che può accadere a tutti ecco perché utilizza il “man” nelle sue
poesie. (trovare la poesia e tradurla)