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La lamina VII contiene il nucleo di lark ma solo nei segmenti toracici e lombari alti, conferisce il
senso di posizione emovimento al cervelletto. La lamina X permette input simili a quelli delle
lamine I e II.
Lemnisco mediale è organizzato somatotopicamente, infatti la gamba è piu ventrale mentre il
braccio dorsale. Tutte le vie sensoriali tranne le olfattive proiettano al talamo..
Corteccia ha principalmente 2 neuroni, ovvero le cellule piramidali che sono i neuroni di uscita e le
cellule stellate del IV strato dove arrivano le afferenze.
SII: la maggioranza della superficie è deputata alla rappresentazione della mano, e non contiene
neuroni sensibili al movimento delle articolazioni e dei tessuti profondi. Si lega saldamente con la
SI, infatti lesioni di questa alterano profondamente la capacità dei neuroni di SII di rispondere a
stimoli periferici.
Sistema lemniscale: è un sistema che specifica le informazioni riguardanti la modalità, la posizione
e gli attributi temporali, questi neuroni hanno un CRP piccolo, specifità modale , capacità
adattative uniche e capacità di ritrasmettere le informazioni fedelmente.
Uno stimolo deve avere 4 attributi ovvero modalità, intensità, durata e localizzazione.
Modalità: vista udito, sensibilità somatica, gusto e olfatto.
Intensità: la soglia sensoriale è l’ intensità minima percettibile dal soggetto, deve esser percepita
minimo nel 50% dei casi. La percettibilità assoluta è una misura della capacità sensoriale di
analizzare uno stimolo, la risposta criterio indica la tendenza del soggetto verso quella forma di
attività sensoriale. Legge di Weber : DeltaS= K x S
Durata: rapporto tra l’ intensità dello stimolo e intensità percepita
Localizzazione: comprende la capacità di localizzare uno stimolo e quella di discriminare 2 stimoli
come differenti, ogni modalità ha diversi recettori, che trasformano l’ energia fisica in
elettrochimica. L’ adattamento dipende dalla chiusura dei canali, o ad esempio dalla rimozione di
strutture, come quelle di connettivo del Pacini.
Sinestesia: è il senso di posizione e di movimento, che permane anche se i muscoli non si
contraggono attivamente, grazie alla presenza di recettori articolari, cutanei e muscolari.
Dolore
Nocicezione: recezione da parte del SNC di stimoli dai nocicettori, dolore: percezione soggettiva di
uno stimolo avverso.
La curva intensità durata ci dice che maggiore è la velocità della modificazione, piu è veloce il
raggiungimento della soglia.
Il metodo migliore per studiare il dolore è quello delle irradiazioni termiche con stimoli laser con
variazioni di 30 gradi al secondo.
La sommazione spaziale avviene limitatamente per il dolore, e si ha quando uno stimolo
sottosoglia applicato ad una grande area diventa soprasoglia, mentre uno sorasoglia ad una
piccola area diventa sottosoglia.
Sommazione temorale si ha quando all’ aumentare di frequenza di stimoli di una fibra dolorifica il
dolore diventi sempre piu intenso.
Le fibre dolorifiche all’ arrivo nel midollo si dividono nelle varie lamine e in piu una branca risale e
scende lungo il fascicolo di Lissauer.
Oppioidi: inibiscono il rilascio di glutammato e sostanza P permettendo il loro legame ai recettori,
questo a livello presinaprico, mentre a lv postsinaptico inibiscono l’ attività dei neuroni nocicettivi
delle corna posteriori.
Sistema vestibolare:
endolinfa contenuta nella struttura membranosa, ha
concentrazioni ioniche simili al liquido intracellulare, e la differenza
con la perilinfa permette di arrivare ad una ddp di 140 mV. nella
sindrome di Meniere le funzioni uditive e vestibolari sono alterate
per sovraproduzione.
Gli occhi nel momento in cui compiono un movimento saccadico ad
esempio, a seguito di questo dovrebbero tornare nella loro
condizione di neutralità, invece alcuni meccanismi lo inibiscono
come ad esempio l’ azione del del cervelletto del lobo flocculo
nodulare.
Rollio: inclinazione della testa di lato, beccheggio avanti e dietro.
Nuclei: superiore Bechterew, laterale Deiters, mediale Schawalbe, discendente Spinale.
I nuclei vestibolari possono influenzare i circuiti spinali indirettamente mediante la formazione
reticolare pontina e bulbare.
Rigidità da decerebrazione: sezione tra vestibolari e nucleo rosso, azione combinata tra vestibolo
spinali e reticolo spinali che non possono inibire, che porta ad una attivazione degli alfa e gamma
motoneuroni che innervano i muscoli estensori, quindi i riflessi da stiramento diventano iperattivi
e il tono muscolare esagerato. La sezione delle radici dorsali elimina il tono estensorio perché
blocca l’ azione dei fusi. La sezione del nervo vestibolare riduce la rigidità. Se la sezione è al di
sopra del nucleo rosso la rigidità sparisce perche la via rubro spinale ha capacità di attivazione dei
flessori e inibizione degli estensori.
Fusi neuromuscolari
In condizioni stazionarie scaricano le Ia e le II, in condizioni dinamiche solo le Ia. Le Ia e le II danno
informazioni sulla lunghezza, le II sulla velocità di allungamento.
Cellule di Renshaw: interneuroni glicinergici inibitori attivati o dal motoneurone stesso che puo
autoinibirsi o da strutture superficiali.
Il tono muscolare dall’ elasticità intrinseca del muscolo piu la tensione dovuta alla contrazione.
La via cortico-spinale: passano per la capsula interna, si dispongono anteriormente , arrivano alla
piramide bulbare, decussano e vanno nel cordone laterale controlaterale.
Sistemi cortico-spinali
Vestibolo spinale e reticolo spinale gia trattate.
Rubro-spinale: da nucleo rosso a midollo controlaterale passando nel gruppo laterale delle fibre
discendenti
Via piramidale: componente laterale che si collega anche col nucleo rosso ipsilaterale, decussa a
livello della piramide bulbare e termina nel midollo controlaterale. La componente ventrale invece
si collega con la sostanza reticolare e rimane ipsi nel cordone angteriore intermedio, a livello della
scissura, soltanto quando arriva nel segmento preposto allora decussa. Le porzioni che iniziano
dalla corteccia premotoria terminano nel midollo a livello degli interneuroni, dalla motoria
primaria ai motoneuroni e agli interneuroni , infine dalla parietale alle colonne dorsali. Le cellule di
origine della via piramidale o corticospinale originano prevalentemente dalla via motoria, poi
anche dalla premotoria e infine un po anche dalla somestesica I della parietale. Terminano sia sui
motoneuroni alfa che gamma. Se si hanno delle lesioni piramidali pure allora diminuisce l’ uso dell’
estremità mediale controlaterale, perdita di controllo dei movimenti fini delle dita, le attività
residue come postura, reaching e movimenti del tronco richiedono molta attenzione e sforzo, la
capacità di trattenere gli oggetti è fortemente alterata.
Vie discendenti dal tronco dell’ encefalo:
gruppo A: interstizio-spinale; tetto-spinale; vestibolo-spinale e reticolo-spinale terminano
bilateralmente nella parte ventromediale della zona intermedia, ricca di neuroni propiospinali.
Gruppo B: rubrospinale, rubrobulbare e pontospinale vie controlaterali che terminano nella parte
laterale del tegmento bulbare e nella parte dorsale e laterale della zona intermedia del midollo
spinale.
Il gruppo A è un sistema di base per il controllo del movimento, soprattutto con il mantenimento
della stazione eretta e la coordinazione dei movimenti del tronco , degli arti e della
deambulazione. Il gruppo B completa l’ azione del gruppo A grazie soprattutto alla componente
rubro spinale conferisce al sistema motorio la capacità di eseguire i movimenti indipendenti delle
estremità e della spalla ma soprattutto di gomito e polso. Il sistema piramidale conferisce un
elevatissimo grado di capacità di frazionamento dell’ attività motoria esemplificata dai movimenti
indipendenti delle dita.
Per quanto riguarda la codifica del reaching in SPL lobulo parietale superiore , i parametri sono l’
azimuth, la distanza e l’ elevazione.
Le lesioni della corteccia premotoria provocano disturbi delle associazioni arbitrarie tra eventi
sensoriali e risposte motorie, come per esempio: colore-postura mano, o colore-scelta.