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Domenica delle palme

La mia vita è cambiata la domenica prima di Pasqua. Ero a Messa, e c'era un Vangelo
che non finiva più. Quando la predica è noiosa almeno uno è seduto, ma durante la lettura
di quel lungo Vangelo che parlava della Passione di Cristo dovevo pure stare in piedi.
Non volevo essere lì a Messa, come tutte le altre domeniche ci ero andato contro
voglia. Abbiamo cominciato a scherzare con mio fratello, lui è più grande di me di tre anni,
ci siamo stuzzicati a vicenda, con nostra madre che si vergognava e ci diceva di stare zitti.
Guardate, ero la persona più lontana dalla preghiera, dalla fede, stavo a Messa solo con
il corpo, mentre la mente era da tutt'altra parte, la mia vita era tutto fuorché cristiana.
Io non so come descrivere il pensiero che mi è venuto, perché è come se fosse venuto
dall'esterno, un pensiero che non aveva senso... era che mio fratello mi aveva invitato a
gridare: "crocifiggilo!" quando era il momento in cui la gente lo diceva, durante appunto
quel Vangelo, e io ho detto di sì, per scherzo, per stare al gioco, e l'ho gridato con lui e...
E ho pensato all'improvviso che stavo gridando di crocifiggere Gesù, come facevano i
cattivi... quelli che da bambino biasimavo, quando mi raccontavano questa storia della
morte di Gesù, io ho pensato così, ho pensato che stavo dalla parte dei cattivi, ho pensato a
Gesù che si lasciava inchiodare alla croce e moriva e io stavo dalla parte di chi lo aveva
tradito.
Ma no, perché mi ero messo a pensare a tutto questo, meglio distrarsi... mio fratello
continuava con le sue prese in giro, io volevo distrarmi con lui, ma ero come un po' di qua
e un po' di là, mi rimaneva questo pensiero che non avevo voluto, l'immagine di Gesù che
era veramente morto, non era un gioco, Cristo era stato messo sulla croce...e io?
E io cosa centravo? Che mi lasciasse in pace! Io non volevo neppure venirci a Messa.
E' vissuto duemila anni fa... e io... non ero stato mica io a fargli del male.
Esattamente più cercavo di giustificarmi, di distrarmi, di dirmi tutte queste cose, più
l'immagine di lui tradito e ammazzato mi si parava davanti agli occhi... capitemi bene non
ho avuto visioni, erano pensieri che mi venivano nella testa e non riuscivo a mandare via.
Lui crocifisso, e io... io che avevo fatto tante cose che andavano contro la mia coscienza, e
non mi piacevano, ma cosa centra questo con Gesù?
Eh, però un secondo prima avevo gridato: "Crocifiggilo!", e ogni volta che avevo agito
contro la mia coscienza c'era come qualcosa dentro di me che diceva di non fare quella
cosa, e io rispondevo che volevo essere libero, che non mi importava niente di Lui, che la
mia vita era mia, e Lui...
E Lui per la prima volta stava là davanti a me.
E io non potevo più fingere... o uscivo dalla chiesa decidendo di non stare con Lui, ma
se rimanevo lì, lì dove in quel pane... in quel momento mi era chiaro, in quel pane c'era
Cristo, e io non potevo riceverlo e fare finta di niente.
Che dolore ho sentito in quell'attimo per tutte le cose che avevo fatto... "male", con
rabbia, con superficialità, di nascosto... ora le vedevo chiaramente: avevo picchiato un
compagno di scuola che non mi aveva fatto nulla, volevo solo farmi vedere come il bullo di
turno, almeno quella volta, così che gli altri mi vedessero forte, e avevo scelto lui, il più
debole, sapendo di avere la meglio almeno con lui. Avevo guardato della pornografia su
internet, non una, tante volte. Avevo toccato ragazze solo per gioco, fregandomene dei loro
sentimenti e fraintendimenti, avevo mentito ai genitori più e più volte, e nelle serate con gli
amici avevo usato droga e alcol, comprandomeli con i soldi dati dai genitori...
E tutto ciò non mi piaceva, non volevo farlo, e allo stesso tempo lo avevo scelto. Ma lo
scrivo così che ci si possa rendere conto di quanto ero lontano dalla religione. Se mi veniva
il pensiero di Dio mi dicevo che neppure ero sicuro che esistesse, e che tutti fanno così, e la
Chiesa non può pretendere di farci vivere secondo certe regole, perché noi giovani ci
dobbiamo pur divertire.
Ma... me ne accorgo solo ora... anche se forse un po' ne ero consapevole... più mi
comportavo così, più la mia fede si spegneva... non centrava il fatto di avere dubbi
sull'esistenza di Dio a partire dalle domande serie, una ricerca sincera di Dio... no: io
volevo comportarmi in un certo modo, e per questo mi conveniva buttare via la mia fede.
Può una vita cambiare a partire da un pensiero? Un pensiero che ti viene a Messa?
Non lo so, non so quanto tutto ciò sia durato, non ho risposta di come sia successo, ma
io sono uscito da quella Messa che ero una persona diversa.
In molti mi hanno chiesto se è successo un miracolo, se ho avuto una visione, e
ragionevolmente non volevano credermi.
Non è successo miracolo!
E' come ho detto, un pensiero, una consapevolezza che è sorta in me, come quando
capisci qualcosa e non puoi più fare finta di niente, come quando da bambino ti muore un
nonno e tu capisci che non lo rivedrai mai più, e vorresti fare finta di niente, ma oramai lo
hai capito, hai capito che è vero. Basta.
Io stavo dalla parte di chi L'aveva crocifisso, io avevo scelto di fare il male, io Lo
prendevo in giro... e Cristo si lasciava fare tutto questo per amore. Per amore! Perché mi
amava!
E io sono andato a ricevere la comunione con le gambe che tremavano, e avevo una
faccia veramente sconvolta e ho detto: "Tu sei il Signore, se mi perdoni, io non farò finta di
niente, mai più!"
Quante volte ho ricevuto la comunione così, così tanto per fare. Mai più, da quella
volta andare a ricevere il Corpo di Cristo vuol dire donarmi a Lui, vuol dire accoglierlo nel
profondo... Lui vede le mie tenebre, Lui vede che a volte continuo a comportarmi da
schifo, ma mi perdona!
Una cosa è certa: a fine Messa c'era come una distanza abissale tra me e mio fratello...
io ero su un pianeta, lui su un altro. Non riusciva a capirci nulla, ha solo visto la mia faccia
che all'inizio era un po' confusa e turbata, poi sempre più seria. Tutti e due avevamo
ricevuto l'ostia, tutti e due siamo tornati a sederci allo stesso posto, ma eravamo su due
frequenze diverse.
Da quel giorno so che non esisto per caso, ma che sono stato voluto da Lui, che il mio
esistere ha senso: io ho ricevuto la mia vita da Dio, come dono gratuito. E voglio che sia
dono per gli altri: nessuno mi obbliga a farlo, ma lo voglio io, e questo mi rende ogni
giorno felice.

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