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17-02-20

LETTERATURA ANGLO AMERICANA


II 13062
Esame, dura 90 minuti: 5 domande abbastanza brevi di tipo storico culturale (20 minuti per
rispondere) VALORE COMPLESSIVO 10 PUNTI
Breve traduzione da uno dei testi analizzati a lezione, 10 righe 5 PUNTI
Domanda finale: saggio breve (due/ tre pagine), analizzare un testo, autore, fenomeno. Le
domande per frequentanti sono diverse. 15 PUNTI

Sulla pagina dell’insegnamento c’è il link di ‘librivox’ per ascoltare i racconti/ libri Sul
syllabus 2020 ci sono i programmi e i compiti lezione per lezione

Modulo A: lettura dei racconti più importanti della letteratura anglo americana

Libri: (consigliato) Americana: spiega i concetti chiave


The scarlet letter and other writings (Hawthorne), edizione Norton (in inglese)

Washington Irving (1783, New York - November 28, 1859, New York)
Irving è considerato il primo autore americano, ovvero il primo cittadino nato negli US che si
guadagnava da vivere scrivendo. Nato a ridosso della dichiarazione di indipendenza, quindi quasi
insieme agli Stati Uniti.

Date fondamentali
 4th of July 1776: dichiarazione di indipendenza.
Una colonia dell’impero britannico dichiara la propria indipendenza; rivoluzione avvenuta in
seguito a numerose ingiustizie; l’esercito inglese viene sconfitto.
Non sarà semplice, ci vuole anche una seconda guerra di indipendenza (gli inglese
bruciano la casa bianca).
 Guerra di indipendenza americana: 1775-1783.
Dal 1778 diventa conflitto globale.

I genitori lo chiamano come il generale capo della rivoluzione, George Washington.

Negli USA ad inizio Ottocento i centri politici di potere sono collocati sulla costa atlantica, ci sono
infatti le 13 colonie originali. (New England)
A partire da qui inizia l’espansione verso ovest che si concluderà alla fine del 1800.
Sono gli anni del ‘mito della frontiera’ che si sposta verso ovest fino all’arrivo all’oceano Pacifico
nel 1890 e alla fine dell’espansione.

Città di New York: uno dei due grandi centri commerciali e politico assieme a Boston.
NYC è importante sin dai suoi albori in quanto è lì che sfocia il fiume Hudson, navigabile, che
forniva accesso commerciale diretto ed utilissimo agli avamposti del commercio delle pellicce.
Il fiume fu risalito per la prima volta dall’esploratore Hudson, che era stato inviato li dalla
compagnia olandese delle indie occidentali. Vuole arrivare in Cina trovando il passaggio a nord
ovest, e raggiungere il mercato dell’oriente
Le prime esplorazioni erano state quindi fatte per conto della corona olandese: il primo nome della
città era infatti New Amsterdam.

È una zona molto ambita ⇒ guerra tra olandesi ed inglesi. Vincono gli inglesi, ma lasciano il
Suriname agli Olandesi.
A fine 700 quindi NYC è olandese, ma molti abitanti sono di origine olandese. Le due culture
convivono.

1
• 1809 – pubblicazione di A History of New York from the beginning of the world to the
end of the Dutch dynasty. L’autore è Diedrich Knickerbocker (pseudonimo di Washington
Irving).
Irving vuole diventare scrittore ma ha un problema perché gli americani lavorano sempre e non
hanno tempo e interesse per la letteratura.
Vuole suscitare interesse e decide di pubblicare dei trafiletti di un poliziesco sul giornale, in cui si
lamenta la scomparsa di un certo Diedrich Knickerbocker; si crea un piccolo caso che ha un tono
spesso ironico e che ottiene attenzione mediatica

Nasce il mito del vero newyorkese: Knickerbocker diventa un termine per indicare una persona che
è newyorkese da generazioni.

Pubblica anche una rivista che parla ancora della vita a New York, desideroso di dare un
contributo americano raccontando di quello che accade in America.

I suoi modelli sono quelli europei, viaggia molto in Europa, in Inghilterra conosce il suo autore
preferito Walter Scott.

Cerca sempre il modo di attirare l’attenzione del pubblico.

Pubblica un libro The sketchbook of Geoffrey Crayon - pubblicato in 7 fascicoli negli USA (in due
libri in Gran Bretagna) tra il 1819 e 20.
Racconta delle storie di ambientazione americana. Da qui è tratto “The legend of sleepy hollow”.

The legend of sleepy hollow: riprende la leggenda scandinava del cavaliere senza testa e la
riscrive ambientandola sul fiume Hudson nello stato di New York.
Il fiume si insinua nello stato e a un certo punto si allarga ⇒ “hollow” vuol dire infatti valle.
Questa leggenda si dimostra uno dei testi più produttivi a livello di immaginario, ci sono decine di
adattamenti cinematografici, si adatta a contesti culturali nuovi.

Al nord della costa atlantica sono ambientate molte delle storie che leggeremo; questa zona si
chiama New England.

18/04

Gli autori devono fare i conti con cosa significhi essere americani, quindi diversi dagli inglesi. È
rilevante anche la questione linguistica, in quanto utilizzano la stessa lingua dei colonizzatori.
Si sente il bisogno di distinguersi, trovare un proprio linguaggio.

Irving cerca di raccontare delle storie americane in tono leggero.

THE LEGEND OF SLEEPY HOLLOW


È la rielaborazione di una leggenda tedesca e scandinava del cavaliere senza testa.
Racconta del conflitto inglesi-olandesi: atteggiamento rurale degli olandesi vs. atteggiamento dei
colonizzatori inglesi, gli yankee.
La storia di New York è la storia del conflitto tra inglesi e olandesi
La storia è raccontata dallo storico olandese Diedrich.

Contrapposizione: la tranquillità/ pace/ immobilità (godere di quello che c’è senza pensare
all’espansione e al possesso) e l’atteggiamento anglosassone.

2
L’atteggiamento tipico degli inglesi viene incarnato nella figura di un maestro elementare. Il
personaggio arriva nella valle di Sleepy Hollow, luogo incantato e fuori dal tempo, la cui tranquillità
è già ben evidenziata nel titolo del racconto.
Il primo paragrafo è una descrizione geografica. (rural = ambientazione agricola)
Ci sono numerosi nomi olandesi già nella descrizione iniziale
Il villaggio è quieto, tranquillo, statico, il ruscello che scorre fa venire voglia di dormire, tutto è
immobile, il rumore del picchio è l’unico che spezza lo schema.
Tranquillity = aggettivo per descrivere il mondo olandese.
Il villaggio prende il nome di Sleepy Hollow ed è il modello del mondo olandese.

Alcuni dicono che questo villaggio sia stregato/incantato (bewitched).


Viene introdotto il tema dell’incantesimo, molto importante in questo periodo; le persone
sembrano incantate, il sonno sembra indistinto dalla veglia, parlano di apparizioni sovrannaturali,
visioni.
La più importante tra le apparizioni è quella del fantasma del cavaliere senza testa pag.7, che tutti
nel villaggio giurano di aver visto.
(tema importante per la creazione di una identità americana ⇒ Irving sta cercando di creare
una leggenda americana. È un cavaliere tedesco che aveva combattuto a fianco degli americani nella
guerra di indipendenza ma non si sa ancora perché sia lì).
La notte corre nella campagna, alcuni dicono che cerca la sua testa sul campo di battaglia,
velocissimo perché deve ritentare al cimitero prima dell’alba.
Si dice che abbia perso la testa in una battaglia nelle guerre di indipendenza.

Il torrente di migrazione e cambiamento sembra passare inosservato e non toccare la


comunità olandese fine pag. 7

Viene introdotto il protagonista Ichabod Crane, maestro elementare che arriva dal Connecticut,
stato che ha accolto i primi insediamenti americani, da qui arrivano i pionieri che sono sia boscaioli
pronti per la frontiera e anche insegnanti. La figura anglosassone sembra caratterizzata dalla
volontà di movimento.
Ichabod è magro e scoordinato, diverso dai robusti e atletici olandesi. Viene paragonato a un
galletto banderuola appollaiato sulla sua pertica e a uno spaventapasseri metà pag.9
Vive una vita di povertà; viene ospitato una settimana a casa di ogni famiglia in cambio di istruire i
figli dei contadini. Il suo motto è “risparmia il bastone e vizierai il bambino”
Ha l’aria di avere sempre fame.
Cerca di farsi conoscere tra le famiglie, insegnando loro a cantare, raccontando agli uni i gossip
degli altri, facendosi vedere saliente ed erudito, e rimane colpito da una in particolare, la famiglia
Van Tassel, una famiglia che ha anche una figlia di cui lui si innamora, Katherina (ma il sentimento
nasce solo perché vuole le ricchezze della famiglia – e Irving celo spiega in modo ironico).

Dalla fine di pagina 17 si costruisce il meccanismo narrativo che caratterizza l’opera.


Ichabod era un esperto della storia della stregoneria di Cotton Mather, (pag.17) autore della storia
della stregoneria in New England.
Ichabod credeva fermamente nelle tesi di Mather.

La stregoneria e la caccia alle streghe furono i fenomeni che chiusero il periodo della
colonizzazione anglosassone in America. Nella fase di colonizzazione la corona inglese scopre le
nuove terre e comincia le esplorazioni coloniali.
Quella degli Stati Uniti viene definita come una doppia colonizzazione:

1) Dei commercianti arrivano nel 1607 in Virginia, guidati da un condottiero brillante che si chiama
John Smith, e fondano James Town, una città che fa da avamposto commerciale. All’inizio
non ha molto successo.

3
Nel frattempo in Europa ci sono le guerre di religione nel 1517 - la riforma protestante iniziata con
le tesi di Martin Lutero.
In Gran Bretagna c’è ancora oggi come religione di stato la chiesa Anglicana, ma l’anglicanesimo
sembrava ad alcuni ancora troppo legato al cattolicesimo (secondo i calvinisti).
C’è una lunga guerra civile, la pena per il dissenso religioso è il carcere. Questi calvinisti sono
ossessionati dall’adesione letterale alla Bibbia e vengono chiamati puritani.
Alcuni di loro fuggono in Olanda, dove la legge a riguardo era meno dura. In Olanda sentono
parlare di questa terra dell’abbondanza da cui era tornato l’esploratore John Smith, la Virgini.

Partono bordo del Mayflower per fondare una colonia puritana, la nuova Gerusalemme: la
traversata dell’oceano serve per redimersi dai peccati.
Il primo inverno molti muoiono, quelli che sopravvivono lo fanno grazie all’aiuto delle tribù locali
⇒ Primo raccolto del mais: Thanksgiving day

2) 1620 pellegrini partono per creare la nuova Gerusalemme con l’ambizione di diventare “una
città sulla collina”

Dopo 70 anni questa colonia si trova coinvolta in una serie di processi per stregoneria.
Salem è un paesino in cui si verifica un crescendo di isteria e di accuse nato da due bambine
che accusano la loro bambinaia di essere legata al demonio: iniziano accuse di stregoneria.
Cotton Mather è uno degli accusatori più accaniti: dice che il diavolo coglie la santità di queste
persone e insidia le loro famiglie e i loro cari, il suo ruolo fu fondamentale nonostante il padre
non fosse d’accordo con lui.
Scrive la storia delle streghe, scrive dei processi di Salem.
Dopo due anni molti si pentono di quello che avevano fatto, si resero conto che il modo di
gestire il problema stava distruggendo la comunità e i processi si fermarono.

I puritani, una volta approdati nel nuovo mondo vedono gli abitanti nativi ma non essendo essi
cristiani non li considerano nemmeno umani (riferiscono di un continente vuoto), ma è ovvio che ci
fossero già delle culture precedenti sul territorio.
I primi decenni di letteratura anglo americana sono caratterizzati da relazioni e spiegazioni di
viaggi – il personaggio principale era John Smith.
Nel nuovo mondo abbondano oro, pellicce, olio di balena.
John Smith arrivò nel 1807 in Virginia e scrisse una lettera ad un suo amico dicendo “questo
paese è come l’eden per chi vuole diventare ricco ed è libero dall’aristocrazia.

Nel 1500 e 600 avviene la colonizzazione del nuovo continente. Olandesi ed inglesi sono in
conflitto, Svedesi e Norvegesi si insediano nel Delaware. I francesi nel Vermont.
I tedeschi in Pennsylvania.
I rapporti di froza del vecchio continente vengono importati in quello nuovo.

21-02
La cultura puritana
Dopo la lettera di John Smith, il primo libro pubblicato 30 anni dopo è una traduzione dei salmi in
metrica corretta (era l’unico svago per i puritani) tradotto in un inglese semplice e puro.
I primi insediamenti inglesi sono nel nord est, il New England e New York.

A differenza della prima colonizzazione ( quella di John Smith) a nord nel periodo 1607-1620
arrivano dei fondamentalisti religiosi padri Pellegrini.

MAYFLOWER COMPACT 1620


Patto firmato da 41 capifamiglia prima di scendere dalla Mayflower, promettono di rispettare le
norme che decideranno insieme, regole liberamente accettate da ognuno

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Il patto, primo documento ufficiale del nuovo mondo, viene scritto in plain style, semplice,
senza abbellimenti artistici, attaccato alla verità. Sono convinti di parlare a nome di Dio.
In questa prima fase della storia, questi primi 100 anni, la letteratura che troviamo sono sermoni e
trattati di viaggio.

• John Winthrop, A model of christian charity – “saremo una città sulla collina, ovvero un modello
a cui l’Europa guarderà “
• John Cotton Milk for babes – “il latte per i bambini è un catechismo che devono imparare a
memoria, esiste solo letteratura di chiesa”
• Primo libro stampato: Bay Psalm 1640 (traduzione in plain style di Richard Mather)

Nel nuovo mondo, religione e politica sono la stessa cosa: i peccati vengono puniti con il
carcere.

Cotton Mather
Protagonista come giudice ai processi di Salem, ne scrive anche dei libri (di cui Ichabod è grande
fan).
L’indian wilderness è il mondo fuori dai confini del villaggio, mondo selvaggio, contrapposizione
tra civiltà cristiana che si espande e la wilderness pagana. Tema di molti suoi racconti il contrasto
tra cultura cristiana/wilderness pagana.

• Wonders of the invisible world 1693, resoconto processi di Salem


• Magnalia Christi Americana 1702

CONTINUAZIONE SLEEPY HOLLOW


Quando va in giro nel buio vede il diavolo e spiriti ovunque. Per non essere spaventato canta i
salmi.
Contrapposizione tra chi si accontenta di ciò che ha e chi vuole espandersi.
Contrapposizione tra chi crede nei fantasmi e tra chi non ci crede.

Questi due mondi si scontrano quando Ichabod comincia a corteggiare Katrina Van Tassel, si crea
una rivalità tra Ichabod e il giovane vigoroso contadino chiamato “Brom Bones” (Abraham).
Quando questi si rende conto che Ichabod lo sta sorpassando nel cuore della famiglia della
ragazza, organizza degli scherzi a scapito di Ichabod, decide di passare al contrattacco. Non
sappiamo mai cosa pensi Katrina, se ne parla solo dal punto di vista dei due uomini che la
corteggiano

Brom Bones vuole superare Ichabod: sapendo che lui crede negli spiriti, lui è i suoi amici lo
aspettano mentre torna a casa dopo una festa e lo inseguono facendo finta di essere il cavaliere
senza testa. Decidono di metterlo di fronte alle sue paure. Usano la sua convinzione contro di lui.
Quando lo inseguono Ichabod non ha dubbi sulla veridicità del cavaliere.

Segue una lunga descrizione della sua fuga, che si conclude con il cavaliere che lancia la testa
contro Ichabod.
Dopo questo incontro Ichabod scompare, il suo cavallo viene ritrovato scombussolato.
Alcuni dicono che sia stato visto a New York che lavora come avvocato. Brom Bones e Katrina si
sono sposati. Nessuno è certo di ciò che sia successo ad Ichabod.
La scuola è ora abbandonata e secondo alcuni infestata dal fantasma di Ichabod.

5
Fine

È uno dei primi testi in cui il personaggio che crede fortemente ai dettami del puritanesimo è
condannato alla sconfitta: religione e superstizione si sovrappongono e portano alla disgrazia del
protagonista.

6
(1) Contrapposizione principale: imperialismo del carattere inglese/americano. Ichabod è
ambizioso, vuole sempre di più. Alla fine forse ci è riuscito, se fa davvero l’avvocato a New York.
Gli olandesi alla fine vengono superati e battuti dagli yankees.

(2) Religione: il radicalismo religioso di Ichabod lo condanna alla sconfitta: superstizione e


religione si sovrappongono e portano a un esito finale in cui la fiducia nel sovrannaturale causa
una punizione narrativa.

Il genere gotico e il suo sviluppo negli USA


Il genere del racconto è gotico: ci sono streghe, fantasmi, folletti.

Nella seconda metà del 1700 la gente inizia a essere attratta dai racconti gotici, con elementi
sovrannaturali, violenza, strani avvenimenti (fino a inizio ‘800 per poi passare di moda e torna nel
1950)
Gotico significa strano, oscuro, irregolare, violento
Negli Stati Uniti per tutto l’800 il gotico è il genere di maggior successo. In Europa si sviluppa
largamente il romanzo sentimentale, che non arriva però negli USA, dove l’unica opera di questio
genere è The scarlet letter.

La letteratura negli Usa deve essere giustificata e quindi rendere lode a dio (eccetto i resoconti di
viaggio); non è ammessa la fiction, la parola è sacra.

Il primo romanzo degli USA viene pubblicato nel 1790, si tratta di un romanzo gotico: Wieland di
Charles Bockden Brown.
Tratta di scontro tra superstizione e ragione, forze del male e forze del bene.
Il protagonista è un predicatore, mentre prega prende fuoco per autocombustione.
Sono presenti i temi di violenza, sovrannaturale, brutalità.
È il primo che riesce a usare una ambientazione americana per descrivere i pericoli della
wilderness

La differenza con il gotico inglese è nel fatto che nel contesto americano il sovrannaturale viene
spiegato alla fine delle storie.

Perché il gotico diventa così popolare?


L’ambientazione gotica: chiese, cimiteri, sotterranei, foreste, castelli.
Il gotico mette in scena quelli che erano i sentimenti di conflitto che caratterizzavano l’Europa del
tempo – il conflitto tra i diversi modelli di potere e le tensioni politiche di fine Settecento vengono
incarnate da fantasmi di re, abati, cardinali che hanno perso il loro potere. Questa è la lettura
politica che possiamo dare del fenomeno.
⇒ in sleepy hollow per esempio la dimensione politica è prevalente, le tensioni messe in scena
sono quelle tipiche del mondo post-rivoluzionario.

Del gotico possiamo però fornire anche una lettura psicologica : ambientato in spazi che sono le
sedi del potere in decadenza, gli spazi nuovi sono spazi angusti, l’elemento spaventoso e
disturbante è un elemento che sta nascosto “in basso”, sotto terra, nelle cantine, nei cimiteri.

9/03

7
Edgar Allan Poe
Era una figura carismatica. Famoso per le controversie in cui si scagliava, per la polemica verso la
cultura intellettuale dell’epoca. Muore sconosciuto, poco stimato dai contemporanei.

Gli Stati Uniti e l’arte


Come l’arte contribuisce alla crescita e alla creazione e definizione della società americana in
quanto diversa da quella inglese.
Nel 1790 c’è necessità di creare una letteratura che rispecchiasse le ambizioni politiche.

Due figure esemplari: Allan Poe e Wordsworth. Allan Poe ci racconta il lato oscuro della
colonizzazione e del mondo americano.

La nazione e la sua indipendenza sono fragili.


Guerra del 1812: l’Inghilterra non si arrende immediatamente alla perdita delle colonie, c’è l’attacco
a Washington. La seconda guerra di indipendenza segna la vittoria degli Stati Uniti sull’aristocrazia
e sul governo inglese

C’è il bisogno di trasformare l’inglese in un inglese americano (problema dell’inizio dell’800).


Nasce la figura dell’eroe americano, di origini umili e senza passato.

RINASCIMENTO AMERICANO 1820-1865 (fine guerra civile): trionfo della sensibilità romantica.

Fino al XX secolo la letteratura americana non viene insegnata neppure negli Stati Uniti. All’epoca
questi autori non avevano riconoscimenti, la letteratura americana era considerata di serie B.
Citazione di Sidney Smith ⇒ recensione, esprime l’atteggiamento complessivo di Gran Bretagna
ed Europa nei confronti degli Stati Uniti: in poche parole dice che non hanno cultura, storia,
progresso scientifico...una critica globale che sottolinea l’arretratezza degli Stati Uniti, critica anche
la schiavitù.

Negli USA aumenta di sette volte la popolazione: espansione verso ovest .

IL TRASCENDENTALISMO – LA LIBERTÀ INDIVIDUALE


Con Emerson nasce il primo movimento filosofico dell’America, americano in modo originale, il
trascendentalismo.
Vuole contribuire alla formazione della coscienza nazionale e alla lotta contro il materialismo:
esaltazione della natura geografica americana come spazio anche psicologico dove si manifesta la
psiche. È un’espressione metaforica

Gli esseri umani non sono necessariamente malvagi (visione diversa dal pensiero puritano) John
Cotton: Milk for babes. È un testo religioso da imparare a memoria, un catechismo, in sintesi
parla della natura corrotta e dedita al peccato degli umani. La distanza tra religione e politica, per
molti anni, è stata quasi impercettibile.

Emerson invece diventa voce portante della nuova cultura introducendo la libertà individuale: è
possibile fare il bene – si allontana dalla rigidità puritana.
Emerson diventa colui che formula il sogno americano: gli USA sono la terra della democrazia,
sono spazio ampio e libero dove possono essere dimenticate le antiche strutture fisse degli
europei.
Secondo lui, per elaborare un pensiero filosofico è comunque necessario seguire le linee guida
britanniche, ma è possibile poi esserne indipendenti se ci si apre agli insegnamenti dati dalla
natura.

La natura diventa ispirazione morale, ma bisogna avere fiducia in sé stessi.

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Nasce quindi la nozione del self made ma: la ricchezza ottenuta da soli vale più di quella
ereditata. Secondo Emerson negli USA tutti hanno la stessa possibilità, no matter where you start
from.

E.A. POE E LA TRADIZIONE DEL TERRORE


Poe, al contrario, rovescia questo discorso: da voce all’aspetto oscuro e disturbante opposti
all’ottimismo assoluto di Emerson e Longfellow.

Emerson e Poe sono le due figure del romanticismo americano che vedremo: sono esemplari delle
due anime del romanticismo. Quella convinta dell’eccezionalità dell’esperienza americana
(Emerson) e un punto di vista meno positivo, quello di Poe.

Edgar Allan Poe è un personaggio spesso controverso, prende le distanze dalla retorica ufficiale e
si scaglia contro l’idea che gli USA siano migliori dell’Europa.
In un saggio dedicato all’arredamento degli interni (the philosophy of furnitures) Poe paragona il
gusto degli americani a quello degli europei, per sottolineare la banalità della cultura americana,
lo fa per attaccare il materialismo americano.
Tra tutti i popoli di cui parla, solo gli yankees sono ridicoli, perché non hanno un’ “aristocrazia del
sangue” e quindi si hanno creato un’aristocrazia del dollaro (mettono in mostra la loro
ricchezza).

Yankee: figura stereotipata della persona ottimista, pragmatica, efficiente. Ci si riferisce soprattutto
a chi vive nel New England.
Durante la guerra civile gli yankee erano i nordisti.

Le storie di Poe vogliono mettere in dubbio l’ottimismo, sono terrorizzanti e ricche di pazzia e
violenza.
Retrospettivamente, quella incarnata da Poe, diventerà la più significativa tradizione di questa
fase della cultura Americana: la tradizione gotica del terrore.

Muore a 40 anni in povertà assoluta, i suoi testi sono quasi sconosciuti.


Viene riscoperto dagli europei, dai simbolisti come Baudelaire, che traduce Poe in francese e
scrive della sua esperienza, diventa un’icona simbolista.

Per Poe gli Stati Uniti sono una grande prigione, un paese selvaggio e barbaro che cominciava ad
avere qualche miglioramento tecnologico ma era materialista e perciò barbaro (leggi le
testimonianze sulle slides).

⇒ PARAMETRI PER DEFINIRE IL GOTICO: ambientazione legata al passato, antiquata: castelli,


palazzi, abbazie, cimiteri..
Nuovi spazi con vecchi contenuti, passato che entra in contatto con il presente.
Un segreto che emerge, grazie a un fantasma che spesso chiede di essere liberato.
La possibilità di attraversare il confine tra sovrannaturale e naturale.

Da Irving e Poe: la letteratura del terrore e sovrannaturale.


L’Ottocento americano viene infatti percorso da questa tradizione letteraria, che in Europa è molto
meno costante nella sua popolarità. Nel nuovo continente, seppur disprezzata dalla cultura
ufficiale, è un fenomeno molto importante.

Il gotico viene spesso letto in chiave sociale: i fantasmi di cui si narra sono lamanifestazione di
tensione sociale e culturale.
Evidenzia le contraddizioni delle forze rivoluzionarie che vogliono cambiare il passato ma
conservare il vecchio potere.

La lettura psicanalitica del gotico si riferisce a questa tradizione come la manifestazione


dell’inconscio collettivo.

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10/03
Edgar Allan Poe
Uno degli autori più tradotti degli Stati Uniti, diventa popolare post mortem.
Critica nei confronti del materialismo americano.
Dimenticato negli USA viene letto e tradotto in Europa e recuperato.
Secondo Poe gli americani hanno bisogno di testi che possano essere letti in un’unica seduta,
concisi.
La sua vita è fatta di povertà, alcolismo e lutti.

Il gotico verbalizza paure e desideri contraddittori, come ad esempio:


• Trasformazioni nelle scienze (anatomia, chimica, elettricità...)
• La struttura economica/sociale (rivoluzione industriale)
• Proletariato urbano cacciato dalle campagne
• Questione razziale negli Stati Uniti
• Non sono ben definite le divisioni tra vivi e morti (non è molto netta nel gotico), organico/
artificiale, desiderabile/repellente.

Nei racconti di Poe abbiamo un unico punto di vista, quello del narratore che narra in prima
persona.

Poe vive nella prima metà dell’Ottocento e in questa fase la forma narrativa che si impone è quella
del racconto: quelli più apprezzati, ma anche criticati dagli intellettuali, sono i racconti horror.

THE BLACK CAT


Ossessione alla follia. Il narratore dice che l’indomani morirà, quindi vuole raccontare la sua storia.

La storia è caratterizzata dall’orrore, da eventi orribili che hanno cambiato la vita del protagonista.
Ci racconta la sua storia a partire dall’infanzia, era un bambino tenero, docile e gentile che amava
molto gli animali, i suoi genitori gli permettevano di tenerne molti in casa. Anche da adulto amava
molto gli animali e il carattere inizialmente era lo stesso.
Parola chiave: manhood.
Si sposa e anche sua moglie come lui ha la passione per gli animali, non hanno figli.
Parla di Plutone, il loro gatto nero molto intelligente con cui ha un rapporto molto intenso, è il suo
animale preferito. Sua moglie fa dei commenti sul fatto che i gatti neri sono delle streghe travestite.

Il protagonista diventa alcolizzato, irritabile, violento con la moglie prima solo verbalmente poi
anche fisicamente. Afferma che l’alcol è una malattia.
Violenza domestica: tabù della letteratura americana, che Poe non esita a infrangere.
Una sera torna a casa ubriaco, il gatto scappa da lui, lui lo prende di forza e il gatto gli morde la
mano; lui prende un coltellino dalla tasca del gilet e afferrando il gatto per il collo gli cava un
occhio.

A questo segue una riflessione sul concetto di “perverseness”: deriva dal bisogno di sentirsi in
colpa, dalla ricerca della colpa, dal bisogno di fare qualcosa solo perché è sbagliato.

Qualche tempo dopo una mattina a sangue freddo impicca il gatto ad un ramo; lo fa perché sa che
non ne aveva motivo, con le lacrime agli occhi, senza però sentire rimorso.
Quella notte la sua casa brucia e lui e sua moglie perdono tutto, si trovano da ora a vivere nella
povertà.
Il giorno dopo l’incendio il narratore vede che l’intonaco del muro vicino alla testata del suo letto è
l’unica cosa rimasta intatta della casa, e gli spettatori gli fanno notare che su questo intonaco c’è la
figura di un gatto gigantesco, con un cappio al collo.

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Il racconto è ambientato in un tribunale, è la confessione di un condannato a morte. Ci viene
presentato come se fosse un ispettore o un investigatore, figura inventata da Poe che apparirà in
molti altri romanzi, che inventa anche il genere della detective story (mettendo al centro della storia
l’investigatore).

L’apparizione della sagoma del gatto è soprannaturale ma il narratore cerca di darsi una
spiegazione razionale, ovvero che per avvisare dell’incendio qualcuno abbia lanciato il corpo del
gatto contro la parete per svegliare lui e la moglie e il gatto sia rimasto impresso nell’intonaco
diventando così grande per l’ammoniaca contenuta nel corpo.

Passano i giorni e sente la sua mancanza finché un giorno in una bettola vede un altro gatto
grosso e nero che gli ricorda Pluto, chiede al padrone del bar di comprarlo ma egli gli dice che non
l’ha mai visto prima, quindi se lo porta a casa.
La mattina dopo si accorge che non solo questo gatto assomiglia molto a Plutone, ma che gli
manca anche un occhio.
Il gatto si ambienta benissimo e la moglie lo ama molto perché le ricorda Pluto. Inizia a odiare
anche questo gatto, che ha una macchia bianca sul collo che ogni giorno cambia ed assomiglia
sempre di più a una forca (un altro elemento sovrannaturale che però può essere letto come una
coincidenza). Ulteriore elemento di tensione nella narrazione.

Dopo essersi accorto della forca sul petto dell’animale, c’è un crescendo di insofferenza, il
narratore non riesce più a dormire, il gatto è come un incubo, lo odia ma non riesce a fargli del
male.
I pensieri cattivi e violenti diventano fissi nella sua mente, il suo carattere e il suo umore peggiori
che mai, esplosioni di furia a cui si lascia andare totalmente. È la moglie che subisce la sua ira che
poi diventa follia.
Un giorno mentre scende in cantina, il gatto lo segue come sempre, lui è esasperato e sta per
colpirlo con un’ascia ma la moglie lo ferma, lui prova una rabbia diabolica, si libera dalla stretta
della moglie e le pianta l’ascia nel cervello. Lei cade morta senza un rumore.
Vediamo la follia totale quando deve trovare il modo per nascondere il cadavere, decide di murarla
in cantina.
Dopo averlo fatto si accorge che il gatto è scomparso e inizia a sentire un senso di pace, non si
sente in colpa per ciò che ha fatto.
Si era creato delle risposte per i curiosi e per la polizia, era tranquillo e sereno.
Durante una delle ultime visite di controllo della polizia, fa vedere ai poliziotti quando è solida la
sua cantina e batte con la mano sulla parte del muro che aveva ricostruito per murare la moglie,
ma alla sua botta risponde un miagolio del gatto. I poliziotti indagano, abbattono il muro e trovano
il cadavere della moglie.
Descrizione orribile del cadavere e del gatto che viene descritto come colpevole di tutto quello che
era accaduto. Anche qui, descrizione razionale degli avvenimenti.

Freud, scrive 50 anni dopo la morte di Poe, ma ci permette di rileggere i classici sapendo
dell’esistenza dell’inconscio.
L’esperienza freudiana si relaziona col il gotico, perché questo genere colloca traumi e eventi
disturbanti nelle cantine, nelle cripte, nelle segrete... ci rivela che c’è qualcosa nascosto sotto, la
cui presenza impedisce che chi sta sopra possa vivere in modo sereno è normale.

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13/03

Poe inizialmente sopravvive grazie alla collaborazione con riviste, dove racconta storie a puntate
che poi raccoglie in volumi (come Gordon Pym).
Poe è una figura controversa, lontana dalla letteratura ortodossa statunitense del primo Ottocento.

Ci riferiamo alle opere di Poe come letteratura gotica, ma al suo tempo questo non era un
termine affermato: è un termine che Poe conia e vuole sviluppare.

La sua produzione fu altalenante.

Racconti del grottesco e dell’arabesco


I titoli ci mostrano lo sforzo di fare un lavoro innovativo

1841 Murders in the Rue Morgue: inventa la figura dell’ispettore e dell’investigatore


Questa categoria dei ‘gialli’ è stata inventata da lui.

1865 The raven, lunga poesia in cui racconta una storia terrorizzante, un uomo soffre per la perdita
della donna amata e viene interrotto da un corvo che sembra interagire con lui e dargli
informazioni su cosa è successo alla donna.

1866 The Philosophy of composition, sempre pubblicato su rivista, in questo saggio spiega come
si fa a comporre una poesia di successo, quali temi usare, che metrica usare... il tema per avere
successo deve essere sia emotivamente intenso che inerente alla sfera del bello, quindi la morte
di una donna bella (come in The oval portrait).

Poe come icona culturale (dalle testimonianze che abbiamo di lui, come lettere e racconti) cacciato
da Westpoint, ripudiato dal padre, inseguito dai creditori, alcolista... una figura lontana
dall’immagine emersoniana dell’intellettuale americano.
Nella cultura popolare Poe continua ad ispirare letture, serie tv, film e riletture e riadattamenti.

Celebri figure femminili nella narrativa di Poe


 1835 Berenice: il protagonista Egeus sta per sposare la cugina Berenice. Si concentra così
tanto da avere l’impressione di perdere il contatto con il mondo esterno. Berenice comincia
a stare male, lui si concentra sui denti di lei ed è convinto che siano le sue idee. Berenice
muore.
Nella scena finale Egeus si sveglia in biblioteca, il servitore entra per dirgli che qualcuno ha
disseppellito il corpo e si accorge che accanto al protagonista c’è una pala sporca di terra e
un cofanetto con tutti i denti di Berenice.
 1838 Ligeia: Ligeia è la moglie di un uomo benestante.
Quando lei muore lui compra un’abbazia sconsacrata e la arreda e sprofonda nella
tossicodipendenza. In un momento di delirio sposa una donna bella, Rowena, che dopo un
mese si ammala misteriosamente e muore. Durante la veglia succedono delle cose strane
al cadavere che sembra riprendere colore e muoversi, finché essa si alza in piedi e dalle
sue fasce emerge la prima moglie dell’uomo.
 1839 The fall of the house Usher
Madeline Usher vive in una casa fatiscente sul lago con il fratello. Madelein soffre di
catalessi e dopo poco muore. Si vuole conservare il corpo in una cripta. Il suo volto però è
roseo, non sembra un cadavere. Passano i giorni e il narratore, ospite nella casa, sente dei
rumori. È la donna, che esce dalla bara e dalla cella, va nella sala dove sta il fratello, e
cade su di lui, mentre cadono muoiono entrambi. Anche la casa crolla.

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 1842 The oval portrait
È un breve racconto horror, strutturato in 3 parti.
Un narratore in prima persona, che racconta la storia, che funge da cornice ad un’altra storia. Le
prime due parti sono narrate dal narratore in prima persona, mentre la parte finale è scritta da un altro
narratore e questa parte è stata trovata in un libro dal primo narratore.

Il narratore arriva allo chateau ed è gravemente ferito, grazie al suo servitore riesce a forzare l’entrata
in un castello. Comincia a contemplare i quadri attorno a lui e sul comodino c’è un volume che li
descrive.

Arriva a mezzanotte e spostando il candelabro qualcosa cambia: inizia la seconda parte della
narrazione. Vede un piccolo ritratto ovale che rappresenta una donna bellissima.

Nella terza parte lo sguardo del lettore è quello del protagonista ferito.
Il momento che porta alla svolta drammatica come in tutti i racconti di Poe è il matrimonio.
La ragazza del dipinto si innamora di un pittore che aveva già un amore, la pittura. Lei era
bellissima, e si ritrovò ad odiare l’arte, che la privava del suo amato.
Quando lui le chiede di posare per lui, non avrebbe voluto, ma era ubbidiente. Docilmente rimase
seduta nella stanza oscura. Il pittore aveva piacere nel dipingere, anche se lei è sempre più debole e
pallida.Tutti se ne accorgono tranne il pittore, che è sempre più esaltato.
…continuare la lettura del racconto.

Leslie Fiedler scrisse Amore e morte nel romanzo americano, in cui analizza lo sviluppo della narrativa
americana, erede di quella Europea,
La tradizione europea ha avuto come uno dei filoni principali quello dell’epoca, all’interno del quale fiera il
concetto di onore legato a canoni aristocratici. Dopo il 1700 il soggetto del romanzo diventa l’amore, la
seduzione, il matrimonio, ecc. (1740, molto famoso Pamela).
Nel Settecento nasce una nuova forma narrativa, il Romanzo, ovvero la fiction, pensato per una nuova
società.
Il romanzo sentimentale ha successo in Europa ma non negli usa: perché?
Perché ci sia una storia d’amore avvincente servono personaggi di classi sociali diverse (vedi opere delle
sorelle Brönte).
Questo non era possibile negli usa, dove si millanta di non avere delle classi sociali? Di fatto il romanzo
sentimentale non attecchisce negli usa.
Nel romanzo americano dell’Ottocento il protagonista che fugge (dalla società,..) e va verso la natura, ma
non c’è l’elemento sentimentale.
Questo ci porta al gotico.

GOTHIC - già rimanda a qualcosa di oscuro, negativo, medievale.


Contrapposto a ciò che è classico, ordinato, elegante.

16/03
Rapporto tra gotico e psicanalisi
Premesse concettuali: vari studi sottolineano la rilevanza della psicanalisi per capire il successo e
l'importanza della letteratura gotica in particolare negli USA. La tesi di Savoy è che il gotico è un
archivio culturale del ritorno del represso.

Sottolinea anche che questi racconti sfidano il SUPER IO dell'ideologia nazionale. Savoy ci dice
che la morte nel gotico continua a invadere la vita, il passato invade il presente.
Come abbiamo visto in The black cat follia e ragione si rivelano difficili da distinguere.
C’è evidente difficoltà nel distinguere elementi apparentemente lontani.
Quello che ci spaventa è non riuscire a spiegarci certi avvenimenti.
Queste contrapposizioni sono da una parte forze sovrannaturali (come un cavaliere senza testa),
ma dall'altra il cavaliere senza testa può essere esempio di superstizione, e chi ne parla può
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essere superstizioso oppure è qualcuno che impiega la superstizione altrui per raggiungere i propri
obiettivi.
→ contrapposizione: quindi il cavaliere senza testa esiste davvero?

Altre contrapposizioni sono le presenze non umane, esistono davvero oppure sono legate ad
alterazione della percezione causata da febbre, alcol o dalla droga?

La tesi di Savoy è che la Repubblica americana di inizio 800 è solare, ottimista, orgogliosa
dell'indipendenza appena conseguita. Ispirata dalla forza del sogno americano, eppure il gotico
americano secondo Savoy esprime ansia.
Il gotico americano ci racconta gli incubi, esprime l'ansia nei confronti dei crimini radicati nella
storia e di desideri umani inaccettabile dalla morale che vigeva nel Nuovo Mondo.
Il successo di questo genere sembra smentire questa visione di una democrazia basata sulla
perfettibilità degli esseri umani (ovvero, l’idea che l’individuo può farsi da solo, che grazie al duro
lavoro può passare da povertà a benessere).

Questo fondamentale ottimismo è la struttura portante dei saggi di Ralph Waldo Emerson, il
trascendentalista, primo filosofo americano, che vuole sottolineare l'unicità dell'esperienza
americana. No e vero
→ Emerson è l'aspetto solare. Il gotico è l'aspetto notturno.

Al centro delle storie gotiche c'è sempre un ritorno al passato, o il passato che ritorna.
Ma questo ritorno al passato non ha come obiettivo il fatto di chiarire quello che è successo, al
contrario lo complica. Quello che emerge è un mondo indecidibile, perché non abbiamo gli
strumenti. È un momento di angoscia.

 PSICANALISI (Treccani)
Disciplina fondata da un medico viennese, Sigmund Freud, che ha per oggetto lo studio e il
trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche
il cui concetto centrale è quello di inconscio.

La nostra psiche contiene un inconscio, parte che nascondiamo a noi stessi, una parte fatta da
ricordi traumatici a forte carica affettiva → concetto di inconscio.

Freud arriva a ipotizzare questa dimensione inconscia nella sua esperienza di medico a partire da
studi sull'isteria e a partire anche da esperimenti ipnotici.
L'intuizione fondamentale è che i sintomi isterici abbiano un significato e la cosa straordinaria di
cui Freud si accorge è che cessano quando il paziente ricorda (rievoca fatti traumatici
dimenticati grazie all'ipnosi).
Inizia con ipnosi e poi passa a un altro metodo, quello delle libere associazioni, in cui il paziente
viene invitato a dire tutto ciò che gli emerge alla coscienza indipendentemente dalle connessioni
logiche.

Da questa esperienza Freud elabora il concetto di inconscio: una sfera psichica in cui ci sono cose
che abbiamo dimenticato, e anche gli istinti primordiali.
La critica fa molto spesso riferimento all'aspetto della rimozione, operazione psichica che fa si che
il soggetto dimentichi e respinga nell'inconscio esperienze di carattere penoso, doloroso o
vergognoso. Il soggetto dimentica, respinge nell'inconscio delle esperienze di questo tipo.
Le dimentica consciamente ma queste esperienze continuano ad essere presenti.
→ La rimozione è alla base di molte letture del gotico.
Il processo di rimozione secondo Freud scaturisce da un conflitto inconscio e viene mantenuto
mediante un continuo dispendio di energia psichica.
La coscienza rimuove questi elementi che creano conflitto ma al loro posto rimane il sintomo.

Alcune letture psicanalitiche del gotico fanno riferimento agli scritti di Freud sull'inconscio e sul
modo in cui gli impulsi irrazionali repressi vengono sublimati nei sogni e in altre azioni simboliche.
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Hogle è un altro studioso del gotico che ha lavorato sul ruolo della psicanalisi nell'analisi del
gotico. Fa una riflessione legata alla struttura.
Nella struttura dei racconti gotici, che spesso hanno una parte sommersa e nascosta ed una parte
esterna, noi possiamo vedere spazialmente un’analoga alla struttura della psiche che Freud
propone nella sua teoria (l’essere umano ha una parte sommersa (ES) e poi sopra troviamo l'IO e
sopra ancora il SUPER IO).
Hogle ci ricorda che nell'architettura delle storie gotiche è possibile riscontrare similitudine con
l’architettura delle mente.

Testo fondamentale della psicologia freudiana è L'INTEPRETAZIONE DEI SOGNI 1899.


Ci dice che il sogno è la via regia di accesso all'inconscio: nel sogno si manifestano impulsi,
ricordi, conflitti a cui, grazie un’adeguata interpretazione, noi possiamo accedere.
Il sogno ha un suo linguaggio, deforma le cose, le condensa, fonde elementi diversi in un'unica
immagine, e le sposta.
Il sogno tende a celare quello che è l'appagamento di un desiderio rimosso → formazione di
compromesso.

Alla base c'è l'inconscio in cui ci sono i desideri più arcaici.


Nel preconscio ci sono ricordi che non sono presenti al momento ma possono essere riportati alla
coscienza. Il conscio è il luogo della percezione esterna come interna.

Tripartizione a cui fanno riferimento gli studi sul gotico.


Freud ci propone di suddividere l'apparato psichico in tre parti:
 ES → inconscio, sede delle pulsioni
 IO → dominato da principio di realtà
 SUPER IO → sede delle istanze morali

A partire da questa tripartizione della psiche, gli studiosi del gotico americano individuano
la rete di conflitti che troviamo costantemente messa in scena in queste opere.

Il complesso di Edipo
All'interno dei racconti gotici un ruolo importante è svolto anche da un'altra teoria elaborata da
Freud che è il complesso di edipo.
Il complesso di edipo è questa prima fase della vita psichica superata con interiorizzazione del
divieto → per farlo ci si identifica con la figura autoritaria del padre (teoria declinata esclusivamente
al maschile).

Energie fondamentali della nostra esistenza sono la libido, le pulsioni sessuali,… tenute sotto
controllo dall’apparato psichico.
Il lavoro dell'analista consiste nel riuscire a ricostruire grazie a sue interpretazioni, le esperienze
passate del paziente. Analizzando i sogni cerca di far riaffiorare i contenuti psichici rimossi.
Se riescono a riaffiorare reminiscenze coperte da amnesie si riesce a superare la nevrosi.

Questi contenuti psichici rimossi sono associati al ruolo che nel gotico svolge il passato, le rovine
del passato. Ricollochiamo il gotico nel momento del suo sviluppo, della sua popolarità più grande
nella storia del romanzo borghese: la seconda metà del 700.
Il gotico coincide con la poetica delle rovine.

Nel corso del 700 emerge un interesse nei confronti di ciò che viene definito sublime. Si identifica
la bellezza con ciò che è piccolo, delicato, chiaro, regolare.
Nel gotico troviamo un ritorno ossessivo, secondo Savoy, al passato. Passato allo stesso tempo
personale, famigliare e nazionale.
Il gotico americano può essere interpretato come ritorno del passato che è stato rimosso.

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La repressione della consapevolezza, delle contraddizioni, della democrazia emergono nella
letteratura del terrore → sogno americano vs. incubo americano.
Questi incubi americani fanno parte molti dei capolavori della letteratura americana dell'800.
Il rimosso che ritorna.

Nella cultura americana della prima metà dell'800 ci sono 4 elementi chiave individuati a
proposito di questa rimozione:
i. Atteggiamento nei confronti dei nativi americani. Genocidio e distruzione di una cultura
millenaria radicata sul territorio degli USA prima della colonizzazione europea e poi oggetto di
un vero e proprio sterminio (i colonizzatori considerano i nativi come dei sub-umani).

ii. Senso di colpa per la rivoluzione contro il Regno Unito → Regicidio. Caratterizza il distacco
dopo l'indipendenza e le guerre di indipendenza contro la Gran Bretagna.

iii. Schiavitù. Dibattiti e scontri sul ruolo da assegnare alla schiavitù negli USA che saranno un
conflitto teorico e politico che durerà per decenni culminando con l'inizio della guerra civile.

iv. Atteggiamento nei confronti della natura. L'assoggettamento della natura, in particolare
seconda metà dell'800 che trasformerà in modo radicale il paesaggio americano.

Da un lato il sogno e dall'altro l'incubo.


Il rimosso, la colpa legata al fatto che percepiscono un discostamento tra gli ideali democratici
(del diritto alla felicità) e il modo in cui questo diritto viene negato a certe persone e situazioni.
Chi studia il gotico americano sottolinea come il ruolo del passato sia quello di critica implicita
al presente, tramite le quattro categorie elencate.

Un famoso scrittore inglese, D.H. LAWRENCE, scrive un libro dedicato alla letteratura americana.
Aveva già osservato questo aspetto del gotico come modello narrativo che mette in scena il
trauma della storia americana.
Il gotico mette in scena il trauma alla base della storia americana

17/03

I romanzi gotici erano considerati materiale di consumo destinato solo al successo commerciale:
questo cambia grazie a Baudelaire
Anche Lawrence guarda a Poe come un maestro, che anticipa il modernismo europeo.
Un aspetto della scrittura di Poe e del gotico è il senso del passato.

→ Lettura del gotico come rielaborazione tra elementi disturbanti (es), imposizione della società
(super io)e qualcosa di rimosso.
Il gotico americano è stato letto da tutti gli studiosi citati come un ritorno del passato rimosso.
Quando il sogno americano diventa incubo è perché sta rielaborando degli aspetti rimossiche non
riesce a trattare alla luce del sole.

TEMI RICORRENTI:
- genocidio di nativi (hotel di Shining costruito sopra un cimitero indiano)
- Rivoluzione contro la monarchia inglese (parricidio)
- Schiavitù
- Assoggettamento della natura (jaws, uccelli, piranha... film)
- Repressione puritana del corpo e della sessualità.
Nel contesto inglese in questo periodo prevale il romanzo sentimentale (Jane Austen), fino al
Novecento.

In che modo la psicoanalisi ci aiuta a comprendere meglio i testi analizzati?


Alcuni aspetti emergono solo grazie a questo metodo di analisi. Leggiamo tre saggi a riguardo.
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1. Saggio di Leslie Ginsberg “slavery and the gothic horror of Poe’s The black cat”
Ha a che fare con il rinomato razzismo di Poe, che nacque come Edgar Poe e adottato dalla
famiglia Allan, cresce nello stato schiavista del Richmond.
Il suo atteggiamento nei confronti della schiavitù non è certo, ma ha scritto delle cose che
sembrano indicare il suo sostegno alla schiavitù.
La tesi è che in realtà Poe ci invita a mettere in discussione e a prendere le distanze dalla
schiavitù, in racconti come the black cat.

Fidler dice che il soggetto più appropriato per il gotico americano è la schiavitù, il rimosso che
terrorizza i protagonisti è la schiavitù degli afroamericani. Tutti devono avere il diritto a vita, libertà
e ricerca della felicità, secondo i principi con cui gli Americani si sono ribellati alla corona.

Dopo vent’anni dall’esplosione della guerra civile, leggendolo nel contesto giusto, ci accorgiamo
che The black cat ci parla proprio della schiavitù. Al centro di The black cat c’è il rapporto
padrone /schiavo, e la sentimentalizzazione di questo rapporto (che era alla base degli scritti in
favore della schiavitù).
Poe scriveva su riviste e periodici. Si può intendere anche come confessione di un alcolista
pentito, condanna, ci sono tanti generi mescolati ma secondo Giensberg ciò che un lettore di metà
Ottocento notava era la somiglianza tra i riferimenti al gatto nero e il modo in cui venivano descritti
i neri, riferimenti alla natura animale dei neri che erano al centro dei saggi di chi era a favore della
schiavitù.
Per dimostrare questa tesi Giensberg prende degli esempi da testi dell’epoca scritti da autori pro-
schiavitù che arrivavano dal nord, in particolare Ingraham che dice che i bambini degli schiavi sono
come animaletti che giocano con i bambini bianchi della famiglia.
Questa citazione si trova praticamente identica in Poe quando descrive il gatto nero. Molti testi
dell’epoca descrivono situazioni simili.
Ingraham scrive ancora “un po’ più in alto di un bruto ma l’anello più basso nella catena delle
specie umane”.
Quando Poe recensisce su una rivista il libro di Ingrahm non ne fa commenti negativi, dice che ha
descritto la schiavitù “così come è stata trovata”, lo schiavo non percepisce le ingiustizie subite→
sembra che poe sia d’accordo con Ingrahm.
→ Romanticizzazione della dipendenza

In un altro famoso trattato della schiavitù troviamo: “lo schiavo di solito ama il suo padrone”,
immagine dei bambini degli schiavi che giocano con quelli bianchi con un’idea di tranquillità
domestica usata dagli schiavisti per difendere la schiavitù, i neri vengono descritti come contenti di
fare parte di questa sfera domestica.

Un’immagine molto diffusa che appare in un racconto pubblicato su una rivista abolizionista di
Lydia Maria Child (a favore dell’abolizione).
Nel ‘31 viene pubblicato un racconto I prigionieri liberati in cui viene fatto il parallelismo desiderio di
libertà degli schiavi/ degli animali domestici.

Tra gli animali che fanno parte della famigliola descritta all’inizio di The black cat oltre ai soliti
animali c’è anche una small monkey → riferimento alla schiavitù

Tra anni 40 e 50 si verifica una forte opposizione tra abolizionisti e schiavisti, che prende la
forma di un trattato e soprattutto di racconti, poesie, immagini di neri felici, umiliazione e
violenza totalmente risolte. Il punto di incontro tra abolizionisti e schiavisti è la rivista Graham’s
magazine per cui Poe si trova a lavorare, che da spazio a entrambi i punti di vista.

La TESI di L.M. Child: Il rapporto tra l’animale domestico e il suo proprietario era, per un
americano prima della Guerra civile, un chiaro riferimento alla schiavitù e alla vita domestica.
Visione secondo cui i neri erano felici di essere parte della famiglia perché non avevano
responsabilità.
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The black cat è una risposta cinica che rivela quanto siano finte le rappresentazioni sentimentali
dei piaceri della sottomissione domestica. Poe parla della schiavitù ma in modo da farci capire
quanta violenza e brutalità sia presente nell’atteggiamento dei padroni.
Inizialmente nella vita il protagonista era buono, spesso vittima dei bulli; da qui si passa a un
torturatore e assassino.
La finzione sudista della felicità degli schiavi viene sconfessata da un racconto che ci dimostra
come la minima disobbedienza da parte del gatto (che graffia il narratore) porta a un esplosione di
brutalità data dal potere del padrone. Il gatto torturato alla fine svela la brutalità del padrone.
L.M. Child afferma così che in questo modo Poe prese le distanze dalla schiavitù anche se non
l’ha mai condannata apertamente. Lavorando per due anni presso una rivista sudista non poteva
esprimersi liberamente come dice in una citazione → doveva mantenersi.

Poe ci fa collegare il meccanismo del gotico con il meccanismo della politica del razzismo Queste
storie del terrore in realtà ci parlano di un altro terrore più profondo, la violenza nei confronti degli
schiavi. La dimensione domestica dietro a cui lo schiavismo si proteggeva è fondata su violenza e
terrore. La narrativa non riesce a nascondere la brutalità del sud schiavista, così come
parallelamente l’uccisione della moglie non rimane nascosta. Storia che mette in scena il lavoro
culturale del gotico americano che mette in scena quello che la cultura cerca di reprimere. Visto
nel contesto degli anni 40 parla chiaramente di schiavitù

2. Ann V. Bliss (2009) Household horror: domestic masculinity in Poe’s ‘The black cat’
A scatenare la violenza del narratore è la presa di coscienza degli elementi femminili presenti
in lui, è anomalo dai codici di genere consueti, è gentile, di buon carattere, docile, ama gli
animali ... tratti peculiari che aumentano con il passare del tempo aumentano.
Un narratore ampliamente femminile.
Già nei primi paragrafi emerge il problema della mascolinità fallimentare. Tutta la storia parla di un
narratore che viene meno alle aspettative di genere, non fa altro che ubriacarsi, tensione verso
il maschile che si rivela fallimentare, non è un uomo di successo, quindi decide di aderire al ruolo
maschile reprimendo i sentimenti femminili che avevano caratterizzato la sua vita, diventa
perverso e brutale. Attraverso la violenza crea un’adesione al maschile che prima non aveva
(maschilità tossica).
Crescendo di violenza = lasciarsi alle spalle l’eccessiva femminilità (secondo i canoni dell’800)
Attraversa un’alterazione radicale di cui è consapevole, ma non è consapevole delle ragioni (che a
noi invece sono chiare).
20/03

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Nathaniel Hawthorne (1804-1864)
Henry James considera Hawthorne come un maestro, un riferimento imprescindibile. Parla dei
suoi antenati (di Hawthorne) che avevano attraversato l’Atlantico per motivi di coscienza

1837: The twice told tails


Young Goodman Brown viene pubblicato su rivista nel 1835, pubblicato 11 anni dopo in un libro
con altri racconti.

É stato uno delle poche decine di americani scrittore di professione, è un campo in cui gli onori e il
denaro sono scarsi.

Young Goodman Brown htt ps://www.youtube.com/watch?v=5aStyokEFfQ

Setting: un momento indefinito, al tramonto, non è più giorno ma non è ancora notte; esce e da un
bacio a sua moglie dopo aver attraversato la soglia.
La moglie si chiama Faith e indossa una cuffia con i nastrini rosa, prega suo marito di aspettare a
partire, di partire il giorno dopo con la luce del sole.
→ Riferimento ai sogni: È così turbata da alcuni sogni e pensieri che a volte ha paura di se
stessa, prega il marito di stare con lei questa notte, ma il marito dice che tra tutte le notti dell’anno
deve uscire proprio quella, tra il tramonto e l’alba.
Sono sposati da tre mesi e già deve andare via. Allora la moglie Faith gli dice (altro riferimento ai
nastri rosa) buon viaggio, e assicura che troverà tutto come prima al suo ritorno. Il marito le dice
che pregherà per lei.

Non spiega il motivo del viaggio ne la destinazione. Sa che sta per fare una cosa sbagliata oppure
no?

Già dalla prima pagina cominciano i SENSI DI COLPA: il marito si sente in colpa per dover
abbandonare la moglie, che parla di sogni e sembra turbata come se un sogno le avesse detto che
qualcosa sarebbe successo nella notte.
Il marito però sa che la moglie non conosce veramente quello che deve fare quella notte, perché
saperlo la ucciderebbe; dice anche che dopo questo si attaccherà alla gonna di sua moglie e la
seguirà in paradiso. Questo sembra calmare i sensi di colpa.

La strada è buia e scura, il sentiero è stretto e circondato da fitti rami, l’oscurità della foresta è
quasi totale e non sa chi potrebbe esserci dietro gli alberi e intorno a lui, magari un indiano
diabolico? Oppure il diavolo?

Ad un certo punto vede un uomo vestito austeramente seduto ai piedi di un albero, si alza e va
verso Goodman Brown e gli dice: “sei in ritardo Goodman Brown”, “l’orologio dell’Old South
Church stava suonando mentre attraversavo Boston 15 minuti fa” (è impossibile raggiungere
Salem partendo da Boston in 15 minuti, sono 25 km, ha delle facoltà sovrannaturali).

G.B. dice che sua moglie l’ha trattenuto. L’uomo ha 50 anni circa e assomiglia molto a G.B. e si
potrebbero scambiare per padre e figlio (ritorno del passato tipico del genere gotico), ha l’aria di
uno che conosce il mondo. Da notare è il suo bastone che sembra un serpente nero che si
contorce.

→ collocazione temporale: tempi in cui Guglielmo d’Orange era al trono.

L’uomo anziano incita GB ad andare più veloce, e gli offre perfino il suo bastone ( →riferimento
biblico, potrebbe trattarsi di una tentazione perché c’è il serpente).
GB comincia ad esitare, dice di voler tornare da dove è venuto.
→ Ci sono diversi termini arcaici, come thee, poco rilevanti perché il testo è semplice.
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L’uomo lo persuade a continuare e dice che vuole convincerlo.
Il giovane è preoccupato perché è lontano da casa e dice che suo padre non si arrischiava così in
profondità della foresta, perché sono una razza di uomini buoni e cristiani e nessuno di nome
Brown ha mai preso quel sentiero né si è intrattenuto con una simile compagnia.

L’uomo si complimenta per ciò che ha detto e afferma di aver conosciuto bene la sua famiglia
puritana (ecco il tema della storia puritana):
“ho aiutato tuo nonno quando ha frustato con violenza la donna quacchera nelle strade di Salem e
ho portato a tuo padre una torcia di resina di pino accesa al mio focolare per dare fuoco a un
villaggio indiano durante la guerra di re Filippo, vorrei essere tuo amico in loro onore”.

Inizialmente GB non ci crede perché non ha mai sentito niente di simile sulla sua famiglia.
L’uomo dice a GB che le persone più importanti del New England hanno affinità con lui stesso, che
sembra sempre di più il diavolo.

Mentre GB continua a dire che vuole tornare a casa ma non si muove, arriva una donna che GB
riconosce essere la sua catechista (Goody Cloyse); vedendola si stupisce ma poi dice che deve
andarsene e che non vuole essere visto da lei in compagnia di uno straniero nella foresta di notte.

L’uomo gli dice allora di andare via dai boschi lasciando il sentiero. La catechista arriva e
riconosce l’uomo: è il diavolo. È evidente che tra lei e il diavolo ci sia un rapporto che dura da
molto.
Si mettono a chiacchierare (altro elemento sul ritorno del passato). Dopo aver riconosciuto il
diavolo gli offre rispetto, e riconosce nel suo aspetto il signor Goodman Brown, nonno di “quello
sciocco che c’è adesso”.

“Ma vostra signoria, può crederci? Il mio bastone è stato rubato da quella strega di Goody Corey”
Goody Cloyse è il nome di una delle donne processate da Cotton Mather per stregoneria nel
periodo della caccia alle streghe (1692-93, il racconto è ambientato pochi anni prima).

Non avendo il bastone non può andare all’incontro quindi il diavolo le da il suo.
La catechista è una strega ed è una vecchia amica del diavolo. Il diavolo lascia che Goodman
Brown seduto e in confusione decida cosa fare.
Il diavolo tocca un ramo di acero che diventa un bastone, e lo lascia a GB.

GB sta per andare a casa ma sente un rumore: sono due cavalieri, il diacono e il ministro, che si
avvicinano e scopre che anche loro stanno andando all’appuntamento nel cuore della foresta.

23/03

All’incontro nella foresta ci saranno dei nuovi adepti tra cui un giovane, che faranno la comunione
satanica

Si lamenta di avere perso il bastone della scopa per volare al raduno, che le è stato rubato da
Goody Corey (processata come strega a Salem -- Goody = termine usato per indicare una donna
anziana)

Mentre GB si nasconde nel fogliame fa il secondo incontro: due diaconi → riferimento a figure reali
del Massachusetts del ‘600

→ GB vuole resistere al diavolo e si illude di poter trovare una via d’uscita.


Percepisce una massa nera di nuvole sopra di lui (black mass of cloud = massa di nuvola nera;
riferimento alla messa nera) e sente dei rumori confusi e indistinti, ad un certo punto sente una
voce e riconosce la voce di sua moglie: anche lei fa parte delle persone che stanno
andando alla riunione.
20
Qualcosa scende dal cielo e arriva sul ramo di un albero: il nastrino rosa della cuffia di Faith.
GB grida ‘My faith is gone’ perde la fede, letterale e la fede nel bene del mondo.

Inizia a correre verso il centro della foresta ovvero il luogo di incontro finché vede una luce rossa e
capisce di essere arrivato nel centro della foresta.
Al centro della radura c’è una roccia che sembra un altare o un pulpito, ci sono quattro pini in
fiamme. Si guarda intorno e vede le persone a cui aveva sempre guardato con rispetto e
devozione: la moglie del governatore, il diacono, le dame... fianco a fianco con streghe e malvagi e
personaggi poco rispettabili del villaggio.

Cerca Faith ma non riesce a vederla. Il canto continua finché una voce potente grida: “portate i
convertiti”.
GB fa un salto in avanti perché sa che parlano di lui, riconosce due figure che gli ricordano i suoi
genitori, il padre lo incoraggia e la madre invece vuole fargli cambiare idea.
Lui avanza e arriva all’altare, avanza anche una giovane donna velata accompagnata da Goody
Cloyse e Martha Carey (anche lei impiccata a Salem) che aveva ricevuto dal diavolo la promessa
di essere regina dell’inferno.

Mentre stanno per essere battezzati dal diavolo, GB si volta verso la moglie e le urla “Faith guarda
verso il cielo e resisti al malvagio!”
Dopo questo grido tutto intorno a lui scompare e si trova in una notte calma in mezzo alla foresta.
Si appoggia a una roccia umida, è pieno di rugiada.
La mattina seguente torna a Salem, incontra le stesse persone che aveva visto nella foresta,
Goody Cloyse ecc, ma è sconvolto.

Arriva a casa e Faith con i suoi nastri rosa che corre in strada entusiasta e bacia il marito davanti
all’intero villaggio ma lui non reagisce, la guarda severo e triste e continua senza salutarla.

Il finale rimane aperto, non viene mai chiarito se si è addormentato nella foresta e ha solo sognato
l’avvenimento oppure se ha davvero assistito alla messa nera.
L’ambiguità non viene risolta.
Da quel giorno diventa un uomo triste, meditabondo e diffidente. Vive a lungo, sulla sua tomba
non incidono nessun verso pieno di speranza perché la sua morte fu tetra.

Faith e Goodman hanno significato allegorico e simbolico, mentre Brown sta a significare “ne
bianco ne nero”.

ANALISI
• STRUTTURA: la struttura di Young Goodman Brown è circolare.

• OPPOSIZIONI BINARIE: luminosità vs oscurità; giorno vs notte, veglia vs sonno, villaggio vs


wilderness.

Wilderness: parola non traducibile, lasciata in inglese, deriva dal middle English wildern, regione
disabitata priva di esseri umani. Incontro con la natura selvaggia del nuovo continente. Terra
selvaggia, desolata e disabitata in cui poteva svilupparsi la missione puritana del New England,
luogo da trasformare nella città sulla collina.
Tutti e due i modi di vedere il territorio presuppongono l’esistenza di uno spazio vuoto (la presenza
dei nativi è irrilevante).

• VIAGGIO VERSO...
L’interno della foresta e l’interno della mente. Sono fondamentali gli incontri fatti dentro la
foresta: il diavolo (che si trasforma, in padre, nonno, personalità religiosa del Massachusetts...),
Goody Cloyse, Deakon Gookyn e altri.

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• CITTÀ DI SALEM
Gli Stuart vengono cacciati dal trono dagli Orange, non si sa cosa succederà nel New England.

Nel 1692 due bambine sentono dolori nel corpo, si comportano in modo strano... si pensa che ci
sia qualche atto di stregoneria, vengono accusate tre donne, figure marginali della società.

La situazione degenera e per un intero anno si verificarono processi: 19 impiccate, 150


arrestate, altre morte. L’unico modo per non essere condannate a morte era di confessare di
essere streghe e di rivelare i complici (sotto tortura) → per questo il fenomeno si allarga.
Tra i magistrati responsabili c’era anche un antenato di Hawthorne. (vedi su Americana la voce
di Salem)

• THE SCARLET LETTER E LA MACCHIA DEL PASSATO


Il peccato dei suoi antenati durante la caccia alle streghe è ancora in lui, inizialmente il cognome
era Hathorne, aggiunge lui la W forse per portare nel nome la w di witch e espiare i peccati degli
antenati.
24/03
Legenda sottolineature testo sull’e-learning
Rosso/giallo: opposizioni binarie
Azzurro: sezioni sulla storia americana

I married a witch (1942) film che parla di caccia alle streghe.


Ci sono innumerevoli serie tv e film che parlano dell’argomento.
Espressione “witch hunt” ricompare con forza negli anni 50 del ‘900 in cui la repressione per
persone che erano sospettate per far parte di associazioni comuniste e forze affini al comunismo
venivano emarginate e maltrattate solo su base di voci e sospetti. Termine che si usa ora per
riferirsi a delle accuse non vere contro una persona

• Evil is the nature of mankind: il diavolo dice che la malvagità sta al cuore dell’esperienza
umana. È lo stesso concetto che troviamo in Milk for babes
Goodman Brown nella foresta scopre che quello che gli hanno insegnato è vero

• Vuole fare i conti con il trauma della violenza puritana: persone che pensava fossero virtuose
ma poi le incontra nella foresta e scopre le loro contraddizioni.

• Spectre evidence: se qualcuno fa qualcosa nel sonno, può essere usato contro di lui nel
processo. Dal punto di vista giuridico era importantissimo decidere se il diavolo poteva
scegliere di assumere le sembianze di una persona innocente senza avere il suo consenso.
Era possibile per il diavolo farlo oppure no?

• Cotton Mather: nipote di John Cotton.


Secondo il padre di Cotton Mather, Increase Cotton, era possibile che il diavolo potesse
tormentare qualcuno con le sembianze di un innocente, e per questo si schierò contro i
processi alle streghe. Il figlio invece non ci credeva

Nel 1835 Hawthorne scrive sulle riviste, pubblica anche un altro racconto di grande interesse che
integra queste discussioni riguardo Young Goodman Brown
- The Token and Atlantic magazine
- The New England magazine
I suoi racconti spesso sono pubblicati in forma anonima perché era un’occasione per guadagnare
e cominciare a far circolare le proprie storie.
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L’altro racconto (descrizione) si intitola The Haunted Mind (1835): racconta il funzionamento del
sogno e gli attribuisce una potenzialità di conoscenza, straordinariamente simile a quella che
Freud farà 60 anni dopo.
(Il racconto non è in programma, solo le citazioni sulle slides).
→ Importante vedere come sia importante per lui il meccanismo del sogno, degli effetti del
sogno sulla persona da sveglia.
Troviamo i concetti di wilderness, foresta, notte e sogno.

Charlotte Perkins Gilman (1860-1935)


Momento a cavallo tra due secoli, grande trasformazione per la storia americana.
Si colloca anche lei nel modello narrativo del gotico.
Anche per lei diventare una scrittrice e ottenere indipendenza economica come intellettuale è un
percorso complesso. Inizia dalle riviste:
• “The Giant Wisteria”
• “The Yellow wallpaper”: è un racconto lungo, la sua opera principale, opera che attira
l’attenzione sull’autrice anche in quanto attivista.
MANCA UNA PARTE DI LEZIONE

27/03
STUDIA solo le voci trattate dal volume “americana”
L’esame diventa orale, ma rimane strutturato allo stesso modo

The Giant Wisteria (viene pubblicato nel 1891, ma scritto nel corso degli anni 80)
Utilizza un inglese arcaico, come se i fatti fossero accaduti nel corso del 600/700, un passato
difficile da definire.

Prima Parte
La giovane donna ha avuto un figlio fuori dal matrimonio. La donna vuole occuparsi del bambino,
le viene negato sia dal padre che dalla madre.
Il padre della giovane donna (Samuel, unico di cui viene fatto il nome nella prima parte della storia)
vorrebbe portare il bambino in orfanotrofio e farla sposare ad un cugino che ha accettato di
nascondere il suo segreto, dandole la possibilità di iniziare una vita nuova.
→ Ambientazione notturna, tetra, drammatica nella prima parte. C’è tensione.

Nella Seconda parte troviamo un inglese più moderno, ambientata nel “presente” quindi nel 1880
circa → gli USA post guerra civile.
C’è un’atmosfera di luce e leggerezza, immediata trasformazione dell’ambientazione.
Due giovani sposi, incantati da una casa che sembra abbandonata e infestata, entrambi
vorrebbero affittarla per passarci l’estate.
La vegetazione sembra selvatica ma scorgono un sentiero che sembra percorso di frequente e vi
si avviano.
Opposizione tra oscurità e luce: siamo in primavera, a maggio, i due giovani sposi si avviano
lungo il sentiero e vedono una donna, che rivela di essere custode della villa, i cui eredi vivono in
Europa ma c’è la possibilità di affittarla anche se da anni nessuno la affitta più.

Per compiacere Jenny che sembra entusiasta e vuole scoprire i fantasmi, il marito George contatta
l’avvocato a New York, scopre che l’affitto non è alto ed essendo anche vicino al mare decidono di
affittarla per l’estate ed invitano altre due coppie, Kate&Jack e Susy&Jim.

23
Kate è sorella di Jenny, Susy è la sorella di George. A giugno si trasferiscono nella casa e
cominciano le loro esplorazioni alla ricerca dei fantasmi e degli elementi pittoreschi della dimora,
esplorano da cima a fondo.

Troviamo elementi strutturali che sono gli artifici narrativi del gotico.
Esplorano la soffitta in cui c’è solo una culla, fino alla cantina in cui si trova un pozzo senza bordo
protettivo, con una catena arrugginita che scende verso la sconosciuta oscurità che stava in fondo
al pozzo → “the unknown blackness below”, capiamo già che ci sarà qualcosa di spaventoso
nel pozzo. Non trovano nulla nella casa e neanche nei dintorni.

Un tempo la casa era bella con la vegetazione curata, mentre ora attorno alla casa regna una
gloomy wilderness, una wilderness tetra fatta solo di ombre intrecciate, messa in discussione
della dimensione della luce solare.

→ Descrizione del glicine: Vine, Wisteria, rampicante di glicine che copre tutta la parte anteriore
della casa.
La parola vine é importante perché è la prima parola che si trova all’inizio del racconto. Il
rampicante era stato portato lì come un piccolo germoglio da Samuel in onore del suo ritorno
dall’Inghilterra.
Ora era enorme, si innalza dall’angolo della veranda vicino agli scalini, le colonne sono state
strappate dalla forza del rampicante che sembra anche sostenere la casa. Imprigiona tutto il lato
superiore della veranda, crea un muro vegetale e sostiene la grondaia, fa ombra su ogni finestra
con il suo verde pesante e i suoi fiori spioventi ricoprono con uno stelo violaceo la casa, dal tetto
fino al suolo. In pratica la casa è un albero.

Quello che emerge dalle conversazioni delle tre coppie è il sentimento di derisione da parte
degli uomini nei confronti delle donne e il fatto che loro siano sempre convinte di percepire la
presenza di fantasmi nella casa, nel giardino o nella cantina, voglio assolutamente trovare la loro
storia.
Jack fa il suo primo intervento, e dice che è d’accordo con loro. Lui fa il reporter per il New York
Daily e dice che se non trovano il fantasma lo inventerà lui. Kate gli risponde in modo risentito, gli
indica gli alberi in lontananza e dice che sembrano persone inquietanti e accovacciate.
Anche Jim si fa beffa di loro, dice che vede solo una donna che raccoglie mirtilli. Anche Susy crede
che ci sia un fantasma, è colpita dall’enorme glicine che sembra un corpo contorto rannicchiato e
implorante.
Jim fa una battuta sullo spreco di materiale (doppiosenso waist/waste).
Le ragazze cacciano i ragazzi che si allontanano ancora scherzando sui fantasmi, durante tutta la
serata parlano di sangue, ombre e fantasmi cercando di spaventarsi a vicenda. Quando vanno a
letto dicono che non riusciranno a dormire per la paura
Jenny dice che l’indomani si racconteranno i sogni terrificanti che faranno nella notte.

Jim fa una battuta sul portico marcio, dice alle ragazze che loro, frisky creatures
(giocherellone/agitate doppiosenso) devono usare la porta laterale finché non farà aggiustare il
portico perché se no rischiano di uccidersi inciampando nelle travi spalancate (“avremo dei
fantasmi freschi”).

La mattina dopo si trovano per la colazione con il rumore dei falegnami che stanno ristrutturando la
veranda. Il glicine sembra essere l’unica cosa che tiene insieme la residenza, che è marcia.

Jack dice di aver visto un fantasma nella notte. Anche Jenny ha visto un fantasma, non era un
sogno ma una sensazione che si era dimenticata di avere avuto e inizia a raccontare:

- Era una sensazione, sentiva tutti i rumori notturni della natura: il cigolio degli alberi, le foglie del
glicine che sembravano delle dita che strisciano lungo le finestre, e poi parla del pozzo.
Era sveglia e immobile e ha sentito chiaramente la catena del pozzo scricchiolare sulle pietre.
Jack ci scherza sopra e viene ripreso da Kate.

24
Jenny poi dice a Kate che non a visto nulla ma ha svegliato suo marito che le ha dato del
bromuro per farla dormire e si dimentica momentaneamente di ciò che era successo.
- Jack allora inizia il suo racconto, in modo esagerato e teatrale con un tono scherzoso,
riprendendo un tema del gotico (lo scoccare della mezzanotte). Si è svegliato all’improvviso
con una sensazione strana, con la luna e il rumore dei grilli proprio come Jenny, ma pensa che
sia solo un problema di digestione.
Arriva un fantasma di donna, immagina che sia bella ma continua a pensare alle figure piegate
degli alberi che la donna gli ricorda.
Era avvolta in uno scialle e aveva un grande fagotto sotto il braccio, una croce rossa appesa al
collo legata a una sottile catena d’oro illuminata da un raggio di luna. Quando il fantasma lo
vede, scivola fuori dalla stanza. Dice scherzosamente che era il fantasma di una domestica
cleptomane che stava scappando. É probabilmente stato un problema di digestione.

Jack, ripreso perché toglie tutto il brivido dal racconto, dice che non è il momento giusto per avere
paura, alle nove di mattina e con il rumore dei falegnami fuori.
George dice che se hanno voglia di spaventarsi, ha una cosa o due: è sceso in cantina a cercare il
fantasma dopo la visione della moglie, quando lei ha sentito i rumori ha pensato che potessero
esserci dei ladri.
Quindi dopo che Jenny si riaddormenta prende una candela e scende in cantina.

Parte Conclusiva Della Storia


La percezione femminile dei fantasmi e la negazione dei maschi trovano un punto di incontro.
Georgre racconta che è sceso con la candela, era tutto buio, quasi cade nel pozzo, vede una
donna piegata con in mano una croce rossa che pende dal suo collo attaccata a una catena.
Siccome non crede ai fantasmi le parla con fermezza, lei lo ignora, lui cerca di prenderla ma lei
all’improvviso non c’è più. Anche lui ha visto lo stesso fantasma di Jack.

La decisione è quella di tornare insieme in cantina, scendono scherzando tutti insieme.


“La verità giace nascosta nel pozzo e noi dobbiamo tirarla fuori”.

Gli uomini afferrano la catena e estraggono il secchio, cresce il silenzio tra di loro e appare il
secchio, inizialmente sembra solo acqua, ma c’è qualcosa in fondo al secchio, allora lo svuotano
alla luce del sole davanti alla casa, c’era qualcosa nel secchio.
Jenny chiede: quanti anni pensi che avesse?
George: almeno un secolo, quell’acqua è preservante, c’è dentro il limo. Oh intendi... Non più di un
mese, un bambino molto piccolo.

I falegnami urlano: hanno appena tolto dei legni vicino alle radici del glicine, i muri laterali della
veranda, e il sole illumina le pietre del suolo sotto la veranda.
Soffocato nelle radici del glicine giacciono le ossa di una donna, con ancora al collo una catena
d’oro con una croce rossa.

→ Visione dei maschi vs. visione delle femmine: ci aiuta a riflettere su quello che succede alla
tradizione gotica quando a scrivere è una donna.
Vine = rampicante

28/03
COVENANT: (vedi questa voce su americana)
- Genesi 17,1-8: il patto con dio.
- Voce fondamentale per i primi insediamenti dei padri Pellegrini
★COVENANT: patto, alleanza. Il patto che dio stringe con il suo popolo, i padri Pellegrini che si
lasciano alle spalle la corruzione europea per fondare una nuova Gerusalemme.
Il Patto con dio lo troviamo implicito nel primo documento fondamentale, il Mayflower compact,
patto volontario in cui promettono di attenersi alle regole della comunità, patto santificato da dio.
25
★CITTÀ SULLA COLLINA
10 anni più tardi arriva la nave Arabella con John Wintorp, che a bordo scrive e declama un
sermone che diventa idealmente decisivo nella cultura americana.
A model of Christian charity esplicita una formula che verrà ripresa nei secoli, la città sulla collina,
ma la esplicita a partire dalla forma del patto con dio.
“La nostra vittoria sui nemici (indigeni) dimostrerà che il dio di Israele è con noi, e ci dimostreremo
così degli uomini gloriosi, così che gli uomini degli insediamenti successivi diranno «possa il
signore renderli come quelli del New England», noi saremo un modello per gli altri, una città sulla
collina”.
Questa convinzione di essere un modello continua ad essere elemento culturale decisivo fino al
900 inoltrato.

★ECCEZIONALISMO- WILDERNESS

Virgin Land:
L’America prima dell’arrivo dei colonizzatori era considerata terra vergine, che attendeva la forza
civilizzatrice degli europei.
Retorica della “lastra vuota”, le popolazioni precedenti non vengono riconosciute: i nativi sono
considerato come animali perché non cristiani.
I puritani pensano di essere eccezionali perché si percepiscono estranei alla concezione europea.
Il patto che stringono con Dio li autorizza a fondare una nuova civiltà sulla land of the plenty.

C’è l’idea che nel nuovo mondo viene sostituito tutto ciò che c’era di negativo dell’eredità europea.
Enfasi sulla possibilità di raggiungere qualsiasi obiettivo a prescindere dalle proprie origini,
modello del self made man o della self reliance.
L’eccezionalismo spinge a domare il territorio disabitato indicato come “wilderness”.
La wilderness ha varie concezioni durante la storia, quella minacciosa ed ingovernabile, che poi
nel Novecento diventa incontaminata e sublime in cui ci si può rigenerare.

★ YANKEES- WASP
Uso consueto è indicare un americano di origine inglese, con alcune qualità o vizi che sono
oggetto di rappresentazioni cinematografiche ecc.. alcuni si trovano nella figura di Ichabod Crane,
descritto come frutto del mondo anglosassone perchè arrogante, pragmatico, efficiente, ma
credulone.

★ WASP: white, anglo saxon protestant


Termine recente, del 1964, ha avuto un grandissimo successo, fa sì che l’originalità connotazione
etnica e religiosa abbia perso questa valenza e oggi indichi soprattutto uno stato economico:
essere benestante e avere un ruolo di potere nella società.

★SALEM- CACCIA ALLE STREGHE


Cittadina in cui si svolgono i processi per stregoneria, evocati nel racconto Young Goodman
Brown.
Isteria collettiva, processi sulla base di prove inconsistenti (apparizioni nei sogni di qualcuno) e
sulla base di accuse fatte solo per scagionarsi.
Ricostruzione dei processi su Americana,
L’espressione “caccia alle streghe” diventa un modo di dire della lingua americana.
Nelle comunità puritane questo fenomeno si presenta con regolarità, ma sono sempre casi isolati.
Quello che rende Salem unico è che è un’intera comunità che si trova sottoposta a una serie di
accuse a cui prendono parte intellettuali di fama come Cotton Mather e l’antenato di Hawthorne.

★ RIVOLUZIONE AMERICANA
Nell’analisi della leggenda di Sleepy Hollow è presente il fantasma delle tensioni post
rivoluzionarie.
1765 - approvazione dello “stamp act” = imposizione di una tassa sul bollo che si metteva su
documenti, almanacchi e giornali.

26
Le colonie che badavano sempre separate ai loro affari si uniscono e insieme mandano al re una
petizione. La resistenza alle tasse assume forme violente

Momento chiave della rivoluzione americana è il BOSTON TEA PARTY.


La notte del 16 dicembre 1773, un gruppo di cittadini mascherati da indiani Mohawak sale su tre
navi nel porto di Boston e getta in mare il carico di tè, bevanda amatissima e costosa. Questo atto
è diventato iconico, riferimento simbolico di una nuova ribellione nei confronti delle tassazioni
inique e incompatibili con i valori americani.

Questi momenti servono per delineare un processo di trasformazione del rapporto tra le colonie e
la madrepatria, trasformato da profondi cambiamenti e differenze anche all’interno della stessa
forza (chi voleva indipendenza e chi no).

Momento della svolta 1776 - DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA


Thomas Payne scrive un testo in cui dichiara: l’indipendenza è l’unica strada per mettere fine alle
vessazioni subite dalle colonie per il semplice tornaconto della madrepatria.
Testo che ha enorme successo, contribuisce alla causa di chi sostiene la separazione politica dalla
Gran Bretagna.
Pochi mesi dopo, anche sulla scia di questo testo, il 4 luglio 1776 a Philadelphia viene firmata la
dichiarazione di indipendenza, testo scritto in gran parte da Thomas Jefferson. La guerra
avrà molte fasi e dura fino al 1783. Con il trattato di Parigi la Gran Bretagna riconosce
l’indipendenza degli Stati Uniti

1787 - Philadelphia, costituzione federale che crea anche la carica di presidente, da eleggere
ogni 4 anni.
Elezione di George Washington, figura simbolicamente importante e prestigiosa. La famiglia Irving
decide di dare a suo figlio il suo nome, WASHINGTON IRVING, uno dei primi autori degli USA che
ha prestigio in Europa.

→→ Diventa chiaro che questa indipendenza politica diventa fragile in assenza di


un’indipendenza culturale che permetta di opporre una forza simbolica alla Gran Bretagna.
Nell’800 cominciano i tentativi degli inglesi che cercano di riprendersi gli Stati Uniti.

★ DESTINO MANIFESTO
Espressione inventata da un giornalista, John Sullivan, 1845.
Significa ANNESSIONE dello stato del Texas, che era allora uno stato indipendente che gli Stati
Uniti volevano annettere. Alla fine dell’anno il Texas entra negli Stati Uniti.

Sullivan inventa questa espressione, “il destino manifesto di espanderci nel continente che la
divina provvidenza ci ha dato”, la provvidenza che spinge gli statunitensi a spostare la
frontiera sempre più verso ovest.
→ Concetto fondamentale per capire il modo in cui gli USA interpretano il loro ruolo

Da una parte tensione spirituale, destino manifesto, volere di dio per cui devono spostare la
frontiera a ovest, dall’altra parte motivi economici e politici.

★ SENECA FALLS- Piccole donne


Ruolo delle donne e trasformazione

★FRONTIERA - Guerra civile

30/03
Edith Wharton
27
Sottogenere specifico del gotico, per comprendere le storie scritte da donne-

Libro The Terrors Of The Usual.


Fa il punto sulle letture che sono state offerte sul gotico delle donne.
La tesi è che gli elementi che fanno paura nel gotico femminile sono diverse da quello maschile.
Gli aspetti terrorizzanti della vita quotidiana per le donne dell’800 sono la cosa davvero
spaventosa: a far paura sono i vincoli della vita quotidiana, come la famiglia e il potere del padre
(vedi The giant wisteria), la totale assenza di potere delle donne nella struttura familiare e sociale.
Nel libro ne offe un’analisi approfondita.
Nasce una sorta di sorellanza spettrale tra le donne che mette in pericolo il patriarcato.
Queste storie sono una forma di critica culturale, mancanza di libertà dei personaggi femminili,
denunciano e criticano la dimensione oppressiva in cui vivono.

Kerfol (1916)
Il racconto è diviso in tre parti. La prima è simile a quello che abbiamo visto in The giant wisteria.

◇ Prima parte
Casa abbandonata, ambientato in Bretagna.
Il narratore è ospite presso alcuni amici che lo invitano ad andare a vedere una proprietà in rovina
vicino a casa loro, con la prospettiva di comprarla a un prezzo bassissimo perché è decadente.

“È proprio il posto per un tipo solitario come te” dice l’amico “varrebbe la pena di possedere la
casa più romantica della Bretagna” (non sappiamo ancora perché sia romantica).
Kerfol è un posto inventato.

I due si danno appuntamento per la sera presso la tenuta dell’amico.


Progressivo allontanamento dalla situazione iniziale. L’ospite attraversa il paesaggio deserto
lasciandosi alle spalle la quotidianità finché arriva al viale, che è così diverso da tutti gli altri che è
sicuro che sia quello giusto.
Il colore dominante è il grigio, percorrendo questo viale è come se stesse attraversando una lunga
galleria in cui la luce dell’autunno non riesce a entrare. Ha la sensazione che quel viale porti da
qualche parte e inizia a battergli forte il cuore.
Finiscono gli alberi e abbiamo una seconda soglia, un cancello fortificato, aldilà del quale si
vedono dei tetti di ardesia con del muschio grigio, un campanile, la cima di una torre, un fossato
pieno di cespugli e rovi e anche un secondo cancello: questa villa è protetta come se fosse una
prigione, è una tenuta perfettamente isolata dall’esterno.
L’ospite cerca il guardiano per chiedergli della vendita della casa come gli avevano suggerito gli
amici. Si ferma e si accende una sigaretta, si sente come se le case lo osservassero e gli sale il
terrore.

Che ruolo ha la storia?


Nel gotico troviamo il ritorno di eventi del passato che continuano a turbare il presente.
Nonostante non sappia nulla della storia del luogo, Kefrol, percepisce che c’è un passato che
incombe, un evento crudele che sembra distendersi in lontananza fino ad arrivare nell’oscurità
indistinta.
La casa allo stesso tempo sembra un monumento funebre.
Il ricco amico da cui il mattatore si trova in questi giorni gli ha detto ‘its the very place for you’, ma
ora che ha visto il paese di cui parla, l’ospite è quasi offeso (perché gli ha detto questo?).
Forse perché ha individuato nel narratore delle caratteristiche che lo rendono simile si vecchi
proprietari di Kerfol?
Dice che vorrebbe sapere di più del posto ma non scoprendolo e vedendolo, solo con la
percezione.

Attraversa il ponte e i cancelli, segue il viale facendo un giro nella tenuta, per raggiungere il
giardino deve attraversare una serie di protezioni. Arriva nell’ampio cortile. Percepisce ancora
qualcosa, ma inizia a guardare gli elementi architettonici della casa che in effetti gli sembra molto
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bella, ma mentre sta per entrare viene interrotto da un cane, un cagnolino che si mette di fronte a
lui, mentre l’uomo si fa strada arriva un altro cane che zoppica e anche un terzo cane, un
bastardino che esce da una porta e si unisce agli altri.
I cani lo fissano tutti ma nessuno abbaia. Il narratore alza lo sguardo e vede un altro cane, con un
occhio marrone che lo fissa. Inizia ad avere paura di essere aggredito, si gira e vede un quinto
cane, un Greyhound nero. Nessuno dei cani fa rumore o lo attacca, quindi decide di continuare il
giro della villa.

Abbiamo un’ulteriore descrizione del giardino tutto scuro, grigio e buio. Fa una ricognizione della
casa seguito dai cani sempre silenziosi, inizia a essere irritato dalla loro passività, lassitudine e
avvilimento che sembra peggiore che nei cani maltrattati.
Questo incontro con gli animali è l’elemento più disturbante per lui, infatti ad un certo punto
sbotta contro i cani e urla “sembra che abbiate visto un fantasma!”.

Quando ormai è buio vede l’amico che è arrivato per portarlo a casa, ed è felice di lasciarsi alle
spalle quel luogo di solitudine assoluta.
Dice di non avere trovato il guardiano - l’amico è sorpreso, ma ancora più sorpreso quando scopre
che l’uomo ha incontrato i cani.
Una donna presente che sta ricamando quando sente dei cani lascia cadere i ferri sbalordita, gli
dice che se non c’era nessuno e ha visto solo i cani vuol dire che è arrivato nell’unico giorno in
cui i cani fantasma (che sono i fantasmi del paese) tornano al paese e il guardiano e sua figlia
vanno via.

◇ Seconda parte
L’amico del narratore gli da un libro del ‘700 con documenti risalenti al ‘600: si tratta di un
resoconto degli atti giudiziari, gli dice che nel processo è stato coinvolto un suo omonimo.
Questo libro intrattiene l’uomo per tutta la notte (come ‘the oval portrait’) ed è una donna la
protagonista del caso.
Anne de Cornault, moglie del signore di Kerfol, viene processata e accusata di aver uccisop il
marito.
Il narratore ci sintetizza il contenuto del libro → così emerge la sua inattendibilità.
L’atteggiamento nei confronti di ciò che è successo cambia, ha due modalità: c’è il modo in cui
vede e racconta le cose la moglie accusata e il modo in cui le sue dichiarazioni vengono
commentate dai giudici. La sezione finale si trasforma in dramma giudiziario, al cui centro c’è
Anne, che nel processo cerca di difendersi dall’accusa di omicidio.

◇ Terza sezione : riassunto dei fatti più importanti letti nel libro.
Raccontata dal narratore anonimo che incontriamo all’inizio
Inizio del 1600, primi decenni, la cosa viene confermata nell’ultimo paragrafo.

Figura del protagonista Yves de Cornault, che ha 62 anni. Uomo rigoroso e austero, ligio ai valori
religiosi, spesso si allontanava per affari e molti dicono che durante le assenze conduceva una
vita molto diversa da quella di Kerfol.
In uno dei viaggi conosce Anne, una ragazzina giovanissima, ad una festa religiosa, arriva alla
festa in sella di un cavallo con suo papà. Yves il giorno dopo tornato a casa, e avendo scoperto
che il padre di Anne era un benestante che aveva perso tutto a carte, torna da lui con i forzieri
colmi di denaro: compra questa giovane moglie.
L’atteggiamento dei due uomini è mercantile, commerciale. Era contento, secondo tutti gli
abitanti del villaggio, dell’affare che aveva fatto.

Descrizione di Anne
Ritratto di una giovane donna con le mani incrociate sul petto, un piccolo volto, timidezza e docilità
in linea con la percezione del femminile (decisiva nella sezione finale del racconto).

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Nessuno può dire che sia stato violento o sgarbato con la moglie: esempio di felicità coniugale.
Tuttavia dalla prospettiva della donna, Kerfol era un posto solitario e quando il marito era via per
lavoro non poteva uscire neanche nel suo guardino se non accompagnata. Nessuno sosteneva
che fosse infelice anche se una serva l’aveva sorpresa a piangere
→ non abbiamo accesso alla sua prospettiva, tutto ci viene raccontato dalla rielaborazione del
narratore anonimo, che ignora tutti gli elementi che potrebbero mettere in discussione la sua
lettura).
Abbiamo gli indizi per ripercorrere uno scenario di isolamento e solitudine ma il narratore non li
vede: meccanismo narrativo del narratore inaffidabile.

Le vengono portati tantissimi regali, tra cui un braccialetto di pietre incastonate come perle su una
sottile catenina d’oro, dono molto gradito.
C’è un collegamento con l’altro dono → momento di svolta → un piccolo cane.
La moglie è felicissima, e chiede di usare il bracciale come collare per il cane, su cui riversa il suo
amore materno in quanto non ha figli.
Il cane era stato rubato alla moglie di un nobile cinese ma era una cosa lecita perché il nobile era
un pagano destinato a un fuoco infernale mentre il pellegrino era cristiano (ogni atto violento
commesso da un Cristiano su un pagano è lecito).

Il narratore dice che da questo punto la storia diventa caotica è difficile da narrare.
Lo stesso anno dell’arrivo del cane, Yves fu trovato morto in fondo a una stretta scalinata che
portava dalle stanze di sua moglie a una porta che stava sul cortile, la moglie l’ha trovato e ha dato
l’allarme.
Ha addosso il sangue del marito ed è sconvolta dalla paura, grida aiuto svegliando tutti ma non si
capisce cosa dice, sembra impazzita all’improvviso.
La testa del morto è in avanti, il sangue gocciola sui gradini sottostanti, la faccia e la gola graffiate
e squarciate da qualcosa di appuntito.
Sulle gambe, uno squarcio che ha aperto l’arteria e provocato la morte.

Ma chi l’ha ucciso e perché è lì?

◇ Parte finale
I giurati mettono in discussione la testimonianza di Anne: lei dice di essere stata svegliata dalle
grida, ed il marito già morto. Viene provato che lei non era a letto a dormire, e anche il narratore
confuta le sue dichiarazioni → è sempre meno obbiettivo.

Svolta: dopo due giorni riferiscono ad Anne che è stato arrestato un giovane che tutti saoevano
essere suo amico, per complicità. Anche il giovane è antenato dell’amico del narratore, che ha il
suo stesso nome)
Ci sono tre testimoni che la accusano, uno senzatetto, un alcolizzato e uno stupido, pronti a
giurare di aver visto il giovane arrampicarsi sul muro del parco la notte dell’omicidio.

Il terzo giorno in tribunale sembra disperata e stanca e confessa (non si sa cosa le abbiano fatto
per farla confessare, forse tortura) e dice che era scesa dalle scale per incontrare Hervé de
Lanrivain (che aveva negato tutto) e mentre scendeva aveva sentito il rumore del marito.

→ Apparent: sia apparente, che appare, che evidente.

I dipendenti vengono indotti a dire che durante gli anni precedenti la sua morte il loro signore era
diventato più irascibile, suscettibile a momenti di silenzio meditabondo e irritato, qualcosa era
cambiato in lui, talvolta era violento con i suoi sottoposti, atteggiamento che assumeva solo prima
del matrimonio con Anne.

Ecco che dopo queste premesse arriva la testimonianza di Anne: per lei vivere a Kerfol è
desolazione, avvilimento, solitudine che erano state interrotte solo dall’arrivo del primo
cagnolino.
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Racconta la storia dei cinque cani e descrivo del modo in cui il marito ha ucciso tutti gli animali che
davano gioia a sua moglie, in un crescendo di gelosia e violenza. Le morti dei cani e la loro
modalità secondo Anne sono un elemento di cui la giuria deve tener conto per poter stabilire e
attribuire le colpe e le ragioni della morte del marito.
→ Il narratore sminuisce la versione di Anne.

RIFLETTERE sul possibile parallelismo tra i cani uccisi e il gatto torturato di Poe

GHOSTLY SISTERHOOD
Studi (Weinstock, Jeffrey Andrew. scare tactics) mettono in evidenza come nei racconti di fantasmi
scritti da donne ci siano degli elementi ricorrenti. Sotto la storia di fantasmi c’è una critica delle
imposizioni patriarcali.
Weinstock racconta come altri studi hanno analizzato la specificità dei racconti gotici scritti da
donne: secondo una studiosa la Wharton usa il gotico per descrivere un “segreto” in particolare,
ovvero che l’idea convenzionale di casa e di ruoli familiari sono i posti davvero pericolosi per le
donne.
→ Kerfol è una storia in cui l’uso di temi sovrannaturali (fantasmi dei cani) funziona come
allegoria di un’oppressione di genere.
Sono stati i fantasmi dei cani a uccidere l’uomo? O è stata Anne con il suo amante? Il racconto
non ce lo dice
Kerfol secondo Weinstock rappresenta, tramite il gotico, l’approvazione culturale del
comportamento misogino.
Lo stesso narratore approva e non riconosce nulla di disturbante. Donne e cani per il signore
hanno lo stesso valore, ha potere di vita e di morte sui sudditi: contadini, animali, moglie.

★ PICCOLE DONNE (da Americana)


Ci viene ricordato come per tutto l’800 le donne sono state oppresse e bistrattate nella storia
americana, poco rappresentate nella vita pubblica, anche le più ricche sono relegate al silenzio
nelle case, hanno ruoli stabiliti da precisi modelli comportamentali che gli vengono inculcati.

Come ci viene raccontato tutto questo? Con la letteratura dell’infanzia.


Consapevolezza che educare bene un figlio oggi darà all’America un bravo cittadino domani.

Servono delle narrazioni laiche, radicate nell’esperienza americana. Sono storie di due tipi diversi
dal 1870:
- Per i maschi: avventure in terre lontane, Huckleberry Finn, genere rags to riches...
- Per le femmine: storie ambientate in casa, percorso interiore che avviene tra le mura
domestiche, spesso in alcuni dei romanzi più famosi (Pollyanna) attraverso una sofferenza
che costringe la bambina a rimanere ferma e non poter più andare in giro con i maschi, così
costretta a maturare.
Ruolo morale della donna si traduce nella sua inazione sul piano intellettuale e sociale.

Il romanzo Piccole Donne è una rappresentazione esatta di questo modello. Infanzia e


adolescenza sono descritte come il periodo migliore per una donna. Età adulta comporta la
necessità della rinuncia. Ognuna delle 4 sorelle sperimenta l’abnegazione assoluta, anche Jo che
prima è maschiaccio, rinuncia ai suoi desideri, sposa un professore e apre con lui una scuola.

1848: INCONTRO A SENECA FALLS


Donne americane che nella conferenza organizzata da un gruppo di quacchere si interrogano sul
cosa fare per rimediare all’assenza delle donne sulla sfera politica, alle ingiustizie e ineguaglianze.

Scrivono la Declaration of sentiments per completare la dichiarazione di indipendenza. Primo


passo del femminismo americano.
Questo movimento nasce negli ambienti abolizionistici, ovvero sono donne attive nella lotta
contro la schiavitù.

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Costruiscono una rete di legami e di pubblicazioni che porterà all’inizio del movimento delle donne
che poi diventerà movimento per il suffragio.
La Declaration richiede di aggiungere alla dichiarazione che anche tutte le donne sono create
uguali (diceva che tutti gli uomini sono stati creati uguali) e deve difendere i diritti delle donne
anche nella sfera sociale, non solo quella pubblica.

12 anni dopo le prime iniziative di questo gruppo, nel 1860, diventa possibile per le donne
ereditare una proprietà (prima non potevano accedere all’eredità, serviva un tutore che definisse
l’accesso o che negasse il denaro, risorse ecc.)

32
03/04 SECONDO MODULO
HAWTHORNE
The Scarlett Letter e altri racconti
Endicott and the Red Cross e Mrs. Hutchinson sono due racconti che ci aiutano a collegare i temi
affrontati alla fine del primo modulo a The scarlet Letter, quindi all’identità di genere.
→ Il movimento femminista ha impatto su moltissimi fenomeni, tra cui il movimento abolizionista di
cui queste donne facevano parte.

Per la prima volta hanno visibilità politica, che si riflette sulla letteratura
L’eroina della lettera scarlatta è una delle figure più importanti della letteratura americana, fornisce
un modello a moltissimi scrittori del 900.
Nelle prime pagine della lettera scarlatta troviamo un riferimento a una figura molto importante
della storia degli USA, Anne Hatchinson, protagonista dell’omonimo racconto (molto breve).

Ci interessa mettere in evidenza alcuni aspetti, i commenti di Hawthorne riferiti alla trasformazione
della presenza femminile nel mondo americano.

• Mrs. Hatchinson
Hawthorne esprime opinioni molto critiche nei confronti del ruolo sempre più visibile delle donne
negli Stati Uniti.
L’ambizione femminile si manifesta in modo sempre più tangibile, spesso attraverso la stampa,
l’accesso alla scrittura. Hawthorne teme che un giorno le donne diventeranno anche oratrici, ha
paura dell’accesso delle donne alla sfera pubblica.

In questo timore si inserisce una riflessione sulla letteratura americana:


Nel 1830 Hawthorne pubblica questo libro su una rivista, The Salem Gazzette e dice che il
problema della letteratura cisatlantica e la letteratura delle donne (dalle cui ci aspettava solo
qualche ricamo per adornare gli abiti) minaccia dell’intelletto femminile.
La moralità delle donne non può essere in riferimento per le figure maschili.

Gli elementi della letteratura delle donne mettono a rischio la fragilità della letteratura cisatlantica.
Teme che se le cose continuano così ci saranno più donne autrici prolifiche rispetto a uomini.
Le tensioni di genere sono percepite come un elemento decisivo nel definire le sorti della
nascente letteratura americana: è inappropriato sottoporre la mente nuda di una donna davanti
allo sguardo del mondo.

Le donne devono giustificarsi perché la loro presenza nel mondo intellettuale costituisce
un’irregolarità che invece gli uomini non commettono.
Hawthorne vuole imporsi rispetto alla questione: vuole trovare delle modalità espressive adatte
all’esperienza americana e in particolare che metta in evidenza la dimensione virile.

• Endicott and the Red Cross


John Endicott fu uno dei primi governatori della colonia della baia del Massachusetts; arriva negli
anni 20, dalla Gran Bretagna per fondare e far prosperare la comunità cristiana. Rimane
governatore più di 15 anni. Muore nel 1664.

Salem, 1634, primi anni di sviluppo delle colonie puritane del nuovo mondo.
Salem è poco più che un villaggio e i coloni si trovano periodicamente per fare delle esercitazioni
militari, organizzate da Endicott..
I rapporti con la Gran Bretagna sono già tesi, regna Carlo I che ha iniziato un braccio di ferro con i
sudditi e soprattutto con i puritani.
I puritani accusano il re di essere intollerante e si scagliano soprattutto contro l’arcivescovo di
Canterbury.
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Arriva notizia che il re ha assegnato all’arcivescovo un potere quasi assoluto sulla vita delle colonie
americane e avrà la possibilità di nominare un governatore che risponda solo a lui: viene minata
l’autorità dei coloni.
La croce rossa è quella che campeggia nella bandiera inglese.
Endicott decide di ribellarsi a questa imposizione da parte della corona tagliando con la sua spada
la bandiera per togliere la croce rossa, che considera un simbolo della chiesa anglicana e della
sua debolezza nei confronti del papismo.

Parte centrale del racconto (such was the...): descrizione del leader Endicott, un uomo dall’aspetto
austero e risoluto, amplificato dalla barba sulla parte superiore della sua corazza (elemento che
rimanda alla dimensione militare del puritanesimo, movimento religioso ma anche politico). La
corazza è lucidissima e specchia le immagini.

Segue una descrizione del paese di Salem, vista riflessa nell’armatura: al centro del riflesso c’è un
edificio dall’architettura umile, senza campanile, è la casa di preghiera.
Vicino c’è un esempio dei pericoli della wilderness: la testa di un lupo ucciso nella città, inchiodata
alla staccionata della sede delle riunioni, per incassare la taglia sul lupo.

Altri elementi visibili del tipico paese puritano: simbolo dell’autorità dei puritani, ovvero il palo della
fustigazione a cui venivano legate le persone da frustare, attorno il terreno è visibilmente molto
calpestato.
Da un lato della sede delle riunioni troviamo la gogna, dall’altra parte troviamo i ceppi.
Alla gogna c’è la testa di un cittadino episcopaliano, sospettato di essere un cattolico, mentre un
altro criminale che aveva brindato alla salute del re era chiuso nei ceppi.
→ Gli strumenti di tortura sono il motore della comunità puritana.

Sui gradini della d’ala delle riunioni troviamo un uomo e una donna: l’uomo ha un cartello con
scritto ‘evangelizzatore impudente’ perché ha contrastato il giudizio infallibile dell’autorità religiosa;
la donna ha una forcella di legno sulla lingua, che le impedisce di parlare per aver agitato la sua
lingua ribelle contro gli anziani della chiesa → punizioni imposte a chi ha avuto da ridire sulle
interpretazioni della chiesa.

La comunità si esplicita in una serie di punizioni, ma queste elencate sono solo quelle di breve
durata.
Alcune punizioni infatti sono per tutta la vita: ad alcuni sono state tagliate le orecchie, ad altri
marchiate sulle guance le iniziali dei loro crimini, uno ha avuto le narici tagliate e richiuse con il
fuoco, uno ha un legno al collo che non può togliersi → varie manifestazioni di crudeltà.

La figura che ci interessa è donna che deve indossare una lettera A sul petto in modo che tutti
sappiano il suo peccato, l’adulterio. Decide di ricamarla con un filo dorato su un panno scarlatto,
così che questa potesse anche essere interpretata come un riferimento ad “ammirevole” e non
solo ad adulterio. Figura che ha molti tratti in comune con la protagonista della lettera
scarlatta.
È una testimonianza sulla vita nelle comunità puritane ricostruita dalla prospettiva di Hawthorne,
che sembra una condanna alle loro comunità ma vedremo come illumina anche il lato bello e i
punti di forza di queste colonie.

06/04
Croce di San Giorgio - Croce di the giant wisteria: rossa, richiamo alla sessualità.

★ ECCEZIONALISMO americano: idea che quello che fanno sia un esperimento religioso, gli
Stati Uniti come terra della libertà e della possibilità, tema trattato in questo racconto.

34
Endicott venuto a conoscenza dell’intenzione inglese di imporre un maggior controllo sulla vita
delle colonie fa il gesto simbolico di ribellione, strappa la croce di San Giorgio dalla bandiera.
→ Hawthorne riprende questo gesto e lo mette nel racconto.
“Perché abbiamo fatto tutto questo (vivere e adattarsi e sconfiggere i pericoli della natura) se non
per affermare i nostri diritti civili e di adorare dio secondo la nostra coscienza?”

Wanton: predicatore scostumato che da una lettura delle scritture non in linea rispetto a quella
approvata dalla comunità e si trova punito di fronte alla Meeting House.
Lui risponde “e questa tu la chiami libertà di coscienza?”.
Endicott risponde che lui ha dato la libertà di venerare dio, non la licenza di profanarlo.

Nei racconti di Hawthorne si vedono bene smbigiutà e contraddizioni dell’esperienza americana.

The Custom House (introductory to the scarlet letter )


Lungo saggio, descrizione sulle premesse del romanzo.
Il narratore anonimo, che ha molte somiglianze con Hawthorne, ci racconta come ha trovato il
resoconto della vita di Hester Prynne (situato nelle prime pagine della lettera scarlatta).

Il narratore ci dice che questa storia è vera, alla base c’è un manoscritto opera di un vecchio
sovrintendente alla dogana. Hawthorne ne raccoglie l’eredità, prende la storia e torna con i
documenti per trasformarla in materia narrativa.

C’è una lunga sezione centrale in cui viene descritta la vita lavorando alla dogana (lui ha lavorato
alla dogana di Salem come sovrintendente per tre anni, poi viene licenziato).
Bozzetto in cui descrive la vita, i colleghi e la frustrazione dell’essere a fare quel lavoro mentre
vorrebbe fare lo scrittore.
Nella parte finale, si ritorna all’espressione letteraria e al ritrovamento del manoscritto e la
decisione di raccontare la storia di Heter Prynne, donna che indosserà questa lettera scarlatta.

La soglia: la dogana di Salem è collocata al porto, primo edificio che chi scende dalle navi incontra
sulla sua strada.

Il racconto è diviso per tematiche in varie sezioni.


1) Sezione introduttiva: enfasi posta sul legame tra il narratore è la città di Salem, la sua città
nativa.
La città ha conosciuto in passato un periodo di prosperità, in cui era il porto più importante del
nord della nuova Inghilterra. Scalzata dai porti di New York e Boston, non riceve più i carichi
più importanti → progressiva crisi della cittadina.

Tuttavia Salem continua ad avere un posto privilegia nell’esperienza del narratore (“this old
town of Salem...”) anche se è una cittadina non pittoresca, irregolare e povera.
Probabilmente è per le radici antiche e profonde che la sua famiglia ha introdotto nel
suolo quasi 225 anni prima, quando il suo primo antenato ha costruito questo accampamento
che è diventato una città.

Prima descrizione degli antenati, sin da bambini sente parlare in famiglia del suo primo
antenato che porta il suo stesso nome.
Vengono riportati elementi che caratterizzano l’arrivo puritano, dimensione religiosa (Bibbia)
e dimensione del controllo politico (spada), era religioso, legislatore e giudice.
I tratti puritani presenti in lui sono sia quelli buoni che quelli non buoni.
“Era un crudele persecutore dei quaccheri” = i lati negativi rimangono nella storia più delle cose
buone che aveva fatto, nonostante fossero numerose.
Anche il figlio eredita il lato persecutorio e si occupa del martirio delle streghe e ci ha lasciato
una macchia così grande di sangue che è ancora sulle sue ossa sepolte.
Lati positivi e negativi.
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La vita del narratore è una punizione per quei peccati. Cosa c’è di più vergognoso che un
pronipote che non si dedica a imprese nobili ma decide di dedicarsi a raccontare storie?

Sicuramente questi puritani austeri e accigliati avrebbe considerato una punizione sufficiente
per i loro peccati la sua vita da perditempo; nessun successo sarebbe stato considerato altro
che una vergogna.
→ Volontà di collegarsi al passato della sua famiglia e della storia americana ma anche
consapevolezza che la sua scelta di vita è, nella prospettiva puritana, una punizione e una
presa in giro della tradizione di famiglia.

2) Descrizione dei personaggi che vanno alla dogana;

3) Parte finale in cui si torna a quello che era stato detto all’inizio dal narratore, dove spiega come
ha avuto questo documento, che utilizza per The custom house.

Il sovrintendente trova in una parte abbandonata della dogana trova un manoscritto

La parte conclusiva inizia a pag. 22 [nel paragrafo che inizia con “no longer..”]:
parla delle delusioni della vita alla dogana e l’abbandono della dimensione creativa e
meditativa che erano importanti per lui.
Ormai ha rinunciato ad essere intellettuale, il suo nome si trova inciso sulle merci (timbro del
sovraintendente) → il suo nome è testimonianza di questo lavoro e non della sua creatività.

“But the past was not dead” questa creatività così vitale ha l’occasione di riprendere forme
grazie al ritrovamento del manoscritto e la possibilità di narrare la storia, e ci sono anche
documenti lasciato dalle amministrazioni precedenti da cui trova spunti e testimonianze sulla
vita di Salem del passato.
I documenti sono pochi ma un giorno cercando tra queste scartoffie trova qualcosa che attira
la sua attenzione, qualcosa di commissionato a un sovrintendente della dogana di cento anni
prima (Johnatan Pue, metà del 700).

L’oggetto che attira più la sua attenzione è un pezzo di stoffa rossa, con delle tracce di filo
oro brillante che però è molto liso e rovinato e sbiadito, assume la forma di una lettera
maiuscola A, sembra un enigma, cosa potrà indicare? Che cos’è questa lettera?
Gli capita di appoggiarlo al petto e prova una sensazione non fisica di calore bollente,
come se fosse ferro incandescente e non un panno e la fa cadere sul pavimento. Si accorge
che con la lettera c’era anche un rotolo di documenti che parlava della lettera e della vita
di Hester Prynne.
Vissuta nei primi giorni dell’insediamento puritano e la fine del secolo, ai tempi del
sovrintendente alcune persone che la avevano conosciuta erano ancora vive e hanno
testimoniato su di lei.

QUAL È IL SETTING TEMPORALE DEL RACCONTO?


1. Narratore a metà 800
2. Sovrintendente Pue, metà del 700
3. Hester Prynne, seconda metà del 600
Questa introduzione permette al narratore di stabilire un legame con Salem, parlare della storia del
Massachusetts e di Salem e riflettere sulle sue origini.

36
07/04
Kerfol: riferimento al romanticismo. La villa è romantica.
Idealizzazione romantica del rapporto coniugale, molto lontana dalla realtà fatta di reclusione e
assenza totale di libertà.
Viene citata anche alla fine per sottolineare l’ironia del racconto che mentre sembra parlarci di
fantasmi di cani, solitudine, inquietudine, potere assoluto del signore, sembra quasi il medioevo.

Mrs Hutchinson → racconto, requisitoria

È una requisitoria di Haethorne riguardo le donne che vogliono scrivere, prendere la parola: c’è
ansia rispetto alla competizione con queste donne.

Protagonista del racconto è Anne Hutchinson, puritana arrivata nelle colonie con la grande
migrazione puritana dei primi decenni del 600 assieme a John Cotton.
Comincia a trovarsi con le altre donne del villaggio per commentare i sermoni degli anziani della
comunità; essendo una donna colta e persuasiva presto alle sue letture si trovano donne e uomini.

Descrizione della umile casa in cui sia i vicini, sia importanti predicatori e teologi vanno ad
ascoltare le sue scritture.

Hugh Peters: altra personalità arrivata in quegli anni.

Quello che predica Anne è contrario all’ortodossia degli anziani della chiesa.
Il PUNTO DI SCONTRO è il ruolo delle opere per la salvezza di una persona. Quello che salva
è la grazia divina.
Esorta i suoi seguaci a non obbedire alle leggi terrene perchè dio parla a ogni singolo
attraverso la Bibbia.

“Queste affermazioni che faceva in questi incontri non potevano essere sopportate a lungo dal
governo provinciale.”
Quello che caratterizza la cultura americana è la convinzione di essere eccezionale rispetto
all’Europa. Questo eccezionalismo vede nella libertà di religione incompatibile con la sicurezza
della società.

Libertà di parola: negli USA è garantita dal primo emendamento della costituzione, aggiunto già
due anni dopo l’emissione.
Sono tutti temi che ritornano costantemente nell’opera di Hawthorne.

DUE SCENE PRINCIPALI:


Una nella casa di Anne e una in tribunale, dove Anne viene convocata. Tra le persone che la
giudicano c’è John Winthrop (autore del sermone della città sulla collina) e Handicot (puritano
intransigente). Il loro giudizio è un giudizio di scomunica, viene scomunicata cacciata da
Boston.
Lei si rifugia prima a Rhode island, ma il contesto religioso non è abbastanza rigoroso, allora con i
suoi seguaci si sposta a sud, dove non c’è nulla, nella wilderness.
Insediamento che viene attaccato dagli indiani e tutti i presenti vengono uccisi, tra cui i suoi figli,
tranne una figlia che viene rapita. La notizia viene interpretata dai puritani di Boston come un
segno del dispiacere divino rispetto alle tesi della donna.

→ Secondo Hawthorne: quando la libertà di espressione diventa incompatibile con la sicurezza


comune è necessario limitarla.

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La lettera scarlatta (conti nuazione)
Non a caso il primo capitolo si intitola “la porta delle prigione” pag 32.
Le prime frasi ci portano in questo mondo:
Sad-colored garments, cappelli grigi, donne che indossano la cuffia o anche senza cuffia, radunati
davanti a un edificio di legno, con una porta pesantemente foderata di quercia e rinforzata con
borchie di ferro.
→ Anche se è stata la visione di un’utopia a farli partire, i primi luoghi di cui hanno bisogno sono
una prigione e il cimitero.
Cespuglio di rose selvatiche vicino alla prigione, coperto di gemme, che è passato alla storia
perché si diceva che fosse spuntato sotto i piedi di Anne Hatchinson mentre entrava nella prigione.

Soglia: porta della prigione, non possiamo fare a meno di raccogliere uno dei fiori della rosa e
donarlo al lettore/lettrice.

• PRIMO CAPITOLO
Immagine della prigione, nuova colonia costituita a partire dalla prigione.

• SECONDO CAPITOLO
Atmosfera che troviamo in Handicot and the Red Cross.
Siamo di fronte alla prigione, nel 1640 circa. Folla riunita di fronte alla prigione, impaziente e
agitata che non vede l’ora di assistere a qualche forma di punizione .
Pag. 36-37 descrivono il funzionamento della giustizia nella colonia puritana
Potrebbe trattarsi di un servo pigro o un bambino disobbediente consegnato all’autorità civile per
farlo frustare.
Descrizione funzionamento della giustizia nella colonia puritana. Serie di esempi delle punizioni
inflitte ai trasgressori dell’autorità della comunità.
Punizioni pubbliche considerate anche interventi pedagogici; poteva essere un antinomiano
(contrario all’ortodossia), un quacchero, un indiano ubriaco reso ribelle dall’alcol, qualcuno che
doveva essere cacciato dalla città. Questi avvenimenti fanno parte della spettacolarizzazione
della giustizia. Momento di edificazione per l’intera comunità. Gli spettatori si ritrovano per
assistere alle punizioni e hanno un portamento solenne: sono persone per cui legge e religione
coincidono.

Presto le questioni dell’identità sessuale, ruolo delle donne emergono nella narrazione.

Le prime figure descritte nel secondo capitolo sono donne che aspettano la punizione pubblica per
una donna che ha commesso un’infrazione (Ester Prynne). Descritte come donne rudi, diverse da
quelle dell’800, sono mogli donne e ragazze nate e cresciute in Inghilterra. Non hanno
autorevolezza e la loro opinione non conta mai niente.
Sono vicino alla porta della prigione a meno di mezzo secolo dagli anni in cui la regina Elisabetta I
viene descritta come “manlike”. Generazione di donne che sembra avere ereditato da Elisabetta
questa solidità.
Le donne non possono decidere nulla, ma dicono che se fossero loro a decidere la punizione per
Ester non sarebbe questa di indossare la lettera A, non è adeguata, avrebbero dovuto usarla per
marchiarla sulla fronte.
Lei ci ricorda che nelle colonie puritane l’adulterio poteva essere punito con la morte, alcune sono
state impiccate.
Una dice che Ester dovrebbe essere uccisa: i magistrati che non hanno applicato questa legge
avranno solo loro stessi da ringraziare se le loro mogli e figli trasgrediranno.

Pag 39 - prima comparsa dei due elementi principali della narrazione: la lettera A, che sembra
una sfida a chi l’ha condannata a indossarla perché è ricamata benissimo con un bel filo.
Anche la donna è bellissima, non perché sia delicata ma perché è solida e dignitosa; ha in
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braccio una bambina di pochi mesi. Tutti notano la lettera, che sembra farsi beffe dei magistrati
che hanno condannato la donna.
Il capitolo si chiude con una descrizione di Ester che sale sull’impalcatura dove fanno le torture e
deve rimanere in piedi di fronte alla comunità indossando il marchio del suo peccato.

Scopriamo che anche Ester è nata in Inghilterra da una famiglia benestante ma decaduta che è
partita per questioni religiose prima in Olanda e poi nel nuovo mondo.
In questo quadro familiare, si immagina la sua famiglia, quando lei era ancora giovane.
17/03
1642: 200 anni prima dei mesi in cui Hawthorne scrive l’opera.
Personaggi che danno forma all’azione narrativa

• TERZO CAPITOLO: IL RICONOSCIMENTO


Figura importante che Hester riconosce nella folla.

Pag 42: prima vede un indiano nella folla – che è lì per prendere il riscatto per un uomo che hanno
catturato.
È basso, anziano, con un volto scavato, sappiamo subito che è molto intelligente, come una
persona chiaramente intellettuale. Punto molto importante per il racconto.
Contrapposizione tra mente e cuore, dimensione affettiva e dimensione del corpo

Lo straniero fissa Hester , inizialmente come uno per cui le cose non sono molto importanti se non
hanno un rapporto con qualcosa che sta nella sua mente. Quando i loro sguardi si incontrano lui
chiede a Hester con il dito sulle labbra di fare silenzio.

Pag 43 l’Indiano chiede cosa sia successo a Hester e un uomo gli spiega che, a differenza del
tempo della wilderness, si trova in un luogo in cui l’ingiustizia viene punita davanti a tutti, come sta
accadendo adesso. La donna era la moglie di un uomo colto, inglese di nascita, non si sa nulla del
marito, master Prynne.
La donna ha in braccio una figlia nata al di fuori del matrimonio. Lo straniero viene informato di
quello che è accaduto.

Viene dato molto spazio alla ricostruzione del sistema del villaggio puritano, e del rapporto tra
la struttura del villaggio e il New England del 600.
Hawthorne ci parla del contesto storico comprendendo non solo governatori e ministri ma anche
figure marginali, come il carceriere.
È un mondo in cui queste forme di autorità vengono percepite come dotate di una
dimensione sacra, quasi come l’autorità religiosa (le due dimensioni sono quasi indistinguibili).
→ Enfasi sulla mescolanza del bene e del male e fatica dei virtuosi saggi nel cogliere questa
dimensione.

Il terzo protagonista è il reverendo Dimmesdale (trad. ombroso)


Fa parte degli spettatori che guardano il palco su cui Hester si trova e viene invitato da John
Wilson (altro reverendo attivo a Boston), che si trova lì per convincere Hester a confessare
l’identità dell’uomo con cui ha commesso l’adulterio.

È un giovane, ha studiato a Oxford, è un grande predicatore nonostante l’età, ha grande


autocontrollo. Ha un’aria ansiosa e allarmata, sembra che si senta sperduto e allo sbaraglio sul
sentiero dell’esistenza umana.
Dimmesdale prende la parola e invita Hester a fare il nome del padre della bambina; dice che se
non parla aggiungerà anche l’ipocrisi ai suoi peccati.
Lei non risponde a nessuno. Quello che è successo rende Hester consapevole della sua alterità,
questo la porta a sviluppare una dimensione antagonistica rispetto alla comunità religiosa e
società che la circondano. Si protegge con una corazza di insensibilità.

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Prima attribuzione alla lettera scarlatta di poteri magici, diabolici dal punto di vista della
società: dicono che la lettera aveva gettato un bagliore sinistro lungo il corridoio della prigione.
Queste dicerie costruiscono un ulteriore muro attorno a Hester.

• QUARTO CAPITOLO, ancora nella stessa serata, si intitola il colloquio


Il protagonista è Roger Chillingworth (Ruggero Raggelante).
Anche quando rientra in prigione Esther è in uno stato di eccitazione nervosa, la devono
controllare tutto il tempo, ma risulta impossibile farla obbedire.

Viene chiamato un medico dal mastro carceriere Master Brackett (risulta essere nelle storie del
New England il vero nome del carceriere di quel periodo; gli unici personaggi non attestati dai
documenti storici sono i quattro personaggi principali).

Il medico Chillingworth è il marito di Hester che dopo due anni ha finalmente raggiunto Boston, era
lui l’uomo rapito dagli indiani, con loro ha imparato molte cure. Hester ha paura che l’uomo voglia
ferire lei o la bambina, ma lui dice che anche se volesse vendicarsi la miglior vendetta sarebbe di
lasciarla vivere. Allunga il dito verso la lettera che emana luce rossa.

» Tema della VENDETTA


Dice che la sua vendetta non sarà contro di lei, è stato un suo errore pensare di poter far
funzionare quel matrimonio. Un uomo già avanti negli anni che ha passato tanto tempo per
acquisire conoscenza, aspetto della deformità fisica (ha una spalla più alta dell’altra) che nella
narrazione viene associata a una deformità di tipo morale.
Qui Hester nonostante la stanchezza e la tristezza reagisce, dice che con lui non ha mai finto di
provare amore.

»Tema del MISTERO


C’è anche la dimensione poliziesca, Chillingworth è deciso a dedicarsi alla soluzione del mistero,
ovvero scoprire il nome del padre della bambina. Il marito le chiede anche di conservare il segreto
sulla sua identità (lui ha cambiato cognome) perché non vuole dover provare l’umiliazione di tutta
la gente che sa che lui ha le corna.
Le dice che se rivela la sua identità le distruggerà la vita. Hester accetta di tenere il segreto della
presenza di suo marito sotto la falsa nuova identità così come ha accettato di non fare il nome del
suo amante.

• QUINTO CAPITOLO
Scopriamo cosa accade ad Hester dopo l’uscita di prigione. Si occuperà di cucire. Va a vivere con
la bambina in un cottage isolato vicino alla foresta e sopravvive grazie alla sua abilità come
ricamatrice.
La questione su cui ci soffermiamo è: come mai decide di restare nel villaggio? La sua
condanna non prevedeva l’obbligo di rimanere nella comunità, può andare dove vuole, allontanarsi
dalla sua condanna, cambiare comunità, tornare in Europa, oppure trovarsi bene con persone
diverse da quelli che l’hanno condannata.
È sorprendente che abbia deciso di restare dove la sua figura è l’emblema della vergogna. Sceglie
la vita nuova dell’esperienza nelle colonie.

Il peccato è ciò che la radica in questo luogo. O forse, probabilmente, è un altro tipo di sensazione
che la tratteneva su questo sentiero così fatale, una ragione che lei nasconde a sé stessa.

Ciò che lei si costringe a credere è per metà una verità e per metà una forma di auto inganno; qui
c’era stata la scena della sua colpa e qui doveva prendere forma la sua punizione terrena, il fatto
di rimanere le permetterà di ritrovare una purezza quasi da Santa, perché sarà come un
martirio.

Lei ambisce solo alla semplicità per se stessa, e una piccola abbondanza per sua figlia; i suoi
vestiti sono semplici, quelli della figlia sono pieni di ricami e decorati. Rifiuta per se stessa ogni tipo

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di gioia, anche il ricamo che è peccaminoso, sceglie di cucire degli abiti grossolani, per i poveri. Fa
parte della sua idea di martirio.

Descrizione degli insulti e prese in giro che Hester subisce ogni giorno
Anche se da una parte èmartire, ma non prega per i nemici perché nonostante aspiri a
perdonarli, teme che le sue parole possano comunque rovesciarsi in una maledizione.

→ Dualità: ambizione al martirio e incapacità di perdonare

Il capitolo si chiude con un riferimento alle leggende che si diffondono nella comunità rispetto alla
lettera scarlatta. Così si chiudono questi cinque capitoli in cui abbiamo individuato alcuni dei tratti
principali dei tre protagonisti.

20/04

Esther è sempre stata pentita per l’adulterio all’inizio del racconto o si pente solo dopo? Parallelo
tra penance e penitence.

L’importanza Dei Documenti Su Cui Hawthorne Si È Basato.


La presenza di fonti costanti è documentata in due saggi, di Charles Ryskamp e di G. Bancroft.

• Charles Ryskamp, the New England source of the Scarlet letter pag. 279-290
Vuole raccontare la storia degli Stati Uniti.
Solo i quattro protagonisti sono inventati, tutti gli altri personaggi incluso il carceriere sono presi dai
testi storici.
Perché riscrivere la storia americana? Perché c’è profonda insoddisfazione rispetto a come è stata
raccontata nel corso dell’ 800: lamenta il fatto che tutti i libri sono scritti in modo logoro, è il
momento di rompere con quel tipo di storiografia, di creare un nuovo modello intellettuale e
morale da proporre ai lettori.
Vuole allargare le nostre conoscenze su quello che succedeva nelle colonie del 600 riprendendo
vecchie storielle dimenticate e riprendendo aspetti inquietanti, passato trasformato in crimine che
porta a punizioni feroci.

• La storia dimenticata del New England


The history of the United States of America, 1838, George Bancroft
Hawthorne prende le distanze da questo atteggiamento.
Nella storia di Bancroft, con la dichiarazione d’indipendenza gli Stati Uniti cominciano una
rivoluzione, rigenerazione politica che toccherà l’intero mondo.
Come se la rivoluzione sia accaduta quasi necessariamente perché fa parte del disegno della
divina provvidenza.
Se è così allora tutti gli aspetti meno entusiasmanti dell’esperienza americana (violenza contro i
dissidenti, la caccia alle streghe…) sono semplicemente una nebbiolina d’autunno.
Così facendo tutti gli aspetti contraddittori vengono rimossi.

Hawthorne dice che è un modo logoro di fare storia, appiattisce la realtà di quegli anni. Tramite
le sue finzioni introduce una dimensione più complessa di quelle che troviamo nella
storiografia ufficiale (in cui non si parla della schiavitù o della repressione degli indiani, ma solo
dei padri Pellegrini che mossi dal desiderio di realizzare la loro ideologia creano le colonie)

41
Oltre la storia: il metodo simbolico di Hawthorne
Strategie narrative del romanzo che ci aiutano a seguire questa orchestrazione molto complessa
– il Metodo simbolico.

Situazione iniziale: conflitto tra ragioni del cuore e ragioni delle istituzioni.
Nel corso del romanzo ci accorgiamo di come l’irrigidimento di due prospettive opposte vacilla.
C’è un processo, che ci invita a cogliere il modo in cui la parzialità si sviluppa nel momento in cui si
rende conto di essere incompleta.
Alcuni personaggi si rendono conto di essere incompleti, incoraggiando tolleranza e
comprensione. Il metodo simbolico ha una sua realizzazione testuale, che si basa
sull’accettazione della molteplicità.

Prima sezione: la figura di Esther è basata sulle opposizioni, o l’uno o l’altro.


Vengono poi entrambi trasformati in politica.
→ Questo atteggiamento mette in evidenza come le cose siano affrontabili da punti di vista
molteplici che pur essendo in conflitto possono trovare un compromesso.

• Il livello politico e quello morale del significato sono intrecciati.


Si parte da una serie di contrapposizioni: bene/male, cuore/mente, misericordia/giustizia, puritani/
non puritani, uomini/donne, individuo/società.
Più di una colpa vedremo come l’ambiguità abbia una funzione quasi etica, permette di
trovare una soluzione ai conflitti che nascono dalla rigidità di chi crede che esista solo la
propria idea e gli altri sono in difetto → i puritani vivono in un mondo in bianco e nero, qualcosa
può essere solo giusto o sbagliato.

• Collegamento tra morale ed estetica.


Parallelismo tra ambivalenza morale e ambiguità simbolica.

Bercovitch osserva che la parzialità in una trasformazione è analogo alla molteplicità rispetto alla
verità. Il loro valore dipende dal fatto di essere parziali senza diventare esclusivi, così insieme
possono rappresentare l’intero.
Questa visione di una parzialità molteplice è quella che Hawthorne identifica come valore
della società liberale americana: una società che accetta la pluralità dei punti di vista, una
costante mediazioni tra prospettive parziali che cercano interazione e integrazione.

La rivelazione a cui noi giungeremo attraverso questa storia non sarà un’unica verità, sarà la
capacità di abbracciare molte verità.
I pensieri si rivelano essere non un crimine ma un peccato. Il crimine ha a che vedere con la
dimensione esterna, il peccato è legato alla dimensione spirituale, interiore, atto di volontà.
Il peccato è legato al problema della colpa e non della vergogna, il problema è di venir meno al
proprio punto di vista.
Spesso il narratore fa riferimento al lavoro che deve fare la lettera scarlatta, che ha a che fare con
la graduale trasformazione del punto di
→ La salvezza arriva solo quando ci si apre ad una dimensione complessa e molteplice della
verità.

Il crimine implica trasgressione sociale, abbiamo la tradizione della detective story basata sulla
scoperta del criminale.
Abbiamo questi due fenomeni, la detective story e i meccanismi del romanzo di adulterio
(contrapposizione dei diritti del cuore e i valori dell’ordine costituito dalla legge).
Abbiamo anche il romanzo sentimentale.
I due romanzi sono uniti in questa storia in cui possiamo seguire il percorso difficile ma anche i
trionfi dell’ambiguità come valore.
È questo il LAVORO svolto dalla lettera scarlatta. In tutto il romanzo la parola adulterio non
viene citata.
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Il ruolo della mediazione è evidente già dal sesto capitolo che è dedicato a Pearl, la figlia di
Hester.

• SESTO CAPITOLO: Pearl


1643-45
La storia va avanti e arriva a quando Pearl ha tre anni. Pag 58.
Come conseguenza del peccato, dio ha dato ad Esther una bambina deliziosa.
Pearl è la figura della connessione.
Esther è lontana da tutti, c’è un timore rispetto alla bambina che è una creatura indefinibile,
complessa.
Lei si fa vestiti semplici e rozzi, Pearl invece indossa le stoffe più ricche che la madre decora con
bellissimi ricami complessi e splendidi.

Pearl sembra una principessa ma è anche contadina, è indefinibile dal punto di vista sociale. Che
tipo di bambina è? Pearl non si conforma, è al di fuori delle regole, mette tutto in disordine
→ è una figura che ha un ordine tutto suo.

Lo spirito di Esther è in guerra, è separata da tutto ciò che la circonda. Incontra elementi che le
fanno mettere in dubbio che Pearl sia una bambina. Viene spesso associata ai folletti, alle creature
come gli elfi, apparentemente porta il disordine, che forse è solo un ordine suo, diverso da quello
in cui è cresciuta. Pearl non gioca con gli altri perché i bambini sono cattivi con Esther e con lei.

Pag 61: descrizione dei giochi che fanno i bambini puritani nella Boston del 600
I bambini giocano facendo finta di fustigare i quaccheri, lottare con gli indiani e prendere il loro
scalpo; Pearl li osserva ma non va con loro, che sono intolleranti e brutali nei suoi confronti.

Troviamo una critica esplicita dell’intolleranza dei puritani, convinzione di essere gli unici
depositari della verità. Pearl sente questo atteggiamento e lo ricambia con odio amaro e
spietato. Tutta questa inimicizia deriva dal cuore di Esther.

Da questo punto la storia prende le mosse dal punto di vista estetico e politico.

Pearl è anche molto creativa, ogni cosa che trova diventa un compagno di giochi, da voce a una
moltitudine di personaggi immaginari: le erbacce del giardino sono i bambini del villaggio e lei li
sradica, i pini sono gli anziani del villaggio. Non si crea mai un amico = costante
consapevolezza di un mondo avverso.
Mentre giocano Esther le chiede chi è, come mai è lì, chi l’ha mandata. Lei dice alla madre che
dovrebbe essere lei a rispondere e la madre le dice che l’ha mandata il padre celeste, ma Pearl
rifiuta le spiegazioni convenzionali e con l’indice tocca la lettera scarlatta e dice che lei non ha
padre celeste. Hester è sconcertata e cerca di farle cambiare idea.
Vediamo tutti continui i riferimenti al bambino-elfo.

• SETTIMO CAPITOLO
Vogliono togliere la bambina ad Esther; lei incontra il governatore per dargli dei vestiti e gli chiede
di poterla tenere. Con lui ci sono: Wilson, il reverendo Dimmesdale e Chillingworth. Davanti a loro
chiede di poter tenere la bambina, e grazie al reverendo gli altri decidono di dare fiducia alla
donna.

24/04

43
IMPORTANTE IL RAPPORTO TRA CRIMINE E PECCATO
Hawthorne combina questi due modelli mettendo in evidenza la dimensione etica di questa
ambiguità: l’atteggiamento di chi sostiene che ci sia un unico modo giusto di fare le cose e
condanna gli altri, può solo portare al disastro.

→ Con “Office” si intende la funzione di qualcosa.


Non è l’ufficio della lettera scarlatta, è la sua funzione, il narratore torna in più momenti a questa
funzione. Il nostro compito come lettori è quello di capire la funzione della lettera scarlatta (che
viene costantemente evocata).
Hawthorne ci invita a prestare attenzione alla dimensione etica della storia, sottolineando il fatto
che non c’è una sola verità, un solo modo per fare le cose bene.

• SETTIMO CAPITOLO
La funzione della lettera scarlatta viene collegata a Pearl.

Viene vestita in modo sfarzoso da Hester, così come la lettera scarlatta era ornata dal filo dorato,
anche Pearl viene vestita con questa attenzione; l’esito è che Pearl fa pensare a una lettera
scarlatta che ha preso vita.

Rapporto tra England e New England: vengono mantenute alcune caratteristiche dell’architettura
inglese vs. il gusto britannico per il giardinaggio ornamentale viene impedito negli USA dalla natura
selvaggia.
Le esigenze di questo nuovo paese avevano trasformato il governatore Bellingham in un soldato,
uno statista e un governatore – la violenza tipica dell’esercito e la dimensione amministrativa
sono due aspetti complementari della vita nel nuovo mondo.

La corazza lucidata a specchio → Pearl dice alla mamma che la vede nella corazza lucida → altro
riferimento alla intelligenza elfica della bambina.
Pearl viene paragonata anche a un diavoletto.

C’è la paura che Pearl venga sottratta a Hester, vogliono interrogare la bambina “sono la figlia di
mia madre” Hester dice che è in grado di crescere sua figlia, può insegnarle una vita cristiana e
insegnarle quello che ha imparato da questo (indica la lettera scarlatta). Quel segno le ha
insegnato ogni giorno.
Pearl le è stata data da Dio, è sia la sua felicità che la sua tortura, la tiene in vita e la punisce.

Mentre cerca di convincere le autorità si rivolge al reverendo e gli chiede di intervenire in sua
difesa: “Tu sei stato il mio pastore, responsabile della mia anima”.
Il pastore appare agitato e nervoso, pallido, con la mano sul cuore. Le dice che la figlia è una
benedizione e una punizione, come aveva detto Hester, guardando i vestiti della bambina dice che
la bambina ricorda a tutti quelli che la vedono l’adulterio e la lettera scarlatta.

Pag 74: enfasi sull’atteggiamento del pastore.

Pearl è un demonietto, uno spiritello, una creatura fatata, sembra che tutti vedano Pearl allo stesso
modo. La bambina fa una cosa strana: si dirige verso Dimmesdale e stringe la sua mano tra le sue
e la avvicina alla sua guancia.

Chiusura del capitolo: un’altra contrapposizione è quella tra l’autenticità di ciò che viene raccontato
e il suo valore simbolico. Mistress Anne Hibbins, sorella del governatore, giustiziata nel 1656
ovvero dieci anni dopo questi eventi per stregoneria.
Nel romanzo viene descritta come una strega, che invita Hester a unirsi a lei e recarsi nella foresta
per incontrare gli altri adepti al culto del diavolo, ma Hester non ci va, dice che deve restare a casa
e curare Pearl, se le avessero tolto la bambina sarebbe andata volentieri con lei dal diavolo.

Se noi supponiamo che questo colloquio sia autentico e non sia una parabola, vediamo qui cosa
intendeva il reverendo quando dice che Pearl è anche una benedizione: la bambina salva Hester
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dal demonio e le impedisce di scegliere l’esilio.

→ Pearl è sia umana che non umana, punizione e salvezza, permette a sua mamma di uscire
dalla dimensione di chiusura e antagonismo rispetto alla società e di tornare verso il bisogno di
comunità e di riconoscimento. Pearl allontana dal dogma inattaccabile dei puritani per aprirsi a una
dimensione diversa dell’umanità e del peccato; tutti questi elementi sono tenuti insieme grazie alla
funzione della lettera scarlatta.

• NONO CAPITOLO: The Leech/lo spagirico (medico esperto in alchimia)

Ci sono i quattro personaggi inventati.

CHILLINGWORTH E DIMMESDALE: una bromance particolare o codipendenza?


Chillingworth decide di restare a Boston per scoprire chi è il padre di Pearl. La sua vita è guidata
dalla ricerca di vendetta. Mentre cerca vendetta inizia a frequentare con regolarità il reverendo
Dimmesdale.
Dimmesdale è affascinato dalla cultura scientifica di C. perché è una figura complessa, è stato
rapito dagli indiani, ha imparato rimedi medicinali con erbe.
Tra gli altri religiosi Dimmesdale non riesce a trovare qualcun altro con le sue stesse idee.
Il rapporto è facilitato dalla differenza dei due uomini. (Vedi cit. sulle slides)
Sono due figure caratterizzate ognuna a modo suo dall’ortodossia (dal pdv della religione e della
scienza) quindi dalla chiusura.
Questo rapporto va avanti e Chillingworth continua la sua ricerca del colpevole dell’adulterio
approfondendo la sua conoscenza di Dimmesdale.
Il rapporto viene ulteriormente amplificato dal fatto che Dimmesdale è malato, è sempre più
debole, pallido e tremante. Va a convivere con Chillingworth e così hanno un rapporto sempre più
stretto.

• DECIMO CAPITOLO: Il medico e il suo paziente


Con il passare del tempo la figura di Chillingworth si trasforma.
Pag 81: inizia la sua indagine per trovare la verità; ne diventa ossessionato, come dalla vendetta.
Diventa sempre più sospettoso di Dimmesdale.

Pag 84: Pearl è un diavoletto, ma è proprio malvagia?


Il principio che muove Pearl è la libertà di una legge infranta. Sta giocando con una pallina
spinosa e la tira verso Dimmesdale che è alla finestra, lui si sposta spaventato.
Non ha legge, non ha devozione per l’autorità, non ha rispetto per le persone e la loro opinione
(chiave del romanzo).

Fine capitolo: altra scena decisiva


Chillingworth si avvicina a Dimmesdale addormentato nel suo studio. C’è questa simpatia tra
anima e corpo che fa si che il malessere di Dimmesdale sia uno stimolo, uno spunto per questa
ricerca. Quando si rende conto che dorme profondamente si avvicina e apre l’abito che copriva il
petto di Dimmesdale (che ha sempre rifiutato di farsi visitare dal medico). Chillingworth ha uno
sguardo di stupore gioia e orrore mentre si allontana.

27/04
• UNDICESIMO CAPITOLO
The interior of a heart - dimensione intima di un cuore
È un trattato ambizioso della storia delle colonie, tocca i punti più complessi della teologia
americana, la novità della democrazia degli Stati Uniti e le sue contraddizioni.
Ha un tema etico, tema politico, condizione estetica.
Modello a spirale: diversi temi ricorrenti il cui impatto diventa sempre più forte fino alla crisi e allo
scioglimento finale.

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I cuori in cui entriamo sono quello di Chillingworth e ora soprattutto quello di Dimmesdale.
L’ossessione della scoperta della verità e della vendetta si focalizza sul suo rapporto con
Dimmesdale, ha un’influenza malvagia.
Lui non se ne accorge perché è preso da un conflitto interiore, causato dalla devozione che lui
suscita nei suoi parrocchiani che lo vedono come un santo, e il fatto di sentirsi immondo e una
menzogna → il suo conflitto interiore è al centro del capitolo.
Tema della punizione : si fustiga e digiuna per placare la colpa che sente

• DODICESIMO CAPITOLO: la veglia del reverendo


Il reverendo sente una colpa troppo forte e si reca sul palco dove sette anni prima Hester era stata
punita, come se una sorta di sonnambulismo lo guidasse.
Pag. 92 descrizione delle emozioni: sale sul piedistallo dell’infamia per penitenza o per una
parodia della penitenza? È come se l’anima giocasse invece di arriva
Distanza tra quello che Dimmesdale vorrebbe fare e quello che sta facendo: il narratore da un
giudizio, lo chiama inutile spettacolo di espiazione.
Ha la percezione che l’universo stia guardando il segno scarlatto sul suo petto nudo. In quel punto,
sul suo cuore, c’era da tempo un dente mordace e velenoso del dolore fisico (è
un’anticipazione che qui il lettore ancora non capisce).
Sul palco gli sembra di essere visto da tutti, lancia un grido ed è convinto che tutti lo sentano ma
non se ne accorge nessuno, vuole rivelarsi e si sente sempre sul punto di farlo ma finisce sempre
col tirarsi indietro.
La sorella del reverendo lo sente, e pensa che siano delle streghe con cui di solito si trova la notte
nella foresta. Quando vede che c’è anche il lume di suo fratello acceso, spegne il suo e scompare.
Il fatto che sia una strega viene messo nella narrazione come se fosse certo.

→ Il rapporto tra interpretazione e realtà diventa uno dei temi principali.

Abbiamo i loro tre punti di vista e vediamo come i loro mondi narrativi siano delle realtà diverse.
Uso del narratore onnisciente, sa cosa pensano tutti i personaggi.
La realtà rappresentata non è omogenea, caratterizzata dall’incontro / scontro di punti di vista
diversi.

→ Elemento della vergogna


Dimmesdale immagina come si sentirebbero i suoi parrocchiani se la mattina lo vedessero su quel
piedistallo, mezzo gelato.
Quando immagina questo esplode in una risata (parallelismo con Goodman Brown) a cui risponde
ridendo Pearl - che si trova lì perché lei e la madre sono appena arrivate con altre persone per la
morte del governatore Winthrop.

Hester è stata chiamata per fargli l’abito per il funerale (1649, Pearl aveva 7 anni, 20 anni dal
primo insediamento dei puritani nel New England).

Dimmesdale chiede a Hester e Pearl di salire, come sette anni prima, e finalmente il segreto di
Dimmesdale viene esposto.
Il momento in cui sono tutti e tre sul palco, nell’oscurità, viene sabotato dalla presenza di Pearl,
che ride e vuole divincolarsi dalla presa del pastore. Lei gli chiede di prenderla per mano
l’indomani a mezzogiorno, non nella notte, lui dice di no, che la prenderà per mano il giorno del
giudizio, allora i tre saranno tutti insieme.

La bambina ride e si sottrae a quello spettacolo vano e irrilevante degli adulti. Proprio quando lui
rifiuta di prenderle la mano, il cielo si illumina e sembra essere pieno giorno, un meteorite
probabilmente. La luce, rifiutata dal pastore, li illumina ed è chiaro che Pearl connette Hester e il
pastore.

→ Immagine chiave del romanzo: pastore con la mano sul cuore, Hester con la lettera scarlatta
illuminata sul suo petto e Pearl che è lei stessa la lettera.
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Il ruolo della lettera scarlatta è tripartito: tre figure ognuna delle quali è o ha una lettera
scarlatta.
Una delle funzioni è indurci a pensare al rapporto tra la realtà e le sue interpretazioni.
Era molto comune interpretare questi fenomeni celesti come sovrannaturali, come avvertimenti
catastrofici; quello che accade più spesso è che la credibilità di un avvenimento si basa solo sulla
fede di qualche testimone solitario.

In quel momento Dimmesdale (affaticato da un conflitto interiore) ha esteso il suo egoismo


sull’intera natura, è diventato autocontemplativo in modo morboso, nella natura vede soltanto la
storia della sua anima.
Quando la meteora passa il pastore alza lo sguardo e vede una immensa lettera A.

Mentre sono sulla piattaforma Pearl punta il dito in mezzo alla piazza perché c’è un uomo che li sta
osservando da lontano, Chillingworth, che dichiara di essere appena tornato da casa del
governatore e D. chiede a Hester chi è quell’uomo che gli fa paura, ma lei aveva promesso il
silenzio e mantiene il segreto.
Pearl gli dice che può dirle lei chi è, ma le dice parole senza senso per prenderla in giro.

Dimmesdale torna a casa con Chillingworth, il giorno dopo fa la messa tranquillo e gli sembra che
tutto l’accaduto fosse un sogno, ma il sagrestano gli da un suo guanto che ha trovato sul
piedistallo.
Gli dice che probabilmente l’ha rubato il demonio e l’ha portato lì. Gli dice anche che non è stato
l’unico a vedere una grande A rossa nel cielo notturno, ma mentre Dimmesdale la interpreta come
la A di adulterio, il sacrestano e gli altri sapendo della morte di Winthrop la interpretano come il
riferimento a un angelo.
→→ di nuovo, la molteplicità delle interpretazioni.

• 13ESIMO CAPITOLO: A view of Hester


1812: Gran Bretagna sconfitta, non può cercare di riconquistare le colonie. Indipendenza politica
fragile, basata sulla consapevolezza di una indipendenza culturale

Nel capitolo troviamo l’espressione più esplicita della la radicalizzazione di Hester Prynne.
Il narratore ci offre una nuova prospettiva di Hester grazie al modo in cui il narratore mette in
mostra le sue debolezze e ci mostra il suo pensiero su di lei.
Ipotizziamo che ci sia un’adesione a un modello culturale che fa della misoginia uno dei suoi
elementi costitutivi.

Pag 98
Hester è autonoma, indipendente e profondamente sicura di sé, affascinante per essere un
personaggio descritto nell’800.
Non è abituata a misurare quanto le sue idee sono giuste o sbagliate in base a criteri a lei esterni:
per questo inizia a pensare che vorrebbe dire a Dimmesdale chi è Chillingworth.

Si chiede se sia possibile per lei aiutare Dimmesdale. Nulla la unisce al resto del mondo, l’unico
legame è con Dimmesdale, dato da un crimine condiviso.
Non sa se proteggere Chillingworth o se aiutare Dimmesdale.
In questi anni Hester è sempre disponibile con tutti, fa l’elemosina, viene considerata quasi una
suora, una sorella della misericordia, anche se a lei non interessa questo aspetto.
Potrebbe essere orgoglio ma anche umiltà.
Vive in mezzo alle persone ma intellettualmente ne è separata. La lettera assume col tempo un
simbolo di sacrificio, a una dimensione quasi mistica.

Qui troviamo in primo piano la QUESTIONE DELLA FEMMINILITÀ, cosa fare per essere
considerata donna. Il narratore ci spiega cosa è secondo lui una donna. “Se una donna incontra
una esperienza particolarmente dura e severa, il rischio è che perda gli elementi che fanno di lei

47
una donna, la sua caratteristica femminile. Se succedesse, tutta tenerezza morirebbe, se
sopravvive la tenerezza si distrugge in modo così totale che non potrà mai più ricrearsi ecc”
Il narratore sa che Hester si trova ai margini della società e che in questa sua solitudine è
disinteressata dal ritrovare una posizione di rispettabilità nella società, “getta via i frammenti
di una catena distrutta”.
Mentre si conforma a livello superficiale, a livello interiore si allontana dalla convenzione di
donna: la sua indipendenza, ECONOMICA E INTELLETTUALE, fa paura alla società e al
narratore.
Se non fosse stato per Pearl sarebbe andata nella foresta con Anne Hatchinson.

28/04
Hester avrebbe potuto diventare fondatrice di un nuovo movimento religioso.
Hester riflette riguardo se stessa come donna, all’impatto che l’essere donna ha avuto sulla sua
vita, riflette sull’intera razza delle donne e si chiede una cosa molto forte, molto provocatoria.
C’è il bisogno di trasformare l’intero sistema della società.
→ Devono essere gli uomini oggetto di trasformazione, prima che la donna stessa possa avere
una posizione degna e adeguata. Cambiare completamente la società e la natura dei maschi
perché la vita delle donne meriti di essere vissuta.

La costruzione dell’identità sessuale viene messa in primo piano in questo capitolo, è una
scelta molto innovativa per la metà Ottocento.

“La lettera scarlatta non aveva svolto la sua funzione”


Hester ha svolto la sua vita ma prova antagonismo verso il mondo puritano, con cui non accetta di
relazionarsi (anche se ci interagisce).
I valori che muovono Hester sono associati al genere maschile (pag 102): sono verità, coraggio e
lealtà.
Si chiede se il non aver rivelato a Dimmesdale l’identità di Chillingworth abbia cancellato le sue
virtù, sa che è una scelta sbagliata e vuole redimere il suo errore.

Analizziamo due saggi (tutti e due sul libro).

1) Nathaniel Hawthorne and the feminists: The Scarlet Letter


Autrice Louise De Salvo, del 1997 - analizza il romanzo dando molta importanza alla biografia di
Hawthorne, a tutti gli elementi sulla vita dell’autore che recuperiamo dai documenti e carte ecc.
Dai taccuini su cui appuntava Hawthorne emerge che l’idea della Lettera scarlatta nasce 5 anni
prima della sua composizione: una donna obbligata a portare una lettera sul petto per il resto della
vita perché ha commesso adulterio.
Durante questi cinque anni Hawthorne è povero, non guadagna molto dalla sua scrittura e H torna
quindi a vivere dalla madre. Inizia poi a lavorare come sovraintendente alla dogana di Salem.
Nel 1849 viene licenziato perché il suo partito è stato sconfitto alle lezioni e poco dopo muore
sua madre.
Questi due elementi combinati sono l’ispirazione e la spinta per la stesura del romanzo. Lui si
ammala a luglio e poi inizia a scrivere a settembre.
Secondo l’autorice la lettera scarlatta è un’elegia alla morte della madre: somiglia ad Hester,
anche lei era rimasta incinta di un figlio prima del matrimonio.
Nel raccontare la storia H cancella la presenza femminile nella sua vita, cancella le donne dalla
sua genealogia. Già nell’introduzione gli elementi femminili sono narrati in chiave negativa.

“L’aquila sotto cui si passa per entrare negli uffici della dogana” → fa la strana scelta di parlare
dell’aquila al femminile, l’aquila può sempre aggradire, è un elemento ingannevole.
→ Trasforma il tipico simbolo della potenza degli Stati Uniti in un immagine femminile.

48
Parla dei suoi antenati. Implica che scrivere della storia di una cultura, mettendone al centro la
figura di una donna, è un’impresa che solo un uomo può fare.

Trova il documento tra le carte di un antico sovrintendente, un modo di creare una genealogia
maschile.

Usa la storia di una donna per dare forma ad una storia di maschi, con al centro figure maschili.

Ci sono delle omissioni dalla storia:


ha tratto la storia da documenti, ma nelle storie di adultere punite di solito ci sono sempre almeno
delle frustate. Nella Lettera scarlatta non ci sono, omette il fatto che l’adulterio poteva essere
punito con la morte.
Visione molto blanda delle punizioni, e la figura di spicco nella comunità religiosa è descritta come
patetico, incerto, autodistruttivo: Hawthorne offusca/nasconde la ferocia dei veri reverendi puritani
di metà 600. Rovesciamento della dimensione storica da lui tanto ricercata.

Dimmesdale diventa vittima, sia di Chillingworth che di Hester (indicata come responsabile di
quanto sta accadendo).
La figura femminile, che viene condannata a cui viene tolta la possibilità di una vita libera, si trova
ad essere considerata la colpevole di tutto.
Il MECCANISMO: spostare la colpa e distogliere l’attenzione “shift the blame, deflect the
tension”.

Quando Hesther esce dalla prigione H riporta i commenti delle donne, secondo le quali non ha
ricevuto punizioni abbastanza feroci: questo fa si che la giustizia applicata dagli uomini risulti
moderata, mentre le donne se avessero potere ne abuserebbero.
Si tratta di una rappresentazione completamente distorta.
Hawthorne sposta la colpa degli uomini sulle donne → la realtà viene distorta dagli aspetti più
disturbanti della realtà puritana.

Le donne meritano le punizioni, non sono in grado di applicare giustizia, di essere coerenti.
In questo saggio la De Salvo evidenzia la misoginia persistente del romanzo.

2) Revisiti ng Hawthorne’s feminism


Autrice: Nina Baym → ha una visione opposta a quella precedente.
Secondo l’autrice Hawthorne rappresenta nel suo romanzo l’autonomia delle donne, da voce a
quello che potrebbe essere un primo movimento femminile che si batte per l’accesso ad una vita
sociale piena di diritti.

Come costruisce la sua teoria?


L’autorità maschile viene spesso descritta come omicida, arrogante, in termini molto negativi.
Non tutte le figure femminili sono complesse come Hester: nei racconti di Hawthorne troviamo altre
figure interessanti, figure inventate dalla figura patriarcale maschile per “domare” le donne reali.

Le donne reali che incarnano l’energia creativa, una ribellione.


Le fair women vengono inventate dagli uomini per contrastare il desiderio femminile di
indipendenza e creatività delle donne reali.

L’autrice considera Hawthorne come un autore femminista, è l’unico autore dell’epoca a dare voce
al pensiero femminista.

Nel 13 capitolo le riflessioni di Hester partono dalla consapevolezza di essere donna, si interroga
soprattutto se anche alla più felice delle donne valga la pena di esistere. Considera anche il
suicidio (che scarta per Pearl e il suo carattere).
Essere donna è un problema a causa delle limitazioni e delle aspettative della società.
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Sono elementi della natura umana che si trovano uomini e donne: ma quindi è possibile
distruggere il maschilismo e trasformare la società?
La società si può riformare solo a partire dalla consapevolezza che uomini e donne sono diversi.

[Queste due diverse percezioni le vedremo ampiamente, vedremo come vengono attivate, quali
strade ci permettono di seguire nei prossimi capitoli].

01/05
Hawthorne e il cambiamento. Misogino o femminista?
Chillingworth dedica ormai la sua vita alla vendetta.
Dimmesdale è devoto alla religione, Chillingworth alla scienza.

Hester ha deciso che deve dire la verità a Dimmesdale perché si rende conto che questa vendetta
lo sta uccidendo; quindi decide di informare Chillingworth che rivelerà la sua identità a D. e che
verrà meno al giuramento.

Prima Chillingworth non era così → rovina di un uomo preso dalla sua ossessione per la
vendetta.
Hester si è resa conto che ha sbagliato a giurare di mantenere segreta l’identità di Chillingworth, e
lui risponde che era l’unica scelta che aveva, perché altrimenti avrebbe fatto scagliare D dalla folla
sulla forca se avesse rivelato la verità.
Chillingworth dice che se non fosse stato per le sue cure D sarebbe già morto per il senso di colpa
e il peccato.
La colpa è di Hester, che però viene anche descritta come forte perché riesce a sopportare un
peso che invece schiaccia completamente Dimmesdale.

Informa prima C del fatto che sta per rompere il loro patto, atteggiamento tipico degli uomini di
rispetto per la parola data.
Assume su di se la colpa del declino di Dimmesdale, è stata la sua maledizione.

Dice a C. che D. è nelle sue mani. Lei ha avuto penitenza e ha imparato la disciplina della verità
dalla lettera.
Chillingworth le dice che può fare quello che vuole, non c’è del bene per nessuno ormai, i
personaggi sono persi in un labirinto. Prima di arrivare al momento in cui dice la verità a
Dimmesdale c’è un altro capitolo significativo.

• 15ESIMO CAPITOLO Hester e Pearl


Conflitto interiore: Hester si rende conto che odia Chillingworth e che è in balia dell’odio.
Lui passa le sue giornate come recluso nel suo studio per dedicarsi alla scienza.
Si parla anche della vita di Hester e suo marito in Inghilterra, lui stava tutto il giorno nel suo studio
e l’unico momento in cui era felice era accanto al camino con lei, era storto, gobbo e anziano,
all’epoca queste scene le sembravano felici ma la sua vita successiva le trasforma in un ricordo
dei più spiacevoli.

“The Green letter” = Pearl come creature magiche come folletti ed elfi.
Pearl è figlia di sua madre, è quindi molto creativa ed espressiva, sa creare dei mondi con la
fantasia, mentre gioca con la natura (come anche succedeva nel giardino di casa tutto si anima).
La sua creatività rende anche il suo ruolo molto complesso.
Tra i vari giochi, osserva la sua figura riflessa nella risacca delle onde, che viene descritta come
una piccola sirena che raccoglie le alghe. Raccoglie delle foglie e fili d’erba verde e si costruisce
una lettera scarlatta verde come quella sul petto della madre.
→ Alla lettera si fa riferimento con vari nomi: token, symbol, device...
Contempla il riflesso della lettera interessata.

50
Sembra che Pearl sia stata messa al mondo con lo scopo di rivelare il valore nascosto della lettera
scarlatta, è un messaggero, spiegarne la funzione → è lei stessa la lettera scarlatta.

Dopo averla costruita pensa (narratore che sa tutto e fa le sue considerazioni per indurci a seguire
il suo percorso) e si chiede se sua madre le chiederà cosa vuol dire.
Punta il dito sul petto della madre e le spiega che sa cosa vuol dire la lettera: è la lettera A che ha
imparato dalla madre studiando l’abbecedario

→ → “The enigma of The scarlet letter”


Pearl percepisce la sua missione, spiegare il significato della Lettera. Solo gradualmente
otteniamo una plausibile spiegazione e alla fine ci viene svelata la verità con un colpo di scena.
Se Pearl è stata mandata dalla provvidenza come giustizia e punizione, Hester inizia a chiedersi
se questa provvidenza abbia in sebo anche qualcosa di misericordioso e benevolo.
Si chiede qual è lo schema per cui Pearl è sia giustizia e misericordia, si chiede se la sua missione
(errand) non sia anche quello di lenire la tristezza del suo cuore e che la imprigiona.

Pearl chiede sempre alla mamma cosa sia la lettera, perché la indossa e perché il pastore D abbia
sempre le mani al petto. Pearl ha già 7 anni, la madre vorrebbe fosse sua confidente ma decide di
tacere.
La bimba si accorge del velo di menzogna che c’è nel loro rapporto: la mamma le dice di smettere
di fare domande, che indossa la lettera perché le piace il filo d’oro. Per la prima volta Hester mente
sul simbolo. Pearl è delusa ma non demorde e continua a chiedere finchè la madre non minaccia
di chiuderla in uno sgabuzzino: non è pronta a spiegarle la verità.

Fine del capitolo. La situazione si risolverà nel prossimo.

Hawthorne è femminista? Perché riduce le punizioni di Hester? Secondo la De Salvo lo fa per far
sembrare le autorità puritane moderate e di buonsenso (assolutamente non come nella realtà).
Non rispetta quindi le fonti, che usualmente rispetta fedelmente: crea così un’immagine idealizzata
delle figure puritane (a questo contribuisce anche la figura forte di Hester: se può sopportarlo una
donna possono farlo tutti).

04/05

Il romanzo è ambientato a Boston.


Secondo alcuni studiosi potremmo dividerlo in 4 parti:
i. parte iniziale, i giorni in cui H viene condannata;
ii. H visita il governatore per chiedere che non le venga portata via Pearl.
iii. La sezione nella foresta
iv. Parte finale.

• 16ESIMO CAPITOLO: a forest walk


Hester decide di dire la verità a Dimmesdale e deve riuscire a parlargli. Lui è via, a visitare
qualcuno, così lo aspetta nella foresta, vicino al sentiero che sa percorrerà.

Opposizione luce e buio: la foresta è fitta e scura. Pearl è luminosa, brillante, scintillante (bright,
sparkling,..) ed è in contrapposizione alla madre e Dimmesdale associati all’ombra.
Entriamo in contatto con il mistero di questa storia.

Entrano nella foresta ed aspettano Dimmesdale, la strada è un sentiero che si inoltra nella foresta.

→ Si entra nel mistero della foresta primigenia, simile a quella di Young Goodman Brown.
Il narratore ci invita a paragonare la dimensione fisica a quella morale, sembra simile a una
MORAL WILDERNESS (pag 122).

51
→ Hester da tempo è stata smarrita in una wilderness morale, in una terra desolata morale.

Da una parte abbiamo le nuvole e dall’altra abbiamo la luce: Pearl si mette a inseguire i raggi di
luce, ogni volta che Hester si avvicina il raggio di sole si sposta tanto che Pearl dice “il sole non ti
ama, corre via e scappa da te perché ha paura di qualcosa sul tuo petto”.
Pearl invece rimane sempre al sole e ride avvolta in questa luce.

LA LUCE DI PEARL CONTRAPPOSTA ALL’OSCURITÀ DI HESTER.


Pearl ha la capacità di trasformarsi, contrapposta sempre alla rigidità degli altri personaggi.
Viene riproposta la tessitura simbolica che il narratore costruisce già dai primi capitoli.

Riferimento all’uomo nero, BLACK MAN → citato ripetutamente, Pearl chiede alla madre di
raccontarle una storia, riguardo all’uomo nero, che ha sentito nominare dalla madre mentre
parlava con la signora Hibbins (mentre Hester si occupava di un suo familiare).
Aveva sentito la madre dire che la lettera era il marchio dell’uomo nero su di lei, e che tutti gli altri
la identificavano come demonio e che la notte andava nella foresta.
Pearl le chiede se è vero e Hester le dice di no, Pearl insiste e lei dice di avere incontrato l’uomo
nero una sola volta, quando le ha lasciato quel marchio.
→ Black man= simbolo dell’inquietudine della questione razziale negli Stati Uniti (sono solo teorie
di alcuni studiosi).

Questa creatura inquietante che ha lasciato il segno su Hester ha a che fare con il rapporto tra
bene e male, diavolo e santità dei puritani.
Dimmesdale si avvicina, vestito tutto di nero.

RUSCELLO (Brook): attira l’attenzione, sulle sue sponde avvengono scene importanti.
Scorre, mormora, racconta una storia.
C’è un parallelismo (1) tra il torrente e Pearl, perché da lei la vita sgorga da una fonte altrettanto
misteriosa, come quella del torrente. Pearl balla e scintilla.
Hester dice alla bambina: il torrente ti racconta la sua storia, rispecchia le tue domande e i tuoi
bisogni. (→ si chiarirà nel prossimo capitolo).

• 17ESIMOCAPITOLO: Il pastore e la sua parrocchiana.


Hester sembra un’ombra, lei e Dimmesdale sembrano fantasmi: hanno dimenticato la materialità
dell’esistenza e si sono dedicati e due ossessioni diverse ma complementari. La loro solitudine li
ha trasformati in figure spettrali.
Quando si danno la mano, il contatto fisico gli permette di lasciare alle spalle la solitudine durata
anni. Nel momento del contatto, nessuno dei due assume il ruolo di guida.
Scivolano insieme nel buio della foresta e si siedono dove prima sedevano Pearl e Hester:
cominciano a raccontarsi degli ultimi 7 anni, in cui nessuno dei due ha trovato la pace.

“you’re wrong yourself in this...none!” (pag 129)


Dimmesdale dice che ha avuto sufficiente penitenza fisica.
→ Penitence: pentimento, Dimmesdale non ne ha avuto.
Essere così amato dalla gente, che lo crede quasi un santo, lo fa stare male.
Dice anche che ha un nemico, che è Chillingworth.

Hester gli rivela la verità riguardo Chillingworth e Dimmesdale la perdona – anche perché la
vendetta di C è stata più malvagia del suo peccato.
Hanno paura di cosa potrà fare ora Chillingsworth – ora che sa che Hester ha rivelato a D la sua
vera identità.

Dimmesdale non può tornare a vivere con lui, chiede ad Hester cosa fare e lei gli dice di lasciare
Boston: lui non ha la forza di farlo, è debilitato dal peccato.

52
Lei gli dice di non tormentarsi: può tornare in Europa, cambiare nome e ricominciare.
Lui dice che non ce la può fare, non ha le forze per farlo da solo. Allora Hester gli dice che se ne
andranno insieme.

• 18ESIMO CAPITOLO
Hester è coraggiosa, ha detto quello che Dimmesdale non aveva il coraggio di dire.
Tutto quello che ha passato l’ha abituata a comportarsi in un modo che il pastore non si aspettava.

Lui prova speranza e gioia, ma anche paura e orrore per l’audacia di questa donna che ora ha la
capacità di avere ampie vedute, cosa che lui non sa fare.
Hester è così perché ha esplorato senza regole e senza guida la moral wilderness, la terra
inesplorata della morale.

05/05
Saggio
Jay Grossman, “A” is for abolition?
“The black man” secondo il suo saggio è un riferimento al diavolo.

Inizia prendendo le distanze da un importante studioso, Matthiessen.


Matthiessen aveva pubblicato uno studio riguardo la letteratura americana dell’Ottocento chiamato
Rinascimento americano: la tesi principale riporta infatti che è tra il 1850 e il 1855 che la letteratura
americana ha raggiunto il livello di massima eccellenza senza eguali al mondo (grazie anche alla
Lettera Scarlatta). Questo tipo di eccellenza artistica è poi scomparsa dopo Shakespeare nel
contesto anglofono, per riaffiorare nel nuovo mondo.
La tesi è che Hawthorne, in tutti e tre i suoi romanzi TRANNE la Lettera Scarlatta si è occupato di
questioni a lui contemporanee, mentre in quest’opera si è concentrato sul contesto del
Massachusets di metà Seicento.

Secondo Grossmann si tratta però di un errore: apparentemente collocato nel Seicento, la Lettera
scarlatta tratta in realtà degli USA di metà Ottocento.

Miscegenation → incontro tra razze e nascita di una “razza mista”. Negli anni precedenti alla
guerra civile c’era angoscia riguardo l’unione sessuale di razze diverse.

Questo saggio si propone di riflettere sull’invisibilità del problema razziale nella Lettera Scarlatta.

Nella seconda sezione del saggio Grossman ci dimostra come questa presenza del black man sia
centrale nel romanzo.
Il romanzo è ossessionato dalle origini, dalla provenienza, dalle origini di se stesso come testo (ci
viene anche fatto un resoconto della nascita del romanzo a partire dal manoscritto e da documenti
ritrovati nei faldoni del sovrintendente).
Viene proposta la questione della paternità sin dalle prime pagine, quando Hester viene esortata a
dire il nome del padre di Pearl.

Hester viene indicata con il termine slave, schiava, descritta come incatenata.
Molti riconducono la figura di Pearl alla figlia di Hawthorne grazie agli aggettivi che lui usava per lei
in alcuni suoi taccuini.

Pearl è ibrida, è multiforme, è di razza mista → il suo essere molteplice può essere letto anche
da un punto di vista razziale.

Quindi la legge infranta non è solo quella religiosa (per l’adulterio), ma anche quella che non
permetteva l’incrocio di razze.

53
• 18ESIMO CAPITOLO A flood of sunshine
Viene evidenziato il coraggio di Hester – ha vissuto emarginata come gli indiani nei boschi. Ha
vissuto come outsider che guarda da fuori e può criticare senzatatto.
la lettera l’ha portata dove le altre donne non avevano coraggio di andare – ha affrontato
vergogna, solitudine, disperazione.
Ha sviluppato la sua visione anticonformista.

Dimmesdale al contrario non è mai uscito dalle leggi che tutti rispettano, che per lui sono limiti
invalicabili. La sua posizione di potere e prestigio viene descritta dal narratore come un limite: è al
vertice del sistema sociale ma questo lo rende solo più intrappolato da leggi e pregiudizi.

Sono due figure opposte: l’antagonista Hester che ha costruito il suo punto di vista non sottomesso
ad alcuna istituzione – e Dimmesdale, che non va mai oltre le regole.

Hester dopo 7 anni fuori dagli schemi è pronta per fare questo passo, Dimmesdale è bloccato e
sostenuto dal fatto che lui stesso è parte dell’ordine costituito.
Lui chiede a Hester di decidere e individua in lei la figura forte, lei lo vede tremolante.
Lei lo incoraggia ad andare e lui si sente così di nuovo pieno di energia.

È entusiasta, ma lo percepisce come un rifiuto delle leggi e della cristianità.

Hester si toglie la pettorina con la lettera scarlatta → tentativo di cancellare il passato.


Si scioglie i capelli che teneva sempre nascosti da una cuffia: sono ricci, neri, lunghi e bellissimi.

Hester a questo punto chiama Pearl (mutevolezza di Pearl ancora enfatizzata), che mentre i due
parlavano ha parlato e comunicato con degli animali (che sembrano riconoscerla come una di loro,
si sentono in sintonia con la natura selvaggia di Pearl, bambina elfo, bambina fata, ninfa...).
La bimba si è adornata come una ninfa dei boschi (driade) con fiori ed erbe.
Così adornata si avvicina lentamente, perché c’è la figura di Dimmesdale.

• CAPITOLO 19
Pearl rifiuta di avvicinarsi alla madre in assenza della lettera sul suo petto, non vuole riconoscerla.

Il capitolo si sofferma sulla fisionomia mutevole di Pearl.


Quando scopre che Dimmesdale non è disposto a camminare con loro lo rifiuta perché ipocrita e
rifiuta la madre priva di lettera scarlatta.

• CAPITOLO 20 The minister in a maze


Quando Dimmesdale torna al villaggio tutto gli sembra trasformato, è bastato un giorno per
trasformarlo come se fossero passati degli anni.
Si chiede se l’incontro nella foresta non sia stato un incontro con il diavolo e teme di avere fatto un
patto con lui. Incontra anche mistress Hibbins che non fa che rafforzare il suo dubbio.

Ritorna a casa e vede ciò che aveva lasciato: la Bibbia, il sermone che stava scrivendo per il
giorno dell’elezione del governatore.
Si trova in un labirinto e ovunque si gira vede il male.
Sente la presenza di Chillingworth e sa che deve agire in fretta. Il suo sconforto ricalca la crisi
religiosa di Goodman Brown.

• CAPITOLO 21 The New England Holiday


Capitolo dedicato gli usi costumi e valori della nuova Inghilterra di inizio 600.

I quattro personaggi principali scivolando sullo sfondo per dare spazio alla rappresentazione
del mondo, dei rapporti sociali del periodo coloniale della nuova Inghilterra di inizio 600.

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Viene descritta la rilevanza e l’importanza della cerimonia legata all’insediamento del nuovo
governatore.
Pearl è vestita molto bene, con vestiti brillanti → enfasi sulla sua mutevolezza contrapposta alla
marmorea passività della sua fronte.
Pearl vuole sapere se Dimmesdale abbraccerà e saluterà lei e sua madre alla luce del giorno
come aveva fatto nella foresta, ma Hester le dice che non succederà.

Le citazioni più importanti del capitolo sono quelle che riguardano la società: la descrizione inizia e
occupa buona parte del capitolo.

Hawthorne paragona la nuova Inghilterra con la vecchia Inghilterra e ci ricorda che le persone che
vivevano nelle colonie a metà 600 erano spesso nate nel vecchio continente (progressiva
trasformazione in qualcosa di diverso).
Descrizione della festa dell’insediamento nuovo governatore: i puritani in questa occasione
comprimono l’espressione di allegria e gioia.
Era un’età nera e tenebrosa, queste persone nate in Inghilterra sono figli di chi ha vissuto il
benessere e la ricchezza dell’epoca elisabettiana.
L’allegria dell’Inghilterra non c’è più ma torna solo in questi momenti di festa.legg
Durante queste giornate sono ammesse anche cose fuori dall’ordinario, come praticare sport e
celebrare la virilità dei giovani (wrestling, scherma con le spade,..).
Queste iniziative sono concesse perché dopo la morte di Winthrop nel 1649 molti abitanti di
Boston erano ancora scissi tra la cultura inglese e quella americana e volevano ricordare le feste
tipiche inglesi.

Sarà la generazione successiva a manifestare il lato più negativo del puritanesimo, oscurando il
volto della nazione → “dobbiamo ancora reimparare l’arte dimenticata dell’allegria”.

La cerimonia ha i colori del grigio e nero, anche se qua e la ci sono altri colori come quelli dei
marinai, indiani, bucanieri…
Il capitano di una nave, che ha conosciuto Hester quando lei si occupa di malati e poveri, ha
accettato di portare Pearl e Dimmesdale in Europa in pochi giorni.
Chillingsworth però, ora che sa che Dimmsdale sa, si è accorto del suo piano, ha contattato il
comandante, e gli ha detto che partirà anche lui.

→ notiamo l’uniformità dei colori puritani, mentre la vitalità dei colori viene solo dalle figure esterne.

ARRIVIAMO ALLA SEZIONE CONCLUSIVA

• CAPITOLO 22 La processione

Il momento più prestigioso della vita di un religioso è essere scelto per il discorso dell’elezione
(sono presenti tutte le persone di spicco della comunità).
A quell’epoca era apprezzato chi emanava stabilità e dignità: queste figure pubbliche vengono
riverite dalla comunità.

Mentre ci ricorda queste cose il narratore ricorda che le prime figure di spicco, gli statisti delle
colonie (Endicott, Bellingham..) erano riveriti perché davano un’ immagine di sobrietà, stabilità e
buon senso.

RIFLESSIONE SULLA DEMOCRAZIA


Questi uomini forse non erano brillanti ma erano sobri e affidabili, incarnazione di un’autorità
naturale.
Anche l’Inghilterra non avrebbe dovuto vergognarsi se queste figure, scelte in virtù della loro
affidabilità, avessero ottenuto un posto tra i nobili o addirittura nel consiglio privato.

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Hawthorne ci riporta alla storia americana delle origini e sottolinea come la democrazia che
stava prendendo forma nelle colonie permetteva a delle figure di valore di occupare delle
posizioni di spicco.
Al loro fianco troviamo i religiosi, i ministri del culto.
La scelta della religione come professione permetteva agli uomini diavere grandissimo prestigio,
visibilità e potere sia politico che sociale.
→ Ci ricorda le differenze tra il New England di allora e gli Stati Uniti di metà 800.

Hester si aspetta da dimmesdale uno sguardo di riconoscimento ma non accade nulla. Allor a
hester ha un momento di sgomento e teme che ci che è accaduto nella foresta sia stato inutile.
Alla fine del paragrafo compare ancora mistrwss Hibbins che si rivolge a hester facendo dei
riferimenti al lato oscuro di dimmesdale, parlando come se sapesse del loro incontro nella foresta.
Hester ancora una volta nega per salvare dimmesdale. Altro riferimento alla mano di dimmesdale,
sempre sul cuore, hester sfugge alle domande e difende il pastore. Mentre ci accade dimmesdale
raggiunge la chiesa e hester prende posto ai piedi della gogna (dove hanno avuto luogo già due
scene importanti.
La piccola Pearl nel frattempo ha abbandonato il fianco della madre e si muove per tutta la piazza
del mercato (associazione con il movimento e la luce), il suo spirito irrefrenabile e la sua bellezza
colpiscono il capitano della nave, che toglie la catena d’oro dal suo cappello e la dona a Pearl che
se la lega addosso (dimensione dorata, ricamo dorato sulla pettorina di Hester).
Fine del capitolo, parte finale del penultimo paragrafo: concludiamo il percorso delle figure di De
Salvo e di Bain. Hester vicino alla gogna vede e riconosce le facce del gruppo di donne che la
aspettavano mentre usciva dalla prigione, queste donne erano state i personaggi che con
maggiore decisione avevano condannato l’atteggiamento di hester, sono ancora lì, immutate.
Paragone tra hester e dimmesdale: mentre lei sta lì nella piazza e tutti la fissano, lui fa il suo
sermone ammirato e adorato da tutti: sono agli antipodi, chi si poteva immaginare che il marchio
riguardava entrambi?

11/05
Capitolo 23
La rivelazione della lettera scarlatta

Dimmesdale ha appena completato il suo sermone, che ha suscitato grazie alla sua eloquenza
l’entusiasmo di chi lo stava ascoltando.
Anche dal pdv storico-politico questi capitoli conclusivi portano a compimento i capitoli iniziali in cui
hester esce di prigione. I puritani stanno costruendo un nuovo mondo nella wilderness, hawthorne
descrive il glorioso destino che aspetta questo popolo. Confronto con la nuova Inghilterra,
specificità della nuova Inghilterra.
Scaffold=piattaforma
Dimmesdale sta sul piedistallo del prestigio sociale, hester sta sul piedistallo della gogna.

Si esce dalla chiesa ed è il momento di trionfo che dimmesdale aspettava, il suo pensiero è
sempre la realizzazione professionale. Esce dalla chiesa e quando passa davanti al palco e vede
hester, allunga le braccia verso di lei e la chiama. Chillingworth cerca di impedirlo perché se
dimmesdale dicesse la verità la sua vendetta sarebbe inutile e priva di potere. Hester dimmesdale
e Pearl salgono sulla gogna, dimmesdale inizia a parlare con voce maestosa ma tremolante.
Inizia il discorso, dice che tra di loro c’è qualcuno che sette anni fa avrebbe dovuto essere sulla
gogna con hester, e la lettera di hester non è che l’ombra della lettera che lui ha sul petto, si
strappa la tonaca dal petto e “tutto viene rivelato”, rivela qualcosa che per non ci viene descritto. A
questo punto dimmesdale crolla, hester appoggia la sua testa sul proprio petto (immagine della
pietà) e accanto abbiamo la figura di Chillingworth svuotato e furioso perché dimmesdale gli è
scappato. L’uomo morente chiama Pearl per baciarla, e nel momento in cui la bacia l’incantesimo
si rompe, non è più disgustata da lui. Anche la missione di Pearl nei confronti della madre come
messaggera di ansia e angoscia, viene completata

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Ultime parole di dimmesdale: fosse mancata qualcuna delle mie sofferenze sarei stato perso per
sempre

Capitolo 24: ultimo


Conclusione

Riporta al centro il tema dell’interpretazione


I resoconti che i testimoni fanno riguardo all’accaduto sono diversi e molteplici fra di loro,
LETTURE MOLTEPLICI DI UNO STESSO EVENTO
La maggior parte dei presenti era pronta a testimoniare di aver visto sul petto di dimmesdale una
lettera scarlatta uguale a quella di hester ma incisa nella carne. Dicono che è stata causata dai
veleni di Chillingworth, o che dimmesdale si è inciso la carne per punirsi o che il rimorso abbia
scavato dall’interno la carne. Il lettore pu scegliere la lettura che preferisce. Questa lettera ha
finalmente svolto la sua funzione. Siamo chiamati ad esprimerci, come lettori, possiamo
scegliere tra le varie teorie. Alcuni comunque sostengono che sul petto non ci fosse nulla e abbia
scelto di salire sul palco perché era talmente sacro e virtuoso da far vedere che gli esseri umani
non possono essere altro che peccatori.
Questa visione viene messa in dubbio dal narratore: non vogliamo metterci a discutere sulla verità,
ma dobbiamo considerare questa versione poco convincente, in base a che cosa?
Torniamo al manoscritto
Bisogna sempre dire la verità, (be true, be true!) e se non la verità almeno mostrare degli elementi
da cui il peggio possa essere intuito.
Una volta morto dimmesdale per Chillingworth non resta altro da fare: per amare e per odiare
bisogna avere un altro livello di intimità e conoscenza e si diventa dipendenti dal sentimento sia
positivo che negativo, le due passione in fin dei conti sono uguali. Questa tensione costante,
eccesso di emozione che unisce questi due personaggi potrebbe trasformare l’odio e l’antipatia in
amore.
Chillingworth muore pochi mesi dopo, e lascia la sua eredità a Pearl, che a questo punto non è più
un folletto o figlia del demonio, diventa la più ricca ereditiera del nuovo mondo e poco dopo lei e
hester lasciano Boston e scompaiono. Nel corso degli anni arrivano pettegolezzi ma non ci sono
mai prove. La storia della lettera scarlatta diventa così una leggenda che poi il sovrintendente Pue
scrive nel manoscritto che hawthorne trova.

Molti anni dopo hester ritorna, va a vivere nella sua capanna da sola e sceglie di indossare
nuovamente la lettera scarlatta (cosa che nessuno le avrebbe mai chiesto). Riceve sempre delle
lettere con timbri eleganti e ricchi, si pensa che vengano da Pearl che ricca e intelligente si sia
costruita una vita in Europa, ma non abbiamo prove. C’era una vita più vera, più reale nel nuovo
mondo, dopo il ritorno negli anni in cui hester vive a Boston la lettera scarlatta smette di essere
stigmatizzata, riprende la vita che faceva prima, priva di egoismo, pronta ad aiutare il prossimo, le
persone si rivolgono a lei per chiederle consiglio e aiuto. In particolare a chiedere aiuto ad hester
sono le donne, che avevano commesso adulterio o che comunque erano ferite, maltrattate ,
sottovalutate. Hester conforta e proietta le donne nel futuro dicendo che un giorno il mondo sarà
più maturo e luminoso in cui l’intera relazione tra uomini e donne sarà basata sulla felicità
reciproca.

Quando muore viene sepolta in una tomba doppia accanto a dimmesdale, non insieme. Hanno
un’unica pietra sulla quale troviamo una espressione araldica che potrebbe servire come motto e
come breve descrizione di questa leggenda ora conclusa: “on a field, sable, the letter A, gules”
ovvero “In campo nero la lettera A in rosso” La lettera ha svolto la sua funzione con tutti

Secondo hawthorne c’è un lato oscuro nell’esperienza americana, che sia la stregoneria o la
violenza contro le forme di dissenso al puritanesimo puro. Non è d’accordo con la visione degli
storici della storia a americana come un fiume tranquillo. La storia dev’essere raccontata come è,
in modo vero e sincero. Come di ogni movimento religioso o politico non abbiamo certezze su
come fossero esattamente i puritani.

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12/05 L’appello del 25 inizia alle 14
Fa due/tre persone in un ora

Saggio di Bercovitch (quasi tutti gli altri studi lo citano)


Ritorno di hester Prynne a Boston
Perché è così importante da leggere dopo aver letto il romanzo? Perché secondo lui la chiave di
lettura dell’intero romanzo sta nell’ultimo capitolo, l’elemento decisivo è riscontrabile nel ritorno di
Hester. È molto breve ma c’è un elemento che ci permette di capire quale è stata l’operazione
arsitsica, estetica e politica di hawthorne. Hester deve tornare perché la lettera possa compiere il
suo ufficio, la sua funzione. Il fatto di avere una posizione partigiana e un punto di vista autonomo
la rende un agente di reciprocità.
La tesi è che hawthorne come intellettuale di metà ottocento che scrive pochi decenni dopo
l’indipendenza americana. Individua nella democrazia uni degli aspetti che rendono unica e
preziosa l’esperienza americana, dei cerchi crescenti di reciprocità, il compromesso fra opinioni
diverse
La funzione morale è quella di offrirci un movimento dall’irrigidimento
Il movimento del romanzo è quello della riconciliazione
Una verità unica viene sostituita da un’apertura a diverse verità è all’idea. Movimento verso la
riconciliazione per cui è fondamentale che hester ritorni

Complex view of evil


Enfasi su una visione complessa del male, rapporto tra giustizia e misericordia, la legge e l’amore.
Questo elemento è decisivo.
Movimento verso la molteplicità e il pluralismo, verso l’integrazione (a livello estetico, psicologico e
morale). Il cattolicesimo viene sottoposto a una graduale riconciliazione attraverso un uso
strategico dell’ambiguità.

Sostituire il saggio di ROBINSON con quello di BOUDREAU


John Winthrop è una figura fondamentale per l’intero romanzo
Superamento del conflitto tramite la misericordia
Hawthorne attraverso il romanzo propone un discorso sui valori della comunità e degli Stati Uniti di
metà 800 che vuole recuperare alcuni aspetti del discorso di Winthrop. Quando lui scrive c’erano
differenze politiche molto forti, espansione dell’economia di mercato che portano a dispute del
movimento dei lavoratori, e lo sviluppo della cultura americana il cui valore principale sembra
essere l’individualismo. Hawthorne si è rivolto a Winthrop come modello, il suo sermone in cui
parla della città sulla collina è alla base della lettera scarlatta. Due personaggi storici citati nel
romanzo erano presenti a bordo della Arabella quando lui ha fatto il discorso: Wilson e bellingham.
Tesi: l’idea dell’avere gli occhi del mondo addosso viene ripresa dalla figura di hester che viene
esposta sulla gogna. Il tema principale è questo conflitto tra la giustizia e la misericordia, e nella
lettura di boudreau troviamo questo riferimento a Winthrop come un intellettuale ma anche un
politico che quasi sempre nella sua vita ha messo in primo piano l’importanza del consenso,
bisogno di mediazione tra l’arbitrio del potere e il diritto dei cittadini.
Parallelismo tra hester e Hatchinson, mette in evidenza l’importanza della morte di Winthrop.
Come Winthrop abbandona la sua comunità anche dimmesdale pensa di abbandonarla La
fine di Winthrop è la fine di una comunità che aveva cercato di praticare la misericordia in
modo da tenere a bada gli aspetti Più repressivi e crudeli della legge
Nella seconda metà del 600 c’è un progressivo irrigidimento che sarebbe culminato 50 anni dopo
con i processi alle streghe.
Questa tesi è simile a quella di robinson perché robinson ci propone di leggere l’esperienza
puritana in questi termini.

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