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Nel modulo precedente abbiamo imparato a fare uno svuota-mente efficace.
Aver liberato i nostri neuroni da tutti gli open loops, gli anelli aperti, è il primo passo
fondamentale per essere più focalizzati e per tornare a lavorare con maggiore efficacia.
Fare un brain-dumb purtroppo però non equivale a chiudere questi open-loops.
I tuoi impegni sono ora su carta, ma sempre lì sono.
Ecco, scopo di questo modulo è aiutarti a chiudere tutti gli anelli aperti inutili, ovvero tutte
quelle attività, quegli impegni e quei progetti in cui ti sei impantanato ma che non contribuiscono
in alcun modo ai tuoi obiettivi, al tuo benessere e in generale alla tua felicità.
Inizieremo vedendo quali sono i motivi che ci portano a riempire le nostre giornate di impegni di
cui puntualmente ci pentiamo.
Nell'ultima parte della lezione riprenderemo poi i famosi 3 fogli del brain-dump e ti insegnerò un
esercizio per liberarti concretamente degli impegni inutili e riuscire così a creare tempo per te
stesso e per i tuoi sogni.
Obiettivo di questa lezione è riuscire a farti liberare almeno 5 ore a settimana.
Iniziamo.
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In fondo non ci sono impegni inutili nella tua giornata. Se fai determinate attività, un motivo c'è,
mica sei un coglione. Giusto?
Il problema è proprio questo: tutto quello che fai, lo fai per dei motivi precisi, ma spesso questi
motivi sono quelli sbagliati.
Nello specifico esistono 2 motivi, 2 paure che generano impegni inutili nelle nostre giornate.
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Come ti ho detto: se conosci il tuo nemico, lo puoi combattere ad armi pari.
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Eh, questa è la scoperta dell'acqua calda: scommetto che sapevi già che a volte prendi troppi
impegni e poi te ne penti. Non serviva certo che te lo dicesse Andrea di Efficacemente. Eppure
scommetto che non hai mai indagato a fondo questa tua paura.
Esistono 3 motivi per cui non ce la sentiamo di dire no e per ognuno di noi UNO di questi motivi
è quello dominante.
Nel mio caso ad esempio a fregarmi è il numero 3.
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Punto primo, abbiamo paura di dire no perché fondamentalmente siamo delle brave persone,
insomma ci piace aiutare gli altri, ci piace essere riconosciuti come giocatori di squadra, ci piace
essere presenti quando gli altri hanno bisogno di noi.
Intendiamoci, non c'è assolutamente nulla di sbagliato in questo: magari ci fossero più persone
altruiste.
C'è solo un piccolo problema. Dire sempre di sì, non è necessariamente il modo migliore per
aiutare gli altri: a volte non è utile a noi e non è utile neanche alle persone che vogliamo aiutare.
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Quando è stata l'ultima volta che hai preso un aereo?
Hai presente tutta quella tiritera sulle misure di sicurezza che fanno gli assistenti di volo prima del
decollo? Non le ascolta mai nessuno, ma la verità è che c’è un passaggio molto interessante.
È quello in cui spiegano come usare le maschere di ossigeno in caso di depressurizzazione.
Esatto… se accompagni dei bambini o noti che altre persone hanno bisogno di te, PRIMA devi
pensare ad indossare la TUA mascherina e solo DOPO devi aiutare gli altri.
Se infatti perdi conoscenza nel tentativo di aiutare un'altra persona ci rimetti le penne tu e ci
rimettono le penne anche le altre persone.
Quindi, se hai paura di dire no perché ami tanto aiutare gli altri, sappi che in realtà spesso fai un
danno a te stesso e agli altri.
Fai un danno a te stesso perché a forza di dire sì a tutto e a tutti, finisci col non rispettare il tuo
tempo.
Ma fai un danno anche agli altri perché li rendi dipendenti da te e quindi non li fai crescere e
perché se provi ad aiutarli quando hai già poco tempo e sei stressato, ti ritroverai a dare un
contributo mediocre.
Bene, spero ti sia tutto chiaro. Vediamo ora il secondo motivo.
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Alcuni di noi hanno paura di dire no per non essere scortesi e perché hanno bisogno di piacere
sempre agli altri.
Ecco, questo è un classico problema di autostima: facciamo gli zerbini e diciamo sì a tutte le
richieste che ci vengono vomitate addosso per elemosinare qualche briciola di approvazione o per
timore di indisporre qualcuno.
Ho approfondito abbondantemente questo atteggiamento all'interno del corso Autostima Passo
Passo. Quello che ci serve sapere ai nostri fini è che più ci comportiamo come zerbini e più saremo
trattati come tali.
Questo vale ad esempio nel rapporto con il nostro capo, con i nostri colleghi, con i nostri clienti.
Cercare di piacere agli altri è insito nella nostra natura, ma più cerchiamo l'approvazione altrui,
magari mettendoci sempre a disposizione come bravi soldatini e minore sarà il rispetto che gli
altri avranno di noi.
Devi infatti capire che se tu per primo non rispetti te stesso e la sacralità del tuo tempo, come puoi
pensare che gli altri possano rispettarti o addirittura apprezzarti.
Se è questo secondo motivo, ovvero il bisogno di piacere agli altri, a spingerti a prendere troppi
impegni inutili, per te diventa obbligatorio imparare a dire "no": insomma, vedilo come un
esercizio rafforza-autostima.
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Abbiamo paura di dire no, perché temiamo di perdere l'occasione del secolo.
In pratica diciamo sì a qualsiasi progetto e opportunità, nella falsa convinzione che se ce ne
facciamo sfuggire qualcuno, potrebbe essere proprio il treno giusto per noi.
Quello che molte persone non comprendono purtroppo è che non esiste un unico treno. I treni
passano continuamente in stazione, ma se noi siamo troppo impegnati a passare da una
piattaforma all'altra, di fatto non saliremo mai su nessun treno e non raggiungeremo mai le
nostre mete.
Ecco, il punto è proprio questo: se dici sì a tutto, quando l'occasione davvero interessante ti
passerà davanti, tu non avrai il tempo materiale per approfondirla e inseguirla.
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Bene, abbiamo visto le 3 cause che si nascondono dietro la paura di dire no.
Se però le nostre giornate sono piene zeppe di attività e impegni inutili questo non dipende solo
dalla paura di dire no, c'è un'altra dinamica mentale che ci spinge a lavorare su cose inutili e di
questa probabilmente non hai ancora sentito parlare.
Spesso ci ritroviamo impegnati in compiti di scarsa importanza, perché abbiamo paura del caos.
Pur sapendo perfettamente quali sono le attività importanti che dobbiamo fare per raggiungere i
nostri obiettivi, magari ci ritroviamo a passare intere mattinate a sistemare la scrivania o fare altre
attività di "cosmesi".
Questo perché temiamo che se certe piccole attività iniziano ad accumularsi, sarà il caos.
Il punto è che imparare a gestire il proprio tempo efficacemente significa anche saper metter da
parte le nostre manie di controllo e accettare che alcune parti meno importanti del nostro lavoro
o della nostra vita si incasinino un po'.
Nella sezione 3 e nella 4, ti fornirò le migliori strategie per tenere a bada il maniaco del controllo.
Ora passiamo alla parte finale del modulo e vediamo un esercizio pratico per sbarazzarci di questi
impegni riempi-agenda.
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Ho svolto personalmente questo esercizio per la prima volta circa 3 anni fa, dopo aver visto una
puntata di Shark Tank, una trasmissione americana in cui gli imprenditori presentano la propria
azienda a potenziali investitori.
In quella puntata era presente Chris Sacca, uno dei più famosi Venture Capitalist americani e
spiegando perché aveva scelto di non finanziare una determinata idea disse che ogni volta che
decide un suo investimento si fa una semplice domanda: o è un "Sì, cazzo!" (hell, yes) oppure è un
"No" per me.
Cosa significa?
Significa semplicemente che questo investitore miliardario investe i suoi soldi e il suo tempo su un
progetto solo se è super-entusiasta e convinto di quel progetto. Se non lo è, dice un secco no,
senza pensarci troppo.
Intendiamoci, questo non significa che tutte le attività legate a quel progetto debbano
entusiasmarlo, ma il progetto in sé deve essere assolutamente un "Sì, cazzo lo voglio fare".
Ecco, vediamo quanti dei tuoi progetti e impegni superano il test di Chris Sacca.
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Ora, scorri ogni singola attività che hai messo in elenco, sì, anche quelle del foglio DEVO, e
chiediti: quanto è importante per me questo progetto, impegno, attività? Anche se per il
momento mi sono impegnato a portarlo avanti, voglio davvero dedicarci il mio tempo, le mie
risorse e le mie energie: se la risposta è un roboante "Sì, cazzo, lo voglio!", fai un bell’ asterisco di
fianco a questa attività, altrimenti passa a quella successiva.
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Una volta che avrai messo tutti i tuoi begli asterischi, voglio che ti concentri sulle attività che non
hanno superato il test di Chris Sacca.
Bene, direi che per il momento è tutto. Completa l'esercizio.
Ti aspetto nella prossima lezione: parleremo di come liberarci dalle distrazioni.
A dopo.