Sei sulla pagina 1di 4

INTERROGAZIONE ITALIANO

CANTO XI
- Nel canto si parla di San Francesco
- San Tommaso d’Aquino (domenicano) viene utilizzato da Dante come figura
attraverso il quale si esalta la figura di San Francesco e avrà biasimo per i
domenicani e dei loro comportamenti.
- L’essere umano è considerato stolto da Dante in quanto è legato ai beni
materiali.
- Dante invece è libero dalle costrizioni in quanto si trova nel Paradiso e può
aspirare alla verità divina (la retta via).
- La corona di anime che girava attorno a Dante e Beatrice si ferma (come
candele su un candelabro) e Tommaso d’Aquino si posiziona proprio davanti a
Dante.
- La luce diventa più luminosa una volta che Tommaso d’Aquino incomincia a
parlare. Dice a Dante che lui è in grado di leggere la mente di Dio e quindi sa
che ha dei dubbi che lo tormentano.
- I dubbi principali sono 2: non venne uomo più saggio di Salomone, la regola
domenicana è una buona regola se non ci si discosta da essa.
- Incomincia a spiegare: dopo la morte di Gesù, Dio creò la sua sposa, la Chiesa
e come cavalieri mise due uomini: il primo era ardente di fede e sembrava un
serafino, il secondo era ardente di sapienza ed era un cherubino ed entrambe
miravano al bene della chiesa.
- San Francesco: inizia a raccontare la posizione di Assisi, e narra che lì nacque
un sole che si unì in matrimonio a una donna (la povertà), scelta che lo mise in
disaccordo con il padre.
- Donna scacciata e ripudiata quasi da tutti, tranne che da Francesco, che dopo
Gesù, la amò per tutta la vita e riuscì ad azionare un meccanismo in cui anche
altre persone abbracciarono la povertà (i francescani).
- San Francesco andò dal papa Innocenzo III per chiedere l’autorizzazione di
applicare la sua regola. Il consenso del papa fece sì che la cerchia dei
francescani si allargasse ancora di più, ricevendo anche la seconda
autorizzazione da papa Onorio III.
- Andò in Terra Santa a cercare di convertire i musulmani e il sultano, ma non ci
riuscì e quindi ritornò in Italia, rifugiandosi su un monte da solo, dove
ricevette le stigmate. Poco dopo morì e venne seppellito nudo, nella nuda
terra.
- San Domenico: molti domenicani si allontanano dalla regola di San Domenico
e così facendo, “non ritornano con il latte buono”

CANTO XV
- Dante incontra un suo antenato: Cacciaguida, il padre del bisnonno di Dante,
fu fatto cavaliere da Corrado III e morì in Terra Santa durante la seconda
crociata.
- Le anime smettono di cantare e Dante si chiede il perché gli uomini dubitano
che le anime non ascoltino le preghiere se anche solo per far parlare lui,
hanno smesso di cantare.
- Dante vede un’anima che si sposta da destra della croce fino in centro (come
una stella cadente)
- L’anima che si pone davanti a Dante e inizia a parlare in latino e dice di essere
onorato che a un suo consanguineo vengano aperte le porte del paradiso per
addirittura 2 volte
- Dante si gira verso Beatrice ed incrocia i suoi occhi, che sono talmente belli
per lui che gli sembra di arrivare alla parte più alta del paradiso solo
guardandola.
- L’anima benedice la Trinità per questo incontro ed è contento che Beatrice
l’abbia portato al suo cospetto.
- Cacciaguida invita Dante a parlare e ad esprimere i suoi dubbi. Quindi dice che
non riesce ad esprimere la sua gratitudine a parole ma soltanto con i
sentimenti e di seguito chiede all’anima chi lui sia.
- Cacciaguida si presenta, dicendo a Dante di essere un suo antenato. Lui visse
in una Firenze diversa da quella di Dante, le donne non si vestivano in modo
succinto, non cera lo spavento dei padri nella nascita di una femmina, non
c’erano palazzi in cui si praticava la lussuria. Firenze molto più casta e
semplice.

CANTO XVI
- Orgoglio di Dante di avere antenati nobili.
- In urbanizzazione di Firenze vista in modo negativo e causa della progressiva
decadenza di Firenze.
- Tutti gli elementi terreni sono destinati a finire. Dante nomina delle casate che
sono decadute.

CANTO XVII
- Dante inizia con una similitudine (si sente come Fetonte di fronte alla madre)
- O radice mia… Dante chiede del suo futuro a Cacciaguida, lui risponde che
legge la mente di Dio, ma non per forza il futuro si può realizzare. Dice però a
Dante che avrà la stessa sorte di Ippolito, esiliato.
- Il dolore più grande sarà staccarsi dai suoi affetti e la cosa che ti darà più
fastidio sarà la compagnia con cui sarai esiliato. Farai bene a stare per conto
tuo. Il primo ostello è quello del gran Lombardo (Bartolomeo della Scala) e
nascerà una bella amicizia tra loro. Incontrerai anche Cangrande della Scala,
che diventerà importante e farà grandi cose. Lui cambierà il destino di molte
persone. (omaggio a Cangrande della Scala)
- Non portare rancore ai cittadini che ti hanno cacciato, perché la tua vita sarà
molto più lunga della loro.
- Dante chiede poi di un’ulteriore cosa e ha timore che la sua poesia dia fastidio
ai parenti di chi ha nominato e Cacciaguida lo rassicura dicendo che in futuro
non sarà così e di raccontare la verità.

CANTO XXX
- Empireo: cielo fatto di pura luce
- Dante vede i cerchi angelici con il suo punto luminoso in centro (Dio) svanire
lentamente.
- Dio che contiene i cerchi angelici
- Beatrice è a questo punto di una bellezza indescrivibile, non più descrivibile
attraverso la poesia
- Angeli e beati, (vestiti del proprio corpo)
- Dante viene accecato da una luce grandissima.
- Dante vede un fiume di luce contornato da fiori, da questi fiori escono delle
sfere che sembrano dei rubini, Beatrice però spiega a Dante che non è la
realtà e che deve fissare il fiume per vedere la realtà
- Ora vede questa forma circolare in cui vede riflessa la forma dei beati e degli
angeli (come persone che si sono tolte la maschera). Questa forma circolare
ha dei gradoni che pian piano si trasformano e assumono la forma di quella
che è la rosa dei beati.
- Dante chiede aiuto a Dio per descrivere al meglio il luogo divino in cui si
trovava.
- Luce che permette ai creati di vedere il creatore
- Dante riesce a vedere il vicino e lontano allo stesso modo.
- Si trova un trono vuoto con una corona sopra e Beatrice spiega a Dante che
Verrà occupato da Arrigo VII di Lussemburgo (imperatore del sacro romano
impero, chiamato da papa Clemente V per far fare pace guelfi e ghibellini, ma
alla fine lo tradisce e si appoggiò ai guelfi, l’imperatore morì di malattia)

CANTO XXXI-XXXII
- Sostituzione di Beatrice con San Bernardo
- San Bernardo illustra l’ordine della candida rosa a Dante
- Dante chiede a Maria di aiutarlo a capire il mistero divino

CANTO XXXIII
- San Bernardo che prega la Madonna per la visione che Dante avrà di Dio
- Numerosi termini in contrapposizione
- Chiede a Maria che Dante, arrivato alla fine del viaggio, capisca e abbia la
visione della trinità.
- Dante he si avvia verso la luce, salutando San Bernardo.
- Più che Dante si avvicinava, più la sua vista diventava sincera.
- Dante che dice che la mente umana non può andare così oltre dal poter
descrivere Dio.
- Dante, come in un sogno, non ricorda benissimo cosa ha visto ma ricorda
perfettamente la sensazione che ha provato.
- Si rivolge a Dio, pregandolo di aiutarlo a descrivere ciò che ha visto per
raccontarlo alle altre genti.
- Dante vede tutto l’universo nella luce di Dio, vede tutto.
- Dante non riesce a distogliere lo sguardo poiché tutto ciò che vede è la
perfezione.
- Dante vede tre cerchi della stessa grandezza ma di colore diverso: due sono
uno di fronte all’altro (padre e figlio), e in mezzo ce n’è un altro che sembrava
un fuoco, è il respiro di padre e figlio (spirito santo).
- Dante esprime un dubbio a Dio, dicendo che il cerchio davanti a lui, il figlio, gli
sembrava strano poiché nel cerchio vede riflesso tutti gli uomini.
- Come il geometra che tenta di trovare la quadratura del cerchio, così era
Dante che non capiva.
- Dio gli fa capire cosa sta vedendo, ma Dante non riesce a descrivere tutto ciò.

Potrebbero piacerti anche