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e la Samaritana (Gv 4)
Jean-Louis Ska
«Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui» (Gv 4,16). [1] Questa
frase del colloquio tra Gesù e la Samaritana contínua a sorprendere i
lettori di questo stupendo episodio del Vangelo di Giovanni. Gesù
offre alla Samaritana l'«acqua che zampilla per la vita eterna» (4,14). Lei
acconsente dicendo: «Signore, dammi di quest'acqua, perché non abbia
più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua» (4,15). Perché
porre allora la domanda a proposito del marito? Quale nesso può
esserci tra l'acqua viva e il marito della Samaritana? Il racconto di Gv 4
è un susseguirsi di problemi dello stesso genere. Infatti a sua volta la
Samaritana poco più avanti svia la conversazione sulla sua vita
matrimoniale per affrontare una disputa teologica tra giudei e
samaritani: qual è il tempio legittimo, quello di Gerusalemme, in
Giudea, o quello del Garizim, in Samaria? E allorché i discepoli a loro
volta ritornano con la provvista di cibo, restano sorpresi nel vedere
Gesù conversare da solo con una donna, ma non dicono niente (4,27).
Poi la discussione che segue tratta di cibo, semina e mietitura; vi è un
nesso tra ciò che precede e quanto segue?
Fra le varie soluzioni proposte dai commentari, si possono indicare due
piste principali. Alcuni pensano a un testo passato attraverso parecchie
tappe redazionali: esso rivelerebbe il lavoro di più mani e questo
spiegherebbe le apparenti incoerenze del capitolo. [2] Altri preferiscono
ricorrere a più livelli d'interpretazione: le fratture constatate al livello
della trama rinviano a un secondo. livello di comprensione in cui si
annodano tutti i fili [3]. Effettivamente, il capitolo è una lenta
rivelazione di Gesù, il personaggio centrale della scena, il solo presente
dall'inizio alla fine. [4] La Samaritana vede in Gesù un giudeo (4,9), poi
si meraviglia e si domanda se egli possa essere più grande di Giacobbe
(4,12). In seguito, lo considera come un profeta (4,19). Gesù le rivela di
essere il Messia (4,26) e la Samaritana invita i suoi concittadini a venire
a verificare se egli lo sia veramente (4,29). Il capitolo si chiude con la
dichiarazione degli abitanti di Sicar alla Samaritana: «Noi stessi
l'abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del
mondo» (4,42).
La progressione da una affermazione all'altra è evidente. [5] Ecco
dunque un primo filo che collega tra loro tutte le parti del racconto.
Ma è veramente l'unico? La trama non sarebbe altro che un artificio
letterario da mettere in fretta da parte per scoprire il messaggio del
testo? Si tratterebbe cioè di una costruzione teologica? A nostro avviso,
è possibile mostrare che trama e messaggio sono più uniti di quanto
appaia a prima vista. Lungi dal contraddire le spiegazioni offerte fin
qui, il nostro tentativo mira a confermarle e a dar loro più spessore. Per
far ciò, è opportuno fare appello all'Antico Testamento.
Anche il passaggio dalla domanda sul marito a quella sul vero luogo di
culto è altrettanto brusco come quello tra la conversazione sull'acqua
viva e la domanda sul marito (4,20). È possibile ricostruire l'anello
mancante? In realtà, il racconto l'ha già fornito al lettore; si tratta
appunto di Os 2. La Samaritana con i suoi numerosi mariti ha più di
un tratto in comune con la sposa infedele di questo capitolo di Osea.
Inoltre ci troviamo nella stessa cornice ambientale, dato che la scena si
svolge in Samaria (4,4). Dai falsi mariti ai falsi dèi: per il lettore non è
un passaggio difficile da fare e da esso nasce la domanda sulla «vera»
religione e sul culto del «vero» Dio, che è anche il «vero marito» [17] sia
per il popolo samaritano che per il popolo giudeo. [18]
È a questo punto che sopraggiungono i discepoli.
«La donna, intanto, lasciata la brocca, va in città e dice alla gente:
"venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto.
Che sia forse il Messia?"» (4,28-29).
Perché la donna lascia la brocca? Non era venuta forse ad attingere
acqua? La sua partenza precipitosa corrisponde ancora una volta allo
schema dei racconti dell'Antico Testamento che abbiamo ricordato: la
futura sposa corre dai suoi genitori ad annunciare che ha incontrato un
uomo presso il pozzo (Gen 24,28; 29,12b; cf. Es 2,18). In questo caso la
Samaritana va verso gli abitanti del suo villaggio; proprio lei che veniva
ad attingere l'acqua a mezzogiorno, per evitare di sentirsi dire ciò che
Gesù le ha appena rivelato e che lei stessa ora afferma senza vergogna.
La Samaritana è stata trasformata e il suo comportamento ne è la prova
migliore. [19] Le persone della città a loro volta incuriosite dalle parole
della donna si recano a vedere Gesù (4,30). [20]
CONCLUSIONE
NOTE