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LA CONOSCENZA

Platone narra il mito della caverna, in cui si ritrova tutta la teoria platonica della conoscenza.
Platone paragona la conoscenza ad una linea in due segmenti (conoscenza sens. e raz.), i
quali vengono a loro volta divisi in altri due segmenti. La conoscenza sensibile comprende
due livelli:
● L’IMMAGINAZIONE (EKASIA): le supposizioni prive di fondamento reale
● LA CREDENZA (PISTIS): che ha come oggetto non più le immagini delle cose ma le
stesse cose sensibili, ed è quindi la percezione attendibile delle cose
La conoscenza razionale rappresenta il mondo immutabile e perfetto delle idee, che
comprende due livelli
● LA RAGIONE SCIENTIFICA (DIANOIA): che ha oggetto gli enti matematici
● L’INTELLIGENZA FILOSOFICA (NOISIS): che ha come oggetto le idee valori ex. il
bene
Per Platone la dialettica è la scienza somma ed essa permette di comprendere
l’articolazione del mondo ideale.
Soltanto il filosofo conosce ed esercita questa tecnica, il sofista congiunge tra loro le idee in
modo errato.
La gente comune arriva alla credenza, i matematici alla ragione scientifica e i filosofi alla
noisis (la vera conoscenza)
Il termine dialettica allude all’arte del dialogo, il procedimento caratteristico della filosofia
socratica ripresa e perfezionata da Platone.
L’attività dialettica consiste nel riconoscere quali idee possono essere connesse e quali non
possono. La dialettica è un processo dicotomico (divisione progressiva), c’è sempre un
processo di sintesi e analisi.
● La sintesi consiste nel prendere gli elementi più importante
● L’analisi: consiste nella divisione dell’idea nelle sue varie articolazioni interne
L’AMORE
L’amore è una forza che spinge al miglioramento, ed è un legame tra il mondo reale e
ideale, ed esso permette all’anima di percorrere tutte le tappe che la porteranno a
riconquistare il mondo ideale. Il primo gradino dell’uomo è rappresentato dalla bellezza
sensibile che grazie all’organo della vista colpisce l’anima e la accende di desiderio in
quanto ravviva il ricordo della bellezza ideale, che ha contemplato nell’iperuranio.

L’amore viene dunque considerato da Platone come una forza mediatrice che consente di
unire il sensibile e il soprasensibile (ideale).
Dal momento che per i Greci il bello concide con il bene (secondo l’ideale dell’ kalosagatia,
ovvero la sintesi di due aggettivi greci bello e buono), l’amore rappresenta la via privilegiata
verso la salvezza. Al tema dell’amore è dedicato un altro dialogo, il simposio, che è un'opera
scritta durante la maturità.

Egli racconta nel mito dell’androgino qual era la natura degli uomini. Un tempo questi erano
distinti in tre generi: maschi, femmine, androgini (sia maschi che femmine).
Gli dei, invidiosi separano gli androgini, e proprio da questa divisione che ebbe origine il
sentimento dell’amore e la ricerca della propria metà.

Se si riflette sul messaggio platonico, si accorge che la filosofia è al tempo stesso, logos ed
eros, conoscenza e amore, tra i quali non c’è contrapposizione ma covergenza.

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