Sei sulla pagina 1di 2

La bizzarra avventura di Peter

ggi è il nove giugno, la scuola è finita ieri e finalmente abbiamo cominciato le


vacanze. Abbiamo deciso, io e i miei amici, di prendere le bici per poter fare un
giro al fresco in pineta, riparandoci dal caldo sole estivo. Io e Peter, il mio
migliore amico, decidiamo di incontrarci prima sotto casa sua per poter andare
insieme all’appuntamento con gli altri. Prendiamo i panini che sua mamma ci ha
preparato e partiamo subito. Verso le 11 arriviamo all’appuntamento e vediamo
arrivare anche: Mary, Fede, Bob e Desi, la ragazza di Peter. Quando siamo tutti decidiamo di entrare
in pineta e girarla da cima a fondo, ridendo e correndo come dei matti. Per mezzo giorno ci
fermiamo su un grande prato verde riparato dalle fronde degli alberi sul quale appoggiamo un telo
per poterci sedere ed iniziare a fare un bel picnic.
Durante il pranzo chiedo a Peter di andare a riempire un paio di bottiglie d’acqua perché entrambi
ce le eravamo scordate a casa. Così contro voglia si alza e va verso una fontanella poco distante da
noi ma separata da dei folti cespugli. Continuiamo così a parlare, ma mentre le ragazze discutono su
quale vestito indossare quella serai noto che Desi sembra essere agitata e così le chiedo: “Desi,
come mai sei così silenziosa?”. Accennando una risata, lei di getto mi risponde e dice: “Sono
preoccupata per Peter, sono quasi venti minuti che è via.” In quello stesso momento cala il silenzio
e ci accorgiamo che ciò che aveva detto Desi era vero. Ci dividiamo cosi in gruppi e cominciamo a
cercarlo nella zona vicina alla fontanella. Dopo un po' Bob, entrando subito nel panico, vede che per
terra vi era il cappello che Peter indossava quella stessa mattina. Subito lo raggiungiamo e
indagando in quella zona scopriamo che dietro la fontana, semi nascosto tra l’erbaccia c’è un libro.
È alquanto particolare e sembra uscito da un’altra epoca. Fede incuriosita lo raccoglie ed
improvvisamente sparisce davanti ai nostri occhi, lasciando cadere il libro a terra. Non riuscivamo a
credere a quello che avevamo appena visto. Del tutto storditi dall’avvenimento rimaniamo in
silenzio per un secondo, poi prendo coraggio e per primo dico: “Dobbiamo assolutamente andare in
fondo a questa situazione anche se abbiamo paura”. Non sappiamo dove porta quel libro ne quanto
pericolosa potrà essere quella situazione, sappiamo solo di avere paura, tanta paura, ma in questi
casi l’istinto di salvare i propri amici è più forte di ogni altra emozione. Per far prendere coraggio
agli altri decido di andare per primo. Chiudo gli occhi e appena lo raccolgo da terra subito sento il
mio corpo alzarsi. La mia curiosità prevale sulla paura tanto da farmi guardare ciò che stava
accadendo. Tutto intorno è nero e sembra quasi essere dentro ad un vortice. All’improvviso una luce
abbagliante però mi acceca costringendomi a chiudere nuovamente gli occhi. Quando li apro non
riesco a credere a ciò che vedo. Dove ero finito? Non è assolutamente come me lo aspettavo. Non vi
sono mostri o alberi spaventosi o tantomeno fulmini e nuvole scure pronte a far piovere. Non vi è
nulla di tutto questo. Sono finito in una dimensione parallela alla nostra: con una grandissima
distesa di verde che ospita piante ed animali di ogni tipo. Farfalle colorate e il canto degli uccelli
rendono tutto magico e tranquillo. Sulla mia sinistra vi è uno stagno con una grande cascata e
intorno dei meravigliosi alberi di pesco appena sbocciati, Voltandomi a destra invece, vedo Fede,
altrettanto sbalordita da quel posto. In questo luogo regna una quiete quasi inquietante, tutta quella
pace e quell’armonia infatti mi suscitano più agitazione che tranquillità. Con mia grande gioia noto
che anche gli altri hanno seguito il mio esempio e stanno apparendo uno ad uno tutti intorno a me.
Anche loro si guardando attorno increduli e non sapendo bene cosa fare e come muoverci
decidiamo di confrontarci fra di noi prima di agire, per poter riflettere bene sul da farsi. Nel
frattempo Bob, il quale era arrivato per ultimo, decide di farsi un bagno nello stagno per calmarsi.
L’ho sempre trovato un buon amico ma a volte non riesce a capire quali sono le priorità e ad essere
serio nelle situazioni importanti. Parlando ci rendiamo conto di come tutti abbiano opinioni diverse

su come affrontare la situazione e mentre cerchiamo di arrivare ad una soluzione che per tutti fosse
la più adeguata veniamo interrotti dalla voce di Bob che urla entusiasta per richiamare la nostra
attenzione e subito ci dice “Ragazzi guardate cosa ho trovato in fondo all’acqua dello stagno!”. Ci
porge cosi una pietra con sopra incisa questa frase:
SE INDIETRO VORRETE TORNARE,
IL LIBRO DOVRETE TROVARE.
MOLTA ATTENZIONE DOVRETE PRESTARE
PERCHE’ VARIE PROVE SARANNO DA SUPERARE
SEGUENDO IL NORD ARRIVERETE ALLA SOLUZIONE
PER POTER TORNARE ALLA VOSTRA ABITAZIONE.
Non potevamo crederci. Inaspettatamente l’irresponsabilità di Bob ci aveva portato alla probabile
soluzione per poter tornare a casa e trovare Peter. Guardandoci attorno in quel posto incantato
vediamo una stella nel cielo che ricorda il Sole, dal quale però si differenzia per il suo colore
scarlatto. Seguendolo ci incamminiamo e addentrandoci nel bosco lo scenario intorno a noi inizia a
mutare. Il sogno è diventato un vero e proprio incubo: gli alberi sono spogli e secchi, il cielo è nero
e nuvolo con lampi e tuoni e non si vede più l’ombra di un animale. Non si vede più neanche la
stella scarlatta, quindi l’unica cosa a poterci indirizzare dalla parte giusta è solo il sentiero sotto i
nostri piedi. Poco dopo arriviamo di fronte ad un ponte tibetano che collega il sentiero interrotto da
un canyon, il quale è talmente profondo da non riuscire a vedere la fine. Piano piano cominciamo
uno per volta ad attraversarlo con la massima attenzione, quando ad un tratto sentiamo Desi che
grida spaventata. Ci giriamo di scatto e vediamo che sta per cadere. Senza pensarci due volte non
esitiamo ad aiutarla ed insieme riusciamo a tirarla su. Dopo aver superato questa prova troviamo
alla fine del ponte un’altra pietra sulla quale è incisa questa frase:
POCO TEMPO È ORMAI RIMASTO
PER SALVARE IL VOSTRO AMICO DAL DESTINO NEFASTO.
UN’ULTIMA PROVA DOVETE AFFRONTARE
E POI A CASA POTRETE TORNARE.
Dopo aver letto quella frase continuiamo il nostro percorso e seguendo il sentiero riusciamo ad
arrivare alla fine del bosco. Come per magia la stella scarlatta è nuovamente visibile, ma questa
volta spunta al di là di una enorme montagna innevata. Non abbiamo altra scelta se non seguire la
stella che ci guida lungo una parete rocciosa fino ai piedi di una scalinata. Avvicinandoci ad essa
troviamo un corpo steso a terra e immediatamente gli corriamo incontro scoprendo che si tratta di
Peter. Ha una grande ferita sul ginocchio destro che gli impedisce di camminare e dopo aver temuto
il peggio riusciamo finalmente a fargli riprendere i sensi. Andiamo così di fronte alla scalinata che
rivela avere una pendenza quasi verticale, e Io e Bob prendiamo sulle spalle Peter iniziando piano
piano a salire. Durante la salita sono certo di aver affrontato quelli che sono certo siano gli scalini
più ripidi, instabili e paurosi mai visti prima. Andando più in alto la sfida si fa sempre più ardua:
l’ossigeno inizia a mancare, a causa dell’aria rarefatta, le gambe tremano ed il vento gelido ci taglia
il viso. Dopo quello che parve un anno arriviamo finalmente in cima alla scalinata dove davanti a
noi, su una specie di leggio, è posto il libro che avevamo visto nella pineta. Sopra la copertina del
libro vi è scritta questa frase:
SE FIN QUI SEI ARRIVATO
UN MOTIVO C’E’ STATO.
Ormai devastati dall’ultima prova non ci facciamo neanche caso, siamo solo contenti che
quell’incubo fosse finalmente giunto al termine. Ci mettiamo così intorno al libro e nello stesso
istante che lo tocchiamo ritorniamo alla fontanella, eravamo salvi.

Potrebbero piacerti anche