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Schicchi Giada IV Sia 27/09/2021

2) Nel 1500 nasce a Grand, vicino Bruxelles, un bambino. Sua madre Giovanna di Castiglia (che presto verrà ricordata
come Giovanna la Pazza), terza figlia di Ferdinando d’Aragona ed Isabella di Castiglia, coloro che concederanno le
caravelle per il viaggio di Colombo nelle “Indie”, e suo padre, Filippo il Bello, duca di Fiandra, figlio di Massimiliano I e
Maria di Borgogna, danno alla vita Carlo d’Asburgo, futuro giovane re del vasto regno spagnolo. Nel 1504,
successivamente alla morte di Massimiliano I, muore Isabella di Castiglia, lasciando così ereditare il regno spagnolo
alla figlia. I due genitori di Carlo dovettero recarsi in Castiglia per l’incoronazione, ma Filippo muore improvvisamente
e Giovanna viene rinchiusa in un convento per via degli squilibri nervosi che già in precedenza aveva accennato di
avere. Non rivedrà più il figlio. Carlo, affidato alla zia Margherita, ebbe un insegnamento eccezionale dai migliori
maesgtri che lo conducevano per la retta via, insegnandogli la l’importanza della fede, di proteggere il papa e Roma e
di mettere in pace tutta l’Europa. Egli, però, non amava studiare, poiché trovava divertimento nella caccia o ai tornei.
Nel 1517 arrivò in spagna, pronto a governare, ma il popolo non apprezzò molto quel giovane re così timido ed
introverso, poiché giovane ed impreparato, dato che nemmeno conosceva la lingua spagnola. Non era inoltre ben
gradito per le imposte alte che metteva, motivo per cui nacquero delle congiure e delle ribellioni del popolo verso di
lui.

3) Con la scoperta dell’America avviene una scissione fra cattolici e protestanti. Questo è considerato un evento
clamoroso, ma con diverse conseguenze. L’Italia, la spagna e la Francia erano paesi cattolici che ancora appoggiavano
la chiesa di Roma e, insieme, aiutarono la chiesa a difendersi dagli attacchi da parte dei Luterani. Si formarono quindi
due gruppi: i cattolici moderati, i quali avevano vaste speranze, poiché credevano nella possibilità di riunire le due
religioni tramite la fondazione di una chiesa rinnovata; mentre i rigoristi usavano misure più rigide, facendo delle
repressioni pur di limitare ed eliminare i contrasti. Il papa, ovviamente, appoggiò questi ultimi. Nel 1452 il pontefice
Paolo III fondò il grande ufficio, o sant’uffizio, il quale era formato da cardinali e vescovi. Al comando del tribunale
dell’inquisizione erano perseguitati eretici ed ebrei. Erano tendenzialmente processati tutti coloro che favorivano la
riforma. Assieme al sant’uffizio vi era l’indice dei libri proibiti, dove vi era un sistema simile a quello della censura,
dove doveva essere controllato tutto ciò che voleva essere pubblicato. Erano inoltre vietate le pubblicazioni che
andavano contro la dottrina cattolica, quindi venivano anche bruciati i libri di Lutero e Calvino. Infine era proibita la
lettura della bibbia in versioni diverse dalla vulgata (Bibbia introdotta in latino nel V secolo da San Girolamo padre e
dottore della chiesa). Il contrario accadeva negli stati protestanti, dove vi era lo spazio all’alfabetizzazione e
all’insegnamento, la libertà di lettura e di editoria. Nel 1542 ebbe però inizio la controriforma da parte della chiesa
cattolica. Proprio in questo periodo nasce un nuovo movimento astistico, chiamato volgarmente “Barocco”, nonché
stravagante. La Chiesa doveva avere un’immagine ricca, fastosa che avrebbe dovuto nascondere la vera crisi che
internamente stava subendo. Molti monumenti in stile barocco sono stati proclamati patrimonio dell’umanità,
rendendo l’Italia un paese ricco di turisti da tutto il mondo ogni anno. L’artista aveva il compito di coinvolgere il fedele
che visitava e/o pregava in chiesa e questo era possibile solo grazie alla pittura e alla scultura. Egli infatti doveva
ricreare immagini più reali possibile, in modo da far immedesimare il fedele nel capolavoro fatto. Tra il 1560 ed il 1650
una modesta parte delle chiese di Roma venne restaurata, trasformata in stile Barocco. Due dei più celebri artisti che
modificarono e arricchirono Roma furono Francesco Borromini e Gianlorenzo Bernini, al quale, quest’ultimo, il papa
assegnò la sistemazione di Piazza San Pietro.

1) I conquistadores portarono in America molti degli animali europei: i cavalli, che si diffusero velocemente e diedero
vita a diverse specie, i conigli, che furono una vera e propria calamità naturale o piaga per le popolazioni indigene e i
cani di grossa taglia. Inoltre vennero portate tutta una serie di malattie europee tra cui il morbillo, l’influenza e il
vaiolo, che insieme all'alcol e alle armi contribuirono all'indebolimento indiretto ma volontario da parte degli spagnoli
sui poveri Indios. (In Europa, infatti, arriva la Sifilide, malattia onfettiva a diffusione prevalentemente sessuale che
ebbe effetti che si manifestarono fino al 900)

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