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Biografia

- Nasce a Sorrento nel 1544 da famiglia di nobili (madre toscana e padre bergamasco)
- Studia a Napoli dai Gesuiti, nel 1554 raggiunge il padre a Roma e nel 1557 si trasferiscono insieme
presso la corte dei Della Rovere a Urbino (viene a contatto con l’ambiente cortigiano)
- 1560 frequenta una prestigiosa università di filosofia e letteratura a Padova
- 1562 (18 anni) scrive un poema cavalleresco, il Rinaldo, e comincia a comporre rime d’amore per le
dame conosciute.
- 1565 assunto al servizio del cardinale Luigi d’Este, quindi si trasferisce a Ferrara e trascorre i suoi
anni più sereni. Viene apprezzato da dame e cortigiani per le sue doti poetiche e l’eleganza
mondana
- 1577 passa al servizio del duca come gentiluomo stipendiato, compiti precisi, quindi si dedica
completamente alla poesia.
- 1573 compone l’Aminta
- 1576 compone un’Allegoria dove provava a giustificare gli episodi amorosi che sentiva non
conformi ai suoi intenti morale, ma che poteva eliminare
- 1579 torna a Ferrara, ma da in escandescenze e viene rinchiuso dal duca nell’ospedale di Sant’Anna
come pazzo dove rimane per 7 anni
- Lì viene pubblicata senza il suo consenso la Gerusalemme liberata, in una edizione incompleta,
scorretta e, inizialmente, senza titolo. L’evento lo turba particolarmente
- A causa di una violenta polemica fra i suoi sostenitori e quelli che ritenevano superiore il Furioso,
Tasso rimane amareggiato, quindi scrive un’apologia della Gerusalemme Liberata
- 1586 termina il ricovero quando il duca Vincenzo Gonzaga di Mantova detiene che il poeta fosse
affidato alla sua custodia
- Nei suoi ultimi anni di vita, ricerca appoggio negli ambienti ecclesiastici e si concentra sul
rifacimento dell’opera che ripubblica nel 1593 come Gerusalemme Conquistata
- Muore nel 1595

Opere

Epistolario, il Rinaldo, le Rime, l’Aminta, Gerusalemme Liberata

Epistolario:

- Circa 1700 lettere che riflettono la vicenda interiore tormentata del poeta. L’ambiente di risonanza
del discorso è la corte presente come realtà culturale, estetica e morale (unico luogo che può
assicurare gloria e immortalità)
- Le lettere mostrano la sofferenza umana del poeta, causata da un continuo bisogno che si
manifesta in suppliche a principi e signori, seguiti da sentimenti di malinconia, sconforto e morte
- Le lettere scritte all’ospedale di Sant’Anna sono quelle più inquietanti poiché testimoniano
malesseri fisici e turbamenti di una coscienza malata

Rinaldo:

- Pubblicato nel 1562


- Composto in 12 canti dove viene narrata la giovinezza dell’omonimo paladino della leggenda
carlinga e le sue imprese di guerra e di amori
- Nella prefazione l’autore dichiara di voler in parte imitare i classici come Omero e Virgilio
- In Rinaldo Tasso rispecchia sé stesso ed il proprio sogno di gloria e di amore, scritto tutto nella
cornice della corte
- È un’opera priva di originalità, ma che anticipa temi della Gerusalemme Liberata

Rime:

- Un primo gruppo di liriche pubblicato nel 1567 e altre sparse riunite in una raccolta nel 1581
- Nell’ospedale Tasso inizia a riordinare le liriche che formerà nel 1567 un’edizione della Prima parte
delle rime ed un'altra edizione (Seconda parte delle rime) nel 1593 a Brescia
- Le rime amorose aprono la strada alla lirica barocca, dove il poeta raffina il suo stile (una delle
caratteristiche è l’intensa sensualità, tradotta in immagini pittoriche ricche di colore e abbandono
musicale)
- I temi sono convenzionali, le atmosfere indefinite, dove le figure femminili si confondono con la
natura
- Nella lirica encomiastica si cambiano i modelli, quindi il poeta si ispira alla lirica classica di Pindaro e
di Orazio, e il tono si fa più elevato e maestoso
- La lirica sacra ha accenni meno profondi e il sentimento varia tra un’ornamentazione lussuosa e la
riflessione sulla vanità delle cose

L’Aminta:

- È un testo drammatico e una favola pastorale (Mette in scena vicende ambientate nel mondo dei
pastori)
- È un testo teatrale, fondato sul dialogo e tutto viene narrato dai vari personaggi
- Si tratta di una drammaticità affidata alla parola più che all’azione in modo che il testo assuma una
dimensione narrativa e lirica
- Lo stile è semplice e ha una vena melodica scorrevole e un po’ facile

Trama:

Un pastore, Aminta, s'innamora di una ninfa mortale, Silvia, ma non viene ricambiato. Dafne, amica di
Silvia, consiglia ad Aminta di recarsi alla fonte dove si bagna di solito la ninfa. Silvia viene aggredita alla
fonte da un satiro che si appresta a violentarla, quando interviene Aminta che la salva. Ma lei, ingrata,
scappa senza ringraziarlo. Aminta trova un velo appartenente a Silvia sporco di sangue e pensa che sia stata
sbranata dai lupi. Addolorato per la presunta morte dell'amata decide di suicidarsi gettandosi da una rupe.
Silvia, che in realtà non è morta, ricevuta la notizia del suicidio di Aminta, presa dal rimorso e resasi conto di
amarlo, si avvicina al corpo piangendo disperata. Ma Aminta è ancora vivo perché un cespuglio ha attutito
la caduta e riprende i sensi, così la vicenda si conclude con il coronamento dell'amore tra i due.

Gerusalemme Liberata:

- Maggiore poema eroico di Tasso


- Presenta 15336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile in ottave
- Inizia probabilmente a scrivere l’opera tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a venezia, ma si
ferma a 116 ottave, molto meno dei venti canti della gerusalemme liberata
- La gerusalemme liberata viene completata nel 1575 e pubblicata senza l’autorizzazione nel 1580 da
Celio Malespini con il titolo Goffredo. L’edizione presentava tanti errori e solo 14 canti
- Uscito dall’ospedale per mediazione del principe di Mantova Vincenzo Gonzaga, il poeta riscrive da
cima a fondo l’opera, accentuando il tema religioso ed epico ed eliminando alcuni episodi
- L’opera viene pubblicata nel 1593 con il titolo di Gerusalemme Conquistata.

Trama:

Nel clima religioso e politico che condurrà nel 1571 alla battaglia di Lepanto, il Tasso trova l’ispirazione per
un poema storico – cavalleresco sulla Prima Crociata (1096-9), unendo elementi storici con il “meraviglioso
cristiano” simile all’intervento degli dei nei poemi omerici, e con avventure e amori. Protagonista morale è
Goffredo di Buglione: mentre i crociati si sono dispersi in cerca di domini personali, egli fa voto di
continuare la guerra al solo scopo di liberare Gerusalemme.

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