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CHILDREN’S CORENR

Nel luglio del 1908 Debussy ultimò la composizione di questa Suite per pianoforte solo, dedicata
alla figlia Chouchou che allora aveva solo 5 anni.
La Suite ha un titolo inglese (L’angolo dei bambini). Debussy riprende un po’ il filone musicale
iniziato da Schumann settant’anni prima, ovvero quello di scrivere brani descrivendo il mondo visto
dalla parte dei bambini, ma realizzato con grande raffinatezza e pienezza artistica. Sono 6 i brani
che compongono questa Suite ed ora li descriviamo.

Doctor Gradus ad Parnassum


Il titolo di questo brano fa chiaramente riferimento alla famosa raccolta di studi di Muzio Clementi
intitolata “Gradus ad Parnassum” (ovvero la “salita al paradiso”) che tutti i pianisti devono
affrontare negli anni di studio al conservatorio.

L’attacco di questo brano infatti assomiglia proprio a quello di uno studio in Do maggiore ma dopo
poche misure entra in gioco un lungo arabesco a due mani, lungo tutta la tastiera che interrompe la
rigidità dell’esercizio, che però ricomincia subito come se fosse una toccata
clavicembalistica. Sembra veramente di vedere un piccolo pianista alle prese con lo studio che si
distrae continuamente! Eheh.

Jimbo’s Lullaby
La ninna-nanna di Jimbo (L’elefantino di Peluche della figlia) si apre con un motivo pentatonico,
nei gravi del pianoforte, chiaramente allude all’andatura goffa dell’animale.

Ma il tocco di genialità lo si ha poco dopo, quando si evidenziano delle dissonanze di seconda (uno
degli intervalli più dissonanti che si ottiene suonando due tasti congiunti) che richiama la zampa
dell’elefante, troppo grossa per poter suonare un tasto solo.

Nella sezione centrale il motivo della ninna nanna diventa prima sostenuto da un accompagnamento
formato da ottave spezzate che poi si trasforma in un’entità puramente ritmica.  Il brano poi ritorna
alle origini ritornando al motivo pentatonico iniziale, per infine sprofondare nel registro dei gravi.

Serenade for the Doll


Questo è l’unico pezzo della raccolta che è stato pubblicato a parte, qualche anno prima, nel
1906. Questo brano sta a raffigurare una specie di filastrocca estemporanea che la bambina canta
alla bambola, imitandone i movimenti meccanici. Il pianoforte, così come viene utilizzato in questo
brano, pare imitare uno strumento a corde pizzicate oppure sembra imitare uno strumento
giocattolo, ma non di rado troviamo dei bicordi di quarta e di quinta che rendono l’atmosfera un po’
inquietante e mistica.
The Snow is Dancing
Debussy dedica questo brano alla figlia perché la nevicata è un momento molto atteso da
Chouchou che osserva i fiocchi danzare dietro il vetro della finestra di casa. L’incanto della piccola
davanti a questo fenomeno viene espresso sul pianoforte con un dinamismo sempre uguale: tutto
pianissimo. Tutto nasce su un motivo di 4 note e tutto si articola attorno ad esso.

The Little Shepherd


Il “Piccolo pastore“. I grandi spazi e i suggestivi silenzi che accompagnano la vita di un pastore,
vengono evocati da Debussy attraverso un’unica linea melodica senza una direzione melodica
precisa né ritmica. Subito dopo segue un altro motivo dove abbiamo un ritmo puntato, sostenuto
solo da degli appoggi della mano sinistra. Il pezzo nella sua straordinaria assenza di tempo, sta tutto
nell’alternanza di quei due temi geniali.

Golliwogg’s Cake Walk


Il cake-walk è una danza di tradizione afro-americana, particolarmente importante per la sua
influenza sul jazz nascente. Sbarcò in Europa nel 1903, a Parigi, e fece letteralmente impazzire il
pubblico perché questo stile proponeva l’imitazione di movimenti di animali da eseguire con gesti
davvero poco raffinati e non dimentichiamoci che al “ballerino” migliore veniva offerta una
focaccia “cake” dal locale).

Debussy la scelse per concludere la sua Suite affidandola all’immagine di Golliwogg (una specie di

Pulcinella). Insomma Debussy ne aveva di senso dell’umorismo!!

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