La Santa aveva trascorsa una notte quasi interamente senza dormire, rimanendo stanca e svigorita. La mattina offrì a Gesù la sua pena in eterna lode per la salvezza delle anime. Il Signore, compatendo con bontà la sua sofferenza, le insegnò d’invocarlo in casi simili con questa preghiera.Rispose Gesù: Quando una persona si trova sfinita e priva di forze per l’insonnia, può rivolgermi tale preghiera. Se poi non la esaudisco ed essa sopporta la sua debolezza con umile pazienza, allora sarà accolta dalla mia divina bontà con gioia tutta speciale. Chi mi offre pazientemente la sua infermità notturna, quantunque la malattia e la veglia abbiano esaurite le sue forze, mi è assai più caro di colui che, avendo buona salute, passa l’intera notte in orazione senza risentire disagio.
O Gesù, per la tranquillissima dolcezza con la
quale hai riposato da tutta l’eternità nel seno del Padre Celeste, per il gradito tuo soggiorno di nove mesi nel seno purissimo della Vergine, per le gioie che hai gustato nel cuore di anime particolarmente amate, ti prego, o Dio misericordioso, di degnanti non per mia soddisfazione, ma per la tua eterna gloria, di accordarmi un po’ di riposo, affinché le mie membra affaticate possano rinvigorirsi.