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INTRODUZIONE:
• HEINRICH SCHLIEMANN = Intuì che le leggende (Omero) affondano le loro radici nella storia→ verità
storica da ritrovare
• MICHAEL VENTRIS = Decifra la lineare B = dialetto greco anteriore di molti secoli a Omero
(1952, Ritrovamento tavolette)
• Ci sono nuove necessità economiche nel sistema palaziale quindi sulla scia del Vicino Oriente e
dell’Egitto i responsabili dei magazzini dei primi palazzi cretesi→ INVENZIONE DELLA SCRITTURA
└> Strumento di memoria e trasmissione nel tempo = trasmettere un messaggio univoco nel
tempo e nello spazio
2. LINEARE B = nasce sul continente greco come dimostra un’iscrizione su pietra del XVII secolo
a.C. scoperta a Kafkania. I greci micenei hanno imparato a scrivere presso scribi minoici.
o GEROGLIFICO CRETESE
1. I documenti in geroglifico cretese sono testi economici
2. Il sistema di scrittura è sillabico
3. Il capitale di segni a nostra disposizione non ci dà la possibilità di decifrare il
geroglifico cretese.
o LA LINEARE A
1. I documenti in lineare A sono testi economici o votivi
2. Il sistema di scrittura è sillabico
3. Il capitale di segni a nostra disposizione non ci dà la possibilità di decifrare la
lineare A
o DISCO DI FESTO
1. Non si conosce il contenuto→ sulle due facce del documento si susseguono
61 gruppi di segni (242 segni) suddivisi in 17 sequenze, in queste 17
sequenze non vi sono segni ideografici o numerici, contrariamente ai
documenti di natura economica ritrovati in lineare A e B
2. La scrittura di tipo sillabico
3. Una qualsiasi associazione tra i segni del disco e quelli di altre scritture del
bacino orientale non pare possibile
└> Fino a poco tempo fa molti consideravano il periodo dell’ELLADICO MEDIO (2100 al 1600 a.C.),
un periodo di estrema povertà culturale
└> (tanto che Gilles Touchais ha pensato di proporre una nuova ricostruzione della storia della
Grecia continentale dell’età del bronzo).
1. I GRECI giunti in Grecia alla FINE del III MILLENNIO a.C. entrarono in contatto con le
popolazioni di Creta, imparando dai MAESTRI MINOICI l’arte della SCRITTURA e quella
dell’organizzazione dello Stato; → è nata la così la lineare B la quale, derivata da una forma
arcaica di lineare A.
2. Fino al 1450 a.c. una COLLABORAZIONE FRA MINOICI E MICENEI li vede associati al
commercio internazionale, convogliando le merci dalla costa siro-palestinese verso la valle
del Nilo.
4. Con la caduta della civiltà palaziale micenea nel cataclisma del 1200 a.c. scompare
definitivamente anche la scrittura lineare B
D. DALLA FINE DEI PRIMI PALAZZI MINOICI (2100-1700 A.C.) ALLA SCOMPARSA DELLA CIVILTÀ PALAZIALE
MICENEA (1200 A.C.):
Le due possibili cause che hanno provocato la distruzione della civiltà protopalaziale cretese sono una
catastrofe naturale oppure delle lotte interne a Creta.
• Attorno al 1700 a.C. le residenze palaziali di Festo, Monastiraki e Apodoulou (Creta centro-
occidentale) sono cadute a causa di un terremoto (→ incendio → cottura di sigilli → fonti pervenute
fino a noi).
→Quindi la scomparsa dei centri palaziali cretesi è legata a SCONTRI INTERNI provocati da una CRISI
ECONOMICA e SOCIALE generata da un SISMA.
• Verso il 1200 a.C. anche le residenze principesche micenee vengono distrutte più o meno
contemporaneamente;
└> Possiamo attribuire tale distruzione del centro politico e amministrativo miceneo di
Tebe ad una catastrofe provocata da un evento brutale e devastante e non ad un
intervento militare.
└> Questo evento potrebbe essere stato un TERREMOTO O un INCENDIO.
└> L’ARCHIVIO DI TEBE diviene così il terzo per importanza fra quelli micenei.
Nel corso della storia le civiltà la cui posizione geografica apriva agli incontri con altri popoli hanno conosciuto
un’evoluzione più veloce (progresso e sviluppo) rispetto alle altre.
• Anche la CIVILTÀ EGIZIANA nasceva e si sviluppava lungo le rive del fiume Nilo, che dal cuore
dell’Africa porta al Mediterraneo.
└> I fiumi della Mesopotamia e dell’Egitto, favorendo gli scambi e i contatti tra gli uomini, hanno perciò consentito a
queste due regioni di raggiungere uno sviluppo avanzato.
• Anche l’EGEO, bagnato da un mare che tocca i lidi di tre continenti, ha una posizione geografica
insostituibile.
└> All’ interno dell’arcipelago vi sono infatti isole come Creta, con pianure fertili,
montagne, un territorio esteso ricco d’acqua, la quale fa da CROCE VIA tra Asia, Africa
ed Europa.
└> Le popolazioni, che si sono insediate nel corso dei millenni sulle rive dell’Egeo e nelle
isole dell’arcipelago, provengono da orizzonti diversi e parlano lingue diverse;
→una cosa però li accomuna, l’appartenenza a uno stesso ambiente geografico e lo
stesso modo di vivere, fortemente legato all’ambiente.
→ Gli egei hanno imparato molto dall’allacciamento con gli altri popoli del Mediterraneo, adottandone usi e
costumi, ma anche la scrittura.
└> La scrittura nasce nell’ Asia anteriore e nella valle del Nilo nel corso del IV millennio a.C., i processi che hanno
poi portato alla comparsa della scrittura in Mesopotamia, così come in Egitto e nell’Egeo, risultano
straordinariamente simili, nonostante le differenze cronologiche.
CAPITOLO I – LA SCOPERTA DEL MONDO EGEO
La scrittura della lineare B comportava circa 80 segni, quindi, possiamo collocarla all’ interno della seconda
categoria, quella delle scritture sillabiche.
Affiancato dal parere di illustri uomini di cultura, Ventris si dedicò all’analisi della lineare B, rilevando la
presenza di flessione di genere e caso all’interno di numerose serie di segni; egli creò inoltre una griglia dei
valori fonetici della lineare B sulla base delle informazioni pervenute.
Lo studioso giungerà presto alla conclusione che la lingua delle tavolette in lineare B di Cnosso e di Pilo è
effettivamente una lingua greca.
Per capire la storia e lo sviluppo delle antiche scritture egee, occorre aprire una finestra sulle decifrazioni e la
struttura dei testi dell’Egitto faraonico e dell’Asia anteriore.
• Attorno alla fine del XVIII secolo, in Francia si risvegliò l’interesse per i territori egiziani da tempo
dimenticati;
└> Nonostante gli esiti disastrosi di tale impresa, il ritrovamento della STELE DI ROSETTA
nel 1799 sarà fondamentale per le opere di decifrazione future dei geroglifici, in
particolare quelle compiute da Jean-Francois Champollion.
2. Si decide così di utilizzare il SUONO degli stessi SEGNI per indicare un determinato
oggetto/azione.
La scrittura egiziana inoltre NOn teneva conto delle VOCALI e non le esprimeva.
└> Essa non ha quindi rinunciato a utilizzare l’immagine grafica della realtà che
voleva esprimere
→ combinando LOGOGRAMMI + SEGNI FONETICI.
└> Tale GRAFIA, COMPLICATA e stracarica di segni, non era tuttavia sufficiente
a rendere univoca la scrittura egiziana sprovvista di vocali.
3. Furono così creati i DETERMINATIVI dei segni da non pronunciare posti alla fine della parola
per consentire di distinguere le parole omofone o omografe.
2. L’ORIENTE CUNEIFORME
• Mentre la scrittura geroglifica egiziana non mancava di stupire i dotti d’ occidente, la SCRITTURA
CUNEIFORME giaceva DIMENTICATA sotto le colline (i famosi ‘tell’) d’Oriente.
└> L’unico autore classico a citare tale scrittura fu ERODOTO, il quale parla in modo vago degli
‘ASSIRIA GRAMMATA’.
• Soltanto dal 17 sec. pervengono le PRIME INFORMAZIONI SULLA SCRITTURA CUNEIFORME, così
definita verso la fine del ‘700 da ENGELBERT KAMPFER
• Nel corso del Settecento, altri viaggiatori avevano dato notizie di iscrizioni di re persiani, tra cui
NIEBUHR, il quale aveva riconosciuto 3 tipi di scritture in quei documenti:
1. L’antico persiano
2. L’elamitico
3. Il babilonese
• All’inizio dell’OTTOCENTO, tutto quello che si conosceva sulla storia degli Assiri, era dovuto al
racconto biblico. Non si sapeva nulla dei Sumeri, degli Accadi e degli Ittiti.
Di tutte le lingue d’ oriente, solo il fenicio era stato decifrato.
└> Fu SARZEC a scoprire i PRIMI RESTI della civiltà SUMERICA sulle colline di TELLO.
➔ LA DIFFUSIONE DELLA SCRITTURA CUNEIFORME
Quali sono le regioni del mondo in cui si diffuse il sistema grafico cuneiforme?
1. A est lo ritroviamo nella regione del SUD-EST IRANICO, utilizzato per trascrivere la
scrittura elamitica.
2. A ovest gli URRITI adottarono la scrittura cuneiforme PER notare LA LORO LINGUA,
DIFFONDENDOla poi tra i popoli dell’ASIA MINORE, soprattutto presso gli ITTITI
(indoeuropei).
3. Infine, gli URARTEI, che occuparono l’ARMENIA, scrissero i testi della loro lingua con
l’aiuto della scrittura cuneiforme neo-assira.
└> Nell’oriente antico esistono inoltre due casi di creazione di nuove scritture sulla base della
scrittura cuneiforme:
• È ovvio che le strutture politiche, economiche e sociali dei popoli della Mesopotamia siano cambiate;
tuttavia, vi è un elemento comune ai regimi che qui si sono succeduti:
= LA SCRITTURA CUNEIFORME
└> Questa SISTEMA GRAFICO, probabilmente inventato dai SUMERI, è costituito da disegni
(PICCOLE INCISIONI) che rappresentavano oggetti ed esseri viventi;
└> Però era difficile riprodurre l’apparato grammaticale della frase ed esprimerne la
sintassi.
→ Gli scribi hanno dovuto utilizzare dei SEGNI CON un VALORE FONETICO capace di astrarre
dal significato in quanto tale.
└> Il SISTEMA GRAFICO che utilizza segni che sono a volte logogrammi e a volte segni fonetici
viene definito MISTO, in quanto a seconda della sua posizione nel discorso, un medesimo
segno può esprimere realtà differenti.
└> I segni fonetici delle scritture cuneiformi sono vere e proprie sillabe, composte da
consonanti e vocali.
→ Le ragioni del successo della scrittura cuneiforme risiedono nel fatto che essa consentiva a tanti popoli diversi di
notare lingue come il sumerico, l’accadico, l’ittita, divenendo quindi uno strumento particolarmente APPREZZATO
per la COMUNICAZIONE TRA MERCANTI E STATI DI UN’IMMENSA REGIONE (Asia) = duttilità.
• Edward HINCKS constatò che non esisteva un unico segno della scrittura accadica per indicare una
consonante; OGNI CONSONANTE infatti SEGUIVA O VENIVA PRECEDUTA DA VOCALE.
• BOTTA scoprì che una PAROLA poteva essere RESA o DA UN IDEOGRAMMA o DA UN GRUPPO DI
SEGNI SILLABICI.
• RAWLINSON fece un ELENCO di 246 SEGNI, che è ancora oggi alla base delle tavolette di segni
proposti nelle più recenti ricerche in assiriologia
→ La LINGUA SUMERICA NON PRESENTA AFFINITÀ CON NESSUNA DELLE LINGUE CONOSCIUTE IN MESOPOTAMIA ed
è SCOMPARSA come lingua vivente POCO TEMPO DOPO IL REGNO DI HAMMURABI; in seguito, fu utilizzata
unicamente per motivi religiosi dai sacerdoti babilonesi, i quali hanno redatto elenchi dei più rari valori fonetici del
sumerico e conservato numerosi testi religiosi sumerici con la traduzione babilonese.
• Gli ITTITI hanno OCCUPATO L’ALTOPIANO ANATOLICO a partire dalla FINE DEL III millennio a.C.
└> La lingua ittita si presenta sotto due forme differenziate:
└> Più si approfondisce la conoscenza della civiltà ittita, più si ha l’impressione che gli Ittiti siano stati
ATTRATTI DAL SUD-EST SIRO-MESOPOTAMICO; era l’oriente che li interessava, non l’Egeo.
└> I documenti erano in scrittura cuneiforme babilonese e in ittita cuneiforme e furono DECIFRATI DA
Bedrich HROZNY, il quale riconobbe quest’ultima come una LINGUA INDOEUROPEA.
└> Applicando il METODO COMBINATORIO egli riuscì, partendo da ideogrammi già noti, a dedurre il
senso delle altre parole che costituivano una frase.
Nel suo libro “La prèhistorie”: à la recherche du paradis perdu Grabriel Camps compara l’elaborazione della scrittura
con lo sviluppo di una civiltà.
└> Le grandi tappe della storia degli ominidi messe a confronto con la storia della comparsa dei documenti scritti
risultano nel seguente elenco:
→ Analizzare: l’apparizione dei primi documenti scritti nell’ Egeo e presso civiltà che hanno avuto un’influenza
incontestabile sulla cultura dei popoli del Mediterraneo orientale.
• La civiltà dell’isola di Creta occupa un posto privilegiato nella storia del Mediterraneo orientale.
└> L’ origine della scrittura a Creta, e in generale nell’ Egeo, non risale al periodo in cui i primi coloni
provenienti dai lidi dell’Anatolia nord- occidentale si sono stanziati nell’ isola di Creta.
└> Essi hanno certamente raggiunto molto presto un notevole benessere grazie all’agricoltura e al
commercio.
└> Questo periodo della storia dell’Egeo (3000 al 2300 a.C.) vede inoltre svilupparsi notevolmente la
stratificazione delle classi sociali.
└> Non si ha però traccia di veri e propri documenti scritti, nonostante tale benessere.
• I SIGILLI sono stati interpretati come portatori di annotazioni simboliche (= meandri o spirali)
= hanno sagoma irregolare e raramente geometrica somigliando spesso a semplici bottoni.
└> Questo genere di supporto è scomparso e non vi è nulla che possa autorizzare a mettere in relazione uno
di questi documenti con una qualunque forma di scrittura.
• Nel periodo del bronzo antico fanno la loro apparizione due serie di notazioni simboliche:
• I SIGILLI hanno diverse funzioni, servono a stampare decorazioni o impressioni ed imprimere marche;
└> impronte di sigilli su cretule provenienti da Lerna, dalla CASA DELLE TEGOLE, lo testimoniano.
└> Il signore di questa casa sentì infatti la necessità di sigillare una porta o un recipiente apponendovi il
proprio sigillo;
└> Il sistema di controllo utilizzato a Lerna si colloca nel processo dell’evoluzione dell’economia neolitica,
divenendo punto di riferimento politico e strategico e primo modello di sistema amministrativo.
-CRETA
• Il periodo della civiltà cretese corrispondente al bronzo medio è stato definito da Evans medio minoico;
└> all’ interno del medio minoico posiamo distinguere le fasi seguenti:
o Medio minoico IA (2100-1900);
o Medio minoico IB (1900-1800);
o Medio minoico II (1800-1700);
o Medio minoico III (1700-1600).
• L’ inizio del bronzo medio a CRETA è stato segnato da un incremento demografico e da una migliore
occupazione del territorio, fattori che hanno portato alla costruzione dei PRIMI PALAZZI.
└> Si tratta di grandi insiemi architettonici che raggruppano una serie di ambienti con finalità diverse, nati
nel cuore di zone fertili del territorio cretese, cioè nella zona di Cnosso, di Mallia e di Festo.
• Questi complessi espletano perciò funzioni di tipo economico, politico e cultuale e sottostanno al controllo di
un signore convenzionalmente chiamato re o principe;
└> essi sorgono spesso sulle rovine di edifici risalenti all’antico minoico, sviluppandosi quindi
contemporaneamente alle città del medio minoico.
└> È inoltre facile immaginare che le figure a capo di questi palazzi fossero membri della comunità divenuti
tanto indispensabili (motivi economici) da ottenere posizioni di leadership rispetto agli altri cittadini; una
posizione privilegiata comportava la costruzione di un’abitazione vistosa.
• Il sistema palaziale nacque in seguito ai cambiamenti avvenuti all’interno della stessa società minoica.
└> I fondamenti di tale società si modificano, in quanto dei sovrani comandano ormai su un determinato
territorio, controllandone beni, risorse e uomini alle sue dipendenze (agricoltori, artigiani, soldati).
• Il CONTROLLO DEL POTERE centrale sul territorio legato al palazzo non può più esercitarsi ricorrendo all’
aiuto della sola memoria degli amministratori;
└> i beni da gestire e le persone da controllare sono tanti e occorre disporre di uno strumento preciso che
fornisca garanzie alle autorità e agli stessi lavoratori.
4. Una quarta FUNZIONE, quella AMMINISTRATIVA, si aggiunge alle precedenti, permettendo al sovrano
affiancato da una struttura burocratica di gestire uno stato.
└> I primi strumenti amministrativi presenti a Creta nel periodo protopalaziale: nel corso di alcuni scavi
sono venuti alla luce documenti amministrativi di grande importanza storica presso il palazzo di
MONASTIRAKI;
└> all’interno di una sala d’archivio sono infatti state rinvenute delle tavole d’argilla con impronte di
sigilli, originariamente utilizzate per sigillare dei recipienti, e delle CRETULE, solitamente apposte
a porte per impedire l’accesso.
└> La conservazione sigilli e cretule dava la possibilità, ai responsabili dei magazzini del palazzo, di
controllare e ripercorrere le operazioni effettuate.
• Sulla base della testimonianza delle cretule e delle impronte di sigilli che contengono, si può ricostruire parte
della vita amministrativa delle prime residenze palaziali cretesi del medio bronzo.
→ I magazzini sono ampi e ogni COMPLESSO PALAZIALE ne conta diversi, gestiti da FUNZIONARI nominati dal
sovrano, il cui compito è di distribuire le razioni alimentari.
└> La PROVA DEL PASSAGGIO e della quantità di razioni o prodotti consegnati dal funzionario al cittadino è
costituita dalla CRETULA nella quale sono state impresse le impronte di sigilli.
└> Per PRELEVARE era necessario:
• Per conoscere la QUANTITÀ DI PRODOTTI SOTTRATTI AI MAGAZZINI bastava tenere CONTO DELLE
IMPRONTE presenti SULLE CRETULE archiviate;
• alla fine di ogni esercizio amministrativo questi oggetti venivano tolti dalle sale d’archivio per fare spazio alle
nuove cretule, corrispondenti al nuovo ciclo di distribuzione.
→ Questo sistema di contabilità permetteva di tenere una documentazione rigorosa di tutti i movimenti legati all’
attività dei magazzini palaziali.
• Il RUOLO DI INTERMEDIAZIONE tra il palazzo e i villaggi era assunto da individui di cui possiamo percepire
l’identità e rilevare le tracce attraverso le cretule d’argilla che ci sono state tramandate.
• tale sistema era inoltre INCOMPLETO, in quanto la consultazione di una cretula non specificava le ragioni per
cui un individuo pretendeva delle razioni alimentari.
• Con il crescente sviluppo economico e commerciale, gli amministratori minoici dovranno trovare un metodo
più efficace per tenere la contabilità;
└> La TAVOLETTA PH II DI FESTO è divisa in dieci scompartimenti all’ interno dei quali sono incisi dei
trattini, ogni scompartimento contiene i conti relativi ad una registrazione;
→ la tavoletta rappresenta perciò un PROGRESSO, poiché in un solo documento d’ archivio sono raccolte varie
operazioni contabili.
└> L’ autore della tavoletta PH II ha così inventato le CIFRE, in quanto ogni trattino verticale
corrispondeva ad un’operazione contabile e ad una cifra; effettuate 10 operazioni contabili si incideva
un tratto orizzontale, che riassume quelle precedenti.
• Rimangono da registrare i MOTIVI della transizione e le CIRCOSTANZE nelle quali queste registrazioni
avvengono.
└> Cosi appaiono, accanto alle cifre e agli ideogrammi, i SEGNI DELLA SCRITTURA che raggruppati formano le
PAROLE, dando al discorso un carattere univoco e universale.
= È una scrittura che comprende circa ottanta segni, si tratta quindi di una SCRITTURA SILLABICA
→La scrittura nasce nel periodo dei Primi palazzi cretesi e la sua nascita è dovuta a esigenze di carattere economico
dettate dalle nuove condizioni politiche della società minoica all’ inizio del II millennio a.C
-L’ORIENTE MESOPOTAMICO:
Il sistema palaziale in Oriente è nato da un’ECONOMIA essenzialmente AGRICOLA legata alle piccole comunità
urbane che occupavano i villaggi, evolvendosi poi in uno STRETTO RAPPORTO FRA POLITICA ED ECONOMIA,
affiancato da una BUROCRAZIA CENTRALIZZATA E POTENTE.
• In merito a tale evoluzione si può ricordare la tesi di uno studioso come Th. Jacobsen, secondo cui l’EN
(sommo sacerdote dell’epoca predinastica) sarebbe stato incaricato dalla divinità di raccogliere e distribuire
il cibo prodotto dalla comunità.
└> L’ECONOMIA RIDISTRIBUTIVA sarebbe stata CONCEPITA NELL’AMBITO RELIGIOSO e posta sotto il
controllo del sommo sacerdote.
• Jacobsen vedrebbe essenzialmente tre fasi nell’ evoluzione del sistema politico-economico del Vicino
Oriente:
1. La fase di OBEID, caratterizzata da una società poco gerarchica ma in continuo sviluppo;
2. La fase di URUK, che vede economia e società nelle mani dell’EN (= potere → struttura templare);
3. L’epoca delle DINASTIE ARCAICHE, che vede la nascita del sistema monarchico e del sistema palaziale.
• Nel periodo così detto di OBEID vi sono trasformazioni dell’abitato cittadino che riflettono una nuova
struttura della società;
└> l’UNITÀ DI BASE rimane il VILLAGGIO, ma in continua crescita e caratterizzato da una COSTRUZIONE PIÙ
IMPORTANTE rispetto alle altre.
= La comparsa di simili edifici in varie parti del mondo e le convergenze tra le loro funzioni non sono dovute a
collegamenti fra loro, quanto alla semplice evoluzione della comunità e degli abitati nel periodo neolitico e
all’emergere di individui che riescono ad imporsi sugli altri.
└> la funzione di questi COMPLESSI è stata messa IN RELAZIONE AL CULTO e molti hanno voluto riconoscervi
dei SANTUARI.
└> In realtà in questa fase appaiono palazzi che alle FUNZIONI politiche e economiche aggiungono quelle
CULTUALI;
• il palazzo orientale sembra quindi nascere dal tessuto urbano caratteristico del periodo neolitico ed
emergere dalle trasformazioni provocate dalla concentrazione di risorse essenzialmente nelle mani di un
signore/principe.
→ Il processo che favorisce la nascita dei palazzi orientali è identico a quello riscontrato presso Creta.
• Per quanto concerne l’apparizione della SCRITTURA, in Oriente come nell’Egeo, lo sviluppo risulta
contemporaneo al sorgere di strutture architettoniche complesse;
└> i primi documenti amministrativi a noi pervenuti risalgono alla fase di OBEID e sono costituiti da SIGILLI e
IMPRONTE DI SIGILLI, grazie ai quali si rendeva conto dei movimenti che avvenivano nei magazzini
palaziali.
└> Appariranno, successivamente, DOCUMENTI legati ad ATTI AMMINISTRATIVI sono disposizioni di servizio
e ordini di missione emanati dal palazzo e indirizzati a funzionari che risiedono o esercitano la loro attività
nelle regioni periferiche dello stato.
└> Presto tale sistema verrà ulteriormente perfezionato; all’involucro contenete il simbolo del bene richieste
e chiuso mediante un sigillo, si sostituisce una TAVOLETTA sui cui lati sono accolti i DATI IDEOGRAFICI e
NUMERICI NECESSARI.
└> Da un codice primitivo, composto di oggetti e simboli, si passa ad un CODICE GRAFICO;
→ nasce la scrittura, il cui processo di sviluppo si accelera, seguendo le stesse tappe dell’Egeo.
→ In oriente, accanto ai testi di natura economica e amministrativa per i quali la scrittura è stata concepita, si
trovano testi di natura scolastica utili alla trasmissione della scrittura stessa e del sapere di cui è portatrice
-EGITTO
La SCRITTURA EGIZIANA fa la sua prima comparsa verso il 3150 a.C., sebbene documenti amministrativi
infinitamente più antichi, come le cretule d’argilla, siano attestati in Egitto ed in Mesopotamia sin dalla fine del V
millennio a.C.
• Questi sistemi amministrativi sono strettamente connessi alLO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA ed al controllo
delle MERCI raccolte nei MAGAZZINI → La rivoluzione agricola è stata più tarda in Egitto
└> le terre lungo il Nilo sono estremamente fertili e vi sorgono PICCOLE COMUNITÀ
• Un’AUTORITÀ all’ interno di questi piccoli gruppi riesce a CONCENTRAre ATTORNO A SÉ LE FUNZIONI che
sono state descritte per i palazzi egei e mesopotamici, organizzando un sistema di consegna e ridistribuzione
dei beni.
• L’ Egitto era però suddiviso in due zone profondamente diverse, quella del delta e la striscia di terra dell’alto
Egitto;
└> la divisione fra BASSO e ALTO EGITTO influenzerà la storia del paese (due magazzini per il raccolto; dei
protettori diversi; due corone diverse per il faraone).
└> Nonostante tale divisione era necessario che delta e rive collaborassero in campo agricolo per
assicurare la sopravvivenza della popolazione;
• Ogni disordine sociale verificatosi tra la sorgente e la foce del Nilo aveva effetti devastanti sulla comunità.
└> Di qui la necessità di assicurare al paese un’AUTORITÀ CENTRALE in grado di UNIFICARE NORD E SUD:
l’unione avviene verso il 3150 a.C. sotto il faraone Narmer.
→ Uno dei più antichi documenti in cui si trovano caratteri egiziani è una TAVOLOZZA che risale al PERIODO DI
NARMER, al momento dell’unificazione tra i regni dell’alto e del basso Egitto;
└> Su questa tavolozza sono utilizzate tutte le tecniche simboliche, mostrando come gli egiziani abbiano messo a
punto un SISTEMA DI SCRITTURA in grado di sfruttare il fonetismo a supporto del simbolismo grafico.
→ Il sistema grafico degli scribi dell’antico Egitto (fine del IV millennio a.C.) rimarrà IMMUTATO PER MILLENNI.
→ La RIVOLUZIONE NEOLITICA provoca una formidabile trasformazione nel modo di vita dei nostri antenati, tanto
che molti storici e sociologi la ritengono la rivoluzione più importante della storia dell’umanità:
4. Necessità di una struttura in grado si espletare alle funzioni economiche, politiche, cultuali e amministrative
= PALAZZO, il cui capo detiene un potere assoluto
1. Controllo delle ricchezze e dei sudditi di un signore = favorire lo sfruttamento degli uomini
2. Strumento di controllo (arma) nelle mani dei privilegiati e di costrizione per le masse analfabete.
└> Scrittura come istituzione in società
CAPITOLO QUINTO – L’EGEO E LE CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO
Le civiltà egee erano perfettamente inserite nel mondo del Mediterraneo orientale e gli abitanti dell’arcipelago
avevano contatti stretti con i popoli insediati sulle rive di questo mare.
• I contatti fra EGEO ed EGITTO risalgono ad un periodo anteriore al periodo d’oro della XVIII dinastia.
└> Il più antico DOCUMENTO EGIZIANO a PARLArci DI CRETA, il famoso testo delle ‘Ammonizioni di un
saggio egiziano’
• Man mano che si procede nel tempo, I CONTATTI tra Egeo ed Egitto SI MOLTIPLICANO fino a raggiungere
l’epoca dell’impero dei conquistatori;
└> In questo periodo, infatti, navi cretesi e battelli di Biblo portano dalla Palestina e dal Libano il legname per
i grandi lavori di carpenteria del faraone Tutmosi III.
• Altri documenti, rinvenuti nelle tombe dei primi ministri e del sommo sacerdote di Tutmosi III, attestano
invece come i sovrani dei territori del Mediterraneo (re di Creta e re degli Ittiti) avessero deciso di
CONCILIARSI I FAVORI DEL FARAONE, portandogli in dono tributi preziosi.
└> Per questi potenti signori egei la sottomissione nasconde in realtà un FINE COMMERCIALE.
• I RAPPORTI fra Egitto e potenze egee si fanno molto INTENSI durante la XVIII DINASTIA
└> in quanto queste ultime si occupano del traffico di materiali preziosi e manufatti, fortemente richiesti
dalla comunità egiziana;
└> Minoici e micenei approfittavano di tali scambi per rifornire anche i propri artigiani;
• I contatti fra Egitto ed Egeo non si limitano però al solo scambio di merci, bensì si espandono anche in
AMBITO ARTISTICO E ARTIGIANALE, influenzando ed assimilando l’uno le tecniche e la cultura dell’altro.
└> Importante sarà inoltre l’introduzione a Creta del culto del gatto (= scaccia i topi, i quali minacciano i
raccolti immagazzinati), sotto influenza degli egiziani.
→ Egei ed egiziani si sono conosciuti e incontrati sin dal III millennio a.C., hanno scambiato beni, tecniche, idee, culti e
frequentato gli stessi porti della Siria e del Levante; fino alla metà del XIII secolo a.C. i loro rapporti sono stati perciò
cordiali.
→I cretesi prima, cretesi e micenei poi, e solo micenei infine, hanno convogliato verso l’Egitto i prodotti del levante,
APPROFITTANDO DEL RUOLO DI INTERMEDIARI che potevano svolgere nel Mediterraneo orientale per arricchirsi e
contribuire allo sviluppo dei rispettivi stati.
(Sul piano dell’organizzazione politica, economica e sociale, gli egiziani e i cretesi non sembrano però avere molto in
comune).
II. L’EGEO E L’OCCIDENTE
Il Mediterraneo orientale sembra essere stato, da un punto di vista qualitativo, il primo polo d’ attrazione dei popoli
dell’Egeo; → sin dall’elladico recente I comincia però a manifestarsi una presenza egea anche nel Mediterraneo
occidentale, facendosi sentire fino all’elladico recente IIIC.
I 3 grandi momenti della PRESENZA EGEA IN OCCIDENTE possono essere suddivisi nelle seguenti fasi:
1. TARDO ELLADICO I E II (XVI e XV sec. a.c.);
└> Riguarda le isole del sud del Tirreno, le isole Eolie e l’isolotto di Vivara
Quando sorgono i Primi palazzi minoici le civiltà dell’ASIA e dell’EGITTO hanno già una storia millenaria alle spalle, è
possibile che ne abbiano influenzato le scelte politiche ed economiche?
1. Gli ITTITI NOn hanno contribuito allo sviluppo delle popolazioni egee;
2. L’EGITTO è stato FONDAMENTALE in ambito ECONOMICO e ARTISTICO, ma non ha aiutato a modellarne la
società.
• Il mondo miceneo occupava infatti un posto privilegiato → Parlavano una lingua greca = INDOEUROPEI;
• Secondo quanto scritto da George Dumèzil, le società “libere” dei popoli indoeuropei si potevano
suddividere in tre grandi classi con altrettante funzioni:
1. la CLASSE SACERDOTALE
└> funzione che concerne la sovranità politica e religiosa, da cui deriva l’apparato amministrativo e cultuale
└> Il sovrano miceneo sembrava essere investito di un’autorità civile e talvolta di un’autorità religiosa
└> I re di Ur facevano infatti offerte mensili alle divinità dei grandi santuari
= uno stretto LEGAME collegava quindi PALAZZO e TEMPIO
Anche i RE MICENEI fornivano approvvigionamenti ai santuari, come dimostrano le numerose tavolette relative a tali
distribuzioni
→ nonostante ciò, il POTERE DEL SOVRANO rimaneva nettamente MAGGIORE, in quanto egli poteva amministrare
anche il patrimonio del clero nell’interesse superiore dello Stato.
◼ LA SOCIETÀ:
Durane il periodo della III dinastia di Ur compare un’ulteriore distinzione all’interno della categoria degli uomini
liberi;
→ queste persone costituiscono il popolo che gode di meno diritti
= persone il cui status non è definito giuridicamente, in quanto ridotte in schiavitù;
└> Gli “EREN”
→ Appartengono alla classe artigianale e sono sottoposti a una stretta sorveglianza
• Il MERCATO DEGLI SCHIAVI veniva rifornito da persone che avevano subito condanne o che, per difficoltà
economiche, erano costrette a vendere sé stesse o i propri figli
• Gli schiavi, o COLLABORATORI DOMESTICI, potevano godere di una personalità giuridica, sposare persone
libere e testimoniare di fronte ai tribunali
• I FIGLI nati dall’unione tra un genitore libero e uno schiavo divenivano schiavi a loro volta
Ai tempi della III dinastia di Ur, i VERI SCHIAVI erano PRIGIONIERI DI GUERRA oppure PERSONE RAPITE durante le
razzie o le spedizioni militari;
└> Essi non godevano di alcuno statuto giuridico ed erano al servizio dello Stato
Quest’ultimo gruppo di schiavi non veniva riconosciuto né come persona, né come domestico, né come oggetto
◼ L’ECONOMIA:
- L’INDUSTRIA:
➢ L’INDUSTRIA TESSILE occupava un POSTO DI RILIEVO nella produzione statale dei sumeri; era
soprattutto la manodopera femminile ad essere nelle diverse officine.
➢ Il PALAZZO distribuiva ai LAVORATORI RAZIONI ALIMENTARI che variavano in funzione dello statuto e
del grado di specializzazione dei lavoratori stessi.
➢ Gli ARTIGIANI e i FABBRI che al contrario POSSEDEVANO degli SCHIAVI dovevano pagare allo Stato
delle TASSE.
- L’ AGRICOLTURA:
All’ epoca della III dinastia di Ur, esistevano tre regimi diversi di sfruttamento delle terre, corrispondenti a
TRE TIPI DI PROPRIETÀ FONDIARIA:
1. Un primo tipo di proprietà era la RISERVA DELLO STATO, terre sfruttate direttamente dal palazzo
e quindi dal sovrano, lavorate da manodopera specializzata.
2. In secondo luogo, vi erano le TERRE DI SUSSISTENZA, dei lotti assegnati dallo Stato ai suoi
servitori e quindi lavorate da privati.
- IL COMMERCIO:
Il commercio era ESSENZIALE per la sopravvivenza del paese sumerico.
➢ Il commercio presso UR era finanziato dalle autorità governative o dai templi, i quali affidavano ai
mercanti i PRODOTTI DA SCAMBIARE con BENI DI PRIMA NECESSITÀ.
➢ Il periodo del grande impero di Ur è quello in cui l’onnipresenza dello stato tollera la costituzione di
alcune IMPRESE PRIVATE.
➢ I MERCANTI a cui venivano affidate dallo Stato le merci da scambiare, utilizzavano una parte dei
guadagni realizzati durante le loro spedizioni per fini personali;
└> Così, nell’ Egeo come in Mesopotamia, si è costituita una specie di CLASSE MEDIA
CAPITOLO SESTO – DAI PALAZZI A OMERO
La SCOMPARSA DEI PALAZZI MICENEI rappresenta l’avvenimento più importante della storia dell’Egeo del II
millennio a.C.
Quali sono le cause che hanno portato alla distruzione degli stati micenei in Grecia e a Creta?
- IL CONTINENTE:
Dalle ricerche condotte a Micene appare evidente che la capitale dell’impero miceneo è stata coinvolta
in due gravi distruzioni durante la fase del tardo elladico IIIB.
Un violentissimo INCENDIO ha distrutto gli edifici della cosiddetta città bassa nelle quali sono stati
rinvenuti i principali documenti d’ archivio in lineare B provenienti da Micene.
Vengono quindi rinforzate e consolidate le opere difensive, ma, nonostante ciò, il centro palaziale
miceneo soccombe definitivamente; le DEVASTAZIONI PALAZIALI sono spesso accompagnate da incendi.
- CRETA:
I siti cretesi definiti palaziali sono due: CNOSSO e LA CANEA.
Il PALAZZO DI CNOSSO è stato distrutto durante il minoico recente IIIA per opera dei MICENEI del
continente.
Un nuovo potere, con sede a La Canea, si organizza nella Creta occidentale all’indomani della catastrofe.
Anche questo sito sarà però colpito da due livelli di distruzione.
- I DORI:
Per lungo tempo gli specialisti della protostoria greca sono stati convinti che i responsabili della
distruzione dei centri palaziali micenei e della cultura del tardo elladico IIIB fossero i Dori.
L’ipotesi dell’invasione dorica è basata non soltanto su dati legati alla tradizione e ai racconti mitici, ma
anche su elementi linguistici (apparizione di dialetti dorici in Grecia) e aspetti della cultura materiale
(vasi, armi).
I Dori sembrano non esistere dal punto di vista archeologico, ma altrettanto non si può dire dal punto di
vista linguistico.
La realtà dell’invasione dorica è testimoniata inoltre dalla tradizione antica, carica di racconti e leggende
che hanno per tema ‘il ritorno dei figli di Eracle’; attorno alla fine del III e del II millennio a.C. è infatti
stato assodato un profondo mutamento culturale.
La migrazione dorica non appare però mai come un’ondata travolgente che spazza via un’intera civiltà; i
dori sembrano infatti aver assimilato e rielaborato la cultura micenea.
Sul piano della cronologia emerge una teoria dei due tempi riguardo al crollo della civiltà micenea:
1. un tempo di decadenza e crisi interna agli stessi palazzi, forse favorita da fattori esterni
2. un tempo dell’avvento o del trasferimento di elementi greci provenienti da un’area esterna al
Peloponneso.
Per concludere né l’archeologia, né le tradizioni consentono di ritenere i Dori responsabili dei disastri che
hanno colpito la Grecia micenea.
- I POPOLI DEL MARE:
La fine del XIII secolo a.C. è segnata, nel Mediterraneo orientale, da movimenti di popolazioni che
mutano radicalmente la fisionomia di tutta la regione.
I popoli del mare seminano morte e distruzione in un’area assai vasta che comprende la costa anatolica,
il litorale siro-palestinese, Cipro e anche l’Egitto.
I popoli del mare (= per gli egiziani genti del nord, popolazioni miste originarie dell’Egeo) si distinguono
in due gruppi:
1. Il primo è coinvolto nella guerra che il faraone Mirneptah conduce contro una coalizione libica nel
quinto anno del suo regno
└> la coalizione di popoli stranieri interviene solo ed esclusivamente in aiuto dei libici, come una
truppa di sostegno
Una serie di documenti provenienti dagli archivi di Ras Shamra allude, inoltre, ad una minaccia militare
incombente sui paesi della zona.
L’invasione dei popoli del mare creò in tutto il vicino oriente una situazione di caos tale da sconvolgere
il gioco delle alleanze e dei rapporti tra gli Stati della regione.
Dall’analisi dei documenti degli archivi di Pilo, si può affermare che anche i regni micenei erano in preda
ad una crisi causata da una minaccia esterna, proveniente dal mare;
Il nemico che premeva alle porte della Messenia micenea poteva dunque essere il nemico comune dei
grandi Stati di tutto il Mediterraneo orientale alla fine dell’età del bronzo: i popoli del mare.
Tentiamo di tirare le somme presentando un’ipotesi che spieghi la distruzione dei palazzi micenei, la
presenza dorica nel Peloponneso e a Creta e la continuità tra le culture del tardo elladico IIIB/tardo
elladico IIIC e tardo minoico IIIB/tardo minoico IIIC:
Dopo un periodo di crisi durato parecchi anni, i popoli del mare hanno sferrato un attacco contro i
palazzi micenei.
Il ceto popolare, che comprendeva anche dorici, ha approfittato delle incursioni dei popoli del mare per
allearsi a loro, ribellarsi all’autorità della classe dominante micenea ed eliminare la struttura palaziale.
I Dori, insediati nella zona nord-occidentale della Grecia, hanno raggiunto il sud del paese e si sono
mescolati alle popolazioni locali, tra le quali vi erano già alcuni rappresentanti dell’etnia dorica.
La situazione è molto complessa:
I Palazzi micenei sembrano essere stati distrutti dai popoli del mare e, allo stesso tempo, altri micenei
sembrano essersi alleati agli stessi popoli del mare per portare morte e distruzione sulle coste dell’Asia
minore, nel Levante, a Cipro e in Egitto.
Con la decifrazione del lineare B Ventris dimostrava che durante il II millennio a.C. si parlava greco nelle corti di
Micene, Tirinto, Pilo, Tebe e Cnosso.
└> In seguito a questo fatto molti hanno cercato di trovare nella Grecia del I millennio a.C. le tracce del retaggio
miceneo.
1. Innanzitutto, micenei e greci hanno continuato a parlare la stessa lingua: il greco (= continuità
razziale e linguistica).
2. In secondo luogo, nonostante siano presenti delle sostanziali differenze (soprattutto in ambito
linguistico, in merito ai termini ‘basileus’ e ‘anax’, utilizzati per indicare dei funzionari oppure il capo
di Stato), i poemi Omerici si basano su fatti realmente accaduti in epoca micenea (circa 500 anni
prima di essere trascritti).
└> Ma non bisogna affidarsi completamente a tali racconti, in quanto sono presenti varie anomalie
nella descrizione.
Omero era un greco della Ionia che probabilmente conosceva male l’Egeo e raccontava una
storia vecchia di 500 anni sulla base di testimonianze orali, che aveva raccolto e rielaborato
secondo il suo genio.