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CLUB ALPINO ITALIANO

SEZIONE E SOTTOSEZIONI DI BERGAMO

Sede scuola: Palamonti - Via Pizzo della Presolana


24100 Bergamo (Bg) tel.

La catena di sicurezza

Relatori:
Fabrizio Vecchi
Enrico Baitelli

3° corso ASAG - "Alpi Orobie"


Catena di sicurezza

È un bravo alpinista quello che …. diventa vecchio

Andare in montagna ci piace ma è un “dovere”


per noi stessi e per gli altri farlo in sicurezza.

3° corso ASAG - "Alpi Orobie"


Catena di sicurezza

Cosa è la catena di sicurezza?


• È l’unione di tutti gli elementi che concorrono
alla sicurezza della cordata nel caso in cui si
verifichi una caduta
Obiettivo
• Ridurre al minimo i danni:
- a chi cade
- a chi assicura
- al materiale utilizzato
3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
Oggetto dello studio:
Tutte le attrezzature ed i materiali necessari:
- corde, cordini e fettucce
- Imbracatura, casco
- moschettoni (connettori), freni
- rinvii, nuts, friends ecc
Ma viene studiato anche il comportamento dei
freni e degli ancoraggi sia naturali che
artificiali
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Catena di sicurezza
Chi ha questo compito ?
1) U.I.A.A:
• L’U.I.A.A. (Unione Internazionale delle Associazioni
Alpinistiche) nato nel 1932 e marchio registrato
nel 1965.
• Norme condivise da 65 paesi aderenti
• Il marchio U.I.A.A. assicura che il prodotto
soddisfa a certi requisiti e che è controllato
ogni due anni

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Catena di sicurezza
2) CEN (Comitato Europeo di Normazione):
• Norme volute dal Parlamento Europeo
• Il Cen ha “armonizzato” le varie normative
nazionali sui DPI (dispositivi di protezione
individuali) nell’ambito delle attività lavorative,
sportive e ricreative (il materiale per l’alpinismo è
considerato di categoria 3 cioè materiale per la protezione contro
rischi di morte o lesioni gravi di carattere permanente)
• Tutti i materiali devono rifarsi ad una norma
specifica identificata con la sigla EN (European
Norm) seguita da un numero es EN 12277 per le
imbracature, EN 892 per le corde
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Catena di sicurezza
• I materiali devono avere la marchiatura CE
(Conforme alle Esigenze) se corrispondenti
alle normative europee. Il marchio CE è
seguito da un numero che identifica l’Ente che
rilascia la certificazione.

• Le norme EN obbligano i costruttori, i


materiali commercializzati in Europa devono
essere conformi a tali regole.

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Catena di sicurezza

ATTENZIONE:

In caso di incidente il giudizio di responsabilità


richiede l’accertamento rigoroso delle cause
che lo hanno determinato e il Giudice
controllerà anche il tipo di materiali usati e se
questi erano conformi alla normativa vigente.

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Catena di sicurezza
FORZA DI ARRESTO
La massima decelerazione che il corpo umano è grado di
sopportare senza danni permanenti è pari a 15 g, cioè 15
volte l'accelerazione di gravità. Se la massa del corpo che
cade è 80 kg, la forza massima sopportabile è quindi di 80
x 15 = 1200 daN (all'incirca 1200 kg peso). Tutta l'attrezzatura
tecnica per l'alpinismo (corde, moschettoni, imbracature, ecc.) viene
progettata e realizzata per rispettare questo vincolo primario.
• In pratica la forza di arresto indica quanto è forte la
"botta" che si prende quando si cade, ovviamente non
considerando eventuali urti contro la parete. È facile
capire che tanto più è bassa questa forza, più sarà
"morbido" l'arresto della caduta, a tutto vantaggio
della sicurezza e della propria incolumità.
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Catena di sicurezza
FATTORE DI CADUTA
CADUTA SENZA RINVII
• Fc =HCADUTA / LCORDA
è il rapporto fra i metri di
caduta e la lunghezza della
corda interessata
es. 6 m di caduta 3 m di
corda Fc = 6/3 = 2
es. 10 m di caduta 5 m di
corda Fc = 10/5 = 2
• Fc = 2 è il massimo
valore che, di norma, si
può raggiungere nella
normale pratica
alpinistica.
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Catena di sicurezza
FATTORE DI CADUTA CON RINVII

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Catena di sicurezza
FATTORE DI CADUTA IN FERRATA

ATTENZIONE:
In ferrata la corda a disposizione è sempre
circa un metro quindi a seconda da che
altezza si cade si sviluppano sempre fattori
di caduta molto alti e superiori a 2.

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Catena di sicurezza
In caso di caduta:
- con corda BLOCCATA
L’energia di caduta viene prevalentemente
assorbita dalla corda

- con corda FRENATA


L’energia di caduta viene prevalentemente
assorbita dal freno.
In questo secondo caso parleremo di
“assicurazione dinamica”
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Catena di sicurezza
Ma cosa è un freno?
Il freno è un “moltiplicatore di forza applicata
dalla mano” cioè più il freno è efficace meno
forza dovrò opporre per arrestare la caduta del
compagno.

Fa(forza in uscita dal freno = K(efficacia del freno) . Fm(forza in ingresso della mano)
)

quindi l’efficacia della frenata dipende:


• dalla forza della mano di chi assicura
• dall’efficacia del freno 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
Quali sono questi freni?
Ci sono quindi freni bloccanti

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Catena di sicurezza
… e freni dinamici

Piastrina multiuso

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Tabella indicativa dell’efficacia dei vari freni:
Rami paralleli Rami a 180°
Mezzo barcaiolo 8 - 12 6-8
Otto 2-3 4-6
Tuber 1,5 - 2 3-5
Piastina Sticht 1,5 - 2 3-5

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Catena di sicurezza
MATERIALI
CORDA Le moderne corde per alpinismo sono costruite con
una struttura del tipo calza-anima e sono costituite
da fili di nylon aventi spessore di circa 30 micron.
Una corda semplice ne può contenere 60 70 mila

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Catena di sicurezza
MATERIALI
CORDA

CONSIDERAZIONI SULL’USO ATTENZIONE:


• Età della corda La resistenza dinamica della corda può ridursi fino
al 70% nel caso di corda bagnata (cioè circa 1/3 di
• Invecchiamento naturale
quella iniziale ) indipendentemente dalla durata
• Invecchiamento fisico dell’ammollo e del 50% nel caso di corda gelata.
Dopo una corretta asciugatura la corda recupera le
• Invecchiamento chimico
caratteristiche iniziali
• Invecchiamento biologico 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
MATERIALI
CORDA REQUISITI
1) RESISTENZA DINAMICA
- alla temperatura e umidità standard
- tempi di caduta
- massa 80 kg
- minimo numero di cadute
2) DEFORMABILITA’ STATICA
- deve rimanere entro certi limiti
- si misura con carico di 80 kg
3) ANNODABILITA’
4) SCORRIMENTO DELLA CALZA

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Catena di sicurezza
MATERIALI CORDINI
• Sono destinati a resistere a
forze ma non ad assorbire energia pertanto
non possono sostituirsi alle corde
• Le norme EN prevedono che i cordini abbiano un carico
di rottura ben definito in base al diametro nominale. Il
calcolo si effettua nel seguente modo:
diametro 2 x 20
es. cordino da 5 mm: (5x5) x 20 = 500kg o 5,0 kN
cordino da 4 mm: (4x4) x 20 = 320kg o 3,2 kN
se il cordino viene usato unito ad anello con un nodo si
dovrà dividere il risultato per 0,5 e moltiplicarlo x 2 visto
che poi avrò due capi.
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Catena di sicurezza
MATERIALI FETTUCCE
• Gli anelli già cuciti devono avere un carico di rottura
non inferiore a 22kN (2200 kg)
• Per le fettucce vendute a misura il carico di rottura
deve essere calcolato contando quanti fili colorati ed
equidistanti ci sono nella fettuccia e moltiplicarli per
5kN (500 kg).
• Daisy chain: hanno un carico di rottura di 22kN ma
se utilizzata come longe offre una resistenza minore
(3 – 4 kN). È importante non collegare il
moschettone tra due anelli, perché nel momento in
cui, per una caduta, la cucitura salti, il moschettone
di sfilerebbe
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Catena di sicurezza
MATERIALI MOSCHETTONI
• Costruito in lega leggera consente
l’aggancio della corda all’ancoraggio.
• Ha forme diverse a seconda dell’uso
che se ne deve fare
• La normativa europea ne stabilisce 7
tipi:
- B base
- H per mezzo barcaiolo (in genere a
base larga
- K per ferrata
- D direzionale
- A per ancoraggi
- Q con chiusura a vite – maglie rapide
- X ovali

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Catena di sicurezza
MATERIALI IMBRACATURA
• Ha il compito di ripartire la sollecitazione sul
bacino e sulla parte superiore delle cosce
(meglio se ha fasce alte).
• Controllare periodicamente lo stato
dell’imbraco con particolare attenzione alle
cuciture e alle abrasioni.
• Ci sono in commercio tre tipi di imbracatura:
bassa (cosciale), alta (pettorale da usare solo
combinata alla bassa) e intera.
• L’uso dello zaino sposta il baricentro più in alto
in caso di caduta pertanto è meglio in questo
caso avere un imbracatura combinata
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Catena di sicurezza
MATERIALI IMBRACATURA

USO IMBRACATURA SOLO BASSA COMBINATA


Attraversamento ghiacciaio con o senza sci X
Progressione da capo cordata o da secondo X X
senza zaino
Progressione da capo cordata o da secondo con X
zaino
Discesa in corda doppia con zaino X
Discesa in corda doppia senza zaino X X

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Catena di sicurezza
MATERIALI
CASCO
• Il casco da alpinismo è costituito da una calotta di materiale sintetico
a volte rafforzato con fibra di vetro o carbonio che deve resistere a
urti e colpi dell’entità prevista dalla normativa.
• Obiettivo: proteggere la testa e la colonna vertebrale
• Il casco deve assorbire l’energia dell’urto trasmettendo minori
sollecitazioni possibili al corpo è quindi importante che abbia
all’interno parecchie e larghe razze che aiutano a distribuire la forza
dell’urto su una superficie più ampia
• Una caratteristica critica del casco è la resistenza all’invecchiamento.
I materiali sintetici infatti sono sensibili all’irradiamento solare e alle
intemperie diventando più fragili.
• Questa caratteristica non è rilevabile da un’ispezione visiva!!!
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Catena di sicurezza
NODI
A cosa servono i nodi?
- a congiugere
- ad assicurare se stessi
- ad assicurare il compagno

Caratteristiche di ogni nodo:


- facili da eseguire
- non si devono sciogliere spontaneamente
- devono essere ordinati
- si devono poter sciogliere anche dopo che le corde sono state
sottoposte a grandi tensioni

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Catena di sicurezza
NODI
Ogni nodo svolge la sua funzione se:
- eseguito correttamente
- applicato correttamente

Norma generale per una corretta esecuzione di qualsiasi nodo:


Per evitare che per la trazione e i conseguenti possibili scorrimenti il
nodo si sciolga è bene che i capi del cordino che fuoriescono dal nodo
abbiano una lunghezza pari ad almeno 10 volte il diametro del cordino
stesso ( cordino da 6 mm i capi devono uscire di almeno 6 cm., cordino
da 10 mm i capi devono uscire di almeno 10 cm.)
Per le fettucce le estremità che escono dal nodo devono essere di
almeno 7 – 8 cm.
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Catena di sicurezza
NODI
NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (o nodo a otto):

A COSA SERVE:
- come collegamento ad un qualsiasi punto della corda di cordata
- per formare asole sulla corda
- costruito nel modo “infilato” è il collegamento diretto
all’imbracatura nella progressione sia su roccia che su ghiaccio

CARATTERISTICA:
- Si può sciogliere facilmente anche dopo essere stato caricato

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Catena di sicurezza
NODI
NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (o nodo a otto):

otto infilato

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NODI di autoassicurazione e assicurazione
NODO BARCAIOLO:

A COSA SERVE:
- è il nodo universalmente usato per l’autoassicurazione

CARATTERISTICA:
- è di veloce esecuzione
- permette una rapida regolazione della distanza dell’autoassicurato
dall’ancoraggio senza dover staccare il nodo

È importante saperlo eseguire in varie posizioni e con una sola mano

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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
NODO BARCAIOLO:

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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
NODO MEZZO BARCAIOLO:
A COSA SERVE:
- è un freno e viene usato per assicurare dinamicamente il compagno
di cordata su ancoraggio fisso
- viene usato anche per calare un ragazzo in difficoltà e/o
tranquillizzare la sua discesa
CARATTERISTICA:
- è un freno molto efficiente e consente con il minimo sforzo di
reggere grossi pesi – da utilizzare con moschettone di tipo H
- si usa per dare o per recuperare corda
- l’asola chiusa va effettuata sul capo scarico, il capo carico deve
sempre trovarsi sull’asse lungo del moschettone (maggiore portata)
- è l’unico che funziona con corde parallele
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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
NODO MEZZO BARCAIOLO:

C = capo carico L = capo libero 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"


Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
ASOLA DI BLOCCAGGIO:
A COSA SERVE:
- permette di bloccare e successivamente liberare lo scorrimento del
mezzo barcaiolo nelle manovre di corda (es. corda fissa, per bloccare
il compagno in caso di difficoltà)

CARATTERISTICA:
- permette a chi ha eseguito la manovra di avere le mani libere pur
mantenendo in sicurezza il compagno o la corda fissa
- deve essere eseguita il più vicino possibile al mezzo barcaiolo (per
evitare lo scorrimento al momento dello scioglimento)

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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione

ASOLA DI
BLOCCAGGIO

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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
CONTROASOLA o NODO DI SICUREZZA:
A COSA SERVE:
- è un nodo di blocco eseguito sull’asola che evita il rischio
involontario di scioglimento

SUGGERIMENTO:
- la controasola deve inglobare entrambi i rami della corda sia quello
carico che quello scarico e per evitare che si sciolga va effettuata
dall’alto verso il basso

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Catena di sicurezza
NODI di autoassicurazione e assicurazione
CONTROASOLA

Asola di bloccaggio

controasola
verso il basso

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Catena di sicurezza
NODI autobloccanti
NODO PRUSIK:

A COSA SERVE:
- per bloccare o risalire corde fisse e per cordata da neve

CARATTERISTICHE:
- se sottoposto a forti trazioni o utilizzato su corde bagnate o gelate
risulta di difficile sbloccaggio
- se impegnato sugli avvolgimenti scorre (se non bloccato)
- più spire si fanno più blocca (in genere sono tre)
- è un autobloccante bidirezionale

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Catena di sicurezza
NODI autobloccanti
NODO PRUSIK

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Catena di sicurezza
NODI autobloccanti
NODO MACHARD:
A COSA SERVE:
- è un nodo autobloccante viene usato per le discese in corda doppia,
per la risalita sulla corda e per manovre di recupero

CARATTERISTICHE:
- se costruito con un asola blocca in una sola direzione
(monodirezionale)
- se costruito con due asole blocca in tutte e due le direzioni
(bidirezionale)
- funziona anche su corde con lo stesso diametro (fare 4 spire)
- è semplice da sbloccare
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Catena di sicurezza
NODI autobloccanti
NODO MACHARD

Bidirezionale

monodirezionale
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NODI di giunzione
NODO FETTUCCIA o COPIATO:
A COSA SERVE:
- per unire ad anello una fettuccia (è quello che meglio garantisce una
sicura unione delle fettucce)

CARATTERISTICHE:
- è di semplice esecuzione, si effettua su un capo e con l’altro lo si
ripercorre al contrario
- lasciare circa 10 cm per capo all’uscita del nodo
- questo nodo se usato sui cordini riduce maggiormente il carico di
rottura rispetto al nodo a contrasto doppio

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Catena di sicurezza
NODI di giunzione
NODO FETTUCCIA o COPIATO:

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Catena di sicurezza
NODI di giunzione
NODO INGLESE DOPPIO o A CONTRASTO:

A COSA SERVE:
- per unire ad anello un cordino (il più consigliato)
- per unire corde di diametro diverso

CARATTERISTICHE:
- garanzia di efficacia se eseguito correttamente

ATTENZIONE: se usato con cordini in kevlar o dyneema va eseguito


triplo ed è necessario lasciare code di corda eccedenti di almeno 8 –
9 cm.
Evitare di abbinare anelli in dyneema (causa surriscaldamento che
dimezza la tenuta)
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Catena di sicurezza
NODI di giunzione
NODO INGLESE DOPPIO o A CONTRASTO :

triplo
doppio

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Catena di sicurezza
NODI di giunzione
NODO DELLE GUIDE SEMPLICE o GALLEGGIANTE:

A COSA SERVE:
- per unire due corde da utilizzare per le calate in corda doppia

CARATTERISTICHE:
- si posiziona sempre in modo da ridurre il pericolo che si incastri
durante il recupero
- tende a scivolare mentre viene caricato (lasciare almeno 30cm di
corda dopo l’uscita del nodo)

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Catena di sicurezza
NODI di giunzione
NODO DELLE GUIDE SEMPLICE o GALLEGGIANTE:

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Catena di sicurezza
NODI
NODO FARFALLA:

A COSA SERVE:
- per creare un’asola, nella realizzazione della corda fissa, per rendere
indipendenti tratti di corda

CARATTERISTICHE:
- di semplice realizzazione
- permette una rapida regolazione della lunghezza dell’asola
consentendo di mantenere la corda fissa in linea e a distanza
adeguata dalla parete

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Catena di sicurezza
NODI
NODO FARFALLA:

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Catena di sicurezza
ANCORAGGI E SOSTE
ANCORAGGIO:
è un punto dove viene ancorata la corda.
Gli ancoraggi possono essere naturali (spuntoni, clessidre, alberi
ecc.)o artificiali (chiodi, blocchi da incastro, spit ecc.)
SOSTA:
la sosta è formata da almeno due ancoraggi.
La sosta può essere:
- fissa
- mobile (classica e con asola inglobata)
- semimobile
ATTENZIONE: la sollecitazione sugli ancoraggi, in caso di caduta, è
minore quanto minore è l’angolo della sosta. Comunque mai superiore
a 120° 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA FISSA o STATICA
Usata nella realizzazione della corda doppia o in particolari manovre
di soccorso
VANTAGGI:
- nel caso di rottura di uno dei rami l’incolumità della sosta non è
compromessa
- In caso di cedimento di uno degli ancoraggi non c’è una
sollecitazione “a strappo” sul rimanente o sui rimanenti ancoraggi
SVANTAGGI:
- è direzionale, il carico si ripartisce uniformemente solo se la
sollecitazione proviene da una ben precisa direzione
- in caso di ribaltamento il carico va ad interessare solo uno degli
ancoraggi
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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA FISSA o STATICA:

SOSTA FISSA CON UNICO


NODO SUI RAMI

SOSTA FISSA CON NODI


SEPARATI SUI SINGOLI
RAMI

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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA (MOBILE) CLASSICA
VANTAGGI:
- suddivide il carico in modo più o meno uguale su tutti gli
ancoraggi
- funziona bene qualunque sia la direzione di carico
SVANTAGGI:
- in caso di rottura di uno dei rami è compromessa tutta la sosta
- nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la
sollecitazione a strappo sull’altro o gli altri
- in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il
triangolo di collegamento della sosta
- in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile
eseguire l’asola di bloccaggio. 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA (MOBILE) CLASSICA
SUGGERIMENTI:
1. il nodo di giunzione del cordino (o la cucitura della fettuccia) deve essere
collocato nel tratto più “corto” del triangolo. In questo modo, in caso di
ribaltamento della sosta, si evitano le possibili interferenze del nodo con il
moschettone posto al vertice del triangolo, situazione che potrebbe causare
una non uniforme ripartizione del carico (sollecitazione di un solo ancoraggio).
2. ridurre l’angolo di apertura del triangolo. L’accorgimento è necessario perché
sugli ancoraggi agisce anche una componente di forza “orizzontale” che, in
caso di angolo di apertura molto ampio, può arrivare a generare su ciascuno
di essi una sollecitazione addirittura superiore a quella applicata sul vertice
del triangolo.
3. Prima di connettere il moschettone a ghiera a base larga all’apice della sosta,
ruotare uno dei due rami che compongono la sosta creando un asola. Questo
consentirà in caso di fuoriuscita di uno degli ancoraggi, di mantenere collegato
il moschettone alla sosta. 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA (MOBILE) CLASSICA:

Nodo: vedi punto 1


suggerimenti
Max 60°

Asola: vedi punto 3


suggerimenti

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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA (MOBILE) CON ASOLA INGLOBATA
VANTAGGI:
- suddivide il carico in modo più o meno uguale su tutti gli ancoraggi anche con
notevole variazione di direzione
- il nodo è più veloce da eseguire rispetto a quello a contrasto
- il nodo resta al centro e non va a dar fastidio alla mobilità della sosta
SVANTAGGI:
- in caso di rottura di uno dei rami è compromessa tutta la sosta
- nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la sollecitazione a strappo
sull’altro
- in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il triangolo di
collegamento della sosta
- in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile eseguire l’asola di
bloccaggio.
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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA (MOBILE) CON ASOLA INGLOBATA

Max 60°

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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA SEMIMOBILE
VANTAGGI:
- In caso di rottura di un cordino, l’incolumità della sosta non è compromessa (se
la rottura avviene tra il nodo ed il moschettone nell’ancoraggio)
- nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio la sollecitazione a strappo sull’altro è
inferiore rispetto ad una sosta mobile
- Garantisce un carico equilibrato sui due ancoraggi per sollecitazioni provenienti
da un certo “range” di direzioni). . La “mobilità” della sosta è infatti definita
dalla posizione dei due nodi aggiuntivi realizzati sul cordino; più questi saranno
eseguiti vicino al vertice della sosta, minore sarà l’escursione possibile del
moschettone. Per godere di una maggiore varietà di direzioni, i nodi possono
certo essere eseguiti più in alto, avvicinandosi al punto di ancoraggio, causando
però una progressiva e forte riduzione dei vantaggi 1) e 2). Si riduce difatti la
lunghezza del tratto di cordino che va dal nodo fino al punto di ancoraggio
(ossia il tratto che può “rompersi” senza compromettere la sosta), mentre nel
caso di cedimento di un ancoraggio, aumenta la sollecitazione su quello
rimanente (maggiore scorrimento del moschettone 3° corso ASAG - "Alpi Orobie"
Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA SEMIMOBILE
- in caso di rottura di uno dei rami è compromessa tutta la sosta
- nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la sollecitazione a strappo
sull’altro
- in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il triangolo di
collegamento della sosta
- in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile eseguire l’asola di
bloccaggio.

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Catena di sicurezza
SOSTE
SOSTA SEMIMOBILE

Prima di connettere il Max 60°


moschettone a ghiera a
base larga all’apice della
sosta, ruotare uno dei due
rami che compongono la
sosta creando un asola.

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Catena di sicurezza
CORDA FISSA
Si rende necessario allestire una corda fissa quando ci si trova a
dover superare in sicurezza un tratto impervio. La necessità può
essere dovuta a cause naturali e impreviste (sentiero franato, tratto
ghiacciato ecc.)
SUGGERIMENTI:
1. Durante la stesura della fissa gli accompagnatori preposti si devono muovere sempre in sicurezza
(cordata)
2. Il gruppo accompagnatori deve mettere a disposizione il materiale che serve; differenziare il
criterio di scelta del materiale d’uso comune dal materiale di gruppo suddiviso alla partenza
3. Utilizzare moschettoni a ghiera, controllando che siano sempre chiusi in modo corretto
4. Essere in 2 o 3 accompagnatori e procedere il più velocemente possibile
5. Collaborazione fra accompagnatori
6. Mettere in sicurezza il gruppo dei ragazzi, e allo stesso tempo gli accompagnatori preposti al
controllo devono spiegare al gruppo cosa si sta facendo e perché
7. Scegliere sempre ancoraggi solidi e sicuri, alla partenza, arrivo e cambi di direzione meglio se su
due soste
8. Sfruttare al massimo l’ambiente circostante risparmiando materiale tecnico
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Catena di sicurezza
CORDA FISSA
9. La corda dopo la posa deve essere tesa, evitare dove possibile tratti che sfregano contro la parete,
zone che impediscono il passaggio del prusik e delle mani
10. Spezzare i tratti in modo che non siano troppo lunghi
11. Ai cambi di direzione lasciare il lasco per facilitare i ragazzi e usare, se possibile, un ancoraggio
finale di un tratto e di partenza per un altro indipendenti
12. La corda va tensionata alla fine e nei tratti intermedi utilizzare preferenzialmente i prusik, o
all’occorrenza i nodi a farfalla per rendere ogni tratto indipendente
13. Percorrere la corda prima di farla percorrere ai ragazzi controllando tutto, se su neve predisporre
una traccia per i piedi evidente e la corda all’altezza corretta per i ragazzi
14. far percorrere la corda fissa ai ragazzi con il prusik, nei tratti orizzontali può essere percorsa anche
con i moschettoni, il vantaggio del prusik è che se in salita o discesa il ragazzo scivola non cade
perché è un nodo autobloccante;
15. se si ha la possibilità mettere un accompagnatore ad ogni ancoraggio, se non è possibile almeno a
quelli più importanti o in posizioni critiche per controllare sia l'ancoraggio che i ragazzi ed
eventualmente aiutarli a fare il prusik durante il cambio
16. far passare un ragazzo alla volta su ogni singolo tratto, se sono piccoli meglio seguirli
17. Dopo il passaggio di un buon numero di ragazzi verificare la tensione della corda e nel caso si sia
allentata, ritenderla
18. Ancoraggio di partenza è sempre il mezzo barcaiolo con asola e controasola di bloccaggio
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Catena di sicurezza
CORDA FISSA
19. Per l’ancoraggio finale meglio utilizzare la piastrina “gigi”
20. Evitare soluzioni che richiedano materiali troppo tecnici, dato che sono tutte cose che si
aggiungono al peso dello zaino e soprattutto vanno utilizzati correttamente per non incorrere in
errori che possono precludere l’efficacia
21. Tanta voglia di esercitarsi e giocare alla posa delle corde fisse
22. Allenarsi a leggere il terreno per trovare gli ancoraggi naturali che sono davanti ai nostri occhi ma
che spesso non riusciamo ad individuare
23. Attrezzarsi con cordini lunghi per poter sfruttare gli ancoraggi naturali
24. Provare la tenuta delle varie soluzioni di ancoraggio (assicurati), per acquistare la dovuta “certezza”
di cosa utilizziamo di naturale per appenderci

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CORDA FISSA

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BUONA SERATA A TUTTI

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