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UN’ ECONOMIA CHE HA PER CONFINE IL MONDO: LA GLOBALIZZAZIONE

I cambiamenti del sistema produttivo hanno portato all’unificazione economica del mondo, la
globalizzazione. Caratteristiche della globalizzazione sono la de- industrializzazione dei paesi
sviluppati, la de- localizzazione della produzione, l’affermazione delle multinazionali. Alcuni
problemi portati dalla globalizzazione, invece, sono l’indebitamento e lo sfruttamento dei paesi
del terzo mondo, l’indebolimento degli stati nazionali, l’incontro improvviso tra civiltà e culture
diverse che talvolta causa problemi e incomprensioni.
LA SCARISTA’ DELLE RISORSE E IL DEGRADO AMBIENTALE
La terza rivoluzione industriale e il fenomeno della globalizzazione hanno favorito la presa di
coscienza da parte dell’opinione pubblica dei nuovi gravi problemi creati da uno sviluppo senza
regole. A partire dagli anni 70 si sono diffuse le associazioni ambientaliste e poi i movimenti
politici dei Verdi, che hanno denunciato lo spreco delle risorse naturali e il crescente degrado
dell’ambiente. Gli scienziati e l’opinione pubblica sono fortemente colpiti dai mutamenti del
clima dovuti al riscaldamento dell’atmosfera per l’effetto serra. La lunga crisi petrolifera ha
portato a riflettere sul progressivo esaurimento delle riserve di petrolio e degli altri combustibili
fossili (metano e carbone). Non solo il petrolio ma tutte le risorse sono limitate, oltre che
inegualmente distribuite tra paesi ricchi e paesi poveri. La terra coltivabile non può essere
aumentata, l’acqua potabile è già ora scarsa, mentre la popolazione mondiale cresce. Preoccupa
il fenomeno dell’inquinamento industriale, che è maggiore dove sono maggiori consumi e il
benessere, come negli Stati Uniti. Questo paese è infatti considerato tra i principali responsabili
del mutamento del clima per l’enorme quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera
dalle sue industrie. La scarsità delle risorse e il degrado ambientale non sono un fatto locale,
ma un problema mondiale che tocca tutti quanti.
LO SVILUPPO SOSTENIBILE E L’ECONOMIA VERDE
L’Onu fin dal 1989 ha elaborato il concetto di sviluppo sostenibile, che si propone di soddisfare
i bisogni dell’umanità, senza distruggere l’ambiente. In numerosi incontri internazionali è stato
affrontato il problema di come ridurre le emissioni di anidride carbonica per abbattere
l’effetto serra. In molti paesi è stata data una crescente importanza allo sviluppo delle energie
rinnovabili, ricavate da ogni fonte naturale (l’acqua, il sole, il vento). L’energia nucleare, dopo
il disastro della centrale di Fukushima in Giappone, nel 2011, ha perso sostenitori. Si sta
diffondendo un nuovo modello di sviluppo basato sull’economia verde (green economy), che
mira alla crescita con un ridotto consumo di risorse e il minor impatto ambientale possibile.
L’economia verde ha i suoi punti di forza non solo nelle nuove tecnologie per le energie
rinnovabili (pannelli fotovoltaici, pale eoliche etc) ma anche nel riciclo dei rifiuti nell’edilizia,
nell’agricoltura. Il crescente successo dell’economia verde è dovuto al fatto che produce nuovi
mercati e nuova occupazione. L’Onu prevede che nel giro di vent’anni l’economia verde possa
dare lavoro a un numero di giovani tra i 15 e i 60 milioni in tutto il mondo.

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