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BULLETTINO ARCHEOLOGIA e STORIA DALMATA PUBBLICATO PER CURA Fr, Prof. BULIC. oe ANNO XXV. Tipogratia editrive, Marodna Tiskara, Fr, Bul{é, rilattore © proprictari eo Ritrovamenti antichi nelle mura perimetrali dell’ antica Salona. L'iserizione della ,,praefectura Phariaca Salonitana‘. (Con Tax. mH, HHL) In agosto dell’ a. 1901 Martino Bulié del fu Giovanni, da Vranjic di Salona, approfittando della grande siccita, durante la quale le acque del fiume Jader sono basse, ha tentato di fare alcuni escavi in un suo prato, situato a Salona presso uno degli angoli del trivio delle tre strade regie per Spalato, Sinj, Trad, nella localith detta Janko- ‘raéa, una volta porto interno dell’ antica Silona "), (Vedi I unita Pianta dell’ antica Salona a Tav. I). Questo prato & segnato col n. 3578 della Mappa Catastrale del Comune censuariod Salons, Tango il Iuto Nord Ai questo fondo, che confina colla part. n. 3525/,, si vedeva nel ter- reno un rialzo di fms, che facea sospettare sempre essere state qul Te mura di cinta della citth antien verso Sud. Gli assaggi fatti qu dal Dr. Carrara confermarono questa ipotesi e questo tratto di mura in questo fondo & anche segnato nella sua Mappa Topoyrafira, unita P opera Topografia e Sravi di Salona dell’a. 1850, quale tratto di mura perimetrali dell’ antiea citth, E da notare che ancora in luglio dell’ a. 1884 Martino Buli avea tentatoqut dei lori di assaggio ed avea scoporto lt Inpide m. 30 che in sifw fa allora letta © pubblicatn wel Bulldatn. 1884 p. 184, donde riportata nel C. 1. 1s IIT. 9052, poich colla fhecinta dell i serivione stava rivolta verso il cielo, Senonché essendo allora delle pioguie abbondanti, le quali fecero crescere il fiume Jader, che colle ‘sue acque inonda il sottosuolo di tutte le praterie di Salona posizione, egli dovette abbandonare il lavoro, che non ripiglio se non in agosto dell’ anno scorso. Per estrarre questa ed altre iscrizioni, che si sospettava ci por tessero essere, egli apri di mano in mano, dietro consiglio del sotto- seritto, un fosso largo 1:50m. ¢ lungo 50m. E diffatti vi trovd le 4) V. Guida di Spalnto © Salona p. 2 Gennaje-Pedbraje-Marse 190%. 19.3, DBE “or . V86 Vdd quattro tarie 3, 3046, 3047, 3048) © due frammen- acevano queste tutte a varia distan ite muro massiccio, per lo pitt di etra. gigi E_ precisamente da Est a stave lat pide n.3045, colla fucciata dell isetizione rivelta all’ aria, Seguiva aul un intervallo di 9m, la lnpide n, 3046, coll iscrizione anche rivolta verso il cielo. E- poi ad un intervallo di 5 metri, ta lapide n, 1¢ Fivolta a Nord, ed alla distanza di 6 m., ta lapide a, 48 coll"iserizione rivolta verso I’ aria. I qui verso Est iv au golo, possibile che in sin stata una tore quad quelle addossate alle nara perimetrali ETVVIVs - ERASTVs ET - ETVVIA - HEDIST FILIO - PIISSIMO - ET ETVVIAE - QVIMAE > F Iserizione su cippo di ealeare nostrano, a margine omatissimo, alto 1-22, largo 1-11, profondo al lato O74, a carattert bellissimi, della migliorepoca, sec. I, alti nella primariga 60 mill, che vanno decre- seendo fino a 44 mill. Sopra c'® un ineave, profondo 10cm, che si va aillargando verso il fondo, senza dubbio per sostenere la grippia (piccolo euneo ferreo per sollevate le pietre) ne anche ornatissimo, un genio alato, coi pied inerociati, martellato in tempo antico, tenente una finccola rovesciata, Sulla facerata de- stra ¥"® anche un genio alato, coi rociati, martellato dal’ ad- dome in git, Tiene con ambidue le mani stretto al petto un oggetto quadrangolare, pid davvicino indeterminabile, pare un volume, Daleggere: Quinto) Elurio Q(uinti) filo) Troymentina) Capriolo, an- nortan) XII, Quintus) Eturius Erastus et Etuvia Hediste filio piissimo et Eturiae Quintae fitiae)') Tanto il nome Burin, qu ria vol A spers0 a faceiata sinistra, col cognome Copriolua, ricorrono per In 1 Salona in questa iscrizione. Sono nome ¢ coqnome che i trovano Aquileja, per es. Q. Bturius Eros lib: Q. Blucius Hedyrhrus (C. LL. V. 851); @. Buciue QL Feliz (C. 1 Le V. 19%); Copriole (C. LL. V. 1243). Un interessantissimo monumento sepolerale poi diiun Q. Blurins Ser, F. Vol Caprrolus, domo Viena, fu trovato nello scono estate in Aquileja ed & 4 prossima publicazione. Li iscrizione venne intanto publioata nella erue ar- chéologique a. 1901 p. 486, ed a. 1002 p. HIS. Questo monumento di Aquileja & sai ricco in scultura decorativa, d'uno stile pomposo ed wn po’ rocoth, ce ca- raiteriza qui arte provinciale, & del I.o secolo. Anche it nostro cippo sepolerale Com’d stato detto sopra, ancora nell'a. 1884, di questa lapidle fa veduta solamente Miscrizione. Le parti literati coi due genii_ non farono allora vedute perché sotto ncqua, per cui la abbiamo riportato nuoramente qui. Non riportiamo qui Viserizione n. 3049, tirata dal muro T'anno scorso, com'® stato detto sopra, poich® nell’a. I8S4 fa veduta, Ietta e publicata in questo periodica n. VIL (1884) p. 150 n. 26 ¢ ripublicata nel ©. LL. 11. n, 87 Le due iserizioni seguentin, 3046 © n, 3047, dedicatorie, su massi a foggia di paralellopipedo, di eguali dimension, sono di speciale interesse per la storia municipale di Salona, Sono di due primi eu- ini, diciamo cos, di Lucius Auicins Puctinas, Luci filius edi Lucins Anicius Pactinas, Cai filius, che rieoprirono importanti ca riche municipali nella colonia di Salona e perehé la pri tuna nuosa interessante magistratura fino ad ora non conosciuta a Salona, Present tutto Viserizione n, 3046, 3048, L+ANICIO-L+ F PAETINATI TT - VIR» IVRE + DIC OVINQVENNAL - PRA QVINQ_: DRVSI - CAESAR GERMANICI - PRAEFEC OVINQ- P » DOLABELLAE| PONTIFICI- FLAMINI IVLIAE - AVGVSTAE - PRAEF FABR PRAEFECTVR : PHARIAC SALONITAN 10 iQ. Prurine Q. fil. Tim. Capriotue ® omatissime ai margini, por oui e la ‘sun scoltura decoratica e Ia paleografia dello lettero ei portano al 1 x 7 ‘Su masso, a forma di paralellopipedo, alto 0-93, largo 0-60, pro- fondo in lato 0-65m., a caratteri alti nella prima riga 57 mill, che vanno deerescendo fino all'ultima riga a 25 mill, Poggiava questo masso st una base 1 0-98, avente in lato 0-98m, Lucio) Anicio, Laci) flitio, Pactinali, IIIT viv(o) ture die(nndo) quinquennal(a, pracflecto) quinginennaliy Drusi Cacsartis) Germa~ ivi, pracfee(to) quingiuennali) Publi) Dolabellue, pontifies, flamint Tuliae Angustac, praeflecto) fabrinn), Praefectur(a) Phariacla) Sa- lonitan(a). M1 L(ueins) Anicius Luci) flitius) Pactinas era anzitutto mombro del collegio della magistratura coloniale dei IF rivé ture dienndo © cid durante Panno del censo, quinguennais. La eariea di quine quennatis troviamo ancora su due iserizioni Salonitane 9); quingnennatis, designatus sauna); H1Tiure dicundo rir qrinqnennalissutve®), E poi fa prucfectus quinquennalis Drusi Caesaris Germanic’ & pitt tardi praefectis quinquennalis Publi Dolabellar, cio loro sostituto in quests | Qu abbinmo per In prima volta nelle iscrizioni Salonitane tuna nuova cariea munieipale, quella di praefectas quingnennalis. Consta che nelle colonic e nei munieipi, se per un tivo maneassero gl'impiegntimunicipali orvtinari, In lear Petronia avea Aeciso, non ® chinro, se alla fine della republiea o al principio deiimpero, che il consiglio municipale, fino alle nuove elezioni, noe masse i praefecti si disti Iehe mo= municipali_ ordinari ed erano iche gl’ imperatori e membri dell fi huiglia imperiale, od anche luogotenenti ed altri personagai rispet~ tubili. nei primi tempi dell” impero, assumevano, honoris ean, questi impieghi, Un elenco dei my ri della famiglia imperiale 0 di altre distinte, che assunsero nei municipi delle provincie questa ea- rica di prefecti eon altri colleghi, ka dato il Liebenam®). Lucius Anicins Pactinas, Lei) ffilins), oltre ai essere stato II rir iure yO 1h GL LUE 8). 9) C1. La TIT, 8735, 8787, SHI +) Licbenam, Stadteveryaltang im rOmischen Kaiserreiche p. 25756. p Taaly Real Eneyel. . x. prefect *) Liebenam 0. ¢. p. 2615s. 1954, 2088, dicundo quinquennalis, {a praefectus quinquennalis, cio sostituto ai Drnsus Caesar Germanicus-e poi di Publius) Dolabella, luogotenente della Dalmazia, eletti IT ririquingnennates. Fu ancora pontifer, flanen Tuliae Augustae e praefectus fabrnm. Questi titoli ci ofirono prove sieure per poter stabilire I’ epoca, in cui fueretto questo monumento. Drusus Caesar Germanieus, il noto Germanico nella storia, mori ayvelenato il 10 ottobre dell'a. 19 d. Cr.) Da altre iserizioni Saloxi- tanc®) ¢ dalmatiche%) sappiamo che P. Cornelius Dolabella era legatns Augusti pro practore in Dalmazia dalla morte di Augusto (14 4. Cr) al 19d. Cr. La nostra iserizione qnindi eade in questa epoca, cio® dal 14 al pid tardi al 19 dopo Cr. Cid conferma anehe in parte T’altra cireostanza, che cio’ Lucins Anicius L. f. Puetinas era flamen Inliae Augustac, Julia ® In moglie di Augusto, Liria, dopo In sua morte (14 4. Cr) adottata nella famiglia Julia. Liscrizione ® posta prima della morte di Iulia Augnsta avvenuta nell’ a, 29 d. Cr. Abbiamo ancora una nuova interessante magistratura in questa ione, cio’ Ia praefeetur(a) Phariae(a) Salonitan(a). Questa de- iL monumento a Z. Anicius Paetinas. Crediamo di poter ciot leggere ed intendere qui praefeetur(a) Phariar(a) Satonitar (a), quin prefettura del Pharos, faro del porto di Salona, anzichisriferire Vis ione all’ isola di Pharos (Lesina), poiché V'ultima lezione non avrebbe senso. Come & noto il porto di Salona & eccellente, Esso si stende Tungheza per 1 kil da Salona fino Trad, ed & Targo in media 3. ki abbondanti, mentre la larghezza massima # di 6 kil, Chiuso da tutti i lati, somiglin ad un logo, (Vedi Punita Carta areheologiea di Salona ¢ dintornia Tay. TL, nonché I anita llustrazione fig. 1 a p.9.) T/anica uscita & fra la punta del Marjan (at Dianam) © lap Jore sul’ isola Bua (Baro opp. Boa) larga 2 kil.) C 4) Tae. Aun. HL. 69743 Goyau, Chronologie de I Empire romain p. 9) CTL TIL 88 “2 101565 w. I -E 1OIT CLL UE nT: 2, 208, 4) Guida di Spalato © Salona ISH p, 15s, *) sore yotrebbe essere corruzione di Bore, nome dell ola Finn (Cioso) ancora nei documenti del NIsee. (Cf. K.lireéek, Die Romanen in dew Stidten Dalmatiens walirend des Mittelalter: (2). Ler ricorre anche come evgnome a Spalato nel NUT see. nell'a, 120: Francesco di Messer Boxe: (Bull dun, SN p. 6h 10 uscita stretta a ‘Trad fra In citth posta sw diun isola © V isola solamente 400m, Il ponte che Nelle immediate vici Bus, 0 Gm, \ vieino Te vei del fi ai mare, fra Te quali il village i iI mare @ profondo da 6 a 15 my profonditi sufi grandi bastimenti del giorno d’oggi, molto pit poi per i in epoca romana, cle non peseavano tanto, (Vedi I umta Carta a Tas. IL) I mare poi in tempo antico penetrava pitt verso il con fino al ponte di pietra di epoca _po- steriore, turchesea, presso le praterie Jankorara, il trivio delle strade regie per Spalito, Trai, Clisst. rispettivamente Sinj ). Equi era il porto tnterno ai Salona ed iL Iuogo di approdo?). Tl fiume nehe un’altra divezione: lambiva Tungo le mura perimetrali dell’ antica itt a Sul, Ie quali ora ude). ¢ nione del prot. C. Cichorius, che sull see le due spondee wze ali Salo Fader, nelle due insenatur duder axex in tempo antic viva sono in grin parte sotte ani ® molto probabile opie a viseicvis del heatrann, esse avuto luoge lo shareo dell"imperator: Trajano (VM illuste p11). if quale nel’. 105 arrivava qul, secondo lui da Ancona coll flotta, toceando Zar (ader) ¢ Seardona, nella sua spedizione in che qu avesse ricevuto Pon ssarebhe, secondo Iu della cittadinanza. ba Lantico porto di Salon: i avvenimenti che tutta Ia provincia; speeialmente periy durante Ie guerra sare ¢ Pompeio ¢ danuite le guerre coi Goti, Durante lu guerra eivile fia Cesare Pompejo (Max. Cr) due flotte, quella di P. Dolabella, comandante It flotta di Cesare, e quella dt M. Ottavio comandante I Hotta green ¢ di Le Sevibonie Libone mandante 14 ota lburnien di Pompejo, preseelsere a campo a ione Te aeque dalmatiche © salouitane, M. Ol vile fra Coe jo era entrate co 4) Selig nel Viewtuite Meratslny Artenletdog Dra ten SoS. God, TL 1S 95 ss. Veo Vunita Pianta Tax. n, 5) Guida di Spalato © Salona INH py » Vedi Pianta dell antica Salona a Tass I *) Conrad Ciehorins — Die Reliefs der Trajanssinle HT Toxthand se. Ta EXNXVE La partitadd quest wrdante il vingyio dell impe- ratore Trajane da Ane Sea io le pga. 2 Adareme a suo tempo in queste poriodicw in versione italiana fare Masseilioe di ri dopo aver subito cousideveroli perlite), specialmente durante I’ epoca della Dalmazia, per eivea 40 anni, i portodi Salona citta, fu campo d'azione delle due parti man ‘ ve Aine a i hg \ \ HN Wk oppugnare leriter civex Romani Tignels effect infirm ad resistendum propter pa ad extrenmm auxilium descend ft oppugnationitus eo frumentaria laborabant. lant; reliqua, ut_potera syatio, eum diuturnitas opp neglegentiores Octavianos effecisset, nacti 12 nerali di Giustiniano: Mundo, Betisario, Constanziano, Giovanni, ¢ dei generali dei Goti: Grippa, Asinario, Uligisal, Maule. Ecco come Procopio ci descrive questi avvenimenti Appenaché l'imperatore Ginstiniano dichiari nell’ Gti, gett Focchio sulla D: Ja guerraai Imazia, ka quale era allorasotto la loro domina- edi questa prosincia, Eraallora prefetto im- Je well Mlivico Midas, A questi Vimperatore dieie ordine di iare coll’ esercito in Dalmazia e di conquistare Salona.’) Quest diflatti visi port) conquistir questa citti) Mal sofferendo ci i Goti, in win sotto i gencrali Axinarins ¢ una_battaglia_presso_ Si tu questa eaddero Mrundus © suo figlio Manricius. Dopo di cid. si vit rarono da Salona i Romani ed i Goti: quelli per aver perduto il cceasionem meridianitemporis, discosst eorum pucris mulieribusque in muro a sponitis, ne quid eotidianne eonsuetudinis desideraretur, ipsi mann feta cun tis ‘quox noper Hiboraverant, in proxinia Octasi easten ieraperunt. Ills expugnatis feoens inypets altorn i nt adorti, inde tertin et quarta et deineeps reliqua om foo eastrie expulonint et mitgno numero inter o rliqnos atque pst Octaviuim in naves cunfugere corgerunt .— Cle. Appianne Histor. Kom. VIL py. 2814 Mrabne 3, 5 3 po MN: Laeanae Pharsalia 4. 404; Din Caasioe 1. XAT 11y Momsen tel C. 1. TaTHT, p. 3104 sportum Salonitan tissimum<; Cons, La province romaine de Dalmatie p. 1 lato e Salona 1N04 py. ) Proepins de bello Goth, 1. passin: Panly-Wissorn Realenryctopaetic 5. §. Comstantianus: Dr it Onomastivon x v.x-* Fatah, Nabe: nik Zemaljs, Marcin sa Bowne i Hevergorinn VMK) ste NM p. 5s; De. C. direéck Die Romanen in den Suidten Walrond des Mittelalters, [Th, (nei Denksehriften der Kais, Akademie ler Wiselinsehaften, Philos. bist. Classe, Ih. NLVIE. Wien, 1901) p. 2) Prompii Carsariensis ile coun Cutler. Wasiteae Ves yo Wt «Sune itaque Mlyriorum praefectain in Dalwatiaay mist, Goth insstque Salonas urhem ut pertentaret et in potestatem redigeret-. V- nota. Lap. 24, ferea et clus coping omnes abi 1 Gothis ea ¢ regione obvian prodeut re et hostibus praelio vietis Sslonas mox occupant’. V. nota 2 a p. 2 ceanservato nel nome del colle Gripp a Nord-Est dolla cit di Spalato, sul di eui pendio & addowsato il borgo Lavéne, Questo colle Fieorre sotto Ii forma Grippa nei dueumenti del NUL. see. in poi mentee ta a huins orae froquen- 28: Guida di Spa di moraen wel Gla slg Guida dé Split © Salona, Dalinatios °) Prmpid ove. 0, €. p12 Mandis cst in Dalmatiam ventum, 5) Questo nome pare si forma Crippé # in uso della, 1H, in eu fw sulla sua cima fabricated Vene- tiani un forte. Voagranude exserma militare fu pit tard fata eosteviee dagli Ae stviaei, (Clr diveévk, Die Romaven in den Stidten Dalatiens wabrend dex Mittelaltors p. G1.) 13 duce, © questi per aver perduto il nerbo dell’esercito, perchi fidavano di entrare a Salona, la di eui popolazione era ostile € perché le mura della citti erano in cattivo stato!) Venuto a st pere cid Giustiniano, anand nel!’ inverno dell” a 6 il generale Costanziano a ruecoghere Pesercito nell’ Hlirico eda qui a chiunque costo conquistare Salona.#) Intanto i Goti aveano ripreso questa cit, mma allannunzio dell’ approssimarsi, per terrae per mare, di Con staniziano con grosso esercito, temendo di non essere blocea confidando nelle mura di Salona, in gran parte erollate, rono In cittd ¢ i ritirarono verso Seardona.%) Constanziano tanto sotto Salona colla lotta d Lissa (a. 536), shared Meservito sul continonte ed entrs nella citth. Gai fa anzitutto cura principale di. risturare Je mura_crollate.!) ) Proropiié eee. 0. 6 pM «Gothi Asinario Grippaque ducibus m exereitu se in Dalia + quibusy Salonas quan proxime veni Salons tamen ingressus ext nemo, Iomanis dome iam duce relitis . .. non enim hi (Gothi) Salo hhane incolentibus urbem . Y. nota 3a po 2 (fr, Jirwick’ — III, Die Romanen in den Stidton Dalmations wirend dos Mit- telalters [. Th. (nei Denkschriften der knis, Akademie der Wissenschaften, Philoph, histor. Classe Bund XLVIE Wien 1901) p. 21 2) Frovopii eve. 0, ¢. ye 16 Tustininnus interea, ubii tandem quae in alma , Constantianam sit regni stabult magistram Thy= cos iisit, iussnm ut inde contracto exercity Salonas, uteumgue poss fret. Ve nota 4p. 27 : 5) Provopit eee. 0. ©. p. Ws *Tum ile (Grippa) timore ingenti perculsus, adventantibus hostibus ocrursandum, ut minime id sibiprofuturum, haudyuayy rebatur, nec per Imperatoris exercitum, qui vel mare ipsum in’ potestate Ine beret, oluidione se intoreludi ullo pacto volobat, Salonarim practerea sgehant, ut quorum magna iam pars concidisset, nec secus et incolae ips, ‘gnum in modum Gothis suspecti, Quibus de eausis ex Salonis Grippa cum Univenis copiis movenss ece. V, nota 5 a p. *) Praropii cee. 0. ¢. p. 17 (Constantianns) recta Salonas et concitatiue nasigat: quo ubi est proxime ventum, in continentem exposiis cops eodem ipse ‘quickam labuit stationem. . igentis deinde ex universo exercitu et stutim lectin, his quae Sifila, quodam ex armigeris suis praefecto, occuparo angustins (probabilmente Ienelace di Cliss, naturale baluardo di Salona — Y, Tas. Il, © unite lustrazione fig. 3p. 14 —) imperat, qnas etiam ante urbem acceperat. Ipse deinde cum omnibus copiis Salonas contendit, peitatuque demum et elasse in portum deducti, urbem ingreditur. Sed Constantianas Salonaram muro mox sarciendos curare, brevigne collapsa omnia exaedificando erigere. Grippaveru Gothorum exercitum... Ravennam reduxite. V. nota 6 a p. ix moenibas cr ‘Ma Witiges, re dei Goti, temendo cho i Bizantini della Dal- mazia non gli venissero alle spalle in Italia, dove principalmente combattevano le due parti helligeranti, sped nell’a, 437 un grande esercito sotto rio e Uligisal alla riconguista della Dal- aia. Con essi ela flotta, per poter cost stringere @”assedio Sa- per terra e permare ), Una parte di questo esercito d ndo di Uligisal, siscontrd eoi Romani presso Seardona, ma seonfitta, + Standpunkt des Besshauers ADRIATISCHES MEER istanje) ed attendere ti che tre contro Salona, Costan- peser tutte Te forze, per mate avuta notizia delle intenzioni dei Goti, forttic’ ') Pronapié 0. 6p 38M id accertebat, in copiis iy Dalmatians miserat, This imperat at «Fe Tongarum avian ast, ut ita Ta pS sano rene oliderent . Ve preparava a sostenere I’assedio ), Riuniti che furono i Goti a Burnum sotto il commando di Asinario, che avea condotto forze fresche dalla Saebia, marciarono contro Salona. Cintala d’ assedio per terra ¢ per mare, diressero specialmente le loro operazioni contro quella parte delle mura, ch'erano rivolte al ware‘). Ebbe luogo nel porto ui battnglia navale, nella quale i Romani, assalendo d’ improviso lx flotta dei Goti, sommersero una parte delle navi e I’ altra feccro pri- gioniera’). Ad onta di questa sconfitta i Goti non abbandonarono Trassedio, ma non essendo capaci di continuare con strategia militare la guerra e specialmente conquistare i Iuoghi fortifieati, non presero Jona. E cost ebbe fine questa guerra. Quando poi nell’a. 544 Belisario andi Ja seconda volta in Ttalia yenne a Salona). Da qui nello stesso anno, dietro suo comando, il generale Valentino mosse a Hidrunto (Otranto) per cambiare il pre dio. Cid fatto Valentino ritornd a Salona, donde Belisario. veleg per Pola), Nall'a, HAS Taufo, generale di Totils, saecheggid Mucurum (Makarmka) c Zaureatac). Chiudiano, generale bizantino a Salona, spedi weguirlo una parte delle navi, chiamate dromonae. Ma queste rif mpparata certior actus, Salonis timensy milites on aque pracsidin retinebant, ad se evocaton commonefecit, suis ut quisque circumducoret praesidiis fosam, ipse veru ad ferendamn obsidionem xe pracparabat:. Vedi nota a p. 2%. °) Procopié 0, c. p. 38 sIndeque .... . copii iunetie Salonas petit (Asi= ire muros eastris vallo munitis militibusyue utringuo in maven Impositis, moenium partem in mare vers rique Salonas acrius obsiderent.. Vedi sota a p. 28. Vedi apa ') Provopii 0. ¢. p38. Sed Romani in hostinm naves de repente inveeti, los in fugam avertunt et earum non paueas cum hominibus ipsis demergunt, non rullas vero cum milite capiunt, haud tamen ex ea jactura obsidi Gothi, sed hor enixius coercere:. V. nota 10 a p. 2 4+) Procopié 0. ¢. y. 141 +Utrique igitur (elisarius et Vitaius) qu wm millia quattuor contraxissent, Salonas se contulerunt . Y. nota 11 ®) Procopii 0. ¢. p. 141 -Valentivs interim ... Salonas venit. Unde et Belisarius cum classe universa mox solvens Polam applicait:. V. nota 12a p. 28. ") Lovorje, cit della Narenta, ogyid) sommersa; V, Bull dat a. 18S p, ST ed a 1800 p. 00, tq terra mae Fillustrazione Fig. 2 16 saliro Totila ed i *imperatore’. ity la quale gid era re tle bizantun cli estren dotta Risaputost ei’ da Vale a Ravenna, pregi Giovanni, che stazionava a Salona, che yenisse colle Hotta in ajuto degli assediati?. Questi fece cid © mosse colle flotta da Salona verso Ancona. Qui la flotta bizantina distrusse quella dei Goti ey liberata Ancona, Valeriano ritornd a Ravenna e Giovanni a Salona), Nell'a, 552 Narsete marciéy per terme da Salona in Talia contro i Goti, dove ebhe Iuogo una i questa guerra ittaglia decisiva, colla quale tery 5) Propii 0. 6p. 198 Joannes interea siusyue mites: Saloni hyber- rnabant.... Tnsequenti autem anno (351) ot urrente iam vere, Joannes x Salonis morere anime agitabat et afversus Totilam Gothosue ductare, Sed ius profectio per Imperatorem interpellatne’. V- nota 13a p. 28, *) Prorpit 0. ¢. p. 18) Mis litteris Joannes perleets, ets inde abscedere Inperatoris insu probibobatar, ulteo tamen urgente discrinine, pracponendais fortunae necessitatem Justinian imperio ratus, delectis egregiie bello iris, cto et triginta navex imposits, a navigationis praceeleres et optime nav were comments affatin inveeto © Sa- isqne aud bellu Instructs ae quovis Innis e vestigio solvens Romana ad clasem stam applienit ad quam enna na vius duodecin et Valerian non longe past venit . V. nota Ha p. 28. 4) Prneopii 0. @. yo 20-201 late in praesidivin commentibus inde solverunt, Valerianuy avennans, ims rit. V. nota 15 a p. °) Una sola volta, a mentoria a’ womo, rivise Io splendore e Tanimazione al porto ci aleani mesi adiietro, Mentre pid volte nel canale delle Castella, il sinus 0 porte Satonitonns nel senso largo della parla, si ancori la syuadra dell", rian austric diguerra e avanti louni ani la germanica « T'inglese, ee ‘gettaruno Fancora lontano dall'antioa Salona, ad Ow, del Conventu delle Patudi @ ver Te Castella. il giorno 20 novembre dell'anno seorso si vide all'alba di tuna splendida giomata invernale, ancorari immediatamente sotto Mantiea Salona, intorno il villaguio di Vranjie. © tango le fori del inane Jnr, ba squadra deli F. Marina Austriaca, composta dalle navi grosse Monareh, Wir, Bulapes! «pit iccole Panther, Pet © Mawit, con nove torpesiniere, comandata dal contram- raglio sign. Giulio nob, Ripper. (Vedi Funita Musteagione « Tas, TE) Bra uno spettacolo rare el imponente vedere questi navi, monstra natantia, come Te avrebibe chiamate i po fare li onori dupe tanti secolt all'entica Sax *sportate col peusiero ai tempi romani, all epoca della fto- viza dell ation Salona Joannes § teriore all antica Salone dalla stn disteuzione circa Va, Gi0dope Cr, € i. Lae spettatore era quay © comsndanti ed offic ied eaui- paguio, nel rears in quei giorni a visitare Le rovine dell’antica Salona, arena , 7 Che il porto di Salons fosse stato come importante punto stra- tegico, stazione di una parte delle due flotte romane da Ravenna e Miseno (classis practoria Rarennatinm,classis practoria Misenativm), non constava fino a pochi anni addietro, Tl fortunato rit aleane iscrizioni) fa supporre con fondamente, che nel porto d Salona fosse stata di permanente stazione una vessillazione delle flotte di Miseno ¢ di: Ravenna >. E noto quale numeroso contingente alla flotta romana dessero Je nostre contrade, Tacito ¢informa }) che nell’. 69 a. Cr. Parmata di Ravenna era in gran parte composta d’indigeni della Pannonia e Dalmazia, Uomini di questo regioni specialmente della Dalmazia si trovano con freguenza nelleepigrafi di tale armata, SecoudoE. Ferrero!) per la classe Ravennate i Pannonii rappresentano cirea 8", dei cla rono in pitt Iuoghi cull loro barche e nel lotto del fiume Jar © presse lt vic ina costa, non trovaruno in nessun Togo wn nictro di riva, non traccio di sponda Antica o moderna, dore motter piede © dove sbareani. Pareva forsero ritornati i tempi favolosi degli Argonaut, recantsi in Colehide, alla conguita del vello oro, ‘quando per shareari, si dovette far uso di tavole, di seale n piuoli, di alti mor- tali eee. Sparta qui In riva dell’ anti eit, immerse nella palude perfino le x46 mura perimeteuli, ingombro di melma il fume Jader, © non un molo » moletto rmoderno, non un palmo di riva da approdarvi. Ma pare che tewadem aliquavelo dark mano ai lavori di regolaziono del fiume vader e della'nun viva, di ass ramento della sua pa le condotto dal logici di Salona con una piccola ferrovin eampestre! Pare che si vogliano fi- halmente fabbricare tre yuattro metri di molo con petra (questa grazio & Dio abbonda nelle vicinanze yeritta © non scritta!) per comodo dei Saloni- i, per le loro derrate e per comodo anche di quelli che preferiscono vi- are yer mare le venerande reliquic dell antica Salona Utinam ? 5). 1. Ka IL. 2020, 2084, 2036) = G2 A Museo di Spalato: Bull. dat. ass p. 2075 CK Le HID 2051-£8580; Bulle atin, 180 p. 178 n, 210 A, 4) Patech nel Ghnsnik Zemalskog Muzcja 2a Boxnu i Hercegovinu | 100) se. 572 al, 4) Mist. 11, 12+ Tuition Baus classis Ravennatis pracfectus ambiguos Nitum animox, quod magna pars Pelnatae Pannoniique erant, quae provinciae Vepasiano tenebanture . . . Gfr. Hist. 11 60. -Sex millia Delmatarum, recens dlilectus . . . ad has copias ¢ clascis Ravennatibus, legionariam militiam porcen tibas, optimus quisque adscti, clasiem Delmatae supplevero-; Cf. Maryuardt- Romische Staatverwaltung Ip. 493. “) Ermanno Ferrero, Nuore inerisioni a onsereacionéinforno al orina- ‘mento delle armate nell impero romano. Torino. 1800 p. 7; E. do Ruggiero, Di aionario Rpigrafico sv. classi p. 275, 3, Dalmatia; Pauly-Wisova Re B.'s. ¥. elassis p. 2638, je coll immenso mater seavi_archoo= 18 X 4i_ cut conosciamo In patria e + Dalmati il 35, 5%, mentre Pannonit € Dalmati non sono che il 9%, nella Misenese. Secondo il Jinemann') i Pannonii e@ i Dulmati sarebbero il 49, 9"/, dei classiarii di Rn- vena?) Abbiamo toceato solamente il porto di Salona dal punto di vista militare, della flotte romana, senza tilevare qui Ia sua impor- tanza commerciale, Salona, come T'attuale Spalato, era T’unico naturale al mare dell interno della provincia, Essa era T'estrema sta- ione della linea pit importante e piu breve tra la Pannonia, 1 O- riente ed il Mare Adriatico. Il commercio e la navigazione si con- centrarono a preferenza a Salona, che divenne una delle pit popolate ¢ prospere citth dell’ Occidente. I prodotti delle ricche miniere della Bosnia, il legname dei boschi vergini di tutta Ia provincia, le abbon- danti ed ottime Iane ¢ le pelli di animali afMuivano in Salona; tanto che nel IV sec. vi fiorivano mumerose fabbriche publiche, segnata- ‘mente pella confezione delle peli, lamficii ¢ le tintorie (iaphiven) pro- ucevano famosi tessuti ), Ommettiamo di partare delle fiamose navi. lie bumiche (léburnae)'}, dapprincipio navi speciali, ma col tempo in ge- le navi da guerra) fabricate sulle nostre cost. Che poi il porto di Salona fosse stato in tempo antico pit si- ccuro, di quelloché lo & uttualmente, cio meno esposto ai venti_nor- ici, specialmente allt bora, risulta dalla cireostanza, che col disbo- seamento delle costa littorale dalmata, avvenuto nel Medio Evo, spe- cialmente poi nel sec. XVI, i venti sulle montagne nude assunse gaglinndia e violenza, che coi boschi non hanno ayuto. FE vero, Pro- copio ci racconta, ia ayeano straordinaria forz i venti in Dalma ') De logione Homanorum I. adiutrice, in Leipziger Studien X' pe. J 180 2) Tl prof, Berrero nella Nola 6 dell'o, ©, usserea che le differenze tra Ii ed il Jsnemain provengono dall avere eli potato valersi di lapidi venute fori altinamente, da qualche dimenticaiza del Jinemann e dall’ aver egli ac- colto aleane iserizioni di armata incerta ed altre in cui la patria non si pub de- .) Guide di Spalato ¢ Salona ASM p. 3— 9) FL Veget. 2. 1.432 Eutropio 2, 20; E. de Ruggicro Dizionario Epi- serafico sx. elansis 2. po 2745 Tae, lyr, Hist, 1. Wi, 74 1, 12, 1; Rich, Dix ionario delle antichith greche © romane s. ') FL. Voget. 0, e.: Houchi-Leclerey, Manuel desinsitutions romaines 1885 p85; Maryoardt, Romische Staatsverwaltung 1, p. 480, 49h, 19 © gagliandia, Senonch® In sua relativa descrizione di un vento, che do- vrebbe essere la nostra bora, e che riportiamo qui gid"), ci pare sia non solo esagerata, ma si riferisca piuttosto a un qualche straordi- iario fenomeno, che ebbe logo nel VI. sec., ad un uragano di ecce- onale veemenza, tale da portare in aria il cavaliere col eavallo e te- nerli_per lungo tempo. Che la Dalmazia sia stata imboseata all’ e- poca antiea, ancora nell" XI. sec, ci fa fede Ia desetizione del pas- saggio della I.Crocinta attraverso la Dalmazia lasciataci da Guglielmo, vescovo di Tiro®). Eun fatto dapertutto constatato che folti boschi sulle montagne mitignno la veemenza dei venti, conseguentemente la ‘mancanzn di selve li faccia infuriare. Ecco come ci descrive questo fenomeno il Dr. Fr. Lanza, professore di scienze naturali, direttore del Museo e Conservatore dei monumenti antichi a Spalato (dall’ anno 18631872) ). »Sin d’allora quando il veneto leone stendeva Ie ali su questo desolato paese, pud dirsi quindi eh’estinta gia, fosse per esso quasi ') Procop. de bello GothicoI, p.77, 7ss. Fd. Bonn... In quorum urbi ‘est Beneventum, olim Maleventam a Romanis dictum, Nune autem Heneventum ocant execrationem vitantes priori indiram nomini. Nam vox quidem Latina Ventus auram spirantem signifieat. In Dalmatia vero, quae contra hane urbem in adversa continente sitn est, walue ac vehementissimus ventus buechatur: qui quo- ties flare cocperit, in via nominom reperire et: at omnes so domi tonent. Is cst venti impetus, ut equitem eum equo in sublimo rapiat ac diu per auras circumactum, quocumque sors tulerit, proiiciens enccet. Molestiae quam affert hie vventus, non expers est Beneventum, quippe contra Dalmatiam, ut dixi, editoque in loco positum. 2) Ratki Docum. p. 4W2ss: Est autem Dalmatia longe patens regio inter Hungariam et Adriaticum mare sita, quattuor habens metropoley: Jazaram (Ja deram) et Salonam, quae aio nomine dicitur Spalatum, Antibarim et Ragusa = montibus et ayleis, magnis quoque fluminibus, paseuis etiam longe lateque fosis occupata penitus. . .. - Locorum sane habitatores, rlictis urbibus et [praesidiis, ad montes et sylearun rowiensa . . fugientes . . . — Ad hnee Selavi Dalmatac, tanquam indigenae locorum habentes peritiam, per abrupta montium et nemorum condensa exercitam ex latere sequentes, frequentibus inruption inermem populum o ayleie prudeuntes opprimebant . . . .. nisi quia sylras hie Lventes vicinas et ad eas confugientes. . .-~ Su questo argomento si pu constil- tare con molto frutto un recente lavoro del prof. B. Poparié dal titolo: Dalia tinake Sumeu kistoriji (I Voschi della Dalmazianella storia) publieato nel Glasnit Matice Datmatineke 1901 fase. III. p.225~250, in eui I'autore con accurato studio hha raccolto molto materialo sui boschi in Dalmazin dall' epoca prestoriea ino ai sriorni nostri. 2) Saggio storico-statistico-medico sopra I'antica citth di Narona. Bologna 1842, p. 28-30. ne di_un tempo An’ era frutto della primitiva romana che a si duro partito ei si ren- tolta ogni vista di lu croso bottino, venuta meno qualsiasi attrattiva all rapacita de? vieini quindi Te citta pitt tranquille; pit sicurilungo la costa i porti; franca 1a dominazione di tutto sl puese: aperto sempre sicuro asilo alle ve- nete navi, che manteneansi in continuo traffico di commercio, in guerra on ceessatto que dominazione; ven esse pit libero da ulterior’ memiche inva di gelosin cu’ paesi del levante; sorgente a Venszia d’immense rie= chezze. Che se tuttavin fosseri stat ¢ ristoro all intrinseeo male del paese, cid sarebbesi reso vano, nun tempo, in ent Ti nuovi do spoglie det” im atori dispntavansi col turea vieino Te 0 Tunga ed accanita lott nuggiore danno della finitima nostra provine wrane i mali, acerescevane il numero: & quind. late tvecic, silvestri dune folti iemaggiormente radi intorno Taspetto. Te buone strade, che i contratte attraversavano dit per tutto Te dal ninorandy Te spese di trasporto ne sopra ogu’ altra cos ai progre interno, porgenil eoltura, vimasero e sywullide tracvie, ivi s late per guist, da non vedersene i ia ave cedluto alla forza di attrito, most lo mente ove In muda roe anche ogg segni di le vertigini dei tempi to contin radieoss atiche rotaje, Lo spirite poi di distruzione eh lie civili_ discordie, ano da per tutte introdotte, nente di nitime rappresiglic: ¢ a indigent a proprio da andato quasi dire per creditit di ubitudini alle postere generuzioni, Donde ne senne ehe il ferro struggitore calesse interese: pena potrebbesi eredere, da chi con tempi, mere sempre sugli oggetti persino di pubblico ceselusi gli utilissim boschi, Tat quale Duararie a mal ileri quate, sino da’ pitt remoti savie rignrose legi, vollersi preservate le forestes di eui ext reli- ioso culto, Sventura questi che poi grandemente si accrebhe, tosto a tempi di Carlo Ve di Franeeseo 1 i portoghest proprio commercio « fatte conguiste nell’ Indie ot condo particolarmente gl interessi de’ yeneziani, questi un I xigaer provedinient eli avecune fe evan ndosi_ con ogni sforz per poter distruggere in que’ i, progettarono ed eseguirono vi- si stosi trasporti di legni da eostruzione, tratti dai boschi della Dalmazia sulle sponde del Nilo; ¢ di ft poi a Suez, onde costruirne numerosa flottiglia (Déseription de U Egypte. Autiqnitis Descript. Kiit. de Panckoucke S217. L, pag. XL, NUL ¢ XLI). Da cid dunque il rogressivo generale atterramento de? boschi; i quali, mentre abbelli- 10 i nostro suolo, riparanvanlo dal furivso soffio de’ venti impe- tuosi ¢ non di rado malsani che sogliono do servian qua argine ai rapidi torrenti dalle dirotte pioguie prodotti, impedendo che non poca term dalle superiori amene colline si trasportasse ad in gombrare le sottoposte marittime spinggie; fucilitavano Ie arti ed commercio, materia somministrando © pei dilieati lavori e per ogni costruzione di terrae di mare; sustenevano la pastori pascolo porgendo a molte specie di bestinmi; ¢ oltre agli alt inti vantaggi che da essi ritraevansi, offerivano mezzi di pi stoso il combustibile,« Ora ® molto natursle che il porto di antica un fara per 1 ill cost importante, wazione della costa, per aro, pharos, venne cos) chiamato dalla celebre torve costraita per ondine di Tolomeo Filadelfo, sull’ isola di Pharos, all’ entrata del porto di Alessandria, che Ne abbiamo un modello in noltissimi altri). vent un modello per iso st una _medaglia di Commodo e con torre citeolare. Si trovano di queste torri anche rettan- golavi cd il faro romano a Dover Castle, di cui si vedono ancora dei esti, & di figura ottagona; ‘nia tutti presentano Ia stessa strutture generale di una torre elevata a pit piani, che seem nell sundare in su, com finestre aperte verso il mare, alle q tes accese delle torvie durante lx notte, Sappiamoche anche erano te altrove, per es aa Ostia, fit eretto un futo : pilis superposuit altissimam = turcem in eremplam Aleraudsini Phari. nt ail nortarnos ignes enrsum narigia diigerent. (Suet, Claud, 20) Un altro fn eretto a Ravenna (Plin, HN. Le) Cono- seiamo anche un procirator fari Alesandrine ad Heyyptum (C. 1. L. VIL 85s ) Phin, Nd NNNVI 12. 18; Solin, 325 Suet Tih, 74 Stat, Syfr, HL 510, A Rich, Dizionario delle antichith greche @ romane s v. — Friedlander, Sittengeschichte omy VI. Awfl, I Th. p. 144 Clauilins) .. congestisque Ora la direzione, la sorveglianza di questo faro, all quale molto probabilmente sark stata unita Ia sorveglianza della costa, per infortuni, contro i pirati ece, ern affidata ad un praefeetus, el il suo ulfizio composto di numeroso personale, era la prarfectura Phariaca Saloni- tani, Questa eresse al benemetito 11, Anicius Pactinas il monumento. Dove a Salona fosse stato il faro del porto non consta; fino ad n vi furono trovate traccie di sorta. IP. Farlatinel suo Zdlyri- sulla, Pianta dell’ antica Salona mette antichi con deter cum Sacrum TL, p. 27827 nel luogo dell’ attuale villaggin di Vrayic edi minata forma ed anche uno a foggia di un faro, © sulla costa vis-a-vis a Slano, vicino Ia cappella moderna dis. Cajo il Narale Egli mette anche edifizi sullo scoglietto di Burbarinae tra Vran Castel Suéurac. Ma questa @ oper di pura Per conv i, basta gettare un" ocebiata sulla sopracitata carta dell’ sulla quale si vede ricostruita di piunta I’anticn citta, con tempi, fori ecc, Quanto sin cid inesatto, si vededalla posizione dell amphitheatrum posto verso le mura trali ad Est della in quale & data Ia topos rimetral sono, cio all’ angolo Norlowest della citti, Senonch® Ia posi dell’ attuale villaggio di Vranjic, situnto sopra una lingua di terra mare verso le Castella e Trad, (Vedi In Carta HT, eV illustrazione fig. 3) potrebhe in realti suator zare di cereare qui 1a posizione dell’ antico far Salonitano, A Veanjie si ossersano in molti Tuoghi avanzi ai mura antiche, € ve queste ince ha udito pit volte raccontare da vegliandi di 8: ranjic, che in questa ultima frazione di questo villaggio, ci . Bl caso il firo dovrebbe essere stato su questa costa rocciosa, ciot sulla spond sinistra del od alquanto pid gid, poiche sulle destea visa-vis, a Slavo (vedi ta Pianta a Tay. 1) Ia costa det mare roceiosa, ma bassa e melmosa. Th villaggio di Vranjie (la por one della sua chiesa Parrochiale) dista dalle mura perimetrali dell” Salona Solamente 1250m, (cio 850 passi romani}. Che i faro sia stato sullo scogtio dt Barburinae (V. Tay. 1D), pare le a causa della sna lontananza dalla eitti ; dista dalle sue mura sia stato in epoca antica, i cantiere della flotta ro perimetrali quasi 3 kil. (ciot 1836 passi romani). Senoneh® ulterior’ dagini, 0 qualche casuale fortunato ritrovamento, potranuo sciogliere iche la questione sull"ubieazione del furo salonitano, la di cui e stenza ci viene cost chiaramente comprovata da questa iseriz 3047. LANICIO-C-+F PAETINATI im - + ID PRAE FABR- VIR-1-D QVINQ- D:D PVBLICE BENEMERITO R am Su masso, forma di paratello saratteri alti 0° Wo, alto 043, largo 0°60, pro- nella prima ri ime) Aicundo), prae(feeto) fabr(um), IIIT rir(o) iqure) d(ienno) quinglnennali), d(ccurionam) deereto), publice, bene merito, Auch a questo IIIT vivo id, qninguennati, per le eb nerenze, il municipio di Salona cresse a spese publiche questa pide, a 3048, L + EGNATIVS L+L:MAXIMVS VF SIBI- ET - EGNATIS AMYCO PATRI-EIDEM PATRONO - MYRINE - MATRI LIBERALI - SORORI - LVCENSI FRATRI - ET + IVLIAE PROCVLAE VXOU + SVIS » IN» FP + XXXX IN-A+P+XXX> fondo in nella prima riga e 04 nella seconda e terzt, che deerescendo fino a 45 mill, Nell tima riga le lettere sono alte 85 mill, Sopra e sotto 72 un ineavo qui lar O-L4m. profondo 022m, destinato quello di sopra a tenere saldo oggetto, probabilmente una statua. Lucius) Eqnatins Lavi) Milwrtns) Marinus, eens) fleit) « lrangolare, lunge 0-6! 11 Eqnatis: Amyeo patricidem patrowa, Myvine matri, Liber soruri Licensi fratri et Taliae Proeulae ncori, snis. In fivonte) pled NNXNN, fv ayy) pedes) XNX. Hor) monramentum) Mere jon) sleynuto 3050. F VI Sul margine di asso OA placeone, lunge F466, Largo 0-96 5 mill. pure non compiuti nell” inetsion O48 Nello stesso tomo di tempo, in agosto a. 1901, continuando i fra- Mate, Duje ed Ivan Milisié { lavori di riduzione di un loro fondo, non lontano da qui, seguato col n. 4269, della part. ent. del vane Censuario di Salona, trovarono nel muro antico rottami, Ia seguente Inpide, atice materiale dx muro. unurata. come 3051, TITIAE FIRMINE CONIVGI STATIVS i FAVSTINVS MARITVS + Su poze architettonicn, alto 153, largo O78, avente in lato Jm.. cheserviva anzitutto per scopi architettonici © pitt tardi fir ado- Ato per iserizion T caratteri, cont sono alti 53 rill, nella_prim rill, ¢ nella quarta, quinta ¢ Fanstines maritus. 26 E dopo i brevi cenni sopra esposti cirea gli arvenimenti che si svolsero per un periodo di cirea quaranta anni a Salona, nei suoi immediati dintorni e nel porto durante Ia guerra gotica, non sari Aiffcile di dave risposta ad una domanda, che da se si affuecia, quando cio® fossero immurati nelle mura perimetrali della citt& queste iseri- 10 trattato, ioni, di cui ubbi Abbiamo veduto sopra a pag. 13 che durante le guerre dei Goti farono sist le mura della citta. Tl generale di Giustiniano, Co- stanziano nella, dere la eitta dai Goti, Te mura crollate*). Ora ® probubile che in quella frettae furia di rasset- tare alla meglio possibile le mura erollate e crullanti, davanti il ne- tA, fossero distrutti_ molt nico che si approssimasa per bloc allora levati dalla evra dell come abbiamo vedato sopra, per met vieino il porto interiore. Fu all in tale quale assetto ne esporremo pi in nento sepolerale di Pomponia Vera, che dovea trovarsi nella necropoli pagana ad Owest della eitta™ ‘ed immurato Ii vieino nelle mara p nili fatti si consta- ano dapertutto ed in varie epoche. FE Salone non anl® neppure esente a questo vandalism, imposto dalle dura necessita, di cui la storia in-abbondanza le mu dettaglio a suo tempo, distrutto il mon: F. Be Appendice all’ articolo precedente. Dopo composto Farticolo precedente, ei fu possibile avere Vo- pert di Procopin, edizione di Bonna, (nel Corpus seriptorum historine Byzantinac), li quale differisce in hi punti dal’ edizione di Ba- silea, da noi citata nelle note del suriportato articolo, ed & molto pi chiara ed intelligibile, Grediamo perei opportuno di dare quit pendice le suddette citazioni anche secondo Vedizione di Bonn Nichuhur, a maggiore intelligenzn dei nostri lettori 1. Ad pag. 12, note 2. Procup. ed. Bonn, I. pe 26, 4. +... ae Mundo, Masistro militum per Mlyricum, imperavit, ut in Dalmatian, Gotthix sabdiam profiisceretur, et Salonas tentaret. Erat Mundus genere natus Barbary, studioe os rerum Imperatoris ac hello egre Ap: det *) Lanza — Monumenti Salonitant Inediti, Vi $9) Ball, ator, WHO pW, na 180 p. 15, 2 Ad png. 12, nota 3. Procop. ed. Bonn. II, p. 27, 18 In Dalmatian in- gress Mundus cum exercitu auo, et cum Gotthis, quos obvioshabuit, pracliatuy, ills acie viets, Salonas cepite 3, Ad pag. 13, not 1. Procop. ed. Bonn. TL p. 33, 7. >... « Interen Gotthi cum magno exerctu, Asinario, Grippa, aliiaque ducibus, in Dalmatiam veniunt Quibus ad Salonas progressis occurrit eum exigua manu Mauricius, Mundi filing, explorandi gratia, non pugnandi. Nibilominus acti commissocertamine, hine Gottho- ‘rum primarit fortissimique, illine Romani fere omnes cum duce Mauricio ceci- derunt, Mundus, accept nuntio, magnum ox infelici eax dolorem cepit: mox, ira ardens, adversus hostem incomposite properat. Validisime confligitar: ae vie~ torin quidem Romanis cedit, ged Cadmoa. Confectis enim plerisque hostiumn, eum ccteri palam fugerent, Mundus eaede farens, ac temero insequens nee valens commotum filli easy animum eohihere, a quodam fugientium vulneratus occubuit: ‘tandem hostis urgeri desitus, et uterque exercitus digressux est (p. 34) Salonas autem nemo so recepit. Nam et Romani, omnino orbati ducibus, rediere domum; et Gotthos, amisso exercitus robore, in regionis illus castella metus compulit. Neque enim Salonarum wuris fidchant, praceertim cum Romani, urbis illius ineolae, ipsis parum studerents.. 4. Ad pag. 1, nota 2. ed. Bonn. 1p. 36, 17. -Postquam hace Justin ag. et quae in Dalmatia contigerant, eudilt; Constantiannin, sacri stabuli Co- item, in Myricum mist, iusitque exereitam eogere, et Salonns tentare pro vi- ribs... . Ubi venit Epidarinum Constantianus, aliquandiv moratus ih, conflay 5. Ad pag. 13, nota &, ed. Bonn. Tl p. 37, 1. sInterea Gotthi cum ali tii, Grippn duce, ingressi Dalmatian, Salonas obtinuerunt, Optime tandes structus Constantianus, Epidamno soit, classemquo universam appellit Epidauram. quae urbe a dexter est sinum onium ingredientibus. Thi tum agebant a Grippa nisi exploratores: quibus elassem et exercitum Constantiani inspicientibus, ot 12 milite visa ext. Teague ad Grippam reversi, Constan- irorum myriadas secum ducere asseverarunt. Quo ille nuntio weculsus, nec tantum ese ducehat ire obsiam adventantihus, nee cing obwidiono ‘Caesarianie volebat, tam salide maris imperium ob mare et terra armato pl tianam non paucas vents, Salonaram prae= 1m habebant sollictam, ct ei- tiem in Gotthos soluntas ipsi valde suspecta erat. Quocirea inde cum omnibus ‘opis quam celerrime egressus, in campo, Sal cent, castea metatur. 1 Ad pag. 13, nota 4, ed. Bonn. p. anos universa cum classe navigat, et ail Lisam, quae in sinu sita est, applicat Tum quosdam suis mittit, renuntiaturos, quae de rebus Grippac explorate com Pereint, Ab his ordine edoctus omnia, recta Salonas eursum intendit. Proxime ‘bem delatus, expositis in terram copiis, ipse quidem ibi constitit: del ‘wingent, cum Siphyllan, suis unum Protectoribus, prneposuisset ‘suas occuparent, quas in suburbiie exe audiverat. Siphillas mandata fecit odrdie Constantianus omninque exereitux Salonas terra. mar ra dastem religarunt. Tum curam Constantis mes murorum contalit, Grippas autem et Gotthorum exercitus, xeptimo post jorum iam pars magna corruerat, et urbem Seardonam intoria- 18,

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