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Le norme

Uno dei temi della sociologia del diritto riguarda l'agire degli individui difronte alle norme.
Viviamo in un mondo disseminato di norme.
Esistono norme di diverso tipo (morali, sociali giuridiche ecc.). Le norme giuridiche sono
quelle attraverso cui si organizza la vita sociale.
Esse sono caratterizzate dalla coercitivitá, perché obbligano a rispettarle (contengono
infatti la sanzione in caso di mancata osservanza della norma stessa). In altre parole,
essendo rafforzate da una punizione, sono coercitive, e in quanto tali limitano la libertà
dell'individuo.

Negazionismo del Diritto

È possibile una società in cui non esistono norme?


La corrente del negativismo giuridico nega il valore del diritto.
Per esempio:
Marx, che aveva una visione negativa del diritto, lo vedeva come uno strumento negativo
in un contesto di lotta sociale. Il diritto per lui è lo strumento attraverso cui la società
dominante mantiene il controllo sull'altra. Idealizza perciò una società senza classi
dominanti e subalterne, e quindi senza bisogno di un diritto che regoli i rapporti sociali.
Nietzsche più radicale di Marx, sosteneva che le norme fossero frutto di operazioni
ideologiche. Nella sua visione le norme non hanno nessuna verità o ragion d'essere, sono
frutto d'inganno. Egli sostiene che l'inganno è stato perpetrato dai deboli per tutelarsi dai
forti.
Un altro autore, Tolstoj, era un negazionista del diritto da un punto di vista morale. In
"Resurrezione" racconta del viaggio di un principe russo attraverso le istruzioni penali del
suo tempo. Attraverso ciò fa una riflessione arrivando a una conclusione: tutte le persone
che vengono punite, lo sono per responsabilità di ordine sociale, o perché non funzionano
bene le istituzioni giuridiche. Critica quindi tali istituzioni, chiedendosi perché devono
esistere esse e perché non si possa vivere senza.
Senza diritto però, si potrebbe finire per vivere nella società violenta idealizzata da
Hobbes. Ognuno si comporterebbe nei confronti degli altri senza limiti, creando quindi
conflittualità.

Rapporto tra Diritto e Società

Una delle funzioni del diritto è quindi quella di organizzare la vita sociale.
Uno studioso siciliano, Santi Romano, in "L'ordinamento Giuridico" (1917) sosteneva che
la società e il diritto coincidono. Questo perché secondo lui dove c'è la società c'è il diritto,
e dove c'è il diritto è la società (ubi societas, ubi ius), perché la società è organizzata, e ad
organizzarla è proprio il diritto.
Il sociologo del diritto in questo senso studia quindi l'impatto delle norme sulla società.
Treves individuò due punti di vista diversi: come cambiano le norme in rapporto ai
mutamenti sociali, oppure, come attraverso le norme si può modificare la società.
Questi sono i modi in cui considerare il rapporto tra diritto e società.
Studiare il tema delle trasformazioni del diritto partendo dalla società, di solito è un
approccio seguito più dai sociologi.

Studiare il diritto partendo dalla società

Studiare il diritto nella prima direzione (il diritto nella società) significa formulare una teoria
della società e poi cercare di capire la funzione del diritto nella stessa.
Principalmente, all’interno di questa visione, vengono distinte due principali categorie di
teorie dette “consensuali” e “conflittuali”

Teorie consensuali e conflittuali

- Le teorie consensuali partono da una visione di condivisione di ideali, una società


coerente da cui si arriva a una visione positiva del diritto, il quale viene visto come lo
strumento di condivisione dei valori appartenenti a una società.

- Le teorie conflittuali partono da una concezione di società caratterizzata da lotte e conflitti


tra gruppi/classi/persone che si contrappongono per l'affermazione dei propri interessi.
Partendo da questa visione della società, si arriva a una visione negativa del diritto.

Studiare la società partendo dal diritto

L'altra prospettiva (come il diritto trasforma la società), porta a parlare di diritto efficace e
inefficace, e in base a ciò si ha la creazione di nuove norme e la modifica di quelle
esistenti. Esse vanno poi controllate attraverso la raccolta di dati.
Perciò possiamo affermare che la sociologia del diritto ha bisogno sia di ricerche teoriche
(teorie conflittuali e consensuali), sia di ricerche empiriche (raccolta dati per stabilire
efficacia o meno del diritto).

Kant e la Filosofia del Diritto

Kant occupandosi di problemi giuridici, scrisse una filosofia del diritto all’interno del libro
“Metafisica dei Costumi” (1797). In tale opera egli esordisce dicendo che ci sono due modi
per studiare il diritto, da una parte quello dei giuristi (che studiano il contenuto dei codici),
e dall'altro quello dei filosofi dei diritto (che si chiedono se una norma sia giusta o meno).
Per qualificare una norma come ingiusta, si devono elaborare dei criteri di giustizia.

"Il diritto nella società o la società nel diritto" diceva Treves, indicando da una parte la
teorizzazione della società per capire il diritto; e dall'altro il capire il diritto per capire se
esso faccia presa oppure no sulla società traducendosi in termini di obbedienza e
trasgressione delle norme.

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