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La società reagisce in modo etichettante nei confronti degli individui che mettono in atto
comportamenti non conformi ai valori sociali.
Quindi in questa visione la devianza avviene non nell'individuo, ma attraverso la qualifica che la
società dà ai comportamenti. Siamo quindi nel costruttivismo sociale (ottica secondo cui tutti i
comportamenti sono dati dalla società).
La reazione sociale è la risposta che la società dà a comportamenti che potrebbero essere
percepiti come devianti.
Quindi un individuo non deviante che, ad esempio, assume occasionalmente un comportamento
difforme rispetto alle aspettative della società, per la società viene etichettato come deviante.
Il fatto che la società affibbi una etichetta, porta a diversi effetti. I soggetti della società tenderanno
a escluderlo in quanto considerato deviante. Allo stesso tempo l'individuo quindi potrebbe tendere
a consolidare tale devianza.
In questo caso quindi la devianza verrebbe creata dalla reazione della società, che a punto
portano l'individuo a comportarsi di conseguenza.
Becker sostenne che se la criminalità dipende dalla reazione della società, allora la responsabilità
sui fenomeni criminosi è delle istituzioni (sociali come la famiglia, di controllo come il sistema
penitenziario). Questo perché la società è fatta di istituzioni concrete.
In tale visione, il crimine dipende quindi da come le istituzioni si comportano davanti al crimine,
perché decidono in modo discrezionale cosa va considerato deviante o meno.
Tale teoria può essere classificata come una teoria procedurale, perché la criminalità viene
spiegata attraverso un percorso di azioni e reazioni.