Sei sulla pagina 1di 5

700

Il 700 è il secolo che porta l’Italia e l’Europa oltre l’antico regime, è un periodo di svolta totale.
Il mondo, durante l’antico regime, si ferma, non ci sono significativi cambiamenti, con il 700 si esce da questa
immobilità e si entra nel mondo contemporaneo che considera “uomo in quanto cittadino”.
Con la contemporaneità si sviluppano principi come uguaglianza e libertà, principi che non erano presenti
nell’antico regime.
Nella parola “ILLUMINISMO”, è presente la parola luce che sta a simboleggiare la ragione, che è l’elemento
che permette agli uomini di uscire dal buio.

L’illuminismo è l’elaborazione di quelle idee che permetteranno di raggiungere il vero cambiamento attraverso
la rivoluzione francese.
IL 700 È IL SECOLO DELLE RIVOLUZIONI:
-rivoluzione culturale (illuminismo);
-rivoluzione economica (rivoluzione industriale);
-rivoluzione politica (rivoluzione francese e rivoluzione americana).

PRETESTO DELL’ILLUMINISMO
L’illuminismo nasce in Francia ed è un movimento che ha come protagonisti i filosofi.
La ragione è l’unico strumento di cui l’uomo si può servire per conoscere tutto e oltre ovvero dio.
Ragione è la parola d’ordine che per tutto il Settecento risuona nei discorsi degli intellettuali e dei letterati.

Il metodo sperimentale e l’analisi razionale, vengono applicati al campo della politica, della morale e della
religione, uscendo, quindi, dagli ambiti riservati agli specialisti per toccare i problemi che riguardano la vita di
ogni uomo e investire ogni campo della cultura, compresi i princìpi trascendentali, ovvero Dio, l’anima,
l’autorità, che nel Seicento erano stati salvaguardati da rigide censure e autocensure.

L’opera più rappresentativa è quella scritta da Kant (il padre di questa teoria, ragione alla base).
I filosofi fondatori dell’Illuminismo sono tutti francesi e sono Diderot , Dalanver, Rousseau, Voltaire, la
grande caratteristica che accomuna tutti questi pensatori è quella di applicare i principi illuministi a tutti gli
ambiti:
-economico;
-politico;
-religioso;
-educativo.
L’intenzione di questi filosofi è quella di spiegare tutto ciò che fa parte della conoscenza umana, raccogliendo
queste spiegazioni all’interno dell’enciclopedia (o dizionario ragionato delle scienze).
La grande forza dell’Illuminismo è quella di avere degli strumenti che prima non c’erano, infatti, la società è
maturata e questa maturazione ha permesso la diffusione delle idee illuministe.

LA NASCITA DELLA BORGHESIA


Grazie all’innalzamento della qualità della vita, aumentano le persone capaci di leggere e scrivere, le persone
ricche e nasce appunto la borghesia che deve costruirsi un immagine capace di sostenere il passo dei nobili.
In questo secolo la borghesia lavora moltissimo per arrivare ad un livello di nobiltà elevato.
Alla base di tutta questa elaborazione culturale, l’illuminismo porta avanti delle idee basate sul moto della
rivoluzione francese: uguaglianza, libertà e fratellanza.

Montescue = divisione dei poteri, illuminismo applicato al governo e allo stato.


Volteire = applica l’illuminismo rispetto al concetto di tolleranza, utilizzo dell’ironia per proporre un mondo che
ha alla base i valori dell’Illuminismo.
Documento Voltaire: pag 221
IL LETTERATO FILOSOFO
In questo documento si legge la nuova idea di intellettuale che Voltaire e gli altri filosofi vogliono proporre.
La prima definizione che Voltaire da all’intellettuale è la differenza rispetto al passato ovvero lo spirito
filosofico, ossia l’uso della ragione che permette all’intellettuale di arrivare alle risposte a cui l’uomo del 600
non arrivava.
Secondo Voltaire, questo spirito deve essere applicato a tutte le immagini del sapere, dalla matematica alla
poesia alla religione.
Nel 700 inizia a manifestarsi in maniera evidente il ruolo sociale che l’intellettuale ha, nel 600, infatti,
l’intellettuale non aveva un obiettivo sociale, si ritirava in solitudine e scriveva per se stesso come hobby, la
novità sta proprio in questo, l’intellettuale comincia a scrivere per utilità pubblica, si ha l’applicazione del
metodo scientifico a tutto quello che riguarda la conoscenza.

Documento Voltaire: pag 223


CRISTIANESIMO E RELIGIONE NATURALE
Il tono utilizzato da Voltaire è un tono che va a contrastare le idee della Chiesa
I filosofi illuministi propongono una religione diversa. Nel 700 ci si allontana dalla religione Cristiana ortodossa
e si rifiuta il concetto di fede, non ammettendo l’aiuto dell’irrazionalità.
Questa religione diversa rappresenta la religione della scienza: esiste un’entità superiore all’uomo (deismo), ma
ci si ferma qua, non vengono dati nomi.
Secondo gli illuministi il deismo è l’unica religione che bisogna ammettere, il Vangelo non riporta le verità, il
vero libro è quello della natura.

ROUSSEAU
È considerato il fondatore della scienza e dell’educazione, è colui che per la prima volta pone l’accento sulla
differenza tra l’infanzia e l’età adulta.
Fino al 700 il concetto di bambino NON esisteva, esisteva l’adulto in miniatura e l’uomo pretendeva dai bambini
un comportamento identico a quello degli adulti.
La famiglia si crea come un vero e proprio contratto per interesse, il padre comanda e si occupa della gestione, la
moglie gestisce la servitù (i domestici) e i figli ubbidiscono e vengono addestrati al futuro ruolo che avranno in
società, non c’è spazio all’affetto, all’amore, alla compassione.
Nelle famiglie di ceto più basso, l’organizzazione è identica solo che bisogna eliminare le ricchezze (non c’erano
domestici, la madre si occupava dei figli e della casa personalmente), i figli venivano gestiti sempre con severità,
senza amore e affetto.

Rousseau introduce il fatto di vedere i bambini come bambini, introduce l’amore all’interno della famiglia
attraverso un trattato (Emilio) dedicato a come si dovrebbe far crescere un bambino.
L’idea centrale di questo trattato è quella che l’uomo è buono per natura, il male arriva dalla società.
Nei primi anni di vita del bambino, quando non è ancora dotato di ragione, se viene cresciuto al di fuori del
contesto sociale, il bambino è in grado di sviluppare la ragione, solo a questo punto sarà possibile reinserirlo
all’interno della società.

Documento Rousseau: pag 227


L’EDUCAZIONE NEGATIVA
L’uomo è buono naturalmente, vive di amore per se stesso. Finché non ti devi relazionare con qualcun altro,
quindi quando sei fuori dalla società, sei buono, diventi cattivo quando questo sentimento di bontà lo devi
rivolgere a qualcun altro, questo perché sei sempre mosso dall’amor proprio per te.
La prima educazione, quella dei più piccoli, deve avvenire per sottrazione: bisogna impedire che il bambino
metta in atto comportamenti malvagi. L’età di 12 anni rappresenta l’arco d’età in cui bisogna applicare questo
comportamento nei confronti dei bambini.
DISPOTISMO ILLUMINATO
Tra il 1750 e il 1790, specialmente in Austria, in Prussia e in Russia, i sovrani si appoggiano agli intellettuali per
elaborare e promuovere riforme nel campo dell’amministrazione statale, dell’istruzione e del diritto: è la fase del
“dispotismo illuminato”, nella quale i princìpi e le idee della nuova filosofia sembrano andare d’accordo con la
volontà dei sovrani di affermare la propria autorità assoluta contro il ceto aristocratico e il potere della Chiesa.

Il dispotismo illuminato esercita la sua azione anche in Italia, che con la pace di Utrecht (1713) passa
dall’egemonia spagnola al predominio austriaco, uscendo parzialmente dall’isolamento economico e culturale
del secolo precedente.
Ma mentre negli Stati dominati dalle nuove dinastie asburgiche e borboniche si sviluppa un periodo di riforme
ispirate agli ideali illuministi, gli altri Stati italiani rimangono politicamente e socialmente immobili.

Il potere rivoluzionario dell’Illuminismo non riguarda tanto le idee, per la prima volta quello che viene
maturato dal pensiero filosofico viene tramutato in azione, infatti, i pensieri dei filosofi protagonisti si
tramuteranno in realtà. In pedagogia, l’idea di Rousseau viene applicata, il pensiero di Montesquieu viene
applicato a livello governativo ecc….
I sovrani illuminati sono coloro che provano, attraverso una serie di riforme, ad applicare i dogmi espressi
dall’Illuminismo.

L’altro ambito è quello dell’economia: LIBERISMO ECONOMICO.


Il padre di questo cambiamento a livello economico è Adam Smith, libertà economica, libera iniziativa
economica con lo scopo di guadagnare. Basato sulla libera iniziativa privata. Ci troviamo in una società in cui
l’economia è un’economia latifondista (pochissimi proprietari che muovono lentamente il mercato).
Questo nuovo sistema darà vita alla fortuna e a tutta l’economia ricca dell’Occidente.

Pag 232-233
LA CULTURA IN ITALIA
Nel 700 si ha un approccio alla storia completamente nuovo: nasce il concetto di storiografia moderna.
L’atteggiamento che i filosofi hanno nei confronti della storia durante il 700 è un atteggiamento di rifiuto, la
storia deve essere superata, dimenticata. Quello che però comincia a maturare è il concetto di come viene
pensata la storia.
Il padre della storiografia moderna è un filosofo italiano: VICO
Vico ha una idea circolare della storia: la storia, intesa come l’avanzata del tempo, procede per tappe che sono
sempre le stesse, quando si arriva all’ultimo step si riparte.

Nella “Scienza nuova”, Vico illustra come la vita del genere umano attraversi tre diversi stadi dominati
rispettivamente dai sensi, dalla fantasia e dalla ragione:
-età divina:
è la prima fase in cui gli uomini sono «stupidi, insensati ed orribili bestioni» che «sentono senz’avvertire»;
-età eroica:
dove gli uomini «avvertiscono con animo perturbato e commosso» e si risveglia in essi la capacità di
immaginare;
-età umana;
infine, giunti all’età adulta della civiltà caratterizzata dalla scienza e dalla filosofia, «riflettono con mente pura».
Ma questa terza fase contiene in sé i germi della decadenza, che faranno ripiombare l’umanità in una «nuova
barbarie», e il ciclo riprenderà, in una serie continua di «corsi» e «ricorsi».
ILLUMINISMO IN ITALIA
I centri principali dell’Illuminismo in Italia sono Milano e Napoli, mete indispensabili di tutti gli intellettuali di
questo periodo, rappresentano le città della moda, del confronto.
Nello specifico, il clima che si crea all’interno di queste città bisogna immaginarlo come un clima di grande
fermento, di movimento di questi personaggi, i quali si riuniscono in posti informali come i bar per discutere
delle notizie rilevanti.

Coloro che danno il via al movimento in Italia sono i fratelli Verri e Cesare Beccaria.
Il “Caffè” è il titolo dato al giornale (periodico) dei fratelli Verri, l’idea di questi intellettuali è portare novità
quotidianamente in posti informali; nella pagina introduttiva del caffè si chiarisce il fatto che il titolo viene scelto
per evidenziare il chiacchierare delle persone nei bar.
Il 700 è il secolo per eccellenza che apre alla comunicazione di massa attraverso i periodici e i giornali, sul
periodico escono notizie di economia, di cronaca, di letteratura…
Un altro elemento di diffusione dell’Illuminismo è rappresentato dai salotti, mezzo con cui i borghesi si servono
per costruirsi quell’immagine raffinata che non avevano.

CESARE BECCARIA
Cesare Beccaria porta all’interno del dibattito un tema caldissimo: la pena di morte.
Scrive a proposito un trattato intitolato “dei delitti e delle pene”, il tema che interessa a Beccaria non è soltanto
la legittimità della pena di morte quanto concentrarsi sull’efficacia delle pene corporali come la tortura.
A partire da questa domanda comincia a scrivere tutte le sue riflessioni, arriva a dire che in realtà il sistema delle
pene inflitte si basa su un errore molto grave: si confonde il concetto di peccato con il concetto di reato.

Secondo lui l’uomo fino ad ora si è comportato come fosse Dio e quindi noi non possiamo entrare in una cosa di
questo tipo decidendo se una persona possa continuare a vivere o meno, questa decisione spetta a Dio.
Aggiunge che, oltre a non essere legittimo, non è neanche efficace perché fa impressione nel momento in cui
viene inflitta ma non è educativa perché non porta a vedere come ci si può liberare da comportamenti malvagi.
È molto più efficace una pena meno dura ma che abbia efficacia.

CANDID VOLTAIRE
Candid è la testimonianza di quello che si traduce nella pratica letteraria. Voltaire cerca di portare le sue idee
anche all’interno della letteratura tradizionale, nella costruzione del romanzo. Attraverso l’ironia, Voltaire vuole
demolire l’impianto di una visione cristiana.
Lo strumento utilizzato è l’ironia che porta il lettore a confrontarsi con tutti i temi centrali dell’Illuminismo.
Candid è comunque un romanzo e il 700 è il secolo della nascita del romanzo moderno.
Ciò che precede l’affermazione del romanzo moderno sono esperienze letterarie come il poema epico, antenato
del romanzo moderno, e la novella, produzione in prosa.

La storia di Candido è allegorica, infatti il suo stesso nome simboleggia l’ingenuità, così come il suo pedagogo
Pangloss, il cui nome significa “tutto lingua”, cioè solo parole, è la caricatura dei filosofi che disputano sui
problemi irresolubili, inesistenti o inutili, e vivono al di fuori della realtà.

Anche le peripezie del protagonista sono simboliche, poiché lo spazio da lui percorso è quello della conoscenza e
dell’esplorazione di sé. Così la persecuzione dell’Inquisizione significa la lotta dello stesso Voltaire contro i
dogmi della religione tradizionale, che egli critica per l’incongruenza tra dottrina della Chiesa e Scritture, per la
loro derivazione da miti e tradizioni pagane precedenti, per l’immagine che da esse risulta della divinità, dei
miracoli e per l’inattendibilità delle fonti del nuovo testamento.

Egli è convinto, come i deisti inglesi, dell’esistenza di Dio quale autore del mondo; ritiene però che l’essere
divino non si interessi delle faccende umane e quindi non si sia in alcun modo preoccupato, nell’atto della
creazione, di scegliere il migliore dei mondi possibili.
L'encyclopedie
coordinata da Denis Diderot e d'Alembert e pubblicata originariamente in 17 volumi, lo scopo è quello di
raccogliere la conoscenza, la vera innovazione sta nella cura con la quale vengono descritti le diverse attività e
mestieri.
Viene pubblicata due volte a causa dei dissapori con la chiesa che la accusa di empietà, gli ultimi dieci volumi
vengono venduti in modo clandestino per superare la censura.
Questo libro ottiene un grande successo tra i nobili che ne discutono delle polemiche suscitate dal libro
attraverso uno scambio personale di informazioni, queste discussioni si tengono nei salons.
Si iniziano a diffondere le società segrete come la loggia massonica, le loro caratteristiche sono i rituali segreti,
il fine è quello del progresso della legge morale.
in questo periodo si ha un ampliamento dell'opinione pubblica: si iniziano a voler separare istituzioni pubbliche e
private, inoltre le diverse componenti della società si esprimono sulla gestione del potere.

Montesquieu
nel suo libro le lettere persiane il filosofo ci mostra come giudicherebbero gli europei due principi persiani,
Rousseau sostiene l'esistenza di un originario stato di natura , esso non è un momento terribile e grottesco ma
paradisiaco, questo paradiso finì con l'avvento della proprietà privata, si crearono quindi rapporti di dipendenza
e sfruttamento (mito del buon selvaggio).

Le lettere di Rousseau
Tra il 1764 e il 1770 Jean-Jacques Rousseau scrisse le Confessioni, il suo capolavoro letterario. Queste sono un
trattato letterario autobiografico sui primi 53 anni di vita dell'autore, in 12 libri.
La confessione appare come un rito di espiazione e purificazione per mezzo del quale si riconquista l'innocenza
"naturale", la verità, l'autenticità. Rendendo pubblica la colpa, la confessione consente di conquistare la purezza
e si ribalta in autodifesa, autoesaltazione. Così, grazie al coraggio di denunciarsi, Rousseau può ergersi a
campione del bene, proclamare la propria superiorità di fronte all'incomprensione dei suoi contemporanei.

Potrebbero piacerti anche