L’OSSERVATORE ROMANO
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004
Anno CLXI n. 121 (48.744)
Nigeria: sequestrati
gli alunni
di una scuola coranica
L
e scuole nigeriane anco-
ra nel mirino di gruppi
armati che seminano
violenza e paura. Un
commando ha rapito domenica
più di 150 studenti di una scuola
coranica di Tegina, città dello
Stato centrale del Niger, a meno
di duecento chilometri dalla ca-
pitale, Abuja. L’istituto è fre-
quentato da studenti e studentes-
se di età compresa tra i 6 e i 18
anni. Una persona sarebbe rima-
sta ferita durante una sparato-
ria.
Tegina si trova a pochi chilo-
metri dalla città di Kagara, dove
a fine febbraio sono stati seque-
strati altri 27 studenti. Negli ul-
timi mesi in Nigeria si sono re-
gistrati numerosi sequestri di
giovani. In alcuni casi i ragazzi
sono stati rilasciati dopo nego-
ziati e dietro il pagamento di ri-
scatti.
ALL’INTERNO
Dentro il Vaticano
La Congregazione
delle cause dei santi
NELLE PAGINE 2 E
Il Pontefice ai rappresentanti
della Federazione italiana pallacanestro
Sportivo è chi
sa vincere la sconfitta
y(7HA3J1*QSSKKM( +#!z!]!"!#
PAGINA 12
NOSTRE
INFORMAZIONI
PAGINA 3
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Intervista con monsignor Erio Castellucci, nuovo vicepresidente della Cei
L’avvio di un cammino sinodale nell’orizzonte dell’essenzialità
di ANDREA MONDA
«L’
assemblea ha dato
l’avvio al cammino si-
3 nodale con la messa a
fuoco del tema e la
presentazione di una possibile road map,
una carta di intenti. Tutto questo è stato
consegnato ai vescovi che si sono divisi in
venti gruppi in modo che ci fosse la possi-
bilità di parlare ampiamente e così è sta-
to».
Così spiega l’arcivescovo-abate di
Modena-Nonantola e vescovo di Carpi,
monsignor Erio Castellucci, da poco no-
minato vicepresidente per l’Italia setten-
trionale della Conferenza episcopale ita-
liana, quello che è avvenuto nell’ultima
assemblea della Cei. In particolare «l’as-
se di queste conversazioni, come già nel
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Città del Vaticano
Un’aula deserta in un villaggio nigeriano dove,
nel febbraio 2021, sono state sequestrate centinaia di studentesse
recente passato, è stato totalmente pun-
tato sull’evangelizzazione, ma questa
volta tutto è stato filtrato attraverso l’e-
sperienza della pandemia che ha causato
tanti drammi e tante sofferenze, ma ha
svolto anche una funzione di “svelamen-
to”, ha fatto emergere la necessità di re-
cuperare una pastorale essenziale. E
quindi di rendere questo della sinodalità
non un evento a sé, ma uno stile perma-
nente di Chiesa».
Da qui la scelta di parlare non tanto di “sinodo”
ma di “cammino sinodale”...
Esattamente. Il Papa ne aveva parlato
già nell’incontro con l’Azione cattolica.
Organizzare un sinodo in fondo sarebbe
abbastanza facile: si nominano dei dele-
gati, si dà un ordine del giorno, si tiene
qualche assemblea... Invece il cammino
Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 31 maggio-1 giugno 2021)
lunedì 31 maggio 2021
L’iniziativa di Papa Francesco
annunciata all’Angelus
In preghiera
per la pace
in Libano
«I
l prossimo 1° luglio mi incontrerò in
Vaticano con i principali responsa-
bili delle comunità cristiane pre-
senti in Libano, per una giornata di
riflessione sulla preoccupante situazione del Pae-
se e per pregare insieme per il dono della pace e
della stabilità». Lo ha annunciato Papa France-
sco al termine dell’Angelus recitato ieri, 30 mag-
gio, con i fedeli presenti a mezzogiorno in piazza
San Pietro, sempre in osservanza delle norme di
distanziamento volte a contenere la diffusione del
contagio del covid-19. Affidando «questa inten-
zione all’intercessione della Madre Dio, tanto ve-
nerata al santuario» libanese di Harissa, il Ponte-
fice ha chiesto «fin da questo momento... di ac-
compagnare la preparazione» dell’appuntamen-
to d’inizio luglio «con la preghiera solidale, invo-
cando» per «l’amato Paese» dei cedri «un futuro
più sereno». Successivamente il vescovo di Roma
ha ricordato la Giornata mondiale della sclerosi
multipla e quella nazionale, in Italia, del sollievo,
confidando poi di aver ricevuto poco prima un
piccolo gruppo di fedeli che gli aveva donato una
Bibbia interamente tradotta in dialetto da un
pensionato piacentino. In precedenza, commen-
tando come di consueto il Vangelo domenicale, il
Papa aveva parlato della Trinità.
PAGINA 12
PER LA CURA DELLA CASA COMUNE
Il Gran Chaco
e i frutti del Paraíso
REPORTAGE DI RICCARD O TIDDI
(Kola Sulaimon/A)
NELLE PAGINE 8 E 9
sinodale è una questione più complessa. pensiamo che almeno il primo anno do-
Anche perché si devono incrociare i due vrà essere un anno di ascolto profondo.
movimenti, dall’alto, dal basso... Il pri- Soprattutto dopo questo anno e mezzo
mo fa riferimento all’esperienza di Fi- di grande sofferenza dovuta alla pande-
renze quando nel 2015 ci fu l’incontro di mia, sofferenze spesso compresse, pen-
Francesco con la Chiesa italiana. In siamo a ciò che hanno vissuto gli adole-
quell’esperienza si trova già il materiale scenti e i giovani. Ecco, penso che avvia-
elaborato per un sorta di magistero ita- re un percorso dal basso significa darsi
liano con tutti i contenuti. Adesso si trat- gli strumenti e cominciare ad attivarli a
ta di procedere “dal basso”, il Pontefice partire dall’autunno, mirando soprattut-
ha molto insistito su questo: operare cioè to ad un ascolto profondo della gente,
una vera e propria consultazione del po- sperando che non si arrivi solo ai prati-
polo di Dio, questa è la sfida. canti. Certamente le comunità, in primis
le parrocchie, dovranno essere delle cin-
Che s’intende per cammino sinodale dal basso? ghie di trasmissione e punti di raccolta
Significa rendere capillare la sinodali- molto importanti perché attraverso le
tà, far parlare tutti quelli che lo desidera- nostre comunità vorremmo arrivare an-
no, dare delle opportunità a tutti crean- che là dove di solito non si arriva, per
do dei luoghi e dei tempi di ascolto.
Questo è importante: tutti noi vescovi SEGUE A PAGINA 11
pagina 2
Storia, obiettivi e “bilancio di missione”:
come funzionano le strutture al servizio del ministero del Papa
Nel solco
di un’antica
tradizione
I
l riconoscimento ufficiale della santità di
un fedele cattolico è sicuramente
un’antica tradizione nella Chiesa. Ad
occuparsene oggi è la Congregazione
delle cause dei santi, le cui origini remote
risalgono a quella Sacra Congregazione dei riti
creata da Papa Sisto V il 22 gennaio 1588 con la
bolla Immensa aeterni Dei e incaricata di un
duplice compito: regolare l’esercizio del culto
divino e trattare le procedure per le
beatificazioni e le canonizzazioni. Due
competenze affidate allo stesso dicastero,
proprio perché le cause dei santi hanno come
esito naturale l’introduzione di un servo di Dio
nel culto della Chiesa.
La divisione della Congregazione dei riti in due
organismi diversi, già ventilata in seno alla
commissione per la riforma della Curia
promossa da san Pio X, venne realizzata da san
Paolo VI con la costituzione apostolica Sacra
Rituum Congregatio dell’8 maggio 1969. Furono
create così due Congregazioni: una per il culto
divino (soppressa l’11 luglio 1975 con la
creazione della nuova Congregatio pro Sacramentis et
Cultu divino) e una per le cause dei santi.
Quest’ultima, con la stessa costituzione, ebbe
una propria struttura, articolata in tre uffici:
quello giudiziale, quello del promotore
generale della fede e quello
storico-agiografico, che era la continuazione
della sezione storica creata da Pio XI
il 6 febbraio 1930.
Un nuovo assetto le è stato dato dalla
costituzione apostolica Divinus perfectionis Magister
del 25 gennaio 1983 e dalle rispettive Normae
servandae in inquisitionibus ab Episcopis faciendis in
Causis Sanctorum del 7 febbraio 1983, con le quali
si è provveduto a una profonda riforma della
procedura delle cause di canonizzazione (che
vanno istruite dai vescovi diocesani iure proprio) e
alla ristrutturazione del dicastero, dotato tra
l’altro di un collegio di relatori, con il compito
di curare la preparazione delle Positiones super
martyri, super vita, virtutibus et fama sanctitatis oppure
super oblatione vitae dei servi di Dio.
D all’inizio del prossimo anno accademico, il
dicastero, insieme alla Pontificia università
Lateranense, inizierà un Corso di alta
formazione che sostituirà l’attuale Studium
istituito nel 1984 e sarà destinato a quanti —
sacerdoti, religiosi, laici — potranno essere
chiamati a intervenire nelle fasi diocesana e
romana (postulatori, delegati vescovili,
promotori di giustizia, notai, ecc.) delle cause.
Il dicastero possiede un ricco archivio storico,
che conserva anche quello dell’antica
Congregazione dei riti. La consultazione è
gratuita e aperta a studiosi qualificati, che
abbiano interesse a compiere indagini di
carattere scientifico.
Con la costituzione apostolica di san Giovanni
Paolo II Pastor bonus, del 28 giugno 1988, la
Congregazione ha assunto la sua attuale
denominazione.
Attualmente il dicastero annovera nel suo
organico — oltre al prefetto, al segretario e al
sotto-segretario — 29 dipendenti. In
maggioranza sono di nazionalità italiana (20):
con loro lavorano anche due spagnoli, un
polacco, un indiano, un portoghese, un
francese, uno statunitense, una filippina, una
svizzera. I postulatori approvati per le cause in
fase romana sono circa quattrocento.
L’OSSERVATORE ROMANO
Dentro il Vaticano - La Congregazione delle cause dei
C
di GIANCARLO LA VELLA
i sono modi infiniti di definire la
santità. Uno di essi è considerar-
la un modello, anzi “il” model-
lo, di bellezza di una creatura
umana. È questo che fa dal 1969,
l’anno della sua nascita, il dica-
stero vaticano preposto a scan-
dagliare nelle vite dei candidati
agli altari: cercare nei loro con-
notati quelli del Vangelo, per-
ché ogni cristiano possa vederli
come testimoni credibili e so-
prattutto imitabili. Dietro la
proclamazione di un santo c’è
un impegno collettivo scrupolo-
so, che dura anni, talvolta de-
cenni, e richiede l’intervento di
varie competenze e un comples-
so di costi (il bilancio 2021 del
dicastero si aggira sui 2 milioni
di euro). La “fabbrica dei santi”
è un’espressione che «può esse-
re anche simpatica, se intesa nel
senso positivo, ossia quale luo-
go in cui si lavora tanto per arri-
vare alla presentazione seria e
onesta di persone degne» di
questo titolo, osserva il prefetto
della Congregazione, il cardina-
le Marcello Semeraro, che spie-
ga il funzionamento della strut-
tura.
La santità è una chiamata che il Signo-
re rivolge personalmente a tutti i fedeli
di ogni stato e condizione» («Lumen
gentium»), eppure la Chiesa fin dalle
origini ha avvertito l’esigenza di ricono-
scere le testimonianze esemplari e di ac-
cettare “ufficialmente” la loro fedeltà al
messaggio evangelico. Che ruolo svolge
in proposito la Congregazione delle cau-
se dei santi?
Come ci ha ricordato il conci-
lio Vaticano II, la santità è certa-
mente la vocazione universale,
per tutti e ciascuno. Quanto,
poi, al riconoscimento ufficiale
Più che una “fabbrica” di santi,
la Congregazione è il dicastero
specializzato nel riconoscerli, con un
processo che richiede grande diligenza,
perizia e rigore scientifico
della santità di un singolo cri-
stiano, si dirà che si tratta di
un’antica tradizione. Fin dai
primi tempi, infatti, quando si
diffondeva la notizia di qualche
martire, o di qualcuno che aveva
vissuto il Vangelo in maniera
esemplare, li si proponeva come
modelli di vita a tutto il popolo
e come intercessori presso Dio
nelle necessità dei credenti. Per
dichiarare la santità di una per-
sona varieranno i procedimenti
e le normative canoniche, ma il
fulcro fondamentale è questo: la
Chiesa ha creduto sempre alla
raggiungibilità della santità da
parte dei suoi membri e che que-
sti dovevano essere conosciuti e
proposti alla venerazione pub-
blica.
Quanto alla Congregazione
delle cause dei santi, essa segue
l’iter di beatificazione e canoniz-
zazione dei servi di Dio assisten-
do i vescovi nell’inchiesta su
martirio o virtù eroiche oppure
offerta della vita e sui miracoli di
un fedele cattolico che in vita, in
morte e dopo morte ha goduto
fama di santità, o di martirio, o
di offerta della vita. Servo di
Dio è chiamato il fedele cattoli-
co di cui è stata iniziata la causa
di beatificazione e canonizza-
zione e per il quale in ogni caso è
sempre necessaria una autenti-
In cerca dei santi
le forme “più riuscite”
dell’essere umano
Intervista al cardinale Marcello Semeraro
ca, diffusa e duratura “fama di
santità”, ossia l’opinione comu-
ne secondo cui la sua vita è stata
integra, ricca di virtù cristiane e
feconda per la comunità cristia-
na.
La vostra attività comporta un vero e
proprio “gioco di squadra” nel quale so-
no impegnati postulatori, testimoni,
consultori, teologi, studiosi, medici, car-
dinali, vescovi. Quante persone vengono
coinvolte e come si articola il lavoro del-
la Congregazione nelle sue diverse fasi?
La nuova normativa nelle
cause dei santi, introdotta nel
1983, ha abbreviato di molto i
tempi dei processi di beatifica-
zione e canonizzazione. Basta
pensare, ad esempio, che in pas-
sato per iniziare lo studio sulla
vita, le virtù o il martirio di un
servo di Dio bisognava aspetta-
re i 50 anni dalla sua morte. Og-
gi non è più così. La lunghezza
delle cause, tuttavia, dipende da
molti fattori: alcuni sono intrin-
seci alle stesse (complessità del-
la figura dei candidati, o del pe-
riodo storico in cui vissero), altri
esterni (come la volontà, la pre-
parazione e la disponibilità del-
le persone che vi devono opera-
re: postulatori, collaboratori
esterni, testimoni, ecc.).
Ogni causa ha i suoi numeri: i
testimoni ascoltati nella fase
diocesana possono essere anche
molte decine, come pure consi-
stenti sono gli altri specialisti.
Anche quanto ai tempi, ogni
processo di beatificazione e ca-
nonizzazione ha i suoi: quelli
delle indagini, dell’ascolto dei
testimoni, della stesura delle Po-
sitiones, dell’esame da parte dei
consultori teologi e, a seconda
delle cause, dei consultori stori-
ci. Vi sono poi i tempi dei periti
medici quando si tratta di esa-
minare un possibile miracolo di
guarigione. Il tutto, se questi
passaggi sono stati positivi, pas-
sa poi alla sessione ordinaria dei
membri della Congregazione,
cioè dei cardinali e vescovi. Ter-
minato tutto questo processo,
l’ultima parola spetta al Papa,
alla cui approvazione il prefetto
della Congregazione sottopone
le varie cause. Esse sono davvero
tante (attualmente, quelle in
corso nella fase romana sono
quasi millecinquecento, mentre
quelle in fase diocesana sono
più di seicento) e il fatto stesso
che non tutte vadano in porto
dimostra la serietà delle proce-
dure. Con questo, però, non
s’intende che quanti non sono
proposti alla venerazione dei fe-
deli non siano state figure esem-
plari per la loro testimonianza di
vita.
Il gran numero di canonizzazioni e bea-
tificazioni promosse dalla Congregazio-
ne è un indicatore della vitalità della
Chiesa, in ogni sua epoca. In media, su
quante cause lavorate e quante vengono
portate a conclusione ogni anno?
Il bilancio di questi ultimi
cinque decenni di attività della
Congregazione è non solo posi-
tivo, ma sorprendente. Lo snel-
limento delle procedure ha per-
messo di aumentare il numero
delle persone proposte alla ve-
nerazione dei fedeli: provengo-
no da tutti i continenti e appar-
tengono a tutte le categorie del
popolo di Dio.
Il bilancio spirituale e pasto-
rale di questi cinquanta anni
dall’istituzione della Congrega-
zione delle cause dei santi (1969)
è singolare: fino al 2020 il nume-
ro complessivo è di 3003 beatifi-
cazioni e 1479 canonizzazioni.
Annualmente, essendoci nor-
malmente due sessioni ordinarie
al mese e in ciascuna l’esame di
quattro cause, il numero appros-
simativo di quelle portate a con-
clusione in un anno è di 80-90.
Per questi e altri dati, si può visi-
tare il sito della Congregazione
(www.causesanti.va), che offre
in maniera agile e anche com-
pleta tutte le informazioni sulla
Congregazione e
sul cammino ver-
so la santità. Ad
oggi, oltre ai
principali docu-
menti e pubblica-
zioni il sito con-
tiene più di un
migliaio di sche-
de sui beati e i
santi degli ultimi
sette pontificati,
arricchite con im-
magini, citazioni,
biografie, omelie,
link esterni e ma-
teriale multime-
diale.
Spesso all’esterno la
stessa vitalità che in-
nalza agli altari dei
modelli di vita cri-
stiana viene etichet-
tata come “la fabbri-
lunedì 31 maggio 2021
ca dei santi”. Come può essere spiegata
sinteticamente la linea di rigore seguita
nei riguardi di un candidato alla beati-
ficazione e alla canonizzazione?
L’espressione può essere an-
che simpatica, se intesa nel sen-
so positivo, ossia quale luogo in
cui si lavora tanto per arrivare
alla presentazione seria e onesta
di persone degne di essere pro-
poste come modelli di santità.
Pur essendo notevole il numero
dei candidati, è tuttavia impor-
tante aggiungere che il lavoro
non è a scapito dell’accuratezza,
dell’approfondimento e dell’au-
torevolezza.
Partendo dalla “fama di san-
tità e di segni” presso il popolo
di Dio, l’indagine conosce una
prima fase nella diocesi (apertu-
ra del processo, raccolta delle te-
stimonianze e dei documenti, la
costituzione di un tribunale con
esperti teologici e storici). Una
volta portata a Roma, ad essa è
assegnato un relatore che guide-
rà il postulatore nella prepara-
zione del volume dove sono sin-
tetizzate le prove raccolte in dio-
cesi al fine di ricostruire con si-
curezza la vita e di dimostrare le
virtù o il martirio nonché la rela-
tiva fama di santità e di segni di
cui gode il Servo di Dio. È la Po-
sitio, che viene quindi studiata da
un gruppo di teologi e, nel caso
di una “causa antica” (riguar-
dante cioè un candidato vissuto
molto tempo prima e per il qua-
le non vi siano testimoni ocula-
ri), anche da una commissione
di storici. Se questi voti saranno
favorevoli, il dossier sarà sottopo-
sto ad un ulteriore giudizio dei
cardinali e vescovi della Con-
gregazione. Se, infine, anche
questo è favorevole, il Santo Pa-
dre può autorizzare la promul-
gazione del decreto sull’eroicità
delle virtù o sul martirio oppure
sull’offerta della vita del servo di
Dio, che così diviene venerabile:
gli viene riconosciuto cioè di
aver esercitato in grado “eroico”
le virtù cristiane (teologali: fede,
speranza e carità; cardinali: pru-
denza, giustizia, fortezza e tem-
peranza; altre: povertà, castità,
ubbidienza, umiltà, ecc.), o di
aver subìto un autentico marti-
rio, oppure di aver offerto la vita
secondo i requisiti previsti dal
dicastero.
La beatificazione è la tappa
intermedia in vista della cano-
nizzazione. Se il candidato vie-
ne dichiarato martire, diventa
subito beato, altrimenti è neces-
sario che venga riconosciuto un
miracolo, dovuto alla sua inter-
cessione. In genere, questo
evento miracoloso è una guari-
gione ritenuta scientificamente
inspiegabile, giudicata tale da
una commissione medica com-
posta da specialisti, sia credenti
sia non credenti. Anche sul mi-
racolo si pronunciano prima i
consultori teologi e poi i cardi-
 lunedì 31 maggio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3

Videomessaggio del Papa per il decimo anniversario della app Rezandovoy

santi
Un vero
Gesù a rischio della propria vita
e senza mai far conto di propri
particolari interessi.
nuove sfide che la Congregazione è chia-
mata ad affrontare per riproporre al
mondo il fascino della radicalità evan-
programma di vita
Nei santi si realizza la forma gelica?
più riuscita e bella di umanità. Noi viviamo in questa “socie- Ha compiuto dieci anni l’applica- siche e domande che stimolano la ri- “Rezando voy” è un progetto
Nell’esortazione Gaudete et exsul- tà liquida”, consapevoli delle zione Rezandovoy, un progetto della flessione dell’ascoltatore. Per l’occa- della Compagnia di Gesù in
tate il Papa ha scritto che la santi- opportunità ma anche dei ri- Compagnia di Gesù della Spagna, sione il Pontefice ha inviato al grup- Spagna ed è coordinato dal
tà, mostra il «volto più bello schi. La Chiesa non è nuova a la cui realizzazione è coordinata da po che lavora per la app un video- Gruppo di Comunicazione
della Chiesa» (n. 9). Possiamo queste insidie alla fede e alla cre- un team che opera nel Loyola Com- messaggio in spagnolo — diffuso sa- Loyola. Per quello che fate:
anche affermare che, negli ulti- dibilità cristiana. Già nel secon- munication Group di Valladolid e si bato 29 maggio — di cui pubbli- grazie, continuate a semina-
mi decenni, la venerazione dei do secolo ai cristiani si muoveva avvale del contributo di una vasta chiamo la traduzione italiana. re, andate avanti con il pro-
santi è tornata in modo conside- un’obiezione contro la fede in rete di volontari. Si tratta di una getto, che fa molto bene.
revole in primo piano nella vita Gesù Messia; la stessa che, come iniziativa — dodici minuti proposti Desidero inviare un saluto “Rezando voy” è un vero pro-
della Chiesa, che riconosce la riferisce san Giustino nel Dialogo ogni giorno della settimana — che per il gruppo “Rezando gramma di vita.
necessità della loro testimonian- con Trifone, già emergeva durante invita a dare spazio alla vita inte- voy”, che festeggerà la festa Vi do la mia benedizione e,
za per la comunità credente. La la sua vita pubblica: «Ma come riore e all’ascolto personale del Van- dei dieci anni il prossimo 25 per favore, non dimenticatevi
“contemporaneità” di un santo, è possibile che il Messia sia già gelo, attraverso testi, immagini, mu- maggio. Questo progetto di di pregare per me. Grazie.
difatti, non è data tanto dalla venuto se non è cambiato nien-
prossimità cronologica — anche te, se la pace non è venuta, se
se le cause concluse o in corso di Israele è ancora schiavo dei Ro-
nali e vescovi della Congrega- beati e santi nostri contempora- mani, se il mondo è ancora come
zione e il Santo Padre autorizza
il relativo decreto. Perché si
nei sono tante — quanto dall’es-
sere figura completa, ricca di
prima?». I cristiani rispondeva-
no: «È vero, sì, molte cose sono NOSTRE INFORMAZIONI
giunga alla canonizzazione, os- passione umana e cristiana, di come prima, non sono cambia-
sia affinché possa essere dichia- desiderio di soprannaturale, di te, ma, se proprio volete guarda- Il Santo Padre ha ricevu- Il Santo Padre ha rice- presso il Saint Peter’s
rato Santo, si deve attribuire al fame di giustizia, di amore di re bene la realtà, potete anche to questa mattina in vuto questa mattina in Pontifical Institute/Se-
beato l’intercessione efficace in Dio e di solidarietà per ogni fra- osservare delle novità meravi- udienza gli Eminentissi- udienza il Professor An- minary a Bangalore e
un secondo miracolo, avvenuto tello. gliose, straordinarie, come, per mi Cardinali: drea Monda, Direttore Giudice del Tribunale
però successivamente alla beati- esempio, la fraternità fra i cri- — Peter Kodwo Ap- de «L’Osservatore Ro- dell’Arcidiocesi Metro-
ficazione. stiani, la comunione dei beni, la piah Turkson, Prefetto mano». politana di Pondicherry
Più che una “fabbri- fede, il coraggio nelle persecu- del Dicastero per il Ser- and Cuddalore.
ca” che sforna santi a zioni, la gioia nelle tribolazioni. vizio dello Sviluppo
getto continuo, la Con- Il banco di prova della santità Potete vedere cose meravigliose. Umano Integrale; Provviste di Chiese Il Santo Padre ha no-
gregazione è, allora, il della Chiesa è la quotidianità Il regno di Dio, certo, non è ve- — Mauro Gambetti, minato Vescovo di Mo-
dicastero della Curia ro- nuto ancora nella sua comple- Arciprete della Basilica Il Santo Padre ha no- rogoro (Tanzania) il Re-
mana che con esperien- fatta di piccoli gesti: tezza definitiva, è venuto come Papale di San Pietro in minato Vescovo di Sa- verendo Padre Lazarus
za secolare si è specializ- la santità della «porta accanto» in un germe, in un seme, ma è Vaticano; Vicario Ge- lem (India) il Reverendo Vitalis Msimbe, S.D.S., fi-
zata nel riconoscerli e venuto sul serio e sta crescendo, nerale di Sua Santità Arulselvam Rayappan, nora Amministratore
che con grande diligen- si sta sviluppando in mezzo alle per la Città del Vatica- del clero di Pondicherry Apostolico “sede vacante
za, perizia e rigore comunità cristiane». I santi so- no; Presidente della and Cuddalore, finora et ad nutum Sanctae Se-
scientifico porta avanti no propriamente i semi maturati Fabbrica di San Pie- Direttore del Centre for dis” della medesima
un processo che verifica se un fe- Con le nuove norme introdotte nel e che portano molto frutto, se- tro. Canon Law Studies D iocesi.
dele ha vissuto una misura alta 2016, Francesco ha raccomandato di condo la parabola del Vangelo.
di santità, in modo da essere vigilare sull’amministrazione dei beni e La santità è sempre la stessa,
proposto a modello per la Chie- di contenere le spese delle cause. Esiste fondamentalmente, ma è sempre
sa universale. anche un “fondo di solidarietà” per i ca- nuova nelle sue figure concrete,
si in cui vi siano difficoltà nel sostenerne come ha ricordato il concilio Va- Nomine episcopali
Nell’esortazione apostolica «Gaudete et i costi. Come sono state recepite e attuate ticano II (Lumen gentium, 41);
exsultate» il Papa parla della «classe nel vostro bilancio di missione le indica- prende aspetti diversi nei marti- Le nomine di oggi riguarda- stato nuovamente direttore stato direttore del seminario
media della santità». In che modo que- zioni del Pontefice? ri, nelle vergini consacrate, negli no India e Tanzania. del Centre for Canon Law e delle vocazioni per la pro-
sti «santi della porta accanto» si pos- La causa di beatificazione è eremiti, nei monaci, nei pastori Studies presso il St. Peter’s vincia dei padri salvatoriani
sono riconoscere e offrire come esempio un lavoro complesso e articolato della Chiesa, nei principi delle Arulselvam Rayappan Pontifical Institute/Semina- in Tanzania (1998-2002).
alla comunità dei credenti? sotto vari aspetti. In quanto tale, nazioni, negli ordini mendicanti, vescovo di Salem (India) ry a Bangalore e giudice del Maestro dei novizi salvato-
Gaudete et exsultate è un bellissi- comporta un certo costo dovuto nei missionari, nei contemplati- Nato il 18 novembre 1960 a tribunale dell’arcidiocesi me- riani a Nakapanya, Tunduru-
mo manifesto sulla chiamata al- al lavoro delle commissioni, alla vi, negli educatori, nei santi della Sathipattu, nell’arcidiocesi tropolitana di Pondicherry Masasi (2002-2005), è stato
la santità nel mondo di oggi, stampa dei documenti, alle riu- carità sociale. Basterebbe scorre- metropolitana di Pondicher- and Cuddalore. superiore provinciale dell’i-
perché i santi sono i testimoni nioni degli esperti (storici e teo- re l’elenco e le figure dei santi di ry and Cuddalore, è stato stituto in Tanzania (2005-
della possibilità di vivere il Van- logi incaricati dello studio della questi ultimi cinquant’anni — da alunno al Saint Agnes Minor Lazarus Vitalis Msimbe 2011). Ha studiato Diritto ci-
gelo; non solo quelli già beatifi- documentazione o medici per quando è stata istituita la Con- Seminary di Cuddalore vescovo di di Morogoro vile e canonico, conseguendo
cati o canonizzati, ma anche quanto riguarda i miracoli). Il gregazione delle cause dei santi (1974-1978) e ha svolto gli stu- (Tanzania) il dottorato presso l’He-
— per vedere quanto sono ger- di filosofici presso il Christ Nato il 27 dicembre 1963 a ythrop College di Londra, e
mogliati e maturati i semi del Hall Seminary di Madurai Morogoro, ha studiato Filo- ha prestato anche servizio
concilio che aveva additato la (1978-1981) e quelli teologici sofia presso l’Our Lady of pastorale in alcune parroc-
santità come vocazione univer- presso il Saint Peter’s Ponti- the Angels Major Seminary chie inglesi (2012-2016). Tor-
sale, non privilegio di pochi elet- fical Institute/Seminary di di Kibosho, in diocesi di Mo- nato in patria come formato-
ti. L’unica santità, che è riflesso Bangalore (1982-1986). Or- shi (1990-1993), e teologia al re dei seminaristi salvatoriani
di quella di Cristo, imprime in dinato presbitero il 20 mag- Saint Charles Lwanga Senior presso il Jordan University
ognuno una impronta irripetibi- gio 1986 per il clero di Pondi- Seminary di Segerea, nell’ar- College a Morogoro, è stato
le e personale; come è l’amore: cherry and Cuddalore, ha cidiocesi metropolitana di economo della comunità e
unico e personalissimo. conseguito un master in Di- Dar es Salaam (1993-1998). dal 2017 a febbraio 2019 vice-
Quanto alle sfide, quelle per ritto canonico presso il Saint Appartiene alla Società del superiore provinciale. Il 13
la Congregazione sono le stesse Peter’s Pontifical Institu- Divin Salvatore e ha emesso i febbraio 2019 è stato nomina-
della Chiesa e della sua presenza te/Seminary (1990-1992) e il voti perpetui l’8 dicembre to amministratore apostolico
nel mondo. La Chiesa è motivo dottorato presso la Pontificia 1994. Ordinato sacerdote il 21 “sede plena” e il 30 dicembre
di credibilità sia per la santità università Urbaniana a Ro- giugno 1998, ha prestato bre- 2020 amministratore aposto-
oggettiva della fede, dei sacra- ma (1992-1994). È stato vice- vemente servizio nella par- lico “sede vacante et ad nu-
menti, dei carismi, sia per la san- rettore del Seminario minore rocchia di Lukuledi, in dio- tum Sanctae Sedis” della dio-
tità soggettiva dei cristiani. È a Cuddalore (1986-1988); vi- cesi di Tunduru-Masasi, ed è cesi di Morogoro.
quanto professa l’articolo del cario parrocchiale a Viriyur e
Simbolo Apostolico: «Credo... a Karaikal (1988-1989) e par-
quelli che il Papa stesso chiama dicastero pone sempre attenzio- la comunione dei santi», che si- roco a Kurumbagaram
«i santi della porta accanto» che ne al contenimento dei costi, in gnifica la comunione dei beni (1989-1990). Presso il Saint
vivono vicino a noi e «sono un modo che la questione economi- santi e degli uomini santi. Peter’s Pontifical Institu- Il 6 giugno nella basilica di San Pietro
riflesso della presenza di Dio»: ca non sia di ostacolo per il pro- Ogni santo è per la crescita e te/Seminary di Bangalore è
«genitori che crescono con tan-
to amore i loro figli, uomini e
sieguo delle cause. In questo
senso vanno le norme ammini-
l’unità dell’intero corpo della
Chiesa; ogni santo è consapevo-
stato: dal 1994 docente, dal
1996 al 2001 direttore del
Messa del Pontefice
donne che lavorano per portare
il pane a casa, malati, religiose
strative approvate dal Santo Pa-
dre nel 2016 che garantiscono la
le che il suo compito è una mis-
sione della Chiesa. I santi sono
Centre for Canon Law Stu-
dies, dal 2000 al 2006 vice-
nella solennità del Santissimo
anziane che continuano a sorri-
dere» (n. 7) in un mondo che
trasparenza e la regolarità am-
ministrative. Alimentato in va-
figure complete, vivono di pas-
sione umana e cristiana, di desi-
rettore e dal 2010 al 2017 pre-
sidente. Inoltre è stato: segre-
Corpo e Sangue di Cristo
non sa più sperare e che è indif- rio modo, presso la Congrega- derio di soprannaturale, ma an- tario della commissione per il
ferente dinanzi alla sofferenza zione è pure costituito un “fon- che di fame e sete di giustizia, di Diritto canonico e i Testi le- Il 6 giugno 2021, solennità del Santissimo Corpo e San-
degli altri. do di solidarietà” per le cause amore di Dio e di solidarietà per gislativi della Conference of gue di Cristo, alle ore 17.30, il Santo Padre Francesco ce-
Il banco di prova della santità che hanno minori risorse. Per il ogni fratello. Il popolo cristiano Catholic Bishops of India lebrerà la Santa Messa all’altare della Cattedra nella Ba-
della Chiesa è proprio la quoti- loro sostegno sono pure allo stu- percepisce in modo intuitivo la (2010-2018); presidente della silica di San Pietro, con concorso limitato di fedeli.
dianità fatta di piccoli gesti. La dio ulteriori forme. credibilità della fede in Gesù Canon Law Society del Ta-
santità della «porta accanto» è Cristo, riferendosi sia alla sua vi- mil Nadu, segretario genera- Città del Vaticano, 31 maggio 2021.
quella che vivono ogni giorno i Nella società “liquida” teorizzata da cenda biografica che alla sua le e presidente della Canon
cristiani che, in ogni parte del Bauman la santità appare sempre più continua presenza nella Chiesa, Law Society of India (2013- Monsignor Guido Marini
mondo, testimoniano l’amore a una scelta controcorrente. Quali sono le specialmente nei santi. 2017). Dal 2017 fino ad ora è Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 31 maggio 2021

A sei anni dall’Accordo di Parigi

Conferenza
sul clima a Bonn
BONN, 31. Prende oggi il via
nella città tedesca di Bonn la
Climate Change Conference.
I lavori proseguiranno fino al
prossimo 17 giugno.
A sei anni dall’approvazio-
ne dell’Accordo di Parigi, il
bilancio dell’azione climatica
da parte dei Governi mondiali
è fatto di luci e ombre. Alcu-
ne Nazioni si sono in effetti
impegnate fortemente (a par-
tire da quelle più vulnerabili
di fronte alle conseguenze dei
cambiamenti climatici). Alcu-
ne hanno fatto meno, ma non
hanno fatto mancare il loro
apporto. Altre ancora hanno
invece scelto di remare aperta-
mente contro.
Le Nazioni Unite hanno
chiesto ai Governi di presen-
tare dei dettagliati documenti
con i piani di riduzione delle
emissioni di gas ad effetto ser-
ra, per centrare il principale
obiettivo dell’Accordo di Pari-
gi, ovvero la limitazione della
crescita della temperatura me-
dia globale ad un massimo di
2 gradi centigradi, entro la fi-
ne del secolo, rispetto ai livelli
pre-industriali. Rimanendo il
Dopo il colpo di stato militare
L’Ecowas
più possibile vicini agli 1,5
gradi. Gli esperti hanno indi-
cato che con 1,5 gradi l’ipotesi
di un’estate con un oceano
Artico privo di ghiaccio (poi-
ché interamente sciolto a cau-
sa del caldo) è calcolata come
altamente improbabile, ben-
ché non impossibile: una vol-
ta ogni secolo. Mentre con 2
gradi il fenomeno si produr-
rebbe ogni decennio.
Il trend, d’altra parte, è
inequivocabile. Dagli anni
Settanta, la temperatura me- Con la mediazione dell’Egitto
dia cresce di 0,2 gradi ogni
decennio. Così, secondo il
servizio europeo di monito-
raggio climatico Copernicus,
Diplomazia al lavoro per consolidare
tra dicembre del 2019 e no-
vembre del 2020, la tempera-
tura media globale è risultata
la tregua tra Israele e Gaza
di 1,28 gradi centigradi più al-
ta rispetto ai livelli pre-indu- TEL AVIV, 31. Il ministro de- L’Egitto è il principale to chiesto di rimanere nelle maggioranza con Yair Lapid,
striali. gli Esteri israeliano, Gaby mediatore tra Israele e Ha- loro case per diverse ore, capo del partito Yesh Atid,
Il vertice a Bonn servirà a Ashkenazi, è giunto ieri al mas. Il capo dei servizi se- mentre le forze di sicurezza escludendo così il Likud di
tracciare le linee guida da se- Cairo per discutere il conso- greti generali egiziani, Abbas perquisivano l’area per assi- Netanyahu. L’accordo — se-
guire alla Conferenza mon- lidamento del cessate il fuo- Kamel, dovrebbe visitare la curarne la sicurezza. condo molte fonti — prevede
diale sul clima della Nazioni co con la Striscia di Gaza. Striscia di Gaza nei prossimi Intanto, in Israele sembra una premiership a rotazione
Unite — la Cop 26 —, che si Si tratta della prima visita giorni, secondo quanto scrive sciogliersi il nodo della for- di due anni tra Lapid e Ben-
terrà a Glasgow, in Scozia, ufficiale nella capitale egizia- il «Jerusalem Post». Fonti mazione del governo. nett, con avvio di quest’ulti-
dal 1 al 12 novembre prossi- na di un ministro degli esteri palestinesi affermano che l’E- Il leader di Yamina, Naf- mo, mentre Lapid divente-
mi. israeliano negli ultimi 13 an- gitto sta cercando un accor- tali Bennett, ha annunciato rebbe ministro degli esteri.
ni, come ha rilevato Ashke- do di cessate il fuoco a lun- ieri di aver raggiunto un ac- Scaduto il biennio, i ruoli si
nazi in un post su Twitter. go termine che includa an- cordo per formare una nuova invertirebbero.
«Durante la visita affrontere- che la ricostruzione della
mo questioni regionali e il Striscia di Gaza e un accor-
rafforzamento delle relazioni do di scambio di prigionie-
bilaterali. Discuteremo anche ri.
la costituzione di un cessate
il fuoco permanente con Ha-
Tuttavia, nel momento in
cui scriviamo, la situazione al
DAL MOND O

sospende il Mali
mas, e un meccanismo per
garantire aiuti umanitari e la
ricostruzione della Striscia in
cui un ruolo centrale venga
svolto dalla comunità inter-
nazionale». La prima preoc-
cupazione di Israele, ha sot-
tolineato Ashkenazi nelle sue
dichiarazioni, riguarda la re-
stituzione da parte di Hamas
di due militari israeliani uffi-
cialmente considerati “di-
spersi in azione” nel 2014
durante l’operazione “Piom-
bo Fuso”. Hamas detiene
inoltre a Gaza due civili
israeliani entrati anni fa nella
Striscia di propria iniziativa.
confine tra la Striscia di Ga-
za e Israele resta tesa. Un
palestinese armato di coltello
è stato arrestato ieri dalle
forze di sicurezza israeliane
mentre tentava di entrare in
Israele dal sud della Striscia.
La notizia è stata confermata
da un portavoce dell’esercito
citato dalla stampa. Il pale-
stinese era entrato a Hevel
Shalom, un’area israeliana
nel deserto del Neghev vici-
na al confine con la Striscia
e con l’Egitto, prima di esse-
re neutralizzato dagli agenti
di sicurezza locali. Ai resi-
denti di Hevel Shalom è sta-
Rdc: sotto controllo la situazione
nell’area di Goma
«La situazione è grave ma sotto controllo»: queste le pa-
role del presidente della Repubblica Democratica del
Congo (Rdc), Félix Tshisekedi, ieri, in merito all’emer-
genza umanitaria dovuta all’eruzione del vulcano Nyira-
gongo. Il presidente ha giudicato «assolutamente neces-
sario abbandonare la città di Goma» in riferimento al-
l’improvvisa evacuazione ordinata giovedì scorso. «C'è
una colata lavica sotterranea che può sorgere in qualsiasi
momento in qualsiasi parte della città», ha ricordato,
«sconsigliando vivamente di tornare a Goma». La lava
non è più nel cratere, «ma il vulcano rimane attivo, quin-
di dobbiamo stare attenti ed è per questo che non voglia-
mo affrettare le cose riportando indietro le popolazioni»
ha dichiarato.

Soccorsi oltre cento migranti

La riunione dell’Ecowas ad Accra (Afp)
ACCRA, 31. La Comunità
economica degli Stati del-
l’Africa occidentale (Eco-
was) ha sospeso il Mali dal-
l’organismo panafricano. La
decisione — a causa del se-
condo colpo di stato dell’e-
sercito maliano in nove mesi
— è stata presa ieri al termi-
ne di un vertice straordina-
rio dell’Ecowas ad Accra,
capitale del Ghana.
L’Ecowas ha chiesto la
nomina «immediata» di un
nuovo premier maliano, pro-
veniente dalla società civile,
e la nascita di un Governo
«inclusivo», si legge nel co-
municato finale del vertice.
Il presidente maliano ad in-
terim, Bah N'Daw, e il pri-
mo ministro, Moctar Oua-
ne, sono stati arrestati e rila-
sciati tre giorni dopo il gol-
pe. Contestualmente, la
Corte costituzionale di Ba-
mako ha proclamato il co-
lonnello golpista Assimi
Goita presidente ad interim
del Mali.
Ieri, in una intervista con-
cessa al settimanale francese
«Journal du dimanche», il
presidente della Francia,
Emmanuel Macron, ha av-
vertito che Parigi è pronta a
ritirare le proprie truppe dal
Mali (dove si trovano nel-
l’ambito dell’operazione anti
jihadista Barkhane), qualora
il Paese «prendesse la strada
dell’islam radicale».
Ai conservatori
le elezioni a Cipro
NICOSIA, 31. Il partito conservatore Disy, del presidente Ni-
kos Anastasiadis, ha vinto le elezioni legislative di ieri a Ci-
pro, un voto in cui i maggiori partiti hanno perso consensi.
Sorprendente è stata l’ascesa dell’estrema destra e il forte
emergere di un nuovo partito centrista.
Disy ha ottenuto poco più del 27 per cento, tre punti per-
centuali in meno rispetto a cinque anni fa. Un destino ancora
peggiore è toccato al partito d’opposizione di sinistra Akel,
che, sebbene abbia difeso il secondo posto con il 22 per cen-
to, ha registrato uno dei peggiori risultati nei suoi 95 anni di
storia. Al terzo posto si è posizionato il centrista Diko, che ha
ottenuto l’11 per cento dei consensi, perdendo 3 punti.
La grande sorpresa è venuta dal Fronte popolare naziona-
le, di estrema destra, partito gemello della formazione greca
Alba Dorata, che è salito di tre punti al quarto posto, con il
6,78 per cento dei voti, pochi decimi davanti ai socialdemo-
cratici, che finora avevano tenuto quel posto. Un’altra sor-
presa è stata la forte entrata in Parlamento del neonato cen-
trista Dipa (una scissione dal Diko), che ha ottenuto il 6 per
cento al suo debutto nelle elezioni legislative.
al largo della Tunisia
Non si fermano le operazioni di soccorso dei barconi di
migranti nel Mediterraneo. La Guardia costiera tunisina
ha tratto in salvo ieri, di fronte alle coste di Karatin, al
largo di Sfax, 111 migranti a bordo di un’imbarcazione in
difficoltà. Lo ha reso noto in un comunicato il ministero
dell’Interno di Tunisi precisando che la maggior parte dei
fermati è originaria di diversi Paesi africani, mentre 9 so-
no tunisini.
Ilva: condannati a 22 e 20 anni
Fabio e Nicola Riva. Confiscati gli impianti
La Corte d’Assise di Taranto ha condannato oggi a 22 e
20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, ex proprietari
e amministratori dell’Ilva, tra i 47 imputati (44 persone e
tre società) nel processo chiamato “Ambiente Svenduto”
sull'inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento
siderurgico. Rispondono di concorso in associazione per
delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelena-
mento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di
cautele sui luoghi di lavoro. La Corte ha inoltre disposto
la confisca degli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva di
Taranto.

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lunedì 31 maggio 2021
Preoccupazione dell’Alto Commissario per i diritti umani
L’Onu chiede un’inchiesta indipendente
sulle violenze in Colombia
BO GOTÁ, 31. «È essenziale che
coloro che si presume siano
coinvolti in queste morti o nei
ferimenti, inclusi funzionari
governativi, siano soggetti ad
un’inchiesta rapida, efficace,
indipendente, imparziale e tra-
sparente. E che i responsabili
ne rispondano». Con queste
parole, pubblicate in un comu-
nicato diffuso ieri dall’Alto
Commissario per i diritti uma-
ni, l’ex presidente cileno Mi-
Macabro
ritrovamento
in Canada
OTTAWA, 31. Ha suscitato sgo-
mento il ritrovamento, in Ca-
nada, di una fossa comune con
i resti di bambini indigeni. Nei
pressi dell’ex Istituto scolasti-
co Kamloops Indian Residen-
tial, nello Stato occidentale di
British Columbia, sono stati
recuperati i cadaveri di 215
bambini indigeni della mino-
ranza etnica Tk’emlups te Sec-
wepemc. L’istituzione, aperta
nel 1890, faceva parte di una re-
te di scuole denominate «scuo-
le residenziali per indigeni»
fondate dal governo canadese
e da enti religiosi. Fu poi chiu-
sa nel 1978.
A darne notizia alla stampa
è stata Rosanne Casimir, rap-
presentante del gruppo Tk’e-
mlups te Secwepemc e una dei
17 nativi della popolazione
Secwepemc. «Per quanto ne
sappiamo, questi bambini
scomparsi sono morti senza
documenti», ha spiegato Casi-
mir, aggiungendo che alcuni
dei bambini ritrovati avevano
appena tre anni.
Subito dopo la terribile sco-
perta, resa possibile grazie al-
l’ausilio di un radar, il premier
canadese, Justin Trudeau, ha
parlato di un «doloroso ricor-
do» e di una «fase vergognosa
della storia del nostro Paese»
nella quale ci fu un trasferi-
mento forzato in questo tipo di
scuole di oltre 150.000 bambini
nativi strappati alle loro fami-
glie. «Questo ritrovamento di-
mostra gli impatti dannosi che
il sistema scolastico residenzia-
le continua ad avere sulle po-
polazioni indigene, sulle loro
famiglie e comunità», ha affer-
mato Richard Jock, capo del-
l’autorità sanitaria delle First
Nations (associazione che rap-
presenta indigeni autoctoni
dell'odierno Canada).
chele Bachelet, le Nazioni Uni-
te hanno espresso tutta la pro-
pria «profonda preoccupazio-
ne» per l’acuirsi della tensione
sociale in Colombia.
Nella nota, Bachelet chiede
che venga effettuata un’inchie-
sta indipendente, in particolare
sui fatti di Cali, terza città co-
lombiana per importanza e ca-
poluogo del dipartimento di
Valle del Cauca, diventata l’e-
picentro delle proteste sociali, e
dove il presidente Iván Duque,
ha deciso di schierare l’esercito
con ben 7.000 uomini. L’Alto
Commissariato Onu per i dirit-
ti umani ha ricevuto notizie se-
condo cui a Cali, dal 28 mag-
gio, 14 persone hanno perso la
vita e 98 sono rimaste ferite, 54
delle quali da armi da fuoco.
Bachelet, invocando la fine
di «tutte le forme di violenza»
e sottolineando come solo con
il dialogo si possano superare
le attuali difficoltà, afferma che
i responsabili devono rispon-
dere delle loro azioni violente,
siano esse atti di vandalismo
perpetrate dai manifestanti o
abusi e repressioni da parte del-
le forze di polizia. Il numero
uno dell’Onu per la tutela dei
diritti umani ha indicato che il
suo ufficio ha ricevuto infor-
mazioni su individui armati
Joe Biden a Tulsa per la riconciliazione dell’America
WASHINGTON, 31. Tulsa si fer-
ma per commemorare i cento
anni del massacro degli afroa-
mericani. Una ferita ancora
aperta in una città profonda-
mente spaccata dalle divisioni
razziali e che sembra rifiutare
di fare i conti con il suo passa-
to, cavalcando una «cospira-
zione del silenzio» che impo-
ne limiti stringenti anche nel-
l’insegnamento a scuola di
quella pagina nera del 1921.
Per ricordare e cercare di faci-
litare una riconciliazione, il
presidente Joe Biden ha an-
nunciato che si recherà a Tulsa
domani, martedì 1 giugno.
Dopo aver ricevuto alla Ca-
sa Bianca la famiglia di Geor-
ge Floyd, il presidente compie
così un altro passo verso il suo
obiettivo della riunificazione
dell’America spaccata da quat-
tro anni di divisioni e tensioni.
Biden arriva in una città in fer-
mento. Sulle commemorazio-
ni — dicono i media locali —
pesa l’ombra dei suprematisti
bianchi e di una loro possibile
L’OSSERVATORE ROMANO
che a Cali hanno sparato in di-
rezione di manifestanti, giorna-
listi e passanti, fra cui anche un
funzionario fuori servizio, poi
a sua volta linciato dalla folla.
Il sindaco di Cali, Jorge Iván
Ospina, parlando a una radio
locale, ha spiegato che la situa-
zione dell’ordine pubblico cit-
tadino resta «gravissima».
Ospina, invitando l’Alto Com-
missariato Onu per i diritti
umani a inviare una propria de-
legazione nella “sua” città, ha
quindi aggiunto che «è neces-
sario verificare con esattezza i
luoghi e le modalità in cui sono
avvenute queste morti per po-
terne determinare le responsa-
bilità».
Intanto, il governo colom-
biano e il Comitato nazionale
dello sciopero non hanno an-
cora raggiunto un accordo.
Sempre ieri, infatti, le parti
hanno ripreso le discussioni
presso la sede principale di
Compensar a Bogotá, dopo
quasi una settimana di pausa,
per trovare un’intesa prelimi-
nare che consentirebbe l’avvio
del negoziato formale. L’in-
contro si è concluso con un nul-
la di fatto. Anzi, sarebbero
emerse divergenze ancora pro-
fonde con il Comitato che de-
nuncia il “silenzio complice”
A cento anni dal massacro di Greenwood
contromanifestazione. Non
sono mancate inoltre le pole-
miche sugli eventi già pianifi-
cati — ad esempio è stato an-
nullato all’ultimo l’atteso con-
certo “Remember and Rise”.
A pesare c’è anche il nodo mai
risolto dei risarcimenti alle fa-
miglie e ai discendenti delle
vittime del massacro. Anni di
scontri in tribunale non hanno
portato a niente e ora il tema
si riapre con forza con le ri-
chieste al Congresso degli uni-
ci tre sopravvissuti ormai ul-
tracentenari (Viola Fletcher,
Hughes “Uncle Red” Van El-
lis e Lessie Benningfield Ran-
dle) affinché i loro discendenti
ricevano un giusto risarcimen-
to per i danni subiti in quella
che è stata definita da alcuni la
“Notte dei Cristalli” america-
na.
L’onta dei mancati risarci-
menti si somma a un altro
scandalo: nessuno è stato mai
punito per il massacro del 1921
nel distretto di Greenwood,
che allora rappresentava una
del governo di fronte all’uso
“eccessivo” della forza da parte
della polizia, e l’esecutivo che,
dal canto suo, fa sapere di esse-
re disposto ad ascoltare le ri-
chieste dei manifestanti solo se
questi mettano in atto la “rimo-
zione dei posti di blocco”. Su
questa questione, il Comitato
dello sciopero ha chiesto invece
l’abrogazione del decreto 575
del 2021, con cui il presidente
Iván Duque ha ordinato a sin-
daci e governatori di coordina-
re la revoca dei blocchi con la
forza pubblica.
I colloqui riprenderanno
domani mattina, 1° giugno, co-
me annunciato ieri sera dal Co-
mitato nazionale dello sciope-
ro. «Visto il rifiuto del Governo
di firmare il pre-accordo di ga-
ranzie per la protesta pacifica
del 24 maggio, abbiamo avan-
zato una nuova proposta al go-
verno, dove la questione cen-
trale è quella di insistere sulla
smilitarizzazione della protesta
sociale e sul rispetto dei diritti
umani» recita la nota. Si spera
che si possa arrivare a una solu-
zione della crisi che tormenta il
Paese dal 28 aprile.
Nel frattempo sono state in-
dette, per mercoledì 2 giugno,
nuove grandi manifestazioni
pacifiche in tutto il Paese.
delle aree più ricche degli Sta-
ti Uniti, tanto da essere chia-
mata “Black Wall Street”. Una
ricchezza distrutta in poche
ore da una rabbia cieca. Tra il
31 maggio e il primo giugno
1921 Greenwood fu pratica-
mente rasa al suolo, oltre 300
afroamericani furono massa-
crati, i negozi dati alle fiamme
così come 10.000 case, causan-
do 1,4 miliardi di dollari di
L’area di Greenwood a Tulsa devastata dagli scontri nel 1921
Nuova sparatoria a Miami, almeno due morti
Sempre più armi
nelle case statunitensi
WASHINGTON, 31. Una inter-
minabile scia di sangue quella
dovuta alle sparatorie negli
Stati Uniti, fenomeno in dram-
matico aumento. Stragi immo-
tivate di persone innocenti.
L’ultimo massacro è andato
in scena a Miami, in Florida,
nella notte tra sabato e dome-
nica, durante un concerto rap.
Tre persone a bordo di un suv,
armate con fucili d’assalto e pi-
stole, hanno cominciato a spa-
rare sulle persone in attesa di
entrare al concerto. Due perso-
ne sono morte e 25 sono rima-
ste ferite, di cui una in condi-
zioni critiche. Il bilancio pote-
va essere decisamente più tra-
gico visto il cospicuo numero
di potenziali bersagli facili.
L’episodio riporta alla ribal-
ta la piaga delle “armi facili”,
così come il lungo dibattito
sulla possibilità di acquistare
fucili e pistole negli Stati Uni-
ti. Lo scontro politico si sta in-
tensificando con i democratici
— in prima linea il presidente
Brasile: proteste
sulla campagna di vaccinazione
BRASÍLIA, 31. Manifestazioni
di protesta sono state regi-
strate ieri in tutti gli Stati
brasiliani per invocare un
cambiamento di rotta nella
lotta alla pandemia e in parti-
colare nella campagna di vac-
cinazione anti-covid. Al mo-
mento infatti, con 67.174.168
di dosi di vaccini sommini-
strate, di cui 22.032.735 han-
no ricevuto anche la seconda
inoculazione, le persone
completamente vaccinate so-
no solo il 10,4 per cento della
popolazione.
Nel giorno in cui il Brasile
ha registrato ancora oltre
duemila vittime, 2.012 per l’e-
sattezza, e più di 79.000 nuo-
danni e mandando in fumo i
sogni O. W. Gurley. Fu lui che
nel 1906 acquistò 16,1 ettari di
terreno a Tulsa e fondò Green-
wood, vendendo o cedendo in
licenza terreni solo ed esclusi-
vamente ad afroamericani.
Greenwood, in un Oklahoma
allora ancora ampiamente se-
gregato, funzionava in modo
indipendente, con il suo siste-
ma scolastico, i suoi medici e i
pagina 5
Joe Biden — che vogliono nor-
me più stringenti e i repubbli-
cani che invece difendono a
spada tratta il secondo emen-
damento. Purtroppo, i dati di-
pingono una situazione sem-
pre più complessa: secondo re-
centi rilevazioni ormai il 39%
delle famiglie americane ha al-
meno un’arma in casa. Nel so-
lo mese di gennaio sono state
acquistate 2,3 milioni di pistole
e nel primo trimestre 2021 le
vendite di armi “domestiche”
hanno fatto registrare un incre-
mento delle vendite del 18%.
Nell’ultimo anno, inoltre, il
20% degli americani che ha
comprato una pistola lo ha fat-
to per la prima volta.
Si tratta di un nuovo trend:
in passato tendeva ad accumu-
lare armi soltanto chi già ne
possedeva. A preoccupare le
forze dell’ordine è anche il tipo
di armi vendute: pistole auto-
matiche o semi-automatiche
sempre più potenti e quindi le-
tali.
vi casi di sars-cov2, i partiti di
opposizione, i movimenti so-
ciali, le organizzazioni sinda-
cali e le associazioni studen-
tesche hanno dato vita alla
più grande manifestazione
che il Paese abbia mai visto
dall’inizio della pandemia.
Centinaia di migliaia di per-
sone sono scese in piazza per
manifestare tutto il proprio
dissenso al presidente brasi-
liano Jair Bolsonaro, chie-
dendone l’impeachment, e
alla sua gestione della crisi
sanitaria, definita disastrosa.
Finora il Paese latinoameri-
cano ha registrato 16.515.120
contagi e 461.931 decessi per
cause legate al covid-19.
suoi dentisti. E riuscì a supera-
re indenne gli anni del terrori-
smo razziale e l’ascesa del Ku
Klux Klan. Poi arrivò quel 31
maggio del 1921, quando il
19enne nero Dick Rowland
venne accusato di stupro nei
confronti di una donna bian-
ca, Sarah Page, in un edificio
di Tulsa. La donna ritirò le ac-
cuse poco dopo, ma la miccia
era stata accesa. Di fronte al
tribunale dove si trovava Ro-
wland si radunarono centinaia
di bianchi furiosi. A difendere
il ragazzo c'erano 75 veterani
afroamericani della Prima
Guerra Mondiale. Lo scontro
fra le due fazioni fu immedia-
to, con l’esplosione di diversi
colpi di arma da fuoco che ac-
cesero ancora di più gli animi.
L’armata di bianchi decise di
marciare su Greenwood e di-
struggerla, anche con l’aiuto
di bombe al kerosene. Meno
di 24 ore dopo Greenwood
non esisteva più e una delle
pagine più buie della storia
americana era stata scritta.
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 31 maggio 2021

Una sua poesia tradotta da Brodskij

#CantiereGiovani
Cassius
Il progetto «Lascia la tua Impronta»
lo spaccone
Perfetti conosciuti A cinque anni dalla morte
di SILVIA EFFICACE terno di essi ognuno di noi ha il quanto vicino alla stazione Termi- di LUCIO CO CO
proprio letto, il proprio armadio e ni in media passano circa 800.000

U S
ndici ragazzi che vivo- la propria scrivania. Oltre a que- persone al giorno, questo ci dà la ul mensile «Kostër» — una rivista per ragazzi
no nella stessa casa sa- sto, abbiamo tanti spazi in comu- possibilità di rivolgere il nostro che si pubblica a San Pietroburgo dal 1936 —
lesiana è possibile? Ec- ne per poter studiare, dedicarci al- sguardo e aprire i nostri cuori ver- sul numero 47 del luglio 1968 a pagina 45, ap-
co a voi Lascia la tua im- la preghiera e condividere dei mo- so tante povertà; ad esempio, il ve- parve la traduzione di una poesia del pugile
pronta, un progetto di vita comuni- menti insieme. La nostra cucina è nerdì sera svolgiamo un servizio statunitense, che si è distinto nella sua lotta per affer-
taria che dal 2013 ha preso piede al- la cucina del Centro Giovanile: è chiamato Banca dei Talenti rivol- mare i diritti dei neri.
l’interno della Casa del Sacro Cuo- la cucina di tutti i giovani che pas- to ai fratelli che si trovano per stra- Il traduttore di questi versi è Iosif Brodskij, anch’e-
re a Roma. Questo progetto pro- sano per il Sacro Cuore e proprio da senza la possibilità di avere un gli interessato ai movimenti di liberazione ed emanci-
pone a ogni giovane di vivere un’e- per questo è il luogo che per noi pasto, il servizio si concretizza in pazione, che hanno attraversato nel secolo scorso non
sperienza alla riscoperta dell’es- simboleggia più di tutto la carat- due fasi: la prima è quella della I giovani sanno sempre di poter solo il continente americano ma anche quello europeo
senzialità e della profondità della teristica di accoglienza che con- preparazione di panini, di vario trovare le porte della Sala Giovani
fede; ma soprattutto della fraterni- traddistingue questa Casa. cibo e di tè caldo; mentre la fase del Sacro Cuore aperte a loro at-
tà condivisa e del servizio insieme La cucina è il nostro punto di successiva non si limita esclusiva- traverso la disponibilità di noi ra-
ad altri giovani che da perfetti sco- ritrovo, il tavolo, che ci unisce nei mente alla distribuzione di ciò che gazzi di casa, di tanti giovani vo- Clay scrisse versi su se stesso
nosciuti diventano fratelli. Ed è momenti dei pasti, ci fa sentire fa- è stato preparato ma offre anche la lontari, dei salesiani e delle Mis- come una sorta di training autogeno
proprio così, quest’anno le nostre miglia: ci raccontiamo come è an- possibilità di fermarsi con i senza sionarie di Cristo Risorto, che
vite si sono intrecciate e da lì è nato data la giornata tra le varie espe- fissa dimora che si incontrano per compiono il proprio apostolato o di “ginnastica della volontà” da praticare
un capolavoro per ciascuno di noi. rienze universitarie, di lavoro e di una chiacchierata e un po’ di com- all’interno della Casa dal 2009. La prima di un combattimento impegnativo
servizio. pagnia. Come comunità, noi ra- loro passione è quella di andare
I cardini dell’e- gazzi di «Lascia la tua Impronta», incontro ai giovani e ai poveri,
sperienza sono pro- cerchiamo anche di uscire durante uscendo dalle proprie mura, dai
Nata nel 2013 all’interno prio questi: avere la settimana, quando ci è possibi- propri pregiudizi e dai propri
della Casa del Sacro Cuore a Roma uno sguardo aperto le, per poter portare qualcosa da schemi mentali per fare esperien- e africano, traducendone le voci più significative e in-
sul servizio e sulla bere o da mangiare ai senza fissa za di Resurrezione. teressanti (Pablo Armando Fernandez, Ángela Figue-
l’iniziativa propone a ogni giovane condivisione, por- dimora che vivono nei pressi della L’aiuto e il supporto da parte ra Aymerich, Photis Angulis, Sophia Papadake e così
di vivere un’esperienza di condivisione tando avanti le no- Stazione, che ormai per noi sono delle Missionarie di Cristo Risor- via)
stre occupazioni dei veri e propri amici. to e dei Salesiani è per noi di estre- Il titolo della poesia è Cassius lo spaccone; ne fornisco
capace di trasformare l’estraneo quotidiane. Tutti Un’altra opportunità di servi- ma importanza, ci guidano nel la traduzione dalla versione russa di Brodskij. Faccio
in un fratello noi continuiamo il zio è quella rivolta ai giovani rifu- nostro cammino di fede, nella no- seguire anche il testo che si accompagna sulla stessa
nostro percorso uni- giati che raggiungono la nostra stra crescita personale e nella no- pagina alla poesia. Si tratta di un breve commento —
versitario e tra di noi Casa accompagnati da un forte stra vita comunitaria. La loro pre- non firmato e che forse può essere riconducibile allo
c’è anche una mae- desiderio di studiare e di lavorare, senza è una testimonianza bellis- stesso Brodskij — che chiarisce meglio di qualsiasi altra
stra di scuola ele- cerchiamo quindi nel nostro pic- sima che ci fa comprendere quan- spiegazione il senso del componimento.
Siamo 6 ragazze e 5 ragazzi con mentare che riesce con molta na- colo di compilare insieme a loro il to sia importante donarsi all’altro.
un’età compresa tra i 19 e i 28 anni. turalezza a conciliare lavoro, vita curriculum, di svolgere una ricer- È proprio vero che non esiste un
Viviamo in due appartamenti di- comune e servizio. ca lavoro o di proporgli di studia- amore più grande di questo: dare «Cassius lo spaccone»
visi, uno denominato Casa Ra- La Casa del Sacro Cuore può re presso le nostre classi di italia- la vita per i propri amici (Giovanni
gazze e uno Casa Ragazzi; all’in- definirsi un posto “strategico”, in no. 15, 13). Questa storia non è come le altre,
è la storia di una persona con la pelle bella
a cui non dispiace parlare
dei suoi colpi accecanti e della loro rapidità.
La nostra boxe è morta e gli affaristi hanno pregato
Una App dai giovani per gli anziani in lacrime che non mollasse del tutto,
che la boxe superasse l'asfissia di tanti anni,
che il nuovo boxeur facesse paura al precedente.
L’impegno di un gruppo di volontari della parrocchia di San Frumenzio Patterson era noioso, anche se muscoloso.
Non era meglio di lui il coronato Liston.
di RAFFAELLA ESPOSITO persone anziane, grazie al suppor- anziane, ma ancora con la voglia per gli adulti che per i ragazzi, Ma «rovescerò lui e gli altri re»,
to sia dei volontari anziani della di mettersi in gioco alla pari, ha creando una proficua circolarità disse Marcellus Cassius Clay.

I
ragazzi, la scuola e i loro luo-
ghi di aggregazione, o gli an-
ziani e il loro bisogno di rela-
zionalità: è indubbio che
queste due fasce di età abbiano pa-
tito più gravemente le privazioni
imposte dal distanziamento socia-
le, per molti tramutatosi in solitudi-
ne esistenziale. In numerosi casi pe-
rò non ci si è voluti arrendere a pas-
sività o attesa e sono state attivate
capacità creative, visioni alternati-
ve, soluzioni sperimentali; in una
parola si è dato spazio all’inatteso.
Si fa strada così, ad esempio, in
un gruppo di volontari della par-
rocchia San Frumenzio di Roma,
l’idea di riorientare la navigazione
nelle acque ancora agitate dal co-
vid-19 e di guardare alle possibilità
trasformative e di crescita che la si-
tuazione pandemica poteva pre-
sentare, tanto per i ragazzi quanto
per gli anziani del quartiere Nuo-
vo salario. Il gruppo Televita deci-
de così, nonostante la dad, il di-
stanziamento e le misure restrittive
di proseguire la collaborazione
con l’Istituto tecnico Pacinotti-Ar-
chimede di zona e di offrire agli
studenti l’opportunità di non in-
terrompere il progetto formativo
di competenze trasversali per l’o-
rientamento già avviato ma anzi di
usarlo come un volano, un soste-
gno, un accorciamento delle di-
stanze fisiche e non.
L’obiettivo più immediato del
progetto è stato quello di poten-
ziare le competenze trasversali de-
gli studenti attraverso la progetta-
zione di una App a favore delle
parrocchia che di alcuni professio-
nisti del Cnr Istc (Istituto scienze
e tecnologie della comunicazione)
di Roma.
L’obiettivo principale, però,
aveva ben altre mire: «Far com-
prendere agli studenti il mondo
degli anziani attraverso un coin-
volgimento attivo, alla pari, per fa-
re scoprire che gli uni hanno biso-
gno degli altri. La sua specificità
fin dall’inizio è consistita nel servi-
zio fatto da noi volontari dell’asso-
ciazione Televita, che da anni offre
un servizio di ascolto alle persone
sole e anziane del quartiere: l’atti-
vità è stata così modificata e allar-
gata, volgendosi a beneficio tanto
degli anziani che degli studenti,
per i quali costituiamo di fatto una
Comunità educante, con principi
di solidarietà e superamento degli
stereotipi che spesso allontana-
no».
La formazione specifica offerta
dai volontari dell’associazione
parrocchiale ai ragazzi delle classi
di III e IV anno, per mezzo del la-
voro di progettazione in piccoli
gruppi, ha permesso di mettere in
evidenza la preziosità delle speci-
ficità di ciascuna persona e di ren-
dere consapevoli ragazzi e anziani
del valore dei talenti presenti in
ognuno di loro: in molti casi si è
trattato di vere e proprie scoperte
che hanno attivato risorse e volon-
tà di agire ben oltre il programma-
to.
«Le differenze se ben assortite
costituiscono un valore: trovarsi
davanti a persone oggettivamente
fatto facilmente cadere schemi relazionale, per i più insospettata. Davanti a lui nessuno è capace di resistere.
comportamentali e produrre «Viene in questo modo bene il pa- A chi segue il combattimento sembra
un’accettazione reciproca. Le per- ragone con l’economia circolare, che egli si annoi con l’avversario come il gatto col topo.
sone anziane infatti hanno con in cui lo scambio reciproco di ri- E dopo ogni luce si spegne.
semplicità espresso la loro parteci- sorse costituisce un valore aggiun- Tutti gli spettatori sanno presto che nel suo peso
pazione spendendo i talenti di cui to per tutti i contraenti della rela- e nel suo secolo egli è il campione.
sono portatori, in tal modo viven- zione. Con l’età che avanza, anche
do meglio anche la loro età, nella per noi volontari è sempre presen-
quale sono ancora in grado di di- te la consapevolezza di un donarsi
mostrare interessi e disponibilità reciprocamente, tra di noi e con i
nei confronti dei giovani». È un nostri anziani, per cui l’intergene-
razionale già si esercita all’in-
terno dell’associazione. La
presenza di tanti nonni tra di
L’obiettivo è di far capire noi rende più che semplice la
agli studenti disponibilità nei confronti
dei giovani, che sono i nostri
che l’aiuto beneficia nipoti un po’ più cresciuti;
sia chi lo riceve sia chi lo offre conoscendo meglio i loro pro-
blemi e le loro aspettative ci
prepariamo meglio a crescere
i nostri stessi futuri studenti
“superiori” con la necessaria
po’ ciò che è accaduto a molti dei attenzione, rispetto e affetto».
volontari tra cui anche Sergio e In modo forse incredibile il co-
Giovanni, rispettivamente perito vid-19, oltre alle tante difficoltà e
elettronico industriale e ingegne- sofferenze, ha offerto anche il mo- «Questi versi che esaltano Marcellus Cassius Clay li
re, entrambi in pensione e vicini do, il tempo, l’occasione dell’e- ha scritti Marcellus Cassius Clay. Si possono defini-
alla soglia degli 80 ma con ancora spressione della solidarietà, della re una sorta di training autogeno. Tutti i moderni
una grande voglia di sentirsi dona- conoscenza, dell’incontro tra ge- specialisti di psicologia sportiva raccomandano agli
tivi e di dirsi felici di questo tempo nerazioni spesso troppo polarizza- atleti prima di impegnativi combattimenti di fare
della loro vita. te permettendo a quanti si trova- una particolare ginnastica di volontà. Per esempio,
D’altra parte anche i giovani vano in navigazione nel mare osti- sdraiarsi sul divano, rilassarsi e cento volte ripetere
studenti dell’Istituto tecnico han- le della pandemia di riuscire a pro- di sé: “Io sono più forte del mio avversario e lo devo
no espresso una capacità di gratui- cedere, insieme, assecondando battere necessariamente”. In questo modo anche
ta donatività che ha superato e l’onda verso nuovi approdi. E pro- Cassius esercita la sua volontà sportiva alla vittoria.
grandemente distanziato il punto prio come per il libro di Kipling si Solo che egli lo fa pubblicamente. Tutti questi versi
di caduta iniziale del progetto. potrebbe affermare che più che un elogiativi, le dichiarazioni sfacciate, le risposte sicu-
Quella del dono è stata in effetti “momento di formazione” la for- re di sé ai reporter sono probabilmente l'unico mo-
l’esperienza centrale intorno a cui mazione in tempo di covid-19 è do dello sportivo per rafforzare la fiducia in se stes-
ha ruotato il senso dell’attività di stata per loro una storia di crescita so, quando le folle di tifosi si aspettano soltanto la
programmazione dell’App, tanto umana e spirituale. sconfitta “di questo negro”».
lunedì 31 maggio 2021
LETTERE DAL DIRETTORE
Pep il trasgressivo
I
l gesto dell’allenatore del Manche-
ster City, Pep Guardiola, che bacia la
medaglia ricevuta dopo la sconfitta
nella finale di Champions League è
un gesto saggio quanto tra-
sgressivo. In un mondo in cui
la competitività e la vittoria
(possibilmente “schiaccian-
te”) sono diventate un dog-
ma, un orizzonte di senso, il
bacio alla medaglia per il se-
condo posto è quanto di più
trasgressivo si possa immagi-
nare. Mi sono ricordato una
frase di un altro allenatore,
italiano: «Per me la sconfitta
è una parola che non esiste».
Lo disse al termine di una partita, incalzato
dai telegiornalisti. È la non invidiabile sor-
te degli allenatori delle squadre di calcio di
alto livello, nuovi pensatori della contem-
poraneità, anzi sacerdoti, membri di una
casta che celebra il rito settimanale e dai
quali si va ad attingere parole illuminanti di
saggezza. La quale invece forse risiede nel
gesto di Guardiola. Una saggezza antica.
«La signora delle Fiandre» di Giulia Alberico
Il sogno di Margherita d’Austria
naufragato sugli scogli
di MARCO TESTI
H
a lasciato il suo nome a ville, pa-
lazzi, a Roma e non solo; un
paese del Lazio, in provincia di
Roma, l’antico Castrum Sancti An-
geli si chiamerà Castel Madama in suo onore,
e dal 1538, data del suo ingresso, celebra un
Palio della Regina a lei dedicato: eppure po-
chi conoscono la sua vita. Ora però è possibi-
le finalmente leggere un ritratto di Margheri-
ta d’Austria, figlia naturale dell’imperatore
Carlo V (la madre era Jeanne van der Gheyn-
st, nata, come Margherita, a Oudenaarde, nei
Paesi Bassi spagnoli, oggi Belgio) grazie a La
signora delle Fiandre (Milano, Piemme, 2021,
256 pagine, 17,50 euro) di Giulia Alberico.
È un libro che consigliamo a tutti, per-
ché da una parte contribuisce alla riscoper-
ta di una figura femminile che
ha avuto un ruolo non seconda-
rio nella politica — e nel costu-
me — dell’Europa intera del XVI
secolo, dall’altra ci permette di
vivere con gli occhi della prota-
gonista la storia della realizza-
zione di un sogno, quello della
rifondazione del sacro romano
impero, sogno poi naufragato
sugli scogli, prevedibili, delle
resistenze papali, francesi, riformate, e im-
prevedibili, come la scelta del creatore di
quell’impero di ritirarsi presso il convento
spagnolo di San Jeronimo di Yuste.
Un secolo di storia scorre di fronte ai no-
stri occhi: le vittorie dell’imperatore, i suoi
amori e i figli naturali come Margherita che
saranno però riconosciuti e dotati di potere
reale, il rafforzarsi delle resistenze della Ri-
forma che poggiavano non solo sugli ele-
menti religiosi, ma sul desiderio della attiva
borghesia delle Fiandre di acquisire un
maggior potere economico e strategico, si
incontrano con le aspirazioni al ritorno ad
un cristianesimo meno legato al potere po-
litico e più attento alle radici evangeliche.
La vita di Margherita, tra Fiandre, Roma,
Civita Ducale, Parma, L’Aquila, Ortona si
incontra con i percorsi di Ignazio di Loyo-
la, oggetto dei sospetti all’interno della
Chiesa di Roma e più volte inquisito, di
Erasmo e della riscoperta, iniziata il secolo
prima, del platonismo, con le figure di Ber-
nardino Ochino, di Michele Serveto e del
suo supplizio in territorio riformato, dei
Papi Clemente VII e Paolo III, offrendoci un
quadro d’insieme davvero convincente.
La stessa indagine psicologica, non solo
della protagonista, ma anche delle figure
che si affacciano nella sua vita, se da un lato
è riconducibile ad una visione contempora-
nea di ciò che è stato cinque secoli fa — ed è
un effetto prospettico inevitabile, come lo
L’OSSERVATORE ROMANO
Non è un caso che Omero, come notava
Borges, non intitola il suo primo poema
Achillea (come fa con il secondo) ma Iliade,
cioè il suo è il punto di vista degli sconfitti,
che per giunta sono anche i
nemici, e il poema termina
con i funerali di Ettore, che
emerge come il vero protago-
nista della vicenda. Sempre
Borges citando Chesterton
nota come tutti poi abbiano
scelto, come i Romani, di de-
rivare dai Troiani e non dagli
Achei. E a proposito di eroi,
più volte Papa Francesco ha
ricordato che il vero eroismo
dell’uomo non consiste nel
non cadere, ma nel rialzarsi una volta cadu-
to e, in una recente intervista, parlando di
sport ha sottolineato che «chi vince non sa
quello che si perde», perché, ogni uomo
che vive sotto il sole lo sa, che la sconfitta è
sempre più feconda della vittoria: il seme
che muore porta molto frutto.
A.M.
stesso imperatore Adriano di Marguerite
Yourcenar insegna — dall’altro pone pro-
blematiche che i percorsi storici, soprattut-
to quelli scolastici, spesso e volentieri elu-
dono. Il pregio di La signora delle Fiandre è
quello della naturale fusione di storia, ri-
flessione nel dopo, sentimento, senza che
alcuna di queste componenti appaia come
separata dal resto. In questo modo le rifles-
sioni della protagonista sull’amore, sempre
sfiorato ma mai davvero incontrato per le
regole di corte e gli eventi, sugli affetti fami-
liari costretti ad ambigue torsioni dalla pre-
destinazione attuata dai calcoli delle strate-
gie imperiali, le umane empatie e le idiosin-
crasie non sono calate da una meccanica ri-
costruzione autoriale: psicoanalisi, metodi
biografici, indagini storiche sono tutt’uno
con la conoscenza del cuore umano, che,
come dimostra questo racconto,
non è razionalizzabile con alcuna
di quelle componenti.
L’identità femminile della pro-
tagonista apparentemente è ab-
bandonata alla deriva del destino
di potere — «essere femmina per
me era un dato di secondaria se
non nulla importanza» — dice di
sé la signora, ma in realtà tutta la
storia è attraversata dal sottile filo
rosso di una femminilità che si interroga su
se stessa, sul proprio destino imposto e non
scelto. E soprattutto sull’enigma, per lei,
della scelta di suo padre, l’imperatore i cui
confini non conoscevano tramonto, di ab-
bandonare quel potere così ostinatamente,
ferocemente perseguito per ritirarsi in un
monastero. Il fatto che egli abbia continua-
to a seguire da Yuste gli eventi, cosa di cui
Margherita sembra qui non aver conoscen-
za, non cancella quell’enigma, che aleggia
con le sue inquietanti possibilità di soluzio-
ne in tutta la storia della signora delle Fian-
dre.
Quella femminilità apparentemente ri-
mossa diviene qui la percezione dell’altro.
Un altro che fa capolino inquietamente at-
traverso i volti degli uomini che avrebbero
potuto essere amati se fosse stata una don-
na come tutte le altre, o con la profondità
del silenzio dello “scrigno verde” della
grande madre regnante sulle montagne e i
boschi degli Abruzzi, o grazie proprio a
quella scelta apparentemente periferica di
Ortona, ai margini di quell’impero in cui
Spagna e Fiandre formavano la spina dor-
sale eurocentrica. Scelta che, lascia intuire
il racconto, ha a che fare con la ricerca dello
spazio personale, il margine, il confine a
due passi da quel silenzio agognato e alla fi-
ne raggiunto dal padre imperatore e dalla
mai vissuta madre Jeanne. E sempre corteg-
giato dalla signora delle Fiandre.
Inaugurata la sede aquilana del museo
Un Maxxi volano
per ripartire
di SILVIA GUIDI
«W
hen in Trou-
ble, Go Big!»
dicono gli
americani; da
un grande problema (e anche da
una lunga serie di problemi, tutti
gravi, tutti imprevedibili) si ripar-
te solo con un grande progetto. Il
Maxxi, appena inaugurato all’A-
quila vuol essere questo, un vola-
no per la ripartenza di una città
che ha fatto per anni delle eccel-
lenze culturali il suo fiore all’oc-
chiello. Prima del devastante ter-
remoto del 6 aprile 2009 e del co-
vid-19, certo, ma la tenacia è una
dote che non difetta agli abruzze-
si. Venerdì scorso il ministro ita-
liano della Cultura Dario France-
schini ha aperto le porte della
struttura nel settecentesco palazzo
Ardinghelli in piazza Santa Maria
Paganica; nel cuore del più gran-
de cantiere d’Europa.
«È un altro momento di rina-
scita per la città dell’Aquila — ha
detto Franceschini — una bella
Tutto il creato in un solo colpo d’occhio
«Ninanana» di Giuseppe Salvatori esposta alla Fornace Canova
di CLAUDIO DAMIANI
D
ove Antonio Canova cuo-
ceva i suoi bozzetti di ter-
racotta c’è ora una galleria
(Fornace Canova, Via Ca-
nova 22), e proprio nella camera del
fuoco, già forse fornace romana per la
costruzione della tomba di Augusto,
arde un’opera di Giuseppe Salvatori,
Ninanana, impercettibilmente oscil-
lando, appesa a un filo al centro dello
spazio. Con un testo di Emanuele
Trevi e una musica di Simonpietro
Cussino, l’opera è esposta — a cura di
Fiorenza D’Alessandro e Alice
Rubbini — alla Fornace Canova,
a Roma, fino al 1° giugno. La
forma del quadro somiglia una
gondola, circondata da una co-
rona di tondi come piccoli oblò
della camera ignea, come fossi-
mo in una nave spaziale che at-
traversi il cosmo. In ognuno dei
tondi è una figura mitica femmi-
nile: Persefone, Medusa, Sele-
ne, Euridice, Perseide, Europa.
E tanto il volume del forno che ci
ospita è informe e impreciso, con
chiazze di intonaco bianco tra gli an-
tichi mattoni, tanto la linea di Salva-
tori è assoluta, come, dentro un mal-
lo grezzo e spugnoso, un seme puro
di luce. Con pazienza indescrivibile,
Salvatori lascia che le gocce di tem-
pera si depositino lungo una linea
immateriale invisibile che è il profilo
di Nana, una fanciulla amata da Ca-
storia di condivisione nazionale e
internazionale». Quando la città
ospitò il G8, l’Italia chiese ai Paesi
partecipanti di dare un segnale
«che per fortuna è arrivato da
molti, in particolare dalla Federa-
zione russa, qui rappresentata dal-
l’ambasciatore che ringrazio viva-
mente. È straordinario vedere l’in-
crocio tra il restauro perfetto ope-
rato dalle strutture del ministero e
la presenza di opere contempora-
nee meravigliose donate da grandi
artisti. Il Maxxi è uno dei motivi
per venire a visitare la città, è una
storia di orgoglio nazionale di cui
tutti dobbiamo essere fieri».
Il candido barocco di Palazzo
Ardinghelli, riportato al suo anti-
co splendore, è un sogno realizza-
to, destinato a diventare la cornice
di una lunga serie di iniziative.
«Non è una sede distaccata, que-
sto è il Maxxi — ha precisato la
presidente Giovanna Melandri,
parlando di un museo che ambi-
sce ad essere «laboratorio, pro-
pulsore di cultura, arte, contatti
internazionali e con il territorio».
sanova, a cui il veneziano (che qui
non è il seduttore vanesio, ma uno
che ama veramente) dedicò una can-
zon in forma di ninna nanna (Nana
smania; la se sente / cuor oppresso
testa ardente / voggio farla indor-
menzar / voi cantar fin che la dorme
/ quanto amor, e in quante forme / fa
de Nana innamorar…). E il profilo
del viso di Nana dormiente evoca le
onde del mare, e la gondola oscillan-
te sull’acqua evoca una culla. L’ad-
dormentarsi di Nana al canto di Gia-
como, come dei bimbi alle ninna-
nanne materne, e delle fiere e mostri
infernali al canto sublime di Orfeo,
è, nella sua essenza, incanto. Non di-
strazione, come chi si addormenta a
un concerto per noia, ma attenzione
perfetta. E l’incanto non è astrazio-
ne dalla realtà, ma conoscenza vera
delle cose, o meglio è esattamente il
contrario dell’astrazione, in quanto
conoscenza delle cose non nella loro
individualità separata, astratta, ma
nel loro essere tutte collegate, nel lo-
ro essere insieme. E ce lo dice molto
pagina 7
Qui all'Aquila, ha ribadito Melan-
dri «porteremo i gioielli della col-
lezione nazionale e tutte le anime
del Maxxi» che a Roma ha inizia-
to la sua storia proprio il 28 mag-
gio di undici anni fa.
Inaugura la nuova sede aquila-
na un allestimento curato da Bar-
tolomeo Pietromarchi e Margheri-
ta Guccione, intitolato Punto di
equilibrio, con le installazioni dona-
te da otto artisti contemporanei,
da Elisabetta Benassi a Paolo Pel-
legrin, da Stefano Cerio a Daniela
De Lorenzo, fino alla giovane rus-
sa Anastasia Potemkina, che dia-
logano con i “vip” già nella colle-
zione del museo romano, da Toyo
Ito a Maria Lai.
Un evento pensato per e con il
territorio circostante (gli aquilani
e gli abruzzesi potranno accedere
gratuitamente fino alla fine del-
l’anno) con le carte in regola per
scongiurare l’effetto “cattedrale
nel deserto”. All’Aquila la rico-
struzione va avanti, ma c’è ancora
moltissimo da fare, come dimo-
stra la chiesa di Santa Maria Pa-
ganica, ancora transennata, che si
affaccia sulla stessa piazza del
museo. Per il restauro di Santa
Maria il sindaco dell’Aquila, Pier-
luigi Biondi, ha proposto un con-
corso internazionale, che potreb-
be coinvolgere anche il Maxxi e i
suoi architetti.
Un altro volano da riattivare è
il Teatro stabile d’Abruzzo, che ha
creato e portato in tounée grandi
allestimenti sui palcoscenici italia-
ni e su quelli di tutto il mondo,
con una chiara e reale connotazio-
ne — fin dalle origini, dagli anni
Sessanta del Novecento — di tea-
tro del territorio.
Per ottenere il riconoscimento
dallo Stato come teatro a gestione
pubblica, infatti, la sede doveva
essere situata in una città con al-
meno 300mila abitanti. Fu così
ideato un consorzio di città, per
dare la base demografica alla fon-
dazione; il ministero italiano della
Cultura modificò la norma istitu-
tiva dei teatri pubblici in senso
territoriale, accettando nel novero
dei grandi teatri anche lo Stabile
d’Abruzzo.
bene Emanuele Trevi nella lettera
che accompagna la mostra, affissa su
una parete vicina: il quadro di Salva-
tori (e, potremmo dire noi, l’arte in
genere) è «uno spazio, un campo
magnetico nel quale le cose del mon-
do convergono come se si fossero da-
te appuntamento lì, di fronte a noi,
fin dall'inizio dei tempi».
Spesso davanti a un’opera d’arte
contemporanea è possibile sentire
dire: “Ah questo lo posso fare pure
io”. Questo non succede davanti a
un’opera di Giuseppe Salvatori,
quella la può fare solo lui. Lo spetta-
tore non capisce dov’è la
“sutura”, come nell’intrec-
cio vertiginoso del Laocoonte,
e non lo capisce perché non
c’è, ogni cosa a ogni cosa è
collegata, magneticamente,
come nell’universo, dove
neanche un atomo è possi-
bile annullare, perché tutto
non si annulli all’istante.
Giuseppe Salvatori, uno
degli artisti più limpidi e coraggiosi
del nostro tempo, non si limita a dir-
ci che l’arte è questo spazio, ma, in
virtù della sua mano ferma e pazien-
te, che è dono e fede nello stesso
tempo, lo ricrea questo spazio, attra-
verso una linea che percorre il con-
torno invisibile, inconsutile degli es-
seri, abbracciando tutto il creato in
un colpo d’occhio, noi compresi che
lo guardiamo incantati, felicemente
addormentati.
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 31 maggio 2021

Per la cura della casa comune

Reportage dalla regione dell’Argentina dove la deforestazione colpisce più che in Amazzonia

Il Gran Chaco
e i frutti del Paraíso
di RICCARD O TIDDI 5 famiglie di allevatori creoli ternazionali per promuovere gna individuare attività econo-
che assieme al team di esperti attività legate allo sviluppo so- miche competitive con la colti-

L
a “4x4” si inoltra nel-
l'intricata macchia
boscosa, i rami spino-
si e ritorti sfiorano la
carrozzeria ed i vetri, la terra —
sottile come il talco — si sgreto-
la e si alza al passaggio delle
ruote, lasciando dietro di sé
una nuvola di polvere. Poco
più avanti una chuña — un uc-
cello corridore che sembra il
“Beep Beep” della Warner
Bros — saltella agile e si perde
nell'intricato labirinto di cac-
tus e rovi tipico della regione.
Siamo nel secondo polmone
verde più grande d'America, il
Gran Chaco, pochi chilometri
a sud della località Los Blan-
cos, Provincia di Salta, Argen-
tina.
ll Gran Chaco è una delle
zone più povere dell'America
Latina, in molti aspetti simile
ricercatori dell'università e a
“Museo Verde”, hanno avviato
da alcuni anni un ambizioso
progetto di cercare di vivere in
armonia con l'ambiente e com-
battere allo stesso tempo la fa-
me e la povertà. Nato da un'i-
dea di Gherardo La Francesca,
il Museo Verde è una giovane
associazione con un obiettivo
preciso: aiutare a promuovere
e conservare le culture indige-
ne del Gran Chaco americano.
È per questo che durante gli
ultimi anni ha promosso la
creazione di piccoli musei in 5
distinte comunità di Argentina
e Paraguay. Da alcuni anni
promuove collaborazioni in-
LE COMUNITÀ LAUDATO
stenibile nella regione. È in
questa ricerca di alternative
economiche alla deforestazio-
ne che ha conosciuto il lavoro
della Ucasal nella Finca El Pa-
raíso. L'Università Cattolica di
Salta ed il Museo Verde, dun-
que, utilizzeranno questo terri-
torio come un grande labora-
torio a cielo aperto, per speri-
mentare un modello di svilup-
po sostenibile che possa essere
replicato nel resto della regio-
ne. Don Picciu, l'anziano pa-
dre di Lucas, un ragazzo nato
nella Finca e che oggi collabora
con l'Università, non ha dub-
bi: “Bisogna unire gli sforzi”.
L'impresa non è facile: biso-
SI’ • L’esperienza di Varese
vazione intensiva della soia,
che siano alla portata delle co-
munità locali. Si parte da una
situazione svantaggiosa, in
quanto occorre recuperare un
terreno eroso da decenni di
pratiche agricole insostenibili
e irrazionali. In tutta la regio-
ne, l'estrazione sregolata del
legname dei boschi e l'eccessi-
va presenza di bestiame, han-
no contribuito alla compatta-
zione e salinizzazione del suo-
lo, rischiando di trasformare
questa zona in un deserto.
La mancanza di risorse ha
accentuato le tensioni locali: le
comunità indigene e creole
competono per la terra, ed en-
trambe si vedono espulse dalle
multinazionali che vengono
qui a comprare migliaia di et- internazionale delle specie in possono recuperare anche i
tari di terra a prezzi irrisori. pericolo della fauna selvaggia vecchi pascoli perduti. Nel
Una trappola che si stringe at- e della flora). Fornisce un le- frattempo milioni di api lavo-
torno al destino di tutto il gname durissimo, con stupen- rano ininterrottamente impol-
Gran Chaco. de venature verdi bluastre, che linando piante e alberi. Il Cha-
Ma la natura, la pachamama lo fanno assomigliare all'alaba- co infatti è il regno perfetto
come è chiamata qui, cura le stro vegetale. E non è l'unico, i per il miele. Il clima caldo, con
ferite con l'amore e la pazienza boschi che si rigenerano nella fioriture durante tutto il corso
di una madre. E così, laddove regione, fissando l'anidride dell'anno, permette di produr-
ieri c'era una superficie brulla carbonica dell'atmosfera, rega- re fino a 80 chilogrammi di
ed erosa, oggi sta sorgendo lano quebrachos colorados y blancos, miele per arnia, ma la zona na-
lentamente un bosco, cicatriz- itines, algarrobos, urundeles, palos sconde anche un altro segreto:
zando le ferite e rimediando amarillos, tutti legnami preziosi accanto alle api comuni (le
agli errori degli uomini. La e poco conosciuti. “europee” come le chiamano
Finca è stata infatti identificata Con l'aiuto della scienza, qui) lavorano almeno altre 8
come sito privilegiato per il re- calcolando con cura il carico specie di api native che non
cupero del “Palo Santo”, una massimo e controllando la ro- hanno pungiglioni. Il loro
specie arborea in pericolo, og- tazione del bestiame con recin- miele, sebbene prodotto in mi-
gi protetta dal Cites III (la ti e abbeveratoi, all'ombra del nore quantità rispetto alle
Convenzione sul commercio bosco che sta crescendo, si “colleghe europee”, ha eccel-

La bellezza sostenibile
all'Africa profonda, un polmo-
ne verde, culla di decine di cul-
ture indigene, oggi minacciate
dalla deforestazione. Secondo
un rapporto del Wwf del 2021
sullo stato delle foreste del
mondo, è la seconda regione di SABRINA VECCHI ragazzi, ma si interessa anche di a Luciano Gualzetti e Fabrizio
con il più alto tasso di defore- altro, lavorando alacremente in- Barca». Molte e variegate le ini-

stazione del pianeta, ancor pri-
ma dell'Amazzonia. I numeri
sono impressionanti, in soli 7
anni ha perso 4 milioni di etta-
ri, caduti sotto i cingolati dei
bulldozer per essere trasforma-
ti in latifondi di soia e pascoli.
In questa parte del Chaco so-
pravvivono comunità di indios
wichi, famosi per la loro abilità
nel realizzare tessuti con la fi-
bra di “chaguar”, una pianta
della famiglia delle bromelie e
per la loro capacità di ricavare
rimedi naturali dalle essenze
erbacee che raccolgono nei bo-
schi. La deforestazione di-
strugge il mondo dal quale ori-
ginano e si alimentano.
Si può ancora salvare molto,
ma bisogna fare in fretta. Nei
pressi della Finca El Paraiso, c'è
un paraje (un piccolo gruppo di
capanne) che, per le strane
coincidenze della vita, si chia-
ma La Salvación. E, chissà, è
proprio il cielo che ha voluto
che questo piccolo angolo di
paradiso verde, 4000 ettari di
foreste e lagune, fosse donato
in eredità all'Università catto-
lica di Salta (Ucasal) circa 40
anni fa. Nella finca vivono oggi
“P
achamama” nasce
nel 2008 a Olgiate
Olona, in provincia
di Varese, dal per-
corso di un gruppo di amici che si
sono interrogati sulla scelta di an-
dare a vivere insieme. A partire da
questo comune sentire, oggi la co-
munità è composta da sette nuclei
familiari con nove bambini che
convivono con altre due comuni-
tà, quella di “Sichem” e quella di
“Efraim”. Per arrivare alla confor-
mazione di oggi, “Pachamama” è
passata attraverso fasi di fonda-
zione, maturazione, cambiamento
e trasformazione. E un pizzico di
coraggio, che non guasta mai. Nel
2011, un piccolo gruppo di questi
ragazzi fonda la comunità
“Efraim” incominciando a vivere
insieme in uno splendido edificio
del ‘700, Villa Restelli. L’esperien-
za assume le caratteristiche di una
comunità di formazione tempora-
nea di lunga durata per giovani, e
oggi “Efrai” accoglie giovani da
tutta italia e lavora per promuove-
re la vita comune come possibile
scelta di vita. “Pachamama” si oc-
cupa della vicinanza, del supporto
e della formazione culturale, an-
tropologica e spirituale per questi
torno al tema dell’ecologia inte-
grale: ed è nel febbraio 2019 che si
presenta l’occasione ideale per
mettere a frutto volontà e compe-
tenze. “Pachamama” coglie al vo-
lo la proposta di Carlo Petrini e di
monsignor Domenico Pompili e
diventa a tutti gli effetti una Co-
munità Laudato si’. «Nel nostro
quotidiano cerchiamo di vivere se-
condo uno stile di vita sostenibile
— dicono i componenti — tra le
tante cose coltiviamo la terra, stia-
mo allestendo una dispensa co-
mune zero waste, organizziamo ba-
ratti e abbiamo aperto sia una con-
dotta Slow Food che una comunità
di supporto agricolo». Durante il
periodo della pandemia la voglia
di fare non solo non si è fermata,
ma si è addirittura moltiplicata.
«Abbiamo cercato di aiutare come
abbiamo potuto: partecipando a
gruppi parrocchiali, collaborando
con l’Azione Cattolica diocesana
o con la Pastorale giovanile della
diocesi di Milano». Ma non solo.
«Ci teniamo particolarmente a ci-
tare la partecipazione all’incontro
di formazione “Nessuno sia lascia-
to indietro” ,organizzato da Cari-
tas Ambrosiana, al quale abbiamo
partecipato come relatori insieme
ziative, a favore non solo della sal-
vaguardia dell’ambiente, ma an-
che dell’inclusione sociale di mi-
granti e rifugiati nonché della di-
vulgazione del patrimonio territo-
riale spirituale, culturale e gastro-
nomico: «Certo, con il Covid ab-
biamo dovuto individuare solu-
zioni nuove e innovative, ma nulla
che non si possa fare con un po’ di
buona volontà». Molto apprezza-
ti negli scorsi anni i “week-end di
bellezza”, una tre giorni residen-
ziale e di formazione presso i luo-
ghi dove risiede la comunità. L’i-
dea? «Nasce dal desiderio di con-
dividere con il mondo la bellezza
che noi di “Pachamama” viviamo
ogni giorno. Quest’anno si rico-
mincia, e nel week-end di bellezza
che partirà il prossimo 23 luglio
avremo come ospite Carlo Petrini:
Il tema sarà quello del cibo, parle-
remo tra le altre cose di come l’ali-
mentazione influisce sul clima e
sugli equilibri mondiali». Macro-
temi che verranno affrontati fino a
toccare il contesto locale, con l’o-
biettivo non solo di assimiliare
spunti e dati, ma anche di intra-
prendere azioni pratiche positive e
propositive. Sempre nel segno
della bellezza del creato.
lunedì 31 maggio 2021
lenti proprietà curative, una
medicina ancestrale custodita
dalle popolazioni indigene e
ancora poco conosciuta dal
mondo scientifico, così come
molte specie animali dell’area.
Mauricio Nuñez Regueiro,
biologo dell'Università, sta
conducendo il monitoraggio
della fauna nella tenuta. Le fo-
to-trappole posizionate nella
foresta mostrano volpi, chara-
tas, conejos de los palos. Ma gli
animali avvistati sono tantissi-
mi. Nuñez Regueiro, con or-
goglio, racconta di aver rileva-
to attraverso le macchine foto-
grafiche automatiche anche
una femmina di puma che si
aggira con il suo cucciolo, se-
gno che il luogo è accogliente
per questa specie (pazienza
per alcune capre che spariran-
no ogni tanto…)
Tutti questi animali, soprat-
tutto gli uccelli, assieme ai
paesaggi offerti dal fiume Ber-
mejo che con le sue acque co-
lor ruggine, cariche di detriti
delle Ande, attraversa lenta-
mente la pianura del Chaco
nei suoi più di mille chilometri
di curve, rappresentano un
enorme potenziale per il turi-
smo responsabile e gli appas-
sionati di natura.
A pochi chilometri da El
Paraiso, nella località di Moril-
lo, funziona poi il Tepeyac del
Equipo Nacional de Pastoral Abori-
gen Católica, un centro di volon-
tariato che aiuta le popolazio-
ni indigene della zona. Qui
funziona una piccola sala spe-
rimentale per la produzione di
farina d'algarrobo blanco, un al-
bero che il popolo wichí ha
sempre considerato una bene-
dizione venuta dal cielo, dato
che le sue carrube, dolcissime
e con un vero concentrato di
nutrienti, ha permesso durante
i millenni agli indigeni di su-
perare i mesi più duri dell'an-
no. Questo alimento, conside-
rato per anni un alimento da
"selvaggi" e per questo trascu-
rato dai bianchi, si sta impo-
nendo oggi nelle tavole più
raffinate dell'Argentina per le
sue eccellenti proprietà. Anto-
nio, che collabora con la Uca-
sal nella Finca, spiega che c'è
ancora molto strada da fare: al-
cune industrie argentine infatti
producono biscotti con farina
d'algarrobo, ma invece di usa-
re quella locale, importano
dall'Europa una farina di car-
ruba che non ha nulla a che ve-
dere con l’algarrobo e che ha un
sapore molto più amaro e qua-
lità nettamente inferiori alla
carruba del Chaco. La speran-
za è che presto il mondo scien-
tifico riesca a valorizzare que-
sto prodotto che, oltre a com-
battere la fame, potrebbe con-
tribuire sostanzialmente a sal-
vare le foreste della regione.
Al termine della missione
congiunta alla Finca el Paraíso,
Ucasal e Museo Verde hanno
lanciato un programma di col-
laborazione partendo da un’a-
mara constatazione: la defore-
stazione è frutto di una gestio-
ne dissennata delle risorse na-
turali anche da un punto di vi-
sta strettamente economico.
Legni pregiati sono svenduti
in grandi quantità a prezzi irri-
sori per farne carbone. Prezio-
se essenze non arboree sono
distrutte senza alcun profitto.
Eppure, un’alternativa esiste.
Il legno va tagliato in piccole
quantità compatibili con il
mantenimento del capitale bo-
L’OSSERVATORE ROMANO
La preoccupazione per il clima è sempre più una questione sociale
N
schivo e venduto sui mercati
europei a prezzi molto più alti
a imprese del mobile e a can-
tieri della nautica da diporto.
Le essenze non arboree vanno
utilizzate per quanto possono
offrire alle industrie della me-
dicina naturale e della nutra-
ceutica. Si può e si deve fare.
Ucasal e Museo Verde indivi-
dueranno rapidamente 5 o 6
essenze arboree e altrettante
non arboree, scegliendole tra
le centinaia esistenti e le pro-
porranno alle imprese dell’ar-
redo, della nautica e della far-
macia. Realizzeranno poi pro-
getti pilota nella Finca El Paraí-
so, coinvolgendo ricercatori
italiani e argentini, attirando il
meglio della imprenditoria in-
teressata a ipotesi di uno svi-
luppo sostenibile da un punto
di vista sia ambientale che eco-
nomico, facendo ricorso ai sa-
peri della comunità indigena
wichi che conosce meglio di
chiunque altro le risorse del
territorio.
I risultati saranno portati al-
la prossima Cop 26, la Confe-
renza internazionale sulle mu-
tazioni climatiche.
Ecologia
vittima ignota del virus
di ELENA PELLONI
on può esserci lotta al cambiamento
climatico senza la volontà politica
di restringere la forbice sociale. Ne-
cessità resa ancora più evidente dal
Covid. A rivelarlo è la terza e ulti-
ma indagine sul clima, promossa
dall’European Investment Bank
(Bei) nel corso del 2020. Oltre 7
persone su dieci, interrogate un an-
no fa dal Bei in Unione europea,
Stati Uniti e Regno Unito, hanno
affermato che le politiche ecologi-
che non possono trascendere da
quelle sociali. Percentuale che si al-
za ulteriormente quando a rispon-
dere sono gli intervistati in Cina:
l’85 per cento ha infatti dichiarato
che per arrivare al successo nella
lotta climatica, le disuguaglianze so-
ciali e i divari nel reddito sono da
tenere in gran conto.
«L’ambiente umano e l’ambiente
naturale si degradano insieme, e
non potremo affrontare adeguata-
mente il degrado ambientale, se
non prestiamo attenzione alle cause
che hanno attinenza con il degrado
umano e sociale», scriveva nel 2015
Papa Francesco nella Laudato si’.
Pensiero che trova riscontro nei dati
forniti dalla Banca europea per gli
investimenti le cui domande riguar-
do ai cambiamenti climatici sono
state rivolte principalmente ai Paesi
più avanzati.
Nonostante, infatti, Europa, Stati
Uniti e Cina esprimano, secondo i
calcoli della World Bank, i primi
tre pil al mondo del 2019, è in que-
sti stessi Paesi che il Covid ha co-
stituito un ulteriore motivo di diva-
rio tra le classi sociali. Non è un ca-
so, sarebbe difficile pensarlo, che
nelle prime due indagini sul clima
promosse dal Bei, rispettivamente
nel 2018 e nel 2019, ben più alta è
stata l’attenzione registrata in meri-
to ai temi ambientali: quasi 8 perso-
ne su 10 in Europa ne riconosceva-
no la gravità, mentre per Cina e
Stati Uniti le stime superavano il
60 per cento.
Questa attenzione è drasticamen-
te scesa, soprattutto in Occidente,
con il comparire della pandemia. In
Europa la percentuale di quanti ri-
tengono quella del clima una delle
sfide principali da affrontare è scesa
di 15 punti rispetto all’anno prima,
andando al 33 per cento, mentre in
Usa è soltanto il 27 per cento a ri-
conoscere il bisogno di arginare ur-
gentemente la crisi climatica. È la
Cina a lasciare al clima il primato
del quale necessita: nel 2020, nel
primo Paese in ordine di tempo ad
aver conosciuto la pandemia, sono
ancora oltre 6 persone su 10 a rite-
nere l’ambiente la sfida prioritaria
da affrontare.
Insomma, oltre alla salute, nei
Paesi più ricchi del mondo, a preoc-
cupare nel post-pandemia sono an-
che e soprattutto gli equilibri sociali
ed economici. L’andamento dei ri-
spettivi tassi di disoccupazione nel
corso del 2020 dimostra quanto
questo equilibrio sia stato precario e
messo a dura prova. Confrontando,
infatti, i dati economici con quelli
relativi alla percezione del rischio
riguardo al cambiamento climatico
emerge quanto sia sempre più con-
divisa la sfida di una “ecologia in-
tegrale” proposta da Papa France-
sco.
Nel 2020, negli Stati Uniti, dove
il negazionismo climatico sembra
aver attecchito con maggiore facili-
pagina 9
tà, la preoccupazione a proposito
del climate change è calatadi dieci
punti percentuali in un anno: dal
39% del 2019 al 27% nel 2020. Non
a caso, nello stesso periodo il Paese
ha dovuto affrontare un tasso di di-
soccupazione di circa il 15%.
Un’impennata che supera di circa
10 punti percentuali la soglia rag-
giunta nel 2019, penalizzando so-
prattutto persone di colore e giova-
ni lavoratori.
L’Unione europea, per quanto sia
improprio analizzarla come blocco
unico dei 27 Paesi membri, special-
mente a cavallo dell’entrata in vigo-
re della Brexit, ha superato e man-
tenuto un tasso di disoccupazione
di 7 punti percentuali per tutto il
2020 e per l’inizio del 2021. Tasso,
secondo le stime fornite da Euro-
stat, cresciuto di oltre un punto ri-
spetto all’anno precedente, al quale
è corrisposto un -15%per cento sulla
percezione europea riguardo al ri-
schio climatico.
Questo vale anche se si stringe il
campo all’area euro dei 19, dove si è
invece sfiorato il 9% nel terzo tri-
mestre del 2020, ondeggiando fino
a raggiungere l’8% odierno. Cifre
che si appesantiscono ulteriormente
quando si guarda all’Italia (10%) o
alla Spagna (15%).
Secondo la World Bank, la Cina
ha toccato nel 2020 un tasso di di-
soccupazione del 5 per cento; nu-
meri che il Dragone aveva cono-
sciuto soltanto nel 2009, dati della
Banca mondiale alla mano. Sebbe-
ne in calo rispetto all’anno prece-
dente, superano il 60 per cento i ci-
nesi convintamente preoccupati per
la crisi climatica.
«Questa mancanza di contatto fi-
sico e di incontro, a volte favorita
dalla frammentazione delle nostre
città, aiuta a cauterizzare la coscien-
za e a ignorare parte della realtà in
analisi parziali. Ciò a volte convive
con il discorso “verde”. Ma oggi
non possiamo fare a meno di rico-
noscere che un vero approccio ecologico
diventa sempre un approccio sociale, che
deve integrare la giustizia nelle di-
scussioni sull’ambiente, per ascolta-
re tanto il grido della terra quanto il gri-
do dei poveri» si legge nell’enciclica
di Francesco del 2015.
L'Europa sta per calare l'asso del
Next Generation Eu, il suo più am-
bizioso piano di ripresa. Ma servi-
ranno riforme capaci di garantire
una significativa ristrutturazione, e
non solo una ripartenza, del merca-
to del lavoro, per evitare che que-
st'ultimo diventi una discriminante
capace di allargare le maglie del tes-
suto sociale. È ormai chiaro a molti,
appunto, che la transizione ecologi-
ca impone che si tenga radicalmen-
te conto della fragilità umana pre-
sente in ciascun Paese del mondo.
Per quanto sia confortante imma-
ginare che il proprio impegno e le
singole buone azioni possano real-
mente condizionare una questione
di dimensioni mondiali e di durata
decennale come il cambiamento cli-
matico, non è più tempo di nascon-
dersi dietro al dito che indica la lu-
na. A maggior ragione, quando si è
chiamati ad amministrare due dei
più corposi finanziamenti mai stan-
ziati, quali sono il Next Generation
Eu per l’Europa e l’American Re-
scue Plan per gli Stati Uniti.
Alla politica, dunque, il compito
di agganciare la ripresa, promuo-
vendo lavoro a misura d'uomo e
d'ambiente.
pagina 10 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 31 maggio 2021

Il prete non esiste fuori dalla comunità

di NATHALIE BECQUART
si traduce con il gesto del
“camminare insieme” in una
Un processo sinodale esige di ascoltare e coinvolgere tutti i protagonisti della Chiesa
Antonio Spadaro apparsa nel Questa visione dinamica e rinascere e reinventarsi, re- sone presso le quali esercita
settembre 2013 su «La Civiltà inclusiva della Chiesa ci fa stando sempre la stessa, fede- il suo ministero. Quando
Cattolica», «l’immagine della dunque uscire da un modello le a quella che è dall’origine. diamo priorità alla vocazione
Chiesa che mi piace è quella puramente gerarchico. Ci in- E questo tramite l’azione del- battesimale, non possiamo
del santo popolo fedele di vita a guardare alla Chiesa lo Spirito che crea la novità più separare clero e laici, co-
Dio. È la definizione che uso non in maniera statica, come nella continuità. Questo ap- me fa il modello clericale. Il
spesso, ed è poi quella della a una fotografia che si fissa proccio, capace di percepire pastore è colui che in qual-
Lumen gentium al numero 12. su un momento X, ma in e di rappresentare la Chiesa che modo «rappresenta» la
L’appartenenza a un popolo modo dinamico e diacronico in un mondo mobile, liquido comunità di cui fa parte.
ha un forte valore teologico: — come una realtà incarnata, Tutti insieme
Dio nella storia della salvez- concreta e dunque evolutiva. sono chiamati
za ha salvato un popolo. La sinodalità ci permette di ad essere una
Non c’è identità piena senza intravedere una Chiesa in Per Papa Francesco il solo modo comunione in
appartenenza a un popolo. movimento, che si muove, per la Chiesa di sbarazzarsi dei mali missione anima-
Nessuno si salva da solo, co- tramite un approccio che in- ta dallo Spirito
me individuo isolato, ma Dio tegra la dimensione del tem- del clericalismo, e dunque riformarsi, Santo, una co-
ci attrae considerando la po e della storia. La sinoda- è il coinvolgimento di tutti i fedeli munità missio-
complessa trama di relazioni lità è un processo, un cammi- naria dove cia-
interpersonali che si realizza- no aperto che si dispiega nel scuno partecipa

C
os’è questa sinoda-
lità di cui si parla
sempre più oggi
come asse centrale
del pontificato di Papa Fran-
cesco e dell’attuale riforma
della Chiesa che sta portan-
do avanti? Per comprendere
in cosa consista l’urgenza di
sviluppare una Chiesa più si-
nodale, ovvero — secondo
l’etimologia della parola si-
nodo, «camminare insieme»
— una Chiesa dove tutti, lai-
ci, pastori, vescovo di Roma,
camminano insieme, bisogna
prendere le misure della po-
sta in gioco di questa rifor-
ma della Chiesa. Riforma re-
sa ancora più necessaria e
urgente a seguito della crisi
degli abusi sessuali, di cui
scopriamo sempre più l’am-
piezza, fatto che richiede un
vero cambiamento per fare
della Chiesa una casa sicura,
sradicando ogni forma di
abuso. La scoperta della di-
mensione sistemica di questa
crisi e la sconfitta evidente
dell’istituzione ecclesiale, nel
corso degli anni, nel denun-
ciare e prevenire non solo gli
abusi su minori, ma anche
ogni sorta di abuso di potere
che spesso ne sono all’origi-
ne, insieme alla fine di un
certo cristianesimo sociologi-
co, tutto questo obbliga oggi
la Chiesa a riscoprire e rico-
noscere umilmente la propria
Chiesa pellegrina, una Chie-
sa in movimento, una Chiesa
del popolo di Dio, dove cia-
scuno possiede una voce, vie-
ne ascoltato e prende parte
attiva, qualsivoglia sia la sua
età, il suo sesso o il
suo stato di vita. Nella
visione di Papa France-
sco, la sinodalità è
ugualmente legata alla
nozione di conversione
pastorale della Chiesa e
alla valorizzazione del-
la nozione di popolo
di Dio, tema-chiave del
suo pensiero teologico.
Egli si ispira a una teo-
logia venuta dall’Ame-
rica latina che vede il
popolo come entità di-
namica che si costruisce at-
traverso un complesso insie-
me di interazioni personali; il
popolo diventa il vero sog-
getto della storia, attraverso
l’elaborazione di una cultura
che gli è propria. Per Papa
Francesco, come lui stesso ha
affermato nell’intervista ad
La tenerezza dell’incontro tra Maria e Elisabetta
di GIOVANNI D’ALESSANDRO
no nella comunità umana. tempo. Questa visione sino- al discernimen-
Dio entra in questa dinamica dale presenta la Chiesa nella to. Da qui deri-
popolare. Il popolo è sogget- sua dimensione storica, in e in cambiamento, è fonte di va il fatto che le decisioni
to. E la Chiesa è il popolo di uno stato di permanente na- ispirazione particolare per pastorali dovrebbero essere
Dio in cammino nella storia, scita, in un processo di rifor- pensare e vivere la Chiesa in prese nell’ambito di processi
con gioie e dolori». Papa ma sempre in atto. Ci fa per- questo tempo di crisi e di sinodali che esigono di ascol-
cepire l’identità della identità. Infatti, la sinodalità tare e coinvolgere tutti i pro-
Chiesa come una co- designa un modo di essere e tagonisti nella ricerca di un
munione organica, co- di lavorare nella Chiesa — consenso. Il ministro che
me un’identità dinami- giovani e anziani, laici, con- conduce e accompagna il
VITA E PENSIERO ca, non statica. Si trat- sacrati e preti, uomini e don- processo sinodale assume la
ta di un’identità rela- ne — nel quale esistano l’a- decisione finale a partire da
D all’ultimo numero di «Vita e zionale, nella comunio- scolto reciproco, la condivi- tutto questo lavoro spirituale
Pensiero», bimestrale dell’Univer- ne radicata nel mistero sione e il discernimento, per di ascolto e di discernimento.
sità Cattolica del Sacro Cuore, ri- trinitario e in quello arrivare a individuare insieme Questa maniera di elaborare
prendiamo stralci di un testo a eucaristico. Questa delle scelte pastorali da assu- insieme le decisioni può esser
firma della suora sotto-segretario identità di Chiesa in mere di fronte alla crisi e ai compresa attraverso la nozio-
del Sinodo dei Vescovi. relazione con il popolo bisogni del mondo in una ne importante di conspiratio,
di Dio, che cammina realtà sempre cangiante. per usare un termine latino
in mezzo ai popoli del Una Chiesa sinodale è una (etimologicamente, «respirare
mondo, si manifesta at- Chiesa relazionale dove tutto insieme», «essere animati
Francesco articola i due ele- traverso il concetto di sino- il popolo di Dio cammina dallo stesso spirito»), che
menti chiave della teologia dalità come una Chiesa in insieme, dove tutti, battezzati possiamo tradurre con la pa-
del popolo di Dio e della pellegrinaggio, in emergenza, discepoli missionari, qualsi- rola «cospirazione» nel senso
conversione pastorale per in genesi permanente. Ovve- voglia sia la loro vocazione e di unione. Nozione che, se-
esprimere che il solo modo ro una Chiesa che prende in la loro posizione, si ritrovano condo le parole del teologo
per la Chiesa di sbarazzarsi carico le persone, partendo nell’interdipendenza e nella John Henry Newman, si può
dei mali del clericalismo, e dalla base verso l’alto, in un mutualità. Il prete non esiste, comprendere come «un re-
dunque riformarsi, è il coin- approccio generativo che ve- dunque, fuori dalla comuni- spiro comune dei fedeli e dei
volgimento di tutti i fedeli. de la Chiesa costantemente tà. Non è separato dalle per- pastori».
Parole e immagini nell’episodio della Visitazione
l’ingresso della casa di lei, invece al sesto mese, cerca un no di maggio. Di esso si co- detta tra le donne e benedet-
nella «regione delle alture», segno della stessa propria in- nosce la tenerezza dell’incon- to il frutto del seno tuo»,

fragilità e la propria dimen-
sione di peccatrice. Questa
dinamica chiama la Chiesa a
riesaminare le proprie strut-
ture, i processi e le modalità
di esercizio del potere al fine
di riuscire a trovare cammini
nuovi per ritrovare una più
grande credibilità. E grazie a
ciò, la sua capacità per me-
glio realizzare la propria
missione, con essa autentica-
mente coerente. A questo
scopo una visione globale
della Chiesa, vista come una
Chiesa sinodale, al contrario
di una Chiesa clericale, può
aiutarci a intravedere il cam-
mino da prendere per ri-
spondere a questa vocazione
missionaria di annunciare il
Vangelo a tutti. Bisogna far
emergere insieme una nuova
forma di Chiesa, e insieme
di testimoniare Cristo nella
cultura e nelle condizioni
concrete delle nostre società
secolarizzate e pluraliste.
La sinodalità può essere
considerata oggi come una
maniera di essere e di agire
nella Chiesa che favorisce la
partecipazione di tutti i bat-
tezzati e delle persone di
buona volontà nel quadro di
un processo di discernimento
che favorisce la corresponsa-
bilità e la comunione al ser-
vizio della missione. Questo
N
oi non conoscia-
mo i suoni delle
parole in aramaico
pronunciate dalla
Madonna. Conosciamo inve-
ce quelli di alcune parole
pronunciate dal Cristo (in oc-
casione di miracoli o quando
è morente sulla croce; suoni
che hanno ispirato i musicisti
nel corso dei secoli). Ma c’è
un’eccezione, riguardo a Ma-
ria: conosciamo infatti i suoni
in aramaico di due nomi pro-
pri. Uno è quello di Gesù,
come lo chiamiamo noi che
in tale traslitterazione in ita-
liano, e in altre lingue, dal la-
tino Jesus — nonostante tutto
l’amore per queste due sillabe
— abbiamo quasi completa-
mente smarrito il suono ori-
ginario, caratterizzato da una
successione vocalica interrot-
ta solo dalla consonante la
“esse” (Yehoshua, ecco il vero
nome di Gesù, che significa
«Dio salva»); chissà quante
volte la Madonna deve aver
chiamato il figlio con questa
dolcissima successione di dit-
tonghi e vocali. La seconda
parola è il nome di una sua
parente, Elisheba (Elisabet-
ta), che significa «Dio è per-
fetto», o forse «Dio è fede-
le». Ed è di certo con questo
suono che Maria chiama la
parente, una volta giunta al-
dice il Vangelo, per la quale cipiente gravidanza all’ombra tro fra le due donne, che — a
«senza indugio si è messa in dell’Altissimo. partire soprattutto dal me-
viaggio», una volta ricevuta Questo episodio va sotto il dioevo — entra a far parte
l’annunciazione: forse perché nome di Visitazione ed è una della soggettistica pittorica
dalla miracolosa gravidanza importante ricorrenza del ca- mariana; in essa Elisheba vie-
in età avanzata di Elisheba, lendario cattolico, che que- ne spesso rappresentata coi
che tutti dicevano sterile ed è st’anno cade nell’ultimo gior- capelli bianchi e il ventre
prominente; accanto a lei, la
giovane Maria sembra la fi-
glia.
Accadde — si legge nel
Vangelo di Luca — che quan-
do Maria entrò a casa di Eli-
sabetta e questa ebbe ricevu-
to il suo inatteso saluto, «il
bambino le sussultò in grem-
bo; Elisabetta fu piena di
Spirito Santo ed esclamò a
gran voce: «Benedetta tu fra
le donne e benedetto il frutto
del tuo grembo! A che debbo
che la madre del mio Signore
venga a me?». Al richiamo
Elisheba! Elisheba! da parte
di Maria è dunque collegata
una potente effusione dello
Spirito Santo, non del tutto
sottolineata nella letteratura
cattolica, pur se parzialmente
riportata nella preghiera del-
l’Ave Maria. Elisheba dappri-
ma è solo capace di emettere
un grido; poi lo spirito le re-
stituisce la parola per espri-
mersi profeticamente attra-
verso lei, riguardo a una gra-
vidanza che non potrebbe es-
serle già visibile nella paren-
Panello di destra del Trittico dell’Annunciazione di Rogier van der Weyden (1434) te; la chiama infatti «bene-
nonché «madre del mio Si-
gnore». Non basta: da madre
a madre, racconta subito do-
po un altro segno fisico di
questa prodigiosa agnitio domi-
ni: «ecco, appena mi è giunto
agli orecchi il tuo saluto, il
bambino mi ha sussultato di
gioia in grembo»; sono paro-
le di esultanza, in ogni senso,
anche etimologico.
Nulla dunque nella crea-
zione rimane indifferente al-
l’approcciarsi del Creatore,
per citare san Giovanni della
Croce e altri mistici: la gioia
esplode al suo riconoscimen-
to, nelle parole della madre
Elisheba (Dio è perfetto) e
nel sobbalzare in lei del feto
Jeho’hanan/Giovanni (Dio è
pietoso).
Ecco perché anche noi po-
tremmo tornare a ripercorre-
re, in questa grande ricorren-
za della Visitazione, magari
dopo le prime frasi angeliche
dell’Ave Maria, lo stesso spi-
rito di agnizione di Dio ripe-
tendo gli esatti suoni in ara-
maico del nome Elisheba,
che lo scatenano. Sono suoni
che ci riportano a 2.000 anni
fa. Sono suoni senza tempo.
Sono i primi suoni al cui
ascolto la creazione, possedu-
ta dallo Spirito, riconosce e
profetizza l’Emanuele, il Dio-
con-noi.
lunedì 31 maggio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 11

L’avvio di un cammino sinodale

nell’orizzonte dell’essenzialità
CONTINUA DA PAGINA 1 Qualcuno ha parlato della necessità di ne accorge chi vive la vita di una scuola materna, una struttura
una “cura dimagrante”. In che senso? comunità cristiana, si rende con- per anziani... Ecco che le parroc-
ascoltare nelle case, nei luoghi di Si è parlato delle “strutture”, to che con tutti i difetti che natu- chie diventano veramente delle
lavoro, nelle scuole... Pian piano ma non solo intese come le strut- ralmente ci sono (gelosie, invi- aziende e allora ci occorre anche
si tratterà di fare incontrare que- ture materiali, immobiliari (che die e tutto quello che si vuole) un supporto giuridico e non so-
sti due movimenti, dal basso e ormai sono non più sostenibili), però al centro della nostra vita lo canonico perché ci sia una ve-
dall’alto. In fondo siamo tutti ma anche quelle pastorali e spiri- c’è ben altro, c’è, ad esempio, ra corresponsabilità. Tutto que-
preoccupati di dare una forma tuali. Una cura dimagrante è ne- l’attenzione per chi è più fragi- sto non può essere un peso, di-
nuova all’annuncio del Vangelo, cessaria e passerà anche attraver- le. pendere tutto dal parroco, è il
che è l’intento che ormai quasi so scelte impopolari ma porterà momento di valorizzare le com-
sessant’anni fa Papa Giovanni al recupero di una snellezza e di È prevista una consultazione della “ba- petenze di tanti laici.
XXIII diede al concilio che con- una leggerezza scaturite dall’a- se”?
vocò per mettere a contatto le ver rimesso l’annuncio del Van- È un passaggio fondamenta- Viene da pensare che quando il Papa ha
energie vivificatrici del Vangelo gelo al primo posto. E con esso le. La consultazione del popolo indetto il sinodo per l’Amazzonia non strema varietà del pensiero uma- gelosie, invidie, divisioni, corru-
con il mondo contemporaneo. anche la centralità delle relazio- di Dio sarà a partire dalle espe- era una sua “stravaganza”, ma proprio no per cui è difficile mettere zione...
ni, tessuto vitale del popolo di rienze concrete e qui c’è un dato l’intuizione che andando a parlare di d’accordo le persone. È un fatto
Ci si è concentrati su tre aspetti: il keryg-
Dio. Soprattutto in un periodo che è venuto fuori specialmente quella periferia si stava parlando anche positivo da una parte, ci segnala Della realtà originaria della Chiesa
ma, la centralità della parola di Dio e come questo segnato dall’urto nella relazione del cardinale pre- del centro della Chiesa cattolica. l’assenza del pensiero unico. raccontata da Atti 2 ha parlato su que-
la vita spirituale; quale è stata la rifles-lacerante, devastante della pan- sidente che ha ricordato come Non solo del centro ma anche Succede però che a volte c’è una ste pagine Pier Giorgio Gawronski chie-
sione? demia. Si è rilevato ancora di più Papa Francesco sia interessato a del presente e del suo futuro. Fi- caparbietà che porta a non la- dendosi se le Chiese oggi si stanno svuo-
Questi tre sono punti forte- che rischiamo di essere una rimettere in primo piano il sensus no a poco tempo fa guardavamo sciarsi mai mettere in discussio- tando forse proprio perché non si trova-
mente approfonditi e rilanciati Chiesa un po’ seduta. C’è invece fidei del popolo fedele di Dio che a queste situazioni lontane come ne né tantomeno integrare ma no più quelle quattro “assiduità” di cui
dal Pontefice nella Evangelii gau- più bisogno che mai di maggiore è una categoria primariamente se fossero grosso modo il nostro porta solo a convincere l’altro. parla il cardinale Bassetti. Ne è nata
dium e in seno all’assemblea è profezia e questo non può realiz- teologica non sociologica. L’e- passato, quando anche noi era- Ecco questo è il sintomo proprio una lunga serie di riflessioni (raccolte
sorta la necessità di riprendere in zarsi mantenendo tutta la caro- sperienza di fede che coinvolge vamo un po’ “primitivi”, con po- che manca un vero “noi ecclesia- nella rubrica settimanale «Sabato ita-
mano questa esortazione di otto vana di ciò che esiste, bisogna fa- anche la carità che ciascun bat- che strutture. Adesso invece le le”. Anche qui ci può aiutare il liano») con interventi molto interessan-
anni fa che è il pila- tezzato vive è quell’intuito infal- guardiamo e ci vediamo il nostro pensare all’origine, non per una ti come quello di Lucio Brunelli, il quale
stro centrale della libile di cui parla Papa France- futuro perché anche se certa- rievocazione nostalgica, ma per sostiene che il problema non sono le chie-
predicazione di Papa sco nella Evangelii gaudium per cui mente non sarà nel giro di qual- una ispirazione rinnovata. An- se vuote ma il fatto che quando erano
Francesco. Proprio «Il Pontefice ha molto insistito su il popolo di Dio è infallibile nel che anno, la realtà di comunità diamo all’origine, a quanto vie- piene per decenni il messaggio era non
sulla base di questo questo: operare una vera e propria credere come già affermava la sparse che non hanno la cura ne raccontato dagli Atti degli Apo- quello appunto dell’ascolto, ma dell’im-
testo il Papa aveva Lumen gentium al punto 12. Si in- personale stabile di un presbite- stoli, ne ha parlato il cardinale partire delle lezioni dall’alto e alla fine
chiesto al convegno consultazione del popolo di Dio, tercetta questo sensus fidei non at- ro è qualcosa che presto riguar- Bassetti nella sua relazione in- anche se sembrava che la comunità fosse
di Firenze di avviare questa è la sfida» traverso le indagini sociologiche derà anche il nostro continente. troduttiva parlando delle quat- solida, in realtà tutto si stava già disfa-
un cammino sinoda- che ti mettono in evidenza gli Ecco che leggerezza e snellezza tro “assiduità”: i fratelli erano cendo all’interno.
le partendo dal bas- aspetti esteriori (quanti sono i diventeranno non un’opzione “assidui”, dice il secondo capito- Sì, credo che specialmente un
so. L’Evangelii gau- praticanti, i non praticanti...) ma ma una necessità. Magari non lo, nell’ascoltare la predicazione anno, fa quando c’è stato il loc-
dium non ha perso attraverso un ascolto profondo assumeremo mai la conforma- degli apostoli, nella frazione del kdown, si sia veramente svelata
nulla della sua forza; mentre al- re delle scelte, bisogna probabil- di esperienze di sofferenza, di zione del villaggio da raggiun- pane, nelle preghiere e nella vita una situazione che probabil-
tri documenti in qualche modo mente dotarsi di zaini, piuttosto gioia, di fatti di carità, di prassi gere in canoa, però spiritual- di comunione. Questo è tutto. mente in tempi “normali” veniva
sono stati “superati” dall’avven- che di carovane, e così diventare di preghiera... Dobbiamo riusci- mente dovremo prepararci ad In questo legame si tiene tutto il coperta; abbiamo visto persone
to della pandemia questa esorta- tra l’altro anche più credibili. re a intercettare tutto questo do- una trasmissione della fede più resto. Papa Francesco vuole in- anche insospettabili impazzire
zione oggi la si può leggere tran- tandoci di strumenti adeguati. E snella, davvero missionaria. traprendere un percorso sinoda- perché non c’era la messa e co-
quillamente e non c’è neanche Come dice Nicolò Fabi nella canzone allora credo che veramente il si- le per far emergere questo dato minciare a insultare tutto e tutti,
una pagina fuori tempo proprio “Vince chi molla”: «Lascio andare le nodo potrebbe diventare un’e- Si è parlato del “noi ecclesiale”. Se un originario, essenziale. Non sarà oppure il contrario quando poi
perché punta su questi aspetti e valigie / I mobili antichi / Tutti i miei sperienza di crescita. tema diventa una questione vuol dire facile: uno dei timori emersi co- si riapriva: allora partivano gli
si concentra sul tema della rela- attaccamenti / I diplomi appesi in sa- che è entrato in crisi. Ma qui la crisi pri- stantemente in quasi tutti i grup- altri a insultare dicendo che bi-
zione e quindi sulla fraternità lotto / Per ogni tipo di viaggio / Meglio Questo investirà anche una riflessione ma ancora che ecclesiale appare sociale. pi è che il cammino sinodale di- sognava tenerle ancora chiuse.
(parla addirittura di “mistica avere un bagaglio leggero». È così an- sulla parrocchia che da secoli è più o È la società a vedere il primato dell’io venti un cammino parlamentare Senza considerare che alla fine il
della fraternità”). che per la Chiesa: bagaglio leggero? meno rimasta uguale? sul noi. Pensiamo alla politica che im- o addirittura un cammino sinda- grande e unico criterio di rela-
Sì. Tutto questo vorrà incide- C’è senz’altro la necessità di plode nel momento in cui questo avvie- cale. Secondo me questi mesi sa- zione, quello che fa passare dal-
re anche nelle forme esteriori. un ripensamento della parroc- ne. Nel mondo occidentale emerge il ranno fondamentali per dotarsi l’io al noi, è la carità, non è il
Forse sono aspetti se si vuole un chia da vari punti di vista, penso trionfo dell’individualismo che poi di- di strumenti che agevolino il prendere la comunione ma vive-
po’ folkloristici come le vesti, i al calo numerico dei presbiteri in venta indifferenza e cinico egoismo. An- confronto e non favoriscano la re la koinonia veramente. Forse
titoli, le pomposità che ci portia- atto e sicuramente anche in futu- che di questo se n’è parlato in assem- divisione o la rivendicazione dei qualcosa di essenziale mancava.
† mo dietro ma che non sono più ro. Ciò rappresenta la molla di blea? propri spazi. E sarà cruciale in Anch’io credo allora che questa
La Segreteria di Stato comunica
reali, non hanno riscontro reale un ripensamento anche per le In effetti quando ci si concen- questo primo anno armonizzarsi crisi sia in realtà un’opportunità.
che è deceduta la perché poi la vita quotidiana strutture parrocchiali, per esem- tra su una categoria vuol dire con il Sinodo dei vescovi che ini- D’altra parte non si cresce mai
delle nostre realtà è fatta di cari- pio di accorpamenti e di forme che essa sta vivendo una crisi. zia nell’ottobre del 2021 e termi- senza crisi, le grandi idee, le
Signora tà, di attenzione, di visite alle di collaborazione più stretta, di D’altra parte l’ecclesiologia è na- nerà nell’autunno del 2023 e, co- grandi intuizioni passano attra-
persone, di accoglienza, di cate- guide o punti di riferimento mi- ta in un momento in cui la Chie- me è noto, ha scelto proprio co- verso delle crisi e ha ragione il
ANNA MARIA BOSSINI chesi, di accompagnamento spi- nisteriali in parrocchie che non sa era fortemente in crisi, intor- me tema la sinodalità e come Papa a chiederci di trasformare
madre della Dott.ssa Barbara Za- rituale. Chi magari non fa un’e- siano necessariamente il parro- no al 1300. Proprio in quel perio- metodo la consultazione sino- la crisi in opportunità. La strada
vatta, Officiale della Segreteria di sperienza viva di Chiesa finisce co. Ma investe anche il ruolo dei do nacque una scienza teologica dale di tutto il popolo di Dio. è quella di recuperare l’essenzia-
Stato per avere un’idea della Chiesa catechisti che adesso il Papa ha chiamata de ecclesia, che prima Questo non è un ostacolo per il le, una parola che è venuto fuori
I Superiori e i Colleghi parteci-
legata a questa alleanza con il voluto rilanciare, dei lettori, de- non c’era. Così oggi vogliamo nostro cammino, ma anzi “un in tutti i gruppi. L’essenziale è
pano al dolore della Dott.ssa Za-
vatta e dei suoi familiari, assicu-
potere che è un’eredità pesante gli accoliti e dei diaconi. Tutto il parlare del “noi ecclesiale”, il che treno” da prendere al volo. Ri- tornare agli “ingredienti” della
rando vicinanza nella preghiera che ci portiamo dietro ma non tema della ministerialità è coin- è sintomo di un forte individua- peto: non sarà facile. A fianco Chiesa delle origini che natural-
per la cara defunta, che affidano corrisponde alla realtà. Allora volto in questo processo. Abbia- lismo anche dentro la Chiesa. del quadro ideale di Atti degli apo- mente vanno sempre aggiornati,
all’amore misericordioso del Si- fare una cura dimagrante vor- mo anche qui dei punti di riferi- C’è un’espressione che dice “tot stoli 2, dobbiamo anche leggere ma possibilmente non appesan-
gnore Risorto. rebbe dire proprio far corrispon- mento e il primo è dalla Evangelii capita, tot sententiae” a indicare l’e- le lettere di Paolo che parlano di titi.
dere l’apparenza alla realtà. Il gaudium, numero 28, dove il Papa
nostro è un caso particolare, nel dice che la parrocchia è sempre
† senso che di solito si cerca di ap- valida purché sia missionaria.
«L’Osservatore Romano», in tutte parire meglio di come si è, noi Un altro punto di riferimento è
le sue componenti, partecipa al
profondo dolore che ha colpito il
invece facciamo il contrario. Se il documento del 2004 dei ve-
scovi italiani sulla parrocchia co-
Il cardinale Mauro Gambetti
collega Giovanni Zavatta per la
morte della mamma
me comunità missionaria, un bel
testo che ha ancora oggi tutta la
ha preso possesso della diaconia
ANNA MARIA BOSSINI Lutto sua validità. Anche per la par-
del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano
rocchia auspico una cura dima-
ed è vicino con affetto a lui e ai nell’episcopato grante, perché oggi si accumula-
familiari tutti, ai quali assicura il
ricordo nella preghiera. Monsignor Joseph N. Lati- no su di essa tante attività che Nel pomeriggio di sabato 29 maggio, il cardinale italiano del-
no, vescovo emerito di Jack- magari sono anche giuste, ma l’Ordine dei frati minori conventuali Mauro Gambetti, arci-
son, negli Stati Uniti d’Ame- non necessariamente devono es- prete della basilica papale di San Pietro, vicario generale di
† rica, è morto venerdì 28 sere dentro l’agenda pastorale Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbri-
Superiori, Officiali e Collaboratori
maggio, nello University della parrocchia, e soprattutto ca di San Pietro, ha solennemente preso possesso della diaco-
dell’Amministrazione del Patrimo- Medical Center a Jackson del parroco, ma possono essere nia del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano.
nio della Sede Apostolica si strin- dove era ricoverato. Nato a espressione di parti della comu- Davanti alla chiesa romana, lo ha accolto il rettore don Ro-
gono nel cordoglio al Rag. France- New Orleans il 21 ottobre nità. Questo crea un cumulo bu- mano Matrone. Baciato il crocifisso, il cardinale ha asperso i
sco Anastasi per la scomparsa del 1937, era divenuto sacerdote rocratico e amministrativo che si presenti con l’acqua benedetta. All’inizio della celebrazione
papà il 25 maggio 1963. Nominato fa via via sempre più complesso. eucaristica presieduta dal porporato, dopo il saluto liturgico,
vescovo di Jackson il 3 gen- Faccio qualche esempio: le leggi monsignor Fortunato Frezza, già sotto-segretario del Sinodo
Signor
naio 2003, aveva ricevuto sulla privacy che cosa comporta- dei vescovi, ha dato lettura della bolla pontificia. Il rettore,
ROSARIO ANASTASI l’ordinazione episcopale il no oggi anche solo per fare un’u- quindi, ha rivolto un indirizzo di omaggio al porporato, che
successivo 7 marzo. E il 12 scita con dei ragazzi, la gestione ha poi tenuto l’omelia. Tra i presenti, il parroco della vicina ba-
Il Signore misericordioso con-
soli i suoi cari e doni il premio
dicembre 2013 aveva rinun- ordinaria di una parrocchia che silica dei Santi XII Apostoli, il frate minore conventuale fra
promesso ai servi buoni e fedeli. ciato al governo pastorale ha qualche struttura, la canoni- Agnello Stoia, e alcuni confratelli. Il rito è stato diretto dal ce-
della diocesi. ca, un campo sportivo, una rimoniere pontificio monsignor Lubomir Welnitz.
pagina 12 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 31 maggio 2021

Il Papa annuncia per il 1° luglio in Vaticano un incontro dei responsabili delle comunità cristiane del Paese

In preghiera per la pace

e la stabilità nel Libano
Un incontro di preghiera per implo-
rare il dono della pace in Libano si
terrà in Vaticano il prossimo 1° lu-
glio. Lo ha convocato Papa France-
sco rendendolo noto al termine del-
l’Angelus del 30 maggio. In prece-
denza, commentando dalla finestra
dello studio privato del Palazzo apo-
stolico il Vangelo domenicale, il Pon-
tefice aveva parlato — ai fedeli pre-
senti a mezzogiorno in piazza San
Pietro — della solennità della Santis-
sima Trinità.
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
In questa festa nella quale ce-
lebriamo Dio: la Santissima
Trinità, il mistero di un unico
Dio. E questo Dio è il Padre e
il Figlio e lo Spirito Santo. Tre
persone, ma Dio è uno! Il Pa-
dre è Dio, il Figlio è Dio, lo
Spirito è Dio. Ma non sono
tre dei: è un solo Dio in tre
Persone. È un mistero che ci
ha rivelato Gesù Cristo: la
Santa Trinità. Oggi ci fermia-
mo a celebrare questo mistero,
perché le Persone non sono
aggettivazione di Dio, no. So-
no Persone reali, diverse, dif-
ferenti; non sono — come dice-
va quel filosofo — “emanazioni
di Dio”, no, no! Sono Perso-
ne. C’è il Padre, che io prego
con il Padre Nostro; c’è il Fi-
glio, che mi ha dato la reden-
zione, la giustificazione; c’è lo
chiama Gesù, fra noi, seguen-
do l’unità del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo: non si
può prescindere da questa
unità. La bellezza del Vangelo
richiede di essere vissuta — l’u-
nità — e testimoniata nella
concordia tra noi, che siamo
così diversi! E questa unità
oso dire che è essenziale al cri-
stiano: non è un atteggiamen-
to, un modo di dire, no, è es-
senziale, perché è l’unità che
nasce dall’amore, dalla miseri-
cordia di Dio, dalla giustifica-
zione di Gesù Cristo e dalla
presenza dello Spirito Santo
nei nostri cuori.
Maria Santissima, nella sua
semplicità e umiltà, riflette la
Bellezza di Dio Uno e Trino,
perché ha accolto pienamente
Gesù nella sua vita. Ella so-
stenga la nostra fede; ci renda
adoratori di Dio e servitori dei
fratelli.
Al termine della preghiera mariana il
Papa ha ricordato la beatificazione
del giorno precedente in Spagna delle
infermiere martiri di Astorga e lan-
ciato l’iniziativa per la pace in Liba-
no. Quindi ha parlato della Giorna-
ta mondiale della sclerosi multipla e
Il Pontefice ai rappresentanti della Federazione italiana pallacanestro in occasione del centenario della nascita
di quella nazionale, in Italia, del sol-
lievo. Infine ha confidato di aver ri-
cevuto in mattinata un piccolo grup-
po di fedeli che gli hanno donato una
Bibbia tradotta nel loro dialetto,
chiedendo poi di nuovo di pregare per
la Colombia.
Cari fratelli e sorelle!
Ieri ad Astorga, in Spagna, so-
no state beatificate María Pi-
lar Gullón Yturriaga, Octavia
Iglesias Blanco e Olga Pérez-
Monteserín Núñez. Queste tre
donne laiche coraggiose, a
imitazione del buon Samarita-
no, si sono dedicate a curare i
feriti di guerra senza abbando-
narli nel momento del perico-
lo, hanno rischiato, e sono sta-
te uccise in odio alla loro fede.
Lodiamo il Signore per la loro
testimonianza evangelica. Un
applauso alle nuove Beate!
Il prossimo 1° luglio mi in-
contrerò in Vaticano con i
principali Responsabili delle
Comunità cristiane presenti in
Libano, per una giornata di ri-
flessione sulla preoccupante
situazione del Paese e per pre-
gare insieme per il dono della
pace e della stabilità. Affido
questa intenzione all’interces-
sione della Madre Dio, tanto
venerata al Santuario di Haris-
sa, e fin da questo momento vi
chiedo di accompagnare la
preparazione di questo evento
con la preghiera solidale, invo-
cando per quell’amato Paese
un futuro più sereno.
Oggi si celebra la Giornata
mondiale della sclerosi multipla e,
in Italia, la Giornata nazionale del
sollievo. Esprimo riconoscenza
per queste iniziative; ricordia-
moci che la vicinanza «è un
balsamo prezioso che dà soste-
gno e consolazione a chi soffre
nella malattia» (Messaggio per la
Giornata Mondiale del Malato
2021).
Questa mattina ho ricevuto
un piccolo gruppo di fedeli
che mi ha portato la traduzio-
ne della Bibbia tutta intera nel
loro dialetto. L’ha fatto un uo-
mo: otto anni di lavoro! Scrit-
ta, sono otto volumi, tutta in
dialetto. E lui, che era presen-
te, mi diceva che leggeva, pre-
gava e traduceva. Io vorrei rin-
graziare per questo gesto, e
anche un’altra volta dirvi di
leggere la Bibbia, di leggere la
Parola di Dio, per trovare lì la
forza della nostra vita. E an-
che — in questo mi ripeto — di
portare sempre con voi il Nuo-
vo Testamento, un Vangelo ta-
scabile: nella borsa, nella ta-
sca, per poter leggerlo in qual-
siasi momento della giornata.
Così troveremo Gesù nella Sa-
Sul portale Vatican
New, Alessandro De
Carolis racconta
la storia della Bibbia donata a Papa
Francesco da un pensionato piacentino.
.
cra Scrittura. Impariamo dal-
l’esempio di quest’uomo che
durante otto anni ha lavorato
per capire questo. E mi diceva:
“Lo facevo pregando”.
Saluto di cuore tutti voi,
provenienti da Roma, dall’Ita-
lia e da altri Paesi. Vedo che
c’è il Canada, la Colombia...
Dobbiamo pregare per la Co-
lombia! E lì c’è anche la Polo-
nia, e qui altri Paesi... Saluto
tutti voi! In particolare i cresi-
mandi della parrocchia dei
Santi Protomartiri Romani.
Saluto i pellegrini polacchi e
benedico i partecipanti al
grande pellegrinaggio al San-
tuario mariano di Piekary
Śląskie. E come di consueto
saluto i ragazzi dell’Immaco-
lata.
A tutti auguro una buona
domenica. E per favore, non
dimenticatevi di pregare per
me. Buon pranzo e arriveder-
ci!

Sportivo è chi sa vincere la sconfitta

Spirito Santo, che abita in noi
e abita la Chiesa. E questo
parla al nostro cuore, perché
lo troviamo racchiuso in quel-
la espressione di San Giovanni
che riassume tutta la Rivela-
zione: «Dio è amore» (1 Gv 4,
8.16). Il Padre è amore, il fi-
glio è amore, lo Spirito Santo
è amore. E in quanto è amore,
Dio, pur essendo uno e unico,
non è solitudine ma comunio-
ne, fra il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo. Perché l’amore
è essenzialmente dono di sé, e
nella sua realtà originaria e in-
finita è Padre che si dona ge-
nerando il Figlio, il quale si
dona a sua volta al Padre e il
loro reciproco amore è lo Spi-
rito Santo, vincolo della loro
unità. Non è facile da capire,
ma si può vivere questo miste-
ro, tutti noi, si può vivere tan-
to.
Questo mistero della Trini-
tà ci è stato svelato da Gesù
stesso. Egli ci ha fatto cono-
scere il volto di Dio come Pa-
dre misericordioso; ha presen-
tato Sé stesso, vero uomo, co-
me Figlio di Dio e Verbo del
Padre, Salvatore che dà la sua
vita per noi; e ha parlato dello
Spirito Santo che procede dal
Padre e dal Figlio, Spirito di
Verità, Spirito Paraclito — ne
abbiamo parlato, domenica
scorsa, di questa parola “Para-
clito” — cioè Consolatore e
Avvocato. E quando Gesù è
apparso agli Apostoli dopo la
risurrezione, Gesù li ha inviati
ad evangelizzare «tutti i popo-
li, battezzandoli nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spi-
rito Santo» (Mt 28, 19).
La festa odierna, dunque, ci
fa contemplare questo meravi-
glioso mistero di amore e di
luce da cui proveniamo e a cui
è orientato il nostro cammino
terreno.
Nell’annuncio del Vangelo
e in ogni forma della missione
cristiana, non si può prescin-
dere da questa unità alla quale
Papa Francesco ha ricevuto stama-
ne, lunedì 31 maggio, nella Sala
Clementina, una delegazione della
Federazione italiana di pallacane-
stro nel centenario della nascita. Di
seguito il testo del discorso pronun-
ciato dal Pontefice.
Fratelli e sorelle,
buongiorno!
Vi accolgo con gioia. e Con-
divido con voi la celebrazione
dei cento anni dalla nascita
della Federazione Italiana di
Pallacanestro. Ringrazio il
Presidente Giovanni Petrucci
per le parole di saluto che mi
ha rivolto, e ringrazio anche il
suo successore. Nella memo-
ria della vostra storia è ancora
vivo il ricordo di una partita
giocata nel 1955 in Piazza San
Pietro, davanti a Papa Pio XII;
e anche negli anni a seguire,
la relazione tra la Chiesa e il
mondo dello sport è stata
sempre coltivata nella consa-
pevolezza che entrambi, in
modi diversi, sono a servizio
della crescita integrale della
persona e possono offrire un
prezioso contributo alla no-
stra società.
Vorrei sottolineare due
aspetti importanti dell’attività
sportiva. Io sempre mi ripeto
su questo... Forse dovrò ag-
giungerne un terzo, vedrò.
Il primo è fare squadra. Ci
sono alcuni sport che vengo-
no chiamati “individuali”;
tuttavia, lo sport aiuta sempre
a far entrare le persone in
contatto tra di loro, a far na-
scere relazioni anche tra per-
sone diverse, spesso scono-
sciute, che pur provenendo
da contesti differenti si uni-
scono e lottano per un tra-
guardo comune. Sono due
cose importanti: essere uniti e
avere un obiettivo. In questo
senso, lo sport è una medicina
per l’individualismo delle no-
stre società, che spesso genera
un io isolato e triste, renden-
doci incapaci di “fare gioco di
squadra” e di coltivare la pas-
sione per qualche buon idea-
le. Così, attraverso il vostro
impegno sportivo voi ricorda-
te il valore della fraternità,
che è anche al cuore del Van-
gelo.
Un secondo aspetto, un’at-
titudine dello sportivo è la di-
sciplina. Tanti giovani e adulti
che sono appassionati allo
sport e vi seguono tifando per
voi, a volte non riescono a im-
maginare quanto lavoro e
quanto allenamento ci sia die-
tro una gara. E questo richie-
de tanta disciplina non solo
fisica, ma anche interiore: l’e-
sercizio fisico, la costanza,
l’attenzione a una vita ordina-
ta negli orari e nell’alimenta-
zione, il riposo alternato alla
fatica dell’allenamento. Que-
sta disciplina è una scuola di
formazione e di educazione,
specialmente per i ragazzi e
per i giovani. Li aiuta a capire
quanto è importante — e scu-
sate se cito Sant’Ignazio di
Loyola — imparare a “mettere
ordine nella propria vita”.
Questa disciplina non ha lo
scopo di farci diventare rigidi,
ma di renderci responsabili:
di noi stessi, delle cose che ci
sono affidate, degli altri, della
vita in generale. Aiuta anche
la vita spirituale, che non può
essere lasciata alle sole emo-
zioni né può essere vissuta a
fasi alterne, “solo quando mi
va”. Anche la vita spirituale
ha bisogno di una disciplina
interiore fatta di fedeltà, di
costanza, di impegno quoti-
diano nella preghiera. Senza
allenamento interiore costan-
te, la fede rischia di spegner-
si.
Vorrei dire una ultima cosa
proprio pensando alla palla-
canestro. Il vostro è uno sport
che eleva verso il cielo perché,
come disse un ex giocatore fa-
moso, è uno sport che guarda
in alto, verso il canestro e,
perciò, è una vera e propria
sfida per tutti coloro che sono
abituati a vivere con lo sguar-
do sempre rivolto a terra. Vor-
rei che questa fosse per voi
anche un nobile compito: do ha baciato la medaglia. Di
promuovere il gioco sano tra i solito, quando si arriva secon-
bambini e i ragazzi, aiutare i do, c’è il muso così, siamo tri-
giovani a guardare in alto, a sti, e non dico che si butta la
non arrendersi mai, a scoprire medaglia, ma avremmo la vo-
che la vita è un cammino fatto glia di farlo. E questo ha ba-
di sconfitte e di vittorie, ma ciato la medaglia. Questo ci
che l’importante è non perde- insegna che anche nella scon-
re la voglia di “giocarsi la par- fitta ci può essere una vittoria.
tita”. E aiutarli a capire che Prendere con maturità le
quando nella vita “non hai sconfitte, perché questo ti fa
fatto canestro”, non hai perso crescere, ti fa capire che nella
per sempre. Puoi sempre vita non sempre tutto è dolce,
scendere in campo nuova- non sempre tutto è vincere. A
mente, puoi ancora fare squa- volte si fa questa esperienza
dra con gli altri e puoi tentare della sconfitta. E quando uno
un altro tiro. sportivo, una sportiva, sa
E qui vorrei sottolineare “vincere la sconfitta” così, con
l’atteggiamento davanti alla dignità, con un’umanità, con
sconfitta. Mi hanno racconta- il cuore grande questo è una
to che uno di questi giorni — vera onorificenza, una vera
non so dove — c’è stato un vittoria umana.
vincitore e uno che è arrivato Vi ringrazio e vi benedico
secondo, che non ce l’ha fatta. di cuore. Per favore, vi chiedo
E quello che è arrivato secon- di pregare per me! Grazie.
Comunicando
con il gioco di squadra
«La musica e lo sport sono i due linguaggi che permettono
agli uomini di comunicare quando non parlano la stessa lin-
gua: due giovani possono incontrarsi in un campetto e gio-
care senza per questo dover parlare lo stesso idioma ma con
regole conosciute ed accettate universalmente». Lo ha detto
Giovanni Petrucci, presidente della Federazione italiana
pallacanestro, rivolgendosi al Papa all’inizio dell’udienza.
«Anche grazie al suo importante contributo — ha detto a
Francesco — lo sport è diventato un linguaggio ancora più
performante: socialità, programmazione per obiettivi comu-
ni, emozioni, scoperta e regole che disciplinano tutte le no-
stre interazioni. Noi dobbiamo vincere ma nel rispetto delle
regole» ha aggiunto Petrucci, ricordando gli incontri di
Francesco con gli Harlem Globetrotters e con la delegazio-
ne dei giocatori della Nba. Il basket, ha concluso, «storica-
mente è sempre stato arricchito dalle diversità, in spirito di
gruppo e gioco di squadra», ed è anche occasione di «ri-
scatto», tra «lealtà, impegno e sacrificio».