Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le seguenti sono considerazioni di massima che non hanno la pretesa dell'analisi di fattibilità approfondita
ma il solo scopo di dare un piccolo contributo ad un argomento che meriterebbe analisi molto più
dettagliate e una capillare diffusione.
PERCHE' E' NECESSARIO ANDARE A VOTARE IL 12 GIUGNO, anche se riusciranno a togliere il referendum sul
nucleare
A proposito del referendum sul NUCLEARE e degli altri 2 referendum:
Sono un conservatore, quindi non rappresentato, non mi definisco un ecologista ma solo un ingegnere nel
senso oramai desueto, favorevole fino a qualche anno fa’, alla installazione di impianti nucleari in Italia.
ORA sono un NUCLEARISTA PENTITO per le seguenti ragioni:
1. NON MI FIDO dell'apparato statale che dovrebbe gestire regolamenti, gare, controlli nel corso della
realizzazione degli impianti e sistemi di controllo di parte terza nel corso dell'esercizio degli impianti
stessi. Un impianto nucleare è un sistema complesso semplicemente perché il reattore nucleare è di
per sé instabile comunque lo si voglia organizzare, una moltitudine di puledri recintati al cospetto di
una cavallina. Pertanto il SISTEMA DI SICUREZZA dell'impianto è per sua natura complesso. Il sistema di
sicurezza è composto di una sicurezza intrinseca determinata da progetto, materiali, componenti,
costruzione e una sicurezza di esercizio determinata da un sistema di controlli minuzioso, rigoroso,
sistematico, obiettivo, trasparente, non condizionato, indipendente: tutte peculiarità che si sono
dimostrate inesistenti in occasioni molto meno complesse nella storia recente e passata di questo
paese, per una filiera dei controlli carente, collusa, interessata. Si potrebbero citare in proposito il
disastro del Vajont, la saga ignobile della Ethernit, il disastro ferroviario di Viareggio, la casa dello
studente dell'Aquila, l'Ospedale di Agrigento, ma sono solo alcuni di una lista che non fà che
dilazionare il pessimismo di un comune cittadino nei confronti dell'apparato. Inoltre, anche nel caso di
massimo rispetto delle procedure di sicurezza, non si arriva MAI ALL'AZZERAMENTO DELLA PROBABILITA'
DI INCIDENTE GRAVE. Anche se questa probabilità venisse mantenuta a livelli bassissimi, l'enorme valore
del DANNO prodotto, addirittura non quantificabile, rende il RISCHIO COMUNQUE ELEVATO (nelle
analisi del rischio, di solito, RISCHIO=DANNOxPROBABILITA'). Tralascio il PROBLEMA NON RISOLTO DELLE
SCORIE RADIOATTIVE. Allo stato attuale il pessimismo è l'unica salvezza!
2. La incompetenza generale e specifica di chi dovrebbe gestire politicamente e al primo livello tale
apparato è "sconvolgente in un paese civile" (una delle espressioni che usa citarsi addosso il premier).
In questo paese dove la carriera è direttamente proporzionale al livello di incompetenza fino al grado
di ministro, dove soubrette di terza fila, appassionati dell'arte culinaria, frequentatori di circoli estremisti
sono investiti di responsabilità esattamente agli antipodi della loro "preparazione", a chi ci aspettiamo
verrà affidata la pianificazione delle installazioni nucleari? al presidente di un circolo golf, a una
fanciulla dotata solo della propria procacità o a un organizzatore di cacce al tesoro? Se uno vuole
farsi un'idea della preparazione al "massimo grado" su certi temi segua il seguente link:
http://www.youtube.com/watch?v=hzhulgK2k40
3. Una attenta analisi dei dati riguardanti la produzione e il consumo di energia elettrica negli ultimi anni
fornisce indicazioni molto interessanti, come di seguito descritto.
La scelta di fonti energetiche rinnovabili (eolico, solare, geotermico) è stata fatta molto in ritardo, in
questo paese, anche a seguito del disastro di Chernobyl e del pronunciamento del referendum sul
nucleare del 1987. E' mancata una politica energetica di medio/lungo periodo da parte dei vari governi.
L'ENEL, di proprietà dello Stato, ha perseguito obiettivi addirittura nucleari (vedi
acquisizione/partecipazione di società estere), mentre il puntare sulle fonti rinnovabili ha avuto
essenzialmente un carattere di sperimentazione (impianti di solare termodinamico, geotermia).
Ciononostante un sistema di incentivi, molto in ritardo e comunque ineluttabile, sicuramente migliorabile,
ha spinto i privati ad installare impianti fotovoltaici ed eolici negli ultimi anni. La situazione è sintetizzata dal
grafico sopra.
IL GRAFICO (dati TERNA s.p.a.) MOSTRA LA RICHIESTA DI POTENZA ELETTRICA IN ITALIA in un giorno feriale
del MESE DI LUGLIO (massima richiesta): circa 51.000 MW.
COSTI
IL COSTO DI UNA CENTRALE E' COMPOSTO DA COSTO DI INSTALLAZIONE E COSTO DI GESTIONE
(QUEST'ULTIMO COMPRENDE IL COSTO DEL CONFINAMENTO E TRATTAMENTO DELLE SCORIE RADIOATTIVE).
ANCHE NELL'IPOTESI CHE IL COSTO (A PARITA' DI POTENZA DISPONIBILE) DI INSTALLAZIONE
DI IMPIANTI DA FONTI RINNOVABILI (ES. GEOTERMICO) SIA DELLO STESSO ORDINE DI GRANDEZZA DI QUELLO
DI UN IMPIANTO NUCLEARE, IL COSTO DI GESTIONE DI IMPIANTI DA FONTI RINNOVABILI E' CERTAMENTE
MOLTO PIU' BASSO. INOLTRE TRA I COSTI DI GESTIONE DI UN IMPIANTO NUCLEARE ANDREBBERO COMPRESI
QUELLI RELATIVI AL RISCHIO RESIDUO DI INCIDENTE RILEVANTE.
Per riassumere le considerazioni sopra esposte: